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Ralf J. Radlanski Karl H. Wesker IL VOLTO Atlante di anatomia funzionale e clinica Edizione italiana a cura di Massimiliano Baccanelli

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Ralf J. Radlanski • Karl H. Wesker

IL VOLTO

Il volto Atlante di anatomia funzionale e clinica

Il volto Atlante di anatomia funzionale e clinica

Edizione italiana a cura di Massimiliano Baccanelli

Atlante di anatom

ia funzionale e clinica

Il volto, con le sue innumerevoli sfumature ed espressioni, è la parte che rende la prima irripetibile impressione visiva e, a livello morfologico, mostra caratteristiche e proporzioni individuali.

Tutte le discipline mediche che si occupano del volto umano devono basarsi sull’esatta conoscenza della sua anatomia to-pografica estremamente complessa: a tal proposito questo volume analizza tutte le parti di cui questa si compone, grazie a una sequenza di immagini dettagliate, iniziando dagli strati esterni fino a mostrare tutte le sue strutture anatomiche.

Il volto – Atlante di anatomia funzionale e clinica, per l’ac-curatezza delle sue tavole composte da disegni ricostruiti da immagini dal vivo e NMR e per le didascalie esaustive, permette al lettore di sfogliare strato dopo strato tutte le caratteristiche anatomiche della faccia.

Un testo indispensabile per i medici estetici, i chirurghi pla-stici, gli odontoiatri, gli otorinolaringoiatri, i chirurghi ma-xillo-facciali e per tutti coloro che si occupano a livello pro-fessionale di salute e di benessere con coinvolgimento della regione facciale, quindi anche fisioterapisti e logopedisti.

Ralf J. Radlanski, direttore del dipartimento di Biologia dello Svi-luppo cranio-facciale presso il Charité-Universitätsmedizin, Cen-tro per le scienze dentali e cranio-facciali di Berlino.

Karl H. Wesker, artista e illustratore, ha sviluppato nuovi meto-di per rappresentare graficamente immagini molto dettagliate ed esteticamente curate dell’anatomia umana.

Massimiliano Baccanelli, medico chirurgo, ha dedicato tutti i suoi studi alla Medicina estetica. Docente presso la Scuola Interna-zionale di Medicina estetica della Fondazione Internazionale Fate-benefratelli, l’Università Tor Vergata di Roma, la IAPEM di Miliano e la IAF di Roma.

In evidenza:

• Grafica eccezionale:le illustrazioni grafiche altamente elaborate pre-sentano il volto e tutti i distretti anatomici che lo compongono.

• Rappresentazione dell’invecchiamento:una serie di immagini evidenzia i cambiamenti del volto dovuti all’età.

• Aiuto pratico:una guida per tutte le procedure e interventi chi-rurgici nella regione del volto, grazie alla presen-tazione di immagini clinicamente rilevanti.

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Il voltoAtlante di anatomia funzionale e clinica

Ralf J. Radlanski Karl H. Wesker

Prima edizione italiana condotta sulla seconda edizione inglese

a cura di Massimiliano Baccanelli

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tutte le discipline mediche che trattano del volto umano de-vono fare affidamento sull’esatta conoscenza della sua anato-mia topografica estremamente complessa. Pensiamo a chirurghi plastici facciali, dermatologi, otorinolaringoiatri, chirurghi orali, ortodontisti e dentisti. A questa lista andrebbero aggiunti fisio-terapisti che operano nell’ambito dei disordini temporo-mandi-bolari e logopedisti; anche per questi professionisti è obbligato-ria una conoscenza dettagliata della regione orofacciale. Que-sto atlante può essere utile anche agli studenti di medicina e odontoiatria, senza che si soffermino troppo sui dettagli; costi-tuisce invece un criterio di utilizzo nell’apprendimento dell’ana-tomia topografica facciale. Ci auguriamo che gli specializzandi che vogliano studiare determinate procedure chirurgiche vi tro-vino affidabili basi di anatomia. Un atlante non può in ogni caso sostituire un libro di testo di procedure chirurgiche, poiché que-ste sono tematiche soggette a cambiamenti. Ci siamo quindi trattenuti dal descrivere qualsiasi procedura o tecnica chirur-gica, che si potranno trovare in testi specialistici di chirurgia.

Dall’edizione tedesca sappiamo che l’ambito dei nostri lettori non si limita al campo della medicina e delle materie correlate. tra i nostri lettori annoveriamo anche musicisti che utilizzano la bocca per suonare strumenti a fiato, e persino specialisti del software che sviluppano volti animati al computer per produ-zioni cinematografiche.

Abbiamo a lungo desiderato un atlante di anatomia facciale che mostri tutte le strutture anatomiche in piccoli step prepa-

Il nostro pubblico comprende medici professionisti ma anche musicisti che suonano strumenti a fiato, attori di teatro, e per-sino professionisti che sviluppano volti per film in computer grafica.

Edizioni tradotte di The Face sono state già pubblicate in giap-ponese, russo e olandese, mentre sono in preparazione le edi-zioni in turco e polacco. Una traduzione serve a esaminare cri-ticamente il testo di origine e fornirci un feedback. Pertanto i vari processi di traduzione ci hanno offerto l’opportunità di mi-gliorare questa edizione; ringraziamo in particolar modo, per

ratori strato per strato. volevamo anche mantenere lo stesso punto di vista dal primo all’ultimo strato. Nonostante siano stati pubblicati molti buoni atlanti, non ne abbiamo trovato uno simile.

A prima vista, sembra facile sfogliare strato dopo strato le ca-ratteristiche anatomiche del viso. la selezione delle strutture rappresentate in ogni successivo strato è il risultato di intermi-nabili tentativi e discussioni, con lo scopo di trovare una serie di illustrazioni chiara e soddisfacente. Alla rappresentazione di ogni variante è stata preferita la normale disposizione naturale.

Basandoci sul campo di interesse del nostro pubblico, non de-scriveremo l’anatomia completa della testa e ometteremo la regione neurocraniale. Non ci siamo soffermati neppure sugli strati profondi, quale la faringe. È richiesta una conoscenza di base dell’anatomia craniofacciale, in quanto non era nostro scopo presentare un testo completo; l’atlante è invece inteso come supplemento agli eccellenti testi già disponibili. Comun-que, nel descrivere l’orbita, la cavità nasale o la cavità orale, abbiamo affrontato solamente quelle parti che sono di impor-tanza clinica nel campo del trattamento craniofacciale. Di con-seguenza, abbiamo invece approfondito nel dettaglio la com-plessa disposizione dell’anatomia facciale, come gli strati tra pelle e osso.

Per descrivere l’anatomia degli strati interni della regione fac-ciale abbiamo preso per modello molte serie di immagini da

Prefazione alla prima edizione inglese

i loro contributi, il Prof. Dr. Altan varol (Istanbul) e il Prof. Dr. tomasz Kaczmarzyk (Cracovia) e il Prof. Dr. thomas von Arx (Berna).

I suggerimenti dei nostri lettori sono sempre ben accetti nell’in-teresse di un aggiornamento continuo e di un miglioramento delle nostre pubblicazioni!

Berlino, Maggio 2015

Ralf J. Radlanski, Karl H. Wesker

Prefazione alla seconda edizione inglese

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risonanze magnetiche. Ci siamo così potuti meglio orientare nell’anatomia di un individuo in vita, piuttosto che utilizzare cadaveri fissati con formalina. Questo ci ha anche permesso di illustrare in maniera molto vicina alla realtà i cambiamenti do-vuti all’età. l’anatomia dei vasi sanguigni è stata studiata in angiografia.

le tavole a colori presentate in questo atlante sono il risultato di una tecnica di model drawing che sviluppa strato sopra strato. Pertanto, la trasparenza è maggiore rispetto a dei campioni ana-tomici fotografati, e le tracce sono più vicine alla realtà rispetto a quanto potrebbero esserlo delle illustrazioni schematiche. Come nella preparazione di campioni anatomici, le immagini sono state composte strato dopo strato. Contrariamente però al processo di teatro anatomico, in cui i cadaveri vengono disse-zionati in strati dall’esterno verso l’interno, i nostri disegni sono stati composti al contrario, partendo dal cranio. Nell’atlante, la sequenza delle immagini, comunque, inizia con gli strati esterni, come sono abituati a fare il chirurgo o il dissettore. Per motivi di chiarezza, nel primo capitolo abbiamo deciso di iniziare con la descrizione dell’anatomia topografica dei muscoli, degli strati di fasce e di grasso dall’esterno verso l’interno, ad esclusione, in questa prima sequenza, di vasi sanguigni e nervi. Una volta rag-giunto il cranio, i vasi sanguigni e i nervi sono poi stati sistemati nella loro relazione topografica con le strutture circostanti, nuo-vamente ricostruendo strato per strato.

Sfortunatamente la nomenclatura non è uniforme. le strutture sono state contrassegnate secondo la terminologia anatomica, utilizzando per le illustrazioni quella latina. tuttavia, in parti-colar modo nel campo della chirurgia plastica, i termini tecnici che definiscono le strutture anatomiche sono stati studiati in maniera tale per cui non ci sono termini anatomici classici. In questi casi, non è stata presa in considerazione la traduzione in latino.

Per permettere al lettore un facile accesso agli argomenti di suo interesse ci siamo severamente attenuti alla struttura a strati. Questo significa anche che alcune spiegazioni di testo

compaiono diverse volte in diverse parti del libro, poiché la stessa situazione è presentata in diversi livelli o da diverse an-golature. Questa ridondanza è intenzionale, poiché immagine e testo sono intesi per comparire sempre insieme.

Desideriamo ringraziare qui il Dr. Bernard Kolster, che ha dato il via a questo atlante, per la fiducia e la pazienza riposte nel nostro lavoro. Ci ha lasciato carta bianca nel creare un atlante che rispondesse ai nostri desideri. Desideriamo inoltre ringra-ziare Mr. Raymond Hoey, che ha fotografato la nostra modella, Nina Solansky. I nostri ringraziamenti vanno anche agli stu-denti di medicina Jana Radlanski, che ci ha permesso di effet-tuare una serie completa di risonanze magnetiche della sua te-sta da utilizzare come schema per i disegni di anatomia, e Ka-linka Radlanski, che ha corretto le bozze del manoscritto e me-ticolosamente etichettato tutte le strutture anatomiche nelle tabelle. Grazie a Florian Wilhelmy e Richard Hicks, che hanno re-visionato il manoscritto e l’Ing. Ute Nimtschke e il Dr. Wolfgang Schwab (entrambi dell’Università di Dresda) per i loro preziosi commenti al manoscritto.

Ringraziamo in particolare per il loro contributo i nostri va-lidi colleghi: la conoscenza specialistica e l’esperienza clinica hanno permesso loro di esaminare i nostri modelli e apportare i necessari suggerimenti.

vogliamo anche ringraziare Stephanie Gay e Bert Sender per aver assolto il difficile compito di far abbinare immagini e te-sto in un layout coerente, pratico e accattivante dal punto di vista grafico.

Infine, desideriamo ringraziare le nostre famiglie e i nostri amici per la loro comprensione, poiché i nostri sforzi a questo progetto hanno avuto precedenza su tutto per un lungo pe-riodo di tempo.

Ralf J. Radlanski e Karl H. Wesker

Berlino, Maggio 2012

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È per me motivo di grande soddisfazione presentare l’edizione italiana del volume The Face. Pictorial Atlas of Clinical Ana-tomy, atlante di anatomia dedicato esclusivamente al volto. Mantenendo l’impostazione dell’edizione originale, grazie alla facilità di consultazione, alla chiarezza nelle descrizioni e all’ac-curatezza delle immagini, il volume vuole rappresentare un va-lido strumento di studio, approfondimento e consultazione de-dicato a tutti gli specialisti che lavorano nell’ambito dell’este-tica. Nello stesso tempo, il giusto equilibrio tra complessità e semplificazione, e soprattutto le illustrazioni ben comprensi-bili, fanno sì che quest’opera possa risultare utile anche per i medici che lavorano in campi affini all’estetica o per altre tipo-logie di professionisti, quali artisti e non solo.

l’argomentazione trattata nell’opera non può considerarsi cer-tamente originale, l’anatomia non cambia, ma le nostre cono-scenze sì, ed è per questo che per soddisfare le esigenze profes-sionali è fondamentale oggi avere una conoscenza sempre più approfondita di tutto ciò che concerne il volto, le sue funzioni e le sue problematiche, non trascurando i cambiamenti nella terminologia e nella nomenclatura.

Il lavoro di traduzione ha portato a un’attenta analisi delle di-verse terminologie utilizzate, che grazie alla ricchezza della nostra lingua italiana hanno permesso, rispetto all’edizione in lingua inglese, di individuare il significato più adatto, in parti-colare per determinate parole, da utilizzare nelle diverse circo-stanze in modo da essere il più attinenti possibili all’argomento che si andava trattando.

Come medico che ha dedicato la maggior parte dei suoi studi alla Medicina estetica, sono stato particolarmente lieto di aver contribuito alla realizzazione dell’edizione italiana di un vo-lume dedicato all’anatomia del volto. l’auspicio è che quest’o-pera possa essere utilizzata come strumento di riferimento nella pratica delle tecniche mediche e chirurgiche per tutto ciò che concerne il mantenimento e il ringiovanimento del nostro viso.Desidero rivolgere un ringraziamento speciale alla Dott.ssa Francesca Carminati, che mi ha coadiuvato nel lavoro di revi-sione del testo.

Massimiliano BaccanelliCuratore dell’edizione italiana

Prefazione all’edizione italiana

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Nell’arco della vita di un individuo vi è una connessione fati-dica tra il viso e la persona. Attraverso il viso ci riconosciamo, comunichiamo con la nostra espressione facciale. Quando ci in-contriamo per la prima volta, è il viso la parte che rende la prima irripetibile impressione visiva.

Ci vestiamo a seconda dell’umore e a seconda del ruolo che in-tendiamo rivestire. Per comunicare una determinata identità siamo comunque legati all’aspetto del nostro viso.

A livello puramente morfologico ogni viso mostra caratteristi-che e proporzioni individuali.

I visi si differenziano per innumerevoli sfumature in merito alle caratteristiche della pelle, alla forma e al colore degli occhi, alla spaziatura tra gli occhi, al contorno delle sopracciglia, alla sporgenza delle guance, al profilo del naso e al taglio della bocca e del mento, solo per portare alcuni esempi. Da queste caratteristiche non solamente Johann Caspar lavater, il pro-motore della fisiognomica del diciottesimo secolo, ma molto prima anche Aristotele e l’opinione popolare avevano svilup-pato teorie errate sui generi.

Molte persone non si rendono conto del motivo per cui perce-piscono un certo viso, piuttosto che un altro, come carino, ami-chevole, gradevole e attraente. l’importanza del nostro volto è evidente dalla nascita. vi sono studi che dimostrano che una madre si prodiga in maggiori e più intense coccole verso il suo bebè quando lo trova carino.

Così, già da molto presto si verifica questa intensa interazione

tra le aspettative e gli adempimenti alle reazioni della gente, o un profondo insuccesso.

Nella nostra espressione facciale sono riflessi i nostri umori; il volto diviene pertanto uno specchio della nostra anima.

Cose come la lucentezza degli occhi difficilmente possono es-sere influenzate dall’individuo ma sono indubbiamente per-cepite da chi ci circonda. la tensione e l’attività dei muscoli dell’espressione facciale contribuiscono all’impressione gene-rale. Non sorprende che un’intera vita possa essere scolpita sul viso dalla continua attività dei muscoli facciali e con essa la po-sizione, l'orientamento e la profondità delle grinze e delle ru-ghe. Di conseguenza il viso mostra non solo un’impressione spontanea della persone ma anche un’identità vissuta.

l’interdipendenza tra il viso e l’identità di una persona deve es-sere riconosciuta non solo dall’individuo, ma anche dal terapi-sta. In particolare, gravi malformazioni o danni da traumi fac-ciali, che non possono venire nascosti dall’abbigliamento, fanno sì che la persona affetta sia impietosamente esposta nel mo-mento in cui interagisce con il mondo che la circonda. Questi ne-cessitano dei più avanzati sforzi della scienza e della tecnologia mediche. Anche gli individui che sentono che la loro persona e la loro identità non sono più congruenti con il loro viso richie-dono speciale attenzione medica. Il viso può essere leggermente modificato per via terapeutica, con un alto grado di responsabi-lità nel bilanciare la percezione di sé e i desideri rispetto alle mo-difiche praticabili. la conoscenza dettagliata dell’anatomia del volto è una delle molte componenti fondamenti necessarie per tali interventi. Questo è l’intento del presente atlante.

Prologo

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1 La faccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

1.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

1.1.1 Note generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

1.1.2 Regioni della faccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

1.1.3 Morfometria e proporzioni del viso . . . . . . . . . 6

1.2 la faccia in vista anteriore . . . . . . . . . . . . . 18

1.2.1 Compartimenti di grasso della faccia

in vista anteriore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

1.2.2 Muscoli della faccia in vista anteriore . . . . . . . 25

1.2.3 Apporto vascolare e nervoso della faccia

in vista anteriore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

1.3 la faccia in vista laterale . . . . . . . . . . . . . . 54

1.3.1 Compartimenti di grasso della faccia

in vista laterale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

1.3.2 Muscoli della faccia in vista laterale . . . . . . . . 62

1.3.3 Afflusso vascolare e nervoso della faccia

in vista laterale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78

1.4 la testa in vista verticale . . . . . . . . . . . . . .106

1.5 la testa in vista dorsale . . . . . . . . . . . . . . .116

1.6 Il collo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .122

1.6.1 Il collo in vista anteriore. . . . . . . . . . . . . . .123

1.6.2 Il collo in vista laterale. . . . . . . . . . . . . . . .128

1.6.3 Il collo in vista dorsale . . . . . . . . . . . . . . . .133

1.7 l’espressione del viso . . . . . . . . . . . . . . . .136

1.8 lo scheletro facciale . . . . . . . . . . . . . . . . .148

1.9 Anatomia sezionale . . . . . . . . . . . . . . . . .162

1.10 Rappresentazioni schematiche delle vie

nervose nella faccia . . . . . . . . . . . . . . . . .172

2 La regione orbitale . . . . . . . . . . . . .180

2.1 topografia superficiale della regione orbitale . . .182

2.2 Muscoli presettali e strati adiposi . . . . . . . . . .185

2.3 Il setto orbitale e il bulbo oculare . . . . . . . . .189

2.4 vascolarizzazione e innervazione

della regione orbitale . . . . . . . . . . . . . . . .196

2.5 vascolarizzazione e innervazione della

regione orbitale in relazione ai muscoli . . . . . .205

2.6 Anatomia sezionale della regione orbitale. . . . .210

3 La regione nasale e medio-facciale . . . . . . . . . . . . . . .216

3.1 topografia superficiale della regione nasale. . . .218

3.2 Il naso in vista anteriore . . . . . . . . . . . . . . .222

3.3 Il naso in vista laterale. . . . . . . . . . . . . . . .230

3.4 Il naso in vista caudale . . . . . . . . . . . . . . .244

3.5 la cavità nasale . . . . . . . . . . . . . . . . . . .245

3.6 I seni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .258

4 La bocca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .262

4.1 topografia extraorale della regione orale . . . . .264

4.2 Anatomia topografica della regione orale . . . . .265

4.3 vascolarizzazione e innervazione

della regione orale . . . . . . . . . . . . . . . . .267

4.4 la cavità orale/buccale . . . . . . . . . . . . . . .278

4.5 Anatomia sezionale di labbra, denti,

parodonto e osso alveolare . . . . . . . . . . . . .283

4.6 Il vestibolo della bocca anteriore . . . . . . . . . .289

4.7 Anatomia della regione circostante

il ramo mandibolare . . . . . . . . . . . . . . . . .290

4.8 l’articolazione temporo-mandibolare . . . . . . .303

4.9 Anatomia sezionale della regione orale . . . . . .308

4.10 vie di diffusione di infezioni odontogene . . . . .314

5 L’orecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .316

6 La pelle e l’invecchiamento del volto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .330

Appendice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .345

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .347

Indice analitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .349

Indice

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Orbicolare dell’occhio,parte palpebrale

Compartimento adiposolatero-temporale

della guancia

Compartimento adiposodella guancia mediale

Compartimento adiposonasolabiale

Compartimento adiposodella guancia centrale

Compartimento adiposomascellare

Compartimento adiposomentale

Compartimento adipososottomentale

Occipitofrontale,ventre frontale

Procero

Orbicolare dell’occhio,parte orbitale

Cuscinetto adiposoglabellare

Muscolo elevatore del labbrosuperiore e dell’ala nasale

Nasale

Cuscinetto adiposo malare(SOOF)

Zigomatico minore

Cuscinetto adiposo buccale(bolla di Bichat)

Elevatore del labbro superiore

Elevatore dell’angolodella bocca

Risorio

Platisma

Depressore dell’angolodella bocca

Depressore del labbro inferiore

Mentale

Galeaaponeurotica

Figura 1-26 La metà destra della faccia mette in evidenza lo strato adiposo sottocutaneo. Nella metà sinistra della faccia lo strato di grasso sottocutaneo è stato rimosso.

La faccia

22

ISBN 978-88-08-58000-9

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Mentale

Zigomatico maggiore

Rami temporali (NC VII)

Ramo palpebrale inferiore(NC V2)

Muscolo elevatore del labbrosuperiore e dell’ala nasale

Elevatore del labbro superiore

N. buccinatore o buccale(NC V3)

Ramo mandibolaremarginale (NC VII)

Rami mentali (NC V3)

V. nasale esterna

Ramo nasale esterno (NC V1)

N. infratrocleare (NC V1)

Procero

Orbicolare dell’occhio

N. sovraorbitario,ramo laterale (NC V1)

Ramo mediale deln. sovraorbitario (NC V1)

N. sovratrocleare (NC V1)

A. angolare

Zigomatico minore

Elevatore dell’angolodella bocca

V. labiale superiore

V. facciale

Nasale

Depressore dellabbro inferiore

V. labiale inferiore

Depressore dell’angolodella bocca

A. facciale

V. angolare

Ramo frontale(a. temporale super�ciale)

Ramo frontale(v. temporale super�ciale)

A. e v. temporalesuper�ciale

Galeaaponeurotica

V. sovratrocleare

Ramo labiale superiore

Figura 1-50 Arterie e vene (metà destra della faccia) e nervi (metà sinistra della faccia) in relazione ai muscoli.

La faccia in vista anteriore

51

ISBN 978-88-08-58000-9

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Zigomatico maggiore eminore

Compartimento adiposodella guancia

Cuscinetto adiposomalare(SOOF)

Cuscinetto adiposodel sopracciglio

(ROOF)

Depressoredel sopracciglio

Mascella

Depressoredel sopracciglio

Cuscinetto adiposotemporale super�ciale

Procero

Occipitofrontale,ventre frontale

Setto orbitale

Elevatoredel labbro superiore

Procero

Occipitofrontale,ventre frontale

Cuscinetto adiposo glabellare

Muscolo elevatoredel labbro superiore edell’ala nasale

Zigomaticomaggiore

Osso frontale

Osso zigomatico,arco zigomatico

Zigomaticominore

Elevatoredel labbro superiore

Muscolo elevatoredel labbro superiore edell’ala nasale

Figura 2-11 Il muscolo orbicolare dell’occhio è stato completamente rimosso per mettere in evidenza i cuscinetti adiposi del sopracciglio e malare.Figura 2-12 Il muscolo orbicolare dell’occhio è stato rimosso per mettere in evidenza il setto orbitale.

188

La regione orbitale ISBN 978-88-08-58000-9

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Nasale

Nasale

Cartilagine alare

Muscolo compressoreminore delle narici

Ramo nasale esterno(NC V1)

Dilatatore della narice,muscolo anteriore

Muscolo dell’alanasale

Dilatatore della narice,muscolo anteriore

Depressore delsetto nasale

Orbicolaredella bocca

Procero

Procero

Muscolo dell’alanasale

Muscolo elevatoredel labbro superiore e

dell’ala nasale

Ramo palpebralesuperiore (NC V1)

Ramo palpebraleinferiore (NC V2)

Figura 3-25 Il naso in vista laterale con la pelle rimossa per mettere in evidenza lo strato adiposo sottocutaneo.Figura 3-26 Il naso in vista laterale con strati di pelle e grasso rimossi per rivelare i muscoli.

231

ISBN 978-88-08-58000-9 Il naso in vista laterale

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Cartilaginealare

Cartilaginealare superiore

Tessuto connettivolobulare

Elevatore dellabbro superiore

Elevatoredell’angolodella bocca

Orbicolaredella bocca

Elevatore dellabbro superiore e

dell’ala nasaleZigomatico

minore

Zigomaticomaggiore

Risorio

Platisma

Depressore dell’angolodella bocca

Depressore dellabbro inferiore

Mentale

Dottoparotideo

Elevatoredell’angolodella bocca

Buccinatore

Ramo dellamandibola

Corpo(della mandibola)

Depressore dell’angolodella bocca

Depressore dellabbro inferiore

Figura 4-4 Muscoli della regione orale. Gli strati e le inserzioni più profondi sono esposti sulla destra.

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La bocca ISBN 978-88-08-58000-9

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Auricolareanteriore

Auricolaretrasverso

Muscolodell’antitrago

Auricolaresuperiore

N. auricolotemporale(NC V3)

Auricolareposteriore

N. auricolare posteriore(NC VII)

N. occipitale minore(C3)

N. auricolaredal NC X

N. auricolare maggiore(C2, C3)

Auricolareanteriore

Auricolaretrasverso

Muscolodell’antitrago

Auricolaresuperiore

N. auricolotemporale(NC V3)

Auricolareposteriore

N. auricolare posteriore(NC VII)

N. occipitale minore(C3)

N. auricolaredal NC X

N. auricolare maggiore(C2, C3)

Figura 5-23 Innervazione della regione posteriore dell’orecchio esterno destro. Per chiarezza, colori specifici sono stati assegnati ai nervi e ai loro rami.

Figura 5-22 Innervazione della regione posteriore dell’orecchio esterno destro.

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L’orecchioISBN 978-88-08-58000-9

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1a

1b 1c

3b

3c

4b 3a

3d

2b2a

4a

4c4d5b 5a

5c6b

6a

7

9

8

2.3 mm0.6 mm

1.7 mm

0.5 mm

2.1mm

1.5 mm

1.9 mm

2.5 mm

1.6 mm

Figura 6-1 Unità estetiche del volto. Per motivi pratici, la pelle della faccia viene suddivisa in unità estetiche. Per ragioni strutturali, ogni regione deve essere trattata o ricostruita a se-guito di un trauma o resezione chirurgica di un tumore al suo interno, senza disturbare nessuna delle regioni adiacenti.L’unità frontale risulta costituita da una subunità centrale (1a) e due laterali (1b), mentre la regione del sopracciglio è consi-derata come una terza subunità a sé stante (1c). Il naso viene suddiviso nella regione del dorso del naso (2a) e un’unità alare (2b). Le palpebre necessitano una suddivisione in quattro subu-nità: palpebra inferiore (3a), palpebra superiore (3b), canto la-terale (3c) e canto mediale (3d). Anche la guancia è divisa in quattro subunità: guancia media (4a), zigomatica (4b), late-rale (4c) e buccale (4d). Il labbro superiore richiede una riparti-zione in una subunità del filtro (5a), delle subunità laterali (5b) su entrambi i lati e una subunità mucosale (5c). Il labbro infe-riore presenta soltanto due regioni, la subunità centrale (6a) e la subunità della mucosa (6b). Si riscontra anche un’unità del mento (7), un’unità auricolare (8) e un’unità del collo (9).

Figura 6-2 Lo spessore della pelle del viso (epidermide e derma) varia da 0,5 mm nella zona della palpebra inferiore a 2,5 mm nella regione del mento. Le misure dello spessore della

pelle (Gonzales-Ulloa, 1957) sono in correlazione con le regioni estetiche della faccia.

Figure da 6-3 a 6-5 Istologia della pelle del viso. La maggior parte della faccia è rivestita da pelle pelosa. La pelle (cute, co-rium) consiste di uno strato superiore di epidermide e l’infe-riore derma. Inferiormente al derma si osserva la presenza di un cuscinetto ammortizzatore di tessuto adiposo, la sottocute.

L’epidermide consiste in un epitelio a cinque strati che si rinnova costantemente (Fig. 6-4). Le cellule staminali necessarie per tale ri-generazione giacciono sulla membrana basale, nota come strato basale (strato germinativo). Queste cellule si dividono e iniziano a migrare verso la superficie della pelle; qui, si differenziano in che-ratinociti, formando quello che è noto come strato spinoso (strato di cellule poliedriche). I cheratinociti continuano a migrare, pro-ducendo a questo punto granuli di cheratoialina, indispensa-bili per la cheratinizzazione della pelle. Questi granuli possono essere osservati, e questo ulteriore strato è noto come lo strato granuloso. Al di sopra di quest’ultimo si trova spesso uno strato lucido, che indica l’inizio della dissoluzione degli organelli cellu-lari. Il piano più superficiale, lo strato corneo, rappresenta il li-vello finale, e a questo punto tutti gli organelli e i nuclei sono

Figura 6-1 Unità estetiche della faccia. Figura 6-2 Valori dei variabili spessori della pelle del viso.

6 La pelle e l’invecchiamento del volto

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La pelle e l’invecchiamento del volto ISBN 978-88-08-58000-9