Via Crucis, tra piazza e Cattedrale - Santuario di Saronno

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Gesù condannato a morte di Gaeta- no Previati, la prima stazione della Via Crucis eseguita nel 1888 per il ci- mitero di Castano Primo. Il linguag- gio della pittura, quello della musi- ca. La parola poetica di Mario Luzi e di Paul Claudel. La parola orante e docente di Giovanni Paolo II. Le pa- role della preghiera. La Parola di Dio. La voce del silenzio. Molti linguaggi intrecciano la loro eloquenza nella prima tappa dell’itinerario verso Pa- squa, che vedrà Scola per quattro martedì guidare in Duomo la Via Crucis, «contem- plando il mistero del- la Passione di Cristo che con il suo sacrifi- cio ci ha meritato la salvezza», come aveva ricordato l’arcivesco- vo nella monizione i- niziale. Un percorso i- spirato al versetto di I- saia «Per le sue piaghe noi siamo stati guariti». Nella serata di ieri sono state ripercorse le prime tre stazioni della Via Crucis, riassun- te nel titolo La condanna. Ma un altro linguaggio, eccezional- mente, aveva introdotto alla prima tappa dell’itinerario di Quaresima. E non in Duomo, ma in piazza: quel- lo della tecnologia al servizio della bellezza e della fede. A partire dalle 20 la facciata della Cattedrale si è messa a "danzare" e "cantare" gra- zie ad una videoproiezione 3D che ha "animato" il monumento. Un in- vito a entrare in Duomo, a unirsi al- la proposta di Quaresima. La proie- zione è stata ripetuta più volte pri- ma che alle 21 iniziasse la Via Crucis. Lo stesso Scola è andato ad assister- vi (al suo fianco, anche il sindaco Giuliano Pisapia), nella piazza dove migliaia di persone fin da prima del- le 20 si erano raccolte in attesa del vi- deomapping. Fra loro moltissimi gio- vani. E tanti ce n’erano anche in Duomo, con fedeli di tutte le età, per la Via Crucis col cardinale. Che additando il «Gesù condannato a morte» della prima stazione, ha detto: di fronte alla testimonianza dell’«Innocente condannato», non possiamo lavar- cene le mani. Il «primo, decisivo cambiamento che la Quaresima ur- ge a noi cristiani» è riconoscere che «del nostro male siamo responsabi- li». Ed è «la preghiera la prima gran- de parola della Quaresima». E la Pe- nitenza «l’espressione oggettiva del- la nostra addolorata supplica». E- splicito l’invito ai sacerdoti a rendersi disponibili ad ascoltare le Confes- sioni, in particolare in questo tempo che porta alla Pasqua. Seconda stazione: «Gesù è caricato della croce». Che accoglie. Chieden- do al Padre: «Eppure abbi pietà, per- donali», come scrive Luzi. «Nell’at- tuale frangente di travaglio sociale, antropologico, politico, economico, quanto siamo disposti a fare di que- sto eppure di misericordia il criterio dei nostri rapporti? Non permette- remo dunque alla carità – la secon- da grande parola della Quaresima – di trasfigurare le strette maglie di u- na giustizia "troppo umana" in cui la coscienza del male non lascia scam- po alla redenzione? I rapporti socia- li sono chiamati ad un realismo che esprima la misericordia, propria del- la giustizia divina, come parola de- finitiva sull’umana esperienza e vin- ca la tentazione utopica, sempre in agguato per l’uomo, di farsi giustizia da sé. La lunga e gloriosa tradizione cristiana di Milano – ha sottolineato Scola – l’ha resa città solidale e per- ciò valorizzatrice di ogni libertà ret- tamente intesa, propria della perso- na e dei corpi intermedi. Le parroc- chie, le comunità religiose e tutte le aggregazioni ecclesiali siano luoghi di vita buona del Van- gelo per tutti. La vita buona del Vangelo è u- na proposta interes- sante anche per chi crede di non credere». Infine: «Gesù cade per la prima volta». Il Si- gnore «non solo ha vo- luto soffrire con noi, ma per noi. Egli cade sotto il peso della cro- ce ma, ecco il divino paradosso, lo fa per propria decisione. Volontariamente egli abbracciò la croce. Chi tra noi ha reso abituale questa volontà di sa- crificio? Il digiuno – la terza grande parola della Quaresima – rende o- gnuno di noi dominus sui: il digiuno aiuta la signorìa sul proprio io. La maturità è coscienza del proprio li- mite e peccato. C’è uno smog del cuore – conclude l’arcivescovo – più nefasto di quello dell’atmosfera che pregiudica la nostra salute, perché pregiudica la nostra salvezza inqui- nando le menti ed alterando i rap- porti primari dell’uomo con se stes- so, con gli altri e con Dio». L’ultima parola della serata è per ricordare che il gesto caritativo, proposto col digiuno per la serata, andrà a sostegno dell’ospeda- le di Chirundu (Zam- bia), iniziativa della diocesi ambrosiana in terra d’Africa. Poi, spa- zio alla meditazione personale. Alla pre- ghiera e all’ascolto, nel silenzio, pri- ma di tornare a casa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Via Crucis, tra piazza e Cattedrale DI LORENZO ROSOLI ome duemila anni fa anche questa sera l’In- nocente condannato sta, inerme, davanti a noi uomini so- fisticati del terzo millennio. Il suo sguardo implorante ci ripete: Mila- no, non perdere di vista Dio. Chi di noi potrà accusarlo di essere nemi- co dell’uomo»? Le parole del cardi- nale Angelo Scola chiamano la folla dei fedeli che gremisce la Cattedrale a volgere lo sguardo del cuore a Gesù, «condannato a morte», «caricato del- la croce», e che «cade la prima volta» sotto il peso dei nostri pecca- ti, sulla via del Calva- rio, per rialzarci grazie alla sua «condivisione amorosa». Lo sguardo degli occhi corre invece al grande dipinto posto sul presbiterio, scelto per questa prima catechesi quaresi- male dell’arcivescovo in Duomo: è il C « Scola: «Milano, non perdere di vista Dio». Iniziato il ciclo di catechesi di Quaresima arte e fede Prima del rito, una videoproiezione sulla facciata del Duomo. Che ha richiamato migliaia di persone l’omelia Preghiera, carità, digiuno: tre parole per il cammino «Di fronte al male non possiamo lavarci le mani» Duomo affollato per la Via Crucis con il cardinale Scola, prima tappa dell’itinerario di Quaresima (Fotogramma)

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Gesù condannato a morte di Gaeta-no Previati, la prima stazione dellaVia Crucis eseguita nel 1888 per il ci-mitero di Castano Primo. Il linguag-gio della pittura, quello della musi-ca. La parola poetica di Mario Luzi edi Paul Claudel. La parola orante edocente di Giovanni Paolo II. Le pa-role della preghiera. La Parola di Dio.La voce del silenzio. Molti linguaggiintrecciano la loro eloquenza nellaprima tappa dell’itinerario verso Pa-

squa, che vedrà Scolaper quattro martedìguidare in Duomo laVia Crucis, «contem-plando il mistero del-la Passione di Cristoche con il suo sacrifi-cio ci ha meritato lasalvezza», come avevaricordato l’arcivesco-vo nella monizione i-niziale. Un percorso i-spirato al versetto di I-saia «Per le sue piaghe

noi siamo stati guariti». Nella seratadi ieri sono state ripercorse le primetre stazioni della Via Crucis, riassun-

te nel titolo La condanna.Ma un altro linguaggio, eccezional-mente, aveva introdotto alla primatappa dell’itinerario di Quaresima.E non in Duomo, ma in piazza: quel-lo della tecnologia al servizio dellabellezza e della fede. A partire dalle20 la facciata della Cattedrale si èmessa a "danzare" e "cantare" gra-zie ad una videoproiezione 3D cheha "animato" il monumento. Un in-vito a entrare in Duomo, a unirsi al-la proposta di Quaresima. La proie-zione è stata ripetuta più volte pri-ma che alle 21 iniziasse la Via Crucis.Lo stesso Scola è andato ad assister-vi (al suo fianco, anche il sindacoGiuliano Pisapia), nella piazza dovemigliaia di persone fin da prima del-le 20 si erano raccolte in attesa del vi-deomapping. Fra loro moltissimi gio-vani.E tanti ce n’erano anche in Duomo,con fedeli di tutte le età, per la ViaCrucis col cardinale. Che additandoil «Gesù condannato a morte» dellaprima stazione, ha detto: di frontealla testimonianza dell’«Innocentecondannato», non possiamo lavar-

cene le mani. Il «primo, decisivocambiamento che la Quaresima ur-ge a noi cristiani» è riconoscere che«del nostro male siamo responsabi-li». Ed è «la preghiera la prima gran-de parola della Quaresima». E la Pe-nitenza «l’espressione oggettiva del-la nostra addolorata supplica». E-splicito l’invito ai sacerdoti a rendersidisponibili ad ascoltare le Confes-sioni, in particolare in questo tempoche porta alla Pasqua.Seconda stazione: «Gesù è caricatodella croce». Che accoglie. Chieden-do al Padre: «Eppure abbi pietà, per-donali», come scrive Luzi. «Nell’at-tuale frangente di travaglio sociale,antropologico, politico, economico,quanto siamo disposti a fare di que-sto eppure di misericordia il criteriodei nostri rapporti? Non permette-remo dunque alla carità – la secon-da grande parola della Quaresima –di trasfigurare le strette maglie di u-na giustizia "troppo umana" in cui lacoscienza del male non lascia scam-po alla redenzione? I rapporti socia-li sono chiamati ad un realismo cheesprima la misericordia, propria del-

la giustizia divina, come parola de-finitiva sull’umana esperienza e vin-ca la tentazione utopica, sempre inagguato per l’uomo, di farsi giustiziada sé. La lunga e gloriosa tradizionecristiana di Milano – ha sottolineatoScola – l’ha resa città solidale e per-ciò valorizzatrice di ogni libertà ret-tamente intesa, propria della perso-na e dei corpi intermedi. Le parroc-chie, le comunità religiose e tutte leaggregazioni ecclesiali siano luoghidi vita buona del Van-gelo per tutti. La vitabuona del Vangelo è u-na proposta interes-sante anche per chicrede di non credere».Infine: «Gesù cade perla prima volta». Il Si-gnore «non solo ha vo-luto soffrire con noi,ma per noi. Egli cadesotto il peso della cro-ce ma, ecco il divinoparadosso, lo fa perpropria decisione. Volontariamenteegli abbracciò la croce. Chi tra noi hareso abituale questa volontà di sa-

crificio? Il digiuno – la terza grandeparola della Quaresima – rende o-gnuno di noi dominus sui: il digiunoaiuta la signorìa sul proprio io. Lamaturità è coscienza del proprio li-mite e peccato. C’è uno smog delcuore – conclude l’arcivescovo – piùnefasto di quello dell’atmosfera chepregiudica la nostra salute, perchépregiudica la nostra salvezza inqui-nando le menti ed alterando i rap-porti primari dell’uomo con se stes-

so, con gli altri e conDio».L’ultima parola dellaserata è per ricordareche il gesto caritativo,proposto col digiunoper la serata, andrà asostegno dell’ospeda-le di Chirundu (Zam-bia), iniziativa delladiocesi ambrosiana interra d’Africa. Poi, spa-zio alla meditazionepersonale. Alla pre-

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Via Crucis, tra piazza e Cattedrale DI LORENZO ROSOLI

ome duemila anni faanche questa sera l’In-nocente condannato

sta, inerme, davanti a noi uomini so-fisticati del terzo millennio. Il suosguardo implorante ci ripete: Mila-no, non perdere di vista Dio. Chi dinoi potrà accusarlo di essere nemi-co dell’uomo»? Le parole del cardi-nale Angelo Scola chiamano la folladei fedeli che gremiscela Cattedrale a volgerelo sguardo del cuore aGesù, «condannato amorte», «caricato del-la croce», e che «cadela prima volta» sotto ilpeso dei nostri pecca-ti, sulla via del Calva-rio, per rialzarci graziealla sua «condivisioneamorosa».Lo sguardo degli occhicorre invece al grandedipinto posto sul presbiterio, sceltoper questa prima catechesi quaresi-male dell’arcivescovo in Duomo: è il

Scola: «Milano, non perdere di vista Dio». Iniziato il ciclo di catechesi di Quaresima

arte e fedePrima del rito, unavideoproiezionesulla facciatadel Duomo. Cheha richiamatomigliaia di persone

l’omeliaPreghiera, carità,digiuno: tre paroleper il cammino«Di fronte al malenon possiamolavarci le mani»

Vendita azioni Sea, atto secondoLa possibilitàdi cedere azioniSea per salvare

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Area C, 52mila adesionial pagamento con Telepass

ono 52mila gli automobilisti che, dal 16 febbraio adoggi, hanno aderito al sistema Telepass anche per il

pagamento di area C, la congestion charge nella cer-chia dei Bastioni. Il nuovo sistema di pagamento, frut-to di un accordo tra Atm e Autostrade per l’Italia, per-mette ai clienti Telepass di «saldare» il proprio ingres-so in area C automaticamente, una volta registratisi alsito www.telepass.it. Ai varchi le telecamere ricono-scono infatti le targhe di quanti hanno aderito al siste-ma e si incrociano con le banche dati di Telepass re-golando il pagamento degli ingressi nella zona sogget-ta a pedaggio direttamente con il cliente. Grazie a un’op-zione disponibile in fase di registrazione, inoltre, è pos-sibile regolarizzare anche i pagamenti pendenti. Scadeinfatti per tutti il 17 marzo il termine concesso in av-vio di area C per regolarizzare gli accessi effettuati apartire da gennaio. Dopo quella data scatteranno lemulte. Il provvedimento di congestion charge sarà so-speso invece domani per lo sciopero dei mezzi pub-blici: tram, bus e metrò si fermeranno per quattro o-re dalle 8,45 alle 12,45.

Silancio e dismissioni,un binomio chesembra inscindibile

anche per il 2012. Sono passatisolo due mesi dalla venditadel 30% di Sea, resasiindispensabile per coprire ilbuco di bilancio del 2011ereditatodall’amministrazione Moratti,che già si pensa a come far

quadrare i conti per l’anno in corso. Sulfronte della spesa corrente mancano 582milioni di euro, ma anche per gliinvestimenti il piatto piange. Solo perl’acquisto di dieci nuovi treni dellametropolitana rossa servono 300 milionidi euro. A Palazzo Marino l’assessore alBilancio Bruno Tabacci ha messo sultavolo l’ipotesi di vendere un’altro pezzodella società aeroportuale. Ancora incertala percentuale: in un primo momento si

B era parlato del 10%, adesso invece sipensa ad un 25%. Ma la strada è tutta insalita anche perché nella stessamaggioranza sono molti i mal di pancia dichi ritiene sbagliato vendere i gioielli difamiglia. Su Sea il Consiglio comunalesotto l’amministrazione Moratti avevaposto un paletto ben preciso: ilmantenimento della quota dimaggioranza. Patto rispettato con lavendita a F2i del 30% che adesso rischia disaltare. Il primo a pronunciarsi controquesta ipotesi che ha già messo in allarmei sindacati era stato il presidente delConsiglio Basilio Rizzo, ma anche ilgruppo del Pd chiede prudenza. «Bisognacapire le priorità dì azione che la giunta sidà – ha detto il capogruppo CarmelaRozza – se si vuole aprire una discussionesulle partecipate allora si deve fare a 360gradi». Ad esempio cercando di capire inche modo incideranno le liberalizzazioni

sulla gestione diretta di alcuni servizicome la ristorazione scolastica e gliimpianti sportivi. La giunta punta acoinvolgere nella stesura del bilancioanche le opposizioni, convocate oggi perun incontro. E se il capogruppo del PdlCarlo Masseroli ha fatto sapere che ci sarà«per cortesia istituzionale» nonostanteconsideri l’incontro «solo etichetta» laLega ieri ha scritto a Pisapia declinandol’invito. «In un ottica di opposizionerigorosa ma costruttiva – si legge nellalettera del capogruppo Matteo Salvini –non mancheranno comunque le nostreproposte (che possiamo ipotizzare indiverse centinaia per diminuire le previstemazzate ai milanesi su casa e rifiuti) chepresenteremo tutte quante in aula e cheavremo modo di discutere durantefruttuose giornate e nottate di lavoro».

Cinzia Arena© RIPRODUZIONE RISERVATA

ncendio all’ospedale San Carlo ieripomeriggio per fortuna senza

conseguenze. È il decimo episodio indue anni. Le fiamme, divampate percause ignote, si sono sviluppate nel vanodi un ascensore di servizio, utilizzato peril trasporto di rifiuti.

IIncendio al San Carlo

n grande centro che metta insieme leconoscenze sull’acqua: tecniche, politiche e

giuridiche. In modo da offrire un punto di riferimentointernazionale per i grandi problemi dell’acqua». È il«consiglio» di Romano Prodi per l’Expo in modo che lamanifestazione «lasci qualcosa che rimanga come ungrande dono all’umanità». L’ex premier ne ha parlatolunedì con il sindaco Pisapia. Ieri a margine di unincontro a Bologna il professore ha spiegato che nonavrà nessuna collaborazione con l’Expo. «Io consigliere?No, ho solo dato un consiglio e poi basta. Dare consiglisi deve, essere consiglieri no». Per questo, ha proseguitoProdi, «ho fatto una riflessione e ho pensato che ognigrande Expo deve lasciare un ricordo di se stesso».Dunque, «dato che non è periodo di torri Eiffel»,secondo Prodi, che era presidente del Consiglioquando Milano vinse l’Expo, visto che il tema è«Nutrire il pianeta» si potrebbe ipotizzare comeeredità questo centro studi sull’acqua visto che tutti «ifiumi del mondo sono a rischio». Il consiglio è statodato, adesso bisognerà vedere se e come verràraccolto.

Prodi: l’Expo lasci in ereditàun centro studi sull’acqua

Redazione di MilanoPiazza Carbonari 3

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Mercoledì 29 febbraio 2012

Duomo affollato per la Via Crucis con il cardinale Scola, prima tappa dell’itinerario di Quaresima (Fotogramma)