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EmmeV a Edil2013: vi indichiamo la nostra strada verso la sicurezza! Padiglione A Stand 208 corsia a4 EmmeV editoria & formazione Sas Via Doberdò, 22 - 20126 Milano - tel. 02.36708805 - fax 02.36708803 - www.emmev.it Anno 5 · numero 2 · Marzo | Aprile 2013· Poste Italiane SPA - Spedizione in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in Legge 27/02/04 n. 46) Art. 1 comma 1, Lo/MI - prezzo 12 - abbonamento annuo 60

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EmmeVa Edil2013:

vi indichiamo la nostra strada

verso la sicurezza!

Padiglione AStand 208corsia a4

EmmeV editoria & formazione Sas Via Doberdò, 22 - 20126 Milano - tel. 02.36708805 - fax 02.36708803 - www.emmev.it

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NOVITÀ - AGGIORNAMENTI - APPROFONDIMENTI NEI LUOGHI DI LAVORO E PER L’AMBIENTE

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Chi siamo?Il Notiziario sulla Sicurezza è un bimestrale tecnico scientifico che contribuisce alla formazione e all’aggiornamento dei professionisti della Sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita oltre che degli esperti sulle problematiche Ambientali.

Cosa trovo all’interno del Notiziario?RUBRICHE FISSE: • La psicologia del lavoro• La parola al Legale• Verifiche Elettriche• Sicurezza Macchine

FOCUS E APPROFONDIMENTI:• Ambiente ed Energia• Antincendio• Edilizia

Sede: via Doberdò 22, 20126 Milano • Tel. +39 02 36708805 • Fax +39 02 36708803 • [email protected] • www.emmev.it

• Aziende• RSPP• Studi Tecnici• Produttori • Installatori

A chi ci rivolgiamo?Grazie a una tiratura cartacea di 4.000 copie e una mailing list di 12.000 contatti, ogni numero raggiunge 16.000 professionisti del settore.

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Direttore ResponsabileGaspare Vannicola

Comitato Tecnico-ScientificoCoordinatore Dr. Isidoro Ruocco- Ing. Michele Marengo, Ing. Stefano Dalla Nora, Sig. Sandro Miari, Sig. Stefan Rossi, Giovanni Buffoli, Arch. Cesare Archetti

Coordinamento Segreteria Comitato Tecnico FormativoCoordinatore: Gaspare VannicolaRaffaele Scorza, Isidoro Ruocco, Giovanni Buffoli, Michele Marchina, Maurizio Cilione, Michele Marengo, Patrizio Sirtori

Direttore EditorialeLorena Martinelli

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Sommario Novembre | Dicembre 2012

ALV associazione linea vita

Le nostre rubriche

Speciale Edil 2013

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a cura di Renato Pedrazzini

a cura di Michele Marengo

Editoriale

“Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza”

“Evaquazione: ci avete mai provato?”

Spazio confinato

Psicologia del lavoro

La parola al legale

Verifiche elettriche

Docce e lavaocchi di emergenza

I dispositivi per operare in quota...quale marcatura applicare?

Certificazione LEED e Life Cycle Assessment

Le piattaforme di lavoro elevabili

I nuovi orientamenti della UNI EN 795:2012

a cura di Adriano Paolo Bacchetta

a cura di Piergiorgio Frasca

a cura di LML Avvocati Associati

a cura di Giuseppe Caronia E Natale Zumbo

a cura di A + A Monferrato

a cura di Tonino Ghetti

a cura di Massimo Granchi e Riccardo Bozzo

a cura di Mauro Potrich

a cura di Virginio Galimberti e Fabio Galimberti

La ripresa e il futuro dell’edilizia protagonista a Bergamo

Build Solutions: etica e business nel processo edilizio

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Speciale Expoedilizia51L’edilizia itaiana punta sulla ricerca di nuovi mercati

Tra e sposizione e prove sul campo: macchine e attrezzature da

cantiere.

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Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

L’ISCRIZIONE DÀ DIRITTO A:

Partecipare gratuitamente ai Convegni tecnici. Usufruire di riduzioni su seminari tecnici sulla sicurezza.Ricevere la Tessera Associativa di riconoscimento A.L.V.con password personale.Utilizzare (con username e password personale) il portale Linea Vita, sistema moderno e avanzato di comunicazione per accedere tempestivamente alle informazioni disponibili su tutti i temi della sicurezza con particolare attenzione ai sistemi anticaduta.Ricevere la rivista “Il Notiziario sulla Sicurezza” Rivista Bimestrale Tecnico Scientifica.Promuovere gratuitamente la propria professionalità evidenziandola con il link del proprio sito internet.Evidenziare gratuitamente la propria qualifica di RSSP/ASSP.Utilizzare il servizio informativo esclusivo per i soci “Esperto linea vita risponde” e “L’angolo del legale”.Possibilità di stipulare una polizza di copertura della responsabilità civile con brokers convenzionati con Linea Vita.

A.L.V. Via Doberdò 22, 20126 Milano • Tel. +39 02.89055936 • Fax +39 02.89056197 [email protected] • www.lineavita.org

a cura di Gaspare Vannicola

editoriale

Buongiorno care lettrici e cari lettori,in questo editoriale, vista la partecipazione della EmmeV alla fiera Edile di Bergamo che avrà luogo dal 4 al 7 Aprile, vado a elencare alcuni dati che fanno rilevare come la crisi economica si riflette sull’edilizia.La costruzione di nuove case offre il polso immediato dell’economia.

Negli Stati Uniti è un dato cruciale in grado di influenzare pesantemente Wall Street e atteso in modo spasmodico dal mercato.Da noi è diverso, nessun impatto in Borsa, anche se la lettura del dato Istat sul “nuovo” in edilizia offre uno spaccato ulteriore della crisi esistente nel paese. Nel secondo trimestre 2012, ultimo dato disponibile, i permessi di costruire nell’edilizia residenziale sono scesi del 22%, piombando a 22.564 unità. Si tratta del minimo storico assoluto, distante anni luce dal periodo pre-crisi.

Il circolo vizioso è drammatico, in grado di mettere in ginocchio l’intera economia, con impatti evidenti in alcuni settori pesanti come acciaio, mobili ed elettrodomestici. Invertire il trend dovrà essere una delle priorità per il 2013. Il settore dell’edilizia prova a riprendere il filo del dialogo con il governo dopo aver protestato in maniera clamorosa a Milano a fine Febbraio. In occasione di questa protesta il Presidente dell’Ance Paolo Buzzetti ha rilanciato le proprie richieste per riavviare il mondo delle costruzioni. Un settore che, come denunciato nella giornata di protesta, culminata con la deposizione di migliaia di caschetti gialli in Piazza Affari, sta pagando in maniera pesantissima la crisi. Un dato su tutti: nella filiera delle costruzioni negli ultimi cinque anni sono andati in fumo qualcosa come 550 mila posti di lavoro. Dati negativi a cui si aggiungono quelli odierni dell’Istat, che registra nel 2012 l’anno peggiore per l’edilizia dal 1995 con un calo della produzione del 14% rispetto al 2011.

Il punto principale indicato dal Presidente dell’Ance nel corso dell’incontro con il Presidente del consiglio Monti avvenuto a inizio Marzo 2013 è stato questo: sbloccare quasi 39 miliardi di euro già disponibili, 30 stanziati dal Cipe e 8,6 bloccati dal patto di stabilità, asserendo che nel caso ciò si verificasse si potrebbero creare subito nel settore circa 660 mila posti di lavoro.La crisi nel settore edile si riflette su una serie di categorie merceologiche e le stesse imprese dovendo cercare di “sopravvivere”, tagliano anche le cose fondamentali come la “sicurezza”. Si innesca così un percorso pericoloso con maggiori incidenti sul lavoro che determinano un maggior investimento da parte dello stato nel premio Inail.Oggi l’Associazione Linea Vita che rappresento e si occupa di prevenzione contro le cadute dall’alto, attraverso il comitato tecnico scientifico ha realizzato un documento dove vengono elencate una serie di condizioni neces-sarie basilari che devono rispettare le aziende produttrici di sistemi linee vita per potersi riconoscere nella stessa Associazione.Nel settore dei produttori di sistemi anticaduta, ambito merceologico piuttosto recente, la crisi esiste ma si fa sentire in una forma meno evidente, dovuta a volte alla mancanza del rispetto delle norme vigenti. Da qui nasce l’esigenza dell’Associazione di rappresentare solo aziende serie, che investono nella ricerca per produrre dei prodotti validi in rispetto della norma Uni en 795 e fanno sì che gli stessi vengano certificati attraverso quegli organismi-laboratori notificati dal Ministero del lavoro e dello sviluppo, il documento redatto verrà inserito sul sito www.lineavita.org, che vi invitiamo a visitare.

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Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

Dall’esperienza in campo ho constatato direttamente che, in molte realtà aziendali, la figura dell’RLS è scarsamente presa in considerazione nell’ambito della Prevenzione e Protezione dei rischi per la salute e sicurezza sul lavoro. Lo scopo di questo articolo, è quello di illuminare datori di lavoro, dirigenti e preposti in merito a tale funzione, in modo da riscoprirne le caratteristiche positive e necessarie all’azienda.

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Una funzione spesso sottovalutata e poco riconosciuta

C’è la netta percezione, se non la palese certezza che, la funzione dell’RLS sia vista come un compito puramente formale, per il solo motivo che le norme ne impongono la presenza nel Servizio di Prevenzio-ne e Protezione aziendale.E’ importante ricordare il percorso formativo dell’RLS.Un corso di ben 32 ore, più gli aggiornamenti del caso. Ebbene, una formazione di questa portata, non può essere dispersa solo per aspetti formali assegnati all’RLS aziendale.Inoltre, la visione delle problematiche che detiene un RLS, è certamente globale; quindi una conoscenza estesa delle problematiche da affrontare.Quello che s’intende indicare, è un’idea del compito dell’RLS più partecipativo. E’ un dovere del Datore di Lavoro, coinvolgere l’RLS all’interno del Servizio di Prevenzione e Protezione.Non si dimentichi le indicazioni dell’articolo 50 del D. Lgs. 81/08, in particolare il comma 1, che defini-

sce ciò che viene conferito all’RLS.Attribuzioni di notevole importanza nell’ambito or-ganizzativo, partecipativo, gestionale in materia di salute e sicurezza in azienda:

1. Fatto salvo quanto stabilito in sede di contrattazione collettiva, il rappresentante dei lavoratori per la sicu-rezza:a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le la-vorazioni;b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazionte dei rischi, allaindividuazione, programmazione, realizzazione e veri-fica della prevenzione nella azienda o unità produttiva;c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacua-zione dei luoghi di lavoro e del medico competente;d) è consultato in merito CONTINUA...

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Il Notiziario sulla Sicurezza Novembre Dicembre 2012

Associazione LineaVita Sede legale: via Doberdò 22, 20126 MilanoTel. +39 02.89055936 Fax +39 [email protected] www.lineavita.org

Garantire una

Sicurezzache Salva

la Vita!

La nostra missione:

L’Associazione Linea Vita è un’Associazione

No-Profit che si prefigge lo scopo di divulgare

informazioni corrette e fornire formazione

adeguata in rispetto alle norme tecniche preposte

in materia di sicurezza sul lavoro, ed in particolar

modo in difesa degli operatori sottoposti al

pericolo di cadute dall’alto durante la loro attività

Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

REDAZIONALE a cura di Gamesystem

Gamesystem Italia:Soluzioni anticaduta per il lavoro lontano dal suolo e la garanzia d’installazione di qualità e certificata.

Gamesystem Italia è la filiale italiana del Gruppo Securité Expansion, che da quasi trent’anni si preoccupa di dare a ogni lavoratore che opera lontano dal suolo le attrezzature e le conoscenze per

poter svolgere le sue mansioni in completa sicurezza.

I sistemi anticaduta Gamesystem vengono impiegati nelle attività di diversi settori industriali e di servizi: anticaduta a cavo, su corda e su rotaia per spostamenti verticali (piloni e tralicci per trasporto elettricità o telefonia, camini, pozzi …) anticaduta a cavo e su rotaia per spostamenti orizzontali (per coperture e tetti, carroponte, pipe-rack, bacini di depurazione, baie di carico ….); sistemi di evacuazione per salvataggi (evacuazione impianti di risalita); treppiedi e argani per l’accesso in spazi confinati (tombini, pozzi, silos, …); sistemi anticaduta a rotaia orizzontale per il lavoro in cestelli sospesi su facciate (lavaggio vetri, manutenzioni edili…), protezione collettiva (parapetti e scale con gabbia). I Dispositivi di Protezione Individuale (imbracature, caschi, cordini, moschettoni, anticaduta retrattile, ecc.) completano la gamma di prodotti specifici per il lavoro in quota.Da quasi trent’anni Gamesystem ha deciso di predisporre un servizio d’installazione dei suoi sistemi anticaduta, mettendo in pratica la sua filosofia di sicurezza: l’affidabilità e la durata di un’installazione dipendono dalla qualità della messa in opera sul cantiere secondo le regole dell’arte e della sicurezza, dal momento che il materiale e le attrezzature devono rispondere a precise normative europee.

GAMESYSTEM: una responsabilità globale e un solo responsabile La nostra filosofia è quella di offrire ai nostri Clienti una soluzione globale:Ricerca di una soluzione a un bisogno di sicurezza fatta direttamente sul posto presso il Cliente e documentata in un dossier tecnico specifico.Verifica della soluzione - standard o specifica - eseguita dal nostro ufficio tecnicoFabbricazioneInstallazioneManutenzione e Verifica dei DPIFormazione e InformazioneAudit-Consulenza: Analisi globale del rischio di caduta. Studio dei luoghi di lavoro che possono esporre le persone a rischio caduta. Studio dei comportamenti sul luogo di lavoro.Verifiche Strutturali e Rilievi in Quota in partnership con studi professionali specializzatiIl montaggio viene eseguito da nostro personale dipendente e quindi possiamo - durante il montaggio stesso - verificare che l’impegno assunto con i nostri Clienti venga rispettato. In questo modo siamo noi i responsabili dell’integralità della nostra prestazione e questa “responsabilità” è una garanzia per i nostri Clienti.

L’installazione GAMESYSTEM: una sicurezzaI nostri installatori sono dotati di Dispositivi di Protezione Individuale idonei per quel tipo d’intervento e regolarmente controllati. Gli installatori Gamesystem sono specificatamente formati per l’impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale contro le cadute dall’alto. Sono sensibilizzati e formati sui rischi specifici di questo mestiere e sui rischi connessi quali l’amianto, l’elettricità e il rischio chimico. Sono consapevoli di quello che installano e sanno perfettamente che qualsiasi modifica si renda necessaria in fase di montaggio deve essere preventivamente segnalata al nostro Ufficio Tecnico per l’indispensabile convalida dei calcoli e relativa autorizzazione a procedere. Dal 1995 il Servizio Montaggio di GAMESYSTEM è certificato ISO 9002.

Ma Gamesystem – oltre a produrre e installare sistemi anticaduta specifici per le diverse situazioni di lavoro in quota – organizza importanti corsi di formazione specifici per le diverse attività a rischio di caduta. A corso di formazione ultimato i partecipanti saranno in grado di analizzare i rischi di caduta secondo le aree d’intervento nelle varie zone a rischio e conoscere a fondo i principi di sicurezza riguardanti lo spostamento in verticale e in orizzontale nonché delle posture di lavoro lontano da terra nel contesto della protezione individuale. L’azienda riceverà un rapporto dettagliato e individuale grazie al quale analizzare le caratteristiche fisiche e psichiche dei propri dipendenti impegnati nei lavori a rischio di caduta. Inoltre siamo in grado di fornire un attento e puntuale servizio di verifica dei DPI e manutenzione dei sistemi anticaduta installati in modo che il tutto sia funzionale e in perfette condizioni d’uso nel momento in cui è necessario svolgere un’attività in quota CONTINUA...

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Il Notiziario sulla Sicurezza Novembre Dicembre 2012

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Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

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Evaquazione: ci avete mai provato?

Arrestare un caduta è una cosa, evacuare una per-sona è ben altra cosa. La sicurezza è necessaria in entrambi i casi.Quali semplici consigli si possono dare?Se la persona da evacuare ha rispettato le proce-dure del lavoro in quota, a seguito di una caduta, si troverà sostenuta dall’imbracatura ed agganciata ad un dispositivo anti-caduta collegato ad un punto di ancoraggio sicuro.La prima soluzione che può venire in mente, è di agganciare una corda all’imbracatura del malcapitato per poi sollevare quest’ulti-mo di circa 50 cm per consentire lo sblocco del sistema anticaduta retrattile per poi proce-dere con l’evacuazio-ne.Sembrerebbe una pro-cedura semplice se non fosse che queste operazioni potrebbero svolgersi ad altezze superiori ai 10/20/50 mt dal suolo.In queste circostanze la suddetta soluzione non può funzionare a causa dell’allungamento del sistema anticaduta e del peso della persona da sollevare. Occorrerebbe pertanto demoltiplicare la forza.La preparazione di un dispositivo di demoltiplica-zione tramite pulegge porta via molto tempo e non

Arrestare un caduta è una cosa, evacuare una persona è ben altra cosa. La sicurezza è necessaria in entrambi i casi. Quali semplici consigli si possono dare?

è di pratica realizzazione soprattutto in momenti di urgenza e concitazione. Bisogna quindi avere ed utilizzare un evacuatore che disponga della possi-bilità di funzionare come argano per far risalire il malcapitato senza difficoltà in modo da sbloccare il sistema anticaduta retrattile.Risolto quindi il primo problema dello sblocco del

sistema, resta la se-conda fase: la calata dell’infortunato.A seconda della scel-ta del punto d’attacco dell’imbracatura, la di-scesa sarà più o meno facile.Più il corpo della per-sona che viene calata ha un minor ingombro, più sarà facile eva-cuarla; per diminuire l’ingombro del corpo della persona, quest’ul-tima dovrà essere ag-ganciata ad un anello dorsale dell’imbracatu-ra; in questo modo il mento si appoggerà al

petto, le braccia si stenderanno lungo il corpo e le spalle ruoteranno leggermente verso l’interno.Gli ancoraggi sternali dell’imbracatura sono spesso da evitare nelle fasi di evacuazione; questo perché le gambe si divaricano, le braccia tendono ad al-largarsi, la testa va all’indietro aumentando enorme-mente l’ingombro del corpo e quindi aumentando il rischio di impatti od intoppi CONTINUA...

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Il Notiziario sulla Sicurezza Novembre Dicembre 2012

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Il Notiziario sulla Sicurezza Novembre Dicembre 2012Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

REDAZIONALE a cura di Sicurlive

Sicurlive Group. Sperimentazione e formazione.

Sicurlive è un’azienda nata più di cinquant’anni fa ed è l’evoluzione di due generazioni di aziende legate al settore della carpenteria. Dal 2000 la società comincia ad inserirsi nel settore sicurezza contro le cadute dall’alto ed oggi l’azienda è leader

nella produzione e nell’installazione di sistemi di sicurezza anticaduta dall’alto, linee vita e dispositivi di ancoraggio a norma Uni EN795 classe A1-A2 e C.

Dallo scorso anno Sicurlive ha unito la sua attività a quella già consolidata di Sicurlive System ed EdilServizi, oltre che a quella della neonata Sicurzo-ne, creando il marchio Sicurlive Group. In questo modo il gruppo è in grado di offrire ai propri clienti un pacchetto “chiavi in mano”: dal sopralluogo che anticipa la progettazione e il dimensionamento degli impianti più idonei alla fornitura e alla posa oltre al collaudo statico utile al fine di fornire al cliente un report completo e l’emissione del certificato di conformità. Sicurlive System vanta, infatti, un team di tecnici esperti, formati e qualificati per rispondere al meglio alle problematiche di cantiere. EdilServizi, invece, è l’azienda che gestisce la rete commerciale di Sicurlive Group grazie ad agenti dislocati su tutto il territorio nazionale e estero. Attraverso la creazione del nuovo Centro di Formazione e Sperimentazione Sicurzone, con oltre 3000 mqdi area esterna e con strutture all’avanguardia per l’adempimento di corsi pratici, si è voluto oltremodo sottolineare quanto il gruppo Sicurlive creda fortemente che non si debba trascurare, ma al contrario, sia necessario divul-gare la cultura e i concetti sulla sicurezza tramite corsi e convegni informativi.Tutti gli elementi della linea vita della gamma Sicurlive sono stati studiati cercando di incontrare le esigenze di cantiere e perfezionati da una forte dose di ingegno, frutto di un continuo dialogo tra costruttori e ingegneri. Tutti

i prodotti e le installazioni sono certificati secondo le direttive europee e regolarmente testati e controllati da enti accreditati.Certa della propria qualità, Sicurlive è l’unica azienda in Europa che, tramite filmati e report, permette ad ogni ingegnere di poter dimensionare il fissaggio. Sicurlive non solo progetta, ma si occupa di tutti gli aspetti necessari agli ancoraggi: dalla produzione, al taglio laser, all’assemblaggio tramite saldatura robotizzata di ogni singolo elemento, tutto avviene internamente ed i processi di lavorazione seguono i rigidi processi della normativa Iso9001.Ogni prodotto è dotato di un codice a barre che consente la tracciabilità dello storico: da chi ha prodotto il pezzo, a chi e quando lo ha installato. Questo per as-sicurare il massimo della sicurezza e garanzia.Sicurlive Group si sta fortemente impegnando nella creazione di dispositivi in grado di garan-tire il massimo della sicurezza negli ambienti di lavoro. La scelta di investire un cospicuo quanti-tativo di risorse economiche nella speriCONTINUA...

Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

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Il Notiziario sulla Sicurezza Novembre Dicembre 2012Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013Via 1° Maggio Trav. II, 7 - 25035 Ospitaletto - Brescia - T 030 6840278

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L’attenzione alla sicurezza di chi lavora tutti i giorniin condizioni rischiose è la nostra priorità.

Rompicapo?Sicurlive.

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Docce e lavaocchi di emergenza.In presenza di lavorazioni che possono esporre gli operatori al rischio di essere investiti da sostanze pericolose le norme Europee prevedono la presenza di presidi di emergenza come docce e lavaocchi. I settori coinvolti non sono unicamente quelli relativi all’industria chimica e petrolchimica, farmaceutica o il settore della ricerca ma comprendono tutti quei settori nei quali l’utilizzo di queste sostanze è parte integrante dei processi produttivi.

Gli acidi, le basi e i solventi non sono gli unici a far parte dei liquidi considerati dannosi: tra questi ricordia-mo infatti anche i liquidi ad elevate temperature. Nume-rose sono ad esempio le industrie che utilizzano l’ac-qua calda: stabilimenti di produzione di bevande e generi alimentari per la cottura, la pulizia, la sterilizzazione e la fu-sione; le industrie della lavorazione della pasta di cellulosa e della car-ta che ne fanno uso per impastare la cellulosa, nell’evaporatore e nella decolorazione; ma anche l’industria tessile per la tin-tura e la stabilizzazione delle fibre. Inoltre il locale o lo spazio destinato alla carica delle batterie dei carrelli elevatori prevede un la-vaocchi di emergenza in prossimità.In questi contesti le docce e i lavaocchi sono presidi necessari in previsione di contatto accidentale di sostan-ze pericolose con gli occhi o con tutto il corpo degli operatori.

Le Norme

Le norme che regolano la presenza e le caratteristiche delle docce e dei lavaocchi di emergenza sono la nor-ma EN 15154-1:2006 riguardante le docce da labora-torio, la norma EN 15154-2:2006 relativa ai lavaocchi e la norma DIN 12899-3:2007 specifica per le docce ad uso industriale. Queste impongono la messa a dispo-sizione dei lavoratori di bagni o docce per poter dilava-re l’eventuale prodotto contaminante venuto a contatto con il corpo, riducendo così le possibilità di danni fisici di entità rilevante.Tali presidi d’emergenza non sono sostitutivi all’interven-to medico o paramedico, ma servono in maniera signi-ficativa a diminuire l’entità del danno corporale patito dall’operatore, rimuovendo velocemente l’agente conta-minante dal corpo.

Le Caratteristiche Richieste

- Regolazione della portata: le valvole devono regolare

la portata d’acqua indipendentemente dalla pressione in entrata (pressione raccomandata 2 bar, massima 8 bar) che deve essere costante.- L’altezza del getto lavaocchi, per essere a norma EN

15154-2:2006, deve es-sere compresa tra i 10 e i 30 cm con la pressione minima richiesta.- Maniglia di azionamen-to rapido con erogazione getto entro 1 secondo, come richiede la norma EN 15154-2:2006 (a tale scopo è opportuno che eventuali tappi di protezio-ne degli ugelli dei lavaoc-chi si tolgano automatica-mente in contemporanea con l’uscita dell’acqua azionata dalla maniglia).

- Soffione doccia con distribuzione dell’acqua uniforme nel rispetto delle normative EN 15154-1:2006 e DIN 12899-3:2007 e con diametro ampio in modo da ga-rantire la massima copertura per l’infortunato.- Devono essere chiaramente identificati tramite gli ap-positi cartelli e posizionati in modo che gli ugelli siano ad una altezza da terra compresa tra 800 e 1150 mm.Consigli per la Scelta

Rappresentando presidi di emergenza, fondamentali, è opportuno che sia posta la massima attenzione alla scel-ta, prediligendo prodotti realizzati con materiali di alta qualità e resistenti alla corrosione di sostanze come aci-di, basi, acqua marina, oli ed intemperie.E’ preferibile utilizzare lavaocchi dotati di tappi protettivi ed è inoltre consigliata la presenza di valvole anti incep-pamento. CONTINUA...

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Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

REDAZIONALE a cura di A+A Monferrato

Centro di ispezione e riparazione D.P.I. anticaduta A+A Monferrato

Commercializzando da oltre 40 anni prodotti per la sicurezza e la salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro la A+A Monferrato rappresenta uno dei maggiori protagonisti nel settore dell’antinfortunistica. L’ampia gamma di prodotti trattati, tutti di alta qualità, le ha inoltre permesso di affermarsi come importante centro

di ispezione e riparazione di D.P.I. anticaduta autorizzato dai più importanti marchi mondiali tra cui Capital Safety (marchi Protecta, SALA, Rollgliss) e Airone.

L’OFFICINA

La A+A Monferrato dispone di una struttura dedicata alla riparazione e all’ispezione dei D.P.I. anticaduta in un area di 150 m², attrezzata con tutti gli strumenti necessari. Il personale (3 addetti altamente qualificati alla riparazione dei D.P.I. e 8 persone formate per l’ispezione periodica) è sempre a disposizione a garanzia di un servizio veloce ed affidabile.

TERMINOLOGIA

La sicurezza di chi utilizza un D.P.I. dipende dalla continua efficienza e dalla durabilità dell’equipaggiamento. Per questo motivo, ciascun utilizzatore deve attenersi con scrupolo a quanto indicato sulla nota informativa che accompagna obbligatoriamente ciascun D.P.I., con particolare riferimento al mantenimento in efficienza del dispositivo, alla sua manutenzione ed alla sua ispezione periodica. La norma En 365 definisce con esattezza i passaggi e le attività principali da svolgere affinché i D.P.I. di III categoria anticaduta possano, con il passare del

tempo mantenere efficacia e operatività.Manutenzione: comprende tutte le attività che servono a mantenere il D.P.I. in condizioni di funzionamento sicuro per mezzo di azioni preventive. Queste attività, come la pulizia e l’adeguato immagazzinamento (EN 365 § 3 “termini e definizioni”), possono essere eseguite dall’utilizzatore seguendo le indicazioni fornite con le istruzioni d’uso che accompagnano il D.P.I.Controllo pre-utilizzo: l’utilizzatore è tenuto ad effettuare un controllo prima di utilizzare il dispositivo verificandone le buone condizioni.Ispezione periodica: da condurre con periodicità regolare, almeno una volta ogni 12 mesi, prevede un’approfondita ispezione del D.P.I. che può essere svolta unicamente da persona competente nel rispetto delle procedure d’ispezione periodica definite dal fabbricante stesso (EN 365 § 4.4 b-c).Riparazione: in presenza di malfunzionamenti, e se il D.P.I. in questione può essere riparato, questa operazione deve necessariamente essere svolta da persona competente per le riparazioni, preventivamente autorizzata dal fabbricante, in conformità alle istruzioni da esso impartite (EN 365 § 4.5).

A+A MONFERRATO: PERSONE COMPETENTI AL TUO SERVIZIO

La norma En 365 (EN 365 § 3 CONTINUA...

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REDAZIONALE a cura di Trentino Sicurezza

Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

Nata dall’esperienza di coordinatore della sicurezza maturata nei cantieri edili, maturata via via all’interno dei Servizi di Protezione e prevenzione di alcune delle Holding nostrane, Trentino Sicurezza festeggerà

un decennio di attività, nella nuova sede di Lavis.

Impegnata nella progettazione, produzione e vendita di dispositivi di ancoraggio per la protezione delle aree di lavoro della aree di lavoro in quota, Trentino Sicurezza si prodiga nel dare la giusta risposta alla richiesta di sicurezza dei lavoratori attraverso linee di ancoraggio a fune o a binario, punti di ancoraggio girevoli, svariata tipologia di punti di ancoraggio singoli, sistemi di accesso e/o stazionamento sulle coperture.Una gamma di prodotti ampia che mira ad offrire una soluzione per ogni problema.Sono trascorsi pochi anni, ma sembra lontanissimo il tempo in cui i pochi prodotti offerti dal mercato, tutti di provenienza estera, dovevano servire a dare risposta per ogni necessità di sicurezza ai lavori svolti sulle coperture. Oggi il mercato pretende giustamente prodotti specifici a specifiche questioni di sicurezza, affinchè siano rispettate l’ergonomia, l’inoffensività, l’adattabilità del dispositivo di sicurezza, ed allo stesso tempo, la capacità di rendere percepibile agli operatori la sicurezza rappresentata dal prodotto stesso. Dunque, intrinsecamente, un dispositivo di ancoraggio deve, da un lato rassicurare e dall’altro, essere in grado di esprimere concretamente la sicurezza che porta con sé. Permettendo a chiunque di comprendere l’utilità stessa del prodotto. Ecco perché i tecnici di Trentino Sicurezza sono costantemente impegnati sia nello studio di prodotti nuovi, sia nel trovare nuove modalità d’uso ai prodotti già immessi sul mercato. È il caso, ad esempio del kit falda, che permette l’uso delle linee standard di ancoraggio a ‘palo’ (a supporto verticale), mediante l’idoneo adattamento alla struttura portante esistente.

La richiesta di sicurezza dei lavoratori non è cambiata, semmai è aumentata la sensibilità dei datori di lavoro e dei medesimi lavoratori rispetto ai rischi che le attività in quota portano con loro. Sensibilità che viene espressa con richieste di prodotti sempre più mirate, rispondenti cioè alle specifiche necessità presenti in quella determinata area di lavoro.

La sfida lanciata dal mercato, che Trentino Sicurezza ha raccolto, è proprio quella di riuscire ad offrire prodotti sempre nuovi rispondenti alle necessità di sicurezza richieste dalle singole attività.Per ottenere il risultato, l’azienda si è dotata di uno staff tecnico giovane e dinamico,CONTINUA...

L’Innovazione e la tradizione.

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Attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati (D.P.R. 177/2011) e la

certificazione dei contratti di subappalto

Ciò premesso, nell’ultimo periodo l’attenzione di diver-si commentatori si è concentrata sul tema della certifi-cazione dei contratti di subappalto così come prevista nell’ambito del Decreto. Riguardo alle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, è noto che il Legislatore ha deciso di richiamare un istituto che, nella sua struttura originaria, nasce come adempimen-to di carattere volontario avente la finalità di consentire l’accertamento della distinzione concreta tra somministra-zione di lavoro e appalto, così da ridurre i contenziosi. Alcuni affermano che quest’adempimento possa contri-buire all’eliminazione o riduzione al minimo i rischi in un settore caratterizzato da gravi incidenti, mentre altri pongono invece l’accento sul fatto che, in questi specifici ambienti operativi, una stringente applicazione dei pre-supposti concettuali di matrice giuslavoristica non forni-sce alcun concreto incremento del livello di sicurezza sul luogo di lavoro. Anzi. La rigidità che è imposta dall’at-tuale testo normativo, per quanto si può percepire nella pratica corrente, si traduce in un notevole appesantimen-to degli adempimenti a carico delle aziende incaricate di eseguire le attività e tale condizione, spesso, corre il rischio di attivare scorciatoie o applicazioni formali del disposto normativo, ritenuto troppo complesso e difficile da attuare. Indipendentemente dalle singole opinioni so-prariportate, ciò che appare evidente è che se prendia-mo in considerazione tutte quelle attività per le quali ci si trova nelle condizioni di richiedere l’intervento di una ditta specializzata quale supporto all’appaltatore princi-pale che è stato incaricato dal committente di compiere una riparazione urgente, la certificazione del contratto mostra appieno la sua criticità di applicazione. Infatti, se consideriamo l’esempio di un guasto a una pompa immersa installata all’interno di un serbatoio/vasca con-figurabile come ambiente confinato o sospetto di inqui-namento, è evidente che la ditta che viene incaricata della riparazione (solitamente con contratto a corpo per l’intero intervento) dovendo prevedere la bonifica pre-ventiva dell’ambiente di lavoro e non avendo nell’ambito della propria organizzazione né le attrezzature neces-sarie per eseguire tali attività (poiché non fanno parte

del proprio core-business) né la struttura autorizzativa/gestionale per il trasporto e smaltimento dei rifiuti che da tale lavorazione derivano, si rivolgerà a una ditta specializzata operante nel territorio in cui è ubicato lo stabilimento all’interno del quale è previsto l’intervento. E in questo caso scatterebbero gli adempimenti previsti dal Decreto per il subappalto e la relativa certificazione. Se prendiamo in esame anche un altro caso, sostan-zialmente diverso dal precedente, ma che comporta l’applicazione del disposto che si riferisce alla certifica-zione del contratto di subappalto, possiamo evidenziare ulteriori limiti applicativi della prevista certificazione. Ipo-tizziamo che un’azienda di livello internazionale abbia, nel tempo, deciso di esternalizzare i servizi di assistenza dei propri prodotti (che risultano essere installati per lo più nell’ambito di ambienti riconducibili nel campo di applicazione del D.P.R. 177/2011) affidandoli, attraver-so contratti annuali, a officine specializzate (alcune di queste avviate su iniziativa di ex dipendenti), distribuite sul territorio nazionale. Restando titolare del marchio e punto di riferimento per l’utenza Worldwide, la casa madre riceve le varie richieste d’intervento e quindi le inoltra alle varie officine che, oltre alla propria normale attività diretta d’impiantistica e manutenzione, si trovano quindi a operare come sue subappaltatrici. E anche qui scatterebbero gli adempimenti previsti dal Decreto per il subappalto e la relativa certificazione.Bisogna però precisare che mentre nel primo caso le parti coinvolte oltre al committente (appaltatore e subap-paltatore) non è detto che siano sempre le stesse, giac-ché l’appaltatore, operando su tutto il territorio nazionale si trova a interagire con differenti imprese specializzateoperanti a livello locale, nel secondo caso le parti sono chiaramente identificate e sebbene anche in questo caso la tipologia d’interventi non sia programmabile, sa-rebbe però ragionevolmente possibile ipotizzare un’uni-ca certificazione del contratto di subappalto a valere aisensi dell’art.2 c2 del D.P.R. 177/2011. Ovvero definire un sistema organico di gestione delle attività nell’ambito di un’unica certificazione quadro del rapporto tra le par-ti, che preveda una specifica CONTINUA...

Dopo oltre un anno dalla sua entrata in vigore, sono ormai più che evidenti le principali criticità associate all’applicabilità del D.P.R. 177/2011, a cominciare dalla definizione stessa di am-biente sospetto di inquinamento o confinato. Più volte si è scritto sul tema e quindi non ritengo opportuno entrare nel merito in questa sede. Tuttavia è evidente che proprio nella definizione di cosa sia o non sia un ambiente confinato o sospetto di inquinamento e quale sia l’effettivo livello di rischio associabile alle attività previste, si rappresentano le precondizioni fondamen-tali per applicare adeguatamente qualsiasi misura di prevenzione efficace.

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RUBRICASpazio confinato

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Innanzitutto andiamo a definire l’attrezzatura per lavorare in quota (Linea Vita, Ganci, Funi), premet-tendo che per intervenire su attrezzature e strutture poste in quota è necessario che l’operatore possa assicurare l’imbracatura (dispositivo di protezione individuale) su un accessorio sicuro, un dispositivo anticaduta la cui progettazione e realizzazione sia corretta. In pratica un sistema anticaduta si compone dei seguenti elementi: • L’imbracatura, rispondente ai RESS (requisiti essen-ziali di salute e sicurezza) della Direttiva 89/686/CEE relativa ai DPI (dispositivi di protezione indivi-duale) e alle norme attinenti, opportunamente cer-tificata; • Il collegamento, i punti di ancoraggio e i relativi connettori.I dispositivi di ancoraggio e i punti di ancoraggio sono fondamentali e sono suddivisi in classi e cate-gorie. I punti di ancoraggio possono essere isolati (per consentire il camminamento sulla copertura tramite doppio cordino o tramite dispositivo retrat-tile) o Linee Vita (tramite doppio binario o tramite singola fune). Le direttive in causa di riferimento sono essenzial-

mente due: quella sui DPI (Dispositivi di Protezione Individuale – 89/686/ CEE e DLgs 475/92) e quella sui Prodotti da Costruzione (regolamento DPR 246/93 di attuazione della 89/106 CE). La direttiva 89/106/CEE, non c’è più è stata sostituita dal:REGOLAMENTO (UE) N. 305/2011 DEL PARLA-MENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 9 mar-zo 2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del ConsiglioLe norme tecniche sono anch’esse sostanzialmente ripartibili in due gruppi : la UNI EN 795 e le UNI EN 516 e 517. Il problema sta nel fatto che bisogna distinguere l’ancoraggio in base alla sua applicazione: • Se è mobile (trasportabile, installabile e rimovi-bile) o fisso (permanente); • Se rimane ad uso della persona; • Se serve a supporto di altre strutture (come le scale). Se l’ancoraggio è mobile e trasportabile a cura dell’operatore, ricade nei DPI. Se l’ancoraggio è fisso dovrebbe ricadere nella DPC, ma la marcatura è CONTINUA...

I dispositivi per operare in quota... Quale marcatura applicare?

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Sicurezza

Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

In aggiunta alle abilitazioni già previste dalle norme vigenti, l’Accordo indica le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, e precisamente:1-piattaforme di lavoro mobili elevabili;2 - gru a torre;3 - gru mobile;4 - gru per autocarro;5 - carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo (carrelli semoventi con braccio telescopico, carrelli industriali semoventi, carrelli/sollevatori/elevatori semoventi telescopici rotativi);6 - trattori agricoli o forestali;macchine movimento terra (escavatori idraulici, escavatori a fune, pale caricatrici frontali, terne, autoribaltabile a cingoli);7 - pompa per calcestruzzo.

Dal 13 marzo 2013 queste attrezzature possono essere utilizzate solo da coloro che sono in possesso della specifica abilitazione prescritta,

per potere conseguire la quale essi devono avere frequentato e superato un apposito corso progettato, organizzato e realizzato conformemente a quanto prevede l’Accordo Stato Regioni suddetto. Punti salienti dell’Accordo sono:

1 - l’individuazione dei soggetti formatori e il sistema di accreditamento;2 - l’individuazione e i requisiti dei docenti;gli indirizzi ed i requisiti minimi dei corsi;3 - i requisiti minimi dei programmi dei corsi di formazione e la loro valutazione;4 - le modalità per il rilascio delle attestazioni;5 - durata e validità dell’abilitazione e aggiornamento;registrazione sul libretto formativo del cittadino;6 - documentazione da conservare e modalità per la sua conservazione.L’Accordo è completato con le norme transitorie, le norme relative al riconoscimento della formazione pregressa, il riferimento alle buone prassi, la clausola di salvaguardia CONTINUA...

Con l’Accordo Stato Regioni sulla “Formazione di abilitazione all’utilizzo di particolari attrezzature di lavoro” del 22 febbraio 2012 è stato compiuto un altro importante passo nel percorso verso modelli istituzionali della formazione alla sicurezza. L’Accordo, che come noto è entrato in vigore il 12 marzo 2013, dà attuazione all’art. 73, comma 5 del D.Lgs. 81/08 e stabilisce modalità e durata delle attività di formazione per l’uso delle attrezzature per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori. Stabilisce altresì le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, nonché i requisiti minimi di validità della formazione.

L’uso di metodologie didattiche attive nella formazione

alla sicurezza.

Studio Frasca di Piergiorgio Frasca   

Servizi di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, Formazione e aggiornamento per la sicurezza e salute sul lavoro, Ergonomia ____________________________________________________________________________ 

 

Studio Frasca opera da diversi anni nel campo della Psicologia del lavoro e delle organizzazioni applicata alla prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute sul lavoro offrendo alle aziende servizi qualificati per lo studio e la valutazione dei rischi psicosociali, per l’applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative, per la formazione di dirigenti, preposti e lavoratori in materia di sicurezza e salute sul lavoro. I servizi offerti comprendono:

Servizio di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro. Assistenza e supporto alle aziende per la definizione e l’attuazione di strategie personalizzate per la prevenzione, il controllo ed il monitoraggio del rischio di stress da lavoro Servizio di monitoraggio sullo stress lavoro correlato Formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori alla sicurezza e salute sul lavoro e sul rischio di stress correlato allavoro. Valutazione dei bisogni di formazione e dell’efficacia della formazione attuata Progettazione e realizzazione di attività formative Progettazione e realizzazione di interventi di Behavior Safety Valutazione ergonomica delle mansioni e applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative. Valutazione conoscenza e competenza nella lingua italiana per lavoratori stranieri (D.Lgs. 81/08, artt. 36 e 37, comma 13)

Servizio di valutazione, intervento e monitoraggio del rischio stress correlato al lavoro

Studio Frasca effettua l’intero ciclo di valutazione, intervento e monitoraggio sul rischio di stress da lavoro come prescritto dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i. secondo le modalità indicate dalla Commissione Consultiva permanente (CM del 18/11/2010). Per la valutazione dei dati oggettivi sono utilizzate specifiche check-list, mentre per i fattori soggettivi sono utilizzati appositi questionari somministrabili anche on-line. Il Servizio viene svolto su tutto il territorio nazionale e per qualsiasi comparto lavorativo, compresi l’ambito sanitario, le costruzioni, la P.A. Di seguito è riportato un esempio di analisi realizzata con ilquestionario QUERTI SLC.

                                                                                                      

Test ITALSIC di valutazione della conoscenza e competenza linguistica per lavoratori stranieri

In relazione agli adempimenti prescritti dagli articoli 36 e 37, comma 13, del D.Lgs. 81/08 Studio Frasca ha messo a punto il Test ITALSICespressamente dedicato alla valutazione delle conoscenze e competenze nella lingua italiana con riferimento alla sicurezza e salute sul lavoro. Il Test è di semplice utilizzo e non richiede competenze specialistiche per la somministrazione. Per l’elaborazione dei risultati è utilizzato uno specifico software acquistabile con la prima fornitura del test. Apposite istruzioni guidano l’utilizzatore, ad esempio l’RSPP, in tutte le fasi di impiego. Il Test è acquistabile inviando la richiesta tramite e-mail a Studio Frasca, al quale ci si può rivolgere per ulteriori informazioni. E’ anche possibile la somministrazione del test on line.

Per informazioni sui costi dei servizi, telefonare al n° 348-6507545 o inviare una e-mail all’indirizzo [email protected] o collegarsi al sito www.benessereorganizzativo.eu

Studio Frasca di Piergiorgio Frasca è a Monza (20052), via Lecco 88 – Tel. 348-6507545.

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Sicurezza

Certificazione LEED e Life Cycle AssessmentLa certificazione ambientale LEED è arrivata in Italia nell’anno 2009; ancora poche persone la conoscono ma l’argomento, assolutamente innovativo nel panorama nazionale, si sta svilup-pando con grande velocità. Il mondo della certificazione ambientale in campo edile è infatti in grande fermento ed è seguita con attenzione a livello globale, non solo dagli stretti addetti al settore; questo avviene in particolare per i più o meno recenti obblighi normativi in campo di certificazione energetica, che hanno indubbiamente innescato un processo relativo a nuove opportunità e possibilità, ma anche tante discussioni e polemiche in merito ad un argomento molto esteso e complesso, nel quale sono coinvolti numerosi portatori di interesse.

Oltre alla grande attenzione posta al campo della certificazione energetica e al consumo energetico da fonti fossili in generale, sia a livello giuridico / legale che anche scientifico vero e proprio, massiccia è la ricerca e la concorrenza dei grandi gruppi in meri-to allo studio di nuovi materiali edili, nuovi processi produttivi e nuove tecniche costruttive e impiantistiche maggiormente ecocompatibili, in modo da realizza-re, e certificare, edifici che richiedono un minor im-piego di energia per la loro realizzazione e gestione e quindi un minor costo, economico e sociale.L’impatto socia-le legato all’edi-ficio e all’edifi-care è appunto un ulteriore, ma non marginale aspetto in gio-co, sia per quel-lo che riguarda il consumo di suolo, tematica di estrema at-tualità in Italia, sia per quello che riguarda la qualità degli ambienti inter-ni in termici di confort microcli-matico, che si ripercuote sulla riduzione del tasso di assen-teismo negli edi-fici certificati e sull’aumento della produttività.All’interno di questo panorama estremamente com-plesso e competitivo, ma che in fin dei conti ci riguar-da tutti da vicino, bene si inserisce il protocollo di valutazione e certificazione ambientale LEED, nonché gli studi ci ciclo di vita (LCA), che come sempre sono uno strumento flessibile per valutare impatti, costi e consumi globali di prodotti, servizi e processi.

Il sistema di valutazione LEEDIl Leadership in Energy and Environmental Design (LEED) è il sistema di misurazione e di certificazione delle prestazioni di sostenibilità ambientale degli edi-fici che ha avuto la maggior applicazione a livello internazionale. Il sistema fornisce un insieme di stan-dard di misura per valutare il carattere di sostenibilità, e anche di vivibilità, degli edifici, siano essi di carat-tere residenziale, civile o industriale. Il LEED è stato elaborato negli Stati Uniti dall’asso-

ciazione U.S. Green Building Council e ap-plicato per la prima volta nel 1998; ad oggi il sistema si è tra-sformato in un si-stema di calcolo e certificazione a punteggio tra i più completi e realistici mai re-alizzati e, come già anticipato, dal 2009 è pos-sibile applicarlo anche in Italia, tramite uno spe-cifico protocollo che adatta la m e t o d o l o g i a classica alla re-altà italiana.

L’aspetto principale del LEED è che fornisce differenti metodi per valutare la prestazione di diversi aspet-ti legati all’edificio, attribuendo poi un punteggio al risultato ottenuto. Si tratta di metodologie assoluta-mente ripercorribili e trasparenti, dove i criteri tecnici proposti vengono condivisi con le varie associazioni di portatori di interesse (circa 10.000), che fanno direttamente parte del U.S. CONTINUA...

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Liberi Imprenditori Associati

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“EDIL 2013” La Ripresa e il futuro dell’edilizia

protagonisti a Bergamo dal 4 al 7 Aprile.

Ritorna a Bergamo, dal 4 al 7 Aprile, EDIL 2013 - 27° edi-zione della fiera dell‘edilizia civile e industriale, punto di riferimento regionale del mondo delle costruzioni, in una delle città simbolo del settore che anima uno dei distretti più impor-tanti e qualificati d’Europa.

Le nuove dinamiche economiche e la profonda trasformazione del mercato fanno di EDIL 2013 un “laboratorio” di idee e di esperienze tecniche e, soprattutto, commerciali rivolte al nuovo mercato delle costruzioni, in un contesto interessato dagli inve-stimenti di Expo2015.Un ricco programma di progetti, laboratori, work-shop, unito a momenti formativi per tutti i livelli della filiera, contraddistin-guerà EDIL 2013 reinterpretando in chiave moderna lo spirito che l’ha generata, quale momento di conoscenza e sviluppo di nuove relazioni commerciali.Del resto i numeri di EDIL 2013 rappresentano da anni una base solida per giustificare la partecipazione, con i suoi 270 espositori e 42.000 visitatori e un trend di crescita dei pro-fessionisti La tradizionale offerta espositiva sarà affiancata e potenziata dal progetto “Build Solution” che intende mettere in mostra alcuni tra i progetti più significati, valorizzando le aziende protagoniste nelle varie fasi della loro realizzazione (progettista, impresa, installatore, manutentore, ecc.) rilancian-do così il ruolo “centrale” dell’impresa edile lombarda.Parallelamente saranno approfondite con aree dedicate e un ricco programma congressuale le seguenti tematiche, che rap-presentano nuovi asset di sviluppo del mercato delle costru-zioni:

- Recupero e Valorizzazione del Patrimonio Esistente- Progettare, Costruire, ristrutturare Green- Ingegneria Antisismica- Sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro- Il mercato residenziale dei Condomini, una realtà per la filiera CONTINUA...

EDIL 2013: LA RIPRESA E IL FUTURO DELL’EDILIZIA PROTAGONISTI A BERGAMO DAL 4 AL 7 APRILE

Egregio Operatore, Ritorna a Bergamo, dal 4 al 7 Aprile, EDIL 2013 - 27° edizione della fiera dell‘edilizia civile ed industriale, punto di riferimento regionale del mondo delle costruzioni, in una delle città simbolo del settore che anima uno dei distretti più importanti e qualificati d’Europa. Le nuove dinamiche economiche e la profonda trasformazione del mercato fanno di EDIL 2013 un “laboratorio” di idee e di esperienze tecniche e, soprattutto, commerciali rivolte al nuovo mercato delle costruzioni, in un contesto interessato dagli investimenti di Expo2015. Un ricco programma di progetti, laboratori, work-shop, unito a momenti formativi per tutti i livelli della filiera, contraddistinguerà EDIL 2013 reinterpretando in chiave moderna lo spirito che l’ha generata, quale momento di conoscenza e sviluppo di nuove relazioni commerciali.

Del resto i numeri di EDIL 2013 rappresentano da anni una base solida per giustificare la partecipazione, con i suoi 270 espositori e 42.000 visitatori e un trend di crescita dei professionisti

La tradizionale offerta espositiva sarà affiancata e potenziata dal progetto “Build Solution” che intende mettere in mostra alcuni tra i progetti più significati, valorizzando le aziende protagoniste nelle varie fasi della loro realizzazione (progettista, impresa, installatore, manutentore, ecc.) rilanciando così il ruolo “centrale” dell’impresa edile lombarda. Parallelamente saranno approfondite con aree dedicate e un ricco programma congressuale le seguenti tematiche, che rappresentano nuovi asset di sviluppo del mercato delle costruzioni:

- Recupero e Valorizzazione del Patrimonio Esistente - Progettare, Costruire, ristrutturare Green - Ingegneria Antisismica - Sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro - Il mercato residenziale dei Condomini, una realtà per la filiera edile lombarda

Partecipare ad EDIL 2013 significa costruire insieme un progetto commerciale concreto e personalizzato con la possibilità di disporre – oltre allo spazio espositivo - di spazi per effettuare laboratori pratici e work-shop, per presentare al meglio le vostre eccellenze. Non esiti pertanto a contattarci al tel. 035 3230913/914 [email protected] per studiare insieme la migliore soluzione per la vostra impresa. • Padiglione A • Padiglione B • Padiglione C Servizi per l’edilizia (editoria tecnica, istituti finanziari e di formazione, enti di sviluppo e promozione, associazioni di categoria); Progettazione e gestione ufficio tecnico e cantiere (sistemi informatici, hardware/software, attrezzature e strumenti tecnici di rilevamento, diagnostica e tecnologie applicative); Sistemi edilizi (sistemi e procedimenti costruttivi tradizionali e prefabbricati); Tecnologie applicate; Chimica per l’edilizia, tecnologie per il recupero edilizio e la manutenzione degli edifici; Edilizia e ambiente; Bioarchitettura - Edilizia Sostenibile; Risparmio energetico, energie alternative e rinnovabili; Impianti tecnici (elettrici, idraulici, riscaldamento e condizionamento); Materiali e manufatti da costruzione e per finiture (legno, marmi, graniti, pietre naturali e ricostruite); Serramenti, porte e basculanti, elementi e sistemi di protezione e sicurezza, recinzioni, chiusure; Movimentazione e logistica, macchinari; Impiantistica (impianti elettrici, idraulici, riscaldamento);

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Il progetto Build Solutions vuole rappresentare una moderna e originale oppurtini-tà di promozione per gli operatori del mondo delle costruzioni e, al tempo stesso, generare nuove relazioni commerciali fra i vari soggetti della filiera.Esporre a Build Solutions significa poter promuovere in modo qualificato, ma es-senziale, e condividere con centinaia di clienti potenziali concrete oppurtunità commerciali nella logica delle reti di imprese e con la possibilità di organizzare work shop mirati alle categorie di interesse.

Nell’ambito del riposizionamento della storica fiera dell’edilizia bergamasca, Edil 2013, Build Solutions rappresenta uno dei suoi punti di eccellenza.Build Solutions nasce dalla volontà di Ente Fiera Promoberg in collaborazione con ANCE Bergamo - Associazione Nazionale Costruttori Edili, LIA Bergamo - Liberi Im-prenditori Associati, AAB - Associazione Artigiani Bergamo e CNA Bergamo - Confe-derazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di proporre un progetto originale che faccia emergere la grande competenza e professionalità del comparto edile bergamasco a confronto con le costruzioni nazionali e internazionali. Un sistema estremamente vitale, in grado di cogliere le grandi sfide dell’innovazione e dell’internazionalizzazione che si aprono all’orizzonte.Build Solutions è un progetto espositivo-commerciale, sviluppato anche attraverso la presentazione di 12 “progetti costruttivi” già realizzati o in fase di cantierizzazione, che mette in mostra i principali soggetti che hanno o dovranno contribuire alla rea-lizzazione di ogni progetto esposto, enfatizzando le principali specializzazioni ed eccellenze qualitative.Esporre a Build Solutions con i propri partner, nell’ambito di Edil 2013, rappresenta una reale opportunità di incontro e confronto con gli operatori del settore, i progettisti, le imprese di costruzione, gli installatori degli impianti tecnologici, i committenti, il pubblico. Il tutto arricchito dalla possibilità di utilizzare adeguati strumenti multimediali e di organizzare workshop e presentazioni rivolte alla clientela potenziale.A ogni progetto sarà dedicata una Factory lab di circa 32 mq all’interno della quale ospitare fino a dieci componenti.Un impegno economico e di risorse umane estremamente limitato rispetto alla tradizio-nale partecipazione in fiera, che ha come principale obiettivo quello di creare nuove relazioni commerciali tra le imprese, i progettisti, le aziende e i committenti.

ConceptIl progetto Build Solutions è un progetto indirizzato a imprese di costruzione, aziende, progettisti e ai committenti sia pubblici che privati, promosso da Ente Fiera Promoberg in occasione di Edil 2013 che si terrà presso la Fiera di Bergamo dal 4 al 7 aprile 2013, in collaborazione con ANCE Bergamo, LIA Bergamo, AAB e CNA Bergamo.Build Solutions, a cura di Sabina Antonini AN SPACE Milano, per Edil 2013, intende mettere in evidenza la sostenibilità reale della costruzione anche in ambito di ristrutturazione e recupero edilizio con l’obiettivo di ristabilire i ruoli e di valorizzare le competenze nell’ambito del proces-so edilizio, ovvero nell’intero ciclo di realizzazione, dalla materia prima al prodotto manufatto, alla progettazione, alla sua messa in opera in cantiere e oltre (gestione per la conservazione della qualità).Il progetto nasce soprattutto dalla particolare attenzione che l’edizione 2013 di Edil vuole riservare ai bisogni delle aziende, imprese, artigiani nel campo delle costruzioni, che sempre più hanno necessità di offrire alle Pubbliche Amministrazioni Locali e ai Privati, attraverso anche Studi di Progettazione, per lo sviluppo del territorio costruito , con importanti ricadute in termini di risparmio e contenimento energetico, sicurezza, tutela ambientale e del paesaggio, riqualifi-cazione di grandi aree esterne, recupero dell’esistente, sia pubblico che privato.L’intento non è quello di mettere in mostra l’architettura di rivista, ma quello di indagare ciò che non si vede.Saranno selezionati progetti, dei quali verrà messa in luce una fase anche parziale dei processi di lavorazione/progettazione, di un componente/materiale/manufatto che risponda ai requi-siti green:

- nei procedimenti di lavorazione- nei sistemi costruttivi

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Il Notiziario sulla Sicurezza Novembre Dicembre 2012

Notiziarioil sulla

Sicurezza

Il Notiziario sulla Sicurezza Novembre Dicembre 2012

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La Corte di Cassazione Sez. IV, con Sent. n. 36272 del 20 dicembre 2012, ha infatti affrontato il tema riguardante l’individuazione della responsabilità nel caso in cui vittima di un infortunio sia un lavoratore in stato di ebbrezza alcoolica. Sono interessanti le conclusioni alle quali è pervenuta la suprema Corte in riferimento all’obbligo che il legislatore, con il D. Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., ha posto a carico del datore di lavoro di verificare mediante un’apposita visita medica l’assenza di condizioni di alcol dipendenza e di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti (si veda- art. 41 comma 4).Secondo gli Ermellini una condotta maldestra, inavvertita, scoordinata e confusionale da parte del lavoratore dovuta a uno stato di ebbrezza alcolica equivale, ai fini dell’individuazione delle responsabilità nel caso di infortunio sul lavoro, a un comportamento imprudente del lavoratore stesso per fronteggiare il quale l’obbligo prevenzionistico è posto comunque a carico del datore di lavoro.La Corte di appello aveva confermato la condanna già inflitta dal Tribunale di un datore di lavoro

ritenuto responsabile del decesso di un lavoratore che, mentre svolgeva la sua attività quale suo dipendente, precipitava da un vano finestra posto a cinque metri di altezza dal suolo, riportando lesioni personali che ne cagionavano la morte. Il lavoratore era impegnato nei lavori di sigillatura del vano finestra di un locale sito al primo piano di un edificio presso il quale la ditta del datore di lavoro stava eseguendo dei lavori edili ed era stato accertato che, per eseguire tale lavoro, all’esterno del vano sul lato prospiciente il vuoto, non erano state apprestate delle opere provvisionali.Durante gli accertamenti non era stato possibile stabilire con assoluta certezza quale specifica mansione il lavoratore stesse eseguendo al momento della caduta e, quindi, per quale ragione egli avesse perso l’equilibrio, anche in considerazione dell’accertato stato di ebbrezza alcolica del lavoratore stesso al momento dell’incidente in quanto dopo il decesso era stato accertato che lo stesso presentava un tasso alcolemico pari a 2,40 grammi al litro, quindi un valore CONTINUA...

Si è più volte discusso circa l’esimente della responsabilità del datore di lavoro per comportamenti “abnormi” tenuti dal lavoratore. Ebbene, nell’odierna rubrica, appare interessante occuparsi di un caso in cui tale esclusione di responsabilità non sussiste.

La parola al legale

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Una adeguata formazione non deve es-sere vista solo come un obbligo legisla-tivo da soddisfare ma come un’opportu-nità per migliorare la professionalità del personale addetto, la redditività del lavoro in quota e le condizioni operative della macchina.

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Il video come veicolo in-formativo per il corretto utilizzo delle imbracature di sicurezza sulle piattaforme aeree: CTE l’ha scelto fiduciosa nella viralità di questo strumento di comunicazione, adatto ad ogni tipo di pubblico e sempre

disponibile per la consultazione su smartphone, pc, tablet anche nei momenti cruciali delle fasi di lavoro.

In poco più di 3 minuti di ripresa video vengono illustrati i vari passaggi per il corretto utilizzo dell’imbracatura di sicurezza, dalle prime indicazioni riguardanti la vestibilità (quasi come una giacca), fino ad analizzare i vari punti di bloccag-gio dei cosciali, di fissaggio delle cinghie e di collegamento al cordino, per essere quindi pronti per lavorare al sicuro in altezza. In questo senso, non sempre si fa bene a dare per scontato il corretto svolgimento di azioni quotidiane.Link al video: http://youtu.be/xRiDSdB3SIYAd oggi il concetto di sicurezza si sta diffondendo a vari livelli coinvolgendo anche le imprese più pic-cole. Purtroppo però è ancora vissuto come un obbligo imposto dalla legge e non come un percorso virtuoso. L’obiettivo di CTE è quello di far comprendere che investire in sicurezza è l’investimento più produttivo che un imprenditore possa fare. CTE è infatti convinta che una adeguata formazione è anche un’opportunità per migliorare la professionalità del personale addetto, la redditività del lavoro in quota e le condizioni operative della macchina.Vai sul sicuro! Scegli la formazione per la tua sicurezza!

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L’edizione 2013 di Expoedilizia ha confermato l’inte-resse di mettere al centro le tematiche più attuali per il comparto come l’isolamento termico e acustico, le energie alternative, il recupero edilizio e la soste-nibilità ambientale nelle nuove costruzioni e nelle ri-strutturazioni, in un’ottica di superamento della difficile congiuntura economica che sta attraversando il settore, come conferma anche l’Ance. Secondo l’Associazione dei costruttori edili, le previsioni per il 2013 indicano un arresto della caduta, dato che - grazie alle dispo-sizioni del Decreto Sviluppo del Governo - gli investi-menti nelle costruzioni segneranno un +0,1% in termini reali rispetto al 2012. In questa direzione ‘sostenibile’ si sono inseriti il Focus isolamento termico e acustico, dedicato alla diffusio-ne e allo sviluppo dell’isolamento termico e acustico nel settore delle costruzioni per la salvaguardia ambientale e il contenimento della spesa energetica; l’Area foto-voltaico, in cui le fonti energetiche rinnovabili, viste come una nuova chiave per il rilancio del settore, sono state oggetto di dibattito nei momenti formativi curati da ricercatori e tecnici provenienti dal mondo accade-mico e produttivo; l’Area Legno, uno spazio dedicato alla promozione della cultura delle costruzioni in legno, dove accanto all’esposizione, esperti del settore han-no organizzato brevi momenti di confronto per sensi-bilizzare i professionisti dell’edilizia sulle potenzialità dell’impiego del legno e dei suoi derivati.

La manifestazione, vetrina completa sul mondo dell’edi-lizia, ha permesso ai visitatori di trovare il meglio delle soluzioni per il cantiere, gli elementi da costruzione, le macchine e attrezzature, così come le finiture (porte, finestre e rivestimenti), mentre all’esterno è stata allestita l’Area Dimostrativa, un campo prove di oltre 30mila mq dove, simulando situazioni di operatività,gli opera-tori del sollevamento e dei lavori in quota hanno trova-to una vasta esposizione di macchine e attrezzature e ne hanno valutato le performance. Come da tradizione, Expoedilizia ha offerto un pro-gramma di iniziative speciali, convegni ed eventi – pensati per rispondere alle esigenze di formazione e aggiornamento di tutta la filiera - che si sono avvalse della consulenza scientifica delle più importanti asso-ciazioni di categoria e di tecnici CONTINUA...

Expoedilizia 2013: Per la ripresa l’edilizia italiana punta sulla sostenibilità ambientale e sulla ricerca di nuovi mercati.

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Notiziarioil sulla

Sicurezza RUBRICAVerifiche elettriche

Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

In data 8 gennaio 2002 veniva pubblicato sulla Gazzetta ufficia-le della Repubblica Italiana il re-golamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di prote-zione contro le scariche atmosferi-che, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi entrato poi in vigore il 23/01/2002 . Da tale data è sancito l’obbligo per i da-tori di lavoro di far eseguire le ve-rifiche periodiche e straordinarie riguardanti installazioni e disposi-tivi di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti elettrici di messa a terra e impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione.La periodicità fissata per la veri-fica è:- biennale per gli impianti installati

in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a mag-gior rischio in caso di incendio;- quinquennale per tutti gli altri casi.Le verifiche previste dal DPR 462/2001 possono essere effet-tuate solo da Organismi Abilitati dal Ministero dello Sviluppo Eco-nomico o, in alternativa, da Asl/Arpa e, a conferma di tale esclusi-va, viene precisato che non sono valide le verifiche effettuate dalle imprese installatrici o dai profes-sionisti. Si chiarisce che la norma-tiva non ha inteso creare privilegi a beneficio delle categorie abilita-te alle verifiche ma ha creato uno spartiacque che divide le compe-tenze di ciascun soggetto in modo da evitare ambiguità di ruoli e garantire imparzialità nei confronti

dei soggetti passivi della verifi-ca: i professionisti progettano gli impianti e non possono effettuare le verifiche; gli organismi abilitati effettuano le verifiche attraverso i propri tecnici verificatori che non possono progettare e installare im-pianti elettrici. Una verifica di re-golarità dell’impianto di messa a terra effettuato da un tecnico che non faccia capo ad un Organi-smo Abilitato non ha alcun valore legale rispetto a quanto previsto dal DPR 462/2001. Gli Organi-smi Abilitati sono soggetti a seve-ri controlli da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e gli addetti alle verifiche devono otte-nere preventivamente l’idoneità a compiere le verifiche dal Ministero stesso.Le aziende CONTINUA...

Verifiche Periodiche degli Impianti di Messa a Terra: OBBLIGHI E NECESSITÀ – DPR 462/2001

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Certificazione ascensori DPR 162/99;

Verifica periodica e straordinaria ascensoriDPR 162/99;

Verifica periodica e straordinaria montacarichie piattaforme elevatrici per disabili(circolare 14 aprile 1997, n. 157296);

Verifica periodica e straordinaria impiantidi messa a terra e dispositivi di protezionecontro le scariche atmosfericheDPR 462/01;

Verifica periodica e straordinaria impiantielettrici in luoghi con pericolo di esplosioneDPR 462/01;

Verifiche periodiche apparecchi di sollevamento materiali, persone ed idroestrattori D.Lgs. 81/08, art 71, comma 11 e All. VII - D.M. 11 aprile 2011.

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OCERT S.r.l.TorinoSede legale e amministrativaVia Spalato 65/B, 10141 TorinoTel: 011.3191611 - 011.3822752 Fax: 011.3804222 [email protected]

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GrottaglieVia Salita Immacolata 674023 Grottaglie (TA)Tel e Fax: [email protected]

www.ocert.it

I nostri servizi

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Il Notiziario sulla Sicurezza Novembre Dicembre 2012

Notiziarioil sulla

Sicurezza

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OCERT S.r.l. è un Organismo di Certifica-zione (NB 1362) notificato alla Commis-sione Europea per la Direttiva ascensori.Presente sul mercato da un decennio,OCERT è autorizzata al rilascio di certifi- cazioni CE sugli ascensori di nuova installa-zione secondo gli allegati del DPR 162/99 sotto riportati:• Allegato V - Esame CE del tipo (Modulo B),• Allegato VI - Esame finale• Allegato X - Verifica di unico prodotto (Modulo G)e allo svolgimento di verifiche perio-diche e straordinarie sugli ascen-sori in servizio, montacarichi e piattaforme elevatrici per disabili.Come Organismo di Ispezione di tipo A, l’azienda è abilitata alla effettuazione delle verifi-che degli impianti di terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche ai sensi del DPR 462/01.Completa la gamma dei servizi,l’attività di verifica degli apparec-chi di sollevamento materiali, persone ed idroestrattori che OCERT effettua quale Soggetto Abilitato per la regione Piemonte ai sensi del D.M. 11 aprile 2011.

Dotata di un sistema di gestioneper la qualità aziendale certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008, OCERT coniuga

competenza e professionalità avvalendosidi ingegneri e tecnici di altissimo livello con consolidata esperienza nel settore.

OCERT ha la sede centrale a Torino e uffici ad Alessandria, Novara e Grottaglie� (TA) soddisfacendo le esigenzedi ogni tipo di clientela.

Al di là di un mero obbligo di legge, le verifi-che rappresentano una garanzia per la sicurezza degli utenti. La periodicità delle verifiche dipende dalla tipologia di impian-to sottoposto a verifica:

Ascensori: biennale; Impianti di messa a terra:

biennale, per impianti e dispositivi diprotezione installati in:

cantieri temporanei o mobili, cioè qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegne-ria civile;

locali adibiti ad uso medico; ambienti a maggior rischio in caso di incendio; luoghi con pericolo di esplosione;

quinquennale, nei casi restanti.

Apparecchi di sollevamento materiali, persone e idroestrattori: da annuale a triennale.

guire la verifica degli impianti di messa a terra in esercizio presso i luoghi di lavoro.

Rischio elettrocuzioneQuando si parla di corrente elet-trica sui luoghi di lavoro bisogna pensare anche al rischio elettrocu-zione. Per difendere i lavoratori da questo rischio è necessario esami-nare più sullo specifico i mecca-nismi con cui la corrente elettrica agisce sull’uomo.Gli effetti della corrente sul corpo umano sono sostanzialmente quat-tro.Di cui due sono mortali: - Arresto della Respirazione (l’in-capacità dei polmoni a contrarsi per espellere l’anidride carbonica provoca asfissia); - Fibrillazione ventricolare (provo-ca lesioni permanenti ai tessuti cardiaci e assenza di ossigena-zione cerebrale).Gli altri due non mortali ma che possono portare alla morte sono: - Tetanizzazione ossia perdita del controllo volontario del muscolo colpito;- Ustioni per il calore dovuto sia

al passaggio di corrente nel corpo sia all’arco elettrico che si forma tra il conduttore elettrico e il punto di contatto sul corpo.La norma CEI 64-8 prende la Fi-brillazione Ventricolare come effet-to di riferimento per le prescrizioni di sicurezza. Visto che gli effetti sopra riportati dipendono essen-zialmente dall’intensità di corrente che attraversa il corpo umano e dal tempo per il quale lo stesso è attraversato, risulta necessario individuare una resistenza in Ohm del corpo umano che, attraverso la formula I = V / R, ci consenta di giungere alla I di attraversamento (Ampere) e quindi ad un grafico che ci permetta di leggere i valori Corrente/Tempo massimi sosteni-bili dal corpo umano per non arri-vare alla fibrillazione ventricolare e quindi alla morte.La norma CEI 64-8 stabilisce per il corpo umano una resistenza di 1000 Ohm per un contatto mano-mano (una mano tocca il condut-tore e l’altra una messa a terra) o mano-piede (una mano tocca il conduttore e la corrente scarica a terra attraverso un piede).

Va da sé che oltre alle attenzioni per evitare di entrare in contatto con i conduttori di corrente, sareb-be opportuno avere un congegno capace di accorgersi che la cor-rente sta attraversando un corpo umano e che stacchi la corrente in un tempo abbastanza breve da non far andare il cuore in fibrilla-zione ventricolare. Fantascienza?

L’interruttore differenzialeNel corso del tempo vi è stata una continua evoluzione dei com-ponenti degli impianti elettrici ed oggi è possibile ottenere eccel-lenti risultati in termini di sicurez-za elettrica. Basti pensare che da semplici sezionatori si è passati agli interruttori magnetotermici e poi, non fantascienza ma oggi semplice realtà, agli interruttori dif-ferenziali. L’interruttore differenziale, non a caso chiamato anche “Salvavita”, è proprio quel congegno capace di accorgersi che la corrente sta attraversando un corpo umano e, più in generale, di una qualsiasi dispersione verso terra e capace di CONTINUA...

NotiziarioSicurezzail sulla

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Il Notiziario sulla Sicurezza Novembre Dicembre 2012Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

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Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

REDAZIONALE di Cer.Co. S.a.s

Cer.Co. S.a.s. nasce nell’anno 2002 a seguito delle insistenze di alcuni amici, fabbricanti di DPI che, consapevoli delle specifiche conoscenze ed esperienze maturate nell’ambito della normazione degli

stessi dispositivi da parte dei suoi componenti, necessitavano di assistenza per l’espletamento delle pratiche inerenti le procedure di certificazione CE di tipo obbligatorie per legge per i loro prodotti.

Ad integrazione di questa attività, grazie alla specializzazione del titolare, la società ha incominciato ad interessarsi di problematiche relative all’ambiente e, in modo particolare agli aspetti di informazione/formazione richiesti dalla legislazione vigente (dal DPR 547/55 al D.Lgs 81/2008 passando dal D.Lgs 626/94).Al momento Cer.Co. è in grado di erogare servizi di formazione per parecchi titoli del D.Lgs. 81/2008 e i docenti sono anche abilitati a tenere corsi secondo l’accordo Stato regione del 21-12-2011.A inizio 2013 Cer.Co. ha aperto la sua Divisione Testing, laboratorio prove sito in Viale del Lavoro 22 a Spirano BG, che si occupa dell’esecuzione di prove inerenti la sicurezza dei prodotti.Avvalendosi, oltre che delle proprie esperienze, anche delle conoscenze che derivano dalla partecipazione attiva dello staff allo sviluppo della normativa europea per i dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto (commissioni UNI/CEN/ISO), Cer.Co. ha realizzato un campo prove specifico per i sistemi di ancoraggio e per i dispositivi di protezione contro le cadute dall’alto.Il campo prove per i dispositivi di ancoraggio presenta diverse caratteristiche peculiari e innovative rispetto ai sistemi tradizionalmente utilizzati fino a oggi, tra cui l’elevata flessibilità di configurazione dei sistemi, la possibilità di simulare svariate strutture di supporto, l’impiego di un sistema di misurazione all’avanguardia e di precisione elevata capace di registrare l’intera prova dinamica. Non ultima, la peculiarità di poter eseguire le prove e il montaggio/smontaggio in completa sicurezza.Cer.Co. Sas fonda la propria politica della qualità su principi completamente orientati al cliente, tra cui la ricerca continua di un’elevata competenza negli argomenti trattati e l’impiego di attrezzature all’avanguardia per l’ottenimento di risultati di prova accurati e affidabili.

Cer.Co. Sas di Fabio GalimbertiVia Puccini, 60

20099 Sesto San Giovanni - MI

Tel. E fax +39 02 2425178 mobili +39 347 5510311 / +39 340 4948160

HYPERLINK mailto: [email protected]

Divisione Testing

Cer.Co. Sas di Fabio GalimbertiViale del Lavoro, 2224050 Spirano - BG

HYPERLINK http://www.en795lab.it HYPERLINK mailto:[email protected]

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REDAZIONALE a cura di Sicur Team

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SICUR team 2000:la Sicurezza non è un optional!

L ’ attività di SICUR team, diffusa su tutto il territorio nazionale, risponde alle esigenze del cliente con un servizio globale, competitivo nei costi e prestigioso nelle qualità, che si estende a tutta l’area della sicurezza. Conoscenza normativa ed elevate capacità progettuali ci permettono di coniugare l’attività di consulenza tecnica e la formazione

del personale con la realizzazione di progetti chiavi in mano per ridurre l’inquinamento acustico e contemporaneamente ottenere l’adeguamento delle macchine.

Non solo soluzioni personalizzate, ma anche garanzia di efficienza e di funzionalità.SICUR team guarda al futuro come ad una prospettiva reale e concreta: l’aggiornamento costante, sia nel campo normativo che in quello tecnologico, diventa fattore determinante per garantire la qualità del servizio.Scegliamo così di investire risorse nella creazione dei presupposti di uno sviluppo e di un rinnovamento, che manifestano energia e vitalità, questo grazie a un team di esperti, leader nel settore della sicurezza, dell’insonorizzazione e dell’ecologia, con cui vincere le sfide e rimanere al passo con l’Europa.Alcuni esempi dei nostri interventi:L’intervento realizzato da SICUR team relativo al ciclo di produzione di 10 trance ha raggiunto gli obiettivi previsti con le certificazione di corrispondenza e conformità alle norme vigenti.Il rumore, gli sfridi e il liquido, che prima venivano prodotti abbondantemente e dispersi nell’area circostante, con grave pericolo per il personale e con conseguente imbrattamento del pavimento e inquinamento dell’ambiente, sono ora contenuti nella cabina, dove vengono recuperati, trattati e riciclati in modo razionale.L’operatore - prima esposto ai rischi insiti nella lavorazione di tranciatura - può ora seguire dall’esterno le operazioni che avvengono in un ambiente pulito e risanato. Ogni accesso, e in generale tutte le protezioni mobili, sono controllate elettricamente e monitorate. Ampie vetrate di sicurezza al posto di lavoro e nei punti critici consentono l’osservazione della lavorazione. L’adeguamento ha riguardato anche l’impianto luce interno.SICUR team si è rivelata ancora vincente nella sfida propostale in merito all’adeguamento antinfortunistico relativo al ciclo di produzione di 23 stampatrici automatiche (bimetalliche e trimetalliche). L’intervento realizzato da SICUR team ha infatti raggiunto anche in questa occasione gli obiettivi previsti ottenendo la piena soddisfazione del Cliente e si è concluso positivamente con le certificazione di corrispondenza e conformità alle norme vigenti.La realizzazione di protezioni insonorizzanti e antinfortunistiche ha richiesto l’impiego di ingenti energie per soddisfare le molteplici esigenze presentate da questo caso. Il rumore e i fumi, che prima venivano prodotti abbondantementee dispersi nell’area circostante, con grave pericolo per il personale e con conseguente inquinamento dell’ambiente,sono ora contenuti nella cabina, dove vengono orientati e riciclati in modo razionale. L’operatore, prima esposto ai rischi insiti nella lavorazione di saldatura, può ora seguire dall’esterno le operazioni che avvengono in un ambientepulito e risanato. Ogni accesso, e in generale tutte le protezioni mobili, sono controllate elettricamente e monitorate.Ampie vetrate di sicurezza apribili al posto di lavoro e nei punti critici consentono l’osservazione della lavorazionee l’accesso su tutti i lati delle macchine. Un’ulteriore risposta vincente di SICUR team all’esigenza di ogni azienda che pretende di essere all’avanguardia non solo su mezzi e sistemi di produzione ma anche e soprattutto su modalità di prevenzione CONTINUA...

SICUR team srl Via degli Abeti, 44 20064 Gorgonzola (MI) Tel. 02-9500527 Fax. 02-9517545

Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2013

NotiziarioSicurezzail sulla

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