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GRAMMATICA ITALIANA R. F. Non multa sed multum. Una piccola candela accesa è più utile di un faro spento. Il cuore comprende al di là di quanto ascolto con le orecchie e capisco con l’intelligenza. Messina, San Tommaso 2018 (Aggiornamento: CONCORDANZA DEL PARTICIPIO PASSATO. Regola generale (non sempre rispettata nemmeno dai grandi scrittori - persino il Manzoni -): 1) con il verbo Avere: non si concorda e resta sempre al Maschile Sing., tranne che ci sia una particella esplicativa. Esempi: Io ho mangiato i maccheroni; ma: Di maccheroni io

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GRAMMATICA ITALIANA

R. F.

Non multa sed multum.

Una piccola candela accesaè più utile di un faro spento.

Il cuore comprende al di làdi quanto ascolto con le orecchiee capisco con l’intelligenza.

Messina, San Tommaso 2018

(Aggiornamento: CONCORDANZA DEL PARTICIPIO PASSATO. Regola generale (non sempre rispettata nemmeno dai grandi scrittori - persino il Manzoni -): 1) con il verbo Avere: non si concorda e resta sempre al Maschile Sing., tranne che ci sia

una particella esplicativa.   Esempi: Io ho mangiato i maccheroni; ma: Di maccheroni io non ne ho mangiati; Le atlete hanno conquistato la medaglia; ma: Le hanno applaudite tutte, le atlete!

2) Con il verbo Essere: si concorda sempre in genere e numero. Es.: Noi siamo andati a pesca insieme. Le ragazze sono andate al cinema).

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GRAMMATICA ITALIANALE PARTI DEL DISCORSO

1. ARTICOLO (serve a distinguere i nomi maschili da quelli femminili)

A. Articolo determinativo: singolare e plurale Maschile Femminile

Singolare il (pane, vino); lo (studio, stadio) la (vita, chiesa)l’amore, l’elemento l’America, l’amicizia

Plurale i (pani, vini) gli (studi, stadi) le (vite, chiese)gli amori, gli elementi le Americhe, le amicizie

B. Articolo indeterminativo (singolare) Maschile Femminile

un (pane, vino); uno (studio,stadio) una (vita, chiesa)un’America, un’amicizia

2. NOME (serve a descrivere una persona, un oggetto, un fatto, un’idea)

A. Maschile singolare – plurale: finisce in o, i (amico - amici; nemico – nemici) Femminile singolare – plurale: finisce in a, e (tenda - tende; pagina – pagine)

B. Maschili e femminili che terminano al singolare in e, e al plurale in i: esempio maschile: il pane –i pani; il préside – i présidi; il signore – i signori. esempio femminile: la fame –le fami; la tosse – le tossi; la febbre – le febbri.

C. Maschili e femminili che terminano con vocale accentata, il singolare è uguale al plurale; es.: la virtù – le virtù; la povertà - le povertà; l’oblò – gli oblò; il ragù i ragù.

D. Sono numerose le eccezioni a questa regola: esistono nomi femminili in o (es. la mano - le mani…), nomi maschili in a (es. il problema – i problemi…).

Altri nomi cambiano genere dal singolare al plurale; es. l’uovo - le uova; il centinaio – le centinaia; il migliaio – le migliaia.

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1. VERBO (descrive l’esistenza o l’azione della vita o delle persone nelle sue tre modalità: presente, passato e futuro. Indichiamo i modi del verbo essere)

Modo indicativo: indica l’azione in modo certo Presente passato prossimo: io sono io sono stato Imperfetto trapassato prossimo io ero io ero stato Passato remoto trapassato remoto io fui io fui stato Futuro semplice anteriore io sarò io sarò stato

Modo congiuntivo: indica l’azione con incertezza, desiderio, timore, comando Presente che io sia Passato che io sia stato Imperfetto che io fossi Trapassato che io fossi stato

Modo condizionale:indica l’azione secondo le condizioni perché si avveri Presente io sarei Passato io sarei stato

Modo imperativo: indica un comando indirizzato ad altri o a se stesso Presente : sii tu, sia egli, siamo noi, siate voi, siano essi

Modo infinito: indica l’azione come idea, quasi un nome Presente : essere Passato essere stato (M.: essere stato-essere stati; F.: essere stata, essere state)

Modo participio: indica come il termine partecipa al nome o all’azione del verbo Presente [ente] Passato stato (maschile: stato-stati; femminile: stata, state)

Modo gerundio: indica un collegamento tra l’azione e il tempo Presente essendo Passato essendo stato (maschile: stato-stati; femminile: stata, state)

LE TRE CONIUGAZIONI DEI VERBI –are; -ere; -ire(infatti, l’infinito presente può finire in: am-are; tem-ere; -part-ire

NB. Per gli specchietti interi delle tre coniugazioni, cfr. l’appendice

VERBI AUSILIARI: AVERE, ESSERE VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI

Un verbo ausiliare (dal latino auxilium, aiuto) è un verbo utilizzato in combinazione ad un altro per dare un particolare significato della forma verbale. Questo è evidente, in italiano, nella formazione di tempi composti come il passato prossimo o il trapassato prossimo.

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Un verbo transitivo, nei tempi composti, viene coniugato con “avere” (am-are io ho amato; tem-ere io ho temuto; ud-ire io ho udito).

I verbi intransitivi, nei tempi composti, adoperano ordinariamente il verbo ausiliare “essere” (nascere, entrare, uscire io sono nato, io sono entrato, io sono uscito).

N.B.: Ma… i verbi intransitivi che indicano un'azione istintiva o volontaria del soggetto) prendono l'ausiliare avere: p. es. io ho dormito, egli aveva vegliato, io ho parlato, essi hanno pranzato, io ho abitato, io ho soggiornato …

VERBI REGOLARI, IRREGOLARI E DIFETTIVI I verbi regolari sono quelli la cui radice rimane inalterata in tutti i modi e i tempi della

loro coniugazione (es. am-are; tem-ere; ud-ire). I verbi irregolari sono quelli nei quali la radice o la desinenza possono variare nei modi

e/o nei tempi della loro coniugazione. Per conoscerne alcuni, cfr. gli allegati (andare, uscire…). I verbi difettivi, ordinariamente arcaici, sono usati soltanto in qualche formula della loro

coniugazione. Alcuni verbi come  competere,  concernere,  convergere,  dirimere,  discernere, esimere, fùlgere, incombere, inerire, soccombere, splendere, transigere, ùrgere, non hanno il participio passato, quindi non possono formare i tempi composti. Vìgere (è usato quasi esclusivamente nella 3.a persona singolare e plurale dei tempi semplici; è privo del participio passato e quindi dei tempi composti).

(Aggiornamento: CONCORDANZA DEL PARTICIPIO PASSATO. Regola generale (non sempre rispettata nemmeno dai grandi scrittori - persino il Manzoni -):

1) con il verbo Avere: non si concorda e resta sempre al Maschile Sing., tranne che ci sia una particella esplicativa.   Esempi: Io ho mangiato i maccheroni; ma: Di maccheroni io non ne ho mangiati; Le atlete hanno conquistato la medaglia; ma: Le hanno applaudite tutte, le atlete!

2) Con il verbo Essere: si concorda sempre in genere e numero. Es.: Noi siamo andati a pesca insieme. Le ragazze sono andate al cinema).

2. AGGETTIVO (è la parola che si aggiunge ad un nome per specificarne le qualità)

AGGETTIVI QUALIFICATIVIL'aggettivo qualificativo esprime una qualità del nome al quale si aggiunge: ad esempio,

casa grande, mare calmo, fiore profumato, bella ragazza, ecc. Esso concorda col nome nel genere e nel numero, e quindi ha una sua declinazione.

I gradi dell'aggettivo qualificativo sono tre: a) grado positivo quando l'aggettivo esprime una semplice qualità (bello);b) grado comparativo quando esprime un confronto tra due termini (più bello, meno bello,

tanto bello quanto...);c) grado superlativo quando esprime il grado massimo di una qualità, o in forma assoluta

(es. bellissimo), oppure in forma relativa (il più bello… tra).TRE GRADI:Positivo: piccoloComparativo: più piccolo (meno piccolo)Superlativo: a) assoluto: piccolissimo

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b) relativo: il più piccolo

AGGETTIVI POSSESSIVISi riferiscono ad una delle persone (cfr. coniugazione dei verbi):

* io mio - mia - miei – mie* tu tuo - tua - tuoi – tue* egli-ella suo - sua - suoi – sue* noi nostro - nostra - nostri – nostre* voi vostro - vostra - vostri – vostre* essi-esse-loro loro, altrui

AGGETTIVI DIMOSTRATIVIIndica un essere o una cosa nel suo rapporto di vicinanza o di lontananza nello spazio e nel

tempo. I più comuni sono: 

* questo - questa - questi – queste (vicino a chi parla)* codesto - codesta - codesti – codeste (vicino a chi ascolta)* quello (quel) - quella - quelli (quegli, quei) – quelle (lontano da tutti e due)* stesso - stessa - stessi – stesse (indica l’identità)* medesimo - medesima - medesimi – medesime (indica la somiglianza)

AGGETTIVI NUMERALI CARDINALII numeri cardinali sono costituiti dalla serie compiuta dei numeri interi: uno, due, tre, ecc. Si

dividono a loro volta in unità (dall'uno al nove), decine (dal dieci al novanta) e migliaia (dal mille in su). Mille migliaia formano un milione, mille milioni un miliardo, mille miliardi un bilione.

I numeri cardinali sono scritti secondo i 9 segni delle cifre arabe, così chiamate perché introdotte in occidente dagli Arabi durante il Medioevo. Gli Arabi a loro volta avevano appreso questi segni in India. Prima delle cifre arabe erano usati i numeri romani (I, II, III, ecc.) che ora servono per i numerali ordinali. 

AGGETTIVI NUMERALI ORDINALIIndicano l'ordine di successione di una serie e sono aggettivi variabili come i qualificativi.I primi dieci numeri ordinali hanno ciascuno una forma particolare derivata dal latino, e

sono: primo, secondo, terzo, ecc. Gli ordinali che corrispondono ai cardinali undici e dodici hanno tre forme diverse: undicesimo, undecimo, decimoprimo; dodicesimo, duodecimo, decimosecondo. Quelli che corrispondono ai cardinali dal tredici al diciannove hanno due forme: tredicesimo, decimoterzo; quattordicesimo, decimoquarto, ecc. Le decine venti, trenta, quaranta, ecc. hanno pure due forme: ventesimo, vigesimo; trentesimo, trigesimo; quarantesimo, quadrigesimo; ecc. 

Per indicare in cifre gli ordinali, si usano i numeri romani, ma si può anche far uso delle cifre arabe con la desinenza del genere come esponente (1°, 2°...10° rispettivamente 1^, 2^...10^): 2° battaglione o II battaglione, 3^ lezione (o II lezione o lezione II). 

Gli ordinali si usano per indicare successioni dei regnanti e dei papi: Federico II, Luigi XVI; Giovanni XXIII, Benedetto XVI. In questo caso si adoperano unicamente le cifre romane. 

AGGETTIVI INDEFINITIIndicano la qualità e la quantità in modo indeterminato. Ecco le due forme principali:  qualità: qualunque, qualsiasi, qualsivoglia, altro quantità: qualche, ogni, alcuno, ciascuno, taluno, nessuno, altro, poco, troppo, molto,

alquanto, parecchio, tutto.Ogni, qualche, qualunque sono invariabili, con una forma unica per i due generi.

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Molto e poco hanno il superlativo assoluto moltissimo, pochissimo, ma non il comparativo: dire più molto, più poco sarebbe un grave errore.

NB. Molto, poco, parecchio, troppo, alquanto, tanto possono essere usati anche come avverbi: per es: È una persona tanto bella quanto buona; Sono libri molto istruttivi; Stefano studia poco; Si fa troppo tardi. 

3. PRONOME (è una parte del linguaggio che sostituisce il nome per non ripeterlo a breve distanza)

Pronomi personaliIl pronome personale indica la persona che parla (1a persona), quella a cui si parla (2a

persona) e quella di cui si parla (3a persona). Ha, inoltre, forme di due specie:- forme soggettive che servono per il soggetto (io, tu, egli-ella (essa), noi, voi, essi-esse (elle)- forme oblique che servono per i complementi diretti e di termine (me, te; mi, ci, ecc.).

Tra le forme oblique o complementari si distinguono poi le voci toniche (che hanno l’accento) che di solito seguono un verbo (ha chiamato me), da quelle atone (senza accento) che di solito lo precedono (mi ha chiamato). 

Ecco uno specchietto dei vari pronomi personali: Soggetto Complementi

forma tonica forma atona

maschile femminile maschile femminile maschile femminile

I pers. io me mi

II pers. tu te ti

III pers.

egli ella lui lei lo la

esso essa esso essa gli le

ne ne

I pers. noi noi ci

II pers. voi voi vi

III pers.essi esse loro loro li le

essi esse ne ne

Particelle pronominaliLe particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, seguite dalle forme atone lo, la, li, le, ne, cambiano

la i finale in e; gli cambia in glie (maschile e femminile) e si unisce al pronome seguente: me lo raccomandò, te lo prometto, me ne disse di tutti i colori, ce lo siamo dimenticati, se ne sono scordati, gliele ho cantate chiare, gliene disse tante e poi tante; diglielo, dacceli subito, ecco-te-le, non posso dirvelo, da-glie-ne tante, desideriamo informarcene, possiamo dircelo francamente. 

Con i verbi servili potere, dovere, volere, sapere che precedono un infinito, è permessa la costruzione enclitica o proclitica: 

Non voglio dirtelo - non te lo voglio direPosso dirtela - Te la posso direDevo farcela - Ce la devo fare Anche per le forme atone semplici vale la stessa regola: Voglio farti un favore - Ti voglio fare un favore.

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Presto saprò informarvi - Presto vi saprò informare.Domani andrò a trovarle - Domani le andrò a trovare.

Particelle pronominali e pronomi combinati (approfondimento)

LE PARTICELLE CI E VI

- In alcune circostanze le particelle ci e vi indicano il pronome personale complemento (forma atona) di prima persona plurale (ci = noi/a noi) e seconda persona plurale (vi = voi/a voi).

Ad esempio: Ci piace il tuo vestito. → A noi piace il tuo vestito.                 Ci ha seguiti. → Ha seguito noi.                  Vi racconto tutto dopo. → A voi racconto tutto dopo.                  Vi amo e vi bacio. → Amo voi e bacio voi.

- In altre circostanze, però, indicano un luogo, un posto. Quando ci e vi indicano un luogo o un posto e rispondono alla domanda dove? sono avverbi di luogo.

Ad esempio: Vai spesso in piscina? Sì, ci vado ogni lunedì. (Vado dove? In piscina)Ci indica il posto in cui il soggetto va ogni lunedì: la piscina.                        Abitano molte persone in quel paese? Sì, vi abitano in molti.Vi indica dove abitano in molti: vi = in quel paese.      

- Ci e vi possono anche sostituire un pronome dimostrativo (a questo/a quello, su questo/su quello, di questo/di quello, da questo/da quello).

Ad esempio: Ci penseremo con calma → Penseremo a questo con calma.Questo concorso è molto importante: vi partecipano artisti internazionali → A questo concorso partecipano artisti internazionali. 

LA PARTICELLA NE- Ne può svolgere la funzione di un avverbio di luogo.Ad esempio: Eravamo allo stadio ma ce ne siamo andate (relativo a persone al femminile).Ne = da lì, dallo stadio. Ce = noi.

- Ne è un pronome complemento indiretto invariabile di terza persona singolare o terza persona plurale. Ne può significare: di lui

di leidi lorodi questa o di quella cosadi ciò

Ad esempio: Vuoi ancora un po’ di pasta? No, non ne voglio più.ne = di pastaI genitori pensavano al figlio in Australia: ne parlavano spesso.ne = di lui, del figlio.Basta con tutta questa politica! Non ne posso più!ne = di questa cosa, della politica.I nostri amici sono partiti da poco, non ne abbiamo ancora notizie.ne = di loro, degli amici.                                                        - A ne si possono associare alcuni pronomi personali nella loro forma atona, modificandosi. Questi pronomi sono mi ( = me, a me), ti ( = te, a te), si ( = sé, a sé), ci ( = noi, a noi) e vi (= voi, a voi).

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Quando si associano a ne, questi pronomi cambiano la vocale finale, che da i diventa e: si trasformano quindi in:  

• me ne: Non me ne importa nulla. → A me non importa nulla di questa cosa. • te ne: Te ne occupi tu? → Ti occupi tu di questa cosa?• se ne: Se ne pentirà. → Lui si pentirà di questa cosa.• ce ne: Forse ce ne preoccupiamo troppo → Forse ci preoccupiamo troppo di questa cosa. • ve ne: Forza con questi costumi! Ve ne mancano ancora tre. → Vi mancano ancora tre costumi.

- Anche il pronome gli si può associare a ne: si trasforma in gliene, scritto tutto unito. Il pronome femminili singolare le viene assorbito da questa forma maschile.Gliene significa quindi :

• a lui di ciò: Non gliene parlare! • a lei di ciò: Non gliene dare più, ne ha già mangiate troppe !• a loro di ciò: Non gliene piace nemmeno uno.• di quella cosa / di questa cosa: Gliene ho lasciato un pezzetto da assaggiare.

I PRONOMI COMBINATI

Mi, ti, si, ci e vi, come abbiamo visto, se sono seguiti dal pronome ne, si trasformano in me, te, se, ce, ve. La stessa trasformazione avviene anche quando questi pronomi sono seguiti da lo, la, li, le.

+ lo + la + li + le

mi me lo me la me li me le

ti te lo te la te li te le

gli / le glielo gliela glieli gliele

si se lo se la se li se le

ci ce lo ce la ce li ce le

vi ve lo ve la ve li ve le

si se lo se la se li se le

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Pronomi possessiviI pronomi possessivi indicano l'appartenenza di un oggetto (o essere) e contemporaneamente

il possessore. Hanno le stesse forme degli aggettivi (?) mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, altrui, proprio che, invece di essere accompagnati da un nome, ne fanno le veci.

Essi si declinano come gli aggettivi possessivi corrispondenti: i nostri libri e i vostri; distinguere il mio dal tuo.

Va notato che, mentre l'aggettivo possessivo in alcuni casi può fare a meno dell'articolo, il pronome possessivo richiede sempre l'articolo, soprattutto quando si vuol far rilevare un contrasto e quando il pronome, usato in forma assoluta, ha valore di sostantivo: tu ami tua madre ed io la mia, tuo padre si è incontrato col mio; il mio (ciò che posseggo) è a tua disposizione, non desidero il tuo danaro perché mi basta il mio.

I pronomi possessivi possono riferirsi a persone oppure a cose sottintese generalmente note: in risposta alla tua (lettera), essere dalla mia (parte), è uno dei nostri(compagni, amici), vive del suo (avere), salutami i miei (familiari). 

Pronomi dimostrativiI pronomi dimostrativi si possono raggruppare in due categorie: 

1) Quelli che hanno forme eguali agli aggettivi dimostrativi , dai quali si distinguono per il fatto di non essere accompagnati dai nomi. Le forme uguali a quelle dei corrispondenti aggettivi sono: questo, codesto, quello, stesso, medesimo, tale, quale, cotale, siffatto.

Questi pronomi si declinano come i corrispondenti aggettivi e, per quanto attiene alla differenza tra questo, codesto e quello, vale ciò che è stato detto a proposito degli aggettivi di uguale forma; cioè che questo indica persona o cosa vicina a chi parla, codesto indica persona o cosa vicina a chi ascolta, e quello indica persona o cosa lontana da chi parla e da chi ascolta. Bisogna soltanto aggiungere che, quando questo e quello sostituiscono nomi già indicati nel discorso,  questo si riferisce al nome indicato per ultimo e quello si riferisce al nome indicato per primo: ad esempio, ho in casa un cane e un gatto: questo è di razza siamese, quello è un alano. 

2) Quelli non comuni agli aggettivi, che si usano soltanto nelle veci di nomi di persona. Essi sono: questi, quegli, costui, costei, costoro, colui, colei, coloro, ciò.

Questi e quegli si adoperano soltanto in funzione di soggetto; in tutti gli altri casi si useranno le forme questo, quello: ad esempio, Carlo e Giuseppe sono dei bravi ragazzi: questi è più estroso, quegli più studioso; a questo piace la scienza, a quello l'arte.

Costui, costei, costoro si riferiscono a persona vicina a chi parla o a chi ascolta; colui, colei, coloro a persona lontana da chi parla o ascolta.

Costui e colui talvolta assumono significato dispregiativo, oppure di lode e di soggezione: ad esempio,  Non voglio avere niente a che fare con costui. Solo Colui che ci guarda dall'alto potrà salvarci (cioè Dio).

Il pronome ciò è invariabile, ha valore neutro e significa "questa cosa", "queste cose"; "quella cosa", "quelle cose". Esso si usa tanto come soggetto, quanto come complemento: Ciò mi piace; Ho sentito ciò che hai detto.

Quando non è usato come soggetto, il pronome può essere sostituito dalle forme atone lo, ci, ne, che in questo caso significano questa o quella cosa, queste o quelle cose: ad esempio, Lo dissi a lui; Gliene parlai; Io non ci ho creduto. 

Pronomi relativiIl pronome relativo mette in rapporto due proposizioni. Le sue forme sono di due specie:

invariabili (che, cui) e variabili (quale, quali). I pronomi relativi italiani hanno diverse funzioni:

funzione di soggetto / complemento oggetto funzione di specificazione / possesso funzione di termine

a) Funzione di soggetto / complemento oggetto

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Il quale. Si riferisce ad un sostantivo maschile singolare. Es:   Il ragazzo, il quale mi ha riaccompagnato a casa, è molto carino.

La quale. Si riferisce ad un sostantivo femminile singolare. Es: Mia madre, la quale è medico, ha detto di stare a riposo.

I quali. Si riferisce ad un sostantivo maschile plurale. Es: I signori, i quali hanno chiesto un permesso speciale, sono 5.

Le quali. Si riferisce ad un sostantivo femminile plurale. Es: Le ragazze, le quali hanno risposto all' annuncio, sono molto qualificate.

Che. Si può usare in tutti i casi precedenti. Es: Il ragazzo / la ragazza / i ragazzi / le ragazze che è/ sono nella mia classe è/sono molto simpatico/a / simpatici/ e.

b) Funzione di specificazione / possessoDel quale. Si riferisce ad un sostantivo maschile singolare. Es: L' ingegnere, del quale ti ho

parlato, è mio cognato.Della quale. Si riferisce ad un sostantivo femminile singolare. Es: La persona della quale mi

ha parlato Andrea sembra molto in gamba.Dei quali. Si riferisce ad un sostantivo maschile plurale. Es: I computer, dei quali ci siamo

serviti finora, sono guasti.Delle quali. Si riferisce ad un sostantivo femminile plurale. Es: Le macchine, delle quali ci

siamo lamentati, verranno sostituite.Di cui. Si può usare in tutti i casi precedenti. Es: L' ingegnere / La persona / I computer / Le

macchine , di cui ti ho parlato non è / non sono più disponibile/i.

c) Funzione di termineAl quale. Si riferisce ad un sostantivo maschile singolare. Es: L' ufficio, al quale ci siamo

rivolti, oggi è chiuso.Alla quale. Si riferisce ad un sostantivo femminile singolare. Es: L' amica, alla quale ho

chiesto aiuto, mi ha risolto il problema.Ai quali. Si riferisce ad un sostantivo maschile plurale. Es: Gli unici ai quali possiamo

chiedere sono Gianni e Marco.Alle quali. Si riferisce ad un sostantivo femminile plurale. Es: Le persone alle quali ho

chiesto non mi hanno saputo dire niente.A cui. Si può usare in tutti i casi precedenti. Es: L' ufficio / L' amica / Gli unici / Le persone a

cui ci siamo rivolti ci ha/ hanno aiutato.

Precisazione dell’uso dei tre pronomi relativi chi, che. e cui.Chi si riferisce soltanto a persona, significa colui il quale o colei la quale e può essere usato

sia come soggetto, sia come complemento: ad esempio, chi rompe paga; ammiriamo chi aiuta; va pure con chi vuoi; sii riconoscente a chi ti ha salvato; dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.

Può anche significare:a) uno che: non c'è chi mi ascolti;b) se uno: chi mi vuol bene mi segua;c) l'uno...l'altro: chi va e chi viene; chi suona e chi balla; chi piange e chi ride. 

Che si può riferire indifferentemente a persona o a cosa, di qualunque genere e di qualunque numero, significando il quale, la quale, i quali, le quali; e può essere usato solo come soggetto o complemento oggetto: il ragazzo che gioca; il giocatore che ha segnato più reti; le donne che hai offeso; i prigionieri che sono stati liberati. Per gli altri complementi si devono usare le forme del pronome relativo il quale, la quale, cui, i quali, le quali.

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Tuttavia, si può usare ancora che per indicare una circostanza temporale: Nell'anno che (= in cui) sei nato; Nel tempo che (= in cui) voi eravate all'estero; Era il giorno che (= in cui) si festeggiava il tuo compleanno. Il che è poi ammesso in talune locuzioni proverbiali: Paese che (= in cui) vai, usanze che trovi; forma anche varie locuzioni: Non c'è di che; Che è, che non è; Sento un certo non so che; A mio avviso non è un gran che.

Un uso particolare del pronome che è quello in cui, preceduto dall'articolo (?) o da preposizioni semplici (?) o articolate (?), è adoperato in senso neutro, con il significato di ciò, la qual cosa: Ti sei messo a lavorare: il che è giusto, del che mi rallegro, al che dovrai abituarti, con che migliorerai la tua posizione.

L'uso del che può talvolta generare confusione o ambiguità; è bene, quindi, sostituirlo con le forme il quale, la quale, ecc.: La moglie del dottore che mi hai presentato(la moglie o il dottore?). Non vi sarà più ambiguità se si dirà: La moglie del dottore, alla quale mi hai presentato. Talvolta occorrerà cambiare la costruzione della frase allo scopo di evitare ambiguità: ad esempio, Il figlio che più stima la mia famiglia è Giuseppe (è la famiglia che stima Giuseppe o viceversa?). Più esattamente si dovrà dire: Il figlio che la mia famiglia stima di più è Giuseppe. 

Cui è pronome relativo, invariabile nel genere e nel numero; si usa soltanto come complemento diverso dal complemento oggetto e significa: al quale, del quale, dal quale, col quale, ecc. secondo la preposizione dalla quale è preceduto: ad esempio, Ecco la persona di cui (=della quale)  ti ho parlato. Sono cose a cui (= alle quali) non penso. È un uomo con cui (= col quale) puoi parlare liberamente. La casa in cui (= nella quale) abito si trova in via Carducci. Ti dico il motivo per cui (per il quale) son venuto.

Quando il pronome cui dovrebbe essere preceduto dalla preposizione a, questa si può tralasciare: ad esempio, Questo è il libro cui accennavo. Se invece cui è preceduto dalla preposizione di, questa non può mai essere tralasciata, eccetto quando cui, con valore di specificazione, è usato prima del nome ed è preceduto dall'articolo determinativo: ad esempio, Ecco il pittore i cui quadri (oppure: i quadri del quale) sono ora esposti in una galleria d'arte. È un progetto la cui esecuzione(l'esecuzione del quale) richiede molto tempo. 

Pronomi interrogativi

Alcuni pronomi relativi possono essere usati per rivolgere una domanda diretta o indiretta. Essi sono chi, che, che cosa, quale e l' indefinito quanto.

Chi? si usa per le persone, sia come soggetto che come complemento, sempre singolare e valevole per entrambi i generi.

Che? Che cosa? si usano per indicare cose, oggetti, idee. Per la qualità si usa Quale?, per la quantità Quanto?Esempi: Chi è? A che pensi? Che cosa vuole? Quale abito preferisci? Quanto costa la tua

auto? Queste sono tutte interrogazioni dirette, mentre le interrogazioni indirette sono quelle in cui riferiamo le domande indirettamente, cioè usando parole nostre: ad esempio, gli domandò chi fosse; gli chiese che cosa volesse; le chiese quale libro preferisse.

Nella lingua parlata si usa semplicemente cosa?: Cosa volete? Le chiese cosa avesse comprato. Ma è un uso da evitare, specie negli scritti. I pronomi chi, che o che cosa possono essere usati anche con un'esclamazione: ad

esempio, Senti chi parla! Che dici mai! Che cosa mi tocca sentire!A questo proposito va notato l'uso erroneo del che esclamativo dinanzi ad un solo aggettivo non

accompagnato da alcun nome: ad esempio, Che bello! Che strano! Che bravo! Invece, si dovrebbe dire: Che bella cosa! Che fatto strano! Che bravo figlio! 

Pronomi indefiniti

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I pronomi indefiniti possono essere distinti in due categorie: 1) La maggior parte degli aggettivi indefiniti diventano pronomi quando fanno le veci del

nome; essi sono: alcuno, ciascuno, altro, alquanto, altrettanto, molto, parecchio, poco, troppo, tanto, quanto, tutto, certo, nessuno, veruno. Ad esempio, vedemmo alcuni piangere, ciascuno faccia il suo dovere, altri la pensano diversamente da te, molti passeggiano lungo la riva del mare, pochi sanno tacere, troppi sono i sofferenti, certi pensano che tu menta, nessuno conosce il futuro, tutto è perduto fuorché l'onore.

Non possono essere pronomi indefiniti gli aggettivi ogni, qualche, qualsivoglia, qualsiasi, qualunque, perché non si possono usare senza un nome che li accompagni.

I pronomi indefiniti che indicano quantità, come poco, molto, parecchio, troppo, tutto, tanto, quanto, nel singolare acquistano un senso neutro con il significato di poche cose, molte cose, troppe cose, tante cose, quante cose: ad esempio, mi contento del poco, mi basta poco, ho ricevuto troppo, ho dato molto, diteci tutto. 

2) Alcuni pronomi indefiniti non hanno alcun corrispondente tra gli aggettivi della stessa specie; essi sono: Uno, qualcuno o qualcheduno, ognuno, che non hanno plurale e che si usano come soggetto e come complemento: ad esempio, è venuto a casa con uno; qualcuno mi darà l'informazione giusta; ognuno per sé; qualcheduno m'ha indicato la via.

Certuni si usa esclusivamente al plurale, si riferisce per lo più a persona e si adopera tanto come soggetto quanto come complemento: ad esempio, certuni sanno queste cose; non è come pensano certuni. 

Chiunque è indeclinabile e comune ai due generi, si riferisce soltanto a persona ed è contemporaneamente pronome indefinito e relativo, significando qualunque persona la quale; di conseguenza, può essere usato soltanto come congiunzione tra due proposizioni: ad esempio, chiunque di noi è disposto a rinunciare alla sua parte; a chiunque di voi spetta la ricompensa.

In funzione di pronome relativo, chiunque si costruisce con il congiuntivo: ad esempio, chiunque voglia, può richiedere le fatture; accoglieremo chiunque si offra di aiutarci; chiunque venga, sarà ben accolto. 

Chicchessia (forma pedantesca) si riferisce soltanto a persona, vale tanto per il maschile quanto per il femminile, può essere usato come soggetto e come complemento, e significa qualunque persona. Essendo pronome puramente indefinito e non anche relativo, si può usare al posto di chiunque quando non si debbano congiungere due proposizioni: ad esempio, non m'importa di chicchessia; non lo dirò a chicchessia. 

Checché indeclinabile, si riferisce solo a cosa e significa qualunque cosa: ad esempio, checché ne dicano gli altri, io la penso così; checché tu dica, ormai la decisione è stata presa. 

Altri si riferisce solo a persona, è indeclinabile (perciò non va confuso con il declinabile altro) e significa un'altra persona: ad esempio, Altri dirà che tu hai torto. Viene pure adoperato in correlazione con "taluno", "alcuno": ad esempio, Taluno sostiene questa tesi, altri è di diverso avviso. L'espressione non altri che significa: nessuno fuor che. Ad esempio: Non c'è altri che lui che possa aver detto queste cose. 

Niente, nulla sono indeclinabili e significano nessuna cosa. Se precedono il verbo, conferiscono un significato negativo alla proposizione: ad esempio, niente può farlo recedere dalla sua posizione; nulla è stato deciso sulle cose da fare. Se invece sono posposti al verbo, richiedono avanti allo stesso verbo la negazione non: ad esempio, non ha voluto niente; non devono sapere nulla.

Nelle proposizioni interrogative o condizionali, niente e nulla hanno il significato di qualcosa: ad esempio, Ti serve niente? Sai nulla?; Se niente ti occorre, io son disposto ad aiutarti. 

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4. AVVERBIO (modifica l’azione del verbo e ne determina la direzione, il tempo, il luogo e il modo)

In grammatica, l'avverbio modifica e integra il significato di un verbo, di un aggettivo o di un altro avverbio. Es: suona meravigliosamente la chitarra. Es: Miriam è molto intelligente. Luca ha imparato a scrivere molto precocemente.Sulla base della funzione che svolgono all'interno dell'enunciato, identifichiamo alcuni avverbi per il modo con cui indicano l'azione compiuta, per il tempo e luogo in cui la collocano; altri per l'opinione espressa sulla parola che affiancano.

Per questo distinguiamo:- avverbi di modo o maniera, che precisano il modo in cui avviene l'azione, e sono:

* alcuni terminano in -mente = brevemente, gentilmente, ecc;* alcuni terminano in -oni = cavalcioni, carponi, ecc;* altri hanno la forma di aggettivi al maschile = forte, chiaro, alto, ecc;* altri = bene, male, volentieri, purtroppo, ecc;* altri sono espressioni complesse (di corsa, più piano, più alto, ecc. ).

- avverbi di tempo, che specificano il momento in cui si svolge l'azione: ieri, oggi, frequentemente, subito, prima, finora, ecc.e locuzioni corrispondenti: all'improvviso, per tempo, prima o poi, ecc;

- avverbi di luogo, che precisano il luogo in cui l'azione avviene:lì, qui, giù, dietro, sopra, altrove, presso, vi, ci, ecc;e locuzioni corrispondenti: di là, di qua, di sotto, ecc;e locuzioni corrispondenti: da quanto?, da dove?, ecc.

- avverbi di quantità, che esprimono in maniera vaga una determinata misura: appena, molto, abbastanza, alquanto, meno, ecc; e locuzioni corrispondenti: all'incirca, di più, di meno, ecc;

- avverbi opinativi, che esprimono, ovvero, un'opinione, e possono essere:di affermazione = certo, sicuro, indubbiamente, ecc;di negazione = no, né, nemmeno, neppure, ecc;di dubbio = probabilmente, forse, chissà, magari, ecc; le locuzioni, rispettivamente,

saranno: di sicuro/nemmeno per sogno/quasi quasi, ecc;- avverbi interrogativi, i quali, all'interno dell'enunciato, hanno una domanda: quanto?, dove?, perché?, ecc;- altri avverbi hanno una funzione focalizzante, cioè quella di trasformare una parte della

frase in corrispondenza della struttura informativa dell'intera proposizione; di questa categoria fanno parte gli avverbi anche, perfino, solamente, addirittura, ecc. Su questi avverbi si focalizza l'importanza dell'enunciato.

Come gli aggettivi, anche gli avverbi hanno dei gradi comparativi :- di maggioranza: si forma premettendo più al grado positivo dell'avverbio

(Es: lentamente - più lentamente);- di minoranza: si forma come il primo, ma premettono meno al posto di più (meno

lentamente);- di uguaglianza: premettendo le parole tanto o così oppure posponendo quanto o come (così

lentamente come/tanto lentamente quanto); Come gli aggettivi, anche gli avverbi possono avere dei gradi superlativi:- assoluto: si forma aggiungendo il suffisso  -issimo o -issimamente al grado positivo

(Es: velocemente –velocissimo/velocissimamente);- relativo: si forma anteponendo al grado positivo la locuzione il più e posponendo il

termine possibile (il più veloce possibile).Gli avverbi, ancora come gli aggettivi, sono soggetti ad alterazioni

diminutive (bene/benino),vezzeggiative (male/maluccio), accrescitive (bene/benone), peggiorati-ve (male/malaccio).

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 Confondere gli avverbi con preposizioni, aggettivi, pronomi e congiunzioni è uno dei rischi maggiori che

si possano correre nell'interpretare i vari elementi del sistema linguistico italiano. Per distinguerli, ci basterà ragionare sul fatto che:

- gli aggettivi, a differenza degli avverbi, concordano sempre in genere e numero con il sostantivo che accompagnano;

- gli avverbi non collegano più elementi, come fanno le congiunzioni, ma fanno riferimento a un elemento soltanto per volta;

- le preposizioni concorrono sempre alla formazione di un complemento linguistico, introducendo un pronome o un sostantivo;

- le particelle ci, vi, né, posso essere distinte dai pronomi quando indicano uno stato o un moto a luogo: in quel caso sono avverbi.

5. PREPOSIZIONI (sono: di, a, da, in, con, su, per, – tra, fra: e completano i vario modo le sfumature del discorso)

Le preposizioni in italiano possono essere:1- semplici, quando sono seguite direttamente da un nome2- articolate, quando sono seguite da un nome preceduto dall' articolo determinativo. In

questo caso la preposizione semplice si unisce all'articolo con il quale forma un'unica parola, che prende il nome di "preposizione articolata".

Le preposizioni semplici più comuni, confrontati con la lingua inglese, sono: di  a  da  in  con  su  per  fra  tra of  to, at  from  in  with  on  for  among  among

Le altre preposizioni semplici sono: verso  tranne  senza toward  except  without

Le preposizioni articolate sono:NB. Soltanto alcune delle preposizioni semplici formano un'unica parola con l'articolo.

 il  l'  lo  la  i  gli  le di  del  dell' dello della dei degli  delle a  al all' allo alla ai agli alle

 da  dal dall' dallo dalla dai dagli dalle in  nel nell' nello nella nei negli nelle su  sul sull' sullo sulla sui sugli sulle

 con  col coll' collo colla coi cogli colleLa preposizione con è ormai raramente unita all'articolo (ed è più elegante tenerla separata),

mentre per, fra e tra restano sempre separate da esso. Solo nel linguaggio poetico è possibile trovare anche per unita all'articolo in un'unica parola.

Le preposizioni possono essere anteposte a nomi, aggetti o avverbi; possono anche affiancare pronomi e verbi all'infinito. Ogni combinazione di sorta dà vita a quello che viene definito un “nesso”  che mette in relazione gli elementi tra loro, rapportandoli in vario modo all'interno della frase.

Distinguiamo preposizioni proprie e preposizioni improprie.Vediamo le peculiarità che ne caratterizzano le differenze.Le preposizioni proprie non svolgono, all'interno della frase, funzioni diverse da quelle preposizionali, e

definiscono una classe di parole semplici quali di, a, da, in, con, su, per, tra, fra; es: ricorda di passare a

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prendere la nonna: in questo caso, la preposizione di introduce un verbo all'infinito; es: tra poco farà buio: in questo contesto, la preposizione tra, definisce una relazione temporale tra gli elementi.

Le preposizioni improprie vengono di norma classificate tra gli avverbi, in quanto sintatticamente autonome, poiché non legano obbligatoriamente con alcun sintagma nominale. Sono dunque semplici parole, per la precisione avverbi (sotto, sopra, davanti, dentro, fuori, prima, ecc. ) e aggettivi (lontano, vicino, lungo, secondo, ecc. ) o anche locuzioni (in mezzo a, per mezzo di, a causa di, ecc. ) che per l'occasione prendono il nome di “locuzioni prepositive” che vengono utilizzate come delle vere e proprie preposizioni.

Es: ho la macchina dietro quel camion (prima è avverbio che funge da preposizione); Es: la casa si trova proprio lungo questa strada (lungo è aggettivo che funge da preposizione);Es: in mezzo alla strada c'è una busta di plastica (in mezzo a è locuzione prepositiva).

6. CONGIUNZIONI (sono come le viti e i bulloni che tengono unito il discorso)

* Le più adoperate sono: e, o, ma, se, che, non, né (= e non), però, pure, quando, sebbene, così, come, dove, perché poiché, giacché.* In base alla forma, le congiunzioni si suddividono in:

congiunzioni semplici: ovvero composte da una sola parola (e, o, ma, pure...);

congiunzioni composte: se derivano dalla fusione di più parole (affinché, oppure, sebbene,qualsiasi...);

congiunzioni coordinanti: se collegano tra loro parole o proposizioni che si trovano sullo stesso piano logico e che sono

sintatticamente omogenee. Esempio: «c'ero anch'io ma non ti ho incontrato».Si distinguono in:

copulative positive: collegano due elementi (e, anche, pure, inoltre, ancora, perfino, altresì...)

copulative negative: (né, neanche, neppure, nemmeno) disgiuntive: introducono un'alternativa (o, oppure, altrimenti, ovvero, ossia...).

Un’altra congiunzione disgiuntiva è ossia, che può usarsi per indicare una scelta equipollente o una correzione.

avversative: introducono un'opposizione (ma, tuttavia, però, pure, eppure, anzi, sì, nonostante, nondimeno, bensì, piuttosto, invece, mentre, se non che, al contrario, per altro, ciò nonostante...). Le congiunzioni sì e anzi sono ormai di uso raro e introducono più una coordinazione sostitutiva che un’avversativa.

conclusive: introducono una conclusione (dunque, perciò, quindi, pertanto, allora, per cui, cosicché, inoltre, eppure, insomma, così...). Esistono inoltre le congiunzioni conclusive onde  esicché che si possono trovare spesso nell’uso parlato e in quello letterario dell’Ottocento.

dichiarative (o esplicative): introducono una spiegazione collegata a un'affermazione che li precede (infatti, difatti, invero, cioè, ossia, ovvero, vale a dire, in effetti [effettivamente], in realtà...)

correlative: si usano in coppia tra due proposizioni e mettono in corrispondenza due elementi (e... e, o... o, né... né, sia... sia, non solo... ma anche, ora... ora, tanto... quanto, tale... quale, così... come, come... così, sia che... sia che...). Gli elementi si suddividono quindi in iterati (sia ... sia) o variabili (nonché ... non).....

esplicative: infatti, cioè, ossia. Congiunzioni subordinanti.

Collegano due proposizioni mettendole su piani diversi. Esempio: Dario non parlò perché' aveva molta paura.

Si distinguono in:

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causali: siccome, poiché, perché, in quanto che, giacché, dacché, dal momento che, per via che, visto che, dato che...

finali: introducano gli scopi (affinché, perché, acciocché...) consecutive: cosicché, tanto che, in modo che, così...che, tanto..che ... temporali: quando, finché, fin quando, fintantoché, da che, da quando, dopo

che, prima che, intanto che, (non) appena, ogni qual volta, ogni volta che, ora che, mentre...

concessive: anche se, anche quando, qualora, nonostante, benché, sebbene, quantunque...

dichiarative: che, come... condizionali: se, qualora, purché, a condizione che, a patto che, laddove... modali: come, come se, nel modo che... avversative: mentre, quando... eccettuative esclusive limitative: tranne che, fuorché, eccetto che, salvo che, a meno

che, senza che, per quello che,... interrogative dirette: se, come, quando, quanto, perché... comparative: come, così...come, più/meno...di come, più/meno...di quanto,

più/meno/meglio/peggio...di quello [che], piuttosto che... relative: il quale, la quale, i quali, le quali, cui, che, chi.....

7. ESCLAMAZIONI (INTERIEZIONI) (sono espressioni brevi che indicano i diversi sentimenti dell’animo umano)

L’esclamazione o interiezione L’esclamazione o interiezione esprime una reazione improvvisa dell’animo, e manifesta, spesso accompagnata da gesti, un ordina, una richiesta, un saluto, un richiamo, o un sentimento di stupore, di meraviglia, di irritazione, di paura ecc. Negli scritti normalmente è accompagnata dal punto esclamativo. Esempi: Per Giove! Perbacco!, sono già le 20.00. Uffa!, non sono mai libera! Oddio, sono in ritardo!

In base alla forma, distinguiamo interiezioni proprie, improprie e locuzioni interiettive. Le interiezioni proprie 

sono così denominate per la loro funzione, puramente interiettiva, e sono:Ah!, eh!, ehi!, oh, ahimè!, urrà!, ehm..., beh, boh, mah, ahi, ohi, uffa, puah!, ecc.

Le interiezioni improprie sono parole appartenenti a categorie ben definite all'interno della grammatica, come verbi,

aggettivi, avverbi, sostantivi, che in alcuni contesti si prestano a comportarsi come delle interiezioni. Queste sono: bene!, evviva!, peccato!, accidenti!, ottimo! su!, zitto!, ecc.

Le locuzioni interiettive sono espressioni composte da due o più parole o, ancora, da frasi aventi un valore di

espressione emotiva, come mamma mia!, meno male!, porca miseria!, poveri noi!, al riparo!, ecc.

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A L L E G A T I

8. VERBO ESSEREverbo intransitivo (ausiliare essere) della II coniugazione.

INDICATIVOPresente Passato prossimo

io sonotu seiegli ènoi siamovoi sieteessi sono

io sono statotu sei statoegli è statonoi siamo stativoi siete statiessi sono stati

Imperfetto Trapassato prossimo

io erotu eriegli eranoi eravamovoi eravateessi erano

io ero statotu eri statoegli era statonoi eravamo stativoi eravate statiessi erano stati

Passato remoto Trapassato remoto

io fuitu fostiegli funoi fummovoi fosteessi furono

io fui statotu fosti statoegli fu statonoi fummo stativoi foste statiessi furono stati

Futuro semplice Futuro anteriore

io saròtu saraiegli sarànoi saremovoi sareteessi saranno

io sarò statotu sarai statoegli sarà statonoi saremo stativoi sarete statiessi saranno stati

CONGIUNTIVOPresente Passato

che io siache tu siache egli siache noi siamoche voi siateche essi siano

che io sia statoche tu sia statoche egli sia statoche noi siamo statiche voi siate statiche essi siano stati

Imperfetto Trapassato

che io fossiche tu fossiche egli fosseche noi fossimoche voi fosteche essi fossero

che io fossi statoche tu fossi statoche egli fosse statoche noi fossimo statiche voi foste statiche essi fossero stati

CONDIZIONALEPresente

io sareitu sarestiegli sarebbenoi saremmovoi saresteessi sarebbero

Passato

io sarei statotu saresti statoegli sarebbe statonoi saremmo stativoi sareste statiessi sarebbero stati

IMPERATIVOPresente

—siisiasiamosiatesiano

INFINITOPresente

essere

Passato

essere stato

PARTICIPIOPresente

ente

Passato

stato

GERUNDIOPresente

essendo

Passato

essendo stato

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9. VERBO AVEREverbo transitivo e intransitivo (ausiliare avere) della II coniugazione.

INDICATIVOPresente Passato prossimo

io hotu haiegli hanoi abbiamovoi aveteessi hanno

io ho avutotu hai avutoegli ha avutonoi abbiamo avutovoi avete avutoessi hanno avuto

Imperfetto Trapassato prossimo

io avevotu aveviegli avevanoi avevamovoi avevateessi avevano

io avevo avutotu avevi avutoegli aveva avutonoi avevamo avutovoi avevate avutoessi avevano avuto

Passato remoto Trapassato remoto

io ebbitu avestiegli ebbenoi avemmovoi avesteessi ebbero

io ebbi avutotu avesti avutoegli ebbe avutonoi avemmo avutovoi aveste avutoessi ebbero avuto

Futuro semplice Futuro anteriore

io avròtu avraiegli avrànoi avremovoi avreteessi avranno

io avrò avutotu avrai avutoegli avrà avutonoi avremo avutovoi avrete avutoessi avranno avuto

CONGIUNTIVOPresente Passato

che io abbiache tu abbiache egli abbiache noi abbiamoche voi abbiateche essi abbiano

che io abbia avutoche tu abbia avutoche egli abbia avutoche noi abbiamo avutoche voi abbiate avutoche essi abbiano avuto

Imperfetto Trapassato

che io avessiche tu avessiche egli avesseche noi avessimoche voi avesteche essi avessero

che io avessi avutoche tu avessi avutoche egli avesse avutoche noi avessimo avutoche voi aveste avutoche essi avessero avuto

CONDIZIONALEPresente

io avreitu avrestiegli avrebbenoi avremmovoi avresteessi avrebbero

Passato

io avrei avutotu avresti avutoegli avrebbe avutonoi avremmo avutovoi avreste avutoessi avrebbero avuto

IMPERATIVOPresente

—abbiabbiaabbiamoabbiateabbiano

INFINITOPresente

avere

Passato

avere avuto

PARTICIPIOPresente

avente

Passato

avuto

GERUNDIOPresente

avendo

Passato

avendo avuto

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10. VERBO: AMARE  (am-are)Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi compostiINDICATIVO CONGIUNTIVOPresente Passato prossimo Presente Passatoio am-otu am-iegli am-anoi am-iamovoi am-ateessi àm-ano

io ho amatotu hai amatoegli ha amatonoi abbiamo amatovoi avete amatoessi hanno amato

che io am-i che tu am-iche egli am-iche noi am-iamoche voi am-iateche essi am-ino

che io abbia amatoche tu abbia amatoche egli abbia amatoche noi abbiamo amatoche voi abbiate amatoche essi abbiano amato

Imperfetto Trapassato prossimo

Imperfetto Trapassato

io am-avotu am-aviegli am-avanoi am-avàmovoi am-avàteessi am-àvano

io avevo amatotu avevi amatoegli aveva amatonoi avevamo amatovoi avevate amatoessi avevano amato

che io am-assiche tu am-assiche egli am-asseche noi am-assimoche voi am-asteche essi amàssero

che io avessi amatoche tu avessi amatoche egli avesse amatoche noi avessimo amatoche voi aveste amatoche essi avessero amato

CONDIZIONALEPassato remoto Trapassato remoto Presente Passatoio am-aitu am-astiegli am-ònoi am-ammovoi am-asteessi amàrono

io ebbi amatotu avesti amatoegli ebbe amatonoi ebbimo amatovoi aveste amatoessi ebbero amato

io am-ereitu am-erestiegli am-erebbenoi am-eremmovoi am-eresteessi am-erebbero

io avrei amatotu avresti amatoegli avrebbe amatonoi avremmo amatovoi avreste amatoessi avrebbero amato

Futuro semplice Futuro anteriore IMPERATIVOio am-eròtu am-eraiegli am-erànoi am-eremovoi am-ereteessi am-eranno

io avrò amatotu avrai amatoegli avrà amatonoi avremo amatovoi avrete amatoessi avranno amato

am-a am-i am-iamo am-ate am-ino

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIOPresente Passato Presente Passato Presente PassatoAm-are avere am-ato am-ante am-ato am-ando avendo am-ato

Principali verbi regolari che si coniugano allo stesso modo:  arrivare (ankommen, erreichen), badare (kümmern, achten), ballare (tanzen), banchettare (tafeln), barare (falsch spielen, mogeln), camminare (gehen, laufen), colorare (färben), contare (zählen, rechnen), iniziare, insegnare, inviare, lavare, lavorare, mandare, mangiare, pagare, parlare, pescare, pregare, studiare, tornare 

11. VERBO: TEMERE  (tem-ere)Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi composti

INDICATIVO CONGIUNTIVOPresente Passato prossimo Presente Passatoio tem-otu tem-i

io ho temutotu hai temuto

che io tem-a che tu tem-a

che io abbia temutoche tu abbia temuto

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egli tem-enoi tem-iamovoi tem-eteessi tém-ono

egli ha temutonoi abbiamo temutovoi avete temutoessi hanno temuto

che egli tem-ache noi tem-iamoche voi tem-iateche essi tem-ano

che egli abbia temutoche noi abbiamo temutoche voi abbiate temutoche essi abbiano temuto

Imperfetto Trapassato prossimo Imperfetto Trapassatoio tem-evotu tem-eviegli tem-evanoi tem-evamovoi tem-evateessi tem-evano

io avevo temutotu avevi temutoegli aveva temutonoi avevamo temutovoi avevate temutoessi avevano temuto

che io tem-essiche tu tem-essiche egli tem-esseche noi tem-essimoche voi tem-esteche essi tem-essero

che io avessi temutoche tu avessi temutoche egli avesse temutoche noi avessimo temutoche voi aveste temutoche essi avessero temuto

CONDIZIONALEPassato remoto Trapassato remoto Presente Passatoio tem-ei / tem-ettitu tem-estiegli tem-ettenoi tem-emmovoi tem-esteessi tem-ettero

io ebbi temutotu avesti temutoegli ebbe temutonoi avemmo temutovoi aveste temutoessi ebbero temuto

io tem-ereitu tem-erestiegli tem-erebbenoi tem-eremmovoi tem-eresteessi tem-erebbero

io avrei temutotu avresti temutoegli avrebbe temutonoi avremmo temutovoi avreste temutoessi avrebbero temuto

Futuro semplice Futuro anteriore IMPERATIVOio tem-eròtu tem-eraiegli tem-erànoi tem-eremovoi tem-ereteessi tem-eranno

io avrò temutotu avrai temutoegli avrà temutonoi avremo temutovoi avrete temutoessi avranno temuto

tem-i tem-a tem-iamo tem-ete tem-ano

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIOPresente Passato Presente Passato Presente PassatoTem-ere avere tem-uto Tem-ente Tem-uto Tem-endo avendo tem-uto

Principali verbi regolari che si coniugano allo stesso modo:  amare, lavorare, mangiare, parlare, partire, arrivare, insegnare, studiare, temere, chiedere, vivere, conoscere, sentire, tornare, perdere, decidere, ricevere, vestire, divertire, seguire, offrire, finire.

12. VERBO:  PARTIRE  (part-ire)  (NB. Usare come ausiliare il verbo “essere”)

Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi compostiINDICATIVO CONGIUNTIVO

Presente Passato prossimo Presente Passatoio part-otu part-iegli part-enoi part-iamovoi part-iteessi part-ono

io sono partitotu sei partitoegli è partitonoi siamo partitivoi siete partitiessi sono partiti

che io part-a che tu part-ache egli part-ache noi part-iamoche voi part-iateche essi part-ano

che io sia partitoche tu sia partitoche egli sia partitoche noi siamo partitiche voi siate partitiche essi siano

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partitiImperfetto Trapassato prossimo Imperfetto Trapassatoio part-ivotu part-iviegli part-ivanoi part-ivamovoi part-ivateessi part-ivano

io ero partitotu eri partitoegli era partitonoi eravamo partitivoi eravate partitiessi erano partiti

che io part-issiche tu part-issiche egli part-isseche noi part-issimoche voi part-isteche essi part-issero

che io fossi partitoche tu fossi partitoche egli fosse partitoche noi fossimo partitiche voi foste partitiche essi fossero partiti

CONDIZIONALEPassato remoto Trapassato remoto Presente Passatoio part-ii tu part-istiegli part-ìnoi part-immovoi part-isteessi part-irono

io fui partitotu fosti partitoegli fu partitonoi fummo partitivoi foste partitiessi furono partiti

io part-ireitu part-irestiegli part-irebbenoi part-iremmovoi part-iresteessi part-irebbero

io sarei partitotu saresti partitoegli sarebbe partitonoi saremmo partitivoi sareste partitiessi sarebbero partiti

Futuro semplice Futuro anteriore IMPERATIVOio part-iròtu part-iraiegli part-irànoi part-iremovoi part-ireteessi part-iranno

io sarò partitotu sarai partitoegli sarà partitonoi saremo partitivoi sarete partitiessi saranno partiti

—part-ipart-apart-iamopart-itepart-ano

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIOPresente Passato Presente Passato Presente Passatopart-ire essere part-ito Part-ente Part-ito Part-endo essendo part-ito

13. VERBO IRREGOLARE: AND-AREAttenti alle due radici: and- e vad-

verbo della I coniugazione, intransitivo (ausiliare essere).

INDICATIVOPresente Passato prossimo

io vadotu vaiegli vanoi andiamovoi andateessi vanno

io sono andatotu sei andatoegli è andatonoi siamo andativoi siete andatiessi sono andati

Imperfetto Trapassato prossimo

io andavotu andaviegli andavanoi andavamovoi andavateessi andavano

io ero andatotu eri andatoegli era andatonoi eravamo andativoi eravate andatiessi erano andati

Passato remoto Trapassato remoto

io andaitu andastiegli andònoi andammovoi andasteessi andarono

io fui andatotu fosti andatoegli fu andatonoi fummo andativoi foste andatiessi furono andati

Futuro semplice Futuro anteriore

CONDIZIONALEPresente

io andreitu andrestiegli andrebbenoi andremmovoi andresteessi andrebbero

Passato

io sarei andatotu saresti andatoegli sarebbe andatonoi saremmo andativoi sareste andatiessi sarebbero andati

IMPERATIVOPresente

—va, vai, va'vadaandiamoandatevadano

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io andròtu andraiegli andrànoi andremovoi andreteessi andranno

io sarò andatotu sarai andatoegli sarà andatonoi saremo andativoi sarete andatiessi saranno andati

CONGIUNTIVOPresente Passato

che io vadache tu vadache egli vadache noi andiamoche voi andiateche essi vadano

che io sia andatoche tu sia andatoche egli sia andatoche noi siamo andatiche voi siate andatiche essi siano andati

Imperfetto Trapassato

che io andassiche tu andassiche egli andasseche noi andassimoche voi andasteche essi andassero

che io fossi andatoche tu fossi andatoche egli fosse andatoche noi fossimo andatiche voi foste andatiche essi fossero andati

INFINITOPresente

andare

Passato

essere andato

PARTICIPIOPresente

andante

Passato

andato

GERUNDIOPresente

andando

Passato

essendo andato

14. VERBO IRREGOLARE: USC-IRE(Attenzione: 1. Verbo intransitivo, quindi richiede l’ausiliare: essere.

2. Ha due radici: esc- e usc-Tempi semplici Tempi composti Tempi semplici Tempi composti

INDICATIVO CONGIUNTIVO

Presente Passato prossimo Presente Passato

io escotu esciegli escenoi usciamovoi usciteessi escono

io sono uscitotu sei uscitoegli è uscitonoi siamo uscitivoi siete uscitiessi sono usciti

che io esca che tu escache egli escache noi usciamoche voi usciateche essi escano

che io sia uscitoche tu sia uscitoche egli sia uscitoche noi siamo uscitiche voi siate uscitiche essi siano usciti

Imperfetto Trapassato prossimo Imperfetto Trapassato

io uscivotu usciviegli uscivanoi uscivamovoi uscivateessi uscivano

io ero uscitotu eri uscitoegli era uscitonoi eravamo uscitivoi eravate uscitiessi erano usciti8

che io uscissiche tu uscissiche egli uscisseche noi uscissimoche voi uscisteche essi uscissero

che io fossi uscitoche tu fossi uscitoche egli fosse uscitoche noi fossimo uscitiche voi foste uscitiche essi fossero usciti

CONDIZIONALEPassato remoto Trapassato remoto Presente Passato

io usciitu uscistiegli uscínoi uscimmovoi usciste

io fui uscitotu fosti uscitoegli fu uscitonoi fummo uscitivoi foste usciti

io uscireitu uscirestiegli uscirebbenoi usciremmovoi uscireste

io sarei uscitotu saresti uscitoegli sarebbe uscitonoi saremmo uscitivoi sareste usciti

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essi uscirono essi furono usciti essi uscirebbero essi sarebbero usciti

Futuro semplice Futuro anteriore IMPERATIVOio usciròtu usciraiegli uscirànoi usciremovoi uscireteessi usciranno

io sarò uscitotu sarai uscitoegli sarà uscitonoi saremo uscitivoi sarete uscitiessi saranno usciti

esciescausciamousciteescano

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIOPresente Passato >Presente Passato Presente Passatouscire essere uscito uscente uscito uscendo essendo uscito

Uso del participio del verbo «uscire»: Tu esci spesso Ti sei uscito spesso Da dove siete usciti? Li vedevo quando uscivano da casa Voi eravate usciti prima di m Lei era uscita felice dalla sala da ballo quando uscirete? Sarete usci per andare in città, penso Dice di essere uscito con te Desidero che tu uscissi con me Immagino che egli sia già uscito Egli voleva che io uscissi Egli avrebbe voluto che io fossi uscito con lui

15. ELENCO DEI PRINCIPALI VERBI IRREGOLARI(modificano la radice e/0 la desinenza)

Coniug. Verbo Verbi derivati2ª accendere incendere; raccendere; riaccendere2ª accludere concludere; escludere; includere; intercludere; occludere; precludere; recludere; sconcludere2ª accorgersi raccorgersi; scorgere2ª addurre abdurre; circondurre; condurre; coprodurre; dedurre; edurre; indurre; introdurre; manodurre; perdurre; prededurre; produrre; raddurre; reintrodurre; ricondurre; ridurre; riprodurre; ritradurre; sedurre; soddurre; tradurre; trasdurre2ª adempiere* (adempire); compiere (compire)2ª affliggere infliggere; confliggere2ª algere2ª alludere colludere; deludere; disilludere; eludere; illudere; interludere; preludere; proludere2ª ancidere circoncidere; coincidere; decidere; escidere; incidere; intercidere; precidere; recidere;

reincidere; succidere; uccidere1ª andare oltrandare; riandare (intr.); trasandare (tr.)2ª annettere connettere; disconnettere; interconnettere; riannettere; riconnettere; sconnettere3ª apparire comparire; disapparire; disparire; rapparire; ricomparire; riapparire; trasparire; scomparire2ª appendere dipendere; dispendere; impendere; propendere; riappendere; sopraspendere;

sospendere; spendere; vilipendere3ª aprire riaprire; semiaprire2ª ardere riardere2ª arrogere2ª ascondere disascondere; nascondere2ª assidere2ª assisterecoesistere; consistere; desistere; esistere; inesistere; insistere; preesistere; persistere; resistere;

servoassistere; sussistere2ª assolvere asciolvere; dissolvere; risolvere2ª assurgere consurgere2ª avellere convellere2ª avere riavere2ª avertere avertere; controvertere; estrovertere; introvertere

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2ª bere ribere; strabere; trabere2ª cadere accadere; decadere; discadere; ricadere; scadere2ª cernere decernere; ricernere; scernere; secernere2ª chiedere dischiedere; inchiedere; richiedere2ª chiudere acchiudere; conchiudere; dischiudere; inchiudere; racchiudere; richiudere; rinchiudere;

schiudere; socchiudere2ª cingere accingere; discingere; incingere; precingere; recingere; ricingere; scingere; succingere2ª cogliere accogliere; incogliere; raccogliere; ricogliere2ª comburere2ª comprimere decomprimere; deprimere; dereprimere; esprimere; imprimere; opprimere; precomprimere;

reimprimere; reprimere; ricomprimere; rimprimere; opprimere2ª concedere succedere; retrocedere2ª conoscere anticonoscere; disconoscere; misconoscere; preconoscere; riconoscere; sconoscere2ª contessere intessere2ª contundere ottundere2ª convergere3ª convertire invertire2ª coprire discoprire, ricoprire; riscoprire; scoprire2ª correre accorrere; concorrere; cooccorrere; decorrere; discorrere; incorrere; intercorrere; occorrere; percorrere;

precorrere; ricorrere; rincorrere; ripercorrere; scorrere; soccorrere; trascorrere2ª crescere accrescere; concrescere; decrescere; discrescere; increscere; ricrescere; rincrescere; screscere;

sopraccrescere2ª cucire discucire; ricucire; scucire; sdrucire2ª cuocere concuocere; decuocere; incuocere; ricuocere; scuocere; stracuocere1ª dare addare; disdare; ridare; sdare2ª devolvere evolvere; involvere2ª detrudere estrudere; intrudere; protrudere2ª difendere offendere2ª diligere prediligere; negligere2ª dipingere dispingere; ridipingere; sdipingere3ª dire addire; benedire; contraddire; disdire; indire; interdire; maledire; predire; ridire; sdire; sopraddire;

stradire2ª dirigere condirigere; erigere; indirigere; ridirigere2ª discutere incutere; escutere2ª distinguere contraddistinguere; estinguere; suddistinguere2ª dividere condividere; ridividere; suddividere2ª dolere condolere; sdolere2ª dovere ridovere2ª eccelleresovreccellere2ª elidere allidere; collidere3ª empire* (empiere); riempire (riempiere); sovrempire (sovrempiere)2ª ergere adergere2ª esigere transigere2ª espellere impellere; propellere; repellere2ª esplodere implodere; riesplodere2ª essere riessere2ª evadere invadere; pervadere1ª fare affarsi; artefare; assuefare; benfare; confarsi; consuefare; contraffare; disfare; dissuefare; forfare;

liquefare; malfare; mansuefare; misfare; prefare; putrefare; rarefare; rifare; satisfare; sfare; soddisfare; sopraffare; strafare; stupefare; tepefare; torrefare; tumefare

3ª fedire*2ª figgere affiggere; configgere; crocifiggere; defiggere; disconfiggere; infiggere; prefiggere; rifiggere;

scalfiggere; sconfiggere; scrocifiggere; suffiggere; trafiggere2ª fingere confingere; diffingere; effingere; infingere2ª flettere circonflettere; deflettere; estroflettere; inflettere; introflettere; riflettere (tr.)2ª fondere circonfondere; confondere; diffondere; effondere; infondere; perfondere; profondere;

radiodiffondere; reinfondere; rifondere; sconfondere; soffondere; trasfondere; telediffondere2ª frangere affrangere; diffrangere; infrangere; rifrangere; rinfrangere; sfrangere2ª friggere rifriggere; sfriggere; soffriggere2ª fulgere circonfulgere; rifulgere2ª fungere defungere2ª giacere soggiacere2ª giungere aggiungere; congiungere; disgiungere; ingiungere; raggiungere; ricongiungere;

scongiungere; soggiungere; sopraggiungere; sorgiungere2ª godere sgodere; stragodere2ª indulgere3ª inferire profferire2ª leggere eleggere; intraleggere; preeleggere; rieleggere; rileggere

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2ª mettere ammettere; commettere; compromettere; dimettere; discommettere; dismettere; dispromettere; fedecommettere; emettere; estromettere; frammettere; immettere; impromettere; inframmettere; intermettere; intramettere; intromettere; malmettere; manomettere; omettere; permettere; premettere; pretermettere; promettere; radiostrasmettere; reimmettere; ricetrasmettere; riammettere; ricommettere; rimettere; riemettere; ripromettere; scommettere; smettere; sommettere; soprammettere; sottomettere; spromettere; teletrasmettere; tramettere; trasmettere; videotrasmettere

2ª mergere emergere; immergere; reimmergere; riemergere; rimmergere; sommergere 2ª mingere2ª mordere demordere; rimordere3ª morire premorire; rimorire; smorire2ª muovere commuovere; dismuovere; permuovere; promuovere; rimuovere; scommuovere;

smuovere; sommuovere2ª nascere prenascere; rinascere2ª nuocere3ª offrire controffrire; soffrire2ª parere2ª percuotere ripercuotere; riscuotere; scuotere2ª perdere disperdere; sperdere2ª piacere compiacere; dispiacere; scompiacere; spiacere2ª piangere compiangere; rimpiangere2ª piovere ripiovere; spiovere3ª polluire2ª porgere sporgere2ª porre anteporre; apporre; bendisporre; comporre; contrapporre; controproporre; decomporre;

deporre; discomporre; disimporre; disporre; esporre; fotocomporre; frapporre; giustapporre; imporre; indisporre; infrapporre; interporre; opporre; ovodeporre; posporre; predisporre; preporre; presupporre; proporre; reimporre; ricomporre; riporre; riproporre; scomporre; sottoesporre; sottoporre; sovrapporre; sovresporre; sporre; sovrimporre; supporre; traporre; trasporre

2ª potere2ª prendere apprendere; comprendere; disapprendere; imprendere; intraprendere; rapprendere;

riprendere; sorprendere2ª proteggere sproteggere2ª pungere compungere; espungere; interpungere; trapungere2ª radere abradere; eradere2ª redigere2ª redimere2ª relinquere2ª reggere correggere; sorreggere2ª rendere arrendere2ª ridere arridere; deridere; irridere; sorridere2ª rimanere permanere2ª rispondere corrispondere2ª rodere corrodere; erodere2ª rompere corrompere; dirompere; erompere; interrompere; irrompere; prorompere3ª salire assalire; risalire; soprassalire2ª sapere consapere; risapere; strasapere2ª scegliere prescegliere; trascegliere2ª scendere accondiscendere; ascendere; condiscendere; conscendere; discendere; disconscendere;

ridiscendere; saliscendere; scoscendere; trascendere2ª scindere discindere; piroscindere; prescindere; rescindere2ª sciogliere disciogliere; prosciogliere; risciogliere2ª scrivere ascrivere; circoscrivere; coscrivere; dattiloscrivere; descrivere; inscrivere; iscrivere;

manoscrivere; poscrivere; preiscrivere prescrivere; proscrivere; reinscrivere; riscrivere; soprascrivere; sottoscrivere; soscrivere; trascrivere; videoscrivere

2ª sedere compossedere; possedere; presedere; risedere; spossedere; soprassedere3ª seppellire disseppellire3ª sentire acconsentire; assentire; consentire; disconsentire; dissentire; intrasentire; presentire; riconsentire;

risentire; sconsentire; soprasentire; trasentire2ª solvere dissolvere2ª sorgere assorgere; insorgere; reinsorgere; risorgere2ª spergereaspergere; cospergere; dispergere2ª spandere espandere2ª spargeredispargere; cospargere; espargere3ª sparire risparire2ª spegnere dispegnere2ª spingere respingere; retrospingere, risospingere; rispingere; sospingere1ª stare antistare; ristare; soprastare; sottostare2ª stringere astringere; costringere; distringere; restringere; ristringere2ª struggere distruggere

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2ª suadere dissuadere; persuadere2ª sumere assumere; consumere; desumere; presumere; rassumere; riassumere; sussumere2ª tacere sottacere2ª tendere attendere; contendere; disattendere; disintendere; distendere; estendere; fraintendere; intendere;

malintendere; ostendere; pretendere; protendere; prostendere; riattendere; soprintendere; sottendere; sottintendere; stendere

2ª tenere appartenere; astenere; attenere; contenere; detenere; distenere; intertenere; intrattenere; manutenere; mantenere; ottenere; pertenere; rattenere; ritenere; soprattenere; sostenere; trattenere

2ª tergere astergere; detergere2ª tingere attingere; contingere; intingere; sovratingere; stingere2ª togliere distogliere; ritogliere; stogliere2ª torcere attorcere; contorcere; detorcere; distorcere; estorcere; intorcere; rattorcere; ritorcere; scontorcere;

storcere2ª trarre astrarre; attrarre; contrarre; decontrarre; detrarre; distrarre; estrarre; protrarre; rattrarre; retrarre;

ricontrarre; ritrarre; sottrarre3ª uscire fuoriuscire; riuscire2ª valere avvalersi; contravvalere; disvalere; equivalere; invalere; prevalere; rivalersi2ª vedere antivedere; avvedersi; disvedere; divedere; intravedere; malvedere; prevedere; provvedere; ravvedersi;

rivedere; sopravvedere; sprovvedere; stravedere; travedere2ª vellere disvellere; divellere; svellere3ª venire intervenire; intravvenire; misvenire; pervenire; prevenire; provenire; riconvenire; rinvenire; risovvenire;

rivenire; sconvenire; sopravvenire; sorvenire; sovvenire; svenire2ª vincere avvincere; convincere; evincere; rivincere; sopravvincere; stravincere2ª vivere convivere; rivivere; sopravvivere2ª volere benvolere; disvolere; malvolere; rivolere; stravolere; svolere2ª volgere avvolgere; capovolgere; circonvolgere; coinvolgere; convolgere; disinvolgere; disvolgere; involgere;

ravvolgere; riavvolgere; rinvolgere; rivolgere; sconvolgere; stravolgere; svolgere; travolgereNB. In internet (http://lab.chass.utoronto.ca/italian/verbi/irregolari.html) si può consultare l’intera

coniugazione dei seguenti verbi irregolari: andare, avere, bere, cercare, cominciare, dare. dire, dovere, essere, fare, (in)cominciare, inviare, piacere, porre, potere, rimanere, sapere, stare, tenere, tradurre, trarre, uscire, vedere, venire, vivere, volere.

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I N D I C E

GRAMMATICA ITALIANA LE PARTI DEL DISCORSO.....................................................21. ARTICOLO (serve a distinguere i nomi maschili da quelli femminili).....................................22. NOME (serve a descrivere una persona, un oggetto, un fatto, un’idea).....................................23. VERBO (descrive l’esistenza o l’azione della vita o delle persone nelle sue tre modalità:

presente, passato e futuro. Indichiamo i modi del verbo essere).........................................3

Modo indicativo: indica l’azione in modo certo.................................................................3Modo congiuntivo: indica l’azione con incertezza, desiderio, timore, comando...............3Modo condizionale:indica l’azione secondo le condizioni perché si avveri.......................3Modo imperativo: indica un comando indirizzato ad altri o a se stesso.............................3Modo infinito: indica l’azione come idea, quasi un nome..................................................3Modo participio: indica come il termine partecipa al nome o all’azione del verbo...........3Modo gerundio: indica un collegamento tra l’azione e il tempo........................................3

LE TRE CONIUGAZIONI DEI VERBI –are; -ere; -ire............................................................3VERBI AUSILIARI: AVERE, ESSERE VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI.............3VERBI REGOLARI, IRREGOLARI E DIFETTIVI.................................................................4

4. AGGETTIVO (è la parola che si aggiunge ad un nome per specificarne le qualità).................4AGGETTIVI QUALIFICATIVI........................................................................................4AGGETTIVI POSSESSIVI................................................................................................4AGGETTIVI DIMOSTRATIVI.........................................................................................4AGGETTIVI NUMERALI CARDINALI..........................................................................5AGGETTIVI NUMERALI ORDINALI.............................................................................5AGGETTIVI INDEFINITI.................................................................................................5

5. PRONOME (è una parte del linguaggio che sostituisce il nome per non ripeterlo a breve distanza)...............................................................................................................................5Pronomi personali...............................................................................................................5Particelle pronominali.........................................................................................................6Particelle pronominali e pronomi combinati (approfondimento).......................................6Pronomi possessivi..............................................................................................................9Pronomi dimostrativi..........................................................................................................9Pronomi relativi..................................................................................................................9

Precisazione dell’uso dei tre pronomi relativi chi, che. e cui..........................................10

Pronomi interrogativi........................................................................................................11Pronomi indefiniti.............................................................................................................12

6. AVVERBIO (modifica l’azione del verbo e ne determina la direzione,il tempo, il luogo e il modo).................................................................................................................................13

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7. PREPOSIZIONI (sono: di, a, da, in, con, su, per, – tra, fra: e completano i vario modo le sfumature del discorso)......................................................................................................14Le preposizioni semplici più comuni, confrontati con la lingua inglese, sono:................14Le altre preposizioni semplici sono:.................................................................................14Le preposizioni articolate sono:........................................................................................14

8. CONGIUNZIONI (sono come le viti e i bulloni che tengono unito il discorso)......................15congiunzioni semplici:......................................................................................................15congiunzioni composte:....................................................................................................15congiunzioni coordinanti:.................................................................................................15Congiunzioni subordinanti................................................................................................16

9. ESCLAMAZIONI (INTERIEZIONI) (sono espressioni brevi che indicano i diversi sentimenti dell’animo umano).............................................................................................................16Le interiezioni proprie.......................................................................................................16Le interiezioni improprie..................................................................................................16Le locuzioni interiettive....................................................................................................16

A L L E G A T I........................................................................................................................1710. VERBO ESSERE...............................................................................................................1711. VERBO AVERE.................................................................................................................1812. VERBO: AMARE  (am-are)...............................................................................................1913. VERBO: TEMERE  (tem-ere)............................................................................................1914. VERBO:  PARTIRE  (part-ire)...........................................................................................2015. VERBO IRREGOLARE: AND-ARE.................................................................................2116. VERBO IRREGOLARE: USC-IRE..................................................................................2217. ELENCO DEI PRINCIPALI VERBI IRREGOLARI.......................................................23