“vi annuncio una grande gioia - istitutoseghetti.it · “vi annuncio una grande gioia: oggi...

15
ISTITUTO FIGLIE DEL SACRO CUORE DI GESÙ 94 DICEMBRE 2013 Abbiamo cura della persona Una seria preparazione per il futuro - a Verona da oltre 100 anni - nel segno della tradizione e del rinnovamen- Istituto Figlie del Sacro Cuore di Gesù “Seghetti” piazza Cittadella 10 - 37121 Verona tel 045 800 1433 - fax 045 803 0403 www.istitutoseghetti.it Scuola Primaria Scuola Secondaria di Primo Grado Liceo delle Scienze Umane potenziamento filosofico Liceo delle Scienze Umane potenziamento Scienze Motorie Liceo scientifico opzione Scienze Applicate Istituto Tecnico Relazioni Internazionali per il Marketing (potenziamento liguistico) EDIZIONE SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA PRIMO GRADO Seghettinews n. 94 - DICEMBRE 2013 - Periodico degli alunni dell’Istituto Seghetti; redazione scuola Primaria e scuola Secondaria gli insegnanti - impaginazione Filippo Borgo “VI ANNUNCIO UNA GRANDE GIOIA: OGGI NELLA CITTA’ DI DAVID E’ NATO PER VOI IL SALVATORE...” LUCA 2,10 Ed è già Natale, ancora, una volta ancora l’invito che ci viene rivolto è di avere il coraggio di lasciare il frastuono, le luci, il rumore di tutta la macchina commerciale che ci avvolge per riuscire a scorgere nelle nostre giornate indaffarate, complicate, distratte, un annuncio gravido di gioia: oggi nella nostra città, nella nostra casa, nella nostra vita è nato il Salvatore. La gioia scaturisce nell’accogliere un Bambino, umanità fragile e bisognosa di tutto dentro la quale Dio si nasconde, Dio onnipotente dentro la fragilità di un Bambino, sconosciuto, lontano, eppure così desideroso di farsi vicino. L’annuncio dell’angelo ci convoca attorno a un Bambino, a guardarlo con un po’ di fede, a toccarlo con un po’ di cuore, a provare a diventargli un po’ amici… L’ Umanità di Dio che viene, si fa Tenerezza, si fa capacità di riparare la vita, di custodirla, si fa dono e desiderio inar- restabile di unirsi alla storia di ognuno per incoraggiarla, salvarla e renderla degna di fede. Incamminiamoci insieme, facciamoci accanto, disponibili, aperti, accoglienti del grido di gioia: oggi è nato per voi … per me, per te. Nella notte santa la divina Tenerezza penetra nel cuore di ogni uomo perché nessuno si senta mai solo e abbandonato, perché ciascuno sia nella gioia. Possa il nostro cuore dilatarsi nello stupore e nella meraviglia rinnovata davanti al mistero di un Dio che si fa uomo per amore. Buon Natale

Transcript of “vi annuncio una grande gioia - istitutoseghetti.it · “vi annuncio una grande gioia: oggi...

istituto figlie del sacro cuore di gesù

seghettinews 94DICEMBRE 2013

Abbiamo cura della personaUna seria preparazione per il futuro - a Verona da oltre 100 anni - nel segno della tradizione e del rinnovamen-

Istituto Figlie del Sacro Cuore di Gesù “Seghetti”

piazza Cittadella 10 - 37121 Verona tel 045 800 1433 - fax 045 803 0403www.istitutoseghetti.it

Scuola PrimariaScuola Secondaria di Primo GradoLiceo delle Scienze Umane potenziamento filosoficoLiceo delle Scienze Umane potenziamento Scienze MotorieLiceo scientifico opzione Scienze ApplicateIstituto Tecnico Relazioni Internazionali per il Marketing (potenziamento liguistico)

edizione scuola primaria e secondaria primo grado

Segh

ettin

ews

n. 9

4 - D

ICEM

BRE

201

3 -

Per

iodi

co d

egli

alun

ni d

ell’I

stitu

to S

eghe

tti;

reda

zion

e sc

uola

Prim

aria

e s

cuol

a Se

cond

aria

gli

inse

gnan

ti - i

mpa

gina

zion

e F

ilipp

o Bo

rgo

“vi annuncio una grande gioia:

oggi nella citta’ di david e’ nato per voiil salvatore...”

luca 2,10Ed è già Natale, ancora, una volta ancora l’invito che ci viene rivolto è di avere il coraggio di lasciare il frastuono, le luci, il rumore di tutta la macchina commerciale che ci avvolge per riuscire a scorgere nelle nostre giornate indaffarate, complicate, distratte, un annuncio gravido di gioia: oggi nella nostra città, nella nostra casa, nella nostra vita è nato il Salvatore. La gioia scaturisce nell’accogliere un Bambino, umanità fragile e bisognosa di tutto dentro la quale Dio si nasconde, Dio onnipotente dentro la fragilità di un Bambino, sconosciuto, lontano, eppure così desideroso di farsi vicino. L’annuncio dell’angelo ci convoca attorno a un Bambino, a guardarlo con un po’ di fede, a toccarlo con un po’ di cuore, a provare a diventargli un po’ amici…

L’ Umanità di Dio che viene, si fa Tenerezza, si fa capacità di riparare la vita, di custodirla, si fa dono e desiderio inar-restabile di unirsi alla storia di ognuno per incoraggiarla, salvarla e renderla degna di fede.

Incamminiamoci insieme, facciamoci accanto, disponibili, aperti, accoglienti del grido di gioia: oggi è nato per voi … per me, per te. Nella notte santa la divina Tenerezza penetra nel cuore di ogni uomo perché nessuno si senta mai solo e abbandonato, perché ciascuno sia nella gioia.

Possa il nostro cuore dilatarsi nello stupore e nella meraviglia rinnovata davanti al mistero di un Dio che si fa uomo per amore.

Buon Natale

scuola priMaria

La mattina di venerdì 18 Ottobre 2013 le classi 3^,4^ e 5^ sono andate a fare un’ uscita all’ arsenale. All’arrivo abbiamo incontrato un signore che ci ha spiegato il corpo umano e ci ha fatto fare degli esperimenti relativi all’aria. Dopo la tappa scientifica siamo passati a gustarci le nostre me-rende sotto un tendone. In seguito ci siamo diretti alla stanza del baratto dove c’erano dei giochi: il gioco della campana,le costruzioni e il gioco della pesca. Dopo siamo andati da un botanico che ci ha spiegato alcune cose riguardanti la natura e infine ci ha dato delle piantine (a me sono già sbocciati 2 fiori viola). Alla conclusione di questa esperienza siamo tornati a scuola con le piantina; è stata una mattinata davvero educativa, mi sono divertita tantissimo! Irene, classe V

Venerdì 18 ottobre noi della classe 5^ con le classi 3^ e 4^ siamo andati all’arsenale accompagnati dalle nostre insegnati. Abbiamo svolto diversi laboratori, in particolare: uno riguardante l’energia e il secondo sulle erbe aromatiche. Infine ci siamo portati a casa una bellissima violetta. Speriamo di ritornarci perché è stato molto divertente! Elisa, classe V

“Oggi siamo andati all’Arsenale.Ci hanno fatto vedere dei cartoni sul riciclo e ci hanno fatto giocare. Ci siamo divertiti tantissimo.” Chiara D.M

“Oggi abbiamo imparato che non di deve inquinare!” Irene G.

“Oggi abbiamo imparato che non si deve sprecare il cibo!

Ci siamo divertiti tanto!!”

Federico B.

USCITA ALL’ ARSENALE

L’obiettivo formativo scelto dal nostro Istituto è:

“Ripartire dalla Parola, do la mia vita”.

È la Parola del Signore tratta dal Vangelo di Giovanni 10, 11-18 che guida la riflessione per quest’anno sco-lastico, una Parola che mette in evidenza la figura di Gesù Buon Pastore.

Ma come declinare ai bambini della scuola primaria queste belle parole?

Per far capire ai nostri nuovi compagni di prima ele-mentare che Gesù ci vuole bene, ci è vicino sempre, ci protegge e ci guida, ogni bambino ha realizzato con le sue manine una pecorella con la carta velina e ha scritto il suo nome vicino. Tutte insieme formano il nuo-vo “gregge” che Gesù accoglie a braccia aperte nella nostra scuola. Con i ragazzi più grandi è stato invece realizzato insieme un cartellone e dopo una riflessione condivisa è emerso che dare la propria vita come in-tende Gesù vuol dire prendersi cura di chi ti sta vicino, essere testimoni della Sua Parola, dare il buon esem-pio, offrire il proprio servizio e riconoscere i propri erro-ri. Questi spunti segneranno il “Progetto Formazione” durante tutto il corso dell’anno.

oBiettivo ForMativo

3

ALCUNI PENSIERI E FRASI PER RICORDARE UNA GIOR-NATA DI FINE SETTEMBRE AL PARCO GIARDINO SIGUR-TA’

“Appena arrivati, mi pareva di stare in Paradiso: arietta fre-sca, canto degli uccelli e gli alberi grandi, alti che con i loro rami sembravano toccare il cielo”

“Salire sopra al cavallo è stato emozionante: un brivido che vale la pena provare”

“Mi sono piaciuti i fiori dai mille colori e le piante dalle tonalità autunnali”

“Simpatiche le carpe dentro un laghetto: mostravano i loro occhietti fuori dall’acqua curiose di vederci”

“Nel boschetto quanti scoiattolini dal musetto buffo che sgra-nocchiavano noccioline”

“L’immenso spazio verde ci ha permesso di trascorrere una giornata fuori all’aperto respirando aria di natura”

“Quanti cavalli: neri, bianchi, marroni…dagli occhi alcuni te-neri altri vivaci”

“Mi sono sentita libera come una libellula”

“Cavalcare Brise è stato un momento irripetibile”

“Cheeseeeee! Pronti per la foto di gruppoooo??? Sì! Bellissi-mi e felicissimi di essere in quel luogo con i nostri compagni e le maestre”

(Gli alunni delle classi III,IV e V Scuola Primaria)

Abbiamo iniziato l’anno scolastico tra le mani di Dio; a Lui abbiamo affidato le nostre ansie e anche le nostre speranze e gioie certi di essere rincuorati e ascoltati.

Insieme abbiamo cantato perché cantare significa pregare due volte.

Le insegnanti

PARCO SIGURTA’le uscite

santa Messa iniZio anno

4

4 Novembre 2013 “Fantaburibosco”!

Una mattinata alla scoperta del parco di Villa Buri, per conoscere ed amare la natura che ci circonda, con i suoi profumi e i suoi rumori! Anche nel bosco si può imparare!

I bambini

di prima

e

seconda.

Oggi con le nostre maestre,siamo andati al Museo di Storia Naturale per vedere i fossili,gli animali e l’uomo della Preistoria.

Abbiamo anche costruito un fossile con il gesso e gli stampini.

5

MUSEO DI STORIA NATURALEle uscite

VILLA BURI

Le insegnanti della scuola primaria hanno scelto di acco-gliere i nuovi arrivati con il testo “Zeb e la scorta di baci” di Michel Gay. Zeb è una piccola zebra che deve parti-re per il campo estivo al mare. Quando si rende conto che dovrà dormire senza il babbo e la mamma, e quin-di senza i loro baci della buonanotte e del buongiorno, improvvisamente non ha più voglia di partire. Ma i suoi genitori preparano per Zeb una scatolina contenente la “scorta di baci”. Il babbo e la mamma piegano i foglietti coi baci, che ora sembrano quasi caramelle, e li ripon-gono in una scatola di latta. Poi accompagnano Zeb alla partenza. La piccola zebra sale sul treno. Cerca di far finta di niente per sembrare più grande, ma è davvero triste. Zeb preme il foglietto contro la guancia. Va un po’ meglio, ma non basta. E poi c’è qualcuno che sta peggio di lui: una piccola zebra che non ha smesso un minuto di piangere perché vuole la sua mamma e il suo papà. Zeb ha un’idea per consolarla…E così il nostro protagonista si ritrova a distribuire “bacicaramella” a tutti compagni di viaggio. E il mattino seguente, ha già un sacco di nuovi amici. Ora la scorta di baci non gli serve più. In questa storia si toccano vari temi importanti per la crescita: la solidarietà, l’amicizia che ti dà coraggio, la scoperta di nuovi punti di riferimento e poi l’argomento principe, la paura della separazione. L’inizio della scuola elementare è un piccolo stacco dai genitori, dalle maestre e dagli amici della scuola dell’infanzia. La lettura della storia di Zeb si è mostrata utile per preparare i nuovi arrivati a queste piccole separazioni sottolineandone gli aspetti positivi del distacco che si trasforma in una conquista.Così per essere rincuorati e per conoscersi ogni classe ha preparato insieme un oggetto da vedere o da toccare ogni qualvolta incomba un po’ tristezza o malinconia… Maestra Elena

IL GIORNO 28 OTTOBRE SIAMO ANDATI AL PALAZZO COMUNALE PER ESPORREALL’ASSESSORE BENETTI UN TEMA A NOI MOLTO CARO: “RISPETTARE L’AMBIENTE”

E’ importante mantenere il nostro ambiente pulito, a partire dalla raccolta differenziata. Troppi rifiuti ci sono nel mondo: dove vanno a finire??? Sottoterra, nell’aria, nell’acqua….Tante persone non hanno ancora capito che ciò è un problema. Se non rispettiamo la Terra, sara’ difficile smaltire montagne di rifiuti. Allora cosa fare?Se differenzi c’è più ordine, pulizia, ma soprattutto rispetti l’ambiente! Il nostro pianeta è malato e i sintomi (surriscaldamento del clima, siccità e alluvioni) sono sotto gli occhi ti tutti. Il caldo micidiale della scorsa estate è stato un campanello d’allarme difficile da ignorare. (Gli alunni di classe IV Primaria)

6

ACCOGLIENZA

UN GIORNOCONSIGLIERI

progetti

Quest’anno per Natale faremo uno spettacolo con alcuni canti natalizi.

Impareremo alcune canzoni insieme alla scuola media.

Lunedì 10 novembre nelle seconde due ore di scuola abbiamo fatto le prove con la maestra Carlotta e la professoressa Bindinelli.

Abbiamo cantato molte canzoni e la professoressa ci ha aiutati a dare un’ intonazione giusta ai pezzi. Poi abbiamo fatto delle “classifiche” su chi poteva cantare la canzone che aveva note più

alte, per non forzare la voce di chi ha un’estensione vocale meno sviluppata!

Ci ha anche spiegato che non è che una persona è più brava a cantare e un’altra meno, e solo questione di voce o esperienza.

Mi sono divertita un sacco!!! Valentina, classe V

TU SEI FATTO PER DUE TERZI DI ACQUA

E IL TUO CORPO NON PUO’ RESTARNE SENZA.

QUESTO E’ IL MOTIVO PER CUI SI BEVE TANTO.

E COME TE, LE PIANTE E I FIORI: ANCHE LORO HANNO NECESSITA’ DI ACQUA.

PER NON PARLARE DI TUTTI I NOSTRI PICCOLI E GRANDI AMICI, GLI ANIMALI.

L’ ACQUA CI VUOLE PER PRODURRE ANCHE QUALSIASI COSA CHE VEDI.

L’ ACQUA TI DA’ TUTTO, L’ ACQUA E’ TUTTO.

E IN CAMBIO CHIEDE UNA COSA SOLA: CHE LA SI RISPETTI, LA SI LASCI PULITA.

PERCHE’ IL BENE SUO E’ LA TUA VITA.

GLI ALUNNI DI CLASSE IV PRIMARIA

7

progetto natale

MaMMa acQua

“Io sono Malala” è un libro che tutti i ragazzi dovrebbero leggere, soprattutto quelli che come noi vivono in un paese in cui non c’è la guerra e dove studiare non è solo un diritto ma è addirittura un dovere.

Malala è una ragazzina pakistana che parla delle sue due vite: quella nella sua terra d’origine, fino a quando l’anno scorso, a 15 anni, è stata vittima di un attentato e quella successiva in Inghilterra.

Quando parla della sua vita quotidiana in Pakistan sembra una ragazza come noi: è una brava studentessa e ha pau-ra di non prendere bei voti a scuola, ma allo stesso tempo preferirebbe poter guardare più TV. Una differenza però c’è: deve andare a scuola di nascosto perché nel suo paese alle ragazze è vietato studiare. A 11 anni aveva iniziato a te-nere un blog in cui protestava contro questa regola e, a causa di ciò, un giorno due talebani hanno fatto fermare il bus sul quale si trovava e le hanno sparato in viso.

Per puro miracolo Malala è sopravvissuta. Ha dovuto subire diversi interventi molto complessi in vari ospedali ed ora vive a Birmingham, Inghilterra, con la sua famiglia.

Ovviamente questa città è completamente diversa da quella in cui è cresciuta e tutti insieme stanno cercando di adattarsi al modo di vivere del mondo occidentale.

Nel 2013 Malala è stata candidata al Premio Nobel per la Pace ed è stata invitata a parlare alle Nazioni Unite.

Nel libro, raccontando del discorso tenuto davanti a tanti le-ader mondiali, dice: “Nel profondo del mio cuore speravo di parlare a ogni bambino e bambina che, ascoltandomi, possa trovare il coraggio di alzarsi per fare valere i propri diritti”.

Molte sono le parole di Malala che mi hanno fatto riflettere.

“Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”.

“Le ragazze continuano ad essere uccise e le scuole a saltare in aria”.

Questo significa che, mentre molti di noi fingono di essere ammalati pur di non andare a scuola, in altri paesi per poterci andare ragazzi e ragazze rischiano, e talvolta perdono, le proprie vite.

“Sedermi a scuola a leggere libri è un mio diritto. Vedere ogni essere umano sorridere di felicità è un mio desiderio. Io sono Malala. Il mio mondo è cambiato. Ma io no”.

Da tutto ciò si impara molto, a partire dall’importanza dello studio e della possibilità di essere felici, che una ragazzi-na di 15 anni come Malala riesce a trasmettere in una maniera tale da cambiare una persona.

Infine riporto alcune parole del libro che mi hanno fatto capire come, nonostante la differenza di nazionalità, cultura e religione, due persone, ad esempio me e Malala, possono condividere gli stessi pensieri: “Spesso noi essere umani non ci rendiamo conto di quanto Dio sia grande. Lui ci ha dato un cervello straordinario e un cuore sensibile e capace d’amore.

Ci ha benedetto donandoci due labbra con cui parlare ed esprimere i nostri sentimenti, due occhi con cui ammirare un mondo di colori e di bellezza, due piedi con cui percorrere le strade della vita, due mani che lavorano per noi, un naso capace di cogliere i profumi e due orecchie con cui sentire parole d’amore”.

Chiara Bagno, III B

8

scuola secondaria di priMo grado

IO SONO MALALA

Noi,ragazzi della 2°A,quest’anno stiamo lavorando insieme al professore Filippo Borgo ad un progetto relativo a delle foto. La consegna del professore ci ha stimolato molto a cercare immagini e sfondi a tema per approfondire l’osservazione del mondo esterno e di quello che ci circonda.

Abbiamo scoperto tante cose nuove e ci siamo resi conto che a volte guardiamo le cose senza riuscire a vederle nei particolari.

È stato molto interessante anche lavorare utilizzando non solo il colore ma anche il bianco e nero e pensiamo che i colori siano una parte fondamentale della vita di tutti i giorni.

Abbiamo fotografato immagini di diverso tipo, alcuni esempi sono questi:. Di queste magnifiche

foto ne abbiamo MOLTE altre. Questa esperienza è molto bella e ci sta facendo imparare cose nuove sulla nostra macchina fotografica.

BY VALE E LISA

9

IOSONO

MALALA

corso di FotograFia

Nell’ora di matematica, con il prof. Avesani, stavamo trattando l’argomento delle radici quadrate, quando provando a giocare con i numeri mi accorsi, così per caso, che la somma di 2 e 1, cioè 3, era uguale alla differenza dei loro quadrati. Infatti 12 = 1 e 22 = 4, e 4 – 1 = 3.

Pensai che questa fosse solo una casualità. Mi venne così la curiosità di provare con altri numeri, per vedere se funzionava lo stesso. Provai così con 3 e 4, e funzionò: la loro somma dava 7 e la differenza dei loro quadrati, cioè 42 – 32 dava proprio 7 (infatti 16 – 9 = 7).

Andai quindi avanti a provare utilizzando lo stesso metodo, con i numeri fino al 18, … e continuava a funzionare! Infatti:

2 + 3 = 5 -> 32 – 22 = 9 – 4 = 5

3 + 4 = 7 -> 42 – 32 = 16 – 9 = 7

4 + 5 = 9 -> 52 – 42 = 25 – 16 = 9

5 + 6 = 11 -> 62 – 52 = 36 – 25 = 11

6 + 7 = 13 -> 72 – 62 = 49 – 36 = 13

…..…..

16 + 17 = 33 -> 172 – 162 = 289 – 256 = 33

17 + 18 = 35 -> 182 – 172 = 324 – 289 = 35....ecc

Poi allora, visto che il mio ragionamento aveva un senso, chiesi in classe al professore se esisteva questa regola, ma lo spiegai in modo talmente veloce e confusionale che non lo riuscì a capire nessuno o così mi era parso (perché le spiegazioni non sono il mio forte). Il pomeriggio poi al doposcuola riuscii a spiegarmi con il prof., e riuscimmo a sintetizzare il tutto con la seguente regola: “la somma di due numeri naturali consecutivi è uguale alla differenza dei loro quadrati”.

Poi, ragionandoci sopra, pensammo che la regola poteva essere più utile se scritta nel seguente modo: “Noto un quadrato perfetto, per trovare il suo quadrato perfetto successivo o precedente basta rispettivamente sommare o sottrarre la somma delle loro radici”

Sono molto entusiasta della regola che ho scoperto e soddisfatto, infatti cose così non succedono tutti i giorni. LORENZO PANATO IIB

Noi ragazzi della IIB, con il mitico professore di matematica Daniele Avesani, abbiamo affrontato l’argomento degli animali invertebrati. E’ stato un argomento molto interessante e si è rivelato, alla fine, anche divertente. Tutti noi dovevamo svolgere, a scelta, una o due ricerche su un animale di questa categoria di piccoli esseri.

Per questa ricerca, chi poteva, doveva portare un esemplare. Alcuni hanno portato delle stelle marine, altri conchiglie, perle, cavallette, ricci di mare, ecc... Chi non aveva un esemplare da portare, ha iniziato pochi giorni prima della consegna della ricerca, aiutato anche da noi compagni, la caccia agli insetti.

Da ricordare quando nell’ora di inglese è entrata un’ape che serviva ad Emilio e ha attirato l’attenzione di tutti noi. Lollo Pan ha preso il libro e … BUM! E l’ape cade a terra stecchita. La profe non ha detto nulla, anzi, ha riso. E’ successo altre volte come la caccia alla mosca o alla vespa, ma ci sono state poche vittime. E’ stato divertente e alla fine tutti siamo riusciti ad ottenere sul registro un bel voto! PIETRO GAGLIO IIB

10

una scoperta in classe

un po’ di scienZe

11

in antepriMa le proveper lo spettacolo

12

E’ orribile quello che sta succedendo: mi rattrista pensare che molte persone muoiano in mare per raggiungere un luogo dove credono di trovare una vita migliore. Mi rattrista ancor di più pensare che le loro famiglie non sapranno mai in che modo i loro cari hanno trovato la morte. Forse sbaglio a lamentarmi per quello che non ho perché, in verità, sono loro a non avere niente. Le persone che arrivano salve in Italia non hanno comunque una vita facile, spesso sono vittime di razzismo. Noi italiani siamo prevenuti nei loro confronti, siamo intolleranti. Io devo ammettere che qualche volta ho paura di loro, di certi loro atteggiamenti e non riesco a capire il perché e mi vergogno di questi miei pensieri perché so che loro sono come me: siamo tutti cittadini dello stesso mondo! In questi primi mesi di scuola abbiamo affrontato diverse letture sul razzismo e mai avrei immaginato che questo problema fosse così diffuso tra le persone. Una volta ho letto un testo che mi è piaciuto molto e mi ha fatto riflettere sui nostri errori: “Quando nasci sei bianco, quando stai male sei verde, quando sei in imbarazzo diventi viola e quando ti arrabbi sei rosso; io, invece; nasco nero, quando sono imbarazzato sono nero, quando mi arrabbio sono nero e allora perché sono io l’uomo di colore?”. Anna Giacon III A

Stiamo sbagliando tutti! Noi, che trattiamo con disprezzo gli uomini di colore che sbarcano sulle nostre coste, loro, gli scafisti che prendono in giro delle persone promettendo loro una vita migliore. In realtà vanno incontro, a volte, a morte sicura attraversando un mare insidioso, alla ricerca di “un’altra vita a cui sorridere”. Non riesco ad immaginare la paura, la desolazione, la tristezza di tutti coloro che, improvvisamente, si trovano senza casa, famiglia, affetti. Vedo però i loro volti impauriti, il vuoto nei loro occhi e nel loro cuore...provo un senso di profonda tristezza pensando alle loro storie. Gemma Caceffo III A

Bisogna abbattere i muri, costruire ponti, accogliere in pace non con odio. Sono venuti per una vita migliore, per cercare un lavoro dignitoso,sfuggendo da luoghi di guerra e di povertà. Il loro dovrebbe essere un viaggio di speranza. Credono che da noi si viva meglio, sperano che la loro vita possa cambiare, ma si sbagliano perché spesso, da parte nostra, trovano solo indifferenza e qualche volta anche disprezzo. Noi dobbiamo accoglierli perché sono nostri fratelli! Romina Perlina III A

Venerdì 22 novembre noi alunni di seconda e terza media ci siamo diretti al Teatro della SS. Trinità per parlare della vita di una persona speciale, Odoardo Focherini. Abbiamo conosciuto la figura di questo uomo grazie al racconto di uno dei suoi nipoti, Francesco che in questi anni si è dedicato a ricostruire la vita del nonno. Odoardo nacque a Carpi (Modena) il 6 giugno 1907 e sin da ragazzo si mostrò attivo nell’Azione Cattolica, appena conseguito il diploma di ragioniere fu assunto dalla Società cattolica di Assicurazioni. Padre di sette figli, durante la seconda guerra mondiale fu amministratore del quotidiano cattolico L’Avvenire d’Italia. Egli s’impegnò per dimostrare la sua contrarietà al regime fascista e alle leggi razziali con un gesto molto significativo: procurò a molti perseguitati documenti falsi, denaro, collegamenti utili all’espatrio verso la Svizzera. Scoperto, venne arrestato e rinchiuso in carcere a Bologna, in seguito venne trasferito nel lager di Hersbruck dove morì il 27 dicembre 1944. Il fatto che Odoardo abbia salvato105 ebrei dalla deportazione lo ha reso degno di ricevere la “Medaglia dei giusti”. Sono rimasto colpito dal coraggio dimostrato da quest’uomo in un momento così difficile della nostra storia, e ancor di più dal fatto che, pur essendo così impegnato, trovasse il tempo la sera, dopo essere rincasato, di dedicare del tempo ai suoi numerosi figli, giocando con loro e accompagnandoli a dormire. La storia di Odoardo ci ha fatto riflettere: abbiamo capito che non bisogna darsi per vinti anche nelle situazioni più difficili, perché -come lui ci insegna- “nulla di quanto è dolore e sofferenza va perduto , ma tutto si trasforma in benedizione”. Alberto D’Onofrio II B

dal Mare giungono i Fratelli

odoardo FocHerini: una vita dedicata agli altri

13

arriva la stagione invernale...Io mi chiamo Alessandro, ho 13 anni e frequento la classe 3a. Il mio sport, ovvero quello che pratico, e lo sci. Ho iniziato a sciare a due anni e mezzo, con i miei genitori per poi passare a sei anni nella mia prima squadra agonistitca: A.S.M. Associazione Sportiva Merano. A otto anni sono passato ad uno sci club di Verona, Sci Club Edelweiss, che però non mi convinceva per la scarsita di impegno che trasmettevano agli sciatori. Allora sono passato allo Sci Club Drago, lo sci club che frequento attualmente; e che spero di poter frequentare ancora al lungo. Di questo sport mi piace molto perché se lo si vuole praticare bisogna avere voglia, se non si ha voglia si vedono i risultati. Per non parlare di quando lo speacker nomina il tuo nome come primo classificato. E tu esci dalla folla di gente che fa il tifo te e cerchi di salire sul podio ma avendo gli scarponi ti devi far aiutare... una volta salito perdi il trofeo e lo alzi con entrambe le mani e parte un urlo dalla tua squadra. Oppure al mattino presto quando il gatto delle nevi ha appena battuto la pista, la devi inaugurare con le lamine dei tuoi sci ti senti realizzato. Per quello ci sono anche lati negativi, ci vestiamo come pagliacci, ci alziamo alle sei di domenica al freddo e al gelo. Ma se tutte queste sofferenze, tutti questi sacrifici possono trasformare in regali... Io questi sacrifici li ho fatti, e sono arrivato primo di Verona dell’anno 2000 (il mio anno). Insomma uno sport che veramente consigliere, almeno, io mi sono innamorato! Sciare per me è come avere una ragazza, bella e simpatica, che non ti stanchi mai di vedere, anno dopo anno ti piace sempre di piu, non riesci a stare senza di lei. E quandi ci stai insieme e come essere a casa, una casa fredda gelida! Ma STUPENDA. Alessandro Zanotto IIIA

Sono Rebecca e ho praticato lo sci agonistico per tre anni. Innanzitutto l’agonismo mi ha insegnato ad amare lo sci e la montagna. Credo che la motivazione principale ad intraprendere uno sport agonistico non debba essere la ricerca dei risultati ad ogni costo, ma piuttosto la passione. La passione ti aiuta a sopportare anche gli aspetti meno piacevoli di uno sport, come ad esempio alzarsi presto la mattina, allenarsi anche con il cattivo tempo o rinunciare ad uscire nel fine settimana. L’agonismo mi ha insegnato l’importanza di essere costante negli allenamenti, la capacità e la volontà di superare momenti difficili, il rispetto delle regole e degli avversari. Inoltre, anche se lo sci è uno sport individuale, ho imparato a convivere con gli altri e a fare gruppo. Sicuramente l’agonismo mi ha aiutato ad essere più autonoma e a gestire meglio le emozioni, come ad esempio la tensione prima della partenza o la delusione dopo una gara andata male. Penso che lesperienza dell’agonismo mi abbia lasciato qualcosa di importante che mi servirà per tutta la vita: la fiducia in me stessa e nella mia capacità di affrontare con impegno le diverse sfide che la vita mi presenterà.

Rebecca Gugole IIIB

14

...Ma c’e’ cHi gioca a tennis o cHi nuota !!!Ciao, mi chiamo Francesco Pomari e sono un alunno di 3 media. Vorrei parlavi del Tennis che è lo sport che pratico e che è anche una parte di me . Mentre frequentavo la seconda elementare un istruttrice di tennis è venuta a presentare questo sport che io non avevo mai conosciuto prima. Ho partecipato alle lezioni di prova molto attivamente, l’insegnante lanciava la pallina e gli alunni dovevano colpirla con la racchetta che ci era stata messa a disposizione per provare. Le lezioni mi hanno divertito tantissimo e alla fine ho chiesto a miei genitori di iscrivermi alla SAT (scuola di addestramento del tennis). Mi risposero con un si e il sorriso mi si stampò sulle labbra. Ricordo il primo giorno di scuola tennis: scesi dalla macchina con la mia nuova racchettina da tennis che mia nonna mi aveva regalato ed entrai tutto felice nel campo tennis dove l’istruttrice mi stava aspettando insieme con gli altri bambini. Finita la lezione mi veniva da piangere perché volevo continuare a giocare! Il Tennis è proprio cosi : quando hai in mano la racchetta da tennis non riesci più farne a meno. Consiglio : provare sempre uno sport! Non si sa mai cosa può succedere! All’età di 9 anni partecipai alcuni tornei e vinsi il mio primo torneo; mi regalarono la coppa, ero felicissimo. Finalmente il mio sudore, la fatica, l’impegno negli allenamenti erano stati riconosciuti! Che soddisfazione che ho avuto. A seguire ho partecipato ai campionati a squadre, in cui grazie anche ai miei compagni di squadra, abbiamo ottenuto il titolo di finalisti UNDER 10 della regione Veneto. Questo smentisce che il tennis è uno sport individuale. Inoltre il tennis non è solo uno sport : infatti quest’estate ho partecipato a tornei in UK (Edgbaston), Austria e Slovenia. A questi tornei partecipano ragazzi provenienti da tutto il mondo. In UK ho giocato con un ragazzo delle Filippine. Ovviamente per parlare con lui e con i giudici arbitri dovevo usare la lingua inglese. La mia passione per lo sport mi ha fatto conoscere nuovi amici e anche mettere in pratica la lingua che studio a scuola. E’ una bellissima opportunità, provatela! Serve una tessera F.I.T., un bel po’ di allenamento, tanta passione e tanta voglia di divertirsi! Potrei andare avanti per ore a scrivere le mie esperienze sia positive che negative, ma dopo tanti anni di gioco che pratico ormai a livelli agonistici, dal cuore mi viene spontaneo dirvi che come in tutti gli sport, in particolare nel tennis essere onesti con gli avversari e con se stessi, rimanere sempre umili e non pensare di essere superiori all’ avversario sono le chiavi per avere grandi soddisfazioni. Le partite sono episodi, si vincono e si perdono, l’attaccamento a questo sport rimane sempre! Una grande campionessa di tennis STEFANIE GRAF scrive: “La cosa più bella del tennis è che c’è sempre il giorno dopo. Se le cose non sono andate bene oggi, avrai sempre una possibilità domani. Nella vita non è sempre così…” Praticare delle lezioni di prova è gratuito, cogliete l’occasione, provate….. parola di FRANCESCO POMARI! III A

Pratico nuoto da nove anni, all’inizio, quando avevo appena iniziato, non mi piaceva molto, poi però con il passare degli anni mi sono appassionata sempre di più e oggi è il mio sport preferito. Lo pratico a livello agonistico e negli allenamenti cerco di dare il massimo. Devo proprio ammettere che è uno sport divertente e credo che continuerò a praticarlo. Ilaria Bontempo III A

15

Joyeux Noël - Una Verità Dimenticata Dalla Storia

Cast: Diane Kruger, Guillaume Canet, Gary Lewis, Dany Boon, Alex Ferns, Steven Robertson, Lucas Belvaux , Ian Richardson, Frank Witter

Regia: Christian Carion - Sceneggiatura: Christian Carion - Durata: 115 minuti - Genere: Guerra, Commedia - Trama: Francia, Belgio, Germania, Gran Bretagna 2005

Il film è ispirato ad un fatto realmente accaduto: ci racconta una vera e propria ‘favola di Natale’. Sul fronte della I Guerra Mondiale nella notte di Natale del 1914, i soldati accampati dietro le trincee francesi, scozzesi e tedesche, improvvisamente decidono di deporre le armi e di scambiarsi auguri, sigarette, cioccolata e calorose strette di mano. Questo avvenimento sconvolgerà le vite di quattro personaggi : un pastore scozzese, un tenente francese, un tenore tedesco e una soprano danese… Queste persone saranno coinvolte in una serie di fatti che li unirà in una amicizia particolare. Capiranno che tutti loro, soldati compresi, sono uguali, pur essendo di nazioni diverse. Durante la Vigilia di Natale gli scozzesi iniziano a suonare la cornamusa. I tedeschi, stupiti, intervengono con un canto natalizio. Il tenore tedesco uscirà dalla trincea con un pinetto in mano e si incamminerà verso le postazioni nemiche. I vari soldati si accodano e decidono che, per una notte, la guerra sarebbe cessata. Nei giorni seguenti avranno difficoltà a riprendere la loro routine giornaliera di guerra, non vogliono ascoltare i generali, nè sparare al “nemico” con cui hanno trascorso un Natale così drammatico ma per qualche istante anche incredibilmente speciale. Voto: **** su 5. Rebecca, Chiara P.

E’ NATALE

E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano

E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro

E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società

E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale

E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza

E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri

Madre Teresa di CalcuttaBUON NATALEE

BUONE FESTE

recensione