vo, che h associata o co n frequenza proprie la Come in ... · ressi e di intelligenza che...
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vo, che ha associato con frequenza la proprietà dell 'uno come dell 'altro oggetto, del forziere e del cofanetto come della scatola prodotta in un medesimo interesse alla qualità della confezione. Nella ricerca del materiale di supporto alla redazione del catalogo e che in parte costituisce i l corredo iconografico del volume, ci si è costantemente imbat tut i nella scatola da gioco, fino a renderla figura familiare come ogni altro contenitore. Poteva essere allora interessante avvicinare a scatole non i m mediatamente vincolate all'uso pratico, spesso oggetti di rappresentanza più che accessori dell'arredo, una scatola la cui forma e i l cui volume rispondono da una parte alla funzione d i custodia delle pedine o dei pezzi, dall'altra risultano vincolate, nella faccia esterna come in quella interna, alle regole spaziali e visive del gioco.
La risposta a questa doppia funzionalità, d i ricovero e d i uso concreto, nei meandri della dama o degli scacchi, in una ragnatela d i posizioni che una letteratura moderna e contemporanea ha spesso utilizzato come esempio dell ' intreccio e della convenzione, fanno della scatola da gioco un elemento dell'arredo capace di catalizzare l'interesse degli attori i n scena.
Come in ogni situazione di gioco, attorno alla scatola si svolgono, sterilizzati in regole convenzionali, i d r a m m i della supremazia fra i due contendenti : nella versione maschile la lotta per un pr imato che può avere come oggetto la donna o l'autorità nel gruppo , nella versione mista la schermaglia d i attacchi e di ditese legata al contrasto d'amore. Nel la sua apertura alla soluzione incognita raggiungibile attraverso la grande ampiezza delle mosse possibili, la scacchiera si presenta come luogo «distratto» dalla realtà pur rispecchiandone la dinamica della conclusione.
A l l a classe degli oggetti legati principalmente a un uso privato, o comunque facenti parte dell'arredo de l l ' indiv iduo, come i l l u strazione di un gusto o segnale d i potere economico o dell'appartenenza a una casta p r i v i legiata, si è allora vo luto accostare una scatola dalla vocazione squisitamente sociale: nella legenda che percorre i bordi delle pedine della scatola lignea di tav. 484 compare un amm o n i m e n t o in tedesco traducibile come «Nessuno si vanti dell'arte che non sa o verrà svergognato» che può essere m o t t o a t u t t i g l i effetti indicat ivo della concentrazione di interessi e d i intelligenza che aggregavano i protagonis t i i n t o r n o alla tavola.
A l C O N F I N I
Dalla selva degli oggetti dei diversi ruol i che possono avere assunto nella loro esistenza d'uso e in quella d i esemplari della collezione, m o l t o è stato sfrondato e m o l t o accolto in una indagine che si è progressivamente defi
nita a mano a mano che l'ampiezza e la rarità del materiale recuperato tendevano a chiarire un aspetto particolare del problema; la fisionomia si è allora andata configurando con l 'accumulo di un materiale che, se non aveva
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le ambizioni e l'ampiezza di un censimento, pure cercava, nei l i m i t i del possibile, d i registrare anche la quantità come indice della fortuna d i una determinata produzione.
Tentando una sintesi che la posizione conclusiva di queste pagine legittima, una idea iniziale, quella d i darsi una ragione delle di verse risposte, fra funzione specifica e sfera simbolica, che la necessità d i custodire può aver prodot to nell'insediamento stanziale, idea ol tretut to sostenuta da intuiz ioni non sistematiche ma scaturite da una osservazione interrogativa e partecipata agli oggetti , colti cioè nella loro immediata valenza di presenza autonoma, si è, nel prosieguo del lavoro, quando all ' intuizione si sostituisce un censimento delle materie e delle forme adottate, la ricostruzione della geografia e delle cronologie corrispondenti , dilatata privilegiando problemi e aspetti immediatamente non considerati important i ma che hanno via via forni to la fisionomia più appariscente al lavoro, se non quella sostanziale.
Porre l'accento - e i l t i t o l o del catalogo ne è un segnale f in t roppo evidente - swìVinter-vallo, e q u i n d i tendenzialmente su una assenza rispetto a una presenza, può rischiare l'astrattezza della categoria logica, magari venata di un interesse al meccanismo profondo, opposta alla concretezza dei documenti e degl i oggetti su cui è fondata una ricognizione delle A r t i m i n o r i . Ma i r i ferimenti specifici, alla bottega come allo stile, generalmente alla funzione svolta, concreta o simbolica che sia dal contenitore preso in esame successivamente, dovrebbero essere sufficienti per eliminare l'impressione d i un approccio puramente «formale» al problema, certamente i n sufficiente per una «storia» generale, ma tali da arricchire l 'impalcatura delle funzioni re-
485 - Calamaio in bronzo, Area padovana, primi X V I secolo, collezione privata.
golate da muscoli necessari a mantenere in piedi La costruzione.
Al la predilezione per una lettura strutturale, che è vizio ormai fuori moda e quindi , al presente se non leggibile come ostinazione nell'errore, va i l meri to d i non essere omogeneo a scritture correnti , si deve aggiungere un t i m i d o tentativo d i dare corpo, fisionomia precisa e concreta, alle più confortanti ma paralizzanti antinomie logiche.
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486 - Calamaio in marmi diversi, Italia centrale, X V I secolo, collezione privata.
È allora probabilmente significativo del m o d o con cui i l ragionamento è stato allestito, avere i n sede finale posto alcuni casi «eterogenei» d i contenitori dotat i d i una specifica funzione, capace cioè d i legitt imarne la raccolta. Era stato già i l caso della «scatola da gioco», ma è anche quello del calamaio, o del corredo per la scrittura che, a dispetto della soluzione precedente, conosce una dipendenza dal contenuto l imitata alla definizione di una o più vasche isolate rispetto all'esterno fra loro, e quindi può conoscere dimensioni e fogge complessive fortemente differenziate.
Dal p u n t o di vista del l ' immagine, o del r i fer imento, le possibilità risultano allora diversificate, dalla pianta circolare del documento in bronzo della tav. 485, i n cui risulta evidente i l r i fer imento alla scultura i n scala maggiore, o comunque a una oggettistica d i dimensioni l imitate frequente nel collezionismo r i nascimentale, al referente architettonico evidente nel materiale usato e nel l 'ornamento della tav. 486, all 'edificio realizzato nella spettacolarità dei meccanismi concatenati del calamaio d i tav. 487.
M a la varietà delle forme conosce, oltre al-
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488 - Calamaio in maiolica, Virgiliotto Cahmelti, Faenza 1545 circa, collezione privata.
le citazioni già documentate, soluzioni asettiche come ri ferimento, legabili a quella canonica della scatola d i base rettangolare: a questo ventaglio può essere aggiunta anche la molteplicità dei materiali impiegat i : bronzo, marmo, avorio, ceramica, come nel documento d i tavv. 488, pelle e ceramica in quello d i tav. 490.
Anche se tardivo, propr io l'esempio d i un accessorio immancabile nella tavola ricercata a cui abbiamo principalmente at t into i nostri
contenitor i , dimostra la grande varietà d i f i gure e d i materiali adottati per la realizzazione d i una medesima funzione, a indicare l ' i m possibilità d i una storia lineare che abbia come elemento discriminante quello della responsabilità a cui la scatola è adibita. Si è, in certi t e r m i n i , visto come, indipendentemente da alcune soluzioni o figure vincolant i , altri fat tori , e sono quelli d i una attrezzeria simbolica o tecnica, costituiscono g l i elementi determinant i la f is ionomia del soprammobile.
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489 - Portaritratto in argento, Venezia, fine X V I secolo, collezione privata.
491 - Scatoletta in porcellana, Meissen, metà X V I I I secolo, collezione privata.
493 • Cofanetto in metallo e agata, Francia, X V I l i secolo, collezione privata.
492 - Scatoletta in porcellana, Meissen, metà X V I I I secolo, collezione privata.
494 - Cofanetto in metallo e agata, Francia, X V I I I secolo, collezione privata.
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Nella pagina precedente i l catalogo degli oggetti in mostra si è realizzato un mobile i m maginario, in misura rispetto a una ristretta scelta d i contenitori , ribaltando la logica d i una sua dimensione standard e accettando, per rispetto alla fisionomia delle singole scatole collocate, i l controsenso d i una impaginazione «immobile», incapace d i mutare Por-dine delle presenze se non distruggendo Parchitettura appositamente costruita.
Come immagine finale del resto è stato scelto, simmetricamente, i l medesimo «contenitore» vuoto che ha contratto fisicamente l ' ingombro vincolante degli oggett i : all'interno di questo «intervallo», appunto i l nostro Tra/E, può esservi posto per i l contenitore sfuggito alla caccia, o per quanto considerato cronologicamente successivo al m o n d o preso in esame, come la scatola in miniatura realizzata dalla ceramica d i Meissen, un contenitore «contenuto» per i l trasporto, i due cofanetti in agata ottocenteschi, i l portaritratto o l'elemosiniere, che concludono i l repertorio iconografico del volume.
E l'elenco, evidentemente, per uno spazio vuoto da considerarsi m o l t o più ampio d i quello che è stato realizzato - una custodia, è giusto ripeterlo, adeguata alle nostre possibilità - ha i l vantaggio d i potersi moltiplicare a l l ' inf in i to , o più concretamente è adatto al gusto o alla personale raccolta d i chiunque abbia, nell 'archivio mentale o nei cassetti del propr io studio, una collezione da privilegiare.
Alberto Veca
Milano, settembre 1984
495 - Elemosiniere in ferro, Germania, fine X V I secolo, collezione privata.
496 - Elemosiniere in ferro, Italia, X V I I secolo, collezione privata.
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