Virtuale e problematiche identitarie. 1. L’approccio psicoantropologico e semiologico.
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Virtuale e problematiche identitarieL’approccio piscoantropologico e semiologico
Maria Maddalena MapelliSeminario – DEA LAB
Dipartimento Studi StoriciVenezia - 7 ottobre 2009
5 giugno 2009 – Biennale di Venezia - Arsenale
Michelangelo Pistoletto
giugno 2009 - Biennale di Venezia
5 giugno 2009 – Biennale d’arte di Venezia - Arsenale
è un video caricato su You Tube fissa un « evento-azione » che mostra
lo specchio piano come strumento catottrico => dispositivo che produce immagini virtuali => (techne eidolopoiiké, tecnica di produzione di immagini)
5 giugno 2009 – Biennale d’arte di Venezia - Arsenale
lo specchio come opera d’arte => pittura (Van Eyck…) => lo specchio come metafora
=> Lo specchio come metodo
5 giugno 2009 – Biennale di Venezia - Arsenale
Gli specchi non si distruggono mai… anche il più piccolo pezzo di specchio continua a riproporre lo stesso riflesso del grande specchio (Pistoletto)
La metafora dello specchio franto
l’attività dello specchio è infinitacrea universi (Pistoletto)
Lo specchio crea (universi)?!?
La metafora dello specchio franto
San Tommaso ricorre alla metafora dello specchio franto per indicare il mistero dell’eucarestia
=> Lutero 1511« se Dio può fare in modo che un volto
sia, nello stesso istante, in mille pezzi o in mille specchi -> anche il corpo di Cristo … »
La metafora dello specchio franto
Ficino Theologia platonica (IV, XII) in che modo l’atto dell’intelligenza discenda in noi da Dio
« immagina che un artigiano fabbrichi mille specchi e che in essi vi si specchi => appaiono mille immagini dell’artigiano (…)
Nello stesso modo Dio procrea le anime e si pone poi dinanzi ad esse come a specchi »
La metafora dello specchio franto
Giordano Bruno Lampas « lo spiritus o anima mundi »
« se all’unico sole fosse contrapposto un unico
specchio omogeneo, in tutto questo specchio sarebbe possibile contemplare l’unico sole; ma se per caso lo specchio si infrangesse moltiplicandosi in frammenti innumerevoli, potremmo vedere che ciascun frammento ancora riflette tutta intera l’immagine del sole »
La metafora dello specchio franto
Giordano Bruno Lampas « lo spiritus o anima mundi »
« In alcuni di essi però sia per la loro
piccolezza, sia per qualche difetto insito nella loro superficie, non apparirà riflesso alcuno di quella forma universale, la quale è tuttavia presente in essi, pur senza esplicarsi nella sua totale essenza »
Metafora dello specchio
Non c’è più Dio che si guardaallo specchioIl Sole è luce => si attenua ilrinvio alla trascendenza (tradizionecristiana e neoplatonica)
Metafora dello specchio
=> È dalla materia, dalla conformazione diversa di ogni singolo frammento che si determinano riflessi diversi
Metafora dello spechio franto
Dall’unico sole, si produce la possibilità di varianti infinite di riflessi di volta in volta differenti
Lo specchio come “apparizione”
lo specchio non è solo strumento (techne eidolopoiiké) e luogo di mimesis icastica (riproduzione di copia esatta - eikon) a partire da un modello
ma è anche strumento e luogo di mimesis phantastiké, dell’apparenza crea ciò non “esiste”, ciò che non si vede
Lo specchio come metodo => la phantasìa
la phantasìa come “apparizione” facoltà creativa che produce “apparizioni” (phantasìai) di diversa natura, derivate anche da oggetti non presenti ai sensi
(produzione di immagini mentali di cose non esistenti, sogni, illusioni, allucinazioni) (Pigeaud)
La mente funziona come uno specchio
anche la mente umana funziona come uno specchio
è in grado di creare immagini virtuali (come quelle riflesse da uno specchio piano) cioè immagini che Platone svalorizza perché sono lontane dal “vero” (create dalla techne umana)
Lo specchio come soglia
lo specchio allora è strumento, opera d’arte, metodo, è metafora. E’ un luogo- soglia
uno/molti finito/infinito umano/divino parte/ tutto
documentale/ finzionale soggettivazione /dispositivo
Lo specchio come strumento che crea immagini virtuali (techne)
Strumento catottrico che crea immagini (virtuali)
=> la prospettiva (Brunelleschi) la pittura (Leonardo Da Vinci) la magia (catrottomanzia)
Lo specchio come strumento, che crea immagini virtuali, oggi
nuove tecnologie del virtuale => creazione di mondi (nuove
“apparizioni”)
=> foto, video => social networking, blogging
Lo specchio come processo mentale [neuroni specchio]
video di ballerini-> reazioni cerebrali in soggetti esperti e non-esperti
“mentre tutti i soggetti nel nostro studio vedevano le stesse azioni, le aree specchio rispondevano con una certa differenza a seconda che potessero o meno fare quelle azioni”
(Calvo-Merino citato in Cappelletto, Neuroestetica)
Virtuale e identità
l’articolazione dell’immagine di Sé
scelta dell’avatar, fotografie, profilo, la url, il titolo del blog o dell’account, i contenuti
Virtuale e identità
l’interazione con l’altro da Sé
i commenti, gli “amici”, la condivisione dei contenuti, le appartenenze, le conversazioni, etc.
Lo specchio come tecnologia“cos’è un dispositivo?”
C’est d’abord un écheveau, un ensemble multilinéaire. Il est composé de lignes de nature différente.
(…) ces lignes “tracent des processus toujours en déséquilibre
(…) les dispositifs “sont de machines à faire voir et à faire parler”
(Gilles Deleuze, Qu’est-ce qu’un dispositif)
Lo specchio come tecnologia“cos’è un dispositivo?”
I dispositivi sono macchine per “far vedere” e “per far parlare”
Sono regimi, da definire, del visibile e dell’enunciabile
(Gilles Deleuze, Qu’est-ce qu’un dispositif)
Lo specchio come tecnologia“la linea di soggettivazione”
“una linea di soggettivazione è un processo, una produzione di soggettività all’interno di un dispositivo: essa deve farsi nella misura in cui il dispositivo lo lascia o lo rende possibile.”
“E’ una linea di fuga e/o di rottura del dispositivo”
(Gilles Deleuze, Qu’est-ce qu’un dispositif)
“il dispositivo è una matassa” => linee eterogenee, processi in disequilibrio”
Dispositivo => curve di visibilità e di enunciazione => macchine per “far vedere” e per “far parlare”
Esemplifichiamo: avatar su Facebook
Esemplifichiamo: no-avatar su Facebook
Dispositivo vs soggettivazione“social complicity!”
“At the point we posted our mugshot, our friends could all see we said yes to "Upload a profile picture." Ah, the joy of social complicity!” (B.J. Fogg)
Dispositivo vs soggettivazione“Facebook is a friend”
“But even more important, this simple act changes us, deep inside.
Our relationship with Facebook gets cozier.
Facebook is no longer a stranger; it's a friend.” (B.J. Fogg)
Dispositivo vs soggettivazione“real photo”
“Most Facebook users replace the default question mark with their own photo, not of Mickey Mouse or Madonna. This is important to Facebook's commercial success. Every upload of a real photo enhances the credibility of Facebook” (B.J. Fogg)
Dispositivo vs soggettivazione
linee di confine, linee di frattura a) assecondare il dispositivo per
raggiungere propri obiettivi
Fogg, Tecnologia della persuazione
Dispositivo vs soggettivazione
10 Million in 10 Weeks
Total Installed Users: 20M+• 5 apps @ 1M+ users
• 10 apps @ 100k users• 20 apps @ 5k users
Total Daily Active Users (DAU): 925k6 apps with ~ 100k DAU10 apps with > 10k DAU19 apps with > 500 DAU
6 Apps in Facebook Top 100
Top Apps (according to Adonomics): ~ $10M
Dispositivo vs soggettivazione
Dispositivo vs soggettivazione
Dispositivo vs soggettivazione
JB Fogg asseconda il dispositivo per piegarlo a fini “etici”
• => inventare la pace
Dispositivo vs soggettivazione
È possibile schematizzare il
processo di soggettivazione all’interno del dispositivo FacebooK?
Dispositivo vs soggettivazione
b) forzare il dispositivo aggirandone gli interdetti
Aldo Nove
Aldo Nove
Il campo osservato Account A9, riaperto su FBPeriodo di osservazione dall’1/12/2008 al
28/12/2008 Approccio psico-antropologico e semiologico;Osservazione partecipe realizzata attraverso:a) l’interazione attraverso i rispettivi account
Facebook b) attraverso il servizio di posta di Facebook (per
chiedere chiarimenti in merito alla visualizzazione dei gruppi e delle pagine di fan, al numero degli account in uso al momento dell’osservazione e alle due foto usate come avatar principale).
Qual è l’oggetto dell’ osservazione?
il web è un network di persone (non di pagine) è l’umanità
“il web è estremamente importante, è un mezzo di comunicazione, e non è più a mio avviso un network di pagine ma una rete di persone, è l’umanità. Qual è il senso di un link? Sono le persone a dargli un senso, una ragione di esistere” (Tim Berners Lee)
Metodologia qualitativa
indagine sul campo basata
sull’osservazione partecipe l’osservatore è parte del campo
osservato le pratiche (l’abitare la rete) sono
il passaggio obbligato per una riflessione sul web
Approccio psico-antropologico e semiologico
I blog e i social sono luoghi di
promozione, messa in rete, condivisione e sperimentazione della propria identità:
un’identità multipla, diffusa, plurale che sperimenta continui riposizionamenti del sé in modo anche ludico, giocoso, irriverente e, a volte, creativo
L’avatar: promozione della propria identità visiva
dispositivo paradigmatico esplicito prevede:Riquadrato sulla colonna di sinistra(la propria faccia). Posso cambiare l’immagine, posso non inserirla ma non posso in alcun modo cambiare lo spazio né spostare l’inserto in altra parte della pagina
Aldo Nove
Il punto di partenza è l’osservazione degli
elementi interni all’account stesso
Aldo Nove: griglia (naming)
Aldo Nove: griglia (interazioni)
Osserviamo l’account A9
A9/ L’immagine di sé: formale, ufficiale elegante
• Piero Perfetto, fotografo milanese
• Foto ritratto professionale
• immagine del volto
• Non invasiva
A9/ L’immagine di sé: espressiva irriverente
• Piero Perfetto, fotografo milanese
• Foto ritratto professionale
• Formale/vs informale
• Ufficialità/vs espressività
mnestico – finzionale
• Foto ricordo con due amici (sabrina e bart)
• Immediatezza; funzione documentale;• Ma Bart… è un AVATAR !
Bart è Bartolomeo Bertollomi
Bart è Bartolomeo Bartollomi: chi è ?!?
A9/ L’immagine di sé: altri 103 avatar (web=database)
A9/ L’immagine di sé: televisione (web)
Dispositivo vs soggettivazioneprelievi dal web
Sperimenta continui riposizionamenti identitari …
Dispositivo vs soggettivazioneimmagine creata nel web
la faceless revolution di Wu Ming
La faceless revolution / 2
la faceless revolution di Wu Ming
la faceless revolution di Wu Ming
I 4 corpi sono del Quartetto Bugané, mentre i 4 volti ripetuti identitici appartengono ad un leader arabo: “a folk-music combo that was popular in dance clubs around Bologna during the 1960’s and 1970’s”
la faceless revolution di Wu Ming
La faceless revolution di Wu Ming
noi (siamo, siamo scrittori, facciamo, scriviamo, dobbiamo essere genitori, la nostra, …) = 17
Wu Ming = 9 volte (+ url) = 10 terza persona = impersonale =10 tu, lettore/ interlocutore / destinatario =
blu (clicca, abbiate fede, non mandateci, iscriviti soltanto se ti interessa davvero, tu falle con coscienza, puoi comprare, puoi trovare, scrivici, cerca, restare aggiornat*) = 11
La faceless revolution di Wu Ming
l’autore si manifesta sottraendosi
il processo di soggettivazione passa attraverso l’aggiramento dell’interdetto relativo al “chi parla”
La faceless revolution di Wu Ming
la parola e la ricerca del dialogo con un interlocutore - spesso evocato - riempiono gli spazi “visivi”
costringono il lettore a focalizzarsi
sui testi, ad ascoltare, a partecipare all’opera
Lo specchio crea infiniti universi a seconda dei riflessi
Lo specchio crea immagini che restano anche senza più nessuno davanti
Lo specchio contemporaneo moltiplica le possibilità di soggettivazione
lo specchio oggi crea immagini virtuali …
azioni evento performance cross-mediali riproducibili all’infinito condivisibili re-inventabili al di là dell’autore che l’ha proposta
e del momento in cui l’ha proposta
Riferimenti biblio (psi antropo)
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Collana Ibridamenti
Mapelli M., Lo Jacono R., a cura di (2008), Nuovi modelli di ricerca universitaria. Pratiche collaborative in rete, Mimesis, Milano
Mapelli M., Margiotta U, (a cura di) (2009) Dai blog ai social network. Arti della connessione in rete, Mimesis, Milano
Osservazione partecipante e auto osservazione
Jenkins H. (2007) Cultura convergente, Apogeo, Milano Jenkins H. (2008) Fan, Blogger, Videogamers. L’emergere
delle culture partecipative nell’era digitale, Apogeo, Milano
“L’idea di Jenkins è quella di far dialogare due livelli di osservazione, quello scientifico e quello del fan, utilizzando il meccanismo di osservazione partecipante e di auto osservazione come leva centrale.”.
Osservazione partecipante e auto osservazione
Jenkins H. (2007) Cultura convergente, Apogeo, Milano
Jenkins H. (2008) Fan, Blogger, Videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitale, Apogeo, Milano
“Ma lungi dal finire nel solipsismo, l’analisi prende spessore nell’essere poi tematizzata all’interno della comunità dei fan. Utilizza il ricco materiale prodotto spontaneamente dalla comunità on-line intesa come comunità interpretativa autodefinita e costante, mano a mano che porta avanti le normali pratiche”