Vitamina D: passato, presente e futuro - Fototerapia UVB ... · azioni mediante l'interazione con...
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Un po' di storia➲ Nel 1650 l'inglese Francis Glisson descrive
accuratamente il rachitismo (peraltro noto sin dall'antichità) in “De rachitade”.
➲ 1824 in Germania si scopre che l'olio di fe-gato di merluzzo cura il rachitismo
➲ 1890 Dr. Palm scopre l'azione antirachitica della luce solare
➲ 1922 Dr. Chick e collaboratori a Vienna scoprono la vitamina D
La vitamina D è una vitamina?
➲ In senso stretto no, visto che non è un cofat-tore di reazioni enzimatiche o un antiossi-dante, ma un ormone secosteroideo.
➲ Peraltro il termine vitamina è giustificato dal fatto che un suo introito insufficiente è in grado di determinare condizioni carenziali
Sorgenti di vitamina D
➲ La principale sor-gente di vitamina D conosciuta dell'uo-mo è esposizione cutanea alla luce solare, che costitui-sce la fonte di circa il 90% della vitami-na D.
La giusta esposizione al sole
➲ L'esposizione ragionevole alla luce solare fornisce una adeguata quantità di vitamina D che viene immagazzinata nel grasso del-l'organismo per essere liberata in inverno.
➲ È raccomandabile l'esposizione di braccia e gambe per 5-10 minuti (a seconda della stagione,della latitudine e del fototipo cuta-neo) tra le 10 del mattino e le 3 del pome-riggio due volte la settimana
Metabolismo della vitamina D
➲La luce solare penetra nella cute e converte il precursore 7-deidrocolesterolo in colecalcifero-lo (o vitamina D3). Esiste anche una seconda forma di vitamina D (D2 o ergocalciferolo) di origine vegetale e identico significato metabo-lico.➲Successivamente la vitamina D viene meta-bolizzata a livello epatico diventando 25-OH-vit.D.
Metabolismo della vitamina D
➲ A livello renale l'enzima 25-idrossi-vitamina D-1α-idrossilasi converte l'ormone nella forma metabolicamente attiva (1,25-diidros-si-vitamina D o calcitriolo)
➲ La 25-idrossi-vitamina D-1α-idrossilasi è la fonte critica di produzione del calcitriolo ed è regolato principalmente dal paratormone.
➲ Recentemente è stata dimostrata la sua presenza anche in molti tessuti con funzione autocrina
Recettori della vitamina D
➲ L'1,25-OH-vit D esplica un ampio spettro di azioni mediante l'interazione con uno speci-fico recettore nucleare (VDR).
➲ Il complesso 1,25-OH-vitD+VDR è un ete-rodimero in grado di legarsi ai cosiddetti elementi di risposta alla vitamina D (VDRE) situati su specifiche regioni promoter dei geni target, modulandone la trascrizione.
Recettori della vitamina D
➲ Recentemente è stata ipotizzata l'esistenza di un recettore alternativo della vitamina D posizionato sulla membrana cellulare, che giustificherebbe l'esistenza di risposte rapi-de alla vitamina D. Questo recettore dopo l'interazione con l'1,25-OH-vitD attiverebbe una serie di secondi messaggeri in grado di sviluppare immediati effetti cellulari, altri-menti non spiegabili.
Dosaggio vitamina D
➲ Nonostante il calcitriolo sia 500-1000 volte più attivo del suo precursore (25-OH-vitami-na D) è proprio quest'ultimo il marcatore bio-logico utile per valutare lo stato della vitami-na D sistemica, in quanto più stabile, dotato di emivita maggiore e più facilmente misu-rabile.
Sorgenti di vitamina D
➲ La sorgente alimentare di vitamina D è as-sai scarsa (10% circa). Pochi sono infatti i cibi ricchi di vitamina D.
➲ Nei decenni passati, negli Stati Uniti e in parte in Europa, si è pensato di arricchire alcuni alimenti, principalmente il latte, con vitamina D, contribuendo a ridurre l'inciden-za di rachitismo.
Alimenti ricchi di vitamina D
➲ Pesci grassi (sal-mone, sardine, sgombro, tonno)
➲ Olio di fegato di merluzzo
➲ Uova
Livelli sierici di 25-OH-vit D
➲ Deficit severo <10 ng/ml➲ Deficit 10-20 ng/ml➲ Insufficienza 21-29 ng/ml➲ Valori normali 30-150 ng/ml➲ Tossicità >150 ng/ml
Livelli sierici di 25-OH-vit D
➲ I livelli sierici considerati desiderabili o, ri-spettivamente, insufficienti di vitamina D vengono oggi tendenzialmente innalzati ri-spetto al passato.
➲ Sono considerati potenzialmente rachitoge-ni i valori < 15 ng/ml, insufficienti i valori < 20 ng/ml e desiderabili i valori > 20 ng/ml.
Intossicazione da vitamina D
➲ L'intossicazione da vit. D è estremamente rara e per lo più causata da inavvertita as-sunzione di dosi eccessive di vitamina D. Si caratterizza da ipercalcemia e iperfosfate-mia.
➲ È interessante notare che poiché ogni ec-cesso di colecalciferolo è distrutto dalla luce solare, una prolungata esposizione al sole non può provocare intossicazione da vita-mina D
Fabbisogno di vitamina D
➲ Nel corso degli ultimi decenni si è assistito a un progressivo aumento dei livelli racco-mandati di vitamina D.
➲ Attualmente negli anziani si consigliano 800-1000 UI/die di vitamina D
➲ Nell'adulto si considerano sufficienti 400 UI/die
Fabbisogno di vitamina D
➲ L'Accademia Americana di Pediatria (AAP) ha ritenuto di suggerire un aumento dell'in-tegrazione vitaminica consigliata dalle 200 UI alle 400 UI/die (2008) nel lattante.
➲ Inoltre raccomanda che a tutti i bambini e a tutti gli adolescenti sia garantito un apporto giornaliero non inferiore a 400 UI/die (valu-tazione peraltro assai problematica, vista la difficoltà a valutare in ogni soggetto l'espo-sizione al sole e l'apporto dietetico)
Effetti della vitamina D
➲ La funzione nota da più tempo è quella di fattore regolatorio del metabolismo osseo e dell'omeostasi di calcio e fosforo, in stretta relazione con l'ormone paratiroideo (pre-senza di feedback negativo)
➲ Bassi livelli di vitamina D causano il riassor-bimento del tessuto osseo, mentre livelli ot-timali facilitano l'assorbimento di calcio e fo-sforo dal rene e dall'intestino.
Effetti extrascheletrici della vitamina D
➲ Oltre agli effetti sul metabolismo minerale e osseo è noto che la vitamina D è in grado di stimolare la produzione di proteine muscola-ri e sopratutto di attivare alcuni meccanismi di trasporto del calcio a livello del reticolo sarcoplasmatico muscolare, essenziali per la contrazione muscolare. In condizioni di ipovitaminosi D sono stati descritti quadri di miopatia dei muscoli prossimali degli arti.
Effetti extrascheletrici della vitamina D
➲ In corso di ipovitaminosi D sono state inoltre descritte sarcopenia, riduzione della forza muscolare con disturbi dell'equilibrio e con-seguente aumento dei rischi di cadute
➲ Una metanalisi rileva che 800 UI al giorno di vitamina D3 riducono il rischio di cadute del 72% rispetto al placebo.
Effetti extrascheletrici della vitamina D
➲ Altro ruolo rilevante è quello immunomodu-lante, per la regolazione di alcune funzioni dei linfociti T. Una carenza di vitamina D si associa a una maggiore predisposizione alle infezioni (in particolare alla TBC) e ad alcune patologie autoimmuni, quali la scle-rosi multipla.
Effetti extrascheletrici della vitamina D
➲ La vitamina D è in grado di modulare l'azio-ne di molte sostanze coinvolte nella regola-zione della pressione arteriosa e nella pro-gressione dell'aterosclerosi. La carenza di vitamina D si associa a una maggiore fre-quenza di infarto del miocardio, scompenso cardiaco e ischemia cerebrale.
Effetti extrascheletrici della vitamina D
➲ Oltre all'osservazione che alcuni tipi di tu-more sono più frequenti in quelle regioni dove minore è l'esposizione solare, è stato rilevato che il rischio di tumore della mam-mella, colon, prostata, e in parte pancreas, ovaio e linfomi sia nettamente maggiore nei soggetti con bassi livelli di vitamina D.
Effetti extrascheletrici della vitamina D
➲ L'effetto protettivo della vitamina D nei con-fronti delle patologie tumorali sembra dovu-to a un'azione diretta o indiretta dell' 1,25(OH)D che controlla l'attività di oltre 200 geni, compresi quelli che intervengono nella regolazione dei processi di proliferazione, differenziazione, apoptosi celluare e angio-genesi.
Effetti extrascheletrici della vitamina D
➲ La vitamina D è uno dei fattori in grado di controllare la secrezione insulinica e alcuni dati indicherebbero che buoni livelli di vita-mina D riducono il rischio di sviluppare dia-bete mellito.
Carenza di vitamina D
➲ Se pensiamo che l'essere umano passa oggi meno tempo al sole rispetto a ogni al-tra epoca storica, possiamo capire come mai il deficit di vitamina D sia così comune.
➲ Si stima che circa un miliardo di persone nel mondo (sopratutto anziani) sia carente di vi-tamina D.
Carenza di vitamina D in Italia
➲ Nonostante la lati-tudine del nostro paese, in realtà la popolazione Italiana è tra quelle in Eu-ropa con i livelli più bassi di vitamina D.
Cause di carenza di vitamina D:ridotta sintesi cutanea
➲ Per uso di filtri solari ➲ Per invecchiamento (riduzione 7-deidrossi-
colesterolo cutaneo)
➲ Stagione, latitudine (oltre i 35° di latitudine nord, ovvero Lampedusa, la vit. D che può essere sintetizzata da novembre a febbraio è poca o nulla)
➲ Pigmentazione cutanea
Cause di carenza di vitamina D:ridotta biodisponibilità
➲ Malassorbimento (fibrosi cistica, celiachia, morbo di Crohn, chirurgia bariatrica etc)
➲ Obesità (sequestro di vitamina D nel tessuto adiposo)
Cause di carenza di vitamina D:aumentato catabolismo
➲ Anticonvulsivanti, glucorticoidi, farmaci anti-rigetto (attivano il metabolismo della 25-idrossi-vitamina D e dell'1,25-idrossivitami-na D con trasformazione in acido calcitroico, inattivo).
Cause di carenza di vitamina D:allattamento al seno
➲ Scarso contenuto di vitamina D nel latte materno (circa 20 U.I. per litro)
Cause di carenza di vitamina D:ridotta sintesi di 25-OH-vit D
➲ Insufficienza epatica (se grave è possibile che vi sia incapacità a sintetizzare sufficien-te 25-OH-vitamina D)
Cause di carenza di vitamina D:ridotta sintesi di 1,25-OH-vit D
➲ Insufficienza renale cronica stadio 2 e 3 (GFR 31-89 ml/min/1,73 m²) causa ridotta escezione di fosforo e ridotti livelli di 1,25(OH)D
➲ Insufficienza renale cronica stadio 4 e 5 (GFR < 30 ml/min/1,73 m²) causa ipocal-cemia, ipoparatiroidismo secondario e osteodistrofia tenele
Cause di carenza di vitamina D:perdita urinaria di 25-OH-vit D
➲ Sindrome nefrosica (perdita di 25-OH- vit D legata alla vitamin-D binding protein)
Cause di carenza di vitamina D:malattie congenite
➲ Rachitismo vitamina D dipendente tipo 1 (mutazione del gene che codifica per la 25(OH)D-1α-idrossilasi renale)
➲ Rachitismo vitamina D dipendente tipo 2 (mutazione del gene che codifica per il re-cettore della vit.D)
➲ Rachitismo vitamina D dipendente tipo 3(sovrapproduzione di proteine leganti il DNA che causa resistenza nelle cellule bersaglio e livelli elevati di 1,25(OH)D
Cause di carenza di vitamina D:malattie congenite
➲ Rachitismo ipofosfatemico autosomico do-minante (mutazione del gene che codifica per il fibroblast growth factor-23)
➲ Rachitismo ipofosfatemico vitamina D resi-stente legato al cromosoma X (mutazione del gene PHEX che causa la presenza di elevati livelli di FGF-23 e di altre fosfatoni-ne)
Cause di carenza di vitamina D:malattie acquisite
➲ Osteomalacia indotta da tumore➲ Iperparatiroidismo primitivo (causa aumen-
tato passaggio di 25-OH-vit D a 1, 25-OH-vit D)
➲ Ipertiroidismo (aumentato metabolismo del-la 25-OH-vit D)
➲ Patologie granulomatose (sarcoidosi, tuber-colosi) e altre condizioni fra cui linfomi (con-versione da parte dei macrofagi del 25(OH)D in 1,25(OH)D )
Supplementazione di vitamina D
➲ La vitamina D3 (25-OH-vit D) è la forma preferibile di vitamina D da utilizzare, men-tre il ricorso al calcitriolo è consigliato solo in situazioni particolari (insufficienza renale medio-grave, grave malassorbimento, ipo-paratiroidismo), peraltro in associazione alla vitamina D3.
➲ Infatti il calcitriolo ha una brevissima emivi-ta, non ha possibilità di stoccaggio e ne-cessita di controlli periodici di calcemia e calciuria.
Supplementazione di vitamina D
➲ La farmacocinetica della vitamina D consen-te la somministrazione, in alternativa a quel-la giornaliera, di boli settimanali (5000-10.000 U.I.), mensili (25.000-50.000 U.I.), trimestrali (100.000-300.000 U.I.) o addirit-tura annuali (300.000-600.000 U.I.)
Supplementazione di vitamina D
➲ La vitamina D3 fino a 2000 UI/die può esse-re prescritta senza necessità di controllare la calcemia o i livelli di 25-OH-vit D
➲ In presenza di una grave carenza di vitami-na D è consigliabile iniziare il trattamento con un bolo (da 100.000 a 600.000 UI) per ripristinare i depositi, quindi proseguire con una dose di mantenimento