Vertenze Industriali · 2007. 5. 18. · 2 Informazioni sulle aziende in crisi Premessa Nella...

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REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Vertenze Industriali Cagliari, maggio 2007

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  • REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

    Vertenze Industriali

    Cagliari, maggio 2007

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    PremessaNella gestione delle vertenze industriali e delle aree di crisi sono stati affrontati problemi spesso legati a una inadeguata programmazione del passato, caratterizzato talvolta da eccessivi interventi assistenzialistici che non hanno tenuto conto dei cambiamenti imposti dallo scenario competitivo. Il sistema di supporto pubblico alle imprese vigente per molti anni, soprattutto quello nazionale (con molte negative esperienze dei Contratti d’Area e delle attività finanziate con L. 488/92), ha spesso attivato iniziative che fin dal principio non avevano condizioni di competitività.La Commissione UE ha limitato molto l’ambito di intervento delle regioni, le quali non hanno strumenti propri di finanziamento a supporto della grande impresa, che sono invece gestiti a livello nazionale, compreso il Fondo di salvataggio. L’attività della Regione è rivolta a:

    • stimolare le imprese in crisi, con produzioni scarsamente competitive, a riconvertirsi su attivitàa maggiore valore aggiunto e di più significativo successo;

    • ricercare nuovi progetti industriali in grado di assicurare la ripresa produttiva nei casi di crisi irreversibile e di attività ormai chiuse o prossime alla chiusura;

    • individuare strumenti, non solo finanziari, in grado di assicurare la ripresa e garantire condizioni di competitività, con una qualificata azione di scouting, da realizzarsi attraverso la Sfirs, tesa a individuare nuovi investitori o partner ad imprenditori locali;

    • favorire la reindustrializzazione anche con interventi previsti dalla nuova finanziaria, destinando 11 milioni all’acquisizione di fabbricati industriali in disuso per nuove attività produttive e realizzando attraverso Sfirs interventi di promozione di cui alla L.R. 37/1998.

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    ALI Alluminio Italia Srl

    Sede : stabilimento nella zona industriale di Iglesias

    Settore di attività: lavorazione di prodotti in alluminio

    Occupati: 56 a fine 2004

    Causa della crisi: problemi produttivi e crisi finanziaria, l’impresa è in procedura fallimentare

    Intervento e attività della Regione: incontri con il curatore fallimentare, con le OO.SS, con Alcoae con la precedente gestione per l’analisi della crisi e delle possibili soluzioni. La Ralox Srl di Frosinone ha presentato una proposta di acquisto per il recupero dello stabilimento ritenuta non congrua dal fallimento. Attualmente impianti e immobili sono stati concessi in affitto dalla curatela alla società SMS Srl, costituita da soci Ralox.

    Stato attuale della crisi: 18 dipendenti usufruiscono del D.L. 6 marzo 2006 n° 68 (Decreto Maronimisure speciali per i lavoratori ultracinquantenni) e altri 30 percepiscono il trattamento di mobilitàin deroga fino al 31 dicembre 2007.

    Ipotesi di intervento in corso: gli impianti e gli immobili sono stati concessi dal curatore fallimentare in affitto per 4 anni alla società SMS Srl che si è impegnata, dopo diversi interventi di ripristino impiantistico, a riavviare le produzioni entro maggio 2007 e ad assumere subito 9 dipendenti di cui 6 già in forze al cessato stabilimento pari ad un turno di lavoro. E’ prevista a regime l’assunzione di circa 50 dipendenti, di cui almeno metà proveniente dalla ALI . Sono stati promossi incontri con Alcoa per il ricollocamento di alcuni dipendenti e per verificare la disponibilità a forniture continuative di materie prime.

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    Cartiera di Arbatax - Girasole SpA

    Sede : stabilimento nella zona industriale di Tortoli/Arbatax

    Settore di attività: lavorazione della cellulosa per la produzione di carta da giornali

    Occupati: alla dichiarazione di fallimento, 4 ottobre 2005, 39 addetti + 62 da assorbire dalle liste di mobilità come da contratto d’acquisto dell’azienda dall’Amministrazione Straordinaria

    Causa della crisi: mancata realizzazione dell’investimento previsto nel contratto di programma

    Intervento e attività della Regione: molteplici incontri con sindacati, Governo, Amministrazione Straordinaria e curatela fallimentare tesi a deflazionare il contenzioso tra vari soggetti e procedure e proporre l’acquisizione del compendio per interventi di reindustrializzazione. Diversi incontri si sono tenuti con investitori leader nel settore della cantieristica.

    Stato attuale della crisi: a seguito della non accettazione della proposta transattiva presentata dalla Regione al Tribunale per l’acquisizione del compendio sono state attivate dalla curatela fallimentare le procedure per la vendita con asta pubblica. I dipendenti usufruiscono di ammortizzatori sociali, alcuni dei quali in scadenza. Tra pensionamenti, fuoriuscite e mobilità lunga entro 3 anni i lavoratori da ricollocare saranno circa 35 non appena saranno individuate soluzioni per i lavoratori in scadenza di ammortizzatori sociali.

    Ipotesi di intervento in corso: conferma dell’impegno per la reindustrializzazione attraverso l’acquisizione delle aree e/o l’individuazione di investitori interessati con progetti di sviluppo coerenti e tesi alla ricollocazione degli ex dipendenti. Sono in corso le verifiche da parte dei legali sulle modalità di intervento attraverso offerta pubblica o concordato fallimentare.

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    European Components SpA

    Sede : stabilimento nella zona industriale di Macchiareddu

    Settore di attività: lavorazioni meccaniche per produzione resistenze per scaldabagni elettrici/gas

    Occupati: 99 a fine 2004

    Causa della crisi: difficoltà economico-finanziarie a seguito di irregolarità contabili rilevate sui contributi pubblici a fondo perduto erogati che hanno determinato il blocco dei crediti finanziari da parte delle banche a tutte le imprese del gruppo Lorenzi e il fallimento della Società.

    Intervento e attività della Regione: vari incontri tenuti presso l’Assessorato dell’Industria e a stretto contatto con la Curatela fallimentare per individuare investitori interessati e ipotesi di rilancio.

    Stato attuale della crisi: si è in attesa del riavvio a seguito di concessione dell’azienda in locazione alla società Thermowatt SpA, controllata dal gruppo Merloni, uno dei gruppi leader del settore. Sono in atto gli adempimenti necessari per il subentro dell’imprenditore individuato.

    Ipotesi di intervento in corso: la società si è impegnata ad effettuare i necessari interventi di manutenzione degli impianti finalizzati al riavvio produttivo dell’azienda con l’attivazione di una prima linea produttiva e la graduale riassunzione di buona parte dei dipendenti, (60 su 90 attualmente e tutti collocati in cassa integrazione).

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    Ila - Industrie Laminazione Alluminio SpA

    Sede: stabilimento nella zona industriale di Portoscuso

    Settore di attività: lavorazione di semilavorati per la produzione di laminati di alluminio

    Occupati: 200 a fine 2005

    Causa della crisi: difficoltà economico-finanziarie nella gestione, squilibri finanziari nel flusso dei pagamenti dei fornitori e incassi dei crediti, mancata realizzazione degli investimenti legati al Contratto d’Area.

    Intervento e attività della Regione: vari incontri sono stati organizzati presso l’Assessorato dell’Industria con il coinvolgimento di Sfirs per il superamento dello stato di crisi e per l’individuazione di nuovi imprenditori. La manifestazione di interesse ritenuta più concreta e valida è stata quella del Gruppo Otefal che opera nel settore, pertanto è stato sottoscritto con il citato Gruppo il 27 febbraio 2007 un verbale d’Intesa promosso dall’Assessorato tra tutte le parti interessate finalizzato alla prosecuzione dell’attività produttiva.

    Ipotesi di intervento in corso: la Otefal ha formalizzato il contratto di affitto relativo agli assetdella Ila SpA, confermando la volontà di procedere in via prioritaria a tutti gli interventi di necessari a garantire la continuità produttiva. Il riavvio è già iniziato garantendo il passaggio di tutti i dipendenti nella nuova società, come previsto nell’Intesa sottoscritta.

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    Legler Macomer, Ottana e Siniscola SpA

    Sede : stabilimenti nelle zona industriali di Tossilo, Ottana e Siniscola

    Settore di attività: produzione tessile

    Occupati: 750 circa a fine 2006 nei tre stabilimenti della Sardegna

    Causa della crisi: difficoltà economico-finanziarie, commerciali e gestionali e forte concorrenza di nuovi operatori dell’Est Europeo, della Cina, dell’India e dei paesi del Nord-Africa.

    Intervento e attività della Regione: numerosi incontri promossi dalla Presidenza della Regione con il coinvolgimento della Sfirs per cercare di risolvere la difficile situazione economico finanziaria della società e promuovere azioni di scouting nell’individuare possibili partner con nuovo assetto societario.

    Stato attuale della crisi: tutti i dipendenti dei tre stabilimenti siti in Sardegna usufruiscono della cassa integrazione guadagni in attesa della riattivazione degli impianti. Sono in corso le trattative finalizzate a un nuovo assetto societario e al trasferimento della sede del Gruppo in Sardegna a garanzia dei crediti Sfirs e dell’occupazione.

    Ipotesi di intervento in corso: la Regione ha confermato il suo intervento tramite la Sfirs per il risanamento e il riavvio attraverso la ricapitalizzazione del Gruppo Legler. E’ stata presa in esame la possibilità di riapertura degli stabilimenti, con la gradualità consentita dal mercato, mediante contratto commerciale con primari imprenditori del settore già legati al Gruppo attraverso LeglerMaroc, in caso di positiva liberazione delle garanzie prestate da Legler Spa.

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    Calzificio Queen SpA e Euro 2000 Srl

    Sede : stabilimenti del Gruppo Real nella zona industriale Tossilo di Macomer

    Settore di attività: produzione calze per donna e intimo femminile

    Occupati: 300 a fine 2006

    Causa della crisi: crisi produttiva a seguito dell’apertura del mercato europeo ai prodotti dei paesi dell’Est europeo e della Cina e dell’India

    Intervento e attività della Regione: diversi incontri con l’azienda e le OO.SS con il coinvolgimento della finanziaria regionale Sfirs.

    Stato attuale della crisi: 150 dipendenti in Cassa Integrazione

    Ipotesi di intervento in corso: si stanno studiando interventi di ricapitalizzazione della società con il possibile intervento della finanziaria regionale. Il 12 ottobre 2006 presso l’Assessorato del Lavoro si è firmato l’accordo per la cassa integrazione straordinaria per circa un anno per 150 dipendenti (di cui 100 Calzificio Queen e 50 Euro 2000) con l’impegno da parte dell’azienda del mantenimento dei livelli occupazionali a fine periodo e l’anticipo della CIGS da parte dell’azienda. E’ stato già predisposto da parte della società un piano di cessione di ramo d’azienda ad una società francese operante nel settore per consentire il riequilibrio dei conti attraverso la cessione di circa 150 dipendenti e il recupero della forza lavoro attualmente in cassa integrazione. E’ in fase di istruttoria presso la finanziaria regionale l’ipotesi di un intervento finanziario in caso di riorganizzazione e riassetto operativo anche con la prospettiva del trasferimento decisionale e strategico del Gruppo Real in Sardegna.

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    Carbosulcis

    Sede: Nuraxi Figus, Gonnesa

    Settore di attività: minerario, estrazione combustibile fossile carbone

    Occupati: 570 nel 2004, 540 nel 2007

    Causa della crisi: nel 2004 l’azienda non era in produzione per esaurimento delle commesse e per l’abbandono del progetto integrato miniera – centrale

    Intervento e attività della Regione: direttive per la riorganizzazione e il riavvio produttivo attraverso la concertazione con i sindacati e gli enti locali. Rilancio delle iniziative legate allo sviluppo della risorsa carbone anche sotto il profilo della ricerca. Intervento politico con il Governo per l’adozione di provvedimenti che consentissero la ripresa del Progetto Integrato, individuato come soluzione strutturale agli alti costi delle imprese energivore. A tal fine è stato seguito anche il negoziato con la Commissione Europea per l’adozione di provvedimenti transitori che consentano tariffe elettriche in linea con quelle dei competitors europei.

    Stato attuale della crisi: nel 2006 è ripresa l’attività per garantire nel triennio la fornitura a Enel di 1,1 milioni di tonnellate di carbone lavato. Attualmente gli addetti sono 540 a seguito di riorganizzazione con utilizzo di ammortizzatori sociali e turn-over.

    Ipotesi di intervento in corso: è in corso il bando per l’affidamento della concessione integrata miniera – centrale secondo quanto previsto dalla L. 80/2005 e dal DPR 28 gennaio 1994.

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    Sarda Bauxiti Spa

    Sede: cantiere minerario di Olmedo

    Settore di attività: minerario, estrazione bauxite

    Occupati: 33 addetti nel 2007

    Causa della crisi: difficoltà economico – finanziarie e gestionali, mancati pagamenti a dipendenti e fornitori.

    Intervento e attività della Regione: incontri con le OO. SS. e con i fornitori a seguito dei quali si è convenuto di ricercare nuovi investitori salvaguardando i livelli occupativi per lo sfruttamento del giacimento. In tal senso si è individuata una primaria società operante nel settore, la S.B. IndustrialMinerals S.A.. Il 29 gennaio 2007 si è sottoscritto un Protocollo di Intesa tra Regione, sindacati e S.B. Industrial Minerals per il riavvio delle attività, per il quale si è provveduto alla revoca della vecchia concessione e al rilascio di nuova concessione

    Stato attuale della crisi: secondo quanto concordato nel protocollo del 29 gennaio la nuova società ha riassunto tutti i dipendenti corrispondendo anche alcune mensilità arretrate dovute dalla vecchia gestione.

    Ipotesi di intervento in corso: impegno della Regione a vigilare sul rispetto degli impegni sottoscritti.

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    Mazzoni SpA

    Sede : stabilimenti nelle zone industriali di Selargius e di Sassari

    Settore di attività: lavorazioni in subappalto per l’installazione di impianti di telecomunicazioni

    Occupati: 120 nel 2006

    Causa della crisi: diminuzione degli appalti da parte dei gestori di telecomunicazioni

    Intervento e attività della Regione: vari incontri con l’azienda, i sindacati e con aziende di telecomunicazioni a seguito dei quali il 28 settembre 2006 la Giunta Regionale ha deliberato la sottoscrizione di un accordo con Telecom per opere di risanamento ambientale con interramento di cavi telefonici aerei e la loro sostituzione con cavi in fibra ottica di nuova generazione e l’eliminazione delle palificazioni nei centri storici e nei siti di grande pregio ambientale e turistico. Il Protocollo RAS – Telecom è stato sottoscritto il 5 aprile 2007 e prevede interventi per 15 milioni di euro.

    Stato attuale della crisi: sono in corso le procedure per l’avvio dei cantieri per la messa in opera degli interventi con i dipendenti attualmente in cassa integrazione. Inoltre la stessa società si è aggiudicata un grosso appalto per il Ministero dell’Interno per il collegamento di tutte le sedi di polizia, carabinieri e finanza del territorio regionale.

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    Nuoro Servizi SpA

    Sede: zona industriale di Ottana

    Settore di attività: prestazioni di servizi per le aziende localizzate nell’area industriale di Ottana

    Occupati: 70 nel 2006

    Causa della crisi: notevole riduzione della domanda da parte delle imprese dell’agglomerato industriale soprattutto a seguito della chiusura degli impianti Montefibre, collocando tutti i dipendenti in mobilità, passati intanto da 92 a 72.

    Intervento e attività della Regione: vari incontri con sindacati, Consorzio industriale e Ministero dello sviluppo Economico per garantire la gestione unica dei servizi con garanzia di continuità. Il 26 luglio 2006 è stato sottoscritto un Accordo di Programma promosso dalla Regione per la cessione e l’integrazione della stessa società nel Consorzio Industriale della Sardegna Centrale, finalizzato alla concentrazione dei servizi in un unico gestore per l’intero agglomerato industriale con la possibile realizzazione di economie di scala e ribassi dei prezzi dei servizi offerti alle aziende insediate.

    Stato attuale della crisi: sono in corso le procedure di dettaglio per il passaggio delle attività al Consorzio Industriale e per l’attuazione dell’accordo.

    Ipotesi di intervento in corso: gli uffici del MISE devono rendere conformi i contenuti dell’Accordo al Decreto del Ministro recante i criteri per l’applicazione dello strumento di finanziamento. Sono in corso da parte dell’Assessorato interventi di sollecito in tal senso.

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    Nuova Mineraria Silius SpA

    Sede : cantieri nel territorio di Silius

    Settore di attività: esercizio dell’attività estrattiva per la produzione di fluorite

    Occupati: 130 addetti nel 2006

    Causa della crisi: difficoltà gestionali e di mercato dovute alle quotazioni della fluorite e sospensione degli investimenti nel tentativo di privatizzare nel 2002.

    Intervento e attività della Regione: un nuovo piano, la cui economicità è giustificata dalla ripresa delle quotazioni della fluorite, è stato notificato all’UE e si è pertanto riproposta la ripresa produttiva. Attualmente la UE ha messo in mora la società per perdite pregresse coperte nella forma di supposti aiuti di Stato. Di conseguenza si è provveduto a mettere in liquidazione la società con revoca della concessione mineraria e a indire un bando di gara per l’assegnazione di nuova concessione con cui l’aggiudicatario sarà impegnato a presentare un piano industriale che assicuri la massima valorizzazione della risorsa mineraria e la ricollocazione di tutto il personale già in forza alla Nuova Mineraria e ora collocato in mobilità incentivata.

    Stato attuale della crisi: l’attività è attualmente ferma e vengono attuate dalle liquidità solo le attività di messa in sicurezza della miniera e di salvaguardia dei beni aziendali. Il personale non utilizzato in tali attività è collocato in mobilità incentivata in attesa del riavvio produttivo.

    Ipotesi di intervento in corso: al bando per l’assegnazione della concessione mineraria partecipa una società controllata dalla Regione interessata allo sfruttamento del giacimento secondo il principio dell’investitore privato operante in economia di mercato.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Ottana Energia Srl

    Sede : stabilimento nella area industriale di Ottana

    Settore di attività: produzione di energia elettrica e utilities per le imprese localizzate nel sito industriale

    Occupati: 117 a fine 2006

    Causa della crisi: la società controllata dal gruppo Clivati ha acquisito gli impianti della società AES per produrre energia elettrica e utilities. A seguito della chiusura degli impianti di Montefibre la richiesta di vapore, azoto e altre utilities si è ridotta notevolmente e gli impianti ormai obsoleti producono con costi industriali non competitivi.

    Intervento e attività della Regione: presso l’Assessorato dell’Industria e il Ministero dello Sviluppo Economico si sono tenute molte riunioni sulla definizione di un percorso di rilancio formalizzato nell’Accordo sottoscritto il 9 gennaio 2007 tra Regione, azienda e sindacati. L’acordo prevede impegni tesi a garantire l’approvvigionamento energetico del sito di Ottana attraverso la riconversione degli impianti e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

    Stato attuale della crisi: la società ha presentato al MISE i progetti di riconversione della centrale al fine di ottenere le necessarie autorizzazioni e le opportune verifiche per concorrere all’assegnazione di risorse attraverso apposito contratto di programma a valere sui fondi dell’Accordo della chimica per il sito di Ottana.

    Ipotesi di intervento in corso: la Regione si è impegnata a istruire nel più breve tempo possibile le autorizzazioni di sua competenza e a valutare l’iniziativa compatibile con la propria programmazione

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    Informazioni sulle aziende in crisiSadam Isz SpASede : stabilimento nell’area industriale di VillasorSettore di attività: trasformazione e lavorazione della barbabietola da zucchero

    Occupati: 80 a fine 2005

    Causa della crisi: la riforma del settore a seguito della liberalizzazione del mercato da parte della UE ha determinato la chiusura di circa 13 stabilimenti di produzione di zucchero da barbabietola in tutta Italia.

    Intervento e attività della Regione: gli Assessorati dell’Industria, del Lavoro e dell’Agricoltura con il Ministero delle Risorse Agricole hanno ricercato ipotesi alternative alle produzioni cessate attraverso la riconversione produttiva della filiera agro – energetica. La riconversione dell’impianto è prevista anche nel nuovo piano energetico ambientale adottato dalla Giunta.

    Stato attuale della crisi: il personale attualmente usufruisce degli ammortizzatori sociali. La società Eridania Sadam il 30 aprile ha depositato al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali i progetti di riconversione, aggiornati secondo gli indirizzi fissati nel Piano per la realizzazione e riconversione della produzione bieticola-saccarifera, per l’ottenimento dei benefici della L. 81/2006.

    Ipotesi di intervento in corso: E’ stato presentato il piano industriale che prevede la riconversione dell’impianto in una centrale di produzione elettrica. E’ prevista la realizzazione di due unità separate ma integrate (biomasse e oli vegetali) per una potenza elettrica totale di 50 MW e con un investimento stimato in 89 Mil.ni di €. E’ stato inoltre sottoscritto tra Regione e Associazioni degli agricoltori un Accordo per sostenere il progetto di filiera bioenergetica con la coltivazione di oleaginose e biomasseper produrre biodiesel ed energia elettrica attraverso la riconversione dello stabilimento Sadam di Villasor.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Sar Med Srl

    Sede : stabilimenti nelle aree industriali di Villacidro e Iglesias

    Settore di attività: produzione di filtri medicali per l’ematologia ed altre apparecchiature medicali

    Occupati: 119 nel 2004 e 132 nel 2007 (66 a Villacidro e 76 a Iglesias)

    Causa della crisi: crisi di carattere produttivo a causa dell’abbassamento dei prezzi di vendita dei prodotti tradizionali sui mercati di riferimento nazionali e internazionali

    Intervento e attività della Regione: Assessorato dell’Industria, azienda e sindacati hanno tenuto diversi incontri per definire soluzioni finalizzate alla riconversione produttiva e al recupero di spazi di mercato. In particolare è previsto il consolidamento dello stabilimento di Iglesias e la riconversione dello stabilimento di Villacidro che presentava alti costi di produzione e bassi livelli di produttività. In tale ottica si sono superati anche i problemi di relazioni sindacali tra azienda e lavoratori.

    Stato attuale della crisi: dopo un periodo di ricorso agli ammortizzatori sociali e di trasferimento temporaneo di 25 unità da Villacidro a Iglesias tutti gli addetti ora sono in servizio e sono state effettuate nuove assunzioni.

    Ipotesi di intervento in corso: il 23 settembre 2006 è stato presentato il nuovo piano industriale che prevede la realizzazione di nuove linee di produzione per nuovi prodotti. I progetti sono stati finanziati con fondi del PIA Innovazione e con L. regionale 15/93 - bando 2005 e sono in via di realizzazione. Tali interventi hanno permesso il recupero produttivo dello stabilimento di Villacidrodove verranno attivate le nuove produzioni.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Società “Energivore”

    Sede : stabilimenti nelle aree industriali di Portovesme, Macchiareddu e P. Torres

    Settore di attività: metallurgia di Portovesme e filiera del cloro – soda di Assemini e P.Torres

    Occupati: circa 6000 addetti tra occupati e indotto

    Causa della crisi: alti costi dell’energia rispetto ai competitors europei in settori ritenuti strategici per l’industria della Sardegna e dell’Italia.

    Intervento e attività della Regione: si è attivato con il Governo il negoziato con la Commissione UE per l’adozione di provvedimenti transitori che consentano tariffe elettriche in linea con quelle dei competitors europei. Intervento politico con il Governo per la ripresa del Progetto Integrato, individuato come soluzione strutturale agli alti costi delle energivore. Promozione di protocolli d’intesa tra Regione e produttori di energia e di contratti bilaterali tra questi e le imprese energivore.

    Stato attuale della crisi: prosegue il negoziato con la UE per la adozione di provvedimenti transitori, è in corso il bando per l’assegnazione della concessione integrata miniera – centrale, finalizzata anche ad erogare energia alle imprese a costi competitivi, e sono stati attivati i contatti tra imprese energivore e produttori di energia per la definizione di contratti bilaterali.

    Ipotesi di intervento in corso: si stanno definendo le Intese con i produttori di energia al fine di consentire ricadute sul territorio, in termini di prezzi, ambientalizzazioni, riconversioni e cessioni a Regione e Comuni di beni e/o impianti, in conseguenza dei vantaggi localizzativi che la Sardegna offre per l’insediamento di impianti di produzione di energia.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Portovesme Srl

    Sede : stabilimenti nell’area industriale di Portoscuso e San Gavino

    Settore di attività: trasformazione di metalli pesanti e produzione di piombo e zinco

    Occupati: 770 nel 2006

    Causa della crisi: alti costi dell’energia elettrica che limitano anche i nuovi investimenti per potenziamento e sostituzione di impianti fermati per nuove normative ambientali

    Intervento e attività della Regione: la Giunta Regionale ha approvato la delibera che esprime parere favorevole di compatibilità con la programmazione regionale del contratto di programma per nuovi investimenti. La Giunta ha inoltre deliberato di cofinanziare unitamente al MISE il contratto di programma.

    Stato attuale della crisi: a seguito della chiusura, anche per motivi ambientali, del vecchio impianto Imperial Smelting 100 lavoratori sono stati collocati in cassa integrazione. Il rientro in servizio è legato alla realizzazione dei nuovi investimenti previsti nel contratto di programma ma sospesi in attesa di definire il problema degli alti costi energetici.

    Ipotesi di intervento in corso: la Regione segue assieme al Governo il negoziato con la Commissione UE per l’adozione di provvedimenti transitori su tariffe elettriche più concorrenziali e ha promosso i contatti con i produttori di energia per la conclusione di contratti bilaterali per forniture elettriche a livelli di prezzo più competitivi.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Palmera SpA

    Sede : stabilimento nell’area industriale di Olbia

    Settore di attività: lavorazione di prodotti alimentari e in particolare del tonno

    Occupati: 220 nel 2006

    Causa della crisi: crisi finanziaria determinata dalle crescenti difficoltà a mantenere le quote di mercato attuali a causa della forte competitività della concorrenza che ha già delocalizzato parte delle produzioni nei paesi del terzo mondo.

    Intervento e attività della Regione: gli Assessorati dell’Industria e del Lavoro hanno seguito la vertenza con le OO.SS. per individuare strumenti per l’assistenza dei lavoratori e per il rilancio produttivo.

    Stato attuale della crisi: il 4 ottobre 2006 si è sottoscritto un verbale d’incontro che prevede l’attuazione di un nuovo piano industriale già presentato per la riqualificazione del sito, la ristrutturazione e la riorganizzazione che prevede anche il ricorso a 24 mesi di CIGS fino a 140 unità a rotazione.

    Ipotesi di intervento in corso: la Regione ha dato disponibilità e assistenza nella individuazione di strumenti di finanziamento per l’attuazione del Piano Industriale a fronte dell’impegno dell’azienda a sospendere le procedure di mobilità. Il Piano prevede in 24 mesi investimenti per efficientamentodella produzione sulle linee per il confezionamento dei formati speciali e per la diversificazione e l’acquisto di una linea di produzione dedicata a nuovi prodotti.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Altre imprese in crisi da lungo tempo

    Permangono situazioni di imprese in forte difficoltà da anni, ormai chiuse o prossime alla chiusura su cui è difficile programmare interventi di rilancio nel breve periodo. In tali casi, oltre la gestione del contingente attraverso gli ammortizzatori sociali, la Regione intende intervenire con azioni nel medio – lungo periodo differenti rispetto a quelle ordinarie o basate sulle tradizionali forme di incentivazione. E’ necessario pertanto attivare processi di reindustrializzazione, con l’insediamento di nuovi progetti e di produzioni alternative, per i quali la Regione promuove:

    - processi di riorganizzazione complessiva e di riconversione economico - occupazionale attraverso progetti speciali di inserimento lavorativo con una visione economica realistica, superando posizioni di incertezza e mancate scelte di campo fra difesa e il rilancio produttivo da un lato e la riconversione dall’altro: posizioni e situazioni che in passato hanno determinato rilevanti e protratte dispersioni di risorse;

    - una mirata attività di scouting con cui vengano evidenziati i punti di forza del sistema Sardegna: infrastrutture, spazi disponibili, strumenti di agevolazione finanziaria e fiscale, visione d’insieme delle pratiche amministrative, mappa delle imprese dei possibili clienti o fornitori, tecnologie attivabili, disponibilità di capitale umano e della relativa professionalità presente nel territorio;

    - azioni a sostegno della competitività (nuova politica degli incentivi, infrastrutture, miglioramento della qualità delle reti, semplificazione amministrativa, opportunità localizzative in aree industriali dismesse, azioni di promozione per settori strategici e aree, valorizzazione della ricerca e della collaborazione con Università e Centri di ricerca, valorizzazione e creazione di distretti).

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Cart Oran Srl

    Sede : stabilimento a Macchiareddu

    Settore di attività: lavorazione della carta per uso domestico e alimentare

    Occupati: 53 a fine 2004

    Causa della crisi: crisi di liquidità dell’azienda, attività ferma in attesa di ripresa

    Intervento e attività della Regione: sono stati effettuati diversi incontri con l’azienda, e le OO.SS per l’analisi delle problematiche di crisi. Nell’ultimo incontro si è deciso di predisporre insieme all’azienda tutti gli atti per la concessione degli ammortizzatori sociali ed utilizzare le poche risorse finanziarie disponibili per l’anticipo della Cassa Integrazione Ordinaria per i dipendenti.

    Ipotesi di intervento in corso: l’azienda stima una ripresa del settore che dovrebbe permettere il riavvio dell’attività produttiva

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Biv Technology Srl

    Sede : stabilimento a Macchiareddu

    Settore di attività: lavorazioni di parti meccaniche

    Occupati: 23 a fine 2004

    Causa della crisi: crisi produttiva a seguito della forte riduzione di commesse; l’ azienda è stata dichiarata fallita nel 2004.

    Intervento e attività della Regione: sono stati effettuati diversi incontri con l’azienda e le OO.SS per l’analisi delle problematiche di crisi. Nell’ultimo incontro si è deciso di predisporre insieme all’azienda tutti gli atti per la concessione degli ammortizzatori sociali.

    Stato attuale della crisi: attualmente l’attività è ferma e i dipendenti usufruiscono dell’indennità di mobilità; la società è sottoposta a procedura fallimentare.

    Ipotesi di intervento in corso: si è in attesa della vendita o dell’affitto degli impianti ad altra società del settore per la ripresa produttiva

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    C.W.F. Italia SpA

    Sede : stabilimento nella zona industriale di Santa Giusta

    Settore di attività: produzione di energia elettrica

    Occupati: 30 a fine 2004

    Causa della crisi: crisi produttiva e licenziamento di diversi dipendenti; i rimanenti sono stati trasferiti alla società Ottana Energia che gestisce la centrale termoelettrica di Ottana.

    Intervento e attività della Regione: sono stati effettuati diversi incontri con l’azienda e le OO.SS per l’analisi delle problematiche di crisi.

    Stato attuale della crisi: attualmente l’attività è ferma e parte del personale è stato trasferito ad Ottana.

    Ipotesi di intervento in corso: con la riconversione della centrale elettrica di Ottana gli impianti possono essere riattivati per la produzione di carbone fluido quale combustibile per una delle linee di produzione di energia della Centrale gestita da Ottana Energia.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Atlantis SpA

    Sede : Cagliari

    Settore di attività: produzione di software e di servizi informatici

    Occupati: 90 nel 2006

    Causa della crisi: riduzione delle commesse da parte degli enti pubblici e privati

    Intervento e attività della Regione: sono stati effettuati diversi incontri con l’azienda e le OO.SS. per l’analisi delle problematiche di crisi e sono stati applicati ai dipendenti i provvedimenti sugli ammortizzatori sociali. Le professionalità e le competenze presenti in azienda sono segnalate a nuove imprese del settore insediate in Sardegna.

    Ipotesi di intervento in corso: si stima una ripresa del settore anche a seguito dei nuovi bandiformalizzati dall’Amministrazione Regionale nell’ambito degli investimenti previsti dalla società dell’informazione e dalla creazione del distretto dell’ICT nell’area di Cagliari che dovrebbe permettere di reintegrare parte dei dipendenti grazie all’insediamento di nuove iniziative.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Calzificio Ros-Mary e Co. Srl

    Sede : stabilimento nella zona industriale di SiniscolaSettore di attività: produzione di calze sportive

    Occupati: 200 al momento della dichiarazione di fallimento nel 2002

    Causa della crisi: crisi di produttiva, legata a forte riduzione delle commesse e grande

    concorrenza di paesi extracomunicari

    Intervento e attività della Regione: innumerevoli sono stati gli incontri e le riunioni tenute presso l’Assessorato per tentare insieme con altri soggetti istituzionali, tra cui l’Insar SpA, al fine di trovare qualche imprenditore interessato all’acquisizione degli impianti esistenti.

    Stato attuale della crisi: il personale risulta da giugno 2004 in mobilità e alcuni hanno usufruito dei provvedimenti del Decreto Maroni. Nel 2005 la curatela fallimentare ha venduto il capannone alla società Blue Tech di Brescia e i macchinari sono stati venduti per lotti separati.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Cardnet SpA

    Sede: stabilimento nella zona industriale di Iglesias

    Settore di attività: produzione carte a lettura elettronica

    Occupati: 80 a fine 2004

    Causa della crisi: la società sta attraversando una fase di grossa difficoltà produttiva ed è stata ammessa al concordato preventivo.

    Intervento e attività della Regione: sono stati effettuati diversi incontri con l’azienda e le OO.SS per l’analisi delle problematiche di crisi. Attualmente si punta alla cessione del ramo d’azienda.

    Stato attuale della crisi: i dipendenti usufruiscono di ammortizzatori sociali; parte dei lavoratori fanno parte dell’accordo del 19 giugno 2006 sottoscritto al Ministero del Lavoro e finalizzato al piano di reimpiego per i lavoratori ultracinquantenni secondo il Decreto Maroni.

    Ipotesi di intervento in corso: si è in attesa della cessione del ramo d’azienda ad altri imprenditori.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Convesa Chilivani Srl

    Sede : stabilimento nella zona industriale di Chilivani

    Settore di attività: manutenzioni di carri ferroviari

    Occupati: 30 a fine 2005

    Causa della crisi: difficoltà economico-finanziarie a seguito della riduzione delle commesse da parte di Trenitalia

    Intervento e attività della Regione: innumerevoli sono stati gli incontri tenuti presso gli Assessorati dell’Industria e dei Trasporti. Sono stati promossi diversi interventi su Trenitalia per cercare di risolvere i problemi legati alle commesse mancate o ritirate

    Stato attuale della crisi: il 20 marzo 2006 è stato firmato presso l’Assessorato del Lavoro un accordo per l’applicazione degli ammortizzatori sociali.

    Ipotesi di intervento in corso: è in corso un deciso intervento politico anche nei confronti del Governo e di Trenitalia volto a risolvere il contenzioso in essere riguardante anche le attività già programmate.

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    28

    Informazioni sulle aziende in crisi

    Imprese in sub-appalto per la costruzione della Centrale Enel di Portoscuso

    Sede : zona industriale di Portoscuso

    Settore di attività: imprese sub-appaltatrici per la costruzione della centrale termoelettrica a letto fluido di Portovesme, settori delle manutenzioni industriali e delle lavorazioni edili

    Occupati: 461 a fine 2004

    Causa della crisi: difficoltà economico-finanziarie delle imprese a seguito del completamento delle attività di costruzione e installazione dei nuovi impianti della centrale a letto fluido di Enel.

    Intervento e attività della Regione: vari incontri si sono tenuti presso l’Assessorato dell’Industria e quello del Lavoro al fine di ottenere il riconoscimento degli ammortizzatori sociali ai lavoratori delle imprese subappaltatrici in attesa dell’assegnazione di nuovi lavori.

    Stato attuale della crisi: buona parte dei lavoratori hanno sottoscritto accordi per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali

    Ipotesi di intervento in corso: importanti sviluppi possono aversi con la costruzione della nuova centrale a carbone nell’ambito del progetto integrato miniera – centrale previsto dalla legge 80/2005 e dal DPR 28 gennaio 1994. La costruzione di tale impianto è prevista anche nel nuovo piano energetico ambientale regionale adottato dalla Giunta Regionale

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Montefibre Ottana SpA

    Sede : stabilimento nella zona industriale di Ottana

    Settore di attività: lavorazioni chimiche

    Occupati: 160 quando è stato chiuso l’impianto

    Causa della crisi: crisi del proprio mercato di riferimento e dismissione attività

    Intervento e attività della Regione: vari incontri con l’azienda, le OO.SS. e i Ministeri competenti per individuare alternative produttive e applicare ammortizzatori sociali di competenza nazionale e regionale integrati dall’azienda.

    Stato attuale della crisi: gli impianti sono chiusi, il personale usufruisce di ammortizzatori sociali in deroga integrati dall’azienda fino a tutto il 2007.

    Ipotesi di intervento in corso: nel 2006 si è raggiunto un accordo attraverso il quale tra ammortizzatori in deroga e azioni in capo alla Regione si potranno accompagnare gran parte dei dipendenti in quiescenza. Le diverse iniziative in fase di avvio nella zona a seguito di alcuni interventi finanziati con l’Accodo sulla Chimica possono permettere un parziale riassorbimento (con il Consorzio Creo ed Equipolymers).

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Sardinia Crystal Srl e Sarda CristalliSede : stabilimento nell’area industriale di Alghero

    Settore di attività: settore manifatturiero nella lavorazione artistica del vetro

    Occupati: 19 a fine 2004

    Causa della crisi: la società, a suo tempo controllata da Progemisa, è stata privatizzata con la clausola del ricollocamento in IGEA in caso di fallimento dell’iniziativa entro 3 anni. La privatizzazione del 2001 a favore dell’imprenditore Walter Giacomini non ha avuto buon esito per problemi di carattere gestionale, finanziario e commerciale.

    Intervento e attività della Regione: valutata l’impossibilità di riavvio positivo delle attività si è proceduto alla ricollocazione in IGEA come previsto nell’accordo per la privatizzazione. L’Assessorato dell’industria ha previsto anche l’opzione dell’esodo incentivato in alternativa alla riassunzione.

    Stato attuale della crisi: 12 dipendenti hanno optato per il ricollocamento in IGEA, i restanti 7 hanno risolto transattivamente ogni rapporto con corresponsione di un incentivo.

    Ipotesi di intervento in corso: la Regione ha assunto l’impegno di verificare le condizioni di apertura di cantieri per la bonifica di siti dismessi nella provincia di Sassari per consentire ai 12 lavoratori ricollocati di prestare servizio vicino ai luoghi di residenza, evitando così i disagi connessi all’attuale sede di lavoro presso i cantieri di IGEA del Sulcis Iglesiente.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Sardinia Gold Mining SpA

    Sede : cantieri di Furtei presso Santu Miali

    Settore di attività: attività estrattiva per la produzione di lingotti d’oro

    Occupati: 51 a fine 2004

    Causa della crisi: riduzione del giacimento

    Intervento e attività della Regione: verifica delle attività realizzate e di quelle proposte, applicazione di ammortizzatori sociali. La Regione ha richiesto e sta monitorando una attenta riqualificazione dei siti.

    Stato attuale della crisi: parte del personale attualmente usufruisce degli ammortizzatori sociali, continua la produzione con il trattamento del vecchio materiale di scavo e si sta provvedendo alla bonifica e messa in sicurezza dei cantieri esauriti e di quelli pertinenti concessioni di terzi che hanno commissionato all’impresa i lavori di progettazione e realizzazione. La società, ove possibile, intende coltivare nuovi giacimenti in sottosuolo nell’area di Furtei e di Osilo. Lo sfruttamento del giacimento di Osilo, ritenuto di grosso valore, non trova al momento piena condivisione da parte dell’Amministrazione comunale.

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    32

    Informazioni sulle aziende in crisi

    Softing SpA

    Sede : stabilimento nell’area industriale di Monastir

    Settore di attività: settore manifatturiero, produzione materassi e divani

    Occupati: 29 a fine 2004

    Causa della crisi: la società fu costituita dal Gruppo Commendatore a seguito della privatizzazione della Tessilrama 2000, controllata dalla società regionale Sigma Invest. La gestione si è caratterizzata per grossi problemi di carattere finanziario e produttivo.

    Intervento e attività della Regione: valutata l’impossibilità di riavvio positivo delle attività si è proceduto alla ricollocazione in IGEA del personale che proveniva dalla privatizzazione dellaTessilrama, come previsto nell’accordo per la privatizzazione. L’Assessorato dell’industria ha previsto anche l’opzione dell’esodo incentivato in alternativa alla riassunzione.

    Stato attuale della crisi: 15 lavoratori già dipendenti della Tessilrama 2000 sono stati riassunti in IGEA, gli altri collocati in mobilità da cui transitare in pensione o in cerca di nuova occupazione.

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    33

    Informazioni sulle aziende in crisi

    Vitrociset SpA

    Sede : stabilimenti nell’area di Macchiareddu e presso la base militare di San Lorenzo - Villaputzu

    Settore di attività: produzione componenti di elettronica industriale applicata al settore della difesa e dell’assistenza al volo

    Occupati: 220 lavoratori nel 2005

    Causa della crisi: riduzione delle commesse del settore difesa e di altri settori con chiusura dello stabilimento di Assemini che occupava circa 90 lavoratori.

    Intervento e attività della Regione: numerosi incontri con l’azienda, le OO.SS. e i Ministeri competenti per valutare ipotesi di riavvio e per l’applicazione di ammortizzatori sociali.

    Stato attuale della crisi: da Assemini sono stati trasferiti circa 45 dipendenti a Villaputzu, mentre 44 sono stati collocati in CIGS, di cui circa 20 anch’essi poi trasferiti e gli altri ancora in cassa integrazione o in mobilità per la quiescenza. Con la vendita all’Enav del ramo d’azienda che gestisce le manutenzioni della rete radaristica degli aeroporti italiani è stato trasferito solo personale degli stabilimenti non sardi.

    Ipotesi di intervento in corso: è in corso una ristrutturazione della società con nuovi programmi di intervento nel settore fotovoltaico, in progetti legati al Sardinia Radio Telescope e nella ricerca in altri campi, anche con la partecipazione ai bandi della progettazione integrata.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Krenesiel SpA

    Sede : stabilimento nell’area industriale di Sassari

    Settore di attività: produzione di software e servizi vari di telecomunicazioni

    Occupati: 63 a fine 2004

    Causa della crisi: crisi di carattere produttivo a causa della riduzione delle commesse pubbliche e private del settore.

    Intervento e attività della Regione: sono stati effettuati diversi incontri con l’azienda e le OO.SS. per l’analisi delle problematiche di crisi e sono stati applicati ai dipendenti i provvedimenti sugli ammortizzatori sociali. Le professionalità e le competenze presenti in azienda sono segnalate a nuove imprese del settore insediate in Sardegna.

    Stato attuale della crisi: circa 40 dipendenti sono stati collocati in cassa integrazione con scadenza a luglio del corrente anno.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Etisar SpA

    Sede : stabilimento nell’area industriale di Donori

    Settore di attività: produzione di etichette per abbigliamento, per prodotti alimentari e contenitori

    Occupati: 29 a fine 2006

    Causa della crisi: crisi produttiva e finanziaria aziendale a causa dell’elevato indebitamento per inizio attività

    Intervento e attività della Regione: presso gli Assessorati dell’industria e del Lavoro si sono tenute numerose riunioni finalizzate all’esame della situazione e alla ricerca di soluzioni per la ripresa produttiva dello stabilimento coinvolgendo la finanziaria regionale SFIRS.

    Stato attuale della crisi: l’azienda ha chiuso lo stabilimento ma non è stata avviata la procedura di messa in mobilità del personale, probabilmente per impossibilità dell’azienda a provvedere alle spese di propria competenza

    Ipotesi di intervento in corso: è in corso la verifica sulla possibilità di un intervento della finanziaria SFIRS finalizzato alla concessione di un prestito a breve e al consolidamento a medio e lungo termine delle passività aziendali, a condizione della presentazione di ulteriori cespiti da offrire in garanzia.

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    Informazioni sulle aziende in crisi

    Unilever Italia SpA

    Sede : stabilimento nell’area industriale di Cagliari

    Settore di attività: produzione di gelati confezionati Algida

    Occupati: 180 circa a fine 2006 tra fissi e stagionali

    Causa della crisi: crisi produttiva e riorganizzazione degli assetti produttivi con programmata chiusura dello stabilimento di Cagliari a fine 2007

    Intervento e attività della Regione: tentativi di proporre all’azienda la sospensione della chiusura in attesa di individuare interventi finalizzati al riassetto produttivo e organizzativo

    Stato attuale della crisi: l’azienda ha prospettato la chiusura dello stabilimento di Cagliari per concentrare tutte le attività produttive nel polo produttivo della Campania.

    Ipotesi di intervento in corso: l’Amministrazione Regionale sta valutando e ricercando possibili operatori del settore per l’acquisizione dello stabilimento e il riavvio produttivo degli impianti.

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