VITA, S FEDE IL PONTE 05 - parrocchiecorsico.it · vita. Una delle ragioni prin-cipali del crollo...

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.................................... ............................................................................................................................... I l calo delle nascite continua, ma il clima da campagna eletto- rale non aiuta a riflet- tere sulle vere cause di questa crisi. Nascono meno bambi- ni in Italia (464mila nel 2017) perché la riduzione della natali- tà dura da così tanto tempo che oggi ci sono meno donne che possono metterne al mondo: negli ultimi 10 anni le donne in età fertile, dai 15 ai 50 an- ni, sono calate di un milione (-900.000). Inoltre l’età media del parto è salita a quasi 32 anni (31,8), fatto che rende più complicato avere più figli nel corso della vita. Una delle ragioni prin- cipali del crollo demo- grafico, che in Italia ha portato il tasso di fecondità a 1,34 figli per donna, è stata la crisi economica. La mancanza di lavo- ro ha però inciso mag- giormente dove il welfare è meno effica- ce nel sollevare le per- sone dalla povertà e a compensare il costo del mantenimento dei figli. S enza un recupero dell’occupazione e sen- za prospettive di lavo- ri stabili, dunque, la natalità difficilmente potrà ripartire. Molte ricerche hanno dimostrato che l’incer- tezza e la precarietà .............................................................................................................................. V ITA, S CIENZA, F EDE fanno aumentare le convivenze rispetto ai matrimoni e calare le nascite. Salari molto bassi per i lavori meno qualificati, spesso as- sai precari, obbligano a lavorare stabilmente in due se si vuole cre- scere un figlio, e non sempre basta. Quello che si nota oggi, tuttavia, è che la mancanza di figli ca- ratterizza sempre di più anche gli uomini e le donne con istruzio- ne elevata e carriere migliori. Investire molto sulle proprie competenze sposta così tanto in avanti il momento per costituire una famiglia che a risentirne è la natalità. D’altra parte oggi ci sono più per- sone, sia uomini che donne, che non inten- dono rinunciare alla carriera o ad altre co- se per far posto a dei bambini. E'un cambio culturale con il quale si deve fare i conti. Chi invece continua a nutrire il sogno di una famiglia deve rappor- tarsi a un contesto culturale ed economico che in Italia disincenti- va la parità: mentre gli uomini con prole risultano più attivi sul mercato del lavoro, per le donne vale esat- tamente il contrario. Maternità e lavoro non riescono ancora ad an- dare d’accordo. . C ULLE V UOTE Il dilemma dei rapporti tra scienza e fede cristiana sta acquistando un' importanza cruciale per la nostra società Per capire se ci sia o meno un conflitto La ricerca scientifica ha dimostrato che, già in una fase precoce della gestazione, il feto è in grado di percepire gli odori e i sapori e questo, una volta nato, lo guiderà istintivamente a preferire e ricer- care l’odore della madre re il normale svolgi- mento dei processi ge- nerativi. Essi sono invece ne- gativi, e pertanto non si possono condividere, quando implicano la soppressione di esseri umani o usano mezzi che ledono la dignità della persona oppure sono adottati per fina- lità contrarie al bene integrale dell'uomo. ........................................................................ È convinzione della Chiesa che ciò che è umano non solamente è accolto e rispettato dalla fede, ma da essa è anche purificato, in- nalzato e perfezionato. Dio, dopo aver crea- to l'uomo a sua imma- gine e somiglianza, ha qualificato la sua crea- tura come « molto buo- na » per poi assumerla nel Figlio. . La crisi economica ha giocato un ruolo determinante nel crollo delle nascite nel nostro Paese. Per intuirlo non sono necessarie ricerche particolari. Tuttavia è utile analizzare a fondo come e perché le difficoltà hanno trasformato la composizione delle famiglie italiane Sant'Adele, Ss.PietroPaolo, SpiritoSanto ............................................................................................................................................ LeemozionidiMariaGrazia IL MIRACOLO CHE SI RINNOVA S ono una puericultri- ce e lavoro presso la Cli- nica Mangiagalli di Mi- lano. Ho prestato ser- vizio per 20 anni in Patologia Neonatale. In questo reparto ho potuto vedere come la nascita di un bimbo è quasi sempre accom- pagnata da preoccupa- zione e qualche soffe- renza. Questi neonati, molte volte nati prima del tempo così piccoli e fra- gili, lasciano spazio a sentimenti diversi. Ma vedere con quanta forza si attaccano alla vita e con quanto affet- to vengono accuditi, non solo dai genitori, ti fa esultare per ogni piccolo progresso: dal- la prima volta che la mamma lo può tenere in braccio alla prima volta che riesce a suc- chiare da solo. S ono tutti traguardi che lasciano un segno e ti danno la voglia di continuare il tuo lavo- ro. Attualmente sono in servizio nel reparto Nido Fisiologici/Sala Parto. Il mio compito consiste nell’affiancare i genitori, e in modo particolare le mamme, nell’accudire il neona- to durante i suoi primi giorni di vita. Qui i neo- nati sono più vivaci e paffutelli. Vederli suc- chiare al seno della lo- ro mamma è una vera gioia. Malgrado le fati- che legate al momento della nascita è sempre una vera gioia. Ogni tanto mi fermo a guardarli con stupore. Vedere che queste crea- ture si formano e cre- scono dentro di te mi fa pensare ad un miracolo e, anche come mamma, mi viene da dire che, malgrado le preoccu- pazioni, le fatiche e le difficoltà che si potran- no incontrare, ne vale la pena. Maria Grazia Quanti sanno che un cuore già batte a 18 giorni dal concepimen- to e che il bambino è completo a 12 settima- ne (3 mesi) e impiega gli altri 6 mesi solo per ingrandirsi? La Chiesa cattolica, nel proporre principi e va- lutazioni morali per la ricerca biomedica sulla vita umana, attinge alla luce sia della ragione sia della fede, contri- buendo ad elaborare una visione integrale dell'uomo e della sua vocazione, capace di accogliere tutto ciò che di buono emerge dalle opere degli uomini e dalle varie tradizioni culturali e religiose, che non raramente mostrano una grande riverenza per la vita. Negli ultimi decenni le scienze mediche hanno sviluppato in modo considerevole le loro conoscenze sulla vita umana negli stadi inizia- li della sua esistenza. Esse sono giunte a co- noscere meglio le strutture biologiche dell'uomo e il processo della sua generazione. Questi sviluppi sono certamente positivi e meritano di essere so- stenuti, quando servo- no a superare o a cor- reggere patologie e concorrono a ristabili- ......................................................................................................... ........................................................................ ............ IL P ONTE n. 05 03 Feb. 2019 Anno I si: si ha più pena o ci si indigna e mobilita di più per animali mal- trattati ed uccisi (con tutto il rispetto che gli animali meritano, poi- ché anche loro creatu- re) e si resta magari semplicemente sbalor- diti e impressionati di fronte ad un anziano abbandonato a se stesso, a episodi di ma- lasanità, a quaranta- nove migranti che va- gano per diciannove giorni nel Mediterra- neo, a milioni di per- sone che ancora patiscono la fame nel mondo per uno squili- brio ed un’ingiustizia generata dall’opulento occidente che pur di non ridistribuire equa- ragazzino che si è poi “ingenuamente” giusti- ficato dicendo che in realtà non lo voleva fare. Celebrare la vita a fron- te di Nereo, senzatetto di Roma, travolto da un’italiana che fermata dalla polizia ha rispo- sto “candidamente” che non si era accor- ta di nulla; così come di tante altre vittime di incidenti a cui non si presta soccorso. Questi sono alcuni esempi che dicono, pe- rò, come ormai sembra che non si abbia più attenzione, considera- zione e rispetto per il valore della vita e, dunque, delle per- sone, giungendo poi talvolta a dei parados- di questo mondo disquisiscano su chi tocca salvare la vita di uomini, donne e bam- bini, senza lasciarsi sfiorare dal dubbio che forse anche la vita di una singola persona è comunque un bene ed un valore più gran- de e non equiparabile a qualsiasi altra cosa. C redo sia importante esaltare e celebrare la vita, anche a fronte di una crescente aggres- sività che si manifesta in forme di bullismo che portano a scaricare aggressività, noia, pau- re ed insicurezza su i più deboli qual era, tra i tanti, Aid Abdellah clochard francese di cinquantasei anni uc- ciso a Palermo da un Di questi tempi più che mai credo sia im- portante dedicare una giornata in cui cele- brare ed esaltare la sacralità della vita. Tempi, quelli attuali, nei quali sembra che la vita valga ben poco. In questo momento epocale, ad esempio, in cui stiamo vivendo il dramma di forti flus- si migratori da parte di uomini e donne che fuggono da situazioni di povertà, di guerra, di persecuzione, alla ri- cerca di una speranza nel futuro, di una so- la propria vita, metten- dola a repentaglio, ecco che cresce sem- pre più una sorta di indifferenza, d’insen- sibilità e sofferenza verso chi si presenta, anche illusoriamente di fronte ai confini del continente europeo, restando per giorni in balìa delle onde, in at- tesa che i grandi capi mente le ricchezze di questo pianeta, conti- nua a sentenziare iner- te la condanna a morte di tante vite. Ecco perché occorre una giornata che ci ri- cordi la sacralità di ogni vita, la dignità di ogni persona, l’impe- gno a combattere per il rispetto e la difesa della vita in tutte le sue forme. E’una giornata che ri- chiama tutti noi a que- sto impegno e a questa responsabilità, non chiudendoci nell’indif- ferenza e nell’egoismo; interessandoci del no- stro vicino; rispettan- do chi ha idee diverse dalle nostre; denun- ciando violenze e abusi; avendo cura dell’ambiente e cre- scendo nel senso civico. E tutto ciò per rendere più bella e dignitosa la vita altrui e la propria. don Gabriele La giornata di oggi ci induce ad una attenta riflessione sui recenti fatti di cronaca LA S ACRALITA' DELLA V ITA nel contesto storico attuale

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Il calo delle nascite continua, ma il clima da campagna eletto-rale non aiuta a riflet-tere sulle vere cause di questa crisi. Nascono meno bambi-ni in Italia (464mila nel 2017) perché la riduzione della natali-tà dura da così tanto tempo che oggi ci sono meno donne che possono metterne al mondo: negli ultimi 10 anni le donne in etàfertile, dai 15 ai 50 an-ni, sono calate di un milione (-900.000). Inoltre l’età media del parto è salita aquasi 32 anni (31,8),fatto che rende più complicato avere piùfigli nel corso della vita. Una delle ragioni prin-cipali del crollo demo-grafico, che in Italia ha portato il tasso difecondità a 1,34 figli per donna, è stata la crisi economica. La mancanza di lavo-ro ha però inciso mag-giormente dove il welfare è meno effica-ce nel sollevare le per-sone dalla povertà e a compensare il costo del mantenimento dei figli.

Senza un recupero dell’occupazione e sen-za prospettive di lavo-ri stabili, dunque, la natalità difficilmentepotrà ripartire. Molte ricerche hanno dimostrato che l’incer-tezza e la precarietà ..

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VITA, SCIENZA, FEDE

fanno aumentare le convivenze rispetto aimatrimoni e calare le nascite. Salari molto bassi per i lavori meno qualificati, spesso as-sai precari, obbligano a lavorare stabilmentein due se si vuole cre-scere un figlio, e non sempre basta.

Quello che si nota oggi, tuttavia, è che la mancanza di figli ca-ratterizza sempre di più anche gli uomini e le donne con istruzio-ne elevata e carriere migliori. Investire molto sulle proprie competenze sposta così tanto in avanti il momento per costituire una famiglia che a risentirne è la natalità. D’altra parte oggi ci sono più per-sone, sia uomini che donne, che non inten-dono rinunciare alla carriera o ad altre co-se per far posto a dei bambini. E'un cambio culturale con il quale si deve fare i conti.Chi invece continua anutrire il sogno di unafamiglia deve rappor-tarsi a un contesto culturale ed economico che in Italia disincenti-va la parità: mentre gli uomini con prole risultano più attivi sul mercato del lavoro, per le donne vale esat-tamente il contrario. Maternità e lavoro non riescono ancora ad an- dare d’accordo..

CULLE VUOTE

Il dilemma dei rapporti tra scienza e fede cristiana sta acquistando un' importanza cruciale per la nostra società

Per capire se ci sia o meno un conflitto

La ricerca scientifica ha dimostrato che, già in una fase precoce della gestazione, il feto è in gradodi percepire gli odori e i sapori e questo, una volta nato, lo guiderà istintivamente a preferire e ricer-care l’odore della madre

re il normale svolgi-mento dei processi ge-nerativi. Essi sono invece ne- gativi, e pertanto non si possono condividere, quando implicano la soppressione di esseri umani o usano mezzi che ledono la dignità della persona oppure sono adottati per fina-lità contrarie al bene integrale dell'uomo.

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È convinzione della Chiesa che ciò che è umano non solamente è accolto e rispettatodalla fede, ma da essaè anche purificato, in-nalzato e perfezionato.

Dio, dopo aver crea-to l'uomo a sua imma-gine e somiglianza, ha qualificato la sua crea-tura come « molto buo-na » per poi assumerla nel Figlio..

La crisi economica ha giocato un ruolo determinante nel crollo delle nascite nel nostro Paese.Per intuirlo non sono necessarie ricerche particolari. Tuttavia è utile analizzare a fondo come e perché le difficoltà hanno trasformato la composizione delle famiglie italiane

Sant'Adele, Ss.PietroPaolo, SpiritoSanto

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Le emozioni di Maria Grazia IL MIRACOLO CHE SI RINNOVA

Sono una puericultri-ce e lavoro presso la Cli-nica Mangiagalli di Mi-lano. Ho prestato ser-vizio per 20 anni in Patologia Neonatale. In questo reparto ho potuto vedere come la nascita di un bimbo è quasi sempre accom-pagnata da preoccupa-zione e qualche soffe-renza. Questi neonati, molte volte nati prima del tempo così piccoli e fra-

gili, lasciano spazio a sentimenti diversi. Ma vedere con quanta forza si attaccano alla vita e con quanto affet-to vengono accuditi, non solo dai genitori, ti fa esultare per ogni piccolo progresso: dal-la prima volta che la mamma lo può tenere in braccio alla prima volta che riesce a suc-chiare da solo.

Sono tutti traguardi che lasciano un segno e ti danno la voglia di continuare il tuo lavo-ro. Attualmente sonoin servizio nel reparto Nido Fisiologici/Sala Parto. Il mio compito consiste nell’affiancare i genitori, e in modo particolare le mamme, nell’accudire il neona-to durante i suoi primi giorni di vita. Qui i neo-nati sono più vivaci e paffutelli. Vederli suc-chiare al seno della lo-ro mamma è una vera gioia. Malgrado le fati-che legate al momento della nascita è sempre una vera gioia. Ogni tanto mi fermo a guardarli con stupore. Vedere che queste crea- ture si formano e cre-scono dentro di te mi fa pensare ad un miracolo e, anche come mamma, mi viene da dire che, malgrado le preoccu-pazioni, le fatiche e le difficoltà che si potran-no incontrare, ne vale la pena. Maria Grazia

Quanti sanno che un cuore già batte a 18 giorni dal concepimen-to e che il bambino è completo a 12 settima-ne (3 mesi) e impiega gli altri 6 mesi solo peringrandirsi? La Chiesa cattolica, nel proporre principi e va-lutazioni morali per la ricerca biomedica sulla vita umana, attinge alla luce sia della ragione sia della fede, contri-buendo ad elaborare una visione integrale dell'uomo e della sua vocazione, capace di accogliere tutto ciò che di buono emerge dalle opere degli uomini e dalle varie tradizioni culturali e religiose, che non raramente mostrano una grande riverenza per la vita. Negli ultimi decenni le scienze mediche hanno sviluppato in modo considerevole le loro conoscenze sulla vita umana negli stadi inizia-li della sua esistenza. Esse sono giunte a co-noscere meglio le strutture biologiche dell'uomo e il processo della sua generazione. Questi sviluppi sono certamente positivi e meritano di essere so-stenuti, quando servo-no a superare o a cor-reggere patologie e concorrono a ristabili-

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IL PONTE n. 0503 Feb. 2019Anno I

si: si ha più pena o ci si indigna e mobilita di più per animali mal-trattati ed uccisi (con tutto il rispetto che gli animali meritano, poi-ché anche loro creatu-re) e si resta magari semplicemente sbalor-diti e impressionati di fronte ad un anzianoabbandonato a se stesso, a episodi di ma-lasanità, a quaranta-nove migranti che va- gano per diciannove giorni nel Mediterra-neo, a milioni di per-sone che ancora patiscono la fame nel mondo per uno squili-brio ed un’ingiustizia generata dall’opulentooccidente che pur dinon ridistribuire equa-

ragazzino che si è poi “ingenuamente” giusti-ficato dicendo che in realtà non lo voleva fare.Celebrare la vita a fron-te di Nereo, senzatetto di Roma, travolto da un’italiana che fermata dalla polizia ha rispo-sto “candidamente” che non si era accor-ta di nulla; così comedi tante altre vittime di incidenti a cui nonsi presta soccorso.

Questi sono alcuni esempi che dicono, pe-rò, come ormai sembra che non si abbia più attenzione, considera-zione e rispetto per il valore della vita e, dunque, delle per-sone, giungendo poi talvolta a dei parados-

di questo mondodisquisiscano su chi tocca salvare la vita di uomini, donne e bam-bini, senza lasciarsi sfiorare dal dubbioche forse anche la vita di una singola persona è comunque un bene ed un valore più gran-de e non equiparabilea qualsiasi altra cosa. Credo sia importante esaltare e celebrare la vita, anche a fronte di una crescente aggres-sività che si manifesta in forme di bullismo che portano a scaricare aggressività, noia, pau-re ed insicurezza su i più deboli qual era, tra i tanti, Aid Abdellahclochard francese dicinquantasei anni uc-ciso a Palermo da un

Di questi tempi più che mai credo sia im-portante dedicare una giornata in cui cele-brare ed esaltare la sacralità della vita. Tempi, quelli attuali, nei quali sembra che la vita valga ben poco. In questo momento epocale, ad esempio, in cui stiamo vivendo il dramma di forti flus-si migratori da parte di uomini e donne chefuggono da situazioni di povertà, di guerra, di persecuzione, alla ri- cerca di una speranzanel futuro, di una so- la propria vita, metten-dola a repentaglio, ecco che cresce sem-pre più una sorta di indifferenza, d’insen-sibilità e sofferenza verso chi si presenta, anche illusoriamentedi fronte ai confini del continente europeo, restando per giorni in balìa delle onde, in at-tesa che i grandi capi

mente le ricchezze di questo pianeta, conti-nua a sentenziare iner-te la condanna a morte di tante vite. Ecco perché occorre una giornata che ci ri-cordi la sacralità di ogni vita, la dignità di ogni persona, l’impe-gno a combattere per il rispetto e la difesa della vita in tutte le sue forme. E’una giornata che ri-chiama tutti noi a que-sto impegno e a questa responsabilità, non chiudendoci nell’indif-ferenza e nell’egoismo; interessandoci del no-stro vicino; rispettan-do chi ha idee diverse dalle nostre; denun-ciando violenze e abusi; avendo cura dell’ambiente e cre-scendo nel senso civico. E tutto ciò per rendere più bella e dignitosa la vita altrui e la propria. don Gabriele

La giornata di oggi ci induce ad una attenta riflessione sui recenti fatti di cronaca

LA SACRALITA' DELLA VITA nel contesto storico attuale

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«alleanza tra le gene-razioni», come ci ricor-da con insistenza Papa Francesco.

Così si consolida la certezza per il domani dei nostri figli e si spa-lanca l’orizzonte del dono di sé, che riempie di senso l’esistenza.«Il cristiano guarda alla realtà futura, quel-la di Dio, per viverepienamente la vita con i piedi ben pianta-ti sulla terra e rispon-dere, con coraggio, alle innumerevoli sfide», antiche e nuove. La mancanza di unlavoro stabile e digni-toso spegne nei più giovani l’anelito al fu-

circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisogno-sa dell’essenziale.Nello stesso tempo ci è chiesta la cura di chi soffre per la malat-tia, per la violenza subita o per l’emargi-nazione, con il rispettodovuto a ogni essere umano quando si pre-senta fragile.

Non vanno poi dimen-ticati i rischi causati dall’indifferenza, dagli attentati all’integrità e alla salute della «casa comune», che è il no-stro pianeta. La vera ecologia è sem-pre integrale e custo-disce la vita sin dai primi istanti.La vita fragile si gene-ra in un abbraccio: «La difesa dell’inno-cente che non è nato deve essere chiara, ferma e appassionata,perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l’amore per ogni persona al di là

del suo sviluppo». Alla piaga dell’aborto -che non è un male minore, è un crimine– si aggiunge il dolore per le donne, gli uo-mini e i bambini la cui vita, bisognosa di tro-vare rifugio in una terra sicura, incontra tentativi crescenti di «respingere profughie migranti verso luo-ghi dove li aspettano persecuzioni e vio-lenze».

Incoraggiamo quindi la comunità cristiana e la società civile ad accogliere, custodire e promuovere la vita umana dal concepi-mento al suo naturaletermine. Il futuro ini-zia oggi: è un investi-mento nel presente, con la certezza che «la vita è sempre un bene», per noi e per i nostri figli. Per tutti. È un bene desiderabi-le e conseguibile..

Il contesto più vero dove far sorgere una vita e coltivarla è quello dell’amore.Papà e mamma, acco-gliendo un figlio, pro-mettono a lui amore, cura, stabilità, attenzio-ne. Questa promessa non può essere tradita, perché i figli ne hanno bisogno per guardare con speranza al loro domani.Oggi le cose sembrano cambiare perché preva-le il desiderio, quello che facilmente si tra-muta in diritto. Il desi-derio di un figlio ha condotto a un supera-mento della famiglia e, ancora di più, al supe-ramento della comple-mentarietà tra l’uomo e la donna. Il figlio del desiderio ha un futuro condizionato: può essere rifiutato, deve essere all’altezza delle aspettative. Ben diverso è l’amore; è la promessa che un uo-mo e una donna fannoa un figlio, impegnan-dosi per lui in modo incondizionato sin da quando è più indifeso.

Custodire la vita u-mana nascente è unatto di fiducia verso il futuro.Ai bambini si affianca-no, forse più che in pas-sato, i nonni. Ciò è do-

vuto al fatto che gli anziani devono occu-parsi dei più piccoli assistendoli, accompa-gnandoli, curandoli, quando i genitori sono impegnati.

L’affiancamento non è solo una necessità, ma è anche una comple-mentarietà. I bambini sono il futuro, gli anzia-ni sono la memoria del-la vita. Sono maestri dell’essenziale: tra-smettono ciò che han-no acquisito nella loro

12Come è noto la nascita di un nipote comporta implicazioni fortissime,emotive e affettive. Generalmente, i nonni instaurano coi nuovi arrivati un rapporto diretto e istintivo, mol-to solido basato su fi-ducia e complicità. Mentre i genitori si oc-cupano dei figli, pen-sando e facendo mille altre cose, i nonni tro-vano sempre uno spa-zio da dedicare com-

pletamente ai nipotini.I nonni, specialmentela nonna materna, sono i pilastri dellafamiglia, persone car-dine in particolare nel rapporto coi nipoti. Loro rappresentano il legame generazionale che si mostra nei picco-li gesti d’affetto, dalla merendina preparata con cura al gioco per-missivo e comprensivo che spesso irrita i ge-nitori..

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lunga vita e lo donanocome un concentratodi sapienza. Lo ricorda la Scrittura: «Non tra-scurare i discorsi dei vecchi, perché anch’es-si hanno imparato dai loro padri; da loro im-parerai il discernimen-to e come rispondere nel momento del bi-sogno».

Non di rado i nonni sono i primi e più inci-sivi catechisti.In un contesto di forteindividualismo, caratte-

I figli non sono un pro-blema di biologia riproduttiva, ma un dono, fa palpitare i cuori dei genitori e riapre il futuro. I figli sono la gioia della famiglia e della società.

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«Tutti noi siamo chiamati,» scrivono i presuli nel testo diffu-so in questi giorni,«all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni condi-zione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisogno-sa dell’essenziale» e alla «cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o perl’emarginazione».Gli anziani, che arric-chiscono questo nostro Paese, sono la memo-ria del popolo. Dalla singola cellula all’intera composizionefisica del corpo, dai pen-sieri, dalle emozioni e dalle relazioni di vitaspirituale, non vi è di-mensione dell’esisten-za umana che si

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Celebrare la Giornata per la vita significa tenere insieme le generazioni all’interno della famiglia: nonni, genitori, bambini

Tra le altre cose, i vescovi italiani chiedono maggiore attenzione(cure, e investimenti) a tutto ciò che segna l'alba e il tramonto dell'esistenza umana. Perché speranza e memoria sono intrecciate. Perché anche così si misura il tasso di civiltà di un Paese. Questo è, in sintesi, il Messaggio dei vescovi italiani per la 41° Giornata per la vita, che si celebra oggi

turo e aggrava il calodemografico, dovuto anche ad una mentali-tà antinatalista che,«non solo determina una situazione in cui l’avvicendarsi delle generazioni non è più assicurato, ma rischia di condurre nel tempo a un impoverimento economico e a una perdita di speranza nell’avvenire». Si rende sempre più necessario un patto per la natalità, che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo gene-rativo del nostro Paese.

Labbraccio alla vitafragile genera futuro.Per aprire il futuro siamo chiamati all’ac-coglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni condizione e

LA LORO MISSIONE

rizzato dall’autonomia assoluta, la famiglia ricorda che tutti siamo inseriti in un contesto di relazioni. La famiglia è antidoto alla società del profitto perché viverapporti all’insegna della gratuità. Proprio gli anziani insegnano ai giovani, troppo innamorati di sé stessi, che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.Bambini e anziani rap-presentano i due poli della vita, ma sono i più vulnerabili, spessoi più dimenticati.Una società che abbandona i bambini e che emargina glianziani recide le sueradici e oscura il suo futuro.

Lo ricordava tempo fa il Santo Padre: “Ogni volta che un bambinoè abbandonato e un anziano emarginato, si compie non solo un atto di ingiustizia, ma si sancisce anche il fallimento di quella società.” Invece, pren-dersi cura dei piccoli e degli anziani è una scelta di civiltà. Ed è anche il futuro, perché i piccoli, i bam-bini, i giovani porteran-no avanti quella società con la loro forza, la loro giovinezza, e gli anzia-ni la porteranno avan-ti con la loro saggezza e la loro memoria..

trasformi nel tempo, “ringio-vanendosi" an-che nella maturità e nell’anzianità, quando non si spegne l’entusia-smo di essere in questo mondo.

Accogliere, servire, promuovere la vita u- mana e custodire la sua dimora che è la terra significa scegliere di rin-novarsi e rinnovare, di lavorare per il bene comune guardandoin avanti. Proprio lo sguardo sag-gio e ricco di esperienza degli anziani consentirà di rialzarsi dai terremo-ti, geologici e dell’anima, che il nostro Paese attraversa. Costruiamo oggi, pertanto, una solidale

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ANZIANI, NONNI

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"ACCETTARE LA VITA IN TUTTE LE SUE STAGIONI, PRIMA E DOPO LA NASCITA

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