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AGESCI TOSCANA BRANCA E/G ATTI DELL’INCONTRO METODOLOGICO CAPI E/G TOSCANA 8-9 MARZO 2008 BASILICA DELL’OSSERVANZA - SIENA

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AGESCI TOSCANABRANCA E/G

ATTI DELL’INCONTRO METODOLOGICO CAPI E/G TOSCANA

8-9 MARZO 2008 BASILICA DELL’OSSERVANZA - SIENA

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Una piccola Premessa agli Atti

…“Se dovrai attraversare il deserto non temere io sarò con te.Se dovrai camminare nel fuoco la sua fiamma non ti brucerà.

Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,io sono il tuo Dio, il Signore”…

da Il canto dell’amore

Il documento è frutto di un percorso sull’educazione alla Fede in reparto che la Branca E/G Toscana, all’interno del Progetto Regionale e attraverso il confronto con gli incaricati E/G di zona, ha voluto rilanciare e approfondire a livello metodologico per offrire opportunità di riflettere e sperimentare, accrescere le capacità dei Capi di comunicare, raccontare, testimoniare la Fede agli E/G. L’incontro Metodologico del 8-9 Marzo 2008 svoltosi nello splendido luogo della Basilica dell’Osservanza a Siena ha coinvolto circa 150 Capi E/G e AE toscani che hanno riportato idee e considerazioni preziose su una tematica che è sì impegnativa ma determinante per il nostro servizio di Capi, educatori cristiani e cattolici. Gli Atti contengono i due interventi del sabato pomeriggio di Don Nicolò Anselmi e Don Luca Meacci che approfondiscono gli aspetti legati alla narrazione e all’educazione della Fede in AGESCI e in Reparto. L’idea che l’educazione e la Fede si incontrano nell’esperienza, che è l’elemento che caratterizza il nostro metodo, sta alla base dei laboratori della domenica in cui Capi ed AE hanno riflettuto sugli strumenti di branca in chiave spirituale (squadriglia, gioco, impresa, avventura e vita all’aperto, competenza, Alta squadriglia, Legge Promessa Motto e BA). Con l’incontro abbiamo voluto ribadire alcuni punti fermi. Il primo, che ciascuno di noi è chiamato a formarsi e crescere nella Fede, perché essere “educatori alla fede” preparati e parlare in modo convincente certo non guasta; poi che nel servizio non siamo soli ma la nostra azione educativa si alimenta del contributo reciproco dei Capi e dell’AE all’interno dello staff e della Comunità Capi. Tuttavia ricordiamoci che essenziale è la preghiera, il dialogo con Dio, l’Amore per Lui e l’esperienza che ne facciamo. Terzo, che la vita di fede in Branca E/G è parte inscindibile del

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metodo e non ha bisogno di strumenti diversi e che esso contiene già in sé gli elementi che permettono ai ragazzi di incontrare Cristo. Quello che facciamo, infatti, nei momenti di vita scout è rileggibile alla luce della Bibbia, della vita dei Santi, dei Sacramenti diventando catechesi. Ecco che allora il percorso non si conclude con l’incontro di Siena ma continua nella realizzazione di una grande Impresa per gli Staff E/G che sperimentano, si mettono in gioco coi propri E/G per raccontare come hanno realizzato una catechesi nel proprio reparto entro Settembre 2008 alla luce dei suggerimenti ricevuti al convegno. Con l’augurio che questo documento rimanga ancora per molto tempo aperto e che possa accrescersi ancora attraverso i contributi dei Capi e che possa essere utile affinché sia quel seme che possa portare degli ottimi frutti nei reparti toscani!

Buona Caccia

Lorenzo, Ilaria, Padre Alessandro e la Pattuglia E/G Toscana

PREMESSA

L’analisi sintetica che riportiamo è il risultato di una riflessione della Pattuglia E/G Toscana sul percorso fatto dalla Branca E/G a livello regionale in questi ultimi anni e che nasce dalla lettura del bisogno sempre più emergente nei Capi reparto di affrontare il tema dell’educazione alla Fede. Di seguito al testo, abbiamo inserito anche il quadro molto utile dell’indagine nazionale sulle criticità e le risorse dei percorsi di accompagnamento nella Fede in Branca E/G.In questa premessa vogliamo ribadire che non esiste e non può esistere un percorso di catechesi separato e parallelo all’itinerario educativo proposto in AGESCI, sia nell’elaborazione metodologica che nell’applicazione particolare. Non esiste un altro metodo per proporre la fede in AGESCI se non il metodo scout, a patto che siano realizzati l’annuncio della Parola e la celebrazione

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dei Sacramenti. Il nostro metodo contiene già elementi che permettono al ragazzo di incontrare Cristo e di impostare la propria vita nel solco della spiritualità scout, originale forma di spiritualità cristiana, a patto che siano realizzati l’annuncio della Parola e la celebrazione dei sacramenti. Il metodo tuttavia da solo non dà risultati, ha bisogno di Capi che:o utilizzino il metodo con consapevolezza e intenzionalità educativa;o conoscano i CONTENUTI della Fede e il COME si trasmettono (problema

della competenza del Capo): la formazione spirituale e teologica del Capo è necessaria;

o non vivano le stesse problematiche dei ragazzi dal punto di vista del cammino di fede e di crescita spirituale

o siano consapevoli del mutato contesto socio-familiare in cui i ragazzi crescono.

ANALISI DEI CAPI E CONTESTO SOCIALE DI RIFERIMENTOo I Capi si reputano “non competenti” e sono sfiduciati da tale incapacità;

vivono le stesse problematiche dei ragazzi, ovvero il definirsi “in cammino e in ricerca…” spesso nasconde le debolezze, i dubbi, le difficoltà di essere testimoni credibili della scelta di fede agli occhi dei ragazzi

o Spesso incapaci di leggere i bisogni di fede negli E/G, i Capi tendono a generalizzare e a massificare trascurando le necessità dei singoli

o Si delega all’AE e quando è assente si improvvisa e se ne lamenta la mancanza, rinunciando a costruire per gli E/G un percorso di crescita nella fede

o I Capi sono troppo focalizzati sulla dinamica progettuale e impiegano poco tempo ed energie ad osservare i ragazzi

o La famiglia oggi è cambiata, non è più ambito deputato a trasmettere la fede cristiana. La famiglia delega la crescita spirituale ad altre agenzie educative.

o La Comunità Capi dovrebbe essere il luogo privilegiato della formazione permanente per un cammino di crescita spirituale dei Capi ma spesso non li sostiene, allora chi li aiuta?

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ANALISI DEGLI E/Go Gli E/G hanno difficoltà a decodificare l’esperienza di fede o La fede si vive a scomparti e in momenti saltuari e le esperienze saltuarie

spesso non incidono sulla vita dei ragazzi in maniera significativa e duratura (es: esperienza di fede ristretta ai Sacramenti)

o Da parte dell’E/G emerge il bisogno di concretezza, di un’esperienza vissuta di fede che fa parte della normale vita di squadriglia e di reparto e che non le è estranea (squadriglia, impresa, vita all’aperto…) L’educazione alla fede non ha bisogno di strumenti diversi rispetto a quelli offerti dal metodo perché quello che facciamo nei momenti di vita scout è rileggibile alla luce del Vangelo e diventa catechesi

o La fede è slegata dal Sentiero degli E/G

Novembre 2007

La pattuglia E/G Toscana

8-9 MARZO 2008

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OBIETTIVI: Approfondire gli aspetti legati alla comunicazione e all’educazione della fede in reparto. Valorizzare e riscoprire la vita di fede in Branca E/G come parte inscindibile del metodo. Riflettere sugli strumenti di branca, perché e come utilizzarli in chiave spirituale.A CHI E’ RIVOLTO: Capi reparto, aiuti capi reparto, AE

PRE-EVENTO

COSA CHI E’ COINVOLTO PERCHE’Analisi dei capi del contesto sociale, dei capi e dei ragazzi

Pattuglia E/G e Incaricati di zona

Condividere l’analisi con gli IABZ per integrare o modificare

Obiettivi evento e organizzazione

Pattuglia E/G + coinvolgimento degli IABZ

EVENTO

COSA COME CHI E’ COINVOLTOAspetti della comunicazione-educazione della fede in reparto

Lancio dell’evento Pattuglia E/GDue interventi (Don Niccolò Anselmi e Don Luca Meacci) per mettere in luce le problematiche e le risorse sull’argomento

Valorizzare e riscoprire la vita di fede in Branca E/G come parte inscindibile del metodo. Riflettere sugli strumenti di branca, perché e come utilizzarli in chiave spirituale.

LABORATORI sugli strumenti del metodo E/G

Pattuglia e IABZ

Grande Gioco – prove di conoscenza del tema Fede

Pattuglia e IABZ e Capi di Siena

Veglia Serale – momento personale di spiritualità

Pattuglia Fede Toscana e pattuglia E/G

POST-EVENTO

COSA COME CHI E’ COINVOLTONon lasciare l’evento fine a se stesso ma innescare un percorso futuro

Lancio del post-evento durante l’incontro Capi: le staff ci racconteranno come

Pattuglia E/G e staff di reparto

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hanno realizzato un’attività di catechesi per il proprio reparto (entro settembre 2008) secondo gli stimoli dati dall’incontro.Alle staff che parteciperanno regaliamo il compendio del catechismo della chiesa italiana.

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Intervento di Don Nicolò AnselmiDirettore dell’Ufficio Pastorale giovanile della Conferenze Episcopale italiana

LA CATECHESI NARRATIVA

C’è una distinzione tra preghiera che si fa con il cuore e catechesi che invece si fa con la mente (con riflessioni e ragionamenti).

Dio per farsi conoscere si è “raccontato”. Lo ha fatto con Abramo. Abramo lo ha raccontato alla sua famiglia ed ha costituito un popolo. Identifichiamoci con Abramo, con Mosè; questo mi porta prima a cambiare me stesso per poi guardansi intorno e volere cambiare il mondo.

Dio ha dato a questo popolo una legge, i 10 Comandamenti.

Dio ha suscitato dei profeti che leggono la storia.

Dio ha suscitato una riflessione : i libri sapienzali.

Finalmente ha smesso di raccontare qualcosa di sé e si è fatto vedere, ha inviato Suo Figlio, Gesù. Dio ha comunicato la sua esistenza, si mostra tramite Suo Figlio, scende dal cielo e si incarna nella nostra vita.

Gli Apostoli hanno conosciuto Gesù e lo hanno raccontato.

I Santi sono dei racconti storicizzati della vita di Gesù.

Gli Apostoli e i Santi vanno a completare il messaggio anche noi dobbiamo completare la rivelazione di Dio.

Noi oggi siamo i narratori della presenza di Gesù nella nostra vita.

Narrazione e Vita Spirituale

Per raccontare una cosa bisogna conoscerla.E’ necessario conoscere Gesù per poterlo raccontare.Gli educatori devono essere dei frequentatori di Gesù.E’ importante avere una vita spirituale: Preghiera, Parola di Dio, i Sacramenti, l’Eucaristia, le Confessioni.Raccontare noi stessi è comunicare un’esperienza che è diventata simbolo e poi concetto.E’ importante che si facciano molte esperienze anche per poterle raccontare.

Le Caratteristiche della Narrazione

La narrazione di se stessi si appoggia all’esperienza comune di ogni uomo, sulla natura umana. Le esperienze profonde sono comuni ad ogni uomo, quindi la mia storia comunica qualcosa agli altri.Raccontarsi a volte fa paura ma è necessario compromettersi un po’.

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La narrazione deve essere teologica, cioè capace di vedere la presenza di Dio nella vita, nel quotidiano.La narrazione della presenza di Dio nella vita prevede la conoscenza del linguaggio di Dio che viene dallo stare con Lui. Bisogna fare esperienza di Lui, bisogna frequentarlo, stare con Lui come con un amico, come la nonna impara il linguaggio del nipotino standoci insieme “perdendo” del tempo con lui.La narrazione del mio rapporto con Dio ha come modello il rapporto Padre-Figlio.Narrare la presenza di Dio prevede anche la narrazione dell’opera del maligno nella propria vita. E’ importante conoscere anche il suo linguaggio.Se la narrazione non è vera, rischia di diventare una riflessione culturale o un insegnamento moralistico.La narrazione di noi stessi non può fermarsi a raccontare i nostri limiti, i nostri errori, le nostre difficoltà. Nelle nostre proposte ai ragazzi come faccio io a raccontare me stesso, se sono il primo ad avere delle difficoltà? Sono un cammino verso la vetta, sono la strada verso la santità. Siamo chiamati ad indicare la vetta essendo in cammino, sarebbe triste se non indicassimo la vetta e mostrassimo solo le nostre difficoltà.

Un piccolo consiglio

E’ importante chiedere anche ai ragazzi di raccontare, non di commentare. E’ per questo che è importante che i ragazzi facciano molte esperienze.

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Intervento di Don Luca MeacciA.E. Nazionale Branca EG AGESCI

Convegno Capi Branca E/G – Toscana

Siena 8-9 marzo 2008

PremessaVorrei potervi comunicare quella bramosia di scoprire cose nuove che hanno i ragazzi, quando ricevono un regalo da scartare.

Vorrei potervi trasmettere quel senso di meraviglia e stupore che ognuno di noi ha potuto sperimentare quando, nel cammino della propria vita, ha ricevuto un bellissimo regalo

In fondo il metodo educativo scout, gli strumenti della Branca E/G, il Sentiero, sono per noi capi educatori come un bellissimo regalo che possiamo fare ai ragazzi, ma per poterglielo donare è necessario che in noi non manchi il desiderio di scoprire, di andare alla ricerca; non deve mancare la capacità di stupirsi e di meravigliarsi dinanzi alle ricchezze che in essi sono contenute.

In questa premessa c’è un desiderio ed è quello di cercare di aiutarvi a scoprire la valenza cristiana che hanno gli strumenti del metodo educativo della Branca E/G:

- comprendere come attraverso il bellissimo gioco dello scautismo, noi possiamo educare alla fede i ragazzi che ci sono stati affidati;

- comprendere che l’educare alla fede, non richiede necessariamente un momento particolare, staccato dal resto delle attività;

- comprendere che noi educhiamo alla fede attraverso il metodo scout che è facile.

Introduzione

Sicuramente la meta più ambiziosa dell’educare alla Fede è quella di riuscire nel realizzare una integrazione tra vita e fede: questa è la meta di ogni percorso di educazione cristiana.

Senza dubbio questa meta è un traguardo arduo da raggiungere e lo sperimentiamo sia nell’azione verso i ragazzi, sia nella nostra vita personale.

Diventa allora fondamentale, evitare nella Branca E/G una catechesi che ripropone lo scollamento tra “attività” e “catechesi”; i ragazzi devono essere messi in grado di collegare il proprio vissuto umano ad un significato religioso profondo. Perché questo abbia un valore educativo nel senso sopra indicato, bisogna conoscere il valore umano degli strumenti che abbiamo a disposizione e saperli connettere in maniera appropriata al valore religioso e cristiano.

Si tratta di fare in modo che tutti gli strumenti del nostro metodo siano vissuti dai nostri ragazzi in maniera forte, vera e autentica (livello umano):

non possiamo presumere di essere educatori scout, se nei nostri Reparti, Squadriglie, Alte Sq. non si vive al ritmo dell’Impresa, se i Capi Sq. non sperimentano la cogestione……….

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Sarà poi necessario che siano portati a riconoscerne il valore religioso/cristiano insito negli strumenti che solitamente utilizziamo:

fare in modo che l'esperienza che regolarmente vivono, sia portata ad un valore superiore, riconoscere quello che il Signore ci dice o chiede attraverso quella esperienza.

Capire, ad esempio, che la costruzione del regno di Dio passa attraverso l'impegno del singolo (il posto d'azione nell'impresa Campo); che l'apertura al progetto che Dio ha su di noi passa attraverso la nostra capacità di accettare le sfide, le “missioni” che ci vengono assegnate, o “gli incarichi” che scegliamo o riceviamo.

Provate a pensare come sono belli e avventurosi i nostri Campi estivi, quante attività riusciamo a fare all’interno dell’Impresa per eccellenza che è il Campo estivo; ma poi ci capita di proporre momenti di catechesi staccati dal resto delle attività.

Questo genera nei ragazzi l’impressione che il messaggio cristiano sia un qualcosa che si aggiunge, a quello che stiamo facendo, anzi…siccome ci interrompe nelle cose che ci appassionano, viene percepito come un qualcosa che viene imposto, o comunque che deve essere fatto “per dovere”.

Allo stesso tempo, passiamo l’idea che tutte le cose che facciamo non hanno nulla a che vedere con la dimensione di fede e con la crescita della nostra esperienza cristiana e ingeneriamo quel senso di distacco tra la fede e la vita, tra l’esperienza cristiana e quello che vivono al Campo.

Invece, un ragazzo o una ragazza, quando fanno la loro Promessa, entrano nel grande gioco dello scautismo, cioè entrano nel gioco di Dio, entrano nella squadra di Dio dove giocano da protagonisti sempre.

Tutto ciò che vivranno gli parlerà di Dio e accanto a loro avranno capi educatori e testimoni della loro fede cristiana, che costantemente sapranno annunciare il Vangelo di Gesù e gli racconteranno le Imprese che Gesù ha fatto.

Proporre ai ragazzi un cammino di fede, utilizzando un linguaggio a loro adatto: cioè mediato attraverso le Imprese, gli incarichi, i posti d’azione, le Specialità……. non vuol dire necessariamente banalizzare l'annuncio del Vangelo, ma studiare modalità per rendere il messaggio cristiano più avventuroso e “vicino” possibile a quella che è l’esperienza di vita dei ragazzi.

I concetti fondamentali

Una proposta completa

Nel 1985 Giovanni Paolo II affermava che lo scautismo è “una strada buona, dove l’uomo e la donna, incontrano la propria identità umana e cristiana e possono approfondirla e svilupparla”.

Si comprende che il centro e la meta della proposta educativa dell’AGESCI è proprio la scoperta e la formazione dell’identità integrale, globale e completa della persona umana, specificata qui nelle sue due componenti umana e cristiana.

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Fedeltà a Dio e fedeltà all’uomo

Riprendendo il documento della Chiesa Italiana “Rinnovamento della Catechesi”, il Progetto Unitario di Catechesi e poi nel Sentiero Fede, parlano di una duplice fedeltà, fedeltà all’uomo e fedeltà a Dio: due condizioni non sempre facili da conciliare ma necessarie affinché la catechesi sia efficace (PUC cap 1, par 2).

Inoltre c’è la convinzione che lo scautismo sia uno straordinario strumento educativo in senso cristiano, capace di mantenere l’impegno di essere fedele a Dio e all’uomo (PUC cap 1, par 3).

Questo ci richiama ad essere fedeli a Dio nell’annuncio e fedeli ai ragazzi nella completezza della proposta.

Integrazione fede e vita

Nel documento Rinnovamento della Catechesi (53) si descrive come “la dissociazione fra fede e vita è gravemente rischiosa per il cristiano, soprattutto in certi momenti dell’età evolutiva”. Nella proposta educativa scout, se vissuta nella sua completezza e ricchezza, questo rischio dovrebbe essere annullato in quanto “attraverso il metodo scout, infatti, il legame fede-vita, indispensabile nella dinamica dell’annuncio cristiano, viene rafforzato, e si verificano le condizioni per vivere con equilibrio e sapienza la fedeltà sia al messaggio che al destinatario”. (Scautismo, umanesimo cristiano a cura di Paolo Alacevich Ed. Nuova Fiordaliso)

Un metodo per evangelizzare

E’ lo stesso Regolamento Metodologico Interbranca (art. 30) a ricordarci che il cammino che il ragazzo compie, attraverso le esperienze ed i passaggi tra le varie branche, è fondamentalmente un cammino di introduzione alla vita: “Questo insieme articolato di impegni, sforzi, passaggi, realizza nella pedagogia scout, un percorso di iniziazione alla vita in cui il ragazzo si trova coinvolto in un “lavoro” di accesso-uscita da un livello ad un altro e di definizione progressiva della propria identità”.

Non esiste quindi e non può esistere un percorso di catechesi separato e parallelo all’itinerario educativo proposto in AGESCI, sia nell’elaborazione metodologica che nella applicazione particolare.

Il nostro metodo già contiene in sé gli elementi che permettono al ragazzo di incontrare Cristo, e di maturare una spiritualità scout che costituisce una originale forma di spiritualità cristiana. Per questo non esiste un altro metodo per proporre la fede in AGESCI se non il metodo scout. Lo stesso Regolamento Metodologico Interbranca afferma (Art. 10b) che “Le esperienze caratteristiche del metodo scout hanno già una valenza religiosa, che – attraverso l’annuncio della Parola e la celebrazione dei sacramenti – fa dello scautismo un’occasione di incontro con il vangelo ed una originale forma di spiritualità cristiana”.

Sarebbe sufficiente, come capi, far proprio questo “frammento” del nostro regolamento per riuscire a cogliere, di volta in volta, gli elementi evangelici che sono parte costitutiva della metodologia scout.

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Questo sforzo costituisce uno dei fondamenti della competenza metodologica che permette al capo di collocare al meglio la proposta di fede nel suo fare educazione, senza ricercare percorsi paralleli e/o separati.

IL METODO, TUTTAVIA, PER QUANTO INTRINSECAMENTE FORTE DA SOLO NON DÀ RISULTATI: HA BISOGNO DI CAPI CHE LO SAPPIANO UTILIZZARE CON

INTENZIONALITÀ, CONSAPEVOLEZZA E COMPETENZA.

Una competenza richiesta ai CapiAbbiamo visto che l’educazione alla fede in AGESCI non è un percorso separato da quello dell’educazione scout, ma ad esso intrecciato.

Nell’introduzione al Sentiero Fede c’è un passaggio che ci aiuta a sviluppare positivamente questo concetto. “Quando i capi sanno applicare in maniera integrale e sapienziale il metodo scout, cogliendone tutta la profondità spirituale, il vasto mondo dei valori, la continuità della proposta al di là della singola branca … si apre un sentiero affascinante verso Dio”.

Saper usare e sapere applicare con sapienza sono termini che rimandano ad una competenza maturata dai capi che hanno conosciuto, sperimentato, proposto, sbagliato, corretto, …… competenza che li ha resi RESPONSABILI, cioè capaci di dare risposte, abili a dare risposta/testimonianza della loro fede; non solo perché hanno acquisito una competenza attraverso lo studio; ma, in particolare, perché hanno incontrato il Signore ed hanno compromesso la loro vita con Lui.

Questa “Competenza educativa” che BP chiamava l’arte del capo, alla fine è quella capacità che il capo ha di dare una testimonianza “avventurosa” e “convincente” della sua fede, non perché utilizza un linguaggio suadente, ma perché quella testimonianza passa dalla vita e si esprime con la vita.

Questo passaggio è fondamentale nella educazione alla vita ed alla fede dei ragazzi, perché in questa maniera il capo diventa “segno vivente e tangibile” della possibilità di realizzare una vita con certe caratteristiche che, per il momento, i ragazzi intravedono solamente.

Alcuni strumenti del metodo e loro valenza religiosa-cristiana

Valenza spirituale “Squadriglia” La Squadriglia è una piccola Chiesa, una comunità di fratelli chiamati a fare cose

grandi e a condividere quello che ognuno possiede per il bene di tutti (Atti 2,42ss / At 4,32).

Nella Squadriglia si sperimentano quelle dinamiche che come cristiani viviamo all’interno della Chiesa: l’amore verso il prossimo (Lc 10 buon samaritano), l’amore verso il più piccolo che nel Vangelo è descritto nella ricerca della pecora smarrita (Lc 15,3-7).

Nella Squadriglia si impara a non sbagliare perché gli altri si preoccupano del tuo cammino e sono disponibili a correggere i tuoi errori (Mt 18,15-18 correzione fraterna); ma si celebra anche la preghiera comunitaria e Gesù in Mt 18,19-20 ci dice il valore di quella preghiera fatta insieme.

Ogni Squadriglia deve avere un leader e su questo Gesù ci offre un esempio in Mt 16,13-20, perché per la sua “banda” scelse Pietro come capo di questa Squadriglia un po’ numerosa.

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La Chiesa delle origini ha affidato a piccoli gruppi compiti importanti per la diffusione del Vangelo, come si legge in At 13,1-5 dove un gruppo “ben preparato” viene inviato per l’annuncio evangelico.

Valenza spirituale “Alta Squadriglia” Gli E/G che vivono l’esperienza dell’Alta Squadriglia sperimentano l’essere chiamati

a vivere qualcosa di più coinvolgente per la loro età: sperimentano la vita dei Dodici (Mc 3,13-19) che ebbero la possibilità di stare più a contatto con Gesù, il loro capo, di interrogarlo, di avere spiegazioni sulle parabole. Chiamati, cioè scelti, non per un privilegio che li mette in una posizione superiore agli altri, quanto piuttosto per avere un tempo e delle occasioni per approfondire vari temi, in particolar modo la loro esperienza di fede.

Gli E/G in Alta sperimentano, sull’esempio degli apostoli (At 1,12-26), la compattezza del gruppo che nasce dal condividere un cammino, una chiamata, un ambiente congeniale dove trovare le risposte confrontandosi con gli altri.

L’Alta non è un gruppo spontaneo, ma come fu per il popolo d’Israele quando costituì il gruppo dei Giudici (Es 18,13-27), è un gruppo ben organizzato che si mette a disposizione degli altri e di Dio.

Valenza spirituale “Impresa” Il Signore chiama ognuno di noi alla concretezza della vita. Scopriamo che Gesù

chiama ogni ragazzo, perché ciascuno di loro è importante, perché quello che può fare incide non solo sulla sua vita, ma anche sugli altri e sulla storia. Oggi giorno, avere un progetto nella vita e impegnarsi per realizzarlo è segno di forte responsabilità. Ecco che l’Impresa corrisponde a questo obiettivo: porta il ragazzo ad essere concreto nelle scelte e negli obiettivi che si propone. Quando sei chiamato a realizzare qualcosa, è segno che sei competente e che le persone ti ritengono preparato. Pensiamo a cosa avrà sperimentato Mose (Es 3,1-20) quando Dio gli ha chiesto dal roveto ordente di tornare in Egitto e liberare il suo popolo dalla schiavitù; sembrava un’impresa impossibile, eppure Mosè ci è riuscito.

Ogni nostra impresa non può prescindere dalla preghiera che accompagna e invoca da Dio il suo aiuto (Es 17,8-16 Mosè con Aronne combatte contro Amalek: la riuscita viene accompagnata dalla preghiera di Mose, dalla sua intercessione). Se non c’è l’aiuto di Dio e la coesione del gruppo l’impresa fallisce (Gn 11,1-9 costruzione della Torre di Babele). Inoltre il nostro fare non è “contro” qualcuno, ma è sempre per il bene nostro e degli altri.

Immaginiamoci cosa sarà stato la costruzione del grandioso tempio di Gerusalemme (Es 25 e capitoli seguenti e cap. 35), la grande impresa del popolo d’Israele, dove ogni cosa era pensata, programmata e preparata. La costruzione del tempio e delle varie parti vide la partecipazione di tutto il popolo, ognuno mise a disposizione quello che aveva o sapeva fare.

La riuscita di un’impresa dipende molto dalla collaborazione e dal contributo di ognuno (Es 25 e capitoli seguenti e cap. 35 costruzione del grandioso tempio di Gerusalemme, la grande impresa del popolo), i posti d’azione sono fondamentali ed esprimono l’immagine della Chiesa così come viene raffigurata da San Paolo in I Cor 12, dove viene descritta sull’esempio del corpo di Gesù.

Il celebrare una festa alla fine di ogni impresa, al di là del risultato, non è una forzatura, ma è un sottolineare l’importanza di aver contribuito, di aver dato o fatto qualcosa per il ben degli altri, quindi è giusto festeggiare come fece il popolo d’Israele dove aver passato il Mar Rosso (Es 15) dove esprime tutta la sua gioia per l’impresa riuscita. A suggellare che Dio apprezza il nostro impegno, ecco la

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celebrazione di consacrazione del tempio in Esodo 40, dove Dio prende dimora all’interno del tempio che il popolo aveva costruito: Dio si compiace dell’Impresa che abbiamo realizzato, la fa sua. Dio stesso, alla fine della sua primissima impresa, la Creazione del mondo, ha terminato celebrando il giorno della festa e ha chiesto a tutti di parteciparvi.

Valenza spirituale “Gioco” Il gioco è per sua costituzione qualcosa di gratuito, anche Dio ama gratuitamente,

(San Paolo in At 20,17ss ci insegna a dare con gioia ai capi di Efeso). Anche la preghiera nella sua essenza è qualcosa di gratuito

Se applichiamo lo spirito del gioco alla vita, possiamo dire che nella vita, attraverso le varie esperienze, si impara a vincere e a perdere, ma anche a ripartire. Attraverso il gioco si educa ad un sacco di valori: alla gioia piena della vita (Gv 15,11), alla solidarietà (Lc 10,29-37 il buon samaritano), alla lealtà, alla giustizia, alla vita comunitaria (At 4,32).

Il gioco esige impegno, sacrificio (dare la vita per gli altri Mc 15,24-39 e //); inoltre è più bello quando a giocare siamo in tanti: ecco il valore del gioco di squadra. Gesù ne scelse dodici perché stessero con lui (Lc 6,13).

Inoltre come non vedere nei racconti di vocazione (Lc 5 e //) l’inizio di un gioco: Dio chiama ad entrare nella sua squadra, ad entrare in uno spirito di fede e ad accettare la sua Parola (Gv 13,34 Gesù ci offre un comandamento nuovo).

Valenza spirituale “Avventura” Provate ad immaginare lo stato d’animo dei pescatori di Galilea chiamati da Gesù:

cosa si sarà scatenato dentro di loro, quante emozioni, quante aspettative. Gesù stesso invita i pescatori (Lc 5,1-11) ad “allontanarsi dalla riva”, cioè allontanarsi dalle sicurezze e dalle cose prestabilite, affrontando il mare aperto della vita con tutte le sue incognite, ma anche con le tante nuove sensazioni che si scoprono.

Dio stesso chiama gli E/G a vivere una vita avventurosa: chi ha il coraggio di rispondere “eccomi”, scopre che la vita cristiana è una bella avventura perché chi si affida al Signore non tollera la monotonia, le ripetizioni, le cose scontate l’esperienza del profeta Geremia 1,1-10 diventa garanzia di quanto Dio segua fin dal concepimento la nostra avventura con lui.

Ogni E/G sperimenta la vicinanza di Dio che lo sostiene nella grande avventura della vita (l’esperienza del profeta Geremia 1,1-10 diventa garanzia di quanto Dio segua fin dal concepimento la nostra avventura con lui) nel brano di Geremia c’è una bellissima espressione che rivela come Dio rimanga sempre al nostro fianco: “perché io sono con te per proteggerti”.

Dalla Bibbia possiamo cogliere come chi confida in Dio non teme le situazioni problematiche, ma confidando in lui affronta le paure e le vince (l’esempio della regina Ester 4-5; l’esempio del giovane Davide che con coraggio, fiducia in Dio e nelle sue capacità, accetta la grande avventura di sfidare chi è più forte e grande di lui;

il giovane Samuele che, aiutato dal saggio Eli, mette la sua vita a servizio di Dio e del suo popolo, in questo episodio biblico l’avventura è vissuta in pieno da Samuele, ma vicino c’è il suo educatore (il Capo educatore) che stimola e incoraggia ad accettare una vita avventurosa. Gli E/G hanno bisogno di proposte forti, coinvolgenti, anche esigenti, quindi non rinunciamo a fare la proposta di una vita cristiana che sia avventurosa; lo stesso Gesù, quando tutto sembrava terminato, invia i suoi apostoli in missione (Mc 16,14-20) proprio per sottolineare

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come l’esperienza cristiana sia un continuo ripartire: l’avventura ci chiama e questa grande Avventura è Gesù.

Valenza spirituale “Brevetto” Ad un certo punto i nostri ragazzi sono pronti a dare quello che hanno appreso,

sono diventati competenti in qualcosa, perché si sono impegnati ed hanno progettato un proprio cammino che li ha portati ad imparare alcune cose che ora possono insegnare agli altri (1 Re 19,19ss; 2 Re 2,13ss Elia profeta preparato, trasmette il suo sapere al giovane Eliseo).

Quanto è decisivo far sentire importanti, fargli prendere in mano la loro vita, utili per gli altri; anche Gesù, dopo averli istruiti, invia i suoi (Mt 10,1-8) e li rende abili a fare quello che può fare solo lui…..i miracoli. Quello che uno ha imparato deve essere messo a disposizione degli altri, così ci viene indicato in Rm 12,3-8 dove i carismi sono per l’utilità comune

E’ il tempo in cui, nel cammino di iniziazione cristiana, si riceve il sacramento della Confermazione: il dono dello Spirito Santo accompagna e arricchisce il progetto verso il Brevetto di competenza (At 13,1-3 dove lo Spirito scende su di un gruppo di “dottori” preparati).

Essere competenti vuol dire, non solo saper fare, ma anche fare bene, saper fare cose belle perché Dio opera attraverso di noi: il Brevetto chiede agli E/G di mettere a frutto questa grande risorsa.

Valenza spirituale “Specialità” Un E/G che si affaccia al mondo della competenza, sente il desiderio di

sperimentare, come fece il popolo d’Israele dinanzi alla terra promessa Nm 13: furono inviati esploratori per conoscere la nuova terra.

Dio è talmente buono con noi che dona a ciascuno dei talenti, dei carismi (Mt 25,14-30; Lc 19,11-27) che prima di tutto devo conoscere e poi mettere a frutto per il bene, mio, e del mio gruppo.

Il cammino di catechesi di iniziazione cristiana verso il sacramento della Confermazione, diventa l’occasione per far sentire agli E/G che Dio gli accompagna nella scoperta dei loro talenti attraverso il dono dello Spirito Santo, affinché le loro capacità siano potenziate.

Valenza spirituale “Legge” Non è facile parlare a degli adolescenti di regole da osservare, ma ciò che rende la

legge scout e i 10 Comandamenti particolari e diversi, è che queste sono leggi in positivo, cioè non costringono, non obbligano.

Dio si rivolge a ciascuno di noi offrendo la sua Legge: Dio chiede agli E/G di entrare nella sua squadra, di accettare le regole del gioco per vivere quella bellissima esperienza di essere suoi figli

La consegna da parte di Dio delle tavole della legge che noi conosciamo come Comandamenti (Es 20,1ss attenzione al linguaggio per evitere un rifiuto istintivo da parte degli E/G possiamo chiamarli “tavole della Testimonianza”)

l’osservanza della legge, porta “ a riuscire in ogni nostra impresa”. Se osservo la legge di Dio, riesco nell’Impresa più bella, quella della vita (I Re 2,1-5).

Gesù sintetizza tutta la legge nel “comandamento nuovo” (Gv 13,34-35) dove il vivere queste parole, è condizione indispensabile per essere suoi discepoli. La legge scout, come la legge di Dio, non è solo da osservare, ma da interiorizzare: per sottolineare questo ci può aiutare il cammino di iniziazione cristiana.

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Valenza spirituale “Promessa”

Nell’esperienza religiosa l’uomo ha imparato da Dio il valore della promessa e della fedeltà ad essa, perché Dio per primo si è dimostrato fedele in ogni circostanza; pensiamo ad Abramo (Gen 12,1-3) che riceve non solo la promessa di una terra fertile dove abitare, ma anche di avere un discendenza (Gen 18,1-15 Mamre) e, da lui, la nascita di un popolo (Gen 15,1-6 Abramo conta le stelle).

Ogni promessa viene sancita da un rito, un sacrificio che impegna alla fedeltà; dal sacrificio in Gen 15,7-20 dove Dio rinnova la promessa con Abramo, alla crocifissione di Gesù, dove la Promessa si estende all’umanità intera.

Noi sappiamo che la Promessa scout non è per un periodo, ma “per sempre se Dio lo vorrà!”, questa estensione all’eternità riprende la promessa di Gesù in Mt 28,16-20 che ci ha detto: “io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

Valenza spirituale “Motto” L’essere pronti, presuppone l’essere subito disponibili a fare qualcosa per gli altri, in

questo caso la parabola del buon samaritano (Lc 10,29-37) mette in evidenza che quell’uomo, originario della Samaria, è pronto ad intervenire, non ha paura, non fa calcoli, agisce.

Ogni E/G esprime col motto la sua prontezza per l’annuncio del Vangelo come ricorda San Paolo in Rm 1,15, ma anche il coraggio di portare a termine la propria missione fino alle estreme conseguenze: At 21,12-14.

Valenza spirituale “Buona Azione” La BA in fondo è il fare qualcosa di utile, di bello e di buono verso qualcuno, farlo in

maniera esplicita o nascosta, farlo in maniera inaspettata….BP la definiva un “Good luck” cioè un bel colpo! Un “tiro mancino” che sorprende l’altro che lo riceve. Partiamo da I Samuele cap. 19 e 20 è la bella storia dell’amicizia tra Gionata (figlio di Saul primo re d’Israele) e Davide che deve prendere il posto di Saul, ma Saul cerca di ucciderlo. Gionata fa di tutto per aiutarlo: è nel vivere la vera amicizia che io pongo attenzione all’altro.

Dobbiamo puntare a costruire una predisposizione al bene, a fare il bene. Far cogliere come anche gli incarichi di Sq. o i posti di azione sono un modo per fare la BA…se io svolgo bene il mio servizio ho fatto uan BA. Nella Promessa ci siamo impegnati a fare del “mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese”…….gli altri sono il mio paese.

La vita di alcuni santi potrebbe diventare la presentazione di modelli reali: come la figura di San Martino di Tours che dona una parte del suo mantello e poi il cielo da nuvoloso diventò pieno di sole…da qui l’estate di San Martino: quando faccio il bene intorno a me porto la luce, nasce la luce.

AE Nazionale Branca E/G Agesci

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LABORATORI In seguito agli stimoli offerti il sabato con gli interventi, è stata proposta ai capi eg la possibilità di mettersi alla prova concretamente con l’attività dei laboratori per scoprire il legame tra lo strumento di branca e la dimensione religiosa e spirituale. Vengono realizzati 7 laboratori uno per ogni strumento individuato. All’interno di ciascun laboratorio, divisi in quattro gruppetti, i capi Eg hanno affrontato delle situazioni concrete della vita Eg, legate allo strumento in questione ed hanno individuato: alcuni passi biblici utilizzabili; un’attività di catechesi strutturata ed alcune riflessioni o attenzioni da poter utilizzare in base a quello che succede nella situazione attribuita che non era prevedibile a priori (catechesi occasionale). Alla fine del lavoro di ciascun laboratorio è stato condiviso quanto elaborato dai singoli gruppi.

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AVVENTURA E VITA ALL’ARIA APERTA

Situazione 1

La partenza per il campo estivo si sta avvicinando, tutto è pronto, tranne la catechesi, che Sara e Roberto i due capi reparto, insieme alla loro staff, scomparsa al mare devono fare...è rimasta l’ultima cosa da fare, perché le idee proprio non arrivano.L’anno è stato lungo e un po’ noioso, sempre chiusi in sede a preparare l’impresa del musical Grease, Giovanna la capo squadriglia delle Aquile, è stata davvero meravigliosa nel ruolo di Sandy, però c’è proprio bisogno di vivere una fantastica avventura fuori dalla sede…ecco l’idea anche la catechesi sarà sull’aria aperta, non rimane che prepararla.Il campo estivo è iniziato, tutto va bene, ed anche la scelta della catechesi si è rivelata adatta, il luogo è così bello, accanto al campo c’è un torrente dalle acque limpide, con una piccola cascata sotto la quale fare il bagno, per rinfrescarsi durante le calde giornate, dopo aver lavorato affannosamente alle costruzioni. Al sesto giorno però inizia a piovere, e la mattina dopo ci sono le missioni…Luca, il capo squadriglia dei Lupi, non ne vuol proprio sapere di partire per la missione, e poi, tutta quella roba detta sulla natura durante la catechesi…bella, ma piove!Sara e Roberto insieme al resto della staff, la sera decidono che le missioni non si rimandano, ma visto il clima generale del reparto, bisogna trovare un modo per ritrovare l’entusiasmo, magari sfruttando proprio la catechesi appena messa in discussione da Luca…infondo il problema è proprio l’adattarsi ai tempi e ai ritmi della natura, alle volte amica, altre no.

PASSI BIBLICI:

Gen 12, 1-4 chiamata di abramoGen 2, 8-22 bellezze della naturaLc 4, 1-13 desertoCantico delle creature di S.FrancescoLc … pescatori di cafarnao, partire rischiare affidarsiGeremia 1, 17-19 presenza di DioSamuele 17 davide e golia, fiducia nelle proprie forzeMt 8, 23 tempestaLc 24 discepoli di emmausGv 21 la pesca miracolosaSamuele 1, 3 la chiamata di samueleLc 12, 22 fiducia nella provvidenza

CATECHESI STRUTTURATA:

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Gruppo 1:alla partenza delle missioni:FIDUCIA: la mattina svegliare i ragazzi e bendarli; farli arrivare al ruscello guidati dal capoSq, attraverso il battito sulle spalle.Al ritorno: BATTESIMO: alla cascata i CR lavano le mani e viene dato ad ogni eg una borraccia piena d’acqua, in ricordo del battesimo e come segno di purezza, per riprendersi dalle fatiche della missione.

CANTO: canta e cammina; è più bello insieme.

Gruppo 2: la catechesi del campo è interamente strutturata sul cantico di S.Francesco: ogni giorno viene affrontato un “elemento” e per ogni giorno abbinata un’attività del campo tipo:luna: veglia alle stelleacqua: usare il torrentefrutti: gara di cucinavento: aquiloniterra: piantare qualcosafuoco: bivaccomorte: tema del servizio/ba, da riprendere nella genesi che alla fine viene creato l’uomoalla fine il tema dell’uomo: ultima e migliore creazione

Gruppo 3: catechesi per il campo: “i segni di Dio nella natura”1. “chiamata di abramo”Gn 12, 1-4 lancio campo2. “bellezza della natura” Gn 2, 8-22 da fare vicino al fiume3. “deserto” Lc 4, 1-13 abbinato all’hike, veglia4. Cantico delle creature con il canto “laudatosi”5. Momento occasionale: con il con.ca. la sera primo delle missioni

“occasione di salvezza e fiducia in Dio” abbinato all’Arca di Noè.Quando tornano dalla missione devono portare un simbolo tipo colomba e ulivo.

Gruppo 4: durante le missioni dare dei brani sull’avventura tipo il popolo di Israele esce dall’Egitto abbinato con una riflessione sulla natura e sui suoi elementi aggiungendone uno alla fine…l’amore.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: Luca il capoSq che non vuole partire per la missione: viene letto e commentato il brano di samuele che viene chiamato da Dio, ma se non avesse avuto accanto un capo magari non avrebbe ascoltato Dio.

Gruppo 2 e 3: al momento della partenza delle missioni brano della tempesta sedata e richiamo alla provvidenza.

Gruppo 4:Ipotesi1: al rientro dalle missioni una Sq arriva con qualche ora di ritardo perché aveva perso il sentiero: figliol prodigo e discorso sull’apprensione.

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Ipotesi 2: piove, non hanno coperto il fuoco e non riescono a cucinare, citazione “le vergini stolte” Mt 25, 1-13.Ipotesi 3: un ragazzo del primo anno si sente ultimo ed emarginato: storia di Giuseppe, il più piccolo dei fratelli scelto da Dio.Ipotesi 4: costruzioni riuscite bene dopo grandi fatiche e scoraggiamenti: “la casa sulla roccia”. I ragazzi progettano di costruire la sopraelevata ma durante il campo si fanno prendere dallo scoraggiamento e pensano di rinunciare nell’impresa. Con l’aiuto dei capi riescono a rialzare l’umore delle sq e a realizzare la costruzione.

Situazione 2

Alla riunione di sabato scorso il Reparto Stella Polare ha fatto la Fiesta di fine impresa godendosi le foto dell’impresa...l’impresa appena finita è stata una gara di slittini realizzati dalle Sq! La giornata sulla neve ha ripagato tutti gli e/g delle interminabili riunioni in sede ad assemblare i pezzi dello slittino.Al consiglio capi della settimana dopo i Capi Sq. parlano ancora tra loro della gara di slittini, delle neve, delle pallate di neve…e tutti nello stesso momento pensano che sarebbe bello vivere la prossima impresa interamente all’aria aperta nel segno della piena avventura!Andrea è fissato:”però basta con le tende!andiamo nel bosco con un telone e un’accetta… saranno più che sufficienti!!!” Piano piano l’idea prende forma, Alice, la capo Sq. delle Panda non sembra così entusiasta ma pensa che una ventata di novità nella sua sq. non faccia male.E allora nasce piano piano l’idea di un RAID di reparto…una sfida tra SQ come non si vedeva nel Reparto Stella Polare da tanto tempo. Le sq. partiranno da sentieri diversi, si dovranno orientare con la bussola, dormiranno sotto un riparo creato da loro, ecc…Giuseppe e Letizia, i capi reparto, sono contenti ma manca qualcosa per completare questa nuova impresa e anche la catechesi deve fare vivere l’avventura a pieno, poche letture e tanti fatti!!!

PASSI BIBLICI:

Mt 10,9 andate per le stradeGenesi 12 esci dalla tua terraCantico delle creatureMt 4, 18-22 i primi discepoliLc 9, 1-6 partire senza…”non prendete”Atti apostoli 2, gli apostoli vanno ad evangelizzare il mondoEsodo 17Esodo 15, 22-27Salmo Davide23, il signore è il mio pastoreLc 12, 26-31Mt 6, 25-34

CATECHESI STRUTTURATA:

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Gruppo 1: viene organizzato un momento sul tema “vola solo chi osa farlo”, con la lettura del brano Mt 6,25 (“non preoccuparsi”). Canzoni “camminerò”, “forza venite gente” e “andate per le strade”.

Gruppo 2: la catechesi viene vissuta dalle sq. durante il cammino del raid infatti apriranno in determinati punti delle buste che propongono il tema della genesi nel complesso da sviluppare lungo tutto il raid. Prima di arrivare al campo ogni sq sceglie un simbolo da offrire durante la preghiera della sera con tutto il reparto.

Gruppo 3: Dopo aver letto di reparto il brano dell’Esodo le sq si dividono e partono per i loro sentieri e dopo ogni sq. legge lo spunto di riflessione (brano dei gigli). Durante il sentiero ogni squadrigliere sceglie un simbolo della natura che rappresenta ciò che lo fa più sentire vicino a Dio. All’interno della sq i simboli vengono mimati r spiegati da ognuno e ne viene scelto uno rappresentativo di tutta la sq. Al ritorno dalla missione, dopo l’accolgienza, vengono messi in comune i simboli con tutto il reparto con una staffetta dove il simbolo diventa il testimone, a cui partecipa anche la staff con il suo simbolo. In cerchio poi ciascuna sq esporrà il proprio simbolo. A conclusione mimo generale.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: riflessione sul successo dell’impresa dovuto al fatto che ognuno ha dato il suo piccolo o grande contributo.Preghiera spontanea dei ragazzi nel momento serale ringraziando per l’esperienza vissuta.

Gruppo 2: situazione: 2 sq. trascorrono l’intero raid insieme: occasione perduta, Mt 19, Lc 18, Mc 10, il giovane ricco.

Gruppo 3: 1. Sq. che non si è goduta l’uscita: figliol prodigo o talenti.2. Sq. che ha avuto paura: preghiera delle orme.3. Sq. che ha vissuto a pieno la missione: dove c’è unità delle sq. c’è Dio.

IMPRESA

Situazione 1

L’impresa di questo anno è bellissima, una gara di pesca tra squadriglie, con tutto il materiale da costruire da loro: retino, canna di pesca, lenza, esche, oltre ad un’informazione completa su tutti i pesci che bazzicano i torrenti della zona.Nell’ultimo periodo l’entusiasmo è un po’ calato per la difficoltà di procurarsi il materiale, e perché pescare non è così facile come si pensa! Solo Francesco e Alberto, ultimi arrivati della squadriglia Gazzelle sono in grado di pescare, bisognerà chiedere un aiuto a loro…però da soli non ce la possono fare, hanno

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bisogno dell’aiuto di tutto il consiglio di impresa…loro si occuperanno della parte pratica, il consiglio di impresa di quella spirituale, naturalmente insieme all’aiuto di Cristiano l’aiuto capo reparto e di Teresa la capo reparto. Insieme si mettono a cercare l’idea giusta per recuperare la fase finale dell’impresa.L’unione della competenza di Francesco e Alberto con la catechesi del consiglio di impresa, da la giusta carica a tutto il reparto, tanto che l’uscita della gara di pesca è un successo! Rimane la fiesta e poi via per un’altra avventura…la fiesta è pronta, il consiglio di impresa ha pensato a tutto, ma considerando che la catechesi è stata così importante per recuperare lo spirito, forse è il caso di riprenderla anche nella fiesta…ma non ci ha pensato nessuno…tocca rimboccarsi le maniche!

PASSI BIBLICI:

Gen 2,20: dare un nome a tutte le creatureEs 15: Cantico di Mosè, si ringrazia il Signore per la liberazione del popolo.Es 17: Mosè Aronne e Cur, la collaborazione e la tenacia riescono a sostenere e guidare l’impresa.Es 31: Dio infonde competenza e saggezza agli operai del tempio, ognuno ha un incarico ben preciso.Sir 2,1: fiducia nel SignoreSalmo 149: salmo di Lode (per la fiesta)Mt 13,32: Il granello di senape, valorizzazione dei piccoli e delle competenzeMt 25, 14-30: parabola dei talentiMt 20, 1-16: parabola dei Vignaioli, c’è chi lavora più, chi meno Mt 14,13-21: Moltiplicazione dei pani e dei pesciLc 24: cena di Emmaus (per la fiesta)Lc 12, 22: la ProvvidenzaLc 5,1-11: Pesca miracolosaGv 15: Io sono la vite e voi siete i tralciCor 12: Il corpo e le membra

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1:In una vasca galleggiano mele e paperelle che contengono fogliettini con all’interno frasi da Es 15 numerate. Ognuno cerca di pescare una frase; alla fine riscriviamo i fogliettini e come momento di ringraziamento al Signore ognuno legge il suo fogliettino secondo l’ordine corretto.Canto: Amare questa vita.

Gruppo 2: Dopo un canto iniziale gli esploratori e le guide vengono mandati a cercare i pezzi di un puzzle che messo insieme descrive l’impresa che si sta portando avanti; dopo che ognuno ha trovato il proprio pezzo scrive dietro i propri talenti. Una volta che ci si riunisce si monta il puzzle. Solo con il contributo dei talenti di tutti l’impresa potrà essere bella e completa. Dopodichè un caporeparto racconta un pezzo del Vangelo adatto (parabola dei talenti) e si chiude con un canto.

Gruppo 3: Dato che si stanno catalogando i pesci si uò sfruttare il brano Gen 2,20 in cui Dio dà il nome a tutte le creature. Si legge poi Mt 13,32: Il granello di senape, valorizzazione dei piccoli e delle competenze. Il canto “Dove

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troveremo tutto il pane” ci fa riflettere su come superare le difficoltà; si utilizza un simbolo collegato alla senape.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: La pesca miracolosa: è nei momenti di difficoltà e di maggiore sconforto che la perseveranza viene premiata. Anche Pietro, dopo una nottata di tentativi invano, getta le reti di nuovo e viene premiato con una pesca miracolosa.

Gruppo 2: I competenti hanno paura di fallire perché sono piccoli, il resto del reparto non collabora. Lettura del passo del Getsemani (Gv, 18): anche Gesù ha paura di fallire e prega chiedendo anche l’aiuto degli apostoli che però si addormentano.

Gruppo 3: sono semplicemente indicati i braniMt 20, 1-16: parabola dei Vignaioli, c’è chi lavora più, chi menoLc 12, 22: la Provvidenza.

Situazione 2

Dopo un Consiglio della Legge combattuto e sentito il reparto ha deciso di cimentarsi in uno spettacolo di cabaret e non solo. I gruppi di impresa sono presto fatti: logistica, musica, scenette scout, scenette comiche 1 e scenette comiche 2. Il consiglio d’impresa penserà al coordinamento dei gruppi e alla stesura del programma della serata.Dopo un mese di lavoro ancora non è stato fatto molto, la data della rappresentazione è lontana e le riunioni dei gruppi di impresa passano tra puntate di zelig registrate, arpeggi con la chitarra elettrica e Mirko che si è fissato con la giocoleria e vuol fare un intermezzo tra ogni intervento. Cosimo, il presentatore della serata, che è pronto per conquistare la competenza di animazione espressiva proprio alla fine dell’impresa, non vede via d’uscita alla situazione e si mette in testa di fare tutto lui. Ognuno va per conto suo e i responsabili dei gruppi di impresa non riescono a gestire la situazione. I capireparto decidono che è il momento di fare qualcosa per dare un impulso all’impresa. La solita ramanzina? No dai… ci vuole qualcosa di pratico, di davvero stimolante, perché non pensare ad un’attività all’aperto che unisce gioco e spiritualità?

PASSI BIBLICI:

Gen 11: Torre di Babele, esempio negativo di impresa.Es 3: il roveto ardente.Es 17: Mosè nelle difficoltà invoca l’amore di Dio.Es 31: Dio infonde competenza e saggezza agli operai del tempio, ognuno ha un incarico ben preciso.Es 40: costruzione del tempio, fiesta.Mt 4: le tentazioni.Mt 25, 14-30: parabola dei talenti.

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Mt 25, 1-14 parabola delle vergini: essere pronti.At 1, 12 e segg.: la prima comunità.I Cor 12: Il corpo e le membra.

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1:Lancio ganzo e lettura della parabola dei talenti, inerente alla creazione delle pattuglie; verifica intermedia usando il brano della costruzione del tempio;verifica post – impresa con il brano Gen 1;fiesta con il brano Gen 2, 1-4;se la verifica va male usare un brano sulla correzione fraterna.

Gruppo 2: obiettivo: ridare entusiasmo e giusta direzione all’impresa; far capire che l’impegno di ciascuno è importante. Gioco (attività in cui ognuno è importante) + Spiritualità (Tempio di Gerusalemme Es 36).

Gruppo 3Lancio Es 3 Dio dà a Mosè una

missioneTutto il reparto è chiamato ad alimentare un fuoco; chi è chiamato a sua volta chiama.

Posti d’azione

Parabola dei talenti Lettura nei gruppi di impresa; in una cesta si mettono dei talenti in cui su un lato ci sono scritti i propri talenti, sull’altro il proprio posto d’azione.

Realizzazione

Racconto del Corpo e le membra

Sagoma con tutto ed una parte in rilievo.

Verifica Parabola del seminatore Si prendono i talenti dalla cesta e si fanno ardere in una grande fiamma.

Fiesta ES 17

Gruppo 4Lancio Davide e GoliaIdeazione Parabola dei talentiProgettazione

Arca di Noè Gen 6, 13-22

Realizzazione

Preghiera di San Damiano - San Francesco

Verifica Dio va ad abitare nel Tempio compiaciuto del lavoro fatto

Fiesta Nozze di Cana

CATECHESI OCCASIONALE: Gruppo 1: nel momento di crisi: si fa il gioco dell’orchestra con alcuni elementi di disturbo; poi si legge il brano sulla torre di Babele e poi si rigioca normalmente.

Gruppo 2: NO

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Gruppo 3: contrapposizione tra l’impresa che fallisce perché ognuno va nella propria direzione, parlando la propria lingua (torre di Babele) con l’impresa che funziona, grazie anche all’aiuto di Dio (tempio di Gerusalemme).

Gruppo 4: torre di persone - > se non tutti stanno al loro posto la torre cade (torre e non piramide!!), quindi si prendono i foglietti su cui son stati fatti scrivere i talenti di ognuno; togliendo anche pochi talenti la torre cade.

COMPETENZASituazione 1

Armando è al terzo anno di reparto (terzo su quattro), sta cammino sulla tappa della competenza, ha iniziato questo anno il Liceo Scientifico, ma latino e matematica sono un mondo buio…. Eppure alle medie andava così bene in matematica, credeva che le materie scientifiche fossero il suo forte, ma adesso invece non riesce a superare il 5, nonostante gli sforzi!Purtroppo in reparto la vita non va meglio, ha 4 specialità, attore, topografo (è bravissimo!!!!), giocattolaio e pompiere, gli sono piaciute tutte, ma di recente ha scoperto che la sua passione è l’alpinismo, e così ha deciso di prendere il brevetto di guida alpina … pensava sarebbe stata una cosa veloce, le specialità le ha prese in breve tempo, lo entusiasmavano proprio! E invece sul brevetto sta durando una gran fatica … non sa bene che fare, dove andare, cosa imparare, da chi, cosa sa, cosa dovrebbe sapere, cosa vorrebbe sapere, cosa … cosa … cosa … magari non è il brevetto per lui, oppure non è lui per il brevetto, magari non riuscirà mai a prendere quel brevetto, e addio tappa della responsabilità…Insomma Armando è veramente giù, il prossimo fine settimana ci sarà uscita, e la staff è qui che sta progettando la catechesi per l’uscita, ma il problema di Armando li distoglie dalla preparazione…che possono fare, magari preparare un gioco in cui coinvolgerlo…no non si può, al gioco ci pensa il capo sq. dei Cobra, allora chiediamo a lui la logistica….non ci sta pensando le capo sq dei Koala e dei Delfini per l’impresa c’è il consiglio d’impresa … e allora? Ai capi spetta solo la preparazione della catechesi, come possono attraverso questa arrivare ad Armando ed essergli utile?…….

PASSI BIBLICI:

Parabola dei talenti – mettere a frutto le proprie capacitàFigura di Mosé che sale sul monte per pregare e per ritrovare la forza per superare il momento di scoraggiamentoSalmo 91Genesi 32, 2-3 (Giacobbe ha un momento di difficoltà)Matteo 14 (parabola seminatore)Giobbe 28Matteo 8, 23-27 – Gesù calma la tempestaEsodo 16, 1-5 – Il Signore sfama gli Israeliti nel desertoMatteo 13, 1-9 – Parabola buon seminatore

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CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: Canto Mani“Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo Spirito della Sapienza”.Parabola dei talentiMomento di riflessione personaleCondivisione dei propri talenti – ogni ragazzo porterà i propri brevetti e specialità (momento gestito dai ragazzi che stanno prendendo il brevetto)

Gruppo 2: Gioco – simulazione di un incendio. Divisione in 4 gruppi, lo scopo è quello di far emergere le competenze dei ragazzi in particolare di Armando.Lettura parabola buon seminatoreCanto Su Ali d’aquila

Gruppo 3: Gioco – percorso con un sacchetto di sale bucato. Si deve affrontare una salita e la meta è la vetta.Preghiera anonimo brasilianoCanto stella polare

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: Brano di BP – Guida da te la tua Canoa

Gruppo 2: lettura brano 3 alberi – nessun albero raggiunge l’obiettivo che si era prefisso, forse perché troppo “alto”, però alla fine se apre gli occhi trova il modo di realizzarlo in modo diverso.

Gruppo 3: CdL – riflessioni sul testo della preghiera dell’esploratoreSituazione 2

Gli esploratori e le guide entrati in Reparto quest’anno dopo i primi mesi di entusiasmo passati a conoscere tutte le novità che l’avventura del Reparto regala: squadriglia tradizioni e dopo aver pronunciato la promessa ed aver rinnovato alcune specialità che avevano conquistato in Branco, iniziano ad essere un po’ fiacchi, qualcuno si vede di rado. In oltre non sono più attratti dalle specialità, non sanno quale scegliere, le percepiscono come compitini e non ne vedono l’utilità nella vita di Reparto e Squadriglia. Tutti tranne uno Luigi che invece non ha perso lo slancio iniziale e dopo aver conquistato la specialità di amico degli animali, ha deciso di intraprendere la conquista della specialità di fotografo.Claudio e Francesca i Capi Reparto insieme a Luca l’Aiuto cercano di capire come fare per spronarli alla conquista delle specialità e tramite queste recuperare il loro entusiasmo nella vita di Squadriglia e Reparto. Cercano di utilizzare a tal fine l’impresa che sta per partire lo spettacolo di giocoleria e artisti di strada. E perché no una bella catechesi….

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PASSI BIBLICI:

I talentiGenesi – la creazioneNoè e la costruzione dell’ArcaI Re 19,19 (Elia e Eliseo) – Elia, dopo aver riconosciuto competente Eliseo, gli getta addosso il suo mantello e lo manda a rendere competenze altre personeMatteo 25, 14 – parabola dei talentiAtti 2, 14-21 (Primo discorso di Pietro) – dopo la discesa dello Spirito Santo inizia la predicazione degli Apostoli come missione profetizzatriceMatteo 25, 14 – parabola dei talentiAtti 4, 32Marco 16, 9-20Parabola dei talenti

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: Gioco – ogni ragazzo ha con sé un pezzo dell’Arca di Noè: mettendoli insieme si costruisce la nave.Lavorando insieme si fa meglio e più velocemente, come Noè che ha costruito l’Arca con l’aiuto dei propri figli.Veglia alle stelle – Il Signore ha creato tutte le cose e ogni cosa ha un ruolo all’interno dell’universo.Canto finale – L’unico Maestro

Gruppo 2: ad ogni ragazzo viene attribuito un numero di talenti diverso che dovrà difendere e dovrà cercare di conquistare altri attraverso lo scalpo. Alle fine del gioco si legge la parabola e i ragazzi scrivono sui talenti da loro conquistati una o più qualità proprie da offrire al reparto. Su un cartellone, dove sono elencate le specialità, si posizionano, sulla base dei talenti, anche su le specialità, con il fine di conquistare il brevetto.

Gruppo 3: Gioco – lo staff è travestito da attrezzi da lavoro che litigano tra loro. Obiettivo, ogni squadriglia deve utilizzare gli attrezzi per costruire degli oggetti utili alla vita di sq. da presentare al bivacco.Durante il bivacco si racconta la Storia del falegname di Bruno Ferrero e si racconta la parabola dei talenti.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1Alcuni ragazzi non s’impegnano e non contribuiscono alla riuscita dell’impresa:Proverbi 6, 6-11 – “Il pigro e la formica”Chiamata dei discepoli da parte di GesùGesù nell’orto degli ulivi: ha paura ma fa la volontà del PadreDurante lo spettacolo c’è un guasto all’impianto luci, uno dei ragazzi sfrutta la competenza conquistata con la specialità di elettricista e risolve il problema:Matteo 25 – parabola delle lanterne

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Gruppo 2:quando un’impresa si scelgono i posti d’azione, chi non è entusiasta del suo ruolo non sfrutta i propri talenti. I capi fanno riferimento alla parabola dei talenti.

Gruppo 3: Non premere troppo su Luigi, l’unico ancora entusiasta, per evitare che si senta troppo sotto pressione, però privilegiare le sue specialità per il reparto. Canto Grandi cose e in un mondo di maschere

ALTASQUADRIGLIA

Situazione 1

Anche questo anno il campo di alta sq. si sta avvicinando, e Chiara e Davide, i capi reparto, stanno seguendo con entusiasmo e un po’ di pazienza, la costruzione del campo da parte dei ragazzi!C’è chi preparar una cosa, chi un'altra, chi mezza, chi nessuna perché lo ha scordato, insomma tra alti e bassi l’impresa campo prende forma… chissà se la prenderà in tempo per la partenza!Gli esploratori e le guide dell’alta sono piuttosto in gamba, sono 6 dell’ultimo anno e 4 del penultimo, loro soprattutto sono esaltati dal campo che stanno progettando! Gli piace l’idea di fare qualcosa senza i piccoli, di avere più tempo per confrontarsi, di non avere il capo squadriglia da seguire, ma di fare quello che vogliono!Lucia e Ginevra si occupano dell’animazione, tema “L’era glaciale”, Fabio, Camilla e Luca della logistica, devono trovare un posto con un sacco di neve, ma non è facile con un inverno così caldo, Alberto e Martina del materiale per gli slittini, mentre Andrea, Carmen e Gennaro si occupano della catechesi, di cui stanno ancora cercando il tema, perciò presto andranno da Chiara e Davide per trovare insieme un’idea!Finalmente si parte per il campo, tutto va bene, alla fine in super corsa è stato fatto tutto, ma la logistica ha sbagliato gli orari della messa….che si fa adesso, il loro AE non ce la fa a raggiungerli lassù….

PASSI BIBLICI:

Chiamata dei 12 apostoliPentecosteTrasfigurazioneAbramo che viene chiamato da Dio per la terra promessaAbramo che decide di fare per conto suo e ha un figlio dalla sua servapescatori di uominiParabola dei talentiParabola del figliol prodigoParabola del seminatoreDeuteronomio (le cose fatte insieme hanno un altro sapore)

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Discepoli nell’orto degli uliviMosè e il roveto

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: veglia serale sul libero arbitrio, sulla libera scelta prendendo spunto dal brano di Abramo.

Gruppo 2 : gioco sul bello dello stare insieme, del crescere, del conoscerci… prendendo spunto dalla chiamata degli apostoli, brano del deuteronomio, e parabola dei talenti.

Gruppo 3:

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: riflessione sulla liturgia della parola (Atti 42-48); e confronto come se fosse una omelia partendo dal fatto che “quando due o tre sono riuniti nel mio nome…”

Gruppo 2: Attraverso la lettura del Quoelet (c’è un tempo per ogni cosa) si cerca di far tirar fuori il meglio da ogni cosa anche dal fatto che è accaduto;

Gruppo 3: imparare dai propri sbagli (l’adultera);

Situazione 2

Quest’anno è entrata nell’alta squadriglia solo una nuova guida: si chiama Vittoria, è una ragazzina matura, ma anche molto timida, con difficoltà a emergere nel grande gruppo. Sara e Tommaso, i capi reparto, sono ben contenti che i ragazzi dell’alta squadriglia abbiano proposto un’uscita di avventura, con cui poter cominciare alla grande l’anno. I capi reparto sono infatti certi che questo evento aiuterà a unire il gruppo e a creare un clima sereno e complice: sperano, in particolare, che Vittoria sia accolta al meglio e sappia tirare fuori tutti i suoi talenti! L’uscita prevede un tratto di strada bello e faticoso: la meta è un’altura dalla quale si gode un panorama meraviglioso. I capi preparano dunque con l’AE la catechesi.È il giorno della partenza e non manca nessuno: sono presenti i dieci affiatatissimi ragazzi dell’ultimo anno e la new entry Vittoria, di un anno più piccola. Il sole splendente fa ben sperare sull’esito dell’uscita e sull’efficacia della catechesi. E in effetti va tutto per il meglio: i ragazzi se la cavano bene a seguire la cartina e si rivelano agili nel superare le difficoltà incontrate durante il cammino (un azimut, un fiume da guadare, un ponte molto alto da attraversare). All’arrivo restano tutti incantati dal panorama: che spettacolo!!!!!!La giornata scorre veloce: giochi, canti e una bella mangiata trappeur! I capi però notano che Vittoria sta sempre in disparte: gli altri non fanno nulla per coinvolgerla e, anzi, tendono a escluderla. Inizialmente non intervengono, ma,

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durante la strada di ritorno, notano un fatto che li manda proprio in bestia. Vittoria è lasciata indietro dai compagni: avendo le mani impegnate con i sacchi della spazzatura di tutti, finisce per cadere. Lì, ad aiutarla, ci sono solamente Sara e Tommaso. È decisamente il momento di fare una sosta e riflettere….

PASSI BIBLICI:

Pescatori di uominiTrasfigurazioneParabola dei talentiParabola del figliol prodigoParabola del seminatoreDeuteronomio (le cose fatte insieme hanno un altro sapore)Discepoli nell’orto degli uliviBuon samaritano (accoglienza – comunità)

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: riflessione sulle bellezze del creato con esaltazione dei membri più piccoli (Mc 3).

Gruppo 2: Samuele 16 scelta di Davide come Re.. incentrare la catechesi sul gruppo e non sulla singola persona attraverso la parabola dei talenti.

Gruppo 3: prima di tutto fare un deserto sulla senso della comunità. In seconda battuta un gioco strutturato in modo tale che tutti si esprimano facendo attenzione al senso di accoglienza della nuova entrata.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: Prendendo spunto dal fatto che Gesù ha portato la croce.. si portano i ragazzi a riflettere sul fatto che Vittoria si è fatta carico dei bisogni degli altri e sul menefreghismo generale.

Gruppo 2: nascita di Gesù e menefreghismo degli albergatori….Gruppo 3: NO

SQUADRIGLIASituazione 1

Anno nuovo, progetti nuovi!

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Però ci sono persone appena arrivate dal branco, poi l’anno scorso Andrea e Michele, al campo fecero una litigata tremenda…via, è proprio il caso di ripartire alla grande!E forse è il caso di fare un bel consiglio di squadriglia.Pietro, il capo sq., è un ragazzo responsabile e brillante, ma non sempre riesce “a dirle nel modo giusto”, ma tiene molto alla sua sq. e desidera un sacco conquistare insieme ai suoi la specialità di sq. di campismo.Michele, il vice, è un po’ agitato, ma fondamentalmente è buono, è che si arrabbia facilmente e perde la pazienza.Andrea, ha la stessa età di Michele, e, anche se lo nega, non l’ha pesa troppo bene di non essere vice. E’ molto competente e sta lavorando per il brevetto di Pionieristica…è lui che ha suggerito Campismo come specialità.Luigi è al secondo anno, è tranquillo, ma non sopporta il clima che si crea quando “quei due” litigano….è scappato nel bosco al campo estivo, e i Capi Rep. sono dovuti andare a cercarlo!Tommaso è il classico novizio rompino, un po’ lagnone che ne combina di tutti i colori, ma se lo becchi, poi piange e corre dal capo reparto.

PASSI BIBLICI:

I corinzi 12,12-21Parabola del figliol prodigoMt 25, 14-30Mt 15,17 correzione fraternaMt 18,22 perdono cristianoAtti 4, 31-37Mt 7, 1-5Lc 17,3

CATECHESI STRUTTURATA:

Gruppo 1: proporre il gioco del mondo (ovvero un gioco di ruolo dove ognuno rappresenta uno stato –povero, ricco…- solo che non hanno specificato bene lo hanno detto a parole e io non me lo ricordo, ma tutti lo conoscevano, quindi….)

lettura degli Atti ( 4, 31-37) e consiglio di sq.

Gruppo 2: Attività sulla coesione facendo il “pane di sq”, il pane delle competenze di ognuno.Andrea costruirà il forno ( simbolo fondamentale che rappresenta la riuscita e mezzo per la conquista della spec. Di sq.) lo aiuterà MicheleTommaso impasterà per scoprire il dono della fatica e per immedesimarsi nel lavoro altrui e per imparare a condividereIl capo sq. Deve preparare una preghiera finale che racchiuda tutto il momento.Il saccente è incaricato dei lavori apparentemente più noiosi ma cmq molto utilil, raccogliere i sassi e pulirli per il forno, stare dietro alla stoviglie, prendere la legna…..

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Lettura dei corinzi (prima lettera)

Gruppo 3 e gruppo 4obiettivo: far prendere coscienza di appartenenza alla sq.Il ruolo di ognuno è fondamentale

Strumento: consiglio di sq.Lettera ai corinzi 12, 12-21Canto dell’amicizia oppure in un mondo di maschereAttività. Albero con le foglie…foglia verde sono i miei pregi e foglia gialla le cose che posso migliorare.alla base di ogni foglia c’è la foto di sq., per evidenziare l’unità che c’è cmq alla base di tutto.

CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1: che Pietro e Michele condividano lo stesso incarico

Gruppo 2 Al momento della partenza per la pulizia del sentiero (impresa per la spec.) uno dei piccoli si allontana per troppo tempo. Il capo sq. ha paura e si arrabbia….ritorna il “fuggitivo” che ha perso tempo perchè ha trovato l’acqua e rifornisce a tutti l’acqua per tutti.Lettura di Marta e Maria Lc 10,38-42

Gruppo 3 e Gruppo 4:per il litigio di Andrea e Michelestrumento: pranzoattività:il capo rep si fa invitare a pranzo dalla sq. E prima di iniziare legge la parabola dei talenti Mt 25, 14-30

Situazione 2

La squadriglia Lontre è una buona squadriglia. Lo scorso anno è arrivata seconda al campo estivo, ma la capo squadriglia Alice, in passato non ha avuto la possibilità di fare la “palestra” la vice, per questo motivo, non si sente all’altezza di guidare la sua squadriglia. In realtà ha tutte le potenzialità per poterlo fare. Siamo all’inizio dell’anno, i capi reparto, per questa prima parte dell’anno, hanno deciso di puntare sull’autonomia di squadriglia. Per questo motivo, propongono al consiglio capi, di iniziare a pensare di fare le uscite di squadriglia, che saranno un toccasana per il clima, e che servirà per poter iniziare ad insegnare cosa si fa in reparto ai novizi che sono da poco saliti dal Cerchio. Il consiglio capi, oltre alla logistica e alla spiegazione di che cosa si farà all’uscita si concentra bene sul momento di catechesi, che come viene spiegato dai capi reparto è la spina dorsale dell’uscita.I capi reparto e l’AE danno degli spunti importanti, suggeriscono parabole, e alcune passi della Bibbia… ma per Alice l’unica preoccupazione è il fatto che

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dovranno cucinare alla trappeur, e che quando si accende un fuoco possono sempre accadere cose strane………ma ad aiutarla c’è Martina, la sua insostituibile vice, e riusciranno a fare un’uscita memorabile.

PASSI BIBLICI:Lc 1, 26-38 annunzio nascita di GesùMt 25, 1-13 parabola delle 10 verginiAtti 2, 42-47 prima comunitàGv 15, 12-17 comandamento dell’amoreLc 15, 1-7 pecorella smarritaLc 2, 41-50 Gesù nel tempio a 12 anniEsodo 36, 1-2 costruzione del tempioMt 16, 13-20Mc 6, 7-9Lc 10, 38-42Levitico 1, 7-9Lc 19, 11-16Torre di babele

CATECHESI STRUTTURATA:Gruppo 1:Il capo rep alla partenza consegna una busta con la proposta della catechesi serale.Lettura Lc 2, 42-50Si accende una candela centrale, ogni squadrigliere ha la sua spenta in mano. A turno condividono una paura e accendono la propria candela. Condividere sinceramente per aiutarsi.

Canto: resta qui con noi.

Gruppo 2Canto a tema sulla natura, l’amicizia e la condivisioneGioco sulla fiducia.Es.1-di spalle a occhi chiusi, ti butti indietro e gli altri ti prendono. Questo con una benda sugli occhi per affidarsi veramenteEs.2- scrivere quali sono le proprie “carenze” e le paure in modo da affidarsi agli altri. Si legge il passo del Cieco nato…abbandonarsi agli altri perché possano prendersi cura di te

Gruppo 3Far costruire un muro che rappresenta la sq.. In ogni mattone del muro scriviamo i punti di forza e di debolezza e i relativi incarichi di ognuno.

Gruppo 4Ci ritroviamo insieme per il lancio della traccia:

- Partenza brano degli Atti- Parabola dei talenti- Ritualità della preparazione del posto ebraico (levitico)

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CATECHESI OCCASIONALE:

Gruppo 1Le lontre si sono perse all’uscita e i capi sono andati a cercarle. Una volta trovate le hanno riportate a casa. Può succedere di perdersi, basta avere fiducia e stare insieme per percepire la presenza di Dio

Canto: cammina con lui, oppure Camminerò

Gruppo 2Proporre il cantico delle creature

Gruppo 3Accoglienza della uscita di sq.I ragazzi ti raccontano come è andata e viene fuori che:- tutti hanno contribuito e che è capace di “gestire” la sq. (brano della Tempesta sedata)- non tutti hanno fatto il proprio dovere ( brano della torre di babele)

Gruppo 4Per alice e Martina . il brano di Marta e Maria (Lc 10, 38-42)Fiducia in se stessi e nel SignoreCanto: esci dalla tua terra

BUONA AZIONE, PROMESSA, MOTTO , LEGGE

Situazione 1Siamo alla vegli a d’armi.Quest’anno ci sono 3 novizi…tutti diversi!Fulvio, il capo reparto e Arianna, la capo reparto, hanno pensato a tutto.La stanza è perfetta, luce soffusa, candele, nell’altare c’è la Bibbia, e in un grande pannello c’è incisa la Legge.Ormai piove senza tregua dal dopo pranzo…peccato, faranno tutto in cappella senza uscire.Lucia ha già imparato a memoria la Promessa e conosce perfettamente la Legge, ha scelto l’articolo “sorridono e cantano anche nelle difficoltà” come impegno.Francesco forse non ha ben capito tutto quello che ci sta dietro la promessa e l’impegno che sta per prendersi, ma ha una gran voglia di buttarsi a capo fitto nella vita di squadriglia e sa che deve fare tutto questo per far parte del reparto a pieno titolo…forse il suo articolo, se esistesse, dovrebbe essere “sanno ascoltare”, ma lui ha scelto “amano e rispettano la natura”!Poi c’è Matilde, è la sorella più grande di due fratellini del branco, è una ragazzina seria e silenziosa, spesso a casa le viene chiesto di dare una mano per star dietro alle due pesti.Vive l’impegno della Promessa in modo molto,

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molto serio ed ha scelto “pongono il loro onore nel meritare fiducia”…ma non sarà troppo presto? Ogni ragazzo ha un foglio con scritta la Promessa, giusto per ripassarla e il motto e scritto grande in un cartellone “Estote Parati”…Francesco credeva che fosse spagnolo!!!Fulvio e Arianna hanno solo da rivedere bene la traccia di catechesi e controllare che non manchi nulla….nel frattempo il cielo si è aperto e sono comparse anche le stelle!Lu 12, 28-30 per incoraggiarli e accompagnarli

PASSI BIBLICI:

Per Francesco che è felice dell’entrata in reparto, ma non ne ha ancora compreso bene il significato, la proposta è il Cantico delle Creature, anche se non è nella BibbiaPer Matilde un po’ seriosa Mt 16Mt 28, 16-20Salmo 119 “io vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri…”Pentecoste Atti 2Riferimenti biblici secondo i punti della legge scelti dai ragazziMotto → Gn 22, 1-3 “Eccomi“ AbramoPromessa = impegno a testimoniare → Apostoli nel cenacoloPesca miracolosa o Nozze di Cana Gv 2, 1-11Canti di gioia

CATECHESI STRUTTURATA:

Foglio con spunti: 1, 2 articoli della legge, diversi da quello scelti da ciascuno, riferimenti biblici, esempi concreti nella loro vita.Gli e/g scelgono un impegno, lo disegnano e poi lo rappresentano in qualche modo, per condividerlo con gli altriRiflessione sugli articoli datiRiflessione sulla quotidianità della LeggeDisegnare simbolo delle Leggi

CATECHESI OCCASIONALE:

Compaiono le stelle, preghiera finale, sotto il manto stellato = gioiaProvvidenza → bel tempoUn ragazzo non si sente pronto per fare la promessa, per la paura di non riuscire a tenerle fede → ” il cieco nato” = fiducia in CristoI ragazzi scelgono un impegno, ma poi non hanno continuità e costanza → “pesca miracolosa”

Situazione 2

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Anche questa impresa si è conclusa alla grande, il reparto Brownsea è veramente in gamba, sono un paio di anni che fa imprese su imprese, una più bella dell’altra, tutti gli e/g possiedono una competenza incredibile!Gelsumina, la capo sq. delle Tigri sta conducendo al sua sq. alla conquista della Specialità di Sq. di Alpinismo, mentre Chiara capo dei Delfini, ha già concluso la seconda impresa per la specialità di Sq. di Natura, e siamo ancora a febbraio! Alberto e Franco i capi rispettivamente delle Sq. Cervi e Pantere sono pronti per non farsi scappare neppure questo anno il Guidoncino Verde: Campismo e Giornalismo! Insomma un reparto quasi perfetto, le sq. funzionano alla grande, ma Gennaro e Fulvia, i capi reparto, confidano al resto della staff la loro preoccupazione per questo reparto così perfetto…durante l’ultima impresa li hanno osservati bene, tutti ai loro posti, tutti bravi… ma tutti concentrati su loro stessi!Loro del Motto di reparto Estote Parati hanno compreso solo la parte dell’essere pronti, ma il concetto di sempre, di essere pronti per ogni cosa, come fare un tavolo, ma soprattutto aiutare un compagno in difficoltà, regalare un saluto a qualcuno, porgere una spalla a chi ne ha bisogno, ancora gli sfugge un po’!Forse è il caso di far vivere parallelamente all’impresa una catechesi sul sapersi mettere a disposizione….che gli ricordi che la BA fa parte integrante della nostra vita scout!La legge comprende 10 articoli, uno è sono laboriosi ed economi, e gli altri? Li ricordano davvero gli altri? Ecco il centro della catechesi, il modo per arrivare alla loro mente, ma soprattutto al loro cuore: una catechesi sulla legge scout, e poi occhio alle BA durante tutti i momenti!

PASSI BIBLICI:

Buon samaritanoAtti 11, 27-30Esodo 20, 1-21 brano conclusivo di una catechesi da fare con tutto il reparto“ama il prossimo tuo come te stesso”BeatitudiniSamuele 1 “la chiamata”Genesi Noè → portare a buon fine i compiti, essendo amatiLavanda dei piedi → servizio

CATECHESI STRUTTURATA:

Angelo custode / Folletto per un periodo prolungato come durante l’anno o al campo estivo;

Giornata della cecità;

Punti della legge associati a dei brani della bibbia, ad esempio: Lo scout e la guida sono amici di tutti e fratelli di ogni altra guida o scout a Lu 10, 25;

Chiamata di Samuele → al campo estivo far vivere agli e/g la l’esperienza della chiamata, e la sera intorno al fdb lettura del brano.

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Noè e l’arca → lettura del brano al fdb; ogni sq interviene con ban, canzoni o scenette in base allo stato d’animo (arca, animale, portatore di parola….). ogni animale e ogni uomo sull’arca hanno un proprio ruolo.Impresa di sq. → lancio con lavanda dei piedi, con lettura del brano come “mettersi al servizio di…”

CATECHESI OCCASIONALE:

Situazione: una sq. rimane con solo due scout, senza ne capo ne vice; lettura → Buon samaritano e poi chieder alle altre sq. di aiutargli a turno.

Occhio critico del capo reparto, capace di far notare durante una giornata come Dio sia presente in tutto.

Mt 23, 1-12 umiltà e aiuto

Parabola dei talenti: ognuno ha un talento da far fruttareParabola del seminatore: se non c’è terra fertile e tutto quello che serve per far crescere il seme.

Beatitudini

Giudizio Universal

GIOCO

Situazione 1

Lo staff, consultato il programma di unità, pensa che non sarebbe male se alla prossima riunione di reparto il momento di catechesi fosse animato dal consiglio capi: e perché non proporgli di farlo attraverso un gioco inventato da loro? Emanuele, il capo reparto, è certo che il con.ca accetterà la sfida, Lucia la capo reparto è un pochino più titubante ma vuole dar loro fiducia. Siamo all’inizio dell’anno e la catechesi verte sulla storia dei Santi, l’argomento scelto piace molto ai ragazzi anche perché conoscere la vita di persone normali che diventano straordinarie è molto molto interessante….Il con.ca dopo un momento di esitazione e fra i vari cori da stadio: “Santi Subito”- “Santi Subito” si mette all’opera e pensa ad un grande gioco che alla fine non riserverà alla catechesi il canonico quarto d’ora, ma una buona oretta e mezza. Vengono divisi i compiti, decise le letture, preparato il materiale… tutto è pronto!!!! Siamo a sabato pomeriggio, il consiglio capi si è trovato circa una mezz’oretta prima per ultimare il lancio… finalmente ci siamo… i capi reparto chiamano… la

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giornata è splendida il cielo è azzurro con qualche nuvoletta…. gli esploratori e le guide sono ignari di ciò che sta per accadere… e l’effetto sorpresa è sempre vincente per qualunque gioco che si rispetti!!!

PASSI BIBLICI:

Lc 18,15-17: Lasciate che i bambini vengano a meGv 1, 32-53: Chiamata degli apostoliMt 20, 24-28: I capi devono servireVoi siete il sale della terraMt 5: Beatitudini - chiamata di tutti alla santitàMt 13 : Parabola della zizzania – Lealtà nel giocoSiracide 30 : AllegriaMc 17 : Giovane ricco - gratuità del gioco

CATECHESI STRUTTURATA:

o S.Francesco deve arrivare a Roma per far riconoscere la sua regola dal Papa. Il percorso consiste in una staffetta comunitaria e finché non sono arrivati tutti la squadra non può essere ricevuta dal Papa. Ad ogni stazione c’è il racconto di un evento della vita del Santo. L’ambientazione consiste nell’aderire ai voti francescani (obbedienza, povertà...) vestirsi con il saio e vivere la comunità.

o Chiamata dei Santi: gioco a tappe in cui ad ogni santo corrisponde un gioco e un simbolo. San Francesco povertà, S.Caterina dono di sé, S.Giorgio coraggio, S.Pietro e S.Paolo testimonianza della fede, S.Chiara povertà e fratellanza. Il simbolo finale è uno specchio e si riferisce alla chiamata di ognuno di noi alla santità.

o Gioco sulla figura dell’angelo custodeo Gioco in cui solo tutti insieme si raggiunge la vittoria (vincono

tutti): attenzione a non creare differenze tra il gioco “normale” e il gioco usato come catechesi, è quello che non vogliamo...

CATECHESI OCCASIONALE:

o Fallo: Porgi l’altra guanciao Lealtà, devono giocare tutti: Il corpo e le membrao Tolleranza verso chi non sa giocare nella propria squadra: servire

gli ultimio Si approfittano del fatto che non sono i capi ad arbitrare ma altri

E/G: parabola della zizzania

Situazione 2

Siamo quasi arrivati alla partenza per il campo estivo… Durante il corso dell’anno nel reparto Maestrale c’è stata molta divisione tra i grandi e i piccoli del reparto. Il consiglio capi, riflettendosi questa situazione, ha avuto l’idea di fare in modo che nel grande gioco al campo sia indispensabile la partecipazione dell’intera squadriglia per vincere. Nonostante i buoni propositi

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quando arriva il grande gioco tutti i più grandi lasciano nei fortini i più piccoli per non avere un peso da portarsi dietro e giocano tra di loro infrangendo le regole che loro stessi avevano posto!Arriva il momento della verifica del gioco e i più piccoli non sollevano il problema, ignorando che il gioco sarebbe dovuto servire a integrarli. Ma almeno dal consiglio capi ci si sarebbe aspettati un’autocritica che non è arrivata…

PASSI BIBLICI:

I dieci comandamenti (regole del gioco)Beati gli ultimi, i piccoli...Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a teLa vite e i tralciIl granello di senapeAmatevi gli uni gli altriLasciate che i bambini vengano a meDavide e Golia

CATECHESI STRUTTURATA:

o Gioco con ruolo importante per i piccoli (cavalluccio, staffetta con tunnel stretto, domande su argomenti che i più grandi conoscono meno...). Ambientazione tipo orchestra o banda che deve suonare una sinfonia, in cui ognuno ha un ruolo, sottolineare il significato di mignolo e pollice nel saluto scout.

o L’unione fa la forza: gioco con ruolo fondamentale dei piccoli. Simbolo: corda con nodo

o Gioco dello zoppo e del cieco, comunque in cui le diversità diventano complementari per vincere. Porre l’accento sull’umiltà.

CATECHESI OCCASIONALE:

o Visto che i grandi hanno infranto le regole poste da loro stessi e non fanno nemmeno autocritica: trave e pagliuzza

o Per i piccoli che a verifica non sollevano il problema: il corpo e le membra, ognuno ha un ruolo e lo deve svolgere.

o Riflessione su 10 comandamenti e Legge Scout.

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… E non finisce qui…

Dopo l’incontro metodologico vogliamo continuare il percorso intrapreso coi Capi E/G toscani e con gli stimoli dei relatori, le riflessioni e gli spunti pratici sorti a Siena lanciamo…

Cosa Chi Quando Comeideare, realizzare e RACCONTARE una catechesi

nella propria unità di Reparto

staff di Repartoentro Settembre

2008compilare la

griglia apposita e spedirla

all’indirizzo di posta elettronicaimpresapercapitos@...

… in vista del Convegno AGESCI Toscana di ottobre 2008 che getterà le basi del prossimo progetto regionale!

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Grazie a…la Pattuglia E/G Toscana

la Pattuglia Fede ToscanaPadre Alessandro Salucci

il Comitato regionalei frati della Basilica dell’Osservanza

Don Luca Don Nicolò

gli Incaricati di zona E/Gi Capi E/G e gli AE che hanno partecipato

il Clan del Siena 2i Capi della Zona Siena

Ilaria Baudone e Lorenzo Croci