violino e direttore - Società del Quartetto di Vicenza...convola a nuove nozze con anna magdalena....

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A CCADEMIA D ’A RCHI DI B OLZANO F RANK P ETER Z IMMERMANN violino e direttore lunedì 13 marzo , ore 20:45 © Harald Hoffmann

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AccAdemiA d’Archidi BolzAno

FrAnk Peter zimmermAnn violino e direttore

lunedì 13 marzo, ore 20:45

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JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)ConCerto brandeburghese n. 3 in sol magg. bWV 1048 (allegro) adagio allegro

ConCerto in la min. per Violino, arChi e b.C. bWV 1041 (allegro) andante allegro assai

ConCerto in mi magg. per Violino, arChi e b.C. bWV 1042 allegro adagio allegro assai

intervallo

ConCerto in re min. per due Violini, arChi e b.C. bWV 1060 allegro adagio allegro

ConCerto in re min. per Violino, arChi e b.C. bWV 1052 allegro adagio allegro

programma

aCCademia d’arChi di bolZanogeorg egger*, ottavia Kostner, Judith huber, Veronika eggerleopold lercher, paolo Zoradanazzo, lilly osann, Johannes heim violinihariolf schlichtig, Katharina egger, edda stix violeFrancis gouton, anna Karolina egger, nathan Chizzali violoncellialbert locher contrabbassodavide pozzi clavicembalo* secondo violino solista nel concerto bWV 1060

allievo di sándor Végh, georg egger ha iniziato la sua carriera come “spalla” della Württembergisches Kammerorchester heilbronn. parallelamente ha intrapreso un’intensa attività cameristica collaborando con alcuni fra i protagonisti della scena internazionale fra i quali sir andrás schiff, che nel 1998 lo chiamò a far parte della “Cappella andrea barca”. dal 1985 insegna al Conservatorio di bolzano e tiene masterclass alla bachakademie di stoccarda.nel 1987 fonda l’aCCademia d’arChi di bolZano formata in gran parte da musicisti altoatesini che condividono esperienze musicali maturate in diversi ambiti. il nucleo dell’attività è costituto dalle rassegne concertistiche realizzate con la direzione artistica di georg egger. oltre a ciò, l’accademia è ospite regolare di rinomati festival come le “settimane mozartiane” di salisburgo, le “settimane musicali gustav mahler” di dobbiaco e le “engadiner Festwochen”. l’ensemble ha collaborato con solisti di fama internazionale come brunner, Carmignola, holliger, lortie, meneses, schiff, Vlatkovic e molti altri.il suo vasto repertorio va da bach, händel e Zelenka fino a britten e schönberg, passando per i vari schubert, mendelssohn e mahler.

FranK peter Zimmermann ha imbracciato per la prima volta il violino quando aveva 5 anni e a 10 ha tenuto il suo primo concerto con orchestra. iniziata la carriera concertistica a metà degli anni ‘80, da allora ha calcato i più importanti palcoscenici d’europa e degli stati uniti affrontando varie tournée anche in giappone, sud america e australia.Come solista ha suonato al fianco delle principali orchestre del mondo: solo nelle ultime due stagioni si è esibito, fra le altre, con la symphonieorchester des bayerischen rundfunks, la new York philharmonic, l’orchestre national de France, la london philharmonic orchestra, la royal Concertgebouw orchestra e con i berliner philharmoniker. Zimmermann è stato protagonista di 4 prime esecuzioni assolute di lavori contemporanei per violino e orchestra.al di là dei suoi impegni come solista, il violinista tedesco si dedica con passione anche alla musica da camera (con un trio che porta il suo nome) e a recital solistici nei quali propone soprattutto i grandi autori dell’epoca classica e romantica.in oltre 30 anni di carriera ai vertici del violinismo internazionale, Zimmermann è stato protagonista di numerose incisioni disco-grafiche (per emi Classics, sony Classical, bis, teldec, ondine e eCm records) che sono state più volte premiate dalla critica.

i protagonisti

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note al programma

a 10 anni bach era già orfano di entrambi i genitori. maria barbara, la sua prima moglie, morì a soli 36 anni e 17 mesi dopo Johann sebastian convola a nuove nozze con anna magdalena. dei 20 figli avuti dai due matrimoni, solo 10 gli sopravvissero.nonostante tanti lutti, che avrebbero prostrato chiunque, durante tutta la sua vita bach fu un uomo di grande serenità ed equilibrio grazie ad una profonda fede religiosa che lo sorresse in ogni momento, ma grazie anche ad uno stile di vita improntato su una rigorosa dedizione al lavoro.ernst borkowsky nel suo “die musikerfamilie bach” (Jena, 1930) ci offre ampi squarci di come doveva essere la vita familiare in casa bach, una vita che non conosceva morbidezze di sentimento, né lacrime, né baci: alle sei del mattino tutti i numerosi bach grandi e piccini saltavano puntualmente giù dal letto e radunati intorno al clavicembalo nella stanza da lavoro cantavano un inno di grazia al signore. C’era una devozione virile, una fede esatta e senza riserve, semplicità di cuore, fiducia nella forza della preghiera. mai l’incertezza del dubbio, ma sempre sicurezza di vita, esatto adempimento di dovere, allegra operosità. nessuna debolezza nella vita e nel lavoro quotidiano.in effetti Johann sebastian si sentiva pienamente investito nel ruolo di erede designato di una dinastia di musicisti professionisti che con lui era arrivata – si dice – alla settima generazione. ma non sarebbe stato diverso se – come afferma massimo mila – bach fosse invece apparte-nuto ad una famiglia di mastri calzolai, perché anche in quel caso egli si sarebbe adoperato in un lavoro assiduo, metodico e tranquillo e avreb-be fatto a maggior gloria di dio un numero sterminato di scarpe, tutte accuratamente lavorate e finite.

il concerto di questa sera ci offre uno spaccato significativo della produzione strumentale di bach, gran parte della quale nacque nel periodo trascorso a Köthen (dal 1717 al 1723) quando egli era maestro di cappella e direttore della musica da camera alla corte del principe leopoldo.sappiamo che bach scrisse almeno una decina di Concerti per violino e orchestra dei quali, però, solo tre sono arrivati integralmente ai no-stri giorni. gli altri, tuttavia, non sono andati del tutto perduti in quanto durante il successivo periodo trascorso a lipsia bach stesso ne curò delle trascrizioni per cembalo, che per fortuna abbiamo in bella copia; partendo da queste ultime si sono potuti ricostruire, con una buona ap-prossimazione, gli originali composti a Köthen.

Zimmermann e l’accademia d’archi di bolzano ci propongono due lavori originali – i ConCerti in la minore e in mi maggiore bWV 1041 e 1042 – e la ricostruzione di uno fra quelli andati perduti: il ConCerto in re minore bWV 1052.se nei primi due il violino non funge da strumento solista (almeno come siamo soliti considerarlo oggi), ma piuttosto si presenta nella versione “concertante”, quasi fosse un “primus inter pares” che riva-leggia in bravura con gli altri colleghi, nel Concerto in re minore il so-lista – al quale viene richiesta una particolare abilità tecnica – si erge a protagonista assoluto. in tutti questi lavori è palese il riferimento alla scuola italiana (principalmente Vivaldi, Corelli e albinoni), il cui stile era particolarmente apprezzato presso le corti tedesche.

il ConCerto in sol maggiore che apre la serata è forse il più conosciuto della fortunata serie dei six concerts avec plusieurs instruments, meglio noti come “brandeburghesi”, termine coniato a fine ottocento dal biografo bachiano Julius august philipp spitta.più che una mera raccolta di musica d’intrattenimento – il dedicatario è il margravio del brandeburgo – questi Concerti sono un compendio della musica strumentale barocca, un saggio sulle variegate soluzioni compositive che, partendo dai grandi del passato, bach elabora con il suo genio creativo. il risultato è un caleidoscopio di colori che illumina tutti i “brandeburghesi” di una luce calda ed equilibrata.

del ConCerto in re minore bWV 1060 (che risale verosimilmente al 1719) si conoscono la versione originale per due clavicembali e una versione che prevede la presenza del violino e dell’oboe in veste solistica. Questa sera la scelta è ancora diversa, con due violini (quello di Zimmermann e quello di georg egger) che dialogano e – quasi – competono fra di loro. l’ispirazione “italiana” è riconoscibile anche in questo pregevole lavoro, anche se qui è molto mitigata dall’inconfondibile intreccio contrappuntistico di marca bachiana.

il prossimo ConCertolunedì 10 aprile ore 20:45, teatro ComunalebaCh: messa in si minoreCoro e orchestra barocca andrea palladio - andrea marcon direttore

alle ore 20 nel foyer del teatro guida all’ascolto con il critico musicale Cesare galla

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