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ScreenLine®
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Benvenuti in ScreenLine® 4
Principali caratteristiche della tenda in vetrocamera ScreenLine® 4
Caratteristiche aggiuntive del prodotto ScreenLine® 6
Tabelle di fattibilità 9
1. Come determinare lo spessore del vetro 10
2. Flessione del vetro 11
3. Verifica di fattibilità 15
Modulo d’ordine 16
Controllo al ricevimento 18
Precauzioni al montaggio 19
Controllo finale 23
Trasporto e stoccaggio 24
Posa in opera 25
Garanzia 32
Applicazioni speciali 39
Piano di qualità del produttore 40
Certificazioni 41
Caratteristiche spettrofotometriche di un sistema integrato 43
1. Definizione delle facce di un sistema integrato 43
2. Caratteristiche spettrofotometriche 44
3. Resa del colore 48
4. Bilancio energetico 52
5. Sollecitazioni meccaniche di natura termica 56
6. Ponti termici 59
ScreenLine®
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Benvenuti in ScreenLine®
ScreenLine
La società Pellini S.p.A. è produttrice di tende tecniche e - con il marchio ScreenLine® - di tende appo-
sitamente realizzate per essere inserite all’interno di vetrate isolanti.
Pertanto i componenti utilizzati, lo standard produttivo, i controlli effettuati, le macchine e lo stabili-
mento di produzione debbono soddisfare appieno questo requisito.
La tenda ScreenLine® utilizza un sistema brevettato di trasmissione del moto e si pone all’interno delle
canaline distanziatrici.
Per questa ragione, assicura l’ermeticità del vetrocamera e consente al produttore di vetrate isolanti
di utilizzare le proprie metodologie di lavoro sugli impianti automatici.
I dispositivi di trasmissione magnetica, il sistema d’assemblaggio e di connessione elettrica sono
coperti da appositi brevetti internazionali di proprietà di Pellini S.p.A.
Principali caratteristiche della tenda in vetrocamera ScreenLine®
Ermeticità del sistema
Il kit ScreenLine® s’inserisce nel vetrocamera senza pregiudicare le peculiari caratteristiche di
quest’ultimo, lasciando inalterata l’ermeticità del giunto, legata unicamente ai sigillanti utilizzati ed
alle tecnologie seguite dal trasformatore (produttore di vetrate isolanti), nel rispetto della norma
EN 1279/2 che fissa l’indice di penetrazione del vapore Ip ad un valore inferiore al 20%.
Tale valore è rilevato in laboratorio dopo opportuni cicli d’invecchiamento su campioni di
vetrocamera.
Trasmissione magnetica
La movimentazione della tenda interna al vetrocamera, nel sistema magnetico, avviene attraverso una
coppia di magneti interfacciati, posti all’interno ed all’esterno del vetrocamera. L’assenza di contatto
fra le due parti, oltre a garantire la chiusura del sistema, assicura una maggiore durata dei compo-
nenti interni non essendo rigidamente vincolati ai dispositivi d’azionamento esterni.
I magneti utilizzati sono al Neodimio N35H, permanenti, resistenti ad alte temperature (fino a 120°C),
con doppio rivestimento superficiale, per resistere meglio alle ossidazioni ed ancorarsi maggiormen-
te al supporto.
Facilità di montaggio
I kit ScreenLine® sono stati progettati per essere montati direttamente sulle linee di produzione auto-
matica delle vetrocamere, riducendo al minimo le operazioni ed i tempi d’assemblaggio con soluzio-
ni esclusive (brevettate).
La garanzia sul prodotto finito (kit con vetrocamera), è valida qualora siano rispettate le modalità di rea-
lizzazione suggerite dal Manuale ScreenLine®, relativamente ai punti:
• lavaggio vetri
• assemblaggio del kit
• sigillatura
Nel Manuale sono inoltre indicate le modalità di trasporto e conservazione in magazzino della
vetrocamera con il kit incorporato.
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5ScreenLine
Componenti non fogging
I componenti utilizzati per la fabbricazione del kit ScreenLine®, destinati all’interno del vetrocamera,
sono stati appositamente ricercati per evitare il rilascio di sostanze che possano pregiudicare la tra-
sparenza della vetrata (effetto fogging), nei limiti fissati dalla norma EN 1279/6. Istituti esterni hanno
certificato tale caratteristica ed anche nel laboratorio Pellini si effettuano continui controlli sui lotti di
materiali in ingresso per utilizzare in produzione solo componenti idonei.
Durata
Nel laboratorio Pellini si eseguono periodicamente test di durata (life test) che stabiliscono il numero
minimo di cicli da superare senza anomalie riscontrabili sul kit.
L’attitudine all’utilizzo dei kit ScreenLine® all’interno delle vetrate isolanti è stato verificata da istituti
e laboratori esterni, sottoponendo a test ciclici i vari kit, in presenza di temperature elevate, per
dimostrarne la durata superiore alla garanzia che normalmente viene data ad una vetrata isolante.
In tutti i test sono stati superati i 20.000 cicli completi di salita e discesa su kit con superficie massi-
ma fattibile.
I componenti del gruppo magnetico interno (ingranaggio e vite senza fine) sono lavorati con mac-
chine utensili a controllo numerico ed induriti superficialmente.
Il riduttore del motore interno è completamente realizzato in acciaio. Gli ingranaggi sono dentati, la
corona esterna brocciata, i supporti planetari presentano rullini guida riportati. In uscita sono presenti
due cuscinetti.
La scheda elettronica del motore interno ha superato il severo test di durata presso l’Ente
Certificatore Tedesco TÜV, attraverso le prove di shock termici e meccanici in accordo alle norme
DIN EN 60068-2-14 e DIN EN 60068-2-29.
Tutte le tende prodotte con il marchio ScreenLine® sono garantite per un funzionamento di 5 anni.
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Caratteristiche aggiuntive del prodotto ScreenLine®
Il kit ScreenLine®, inserito all’interno delle canaline distanziatrici, non modificandone le caratteristi-
che, assicura alcuni indubbi vantaggi quali:
• protezione nel tempo contro agenti atmosferici, polvere e sporco
• protezione nel tempo contro deformazioni o danneggiamenti
• assenza di manutenzione
• mantenimento nel tempo della qualità delle tende
• resistenza delle lamelle e dei componenti della tenda ai raggi UV senza ingiallimenti
• schermatura integrata alle radiazioni solari
• riduzione efficace dei valori di trasmissione termica
• possibilità di realizzare in fabbrica il componente finito (vetrocamera con tenda incorporata)
a costi generali contenuti e qualità garantita.
Altre caratteristiche sono legate al modo di produrre le tende ed ai componenti utilizzati.
Ricordiamo alcune caratteristiche più significative.
Formatura delle lamelle
Le lamelle sono realizzate con una particolare cura, considerando la loro estetica una qualità impor-
tante per conferire eleganza e prestigio al prodotto. Per questo sono stati introdotti nel ciclo pro-
duttivo criteri di lavorazione con macchine a controllo computerizzato per la bombatura e la finitura
delle lamelle.
Cassonetti e fondali in alluminio
Un altro carattere che distingue la qualità del prodotto ScreenLine® è la realizzazione in alluminio
estruso verniciato sia dei cassonetti che dei fondali, elemento di differenziazione dalle produzioni in
lamiera.
Fondale liscio
Prerogativa importante è l’assenza di finiture o tappi sul fondale che si presenta perfettamente liscio;
con il vantaggio estetico di una linea formalmente pulita, e quello pratico di escludere la possibilità
che componenti della tenda si stacchino depositandosi sul fondo interno del vetrocamera.
Canaline estruse
Tutte le canaline utilizzate nei kit ScreenLine® sono in alluminio estruso, a garanzia di qualità e robu-
stezza. È così possibile ottenere quelle configurazioni geometriche che meglio rispondono alle richie-
ste estetiche e funzionali.
Marchio
Sul fondale è presente il marchio in rilievo che caratterizza il prodotto con il logotipo ScreenLine®,
assicurandone l’originalità.
Monocomando
Le due funzioni di sollevamento e orientamento sono comandate con un’unica corda, ottenendo una
sintesi formale che permette di comandare l’azionamento della tenda senza compromettere la sem-
plicità estetica.
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Comando smontabile
Il nuovo comando magnetico esterno a corda, di limitato ingombro in altezza, presenta un sistema
di facile rimozione dal vetro, per permetterne una più accurata pulizia. Inoltre è sinonimo di sicurez-
za per i minori, poiché si stacca da solo se tirato con carichi elevati
Comando scorrevole
Azionare la tenda plissettata con un comando scorrevole sul vetro che all’occorrenza può essere
rimosso, rende il sistema estremamente veloce, facilmente intuibile, libero di funzionare nelle 4 dire-
zioni, compreso il funzionamento inclinato.
Comando dal basso
Per facilitare la movimentazione delle lamelle per applicazioni a davanzale, ScreenLine® offre la solu-
zione con comando dal basso attraverso un pomolo rimovibile. Il movimento viene trasmesso alla
parte superiore della tenda con due rinvii ed una trasmissione completamente contenuti nella cana-
lina laterale, senza rubare luce interna.
Tendicorda
Un miglioramento della linea del prodotto è stato ottenuto con l’introduzione del tendicorda che per-
mette di fissare la corda in posizione perfettamente verticale assicurandone un andamento rettilineo.
Versatilità
La possibilità di passare senza problemi dal sistema di comando esterno manuale ad un comando
esterno motorizzato, con una sostituzione semplice e immediata, senza dover ricorrere a modifiche
intrinseche al sistema, ne determina una versatilità particolare, facendone una caratteristica prefe-
renziale.
Asta removibile
Il progetto di ScreenLine® ha tenuto conto anche di situazioni particolari nelle quali è preferibile otte-
nere un sistema libero dalla presenza di un comando esterno visibile per non interrompere la conti-
nuità della vetrata.
Dove si desideri riservare l’accesso al comando solo al personale autorizzato; negli ospedali, per un
fattore igienico; nelle scuole per un fattore di ordine e sicurezza; nei ristoranti, nelle serre, nelle pisci-
ne, nei luoghi pubblici in generale.
ScreenLine® dedica a queste esigenze un comando esterno con asta removibile, che può essere sgan-
ciata e riposta dopo la regolazione della tenda.
Comando a pomolo
Il comando a pomolo, nella versione a scomparsa, offre la medesima funzionalità senza possibilità
d’accesso, limitata però al solo movimento di orientamento.
Totale contenimento
Il Kit ScreenLine® nella versione rullo, si presenta interamente contenuto all’interno della cornice delle
canaline distanziatici e della speciale mantovana superiore che bloccano il passaggio di luce diretta.
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Due soli cavi
L’azionamento del sistema motorizzato ScreenLine® prevede l’alimentazione e il controllo delle tende
con due soli cavi, semplificando il lavoro elettrico e ottimizzando lo spazio necessario per il passag-
gio della linea di alimentazione
Il motore esterno utilizza un sistema ad onde convogliate con cui è possibile connettere e comanda-
re fino a 16 tende, singolarmente o a gruppi, con una sola coppia di cavi, che collegano le tende tra
loro e all’unità di controllo.
Sincronismo e qualità
Il sistema motorizzato prevede l’utilizzo di un doppio encoder per garantire tra l’altro un funziona-
mento sincrono di più tende collegate, a garanzia di un perfetto allineamento durante la fase di
orientamento e di movimentazione.
I riduttori sono interamente costruiti in acciaio ad alta resistenza, l’elettronica con componenti a
range di temperatura industriale.
Gamma dei colori e abbinamenti
La gamma cromatica della serie di lamelle e dei tessuti disponibili si presenta allo stesso tempo
ampia e attentamente calibrata su tonalità varie, eleganti e raffinate.
Il comando esterno è fornito di serie trasparente in abbinamento a tutte le colorazioni di lamelle; nella
versione trasparente in abbinamento a tutte le colorazioni di tessuto.
Il comando esterno è prodotto anche nelle colorazioni bianco, grigio chiaro e antracite.
È possibile a richiesta la scelta dell’abbinamento desiderato.
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Tabelle di fattibilità
La fattibilità di una tenda in vetrocamera con sistema magnetico dipende dallo
spessore del vetro interno e dalla sua dimensione.
In funzione di questi parametri la tabella di fattibilità indica le misure delle
tende realizzabili con corretto funzionamento.
Prima di procedere all’ordine di una tenda in vetrocamera con sistema magne-
tico è importante effettuare una verifica di fattibilità, cioè valutare se è possi-
bile realizzarla nella dimensione richiesta.
Le tabelle sono state calcolate, per ogni modello e per diversi spessori di vetro
interposto fra i magneti (vetro interno), tenendo conto dei pesi e degli attriti
della tenda, dividendo la massima coppia trasmessa (slittamento magneti) per
un opportuno coefficiente di sicurezza.
Nei sistemi manuali, è fondamentale lo spessore dei vetri, in quanto la coppia
di trasmissione del moto ai meccanismi interni al cassonetto è funzione dello
spessore del vetro. A titolo di esempio la curva sotto rappresentata, fa riferi-
mento ad un comando del modello SL27C.
Per i modelli con motore interno, le tabelle, in funzione della coppia motore
(calcolata con un opportuno coefficiente di sicurezza), definiscono le superfi-
ci realizzabili.
Le tabelle di fattibilità, riportate nel listino e nel manuale, devono essere con-
sultate prima dell’ordine.
Le tabelle sono state calcolate in condizioni di libero movimento della tenda
all’interno del vetrocamera. Non sono quindi previsti attriti tra tenda e vetro
per effetto delle eventuali inflessioni di quest’ultimo.
Allo scopo consultare il capitolo relativo alle inflessioni del vetro.
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0
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Coppia magnetica
spessore del vetro
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1. Come determinare lo spessore del vetro
La misura dello spessore del vetro si ottiene considerando la somma totale degli spessori.
Per questo si tenga conto della composizione del vetro:
MONOLITICO
spessore (mm) 4 - 5 - 6 - 8 - 10 - 12
STRATIFICATO
composto da due lastre di vetro con interposto uno o più fogli di polivinile di butirrale (P.V.B. plasti-
co), che ne determinano la resistenza e lo spessore, secondo la seguente definizione:
0,38 mm (definito 1)
0,76 mm (definito 2)
1,52 mm (definito 4)
La tipologia di un vetro è convenzionalmente definita con la scrittura di tre cifre (55.4), di cui le prime
due stanno a significare lo spessore dei vetri e la terza lo spessore del P.V.B. come sopra definito.
Il calcolo dello spessore totale si otterrà sommando lo spessore delle lastre di vetro a quello del P.V.B.
plastico, arrotondato all’unità superiore.
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Vetro accoppiato con p.v.b.STRATIFICATO
Vetro sempliceMONOLITICO
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2. Flessione del vetro
Le variazioni di temperatura e di pressione atmosferica fra luogo di assem-
blaggio e luogo di posa, possono creare inflessioni delle lastre di vetro tali da
bloccare il funzionamento della tenda integrata. Tale inflessione è maggiore
nel caso di sistemi con intercapedini più grosse di spessore, o con vetri di pic-
colo spessore.
È quindi opportuno, in sede di progetto, tenere conto di questi parametri,
provvedendo alla compensazione delle camere d’aria delle vetrate, condizio-
nandole a temperature più basse nel caso l’assemblaggio venga eseguito nei
mesi più caldi, evitando il più possibile che la differenza di temperatura fra
luogo di assemblaggio e temperatura di esercizio del sistema integrato, sia
molto elevata. Inoltre occorre che tale compensazione tenga conto anche
della possibile differenza di pressione atmosferica. Nel caso in cui l’assem-
blaggio del vetrocamera integrato avvenga in estate, con alti tassi di umidi-
tà dell’aria, a distanza di alcune ore dall’assemblaggio, l’effetto disidratante
dei setacci molecolari determina un’ulteriore diminuzione dello spessore del-
l’intercapedine contribuendo in questo modo all’inflessione delle facce del
vetro. Un metodo per limitare l’inflessione del vetro, evitando così il blocco
della tenda integrata, è quello che prevede l’impiego del gas argon.
Si possono in questo modo evitare anomalie di funzionamento dei sistemi,
in quanto il gas iniettato nell’intercapedine della vetrocamera produce,
espandendosi, un raffreddamento dell’intercapedine stessa, eliminando nel
contempo la presenza dell’umidità dell’aria presente al momento dell’as-
semblaggio.
2.1 Dati ambientali di riferimento europei (Direttiva IFT 8/05)
Le possibili condizioni ambientali nelle quali il sistema integrato è utilizzato,
fanno riferimento alla letteratura di alcune direttive e normative in ambito
Europeo; direttiva IFT (Agosto 2005 – allegato B).
Dati di produzione
Temperatura massima del luogo di produzione 27 °C
Pressione minima del luogo di produzione 990hPa
Dati del luogo di posa
Temperatura ambiente esterna -10 °C
Temperatura ambiente interno 19 °C
Temperatura dell’intercapedine 2 °C
Pressione atmosferica dell’ambiente di posa 1030hPa
Variazione di altitudine fra luogo di produzione e luogo di posa -300 m
Variazione della temperatura fra luogo di produzione e luogo di posa -25 °C
A titolo esemplificativo la tabella 1 illustra il risultato dei calcoli delle inflessioni delle facce di vetro di
un vetrocamera integrato, con dimensioni di 1000 mm x 1000 mm, particolarmente utili se con-
frontati con le misure d’ingombro della tenda integrata (lamelle, terilene, fondale), rappresentati
nella tabella 2, al fine di evitare mal funzionamento nei sistemi integrati.
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Legenda
C4 float spessore 4 mm
C8 float spessore 8 mm
F33 stratificato 3+3 mm
F44 stratificato 4+4 mm
F55 stratificato 5+5 mm
Composizione Temperatura Temperatura Pressione Pressione Inflessione Intercapedinevetrocamera assemblaggio posa assemblaggio posa singolo risultante
Temperatura vetrovetro esterno intercapedine
cameravetro interno °C °C hPa hPa mm mm
C4 20 C4 18 2 990 1030 2,5 15
F33 20 F33 18 2 990 1030 2,3 15,4
F44 20 F44 18 2 990 1030 2,3 15,4
F55 20 F55 18 2 990 1030 2,2 15,6
C4 27 C4 18 2 990 1030 3,0 21,0
F33 27 F33 18 2 990 1030 2,9 21,2
F44 27 F44 18 2 990 1030 2,9 21,2
F55 27 F55 18 2 990 1030 2,9 21,2
C4 20 C4 27 2 990 1030 3,0 14,0
F33 20 F33 27 2 990 1030 3,0 14,0
F44 20 F44 27 2 990 1030 3,0 14,0
F55 20 F55 27 2 990 1030 3,0 14,0
C4 27 C4 27 2 990 1030 3,8 19,4
F33 27 F33 27 2 990 1030 3,8 19,4
F44 27 F44 27 2 990 1030 3,8 19,4
F55 27 F55 27 2 990 1030 3,8 19,4
C8 20 C8 18 2 990 1030 2,1 15,8
C8 27 C8 18 2 990 1030 2,7 21,6
C8 20 C8 27 2 990 1030 2,8 14,4
C8 27 C8 27 2 990 1030 3,6 19,8
13ScreenLine
I valori dell’inflessione dipendono dalla dimensione della vetrata e in particolare dal rapporto fra le
misure dei lati. Vetrate in cui il rapporto (lato maggiore diviso lato minore) è molto grande, hanno
un’inflessione minore rispetto a quelle con rapporto minore. Inoltre l’impiego di vetri stratificati non
consente limitazioni dell’inflessione, più di quanto si otterrebbe con vetri monolitici di pari spessore.
Modello Lamella/ Terilene Fondale Totale Camera Differenza Massima inflessione Piega tessuto (ambo i lati) ingombro interna (camera-ingombro) consentita
SL20C 12,5 3 14 15,5 20 4,5 2,25
SL20C Plissé 14 15 15 20 5 2,5
SL20CB 12,5 3 14 15,5 20 4,5 2,25
SL20M 12,5 3 14 15,5 20 4,5 2,25
SL20M Plissé 14 14 14 20 6 3
SL20P 12,5 2 14 14,5 20 5,5 2,75
SL20S 14 14 14 20 6 3
SL22C 12,5 3 14 15,5 22 6,5 3,25
SL22C Plissé 14 15 15 22 7 3,5
SL22M 12,5 3 14 15,5 22 6,5 3,25
SL22M Plissé 14 14 14 22 8 4
SL22S 14 14 14 22 8 4
SL24P 16 2 14 18 24 6 3
SL27C 16 3 14 19 27 8 4
SL27C Duette 20 20 20 27 7 3,5
SL27C Plissé 20 20 20 27 7 3,5
SL27C Rullo 7 7 27 20 5 (esterno) 15 (interno)
SL27M 16 3 14 19 27 8 4
SL27M Duette 20 20 20 27 7 3,5
SL27M Plissé 20 20 20 27 7 3,5
SL27M Rullo 7 7 27 20 5 (esterno) 15 (interno)
SL32C 16 3 14 19 32 13 6,5
SL32C Duette 25 20 25 32 7 3,5
2.2 Compensazione del vetrocamera
Qualora i luoghi di fabbricazione e quelli di trasporto e posa, abbiano altezze differenti, si possono
creare inflessioni importanti del vetrocamera tali da causare il danneggiamento della tenda
integrata.
Se si dovesse verificare una diminuzione dell’intercapedine in misura tale da compromettere il buon
funzionamento della veneziana, è opportuno provvedere alla compensazione dell’intercapedine stes-
sa, senza eseguire manovre di impacchettamento o di abbassamento della veneziana, per evitare la
rottura o l’accavallamento delle corde di sollevamento interne.
La compensazione deve essere eseguita utilizzando le procedure di un normale vetrocamera, nel
rispetto delle norme EN 1279-2, che riguardano la tenuta al vapore del giunto perimetrale. Si consi-
glia a questo proposito di attenersi a quanto previsto dalle istruzioni di montaggio indicate nel pre-
sente manuale e alle raccomandazioni circa la sigillatura e l’atmosfera interna all’intercapedine. Il dia-
gramma sottostante rappresenta la riduzione della misura dell’intercapedine di un vetrocamera, per
effetto delle condizioni ambientali, in funzione della misura dell’intercapedine stessa.
Il sistema integrato al quale si fa riferimento in questo caso, riguarda una vetrata isolante con
misura 1000 mm x 1000 mm e vetro di spessore 4 mm.
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0
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6
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0 10 20 30 40
assemblaggiop=990hPa t=27°C
assemblaggiop=990hPa t=18°C
posap=1030hPa t=2°C
Inflessioni del vetrocamera
intercapedini in (mm)
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essi
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i in
(m
m)
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70
80
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150
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170
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210
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230
240
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30 35 40 48 58 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220 230 240 250 260 270 280 290 300
260
270
280
290
300
Larghezza cm
Alt
ezza
cm
LH
3
1
2
Tabella modello SL27C, relativa allo spessore vetro 6 mm
Dimensioni richieste 1700 mm x 1400 mm (L x H)
Fattibile (con sistema ridotto R)
Dimensioni richieste 2200 mm x 2500 mm (L x H)
Non fattibile con sollevamento
Nota. Tale dimensione si può realizzare nel caso si voglia la sola funzione di orientamento; la tenda
viene fornita impacchettata e dovrà essere abbassata solo dopo la posa nell’infisso.
Dimensioni richieste 400 mm x 2000 mm (L x H)
Fattibile solo orientamento con fondale bloccato o sollevabile con sistema doppio cassonetto
1
2
3
Sollevabile e orientabile
con sistema Diretto
Sollevabile e orientabile
con sistema Ridotto
Solo orientabile
con tenda fornita impacchettata
Solo orientabile
con fondale bloccato o sollevabile
con sistema doppio cassonetto
3. Verifica di fattibilità
Per sapere se un kit ScreenLine® manuale sia producibile, occorre verificare la fattibilità sulle tabelle
del modello desiderato in funzione delle dimensioni del vetrocamera e dello spessore del vetro
interno.
Consultare la tabella di fattibilità relativa al mm superiore dello spessore del vetro interno, nel caso
sia stratificato.
Come esempio di lettura delle tabelle, prendiamo in considerazione il modello SL27C con un vetro
interno da 6 mm.
Modulo d’ordine
L’acquisto dei kit ScreenLine® è regolato da un modulo d’ordine appositamente creato per ogni siste-
ma, che troverete in fondo ad ogni fascicolo del Manuale Tecnico / Listino Prezzi ScreenLine® 2006
dedicato al sistema specifico che si intende acquistare.
Compilare correttamente in ogni sua parte tale modulo, come indicato di seguito.
Istruzioni per la compilazione del modulo d’ordine ScreenLine®
1. Cliente
Spazio per l’indicazione di ragione sociale, indirizzo, partita I.V.A., telefono, fax, e-mail di chi effettua
l’ordine.
2. Rif.
Riferimento interno del Cliente.
3. Q.tà
Indicare la quantità desiderata.
4. Modelli
Contrassegnare il modello di vetrocamera richiesto.
Indicare eventualmente se trattasi di kit speciale (sagomato, inclinato….) e se é richiesto il motore
esterno, barrando le apposite ultime caselle.
5. Vetro
Indicare larghezza, altezza e spessore del vetro dal lato comando (lato interno) in millimetri.
L’indicazione dello spessore del vetro permette la verifica della fattibilità della vetrocamera.
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ScreenLine® Divisione di Pellini S.p.A.via Fusari, 19 • 26845 Codogno • ItaliaT. + 39 0377 466411 • F. + 39 0377 437635 / 436001
cliente
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Q.tà Modelli Comando LamellaRif.
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Vetro
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comando standard
optional
trasparente
bianco grigio chiaro antracite
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6. Altezza sigillatura perimetrale
Compilare la colonna solo se l’altezza della sigillatura è diversa da quella riportata in fondo al modu-
lo d’ordine come standard di produzione. Importante verificare che attorno al magnete ci sia lo spa-
zio necessario per l’alloggiamento del gruppo di comando, condizione necessaria per il buon fun-
zionamento. Per tale condizioni il filo del ferma vetro non deve coprire il filo interno della canalina.
7. Comando
Indicare la collocazione desiderata del comando - vista interna - (destra o sinistra). Nel caso di siste-
mi a corda questa viene fornita nella misura di 65 mm in meno dell’altezza del vetro. Specificare la
lunghezza desiderata della corda solo se si desidera un’altezza differente.
Nota. Per lunghezza corda si intenda l’altezza dell’anello corda.
Nel caso dei sistemi a pomolo (SL20P, SL24P) la lunghezza L del cavo viene fornita secondo la tabel-
la inclusa nel listino.
Specificare la lunghezza desiderata del cavo solo se si desidera un’altezza differente.
8. Lamella
Indicare la colorazione richiesta delle lamelle secondo la numerazione a catalogo o a listino.
9. Tessuto
Indicare la colorazione richiesta dei tessuti secondo la numerazione a catalogo o a listino.
Specificare anche il tipo di qualità richiesta. Sono infatti disponibili tre quattro qualità di trasparenza
del tessuto:
816 trasparente
812 semitrasparente
878 opaco
Nota. Il lato esterno è sempre metallizzato/alluminizzato. L’interno è colorato.
10. Note
Spazio riservato ad indicazioni o richieste.
Comando standard
Il comando magnetico e tendicorda sono trasparenti.
Anello corda: grigio chiaro.
A richiesta è possibile avere: bianco, grigio chiaro, antracite.
Standard di produzione
La 2^ sigillatura, indicata come nota in fondo al modulo d’ordine di ogni modello, è normalmente
considerata di 4 mm per le camere da 27 e 32 mm, mentre per le camere da 20 e 22 mm è previ-
sta una sigillatura di 5,5 mm di altezza. Se utilizzate un differente spessore di sigillatura indicatelo
nell’apposita colonna sul modulo d’ordine. La dimensione della tenda è infatti ottenuta dalla diffe-
renza tra la dimensione del vetro e le dimensioni di canalina e sigillatura.
Questi dati sono elaborati dall’Ufficio produzione per determinare la misura nominale del vetro che
è riportata sull’etichetta adesiva che accompagna il kit ScreenLine®.
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Controllo al ricevimento
Verificare l’integrità dell’imballo
Al momento del ricevimento del kit ScreenLine® assicurarsi del buono stato dell’imballo.
Controllare la corrispondenza dei dati dell’ordine con quelli del documento di trasporto.
Apporre sempre e comunque la dicitura “riserva di controllo” sul documento di trasporto rilasciato
dal vettore.
Solo in questo caso la merce eventualmente danneggiata nel trasporto potrà essere sostituita in
garanzia, grazie alla copertura assicurativa sulle tende.
All’apertura dell’imballo, verificare al suo interno la presenza di tutti i componenti corrispondenti al
modello, come specificato sul catalogo o sul listino. Aprire le confezioni dei singoli componenti solo
al momento dell’utilizzo del prodotto.
Ogni confezione è corredata di un’etichetta dove sono specificati:
1. il numero d’ordine
2. il modello della tenda
3. il cliente
4. il colore
5. le misure
Tenda Veneziana ScreenLine SL20C New S157 larg. 573 x alt. 837 ComandoDestro H. standard-Diretto-Comando Est. New + Tendicorda Trasparente, conangolari in plastica e canaline ribassate
070001206 2007-OC-0000571-001del 16/01/07 per 02/02/07VETRERIA CRISTALLINA snc
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Precauzioni al montaggio
Norme generali
Nella postazione d’assemblaggio del kit ScreenLine® con il vetro, il piano di lavoro dev’essere pulito
e privo di polvere.
La confezione della tenda va aperta solo al momento dell’assemblaggio, per evitare un suo possibile
inquinamento o danneggiamento.
Manipolare le tende e gli accessori con la massima cura e pulizia:
• utilizzare guanti in cotone
• non deformare le lamelle o danneggiare il tessuto
• evitare il contatto della tenda e dei suoi accessori con il butile, con sostanze oleose, con polvere e
solventi.
L’eventuale rimozione di sporco accidentale sul kit, non dev’essere attuato con prodotti detergenti a
base di solventi, che possono danneggiare la tenda e dare nel tempo origine a fenomeni di fogging.
Utilizzare all’occorrenza alcool isopropilico.
Lavaggio e risciacquo dei vetri
Lavare accuratamente le lastre di vetro in modo da eliminare lo sporco (polvere dell’imballo del vetro,
gesso, impronte delle dita,…) e l’untuosità dei residui del liquido di taglio. Per float normale e per
basso emisivi pirolitici è consigliabile un sapone alcalino. Per il lavaggio dei vetri basso emissivi magne-
tronici è consigliabile utilizzare un sapone neutro. In tutti i casi, assicurarsi del perfetto risciacquo e
della perfetta pulizia delle lastre. Tutti i depositi, ove presenti, danno origine nel tempo a delle stria-
ture sul vetro, in corrispondenza delle scalette (a causa dello sfregamento delle stesse), creando, sulle
facce interne del vetrocamera, degli aloni difficilmente eliminabili. Un perfetto lavaggio e risciacquo
evita tali difettosità.
Non utilizzare detergenti tensioattivi, essendo questi difficilmente asportabili con un lavaggio negli
impianti per vetrocamera.
Preparazione delle canaline
Assemblare le canaline con i seguenti accorgimenti:
• praticare i fori per la sostituzione dell’aria con il gas argon
• riempire di setacci molecolari le canaline, come suggerito dal Piano di qualità del produttore.
A tale scopo si consiglia l’utilizzo di setaccio molecolare da 3A° per poter catturare in modo selet-
tivo l’umidità e non i gas iniettati, riducendo le successive inflessioni del vetro
• applicare sulle canaline il butile in modo corretto, evitando sbavature, osservando le quantità sta-
bilite dalle norme del Piano di qualità del produttore. Eseguire la chiusura degli angoli con il buti-
le estruso, eliminando le discontinuità e provvedendo contemporaneamente a chiudere le giun-
zioni degli angolari con le canaline, ricoprendo interamente con il butile i quattro angoli del
vetrocamera.
Assemblaggio dei componenti
Per il posizionamento delle canaline e della tenda sul vetro, far riferimento agli schemi d’assemblag-
gio ed alle descrizioni relativi al modello in questione.
L’aletta delle canaline laterali, nel modello SL27, deve essere rivolta verso il vetro basso emissivo, ove
presente.
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L’aletta della canalina, nel sistema SL20, deve essere rivolta dalla
parte del magnete; mentre nel sistema SL22 è rivolta d’ambo le
parti. La veletta del cassonetto dev’essere sempre rivolta verso l’e-
sterno della vetrata.
Utilizzando un vetro basso emissivo, evitare di danneggiarlo duran-
te la manipolazione e l’assemblaggio con la tenda.
Nei modelli dove la canalina superiore viene agganciata a scatto al
cassonetto, fare attenzione, durante la fase di assemblaggio, a non
premere con le dita le lamelle contro il cassonetto stesso onde evi-
tare di strappare i passantini della scaletta.
Nell’applicazione delle canaline sul vetro assicurarsi del loro perfet-
to parallelismo: canaline piegate all’interno bloccherebbero il movi-
mento della tenda.
A tale proposito utilizzare i tasselli di riscontro di spessore pari a
quello della sigillatura perimetrale, o come dima di controllo, una
canalina di lunghezza pari a quella di base, o il cassonetto stesso
della tenda.
Posizionare la tenda all’interno della cornice di canaline, come
descritto nelle istruzioni di montaggio del rispettivo modello, facen-
do aderire bene la canalina al vetro.
Per evitare che il peso della tenda se posta in verticale, possa flet-
tere la canalina inferiore, per pesi rilevanti della tenda (superfici
maggiori di 1,5 m2), è consigliabile porre sotto la canalina, in corri-
spondenza del pacco della tenda, uno spessore di plastica pari allo
spessore della sigillatura e di larghezza inferiore alla misura della
canalina.
Tale spessore sosterrà il peso della tenda durante il trasferimento
nella pressa e dovrà essere rimosso prima della sigillatura perime-
trale. La pressatura dovrà essere realizzata con apposita macchina
in modo che la larghezza del cordolo di butile pressato non sia infe-
riore a 3 mm, e in misura tale da non uscire dalla canalina, intac-
cando in questo modo le lamelle/tessuto della tenda. Evitare dis-
continuità di butile pressato in corrispondenza dei quattro angoli
del vetrocamera.
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Sigillatura del vetrocamera
Utilizzare preferibilmente l’impianto di sigillatura in verticale, per evitare
inflessioni del vetro dovute al peso proprio.
Qualora la sigillatura fosse realizzata in orizzontale, praticare un
foro di compensazione posto in un angolo non visibile dall’interno del-
l’intercapedine. Il foro di compensazione dovrà essere aperto quando si
pone il vetrocamera in verticale, per essere poi chiuso, dopo aver rag-
giunto il parallelismo delle vetrate. Nel caso in cui dovesse persistere
un’inflessione del vetro, agire con delle ventose, per ripristinare il paral-
lelismo. La distanza dal bordo vetro alla canalina, non dovrà essere infe-
riore ai 3 mm lungo tutto il perimetro della vetrata. Vedere Piano di
qualità del produttore.
Nota. In presenza di inflessioni dei due vetri componenti il vetrocame-
ra (temperati o laminati) porre la parte convessa verso l’esterno della
camera e non all’interno come riportato nella figura.
Atmosfera interna del vetrocamera
Per limitare l’inflessione del vetrocamera, per effetto dell’assorbimento
dell’umidità presente nell’aria al momento dell’assemblaggio, si consi-
glia l’utilizzo del gas argon, che non viene assorbito dai setacci moleco-
lari. Per il riempimento del vetrocamera con argon, praticare due fori
comunicanti con l’intercapedine della vetrata, applicando le metodolo-
gie normalmente usate per la sostituzione dell’aria con gas nell’assem-
blaggio delle vetrate isolanti, con l’accorgimento di non interferire con
la tenda interna e non lasciare bave dei fori verso l’interno. Sigillare in
modo opportuno i fori, utilizzando gli appositi tappi di chiusura o del
butile, prima di eseguire la sigillatura con il sigillante della seconda bar-
riera. Il gas è consigliato soprattutto se l’assemblaggio è eseguito nei
periodi caldi dell’anno e nelle zone molto umide (bassa pressione).
Il riempimento con il gas argon del vetrocamera si attua con bombole
nelle quali è contenuto a pressione molto elevata. Mediante un ridutto-
re tale pressione è ridotta a valori molto bassi che ne consentono l’in-
troduzione nell’intercapedine, producendo nel contempo anche una
riduzione della temperatura nella stessa intercapedine della vetrata
(Legge dei gas).
La minore differenza di temperatura fra il gas (argon) e l’ambiente in cui
la vetrata si troverà ad operare nei mesi invernali, determina una mino-
re inflessione dei vetri che formano la vetrata stessa. Inoltre è opportu-
no che l’intercapedine con gas abbia una pressione di poco superiore a
quella dell’ambiente esterno. Per realizzare questa condizione è suffi-
ciente chiudere il foro di uscita lasciando affluire per pochi secondi il gas
e successivamente chiudere il foro d’entrata.
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Perdita del gas dal vetrocamera
Se si esegue un corretto assemblaggio del vetrocamera, rispettando le modalità e le quantità dei sigil-
lanti della 1^ e 2^ sigillatura, come previsto dalla norma EN 1279/3, si ottiene una buona tenuta del
gas di riempimento della vetrata.
Confrontando la perdita di gas di alcune vetrate in opera da 10 anni, con le misure eseguite presso
laboratori specializzati secondo la norma DIN 52293 ed EN 1279/3 tra loro concordanti, si è constata-
to che le prove di laboratorio misuravano sui campioni una perdita di gas dieci volte superiore rispet-
to a quella riscontrata nei vetri posti in opera. Da questa esperienza si è dedotto che una vetrata iso-
lante con perdita di gas inferiore all’1% annuo (verifica di laboratorio), dopo un invecchiamento arti-
ficiale, può perdere una quantità di gas minore del 5% nell’arco di 25 anni dalla sua posa in opera.
Secondo questa stima, usando valori prudenziali, si può prevedere che una vetrata isolante perda
ogni 10 anni un valore doppio di gas rispetto a quello misurato in laboratorio.
Condizioni ambientali ideali
Per l’assemblaggio del kit ScreenLine® nel vetrocamera, le condizioni ambientali ottimali sono:
• temperature pari a 15 °C
• umidità relativa non superiore a 60%
• pressione atmosferica 760 mm Hg
Condizioni differenti (temperatura troppo alta ed umidità relative troppo alte e pressioni atmosferi-
che basse), provocano nel tempo dannose inflessioni del vetrocamera e un non corretto utilizzo dei
setacci molecolari.
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Controllo finale
Collaudo
Prima della spedizione del vetrocamera con tenda incorporata è bene eseguire dei controlli per garan-
tire la qualità del prodotto.
Consigliamo la seguente metodologia di controllo:
• Porre il vetrocamera in posizione verticale, come dovrà essere installato nel serramento.
• Controllare il parallelismo (planarità) dei vetri (nessuna inflessione); tale controllo va ripetuto a
distanza di un giorno qualora non sia stato utilizzato gas argon.
• Anche a distanza di tempo, i due vetri dovranno mantenersi paralleli (vedi paragrafo “atmosfera
interna del vetrocamera”). L’inflessione può essere evidenziata da una riga posta in diagonale su
ciascuna faccia del vetro camera o misurata con l’apposito strumento laser.
• Controllare le funzioni della tenda (orientamento e sollevamento) utilizzando l’apposito comando,
verificando che il fondale e la tenda si mantengano equidistanti dalle canaline laterali per tutta la
corsa; il fondale deve giungere fino in fondo.
• Controllare eventuali difetti di pulizia sia del vetro che delle lamelle/tessuto della tenda, sia delle
canaline che del cassonetto.
• Impacchettare la tenda prima del trasporto del vetrocamera. Per le tende solo orientabili (con il fon-
dale bloccato nella posizione bassa), prima del trasporto aprire le lamelle.
• Per collaudare il modello SL27M utilizzare esclusivamente alimentazione 24 V. DC (corrente conti-
nua stabilizzata).
Nota. In presenza di inflessioni del vetro o delle canaline laterali, che causano il bloccaggio nella
discesa della tenda, non continuare ad abbassare la tenda, per non compromettere i meccanismi
interni e danneggiare le corde. Impacchettare la tenda, rimuovere le cause del bloccaggio e riprova-
re il funzionamento della tenda.
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Trasporto e stoccaggio
Per il trasporto in fabbrica o verso il cantiere, delle vetrate isolanti con
tenda incorporata, occorre posizionare le vetrate in verticale con la
tenda posta nella parte bassa del vetrocamera.
Solo nel caso in cui le dimensioni delle lastre superano la misura con-
sentita in altezza, la vetrata può essere coricata sul lato più lungo; in
ogni caso le lamelle o il tessuto della tenda devono essere impac-
chettati, per evitare di danneggiarli. In presenza di vetrocamere con
basso emissivo, disporre sotto il vetro normale, in modo da non rovi-
nare la couche interna.
Per le tende con solo orientamento, il trasporto va effettuato con il
cassonetto della tenda in posizione alta , evitando di capovolge-
re la tenda ed orientando le lamelle in posizione aperta.
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SI
NO
Lo stoccaggio del vetro come prodotto finito, dovrà essere effettuato utilizzando opportuni distanziatori
in sughero o in gomma, evitando così il pericolo di graffiare le lastre. Qualsiasi prodotto vetrario può esse-
re depositato in cantiere per un breve periodo, il tempo necessario per la posa in opera. Occorre in ogni
caso accertarsi che il vetrocamera con tenda incorporata, sia al riparo dall’umidità e dal sole, dalla polve-
re, da materiali dannosi come il cemento e la calce, e sia posto su un supporto piano e resistente lonta-
no dalle zone di passaggio ed in zone asciutte. Qualora si volesse eseguire uno stoccaggio all’esterno, si
deve provvedere alla copertura delle vetrocamere e porre fra di esse dei distanziatori che permettano la
libera circolazione dell’aria fra le vetrate (tasselli di sughero, gomma o altro materiale non dannoso alla
superficie del vetro). Il pacco delle vetrate dovrà essere inclinato rispetto alla verticale non più del 6° e
dovrà appoggiare su di un piano di materiale morbido. Si dovranno evitare fenomeni di shock termico, posi-
zionando le vetrate al riparo dal sole.
Nota. Evitare di tenere la tenda impacchettata per lunghi periodi di tempo. Per i modelli solo orienta-
mento è necessario prestare attenzione durante il trasporto e la posa. Infatti dopo aver posizionato il
vetrocamera integrato è opportuno compiere alcune manovre di orientamento delle lamelle, allo scopo di
evitare che le stesse siano lasciate a lungo in posizione non corretta. In questo caso in presenza dell’ir-
raggiamento solare, le lamelle possono deformare la scaletta, che difficilmente riassumerà poi, con suc-
cessive manovre, la forma originale. Questa circostanza compromette il grado di chiusura delle lamelle.
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Posa in opera
La posa del vetrocamera con tenda incorporata, dev’essere eseguita
in modo che quest’ultima possa scorrere liberamente fra i due vetri,
senza essere frenata dagli stessi o dalle canaline laterali.
Il corretto funzionamento della tenda dipende anche dalla posa del
vetrocamera oltre che dal rispetto delle tolleranze di taglio del vetro.
Controllate la planarità dei vetri qualora la fabbricazione sia stata
effettuata in stabilimenti a quota altimetrica superiore rispetto all’u-
bicazione finale. Utilizzare allo scopo un’asta di riscontro posta sulla
diagonale esterna del vetrocamera, oppure un rilevatore laser.
Collocare il vetrocamera nel serramento, in posizione perfettamente
verticale per consentire il libero movimento della tenda interna.
Eventuali correzioni possono essere attuate dopo aver provato il fun-
zionamento della tenda, il cui fondale dev’essere equidistante dalle
canaline laterali, quando la tenda ha quasi raggiunto la posizione
bassa. Nelle tende con solo orientamento, le lamelle devono essere
equidistanti dalle canaline laterali.
Tende a comando magnetico frontale manuale
Nei kit con comando magnetico frontale, assicurarsi che il comando
esterno non venga coperto dal ferma vetro.
Verificare a questo proposito le dimensioni di ingombro nel disegno
del modello interessato sul Manuale.
L’utilizzo della piastrina di centraggio evita eventuali interferenze.
Applicazione della piastrina di centraggio
• Pulire accuratamente la zona del vetro interessata con alcool
• Attendere per qualche secondo che l’alcool sia evaporato e la
superficie del vetro sia asciutta
• Togliere la protezione dell’adesivo della piastrina
• Centrare il foro di quest’ultima con il magnete interno al cassonet-
to, ponendo i bordi della piastrina paralleli ai lati del vetro.
• Premere energicamente la piastrina con le dita, evitando di defor-
mare il collare di centraggio
• Gli eventuali distanziatori di sughero, utilizzati per il trasporto dei
vetri, dovranno essere posizionati intorno alla piastrina di centrag-
gio a protezione della stessa
Arrivati sul cantiere, l’applicazione del comando esterno dovrà esse-
re attuata dopo aver posato il vetrocamera con il kit integrato nel ser-
ramento.
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Applicazione del comando
• Assicurarsi che la piastrina di centraggio posta sul vetro non venga
coperta dal ferma vetro.
• Posizionare il comando magnetico sulla piastrina, muovendo poi la
corda per mettere in fase i magneti
• Staccare il comando, togliere la protezione dell’adesivo dalla pia-
strina e dal comando. Applicare il comando centrandolo con il
collare della piastrina stessa, mettendo perfettamente parallelo il
lato lungo con il ferma vetro vicino del serramento.
• Premere energicamente il comando contro la piastrina
• Per permettere un sicuro ancoraggio, non eseguire nessuna opera-
zione di manovra per almeno 24 ore. In caso contrario, premere il
comando sul vetro azionando la corda.
Applicazione del tendicorda
• Pulire accuratamente la zona del vetro interessata con alcool
• Attendere per qualche secondo che l’alcool sia evaporato e la
superficie del vetro sia asciutta
• Rimuovere la pellicola dell’adesivo sul retro del tendicorda
• Agganciare l’anello di corda al rispettivo cursore del tendicorda
• Tenere l’anello corda in leggera tensione, con il cursore del tendi-
corda a metà corsa
• Applicare il tendicorda al vetro premendo opportunamente, aven-
do cura di posizionarlo parallelamente all’infisso ed in asse con il
comando
È importante osservare che, durante le operazioni sopra descritte,
non si devono toccare per nessun motivo con le dita le parti scoper-
te degli adesivi. Qualora gli adesivi venissero danneggiati sarà oppor-
tuno sostituirli con altri. Non ricorrere ad altri sistemi di incollaggio del
comando se non rispondenti alle prescrizioni sopra elencate.
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Tende con comando a pomolo
Nel kit con comando a pomolo, SL20P ed SL24P, lasciare tra vetroca-
mera ed infisso, dalla parte del comando, lo spazio necessario all’al-
loggiamento della guaina contenente il cavo flessibile di comando.
Agganciare i terminali del cavo al comando magnetico, facendovi
quindi scorrere sopra il tubetto metallico per tenerli legati.
Praticare i fori nell’infisso , facendovi passare la guaina con il fles-
sibile.
Tagliare il flessibile a misura, facendolo sporgere a circa 5 cm dal
foro eliminando la guaina di copertura nell’ultimo tratto di 2 cm
circa. Posizionare il pomolo nel punto richiesto, dopo aver fis-
sato al suo interno, con l’apposito grano, il cavo flessibile (senza farlo
fuoriuscire).
Nel pomolo provvisto di finecorsa, prima di fissarlo sul serramento,
avvitare a fondo il pomolo, chiudendo la tenda completamente in
quella direzione. Azionare quindi la tenda per verificare che il fine-
corsa del pomolo lavori correttamente (la tenda deve chiudersi com-
pletamente nelle due direzioni prima che intervenga il finecorsa). Se
ciò non avvenisse, staccare il pomolo dal serramento, ruotarlo nella
direzione richiesta per chiudere completamente le lamelle e quindi
fissarlo nuovamente. Non piegare eccessivamente la guaina, né inca-
strarla fra l’infisso ed il vetrocamera.
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Tende con motore interno
Collegare i terminali ad occhiolo ai contatti elettrici presenti nell’angolo superiore del vetrocamera,
all’interno della sigillatura, dopo aver estratto i tubicini di silicone, se ancora presenti, ed aver elimi-
nato gli eccessi di sigillatura intorno ai contatti. Assicurarsi del collegamento rigido tra vite e termi-
nale. Disporre i cavi in modo che non siano in tensione.
Isolare correttamente i cavi elettrici di alimentazione del motore evitando collegamenti con saldo bra-
sature. Porre attenzione a non schiacciare i cavi elettrici con la vetrata o con i tasselli di posa, o con
i ferma vetro. Eventuali fori praticati nel serramento di metallo, per il passaggio dei cavi elettrici,
dovranno essere privi di bave taglienti che potrebbero danneggiare i cavi stessi.
I collegamenti tra battente e telaio fisso, con contatti mobili di apertura, devono essere posti in posi-
zione non interessata dall’acqua, o in posizione tale da non causare corto circuiti durante l’apertura
o chiusura del battente. In particolare, se il battente è uno scorrevole, i contatti non devono essere
posti a pavimento. Si consiglia il montaggio dei contatti sullo stipite verticale della finestra, sia per
porte scorrevoli che porte ad apertura basculante, sia per porte ad apertura normale.
I contatti devono essere posizionati in modo da chiudersi contemporaneamente.
La garanzia della tenda è nulla se non sono stati osservati gli schemi e i suggerimenti forniti al com-
mittente.
Tende con motore esterno
Posizionare la vetrata isolante nel serramento, avendo cura di lasciare attorno al magnete di coman-
do della tenda, lo spazio necessario per interfacciare il motore esterno.
Qualora il ferma vetro non preveda la guarnizione, praticare in esso un’asola per il passaggio dei cavi
elettrici di alimentazione del motore, curando in particolare che esso non abbia della bava, che
potrebbe compromettere l’isolamento dei cavi stessi.
Pulire con cura il vetro; sfilare il motore dalla ciabatta ed applicare quest’ultima al vetro, interfac-
ciando il magnete della tenda.
Infilare il motore facendolo scorrere sulla ciabatta, fino al completo assemblaggio. Aiutarsi in questa
operazione ruotando leggermente l’esagono uscente dalla ciabatta, per agevolarne l’assemblaggio
col motore. Sistemare i cavi in eccesso tra il vetrocamera e l’infisso.
Chiudere il ferma vetro, e porre attenzione affinché i cavi elettrici del motore non vengano schiac-
ciati. La garanzia della tenda è nulla se non sono stati osservati gli schemi e i suggerimenti forniti al
committente.
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Condizionamento
Terminate le operazioni di posa in opera della vetrata, stendere completamente la tenda, fino a rag-
giungere la posizione bassa, in modo da permettere la completa disidratazione dell’ambiente inter-
no al vetrocamera, ivi compresi i componenti della tenda (lamelle, corde, scalette).
Tende lasciate impacchettate per lunghi periodi possono generare problemi di “incollaggio” di lamel-
le, dovuti ad un effetto ventosa; inoltre, abbassando la tenda, il fondale potrebbe non raggiungere
la posizione bassa. In questo caso occorre attendere il completo dispiegamento della scaletta.
Qualora la tenda incontrasse degli impedimenti nella sua discesa, interrompere l’operazione di disce-
sa, impacchettare la tenda e verificare l’anomalia per poterla eliminare.
Funzionamento
La tenda veneziana è realizzata per regolare con continuità la luminosità interna al locale e poterlo
oscurare in caso di forte irraggiamento solare.
Come si può intuire, l’oscuramento non può essere totale per i seguenti motivi:
• fra le lamelle s’interpone la scaletta
• le lamelle presentano dei fori di passaggio della corda
• si deve lasciare un margine di spazio laterale per permettere la dilatazione delle lamelle per effet-
to della temperatura.
La chiusura delle lamelle prevede la parte convessa rivolta verso l’esterno per non consentire ai raggi
solari di entrare all’interno. Da questo lato quindi la chiusura delle lamelle dev’essere maggiore.
Orientando la tenda nella posizione opposta, non si ottiene la chiusura totale in quanto i raggi sola-
ri rimangono paralleli alle lamelle e con quest’inclinazione si riesce ad illuminare l’interno.
Considerazioni sulla posa di tende in vetrocamera
Frequentemente si riscontrano in applicazioni di sistemi integrati, evidenti anomalie di carattere este-
tico o di funzionamento tipo; sbilanciamento del sistema interno integrato che evidenzia la non per-
fetta verticalità di funzionamento della tenda, o la fuori uscita del butile verso l’interno dell’interca-
pedine, riguardante la prima barriera che inevitabilmente determina l’incollaggio delle lamelle della
tenda veneziana, o l’inquinamento del tessuto impiegato, nel caso di tende plissè o rullo.
SBILANCIAMENTO: Spesso si cerca di correggere la cattiva chiusura o apertura del battente della fine-
stra apribile, mediante tassellamento del vetro posto nel serramento, spostando in questo caso il bari-
centro della vetrata da un punto verso un altro punto della superficie del vano finestra, correggendo
in questo modo il non perfetto funzionamento del serramento.
Questa operazione che può essere accettata impiegando sistemi di vetro isolante normale, risulta non
corretta se si vuole impiegare tende in vetrocamera tipo veneziane o tende oscuranti. Occorre quin-
di correggere l’eventuale anomalia, intervenendo sul serramento e non sul posizionamento della
tenda in vetrocamera.
BUTILE: L’altro aspetto da non trascurare nella posa in opera della vetrocamera integrata con un siste-
ma schermante, è l’importanza delle dilatazioni, diverse fra loro, dei componenti il sistema finestra,
quando avvengono variazioni di temperatura nel corso delle stagioni.
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Non tener conto di queste dilatazioni, comporta in alcuni casi la fuoriuscita dei sigillanti della prima
barriera, all’interno della vetrata.
Un corretto posizionamento del vetro nel serramento, viene evidenziato sui manuali specializzati.
facce del vetro del sistema integrato
tenda integrata
guarnizioni di gomma o silicone di tenuta per evitare infiltrazioni di acqua
drenaggio di eventuali infiltrazioni di acqua
serramento
tassello di sostegno del vetro (min. 3 mm)
butile 1 sigillatura
thiokol 2 sigillatura
setacci molecolari
Il vetro è collocato nel serramento prevedendo un giunto di dilatazione, realizzato attraverso l’impie-
go di sigillante al silicone, o mediante guarnizioni di gomma.
È consigliabile per una corretta posa, prevedere pressioni non superiori a 8N per cm, in corrispon-
denza dei ferma vetro, per evitare il bloccaggio totale del vetro nel serramento. Un carico limite di
10N per cm, è acconsentito per brevi periodi durante l’operazione di posa. In questi casi si potreb-
bero avere fuori uscita del butile con conseguente inquinamento delle parti integrate.
Una corretta applicazione, consiglia infatti una sigillatura o una guarnizione perimetrale di conteni-
mento, non inferiore ai 2-3 mm di spessore.
Vetro, serramento, canalino, sono materiali di diversa natura e diverso comportamento se sottoposti
a medesime variazione di temperatura.
Az
M
Ve
R
B
Vi
N
Gr
Gi
Az Az
Gi NN
Ve Ve
R
B B
B
ViGr
M
A
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TASSELLI DI SOSTEGNO: È buona norma utilizzare tasselli di appoggio del vetro sul fondo del serra-
mento, di spessore minimo pari a 3 mm, usando a questo scopo materiale non deformabile resistente
agli agenti atmosferici come la gomma (neoprene) o pvc. Il vetrocamera integrato, dovrà essere inte-
ramente appoggiato su questi tasselli, evitando che la base di appoggio sia costituita da una sola fac-
cia della vetrata
È importante rispettare il dimensionamento della profondità della battuta nel serramento, cioè la
parte di vetrata che rimane coperta dal serramento e dal ferma vetro interno del telaio.
Indicando tale profondità con la lettera “A” sono state date alcune direttive, in funzione del semi-
perimetro della vetrata.
Semiperimetro della vetrata “H+L” Profondità “A”
Minore di 2,5 m 16 mm
Compreso tra 2,5 m e 7 m 25 mm
Maggiore di 7 m 30 mm
Profondità di battuta del serramento per sistemi integrati, inferiori a quelle indicate, evidenziano la
presenza del canalino e dei mastici di sigillatura lungo il perimetro, cosa non gradita per motivi di
ordine estetico, e rischiosa se la stessa vetrata è sottoposta a carichi del vento. La minima misura dello
spessore della cornice perimetrale del ferma vetro può essere di 13 mm, impiegando canalino di
altezza 6,5 mm, fino a raggiungere i 16 mm in caso si utilizzi profilo distanziatore di altezza 8 mm,
considerando lo spessore di 3 mm minimo del tassello sul quale appoggia la vetrata. Una eccessiva
profondità di fissaggio nel serramento, potrebbe procurare rotture per shock termico. Occorre in que-
sto caso fare riferimento a quanto suggerito dalle normative vigenti, studiando i casi volta per volta.
Si devono seguire particolari istruzioni qualora le vetrate siano costituite da vetri di grosso spessore o
fortemente assorbenti l’energia solare.
Garanzia
Dimensioni e tolleranze
La tenda ScreenLine® prevede una distanza fra lamelle e canalina di almeno 2,5 mm per ogni lato;
questo per consentire un libero movimento del sistema e permettere la dilatazioni termica delle
lamelle in alluminio (dilatazione lineare alluminio: 0,23 mm per metro di lunghezza ogni 10 °C).
La tolleranza di produzione per la tenda ScreenLine® è:
larghezza: +0 mm/-1 mm
altezza: +8 mm/-0 mm
Nota. La differenza in altezza è determinata dal passo del terilene (scaletta).
Per somma di tolleranze dei diametri delle corde e dei dispositivi di avvolgimento interni, è possibile
avere una inclinazione del fondale nella fase di sollevamento della tenda. Tale inclinazione si accen-
tua nelle tende strette e alte.
A causa del ritiro delle corde di sollevamento, come pure per le scalette, il fondale può rimanere sol-
levato. Va ricordato che i materiali di cui sono formati sia le corde che le scalette subiscono un accor-
ciamento con l’aumentare della temperatura e un allungamento, quando la temperatura diminuisce.
Il coefficiente di variazione della lunghezza, caratteristico di questi materiali, è pari a circa lo
0,02%/°C. Ad esempio se una tenda lunga 1000 mm è sottoposta ad un aumento della temperatu-
ra di 50 °C, rispetto alla temperatura di fabbricazione, essa si accorcerà di 10 mm.
A causa dell’impacchettamento delle scalette e del peso proprio del fondale è possibile una flessione
interna di quest’ultimo. Questa flessione è altresì presente in misura più contenuta per tende con solo
orientamento (fondale bloccato). La piegatura delle scalette, sollevando la tenda, non avviene in
modo regolare e costante. Questa circostanza può causare degli scostamenti dall’asse orizzontale
delle lamelle che si impacchettano.
Tolleranze di parallelismo del fondale
Facendo riferimento alla norma EN 13120 l’inclinazione massima accettabile del fondale rispetto al
punto mediano è di +/-7,5 mm (15 mm totale), senza distinzione di posizione della tenda.
Lo standard produttivo ScreenLine® definisce delle misure di tolleranza in rapporto a tre posizioni
della tenda.
Posizione bassa +/- 2 mm
Posizione intermedia +/- 5 mm
Posizione alta +/- 7 mm
La tolleranza dev’essere calcolata rispetto al punto mediano del fondale.
Tolleranza della flessione del fondale
Sempre secondo la norma EN13120, la flessione massima del fondale e delle lamelle, nel loro punto
mediano, rispetto agli estremi, è funzione della larghezza della tenda. La tabella sotto riporta le misu-
re di flessione accettabili.
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Gar
anzi
a
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Larghezza della veneziana Flessione delle lamellee del fondale
Inferiore a 1,5 m 5 mm
Compresa tra 1,5 m e 2,5 m 10 mm
Maggiore di 2,5 m 15 mm
Orientamento incompleto delle lamelle
La divergenza ammessa rispetto all’orientamento completo delle
lamelle, sempre in riferimento alla EN13120, è pari al 2% del nume-
ro totale delle lamelle dell’intera tenda. È possibile infatti che duran-
te la discesa della veneziana, le lamelle possano rimanere incastrate,
(vedi figura a lato) mettendosi nella posizione corretta solo al
momento della loro manovra di orientamento a tenda completa-
mente stesa. Ciò è accettabile nella misura in cui il numero di lamel-
le in posizione non corretta, nella fase di abbassamento, rientri nei
valori elencati dalla seguente tabella.
Numero di lamelle della tenda Numero massimo di lamelle con orientamento incompleto
Meno di 50 0
Da 50 a 100 1
Da 100 a 150 3
Da 150 a 200 4
Più di 200 5
Angolo di chiusura lamelle
L’orientamento delle lamelle assicura la regolazione ed il controllo di
luminosità dell’ambiente.
Questa funzione è realizzata attraverso le scalette che con il loro movi-
mento consentono l’orientamento delle lamelle.
L’angolo di chiusura delle lamelle dev’essere non inferiore a 60°,
misurati rispetto all’asse ortogonale al piano del vetro interno.
Le tolleranze di tale angolo di chiusura dipendono dall’altezza della
tenda.
Più precisamente:
Altezza tenda Tolleranza Angolo minimodi chiusura
Fino ad 1 m 5° 55°
Maggiore di 1 m 10° 50°
Parallelismo fondale
Flessione centrale fondale
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Per effettuare il controllo della corretta chiusura delle lamelle, seguire le seguenti istruzioni, rifacendo-
si al disegno sotto riportato:
• Chiudere completamente le lamelle con il lato concavo rivolto all’interno
• Porsi ad una distanza di 1m dal vetro interno, dopo aver individuato la linea sulla vetrata corrispon-
dente all’altezza degli occhi
• Osservare all’esterno la fascia nascosta dalle lamelle
• Non devono scorgersi oggetti dietro la vetrata per una fascia di almeno 150 mm sotto la linea del-
l’altezza degli occhi (ciò corrisponde ad una inclinazione delle lamelle di circa 60°)
Nota. Per effetto di tale tolleranza è possibile che tende vicine abbiano un diverso grado di chiusura.
osservatore1 m
15 cm
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Angolo di escursione delle lamelle
Deve essere garantito, nell’orientamento delle lamelle, un angolo
minimo di 90° rispetto all’asse longitudinale delle lamelle.
Sovrapposizione lamelle
Le singole lamelle devono sovrapporsi per una larghezza > 1 mm
con l’angolo massimo di chiusura 60°.
Parallelismo lamelle
La massima escursione della singola lamella rispetto alla posizione
orizzontale deve essere inferiore ai 2 mm al metro. Questa misura è
effettuata in più punti della vetrata con lamelle orientate orizzontal-
mente (rif. EN 13120).
Tolleranze comandi esterni
La corda esterna d’azionamento, salvo specifiche richieste, termina a
65 mm dal filo vetro, con tolleranza: +10 mm/-20 mm.
L’asta esterna d’orientamento, nelle misure previste sul catalogo, ha
una tolleranza in lunghezza di: +5 mm/-5 mm.
Non conformità
Per valutare le non conformità del prodotto ScreenLine® occorre
basarsi sull’osservazione visiva della tenda posta all’interno dell’inter-
capedine del vetrocamera. La valutazione riguarda esclusivamente
elementi visibili della tenda (cassonetto, lamelle, fondale e canaline,
qualora fornite con il kit ScreenLine®).
La valutazione della qualità dei vetri non è oggetto del presente cri-
terio e dev’essere rimandata alla specifica norma UNI equivalente,
che riguarda solo ed esclusivamente il produttore di vetrocamera.
Modalità di valutazione
La valutazione della qualità della tenda dev’essere conforme a quan-
to previsto nei seguenti punti:
• il vetrocamera con tenda incorporata dev’essere posto in verticale,
come previsto nell’utilizzazione finale
• la tenda dev’essere abbassata e le lamelle orientate a circa 45°
• l’osservatore deve posizionarsi alla distanza di 2 m dal vetrocame-
ra con linea d’osservazione perpendicolare alla superficie dello
stesso d’ambo le parti alternativamente, come illustrato nel dise-
gno seguente
• prima della valutazione, i punti di possibile non conformità non
dovranno essere contrassegnati in nessun modo
• durante la valutazione non dovrà esserci irraggiamento solare diret-
to sulle lamelle.
Escursione lamelle
Parallelismo lamelle
1 m
m
90∞
min
.
60°
OUT IN
Escursione minima
Sovrapposizione minima
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Criterio di accettabilità
La superficie del vetrocamera, deve essere suddivisa in due zone: zona perimetrale e zona centrale
(disegno sopra).
Zona perimetrale: corrisponde alla cornice del vetrocamera per un’altezza pari a 5 cm.
Tale zona comprende quindi il cassonetto ed il fondale della tenda, la parte finale delle lamelle e del
tessuto e le canaline distanziatrici.
Zona centrale: corrispondente alla rimanente superficie (esclusa la zona perimetrale). Tale zona com-
prende la parte centrale della tenda, che deve presentare i minori difetti.
Per gli elementi della tenda (cassonetto, lamelle, tessuto e fondale) sono accettati i difetti sotto elen-
cati, tenendo conto che la superficie totale del vetrocamera dev’essere arrotondata all’unità superiore
Zona perimetraleInclusioni, puntini, difetti di rivestimento.
Max 1 difetto con dimensione massima di 3 mm per ogni metro quadro di superficie di vetrocamera.
Depositi sulle lamelle / macchie su tessuto: max 1 difetto con dimensione massima di 3 mm per
ogni metro quadro di superficie di vetrocamera. Per lo sporco all’estremità delle lamelle vedasi “abra-
sione sui canalini laterali” descritta in fondo.
Graffi / segni su tessuto: leggeri graffi appena visibili sono accettati se la loro somma non supera i
30 mm di lunghezza. La lunghezza massima del singolo graffio non deve essere superiore a 15 mm.
Zona centraleInclusioni, puntini, difetti di rivestimento.
Max 1 difetto con dimensione massima di 2 mm per ogni metro quadro di superficie di vetrocamera.
Depositi sulle lamelle / macchie su tessuto: max 1 difetto con dimensione massima di 2 mm per
ogni metro quadro di superficie di vetrocamera.
Graffi / segni su tessuto: leggeri graffi appena visibili sono accettati se inferiori a 3 e con lunghezza
massima del singolo graffio non supera i 10 mm.
50
H
L
ZONA PERIMETRALE
ZONA C
ENTR
ALE
2 m
50
45°
Osservazione difettosità
osservatore
L X H = misure vetro
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Abrasione sui canalini laterali: il continuo sfregamento delle
lamelle sui canalini laterali, durante la fase di movimentazione della
veneziana, comporta dopo un certo numero di manovre, un deposi-
to di polvere scura sulla lamella; polvere di alluminio rilasciata dalle
canaline laterali. Per limitare e quindi procrastinare nel tempo la for-
mazione di tale deposito, i distanziatori laterali dei kit ScreenLine®
vengono opportunamente trattati (Brevetto Pellini) per mantenere
inalterato nel tempo il colore delle lamelle, in prossimità delle canali-
ne laterali, dove avviene il contatto con le lamelle stesse. Il suddetto
trattamento delle canaline è stabile all’irraggiamento solare e non dà
origine a nessuna formazione di fogging.
In riferimento alle abrasioni e alla conseguente formazione di polvere
nera sulle lamelle, alleghiamo di seguito la Direttiva Ift di Rosenheim,
il cui scopo è quello di regolamentare l’accettabilità o la contestabili-
tà del deposito della polvere nera, con conseguente alterazione cro-
matica delle lamelle impiegate nei sistemi integrati.
1. Verificare se almeno il 10% del numero di estremità di lamelle
presenta un’alterazione cromatica. Si tiene conto della lamella
con più sporco.
2. Determinare la profondità di alterazione cromatica secondo la
Tabella 3
3. Determinare il colore della lamelle secondo la Tabella 4
4. Determinare il colore della sporco secondo la Tabella 4
5. Determinare il contrasto tra il colore delle lamelle e la sporco per
differenza dei valori indicati
6. Verificare se vengono rispettati i requisiti previsti per l’alterazione
cromatica ammessa secondo la Tabella 5.
Tabella 3 Livello t di sporco
delle estremità delle lamelle
t < 5 mm_
t < 15 mm_
t < 25 mm_
t < 35 mm_
Se l’associazione di due toni di grigio non è ben definita, si prende quello con tonalità più chiara.
Esempio esplicativo
Si supponga che la lamella impiegata sia paragonabile alla scala dei grigi, al primo colore della tabel-
la 4. Il contrasto è pertanto valutabile fra 0-20%.
Se lo sporco sulla lamella è per esempio quello dell’ultimo disegno della medesima tabella 4, in que-
sto caso il contrasto è compreso fra 80-100%.
La differenza è pertanto 80% e, in questo caso, secondo quanto stabilito dalla tabella 5, lo sporco
massimo potrà avere una alterazione cromatica fino a 15 mm di profondità.
Ondulazione tessuto
Il modello SL27 rullo, sia nella versione a corda (sistema C) che nella versione motorizzata (sistema
M), può presentare un’ondulazione del tessuto in corrispondenza delle canaline laterali, entro le quali
la tenda è guidata.
L’ondulazione è evidente quando l’osservatore è posto a distanza ravvicinata (meno di 2 m) con
angolazione di osservazione minore di 90° rispetto alla superficie del vetro. Qualora tutto ciò non pre-
giudichi il funzionamento del sistema, vale a dire la tenda funziona correttamente sia in fase di disce-
sa che di risalita, l’ondulazione non viene considerata difetto.
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Profondità di alterazione Contrasto
cromatica0-20% 20-40% 40-60% 60-80% 100%
t < 5 mm Ok Ok Ok Ok Ok
t < 15 mm Ok Ok Ok Ok No
t < 20 mm Ok Ok Ok No No
t < 35 mm Ok Ok No No No
t > 35 mm No No No No No
Tabella 4 Colore delle lamelle e contrasto
0 - 20%
20 - 40%
40 - 60%
60 - 80%
80 - 100%
Tabella 5 Alterazione cromatica ammessa per le lamelle
Colore delle lamelleColore dello sporco Contrasto
_
_
_
_
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Applicazioni speciali
Il kit ScreenLine® è stato studiato per essere inserito all’interno di vetrate isolanti a forma rettango-
lare e poste in verticale.
Sono altresì realizzabili delle applicazioni speciali quali per esempio:
• vetrocamere inclinate od orizzontali
• vetrocamere sagomate
• vetrocamere strutturali
• pareti divisorie.
Riteniamo opportuno fornire alcuni chiarimenti circa le applicazioni speciali per le quali occorre con-
sultare il nostro ufficio tecnico.
• Nelle vetrate inclinate, è sconsigliato l’utilizzo di tendine interne con sollevamento: lo sfrega-
mento delle lamelle sul vetro non permette il corretto utilizzo della tenda ed inoltre può provoca-
re la rottura delle scalette.
Per questo motivo in tali applicazioni consigliamo l’utilizzo dei kit con tessuto plissettato oppure di
veneziane con solo orientamento (con lamelle opportunamente supportate)
• Nelle vetrate basculanti, non azionare la tenda in posizione inclinata e in ogni caso prevedere un
fermo al battente per evitare il ribaltamento della vetrata (nei sistemi con rotazione a 180°). Prima
del ribaltamento provvedere ad impacchettare la tenda. Nel caso di tenda con solo orientamento
(fondale fissato in basso), effettuare quest’operazione con lamelle chiuse.
Anche per tale applicazione consigliamo il modello appositamente studiato, con tessuto plissetta-
to o con veneziana solo orientamento.
• Nelle vetrate montate su porte, il continuo battimento delle lamelle sul vetro può causare un
deterioramento delle scalette; è consigliabile pertanto assicurarsi della presenza d’efficaci ammor-
tizzatori di finecorsa montati sulle strutture d’azionamento delle porte.
Avvertenza
Nelle vetrate con basso emissivo, è consigliabile l’utilizzo di couche resistente (pirolitico). Nelle tende
con sollevamento, le scalette, a tenda impacchettata, fuoriescono dalle lamelle, con possibile con-
tatto con il vetro e quindi con la cuoche, particolarmente delicata se il deposito è stato ottenuto con
procedimento magnetronico.
La veneziana in questo caso dovrebbe avere solo l’orientamento ed essere provvista di apposite guide
laterali con aletta rivolta verso la faccia trattata, in modo da preservare nel tempo l’integrità del rive-
stimento.
L’aletta delle guide laterali non garantisce quindi che la couches del vetro basso emissivo non vada a
contatto con la tenda.
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Piano di qualità del produttore
Secondo le norme EN 1279 1 - 2 - 3 - 4
Il produttore di vetrate isolanti al cui interno è inserita una tenda (inserto) è tenuto al rispetto delle pre-
scrizioni descritte nella EN 1279. Tali prescrizioni si riferiscono sia ai materiali utilizzati sia ad alcuni para-
metri di produzione delle vetrate. Riportiamo di seguito solo le caratteristiche e la documentazione
richiesta per la parte riguardante gli inserti (capitolo 2.2) e le prescrizioni relative alla produzione (capi-
tolo 3), tralasciando quella generale delle materie prime proprie di un normale vetrocamera.
Norma EN 1279-1 capitolo 2.2 Distanziatori e inserti
Il prodotto deve essere conforme alle caratteristiche dichiarate dal produttore. Per i materiali utilizzati il
licenziatario deve essere in possesso della seguente documentazione, fornita dalla ditta produttrice e
non anteriore a 5 (cinque) anni:
• caratteristiche del prodotto
• metodologie di controllo e prova
• scheda di sicurezza
• prova di fogging test secondo parte C e misura della quantità di sostanze volatili secondo parte G
(certificati sullo stesso: lotto di materiale)
• valore della capacità di assorbimento Tc secondo EN 1279/2.
Inoltre ogni lotto deve essere corredato da un rapporto di prova relativo a:
Distanziatori con profilo di permeabilizzazìone metallica: a) dimensioni; b) quantità dei grassi;
c) contenuto volatile secondo parte G; d) permeabilità dei fori ; e) tenuta dell'elettrosaldatura secon-
do parte H.
Norma EN 1279-1 capitolo 3 Prescrizioni relative alla produzione
3.1 Quantità minima di sigillante interno
• 1,5 gr per metro lineare su ogni lato di distanziatore
• larghezza del cordolo non inferiore a 3 mm misurando la zona effettivamente pressata.
3.2 Quantità minima di sigillante esterno
• distanza bordo/intercalare non inferiore a 3 mm lungo tutto il perimetro della vetrata.
3.3 Quantità di disidratante (setacci molecolari e gel di silice)
Per distanziatori fino a 10 mm di larghezza riempimento di almeno 3 lati, per larghezze superiori ai 10
mm riempimento di almeno il 50% del perimetro.
Ogni lato deve essere riempito completamente.
3.4 Qualora il distanziatore non sia piegato, ma chiuso con angolari
• l'angolo deve essere sigillato ermeticamente.
3.5 Interruzioni del cordolo di butile, fori e/o interruzioni del sigillante esterno
• non ammesse.
3.6 Il licenziatario richiedente modelli con gas deve disporre di apparecchiatura idonea alla verifica della
concentrazione.
3.7 Il licenziatario deve obbligatoriamente sigillare gli eventuali fori con sistemi adeguati ad impedire la
fuoriuscita del gas introdotti.
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Le Certificazioni
La qualità del sistema ScreenLine® è assicurata da tre fattori principali:
• Certificazione dell’azienda Pellini
• Controllo sui materiali
• Test effettuati periodicamente sul prodotto nel laboratorio interno
• Certificazioni rilasciate da istituti e laboratori autorizzati
Norma ISO 9001-2002
L’azienda Pellini è particolarmente impegnata al raggiungimento dell’efficienza organizzativa per
offrire ai propri clienti un servizio e un prodotto di qualità. Per questo è stato messo in atto un siste-
ma di strutturazione nell’ambito aziendale per il raggiungimento di tale scopo.
La strutturazione è oggi costituita da un insieme di strumenti e di procedure, a supporto delle varie
attività produttive interne all’azienda, che permettono di valutare e sviluppare i programmi per il rag-
giungimento degli obiettivi prefissati.
Il piano inizialmente è stato sviluppato in base alla norma UNI-ISO 9002:1994, adeguandolo succes-
sivamente a quello UNI-ISO 9001:2000.
L’azienda Pellini S.p.A. ha così ottenuto nel 2001 la certificazione di Qualità per la produzione e com-
mercializzazione di tende tecniche, tende per vetrocamera e relativi accessori.
Nel 2002, con la revisione della norma di cui sopra, (VISION 2000) la Certificazione è stata estesa
anche alla progettazione.
Controllo sui materiali
• Controllo del fogging
Secondo quanto stabilito dalla norma EN1279-6, tutti i materiali impiegati per la fabbricazione dei kit
ScreenLine®, ossia: canalini, cassonetti, motori, lamelle, corde, scalette, al momento dell’arrivo in
azienda, sono sottoposti a campione al test previsto dalla suddetta norma.
Vengono allo scopo approntati dei campioni di materiale, con i quali sono confezionati dei provini di
vetrocamera, successivamente irraggiati con lampade ad emissione UV, secondo le modalità della
norma europea EN1279-6. Contemporaneamente, parte del medesimo materiale viene pesato con
una bilancia di precisione, e posto in un forno elettrico a circa 80°C per almeno 168 ore.
Al termine di questo periodo di tempo, il materiale viene ancora pesato, determinando in questo
modo la perdita eventuale di elementi volatili del materiale stesso.
L’idoneità dei prodotti testati dipende dall’esito del test agli UV, al termine dei quali non dovranno in
nessun modo apparire internamente ai provini di vetrocamera, nei quali sono stati posti i materiali da
testare, formazioni di condensazione in corrispondenza delle piastre di raffreddamento dell’impianto
di prova. La misura della perdita di elementi volatili, determinata con la pesatura prima e dopo il trat-
tamento termico con il forno elettrico sarà, in questo caso, il massimo valore di perdita di elementi
volatili riscontrabili sull’intero lotto.
• Controllo della stabilità dimensionale
Il test della stabilità dimensionale delle corde e dei terileni (scaletta), che costituiscono il sistema di
regolazione e di azionamento delle tende ScreenLine®, ha lo scopo di valutare l’entità delle variazio-
ni dimensionali di quei componenti per effetto del calore. I materiali con i quali sono fabbricate sia le
corde che i terileni, con l’aumentare della temperatura all’interno del vetrocamera, soprattutto nei
periodi estivi, subiscono un accorciamento della loro lunghezza.
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I test eseguiti nel laboratorio presso Pellini, hanno lo scopo di verificare che i suddetti componenti
rispettino i valori prefissati di accorciamento e successivo allungamento al variare della temperatura.
In questo modo è possibile dimensionare la lunghezza della tenda secondo le misure richieste dai
nostri clienti.
• Controllo della stabilità dei magneti
La tipologia e la qualità dei magneti utilizzati nei kit ScreenLine®, riveste una fondamentale impor-
tanza per la trasmissione magnetica: i magneti devono sviluppare una determinata coppia e non deb-
bono smagnetizzarsi all’aumentare della temperatura.
Per tale ragione, tutti i lotti di magneti vengono sottoposti al controllo della stabilità in laboratorio.
Mediante un apposito strumento (coppiametro) vengono misurate le coppie di trascinamento, al limi-
te dello slittamento, per un dato spessore del vetro (4 mm), alla temperatura ambiente ( circa 20 °C).
Successivamente i magneti in prova sono riscaldati a temperatura di almeno 80 °C, rilevando il valo-
re della coppia. La coppia così misurata dovrà risultare al massimo diminuita di un valore pari al 10%
del valore misurato a temperatura ambiente. Lasciando raffreddare i magneti in prova la misura della
coppia dovrà nuovamente ritornare al valore iniziale.
Ciò garantisce il mantenimento nel tempo del campo magnetico necessario ad assicurare una cop-
pia meccanica di trascinamento costante.
• Controllo della durata dei kit
Nel laboratorio Pellini si eseguono periodicamente dei test di durata su kit presi dalla produzione con
misure vicine ai limiti massimi di fattibilità del modello testato.
Nei sistemi magnetici con movimentazione manuale, il kit viene azionato da un motore esterno che
simula il funzionamento con comando magnetico esterno
I parametri del ciclo sono simili a quelli adottati dagli istituti certificatori CSTB ed IFT.
Il numero minimo di cicli che il sistema deve superare indenne, è specificato nel capitolo riguardan-
te la garanzia sul prodotto.
L’azienda è certificata I prodotti sono certificati
43ScreenLine
Caratteristiche spettrofotometriche di un sistema integrato
1. Definizione delle facce di un sistema integrato
A partire dall’esterno, le facce sono numerate 1, 2, 3, 4, intendendo in questo modo chiarire gli
aspetti della posizione di eventuali depositi di coating riflettenti o basso emissivi, spesso usati nelle
applicazioni vetrarie. Nel caso vengano utilizzati vetri stratificati, con inserimento di strati di PVB, ogni
lastra di vetro possiede due facce e pertanto la numerazione prende la successione delle facce di
vetro impiegate.
Così per esempio un vetro stratificato avrà di per se la faccia 1, 2, 3, 4, e se impiegato come primo
vetro esterno del vetrocamera, la vetrata integrata avrà quindi una faccia di vetro interno, con la
numerazione 5, 6.
Questo sistema, adottato in ambito internazionale, consente di caratterizzare chiaramente le vetrate
impiegate, sia normali o integrate.
Quanto dichiarato in questo senso nel presente manuale si attiene a questa convenzione.
esterno interno
Faccia 2 Faccia 4Faccia 1 Faccia 3
Car
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2. Caratteristiche spettrofotometriche
Schema di principio dell’apporto energetico solare in un sistema integrato
Una radiazione solare che colpisce la faccia esterna del sistema (Faccia 1) , in parte viene riflessa (RE)
in parte viene trasmessa (TE) direttamente dallo stesso sistema, in parte viene assorbita (AE). L’energia
assorbita si suddivide a sua volta in due parti, in rapporto alla condizione delle facce del vetro; una
quota (qi) e una quota (qe).
Mentre l’energia trasmessa direttamente ha le caratteristica dell’ energia dello spettro solare, vale a
dire ha la stessa banda dello spettro solare, l’energia corrispondente a (qe) e quella corrispondente a
(qi), hanno uno spettro che appartiene all’infrarosso lungo, vale a dire con λ > 2500nm.
Tuttavia l’energia entrante in un ambiente essendo dovuta all’apporto solare è attribuibile alla somma
di (Te) con (qi), indicando tale somma con il simbolo (g) denominato fattore solare.
Ambiente con condizioni Standard
Le condizioni di irraggiamento solare alle quali sono sottoposti i sistemi integrati dipendono da molti
fattori ambientali quali:
1. Latitudine del luogo di posa
2. Giorno dell’anno
3. Angolo formato dalla parete dove è posto il sistema rispetto al suolo
4. Angolo della facciata rispetto a Sud o rispetto a Nord
5. Ora del giorno
Con questi parametri è possibile calcolare l’angolo (δ) di incidenza della radiazione solare rispetto alla
parete, e con la costante solare, valutare la potenza radiante sulla parete stessa espressa in W/m2.
La direttiva pubblicata nel mese di Agosto 2005, dall’istituto IFT di Rosenheim, stabilisce i criteri di
valutazione di un ambiente standard suggerendo al progettista i parametri iniziali riguardante l’ir-
raggiamento e le temperature ambiente alle quali fare riferimento per una valutazione dei parametri
spettrofotometrici di un sistema integrato.
g = Te + qi
qi
100%
AE
qe
RE
esterno interno
TE
Condizioni invernali
Esterno Te = 5°C temperatura aria ambiente e di irraggiamento
Es = 300 W/m2 irraggiamento solare
Interno Te = 20°C temperatura aria ambiente
Condizioni estive
Esterno Te = 35°C temperatura aria ambiente e di irraggiamento
Es = 850 W/m2 irraggiamento solare
Interno Ti = 25°C temperatura aria ambiente
Tenendo conto di questi parametri e di quelli dei componenti il sistema, è possibile valutare le carat-
teristiche spettrofotometriche e la trasmittanza termica, anche nei casi in cui vi sia una tenda vene-
ziana o plissè interna al vetrocamera posizionata con le lamelle inclinate di 30°, 60° o chiuse, oppu-
re come nel caso dei sistemi con tenda plissè o a rullo, gli elementi schermanti siano in posizione
aperta (tenda alzata) o chiusi (tenda abbassata). Il risultato di tale calcolo si ottiene mediante l’utiliz-
zo di un apposito programma al computer basato su un modello matematico del sistema integrato .
I parametri più significativi per il progettista, al fine di contenere le dispersioni termiche invernali, o il
risparmio di energia per il funzionamento degli impianti di condizionamento estivo, senza trascurare
l’aspetto del confort sono rispettivamente:
Fattore solare g %
Trasmissione solare diretta TE %
Trasmissione luminosa TL %
Resa del colore Ra %
Trasmittanza termica U [W/m2]
Breve cenno alle radiazioni solari
45ScreenLine
B
2.5
2.0
1.5
1.0
0.5
0
0.50 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0
Lunghezza d’onda in mµ
W/m2µ
UV visibile
A
Il grafico sopra riportato rappresenta lo spettro delle radiazioni solari. La curva indicata con la lettera
(A) rappresenta la radiazione solare fuori dall’atmosfera terrestre, mentre quella indicata dalla lette-
ra (B) è la radiazione solare interna all’atmosfera terrestre.
Lo spettro dell’energia rappresentata può essere indicativamente suddiviso come segue:
1. lunghezze d’onda λ<380nm corrispondono all’energia UV
2. lunghezze d’onda comprese fra 380nm<λ<780nm corrispondono alla banda luminosa
3. lunghezze d’onda comprese 780nm<λ<3000nm corrispondono alla banda infrarossa corta.
4. Per lunghezze d’onda λ>3000nm e comunque inferiori a 50000nm si hanno radiazioni infraros-
se lunghe, corrispondenti all’energia termica emessa da una fonte di calore a bassa temperatura
(quali ad esempio normali apparecchiature di riscaldamento, corpo umano).
Nel progetto di una parete integrata si devono tenere in considerazione gli aspetti dell’energia elet-
tromagnetica, separando il campo delle onde dell’energia solare da quelle dell’energia emessa da
fonti di calore con lunghezza d’onda superiore ai 3000nm.
Fattore di trasmittanza termica U[W/m2°K]
Il fattore di trasmittanza U, corrisponde alla trasmissione di energia termica fra un ambiente a tem-
peratura superiore verso un ambiente a temperatura inferiore.
Per aumentare l’isolamento di un edificio in generale, si devono costruire pareti con un fattore U più
basso possibile.
La totalità delle vetrate oggi impiegate in edilizia è costituita dal sistema vetrocamera, (due vetri sepa-
rati da un’intercapedine).
Il fattore di trasmittanza U dipende dallo stato della superficie di uno o ambedue i vetri, entro certi
limiti dallo spessore dell’intercapedine, dal riempimento dell’intercapedine con particolari gas, oppu-
re dalla semplice aria disidratata. In particolari applicazioni sono impiegate vetrate con più strati di
vetro e quindi formati da più di una intercapedine, per aumentare ulteriormente l’isolamento termi-
co ed ottenere quindi un basso valore di U.
Un efficace riduzione della trasmittanza si ottiene impiegando superfici di vetro basso emissive o
affacciando più superfici, come nel caso di vetrate triple o quadruple.
In questi casi, la trasmissione di energia termica fra l’ambiente a temperatura più alta verso l’am-
biente a temperatura più bassa è ridotta in massima parte dalla bassa emissività totale del sistema,
determinata dal tipo di superficie (Low E) o dalla presenza di più superfici affacciate.
Impiegando per esempio veneziane o tende in tessuto all’interno di una doppia vetrata, il valore della
trasmittanza si riduce, sia per la particolare emissività dei materiali impiegati (alluminio o tessuto acri-
lico trattato con alluminio) sia per la conseguente conformazione di più strati e quindi di almeno due
intercapedini.
Riveste maggiore significato l’impiego di tende veneziane o in tessuto, al fine di ottenere una ridu-
zione del fattore U, se i vetri impiegati sono dei semplici vetri float, vale a dire non basso emissivi.
Nel caso di vetrate con superfici basso emissive, l’effetto della tenda non assume a questo scopo
importanza significativa. La tabella fornisce alcuni esempi.
ScreenLine46
Man
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e Te
cnic
o
Lo scopo principale di un sistema integrato è quello di modulare la luce del sole, riducendo il più pos-
sibile gli apporti energetici, in particolare nei periodi estivi, quando si desidera risparmiare energia uti-
lizzando gli impianti di condizionamento dell’aria interna alle abitazioni. A volte, l’impiego di normali
vetrate doppie con facce esterne (faccia 2) selettive, non è sufficiente a garantire un alto apporto
luminoso e un basso fattore solare. Facendo riferimento al grafico che riguarda lo spettro del sole, il
vetro normale ha un comportamento diverso a seconda della lunghezza d’onda.
Infatti gran parte della radiazione UV è ridotta dal vetro esterno mentre, per quanto concerne la rima-
nente banda, il vetro è molto trasparente. Vedere grafico qui di seguito.
47ScreenLine
Tipo vetrata Tipo tenda integrata Trasmittanza Uw/m2°k
C4/20/C4 - 2,3 w/m2°k
C4/20/C4 Lamella S102 2,1 w/m2°k
C4/20/C4 Lamella S156 2,0 w/m2°k
C4/27/C4 Tessuto 816 1,9 w/m2°k
C4/27/C4 Tessuto 812 1,6 w/m2°k
C4/20/LE - 1,5 w/m2°k
C4/20/LE Lamella S102 1,5 w/m2°k
C4/20/LE Lamella S156 1,4 w/m2°k
C4/27/LE Tessuto 816 1,3 w/m2°k
C4/27/LE Tessuto 812 1,2 w/m2°k
Ey/20/C4 - 1,4 w/m2°k
Ey/20/C4 Lamella S102 1,4 w/m2°k
Ey/20/C4 Lamella S 156 1,4 w/m2°k
Ey/27/C4 Tessuto 816 1,3 w/m2°k
Ey/27/C4 Tessuto 812 1,3 w/m2°k
LE vetro basso emissivo
Ey vetro selettivo
Intercapedini con aria disidratata
1,000,90
0,80
0,70
0,60
0,50
0,40
0,30
0,20
0,10
0,00 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0
W/m
2 µ
0,030
0,024
0,013
0,012
0,06
0
0,035
3 4 5 6 8 10 20 30 40 50
Lunghezza d’onda in mµ
Lunghezza d’onda in mµ
W/m
2 µ
Trasmissione energetica di un float spessore 4 mm
L’energia entrata nel locale, attraverso la vetrata, interagendo con gli oggetti in esso contenuti, viene
trasformata in energia a lunghezza d’onda più lunga; il vetro non può essere attraversato dall’ener-
gia riemessa dagli stessi oggetti, in quanto opaco. In questo caso l’interno del locale si surriscalda e
si ha così effetto serra.
3. Resa del colore
Un aspetto da non trascurare da parte del progettista è il parametro che riguarda la resa del colore.
L’impiego di vetri selettivi riduce buona parte dell’energia infrarossa corta e in questo caso la banda
dello spettro luminoso viene ristretta producendo, in alcuni casi, l’alterazione dei colori negli ambien-
ti abitati. Volendo avere un buon rendimento del colore, non è possibile ridurre l’energia attribuita
alla banda luminosa senza alterare la luce. Negli ambienti dove la luce è particolarmente importante
al fine di non produrre alterazioni cromatiche degli oggetti contenuti, il parametro della resa del colo-
re non può essere inferiore al 88%
L’impiego di sistemi integrati deve pertanto fare riferimento a quattro parametri fondamentali quali:
Fattore solare g
Trasmissione energetica diretta TE
Trasmissione luminosa TL
Resa del colore Ra
Il parametro ottimale, difficilmente raggiungibile con una semplice vetrata doppia selettiva, fa riferi-
mento al rapporto fra la trasmissione TE e la trasmissione luce TL (detto rapporto di selettività); esso
non può essere minore di 57% senza penalizzare la resa del colore.
La trasmissione spettrale di un vetro selettivo ideale, sopra rappresentato dal grafico, ha la banda
luminosa fra 380nm e 780nm, come unica causa di trasmissione energetica del sistema. In questo
intervallo la radiazione energetica passante rappresenta il 57% dell’intera banda. È quindi impossibi-
le, allo stato attuale delle conoscenze tecnologiche, ridurre l’energia termica trasmessa senza ridurre
anche l’apporto luminoso. Le tabelle seguenti rappresentano alcuni casi di vetrate integrate con l’im-
piego di vetri normali, vetri basso emissivi in faccia 3, e vetri selettivi in faccia 2, unitamente a tende
veneziane di due colori diversi e alcuni tessuti per tende plissè e rullo.
ScreenLine48
Man
ual
e Te
cnic
o
-20
0
20
40
60
80
100
0 500 1000 1500 2000 2500 3000
Trasmissione spettrale
lunghezza d’onda (nm)
tras
mis
sio
ne
%
49
Si può notare che nonostante le due lamelle prese come esempio (S102 e S156), siano di colore diver-
so, hanno lo stesso comportamento nei confronti della radiazione solare. Infatti come è illustrato
nella tabella successiva, gli assorbimenti dell’energia solare per queste due lamelle si differenziano di
pochi punti percentuali. La maggiore riflessione della lamella bianca produce anche maggiore tra-
smissione luce, quando le lamelle hanno una certa inclinazione. Il parametro che si discosta mag-
giormente, riguarda invece la resa del colore, maggiore per la lamella grigia (S156) rispetto alla lamel-
la bianca (S102). Questo fatto attribuisce maggiore selettività alla lamella bianca che per la sua con-
formazione cromatica riflette maggiormente alcuni colori, rispetto ad altri, lasciando passare attra-
verso la vetrata integrata una banda luminosa più stretta.
ScreenLine
Tipo di Tipo di Posizione Fattore Trasmissione Trasmissione Resa delvetro tenda tenda solare energetica luminosa colore
C4/20/C4 S102 aperta 0,78 0,72 0,81 98
C4/20/C4 S102 30° 0,50 0,34 0,41 95
C4/20/C4 S102 60° 0,26 0,07 0,10 89
C4/20/C4 S102 chiusa 0,21 0,03 0,05 88
C4/20/C4 S156 30° 0,50 0,33 0,37 98
C4/20/C4 S156 60° 0,26 0,06 0,07 96
C4/20/C4 S156 chiusa 0,22 0,03 0,03 96
C4/20/LE S102 aperta 0,67 0,58 0,79 99
C4/20/LE S102 30° 0,43 0,28 0,39 96
C4/20/LE S102 60° 0,21 0,06 0,09 90
C4/20/LE S102 chiusa 0,17 0,03 0,05 88
C4/20/LE S156 30° 0,43 0,27 0,36 98
C4/20/LE S156 60° 0,21 0,05 0,06 97
C4/20/LE S156 chiusa 0,22 0,02 0,03 97
Ey/20/C4 S102 aperta 0,44 0,39 0,71 97
Ey/20/C4 S102 30° 0,32 0,19 0,36 95
Ey/20/C4 S102 60° 0,20 0,04 0,08 88
Ey/20/C4 S102 chiusa 0,17 0,02 0,04 87
Ey/20/C4 S156 30° 0,32 0,18 0,32 97
Ey/20/C4 S156 60° 0,21 0,03 0,06 95
Ey/20/C4 S156 chiusa 0,17 0,02 0,03 95
Colore Riflessione Assorbimento Riflessione Emissivitàlamella energetica energetico luminosa ε%
RE% AE% RL%
S102 70% 31% 78% 80%
S149 68% 32% 75% 75%
S156 65% 35% 62% 59%
S142 65% 35% 69% 67%
S106 62% 38% 72% 71%
S130 58% 42% 65% 82%
S125 57% 43% 63% 79%
S157 43% 57% 44% 67%
S155 42% 59% 48% 82%
ScreenLine50
Man
ual
e Te
cnic
o
Tabella delle caratteristiche spettrofotometriche delle lamelle ScreenLine®
Tabella delle caratteristiche spettrofotometriche dei tessuti Verosol®
Colore Peso g/m2 RE% AE% TE% RL% AL% TL% ε812 95 71% 20% 9% 66% 25% 9% 0,25
878 106 74% 21% 5% 74% 21% 5% 0,25
816 72 52% 28% 20% 50% 28% 22% 0,25
Dati spettrofotometrici di tende plissé o a rullo ScreenLine®
Tipo di Tipo di Posizione Fattore Trasmissione Trasmissione Resa delvetro tenda tenda solare energetica luminosa colore
C4/27/C4 aperta O,78 0,72 0,81 98
C4/27/C4 812 bassa 0,25 0,08 0,09 98
C4/27/C4 816 bassa 0,40 0,21 0,24 98
C4/27/LE aperta 0,67 0,58 0,79 99
C4/27/LE 812 bassa 0,21 0,07 0,08 98
C4/27/LE 816 bassa 0,34 0,17 0,23 98
Ey/27/C4 aperta 0,44 0,39 0,71 97
Ey/27/C4 812 bassa 0,18 0,04 0,08 96
Ey/27/C4 816 bassa 0,27 0,12 0,21 96
Anche per i tessuti il colore della luce non è alterato. I colori delle lamelle o dei tessuti, interferisco-
no con la luce solare, in funzione della composizione del colore. Il colore bianco della lamella S102
per esempio, composto dal rosso, dal blu, e dal verde, riflettendo ognuno una quota dell’energia della
corrispondente frequenza attribuita al medesimo colore, determinano la modificazione della luce
trasmessa.
Il colore grigio della lamella S156 e dei tessuti delle tende plissé o a rullo, non modificano in modo
sostanziale la luce trasmessa, in quanto il grigio è neutro rispetto all’intera banda luminosa.
Composizione del colore bianco
Colori in parte riflessi dalla lamella bianca
La luce trasmessa attraverso un sistema integrato con lamella bianca risulta composta in massima parte
dal colore viola, azzurro, giallo e arancio. Pertanto la resa del colore è parzialmente ridotta.
Nota. L’impiego di tende esterne al vetrocamera, poste a circa 150 mm dal vetro interno, non produ-
ce nessun vantaggio rispetto ad un sistema integrato. Se per esempio si impiega una vetrata
Ey/20/C4/150/S156 (caso già previsto in precedenza), i fattori solari con inclinazione della lamella 30°,
60°, o chiusa sono di circa il 5% superiori rispetto a quelli di un sistema integrato dove sono utilizzati
i medesimi componenti. Inoltre il vetro interno all’abitazione potrebbe assumere una temperatura di
circa 10 °C maggiore rispetto a quella di un vetro integrato composto dagli stessi componenti. La stes-
sa condizione si ottiene utilizzando una tenda rullo con tessuto 812. In questo caso il fattore solare del
sistema è circa 4 punti superiore a quello del corrispondente sistema integrato e la temperatura del
vetro interno circa 5 °C superiore.
51ScreenLine
Verde
Blu
Rosso
Viola AzzurroBlu Blu Giallo Arancio Rosso RossoVerde Verde
R R R
4. Bilancio energetico
Un aspetto importante dell’impiego di sistemi ScreenLine si evidenzia nella valutazione del bilancio
energetico.
Una tenda in vetrocamera ideale dovrebbe avere un comportamento che si adatta alle esigenze della
stagione estiva e invernale. Pertanto si dovrebbe attribuirgli:
Periodo Trasmittanza U Fattore solare g
Invernale Bassa Alto
Estivo Bassa Basso
Nessun sistema di vetrate isolanti tradizionali, sia esso formato da vetri selettivi o basso emissivi, può
ottenere queste prestazioni, se non in certi limiti.
Un sistema integrato può produrre l’adattamento correggendo il fattore solare attraverso la regola-
zione dell’inclinazione delle lamelle (o con l’apertura o la chiusura di una tenda plissé o a rullo), sfrut-
tando per esempio la maggiore riflessione di alcuni tipi di lamella nella banda infrarossa dello spet-
tro del sole (780nm-3000nm vedere grafico sotto riportato).
Esempio di calcolo di un bilancio energetico
Si ipotizzi un edificio con finestre delle quali si conosce l’esposizione e si tenga poi conto della tem-
peratura interna all’edificio, della temperatura esterna invernale e della temperatura esterna estiva.
Si consideri inoltre i periodi di irraggiamento secondo i dati annuali per la zona a cui si fa riferimen-
to. In questo modo è possibile determinare il bilancio energetico delle pareti in fase di studio.
Con questi dati, si può studiare il bilancio energetico (apporto solare meno dispersioni termiche) nel
periodo invernale, mentre nel periodo estivo, assumendo l’energia di raffreddamento di un impian-
to di aria condizionante come apporto positivo, gli apporti solari e la trasmissione del calore fra ester-
no e interno, per effetto della diversa temperatura, dovranno essere considerati apporti indesiderati
al fine del risparmio energetico. Il bilancio energetico totale (BT) è dato dalla somma algebrica dei
contributi del bilancio nel periodo invernale (Bi) e di quello estivo (Be):
BT = Bi+Be
ScreenLine52
Man
ual
e Te
cnic
o
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
0 500 1000 1500 2000 2500 3000
S102
S156
oro
S157
Spettri di alcune lamelle
lunghezza d’onda (nm)
rifl
essi
on
e %
53ScreenLine
Nel periodo invernale si ha maggior risparmio con l’impiego di vetrocamera con faccia basso emissi-
va. Nel periodo estivo il bilancio è determinato da un maggior risparmio con l’impiego di sistemi inte-
grati comandati da apparecchiature di controllo sull’orientamento della tenda per evitare l’apporto
indesiderato dell’energia solare e in alcuni casi contribuire alla riduzione del fattore (U). Nella totali-
tà dell’intero anno, il bilancio è a favore di un sistema di protezione formato da una vetrata inte-
grata.
Le dispersioni di energia in estate sono dovute principalmente all’irraggiamento diretto del sole e al
calore entrante verso l’interno dell’edificio per differenza fra la temperatura esterna rispetto quella
interna (Te>Ti). Esse costituiscono la maggiore perdita di energia, avendo la stessa direzione.
La presenza di una tenda contribuisce in modo tangibile alla riduzione di questa dispersione, limi-
tando l’apporto solare e in alcuni casi anche il fattore U.
Periodo invernale
Rimedio
Si deve limitare la perdita di calore dall’interno verso l’esterno, riducendo il più possibile la trasmit-
tanza U. Per fare questo occorre adottare depositi metallici sui vetri che riducono però anche il fat-
tore solare g e quindi gli apporti solari.
Periodo estivo
apporti Energia positiva
perdite Energia negativa
esterno interno
apporti di Energia indesiderati
esterno interno
Rimedio
Si deve limitare l’apporto solare e il calore entrante nei locali per differenza di temperatura fra ester-
no e interno (Te>Ti). Per ridurre l’irraggiamento solare e l’apporto di calore occorre aumentare la
riflettenza delle superfici e diminuire l’emissività del sistema integrato. Per fare questo si devono
adottare sistemi integrati automatizzati che diventano attivi nei casi sfavorevoli. Per esempio nei con-
fronti delle dispersioni termiche invernali, oppure degli apporti solari indesiderati nei periodi estivi,
con la chiusura delle tende o in casi favorevoli come nell’acquisizione di energia solare in inverno
aprendo le tende stesse. In questo modo è possibile realizzare risparmi energetici importanti, agen-
do sull’inclinazione delle lamelle.
Particolarità del fattore solare di un sistema integrato
Prendendo in considerazione tre tipi di vetrate isolanti composte rispettivamente:
• da due float spessore 4 mm
• un float spessore 4 mm e un basso emissivo 4 mm posto in faccia 3
• basso emissivo 4 mm con coating in faccia 2 e un float spessore 4 mm
sono stati fatti dei calcoli per valutare l’andamento del fattore solare (g) al variare dell’inclinazione
delle lamelle della tenda integrata. Sono stati poi eseguiti calcoli per valutare l’andamento della tem-
peratura (Ti) nell’intercapedine e dell’energia secondaria (qi) irradiata verso l’interno di un locale, con
le diverse inclinazioni delle stesse lamelle di una tenda integrata. Qui di seguito sono riportati i gra-
fici corrispondenti.
La massima temperatura all’interno dell’intercapedine viene raggiunta per una inclinazione delle
lamelle pari a circa 45°. Oltre questo valore, la temperatura si stabilizza sul valore raggiunto (grafico
sottostante).
ScreenLine54
Man
ual
e Te
cnic
o
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
0 20 40 60 80 100
c4-c4
c4-E4
E4-c4
Andamento del fattore solare per diversa composizione
angolo lamella (gradi)
valo
re %
55ScreenLine
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
0 20 40 60 80 100
4-4
4-Ey4
Ey4-4
25
c4-c4
c4-E4
E4-c4
20
15
10
5
0
40 0 20 60 80 100
Si può inoltre osservare che con le lamelle inclinate con angolo superiore a 45°, nel caso delle vetra-
te formate con un vetro basso emissivo, posto una volta in faccia 3 e una volta in faccia 2, il fattore
solare aumenta leggermente in questo ultimo caso. Infatti il valore (qi) della vetrata con basso emis-
sivo in faccia 2 ha valori più alti quando l’angolo delle lamelle è superiore ai 45° perchè l’emissività
della faccia 3 è più alta e quindi irradia più calore verso l’interno, incidendo anche sul fattore solare.
Temperature interne alla camera per diverse composizioni
angolo lamella (gradi)
tem
per
atu
re in
°C
Energia secondaria per diverse composizioni
angolo lamella (gradi)
valo
re %
ScreenLine56
Man
ual
e Te
cnic
o
5. Sollecitazioni meccaniche di natura termica
Vi sono alcuni aspetti da non sottovalutare nell’impiego dei sistemi integrati, ai quali occorre porre
attenzione. Il primo riguarda l’innalzamento della temperatura interna alla vetrocamera, quando la
radiazione solare è intercettata dalla tenda, sia essa veneziana che plisse o rullo. Gli elementi scher-
manti, quali le lamelle o i tessuti, assorbendo energia si riscaldano, raggiungendo, nel caso siano stati
impiegati anche dei vetri basso emissivi in faccia 3 e lamelle o tessuti molto assorbenti, temperature
di circa 80°C.
Come già ricordato è opportuno quindi impiegare materiali con coefficienti di assorbimento più
basso possibile e vetri selettivi in faccia 2. Tuttavia fra tenda e vetro interno si possono sviluppare dif-
ferenze di temperatura assai elevate, in particolare nella zona dei bordi dove si potrebbe verificare la
rottura dei vetri stessi. È pertanto opportuno fare attenzione ai bordi del vetro, soprattutto se stra-
tificato o di grosso spessore, che in caso di forte riscaldamento potrebbe rompersi per la presenza di
testimoni di taglio. Particolare attenzione va rivolta alle vetrate triple, dove la lastra interna (seconda
lastra) è bene sia temperata, perché soggetta a maggior stress termico. Il grafico sotto riportato
mostra la temperatura delle lamelle a seconda del loro assorbimento e della posizione del basso
emissivo nelle vetrate.
0
20
40
60
80
100
120
20 30 40 50 60
Colore lamella ScreenLine S102 S149 S156 S142 S106 S130 S125 S157 S155
Assorbimento energetico 31% 32% 35% 35% 38% 42% 43% 57% 59%
vetro normale
vetro lowE -3
vetro lowE -2
Temperatura lamelle
assorbimento lamelle %
tem
per
atu
ra in
°C
Di seguito sono rappresentati i grafici di alcune prove eseguite su di una parete reale in un edificio.
La prova fa riferimento alle misure delle temperature al centro del vetro esterno e interno, confron-
tando queste misure con quelle delle temperature dei bordi dello stesso vetro, in corrispondenza dei
giunti, nel caso di impiego di vetrate senza veneziana e nel caso di vetrate con veneziane integrate.
57ScreenLine
-10
-5
0
5
10
15
20
25
30
35
5 10 15 20 240
-10
-5
0
5
10
15
20
25
30
35
0 5 10 15 20 24
temperatura centro vetro (°C )
temperatura battente (°C )
temperatura centro vetro (°C )
temperatura battente (°C )
Variazione temperatura vetro esterno
ora del giorno
tem
per
atu
ra in
°C
Variazione temperatura vetro esterno con tenda
ora del giorno
tem
per
atu
ra in
°C
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Man
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0 5 10 15 20 24
temperatura centro vetro (°C )
temperatura battente (°C )
temperatura centro vetro (°C )
temperatura battente (°C )
Variazione temperatura vetro interno
ora del giorno
tem
per
atu
ra in
°C
Variazione temperatura vetro interno con tenda
ora del giorno
tem
per
atu
ra in
°C
59ScreenLine
Questa differenza può causare stress meccanici di origine termica.
È opportuno segnalare, che l’esposizione di un sistema integrato alle radiazioni solari, comporta ine-
vitabilmente il surriscaldamento di tutte le parti che compongono il sistema.
Se il sistema schermante è costituito dalla sola vetrata isolante, le temperature sono diverse fra i vari
componenti a secondo della caratteristica di assorbimento dei vetri che compongono la vetrata.
La presenza di una veneziana o di un plissé, o ancora di una tenda rullo, nell’intercapedine della
vetrata fa si che la temperatura dei vari elementi aumenti, dato che gli elementi schermanti integra-
ti, contribuiscono a questo aumento per tutti i componenti del sistema, e non solo, ma anche l’aria
o il gas interno alla vetrata aumentano di temperatura.
Lasciare pertanto la veneziana o un qualsiasi altro elemento schermante, come una tenda rullo o plis-
sé, in posizione intermedia, cioè a dire non completamente aperta o completamente chiusa, può
comportare una distribuzione non omogenea della temperatura sulla faccia dei vetri.
La superficie del vetro coperta parzialmente dall’elemento schermante, avrà una temperatura mag-
giore rispetto alla superficie della stessa lastra non coperta dalla tenda veneziana o più in generale
dallo schermo integrato. Questo possibile utilizzo degli elementi integrati, deve essere sconsigliato se
adottato per lunghi periodi.
6. Ponti termici
Il problema dei ponti termici è un aspetto nel campo dell’applicazione dei materiali di costruzione,
che riguarda non solo le vetrate isolanti, quando queste sono poste in opera in un serramento, ma
riguarda più in generale tutti i materiali impiegati in edilizia, quando si vuole affrontare integralmente
l’isolamento delle pareti.
Nel caso specifico, che riguarda le vetrate isolanti, il primo ponte termico è determinato dal giunto
vero e proprio della stessa vetrata, formato dal canalino distanziatore e dai mastici, dai setacci mole-
colari e in una fase successiva dal serramento dove la stessa vetrata dovrà essere posizionata.
Utilizzando sistemi integrati, il problema si estende alla stessa veneziana integrata con la vetrata iso-
lante, essendo questa costruita con componenti i cui materiali sono più conduttori di calore rispetto
all’aria o al gas dell’intercapedine ove è alloggiata.
La tabella seguente fornisce alcuni esempi di trasmittanza termica (U) di vetrate isolanti, formate da
due float normali e da un float con vetro basso emissivo, valutando l’effetto dei ponti termici del
distanziatore perimetrale delle vetrate rispetto al valore (U) misurato al centro del vetrocamera.
Il calcolo prevede poi il confronto successivo delle stesse vetrate con quelle dove sono impiegate
veneziane integrate con lamelle chiuse.
Vetrata di misura 3 m di base e 2 m di altezza
Tipo di sistema Trasmittanza teorica Trasmittanza effettiva
6/27/6 2,7W/m2°K 2,8W/m2°K
6/27integrato/6 2,2W/m2°K 2,3W/m2°K
6/27/6LowE 1,5W/m2°K 1,59W/m2°K
6/27integrato/6LowE 1,5W/m2°K 1,62W/m2°k