Viaggio di istruzione classe 5^ B META: VIENNA, PRAGA ... 218T [ALL... · acustica, astronomia,...

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1 I.T.T.«G. MARCONI» - PADOVA e-mail: [email protected] - [email protected] [email protected] sito: www.itismarconipadova.it Istituto Tecnico per il Settore Tecnologico 5 Viaggio di istruzione classe 5^ B Docenti accompagnatori: Rossetto F. e Turra S. META: VIENNA, PRAGA, MAUTHAUSEN 11 15 DICEMBRE 2017 Programma 1° GIORNO Lunedì 11 dicembre 2017: Ore 6,15 ritrovo dei partecipanti al piazzale antistante l’istituto Bernardi Ore 6,30 partenza con pullman G.T. via autostrada Soste di ristoro durante il tragitto e pranzo libero Arrivo a Vienna previsto nel pomeriggio passaggio sul Ring (zona Opera Hofburg Parlamento Rathaus Università),sistemazione in hotel, primo approccio con il centro storico della città Cena in albergo Per il dopocena sono previste attività, concertate con gli insegnanti, quali pub, piano bar, passeggiata per le vie del centro ecc. e rientro in albergo entro le 24,00. 2° GIORNO Martedì 12 dicembre 2017: Ore 7.30 prima colazione in albergo Intera giornata dedicata alla visita di Vienna: tra le moltissime attrattive culturali si sceglieranno alcune tra le più famose, quali il palazzo di Schoenbrunn (ingresso da pagare in loco € 8,00), la zona della Hofburg (residenza invernale degli Asburgo ingresso da pagare in loco da € 15,00 a € 27,00), il Volksgarten, il Duomo di S. Stefano, il Parlamento, il Municipio il Palazzo Belvedere (ingresso gratis fino a 18 anni)… Pomeriggio: visita libera al Duomo di S. Stefano (esterno ed interno), splendido esempio di architettura gotica e simbolo di Vienna; al Graben, elegante piazza, cuore commerciale e luogo di passeggio molto amato da viennesi, con al centro la Pestäule (Colonna della Peste); la barocca chiesa di S. Pietro e la sua cupola con l’affresco dell’Assunta del 1714 ecc. Ore 19,30 circa rientro in albergo e cena Per il dopocena passeggiata serale al Hundertwasser, complesso di 50 appartamenti realizzato nel 1985 dall’omonimo pittore su incarico del comune di Vienna (totalmente privo di spigoli vivi e ricco di giardini pensili) fino al Prater caratterizzato, oltre che dalla famosa ruota panoramica (alta 65 metri, costruita nel 1897), anche dal suo viale di ippocastani lungo 5 km rientro in albergo entro le 24,00. 3° GIORNO Mercoledì 13 dicembre 2017: Ore 7,30 prima colazione in albergo Partenza per Praga con arrivo verso le ore 13. Sistemazione in hotel, pranzo libero e quindi visita del Museo Nazionale della tecnica (ingresso da pagare in loco € 2,00 cioè CZK 50) che ospita 8 esposizioni permanenti che includono tecniche per la misura del tempo, mezzi di trasporto, fotografia e pellicola, acustica, astronomia, telecomunicazioni Ore 19,30 circa rientro in albergo e cena

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I.T.T.«G. MARCONI» - PADOVA

e-mail: [email protected] - [email protected] [email protected]

sito: www.itismarconipadova.it

Istituto Tecnico per il Settore Tecnologico

5 Viaggio di istruzione classe 5^ B

Docenti accompagnatori: Rossetto F. e Turra S.

META: VIENNA, PRAGA, MAUTHAUSEN 11 – 15 DICEMBRE 2017

Programma 1° GIORNO Lunedì 11 dicembre 2017:

Ore 6,15 ritrovo dei partecipanti al piazzale antistante l’istituto Bernardi

Ore 6,30 partenza con pullman G.T. via autostrada

Soste di ristoro durante il tragitto e pranzo libero

Arrivo a Vienna previsto nel pomeriggio passaggio sul Ring (zona Opera – Hofburg – Parlamento – Rathaus – Università),sistemazione in hotel, primo approccio con il centro

storico della città

Cena in albergo

Per il dopocena sono previste attività, concertate con gli insegnanti, quali pub, piano bar, passeggiata per le vie del centro ecc. e rientro in albergo entro le 24,00.

2° GIORNO Martedì 12 dicembre 2017:

Ore 7.30 prima colazione in albergo

Intera giornata dedicata alla visita di Vienna: tra le moltissime attrattive culturali si

sceglieranno alcune tra le più famose, quali il palazzo di Schoenbrunn (ingresso da pagare in loco € 8,00), la zona della Hofburg (residenza invernale degli Asburgo ingresso da pagare in loco da € 15,00 a € 27,00), il Volksgarten, il Duomo di S. Stefano, il Parlamento, il Municipio il Palazzo Belvedere (ingresso gratis fino a 18 anni)…

Pomeriggio: visita libera al Duomo di S. Stefano (esterno ed interno), splendido esempio di architettura gotica e simbolo di Vienna; al Graben, elegante piazza, cuore commerciale e luogo di passeggio molto amato da viennesi, con al centro la Pestäule (Colonna della Peste); la barocca chiesa di S. Pietro e la sua cupola con l’affresco dell’Assunta del 1714 ecc.

Ore 19,30 circa rientro in albergo e cena

Per il dopocena passeggiata serale al Hundertwasser, complesso di 50 appartamenti realizzato nel 1985 dall’omonimo pittore su incarico del comune di Vienna (totalmente privo di spigoli vivi e ricco di giardini pensili) fino al Prater caratterizzato, oltre che dalla famosa ruota panoramica (alta 65 metri, costruita nel 1897), anche dal suo viale di ippocastani lungo 5 km rientro in albergo entro le 24,00.

3° GIORNO Mercoledì 13 dicembre 2017:

Ore 7,30 prima colazione in albergo

Partenza per Praga con arrivo verso le ore 13.

Sistemazione in hotel, pranzo libero e quindi visita del Museo Nazionale della tecnica (ingresso da pagare in loco € 2,00 cioè CZK 50) che ospita 8 esposizioni permanenti che includono tecniche per la misura del tempo, mezzi di trasporto, fotografia e pellicola, acustica, astronomia, telecomunicazioni

Ore 19,30 circa rientro in albergo e cena

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Per il dopocena sono previste attività, concertate con gli insegnanti, quali pub, piano bar, passeggiata per le vie del centro ecc. e rientro in albergo entro le 24,00.

4° GIORNO Giovedì 14 dicembre 2017:

Ore 7.30 prima colazione in albergo

Intera giornata dedicata alla visita guidata della città: Il Castello (giro lungo con ingresso da pagare in loco € 7,00) con la Cattedrale di San Vito, la basilica di San Giorgio, il Palazzo Reale e il Vicolo d’Oro , dove visse Franz Kafka nel 1916,

Pranzo libero nel quartiere di Malà Strana (Piccolo Quartiere)

Pomeriggio proseguimento della visita della città con guida locale: La visita si concentrerà sulla Città Nuova e la sua famosa Piazza San Venceslao, la cui statua equestre del re guerriero domina la lunga spianata alberata che scende verso il Ponte Carlo, si arriva nel quartiere ebraico dove si visiterà il famoso cimitero, con le tombe originali tra cui la più antica risale al 1439, e le 3 sinagoghe tra cui la Sinagoga Maisel e la più antica sinagoga d’Europa (ingresso complessivo da pagare in loco € 8).

Ore 19,30 circa rientro in albergo e cena

Per il dopocena sono previste attività, concertate con gli insegnanti, quali pub, piano bar, passeggiata per le vie del centro ecc. e rientro in albergo entro le 24,00.

5° GIORNO Venerdì 15 dicembre 2017:

Ore 6,00 prima colazione in albergo

Mattina partenza in pullman per MAUTHAUSEN dove si visiterà con una guida (da pagare in loco € 3,00) l’omonimo campo di concentramento tristemente famoso

Rientro in Italia

Ore 21 circa arrivo previsto al piazzale antistante l’istituto Bernardi NB:

Il programma potrà subire variazioni a seconda delle condizioni metereologiche o dell’accessibilità dei siti.

I biglietti d’ingresso ai vari monumenti devono essere pagati in corone ceche (ad oggi 1 euro = 25,643 corone).

PERNOTTAMENTO: Hotel Allegro, Matzleinsdorfer Pl. 1, 1050 Wien, Austria Telefono: +43 1 54427430 Hotel Mucha, Sokolovská 65/26, 180 00 Praha-Florenc, Repubblica Ceca

Telefono:+420 222 318 849 DA RICORDARE:

E’ necessaria la carta di identità VALIDA PER L’ESPATRIO (è valida se MANCA la dicitura NON VALIDA PER L’ESPATRIO) senza timbri di rinnovo sul retro, non scaduta (deve avere una validità di almeno 3 mesi dall’uscita del paese).

La patente non è un documento valido per l’espatrio.

E’ necessaria la TESSERA SANITARIA MAGNETICA.

Per eventuali cittadini stranieri bisogna contattare l’ambasciata/consolato d’origine e verificare di che documentazione si necessita per l’ingresso nella Repubblica Ceca.

In caso di allergie o di regolare assunzione di farmaci da parte degli studenti, questi dovranno esibire ai docenti accompagnatori relativa indicazione e prescrizione medica.

I Docenti accompagnatori

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GUIDA TURISTICA PER GLI STUDENTI IN VIAGGIO D’ISTRUZIONE

REDATTA A CURA DELLA Prof.ssa S. TURRA PER ESCLUSIVO USO INTERNO INSEGNANTI ACCOMPAGNATORI Insegnante accompagnatore: prof.ssa STEFANIA TURRA Insegnante accompagnatore: prof. FABRIZIO ROSSETTO

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VIENNA

Notizie storiche

I primi insediamenti umani risalgono all’era paleolitica. Nell’800 a.C. qui si stabilirono i Celti

ed in seguito divenne sede di una legione romana dell’imperatore Augusto che qui eresse

un quadrilatero fortificato da mura che prese il nome di Vindobona che nel 300 d.C. contava

già 20.000 abitanti. Successivamente fu distrutta dagli Unni e nell’VIII secolo fu inclusa nella

marca orientale per volere di Carlo Magno. Dal 1278 la città di Vienna legò il suo destino alla

Casa imperiale asburgica con la reggenza di Rodolfo I. Sotto gli Asburgo ebbe grande

incremento culturale e economico e nel 1365 fu fondata l’Università.

Si sviluppò come capitale imperiale e, dopo essersi liberata dall’assedio dei turchi nel 1683

grazie alla vittoria del principe Eugenio di Savoia, conobbe sotto l’impero di Maria Teresa

(1740-1780) grande prestigio e sviluppo raggiungendo, con il censimento del 1754, i 175.000

abitanti, saliti a 250.000 all’inizio dell’Ottocento.

Durante l’epoca napoleonica fu occupata, ma non perdette il suo prestigio di capitale

imperiale nonostante la maggiore importanza acquisita da altre capitali quali Berlino, Praga e

Budapest.

A seguito dei moti rivoluzionati del 1848 riacquistò l’indipendenza e riprese il suo sviluppo

con il giovane imperatore Francesco Giuseppe I che promosse un piano di ampliamento

della città vecchia che con l’abbattimento dei vecchi bastioni e la realizzazione dei viali del

Ring favorì la comunicazione con i quartieri periferici e l’abbellimento della città con nuovi

palazzi.

Alla vigilia della prima Guerra mondiale, Vienna raggiunse i 2 milioni di abitanti. Dopo il 1918

divenne la capitale, eccentrica e sproporzionata, dell’Austria, un piccolo stato che aveva

poco a che spartire con la grandezza dell’impero austro-ungarico.

Da allora ebbe inizio un calo demografico ed economico che si accentuò con la seconda

Guerra mondiale. Nel 1938 fu annessa alla Germania di Hitler e nel ’45 fu occupata

dall’Armata Rossa e per dieci anni subì l’occupazione quadripartita degli Alleati.

Nel 1955 conquistò la sua libertà grazie al Trattato di Stato.

Oggi Vienna, capitale dell’Austria, costituisce uno stato federato autonomo che con i suoi 1,6

milioni di abitanti rappresenta il 20% della popolazione austriaca.

L’ Hofburg,il palazzo imperiale: Il complesso della Hofburg è formato da una serie di edifici, piazze, cortili e giardini ed è frutto di lavori e rimaneggiamenti che vanno dalla fine del ‘200 all’inizio del ‘900, periodo in cui venne completata la Neue Burg (ala nuova). Il palazzo, sede fino al 1918 della corte imperiale e talmente vasto da rappresentare una città nella città, racchiude elementi architettonici che vanno dal gotico al neoclassicismo, passando per il rinascimentale ed il barocco.

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La visita della Hofburg inizia con i Kaiserappartements, ossia gli appartamenti imperiali. Sono aperti al pubblico il salone delle udienze, la sala delle conferenze, gli appartamenti privati di Francesco Giuseppe e di Sissi. Interessante la visita alla Hofburg del Sisi Museum, aperto nel 2004 come omaggio all'imperatrice Elisabetta d'Austria, la mitica Sissi. L’ Hofburg ospita anche la scuderia di corte (Stallburg), famosa per l’antica Scuola di equitazione spagnola e i suoi bianchi cavalli lipizzani. Nella Josefsplatz - la piazza più bella di Vienna - con al centro il monumento di Giuseppe II, figlio di di Maria Teresa, si trova il neoclassico palazzo Pallavicini (n° 5) e la Biblioteca Nazionale che raccoglie le collezioni di libri, manoscritti, carte geografiche e stampe degli Asburgo.

L’ Augustinerkirche:La chiesa fu eretta dal 1330 al 1339 su commissione degli Agostiniani, è a navata unica e nel 1634 fu insignita del titolo di “chiesa della corte imperiale”. Da vedere l’immagine miracolosa, l’altare maggiore, la cappella di Loreto, la cappella di S. Giorgio con il monumento funebre di Leopoldo II e il monumento funebre della duchessa Cristina, figlia di Maria Teresa, pregevole opera del Canova (1800-05). Nella cripta sono conservate le urne con i cuori degli imperatori, delle imperatrici, dei re e di altri membri della Casa degli Asburgo morti tra il 1618 ed il 1878. Qui si sono celebrati matrimoni

famosi come quello nel 1810 tra l’arciduchessa Maria Luisa d'Austria e Napoleone I (che però non era presente… per i troppi impegni!), quello tra Francesco Giuseppe ed Elisabetta di Baviera (Sissi) nel 1854 ed infine quello del loro figlio Rodolfo con Stefania del Belgio nel 1881.

La Cattedrale di Santo Stefano è una grandiosa costruzione in stile romanico e gotico

nella Stephansplatz. La facciata è arricchita dalle due torri dei Pagani (66 metri). A destra

svetta l’elegante campanile (137 m) detto “Steffl” (Stefanino) su cui si può salire. A

sinistra doveva avere un gemello che è però rimasto incompiuto ed ospita il campanone

detto “Pummerin”. Splendido il tetto spiovente interamente rivestito da tegole di maiolica

con lo stemma imperiale.

Grandioso interno a tre navate con colonne ornate da grandi statue. A sinistra della porta

principale è da vedere la cappella Trina con il sepolcro del principe Eugenio di Savoia

e nella navata centrale si trova il pulpito del 1515, l’opera più significativa della cattedrale,

e la Madonna della servitù.

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In fondo a destra risalta

l’imponenza della tomba in

marmo rosso dell’imperatore

Federico III del 1493. Al centro

l’altare maggiore in marmo nero e

nell’abside artistiche vetrate

gotiche. Degno di nota il trittico del

1447 posto sull’altare di sinistra

che si chiama “Wiener

Neustadt”.Sotto il Duomo ci sono le

catacombe dove sono conservate,

in urne di rame, le viscere degli

imperatori; i corpi imbalsamati

riposano invece nella Cripta dei

Cappuccini ed i cuori nella cripta

della chiesa degli Agostiniani.

Leopold Museum: All’interno del Museumsquartier, il quartiere dei musei, essenziale e moderno nella sua riconoscibile struttura cubica in pietra bianca, il Leopold Museum espone centinaia di capolavori dell’arte contemporanea austriaca. Pensate solo alla collezione di Egon Schiele, la più importante e completa al mondo, e ad alcune tra le opere più belle di Gustav Klimt: questo museo si conferma una tappa imprescindibile. Picasso, Goya, Klimt, Dürer e Andy Warhol sono invece alcuni degli artisti che potrete ammirare al Museo dell’Albertina, attraverso un incredibile e minuzioso viaggio nel mondo del disegno: il museo, il cui nome si deve al duca Alberto di Sassonia Teschen, ospita una delle collezioni d’arte grafica più vaste al mondo: circa un milione di stampe e 60.000 disegni-

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Kunsthistorisches Museum: Non solo la splendida galleria di pitture, con sezione italiana, tedesca, fiamminga e spagnola vale la visita al museo, ma anche il monumentale edificio che le ospita. Inaugurato nel 1891, il Museo di Storia dell'Arte di Vienna è una vera e propria opera architettonica. Raffaello, Vermeer, Velazquez,

Rubens, Rembrandt, Dürer, Tiziano e Tintoretto: c’è bisogno di aggiungere altro? Eppure di cose da dire ce ne sarebbero: oltre alla pinacoteca, il museo ospita una collezione d'antichità, una egiziano-orientale e una interamente dedicata alla numismatica.

La colonna della peste: Nel 1679 Vienna venne colpita da una delle ultime grandi epidemie di peste. L'imperatore Leopoldo I d'Asburgo, lasciando la città, fece voto di erigere una colonna di ringraziamento se la peste fosse finita. Nello stesso anno, dunque, venne eretta una prima colonna, lignea, ad opera di Johann Frühwirth. Era una colonna corinzia sormontata da un gruppo della Santissima Trinità con nove angeli scolpiti, a simboleggiare i nove Cori angelici. La colonna, alta ben 21 metri, subì parecchie modifiche e venne, infine, inaugurata nel 1693. Nonostante il lungo periodo di costruzione, le differenti modifiche apportate al progetto e i numerosi artisti coinvolti; il monumento presenta una notevole unità stilistica. Rappresenta un capolavoro della scultura barocca viennese nella sua fase di transizione verso il Rococò.

Hundertwasserhaus e Quartiere di Landstrasse Vale senz’altro la pena fare un salto nel quartiere di Landstrasse per vedere il complesso delle 52 bellissime e coloratissime case popolari progettate, a metà degli anni Ottanta, da Friedensreich Hundertwasser, poliedrico architetto, scultore e pittore. L’uso delle ceramiche di recupero per i decori, i colori accesi e vivaci delle pareti, i giardini pensili su ogni terrazza e le linee morbide e sinuose delle case.

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Palazzo della Secessione: Simbolo indiscusso della secessione viennese, questo è uno dei capolavori architettonici dello Stile Liberty viennese. Il movimento artistico nacque a Vienna da pittori come Gustav Klimt e Egon Schiele, e architetti come Otto Wagner e Joseph Maria Olbrich, che progettò il Palazzo. Fiore all’occhiello: il Fregio di Beethoven di Klimt, che rappresenta una raffinata interpretazione pittorica della Nona Sinfonia in 34 metri di lunghezza. L’edificio è noto per la sua cupola, chiamata dai Viennesi il “cavolo d’oro” (perché è rivestita con 3.000 foglie di alloro in metallo dorato), e per l’iscrizione: “ A ogni epoca la sua arte, all'arte la sua libertà!, motto degli artisti secessionisti.

Castello di Schönbrunn Se lo sfarzo reale dell'Hofburg Palace non vi è bastato, il Castello di Schönbrunn vi lascerà senza fiato. Un tempo fuori Vienna, oggi inglobato dalla città, il Castello di Schönbrunn era il castello di caccia voluto da Leopoldo I, che commissionò la costruzione all'architetto Johann Bernhard Fischer von Erlach. La residenza imperiale estiva dà il suo meglio in estate e in primavera, quando si può passeggiare nel grande parco.

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PRAGA

Notizie storico geografiche. E’ la capitale della Repubblica Ceka. Ha poco più di 1.200.000 abitanti e sorge nella pianura boema sulle sponde della Moldava (Vlta). Risulta dalla fu-sione dei diversi centri abitati sorti, prima, sulle colline che stanno su entrambe le spon-de di un’ansa della Moldava e, poi, all’interno dell’an-sa stessa. I primi nuclei abitati sor-sero, infatti, nei sec. IX e X intorno sorse il più antico nucleo della città che poi si estese, nel ‘200 fino alla riva della Moldava dando origine alla Città Piccola (Mala Strana); le costruzioni si

edificarono, poi, sulla riva destra dando origine alla Città Vecchia (Stare Mesto). Nel ‘300 il re di Boemia ed imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo IV, diede il via alla costruzione della Città Nuova (Nove Mesto) e la collegò alla Città Piccola col ponte che ancora oggi porta il suo nome: Ponte Carlo IV (Karluv IV Most), che fu realizzato dall’architetto Peter Parler nello stesso punto in cui, nel X sec., era stato costruito un ponte di legno, sostituito nel 1170 da un ponte in pietra, il Ponte Giuditta, portato via da una piena nel 1342. Alla fine del ‘300 Praga era una metropoli con 50.000 abitanti, sede di università. All’inizio del ‘400 vi svolse la sua attività filosofico-religiosa Jan Hus, che culminò con la sua condanna al rogo da parte del Concilio di Costanza (1415). Questo diede il via ad una serie di conflitti tra i seguaci di Hus, la Chiesa Romana ed i sovrani tedeschi, fondendosi l’esigenza di riforma religiosa con quella del riscatto della nazione boema dal dominio germanico. Gli Hussiti inflissero anche pesanti sconfitte alle forze imperiali ma, in seguito alle divisioni insorte al loro interno, furono politicamente neutralizzati. Gli ultimi seguaci di Hus aderirono alla Riforma di Martin Lutero. Durante il periodo in cui il regno di Boemia passò sotto la dinastia polacca degli Jagelloni, Praga perse il ruolo di capitale a favore di Budapest, ma tornò ad essere sede imperiale al tempo di Rodolfo II d’Asburgo (fine ‘500—inizio ‘600). In quel periodo la città visse una stagione culturale particolarmente importante: vi confluirono infatti studiosi come Tycho Brahe, Keplero, Giordano Bruno, Rabbi Low e artisti come Arcimboldo e De Vries. Nel 1618 con la famosa defenestrazione di Praga, ci fu un altro tentativo dei Boemi di sottrarsi al controllo germanico degli Asburgo, cogliendo un pretesto di carattere religioso. Ebbe di lì inizio la Guerra dei Trent’anni, al termine della quale la Boemia rimase comunque all’interno dell’Impero Asburgico. Nel giugno del 1848 a Praga scoppiò una nuova insurrezione contro gli Asburgo, che però dopo 5 giorni fu domata. Per ottenere l’indipendenza i Boemi dovettero attendere la fine della Prima Guerra Mondiale che, contestualmente alla dissoluzione

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dell’impero Austro-Ungarico, portò alla costituzione della Cecoslovacchia, di cui Praga divenne la capitale. La loro indipendenza non durò tuttavia a lungo, perché nel 1939 la Cecoslovacchia fu occupata dalle truppe naziste e ne subì l’occupazione fino al 1945, quando fu liberata da Russi ed Americani. Era appena tornata alla libertà quando un colpo di stato portò, nel 1948, i comunisti al potere. Nel 1968, i governanti comunisti ceki, capeggiati da Dubcek, cercarono inutilmente di rendere più umano il regime, dando vita a quella che fu chiamata “la primavera di Praga”: nel giro di pochi mesi le truppe del Patto di Varsavia intervennero a bloccare ogni possibile deviazione dalla linea politica decisa a Mosca. Inutile fu anche il gesto eroico del diciannovenne Jan Palach che, per protesta, nel gennaio del ’69 si bruciò vivo sulla piazza S. Venceslao: dove i Praghesi deponevano fiori alla sua memoria i governanti filorussi aprirono una strada! Dalla Caduta del muro di Berlino (1989), i Ceki hanno riacquistato la loro libertà. Nel ‘90 il presidente Václav Havel dedicò una lapide a Jan Palach per commemorare il suo sacrificiolla libertà.

La lingua.

Può essere utile, a chi si fermi per qualche giorno a Praga, avere qualche nozione sulla pronuncia delle parole che si trovano scritte e che, oltre a sembrare strane, suonano sovente in modo diverso da come le leggeremmo noi. - L’accento: se trovate parole con vocali accentate: non dovete far cadere l’accento su di esse: le vocali accentate sono solo da pronunciare un po’ allungate (es. Malà Strana = Màlaa Strana). - Normalmente le parole ceke hanno l’accento tonico sulla prima sillaba. (es.: nàméstì = piazza, si legge nàamniestii).

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Segni strani su consonanti e vocali si chiamano segni diacritici indicano che la vocale sottostante va pronunciata allungata. Alcune parole potrebbero sembrare impronunciabili perché presentano, per noi, troppe consonanti senza vocali intermedie (es. Vltava ) diventano, però, pronunciabili se si considerano “ l “ e “ v “ o “r “ come semivocali su cui può cadere l’accento. Siccome in ceko esistono le declinazioni la stessa parola può presentarsi con forme diverse. Praga (Praha)è sicuramente una delle più belle città del mondo e tra quelle che assolutamente meritano una visita. Per questo è diventata una tra le mete più ambite del

turismo verso le città dell’ex Europa socialista con oltre un milione di turisti l’anno. Praga è stata una città popolata da tre etnie, la ceca, l’ebraica e la tedesca, ciascuna delle quali ha offerto il contributo della propria cultura, dando una grande ricchezza di impulsi, ma anche di conflitti. Praga cambia volto a seconda del tempo e dell’ora. In Europa non esiste forse una città che, al pari di essa, riunisca tanta varietà architettonica in una superficie così ristretta. Con i loro colori pastello perfettamente armonizzati le facciate degli edifici gotici, barocchi, rinascimentali e rococò, donano alla città un aspetto unico nel suo genere. I numeri civici sono stati introdotti solo alla fine del XVIII secolo: prima ogni casa era contrassegnata da un nome, riferito soprattutto all’ambiente circostante o all’occupazione del proprietario, che appariva illustrato all’esterno della casa stessa. Le “insegne” delle case praghesi sono di pietra, metallo o legno, talvolta anche di stucco, dipinte sull’intonaco o sulla lamiera e, a volte,

sono dotate di iscrizioni. (Foto sopra) Casa “al pozzo d’oro” . Si trovano soprattutto nei vicoli di Staré Mesto e nella Celetna, nella Staromestské Namesti o nella Karlova nonché a Malà Strana dove la pittoresca Nerudova sale verso il Castello. Sedici ponti attraversano la Moldava, oltre centotrenta sono le chiese, più di trenta i teatri, una ventina i musei. La città è anche detta “Praga dalle cento torri” per il gran numero di torri e campanili. Tra i personaggi illustri nati e vissuti a Praga, ricordiamo i compositori Antonin Dvorak (1841-1904) e Bedrich Smetana (1824-1884) e lo scrittore Frank Kafka (1883-1924).

Il Castello di Praga (Hradcany) Domina dall’alto la città, ed è ora sede degli uffici governativi. Fondato dopo la metà del IX secolo, fu dal 1140 sede dei re di Boemia. E’ un complesso residenziale fortificato, costruito nell’arco di un millennio. Presenta una serie di spazi aperti delimitati dai palazzi reali e su cui si affacciano anche numerosi edifici religiosi. La prima corte si affaccia sulla piazza esterna (Hradcaske naméstì) ed è chiusa da una cancellata monumentale in ferro battuto. Fa da ingresso al Castello, davanti ad essa c’è sempre un picchetto armato (interessante è il cambio della guardia). Attraverso alla monumentale porta Mattia, dell’italiano Vincenzo Scamozzi (1614), si collega alla seconda corte che anticamente era un fossato difensivo, poi colmato. Ha al centro un pozzo ed una fontana barocca. E’ circondata da edifici risistemati al tempo di Maria Teresa

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d’Austria, attualmente facenti parte della residenza del Presidente della Repubblica. Sulla sua destra è la Cappella della S. Croce, dove si conserva il tesoro della cattedrale; sulla sinistra è una galleria, sistemata negli edifici delle exscuderie, in cui è esposto quel che resta della raccolta di Rodolfo II (ci sono anche dipinti del Tintoretto e del Tiziano). La terza corte è più ampia delle due precedenti: su di essa si affacciano i due edifici più importanti del Hrad: la Cattedrale di S. Vito ed il palazzo reale. La Cattedrale di S. Vito. Fu fatta costruire da Carlo IV sul luogo in cui, a partire dal 929, era stata edificata una chiesa, prima rotonda, poi a forma di basilica a tre navate. L’architetto francese che, nel 1344, ne iniziò i lavori, seguì il modello delle cattedrali gotiche della sua terra. La costruzione fu interrotta al tempo delle guerre hussite, fu ripresa all’inizio del ‘500. Fu nuovamente interrotta dopo il completamento della torre Sud, nel 1562. Fu tuttavia utilizzata per secoli anche se incompleta. Solo nel ‘900 è stata portata a termine la facciata. Particolarmente bella ed interessante è la parte più antica, costituita dal coro e dalle cappelle che si affacciano su di esso. Tra queste merita una attenzione particolare quella di S. Venceslao, opera del Parler (1362-67). In essa è conservato il tesoro del regno di Boemia. Il palazzo reale

Sul terzo cortile, si affaccia anche il complesso di edifici che costituisce il palazzo reale (una facciata neoclassica riunisce in un unico edificio il Palazzo rinascimentale di Rodolfo II, il Palazzo delle Regine, del primo Barocco, e il Palazzo di Massimiliano II. annullando l’individualità storica di ciascuno). Particolarmente bella è la Vladislavsky Sal, costruita alla fine del ‘400, che, con i suoi 63 m. di lunghezza, 16 di larghezza e 13 di altezza è la più grande sala medievale che si conosca. E’ caratterizzata da un’arditissima volta “a rete”, del tutto senza sostegni intermedi, in essa si svolgevano

addirittura tornei cavallereschi. Un tempo vi venivano proclamati i re boemi e, dal 1934, vi ha luogo l’elezione dei presidenti della repubblica. Merita una visita anche la gotica Sala delle Colonne, caratterizzata da due navate poggianti su pilastri. Adiacente al Palazzo reale si erge il Palazzo di Ludovico con le stanze della Cancelleria boema. Dalla finestra di una di queste, il 23 maggio 1618, sono stati buttati gli inviati imperiali (fu la “defenestrazione di Praga” che diede origine alla Guerra dei Trent’Anni). Due obelischi ricordano ora il punto in cui caddero i messi imperiali. Dietro S. Vito si apre la Jirské nàmèstì che prende il nome dalla Basilica di San Giorgio che si affaccia su di essa. Fu fondata prima del 921 dal duca Vratislao I. In essa ci sono i sepolcri di diversi duchi della dinastia Premysl. Era, in origine, annessa ad un convento benedettino, dal 973 fu trasformata in basilica. Subì aggiunte e trasformazioni nel corso di un millennio, tanto che l’attuale facciata è barocca, mentre l’interno è sostanzialmente romanico, a tre navate, con coro che conserva affreschi del ‘200 e sottostante cripta del secolo precedente a tre piccole

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navate. Un’aggiunta gotica è la Cappella di Santa Ludmila, sec. XIV. Nei locali dell’antico Monastero di S. Giorgio è sistemato un museo che documenta le manifestazioni dell’arte ceca dal periodo gotico a quello barocco. Proseguendo lungo la Jirskà, e girando, poi, a sinistra attorno al ristorante si entra nella suggestiva Zlatà Ulicka, la famosa ‘Viuzza d’oro’ o ‘Viuzza degli orefici’, che dalla Torre Bianca porta alla Torre Daliborka. La via, ultima testimonianza del Castello in epoca medievale, con le variopinte e restauratissime casette addossate al bastione settentrionale, emana un fascino particolare cui è difficile sottrarsi. Secondo la tradizione in esse avrebbero abitato gli alchimisti di Rodolfo II, che avrebbero cercato di produrre l’oro, servendosi dell’alchimia e della magia. Si tratta di una leggenda che continua, però, a dare fascino al luogo, anche se quelle casette sono ora negozietti che espongono i soliti articoli per turisti. Al n. 22 troviamo la casa in cui, per un paio d’anni, visse Kafka, mentre tra gli anni Venti e Trenta lo scrittore J. Seifert, Premio Nobel, abitò nella casetta tra la Viuzza d’oro e la Torre Daliborka. Fuori dal Castello, nel giardino reale al quale si accede attraversando il Ponte delle Polveri, si trova il Belvedere, la residenza reale estiva, con caratteristica copertura a carena di nave, che ricorda gli edifici rinascimentali di Padova ( Chiesa degli Scrovegni – Palazzo della Ragione) o di Vicenza (Palazzo della Ragione). Fu iniziata da Paolo della Stella nel 1536, e costituisce la più bella e la più pura costruzione rinascimentale realizzata fuori dall’ltalia. Nel giardino rinascimentale si trova la Fontana Cantante. Nel Giardino Reale si trovano la Fontana di Ercole e la Sala della Pallacorda, decorata con graffiti. Hradcanské namèstì: è la piazza armoniosa ed elegante che si apre davanti al Castello. Ha al centro la colonna della Vergine, dell’inizio del ‘700, ed è delimitata da alcuni palazzi molto belli appartenenti a varie epoche tra cui ricordiamo: Il Palazzo Arcivescovile (Arcibiskupsky palac): era in origine una casa rinascimentale ceduta poi al primo arcivescovo cattolico dopo le guerre hussite. L’odierna struttura rococò, con il rivestimento marmoreo della facciata risale al XVIII secolo. Il Palazzo Schwarzenberg opera rinascimentale dell’italiano Agostino Galli della metà del ‘500. Notevoli sono la decorazione esterna a graffiti ed i soffitti a cassettoni dipinti. Oggi è sede del museo di storia militare. Il Palazzo Toscana, che chiude la piazza, ha forme severe ed è della fine dei ‘600. Santuario di Loreto (Loreta) è legato al culto della Madonna di Loreto; è annesso al monastero dei Cappuccini, il primo di quest’ordine in Boemia. La costruzione di una Santa Casa nella capitale boema fu il segno del ruolo assunto dal culto mariano nel periodo della Controriforma. Sulla torre si trova un carillon di 30 campane che suonano azionate da una tastiera. Nell’ala occidentale è situato il tesoro, tra i cui oggetti più preziosi c’è un ostensorio del 1698, coperto da 6500 diamanti. Dal piazzale antistante il santuario, imboccando la prosecuzione della Loretanska, in direzione opposta al Hrad, dopo circa 150 m. si trova, sulla sinistra, una scalinata che dà accesso al monastero di Strahov. Questo, pur essendo stato fondato nel 1140, si presenta ora in eleganti forme barocche, in seguito alle ricostruzioni fatte nel ‘600 e nel ‘700. (Al suo interno, oltre alle due chiese che si affacciano sul cortile principale, vale la pena di visitare,

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nell’ex biblioteca del monastero, la Sala di filosofia e quella di teologia splendidamente affrescate ed arredate. La biblioteca conserva 2000 manoscritti, tra i quali è il famoso evangeliario di Strahov, del IX sec., e più di 1000 incunaboli.) Malà Strana (la Città Piccola) E’ uno dei quartieri più suggestivi di Praga dove si conserva intatto un patrimonio urbanistico in prevalenza settecentesco. Il suo centro è la piazza che ne porta il nome dominata dalla Chiesa di San Nicola (Charm Svateho Mikulase). Questa era in origine una chiesa gotica del 1283. Nella prima metà del ’700 assunse le forme attuali che ne fanno un gioiello del barocco europeo. L’interno è decorato con grandi statue, tele preziose e un affresco, sul soffitto, di 1500 mq. Conserva un organo del ‘700 che fu suonato da Mozart. Nel 1715 fu eretta davanti alla chiesa la Colonna della Peste con la Santissima Trinità. Il Ponte Carlo (karluv Most)

È il più antico ponte di pietra e per molto tempo è stato l’unico sulla Moldava. Porta il nome del suo fondatore Carlo IV.tempo è stato l’unico sulla Moldava. Porta il nome del suo fondatore Carlo IV. La costruzione fu iniziata nel 1357 e portata a termine all’inizio del XV secolo. Il ponte, lungo 520 m e largo 10, posa su 16 piloni costruiti in pietra arenaria e malta. I piloni sono decorati con 30 statue barocche e altre in stile neogotico e malta. I piloni sono decorati con 30 statue barocche e altre in

stile neogotico e classicista, per un totale di 75 sculture. Vi si accede da Mala Strana attraverso ad una porta ad arco, collegata con due torri, una più antica e più piccola, romanica, che già faceva parte del ponte Giuditta, l’altra gotica, del 1464. Termina sull’altra sponda della Moldava, quella della Città Vecchia, con una porta, sormontata da una torre gotica, ricca di decorazioni a rilievo, opera del Parler. E’ il luogo di ritrovo dei turisti, soprattutto alla sera, quando mimi, attori, musicisti, venditori di souvenirs lo affollano, cercando di indurre i passanti ad aprire il portafogli e ad offrire qualche corona. E’ anche il punto da cui si può godere di una vista spettacolare sulla città alta, illuminata, la sera, da un fantastico gioco di luci multicolori. La Città Vecchia (Stare Mesto)

Staromestke Namesti: è, insieme al Castello, il luogo di maggiore significato storico di Praga. Ha una superficie di 9000 mq, al suo centro sorge il monumento a Jan Hus. Era il mercato di Stare Mesto e tappa del percorso dell’incoronazione dei re boemi. La piazza è circondata da belle ed antiche case patrizie. Ai suoi lati sorgono molti edifici importanti: Chiesa di Tyn (Kostel Panny Marie pred Tynem): era originariamente la chiesa romanica dei mercanti, nel XIII secolo divenne chiesa gotica a tre navate. E’ considerata il simbolo della Città Vecchia praghese. I campanili, alti 80 m,

con la copertura contornata da quattro graziose torrette angolari, furono eretti tra il 1463 e il 1466 (quello a Nord) e tra il 1506 e il 1511 (quello a Sud). Municipio della Città Vecchia (Staromestka Radnice): la parte più antica è una casa borghese del 1338, alla quale fu aggiunta una torre alta 70 m, con la cappella. Nel 1410 fu installato nella torre l’orologio astronomico, che costituisce per i turisti una delle massime

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attrazioni praghesi. Allo scoccare di ogni ora, sopra di esso sfila una serie di personaggi allegorici. Chiesa di San Nicola (Kostel Svateho Mikulase): fu fondata nel XIII secolo in forme

gotiche. Nel 1635 i Benedettini fecero costruire presso la chiesa un monastero. Nel 1660 la chiesa fu barocchizzata, nel 1732 fu demolita e nel 1735 fu costruita l’attuale struttura, abbellita da statue. La Casa “Alla Campana”: è uno degli edifici più interessanti che si affacciano sulla piazza. Costruito nella seconda metà del ‘200, dopo essere stato trasformato in forme barocche, è stato restituito alla forma gotica originaria. Al suo interno ci sono due cappelle, un grande salone e numerosi affreschi. La Casa “al Minuto”: costruita in origine (inizio ‘300) in forme gotiche, fu rimaneggiata nella seconda metà del 500 in forme rinascimentali ed ornata di graffiti raffiguranti scene mitologiche. La Torre delle Polveri (Prasna Brana)

Parte del sistema di fortificazione della Città Vecchia, fu fondata nel 1475 ma rimase incompiuta a lungo. Fu provvisoriamente coperta con un tetto e nel XVII secolo fu utilizzata come magazzino di polvere da sparo. Gravemente danneggiata nel 1757 dall’artiglieria prussiana, venne riparata e completata tra il 1875 ed il 1886. Piazza S. Venceslao (Vàclavské nàmèstì) E’ una piazza rettangolare molto allungata, in leggera salita, con una via che ne percorre tutti i lati. E’ una delle piazze più animate di Praga, circondata da negozi ed alberghi eleganti. In un’ aiuola erano collocate le fotografie di Jan Palach e di altri giovani morti in occasione della “Primavera di Praga” del 1968. La piazza è chiusa, all’estremità superiore, dalla facciata del Museo Nazionale. Questo è l’edificio principale della Piazza S. Venceslao e fu costruito in stile rinascimentale tra gli anni 1885 e 1890. La rampa con la fontana è ornata con statue allegoriche della Cechia, della Moravia, della Slesia, dell’Elba e della Moldava. L’interno ha una splendida decorazione di statue e tele raffiguranti temi patriottici. Ai piedi dell’edificio del museo si erge la statua equestre di S. Venceslao, patrono della Boemia. Il Quartiere Ebraico (Josefov) E’ una delle parti più interessanti della città. Ospitava una delle più antiche e importanti comunità ebraiche dell’intero Occidente. Prende il nome dall’imperatore Giuseppe II che si dimostrò particolarmente disponibile nei confronti della comunità ebraica di Praga. Dal ‘200 al 1850 godette di una amministrazione autonoma. Nel 1893 l’intero quartiere ebraico venne raso al suolo, con l’eccezione del municipio, delle sinagoghe e del cimitero, nell’ambito di una

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azione di risanamento urbanistico. Si conservano, pertanto, Municipio Ebraico (Zidovska Radnice), la Sinagoga Alta (Vysoka Synagoga), la Sinagoga Vecchio-Nuova (Staronova Synagoga), che è la più antica dell’Europa centrale (1280), la Sinagoga Klaus (Klausova Synagoga), la Sinagoga Pinkas (Pinkasova Synagoga) sulle cui pareti sono scritti i nomi dei 77.297 Ebrei praghesi uccisi dai nazisti, la Sinagoga Maisl (Maislova Synagoga), la Sinagoga Spagnola (Spanelska Synagoga , la Casa delle cerimonie (Obradni sin) e il Vecchio cimitero ebraico (Stary Zidovsky Hrbitov). Nei locali delle sinagoghe è il Museo Ebraico, in cui è raccolta una grande quantità di reperti, raccolti dai nazisti in tutta Europa per documentare gli usi ed i costumi del popolo ebraico da loro sterminato. Nei pressi è anche una costruzione adibita a museo in cui sono raccolti documenti provenienti dal lager di Terezin, tra i quali sono particolarmente toccanti i disegni dei bambini ivi prigionieri. Il Vecchio Cimitero Ebraico (Stary Zidovsky Hrbitov):

All’interno del Ghetto costituiva il solo spazio verde. Poiché né la superficie destinata alle abitazioni degli Ebrei, nè quella destinata a cimitero poteva essere ampliata, i sepolcri furono accumulati l’uno sull’altro fino a raggiungere dodici strati. I più antichi sono di pietra arenaria, mentre quelli più recenti sono di marmo. Sono decorati con iscrizioni e diversi simboli. Fra gli altri è qui sepolto, dal 1609, Jehude ben Bezallel (detto Rabbi Low), studioso e leggendario creatore di un uomo artificiale, il Golem.

Vysehrad Le fortificazioni sulla collina di Vysehrad, a strapiombo sulla riva destra della Moldava, risalgono al IX - X sec. Tra il X ed il XII vi dimorò la dinastia dei Premysl. Verso il 1070 Vratislao II vi fondò la basilica romanica dei SS. Pietro e Paolo, nella cui cripta furono sepolti quattro principi. Dopo l’incendio del 1249, Carlo IV la fece ricostruire, nel 1369, in forme gotiche, fu restaurata in stile rinascimentale nel 1576. L’attuale aspetto neogotico della chiesa risale al 1903. In essa sono sepolti i maggiori esponenti della cultura e della politica boema. La Rotonda di S. Martino fu costruita a Vysehrad, sempre per volere di Vratislao II, alla fine del sec. XI e conserva tuttora le originarie forme romaniche. Il museo nazionale della tecnica Si trova nel quartiere di Holesovice, sulla sponda sinistra della Moldava, immediatamente a Nord di Stare Mesto, in corrispondenza del ponte Svermuv. Si trova in via Kostelni 42, ed è aperto dalle 9 alle 17. La sua visita si rivela particolarmente interessante: oltre alle sezioni dedicate ai mezzi di trasporto, agli strumenti di misura del tempo, all’acustica, all’astronomia, alla tecnologia fotografica e cinematografica, alla metallurgia, offre anche la visita guidata ad una miniera di ferro e carbone.

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MAUTHAUSEN

Nel 1938, poco dopo l’occupazione nazista dell‘Austria, iniziò la costruzione del campo, presso una cava di granito, nella quale sarebbero stati impiegati i prigionieri.

Dall’8 agosto 1938, quando se ne iniziò la costruzione ad opera di deportati trasferiti da Dachau, al 5 maggio 1945 quando avvenne la liberazione, vi furono imprigionate 206.000 persone.

Di queste, una piccola parte a cui

fino al 1944 fu affidata la direzione dei deportati, era costituita da criminali comuni, mentre la stragrande maggioranza dei prigionieri era costituita da persone arrestate per motivi razziali, religiosi o politici. Oltre 110.000 furono le vittime a Mauthausen.

Fino al 1939 i deportati furono impegnati nella costruzione del campo e degli alloggi delle S.S., poi nella cava di granito, ma dal 1943 anche nelle fabbriche di armi. Alla cava l’orario di lavoro era, d’estate, di 10 ore effettive, con pausa tra le 12 e le 13, mentre d’inverno iniziava quando faceva giorno e si concludeva al calare della notte. Undici erano invece le ore di lavoro nelle fabbriche. La razione di viveri giornaliera era costituita da un quarto di caffè nero al mattino, da tre quarti di litro di minestrone di rape e tre o quattro pezzi di patata a mezzogiorno, da 250 grammi di pane nero, 25 grammi di salame e mezzo litro dibrodo dato la sera.

Per smaltire i cadaveri il campo utilizzava tre forni crematori.

Notizie particolari sulla “vita” al campo e su come deboli, malati, fuggiaschi, Ebrei, prigionieri russi e di paesi in guerra con la Germania venivano eliminati, saranno fornite con abbondanza sul posto.