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STUDIO TECNICO . dott. arch. Giuliano Andreoli . Via Saliceto Panaro n. 5 – 41122 Modena – Tel.n. +39 059 374115 – Fax n. +39 059 374119 e mail [email protected] - pec [email protected] Codice Fiscale NDRGLN48M18F257L - Partita IVA 00545930364 COMUNE di OSPEDALETTO LODIGIANO VERIFICA di ESCLUSIONE dalla V.A.S RELATIVA ALLA COSTRUZIONE DI UN NUOVO CELLONE A BASSA TEMPERATURA nello Stabilimento di Ospedaletto Lodigiano (LO), v.le Europa n.10 di proprietà della Società INALCA S.p.A. con sede in Via Spilamberto n.30/C - CASTELVETRO DI MODENA (MO) ********** RELAZIONE DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE

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STUDIO TECNICO

. dott. arch. Giuliano Andreoli .

Via Saliceto Panaro n. 5 – 41122 Modena – Tel.n. +39 059 374115 – Fax n. +39 059 374119 e mail [email protected] - pec [email protected]

Codice Fiscale NDRGLN48M18F257L - Partita IVA 00545930364

COMUNE di OSPEDALETTO LODIGIANO

VERIFICA di ESCLUSIONE dalla V.A.S

RELATIVA ALLA COSTRUZIONE DI

UN NUOVO CELLONE A BASSA TEMPERATURA nello Stabilimento di Ospedaletto Lodigiano (LO), v.le Europa n.10

di proprietà della

Società INALCA S.p.A. con sede in Via Spilamberto n.30/C - CASTELVETRO DI MODENA (MO)

**********

RELAZIONE DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE

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Introduzione 3

1. Caratteristiche del progetto 3

1.1 Descrizione del progetto 3

1.2 Iternterferenze con il vigente piano urbanistico 6

2. Caratteristiche degli effetti del progetto con l’ambiente circostante 12

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Introduzione La presente richiesta di verifica di non assoggettabilità alla VAS riguarda il progetto

(procedimento unico prot.1118-1119-1120 del 17/01/2018) per la realizzazione di nuovo cellone a bassa temperatura in deroga all’altezza massima prevista dai vigenti strumenti urbanistici, da realizzarsi nello stabilimento sito in Comune di Ospedaletto Lodigiano al civico n.10 di viale Europa e catastalmente contraddistinto con il mappale 69 del foglio 8.

Il suddescritto intervento, comportando variante agli strumenti urbanistici, richiede la procedura di Valutazione Ambientale Strategica prevista dall’art. 4 della legge regionale n. 12/2005 smi, ovvero, ai sensi del punto 4.6 della DCR VIII/351 del 13/03/2007, si dovrà procedere alla verifica di esclusione da detta VAS. La presente relazione ha lo scopo di descrivere le caratteristiche del progetto ed i possibili effetti che lo stesso potrebbe avere con l’ambiente circostante, in osservanza delle disposizioni dell’Allegato II della DCR 13 marzo 2007 n.VIII/351 e quindi di verificare l’esclusione dalla procedura VAS per l’intervento in questione.

1. Caratteristiche del progetto.

1.1 Descrizione del progetto

Il progetto in analisi riguarda le opere che la società INALCA SpA vorrebbe intraprendere nello stabilimento sito in Comune di Ospedaletto Lodigiano, per la realizzazione di un nuovo cellone a bassa temperatura (più oltre cellone) da collocarsi sul lato Nord-Est del fabbricato principale, oltre ad un locale ricevimento/alimentazione (anti-cella) posto a monte del nuovo cellone e ad un locale per le spedizioni, con annesso locale per la carica delle batterie (non Atex) dei mezzi di trasporto elettrici (muletti – transpallets, ecc)

Il nuovo “cellone” sarà del tipo completamente automatizzato (nella gestione al suo interno) e protetto su due lati da un muro REI120 di pari altezza, come pure saranno REI120 i paramenti dei due fabbricati adiacenti; in tal modo si otterrà una barriera alla propagazione di un eventuale incendio tra i nuovi fabbricati e quelli di progetto. Pertanto le opere oggetto dell’intervento risultano essere:

- Cellone automatizzato; - Fabbricato per l’alimentazione del cellone; - Fabbricato spedizioni e locale carica batterie; - Muro REI.

Cellone automatizzato Trattasi di un complesso di carpenteria autoportante con sistema automatizzato di trasporto,

immagazzinamento e prelievo di pallets in ambiente a bassa temperatura.

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La perimetrazione e la copertura con pannelli isotermici di forte spessore, direttamente fissati alla suddetta scaffalatura, costituiscono il volume del così detto “cellone automatico”.

La materia processata, proveniente dai locali del fabbricato esistente, entra dal lato di testa del cellone in zona di ricevimento/alimentazione ed esce sul lato opposto nel locale spedizione.

Dimensioni complessive del volume pannellato:

- larghezza = m. 23,74+0.10= m. 23,84; - lunghezza = m. 72,08+0.10= m. 72,18; - altezza in gronda = m. 20,80 circa (da misurarsi dall’attuale quota del piano di calpestio

dell’area cortiliva).

La costruzione avrà caratteristiche di idoneità all’ambiente di conservazione alimenti protetti.

La struttura sarà realizzata in carpenteria metallica, con profilati di acciaio zincati a caldo, costituita da un sistema di travi, montanti, controventi ed arcarecci.

Il tamponamento e la copertura saranno costituiti da pannelli prefabbricati termoisolanti di 24 cm di spessore; le superfici dei pannelli rivolti verso l’esterno non protetto dal muro REI, e la stessa copertura, avranno una protezione costituita da una lamiera grecata supportata da elementi metallici specifici.

Il pavimento del cellone avrà funzione di supporto della carpenteria soprastante e di isolamento termico del cellone stesso verso il terreno.

Al di sotto dell’isolamento è prevista un’ulteriore barriera termica che si realizzerà con elementi tipo “iglù” gettati su calcestruzzo, tali da costituire una camera d’aria intermedia tra il pavimento ed il sottostante terreno (per evitarne congelamenti e, di conseguenza, pericolosissimi aumenti di volume).

La fondazione sarà costituita da platea su pali in cemento armato. Il cellone sarà provvisto di propria impiantistica specifica e sarà collegato alle reti del “freddo” ed

agli impianti elettrici dello stabilimento esistente.

Fabbricato per l’alimentazione del cellone Trattasi della zona di ricevimento/alimentazione posta in testa al cellone, la quale sarà

direttamente collegata, con un portone, ai locali di lavorazione/spedizione del fabbricato principale esistente.

L’edificio di cui si tratta sarà realizzato con struttura prefabbricata in cemento. La copertura dell’edificio è prevista piana in modo da potervi alloggiare le macchine di

termoregolazione del locale di ricevimento e dello stesso cellone, fatta eccezione per le unità di evaporazione già collocate all’interno del cellone stesso.

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L’accesso al piano tecnico avverrà a mezzo di scala metallica a rampe. Il fabbricato avrà le seguenti dimensioni: Lunghezza m. 19,43 (agli assi strutturali 2x8,70 mt); Larghezza m. 16,15 (agli assi strutturali 15,00 mt); Altezza interna m. 4,50 (all’intradosso travi solaio 5,50 m), a partire da +1,20 rispetto alla quota

dell’area cortiliva. Altezza in testa ai pannelli m. 8,00, a partire da +1,20 rispetto alla quota dell’area cortiliva.

Fabbricato spedizioni e locale carica batterie

Trattasi della zona di spedizione posta in testata, all’uscita dal cellone, che sarà direttamente collegata, attraverso un portone, al corridoio esterno sopraelevato +1,2 mt, dal quale si avrà accesso anche all’adiacente locale carica batterie dei carrelli elevatori.

All’interno del locale spedizioni verranno realizzati servizi igieni e spogliatoi per il personale addetto (idoneo per 4 persone) ed un box prefabbricato leggero per l’ufficio gestione.

L’edificio di cui si tratta sarà realizzato con struttura prefabbricata in cemento. La copertura dell’edificio principale è prevista a doppia falda, mentre sarà piana nell’appendice

carica “muletti” per l’agevole collocazione delle macchine di termoregolazione. L’accesso al piano tecnico avverrà per mezzo di una scala metallica alla “marinara”. Il locale di spedizione sarà dotato di due bocche di carico delle medesime dimensioni e

caratteristiche di quelle esistenti. Il fabbricato principale avrà le seguenti dimensioni: Lunghezza m. 25,07 (agli assi strutturali 3x8,00 mt); Larghezza m. 23,75 (agli assi strutturali 22,70 mt); Altezza interna m. 4,50 (all’intradosso capriate 5,50 m), a partire da +1,10 rispetto alla quota

dell’area cortiliva. Altezza in testa ai pannelli m. 8,00, a partire da +1,10 rispetto alla quota dell’area cortiliva.

Muro REI Trattasi di un elemento di separazione e protezione REI da realizzarsi su due lati del cellone, e da questo strutturalmente separato nella parte fuori terra. La struttura del muro è costituita da: - Fondazioni in opera del tipo a pali. - Pilastri strutturali prefabbricati in c.a. o c.a.v. - Tamponamento realizzato con pannelli orizzontali in c.av. alleggerito, e non. - Fissaggi strutturali antisismici.

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I pannelli saranno posti in verticale e prevedono aperture per porte REI come da disegni di progetto. Dimensionamento strutturale Norme UNI per resistenza al fuoco R 120'

1.2 Itnterferenze con il vigente piano urbanistico

Il compendio immobiliare oggetto dell’intervento è inserito: - in zona DP “nuovi insediamenti produttivi” ambito DP2 del PRG; - in “tessuto produttivo artigianale” (rif.fig.1)

Figura n.1 - estratto - 1.3 TAVOLA USI DEL SUOLO - PGT documenti di Piano

- in “edifici destinati ad attività produttive” (rif.fig.2);

Figura n.2 - estratto - 1.4 TAVOLA DELLO STATO DEI SERVIZI - PGT documenti di Piano

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- in “tessuto consolidato produttivo” (rif.fig.3);

Figura n.3 - estratto - 1.5 TAVOLA DELLE COMPONENTI DEL PAESAGGIO - PGT documenti di Piano

- in “produttivo n.53” (rif. fig.n.4)

Figura n.4 - estratto - 1.6 TAVOLA ATTUAZIONE PRG VIGENTE - PGT documenti di Piano

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- in “ambito del tessuto consolidato produttivo” “PL3 piano di lottizzazione” (rif.fig.5)

Figura n.5 - estratto - 2.2 TAVOLA DI PREVISIONI DI PIANO - PGT documenti di Piano

- in “perimetrazione del centro abitato” (rif.fig.6);

Figura n.6 - estratto - 2.3 TAVOLA DEI VINCOLI - PGT documenti di Piano

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- in ambito TCP4 “tessuto consolidato produttivo di scala sovralocale” (rif.figg.7 e 8);

Figura n.7 - estratto - 2 TAVOLA DI PIANO DELLE REGOLE (1:5000) - PGT Piano delle Regole

Figura n.8 - estratto - 3 TAVOLA DI PIANO DELLE REGOLE (1:2000) - PGT Piano delle Regole

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- in “tessuto consolidato produttivo” (rif.fig.9);

Figura n.9 - estratto - 4 TAVOLA ECOPAESISTICA - PGT Piano delle Regole

- in indice “2” “sensibilità paesistica bassa” (rif.fig.10);

Figura n.10 - estratto - 5 DELLA SENSIBILITA’ PAESISTICA - classi di sensibilità paesistica ai sensi del

PTCP della Regione Lombardia e del DGR n.11045/2002 - PGT Piano delle Regole

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Dall’analisi degli elaborati di PRG, PGT e della convenzione urbanistica stipulata in data 21.04.1994, i parametri urbanistici previsti per tale zona sono i seguenti.

PRG PGT Convenz. Urbanistica Sf mq. 248.140,00 mq. 247.112,00 mq. 223.870,00 Slp max mq. 224.000,00 mq. 224.000,00 mq. 223.970,00 Rc 60% 60% 50% H max ml 15,00 ml 15,00 ml 10,00

La realizzazione del progettato intervento comporta un incremento della superficie coperta Sc e della superficie lorda di pavimento Slp. I parametri urbanistici dello stato legittimato sono:

- Sc: mq. 51.247,00; - Slp: mq. 52.634,00;

I parametri urbanistici dello stato di progetto sono: - Sc: mq.51.247,00+mq. 2.937,00 = mq. 54.184,00 nettamente inferiore al 60% della Sf; - Slp: mq.52.634,00+mq.2.937,00= mq. 55.571,00 nettamente inferiore alla Slp massima

realizzabile. Da Convenzione Urb.: Sc mq. 111.935, Slp mq. 223.970. Da PGT Vigente: Sc mq. 148.267, Slp mq. 224.000.

Dall’analisi urbanistica ed edilizia l’intervento in progetto non influenza in alcun modo la destinazione d’uso dell’area, l’indice di utilizzazione fondiaria e il rapporto massimo di copertura.

Infatti il parametro che si intende variare riguarda esclusivamente l’altezza, che per la tipologia di utilizzo del nuovo fabbricato è necessariamente superiore ai 15 m (previsti dal vigente PGT).

La modifica è puntuale perché riguarda esclusivamente il progetto in esame e non l’intera area industriale su cui insiste lo stabilimento e, non variando i parametri di destinazione urbanistica, di densità edilizia e di carico urbanistico, non modifica quanto già studiato ed analizzato nella VAS redatta dal comune di Ospedaletto Lodigiano.

Inoltre l’ampliamento sarà realizzato in adiacenza agli esistenti edifici facenti parte dell’esistente compendio industriale INALCA e non ricade in aree di tutela ambientale di significativa rilevanza (rif. Figura n.10).

Visto che il progettato intervento sorgerà su di un’area già impermeabilizzata non verrà diminuita la quota di permeabilità dell’area e ciò in linea con la promozione dello sviluppo sostenibile per i nuovi interventi.

Lo smaltimento delle acque rimarrà perfettamente invariato in quanto, non aumentando le superfici impermeabili del complesso industriale, l’esistente sistema fognario dello stabilimento, in cui confluiscono tutte le acque bianche, risulta perfettamente idoneo ed autorizzato.

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Per quanto riguarda l’impatto sul paesaggio l’ampliamento sarà realizzato a circa 230 m dalla viabilità principale (SP 234 asse privilegiato di visuale) inoltre da cui l’area di proprietà INALCA, è separata da un terreno su cui è già presente una cortina arborata che mitiga la visibilità dello stabilimento e conseguentemente anche dell’ampliamento.

2. Caratteristiche degli effetti del progetto con l’ambiente circostante.

Il progettato intervento interessa esclusivamente l’area industriale identificata nell’ambito TCP4 “tessuto consolidato produttivo di scala sovralocale”, non modificando l’ambito urbano disciplinato dal vigente PGT non si riscontrano effetti negativi rispetto alla durata, frequenza e reversibilità del vigente strumento urbanistico perché l’area, come già menzionato, non subirà variazioni dal punto di vista di destinazione d’uso e densità edilizia.

Non variando gli aspetti edilizi ed urbanistici non viene intaccato neppure il valore dell’area e la vulnerabilità del sito, infatti occorre ribadire che l’ampliamento sarà realizzato su di un’area già impermeabilizzata (piazzale asfaltato dello stabilimento).

L’area in esame è posta in zona “2” “sensibilità paesistica bassa”, quindi non vi sono delle iterazioni negative col paesaggio circostante in quanto l’unico elemento significativo è la SP 234, viabilità storica, che comunque rispetto allo stabilimento ed al progettato intervento dista, come detto, circa 230 metri, peraltro già in parte mitigata da una cortina arborata che limita la visibilità dello stabilimento e, conseguentemente, anche dell’ampliamento.

Anche l’effetto sull’utilizzo intensivo del suolo si può considerare nullo, in quanto l’intervento insisterà su di un’area già impermeabilizzata (interamente asfaltata con sottoservizi da spostare) e prevederà uno sfruttamento insignificante delle potenzialità edificatorie del terreno rispetto a quanto consentito dal PRG, dal PGT e dalla Convenzione urbanistica.

L’intervento è stato progettato in modo da limitare al minimo il rischio di incidenti per la salute umana e l’ambiente; in caso di sisma l’edifico imploderebbe su se stesso, mentre per il rischio incendio una cortina realizzata da un paramento murario REI120 isolerà la propagazione del fuoco agli altri edifici.

Come si evince da quanto suddescritto, si può affermare che non vi sono particolari effetti negativi derivanti dalla realizzazione del nuovo intervento e gli stessi riguarderebbero principalmente il territorio e la popolazione locale; per quanto attiene gli effetti sulla natura trasfrontaliera bisogna sottolineare che il progettato intervento non prevede un aumento produttivo, ma una migliore gestione del prodotto finito che permetterà una razionalizzazione della logistica dello stesso.

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CONCLUDENDO

- L’intervento di ampliamento si inserisce in un contesto industrializzato e paesisticamente già “compromesso” dalle attività produttive ivi svolte, dalla presenza dell’alta velocità delle Ferrovie dello Stato, dalla presenza dell’autostrada del Sole (A/1), nonché dagli impianti di biometano regolarmente autorizzati;

- L’ampliamento rientra ampissimamente nelle potenzialità edificatorie dell’area, costituendo un aumento irrisorio rispetto alla residua possibilità di sfruttamento del territorio su cui insiste il complesso INALCA;

- L’intervento non modificherà la superficie impermeabile (con l’esclusione, quindi, dell’utilizzo intensivo del suolo) e pertanto non sarà apportata alcuna modifica al sistema fognario esistente ed alle autorizzazioni allo scarico;

- Pertanto, non è richiesta alcuna variazione di destinazione d’uso, di indici di utilizzazione fondiaria, dei rapporti di copertura e, più genericamente, dei parametri urbanistici ed edilizi attualmente in vigore;

- L’area interessata dall’ampliamento (così come tutta l’area dello stabilimento industriale INALCA) NON ricade in aree di tutela ambientale di significativa rilevanza;

- La deroga all’altezza massima, ora prevista in m. 15,00, per l’innalzamento fino a circa m. 22,00 per le imprescindibili necessità costruttive di un cellone automatizzato, costituisce una richiesta “puntuale” con esclusione, quindi, dell’intera area su cui insiste lo stabilimento industriale, per cui, non variando i parametri e le destinazioni urbanistiche, la densità edilizia ed il carico urbanistico, NON ANDRA’ a MODIFICARE le conclusioni a cui il Comune di Ospedaletto Lodigiano è giunto nella Valutazione Ambientale Strategica predisposta per la pianificazione, debitamente adottata ed approvata, del territorio in esame;

- La maggior altezza richiesta per il cellone non costituirà interazioni negative con il paesaggio circostante essendo inserita in zona “2” a “sensibilità paesistica bassa”;

- La maggiore altezza non costituirà un impatto visivo significativo neppure dalla viabilità storica (SP 234) anche per la presenza di una cortina di vegetazione da tempo già esistente;

- Si precisa, infine, che l’ampliamento è stato progettato in modo da limitare al minimo il rischio di incidenti per la salute umana e l’ambiente; in caso di sisma l’edifico imploderebbe su se stesso, mentre per il rischio incendio una cortina realizzata da un paramento murario REI120 isolerà la propagazione del fuoco agli altri edifici.

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Alla luce di quanto surriportato, lo scrivente può affermare che non vi sono particolari effetti negativi derivanti dalla realizzazione del nuovo intervento e gli stessi riguarderebbero principalmente il territorio e la popolazione locale. Mentre relativamente agli effetti sulla natura trasfrontaliera si sottolinea che il progettato intervento non prevede un aumento produttivo, ma solamente una migliore gestione del prodotto finito che permetterà una razionalizzazione della logistica dello stesso con il mantenimento (se non l’aumento) della manodopera e degli addetti ai lavori.

*********************** Modena/Ospedaletto Lodigiano 13/02/2018

(dott.arch.Giuliano Andreoli)