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Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Padre nostro che sei nei cieli………liberaci dal male amen. Riprendiamo il nostro cammino con la genesi questa sera e la prossima volta dovremmo concludere la genesi. Quindi col nuovo anno nel 2018 portare avanti il pentateuco partendo dal libro dell'esodo. Richiamo solo alcune cosettine che ci servono per affrontare la figura dei due fratelli Giacobbe e Esaù. Sarebbero anche da considerare Isacco e Ismaele. Dovremmo tenere insieme Isacco Ismaele Giacobbe e Esaù ma soprattutto ci soffermeremo su Giacobbe e Esaù. Ricordiamoci però alcune cose e so che sono cose che io ripeto spesso però servono a tenere sempre il quadro. La prima cosa è che noi siamo qui stasera, allora questo giustifica anche il fatto che voi abbiate affrontato lupi orsi alluvioni eccetera eccetera perché davvero stasera soprattutto con questa figura di Giacobbe spero che possa aiutare la nostra vita, possa suggerire, possa essere…il Cardinal Martini ha fatto scrivere il motto del suo episcopato sulla sua tomba:” Lampada per i miei passi e’ la tua parola”. Che possa davvero essere lampada per i nostri passi. Ci sono tanti componenti che ci portano qua: la curiosita’, l’interesse, forse anche un interesse culturale, ma piu’ profondamente davvero sempre teniamo in mente che siamo qui per la vita, per vivere. Ricordiamo rapidamente alcuni elementi che dobbiamo tenere sempre sullo sfondo, che inizia con Abramo una storia della salvezza che prevede questi tre attori: Dio, Abramo che e’ l’iniziatore, il grande padre di questo popolo e poi ci sono gli altri. Questo è sempre da tenere sullo sfondo e sarà tutta la storia della salvezza: ancora oggi è caratterizzata da questi tre attori. La storia della salvezza quindi la salvezza è legata alla vita libera. Questa storia della salvezza comincia con, ricordiamo, con una promessa. Promessa è qualcosa che non c'è ancora ma che ci sarà perché questo prevede un cammino appunto di benedizioni : la parola proprio nel suo significato forte significa che il Signore vuole farci vivere e darci vita, ci mette al mondo perché la nostra vita sia viva. Una benedizione che innanzitutto si esprime nel fatto stesso di essere creati o meglio essere creature in svolgimento, perché in svolgimento?, perché noi siamo perfetti come creature proprio perché incompleti. Perché noi partecipiamo, la benedizione c'è e viene da Dio che e’ il primo attore, ma va colta e passa, questo e’ lo stile di Dio, sceglie un popolo, inventa un popolo perché la benedizione arrivi anche a noi, arrivi a tutti gli altri e tante volte abbiamo già visto nella storia di Abramo come spesso questo è reciproco perché sono stati, soprattutto all'inizio della storia di Abramo, gli altri a consentire ad Abramo di svolgere la sua vocazione ad essere uomo, perché vivere significa essere uomini che stanno in piedi: l'uomo morto e’ per terra, l'uomo vive quello

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Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. Padre nostro che sei nei cieli………liberaci dal male amen. Riprendiamo il nostro cammino con la genesi questa sera e la prossima volta dovremmo concludere la genesi. Quindi col nuovo anno nel 2018 portare avanti il pentateuco partendo dal libro dell'esodo. Richiamo solo alcune cosettine che ci servono per affrontare la figura dei due fratelli Giacobbe e Esaù. Sarebbero anche da considerare Isacco e Ismaele. Dovremmo tenere insieme Isacco Ismaele Giacobbe e Esaù ma soprattutto ci soffermeremo su Giacobbe e Esaù. Ricordiamoci però alcune cose e so che sono cose che io ripeto spesso però servono a tenere sempre il quadro. La prima cosa è che noi siamo qui stasera, allora questo giustifica anche il fatto che voi abbiate affrontato lupi orsi alluvioni eccetera eccetera perché davvero stasera soprattutto con questa figura di Giacobbe spero che possa aiutare la nostra vita, possa suggerire, possa essere…il Cardinal Martini ha fatto scrivere il motto del suo episcopato sulla sua tomba:” Lampada per i miei passi e’ la tua parola”. Che possa davvero essere lampada per i nostri passi. Ci sono tanti componenti che ci portano qua: la curiosita’, l’interesse, forse anche un interesse culturale, ma piu’ profondamente davvero sempre teniamo in mente che siamo qui per la vita, per vivere. Ricordiamo rapidamente alcuni elementi che dobbiamo tenere sempre sullo sfondo, che inizia con Abramo una storia della salvezza che prevede questi tre attori: Dio, Abramo che e’ l’iniziatore, il grande padre di questo popolo e poi ci sono gli altri. Questo è sempre da tenere sullo sfondo e sarà tutta la storia della salvezza: ancora oggi è caratterizzata da questi tre attori. La storia della salvezza quindi la salvezza è legata alla vita libera. Questa storia della salvezza comincia con, ricordiamo, con una promessa. Promessa è qualcosa che non c'è ancora ma che ci sarà perché questo prevede un cammino appunto di benedizioni : la parola proprio nel suo significato forte significa che il Signore vuole farci vivere e darci vita, ci mette al mondo perché la nostra vita sia viva. Una benedizione che innanzitutto si esprime nel fatto stesso di essere creati o meglio essere creature in svolgimento, perché in svolgimento?, perché noi siamo perfetti come creature proprio perché incompleti. Perché noi partecipiamo, la benedizione c'è e viene da Dio che e’ il primo attore, ma va colta e passa, questo e’ lo stile di Dio, sceglie un popolo, inventa un popolo perché la benedizione arrivi anche a noi, arrivi a tutti gli altri e tante volte abbiamo già visto nella storia di Abramo come spesso questo è reciproco perché sono stati, soprattutto all'inizio della storia di Abramo, gli altri a consentire ad Abramo di svolgere la sua vocazione ad essere uomo, perché vivere significa essere uomini che stanno in piedi: l'uomo morto e’ per terra, l'uomo vive quello che sa stare in piedi che sta su e la resurrezione e’ tradotta meglio come colui che si rialza colui che ritorni in piedi dopo che è caduto giù, quindi uomini che stanno in piedi che sono chiamati a coltivare, custodire e l'abbiamo visto con attenzione in Genesi 1,11 e in questo compito dell'essere creatore è già compito precedentemente il peccato. Il peccato entra a turbare questo cammino. Il peccato che si declina nella distorsione dei tre rapporti fondamentali appunto. Perché la benedizione si dipana nella terra, cioè nel luogo che il Signore ha creato perché ci possa essere che cosa la vita: è la benedizione, è una benedizione di uomini e donne nella loro alterità fondamentale che e’ quella maschile e femminile che dice tutte le alterità anche femmine e femmine e’ un'alterità perché ognuno di noi è altro. La benedizione è una benedizione che è l'amore vissuto nella terra ma che viene appunto turbato dal peccato che è frattura nel rapporto con Dio nel rapporto con la terra cioè quella con l'altro (scusate) e ha un rapporto con la terra. In realtà ogni peccato, come abbiamo visto nei primi capitoli della Genesi, ma gia’ poi nella storia di Abramo mette magari più in evidenza uno di queste dimensioni ma in realtà sono sempre compresenti tutti e tre come vedremo anche nella storia di Giacobbe. La Genesi, questo grande racconto tipico di tutta la storia della salvezza di tutta la storia dell'uomo che già contiene tutto perché se nella prima parte c'è tutto questo disegno così come è intuito nella esperienza spirituale di questo popolo ecco che le vicende dei Patriarchi, quindi di coloro che hanno originato questa storia della salvezza, sono già la sanazione di questo. Quindi Adamo ed Eva nel rapporto con Dio e Abramo abbiamo visto che e’ l'uomo appunto chiamato innanzitutto alla fede, cioè a sanare questo sospetto, questo dubbio che in realtà il Signore non sia un alleato ma sia un concorrente. Esattamente il rapporto con l'altro significato della

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vicenda di Caino e Abele, e lo vedremo stasera, e nel la coppia dei due fratelli Isacco è Ismaele Giacobbe ed Esaù. Mentre qui abbiamo il tema della Carità cioè dell'amore potremmo dire, mentre il rapporto con la terra, lo vedremo la prossima volta, è la grande storia il grande romanzo di Giuseppe figlio di Giacobbe quello dei sogni e quello che diventa primo ministro dell'Egitto. E qui c'è il tema è la virtù nella speranza. Come dicevo in tutte e tre le vicende ci sono tutti e tre le componenti tutti e tre peccati e tutte e tre le virtù che sono dono del Signore perché finalmente Abramo Isacco Ismaele Giacobbe Esaù Giuseppe e Don Davide tutti noi diventiamo Santi.

Per capire bene la parola santo potete mettere la parola ALTRO cioe’ altri, non questi. Santo come io sono santo. Si potrebbe tradurre altro come io sono altro. Se il sottofondo di tutti i peccati e’ la bramosia, cio’ che li riassume tutti; cio’ che invece porta la benedizione che salva la bramosia e’ la terra e l’alleanza. Siate altri come io sono altro. Abramo tu devi essere altro a favore degli altri perche’ gli altri siano altri e tutti hanno il loro compito perche’ Dio si concede ad Abramo. Abramo deve dare la sua risposta e gli altri devono dare la sua risposta perche’ e’ un cammino di liberta’ di fede di carita’ e di speranza. Quindi una santita’ che innanzitutto non e’ morale come abbiamo visto come Abramo subito dice di si’ ma poi subito si dimostra non altro ma ancora lo stesso se non peggio. C’e’ tutto un cammino che Abramo deve compiere, che noi dobbiamo compiere, che ci renda a parte: santo vuol dire anche messo da parte, cioe’ da un’altra parte, devi stare da un’altra parte, devi essere un altro da quello che porta alla distruzione, alla morte. Il sottofondo di tutto e’ la vita. Santo,santo,santo il tre volte santo, potremmo dire altro,altro,altro e Abramo e’ come noi che dice subito di si’, e voi siete qua anche se piove a dirotto, ma c’e’ tutto un cammino che ci aspetta sempre e questo che vale per Abramo vale anche per Isacco Ismaele Giacobbe Esau’come vedremo stasera e con una sottolineatura maggiore nel rapporto tra fratelli. Ma anche qua c’era piu’ sottolineato l’aspetto del rapporto con Dio, qua e’ piu’ sottolineato l’aspetto, il secondo, la seconda dinamica che poi come abbiamo gia’ detto tante volte sono le tre tentazioni di Gesu’ nel deserto. La prima tentazione: fa’ che questi sassi diventino pane, la seconda tentazione buttati giu’e tutti ti seguiranno, la terza tentazione prostrati a me tutto quello che vedi sara’ tuo. E tutto si puo’ davvero rileggere in questo schema, perche’ gia’ dicevo l’obbedienza, la castita’, la poverta’. Un rapporto diverso col Signore, un rapporto diverso col fratello, castita’ la virtu’ della castita’, la poverta’ un rapporto diverso con i beni. E anche Giacobbe, vedremo soprattutto Giacobbe, non e’ santo, non e’ per niente santo, come noi, o meglio c’e’ una santita’ di Giacobbe che prima di essere morale e’ teologale, cioe’ vedremo adesso cosa vuol dire questo. Stasera cercheremo di capire questa cosa che e’ una santita’ che viene da Dio innanzitutto prima che venire da Giacobbe stesso, che poi diventera’ morale. Quindi questo un po a mo di ripresa del tutto.E allora cominciamo a leggere i testi che riguardano appunto Giacobbe che, come ho detto anche stamattina a messa, (ci siamo fino a qua?) ho fatto perché ogni tanto ridete faccio spesso di richiamare ma questo ci consente di rimanere sempre sul pezzo in modo tale che poi dopo le cose ci entrino piano piano e rimangano un po' attaccati a noi dentro di noi; è come un seme e poi lavorino. Dicevo stamattina che Giacobbe, questo nome, e vi ricordo che questi testi sono costruiti con cura, un’ attenzione nei loro particolari anche se alcuni particolari in realtà poi ci rimangono anche oscuri, ma alcune cose, grazie al cielo i nostri studiosi li paghiamo apposta, e poi dopo noi ci mettiamo sempre del nostro, ma i nostri studiosi ci aiutano a capire alcune cose. Giacobbe vuol dire il sorpassatore, il tallonatore quello che mi fa gli abbaglianti per sorpassare di quello che lo svizzero che viene a 180 all'ora in terza corsia che vuole passare (chi va in tangenziale sa di che cosa sto parlando) c’e’ qualche svizzero qua che ho offeso? Fra l'altro non abbiamo tempo perché poi io stasera davvero voglio concludere subito Giacobbe e Esaù e la prossima volta Giuseppe, ma ci sono tanti testi poi ti richiamano Giacobbe nei profeti. I profeti parlano malissimo di Giacobbe o meglio Giacobbe diventa sinonimo del fratello che ti frega. Tanto è vero che noi quando si dice qui ingannare si usa appunto il verbo dell'inganno Acab. Acab vuol dire, che viene dalla radice acab che vuol dire tallone e quando si dice ingannare spesso si usa questo : Jacob viene da a acab Giacobbe il tallonatore e potremmo tradurlo ogni volta Giacobbare. Noi useremo questo giacobbare vuol dire fregare superare sorpassare; mi ha fregato noi lo potremmo tradurre mi ha giacobbato. Se traducessimo traslitterando l'ebraico mi ha già giacobbato. Cominciamo col primo testo Genesi 25 versetti dal 19 seguenti . Ovviamente io vi invito sempre tutte le volte che qualcosa non è chiara così intervenite, non fatevi problemi, anche perché così se non finisco e’ solo colpa vostra. Genesi 25,19 leggo io. 19 Questa è la discendenza di Isacco,

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figlio di Abramo. Abramo aveva generato Isacco. 20 Isacco aveva quarant'anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano l'Arameo. 21 Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta. Quindi abbiamo ancora una situazione di sterilità. Ricordiamoci sempre il tema della vita: Sara che è sterile, Rebecca che è sterile. C'è la supplica del Signore e il Signore benedice Rebecca che è incinta ma attenzione e’ addirittura incinta di due figli quindi una benedizione abbondante solo che, che cosa succede?, che i due figli sono troppi o meglio non sono troppi, ci sono anche parti trigemellari eccetera eccetera ma siccome non ha uno solo non ce n'è solo uno e il fatto che sono in due si urtano. Io potrei anche finire qui stasera. Perché già uno è già troppo. E’ il problema dell'altro. E la Bibbia e’ piena di questa cosa qua sono tutti doppi : Adamo ed Eva Caino e Abele Noe’ e gli altri, ci sono i due figli, un uomo aveva due figli, ovviamente qua Isacco e Ismaele, Giacobbe e Esaù, Giuseppe e i suoi fratelli, Abramo viene in Canan e ci sono i cananei e Giacobbe e Isacco viene in Canan e ci sono i filistei. Il problema dell'altro. Questa terra si chiama con due nomi: già all'epoca e ancora oggi Israele e Palestina che viene dal tema filist che sono i filistei e palestinesi lo chiamano la Palestina e gli Ebrei non vogliono si chiama Israele. Allora io sempre dico o la chiamo la terra del Santo (gli Ebrei non amano dire Terra santa perché sa troppo di idolatrico e l'unico Santo e’ lui quindi Terra del Santo, dell'altro che è un altro che anche lui è un altro. Il problema dell'altro che ancora oggi c'è ma io dico sempre terra di Israele di Palestina perché e’ di tutte e due. Ci sono i bianchi e i neri, maschio e femmina, ci sono San Vittore e Cerro, Cantalupo non c'entra e così via. Va bene andiamo avanti. Ora i figli si urtavano nel suo seno quindi abbondanza ma questa abbondanza fa problemi ed ella esclamò: Se è così (tanto c'è sempre grande ironia con cura e con grande ironia) che cosa mi sta accadendo? Tenete presente che questo testo è scritto e cercate di ricordare se vi viene per chi c'era già i primi tempi quando spiegavamo come nasce la Bibbia : questo testo è scritto quando la storia d'Israele e’ già avanzata perché c'è già stato tutto: Davide Saul Salomone e la spaccatura del regno questo qua è scritto dopo quindi qua c'è già tutta la sapienza che fa capire questa cosa che fa sentire la coscienza di questo problema dell'altro. Che cosa sta accadendo? Ando’ a consultare il Signore; il Signore le rispose due nazioni sono nel tuo seno e due popoli del tuo grembo si divideranno: un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo. Questo è un modo di raccontare biblico che si chiama eziologico cioè è un termine che si usa anche in medicina ma che dice che spiega la causa di qualcosa che effettivamente sarà così perché è da Esau’ che gli Ebrei fanno risalire la nascita del popolo di Edom, degli edomiti che effettivamente che sono un popolo più grande ma che Davide che Israele dominerà. Ecco perché dice un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servira’ il più piccolo. Vedete qua c'è già stato Davide quando scrivono queste cose, capite che e’ scritto dopo. Sulla Sapienza di una storia secolare (si capisce?) Si capisce che la Bibbia è stata scritta non di fila ma è stata scritta tutta dopo raccogliendo le lezioni di secoli e secoli di storia. Perché questo testo nasce come capiamo le cose noi, dall'esperienza dalla nostra vicenda. È da lì che nascono. Quindi questo passaggio ci fa capire che qui c'è dietro la storia del rapporto tra Edom e Israele. Ma questo era Davide quindi. Andiamo avanti. Quando poi si compi’ per lei il tempo di partorire ecco due gemelli erano nel suo grembo. Uscì il primo rossiccio è tutto come un mantello di pelo ed è sangue è rosso vuol dire rosso sangue quindi rossiccio e fu chiamato Esau’. I pelosi, oggi tutti si depilano, i pelosi erano quelli che si esaltano, erano più maschi (a seconda dei gusti vabbè scusate). Però era importante sottolineare questo. Subito dopo uscì il fratello e teneva in mano l’ accab il calcagno il tallone di Esau’. Fu chiamato Jacob. Ma se la leggeste in ebraico vedete che ci sono un sacco di assonanza: Accab si chiamo’ Jacob. Isacco aveva 60 anni quando essi nacquero quindi dalla nascita c'è colui che tiene che trattiene perché vorrebbe uscire lui prima. I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa mentre Giacobbe era un uomo tranquillo che dimorava sotto le tende e quindi qua vedete come c'è il primo che e’ forte, che è abile, il secondo che e’ tranquillo Questo è un tema ricorrente: i figli di Jesse, fratelli forti i primi e Davide oppure i figli stessi di Giacobbe, primi figli e Giuseppe che sembrava quello più (Giuseppe vuol dire il nome l’aggiunto, quello che si è aggiunto) e, attenzione, perché poi si dice ancora Isacco prediligeva Esau’(vedete non ce la facciamo, c'è sempre da privilegiare qualcuno) perché la cacciagione era di suo gusto mentre Rebecca prediligeva Giacobbe. Primo atto. Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra. Esaù arrivo’ dalla campagna ed era sfinito. Disse a Giacobbe lasciami mangiare un po' di questa minestra rossa ( ma c'è sempre in gioco Esau’ rosso Edon e rossiccio per questo fu chiamato Edom) Giacobbe disse vendimi subito la tua primogenitura rispose Esau’ sto morendo a che mi serve allora la primogenitura. Perché vedete il problema è sempre della vita o della morte. E’ la vera domanda che ci

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dobbiamo sempre portare dietro ma che cosa mi fa vivere? che cosa mi dà vita? Giacobbe allora disse: Giuramelo subito. Quegli lo giuro’ e vendette la primogenitura a Giacobbe. Giacobbe diede ad Esaù il piatto e la minestra di lenticchie. Questi mangio’ e bevve poi si alzò e se ne andò: a tal punto Esau’ aveva disprezzato la primogenitura. Ecco che allora vedete si mette in azione il soffiatore colui che carpisce come una preda la primogenitura prendendo per fame Esau’ che disprezza la sua primogenitura. Qui abbiamo un doppio peccato: l’approfittatore, il giacobbatore quello che appunto porta via: questa davvero e’ la storia piu’ vecchia del mondo e quella che Esau’ pensa essere la salvaguardia della sua vita, che cosa fa vivere. Prima di continuare con Giacobbe e Esau’abbiamo un capitolo, avremmo bisogno di piu’ tempo, ma davvero stasera io anche perche’ poi vedrete che il vertice di tutto questo percorso e’ quando Giacobbe sul fiume Jabuc lotta contro (ce l’avete in mente?)l’uomo. Ci dobbiamo fermare bene li’. Dobbiamo correre un po’. Ma in mezzo cosa c’e’? C’e’ Isacco che va a Gherab. Provate a guardare un attimo di fianco se avete la bibbia come la mia. C’e’ scritto = a 12,10-20 cioe’ e’ simile al brano di Genesi 12,10-20 Vi ricordate cos’era? Abramo che va in Egitto dopo che, pronti via, vi ricordate la storia che la sorella, poi = a 20, Genesi 20 Abramo a Gerar. Attenti a cosa fa Isacco. C’e’ una carestia (uguale) nella terra dopo quella che c’era stata ai tempi di Abramo, qua lo riporta, Isacco ando’ a Gherab presso Abimelec (lo ricordate Abimelec?) re dei filistei gli apparve il Signore e gli disse eccetera eccetera e quindi lo accoglie cosi’ Isacco dimoro’ a Gerar versetto sette gli uomini del luogo gli fecero la domanda sulla moglie, ma egli disse e’ mia sorella. Isacco come Abramo. E voi direte: allora sono tonti. E allora io subito devo dire: allora siamo tonti. Perche’ siamo cosi’. Questo siamo noi. E’ sempre la stessa storia. Si’. La nostra vita è sempre la stessa storia finché davvero non lasciamo entrare l'unica novità che è la sua perché sennò siamo sempre questi. E’ un cammino. Abramo come Isacco. Ma che Sapienza c'è qua? del redattore finale di questi testi che fa fare esatto e’ uguale. Adesso non lo leggiamo. Ma se lo leggete c'è qua se poi andate avanti al versetto 15 c'è scritto = 21, 25- 31 che anche li’ la questione dei pozzi; al versetto 26 = 21, 22, 23 siamo sempre gli stessi. Da una parte questo potrebbe consolarci io perché dici vabbè allora non sono l'unico stupido io Don Davide. D'altra parte però potrebbe demoralizzarci. No ma questa è una storia della salvezza e’esattamente il Signore che ci viene a prendere dove siamo. Viene a prendere Abramo a Gherard, viene a prendere Isacco Gherard prendere Agar che si perde nel deserto e viene a prenderci lì dove siamo per farci finalmente Santi e ogni volta quando diciamo Santo mettiamo altro.

Perché anche Isacco deve essere altro, Abramo deve essere altro, Giacobbe deve essere altro Santo altro come io sono santo come sono altro. Capitolo 27: secondo atto della vicenda di Giacobbe. Qua e’ un po' lungo però lo leggiamo perché è interessante perché qua che cosa c'è? c'è Isacco che viene giacobbato dal figlio e giacobbato anche dalla moglie che prediligeva Giacobbe: doppio inganno. Siamo sempre delle belle persone noi. Isacco era vecchio, ci siamo? capitolo 27: stiamo seguendo la nostra telenovelas biblica. Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti (Scusate stop un attimo. Abbiate pazienza perché quando arriviamo a Giacobbe sul fiume e’ spettacolare. Veramente c'è un testo difficilissimo che è uno dei testi più difficili ma forse davvero uno dei testi più importanti se non qualcuno dice il più importante di tutta la Bibbia perché lì c'è davvero forse una sintesi, ma ci arriviamo, dobbiamo avere la pazienza di seguire questo percorso) Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano cosi’ indeboliti che non ci vedeva più. Chiamo’ il figlio maggiore Esaù e gli disse figlio mio gli rispose eccomi riprese vedi io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. Ebbene prendi le tue armi la tua faretra il tuo arco vai in campagna e caccia per me della selvaggina. Poi preparami un piatto di mio gusto e portamelo io lo mangerò affinché possa benedirti prima di morire. Ora Rebecca ascoltava mentre Isacco parlava al figlio Esau’. Ando’ dunque Esau’ in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. Rebecca disse al figlio Giacobbe: ecco ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù Portami della selvaggina e Preparami un piatto lo mangerò e poi ti benedirò la presenza del signore prima di morire. Ora figlio mio dà retta a quel che ti ordino: va subito al gregge prendimi di là due bei capretti io preparerò un piatto per tuo padre secondo il suo gusto così tu lo porterei a tuo padre che ne mangerà perché ti benedica prima di morire. Rispose Giacobbe a Rebecca suo madre: sai bene che mio fratello Esaù e’ peloso mentre io ho la pelle liscia. Forse mio padre mi toccherà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirero’ sopra di me una maledizione invece di una benedizione. Ma sua madre gli disse: ricada pure su di me la tua maledizione figlio mio. Tu dammi retta va a prendermi i capretti. Allora egli andò a prenderli, li porto alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre.

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Rebecca prese i vestiti più belli del figlio maggiore Esaù che erano in casa presso di lei e li fece indossare al figlio minore Giacobbe; con le pelli dei capretti rivesti’ le sue braccia e la parte liscia del collo poi mise in mano a suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato così egli venne dal padre. Disse padre mio rispose: Eccomi. Chi sei tu figlio mio? Giacobbe rispose al padre io sono Esaù il tuo primogenito; ho fatto come tu mi hai ordinato; alzati dunque siediti e mangia la mia selvaggina perché tu mi benedica. Isacco disse al figlio: come hai fatto presto a trovarla figlio mio; rispose: il Signore tuo Dio me l'ha fatta capitare davanti, ma Isacco gli disse: avvicinati e lascia che ti tocchi figlio mio per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esau’ o no. Giacobbe si avvicino’ a Isacco suo padre il quale lo tocco’ e disse: la voce e’ la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù. Voi direte: una volpe Isacco. I racconti sono un po’ ironici. Così non lo riconobbe perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù e lo benedisse. Gli disse ancora: Tu sei proprio il mio figlio Esaù? Rispose: lo sono. Allora disse: servimi perché possa mangiare della selvaggina di mio figlio e ti benedica. Viene servito ed egli mangio’. Gli porto’ il vino ed egli bevve. Poi suo padre Isacco gli disse: avvicinati e baciami figlio mio. Gli si avvicino’ e lo bacio’. Isacco aspiro’ l’odore degli abiti di lui e lo benedisse. Ecco l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto. Dio ti conceda rugiada dal cielo terra e grasse frumento e mosti in abbondanza i popoli ti servano e le genti si prostrino davanti a te. Sii signore dei tuoi fratelli, si prostrino davanti a te i figli di tua madre; chi ti maledice sia maledetto, chi ti benedice sia benedetto. Isacco avevo appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco quando torno’ dalla caccia Esau’ suo fratello. Anche gli preparo’ un piatto lo porto’ al padre gli disse: si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio per potermi benedire. Gli disse suo padre Isacco: chi sei tu? Rispose: Io sono il tuo figlio primogenito Esaù Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l'ha portata; io ho mangiato tutto prima che tu giungessi poi l’ho benedetto e benedetto resterà. Qua c'è un po' l'idea antica anche un po' superstiziosa che la benedizione era irrevocabile. In realtà questo dal punto di vista di Dio è così: è che ogni benedizione il Signore non ritira mai la sua benedizione. Ma ci piace l'idea antica che basta la benedizione era stata data anche se presa con l'inganno carpita con inganno ma ormai era stata data a Giacobbe. E vedremo che il Signore se rimane dentro questo gioco sporco perché il Signore fa così e questa cosa l'ho detta tante volte: il Signore scegliendo di farci liberi lascia che noi facciamo i nostri giochi, spesso sporchi, diversi dai suoi e dentro i nostri giochi sporchi, ovvio non è che li favorisce, ma gli si impongono perché sono nostri, ma dentro i nostri giochi sporchi fa il gioco santo. E allora Lui prenderà anche lui buona questa benedizione. Ma perché Giacobbe diventi altro, lo vedremo. Però attenzione guardate qua cosa succede adesso. Ci siamo? Quando Esaù, versetto 34, quando senti’ le parole di suo padre scoppiò in altissime amarissime grida; disse a suo Padre: benedici anche me padre mio. Rispose: e’ venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la benedizione che spettava a te; riprese: forse perché si chiama Giacobbe mi ha giacobbato già due volte. Qua tradotto da Jacob e si potrebbe perché è la stessa parola Jacob e Acab. Forse perché si chiama Giacobbe mi ha giacobbato due volte. Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione e soggiunse: non hai forse in serbo qualche benedizione per me? Isacco rispose ad Esau’: ecco io l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli. L’ho provveduto di frumento e di mosto; ora per te che cosa mai potrei fare figlio mio? Esau’ disse al padre: hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me padre mio. Esaù alzo’ la voce e pianse. Allora suo padre Isacco prese la parola gli disse: Ecco la tua abitazione sarà lontano dalle terre grasse, lontano dalla rugiada del cielo dall'alto, vivrai della tua spada e servirai il tuo fratello. Ma verrà il giorno che ti riscuoterai, spezzerai il suo gioco dal tuo collo. E qua è sempre l'eziologia di quello che succede dopo Davide perché poi Edom si libererà da Israele. Quindi chi leggeva questo testo riconosceva la storia che era già successa e pensava: ecco come mai e’ successo così. Questo è un po' il gioco biblico. Però attenzione quello che ci importa e’ adesso: Esaù perseguito’ Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Penso’ Esau’: si avvicinano i giorni del lutto per mio padre, allora ucciderò mio fratello Giacobbe. Vedi qua c'è la vicenda ancora di Caino e Abele dove Caino, Caini, sono tutte e due. Innanzitutto Giacobbe, vedete che qua torna ancora lo schema è che si concretizza nella storia di Giacobbe e di Esau’, ma come abbiamo detto spesso in tutte le nostre storie tutte le volte che un fratello Giacobba l'altro e questo provoca la vendetta. Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù suo figlio maggiore ed ella mando’ a chiamare il figlio minore Giacobbe. Gli disse: Esaù tuo fratello vuole vendicarsi di te e ucciderti. Ebbene figlio mio dammi retta su fuggi a Carran. Chi si ricorda cosa e’ Carran? .

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Allora ricordatevi bene: da Ur partono e vanno fino a Carran. Chi era rimasto a Carran? (disegno)

Questa è la terra di Canaan dove ci sono i cananei. Li’ era rimasto Terak, padre di Abramo, il padre che non feconda. In questo viaggio perché si vada nella terra altra, per diventare altri, terra che si chiama qua Abramo deve venire qui. E adesso cosa succede a Giacobbe che torna qua? Torna dove non c'è fecondità. Dove c'è il padre ovviamente e’ il gioco e dobbiamo tenere in mente queste cose perché sennò non si capisce cioè quello che sta succedendo qua porta a morte.Terak era il padre della morte, invece di andare fino in fondo nella terra dove si deve diventare altri, santi. Questo era il punto dove la storia di Abramo comincia dicendo: vai via da qua! Esci da questa terra. Giacobbe sta tornando li’. Sta tornando li’ come Caino, in competizione, ha paura, fugge.Questi siamo noi. Questo e’ il rapporto malato di fratelli. Ok? Vado avanti. Siamo al versetto 43 capitolo 27. Fuggi a Carram da mio fratello Labano. Rimarrai con lui qualche tempo finché l'ira di tuo fratello si sarà placata quando la collera di tuo fratello contro di te si sarà placata e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto allora io manderò a prenderti di la’ perché, perché dovrei venire privato di voi due in un solo giorno? Prima provoca, lei stessa è complice di queste cose, poi dopo spesso noi purtroppo chiudiamo la stalla quando i buoi sono scappati. E allora ecco che parte. Allora Isacco chiamo’ Giacobbe capitolo 28 salto un po' quella parte lì di Esau’ che sposa donne ittite. Allora Isacco chiamo’ Giacobbe lo benedisse gli diede questo comando: tu non devi prendere moglie tra le figlie di Canaan su vai in Paddan-Aram nella casa di Bethuell a prenderle come ha fatto Esau’ padre di tua madre prendi la’ tua moglie tra le figlie di Labano fratello di tua madre. Ti benedica Dio onnipotente ti renda fecondo e ti moltiplichi si’ che tu divenga un insieme di Popoli. Conceda la benedizione di Abramo e della tua discendenza con te perché tu possieda la terra che gli ha dato ad Abramo dove tu sei stata forestiero. Così Isacco fece partire Giacobbe che andò in Paddan-Aram e Carran la regione grande della città di Carren presso Labano figlio di Bethuell fratello di Rebecca madre di Giacobbe e Esaù e parte fa questo viaggio. Andiamo al versetto 10. Ecco che Dio, vedete, va dov'è Giacobbe nella sua fuga nella sua paura fuggiasco e ramingo come Caino. Giacobbe parti’ da Bersabea e si diresse verso Carren. Capito’ così in un luogo dove passera’ la notte perché il sole era tramontato. Prese la’ una pietra se la pose come guanciale, si corico’ in quel luogo, fece un sogno: una scala appoggiata sulla terra mentre la sua cima raggiungeva il cielo quindi è la ziqqurat. Si trovava Babilonia, si troverà poi anche presso i Maya e gli Aztechi Torre che vanno in genere queste terrazzeerano corrispondenti ai pianeti erano una specie di microcosmo

sulla terra era il cielo che scendeva sulla terra. Erano 10 terrazzamenti che corrispondevano ai 10 pianeti conosciuti. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra mentre la sua cima raggiungeva il cielo ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: Io sono il Signore il Dio di Abramo tuo padre il Dio di Isacco a te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato, la tua discendenza sarà in numerevole come la polvere della terra perciò ti espanderai a Occidente e a Oriente settentrione e mezzogiorno e si diranno benedette in te e nella tua discendenza tutte le famiglie della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai. Poi ti farò ritornare in quella terra perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto. ok? Quindi vede Giacobbe e'

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sdraiato qua vedi questa ziqqurat questa scala e gli angeli che salgono e scendono dal cielo e gli dice: guarda la tua discendenza sara' innumerevole com la polvere della terra e si spandera' a Occidente e Oriente settentrione e mezzogiorno che sono i quattro punti cardinali. Si diranno benedette in te nella tua discendenza tutte le famiglie della terra e la benedizione di Abramo, vedete?, il Signore continua col suo gioco altro, Santo che lo farà poi ritornare qui. Ne vedremo dopo. Ma interessante perché qui siamo a Betel cioè al confine tra la terra di Canaan, la terra del Santo e la terra della morte c'è questa porta del cielo: Bet El come Betlemme casa El Elohim. Infatti Giacobbe si sveglio' dal sonno e disse: certo il Signore e' in questo luogo e io non lo sapevo. Ebbi timore e disse: quanto è terribile questo luogo, questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo. La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale la eresse come una stele e verso' olio sulla sua sommità e chiamo' quel luogo Betel mentre prima di allora la città si chiamava Luz. Giacobbe fece questo voto se Dio sarà con me mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo mi darà pane da mangiare vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre il Signore sarà il mio Dio questa pietra che ho eretto come stele sara' una casa di Dio di quanto mi darai io Ti offrirò la decima. Betel cioè tra la terra della vita e la terra della morte il Signore scende. Quindi vedete che la santità l'alterità essere altro è innanzitutto di Dio non è nostro perché Oriente Occidente verticale orizzontale perché finalmente la dimensione orizzontale cioè dei fratelli sia Santa come lui e' santo altra come lui e' altro. Ma perché questo avvenga c'è un camminom, quindi Giacobbe e' come Caino, ma il Signore non rinuncia a nessuno. Viene dove lui è e apre questa porta del cielo tra la terra della morte e la terra della vita perché lui ritorni nella terra della vita: ti farò tornare dice. Nel momento in cui lui è in fuga ecco che c'è il Signore che continua il suo gioco. Non ha detto Dio a Giacobbe di far così. Quello e' lui. E allora inizia questo cammino che è un cammino molto faticoso perché, vedete, adesso qui dovremmo leggere ma sono troppo lunghi però leggete voi a casa il capitolo 29 il capitolo 30 fino al capitolo 31 perché c'è tutta la storia di Giacobbe che sposa Rachele, c'è perché si innamora di Rachele, ma Labano gli appioppa anche Lia. Perché Lia aveva gli occhi cisposi cioè strabici, non la voleva nessuno. Quindi lo fa lavorare per 7 anni piu' 7 anni e come premio gli dà le donne, va che bello donne vendute per il lavoro, le figlie se l'è becca tutti e due, lui però preferisce Rachele quindi si apre questa bellissima rivalità tra Rachele e Lia un'altra volta, siamo sempre gli stessi eh. Poi siccome Rachele non riesce avere figli falle con la schiava di Sara e via. E Labano che giacobba due volte Giacobbe. Stavolta e'lui che e' giacobbato. Ma alla fine legge basta leggere è semplicissimo Ma poi Giacobbe giacobba Labano. Voi direte: ma fanno schifo questi qua. E' un po' come noi. Siamo noi. E' inutile che ce la tiriamo. E, attenzione, le figlie, Rachele giacobbera' il padre.Noi siamo noi che siamo abituati a un certo punto abbiamo creato una agiografia dei nostri Santi come i perfetti, ma non è la storia biblica e quelli che non saranno per niente perfetti saranno Pietro Tommaso Paolo. La santità è sua, e' innanzitutto teologale di Dio. Tanto è vero che a un certo punto cos'è che succede? che Giacobbe, quindi qua vi invito davvero a leggere voi il 29-30-31 perché è davvero qua ci sono tutte le cose che tornano; è come Agar e Giacobbe che ha le due mogli come Lameck, ricordate?, una per stirare e una per il letto. Rachele perché gli piaceva, Lia quella che faceva i figli che finalmente però anche Rachele riesce ad avere Giuseppe, l' aggiunto che poi dopo più avanti morirà partorendo Beniamino e figli saranno sei di Lia due di Rachele e quattro delle schiave totale 12, i 12 figli di Giacobbe figli di Lia di Rachele e delle delle schiave con tutte le invidie le gelosie tutte le solite robe. E' un continuo. Sono come le nostre confessioni sempre uguali. Solo che a un certo punto Giacobbe fugge anche da Labano anche se poi Labano lo raggiunge alla fine fanno un accordo ma in realtà nell'accordo Giacobbe non dice la verità a Labano. Rachele inganna Labano papà e Giacobbe ritorna perché sta fuggendo da Labano anche perché prima o poi noi dobbiamo fare i conti: sta via vent'anni Giacobbe tutto questo in ventanni, ma prima o poi Giacobbe deve fare i conti col suo passato con la sua vita. Prima o poi quello che noi mandiamo fuori dalla porta rientra dalla finestra. Possiamo scappare quanto vogliamo nasconderci quanto vogliamo fingere quanto vogliamo ma prima o poi la vita ci presenta il conto non perché Dio ci punisca, assolutamente, ma perché se io metto la schifezza sotto il tappeto dopo un po' l'odore si sente anche se sembra che tu non la veda o il tuo ospite non l'abbia vista, ma dopo un po' puzza. E Giacobbe deve fare i conti con questo e, attenzione, ecco che allora Giacobbe è pronto per tornare. E' interessante perché al versetto 32 come all'andata aveva avuto la visione degli Angeli ce l'ha anche al ritorno versetto capitolo 32 versetto 2 mentre Giacobbe andava per la sua strada gli si fecero incontro gli angeli di Dio Giacobbe al vederli disse: questo e' l'accampamento di Dio e chiamo' quel luogo Macanaim che vuol dire doppio accampamento, c'è anche Dio accampato. Interessante. All'andata e al ritorno ecco che nella terra dei giacobbamenti, terra di morte, ecco

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che c'è il ritorno - anche nel sito il Gigi non si possono vedere sti disegni bellissimi e molto esplicativi di quello che sto dicendo, dovrai fare anche i grafici e diagrammi, ormai ci sei, sei pronto anche per questo - ecco che ritorna Giacobbe e si incontreranno oltre il fiume Iabbok che è un affluente trasgiordano del giordano, che è un guado tremendo, un orrido difficilissimo da superare e vediamo com'è questo ritorno che cosa succede a questo ritorno e questa è ancora la terra del Santo. Fugge come se nella terra del Santo non si possa odiare e torna nella terra del Santo e vediamo che cosa succede nella terra del Santo quella che porta la vita. Ci siamo? Qua abbiamo un momento decisivo perché questo è il focus della nostra serata ma anche della storia di Giacobbe. C'è una prima parte poi arriviamo alla lotta sul fiume Iabbok qui oltre il fiume che dicevo questo brano difficilissimo ma è decisivo. Andiamo avanti. Poi Giacobbe, 20 minuti ce la dobbiamo fare, Giacobbe mando' avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù nella regione di Seer la campagna di Edom diede a loro questo comando: direte al mio Signore Esau' dice il tuo servo Giacobbe sono restato come forestiero presso Labana. Vi sono rimasto fino ad ora sono venuto in possesso di buoi asini di greggi di schiavi e schiave si è arricchito tanto Giacobbe. Labano l'ha giacobbato ma si è arricchito anche perché dopo, andate a leggere bellissimo, è Giacobbe giacobba Labano e praticamente si arricchisce tantissimo alle sue spalle per quello che poi gli va dietro gli correre dietro. Vabbè andiamo avanti. Ma andate a informare il mio Signore per trovare grazie ai suoi occhi e i messaggeri trovarono Giacobbe dicendo siamo stati da tuo fratello Esaù. Ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé 400 uomini. Giacobbe si spavento' molto e si senti' angustiato quindi che cosa fa? manda avanti dei Messaggeri manda avanti, vedremo adesso, dei beni i suoi averi; cioe' vuole placare l'ira del fratello perché ha paura del fratello, manda avanti le sue ricchezze per pagare il fratello e adesso fara' un'altra strategia per paura di perdere tutto dividere le cose, fa una strategia proprio di difesa. Giacobbe si spavento' molto si senti' angustiato, allora divise gli accampamenti la gente che era con lui, i greggi gli armenti e i cammelli pensava infatti se è già ora raggiunge un accampamento lo sconfigge l'altro si salverà. Giacobbe disse: Dio del mio padre Abramo Dio del mio padre Isacco Signore che mi hai detto ritorna nella tua terra e tra la tua parentela io ti farò del bene. Io sono Indegno di tutta la bontà di tutta la fedeltà che ho usato verso il tuo servo con il mio solo bastone avevo passato questo Giordano. Io ora sono arrivato al punto di formare due accampamenti. Salvami dalla mano di mio fratello dalla mano Esau' perché io ho paura di lui che egli non arrivi e colpisca me e senza riguardi madre bambini ep pure tu hai detto: ti farò del bene e renderò la tua discendenza tanto numerosa come la sabbia del mare che non si può contare. Qua e' Giacobbe che dice Tu sei dalla mia parte stai dalla mia parte Dio è con noi questo è il Dio è con noi Dio e' con me; ce l'avevano scritto i nazisti anche sulle solo cinture, Dio è con noi; da che parte sta Dio: stai dalla mia parte e Dio da che parte sta? Andiamo avanti. Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte poi prese tra ciò che gli capitava per mano un dono per il fratello Esaù. Vedete,gli manda un capitale 200 capre 20 capri 100 pecore 20 montoni 30 cammelle che allattavano con i loro piccoli 40 giovenche 10 torelli 20 asini e 10 asinelli. Scusate una piccola parentesi storica: ai tempi storici di Abramo Isacco Giacobbe non erano ancora stati addestrati i cammelli. Perché si parla di cammelli? Qua mi dovete rispondere. Al massimo sforiamo un attimo. Ragazzi, pensavo secondo me dormono non ne possono piu' poverini piove fa freddo, invece ci siete: perche' e' stato scritto dopo e hanno fatto anche degli errori storici. Pero' non gliene fregava niente di per se'. Solo che i nostri studiosi sgamano anche queste cose qua: ma come non sono ancora stati addestrati i cammelli in questo periodo. Ma perche' e' stato scritto dopo. Va bene. Chiusa parentesi. Complimenti! Un piu' a tutti voi. Egli affido' ai suoi servi singoli branchi separatamente e disse loro: passate davanti a me e lasciate una certa distanza tra un branco e l'altro. Diede quest'ordine al primo: quando ti incontrerà Esaù mio fratello e ti domanderà: a chi appartieni, dove vai, di chi sono questi animali che ti camminano davanti? Tu risponderai: di tuo fratello Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esau'. Ecco egli stesso ci segue. Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi. Vedete manda, vedete che strategia. Queste parole poi rivolgerete a Esau' quando lo incontrerete, gli direte anche il tuo servo Giacobbe ci segue. Pensava infatti lo plachero' con il dono che mi precede in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza. Così il dono passo' prima di lui mentre egli trascorse quella notte nell'accampamento. Cioè noi siamo questi, noi siamo coloro che placano l'altro, con che cosa?, con i beni. Noi siamo quelli che paghiamo e compriamo tutto perché tutto va pagato perché nessuno fa niente per niente. E' vero o no? Noi mandiamo avanti prima l'avere gli averi. Ma ecco che dopo Betel. Ecco cosa succede al fiume iabbok perché qui c'è esattamente la svolta. Io leggo tutto e poi lo commento, qua dovete

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sforzarvi di stare attenti perché questo davvero e' uno dei brani più strani; anche qua fiumi di inchiostro su questo testo. Durante quella notte gli si alzò prese le due mogli due schiavi i suoi 11 bambini e passo' il guado dello iabbok. Li prese e fece loro passare il torrente e porto di là anche tutti i suoi averi. Ok? Porta di la' tutto. Giacobbe rimase solo. Ecco qua. E un uomo lotto' con lui fino allo spuntare dell'aurora; vedendo che non riusciva a vincerlo lo colpì alla articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogo'. Mentre continuava a lottare con lui quello disse: lasciami andare perché è spuntata l'aurora. Giacobbe rispose: non ti lascerò se non mi avrai benedetto. Gli domando': come ti chiami? Rispose: Giacobbe. Riprese: non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele Perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto. Giacobbe allora gli chiese: svelami il tuo nome. Gli rispose: perché mi chiedi il nome? e qui lo benedisse. Allora Giacobbe chiamo' quel luogo Penuel. Penuel vuol dire: faccia di Dio, volto di Dio. Davvero disse ho visto Dio faccia a faccia: eppure la mia vita è rimasta salva. Spuntava il sole quando Giacobbe passo' Penuel e zoppicava nell' anca. Per questo gli israeliti fino ad oggi non mangiano il nervo sciatico che è sopra l'articolazione del femore perché quell'uomo aveva colpito la articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico. Però sarebbe anche bello fermarsi qua e aspettare tra un mese, tanto ci pensi: cosa vuol dire sta roba qua ? sarebbe bello tutto sto coso per arrivare fino a qua e diciamo: va bene scherzo. Pensavo che protestaste. Niente. Conoscevate questo testo, è famoso, abbastanza conosciuto, misterioso: allora un uomo lo tocco'. Chi è questo uomo? Qua ci sono mille ipotesi. Capiremo dopo, si capisce dopo che è Dio e Giacobbe stesso capisce che è Dio, ma forse non è solo Dio. Chi è quest'uomo? Alcune interpretazioni ma che sono assolutamente insoddisfacenti perché è troppo poco e qualche rabbino scrive che e' Esaù, e' lo spirito di Esaù che spaventa. No, non rende ragione questo. Dio, ma interessante perché e' anche un uomo e questo uomo potrebbe addirittura essere proprio Giacobbe quindi è probabilmente la lotta con Dio e contro Dio con Giacobbe e contro Giacobbe, la lotta con Dio insieme a Dio e contro Dio, la lotta con Giacobbe di Giacobbe contro Giacobbe: cioè c'è una notte e questa è la notte della nostra vita della nostra storia poi di notte dopo aver attraversato questo orrido questo fiume e c'è questa notte che è tutta la nostra vita che è tutta una lotta una battaglia dove Dio combatte con noi per noi perché combattiamo contro di noi ma dove anche noi combattiamo contro Dio ma questo avvinghiamento i rabbini giustamente lo presentano come una battaglia amorosa di due avvinghiati che a un certo punto, siccome questo uomo non riusciva a vincerlo perché Giacobbe sta avvinghiato e non lo lascia, gli colpisce il femore e gli sloga l'anca, articolazione del femore. E a un certo punto quest'uomo dice: lasciami andare; ma Giacobbe dice: non ti lascerò se non mi avrai benedetto. Questa è la lotta disperata dell'uomo che cerca la vita ma paradossalmente noi cercando la vita spesso andiamo contro la vita che è Dio. Ma Dio lotta con noi anche se andiamo contro di lui per vincere l'unico nemico che è quel noi che dobbiamo cambiare, convertire. Questa è l'immagine di tutta la nostra esistenza. Tanto è vero che l'esito qual è? guardate qui e' bellissimo non ti lascerò se non mi avrai benedetto. Non ce la fa più. Guardate che è stato pesantissimo. Cioè scappare, vivere così in fuga in competizione, con la paura, è pesante. Io cerco da anni di capire perché il Cardinale Martini una volta ci disse: è più facile essere Santi che non esserlo, perché i nostri peccati la nostra distanza dalla nostra verità è pesante. Ecco perché Gesù dice prendete il mio giogo, il mio giogo e' leggero. Invece vuoi fate una vita di cacca. E allora guardate e' stupendo: e allora non lo molla perché finalmente ha capito, e che cosa gli dice? non ti lascerò se non mi avrai benedetto e gli dice come ti chiami. Ma tu di chi sei però? Esci allo scoperto. Piantala di scappare. Piantala di nasconderti. Come ti chiami? Giacobbe cioè il bastardo. Io sono un poveretto sono un ingannatore È una lotta che ci vuole portare finalmente ad arrenderci alla verità di quello che siamo, siamo tutti un poveretti, ma il nostro Signore nella nostra povertà non ci condanna ci abbraccia perché ci nascondiamo perché abbiamo paura di essere condannati, di essere tagliati fuori, essere eliminati perché abbiamo così paura di mostrare le nostre debolezze? perché cerchiamo sempre di essere forti, di avere, di essere di più. Perché?E che fatica!E che lotta! E' stupenda questa cosa. Tanto e' vero che, pazzesco, il tallonatore, il sorpassatore diventa uno zoppo. Comincia a essere integro Giacobbe perche' e' azzoppato ed e'la stessa cosa della circoncisione. La circoncisione e' il fallo, il fallo e' aaahhh!!! scusate, si erge. E' un dire guarda che e' la mancanza che ti fa grande, ma tu devi dire finalmente sono Giacobbe. Ecco allora che sei pronto per scoprire la tua dignita': non ti chiamerai piu' Giacobbe. Tu sei un altro, sei chiamato ad essere un altro. Ti chiamerai Israele, che vuol direcombattere con Dio. Israele vuol dire questo. Ci sono mille interpretazioni, pero' io la dico cosi': Dio e' forte o anche ho combattuto con Dio, che vuol dire sia con che contro e questa e' con gli uomini, e' questa la vocazione degli Ebrei, di Israele. Questo e' Israele che per

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tutta la storia combatte con Dio con e contro. Combatte come contro gli uomini: ricordate? Dio Abramo gli altri. Scusate: chiamate i carabinieri per farmi finire alle 10,30 questo e' troppo. Mi date 5 minuti? Giacobba di qua, giacobba di la'....Concludiamo. Finiamo la lettura di 33. E' la vicenda di Israele e tutta la storia di Israele e' piena di questa lotta. Pensate a Giona, Giona cosa fa? lotta contro Dio e con Dio perché va a Ninive va dall'altra parte, Geremia, Giobbe la lotta di Giobbe: questo e' Israele, e' la vocazione pesantissima di Israele il più piccolo dei popoli, lo zoppo. Il Signore azzoppandolo gli fa un regalo e io questa interpretazione, mia questa, è solo mia quando adesso vedrete che Esaù invece di andare incontro l'abbraccerà io dico perché non gli va contro e l'abbraccia. Adesso arriviamo e poi leggiamo il pezzo dopo così concludiamo. Secondo questa interpretazione mia perché lo vede zoppicare: il sorpassatore finalmente zoppica. Bellissimo. Altro che l'eccellenza, verso l'eccellenza di qua l'eccellenza di là: la mancanza; e la circoncisione è essere mancante. Vi ricordate? tu sei integro perché mancante, tu sei altro perché finalmente la tua mancanza ti apre non al dominio dell'altro ma alla comunione con l'altro ed è interessante perché colui che voleva salvarsi la faccia per paura di trovarsi a faccia a faccia con Esau' il fratello ha avuto bisogno di incontrare la faccia di Dio per capire chi era per vedere se stesso e finalmente avere il coraggio di guardare in modo nuovo e diverso suo fratello tanto è vero che il brano dopo inizia dicendo che alzo' gli occhi e lo vide. Bellissimo. Penuel la faccia di Dio e signore verticale è quella santita' di Giacobbe e' innanzitutto la faccia di Dio che viene a incontrarlo perché possa in orizzontale veder la faccia di Esau' suo fratello. Questo e' il nostro cammino: la faccia di Gesù Cristo che viene per incontrare la nostra faccia; quante volte si dice fissatolo lo amò, lo guardo' perché finalmente io riconosca la mia mancanza ma che non è obiezione anzi e' condizione per la comunione e' la croce. Tant'e' vero che l'ultima data e' il Getsemani; l'agone, l'agonia e' l'agone, il ring. Gesu' e' schiacciato dal suo amore. Il Getsemani e' il frantonio, dove si schiacciava l'olio; il Messia era l'unto, schiacciato dall'amore. Lotta col Padre Gesu' non per il suo peccato ma perché finalmente possa andare fino in fondo a mostrare non solo lo zoppo ma addirittura il crocifisso. La fine di questo discorso è lì. Leggo 33, si capisce?, ed è molto bello questo segno del nervo sciatico perché questo è un Sacramento questo nervo sciatico, gli Ebrei non lo mangiano, perche' non lo mangiano? perché è un Sacramento, un segno, perché tu sei piccolo sei povero sei zoppo. Ma questa è la tua grandezza. Non so se si capisce perché è difficilissima sta cosa, si capisce?, si capisce il ribaltamento, si capisce che noi passiamo tutta la vita a cercare il contrario e questo ci divide ci mette in competizione ci mette paura tra l'uno con l'altro e qua capite che è interessantissimo perché mentre Esau' ha mandato avanti il suo avere adesso andrà avanti il suo essere non il suo avere che finalmente lui ha il coraggio di quello che è, infatti va avanti lui, non vanno più avanti cammelli le cose: è un ribaltamento. Concludo tenete duro 3 minuti. Giacobbe alzo' gli occhi e vide arrivare Esau' che aveva con sé 400 uomini. Allora distribui' i bambini tra Lia Rachele e le due schiave. Alla testa mise le due schiave con i bambini, più indietro Lia con i suoi bambini più indietro Rachele e Giuseppe egli passo' davanti a loro e si prostrò 7 volte fino a terra mentre andava avvicinandosi al fratello. Attenzione: ci si prostra solo davanti a Dio lui si prostra 7 volte perché adesso riconosce nel volto di suo fratello il volto di Dio. Vedi che stupendo questo passaggio. Ma Esau' gli corse incontro ( qua è il figliol prodigo) lo abbracciò gli si getto' al collo e lo bacio' paro paro Luca 15 e piansero. Alzati gli occhi ( vuoi che qua sono tutti occhi che si alzano e che finalmente tu guardi in faccia l'altro). Chi sono questi con te? Giacobbe rispose: sono i bambini che Dio si e' compiaciuto di dare al tuo servo. Allora si fecero avanti le schiave con i loro bambini. Si prostrarono; si fecero avanti anche Lia e i suoi bambini e si prostrarono. Infine si fecero avanti Giuseppe e Rachele e si prostrarono. Domando' ancora: che cosa vuoi fare di tutta questa carovana che ho incontrato? Rispose: e' per trovare grazia agli occhi del mio signore Tutta sta roba che mi hai mandato (guardate Esau', guardate come l'altro da' lezione a Giacobbe) ho beni in abbondanza fratello mio: resti per te quello che e' tuo, ma Giacobbe rispose: no ti prego; se ho trovato grazie ai tuoi occhi accetta dalla mia mano il mio dono perche' io sto alla tua presenza come davanti a Dio e tu mi hai gradito. Accetta il dono augurale che ti e' stato presentato perche' Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto. Cosi' egli insistette e quegli accetto'. E quindi vedete dalla bramosia all'alleanza. Concludo. Giacobbe ed Esau' si separano. Giacobbe e' cresciuto. i suoi figli con uno stratagemma giacobberanno i Sichemiti e questo portera' Giacobbe a dover fuggire. E questo portera' poi la storia di Giuseppe, che e' l'ultimo di questo ciclo e Giuseppesara' colui che invece tiene insieme la santita' teologale e la santita' morale, perche' lui sara' finalmente quello che portera' a compimento questo percorso di sanazione. Giuseppe tiene insieme tutto. Giuseppe il giusto. La Genesi ci presenta tutta la storia della salvezza come una grande conversione ed

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educazione che Dio ci da' all'amore, all' incontro col fratello, all'alleanza contro la bramosia e tutto si concentra in Giuseppe. Giuseppe sara' quello di fede, quello di carita' perche' perdona i fratelli, lo vediamo la prossima volta, e' quello che e' aperto alla speranza che gli da' il Signore tanto e' vero che la terra feconda con lui. E Giuseppe non e' un caso che diventera' figura del Messia e non e' un caso che il padre di Gesu' si chiami Giuseppe, per questo si chiama Giuseppe il papa' di Gesu'. E quindi la prossima volta vedremo come la Genesi disegna e conclude questo cammino loro e nostro di conversione, di ribaltamento verso la sua santita', il suo essere altro da come siamo noi.Ave Maria....Prossima volta 3 dicembre: Giuseppe.

queste terrazzeerano corrispondenti ai pianeti erano una specie di microcosmo

sulla terra era il cielo che scendeva sulla terra. Erano 10 terrazzamenti che corrispondevano ai 10 pianeti conosciuti. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra mentre la sua cima raggiungeva il cielo ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: Io sono il Signore il Dio di Abramo tuo padre il Dio di Isacco a te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato, la tua discendenza sarà in numerevole come la polvere della terra perciò ti espanderai a Occidente e a Oriente settentrione e mezzogiorno e si diranno benedette in te e nella tua discendenza tutte le famiglie della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai. Poi ti farò ritornare in quella terra perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto. ok? Quindi vede Giacobbe e' sdraiato qua vedi questa ziqqurat questa scala e gli angeli che salgono e scendono dal cielo e gli dice: guarda la tua discendenza sara' innumerevole com la polvere della terra e si spandera' a Occidente e Oriente settentrione e mezzogiorno che sono i quattro punti cardinali. Si diranno benedette in te nella tua discendenza tutte le famiglie della terra e la benedizione di Abramo, vedete?, il Signore continua col suo gioco altro, Santo che lo farà poi ritornare qui. Ne vedremo dopo. Ma interessante perché qui siamo a Betel cioè al confine tra la terra di Canaan, la terra del Santo e la terra della morte c'è questa porta del cielo: Bet El come Betlemme casa El Elohim. Infatti Giacobbe si sveglio' dal sonno e disse: certo il Signore e' in questo luogo e io non lo sapevo. Ebbi timore e disse: quanto è terribile questo luogo, questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo. La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale la eresse come una stele e verso' olio sulla sua sommità e chiamo' quel luogo Betel mentre prima di allora la città si chiamava Luz. Giacobbe fece questo voto se Dio sarà con me mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo mi darà pane da mangiare vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre il Signore sarà il mio Dio questa pietra che ho eretto come stele sara' una casa di Dio di quanto mi darai io Ti offrirò la decima. Betel cioè tra la terra della vita e la terra della morte il Signore scende. Quindi vedete che la santità l'alterità essere altro è innanzitutto di Dio non è nostro perché Oriente Occidente verticale orizzontale perché finalmente la dimensione orizzontale cioè dei fratelli sia Santa come lui e' santo altra come lui e' altro. Ma perché questo avvenga c'è un camminom, quindi Giacobbe e' come Caino, ma il Signore non rinuncia a nessuno. Viene dove lui è e apre questa porta del cielo tra la terra della morte e la terra della vita perché lui ritorni nella terra della vita: ti farò tornare dice. Nel momento in cui lui è in fuga ecco che c'è il Signore che continua il suo gioco. Non ha detto Dio a Giacobbe di far così. Quello e' lui. E allora inizia questo cammino che è un cammino molto faticoso perché, vedete, adesso qui dovremmo leggere ma sono troppo lunghi però leggete voi a casa il capitolo 29 il capitolo 30 fino al capitolo 31 perché c'è tutta la storia di Giacobbe che sposa Rachele, c'è perché si innamora di Rachele, ma Labano gli appioppa anche Lia. Perché Lia aveva gli occhi cisposi cioè strabici, non la voleva nessuno. Quindi lo fa lavorare per 7 anni piu' 7 anni e come premio gli dà le donne, va che bello donne vendute per il lavoro, le figlie se l'è becca tutti e due, lui però preferisce Rachele quindi si apre questa bellissima rivalità tra Rachele e Lia un'altra

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volta, siamo sempre gli stessi eh. Poi siccome Rachele non riesce avere figli falle con la schiava di Sara e via. E Labano che giacobba due volte Giacobbe. Stavolta e'lui che e' giacobbato. Ma alla fine legge basta leggere è semplicissimo Ma poi Giacobbe giacobba Labano. Voi direte: ma fanno schifo questi qua. E' un po' come noi. Siamo noi. E' inutile che ce la tiriamo. E, attenzione, le figlie, Rachele giacobbera' il padre.Noi siamo noi che siamo abituati a un certo punto abbiamo creato una agiografia dei nostri Santi come i perfetti, ma non è la storia biblica e quelli che non saranno per niente perfetti saranno Pietro Tommaso Paolo. La santità è sua, e' innanzitutto teologale di Dio. Tanto è vero che a un certo punto cos'è che succede? che Giacobbe, quindi qua vi invito davvero a leggere voi il 29-30-31 perché è davvero qua ci sono tutte le cose che tornano; è come Agar e Giacobbe che ha le due mogli come Lameck, ricordate?, una per stirare e una per il letto. Rachele perché gli piaceva, Lia quella che faceva i figli che finalmente però anche Rachele riesce ad avere Giuseppe, l' aggiunto che poi dopo più avanti morirà partorendo Beniamino e figli saranno sei di Lia due di Rachele e quattro delle schiave totale 12, i 12 figli di Giacobbe figli di Lia di Rachele e delle delle schiave con tutte le invidie le gelosie tutte le solite robe. E' un continuo. Sono come le nostre confessioni sempre uguali. Solo che a un certo punto Giacobbe fugge anche da Labano anche se poi Labano lo raggiunge alla fine fanno un accordo ma in realtà nell'accordo Giacobbe non dice la verità a Labano. Rachele inganna Labano papà e Giacobbe ritorna perché sta fuggendo da Labano anche perché prima o poi noi dobbiamo fare i conti: sta via vent'anni Giacobbe tutto questo in ventanni, ma prima o poi Giacobbe deve fare i conti col suo passato con la sua vita. Prima o poi quello che noi mandiamo fuori dalla porta rientra dalla finestra. Possiamo scappare quanto vogliamo nasconderci quanto vogliamo fingere quanto vogliamo ma prima o poi la vita ci presenta il conto non perché Dio ci punisca, assolutamente, ma perché se io metto la schifezza sotto il tappeto dopo un po' l'odore si sente anche se sembra che tu non la veda o il tuo ospite non l'abbia vista, ma dopo un po' puzza. E Giacobbe deve fare i conti con questo e, attenzione, ecco che allora Giacobbe è pronto per tornare. E' interessante perché al versetto 32 come all'andata aveva avuto la visione degli Angeli ce l'ha anche al ritorno versetto capitolo 32 versetto 2 mentre Giacobbe andava per la sua strada gli si fecero incontro gli angeli di Dio Giacobbe al vederli disse: questo e' l'accampamento di Dio e chiamo' quel luogo Macanaim che vuol dire doppio accampamento, c'è anche Dio accampato. Interessante. All'andata e al ritorno ecco che nella terra dei giacobbamenti, terra di morte, ecco che c'è il ritorno anche nel sito il Gigi non si possono vedere sti disegni bellissimi e molto esplicativi di quello che sto dicendo, dovrai fare anche i grafici e diagrammi, ormai ci sei, sei pronto anche per questo. Ecco che ritorna Giacobbe e si incontreranno oltre il fiume Iabbok che è un affluente trasgiordano del giordano, che è un guado tremendo, un orrido difficilissimo da superare e vediamo com'è questo ritorno che cosa succede a questo ritorno e questa è ancora la terra del Santo. Fugge come se nella terra del Santo non si possa odiare e torna nella terra del Santo e vediamo che cosa succede nella terra del Santo quella che porta la vita. Ci siamo? Qua abbiamo un momento decisivo perché questo è il focus della nostra serata ma anche della storia di Giacobbe. C'è una prima parte poi arriviamo alla lotta sul fiume Iabbok qui oltre il fiume che dicevo questo brano difficilissimo ma è decisivo. Andiamo avanti. Poi Giacobbe, 20 minuti ce la dobbiamo fare, Giacobbe mando' avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù nella regione di Seer la campagna di Edom diede a loro questo comando: direte al mio Signore Esau' dice il tuo servo Giacobbe sono restato come forestiero presso Labana. Vi sono rimasto fino ad ora sono venuto in possesso di buoi asini di greggi di schiavi e schiave si è arricchito tanto Giacobbe. Labano l'ha giacobbato ma si è arricchito anche perché dopo, andate a leggere bellissimo, è Giacobbe giacobba Labano e praticamente si arricchisce tantissimo alle sue spalle per quello che poi gli va dietro gli correre dietro. Vabbè andiamo avanti. Ma andate a informare il mio Signore per trovare grazie ai suoi occhi e i messaggeri trovarono Giacobbe dicendo siamo stati da tuo fratello Esaù. Ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé 400 uomini. Giacobbe si spavento' molto e si senti' angustiato quindi che cosa fa? manda avanti dei Messaggeri manda avanti, vedremo adesso, dei beni i suoi averi; cioe' vuole placare l'ira del fratello perché ha paura del fratello, manda avanti le sue ricchezze per pagare il fratello e adesso fara' un'altra strategia per paura di perdere tutto dividere le cose, fa una strategia proprio di difesa. Giacobbe si spavento' molto si senti' angustiato, allora divise gli accampamenti la gente che era con lui, i greggi gli armenti e i cammelli pensava infatti se è già ora raggiunge un accampamento lo sconfigge l'altro si salverà. Giacobbe disse: Dio del mio padre Abramo Dio del mio padre Isacco Signore che mi hai detto ritorna nella tua terra e tra la tua parentela io ti farò del bene. Io sono Indegno di tutta la bontà di tutta la fedeltà che ho usato verso il tuo servo con il mio solo bastone avevo passato questo Giordano. Io ora sono arrivato al punto di formare due

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accampamenti. Salvami dalla mano di mio fratello dalla mano Esau' perché io ho paura di lui che egli non arrivi e colpisca me e senza riguardi madre bambini ep pure tu hai detto: ti farò del bene e renderò la tua discendenza tanto numerosa come la sabbia del mare che non si può contare. Qua e' Giacobbe che dice Tu sei dalla mia parte stai dalla mia parte Dio è con noi questo è il Dio è con noi Dio e' con me; ce l'avevano scritto i nazisti anche sulle solo cinture, Dio è con noi; da che parte sta Dio: stai dalla mia parte e Dio da che parte sta? Andiamo avanti. Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte poi prese tra ciò che gli capitava per mano un dono per il fratello Esaù. Vedete,gli manda un capitale 200 capre 20 capri 100 pecore 20 montoni 30 cammelle che allattavano con i loro piccoli 40 giovenche 10 torelli 20 asini e 10 asinelli. Scusate una piccola parentesi storica: ai tempi storici di Abramo Isacco Giacobbe non erano ancora stati addestrati i cammelli. Perché si parla di cammelli? Qua mi dovete rispondere. Al massimo sforiamo un attimo. Ragazzi, pensavo secondo me dormono non ne possono piu' poverini piove fa freddo, invece ci siete: perche' e' stato scritto dopo e hanno fatto anche degli errori storici. Pero' non gliene fregava niente di per se'. Solo che i nostri studiosi sgamano anche queste cose qua: ma come non sono ancora stati addestrati i cammelli in questo periodo. Ma perche' e' stato scritto dopo. Va bene. Chiusa parentesi. Complimenti! Un piu' a tutti voi. Egli affido' ai suoi servi singoli branchi separatamente e disse loro: passate davanti a me e lasciate una certa distanza tra un branco e l'altro. Diede quest'ordine al primo: quando ti incontrerà Esaù mio fratello e ti domanderà: a chi appartieni, dove vai, di chi sono questi animali che ti camminano davanti? Tu risponderai: di tuo fratello Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esau'. Ecco egli stesso ci segue. Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi. Vedete manda, vedete che strategia. Queste parole poi rivolgerete a Esau' quando lo incontrerete, gli direte anche il tuo servo Giacobbe ci segue. Pensava infatti lo plachero' con il dono che mi precede in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza. Così il dono passo' prima di lui mentre egli trascorse quella notte nell'accampamento. Cioè noi siamo questi, noi siamo coloro che placano l'altro, con che cosa?, con i beni. Noi siamo quelli che paghiamo e compriamo tutto perché tutto va pagato perché nessuno fa niente per niente. E' vero o no? Noi mandiamo avanti prima l'avere gli averi. Ma ecco che dopo Betel. Ecco cosa succede al fiume iabbok perché qui c'è esattamente la svolta. Io leggo tutto e poi lo commento, qua dovete sforzarvi di stare attenti perché questo davvero e' uno dei brani più strani; anche qua fiumi di inchiostro su questo testo. Durante quella notte gli si alzò prese le due mogli due schiavi i suoi 11 bambini e passo' il guado dello iabbok. Li prese e fece loro passare il torrente e porto di là anche tutti i suoi averi. Ok? Porta di la' tutto. Giacobbe rimase solo. Ecco qua. E un uomo lotto' con lui fino allo spuntare dell'aurora; vedendo che non riusciva a vincerlo lo colpì alla articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogo'. Mentre continuava a lottare con lui quello disse: lasciami andare perché è spuntata l'aurora. Giacobbe rispose: non ti lascerò se non mi avrai benedetto. Gli domando': come ti chiami? Rispose: Giacobbe. Riprese: non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele Perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto. Giacobbe allora gli chiese: svelami il tuo nome. Gli rispose: perché mi chiedi il nome? e qui lo benedisse. Allora Giacobbe chiamo' quel luogo Penuel. Penuel vuol dire: faccia di Dio, volto di Dio. Davvero disse ho visto Dio faccia a faccia: eppure la mia vita è rimasta salva. Spuntava il sole quando Giacobbe passo' Penuel e zoppicava nell' anca. Per questo gli israeliti fino ad oggi non mangiano il nervo sciatico che è sopra l'articolazione del femore perché quell'uomo aveva colpito la articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico. Però sarebbe anche bello fermarsi qua e aspettare tra un mese, tanto ci pensi: cosa vuol dire sta roba qua ? sarebbe bello tutto sto coso per arrivare fino a qua e diciamo: va bene scherzo. Pensavo che protestaste. Niente. Conoscevate questo testo, è famoso, abbastanza conosciuto, misterioso: allora un uomo lo tocco'. Chi è questo uomo? Qua ci sono mille ipotesi. Capiremo dopo, si capisce dopo che è Dio e Giacobbe stesso capisce che è Dio, ma forse non è solo Dio. Chi è quest'uomo? Alcune interpretazioni ma che sono assolutamente insoddisfacenti perché è troppo poco e qualche rabbino scrive che e' Esaù, e' lo spirito di Esaù che spaventa. No, non rende ragione questo. Dio, ma interessante perché e' anche un uomo e questo uomo potrebbe addirittura essere proprio Giacobbe quindi è probabilmente la lotta con Dio e contro Dio con Giacobbe e contro Giacobbe, la lotta con Dio insieme a Dio e contro Dio, la lotta con Giacobbe di Giacobbe contro Giacobbe: cioè c'è una notte e questa è la notte della nostra vita della nostra storia poi di notte dopo aver attraversato questo orrido questo fiume e c'è questa notte che è tutta la nostra vita che è tutta una lotta una battaglia dove Dio

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combatte con noi per noi perché combattiamo contro di noi ma dove anche noi combattiamo contro Dio ma questo avvinghiamento i rabbini giustamente lo presentano come una battaglia amorosa di due avvinghiati che a un certo punto, siccome questo uomo non riusciva a vincerlo perché Giacobbe sta avvinghiato e non lo lascia, gli colpisce il femore e gli sloga l'anca, articolazione del femore. E a un certo punto quest'uomo dice: lasciami andare; ma Giacobbe dice: non ti lascerò se non mi avrai benedetto. Questa è la lotta disperata dell'uomo che cerca la vita ma paradossalmente noi cercando la vita spesso andiamo contro la vita che è Dio. Ma Dio lotta con noi anche se andiamo contro di lui per vincere l'unico nemico che è quel noi che dobbiamo cambiare, convertire. Questa è l'immagine di tutta la nostra esistenza. Tanto è vero che l'esito qual è? guardate qui e' bellissimo non ti lascerò se non mi avrai benedetto. Non ce la fa più. Guardate che è stato pesantissimo. Cioè scappare, vivere così in fuga in competizione, con la paura, è pesante. Io cerco da anni di capire perché il Cardinale Martini una volta ci disse: è più facile essere Santi che non esserlo, perché i nostri peccati la nostra distanza dalla nostra verità è pesante. Ecco perché Gesù dice prendete il mio giogo, il mio giogo e' leggero. Invece vuoi fate una vita di cacca. E allora guardate e' stupendo: e allora non lo molla perché finalmente ha capito, e che cosa gli dice? non ti lascerò se non mi avrai benedetto e gli dice come ti chiami. Ma tu di chi sei però? Esci allo scoperto. Piantala di scappare. Piantala di nasconderti. Come ti chiami? Giacobbe cioè il bastardo. Io sono un poveretto sono un ingannatore È una lotta che ci vuole portare finalmente ad arrenderci alla verità di quello che siamo, siamo tutti un poveretti, ma il nostro Signore nella nostra povertà non ci condanna ci abbraccia perché ci nascondiamo perché abbiamo paura di essere condannati, di essere tagliati fuori, essere eliminati perché abbiamo così paura di mostrare le nostre debolezze? perché cerchiamo sempre di essere forti, di avere, di essere di più. Perché?E che fatica!E che lotta! E' stupenda questa cosa. Tanto e' vero che, pazzesco, il tallonatore, il sorpassatore diventa uno zoppo. Comincia a essere integro Giacobbe perche' e' azzoppato ed e'la stessa cosa della circoncisione. La circoncisione e' il fallo, il fallo e' aaahhh!!! scusate, si erge. E' un dire guarda che e' la mancanza che ti fa grande, ma tu devi dire finalmente sono Giacobbe. Ecco allora che sei pronto per scoprire la tua dignita': non ti chiamerai piu' Giacobbe. Tu sei un altro, sei chiamato ad essere un altro. Ti chiamerai Israele, che vuol direcombattere con Dio. Israele vuol dire questo. Ci sono mille interpretazioni, pero' io la dico cosi': Dio e' forte o anche ho combattuto con Dio, che vuol dire sia con che contro e questa e' con gli uomini, e' questa la vocazione degli Ebrei, di Israele. Questo e' Israele che per tutta la storia combatte con Dio con e contro. Combatte come contro gli uomini: ricordate? Dio Abramo gli altri. Scusate: chiamate i carabinieri per farmi finire alle 10,30 questo e' troppo. Mi date 5 minuti? Giacobba di qua, giacobba di la'....Concludiamo. Finiamo la lettura di 33. E' la vicenda di Israele e tutta la storia di Israele e' piena di questa lotta. Pensate a Giona, Giona cosa fa? lotta contro Dio e con Dio perché va a Ninive va dall'altra parte, Geremia, Giobbe la lotta di Giobbe: questo e' Israele, e' la vocazione pesantissima di Israele il più piccolo dei popoli, lo zoppo. Il Signore azzoppandolo gli fa un regalo e io questa interpretazione, mia questa, è solo mia quando adesso vedrete che Esaù invece di andare incontro l'abbraccerà io dico perché non gli va contro e l'abbraccia. Adesso arriviamo e poi leggiamo il pezzo dopo così concludiamo. Secondo questa interpretazione mia perché lo vede zoppicare: il sorpassatore finalmente zoppica. Bellissimo. Altro che l'eccellenza, verso l'eccellenza di qua l'eccellenza di là: la mancanza; e la circoncisione è essere mancante. Vi ricordate? tu sei integro perché mancante, tu sei altro perché finalmente la tua mancanza ti apre non al dominio dell'altro ma alla comunione con l'altro ed è interessante perché colui che voleva salvarsi la faccia per paura di trovarsi a faccia a faccia con Esau' il fratello ha avuto bisogno di incontrare la faccia di Dio per capire chi era per vedere se stesso e finalmente avere il coraggio di guardare in modo nuovo e diverso suo fratello tanto è vero che il brano dopo inizia dicendo che alzo' gli occhi e lo vide. Bellissimo. Penuel la faccia di Dio e signore verticale è quella santita' di Giacobbe e' innanzitutto la faccia di Dio che viene a incontrarlo perché possa in orizzontale veder la faccia di Esau' suo fratello. Questo e' il nostro cammino: la faccia di Gesù Cristo che viene per incontrare la nostra faccia; quante volte si dice fissatolo lo amò, lo guardo' perché finalmente io riconosca la mia mancanza ma che non è obiezione anzi e' condizione per la comunione e' la croce. Tant'e' vero che l'ultima data e' il Getsemani; l'agone, l'agonia e' l'agone, il ring. Gesu' e' schiacciato dal suo amore. Il Getsemani e' il frantonio, dove si schiacciava l'olio; il Messia era l'unto, schiacciato dall'amore. Lotta col Padre Gesu' non per il suo peccato ma perché finalmente possa andare fino in fondo a mostrare non solo lo zoppo ma addirittura il crocifisso. La fine di questo discorso è lì. Leggo 33, si capisce?, ed è molto bello questo segno del nervo sciatico perché questo è

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un Sacramento questo nervo sciatico, gli Ebrei non lo mangiano, perche' non lo mangiano? perché è un Sacramento, un segno, perché tu sei piccolo sei povero sei zoppo. Ma questa è la tua grandezza. Non so se si capisce perché è difficilissima sta cosa, si capisce?, si capisce il ribaltamento, si capisce che noi passiamo tutta la vita a cercare il contrario e questo ci divide ci mette in competizione ci mette paura tra l'uno con l'altro e qua capite che è interessantissimo perché mentre Esau' ha mandato avanti il suo avere adesso andrà avanti il suo essere non il suo avere che finalmente lui ha il coraggio di quello che è, infatti va avanti lui, non vanno più avanti cammelli le cose: è un ribaltamento. Concludo tenete duro 3 minuti. Giacobbe alzo' gli occhi e vide arrivare Esau' che aveva con sé 400 uomini. Allora distribui' i bambini tra Lia Rachele e le due schiave. Alla testa mise le due schiave con i bambini, più indietro Lia con i suoi bambini più indietro Rachele e Giuseppe egli passo' davanti a loro e si prostrò 7 volte fino a terra mentre andava avvicinandosi al fratello. Attenzione: ci si prostra solo davanti a Dio lui si prostra 7 volte perché adesso riconosce nel volto di suo fratello il volto di Dio. Vedi che stupendo questo passaggio. Ma Esau' gli corse incontro ( qua è il figliol prodigo) lo abbracciò gli si getto' al collo e lo bacio' paro paro Luca 15 e piansero. Alzati gli occhi ( vuoi che qua sono tutti occhi che si alzano e che finalmente tu guardi in faccia l'altro). Chi sono questi con te? Giacobbe rispose: sono i bambini che Dio si e' compiaciuto di dare al tuo servo. Allora si fecero avanti le schiave con i loro bambini. Si prostrarono; si fecero avanti anche Lia e i suoi bambini e si prostrarono. Infine si fecero avanti Giuseppe e Rachele e si prostrarono. Domando' ancora: che cosa vuoi fare di tutta questa carovana che ho incontrato? Rispose: e' per trovare grazia agli occhi del mio signore Tutta sta roba che mi hai mandato (guardate Esau', guardate come l'altro da' lezione a Giacobbe) ho beni in abbondanza fratello mio: resti per te quello che e' tuo, ma Giacobbe rispose: no ti prego; se ho trovato grazie ai tuoi occhi accetta dalla mia mano il mio dono perche' io sto alla tua presenza come davanti a Dio e tu mi hai gradito. Accetta il dono augurale che ti e' stato presentato perche' Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto. Cosi' egli insistette e quegli accetto'. E quindi vedete dalla bramosia all'alleanza. Concludo. Giacobbe ed Esau' si separano. Giacobbe e' cresciuto. i suoi figli con uno stratagemma giacobberanno i Sichemiti e questo portera' Giacobbe a dover fuggire. E questo portera' poi la storia di Giuseppe, che e' l'ultimo di questo ciclo e Giuseppesara' colui che invece tiene insieme la santita' teologale e la santita' morale, perche' lui sara' finalmente quello che portera' a compimento questo percorso di sanazione. Giuseppe tiene insieme tutto. Giuseppe il giusto. La Genesi ci presenta tutta la storia della salvezza come una grande conversione ed educazione che Dio ci da' all'amore, all' incontro col fratello, all'alleanza contro la bramosia e tutto si concentra in Giuseppe. Giuseppe sara' quello di fede, quello di carita' perche' perdona i fratelli, lo vediamo la prossima volta, e' quello che e' aperto alla speranza che gli da' il Signore tanto e' vero che la terra feconda con lui. E Giuseppe non e' un caso che diventera' figura del Messia e non e' un caso che il padre di Gesu' si chiami Giuseppe, per questo si chiama Giuseppe il papa' di Gesu'. E quindi la prossima volta vedremo come la Genesi disegna e conclude questo cammino loro e nostro di conversione, di ribaltamento verso la sua santita', il suo essere altro da come siamo noi.Ave Maria....Prossima volta 3 dicembre: Giuseppe.