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I t a l i a - M e d i o O r i e n t e - M a l t a - numero 28 ASC ASSOCIAZIONE SALESIANI COOPERATORI NEWSLETTER PERIODICA DELLA REGIONE ITALIA - MEDIO ORIENTE - MALTA NOVEMBRE 2010 news Via Marsala, 42 - 00185 Roma e-mail: [email protected] Redazione a cura del Consigliere Mondiale della Regione 1 in questo numero Ottobre da incorniciare 1 Due gli eventi rilevanti di questo inizio anno associativo Convegno Laboratori MM 2 Resoconto delle tre giornate Riflessioni raccolte 4 Testimonianze di alcuni partecipanti Workshop Famiglie 5 Una prima risposta agli appelli della Chiesa Intervista a don Llanos 7 Conosciamo da vicino questo salesiano appassionato di PF Famiglia e sociale 10 Non solo animazione, ma impegno pubblico Notizie dal Medio Oriente 12 Aggiornamenti dell’ultimo periodo Sinodo dei Vescovi sul MO 13 Sintesi delle Proposizioni finali Notizie dalle Province 14 Eventi di particolare rilievo dell’ultimo periodo Libri, libri, libri 16 Pubblicazioni recenti di SSCC Appuntamenti 16 Calendario dei principali appuntamenti nella Regione note La Consulta Regionale favorisce lo scambio di esperienze e offre spazi di confronto per: - condividere gli obiettivi di cre- scita dell’Associazione; - indicare cammini omogenei relativi alla formazione; - promuovere e coordinare l’animazione di ambiti pasto- rali ritenuti prioritari a livello regionale. (tratto dal Direttorio CR - art. 2) Potemmo definire entusiasmante, oltre che ...impegnativa, questa ripresa dell’an- no associativo, che ha visto la realizzazio- ne di due eventi di particolare rilievo, quali l’XI Convegno Nazionale dei Labora- tori Mamma Margherita (8-10 ottobre) e il Workshop Famiglie (22-24 ottobre). Occasioni davvero cariche di vitalità, che testimoniano come questi due ambiti della nostra Associazione necessitano di un’adeguata attenzione da parte di tutti, della Consulta Regionale in primis, ma anche da parte vostra, cari Cooperatori e Delegati, nel rispetto dell’impegno che ciascuno di noi è chiamato ad esprimere per il bene dei giovani. I Laboratori e le Famiglie non sono infatti settori staccati di missione, ma solo modalità attraverso le quali raggiungere i nostri giovani più bi- sognosi, quelli presenti nei luoghi di mis- sione (non sempre così lontani) e quelli presenti in tutte le famiglie desiderose di un po’ di fiducia e assetate di indicazioni educative. Molto ricca la partecipazione in entram- Ottobre da incorniciare Due gli eventi rilevanti di questo inizio anno associativo be le manifestazioni, a dimostrazione di come certi appelli al confronto riescano ancora a riscuotere grande interesse. Non si è trattato infatti di momenti cele- brativi o semplicemente conviviali. No, sono state due occasioni preziose per rivedere alcuni aspetti della nostra iden- tità, per fare il punto della situazione e per lanciare delle proposte di sviluppo a cui dovremo necessariamente dare ora un’adeguata risposta. Prima di lasciar la parola agli articoli, consentitemi di esprimere un ringrazia- mento alle due équipe che hanno cura- to l’organizzazione del Convegno e del Workshop, consentendo ai partecipanti, me compreso, di vivere in pienezza le esperienze. Grazie quindi rispettivamen- te a Flora, Noemi e Sandra e a Loredana, Ruggiero, Consuelo e Beatrice, che han- no saputo interpretare alla perfezione gli intendimenti della Consulta. Buona lettura! Ivo Borri Consigliere Mondiale della Regione XI Convegno Nazionale Laboratori Mamma Margherita Workshop Famiglie

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Italia - Medio Oriente - Malt

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numero

28ASCASSOCIAZIONE SALESIANI COOPERATORI • NEWSLETTER PERIODICA DELLA REGIONE ITALIA - MEDIO ORIENTE - MALTA • NOVEMBRE 2010

news

Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected] a cura del Consigliere Mondiale della Regione 1

in questo numero

Ottobre da incorniciare 1Due gli eventi rilevanti di questo inizio anno associativoConvegno Laboratori MM 2Resoconto delle tre giornateRiflessioni raccolte 4Testimonianze di alcuni partecipantiWorkshop Famiglie 5Una prima risposta agli appelli della ChiesaIntervista a don Llanos 7Conosciamo da vicino questo salesiano appassionato di PFFamiglia e sociale 10Non solo animazione, ma impegno pubblicoNotizie dal Medio Oriente 12Aggiornamenti dell’ultimo periodoSinodo dei Vescovi sul MO 13Sintesi delle Proposizioni finaliNotizie dalle Province 14Eventi di particolare rilievo dell’ultimo periodoLibri, libri, libri 16Pubblicazioni recenti di SSCCAppuntamenti 16Calendario dei principali appuntamenti nella Regione

note

La Consulta Regionale favorisce lo scambio di esperienze e offre spazi di confronto per: - condividere gli obiettivi di cre-

scita dell’Associazione;- indicare cammini omogenei

relativi alla formazione;- promuovere e coordinare

l’animazione di ambiti pasto-rali ritenuti prioritari a livello regionale.

(tratto dal Direttorio CR - art. 2)

Potemmo definire entusiasmante, oltre che ...impegnativa, questa ripresa dell’an-no associativo, che ha visto la realizzazio-ne di due eventi di particolare rilievo, quali l’XI Convegno Nazionale dei Labora-tori Mamma Margherita (8-10 ottobre) e il Workshop Famiglie (22-24 ottobre). Occasioni davvero cariche di vitalità, che testimoniano come questi due ambiti della nostra Associazione necessitano di un’adeguata attenzione da parte di tutti, della Consulta Regionale in primis, ma anche da parte vostra, cari Cooperatori e Delegati, nel rispetto dell’impegno che ciascuno di noi è chiamato ad esprimere per il bene dei giovani. I Laboratori e le Famiglie non sono infatti settori staccati di missione, ma solo modalità attraverso le quali raggiungere i nostri giovani più bi-sognosi, quelli presenti nei luoghi di mis-sione (non sempre così lontani) e quelli presenti in tutte le famiglie desiderose di un po’ di fiducia e assetate di indicazioni educative.Molto ricca la partecipazione in entram-

Ottobre da incorniciareDue gli eventi rilevanti di questo inizio anno associativo

be le manifestazioni, a dimostrazione di come certi appelli al confronto riescano ancora a riscuotere grande interesse. Non si è trattato infatti di momenti cele-brativi o semplicemente conviviali. No, sono state due occasioni preziose per rivedere alcuni aspetti della nostra iden-tità, per fare il punto della situazione e per lanciare delle proposte di sviluppo a cui dovremo necessariamente dare ora un’adeguata risposta.Prima di lasciar la parola agli articoli, consentitemi di esprimere un ringrazia-mento alle due équipe che hanno cura-to l’organizzazione del Convegno e del Workshop, consentendo ai partecipanti, me compreso, di vivere in pienezza le esperienze. Grazie quindi rispettivamen-te a Flora, Noemi e Sandra e a Loredana, Ruggiero, Consuelo e Beatrice, che han-no saputo interpretare alla perfezione gli intendimenti della Consulta.Buona lettura!

Ivo BorriConsigliere Mondiale della Regione

XI Convegno NazionaleLaboratori Mamma Margherita

Workshop Famiglie

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Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Novembre 20102

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Giornate all’insegna della Comunione, giornate ricche del-la parola di Dio, giornate con il cuore proiettato verso la “Missione”. Questo è stato l’appuntamento con l’XI Conve-gno dei Laboratori Mamma Margherita dell’Associazione Salesiani Cooperatori Regione Italia - Medio Oriente - Mal-ta che ha visto riuniti al Salesianum di Roma, da Venerdì 8 a Domenica 10 ottobre, i rappresentanti dei Laboratori Mamma Margherita di tutta la Regione. Più di 100 i parte-cipanti che con la loro “gioia”, il loro desiderio di “essere famiglia”, hanno condiviso emozioni, sensazioni, riflessio-ni e rinsaldato quel sottile filo d’oro che unisce tutti noi. Flora ha fatto gli onori di casa, giovane nel cuore e con la gioia dipinta in volto ha accolto tutti i partecipanti e dato il saluto iniziale a cui ha fatto seguito il saluto di Noemi che ha presentato il tema del Convegno: “I Salesiani Cooperatori dei Laboratori Mamma Margherita: espressione di missionarietà”. E di missionarietà, si è parlato e respirato da subito, con la “Buona Notte” che don Ferdinando Colombo SDB, per tanti anni presidente del VIS, ha regalato a tutta l’assemblea, attraverso imma-gini e commenti da varie parti del mondo dove i salesiani SDB ed i laici sono in missione, in prima linea, vicini non solo materialmente ma soprattutto con la presenza del cuore, a coloro che sono “gli ultimi” soprattutto i giovani e i poveri. SABATO 9 OTTOBRE la giornata si è aperta con la preghiera delle Lodi, e di seguito il primo momento assemblea-re con l’intervento di don Ferdinando Colombo, che ha presentato il tema del Convegno, attraver-so la sua esperienza negli anni al VIS, aiu-tando i presenti ad individuare le caratte-ristiche del cristiano, colui che, incontrato Cristo come i disce-poli di Emmaus, si sente inviato alla mis-sione di evangelizza-re. Nella tarda matti-

nata dopo il saluto di don Luigi Cameroni, nominato dal Rettor Maggiore nel luglio scorso Postulatore Generale della Famiglia Salesiana, l’assemblea ha accolto l’arrivo del Cardinale Raffaele Farina – SDB che ha aperto ufficialmente la Mostra dei lavori del Convegno e ha presieduto la Celebrazione Eucaristica.

Il sa-luto affettuoso del Con-

sigliere Mondiale Ivo Borri, e quello del Coordinatore Mondiale Rosario Maiorano, hanno sottoli-neato quanto i Laboratori, espressione dell’Associazione Salesiani Cooperatori, siano significativi per i Cooperatori e rappresentino un vitale spazio di azione missionaria.Certamente la Mostra dei lavori è un m o m e n t o importante delle giornate del Convegno: amore, passio-ne, dedizione, lavoro,

preghiera, con-divisione della “missione”, tutto questo sta die-tro gli splendidi lavori che ogni cen-tro Laboratori Mamma Margherita d’Italia ha portato in questi giorni alla Pisana. Si è avuto modo di girare tra gli stand così ben allestiti, guardare i lavori fatti, ap-prezzare sia la sapienza delle mani che la creatività di tanti Cooperatori e Cooperatrici così intensamen-te impegnati. La serata di Sabato, come tradizione di ogni convegno LMM, è stata caratterizzata da un momento di fraternità, con la lotteria e l’estrazione dei biglietti precedentemente venduti e la condivi-sione dei prodotti locali di ogni regione. Il ricavato della lotteria e della vendita dei “capolavori” di arti-gianato della mostra è stato donato ad un giovane salesiano di Taranto, don Vittorio Castagna, pre-

Convegno Laboratori Mamma MargheritaResoconto delle tre giornate

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sente alla serata. Don Vittorio, ordinato sacerdote solo il 30 luglio scorso, partirà a giorni per una missione

veramente lontana e alquanto d i f f i c i l e :

“aprire una casa salesiana in Guatemala” (Centro America), precisamente ad EL PETEN, dove non ci sono missionari. Sarà seguìto con affetto da tutti i par-tecipanti al Convegno che hanno assicurato il sostegno della preghiera e quello economico!DOMENICA 10 OTTOBRE, con un po’ di dispiacere si è concluso il Convegno. Ci ha accompagnato nella riflessio-ne finale don Enrico Peretti, Delegato Regionale Italia - Medio Oriente - Malta, aiutandoci nel cammino impor-tante per la piena comprensione dell’identità salesiana, dell’appartenenza associa-tiva dei Laboratori Mamma Margherita e presentando la Strenna del Rettor Mag-giore per l’anno 2011. La celebrazione Eucaristica, con l’entusiasmo missiona-rio trasmesso da don Vitto-rio, ha concluso le giornate nel migliore dei modi.Non ci hanno mai lasciato in questi giorni lo sguardo amoroso e la protezione di Maria Ausiliatrice, il sorriso di Don Bosco che ci spinge a guardare avanti ma, so-prattutto, il “cuore grande di Mamma Margherita” che ci insegna la fermezza ma anche la docilità di chi vuole educare cristianamente e con amore materno.Grazie a tutti e ad ognuno di voi e arrivederci al prossimo Convegno.

Flora, Noemi, Sandra

Associazione Salesiani CooperatoriRegione Italia - Medio Oriente - Malta

XI Convegno Laboratori Mamma MargheritaDocumento finale

Noi, rappresentanti dei Laboratori “Mamma Margherita” d’Italia, al termine del nostro XI Convegno ribadiamo:• di riconoscerci come gruppo che appartiene ad una

Associazione della Famiglia Salesiana: Associazio-ne Salesiani Cooperatori;

• di voler vivere una spiritualità che si fa partecipa-zione concreta alla missione salesiana nell’essere discepoli fedeli e apostoli appassionati come don Rua, fino a diventare “un altro don Bosco”;

• di voler guardare a Mamma Margherita come mo-dello di maternità che ha accompagnato il figlio Gio-vanni prima alla pienezza del progetto di Dio, poi, con lui ha condiviso la missione di far sperimentare la salvezza ai giovani poveri e abbandonati.

Per questo ci impegniamo:• a vivere come

Mamma Marghe-rita l’esercizio di una maternità e paternità che si fanno soste-gno, accom-pagnamento e presenza ver-so la missione salesiana, soprat-tutto nell’annuncio “ad gentes”;

• a percorrere un cammino formativo che non sia basato solo sul fare, ma che sia anche rivolto alla crescita umana e cristiana di tutti i partecipanti alle attività dei Laboratori;

• a promuovere l’Associazione Salesiani Coo-peratori e le iniziative di accoglienza finaliz-zate non semplicemente a coinvolgere qual-cuno a lavorare con noi, ma anche ad offrire esperienze di spiritualità e di comunione come vera esperienza di Chiesa;

• ad educarci alla corresponsabilità e alla soli-darietà per le missioni, anche nell’assunzio-ne di responsabilità associative.

Tutto questo crediamo possibile con l’assistenza ma-terna di Maria Ausiliatrice e la condivisione fraterna di tutti i membri della Famiglia Salesiana.

Roma-Pisana, 10 ottobre 2010

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ASCnews - 28

Siamo veramente contenti di aver partecipato a Roma all’XI Convegno Na-

zionale dei Laboratori Mamma Margherita.

Per noi, Alfia e Pasqualino, questa esperienza è servita a riflettere e a maturare

la voglia di consolidare alcuni valori che difendevamo da sempre e che rite-

niamo importanti.

Abbiamo sentito ancora una volta l’importanza di percorrere un cammino for-

mativo che non sia basato solo sul fare, ma che sia rivolto alla crescita umana e

cristiana dei volontari che frequentano i Laboratori Mamma Margherita.

Dopo questa esperienza siamo convinti che per vivere bene il nostro essere

Cooperatori dobbiamo imparare ad essere sale e lievito, non stancandoci mai

di essere accoglienti e vivendo il nostro ambiente salesiano con la missione di

diventare veri discepoli appassionati come don Rua.

Portiamo a casa e nel nostro centro la voglia di condividere la carica e l’entu-

siasmo di questa bella esperienza. Alfia e Pasqualino

Riflessioni raccolteTestimonianze di alcuni partecipanti

La partecipazione al Convegno Nazionale dei Laboratori Mamma Margherita è stata per noi

l’occasione per approfondire alcuni aspetti della vita cristiana.

Molto significativi sono stati gli interventi dei vari relatori che si sono avvicendati; quello che ci

ha colpito di più è stato quello di don Ferdinando Colombo, il quale ci ha parlato dell’impor-

tanza delle missioni e del ruolo che ognuno di noi ha all’interno della società verso persone

che necessitano più aiuto, anche (e soprattutto) attraverso il volontariato.

Noi abbiamo la fortuna di avere don Bosco e Mamma Margherita come esempi straordinari

della missionarietà cristiana: non dobbiamo fare altro che seguire i loro insegnamenti, dedican-

do un po’ del nostro tempo a queste attività.

Maria e Marco

È la prima volta che partecipiamo al

Convegno di Mamma Margherita.

Alla partenza non eravamo molto entusiasti, pensando si trattasse

della solita riunione di un gruppo chiuso che si autocompiace di-

cendo: “Che bello!”, “Come siamo state brave!”…

Abbiamo invece presto constatato che il clima era molto diverso.

Il gruppo che fa parte dei Salesiani Cooperatori è di ampio respiro

e mira ad occuparsi non solo delle persone che vi partecipano, ma

ha anche uno sguardo ed impegno missionario. Proprio in questo

clima missionario abbiamo avuto la gioia (a sorpresa) di incontra-

re il caro don Vittorio ordinato sacerdote il 29 Maggio 2010 a

Taranto, che è stato animatore di Estate Ragazzi al Michele Rua

l’anno scorso. Su questo incontro vogliamo soffermarci. Abbiamo

manifestato tutto il nostro affetto e simpatia; l’abbiamo coccolato un

po’ consegnandogli anche un bel gruzzoletto ricavato dalla vendita

di manufatti di tutti i laboratori convenuti. Lui ha raccolto con com-

mozione questo nostro dono che è stato per lui provvidenziale. Il

giorno dopo infatti don Vittorio sarebbe partito missionario per il

Guatemala.L’impegno del gruppo Mamma Margherita non si esaurisce solo con

la raccolta dei fondi, ma siamo invitati ad “adottare” spiritualmente

questi nostri cari missionari, con la preghiera, con l’informazione e con

la vicinanza, in modo che non si sentano soli e trascurati.

Dobbiamo cercare di essere mamme di questi ragazzi sull’esempio

di Mamma Margherita.Elisabetta e Piero

Sono una Cooperatrice Salesiana del Centro Monterosa di Torino.Quando la signora Alfia mi ha invitata a partecipare al Convegno Nazionale dei Laboratori Mamma Margherita ero, a dire il vero, un po’ indecisa.Sono rimasta poi molto entusiasta nel vedere quante persone, giovani e non, abbiano partecipato e condiviso insieme.Questa esperienza mi sprona a es-sere più presente nel Laboratorio di Mamma Margherita del mio Centro. Trovo in loro delle amiche che cono-sco, mi vogliono bene e hanno tanta pazienza. Grazie di cuore

Augusta

XI Convegno Laboratori Mamma Margherita - 8/9/10 Ottobre 2010

Per la prima volta abbiamo partecipato al Convegno Nazionale dei La-

boratori Mamma Margherita e per la prima volta c’erano anche la mo-

desta ma preziosa presenza di “maschietti”.

Sono stati giorni densi. Abbiamo sperimentato la bellezza di sentirsi fa-

miglia, insieme nella diversità delle provenienze, degli accenti e anche dei

dolci del sabato sera.Abbiamo sentito parole efficaci: innamorarsi di Cristo, operare con mani,

cuore e cervello, accettare gli altri, portare l’esempio di Mamma Mar-

gherita.Grazie a Flora, Noemi, Sandra, Ivo, D. Enrico, D. Luigi, D. Fernando,

Cardinal Farina e D. Vittorio.

Bertilla e Cesare

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Workshop FamiglieUna prima risposta agli appelli della Chiesa

Siamo Loredana Simeone e Ruggiero Diella, Salesiani Cooperatori e con don Mario Oscar Llanos, sdb, anima-tori di pastorale familiare da diversi anni. Lo scorso feb-braio siamo stati convocati da don Enrico Peretti presso gli uffici nazionali di via Marsala a Roma, per lavorare in un’équi-pe composta dallo stesso De-legato nazionale, dal Consiglie-re mondiale Ivo Borri e dalle Coordinatrici della Toscana e dalla Calabria, rispettivamente Beatrice Benucci e Consuelo Milli.Gli appelli della CEI, le esor-tazioni del Rettor Maggiore riportate anche nella Strenna 2006, i ripetuti inviti a rispon-dere concretamente all’incre-scioso fenomeno dell’emergenza educativa di Benedetto XVI, attraverso encicliche, lettere, il messaggio all’apertu-ra del Capitolo dei Salesiani del 2008, hanno fatto sì che la Consulta Regionale dell’ASC recepisse con entusiasmo l’esigenza di formazione manifestata da molte famiglie di ritrovarsi insieme dopo il primo WORKSHOP FAMIGLIE te-nutosi a Roma nell’aprile 2008.In effetti, a distanza di due anni dal precedente momento formativo, nei partecipanti era ancora forte il desiderio di ricreare uno spazio privilegiato per incontrarsi, crescere, condividere la ricchezza dell’esperienza maturata, mette-re in rete progetti, ansie, delusioni, traguardi, attraverso il confronto, l’analisi, lo studio, l’eventuale elaborazione di un cammino per accompagnare l’esperienza del- le famiglie cristiane nei nostri ambien-ti educativi.

Abbiamo ri-sposto a questa nuova chiamata,

spinti dal desiderio di vivere insieme ad altri compagni di viaggio una nuova avventura pastorale, per diventare proposta e fermento prima nella Chiesa, poi nell’ASC e nei nostri ambienti salesiani e motivati dall’esigenza di partire da una valutazione più ampia dei bisogni e delle

energie presenti nelle varie Province in ambito di Pastora-le Familiare. Il fine che ci siamo proposti di raggiungere con il secondo WORKSHOP “Essere famiglia nella famiglia salesiana”, tenutosi a Genzano nel mese di ottobre 2010, è stato quel-lo di tentare di rispondere ad alcune istanze delle famiglie,

che operano nel campo di PF, ovvero quello di offrire un itinerario di ispirazione salesiana per il cammino della

coppia e della famiglia, una formazione di base comune per l’animazione familia-

re della Famiglia S a -l e -siana i n Ital ia, p r o -

vando ad avviare un lavoro sinergico per la famiglia tra i vari rami della Famiglia Salesiana.Quanto ai destinatari che abbiamo pensato di coinvol-gere in questa nuova esperienza, ci siamo rivolti in prima istanza ai Salesiani Cooperatori con particolare sensibilità al servizio di animazione familiare, e poi a quanti, contat-tati in ambito salesiano nel corso di questi anni hanno pre-stato un servizio o hanno espresso il desiderio di farlo in prospettiva. Il lavoro di coinvolgimento di SDB e FMA è stato im-pegnativo e non ha prodotto risultati soddisfacenti, a volte per impegni di carattere pastorale e perso-nale, a volte perché non si vede il senso di lavorare con le famiglie, in quanto la missione giovanile ha la priorità assoluta. Forse questo è uno degli aspetti che merita una riflessione più accurata.

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Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Novembre 20106

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Nel complesso, il WS 2010 ha raggiunto un numero più ampio di partecipanti, prove-nienti da quasi tutto il territorio nazionale. Hanno partecipato una settantina di persone, tra adulti e figli e l’esperienza è stata decisamente positiva e arricchente.Il Workshop ci ha visto prota-

gonisti attivi anche a livello sociale, grazie alla collaborazione e all’impegno di alcune perso-ne sensibili alle nostre attività. Questo stile di impegno associativo ha ottenuto dei riconoscimenti e dei consensi attraverso la concessione dei patrocini del Forum delle Famiglie Na-zionale e del Lazio, della Regione Lazio, della Provincia di Roma, del Comune di Genzano, dopo la presentazione del progetto WS Famiglie nelle rispettive sedi ed il contributo della Regione Lazio. Entrare in contatto con enti, associazioni e istituzioni locali e nazionali ci è servito a far conoscere le nostre iniziative pastorali e sociali a quanti prima ignoravano il nostro cam-po d’azione e a metterci in gioco in modo diverso. Ma torniamo al WS. Durante le giornate di studio, i parteci-panti dopo essersi confrontati sulle esperienze concrete di servizio nei gruppi famiglia, presentate attraverso dei PowerPoint, sono stati riuniti in gruppi che hanno lavorato in modo incredibilmente dinamico e pro-positivo sui contenuti presentati, per enucleare una proposta da presentare in sede di Consulta Regionale. Fondamentalmente, dalle famiglie è emerso il desiderio/bisogno di vi-vere un’autentica esperienza di fede, attraverso l’esperienza del gruppo-fa-miglie che intende applicare o meglio ritradurre il sistema preventivo sale-siano in chiave familiare, con uno stile che viva l’accoglienza e la dimensione educativa come prerogativa relazio-nale umanizzante, caratterizzato dal coinvolgimento dell’intera famiglia, con la proposta di un percorso paral-

lelo per i figli. Un’esperienza aperta al territorio attraverso una serie di attività concrete di servizio e di apostolato, vissute con spirito di comunione e di condivisione vocazionale tra lai-ci e consacrati, animati dall’ade-sione ad un progetto comune.Quanto ai bisogni formativi evidenziati, è stata più volte sot-tolineata come prioritaria la con-divisione degli obiettivi a livello di Famiglia Salesiana rispetto

alla pastorale familiare; l’urgenza della formazione dei for-matori, con la relativa ne-cessità per chi si acco-sta a questo campo di un sussidio formativo an-

nuale che permetta dei percorsi strutturati comuni di PF; la presenza del sacerdote nell’équipe di cammino formativo.Inoltre si è rivelata basilare la necessità di avere una pro-spettiva di apertura e di collegamento con la pastorale giovanile, con le altre realtà salesiane come gli Exallievi, o con le strutture diocesane.Ora, a conclusione dei lavori, la domanda nasce sponta-nea… Occorre recepire gli interrogativi, gli spunti, le istan-ze evidenziate dai partecipanti, gli appelli sofferti di solitu-dine pastorale di chi ha iniziato a fare attività di PF a partire

dalla nascita delle Famiglie Don Bo-sco e poi ha visto lo sgretolamento, lo scollamento di una realtà sulla quale si era investito a vari livelli? Pensiamo non si possa sottovalutare l’urgenza segnalata da alcuni ope-ratori presenti, che hanno lavorato seriamente in chiave propositiva e innovativa, sognando un presente e un futuro diversi in termini di missione alle famiglie… ovvero quella di rice-vere un mandato ufficiale da parte dei Salesiani, per svolgere questo specifico compito educativo tra le famiglie, per acquisire maggiore cre-dibilità e superare le resistenze che si possono creare in laici e consacrati, quando non esiste una strutturazione di sorta.

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Di certo non possono rimanere inascoltate le numerose voci levatesi per favorire la creazione di un’équipe di pa-storale familiare con dei suoi referenti, o la richiesta di occasioni formative di confronti annuali come WS, scuole di formazione nazionali annuali, convegni e quan-t’altro, oppure l’esigenza dell’elaborazione di un itinera-rio formativo organico ma al tempo stesso flessibile, diversificato che tenga conto delle tappe evolutive che vivo-no le coppie nel loro percorso coniugale…Possiamo evitare una valu-tazione di queste richieste, quando il Papa e lo stesso Rettor Maggiore ci invitano a essere operativi e credibili in tal senso?Per concludere ringraziamo quanti hanno avuto fiducia in noi, quanti hanno accompa-gnato questa esperienza con passione educativa, slancio e disponibilità e ci hanno dato l’opportunità di spendere per l’Associazione delle energie. Ci auguriamo che il percorso sognato insieme possa diventare una proposta realizzabi-le a breve... Affidiamo a Maria Ausiliatrice, nostra inseparabile e inso-stituibile guida, questo servizio pastorale che alcuni com-piono già da tempo e attendono che possa trovare un riconoscimento a livello di Famiglia Salesiana e che altri inizieranno ad intraprendere nella Chiesa e nella Famiglia Salesiana.

Loredana & Ruggiero

campo della Pastorale Familiare con la formazione degli animatori e con la creazione insieme a loro del Gruppo Fa-miglie Don Bosco nell’allora Parrocchia Gesù Adolescente del Borgo Ragazzi Don Bosco (Roma). Dopo cinque anni di servizio alla Casa Generalizia, ri-spondendo all’obbedienza affidatami dai Superiori, sono stato trasferito all’Università Pontificia Salesiana per

lavorare come docente della Facoltà di Scienze dell’Educa-zione nella Cattedra di Pasto-rale Vocazionale. Colleghi e Superiori mi raccomandaro-no di non lasciare l’impegno con le famiglie e perciò, es-sendo Docente, e avendo as-sunto la responsabilità della Pastorale Giovanile e Univer-sitaria dell’UPS e la direzione dell’Istituto di Pedagogia Vo-cazionale, ho continuato a servire le famiglie del Gruppo Famiglie Don Bosco e quelle

collegate all’Associazione Cerchi d’Onda, dedita ai ra-gazzi e alle famiglie.2. Quali sono secondo te le principali urgenze nel-l’ambito della Pastorale Familiare a livello italiano? La Pastorale Familiare italiana ha avuto un processo molto interessante di attivazione, di esperienza e organizzazio-ne, e infine di strutturazione istituzionale. Numerose forze apostoliche si sono responsabilizzate nell’animazione di coraggiose forme di animazione, apostolato, formazione, assistenza psicologica, sociale, professionistica in vari set-tori della vita familiare. Tutto questo, unito ad uno sforzo ecclesiale molto valido ed esemplare a livello internaziona-le, ha dato come risultato un documento di grande valore qual è il Direttorio di Pastorale Familiare della Conferenza

Intervista a don LlanosConosciamo da vicino questo salesiano appassionato di PF

1. Per iniziare, qualche notizia su di te e sul tuo per-corso che ti ha portato a Roma ad occuparti di varie cose, tra cui della Pastorale Familiare.Sono don Mario Oscar Llanos, salesiano sacerdote dal 1987, venuto a Roma nel 1997 su richiesta del Rettor Maggiore per collaborare nel Dicastero per la Formazione dei Salesiani di Don Bosco. Chiesi ai Superiori di poter fare qualche attività pastorale a contatto con i giovani e il popolo e così, d’accordo il Vicario del Rettor Maggiore e l’Ispettore dell’Ispettoria Romana, iniziai a lavorare nel

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Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Novembre 20108

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Episcopale Italiana. Nella logica della pastorale d’insieme, che la CEI ha assunto come propria, il settore della Pasto-rale Familiare anima numerose istanze di servizio e di for-mazione per le coppie, le famiglie, le associazioni familiari, e altrettanto succede in numerose diocesi italiane. Italia e famiglia, in ambito pastorale, riecheggiano i denominatori comuni della loro relazione a livello culturale, dimostrando il profondo vincolo esistente tra le due realtà. Il bel paese è chiaramente fondato sulla famiglia, e la famiglia trova così la sua collocazione, sia a livello politico che ecclesiale con una presenza caratterizzata dalla partecipazione ed una crescente soggettività.Per rispondere alla domanda bisogna pensare, non ai ser-vizi ordinari di pastorale familiare che – anche con possi-bilità di essere ampliati – sono abbastanza sviluppati, ma soprattutto ad aspetti che fanno la differenza nell’ambito della qualità del servizio alla famiglia. Mi riferisco in parti-colare al servizio di formazione agli animatori familiari (una metodologia adatta alla famiglia e non legata solo a con-tenuti dottrinali, bioetici e morali); alla vitalità delle atten-zioni a settori familiari più bisognosi (quei settori familiari che nessuno cura); alle situazioni familiari maggiormente problematiche (coppie di separati, divorziati, risposati); al sostegno dei genitori nel compito educativo (formazione sistematica), nella coltivazione della dimensione familiare di tutta la pastorale (la presenza e l’impegno di coppie apostoliche che agiscano in campi quali la pastorale vo-cazionale, la formazione dei consacrati e dei sacerdoti, il maggior inserimento della famiglia nella pastorale scola-stica…). Alcuni di questi elementi farebbero, a mio giudizio, la diffe-renza di qualità rispetto a tutto quel bene che già effettiva-mente si fa in questo settore.3. Ritieni ci sia un legame tra la Pastorale Giovanile e quella Familiare? Quali difficoltà vedi in un’azione congiunta su questi due fronti?

Assolutamente, sì. I giovani appartengono a Dio, ma na-scono, crescono e abitano a lungo nella famiglia. La fa-miglia è la casa dei giovani. E i giovani sono destinati, se maturi e formati, prima o poi, a diventare famiglia. Giovani e famiglia sono due settori che devono unificarsi in alcuni aspetti particolari come l’educazione all’amore e la prepa-razione al matrimonio. I giovani, piuttosto gli adolescenti, sono in conflitto con le loro famiglie, ma non con le coppie che si avvicinano a loro e ai loro gruppi in termini di educa-zione, accompagnamento e aiuto. In questo senso, il mon-do adulto deve prendere la responsabilità di sostenere le famiglie con maggiore difficoltà e anche le altre nell’aiuto che loro offrono ai giovani per educarsi e crescere.

Le difficoltà si riconducono fondamentalmente alla latitan-za educativa di alcuni adulti. I responsabili della pastorale devono integrare, unificare, convocare, e non separare o distinguere troppo. La pastorale familiare, come dice il Direttorio della CEI, è il crogiuolo di tutte le pastorali, e quindi, può essere un elemento di congiungimento, di ag-gregazione, anche dell’attenzione ai giovani. A volte, pen-so che la pastorale di insieme non riesce a far lavorare insieme i vari elementi; si vive piuttosto come un insieme informe di pastorali non unificate. La pastorale d’insieme si fa in forma congiunta, cioè, tutti insieme, ognuno la sua parte, senza sostituirsi, senza abbandonare il proprio ruolo, senza rinunciare al proprio compito. Perciò, se la pastorale giovanile non dialoga mai con la pastorale fa-miliare o viceversa, rimaniamo a livello di “insieme delle pastorali”, senza arrivare alla “pastorale d’insieme”… è l’insieme che fa la pastorale (e viceversa), perciò nessu-no deve rimanere fuori. I giovani non devono in nessuna maniera essere enucleati totalmente dalla vita ordinaria e dal loro ambiente naturale per crescere; perciò sono auspicabili e salutari gli incontri tra questi due settori in ambito pastorale.

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4. L’esperienza di Genzano ti ha permesso di coglie-re uno spaccato della vitalità dei Gruppi Famiglie presenti sul territorio nazionale. In precedenza hai già avuto modo di confrontarti con realtà analoghe? Come vedi oggi l’animazione di Gruppi Famiglie nel-l’ambito salesiano, sia dal punto di vista laicale che religioso?

Le famiglie convocate a Genzano hanno dimostrato un impegno forte a livello apostolico familiare e una capacità non indifferente di riflessione, di approfondimento di que-stioni delicate di questa arte particolare di accompagnare le famiglie singole e in gruppo. L’esperienza è stata stimo-lante e anche incoraggiante. Certamente, ci sono molte attese e desideri nutriti da molti di loro per molto tempo. Essere “famiglia” nella Famiglia Salesiana è un dono e anche un compito, suppone una responsabilità verso le famiglie e verso la Famiglia Salesiana. Ho partecipato molte volte a incontri, corsi, ritiri, confe-renze, animazioni di vario tipo con le famiglie dentro e fuo-ri la Famiglia Salesiana, in ambiti parrocchiali, diocesani, scolastici, di quartiere, e anche sociali, in Italia e anche fuori. Questo mi permette di essere in grado di valoriz-zare molto la ricchezza del nostro carisma nei confronti della famiglia. Credo, che in alcuni casi, noi abbiamo una grossa Ferrari, che per anni rimane nel garage. Abbiamo un carisma e una missione nei confronti della famiglia, ma non si utilizzano tutte le vere risorse oppure non si affron-ta “coralmente” la missione. È ora che la famiglia, come chiedono gli ultimi Rettori Maggiori e, addirittura, il Santo Padre ai Salesiani, abbiano dall’interno della Famiglia Sale-siana un’attenzione pastorale “pari” a quella della pastorale giovanile. Sono parole forti e impegnative queste, che non si fanno in un giorno. La tradizione salesiana ci ha messi in una certa direzione e modalità in rapporto con i giovani. La richiesta, se viene recepita, implicherà un grossissimo sforzo di mentalizzazione, di studio e riflessione, di appro-fondimento... di trasformazione spirituale e pastorale.

Logicamente, i Salesiani Cooperatori, esperti per vocazio-ne in famiglia, in questo dovrebbero dare il “la” per inizia-re la serenata di un nuovo sposalizio, Famiglia Salesiana e famiglia, con un impianto evangelizzatore, preventivo, umanistico, esistenziale, sistematico nell’approccio. Si do-vrà tenere conto che il carisma in questo senso, ha delle risonanze e crea delle condizioni originali per il metodo di assistenza e accompagnamento delle famiglie. E dovrà essere un’attenzione fatta tra laici e consacrati della Fa-miglia Salesiana in coordinamenti condivisi e partecipativi. Sarà una presenza fatta di animazione, di vitalità, di gioia, di annuncio, di trasformazione, di vissuti comuni, di espe-rienze realizzate come famiglia di famiglie che contengo-no e aiutano a crescere insieme gli adolescenti e i giova-ni. Esperienze in questo senso ne abbiamo… occorrerà metterle a confronto e capitalizzarle bene per l’avventura missionaria salesiana della famiglia.5. Per concludere, un pensiero sul futuro prossimo della Pastorale Familiare. Il futuro della pastorale familiare sarà sempre migliore, sempre più pieno di persone e di gruppi impegnati in que-sta direzione, perché il presente è pieno di segni di spe-ranza e di validità. Tante persone impegnate, tanti gruppi già attivi, tanti desideri seminati, tante famiglie che escono dal loro anonimato e diventano protagoniste – fatto tanto salesiano, d’altra parte –. Il futuro lo vedranno i ragazzi che oggi crescono in esperienze indimenticabili di condivi-sione e di incontro, che li orienteranno a dare vita a nuove forme di animazione, di servizio, di vocazione donata alla famiglia e al mondo, ai giovani e ai poveri. Sono certo che l’attenzione alle famiglie in qualche momento sboccerà in vocazioni abbondanti ad ogni raggio, salesiane e non.

Credo fortemente che il futuro della pastorale familiare si cova nel presente ricco di densità spirituale e pastora-le. Le tue domande lo provano e giustificano. Qualcuno direbbe, “ecco Io faccio qualcosa di nuovo, non ve ne accorgete?”.

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Famiglia e socialeNon solo animazione, ma impegno pubblico

Da quasi un anno sono stata chiamata a rappresentare i Salesiani Cooperatori del Lazio all’interno del Forum regionale. Un servizio nel servizio che già svolgo per le famiglie, una prospettiva nuova che mi offre l’opportunità di vivere il nostro PVA in modo più aderente alla realtà. Mi sono affacciata a questa dimensione in punta di piedi e con discrezione, consapevole che una cosa è lavorare a livello pastorale per le famiglie un’altra e sostenere e promuovere politiche per la famiglia. Nel Forum si parla di Famiglia, di quello che è il bene della famiglia nella società. Per questo si fa anche politica, la politica quella pura che non è partitica, ma è pensare e progettare quello che è il “bene comune”. Il Forum nasce nel 1993 in ambito cattolico con le seguen-ti finalità:• La promozione

e la salvaguar-dia dei valori e dei diritti della famiglia come “società natu-rale fondata sul m a t r i m o n i o ” (Cost i tuzione Italiana, artt. 29, 30, 31) e dei suoi singoli membri.

• Il sostegno della partecipazione attiva e responsabile delle famiglie alla vita culturale, sociale e politica, alle iniziative di promozione umana e dei servizi alla perso-na, attraverso le loro forme associative.

• La promozione di adeguate politiche familiari che tute-lino e sostengano le funzioni della famiglia ed i suoi di-ritti, secondo quanto indicato dalla Carta dei diritti della famiglia della Santa Sede (1983).

Gli ambiti ai quali vengono date priorità sono quelli della bioetica, della soggettività sociale della famiglia, delle po-litiche sociali, del lavoro, del fisco, della scuola e dei mass media (vedi prospetto a lato).Il Forum non ha un colore politico, dialoga con tutte le cor-renti politiche al fine di creare un consenso su alcuni temi che siano trasversali ai vari partiti in quanto affronta temi che sono fondamentali e costitutivi della società.Oggi il Forum delle Associazioni familiari è costituito da 50 associazioni a carattere nazionale (in rappresentanza di circa 3 milioni di famiglie), tra queste anche i Salesiani Cooperatori. Mi trovo a collaborare in un ambiente mol-

Le priorità del ForumBIOETICA Il Forum richiede il riconoscimento della soggettività giuridica dell’essere umano in ogni fase del suo sviluppo; di non modificare la legge 40/04; di interpretare ed applicare la legge 194/78 in chiave rispettosa del diritto

alla vita; di riformare i consultori familiari pubblici per renderli effettivi strumenti di alternativa all’aborto; non permettere l’in-troduzione dell’eutanasia; di promuovere il diritto dei bambini alla famiglia anche attraverso le adozioni nazionali e interna-zionali.SOGGETTIVITÀ SOCIALE Per la Costituzione la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, un soggetto che pre-cede e fonda il vivere civile. Una certa cultura spinge per ridurre la famiglia a una dimensione privata e ad interpretare il fatto familiare come semplice legame affettivo e solidaristico. Non è ammissibile lo svuotamento del matrimonio a favore di indistinti ed indisciplinabili legami affettivi, e l’equiparazione tra matrimo-nio ed altre formazioni sociali di varia ed eterogenea natura. POLITICHE SOCIALI Occorre attuare politiche specifiche ten-

denzialmente universali, non assistenziali, promozionali che promuovano la famiglia in quanto tale e la sostengano nei suoi compiti. LAVORO È indispensabile realizzare una politica integrata e globale di conciliazione tra esigenze del lavoro ed esigen-ze della vita familiare, che deve riguardare sia l’organizza-zione del lavoro sia l’organizzazione del sistema sociale. È necessario sollecitare la valutazione dell’apporto anche economico che il lavoro familiare assicura alla micro-eco-nomia della famiglia e alla macro-economia sociale. FISCO Nel sistema fiscale italiano il variare dell’aliquota è determinato esclusivamente dal reddito percepito e non anche dal numero dei familiari a carico. Un sistema fiscale equo deve invece tenere in conto che

chi ha figli da mantenere non può pagare la stessa entità di tasse, a parità di reddito, di chi non ne ha. SCUOLA L’associazionismo familiare chiede che sia data sta-bilità al sistema educativo nazionale; che le famiglie possano svolgere nella scuola il loro ruolo di titolari dell’educazione dei figli. Si chiede anche che si raggiunga la piena parità fra scuole statali e non statali; che sia garantita l’autonomia delle istituzioni scolastiche; che vengano definiti i percorsi della for-mazione professionale.MASS MEDIA Il sistema della comunicazione e dell’informazio-ne accompagnato dai “gestori del tempo libero” è la nuova via maestra per l’educazione dei giovani. La famiglia chiede ai pro-duttori ed ai distributori l’applicazione certa di elementari rego-le di convivenza ed al legislatore ed ai pubblici amministratori che vi sia chiarezza non solo sulle regole e sulle autorità che le emanano, bensì e fondamentalmente sui valori del vivere civile, del rispetto delle tradizioni e della cultura italiana.IMMIGRAZIONE Il contesto nazionale ed internazionale - ca-ratterizzato da imponenti movimenti migratori, individuali, familiari e collettivi - interpella la famiglia quale soggetto di mediazione interculturale, capace di aprirsi anche alla diver-sità etnica, diventando ponte culturale che promuove forme di inclusione, di integrazione e di cittadinanza delle persone e delle famiglie immigrate.

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to stimolante e creativo pieno di iniziative. Ed il bello di questo è che si riesce a dialogare di “bene comune” e di “famiglia”, insieme a tante associazioni della Chiesa e non, senza barriere e senza steccati, ognuno portando l’originalità e le competenze del proprio carisma e metten-dole a servizio della società. Al Forum si fa cittadinanza attiva, si dialoga con le istituzioni a tutti i livelli e sempre più veniamo accolti come interlocutori privilegiati nei temi riguardanti la famiglia. In questi ultimi tempi stiamo rice-vendo riconoscimenti e sostegno da molte realtà. Credo che il mondo salesiano possa dare e fare molto in questo ambito. Oggi, oltre ai giovani è fortemente minac-ciata la famiglia, luogo dove nasce e si sviluppa la vita. La fragilità di molti matrimoni, l’uso indiscriminato dei con-traccettivi, la faticosa conciliazione dei tempi della fami-glia con i tempi del lavoro, un sistema fiscale non equo e che non riconosce agevolazioni a chi mette al mondo figli, non possono lasciarci indifferenti e inerti.Ho ben presente davanti a me il modello di don Bosco che ha sempre tenuto un dialogo aperto con i politici del suo tempo, con l’obiettivo di dare prospettive concrete di speranza ai propri giovani. Spero di poter dare il mio con-tributo in questo senso. Ma ciò avrà un valore ancora più forte se dietro a certe scelte vi sarà una condivisione e un supporto di tutta l’Associazione dei Salesiani Cooperatori.

Emma Ciccarelli

Carissimi, vi dico GRAZIE per avermi permesso di partecipare ad un in-contro meraviglioso. Sapevo che il Signore era in voi, ma non credevo così... È vedere Dio nei vostri visi, nella gioia delle vostre parole, nella tensione dei momenti vissuti, nel condividere la tavole con tutti, nel credere fermamente nel matrimonio e nella famiglia, ed i vostri figli... idem come sopra. Che Dio vi benedica sempre e che viva con gioia nei vostri cuori.

Beatrice Benucci

Queste poche righe per dire che è stata una eperienza forte. Noi abbia-mo ricevuto una grande carica ed ora cercheremo di mettere in pratica ciò che abbiamo condiviso. Pur con le nostre carenze e poche cono-scenze di base abbiamo ricevuto una bella motivazione. Ancora grazie e a presto. In Don Bosco!

Franco e Mirella (e Mattia!)

In famiglia si condividono le gioie e i dolori, i successi e le sconfitte. Nel Workshop abbiamo condiviso tanti bei cammini non nascondendone le difficoltà, ed è rimasta la convinzione che la luce non vada nascosta ma mostrata al mondo, non perchè il mondo dica quant’è bella ma perchè si accendano nuove luci. Un caro abbraccio da tutti noi

Rodolfo, Annalisa, Michela & Andrea

Il pensiero che io e Tito sentiamo di esprimere, pensando ai momenti vis-suti al Workshop famiglie, è quello dell’accoglienza, ossia ci siamo sentiti accolti come solo una grande e vera famiglia sa accogliere… L’ospitalità della famiglia, in quanto comunione di persone, gode di una qualità spe-ciale rispetto all’accoglienza di una singola persona, per quanto generosa e calorosa possa essere quest’ultima; nell’ospitalità familiare s’intrecciano modalità affettive diverse e complementari sia di genere (maschile e fem-minile) sia di gener…azioni (genitori e figli) condite e vissute all’insegna dell’amore di Cristo alla scuola di Don Bosco, faro e sirena della Famiglia Salesiana! E noi ci siamo sentiti accolti proprio in questa dimensione così particolare e speciale. Grazie a tutti voi!

Cinzia Arena e Tito Angelini

Ho partecipato al Workshop, portando con me il desiderio di ritro-vare quell’ambiente di famiglia salesiana che da ragazza mi ha condotto all’incontro con Cristo e che lungo la strada mi ha fatto innamorare dei giovani. Portavo con me anche tanti crucci, del rammarico per le brutte esperienze che non permettono di vivere secondo gli ideali che i Sale-siani ci hanno insegnato e molto altro ancora… Durante il WS ho ritrovato le persone alle quali voglio bene, ho conosciuto qualcosa in più della Famiglia Salesiana, mi sono ritrovata a stare con gioia con tanti giovani e ...sono ripartita più leggera. Ho deciso di affidare gli aspetti dolorosi a Gesù, insieme al desiderio di stare al servizio dei ragazzi in spirito di famiglia e ...aspetto il prossimo incontro. Grazie.

Margherita Pantano

Siamo venuti al’’incontro dopo che i ladri ci hanno privati dei nostri beni materiali. Certo, il bene più prezioso, la nostra famiglia era salva ma avevamo tutti dell’amarezza nel cuore. Quanta serenità deriva dal condividere il sogno di un mondo migliore. Quanta forza ti da la consapevolezza di non essere solo a remare contro-corrente nella società del consumismo. Quanta determinazione viene dal respirare un clima di famiglia con persone che non hai mai visto prima. Questo abbiamo vissuto durante l’incontro, È questa la strada da perseguire: accogliere, sostenere, accompagnare, creare un clima di famiglia per... tutti, così che assaporando il bene ne siano affascinati e decidano di seguirlo. Mio figlio alla fine dell’incontro ha detto: “mamma li perdono (i ladri) perchè loro sicuramente non hanno avuto una famiglia come la nostra né hanno vissuto le belle esperienze che viviamo noi (si riferiva all’incontro)” Queste parole si commentano da sole.Grazie indistintamente a tutti. Un caro saluto

Roberta Giodice

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GIORNATE DI FORMAZIONE PER I RESPONSABILISuccessivamente all’usci-ta del precedente Notiziario mi è giunta questa testimo-nianza da parte della Coo-peratrice libanese Mireille Daccache, che nei primi gior-ni di Luglio ha partecipato a Genzano alle Giornate di For-mazione per i Responsabili.

“Quando ho disposto il mio animo al viaggio per parteci-pare all’incontro, credevo che sarei ritornata al mio Centro con una valigia piena di soluzioni ad ogni problema che dobbiamo affrontare nel nostro ambiente e nella nostra Provincia del Medio Oriente.Al termine della mia visita in Italia e della partecipazione all’incontro, sono ritornata in Libano portando una valigia piena, ma non delle soluzioni che sognavo, bensì di una grazia molto grande e di una gioia indescrivibile, perché il miglior inizio per risolvere i nostri problemi è l’amore vicendevole, senza condizioni o altri fini, portare la re-sponsabilità che ricade sulle nostre spalle e che noi ab-biamo scelto liberamente e che rinnoviamo rinnovando la Promessa ogni anno, e sforzarsi di nutrire il nostro spirito con la formazione permanente, studiando la vita di Don Bosco dove troviamo le soluzioni tra le righe.I nostri problemi si assomigliano, nonostante la diversità di cultura, di lingua, di stile di vita. Don Bosco ha trattato con i giovani, ognuno secondo le sue doti e il suo modo di pensare e il risultato è stato che tutto quello che ha fat-to è stato strumento di santità ed è diventato modello e programma che molti hanno seguito e seguono in tempi e luoghi diversi.Non mi resta infine che invocare il Padre celeste affin-ché, con la grazia dello Spirito Santo, illumini le no-stre menti e apra i nostri cuori perché ricordiamo sempre lo scopo fondamen-tale e sublime di noi Salesiani Cooperatori, cioè portare i giovani a Gesù Cristo sulla scia di Don Bosco, Padre della gioventù”.

Notizie dal Medio OrienteAggiornamenti dell’ultimo periodo

FAMIGLIA SALESIANA IN LIBANOIn occasione della visita straordinaria del Consigliere ge-nerale per la Formazione don Francesco Cereda alla comunità salesiana del Libano, la Famiglia Salesiana pre-sente nel paese dei cedri nelle sue tre principali componenti (SDB, FMA, Salesiani Cooperatori) si è radunata domenica 18 ottobre nella casa salesiana di El-Hous-soun per un momento di condivi-sione in spirito di famiglia.Dopo la celebrazione della S. Mes-sa in rito maronita, tutti i presenti, tra cui 15 Cooperatori e Cooperatrici, alcuni con i loro figli, si sono presentati come comunità o gruppo e come individui.Don Cereda ha quindi incentrato la sua parola sulla Fa-miglia Salesiana, sul suo ruolo nella conservazione e lo sviluppo del carisma e della missione. Ha auspicato che anche in Libano possa nascere la Consulta della Famiglia Salesiana che potrebbe trovare un concreto piano d’in-tesa e d’azione nell’organizzare l’attesa visita dell’urna di Don Bosco nel 2013. Ha concluso rifacendosi alla Stren-na per il 2011, ricordando come tutte le componenti del-la Famiglia Salesiana sono invitate a convocare, cioè ad operare concretamente per la na-scita e lo sviluppo delle vocazioni.L’agape fraterna, in festoso clima salesiano, ha chiuso l’incontro.

UNO SGUARDO SALESIANO SUL MEDIO ORIENTEAccogliendo l’invito rivolto a tutti i fedeli dai partecipanti al Sinodo dei Vescovi sul Medio Oriente di pregare per queste terre così provate dalla sofferenza, rinno-vo l’invito, già riportato sul numero precedente, di pren-der visione sul nostro sito del documento dal titolo “Uno sguardo salesiano sul Medio Oriente”, redatto da un’ap-posita equipe della Consulta Regionale, per conoscere, comprendere e condividere nella preghiera le difficoltà e le aspirazioni di questi nostri fratelli cristiani e salesiani.Anche se ci sentiamo piccoli di fronte a problemi di que-sta portata, dobbiamo essere consapevoli della forza che deriva da un coro così numeroso di preghiere che salgo-no al cielo in favore di questi nostri amici.Prosegue inoltre l’iniziativa “Un caffè per il Medio Oriente”.

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Sinodo dei Vescovi sul Medio OrienteSintesi delle Proposizioni finali

LA CHIESA CATTOLICA NEL MEDIO ORIENTE:COMUNIONE E TESTIMONIANZARiportiamo alcune Proposizioni tratte dal documento conclu-sivo dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, tenutasi dal 10 al 24 ottobre, sul tema La Chie-sa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4, 32).

LA PRESENZA CRISTIANA IN MEDIO ORIENTEPropositio 5 - Condivisione della crocePur denunciando la persecuzione e la violenza, il cristiano ricorda che essere cristiano comporta la condivisione della Croce di Cristo. Il discepolo non è più grande del Maestro (cf. Mt 10, 24). Il cristiano si ricorda la beatitudine dei perse-guitati a causa della giustizia che avranno in eredità il Regno (cf. Mt 5,10). La persecuzione tuttavia deve destare la co-scienza dei cristiani nel mondo a una più grande solidarietà. Essa deve suscitare parimenti l’impegno a reclamare e a so-stenere il diritto internazionale e il rispetto di tutte le persone e di tutti i popoli. Occorrerà attirare l’attenzione del mondo intero sulla situazione drammatica di certe comunità cristia-ne nel Medio Oriente, le quali soffrono ogni tipo di difficoltà, giungendo talvolta fino al martirio.Propositio 8 - Incoraggiare il pellegrinaggioIl pellegrinaggio ai Luoghi Santi è stato incoraggiato dai Sommi Pontefici. È l’occasione di una catechesi approfondi-ta, attraverso un ritorno alle sorgenti. Permette di scoprire la ricchezza delle Chiese d’Oriente, di incontrare e incoraggia-re le comunità cristiane locali, pietre vive della Chiesa.Propositio 9 - PaceLe nostre Chiese si impegnino a pregare e operare per la giustizia e la pace in Medio Oriente e si dedichino alla pu-rificazione della memoria e alla promozione del linguaggio della pace e della speranza, invece di quello della paura e della violenza.

LA TESTIMONIANZA CRISTIANAPropositio 33 - MediaI Padri sinodali hanno rilevato l’importanza capitale dei nuovi mezzi di comunicazione per la formazione cristiana in Medio Oriente come pure per l’annuncio della fede. Sono reti di comunicazione privilegiate per propagare l’insegnamento della Chiesa.Propositio 35 - FamigliaLa famiglia, cellula di base e “Chiesa domestica”, ha bisogno di essere accompagnata e sostenuta nei suoi problemi e nel-

le sue difficoltà, soprattutto nei contesti urbani. Per questo è opportuno rafforzare i centri di preparazione al matrimonio, i centri d’ascolto e di orientamento, l’accompagnamento spirituale e umano delle giovani coppie, l’attenzione pasto-rale alle famiglie, soprattutto quelle che devono affrontare situazioni difficili (conflitti interni, handicap, droga, ecc.), e ravvivare la visita dei Pastori alle famiglie, come pure l’inco-raggiamento alla natalità e alla buona educazione dei figli.Propositio 36 - Giovani«I giovani sono l’avvenire della Chiesa» diceva GP II. Sua San-tità il Papa Benedetto XVI continua a incoraggiarli: «Nono-stante le difficoltà, non lasciatevi scoraggiare e non rinuncia-te ai vostri sogni! Coltivate invece nel cuore desideri grandi di fraternità, di giustizia e di pace. Il futuro è nelle mani di chi sa cercare e trovare ragioni forti di vita e di speranza» (“Messaggio per la XXV Giornata Mondiale della Gioventù”, 28 marzo 2010, n. 7). Inoltre li chiama a essere missionari e testimoni nella loro società e nel loro ambiente di vita. E li sprona ad approfondire la loro fede e la loro conoscenza di Gesù Cristo, loro ideale e modello, per partecipare con Lui alla salvezza del mondo. Propositio 37 - La Nuova EvangelizzazioneLe nostre Chiese sono chiamate a entrare nella prospettiva della Nuova Evangelizzazione, prendendo in considerazione il contesto culturale e sociale nel quale si trova a vivere, lavo-rare e agire l’uomo d’oggi. Questo esige una profonda con-versione e un rinnovamento alla luce della Parola di Dio e dei sacramenti, particolarmente la Riconciliazione e l’Eucaristia.Propositio 40 - Dialogo interreligiosoI cristiani del Medio Oriente sono chiamati a continuare il dialogo con i loro concittadini di altre religioni, dialogo che avvicina gli spiriti e i cuori. Per questo sono invitati, con i loro interlocutori, al rafforzamento del dialogo interreligioso, alla purificazione della memoria, al perdono reciproco del passa-to e alla ricerca di un avvenire comune migliore.Propositio 44 - La Vergine MariaMaria, la Vergine di Nazareth, è modello perfetto di ascolto della Parola di Dio e figlia benedetta della nostra terra. Fin dall’inizio della storia cristiana la riflessione teologica nelle nostre Chiese di Oriente ha contribuito in maniera decisiva a definire Maria con il nome stupendo di Theotokos, Madre di Dio. Nelle liturgie di tutte le nostre Chiese la Vergine Maria occupa un posto di eccellenza ed è circondata dal singolare affetto di tutto il popolo di Dio. Proprio questa figlia della nostra terra, che tutte le genti chiamano beata, viene giu-stamente invocata quale Madre della Chiesa, soprattutto a partire dal Concilio ecumenico Vaticano II. Consapevoli degli speciali legami che per disegno di Dio ci uniscono alla Madre di Gesù, proponiamo che le nostre Chie-se, unite insieme e con atto comune, affidino tutto il Medio Oriente alla protezione della Vergine Maria.

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Provincia IME - PugliaBari - Assemblea provinciale 3/10/2010Dopo la Celebrazione Eucaristica, a inizio giornata, presie-duta dal Delegato Ispettoriale di FS, don Guido Errico e dal Delegato Provinciale don Tommaso De Mitri, la Delega-ta sr. Maria De Palo e la Consigliera Maria di Noia hanno proposto, con metodologia laboratoriale, un’ interessante riflessione sul tema: “La formazione ci interpella”.

Obiettivi da raggiungere:CONTRIBUIRE a fare scelte da portare avanti in modo uni-tario cercando di raggiungere sinergie tra i diversi Centri dove operiamo.RAFFORZARE l’animazione vocazionale INDIVIDUARE elementi della formazione iniziale che aiutino a costruire Centri vocazionali, luoghi di incontro tra CARI-SMA ed organizzazione.Ispirandosi al modello della Comunità Apostolica, il Salesia-no Cooperatore • fa propri gli atteggiamenti di ascolto, adesione, traspa-

renza; • chiamato a vivere pienamente la sua vocazione, conti-

nua ogni giorno a dire il suo sì favorendo la crescita del-l’Associazione che sente come dono di Dio alla Chiesa;

• sviluppa la propria identità vocazionale, ridefinendo la propria identità personale e culturale.

Docilità allo Spirito Santo, cammini formativi continui lo abi-litano al passaggio da discepolo ad apostolo.Apertura alla diversità, conoscenza del mondo giovanile, conversione continua a Dio, sono alcuni dei passi che l’As-sociazione deve compiere. “Mettersi in atteggiamento di discernimento. Chi ha fede compirà gesti profetici, porterà innovazione” è il messag-gio lasciato da don Guido.Nel pomeriggio, presentazione dell’Obiettivo Annuale, del-la Proposta Formativa, del Bilancio Preventivo e del Ca-lendario. La ricchezza che questa giornata ha regalato a ciascuno dei presenti, circa sessanta, non può che essere donata alle persone che incontreremo nei nostri rispettivi Centri. GRAZIE! Angela Fusiello

Provincia IME - CalabriaTorre di Ruggiero - Campo Giovani 5-7/07/2010Nella misura in cui ti guardi negli occhi con l’altro e scavi nella tua e sua vita, condividendone, nei limiti del possibile, gioie e dolori, scopri l’uomo che c’è in te e nell’altro, men-tre sullo sfondo inizia a stagliarsi, sempre più netto, il volto di Gesù Cristo.Inizio con questo pensiero che ho scritto sul mio quaderno qualche giorno fa, il resoconto dell’esperienza più arric-chente di questa estate: il campo per giovani e aspiranti Cooperatori della Calabria tenutosi a Torre di Ruggiero dal 5 al 7 agosto. Quest’occasione di incontro, fortemente voluto dal Consiglio Regionale, non è stata un semplice routine formativa (della serie “dobbiamo farlo …e quindi lo facciamo”): sin da subito si è capito che si trattava di mettere in gioco, ancora una volta, i nostri cuori, le nostre menti e le nostre anime per aprirci orizzonti sempre mag-giori! Siamo stati aiutati in questo, oltre che dal numero abbastanza esiguo e anche simbolico (12!), dalle tre guide di questo campo: don Guido Errico, suor Ausilia Chiellino e Consuelo Milli; grazie a loro è stato possibile creare un cli-ma di familiarità e di agio che ci è stato d’aiuto per tutta la durata del campo. E se di primo acchito i continui inviti alla condivisione, da parte di don Guido, possono esser sem-brati forzati, ci siamo accorti alla fine del campo della loro profonda utilità: abbiamo messo in gioco veri e propri pez-zi di noi stessi! Gioie e dolori, esaltazioni e frustrazioni: non scorderò mai le lacrime ed i sorrisi di coloro che mi hanno accompagnato in questi tre giorni e che hanno ricordato a tutti come sia indispensabile parlare con Gesù Cristo come persona e non come idea! Non vorrei apparire presuntuoso

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dell’ultimo periodo

Page 15: Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: ascregionale ... - nov2010 n.28.pdfmomento assemblea-re con l’intervento di don Ferdinando Colombo, che ha presentato il tema del Convegno,

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o supponente ma ho avuto la netta percezione che, in que-sti giorni appena vissuti, tutti quanti noi abbiamo lavorato seriamente per capire la volontà del Signore nei nostri con-fronti e per rispondere con gioia alla Sua chiamata!Le giornate di studio sono state intense nei contenuti e tut-tavia scandite da ritmi “umani”. Ciò ha reso possibile uno specifico dell’ambiente di don Bosco: la “parola all’orec-chio”, ovvero il rapporto personale uno ad uno. Svariate sono state le occasioni che abbiamo avuto per esporre i nostri dubbi, le nostre aspettative o semplicemente le nostre idee a chi ha più esperienza di noi o anche tra noi stessi, semplicemente per un confronto sui nostri vissuti. Come non ricordare le passeggiate pomeridiane con Con-suelo o quelle notturne tra di noi quando, anche se stanchi per la giornata, presi dalla discussione finivamo per arriva-re puntualmente in ritardo sui tempi previsti! E come non ricordare i bellissimi attimi di convivialità vissuti a tavola tra un buon bicchiere di vino ed un tentativo di capire quale fosse l’angelo custode che la sorte ci aveva assegnato il primo giorno grazie ad una salesianissima buona notte di Consuelo!Si, sono stati tre giorni intensi: più passa il tempo e più mi rendo conto del loro valore. Auguro a tutti i coloro che sono in cammino o che sono titubanti nei confronti di que-ste esperienze di provare a farle: solo così si può evitare di rinserrarsi nel proprio piccolo e cercare, crescendo nel cammino con gli altri, di scoprire, alla fine del viaggio, il volto di Cristo. un giovane partecipante

Provincia IME - Campania-BasilicataPacognano di Vico Equense - Esercizi SpiritualiGli Esercizi Spirituali svolti a Pacognano di Vico Equense (NA), presso il Sereno Soggiorno Salesiano, hanno visto quest’anno la partecipazione entusiasta di oltre 120 aderenti tra simpatizzanti, aspiranti e Cooperatori provenienti dai numerosi Centri Locali dell’Associazione, oltre ai loro familiari ed amici ospi-tati con il tradizionale spirito salesiano.Alla Tua Luce, vedremo la Luce: questo il titolo dell’edizione appena conclusa, animata dai religiosi don Enrico Peretti, don Riccardo Cariddi e don Guido Errico, rispettivamente Delegato nazionale ASC, Delegato provinciale ASC e Vicario ispettoria-le, i quali hanno invitato i partecipanti, proprio richia-mandosi al titolo dell’edizione, a utilizzare l’intelletto per mettersi in relazione con Dio, prima ancora che

per ricercare il segreto delle cose. La testimonianza di Elisabetta Di Paola, una giovane Salesiana Cooperatrice originaria del Cilento che vive e opera a Napoli, per l’emo-zione suscitata tra i presenti ha rappresentato il momento clou delle giornate vicane. Elisabetta ha ripercorso il suo cammino di Fede, che l’ha condotta a collaborare con la fondazione «’a VOCE d’’e CREATURE», diretta dal noto sa-cerdote don Luigi Merola e attiva per il recupero dei mino-

ri a rischio che vivono nel difficile rione napoletano di For-

cella, esperienza poi trasfusa nel libro: “Nei vicoli di Forcella… il sorriso degli angeli”, edito da Eracle, i cui proventi sono destinati proprio a sostenere la fondazione. L’iniziativa si è conclusa con l’intervento dell’attore Flavio Insinna, giun-to appositamente da Roma, il quale ha descritto ai par-tecipanti, con impareggiabile brio, il suo incontro con la Famiglia Salesiana, manifestatosi in occasione della sua magistrale interpretazione di Don Bosco nello sceneggiato televisivo di RAI 1, nonché alcune tra le sue più interessanti esperienze di vita e di lavoro.

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Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Novembre 201016

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NOVEMBRE6 Nord Est Incontro Zona Nord7 Emilia Romagna Giornata del Cooperatore

Lazio Formazione AspirantiNord Est Incontro Zona Ovest

14 Adriatica Giornata del CooperatoreCampania-Basilicata Giornata di Spiritualità

20 Liguria-Toscana Giornata Formazione FSPiemonte Formazione Consigli Locali

21 Lombardia Giornata del CooperatoreNord Est Forum FamigliePiemonte Formazione Consigli locali

25 M.Margherita (rinn. Promesse)28 Piemonte Giornata Aspiranti

DICEMBRE5 Lazio Formazione Aspiranti

11-12 Roma Consulta Regionale

GENNAIO16 Campania-Basilicata Incontro Giovani Cooperatori

20-23 Roma (Pisana) Giornate di Spiritualità della FS

FEBBRAIO5 Emilia Romagna Giornata Aspirante Cooperatore12 Firenze Segreteria Esecutiva Regionale

12-13 Firenze Consulta Regionale18-20 Adriatica EESS (Marche)19-20 Lombardia Formazione provinciale

20 Nord Est Giornata Formativa FS26 Campania-Basilicata Formazione Delegati

Piemonte Formazione Consigli locali26-27 Adriatica WE Aspirante

27 Campania-Basilicata Giornata di SpiritualitàLiguria WS GiovaniNord Est Festa dei GiovaniPiemonte Ritiro AspirantiToscana Formazione Consigli locali

Appuntamenti

Calendario dei principali

appuntamenti nella RegioneÈ uscito recentemente in libreria il nuovo libro della Sa-lesiana Cooperatrice ligure Federica Storace, dal titolo “Banchi di SQUOLA”.Cosa può nascondersi dietro le quinte di un tranquillo, ordinario anno scolastico? Settembre, Ottobre, Novembre… Ecco la cronistoria se-miseria di una famiglia qualunque alle prese con i figli a scuola, i piani tattici di organizzazione familiare, il lavoro, le attività di ognuno da incastrare al millimetro in una vor-ticoso, esilarante e realistico “diario” di vita quotidiana.I preparativi di inizio anno e quelli natalizi, le recite, le attività sportive, il catechismo, gli Scout, le riunioni, i con-trattempi…Non manca niente per una riflessione gioiosa e profonda sui ritmi spesso esagerati che scandiscono le nostre gior-nate e sul ruolo educativo della famiglia e del-la scuola nella società di oggi. Un romanzo vi-vace ed ironico per far sorridere guardando con ottimismo a pre-sente e futuro.Titolo: Banchi di SQUOLAAutore:Federica StoraceISBN:978-88-6570-0242Anno: 2010pagg. 200Prezzo: € 15,00

Libri, libri, libriPubblicazioni recenti di Salesiani Cooperatori

LITURGIA DELLE ORE ...SALESIANA

I Salesiani stanno preparando il volumetto comple-mentare per il Breviario (Liturgia della ore) per i

Santi e Beati della Famiglia Salesiana. Coloro tra i Cooperatori che volessero acquistarne una copia, segnalino questo loro interesse ai propri Coordinatori locali, i quali provvederanno ad informa-re entro Natale i Coordinatori provinciali, in modo da prenotare un numero adeguato di copie, il cui costo

dovrebbe aggirarsi attorno ai 5 euro.