Vite sicure

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Ilaria Guidantoni, giornalista politico, presenta il suo libro "Vite sicure" (Edizioni della Sera, 2010). Un viaggio a più voci nel tema importante della sicurezza stradale.

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Prefazionedi Ascanio Rozera*Anche la sicurezza stradale non sfugge purtroppo alle re-gole del giornalismo. In Italia più che altrove. Così, la notizia del grave incidente con vittime, specialmente se vittime giovani, prevale sempre sull’approfondimento del fe-nomeno sociale, che pure potrebbe accompagnare la notizia.

È davvero difficile pensare che gli organi d’informazione de-dichino in continuazione pagine a questo tema o che un talk show radiotelevisivo organizzi una puntata sull’argomento. Sperare tuttavia in una più decisa attenzione, anche dietro la spinta di iniziative istituzionali costanti e di persone che si impegnano con passione e competenza alla diffusione delle po-litiche di prevenzione dell’incidentalità, è certamente possibile.

In questo senso, ritengo che il lavoro di Ilaria Guidantoni sia un valido strumento d’analisi, utile supporto alla definizione di più mirate strategie per un maggiore coinvolgimento del mondo dei media.

Di fronte alla poca informazione rispetto all’azione convinta che da qualche tempo il nostro Paese ha intrapreso per migliora-re la sicurezza stradale, mi chiedo spesso quanto incida la “pecu-liarità” della stampa italiana e anche se un “aiuto” involontario non lo offra la non accurata conoscenza del problema e delle sue forti ricadute sul piano sociale ed economico.

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Se facciamo un raffronto con la stampa estera la risposta è sì ad entrambe le domande. Nei principali paesi europei, alla si-curezza stradale è periodicamente assicurato adeguato spazio, destinato anche al confronto su proposte e tesi.

Dobbiamo conseguire questo risultato anche in Italia. Al pari della famiglia e della scuola, il ruolo dell’informazione è fonda-mentale per promuovere, in particolare tra i giovani, la cultura della sicurezza stradale. ualunque tipo di media, inclusi i social network, può contribuire a sollecitare una nuova sensibilità e a tenere alto il livello di guardia sull’efficacia, ad esempio, dei provvedimenti e degli strumenti di prevenzione dell’incidenta-lità stradale.

Naturalmente, la sicurezza stradale deve poter contare su tutte le forme di comunicazione, dai convegni agli eventi espositivi e alla pubblicità. Occasioni che devono servire per veicolare contenuti diversi dal solito, in cui a risaltare siano le positività. Una su tutte: investire sulla sicurezza conviene perché assicura benefici alla collettività.

È questo, in fondo, il messaggio che Ilaria Guidantoni at-traverso il suo saggio intende trasmettere, con l’obiettivo dello sviluppo di un’innovativa comunicazione sociale.

*Segretario generale ACI

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