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LA SFIDA LE RAGIONI DELLA SPERANZA Padre Ermes Ronchi Segue a pag.2 Lunedì 3 dicembre Mt 8,5-11 Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. È necessario studiare da vicino la pa- rola vegliare; bisogna studiarla per- ché il suo significato non è così evi- dente come si potrebbe credere a pri- ma vista e perché la Scrittura la ado- pera con insistenza. Dobbiamo non soltanto credere, ma vegliare; non soltanto amare, ma vegliare; non sol- tanto obbedire, ma vegliare. Vegliare perché? Per questo grande evento: la venuta di Cristo. Cos'è dunque vegliare? Credo lo si possa spiegare così. Voi sapete cosa significa attendere un amico, attendere che arrivi e vederlo tardare? Sapete cosa significa essere Anno IV n°49 - 3/8 dicembre 2012 Ogni sabato alle ore 17.30 com- menta il Vange- lo della domenica. Grande successo per Il mio libro della fede, la nuova ini- ziativa di A Sua Immagine. 40 titoli, 40 capolavori, 40 classici della spirito di ogni tempo, scelti per noi da Elio Guerriero. Vota il tuo preferito e scrivici perché. Inoltre, questa settimana si sfidano due grandi classici: Le Confessioni di Sant’Agostino con I nomi divini di Dionigi Are- opagita. Partecipa anche tu allo scontro: quale dei due testi preferisci? Aiuta il tuo classico a vincere! Ogni domenica ad A SUA IMMA- GINE le classifiche aggiornate. SCOPRI LA CLASSIFICA A PAGINA 5 D io si preoccupa di ogni singolo uomo LA SANTA MESSA Domenica ore 10.55 Grande teologo e filosofo inglese, parroco anglicano di Oxford conver- titosi al cattolicesimo nel 1845. Il pensiero di John Henry Newman ab- braccia una grande quantità e pro- fondità di temi e segue diversi gene- ri letterari. Nelle sue opere ha af- frontato grandi questioni teologiche e filosofiche del suo tempo, giungen- do ad anticipare sviluppi che si sarebbero compiuti soltanto nel XX secolo, al punto di es- sere stato annoverato tra i «padri assenti» del Concilio Va- ticano II. Newman è stato beatificato nel 2010 da papa Benedetto XVI. VOTA IL TUO LIBRO DELLA FEDE Basilica San Tammaro Vesco- vo in Grumo Nevano (NA) IL VANGELO CON JOHN HENRY NEWMAN I NOMI DIVINI DIONIGI AREOPAGITA LE CONFESSIONI AGOSTINO VOT A!

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LA SFIDA LE RAGIONI DELLA SPERANZA

Padre Ermes Ronchi

Segue a pag.2

Lunedì 3 dicembre Mt 8,5-11 Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.

È necessario studiare da vicino la pa-rola vegliare; bisogna studiarla per-ché il suo significato non è così evi-dente come si potrebbe credere a pri-ma vista e perché la Scrittura la ado-pera con insistenza. Dobbiamo non soltanto credere, ma vegliare; non soltanto amare, ma vegliare; non sol-tanto obbedire, ma vegliare. Vegliare perché? Per questo grande evento: la venuta di Cristo. Cos'è dunque vegliare? Credo lo si possa spiegare così. Voi sapete cosa significa attendere un amico, attendere che arrivi e vederlo tardare? Sapete cosa significa essere

Anno IV n°49 - 3/8 dicembre 2012

Ogni sabato alle ore 17.30 com-menta il Vange-

lo della domenica.

Grande successo per Il mio libro della fede, la nuova ini-ziativa di A Sua Immagine. 40 titoli, 40 capolavori, 40 classici della spirito di ogni tempo, scelti per noi da Elio Guerriero. Vota il tuo preferito e scrivici perché. Inoltre, questa settimana si sfidano due grandi classici: Le

Confessioni di Sant’Agostino con I nomi divini di Dionigi Are-opagita. Partecipa anche tu allo scontro: quale dei due testi preferisci? Aiuta il tuo classico a vincere! Ogni domenica ad A SUA IMMA-GINE le classifiche aggiornate.

SCOPRI LA CLASSIFICA A PAGINA 5

DDDD io si preoccupa di ogni singolo uomo

LA SANTA MESSA Domenica ore

10.55

Grande teologo e filosofo inglese, parroco anglicano di Oxford conver-titosi al cattolicesimo nel 1845. Il pensiero di John Henry Newman ab-braccia una grande quantità e pro-fondità di temi e segue diversi gene-ri letterari. Nelle sue opere ha af-frontato grandi questioni teologiche e filosofiche del suo tempo, giungen-do ad anticipare sviluppi che si sarebbero compiuti soltanto nel XX secolo, al punto di es-sere stato annoverato tra i «padri assenti» del Concilio Va-ticano II. Newman è stato beatificato nel 2010 da papa Benedetto XVI.

VOTA IL TUO LIBRO DELLA FEDE

Basilica San Tammaro Vesco-vo in Grumo Nevano (NA)

IL VANGELO CON JOHN HENRY NEWMAN

I NOMI DIVINI DIONIGI

AREOPAGITA

LE CONFESSIONI AGOSTINO

VOTA!

rassomiglianza a questo, per quel tanto che i senti-menti di questo mondo sono in grado di raffigura-re quelli dell'altro mondo.

Veglia con Cristo chi non perde di vista il passato mentre sta guardando al-l'avvenire, e completando ciò che il suo Salvatore gli ha acquistato, non dimen-tica ciò che egli ha soffer-to per lui.

Veglia con Cristo chi fa memoria e rinnova ancora nella sua persona la croce e l'agonia di Cristo, e rive-ste con gioia questo man-tello di afflizione che il Cristo ha portato quaggiù e ha lasciato dietro a sé quando è salito al cielo. Martedì 4 dicembre Lc 10,21-24 Gesù esultò di gioia nello

Spirito Santo.

giornalegiornale Pagina 2 Io dico gioia in tutte le sue forme, perché nella gioia autentica sono in-cluse tutte le numerose grazie; le persone gioiose sono amorevoli, indul-genti, munifiche. La gioia, se deve essere gioia cri-stiana, la gioia raffinata dei mortificati e dei per-seguitati, rende gli uomi-ni pacifici, sereni, grati, gentili, affettuosi, miti, gradevoli, speranzosi. Sono pieni di grazia, dolci e vincenti. La felicità dell’anima sta nell’esercizio dell’amore. Non nel piacere dei sensi, nell’attività, nelle emozio-ni, e neppure nella stima di sé, nella coscienza del proprio valore o nella sa-pienza, ma nella manife-

stazione dei suoi affetti, nel loro uso e nel loro dono. Come la fame e la sete, come i sapori, i suo-ni e i profumi sono la via attraverso cui il nostro essere corporeo riceve le sue soddisfazioni, così gli affetti sono le vie per cui giunge all’anima la sua gioia. Quando gli affetti sono rettamente usati, essa è felice; quando in-vece restano imperfetti, compressi, o peggio, ven-gono frustrati, l’anima non può esser felice. La nostra autentica, vera gioia consiste non nel sa-pere, non nell’aspirare o nel perseguire uno scopo, ma nell’amare, nello spe-rare, nel rallegrarsi, nell’-ammirare, nel venerare,

nell’adorare. Se realmente è così, ab-biamo nello stesso tem-po una ragione per dire che l’unione con Dio, e nulla meno, costituisce la felicità dell’uomo. Benché infatti molti sia-no, oltre a Dio, i sogget-ti di conoscenza, i motivi di azione e le fonti di emozione, il nostro cuo-re esige qualcosa di più vasto e di più duraturo delle creature. Il nuovo e l’improvviso eccitano, ma non esercitano un influsso; ciò che è utile o piacevole non suscita venerazione; l’interesse personale non muove a riverenza, come il puro conoscere non eccita l’amore. Solo Chi ha cre-

ato il cuore umano può riempirlo. Mercoledì 5 dicembre Mt 15,29-37 Sento compassione per la folla.

Che Iddio onnipotente agisca nell’universo, questo sì lo possiamo concepire. Ma non pos-siamo invece afferrare la meravigliosa verità che egli non perde di vista nessuno e si preoccupa di ogni singolo uomo. Dio ti vede in tutta la tua individualità e «ti chiama col tuo no-me» (Is., 43, 1); dovun-que tu sia, lui ti vede e ti comprende, perché è

in compagnia di gente che trovate sgradevole e desiderare che il tempo passi e scocchi l'ora in cui potrete riprendere la vostra libertà? Sapete cosa significa essere nel-l'ansia per una cosa che potrebbe accadere e non accade; o di essere nel-l'attesa di qualche evento importante che vi fa bat-tere il cuore quando ve lo ricordano e al quale pen-sate fin dal momento in cui aprite gli occhi? Sa-pete cosa significa avere un amico lontano, atten-dere sue notizie e do-mandarvi giorno dopo giorno cosa stia facendo in quel momento e se stia bene? Sapete cosa significa vivere per qual-cuno che è vicino a voi a tal punto che i vostri oc-chi seguono i suoi, che leggete nella sua anima, che vedete tutti i muta-menti della sua fisiono-mia, che prevedete i suoi desideri, che sorridete del suo sorriso e vi rattri-state della sua tristezza, che siete abbattuti quan-do egli è preoccupato e che vi rallegrate per i suoi successi? Vegliare nell'attesa di Cristo è un sentimento di

L’UNIONE CON DIO COSTITUISCE LA FELICITÀ DELL’UOMO. IL CUORE

UMANO ESIGE QUALCOSA DI PIÙ VASTO

Gesù guarisce il cieco Nicolas Poussin

Pagina 3 giornale giornale duole che tu debba sopportarla, e se egli te la impone è come se tu stesso ti sobbarcassi ad essa, se fossi previden-te, per ottenere in se-guito un bene maggio-re.(...) Sei stato scelto per ap-partenergli anche più degli altri tuoi simili sparsi nel mondo. Sei uno di coloro per i quali il Cristo ha offerto l’ul-tima preghiera, suggel-landola col suo sangue prezioso. Giovedì 6 dicembre Mt 7,21.24-27 Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entre-rà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del

Padre mio. Vivere in cielo con i pensieri, le motivazio-ni, le finalità, i desideri, i gusti, le preghiere, le intercessioni, perfino mentre si è ancora sul-la terra, sembrare co-me gli altri, essere im-pegnati come gli altri, passare inosservati nella folla o persino essere disprezzati od

lui che ti ha fatto. Egli conosce ciò che c’è in te, tutti i tuoi senti-menti personali e i tuoi pensieri, le tue inclina-zioni e le,tue simpatie, la tua forza e la tua debolezza. Egli è pre-sente nel giorno in cui gioisci come in quello in cui soffri; prende parte alle tue speranze e alle tue tentazioni, si interessa alle tue ansie e ai tuoi rimpianti, co-me agli alti e bassi del tuo spirito. Egli ha contato i capelli del tuo capo e i cubiti del-la tua statura, ti cinge e ti porta sulle sue braccia, ti solleva e ti depone a terra. Tiene d’occhio il tuo volto, sia quando sorridi che quando piangi, sia quando ti senti in buo-na salute che quando sei ammalato. Dio guarda con tenerezza fin le tue mani e i tuoi piedi, ascolta la tua voce come pure il bat-tito del tuo cuore e il soffio del tuo respiro. Tu non ami te stesso più di quanto egli ti ama; non puoi dolerti di una pena più di quanto egli stesso si

dero laici intelligenti e istruiti (...) Desidero che ampliate le vostre cono-scenze, coltiviate la ra-gione, riflettiate sulla re-lazione di verità, imparia-te a vedere le cose così come sono, a capire in che modo la fede e la ra-gione sono in rapporto fra loro, quali sono le basi e i principi del cattolicesimo. Venerdì 7 dicembre Mt 9,27-31 Avvenga per voi secondo la vostra fede.

Quanto più la mano di

oppressi, o forse in altre condizioni, ma avere co-munque un canale segreto di comunicazione con l'Al-tissimo, un dono che il mondo non conosce. Non dovete nascondere il vostro talento o tenere ce-late le vostre virtù. Deside-ro laici non irruenti nel parlare né litigiosi, ma per-sone che conoscano la pro-pria religione, che la prati-chino, che sappiano qual è il loro ruolo, che sappiano cosa hanno e cosa non hanno, che conoscano il loro credo tanto bene da poterlo diffondere, che co-noscano così bene la storia da poterlo difendere. Desi-

Scrive Anna Maria

Apprezzo molto l’iniziativa “Il mio libro della fede”. Potrà destare curiosità, interesse e magari stimolare ad affrontare la lettura di qualcuno dei meravigliosi libri indicati.

Scrive Cecilia

Seguo sempre con molto entusiasmo le riflessioni al Vangelo pubblicate sul giornale e le brevi notizie che ci aprono al mondo della fede. La vostra pubblicazione è uno strumento valido e prezioso.

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A Sua Immagine Giornale pubblica ogni settimana le meditazioni ai vangeli dei giorni feriali.

SAN SABA, ABATE

SAN NICOLA, VESCOVO

LU. 3

ME. 5

GI. 6

NOVEMBRE/DICEMBRE

SAN GIOVANNI DAMASCENO

IMMACOLATA CONCEZIONE

S. AMBROGIO

SA. 8

MA. 4

SAN FRANCESCO SAVERIO

VE. 7

Pagina 4 giornale giornale

persona del Verbo, seconda persona della santissima Trinità, si è umiliato sino a diventare suo figlio. Canta la Chiesa: «Non hai disde-gnato il grembo della Vergi-ne». Egli prese da lei la so-stanza della sua carne umana e, di questa rivesti-to, giacque dentro di lei. Egli fu nutrito e allattato da lei, ebbe le sue cure, riposò fra le sue braccia. Nel piano divino di salvez-za, Maria non occupa un semplice posto a caso: il Verbo di Dio non entrò semplicemente in lei per poi

Dio è segreta, tanto più è potente; quanto più è silen-ziosa, tanto più è terribile. Approfittiamo perciò di quello che ogni giorno, ogni ora che passa ci insegnano. Il mondo sembra proseguire per il suo corso ordinario. Non vi è nulla di celestiale nelle notizie di ogni giorno, nel volto della massa, nelle azioni dei potenti, nelle de-cisioni dei superbi. E tutta-via Gesù con il suo Spirito è presente; la presenza del Figlio eterno, molto più glo-riosa, più potente di quando egli era visibilmente sulla terra, è con noi. Sabato 8 dicembre Lc 1,26-38 Rallègrati, piena di grazia: il

Signore è con te. Fin dagli inizi i cristiani han-no definito Maria con il tito-lo di «Madre di Dio». Non è semplicemente la madre dell’umanità del Signore o del suo corpo: Maria deve essere bensì considerata madre del Verbo stesso, del Verbo incarnato. Dio, nella

COME IN QUELLO IN CUI SOFFRI;

PRENDE PARTE ALLE TUE SPERANZE

uscirne. No: egli assorbì nella propria Per-sona divina il sangue di lei, la sostanza della sua carne; divenendo uomo da lei, egli ricevette quei lineamenti e quelle ca-ratteristiche fisiche con le quali si sarebbe presentato all’umanità. Mentre cresceva, poi, le fu sottomesso e le obbedì. Con lei visse per trent’anni, sotto lo stesso tetto, con un rapporto ininterrotto che fu condi-viso soltanto da san Giuseppe. Per tutto quel lungo periodo Maria assistette alla sua crescita, vide le sue gioie, le sue sof-ferenze, le sue preghiere, poté godere del suo sorriso e del tocco delle sue mani, delle sue parole affettuose, dei suoi pen-sieri e dei suoi sentimenti. Ora, fratelli miei, che cosa sarebbe stato appropriato a una creatura così favorita? Che cosa si dovrà dare a una creatura che ebbe un simile rapporto con l’Altissimo? Che cosa è appropriato concedere a que-sta donna che l’Onnipotente si è degnato rendere non sua serva, ma sua amica, non sua confidente, ma sua collaboratrice, la sorgente del suo secondo essere, la nu-trice della sua fragile infanzia, la maestra dei suoi primi anni?

Darò quella risposta che fu data da un re pagano per premiare un suo fedele suddi-to: Nulla sarà troppo elevato per colei cui Dio deve la propria vita umana; nessuna grazia sarà eccessiva, nessuna gloria sarà esagerata. Sia rivestita delle vesti regali, la pienezza della divinità cioè fluisca in lei: in maniera che sia lo Specchio della giusti-zia, la Rosa mistica, la Torre d’avorio, la Casa d’oro, la Stella del mattino.

E ALLE TUE TENTAZIONI

EGLI È PRESENTE NEL GIORNO IN CUI GIOISCI

Annunciazione Beato Angelico

Pagina 5

I PRIMI 10 LIBRI IN CLASSIFICA

Pacchi di Natale e ceste re-galo con i prodotti della ter-ra terremotata d’Emilia. L'i-dea è nata da un gruppo di imprese sociali della provincia di Modena, impegnate nel commercio equosolidale. Insie-me a prodotti emiliani e prove-nienti da aziende colpite dal sisma si propongono anche prodotti del sud del mondo abitualmente commercializzati dalle botteghe del commercio equosolidale.

Sul sito web www.nataleperlemilia.it si pos-sono trovare alcune proposte di pacchi già composti con al-cune selezioni di prodotti ed anche la possibilità di compor-re a piacimento i propri pacchi regalo.

L'elenco dei prodotti proposti per la composizione dei pacchi regalo è ancora aperto, quindi è possibile anche segnalare altri produttori da aggiun-gere all'elenco.

L’obiettivo naturalmente è rac-cogliere fondi per la rico-struzione dei locali danneg-giati e trovare nuovi acqui-renti fuori dal mercato loca-le, attualmente in difficoltà. Importante per la diffusione e il coordinamento di questa ini-ziativa l’aiuto concreto dell'A-zione Cattolica Italiana, che promuoverà l’iniziativa sul sito e opererà un’azione di sensibi-lizzazione alle presidenze dio-cesane.

REGALI DI NATALE CON PRODOTTI DELLE TERRE

TERREMOTATE

Benedetto XVI sbarca su Twit-ter. Il 3 dicembre il Pontefice sarà presente su uno dei social network più utilizzati al mondo, nello stes-so giorno ci sarà la presentazione ufficiale dell’ac-count del Papa nella Sala Stampa

vaticana. I brevi messaggi che il Santo Padre affiderà al Social network, nella maggior parte dei casi saranno delle sintesi delle sue omelie, catechesi e udienze, più i messaggi letti negli Angelus della do-menica.

Benedetto XVI conferma ancora una volta la sua attenzione alle nuove forme e ai nuovi spazi di comunicazione, che possono dive-nire luoghi di riflessione, in cui i messaggi di senso vengono con-divisi. Come evidenziava nel mes-saggio per la 46.a Giornata mon-diale delle comunicazioni sociali, «nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di colti-vare la propria interiorità». La presenza del Vaticano sulla rete, probabilmente, è legata an-che all'avvicinarsi della prossima Giornata Mondiale dei giovani a Rio de Janeiro. Il Papa ha invi-tato proprio i giovani a farsi interpreti della sfida della nuova evangelizzazione, da portare avanti anzitutto sul web e sui nuovi media.

BENEDETTO XVI SARÀ SU TWITTER

IL MISTERO DEL NATALE Edith Stein

Queriniana

PENSIERI

Pascal

Rusconi

LE

CONFESSIONI Agostino

Città Nuova

DIARIO Faustina

Kowalska

Libreria

STORIA DI UN’ANIMA Teresa di Lisieux

OCD

FIORETTI

San Francesco

Porziuncola

TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE ALLA SANTA VERGINE

L. G. De Montfort

San Paolo

LETTERA A UNA PROFESSORESSA

Lorenzo Milani

Libreria Editrice

CAMMINO Josemaria Escrivà de Balaguer

Ares

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3 IMITAZIONE DI CRISTO Anonimo

Messaggero di Padova

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