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VI ANNUNCIO UNAGRANDE GIOIA

(Lc 2,10)

SUSSIDIO PER LA PREGHIERA PERSONALE

DI ADOLESCENTI E GIOVANI

AVVENTO 2017

«Avvento» vuol dire camminare verso, andare

vicino a qualcosa... L' Avvento è un tempo che

ci mette per strada. Come l'uomo del salmo,

scopriamo di avere «sentieri nel cuore», disegnati

da Dio per ciascuno di noi, e lungo questi sentieri

ci facciamo pellegrini attenti al mistero nascosto

nelle vicende feriali, alle promesse di bene che Dio

ci invia incaricando i Suoi angeli di sussurrare il

grande annuncio tra i rumori di ogni giorno. Sta a

noi riconoscere in mezzo alle voci familiari quella

che ci offre la pienezza di vita che è il Vangelo,

quella che ci annuncia una «grande gioia» (cfr Lc

2,10). Mentre camminiamo ci esercitiamo anche

ad attendere; mentre andiamo incontro al Dio

che viene, silenzioso e nascosto, alleniamo gli

occhi dell'anima per poterlo scorgere.

Questo libretto vuole essere un aiuto lungo la

via. Per ogni giorno si può trovare la Parola di

Dio e un breve commento per poterla gustare.

Vengono poi suggeriti una preghiera quotidiana

e un impegno che aiuta a mantenere il cammino

concreto e fedele alla vita.

Buon cammino!

COMMENTO

LEGENDA

LA PAROLA DI DIOUn piccolo brano

tratto dal Vangelo

del giorno, per

metterci in ascolto.

Qualche parola di

riflessione, per aiutarci

ad approfondire quanto

abbiamo ascoltato.

IMPEGNO

PREGHIERA

Un suggerimento

per entrare in

dialogo semplice e

sincero con il Padre.

Un piccolo impegno

perché quanto

ascoltato diventi vita!

Una Bibbia DA LEGGERELa Bibbia Smart è di carta: hai tra le mani un libro, anzi, una biblioteca.

In queste pagine, ti confronterai con la guerra e la pace, con l’amore e

la violenza, con la menzogna e la verità e, soprattutto, con la tua vita!

Una Bibbia DA VIVERELa Bibbia Smart viene accompagnata con quaderno e matita, per

sottolineare ciò che più ti colpisce e annotare riflessioni e preghiere

che ti nascono nel cuore.

Una Bibbia DA PERSONALIZZAREQuesta Bibbia ti invita a lasciare le tue tracce. Più segnerai le pagine

e più porteranno il ricordo che ci sei passato. Nella pagina iniziale,

potrai scrivere il tuo versetto “infuocato”, quel passo biblico che ti ha

cambiato la vita, che racconta qualcosa di te e del tuo rapporto con

Dio, quelle parole che accendono un fuoco nel tuo cuore.

Una Bibbia DA SPORCAREÈ una Bibbia pratica e leggera. Non è da lasciare sullo scaffale, ma da

portare con te, da usare e da vivere.

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Una Bibbia DA ARRICCHIREI contenuti multimediali della Bibbia Smart sono in continuo aggior-

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In questo Avvento, Bibbia Smart può diventare, insieme al sussidio di

preghiera, uno strumento prezioso per avvicinarti giorno dopo giorno

al Signore che viene e che nasce per ciascuno di noi!

PRENDEREL’INIZIATIVA

1aSettimana di Avvento

DOMENICA

DICEMBRE

03

Siamo piccoli e impotenti dinanzi al grande

mistero della vita; le vicende, le relazioni, gli

imprevisti, i dolori, le gioie che viviamo ci

rivelano di esser parte di una storia che ci

supera abbondantemente e che non possiamo

dominare con le nostre sole forze.

Questo è tempo per iniziare... non a cambiare la

nostra vita, ma a metterci in cammino incontro

a Cristo, con il cuore confidente del centurione,

con gli occhi semplici dei piccoli, con la fede di

Maria, offrendo il poco della nostra vita a Colui

che può fare nuove tutte le cose! «Tutto ciò

che da Cristo è assunto, è salvato!» (Atanasio).

È Cristo il culmine della libertà e solo in Lui

saremo veramente liberi!

33«Fate attenzione, vegliate,

perché non sapete quando

è il momento.34È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato

la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo

compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque:

voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o

a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che,

giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.37Quello che

dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!»

dal Vangelo secondoMarco (13,33-37)

«AAA cercasi portiere. Sveglio, attento, accogliente».

Sembra un annuncio di lavoro il vangelo di oggi. Gesù

cerca un “portiere” per la casa della Sua Chiesa. Cer-

ca gente sveglia, che sappia distinguere al volo chi

far entrare in casa e cosa lasciar fuori. Il Signore

desidera uomini e donne capaci di aprire la porta del

loro cuore a Lui stesso, presente in chi ti chiede ospitali-

tà, un sorriso, un po’ di fiducia… ma anche in chi ti porta un

messaggio “scomodo” perché libero e vero. Non ti fissa un “ap-

puntamento” ma ti chiede la disponibilità a ospitarlo in qualsiasi

momento. Che ne dici della Sua “offerta di lavoro”?

VEGLIATE!

COMMENTO

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO - S. Francesco SaverioIs 63,16b-17.19b; 64,2-7; Sal 79; 1Cor 1,3-9; Mc 13,33-37

Spirito Santo,che riempivi di luce i profeti

e accendevi paroledi fuoco sulla loro bocca,

torna a parlarci conaccenti di speranza.

Dissipa le nostre paure,togli i sigilli dalle nostre labbra,

introduci nelle nostre vene il rigettoper ogni nostro compromesso.

Spalanca i cancellettidei nostri cenacoli

e in ogni uomo di buona volontà facci scorgere le orme

del Tuo passaggio.

(don Tonino Bello)

PRIMA SETTIMANA - PRENDERE L’INIZIATIVA

PREGHIERA

DOMENICA

DICEMBRE

03

IMPEGNOScrivi il tuo impegno del giorno

5Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: 6«Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». 7Gli disse: «Verrò e lo guarirò». 8Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: «Va’!», ed egli va; e a un altro: «Vieni!», ed egli viene; e al mio servo: «Fa’ questo!», ed egli lo fa». 10Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!».

dal Vangelo secondoMatteo (8,5-10)

«Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola…»

Stupendo! Contemplare la figura del centurione è per noi motivo di crescita. Persino Gesù «ascoltandolo si meravigliò», riconoscendolo come un gigante

nella fede. Il Signore ha imparato dall’umanità di tante persone che ha incontrato, lungi dall’essere il più grande

“super eroe” della storia! Se vuoi crescere nell’Amore, guarda alla fede dei “centurioni” che hai accanto: hanno qualcosa di

importante da insegnarti!

UNA FEDECOSÌGRANDE

COMMENTO

S. Giovanni Damasceno - Is 2,1-5; Sal 121; Mt 8,5-11

04

Ti adoro, mio Dio, unica vera luce. Come restare lontani da Te? Tu che sei la luce degli angeli, sei anche l’unica luce dell’anima mia. Senza di Te, mi trovo nella più profonda oscurità, paragonabile all’inferno. Posso solo pregarti di restare. Nel mio sconforto e nella mia tristezza... È di Te che ho bisogno.

(B.J.H. Newman, Maturità cristiana)

Mi riconosco bisognoso dell’Amore di Dio.Individuo il versetto della Parola che piùmi ha colpito e lo ripeto per custodirlo

nel cuore.

IMPEGNO

PREGHIERA


L U N E D Ì

DICEMBRE

21In quella stessa ora Gesù

esultò di gioia nello Spirito

Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della

terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e

le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso

nella tua benevolenza.22Tutto è stato dato a me dal

Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre,

né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio

vorrà rivelarlo».

dal Vangelo secondoLuca (10,21-22)

In questo brano il Signore è come se ti dicesse:

«Guarda che io mi rivelo a TE, così come sei, con

le tue fragilità e le tue potenzialità! Non farti tanti

problemi come fanno i sapienti; sii te stesso, FIDATI e

lasciati guidare perché a me vai bene così!». Lui ti ama e

gioisce per quello che sei, più di quanto tu possa immagina-

re. Non si preoccupa se preghi, ti confessi o vai a Messa; Lui

guarda dentro il tuo cuore e ti chiede di fare una scelta corag-

giosa: quella di seguirlo.

LE HAIRIVELATE AI PICCOLI

COMMENTO

S. Saba - Is 11,1-10; Sal 71; Lc 10,21-24

05

Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l’anima mia.

Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio! Se volessi contarli, sono più della sabbia. Mi risveglio e sono ancora con te.

Lodo e ringrazio il Padre per una cosa bella avvenuta in questa giornata.

IMPEGNO

PREGHIERA


Salmo 138, 14.17-18

M A R T E D Ì

DICEMBRE

32Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sen-to compassione per la fol-la. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». 33E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». 34Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pe-sciolini». 35Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, 36prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. 37Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i

pezzi avanzati: sette sporte piene.


Gesù chiama i discepoli. Ha compassione della gente che non ha nulla da mangiare. Secondo i discepoli, la solu-

zione deve venire da fuori: «Dove trovare pane per tanta gente?» Secondo Gesù invece la soluzione deve venire dalla gente: quanti pani avete? Sette

e qualche pesciolino. Con questi pochi pani e pesci Gesù sazia la fame di tutti, e non si esauriscono. Se

oggi la gente condividesse ciò che ha, non ci sarebbe fame nel mondo. Avanzerebbero molte cose! Un altro mon-

do è veramente possibile!

QUANTI PANIAVETE?

COMMENTO

S. Nicola - Is 25,6-10a; Sal 22; Mt 15,29-37

06

Dio grande e misericordioso, prepara con la Tua potenza il nostro cuore a incontrare

il Cristo che viene, perché ci trovi degni di partecipare al

banchetto della vita e ci serva Egli stesso nel Suo avvento glorioso.

Mi impegno a rinunciare a qualcosa di superfluo pensando a quei giovani che in

questo momento stanno soffrendo e sono lontani dai propri affetti.

IMPEGNO

PREGHIERA


MERCOLEDÌ

DICEMBRE

24Perciò chiunque ascolta

queste mie parole e le met-

te in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha

costruito la sua casa sulla roccia.25Cadde la piog-

gia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si

abbatterono su quella casa, ma essa non

cadde, perché era fondata sulla roccia.


Oggi il Signore ci richiama a due aspetti essenziali

per la vita di un cristiano: coerenza e speranza. Co-

erenza tra il dire e il fare, tra quello che professiamo a

parole e quello che viviamo tutti i giorni nella quotidiani-

tà dello studio, lavoro, sport. Coerenza che deriva dalla Speranza

nel Signore, da un coinvolgimento vivo con Lui che ci salva da

tutte le nostre paure e fatiche quotidiane. Non perdiamo la spe-

ranza: Lui è con noi sempre!!

LA CASA SULLA ROCCIA

COMMENTO

S. Ambrogio - Is 26,1-6; Sal 117; Mt 7,21.24-27

07

Spirito Santo fai Tu,prendi Tu il comando:se mi guidi Tunon sarò deluso.

Dammi la mano e faròquello che mi chiedi:resterò con Te edavrò la pace.

Ripeto più volte al giorno le parole delSalmo 7: «La mia difesa è nel Signore»

IMPEGNO

PREGHIERA


G I O V E D Ì

DICEMBRE

COMMENTO

26Al sesto mese, l’angelo

Gabriele fu mandato da Dio

in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27a una vergine, pro-

messa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.

La vergine si chiamava Maria.28Entrando da lei, disse: «Rallegrati,

piena di grazia: il Signore è con te». 29A queste parole ella fu molto

turbata e si domandava che senso avesse un saluto come que-

sto.30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato gra-

zia presso Dio.31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo

chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissi-

mo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà

per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». 34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non

conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà

su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Per-

ciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed

ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito an-

ch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta ste-

rile:37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva

del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si

allontanò da lei.


LA RICETTA PER LAFELICITÀ

IMMACOLATA CONCEZIONE B.V. MARIAGn 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38

08

«La potenza dell’Altissimo ti coprirà, ma non cercare la grandezza per te in questo, per-

ché Grande sarà Colui che tu farai nascere in te». Che paradosso magnifico, che segreto prezio-so: la nostra vocazione, quello a cui ci chiama Dio, la ricetta per la felicità è l’essere strumenti di Cri-sto! Se mi disinteresso del mio successo, mi met-to serenamente nelle Sue mani, Lui allora penserà a tutto, e senza accorgermene avrò fatto nasce-re Cristo nel cuore e la mia vita sarà un successo.

Signore aiutaci a prendere corag-gio, aiutaci a fare il piccolo passo

verso Te che ci chiedi di fare oggi, nul-la più. Con semplicità e gioia.

Ascolto col cuore quel «non temere» che Dio mi dice e lo porto con me, ripetendomelo

e custodendolo tutto il giorno e tutta la notte.

COMMENTO

IMPEGNO

PREGHIERA


V E N E R D Ì

DICEMBRE

IMMACOLATA CONCEZIONE B.V. MARIAGn 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38

35Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro

sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni

malattia e ogni infermità. 36Vedendo le folle, ne sentì compassione,

perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.

dal Vangelo secondo Matteo (9,35-36)

Tutti abbiamo sperimentato la fatica del vivere,

forse anche a noi è capitato qualche volta di essere

come le folle: stanche e sfinite. Eppure Gesù non è ri-

masto indifferente, non ha guardato dall’altra parte ma si

è commosso e ha sentito compassione. Dio ha scelto di entrare

nel mondo, di farsi uomo fino a dare la vita per noi. Poteva ac-

contentarsi di salvare l’umanità con il solo pensiero, bastava una

parola, invece ci ha mandato Suo Figlio perché potessimo fare

esperienza del Suo amore misericordioso.

NE SENTÌCOMPASSIONE

COMMENTO

S. Procolo - Is 30,19-21.23-26; Sal 146; Mt 9,35-10,1.6-8

09

Padre Ti ringrazioper il misterodell’incarnazione,perché per amorehai scelto di entrarenella storia e di donarciTuo Figlio per lanostra salvezza.

Oggi mi prendo del tempo per andare a trovare una persona che sta attraversando un momento di grande fatica e difficoltà.

IMPEGNO

PREGHIERA


S A B A T O

DICEMBRE

COMMENTO

«Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battez-zerà in Spirito Santo» (Mc 1,8).Il Battesimo ha cambiato per sempre la nostra storia: il nostro uomo vecchio è morto e ci siamo rivestiti di una veste di gloria, che niente e nes-suno potrà mai più sottrarci. Abbiamo ricevuto la vita di Dio, siamo figli nel Figlio, e questa vita non possiamo trattenerla. Tutto è stato creato per servire l’uomo, ma l’uomo ha il dovere di prendersi cura di ogni cosa creata, di comunicare la grazia al mondo; ogni cristiano sente la sua re-sponsabilità verso il mondo visibile, che egli deve santificare, creare, umanizzare, cristificare. Il cristianesimo non è solo fede in Dio, ma fede nell’uomo, nella possibile realizzazione del divino nell’uomo. È la nascita di Dio nell’uomo e dell’uo-mo in Dio.Domandiamo la grazia di vivere pienamente la nostra vocazione di cristiani.

COINVOLGERSI

10DOMENICA

DICEMBRE


1 Inizio del vangelo di Gesù,Cristo, Figlio di Dio. 2Come sta scritto nelprofeta Isaia:Ecco, dinanzi a te iomando il mio messaggero:egli preparerà la tua via.3Voce di uno che grida nel deserto:Preparate la via del Signore,raddrizzate i suoi sentieri,4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un batte-simo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».


Un inizio potente e acclamativo. Otto versetti per prepararti alla fi-gura che ha cambiato totalmente la storia. Nel mezzo: Gio-

vanni, persona umile che ha un altissimo incarico: pre-parare la via a Colui che può cambiare la vita delle

persone. Gesù non può fare tutto da solo. Il Signore ha un urgente bisogno di te. Ha bisogno del tuo carattere, parole e sorrisi, e, come per Giovanni,

ha la necessità che tu Gli prepari una via nel quoti-diano, per arrivare alle persone più vicine a te. Tu sei

indispensabile: Cristo, il Figlio di Dio, ha bisogno di te.

TU SEIINDISPENSABILE!

COMMENTO

SECONDA DOMENICA DI AVVENTO - Beata Vergine Maria di LoretoIs 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8

A Te la lode, o Cristo Figlio di Dio,

perché mi hai affidato questo grande compito:

essere operaio nellaTua messe abbondante.

Ti domando forza,serenità e coraggio,

Ti chiedo il donodello Spirito Santo,

per poter esseresempre più via

che porta a Te ealla Tua salvezza.

Amen.

IMPEGNO

PREGHIERA

SECONDA SETTIMANA - COINVOLGERSI

10DOMENICA

DICEMBRE

Scrivi il tuo impegno del giorno

OGGI ABBIAMO VISTO COSEPRODIGIOSE!

S. Damaso - Is 35,1-10; Sal 84; Lc 5,17-26

18Ed ecco, alcuni uomini, por-tando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di far-lo entrare e di metterlo davanti a lui. 19Non trovando da quale par-te farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. 20Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati».24Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te - disse al para-litico -: alzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». 25Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. 26Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

dal Vangelo secondoLuca (5,18-20.24-26)

Accade anche a noi qualche volta di sentirci paraliz-zati. Possono essere tante le cose che ci paraliz-

zano: un insuccesso, un fallimento, un litigio… Ci sentiamo anche noi adagiati sul nostro lettuc-

cio a causa di tutti i nostri fallimenti. Se però ci presentiamo a Gesù Egli ci potrà guarire. Il perdo-

no divino ci purifica e ci dona una vita nuova. Gesù ci invita a far memoria del nostro passato («Prendi il tuo

lettuccio, ricordati com’eri prima che ti guarissi»), per tene-re vivo in noi il dono di grazia che riceviamo nel Suo perdono.

COMMENTO

Signore Gesù,Ti chiedo di sperimentare oggi il dono dellaTua misericordia.

Guardami, così come sono, e risana le fe-rite del mio cuore e del mio spirito. Dona-mi il Tuo Santo Spirito affinché sblocchi le paralisi della mia vita e fa’ che possa camminare con l’energia che scaturisce dall’incontro con Te.

Scelgo in questa settimana un momento per accostarmi al

sacramento della confessione.

IMPEGNO

PREGHIERA


11L U N E D Ì

DICEMBRE

NON FERMARTI, CONTINUAA CERCARE!

B.V. Maria di Guadalupe - Is 40,1-11; Sal 95; Mt 18,12-14

12«Che cosa vi pare? Se un

uomo ha cento pecore e una di

loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a

cercare quella che si è smarrita? 13In verità io vi dico: se riesce a

trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che

non si erano smarrite. 14Così è volontà del Padre vostro che è nei

cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».


«Che cosa vi pare?... » Faresti anche

tu così? Lasceresti novantanove amici

per salvare il centesimo? Sarebbe da

folli lasciare tutti per uno soltanto, eppure

l’amore folle di Dio Lo spinge a salvare tutti,

tant’è che ha sacrificato Suo figlio per il bene di

tutti noi.

COMMENTO

O Signore,

che hai portato

il lieto annunzio

del Salvatore

in ogni angolo

della terra, infondi

nei cuori di ognuno di noi

una sincera accoglienza

per l’avvento del Suo Natale.

Oggi cerco di avere maggior attenzione per chi è svantag-

giato, facendo un gesto concreto di accoglienza.

IMPEGNO

PREGHIERA


12M A R T E D Ì

DICEMBRE

VENITE!

S. Lucia - Is 40,25-31; Sal 102; Mt 11,28-30

28«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò

ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che

sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il

mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

dal Vangelo secondo Matteo (11,28-30 )

Ricordo che da bambino il giorno di S. Lucia

era quasi più importante del compleanno. At-

tesa, fascino e timore erano ingredienti decisivi

per rendere speciale quella giornata. Eppure poteva

non bastare, perché il contesto resta sterile se nel cuore

di quel bambino non ci fosse il desiderio di incontrare S. L u c i a

e scartare i regali con mamma e papà. Quest’immagine può essere

un’icona di vita per accostarsi alla Parola di oggi. Dio desidera so-

stenere i nostri pesi e asciugare le nostre lacrime. Così ogni giorno,

a ciascuno, allunga la Sua mano; ma questo potrebbe non bastare.

Serve il coraggio di allungare la nostra mano per incontrarlo. «Ve-

nite»: la relazione è tale se ognuno si affida.

Prendi, Signore, accetta tutta la mia li-bertà, la mia memoria, il mio intelletto, tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e

possiedo. Tu mi hai dato tutte queste cose, a Te, o Signore, le restituisco; sono tutte Tue, disponine secondo

la Tua volontà. Dammi il Tuo amore e la Tua grazia, queste sole, mi bastano.

(Sant’Ignazio di Loyola)

Mi prendo del tempo, un momento della mia quotidianità, per stare

con la mia famiglia.

IMPEGNO

PREGHIERA


13MERCOLEDÌ

DICEMBRE

LUIPRIMADI TE

S. Giovanni della Croce - Is 41,13-20; Sal 144; Mt 11,11-15

12«Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli

subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono».

dal Vangelo secondoMatteo (11,12)

«Il Regno dei cieli subisce violenza».

Grandi studiosi hanno inteso positivamente questo

versetto: per accogliere il Regno nella propria vita

occorre forza! Altri lo hanno interpretato negativamente: se

cammini verso il Regno andrai incontro alla violenza di perse-

cutori… In entrambi i casi Gesù indica chiaramente una cosa:

se desideri la vita piena, il Regno di Dio, devi mettere in con-

to della fatica. Ma a ricordarcelo è proprio Colui che ci sarà

sempre vicino per affrontarla, perché Lui l’ha fatto per primo.

COMMENTO

Il Signore Dioè la mia forza,

egli rende i miei piedicome quelli delle cerve

e sulle alturemi fa camminare.

(Ab 3,19)

Provo a condividere, con qualcuno da cui mi sento voluto bene, una fatica

che sto vivendo.

IMPEGNO

PREGHIERA


14G I O V E D Ì

DICEMBRE

INDIFFERENTI?

B. Carlo Steeb - Is 48,17-19; Sal 1; Mt 11,16-19

16«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:17«Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!».18È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: «È indemoniato». 19È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: «Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori». Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».


La generazione di Gesù, come quella di oggi, non si lascia toccare da una proposta diversa, giudicando

tutto dal proprio punto di vista, che esclude Dio. Pertanto essa, nell’agire del Battista e perfino di Gesù, non ne vedeva i segni! Papa France-

sco scrive: «La prima forma d’indifferenza nel-la società umana è quella verso Dio, dalla quale

scaturisce anche l’indifferenza verso il prossimo e verso il creato». Come i ragazzi del brano evangelico,

siamo indifferenti al pianto e alla gioia?!?

COMMENTO

Signore, concedimi, per intercessione del beato Car-lo Steeb, di accogliere la Tua misericordia e di donarla a quanti incontrerò nel cammino della mia giorna-ta e di ogni giorno della mia vita, per sa-nare, nei modi che solo Tu conosci, i mali dello spirito e del corpo che li affliggono.

Individuo una persona che avrebbe bisogno di un mio gesto di misericor-

dia e prego Dio affinché mi consenta di compierlo con amore.

IMPEGNO

PREGHIERA


15V E N E R D Ì

DICEMBRE

ALLA RICERCADI TE/DELLAFELICITÀ

S. Adelaide - Sir 48,1-4.9-11; Sal 79; Mt 17,10-13

10Allora i discepoli gli doman-

darono: «Perché dunque gli

scribi dicono che prima deve venire Elia?». 11Ed egli rispose: «Sì,

verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. 12Ma io vi dico: Elia è già venuto e

non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che han-

no voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera

loro». 13Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Gio-

vanni il Battista.


Chi è Elia? Per Israele è un profeta che deve ritornare per annun-

ciare la venuta del Messia. Un segno grande e atteso. Anche noi

cerchiamo grandi segni che ci dicano dov’è Dio e nel

nostro cuore si agita quel desiderio, che ci spinge

a cercare sempre di più una risposta. I discepoli,

come noi, si interrogano e Gesù apre loro gli

occhi: Elia è già venuto, ma non lo hanno ri-

conosciuto. Anche oggi Gesù ci invita a vederlo

nei segni che il nostro cuore riconosce come fatti di

amore autentico.

COMMENTO

Signore Gesù, che vieni a cercarci, aiutaci a cercarti senza stancarci,

perché questa ricercarende autentica la nostra vita.

Tu, che sei Amore,donaci di riconoscertiogni giorno presente,

specialmente nella Messa, quando spezzi la Tua Vita

per donarti a noi.

Ringrazio Dio per le persone che mi vogliono bene e che mi ha donato di incontrare oggi.

IMPEGNO

PREGHIERA


16S A B A T O

DICEMBRE

ACCOMPAGNAREDi solito questa settimana si apre con la genealogia di Matteo (Mt 1,1-17) che ci dice: non siamo soli, non siamo meteore. L‘evangelista snoda un elenco in cui a personaggi noti si alternano nomi di cui non cono-sciamo la storia, ma che la storia, quella della salvez-za, l’hanno realizzata assieme ai grandi eroi. Santi e peccatori, trasparenti e ambigui, generosi e meschini. A volte l’uno, a volte l’altro: così siamo noi. In questa umanità capace di slanci e di crolli, c’è la nostra storia: con Dio e con gli uomini, con noi stessi. Il Signore non aspetta il giorno, il momento perfetto per visitarci: è oggi che viene! Sentire il passo di chi ci sta accanto, riconoscere la fatica o l’entusiasmo di chi ci segue e precede, riconoscere che Dio è fedele alla Sua pro-messa – «il Signore è con te» (Lc 1,28) - e come Lui, saper dire a chi ha paura: “Ci sono”.

17DOMENICA

DICEMBRE


TESTIMONIDELLA LUCE

TERZA DOMENICA DI AVVENTO - S. Modesto, S. Giovanni di MathaIs 61,1-2.10-11; Lc 1,46-50.53-54; 1Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28

6Venne un uomo

mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.19Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviaro-

no da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu chi sei?». 20Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». 21Al-

lora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», dis-

se. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. 22 Gli dissero allora: «Chi sei?

Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato.

Che cosa dici di te stesso?». 23Rispose:

«Io sono voce di uno che grida nel deserto:Rendete diritta la via del Signore,

come disse il profeta Isaia». 24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25Essi lo inter-

rogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il

Cristo, né Elia, né il profeta?». 26Giovanni rispose loro: «Io battezzo

nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27colui

che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del

sandalo». 28Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove

Giovanni stava battezzando.

dal Vangelo secondoGiovanni (1,6-8.19-28)

COMMENTO

IMPEGNO

PREGHIERA

TERZA SETTIMANA - ACCOMPAGNARE

Il Signore ci vuole nella gioia, nella pace e nell’amore! Questa domenica siamo chia-mati ad accogliere la luce e la gioia del Si-gnore e a portarla a tutti. Imitando il Bat-tista, possiamo anche noi indicare Chi è la via che porta alla felicità. Non siamo noi i portatori della verità; ma possiamo diven-tarne testimoni, perché essa giunga agli al-tri. Anche fossimo una voce che grida nel deserto, sappiamo che il deserto fiorirà!

Signore Gesù, rendimi testimone autentico del Tuo Vangelo. Donami la vera gioia, che mi deriva dal conoscerti e testimo-niarti. Rendimi strumento del Tuo amore, insegnami a renderti lode per ogni momento della mia vita, affinché possa conta-minare il mondo col Tuo amore.

17DOMENICA

DICEMBRE


NON TEMERE

S. Malachia - Ger 23,5-8; Sal 71; Mt 1,18-24

20Mentre però stava conside-

rando queste cose, ecco, gli ap-

parve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio

di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il

bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà

alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo

popolo dai suoi peccati».24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordi-

nato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

dal Vangelo secondoMatteo (1,20-21.24)

Di fronte ad una chiamata così grande e, per

ovvi motivi, umanamente incomprensibile e

sconvolgente, Giuseppe decide liberamente di

affidarsi e fare la volontà del Signore: la sua fede

è più grande della sua paura! Anche a noi il Signore

offre una chiamata che quasi sempre sconvolge i nostri

progetti umani, sta a noi scegliere se scappare e rifiutarla op-

pure fare nostre le parole dell’angelo che ci dice «non teme-

re» e accoglierla con fede.

COMMENTO

Signore Gesù,chi si abbandona a Tenon può restare deluso.A Te, che ci chiamiad essere felici, affidiamole nostre incertezze e paure.Sostienici, confortaci eincoraggiaci nelle provedi ogni giorno. Aiutaci a seguire l’esempiodi San Giuseppe e ad affidarcialla Tua Volontà. Amen.

Oggi mi impegno a riconoscere e ad offrire al Signore le mie paure e i miei dubbi.

IMPEGNO

PREGHIERA


18L U N E D Ì

DICEMBRE

COMMENTO

COME POTRÒCONOSCEREQUESTO?

S. Anastasio - Gdc 13,2-7.24-25a; Sal 70; Lc 1,5-25

13Ma l’angelo gli disse: «Non te-

mere, Zaccaria, la tua preghiera

è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo

chiamerai Giovanni. 18Zaccaria disse all’angelo: «Come potrò mai

conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli

anni». 19L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a

Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto an-

nuncio. 20Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno

in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie

parole, che si compiranno a loro tempo».

dal Vangelo secondoLuca (1,13.18-20)

Non pensiamo mai a quante parole sprechiamo

in una giornata! L’angelo nel togliere la parola

a Zaccaria gli dà un’occasione, gli impedisce di

dire parole inutili al dono che Dio gli sta offrendo.

Il fare silenzio è il primo passo per entrare in profon-

dità, soprattutto nelle parti più ferite del nostro cuore,

che ci fanno più male. Nel silenzio non troviamo solo quello

che ci fa soffrire, ma possiamo anche metterci in ascolto di

Dio, e forse come Zaccaria potremmo vedere i doni che ci dà.

COMMENTO

Signore, Zaccaria una volta riacquistata

la parola inizia a cantare dicendo:

«Benedetto il Signore Dio di Israele».

Aiutami, quando sono pieno di fatiche,

a saper fare silenzio, a mettermi in

preghiera, a saperti ascoltare.

In questa giornata provo a contare le parole che spreco, se sono un super uti-lizzatore di social provo a non mettere alcun post/tweet.

IMPEGNO

PREGHIERA


19M A R T E D Ì

DICEMBRE

COMMENTO

NULLA ÈIMPOSSIBILEA DIO

S. Liberale - Is 7,10-14; Sal 23; Lc 1,26-38

26Al sesto mese, l’angelo Ga-

briele fu mandato da Dio in una

città della Galilea, chiamata Nazaret, 27a una vergine, promessa sposa

di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si

chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia:

il Signore è con te».29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso

avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Ma-

ria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un fi-

glio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chia-

mato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo

padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno

non avrà fine».34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non co-

nosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su

di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò

colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco,

Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa

un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla

è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore:

avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.


Donaci, Padre, un cuore docile alla voce dello Spirito, che sa farsi grembo per

accogliere la Tua parola e generarla attraverso la testimonianza di una

vita capace di farsi dono, perché con-quistata dal Volto del Tuo Figlio che viene fra noi.

Prego la Madonna di intercedereper una grazia particolarmente importante

in questo momento della mia vita.

IMPEGNO

PREGHIERA


È bellissimo scorrere le parole del brano di Vangelo e immaginare Dio Padre che scru-

ta la terra. Come con una lente, ingrandisce lentamente il paesaggio. Ecco la Galilea, Naza-

reth. L’occhio dell’innamorato cerca la Sua amata, e infine, eccola! Maria, l’Immacolata. Lei oggi ci domanda di invo-care lo stesso Spirito che ha reso fecondo il suo grembo, perché possiamo fare esperienza che, in Gesù, la nostra grande doman-da di senso trova una risposta sproporzionatamente più grande, che solo Dio Padre può dare: perché nulla è impossibile a Dio!

COMMENTO

20MERCOLEDÌ

DICEMBRE

CHE TU SIABENEDETTA!

S. Pietro Canisio - Ct 2,8-14 opp. Sof 3,14-17; Sal 32; Lc 1,39-45

39In quei giorni Maria si alzò e

andò in fretta verso la regione

montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria,

salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria,

il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spi-

rito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne

e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la

madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto

è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio

grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò

che il Signore le ha detto».


Maria dopo l’Annunciazione è investita da una gioia im-

mensa, una pienezza ed un entusiasmo che la porta-

no ad alzarsi per andare in fretta da Elisabetta. En-

trambe stanno sperimentando la grandezza e

la misericordia di Dio. Appena si vedono sono

colmate dalla dolce presenza dello Spirito San-

to ed Elisabetta accoglie e riconosce Maria “madre

del suo Signore” e “beata”.

COMMENTO

Aiutami Madre a dire sì,ad accogliere e sperimentarequella Presenza che tu hai sperimentato.

Aiutami a correre incontro agli amici,a condividerla con loro e araccontare ciò che di bello mi accade.

Aiutami a lasciar entraretuo Figlio nelle mie relazioni,perché le ricolmi di Spirito Santo.

Oggi mi impegno ad incontrare un amico, a condividere con lui qualcosa di importante

e bello che mi sta accadendo.

IMPEGNO

PREGHIERA


21G I O V E D Ì

DICEMBRE

UMILI PERAMARE

S. Francesca Saverio Cabrini - 1Sam 1,24-28; 1Sam 2,1.4-8; Lc 1,46-55

46Allora Maria disse: «L’anima mia magnificail Signore 47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.49Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotentee Santo è il suo nome;50di generazione in generazione la sua misericordiaper quelli che lo temono.51Ha spiegato la potenza del suo braccio,ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;52ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili;53ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato i ricchi a mani vuote».


Questa preghiera meravigliosa di lode e di ringraziamento sgorga dal cuore della Vergine Maria, come l’acqua

limpida sgorga dalla fonte. Riconoscersi prescelta da Dio è frutto della misericordia e dell’infinita bontà

del Signore, che si è chinato su di lei. L’umiltà è considerata da alcuni un segno di debolezza,

ma solo un cuore umile sa amare Gesù e i fratelli, perché ci aiuta a guardare noi stessi e gli altri con gli

occhi di Dio.

COMMENTO

Maria, madre di Gesù, dammi il tuo cuore, così bello, così puro, così immacolato, così pieno d’amore e umiltà: rendimi capace di ricevere Gesù nel pane della vita, amarlo come Lo amasti e servirlo sotto le povere spoglie del più povero tra i poveri. Amen.

(Santa Teresa di Calcutta)

Per accogliere bene Gesù che sta per nascere trovo il tempo per fare una buona

Confessione.

IMPEGNO

PREGHIERA


22V E N E R D Ì

DICEMBRE

OGNUNOÈ GRAZIA

S. Giovanni da Kety - Ml 3,1-4.23-24; Sal 24; Lc 1,57-66

57Per Elisabetta intanto si com-

pì il tempo del parto e diede alla

luce un figlio. 58I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva ma-

nifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.59Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e voleva-

no chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. 60Ma sua madre

intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 62Allora domandavano con

cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63Egli chiese una

tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono mera-

vigliati. 64All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e

parlava benedicendo Dio.

dal Vangelo secondoLuca (1,57-60.62-64 )

Si compie la grande promessa che il Signore ha fatto a Zac-

caria e alla moglie Elisabetta, il dono di essere genitori

pur in età avanzata. Nel momento della circoncisione,

in cui il padre di solito dà il nome al figlio, succede

qualcosa di inaspettato: il bambino è chiamato

con un nome nuovo, mai usato in famiglia: Giovanni.

Il nome è stato dato direttamente da Dio, e questo ci

ricorda che ognuno di noi è grazia, dono di amore del

Signore. Il nome indica l’identità della persona e attraverso

di esso entriamo in relazione con gli altri.

COMMENTO

Signore, tu mi scrutie mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri. Sei tu che hai formato i miei renie mi hai tessuto nel grembo di mia madre.Non ti erano nascoste le mie ossa, quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra.

Il tuo nome racconta di te, dice chi sei. Oggi ringrazia Dio per le meraviglie che

opera con te e in te.

IMPEGNO

PREGHIERA


Salmo 138,2.13.15

23S A B A T O

DICEMBRE

DAREFRUTTOCi sono persone che vedi germogliare, sembra-no fiorire, è come se attingessero ad una fonte inesauribile. Non è questione di età o bellezza, sono persone abitate da Dio: quelle che han-no scelto di restare salde in Lui. Conservano nel cuore la memoria delle parole cariche di promessa che hanno ricevuto, degli eventi di salvezza cui hanno assistito, sono consapevoli della vita divina che scorre nella loro esistenza. L’amore di Dio quando ci tocca non può restare nascosto, ci attraversa e ci trasforma, converte il vivere in dare vita. Così è stato per Maria, esem-pio di come ascoltare Dio che parla, di come accogliere la Parola che viene offerta, di come renderla vita.

24DOMENICA

DICEMBRE


I MIEI PROGETTIO QUELLIDI DIO?

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO - S. Delfino, Irma, Adele2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88; Rm 16,25-27; Lc 1,26-38

26Al sesto mese, l’angelo Ga-

briele fu mandato da Dio in una

città della Galilea, chiamata Na-

zaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di

Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.28Entran-

do da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». 29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso

avesse un saluto come questo.30L’angelo le disse: «Non temere,

Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.31Ed ecco, concepirai

un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e ver-

rà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di

Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e

il suo regno non avrà fine». 34Allora Maria disse all’angelo: «Come

avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’ange-

lo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo

ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo

e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente,

nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è

il sesto mese per lei, che era detta sterile:37nulla è impossibile a

Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per

me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.


Aiutami Signorea riconoscerti, aiutami

a non esseresuperficiale, aiutami

a vivere una vita che sappia meravigliarsi

delle Tue opere.Insegnami l’attesa,

ammaestra il miocuore al Tuo amore. Donami la gioia che nasce dall’incontro con Te, affinché io

possa amareveramente.

Amen.

PREGHIERA

QUARTA SETTIMANA - DARE FRUTTO

È appena un’adolescente, di un paesino sperduto, eppure l’angelo, la creazione e Dio stanno lì, sospesi, ad attendere la sua risposta, mentre lei resta pensosa sulla soglia tra ciò che è e ciò che può diventare. Umile, dignitosa e libera tan-to da saper dire sì anche a ciò che non comprende fino in fondo, tanto da ri-nunciare ai suoi progetti per lasciare il posto a quelli di Dio.

COMMENTO

24DOMENICA

DICEMBRE

IMPEGNOScrivi il tuo impegno del giorno

FESTEGGIAREOggi il cielo è in festa, gloria a Dio nell’alto dei cieli! Oggi la terra è in festa, pace in terra agli uomini perché sono amati! Non temete, vi annuncio una grande gioia: è nato per voi un Salvatore, un appor-tatore di vita piena, risanata e rifatta nuova! Ogni volta che l’uomo si avvicina a Dio senza timore, ma contemplando con stupore il Suo mistero, ricorda chi è, e non ha più paura dei suoi errori e delle sfide che ha davanti.Fermati anche tu a contemplare una presenza che non minaccia ma porta pace, porta pienezza, porta luce e coscienza che la tua vita è custodita. Oggi è festa perché in questa vicinanza è vinta ogni paura di solitudine e morte. La tua vita è preziosa e nes-suno potrà mai portarla via dalle mani sicure che la tengono cara. Non temo più, perché un Salvatore è nato per me. Posso festeggiare davanti alle fatiche ed ai nemici che mi assalgono.

Tempo di Natale

25L U N E D Ì

DICEMBRE

VI ANNUNCIO UNA GRANDE GIOIA

NATALE DEL SIGNORE Notte: Is 9,1-6; Sal 95; Tt 2,11-14; Lc 2,1-14 Aurora: Is 62,11-12; Sal 96; Tt 3,4-7; Lc 2,15-20Giorno: Is 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18

1In quei giorni un de-creto di Cesare Augu-sto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla fami-glia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.8C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’a-perto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: trove-rete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:14«Gloria a Dio nel più alto dei cielie sulla terra pace agli uomini, che egli ama».


O Signore Gesù, oggi sei nato nel mondo, hai attraver-sato il cielo per venire fino a noi. Hai gettato un ponte

d’amore che ha reso possibile l’impensabile: la terra Ti ha visto nascere, una madre Ti ha dato alla luce,

Ti ha tenuto sulle braccia e Ti ha allattato. Donami di comprendere sempre di più quanto Tu sia un Dio vici-

no, e aiuta anche me a gettare ponti fra le persone che conosco, ad aiutare gli altri a non innalzare muri, ma a

comprendersi ed amarsi sempre.

PREGHIERA

TEMPO DI NATALE - FESTEGGIARE

Il giorno di Natale ci pone di fron-te al più grande avvenimento mai

accaduto nel mondo e nell’umanità. Il Signore attua il Suo disegno di amo-

re: attraversa il cielo e l’infinito e viene ad abitare accanto a noi. Il Signore è nato per

salvarci da quello che poteva rendere infelice e sterile la nostra vita: il peccato, la non comprensio-

ne del significato della nostra esistenza, la tentazione di pensare di essere soli nel viaggio della vita. Egli non voleva amarci da lontano, non voleva che potessimo pensare a Lui come ad un es-sere distante ed incomprensibile. Cristo Gesù si è fatto uomo e si è dato per noi fino al totale dono di sé sulla croce. Anche noi possiamo gioire per questo annuncio e dire con gli angeli ed i pastori: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che Egli ama»!

COMMENTO

25L U N E D Ì

DICEMBRE

IMPEGNO Scrivi il tuo impegno del giorno

UNA SFIDAPER TE

S. Stefano - Atti 6,8-12; 7,54-60; Sal 30; Mt 10,17-22

17Guardatevi dagli uomini, per-

ché vi consegneranno ai tribu-

nali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18e sarete condotti da-

vanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a

loro e ai pagani. 19Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi

di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò

che dovrete dire: 20infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del

Padre vostro che parla in voi.21Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno

ad accusare i genitori e li uccideranno. 22Sarete odiati da tutti a cau-

sa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.


Il Vangelo di oggi ti mette alla prova. Il tono è minac-

cioso e fa paura: impossibile che contenga una

buona notizia! In realtà, ti propone una sfida: ti

chiede di essere un cristiano che non si vergo-

gna di Gesù e non teme di testimoniarlo, so-

prattutto in quelle situazioni dove ciò potrebbe

risultare scomodo (in famiglia, con gli amici, …). S.

Stefano ha vinto la sfida e ti indica la strada: fidati di

Dio! Il dono dello Spirito Santo, che Lui ti ha promesso,

ti renderà capace di grandi cose. A te la prima mossa!

COMMENTO

Padre buono, non è sempre facile dirsi disce-poli di Tuo Figlio. Per paura o per vergogna rischio di ar-rendermi in partenza. Manda su di me lo Spirito Santo perché anch’io possa diventare testimone credibile del Tuo Amore.

Faccio il segno della croce prima dei pasti, una bella testimonianza che per

me la fede è importante.

IMPEGNO

PREGHIERA


26M A R T E D Ì

DICEMBRE

È VIVO!

S. Giovanni Apostolo - 1Gv 1,1-4; Sal 96; Gv 20,2-8

2Corse allora e andò da Simon

Pietro e dall’altro discepolo,

quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore

dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora

uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Corre-

vano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di

Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là,

ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva,

ed entrò nel sepolcro. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era

giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

dal Vangelo secondoGiovanni (20,2-6a.8)

Non ho il coraggio di entrare. Qui, fermo davanti a quella pietra che prima sigillava questo luogo e che ora è gettata in parte, aspetto.Pietro mi raggiunge. Lui entra.Cosa significa questo? Dove sono finiti ora quelle parole, quei gesti,

quel corpo che ho abbracciato e che mi ha abbracciato? Era-no rinchiusi lì dentro, ed ora?

E quel dolore, quelle ferite, quella vita finita che era im-prigionata in quel sepolcro, ora dov’è?

Entro. Il sudario è piegato. Il corpo non c’è.«Io vi vedrò di nuovo!»: le Sue parole rinascono in

me. Sono uscite! Sono vive!È vivo anche Lui?

COMMENTO

Quando i miei pensierisono rinchiusi nel buio,

quando la mia vitasembra bloccata,quando vedo mio

fratello o mia sorellaimprigionati in se stessi,

io Ti prego, Signore,abbatti le pietre dei

nostri sepolcrie apri le nostre vite ai

Tuoi ampi orizzonti,facci respirare l’aria pura dei

Tuoi cieli immensi.

Oggi scelgo di non concentrarmi su me stesso e sul mio piccolo mondo, ma sulle

relazioni che Dio ogni giorno mi dona, a par-tire da quella con Lui.

IMPEGNO

PREGHIERA


27MERCOLEDÌ

DICEMBRE

IL DONORIFIUTATO

Santi Innocenti - 1Gv 1,5–2,2; Sal 123; Mt 2,13-18

13Essi erano appena partiti, quando un ange-lo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambi-no e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».14Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.16Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si in-furiò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. 17Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:18Un grido è stato udito in Rama,un pianto e un lamento grande:Rachele piange i suoi figlie non vuole essere consolata,perché non sono più.


Pochi giorni dopo il Natale si parla della strage di bambini innocenti. Com’è possibile? Accade perché Erode non ha accolto il dono di Dio: il figlio Gesù. Nel rifiutare il Dio della vita tutto ci conduce a morte. Sappiamo riconoscere i doni che Dio fa nella nostra vita? Che uso facciamo dei doni ricevuti? Sappiamo usarli per creare vita, belle relazioni, aiuto alle persone? Oppure li usiamo per far male agli altri e pensare solo a noi stessi?

COMMENTO

Perdonami Signore per tutte le volte in cui non

vedo i doni che Tu mi dai. Ti ringrazio per tutti i talenti

che mi hai donato. Ti chiedo di donarmi il Tuo Spirito affinché questi talenti diventino strumen-ti di vita.

Penso ad un talento che Dio mi ha donato e oggi provo ad usarlo per fare del bene a qualcuno.

IMPEGNO

PREGHIERA


28G I O V E D Ì

DICEMBRE

DIRE GRAZIE

S. Tommaso Becket - 1Gv 2,3-11; Sal 95; Lc 2,22-35

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescrive-va a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servovada in pace, secondo la tua parola,30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza».


Il brano del Vangelo di oggi ci fa conoscere l’anziano Simeone. Egli attendeva di vedere Gesù, promesso

dalle Scritture. La sua vita era diventata un’attesa di quest’incontro: il desiderio di vedere Gesù era

ciò che dava motivo al suo vivere. Oggi Gesù si dona pienamente a noi e per noi. Come lo benedico per tutto

ciò che opera nella mia vita? Sono capace di dire grazie accogliendo a piene mani ciò che Lui mi dona?

COMMENTO

Sal 95,2

Cantate al Signore,benedite il Suo nome,

annunziate di giorno in giornola Sua salvezza.

Ringrazio il Signore per una particolaresituazione che sto vivendo in questo periodo.

IMPEGNO

PREGHIERA


29V E N E R D Ì

DICEMBRE

RICONOSCERE

S. Ruggero - 1Gv 2,12-17; Sal 95; Lc 2,36-40

36C’era anche una profetessa,

Anna, figlia di Fanuele, della tri-

bù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito

sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora

aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, ser-

vendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta

in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bam-

bino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.


A volte, quando viviamo certe delusioni, ci sentiamo soli

ad affrontare la vita, arrabbiati, senza speranze… ci ar-

rendiamo e tiriamo avanti vivacchiando. Come po-

trebbe fare Anna, una donna rimasta sola, che ha

perso chi di più caro aveva, ormai molto anziana.

Anna però appare piena di vitalità, di fiducia: per-

ché ha posto la sua speranza in Dio, riconosce quanto

le ha donato, che l’accompagna sempre. Sa riconoscere

tra tanti bambini proprio Gesù, la sua speranza: e questo la

spinge a lodare Dio e ad annunciare a tutti la luce che ha por-

tato alla sua vita.

COMMENTO

Signore, il mio sguardoè spesso concentratopiù su quanto non va

nella mia vita, sulle amarezzeche vivo… e mi sento solo.

Fatico a rendermi contodi quanto ricevo in dono

ogni giorno: l’amoredelle persone vicine,il conforto, la fiducia.

Aiutami, o Dio,a riconoscere la Tua presenza

accanto a me e a lodartiper il dono della vita!

A fine giornata, trovo tre motivi per ringraziare Dio; magari li pubblico sui social per illuminare altre persone.

IMPEGNO

PREGHIERA


30S A B A T O

DICEMBRE

FATICA EPROFONDITÀ

SANTA FAMIGLIA - S. Silvestro I Gn 15,1-6; 21,1-3; Sal 104; Eb 11,8.11-12.17-19; Lc 2,22-40

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la con-solazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secon-do la tua parola, 30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli: 32luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, af-finché siano svelati i pensieri di molti cuori».36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottanta-quattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspetta-vano la redenzione di Gerusalemme.39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signo-re, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. 40Il bambino cre-sceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.


Non esiste età per cominciare a gioire davvero e trovare senso alla nostra esistenza. Bello sarà di-

rigere la nostra barca verso di Te, Bambino che dona la luce. Aiutaci Signore a puntare la nostra

vita su di Te, a deciderci per la Tua Parola. Trove-remo da subito la felicità nel viverla.

IMPEGNO

PREGHIERA


Dopo aver forse sofferto nella vita, a Simeone viene esaudito il suo desiderio: egli vede il Sal-

vatore, tiene in braccio la luce delle genti. Simeo-ne accoglie Gesù, come si accoglie una persona che

si aspetta da anni; vive quel sollievo, dopo che per tanto tempo ha indossato l’abito dell’attesa. La vita della vedova Anna è stata com-pletamente riempita dalla preghiera e lo Spirito Santo le mostra la salvezza in quel bambino che Maria ha portato al tempio. Chissà, le fatiche ci rendono capaci di profondità? Nulla accade invano.

COMMENTO

31DOMENICA

DICEMBRE


L’AMOREDI MARIA

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIONm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, rife-rirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circonci-sione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’an-gelo prima che fosse concepito nel grembo.


Celebrare all’inizio di questo nuovo anno la festa di Maria Madre di Dio ci fa nuovamente spuntare sul viso il sorri-

so, perché ci ricorda che non siamo soli: abbiamo una mamma! Maria ci fa sentire parte di una famiglia,

quella di Gesù. In questa famiglia possiamo tro-vare il clima e il calore che ci permette di im-

parare e crescere. Non è una famiglia di perfetti, siamo bimbi che guardano alla mamma per trovare

coraggio e conforto. Siamo popolo di Dio, siamo fami-glia, ma soprattutto siamo figli amati!

COMMENTO

In te Maria, nell’infinita tua bellezzami rifugio, a te affido tutto me stesso.Illuminami e accompagnamicon il tuo amore in ogni mio passo.Quando sono stanco e in lacrime, stringimi tra le tue braccia per riposa-re sul tuo cuore e perdermi nel tuo infinito amore di mamma. Amen.

Penso alle persone che conosco che in questo momento hanno bisogno di sentire l’amore ma-terno di Maria: le affido a lei.

IMPEGNO

PREGHIERA


01L U N E D Ì

GENNAIO

UN’ALTRASTRADA

EPIFANIA DEL SIGNOREIs 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12

1Nato Gesù a Betlemme di Giu-dea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capoche sarà il pastore del mio popolo, Israele».7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlem-me dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spun-tare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si tro-vava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandis-sima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.


O Gesù, che Ti seifatto Bambino per venire a cercare e

chiamare per nomeciascuno di noi,donaci di aprirtiil nostro cuore.Mostraci dove

conduce il nostro cammino.

Fa’ che la lucedella Tua notte

illumini e riscaldi i nostri cuori, donaci

di contemplarticon Maria e Giuseppe,

per gioire di Tee del Tuo amore.

Oggi vado in Chiesa per un momento di adorazio-ne al tabernacolo. Entro dalla porta principale ed

esco da quella laterale, come i Magi faccio questo gesto come simbolo di conversione.

IMPEGNO

PREGHIERA


Dopo aver incon-trato Cristo, i Magi

tornarono al loro paese «per un’altra strada». Tale

cambiamento di rotta è simbolo di con-versione per coloro che incontrano Gesù, chiamati a diventare veri adoratori che Egli desidera. Ascoltare Cristo e adorarlo porta a fare scelte coraggiose, a prendere decisioni. Gesù è esigente perché vuole la nostra autentica felicità. Chiama alcuni a lasciare tutto e con fiducia seguirlo. Chi avverte quest’invito non abbia paura di rispondergli «sì».

COMMENTO

06S A B A T O

GENNAIO

TU SEIIL FIGLIO MIO, L’AMATO!

BATTESIMO DEL SIGNOREIs 55,1-11; Is 12,2-6; 1Gv 5,1-9; Mc 1,7-11

7E proclamava: «Viene dopo di

me colui che è più forte di me: io

non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io

vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu bat-

tezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua,

vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una

colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato:

in te ho posto il mio compiacimento».


COMMENTOQuesto brano ci indica il nostro passaggio ad una seconda na-

scita: da quella terrena a quella spirituale. Dal battesimo con

acqua operato da Giovanni ad uno nello Spirito operato

da Gesù. Anche noi, nel Battesimo, abbiamo vissuto

questo passaggio fondamentale dove il Padre ci ha

detto: «Tu sei il Figlio mio, l’amato». Da semplici

bambini, siamo diventati figli di Dio: un regalo

totalmente gratuito, di cui vogliamo continua-

mente ringraziare il Signore.

Padre nostro, Ti ringraziamo perché per il Tuo grande amore ci hai donato questa vita nuova. Tu che parlavi a tutti, accom-

pagna anche me nell’ascolto della Tua Parola, così che riconosca in Te il maestro

più grande per la mia vita.

IMPEGNO

PREGHIERA


07DOMENICA

GENNAIO


GRAZIEagli amici del Seminario Maggiore

che hanno curato le riflessioni quotidiane

e all’equipe del Centro di Pastorale

Adolescenti e Giovani che ha permesso

la realizzazione di questo sussidio

Progetto grafico: zaniniadv.it

Centro di Pastorale Adolescenti e Giovani“Casa Serena”

Diocesi di VeronaTelefono e Fax 045 [email protected]

[email protected]

www.giovaniverona.it

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