Viaggi Maria Teresa Ruta VIAGGIATRICE NATA. PER PASSIONE E ... 59 Viaggi R… · segue da pag. 61...

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La simpaticissima conduttrice Tv ci parla dei Paesi e delle città che l’hanno affascinata di più. Come Parigi, per esempio, ma anche del Vietnam, della Birmania e della Thailandia... Viaggi È una viaggiatrice infaticabile Maria Teresa Ruta, una don- na esuberante e affamata di sapere e di conoscere. La sim- patica conduttrice di Vero, canale 55 del digitale terrestre, ci racconta le sue divertenti avventure in giro per il mondo. Novella Indiana Jones in gonnella, niente e nessuno l’ha mai fermata e tra gli insegnamenti più im- portanti che Maria Teresa ha imparti- to ai figli Guenda e Gian Amedeo, che viaggiano da quando erano in fasce, ci sono sempre state passione, curiosità e voglia di esplorare il mondo. Che tipo di viaggiatrice sei? «Adoro viaggiare e il mio atteggia- mento in questo senso è bifronte. Da VIAGGIATRICE NATA. PER PASSIONE E NON SOLO... Maria Teresa Ruta 59 un lato, infatti, sono la classica viag- giatrice iper-organizzata, quella che si documenta, compra libri sulla destina- zione scelta e guarda documentari a riguardo. Al tempo stesso, però, sono anche molto impulsiva, una viaggia- trice folle e un po’ incosciente con la valigia sempre pronta. Ne ho fatte di continua a pag. 61 DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO Qui, la presentatrice adagiata come una sirena, accanto a sculture di sabbia in un Paese esotico.

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La simpaticissima conduttrice Tv ci parla dei Paesi e delle città che l’hanno affascinata di più. Come Parigi, per esempio, ma anche del Vietnam, della Birmania e della Thailandia...

Viaggi

È una viaggiatrice infaticabile Maria Teresa Ruta, una don-na esuberante e affamata di sapere e di conoscere. La sim-

patica conduttrice di Vero, canale 55 del digitale terrestre, ci racconta le sue divertenti avventure in giro per il mondo. Novella Indiana Jones in gonnella, niente e nessuno l’ha mai

fermata e tra gli insegnamenti più im-portanti che Maria Teresa ha imparti-to ai fi gli Guenda e Gian Amedeo, che viaggiano da quando erano in fasce, ci sono sempre state passione, curiosità e voglia di esplorare il mondo.Che tipo di viaggiatrice sei?«Adoro viaggiare e il mio atteggia-mento in questo senso è bifronte. Da

VIAGGIATRICE NATA. PER

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un lato, infatti, sono la classica viag-giatrice iper-organizzata, quella che si documenta, compra libri sulla destina-zione scelta e guarda documentari a riguardo. Al tempo stesso, però, sono anche molto impulsiva, una viaggia-trice folle e un po’ incosciente con la valigia sempre pronta. Ne ho fatte di

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DALL’ALTRA PARTE DEL MONDOQui, la presentatrice adagiata come una sirena, accanto a sculture di sabbia in un Paese esotico.

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SEmprE inSiEmE a ESplorarE poSti nuovi con un grandE Spirito di avvEnturaIn basso, la Ruta con il compagno, il produttore discografico Roberto Zappulla, on the road in Sardegna. Qui nella Grande Mela, New York City, dove i due amano fare shopping.

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pazzie, pur di visitare posti nuovi».Raccontacene qualcuna.«Basti pensare che quando ho partori-to il mio secondogenito, Gian Amedeo, era luglio. A novembre ero a New York per correre la maratona e a febbraio sono partita per lavoro su quella che, all’epoca, era la cosiddetta nave dei miliardari. Mio figlio aveva otto mesi, mia figlia tre anni, ma io li ho portati con me a visitare Vietnam, Indonesia, Malesia, Filippine e Giappone. Ricor-do mio figlio, circondato da tanti bam-bini del posto che non avevano mai visto un passeggino e facevano a gara per dargli la camomilla con il biberon. In un’altra occasione ho esplorato tut-ta la Thailandia con mia figlia Guenda in spalla. E pensare che il suo primo viaggio l’ha fatto con me a dodici gior-ni, destinazione Parigi, praticamente nascosta in una valigia perché non aveva ancora il passaporto».Hai un fortissimo spirito di adat-tamento quindi...«Ogni luogo che visito diventa casa mia e ho la fortuna di sentirmi a mio agio praticamente ovunque. L’unica mia bestia nera è il freddo che pro-prio non sopporto e che mi fa bloccare i muscoli. Però, a ben vedere, nemme-no quello riesce a fermare la mia fame di viaggiare, tanto che a breve tornerò per la seconda volta a Stoccolma con

il mio compagno Roberto. Sono atten-ta alle offerte che si trovano anche in rete e, appena ho due giorni liberi a disposizione, mi metto in viaggio».I tuoi figli come reagiscono quan-do ricordate insieme le vostre pe-ripezie in viaggio?

«Ci facciamo un sacco di risate, visto che entrambi hanno viaggiato sin da quando erano in fasce, trascinati dalla sana follia della loro mamma. Ricordo, per esempio, che avevo partorito Gian Amedeo da quattro giorni, quando ri-cevetti la chiamata dell’allora patron dell’Ascoli, Rozzi. Il presidente era no-to per la sua superstizione e, visto che l’anno precedente avevo condotto io la convention di presentazione della sua squadra che era riuscita a non retro-cedere, voleva a tutti i costi che facessi il bis. Così uscendo dalla clinica, inve-ce di correre a casa con il mio bimbo, come chiunque normalmente fa, sia-mo montati su un elicottero manda-toci da Rozzi e siamo partiti. L’amore per i viaggi, credo giocoforza di averlo trasmesso a entrambi i miei figli. Per esempio Gian Amedeo, l’anno scorso, è stato due mesi in Australia».Nel Vecchio Continente quali sono le città che ami di più?

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teria: dal pane si comprendono davve-ro i gusti di una popolazione. Mi pia-ce la cucina piccante, tipica dell’Afri-ca e dell’America del Sud, mentre da quando sono tornata dalla Birmania a casa mia si mangia riso ogni giorno. Roberto e io adoriamo quello basmati che prepariamo saltandolo con tante verdurine e anche i vantaggi per la forma fisica sono evidenti».Che cosa non manca mai nel tuo borsone da viaggio?

«Sicuramente la macchina fotografica che uso anche nelle immersioni. Ma la cosa a cui non so rinunciare davvero sono dei buoni compagni di viaggio. I migliori, per me, sono naturalmente i miei figli e il mio compagno».Se chiudi gli occhi e immagini il tuo dito che scorre sul mappamondo, dove ti piacerebbe che si fermasse?«Mi piacerebbe visitare la Patagonia, l’Australia, mentre in Europa mi man-ca ancora San Pietroburgo».

sole, mare cristallino, un po’ di relax, ma anche tanta storia e avventuraIn alto, la coppia si rilassa su una bellissima e incontaminata spiaggia delle Maldive. Qui sopra, Maria Teresa gioca a baciare la Sfinge in Egitto. Una curiosità: all’intrepida conduttrice piace molto fare immersioni in destinazioni dove si trova la barriera corallina.

«A Londra sono legata particolarmen-te, visto che sono andata lì per la pri-ma volta a quattordici anni. Ero in gi-ta scolastica e c’era anche mia nonna ad accompagnare noi e i professori. Anche lei era una grande viaggiatri-ce, visto che mio nonno era stato il più giovane pilota dell’Aeronautica, ma una volta in pensione non si era più fidato a volare con qualcun altro alla guida. Mia nonna fu straordinaria, in quell’occasione, dal momento che di nascosto dai nostri docenti ci fece uscire di sera, dandoci pure i soldi per il taxi. Lì comprai il mio primo paio di jeans, la felpa dei Beatles e conservo ancora il biglietto del tipico bus a due piani londinese. A Parigi, lavorando per la Disney, sono stata ben dodici volte e lì, esattamente come a Sivi-glia, mi sento davvero a casa».Come ti approcci alle cucine degli altri Paesi? Sei curiosa?«Assaggio sempre tutto, così come mi ha insegnato la mamma. Il cibo è parte essenziale della cultura di un popolo. Non a caso, appena arrivo in una città nuova, la mia prima tappa è la panet-

divertimento, charme e pazzieRoberto e Maria Teresa davanti alla Torre Eiffel di Parigi e a uno dei luminosi casinò di Las Vegas (qui subito a destra).