VILLA LA ROTONDA - · PDF fileperfetta armonia con il . paesaggio, diversamente da edifici...

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VILLA LA ROTONDA Forse mai larte architettonica ha raggiunto un tal grado di magnificenza (J W Goethe scrivendo della visita a La Rotonda) La Rotonda non egrave una villa Ersquo qualcosa di piugrave Nei secoli egrave stata visitata da poeti ed artisti regnanti e uomini di stato studiosi e amanti dellrsquoarte viaggiatori e turisti A tutti La Rotonda ha donato unrsquoemozione indimenticabile quel senso di armonia e grazia a cui si risponde con un sorriso con un silenzio Dopo 500 anni La Rotonda oggi egrave sempre un luogo di pura bellezza che vi aspetta per trasmettere ispirazione cultura gioia Progettata e costruita su commissione per mons Paolo Almerico da Andrea Palladio intorno al 1570 la dimora passa alla famiglia Capra nel 1591 Dal 1911 egrave di proprietagrave della famiglia Valmarana che lrsquoha aperta al pubblico dal 1986 Villa Almerico Capra detta La Rotonda (conosciuta anche come Villa Capra o Villa Capra Valmarana) egrave una villa veneta a pianta centrale situata a ridosso della cittagrave di Vicenza Fatta costruire da Paolo Almerico che la commissionograve ad Andrea Palladio a partire dal 1566 fu completata dai due fratelli Capra che acquisirono ledificio nel 1591 La Rotonda come divenne nota piugrave tardi egrave uno dei piugrave celebrati edifici della storia dellarchitettura dellepoca moderna Fa parte dei patrimoni dellumanitagrave dellUNESCO ed egrave senza dubbio la villa piugrave famosa del Palladio e probabilmente di tutte le ville venete Nel 1565 il canonico e conte Paolo Almerico ritiratosi dalla curia romana dopo essere stato referendario apostolico sotto i papi Pio IV e Pio V decise di tornare alla sua cittagrave natale Vicenza e costruirsi una residenza di campagna La villa che commissionograve allarchitetto Andrea Palladio sarebbe divenuta uno dei prototipi architettonici piugrave studiati e imitati per i successivi cinque secoli Nel corso della sua vita infatti Palladio progettograve circa trenta ville in terra veneta ma egrave questa residenza senza dubbio ispirata al Pantheon di Roma che egrave divenuta una delle sue piugrave celebri ereditagrave al mondo dellarchitettura divenendo in seguito fonte di ispirazione per migliaia di edifici Con luso della cupola applicata per la prima volta ad un edificio di abitazione Palladio affrontograve il tema della pianta centrale riservata fino a quel momento allarchitettura religiosa Malgrado vi fossero giagrave stati alcuni esempi di un edificio residenziale a pianta centrale (dai progetti di Francesco di Giorgio Martini ispirati a villa Adriana o dallo studio di Varrone alla casa del Mantegna a Mantova - o la sua illusionistica Camera degli Sposi in Palazzo Ducale - sino al progetto di Raffaello per villa Madama) la Rotonda resta un unicum nellarchitettura di ogni tempo come se costruendo una villa perfettamente corrispondente a se stessa Palladio avesse voluto costruire un modello ideale della propria architettura Il sito prescelto fu la cima tondeggiante di un piccolo colle appena fuori le mura di Vicenza A quel tempo il fascino per i valori arcadici iniziava a spingere molti nobili possidenti a misurarsi con le gioie della vita semplice malgrado gli aspetti piacevoli della vita a contatto con la natura rimanessero ancora in secondo piano rispetto alla scelta tutta economica di orientare gli investimenti verso unagricoltura di tipo intensivo Essendo celibe il prelato Almerico non aveva bisogno di un vasto palazzo (vendette anzi quello che la sua famiglia aveva in centro cittagrave) ma desiderava una villa sofisticata e fu esattamente questo che Palladio ideograve per lui una residenza suburbana con funzioni di rappresentanza ma anche tranquillo rifugio di meditazione e studio Isolata sulla cima del colle questa sorta di originale villa-tempio in origine era priva di annessi agricoli Larchitetto la incluse significativamente nellelenco dei palazzi e non tra le ville nei suoi Quattro libri dellarchitettura pubblicati a Venezia nel 1570 La costruzione iniziata nel 1566 circa consisteva di un edificio quadrato completamente simmetrico ed inscrivibile in un cerchio perfetto (vedi figura a lato) Descrivere la villa come rotonda egrave tuttavia tecnicamente inesatto dato che la pianta delledificio

non egrave circolare ma rappresenta piuttosto lintersezione di un quadrato con una croce greca Ognuna delle quattro facciate era dotata di un avancorpo con una loggia che si poteva raggiungere salendo una gradinata ciascuno dei quattro ingressi principali conduceva attraverso un breve vestibolo o corridoio alla sala centrale sormontata da una cupola Laula centrale e tutte le altre stanze erano proporzionate con precisione matematica in base alle regole proprie dellarchitettura di Palladio che egli elaborograve nei suoi Quattro libri[3] Proprio la sala centrale rotonda egrave il centro nevralgico della composizione alla quale il Palladio impresse slancio centrifugo allargandola verso lesterno nei quattro pronai ionici e nelle scalinate La villa risulta cosigrave unarchitettura aperta che guarda la cittagrave e la campagna Il progetto riflette gli ideali umanistici dellarchitettura del Rinascimento Per consentire ad ogni stanza unanaloga esposizione al sole la pianta fu ruotata di 45 gradi rispetto ai punti cardinali Ognuna delle quattro logge presentava un pronao con il frontone ornato di statue di divinitagrave dellantichitagrave classica Ciascuno dei frontoni era sorretto da sei colonne ioniche (esastilo ionico) Ogni loggia era fiancheggiata da una singola finestra Tutte le stanze principali erano poste sul piano nobile Neacute Andrea Palladio neacute il proprietario Paolo Almerico videro il completamento delledificio malgrado questo fosse giagrave abitabile nel 1569 Palladio morigrave nel 1580 e fu cosigrave un secondo importante architetto il vicentino Vincenzo Scamozzi ad essere ingaggiato dai proprietari per sovrintendere ai lavori di completamento che si conclusero nel 1585 limitatamente al corpo principale con la costruzione della cupola sormontata dalla lanterna Palladio intendeva coprire la sala centrale con una volta semisferica ma Scamozzi ispirandosi al Pantheon adottograve invece una volta piugrave bassa con un oculo (che doveva essere a cielo aperto) ed apportograve altre limitate modifiche al progetto come il taglio alla scalinata che permetteva un accesso diretto dallesterno ai locali di servizio posti al pianterreno La scalinata fu nuovamente modificata nel XVIII secolo da Ottavio Bertotti Scamozzi che la riportograve alla forma originale e il piano attico fu suddiviso in stanze da Francesco Muttoni che modificograve i mezzanini (1725-1740) Alla morte del committente Almerico nel 1589 la villa finigrave in ereditagrave al figlio naturale Virginio Bartolomeo il quale a causa della disastrosa gestione economica fu costretto a venderla due anni dopo nel 1591 ai fratelli Odorico e Mario Capra Furono questi ultimi a portare infine a termine il cantiere trentanni dopo nel 1620 con la decorazione interna ad affresco Lo Scamozzi aggiunse gli annessi rustici esterni (la barchessa staccata dal corpo principale) per le funzioni agricole non previste nel progetto originario Al complesso fu aggiunta infine la cappella gentilizia costruita da Girolamo Albanese per volontagrave del conte Marzio Capra tra il 1645 ed il 1663 Linterno avrebbe dovuto essere splendido non meno dellesterno le statue sono interventi di Lorenzo Rubini e Giovanni Battista Albanese la decorazione plastica e dei soffitti egrave opera di Agostino Rubini Ottavio Ridolfi Ruggero Bascapegrave Domenico Fontana e forse Alessandro Vittoria gli apparati pittorici in affresco sono di Anselmo Canera Bernardino India Alessandro Maganza e piugrave tardi del francese Louis Dorigny[2] Le decorazioni della villa sono state realizzate durante un lungo periodo di tempo e di alcune lattribuzione non egrave certa Tra i quattro principali saloni del piano nobile vi sono la sala ovest decorata con affreschi di tema religioso e il salone est che ospita unallegoria della vita del primo proprietario conte Paolo Almerico con le sue numerose ed ammirevoli qualitagrave ritratte in affresco Il luogo piugrave notevole dello spazio interno egrave senza dubbio la sala centrale circolare dotata di balconate che si sviluppa a tuttaltezza fino alla cupola Il soffitto semisferico egrave decorato da affreschi di Alessandro Maganza anche qui troviamo allegorie legate alla vita religiosa ed alle Virtugrave ad essa collegate dove sono raffigurate accanto alla Fama la Religione la Benignitagrave la Temperanza e la Castitagrave La parte inferiore della sala alle pareti egrave invece adornata con finte colonne dipinte in trompe-lœil e gigantesche figure della mitologia greca opera successiva del Dorigny Come nellarchitettura di Palladio pensata per un uomo di chiesa anche nellapparato decorativo vengono inseriti elementi formali destinati a suggerire un senso di sacralitagrave in sintonia con tale programma celebrativo La quantitagrave di affreschi richiama maggiormente latmosfera di una cattedrale che non quella duna residenza di campagna Goethe che fece piugrave volte visita alla villa disse che Palladio aveva reso un tempio greco adatto ad abitarvi Dai porticati egrave possibile godere della meravigliosa vista della campagna circostante dato che la villa fu consapevolmente progettata per essere in

perfetta armonia con il paesaggio diversamente da edifici come Palazzo Farnese a Caprarola costruita solo 16 anni prima Malgrado la Rotonda possa apparire completamente simmetrica vi sono delle deviazioni progettate percheacute ogni facciata fosse il complemento dellambiente e della topografia circostante di conseguenza vi sono delle variazioni nelle facciate nellampiezza dei gradini nei muri di contenimento ecc In tal modo la simmetria dellarchitettura dialoga con lasimmetria del paesaggio per creare nellinsieme una particolare armonia Lambiente che circonda la villa offre una visione panoramica di alberi prati e boschetti con Vicenza distante allorizzonte La loggia settentrionale egrave inserita nella collina come termine di una strada carrabile che corre dal cancello principale Questo percorso egrave un viale tra i blocchi dei servizi costruito dai fratelli Capra che acquistarono la villa nel 1591 commissionando a Vincenzo Scamozzi di completare ledificio e costruire le stalle e gli edifici ad uso rurale Quando ci si avvicina alla villa da questa parte si riceve limpressione deliberata che sia stia ascendendo dal basso ad un tempio sulla sommitagrave Allo stesso modo in senso inverso dalla villa si nota il santuario (allepoca una piccola chiesa) sulla cittagrave dalla cima di Monte Berico che unifica cosigrave la villa e la cittagrave

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non egrave circolare ma rappresenta piuttosto lintersezione di un quadrato con una croce greca Ognuna delle quattro facciate era dotata di un avancorpo con una loggia che si poteva raggiungere salendo una gradinata ciascuno dei quattro ingressi principali conduceva attraverso un breve vestibolo o corridoio alla sala centrale sormontata da una cupola Laula centrale e tutte le altre stanze erano proporzionate con precisione matematica in base alle regole proprie dellarchitettura di Palladio che egli elaborograve nei suoi Quattro libri[3] Proprio la sala centrale rotonda egrave il centro nevralgico della composizione alla quale il Palladio impresse slancio centrifugo allargandola verso lesterno nei quattro pronai ionici e nelle scalinate La villa risulta cosigrave unarchitettura aperta che guarda la cittagrave e la campagna Il progetto riflette gli ideali umanistici dellarchitettura del Rinascimento Per consentire ad ogni stanza unanaloga esposizione al sole la pianta fu ruotata di 45 gradi rispetto ai punti cardinali Ognuna delle quattro logge presentava un pronao con il frontone ornato di statue di divinitagrave dellantichitagrave classica Ciascuno dei frontoni era sorretto da sei colonne ioniche (esastilo ionico) Ogni loggia era fiancheggiata da una singola finestra Tutte le stanze principali erano poste sul piano nobile Neacute Andrea Palladio neacute il proprietario Paolo Almerico videro il completamento delledificio malgrado questo fosse giagrave abitabile nel 1569 Palladio morigrave nel 1580 e fu cosigrave un secondo importante architetto il vicentino Vincenzo Scamozzi ad essere ingaggiato dai proprietari per sovrintendere ai lavori di completamento che si conclusero nel 1585 limitatamente al corpo principale con la costruzione della cupola sormontata dalla lanterna Palladio intendeva coprire la sala centrale con una volta semisferica ma Scamozzi ispirandosi al Pantheon adottograve invece una volta piugrave bassa con un oculo (che doveva essere a cielo aperto) ed apportograve altre limitate modifiche al progetto come il taglio alla scalinata che permetteva un accesso diretto dallesterno ai locali di servizio posti al pianterreno La scalinata fu nuovamente modificata nel XVIII secolo da Ottavio Bertotti Scamozzi che la riportograve alla forma originale e il piano attico fu suddiviso in stanze da Francesco Muttoni che modificograve i mezzanini (1725-1740) Alla morte del committente Almerico nel 1589 la villa finigrave in ereditagrave al figlio naturale Virginio Bartolomeo il quale a causa della disastrosa gestione economica fu costretto a venderla due anni dopo nel 1591 ai fratelli Odorico e Mario Capra Furono questi ultimi a portare infine a termine il cantiere trentanni dopo nel 1620 con la decorazione interna ad affresco Lo Scamozzi aggiunse gli annessi rustici esterni (la barchessa staccata dal corpo principale) per le funzioni agricole non previste nel progetto originario Al complesso fu aggiunta infine la cappella gentilizia costruita da Girolamo Albanese per volontagrave del conte Marzio Capra tra il 1645 ed il 1663 Linterno avrebbe dovuto essere splendido non meno dellesterno le statue sono interventi di Lorenzo Rubini e Giovanni Battista Albanese la decorazione plastica e dei soffitti egrave opera di Agostino Rubini Ottavio Ridolfi Ruggero Bascapegrave Domenico Fontana e forse Alessandro Vittoria gli apparati pittorici in affresco sono di Anselmo Canera Bernardino India Alessandro Maganza e piugrave tardi del francese Louis Dorigny[2] Le decorazioni della villa sono state realizzate durante un lungo periodo di tempo e di alcune lattribuzione non egrave certa Tra i quattro principali saloni del piano nobile vi sono la sala ovest decorata con affreschi di tema religioso e il salone est che ospita unallegoria della vita del primo proprietario conte Paolo Almerico con le sue numerose ed ammirevoli qualitagrave ritratte in affresco Il luogo piugrave notevole dello spazio interno egrave senza dubbio la sala centrale circolare dotata di balconate che si sviluppa a tuttaltezza fino alla cupola Il soffitto semisferico egrave decorato da affreschi di Alessandro Maganza anche qui troviamo allegorie legate alla vita religiosa ed alle Virtugrave ad essa collegate dove sono raffigurate accanto alla Fama la Religione la Benignitagrave la Temperanza e la Castitagrave La parte inferiore della sala alle pareti egrave invece adornata con finte colonne dipinte in trompe-lœil e gigantesche figure della mitologia greca opera successiva del Dorigny Come nellarchitettura di Palladio pensata per un uomo di chiesa anche nellapparato decorativo vengono inseriti elementi formali destinati a suggerire un senso di sacralitagrave in sintonia con tale programma celebrativo La quantitagrave di affreschi richiama maggiormente latmosfera di una cattedrale che non quella duna residenza di campagna Goethe che fece piugrave volte visita alla villa disse che Palladio aveva reso un tempio greco adatto ad abitarvi Dai porticati egrave possibile godere della meravigliosa vista della campagna circostante dato che la villa fu consapevolmente progettata per essere in

perfetta armonia con il paesaggio diversamente da edifici come Palazzo Farnese a Caprarola costruita solo 16 anni prima Malgrado la Rotonda possa apparire completamente simmetrica vi sono delle deviazioni progettate percheacute ogni facciata fosse il complemento dellambiente e della topografia circostante di conseguenza vi sono delle variazioni nelle facciate nellampiezza dei gradini nei muri di contenimento ecc In tal modo la simmetria dellarchitettura dialoga con lasimmetria del paesaggio per creare nellinsieme una particolare armonia Lambiente che circonda la villa offre una visione panoramica di alberi prati e boschetti con Vicenza distante allorizzonte La loggia settentrionale egrave inserita nella collina come termine di una strada carrabile che corre dal cancello principale Questo percorso egrave un viale tra i blocchi dei servizi costruito dai fratelli Capra che acquistarono la villa nel 1591 commissionando a Vincenzo Scamozzi di completare ledificio e costruire le stalle e gli edifici ad uso rurale Quando ci si avvicina alla villa da questa parte si riceve limpressione deliberata che sia stia ascendendo dal basso ad un tempio sulla sommitagrave Allo stesso modo in senso inverso dalla villa si nota il santuario (allepoca una piccola chiesa) sulla cittagrave dalla cima di Monte Berico che unifica cosigrave la villa e la cittagrave

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perfetta armonia con il paesaggio diversamente da edifici come Palazzo Farnese a Caprarola costruita solo 16 anni prima Malgrado la Rotonda possa apparire completamente simmetrica vi sono delle deviazioni progettate percheacute ogni facciata fosse il complemento dellambiente e della topografia circostante di conseguenza vi sono delle variazioni nelle facciate nellampiezza dei gradini nei muri di contenimento ecc In tal modo la simmetria dellarchitettura dialoga con lasimmetria del paesaggio per creare nellinsieme una particolare armonia Lambiente che circonda la villa offre una visione panoramica di alberi prati e boschetti con Vicenza distante allorizzonte La loggia settentrionale egrave inserita nella collina come termine di una strada carrabile che corre dal cancello principale Questo percorso egrave un viale tra i blocchi dei servizi costruito dai fratelli Capra che acquistarono la villa nel 1591 commissionando a Vincenzo Scamozzi di completare ledificio e costruire le stalle e gli edifici ad uso rurale Quando ci si avvicina alla villa da questa parte si riceve limpressione deliberata che sia stia ascendendo dal basso ad un tempio sulla sommitagrave Allo stesso modo in senso inverso dalla villa si nota il santuario (allepoca una piccola chiesa) sulla cittagrave dalla cima di Monte Berico che unifica cosigrave la villa e la cittagrave