VIII numero: Il vetro e le nuove tecnologie per il risparmio energetico e l'isolamento acustico

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APPUNTI PER LA PROGETTAZIONE 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 di EDILIO I Quaderni 1 IL VETRO E LE NUOVE TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO ENERGETICO E L’ISOLAMENTO ACUSTICO numero 8 | settembre 2009 Sponsorizzato da Contiene lo studio: IMPACT OF SOLAR CONTROL GLAZING ON ENERGY AND CO 2 SAVINGS IN EUROPE Relazione TNO 2007-D-R0576/B GLASS FOR EUROPE www.glassforeurope.com

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Vetro controllo solare: l’impatto sul risparmio energetico e sulle riduzioni di CO2 Facciate a vetro: come restaurare e migliorare le prestazioni della struttura Quadro legislativo di riferimento per le applicazioni vetrarie Soluzioni ad elevato contenuto tecnologico

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di EDILIOI Quaderni

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IL VETROE LE NUOVE TECNOLOGIEPER IL RISPARMIO ENERGETICOE L’ISOLAMENTO ACUSTICO

numero 8 | settembre 2009

Sponsorizzato da

Contiene lo studio:IMPACT OF SOLAR CONTROL GLAZING

ON ENERGY AND CO2 SAVINGS IN EUROPERelazione TNO 2007-D-R0576/B

GLASS FOR EUROPEwww.glassforeurope.com

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SOMMARIOIntroduzione

Vetro controllo solare: l’impatto sul risparmioenergetico e sulle riduzioni di CO2In sintesi lo studio “Impact of Solar Control Glazing on energy and CO2 savings in Euro-pe” [L’impatto della vetratura a controllo solare sul risparmio energetico e sulle emissioni di anidride carbonica in Europa]. Relazione TNO 2007-D-R0576/B di TNO Built Environ-ment and Geosciences, Delft, Paesi Bassi.

Facciate a vetro: come restaurare e migliorare le prestazioni della strutturaCaso restauro critico del Residence du Parc di Torino. La componente vetro gioca un ruolo importantissimo sia nell’isolamento della struttura così come nel garantire una bassa tra-smissione energetica e acustica.

Quadro legislativo di riferimento per le applicazioni vetrarie

Soluzioni ad elevato contenuto tecnologicoIl vetro stratificato, i rivestimenti superficiali e il vetro autopulente

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3La ricerca e l’applicazione di

vetri a controllo a solare ha

dato buoni risultati in mate-

ria di efficienza energetica. Le superfici

vetrate sono un elemento chiave ai fini

della prestazione complessiva dell’edifi-

cio.

In tutte le nuove costruzioni e in tutti gli

edifici esistenti sottoposti a ristruttura-

zione è ormai necessario impiegare ve-

trate basso emissive e a controllo solare

in grado di rispettare i requisiti minimi

imposti dalla legge (vedi il DPR n. 59

/2009 che disciplina le prestazioni ener-

getiche degli edifici nei confronti della

climatizzazione estiva, imponendo in

molti casi l’impiego di vetrate a control-

lo solare in grado di dimezzare il carico

termico della radiazione solare. Questo

requisito di legge è rispettato verifican-

do tra le caratteristiche tecniche della

vetrata che il Fattore Solare (FS o g) sia

inferiore al 50%).

Uno studio europeo ha calcolato l’im-

patto che un aumento nell’uso di ve-

tro a controllo solare, dotato tra l’altro

anche di proprietà di bassa emissività,

potrebbe avere sul risparmio di energia

e sulla riduzione di CO2. I risultati sono

differenti per area geografica, ma il ri-

sparmio energetico è notevole in quan-

to il vetro a controllo solare può essere

utilizzato con molta efficacia per ridurre

il calore che si accumula nelle abitazio-

ni, riducendo la necessità di ricorrere

all’aria condizionata nei paesi caldi; nel-

lo stesso tempo il vetro basso emissivo

può rappresentare la scelta migliore dal

punto di vista energetico in paesi freddi

in cui bisogna evitare la dispersione del

calore. Un esempio progettuale, in cui le

facciate vetrate migliorano le prestazio-

ne della struttura, sia in termini di effi-

cienza energetica che di isolamento, è

il caso del restauro critico del Residence

du Parc di Torino.

Il restauro critico delle facciate, a cura

dell’architetto Benedetto Camerana,

ha richiesto un accurato lavoro di det-

taglio per non tradire il carattere del

progetto originario. Così come la scelta

dei materiali e delle nuove tecnologie

per risolvere i problemi di isolamento,

il progressivo decadimento delle vetra-

te e delle guarnizioni e migliorare le

prestazioni acustiche. La componente

vetro gioca un ruolo importantissimo

sia nell’isolamento della struttura così

come nel garantire una bassa trasmis-

sione energetica e acustica.

Il risultato è un eccellente ri-

sparmio energetico.

introduzione

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VETRO A CONTROLLO SOLAREL’IMPATTO SUL RISPARMIO ENERGETICOE SULLE RIDUZIONI DI CO2In materia di efficienza energetica, in quanto soluzione

per il contenimento dei consumi energetici, un ruolo

sempre più importante è attribuito ai vetri a controllo

solare. In pratica questa tipologia di vetri consente di

trattenere all’esterno buona parte del calore solare.

E si punta a questa nuova tecnologia per ridurre lo

spreco di energia. Sulla tecnologia del vetro a con-

trollo solare è stato condotto un importante studio

europeo di cui riportiamo i principali elementi. Glass

for Europe, che a livello europeo rappresenta i pro-

duttori di vetro, ha incaricato il TNO di condurre uno

studio sull’impatto che un aumento nell’uso di vetro

a controllo solare, dotato tra l’altro anche di proprie-

tà di bassa emissività, potrebbe avere sul risparmio di

energia e sulla riduzione di CO2 in Europa.

L’analisi dell’efficienza energetica del parco edilizio

italiano è deludente. Quello delle costruzioni è il set-

tore responsabile del 45% dei consumi energetici na-

zionali, con un incremento annuale che si aggira sul

2%. Anche in Europa la situazione non è migliore. Il

consumo di energia degli edifici, legato per lo più al

raffrescamento e al riscaldamento degli ambienti in-

terni, è pari a quasi un terzo del fabbisogno globale

del Unione Europea.

La Direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e

del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul rendimento

energetico nell’edilizia, impone agli Stati membri di

far rispettare requisiti minimi di efficienza energeti-

ca per gli edifici di nuova costruzione e per quelli già

esistenti, per garantire l’ottimizzazione energetica e

promuovere le tecnologie al riguardo.

Il vetro a controllo solare può essere utilizzato con

molta efficacia per ridurre il calore che si accumula

nelle abitazioni, riducendo la necessità di ricorrere

all’aria condizionata, in quanto permette il passaggio

della luce solare ma impedisce in gran parte la pene-

trazione del calore.

Ecco in sintesi lo studio “Impact of Solar Control

Glazing on energy and CO2 savings in Europe”

[L’impatto della vetratura a controllo solare sul rispar-

mio energetico e sulle emissioni di anidride carbonica

in Europa]. Relazione TNO 2007-D-R0576/B di TNO Bu-

ilt Environment and Geosciences, Delft, Paesi Bassi.

Lo studio ha immaginato quattro possibili scenari fu-

turi, all’interno dei quali valutare il potenziale impat-

to dato da un più vasto impiego dei vetri a controllo

solare, e ha proceduto quindi ad esaminare in modo

esaustivo ciascuno di questi scenari. I modelli di riferi-

mento presi in considerazione sono quattro e mettono

in evidenza due grandi variabili: l’aumento dell’uso

di condizionatori e l’applicazione dei vetri a con-

trollo solare.

Dallo studio è emerso che oggi, nel nord Europa, il

10% degli edifici residenziali sono dotati di impianti

refrigeratori mentre, per i non residenziali, la percen-

Il vetro a controllo solare è un prodotto ad elevato

contenuto tecnologico realizzato dall’industria del

vetro per consentire il passaggio della luce solare at-

traverso una finestra o la facciata di un edificio, ope-

rando contemporaneamente la riflessione all’ester-

no di gran parte del calore solare. In questo modo gli

spazi interni rimangono luminosi e molto più freschi

rispetto all’impiego di vetro normale. Il vetro a con-

trollo solare, che non necessariamente deve essere

colorato o a specchio (anche se è possibile applicare

tali finiture per motivi estetici), incorpora degli strati

invisibili di speciali materiali che possiedono la du-

plice proprietà di consentire il passaggio della luce

solare respingendone però il calore. Di norma è pre-

sente anche una vetrocamera, che garantisce in più

un buon isolamento.

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tuale aumenta sino ad arrivare al 55%.

Al centro, nella zona litorale, le percentuali rimangono

le medesime mentre, nel centro continentale il 7% vie-

ne utilizzato dal residenziale e il 39% dal non residen-

ziale. La situazione cambia radicalmente al sud dove il

15% degli edifici residenziali possiede un impianto di

condizionamento e sale all’83% la percentuale di con-

dizionatori presenti negli edifici non residenziali.

Per semplificare la comprensione dei dati prendiamo

in considerazione solamente i modelli 3 e 4, evoluzioni

più probabili da qui al 2020.

Lo scenario 3 prevede l’uso dei vetri a controllo so-

lare in tutti i nuovi edifici con aria condizionata e la

sostituzione di tutti i vetri non a controllo solare per

gli edifici già esistenti.

Lo scenario 4 prevede gli stessi criteri del precedente

tranne l’aumento del ricorso all’aria condizionata che

dovrebbe raggiungere i livelli di oggi negli Stati Uniti

(65% per gli edifici abitati e 80% per gli edifici non

residenziali) in tutte le regioni europee ad eccezione

di quelle meridionali dove si toccherebbero picchi di

presenza di condizionatori dell’83% per il residenziale

e del 100% per il non residenziale.

Nel terzo scenario si avrebbe quindi questo panorama:

nel Nord Europa si otterrebbe un risparmio energetico

annuo di 5.050 TJ, nel centro-litorale ai 37.938 TJ, nel

centro-continentale di 18.936 TJ e nel sud Europa di

138.514 TJ. Inoltre le riduzioni di CO2 arriverebbero a

104 Kton nel nord Europa, 2.282 Kton in Europa cen-

tro-litorale, di 1.572 in Europa centro-continentale e

di 9.894 Kton al sud. Anche il contributo alla riduzione

totale di CO2 presente nell’aria diminuirebbe da 0,7%

per il nord a un massimo di 62,2% per il sud.

Al contrario, il quarto modello, prevede notevoli ri-

sparmi annui in termini di energia e riduzione di ani-

dride carbonica, pur registrando un aumento rispetti-

vamente di 29.957 TJ e 681 Kton per il nord Europa,

di 232.331 TJ e 14.636 Kton per il centro-litorale, di

161.478 TJ e 13.180 Kton per il centro-continentale e,

per il sud Europa, di 575.040 TJ e di 40.781 Kton. Inol-

tre, il contributo alla riduzione totale di CO2 nell’aria

andrebbe da un minimo di 0,8% per il nord Europa a

un massimo di 49,7 per il sud Europa. In particolare

in Italia, con l’applicazione del vetro solare, si realiz-

zerebbe un risparmio di energia intorno a 66.534 TJ,

pari al 30% del risparmio energetico totale dell’intera

Europa.

Il terzo modello risponde meglio alle esigenze del sud

Europa mentre il quarto scenario risulta essere miglio-

re per il centro nord. Infatti, per i climi più freddi e

con minor irradiazione solare, il vetro basso emissivo

può rappresentare la scelta migliore dal punto di vista

energetico grazie al fatto che questo, invece di respin-

gere il calore del sole, ne evita la dispersione.

Il concetto di “emissività” fa riferimento alla capaci-

tà termoriflettente posseduta dalla superficie di un

vetro.

Il vetro a bassa emissività è “coatizzato”, ossia sot-

toposto a un particolare procedimento mediante il

quale una delle sue superfi ci viene rivestita da uno

strato di materiale trasparente, dallo spessore micro-

scopico e praticamente invisibile. Questo rivestimen-

to riflette il calore all’interno del locale, riducendo

così l’entità della dispersione termica attraverso la

finestra, e riduce inoltre il passaggio di calore dalla

lastra di vetro più calda (quella interna) alla lastra

più fredda (quella esterna), con un’ulteriore dimi-

nuzione della fuga di calore dalla finestra. Il rivesti-

mento, che consente all’energia solare di penetrare

in un edificio in grandi quantità e quindi di riscal-

darlo, viene utilizzato sulle lastre delle vetrocamere

con doppio o triplo vetro. Le proprietà di una ve-

trocamera del tipo a bassa emissività la rendono un

elemento prezioso per il risparmio energetico negli

edifici.

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FACCIATE A VETROCOME RESTAURARE

LE PRESTAZIONIE MIGLIORAREDELLA STRUTTURACaso resturo critico del Residence du Parc di Torino

Du Parc Residence è uno dei simboli dell’architettura

moderna torinese. Ultimato nel 1971 è nato dal pro-

getto degli architetti Laura Levi Petrazzini e Corrado

Levi.

Costruito interamente in cemento armato faccia a vi-

sta e con una facciata continua in vetro, è una delle

massime espressioni in Italia del razionalismo interna-

zionale ed una delle rare realizzate (o sopravvissute)

a Torino.

Il restauro critico delle facciate, a cura dell’architetto

Benedetto Camerana, ha richiesto un accurato lavoro

di dettaglio per non tradire il carattere del progetto

originario.

Così come la scelta dei materiali e delle nuove tecno-

logie per risolvere i problemi di isolamento, il progres-

sivo decadimento delle vetrate e delle guarnizioni e

migliorare le prestazioni acustiche.

La componente vetro gioca un ruolo importantissimo

sia nell’isolamento della struttura così come nel garan-

tire una bassa trasmissione energetica e acustica.

Il risultato è un eccellente risparmio energetico.

Segnalato dall’OAT, Ordine architetti Torino, nell’am-

bito della rassegna “Architetture rivelate”, come uno

dei più interessanti progetti del secondo dopoguerra

che testimonia la continuità della ricerca razionalista

sottolineata dalla espressività del cemento armato la-

sciato a vista, dalla essenzialità del disegno e dalla ag-

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giornata ricerca tecnologica.

Il premio “Architetture rivelate” voluto dall’OAT ogni

anno segnala pubblicamente le realizzazioni torinesi

i cui progetti ritiene meritevoli di nota. Obiettivo del

premio è anche far comprendere che, ricorrendo alla

capacità creativa degli architetti, si può raggiungere

una migliore qualità dell’ambiente costruito.

Residence Du Parc – dettagli progettuali

È un radicale aggiornamento tecnologico del Moder-

no in continuità con i valori del progetto originario,

un intervento di restauro critico sulle facciate del re-

sidence realizzato nel 1971 da Corrado Levi e Laura

Petrazzini accanto a Torino Esposizioni.

Una tipologia residenziale insolita nell’ambito italiano

degli anni ’70, distante dagli archetipi abitativi locali

o europei dell’epoca anche per lessico formale e co-

struttivo. Un’architettura che, similmente ai grattacieli

americani di Mies Van der Rohe, si sviluppa secondo

una composizione modulare e l’utilizzo di cemento ar-

mato, vetro e acciaio. L’edificio è organizzato su una

maglia ortogonale basata su un modulo quadrato di

90 cm che, ribaltato in verticale, determina la compo-

sizione della facciata. Questa si definisce come una

sovrapposizione di livelli in cui l’elemento primario è

costituito dai setti di cemento che salgono come rostri.

Su questi si impostano gli altri livelli della gerarchia

compositiva: le fasce marcapiano, i montanti in metal-

lo e i parapetti vetrati.

Costruito prima della crisi petrolifera, il residence ri-

chiedeva adeguate modifiche per risolvere i proble-

mi di isolamento, il progressivo decadimento delle

vetrate e delle guarnizioni e migliorare le prestazioni

acustiche.

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Quando la proprietà decide di rifare le facciate, sce-

glie di rivolgersi a un architetto, e non a una ditta, per

evitare una possibile perdita di valore del progetto.

La gestione complessiva del progetto e del cantiere è

affidata a Camerana che, dopo un incontro con Cor-

rado Levi, elabora una chiave di lettura per adeguare

l’edificio alle nuove tecnologie nel rispetto dell’idea

originaria.

L’intervento comporta lo smontaggio delle pannella-

ture di facciata e dei parapetti vetrati, il ripristino del-

le superfici in calcestruzzo e la posa di nuovi elementi

con l’introduzione di sottili modifiche. Si è mantenuto

il disegno definito dai montanti, che in origine aveva-

no funzione portante, sostituendoli con più dinamici

profili a sezione circolare, per conferire leggerezza e

vibratilità rispetto alla luce.

Per lo stesso motivo, la fascia marcapiano originaria,

dal profilo scatolare realizzato per trafilatura, è sosti-

tuita da una sottile lamiera incurvata. Una particolare

attenzione è posta nel mantenere inalterate le dimen-

sioni dei serramenti ed evitare di avere una tonalità

verde delle lastre vetrate, tipica degli incrementi di

spessore richiesti dalle nuove normative acustiche e

tecniche. Sono anche riproposti i parapetti trasparenti

in vetro e mantenute le originarie tende veneziane in-

terne. Il cantiere è stato organizzato per parti, interve-

nendo su segmenti di facciata autonomi, permettendo

di mantenere sempre aperto il residence ai clienti.

CREDITS DI PROGETTOProgetto e coordinamento di impresa:

Benedetto Camerana

Collaboratori Camerana & Partners:

Hermann Kohllöffel, Agostino Tudda, Rosanna Bevilacqua

Funzioni:

Residence con servizi annessi (ristorante, sala congressi, centro

benessere)

Realizzazione:

Eseguita, 2007-2008

Localizzazione:

Torino, corso Massimo d’Azeglio 11

Cronologia:

Progetto 01/2007-03/2007 Esecuzione 06/2007-01/2008

Committente:

Monteglio s.p.a.

Procedura:

Affidamento Diretto

Esecuzione:

Sermeca s.p.a (facciate), Gruppo Ordine s.r.l. (ponteggi)

Dati dimensionali:

4.350 mq (facciate)

Costo dell’opera:

2.000.000.00 Euro

Credits fotografici:

Paola Robbe

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Benedetto Camerana – Camerana&PartnersGennaio 2009

Benedetto Camerana (Torino, 1963), architetto, paesag-

gista, PhD in Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica,

dopo gli studi ha proseguito la ricerca teorica lavoran-

do sull’integrazione tra architettura e paesaggio, nella

direzione di una “green architecture” di chiara matrice

ambientale. Di questi temi ha pubblicamente discusso su

Il Giornale dell’Architettura, La Stampa, l’Arca, Ottagono,

Il Giornale dell’Arte, come Direttore della riviste “Eden.

L’architettura nel paesaggio” dal 1993 al 1997 e “Architet-

tura del Paesaggio” dal 2001 al 2005, e in molti interventi

in workshop, conferenze, fino all’invito come relatore al

XXIII UIA World Congress of Architecture 2008. Nel 1996

entra nel Consiglio di amministrazione di Palazzo Grassi

a Venezia e dal 1999 è membro del Comitato Scientifico

dello IED - Istituto Europeo di Design, con sedi a Torino e

Milano, dove dal 2000 è coordinatore del Master in Exhibit

Design.

Nel 1997 apre a Torino Camerana&Partners, organizza-

zione professionale alla quale collaborano giovani ar-

chitetti italiani ed europei. Dal 2001 entra a farne parte

Hermann Köhlloffel, prima con ruolo di coordinamento

progetti e poi in qualità di partner in diversi progetti. Il

lavoro di Camerana&Partners si è sviluppato in dieci anni

di crescente affermazione attraverso i concorsi nel disegno

urbano, nel paesaggio e nelle grandi opere di architettura

pubblica e privata, in particolare nei settori residenziale,

uffici, commerciale, dello spettacolo e delle infrastrutture.

La ricerca progettuale è diretta all’innovazione tecnica e

formale attraverso la costante attuazione di un concreto

impegno ambientale, con l’utilizzo anche sperimentale

di tecnologie innovative e sistemi naturali di risparmio di

energia, e l’integrazione di essi e dell’elemento naturale

nel progetto.

Tra le opere principali già realizzate il Villaggio Olimpico per i XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006, premia-

to alla Medaglia d’Oro dell’architettura Italiana 2006 e

pubblicato in tutta Europa, la nuova sede AMIAT a Tori-no (2007), la ristrutturazione della sala dell’Auditorium RAI, opera di Mollino del 1952 (Torino, 2006), il centro commerciale e multisala Bicocca (Milano 2005), il centro commerciale Auchan (Cuneo 2004), la Tecnocity Environ-ment Park (Torino 1999). Tra le opere appena completate

il ridisegno del centro urbano di Trino Vercellese, l’Incu-batore di Imprese Parco Torricelli a Faenza, l’Urban Center di Rivarolo Canavese, il restauro critico del residence Du Parc a Torino (opera di Corrado Levi e Laura Petrazzini del

1970). Tra le opere in cantiere le nuove Facoltà di Giuri-sprudenza e Scienze Politiche e Biblioteca dell’Università di Torino sull’area Italgas (cantiere avviato nel 2007) e

l’Unità Residenziale 14 nel Piano Integrato di Milano Santa

Giulia (cantiere previsto a fine 2009). Tra i nuovi proget-

ti, l’aggiudicazione del concorsi per il piano urbanistico dell’area Novello a Cesena (2008, con GAP) e per la Città della Salute di Novara (nuovo Policlinico e Università di

Medicina, 2009 con Studio Altieri), la Chiesa di Maria Regina della Pace per il Sermig a Torino (lavori previsti per

il 2009/2010) e il complesso di torri Porta Europa a Torino

(con Jan Störmer, lavori previsti per il 2010/2013).

via Quittengo 53/d10154 TorinoItalia

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TABELLA 4.a Chiusure trasparentiValori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m2K

Zona climatica Dall’1 gennaio 2006U (W/m2K)

Dall’1 gennaio 2008U (W/m2K)

Dall’1 gennaio 2010U (W/m2K)

A 5.5 5.0 4.6

B 4.0 3.6 3.0

C 3.3 3.0 2.6

D 3.1 2.8 2.4

E 2.8 2.4 2.2

F 2.4 2.2 2.0

TABELLA 4.b VetriValori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m2K

Zona climatica Dall’1 gennaio 2006U (W/m2K)

Dall’1 gennaio 2008U (W/m2K)

Dall’1 gennaio 2010U (W/m2K)

A 5.0 4.5 3.7

B 4.0 3.4 2.7

C 3.0 2.3 2.1

D 2.6 2.1 1.9

E 2.4 1.9 1.7

F 2.3 1.7 1.3

Categorieedifici

A, C(residenze, alber-ghi, ...)

B, F, G (uffici, attività commerciali, ...)

E(scuole, ...)

D(ospedali, clini-che...)

D2m,nT (dB) 40 42 48 45

R’w (dB) 50 50 50 55

L’nw 63 55 58 58

LASmax 35 35 35 35

LAeq 35 35 25 25

Isolamento termico

Nell’allegato C del D. Lgs. n. 311/2006, che integra il D. Lgs. 192/2005, si stabiliscono i valori

limite di Uw dei serramenti (tabella 4.a) ed Ug del vetro (tabella 4.b), in funzione della zona

climatica di ubicazione dell’immobile. Entrambi i valori indicati devono essere soddisfatti

contemporaneamente.

Controllo solare

Il DPR n. 59 /2009 fissa i criteri per determinare le prestazioni energetiche degli edifici nel

periodo estivo, imponendo in molti casi l’impiego di vetrate a controllo solare in grado di

dimezzare il carico termico della radiazione solare entrante. Questo requisito di legge è

rispettato verificando tra le caratteristiche tecniche della vetrata che il Fattore Solare (FS o

g) sia inferiore al 50%.

Isolamento acustico

Il DPCM del 5 dicembre 1997 fissa i criteri e le metodologie per il contenimento dell’in-

quinamento da rumore all’interno degli ambienti abitativi, con riferimento alle nuove co-

struzioni ed alle ristrutturazioni totali. Il parametro considerato è il cosiddetto isolamento

acustico di facciata D2m,nT [dB], il quale viene indicato in funzione della tipologia di edificio

considerata.

È compito del progettista determinare quali dovranno essere le prestazioni acustiche richie-

ste alle vetrazioni per incontrare i requisiti di Legge.

Sicurezza

La normativa cogente UNI 7697 fornisce i criteri di scelta dei vetri da usarsi, sia in esterni che

in interni, in modo che sia assicurata la rispondenza fra le prestazioni dei vetri ed i requisiti

minimi necessari per la sicurezza dell’utenza, nella destinazione d’uso prevista.

QUADRO LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO PER LE APPLICAZIONI VETRARIE

Uw

Ug

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