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1 VERBALI DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI N. 1 POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO DI II FASCIA PRESSO LA FACOLTA’ DI SCIENZE UMANISTICHE (dall’1.11.2010 a seguito del nuovo assetto FACOLTA’ di FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE e STUDI ORIENTALI ) PER IL SETTORE SCIENTIFICO - DISCIPLINARE L-ART/01 (STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE) BANDO D.R. 30.06.2008- AVVISO G.U. N. 54 DEL 11/07/2008. .................................. I RIUNIONE Il giorno 21 febbraio 2011 alle ore 10.00, presso i locali del Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo, si riunisce la Commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa a n.1 posto di Professore Universitario di ruolo di II fascia presso la Facoltà di FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE e STUDI ORIENTALI per il Settore L-ART/01 per la valutazione dei curricula, dei titoli e delle pubblicazioni. Risultano presenti: 1) Prof. Francesca Flores d’Arcais Presidente 2) Prof. Francesco Aceto Membro 3) Prof. Gioia Bertelli Membro 4) Prof. Giulia Orofino Membro 5) Prof. Marina Righetti Segretario Il Presidente, accertato che i criteri generali fissati nella precedente riunione sono stati resi pubblici per più di sette giorni senza che gli uffici amministrativi abbiano comunicato la ricezione di osservazione alcuna, informa la Commissione che il Segretario ha acquisito l’elenco ufficiale dei candidati, le domande con i titoli allegati e le relative pubblicazioni. Ciascun membro della Commissione, presa visione del suddetto elenco (rivisto alla luce degli eventuali esclusi e dei rinunciatari), dichiara di non aver relazioni di parentela o affinità, entro il 4° grado incluso, con gli stessi (art. 5 comma 2 D.lgs 1172/48); pertanto , conferma che i candidati sono i seguenti: Angelelli Walter Coden Fabio De Miranda Adriana Di Gesù Rosalba Giovanna Fachechi Grazia Genoni Ilaria Guarnieri Cristina Lucherini Vincenza Milone Antonio Paribeni Andrea Pistilli Pio Francesco Taddei Carlotta La Commissione, verificato che sono presenti n. 12 plichi contenenti titoli e pubblicazioni presentati dai candidati, procede quindi ad aprire detti plichi e a prendere visione solo dei titoli e delle pubblicazioni corrispondenti agli elenchi allegati alla domanda.

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VERBALI DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI N. 1 POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO DI II FASCIA PRESSO LA FACOLTA’ DI SCIENZE UMANISTICHE (dall’1.11.2010 a seguito del nuovo assetto FACOLTA’ di FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE e STUDI ORIENTALI ) PER IL SETTORE SCIENTIFICO - DISCIPLINARE L-ART/01 (STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE) BANDO D.R. 30.06.2008-AVVISO G.U. N. 54 DEL 11/07/2008.

.................................. I RIUNIONE Il giorno 21 febbraio 2011 alle ore 10.00, presso i locali del Dipartimento di Storia dell’arte e

Spettacolo, si riunisce la Commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa a n.1 posto di Professore Universitario di ruolo di II fascia presso la Facoltà di FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE e STUDI ORIENTALI per il Settore L-ART/01 per la valutazione dei curricula, dei titoli e delle pubblicazioni.

Risultano presenti:

1) Prof. Francesca Flores d’Arcais Presidente 2) Prof. Francesco Aceto Membro 3) Prof. Gioia Bertelli Membro 4) Prof. Giulia Orofino Membro 5) Prof. Marina Righetti Segretario Il Presidente, accertato che i criteri generali fissati nella precedente riunione sono stati resi pubblici per più di sette giorni senza che gli uffici amministrativi abbiano comunicato la ricezione di osservazione alcuna, informa la Commissione che il Segretario ha acquisito l’elenco ufficiale dei candidati, le domande con i titoli allegati e le relative pubblicazioni. Ciascun membro della Commissione, presa visione del suddetto elenco (rivisto alla luce degli eventuali esclusi e dei rinunciatari), dichiara di non aver relazioni di parentela o affinità, entro il 4° grado incluso, con gli stessi (art. 5 comma 2 D.lgs 1172/48); pertanto , conferma che i candidati sono i seguenti:

Angelelli Walter Coden Fabio De Miranda Adriana Di Gesù Rosalba Giovanna Fachechi Grazia Genoni Ilaria Guarnieri Cristina Lucherini Vincenza Milone Antonio Paribeni Andrea Pistilli Pio Francesco Taddei Carlotta

La Commissione, verificato che sono presenti n. 12 plichi contenenti titoli e pubblicazioni presentati dai candidati, procede quindi ad aprire detti plichi e a prendere visione solo dei titoli e delle pubblicazioni corrispondenti agli elenchi allegati alla domanda.

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Lavori in collaborazione I Commissari prendono atto che vi sono lavori in collaborazione, ma che il contributo dei candidati è sempre analiticamente determinato. Valutazione dei curricula e della produzione scientifica CANDIDATO: Angelelli Valter Curriculum Nel 1984 ha conseguito la laurea in lettere presso l’Università La Sapienza di Roma; nel 1992 ha conseguito il dottorato di ricerca in storia dell’arte presso l’ Università degli studi di Pisa. Vincitore nel 1985 di una borsa di studio annuale offerta dal Governo jugoslavo tramite il Ministero degli Esteri e, nel 1992, di un contributo C.N.R. per un soggiorno di 6 mesi presso il Courtauld Institute of art di Londra. Dal 1995 è ricercatore universitario presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università degli Studi della Tuscia, ruolo che attualmente svolge presso l’ Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, dove è stato costantemente impegnato nell’attività didattica. Dal 2003 al 2008 ha retto l’insegnamento di “Didattica della storia dell’arte medievale” e il ”Laboratorio di didattica della storia dell’arte medievale”, indirizzo Arte e Disegno- Area 2, presso la S.S.I.S. Negli anni 2001-02. 2003-04 è stato responsabile dell’unità di ricerca dell’Università della Tuscia in progetti COFIN. Giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais Il dottor Angelelli propone diverse piste di ricerca, relative ad argomenti di storia dell’arte medievale: architettura e scultura di età romanica, ricerca che dà interessanti risultati in particolare nello studio e nell’analisi delle pievi romaniche del Casentino. Saggi sulla pittura duecentesca in particolare di ambito centro-italiano, non senza tuttavia una escursione in Sicilia: si tratta di interpretazioni di alcune importanti tavole, viste anche attraverso una minuziosa analisi degli effetti che hanno prodotto i più o meno recenti restauri: in questo ambito particolarmente importante lo studio della pittura viterbese, che arricchisce la nostra conoscenza di un’area solitamente negletta. Interessanti anche le osservazioni e le proposte relative al rapporto tra la pittura centro-italiana di questi anni e il mondo bizantino, in particolare l’area balcanica. Altrettanta attenzione il dott. Angelelli ha riservato al restauro delle tavole dipinte. Il candidato propone nei suoi studi esiti che mostrano sicurezza di approccio metodologico e un buon possesso della materia studiata. Francesco Aceto Presenta 15 pubblicazioni di varia ampiezza apparse in riviste, atti di convegno e libri collettanei, oltre a vari voci di dizionario e a un’ampia schedatura, in collaborazione con altri studiosi, di un importante fondo di fotografie di pitture medievali, acquisito dal Gabinetto Fotografico Nazionale. Il nucleo più consistente e ricco di apporti originali della sua produzione concerne la pittura su tavola dei secoli XII-XIII di ambito laziale e umbro-toscano, sottoposta ad un attento esame finalizzato a rilevarne, con le componenti stilistico-formali, le complesse implicazioni iconografiche in rapporto alle vicende dottrinarie ed ereticali del basso Medioevo. In questa direzione si muovono i contributi sulla fortuna dell’acheropita lateranense e delle prestigiose immagini lucane presenti nell’Urbe. Sul terreno dell’analisi storico-filologica vanno segnalati i contributi sulla Croce n. 20 del Museo di San Matteo a Pisa e l’impeccabile presentazione degli affreschi staccati provenienti dalla distrutta chiesa di San Basilio ai Pantani. Un campo di studio coltivato dal candidato con continuità concerne quello della conservazione e del mercato delle tavole di primitivi, con tutti le connesse problematiche di restauro e falsificazione, così come meritevole d’interesse sono le osservazioni sulle pratiche esecutive delle botteghe medievali, sia in rapporto alla scultura delle pievi del Casentino, sia alla pittura toscana del XIII secolo, con risultati suscettibili di importanti sviluppi sul piano metodologico. Gioia Bertelli La produzione scientifica è focalizzata su temi relativi sia alla produzione pittorica duecentesca in ambito

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toscano e umbro-laziale sia all’analisi di strutture architettoniche e apparati decorativi di età medievale in area toscana e romana. Il candidato dimostra di ben conoscere le tematiche affrontate nei suoi diversi studi e di avere una buona preparazione. Giulia Orofino. La produzione scientifica presentata da Walter Angelelli (saggi, monografie, articoli, cataloghi, voci di dizionario, recensioni) dimostra interessi che vertono principalmente sulla pittura centroitaliana del XII-XIII secolo (pisana, umbra, laziale) – con precisazioni attributive e cronologiche e puntualizzazioni soprattutto per quanto attiene ai rapporti con il mondo bizantino – e sulla scultura architettonica romanica – ha partecipato a sistematiche campagne di rilevamento e studio relative a pievi e abbazie toscane dell’XI, XII e XIII secolo. I temi della ricerca appaiono affrontati con ampiezza di aperture metodologiche: dalla trasmissione dei tipi iconografici delle immagini acheropite della Vergine e del Salvatore alla diffusione delle loro repliche in territorio laziale; dallo studio delle modalità esecutive e dei criteri operativi messi in atto dai lapicidi romanici in cantieri strettamente agganciati al territorio e quindi rivalutati nella loro autonomia ‘locale’, allo studio, supportato anche da mezzi informatici, dell’applicazione dei patroni nelle botteghe di pittura su tavola del Duecento, finalizzata a garantire la fedeltà rispetto all’esempio prototipale; dal recupero attento e accurato delle testimonianze fotografiche per la ricostruzione delle singole opere all’intreccio con le tematiche del restauro, della critica d’arte, del gusto. Da segnalare per la novità dell’approccio e dei risultati è il catalogo delle fotografie di Girolamo Bombelli conservate presso l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico – per il quale Angelelli ha curato le schede relative ai dipinti medievali – che documenta opere sconosciute, sparite, disperse o largamente manipolate, già custodite in collezioni italo-settentrionali della prima metà del XX secolo, di cui si raccoglie e ordina per la prima volta una gran mole di dati e informazioni utili anche a restituire un importante capitolo della fortuna dei primitivi. Marina Righetti E’ coautore di due volumi: l’uno tratta i documenti fotografici dell’archivio del fotografo Girolamo Bombelli concernenti la pittura dal XIII al XVI secolo (coautore A.G. De Marchi) e il contributo di Angelelli consiste prevalentemente nell’elaborazione di schede di dipinti; l’altro, più significativo, redatto con F. Gandolfo e F. Pomarici, esamina la scultura delle pievi del Casentino e Valdarno: a Walter Angelelli si devono diversi importanti contributi su singoli monumenti. Di rilievo le indagini svolte sulle modalità esecutive della bauplastik di questi edifici, indagini che si riallacciano agli interessanti lavori dello stesso Angelelli sulla pittura medievale e sulla applicazione dei patroni nelle botteghe duecentesche. Sempre nel campo della pittura gli si devono diversi lavori che indagano efficacemente anche la trasmissione di modelli iconografici nella realizzazione di icone. Numerose sono anche le voci per dizionari ed enciclopedie. Giudizio collegiale di tutta la Commissione Studioso attento e maturo, si qualifica per una speciale competenza nell’analisi della pittura su tavola dei secoli XII e XIII di ambito centro-italiano, considerata nelle sue componenti stilistico-formali, nonchè della scultura romanica in ambito toscano. I temi della ricerca sono affrontati con ampiezza di aperture metodologiche e maturità di giudizio. CANDIDATO Coden Fabio Curriculum Si è laureato all’Università di Udine (1997) e ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca presso lo stesso ateneo (2003) con una tesi sulla scultura a incrostazione di mastice. Negli anni 2003-2004 è stato titolare di un assegno di ricerca presso l’Università di Verona. In questa sede, nel 2006, è stato nominato ricercatore universitario per il SSD L-ART/01-Storia dell’Arte Medievale e, dal 2007, è titolare di insegnamenti presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e componente del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca. Ha partecipato ad attività di ricerca finanziate dal MIUR e da altri enti. Ha curato la catalogazione dei marmi medievali e moderni del Museo di Feltre. Giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais E’autore di saggi sulla chiesa dei Santi Vittore e Corona di Feltre, e in particolare del ciclo pittorico dedicato

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alla Vita dei due Santi, con esiti assai interessanti, soprattutto dal punto di vista delle proposte di lettura iconografica. Il suo profilo scientifico è però caratterizzato dallo studio della decorazione a incrostazioni di mastice nell’Italia medievale alla quale ha dedicato articoli e un ponderoso corpus, condotto con particolare diligenza e precisa conoscenza della materia che fanno del dott. Coden un indiscusso specialista, in un ambito di studi assai problematico e di ampio raggio geografico. Il dottor Coden si rivela studioso assai interessante e maturo. Francesco Aceto La produzione scientifica del candidato annovera una nutrita serie di contributi su un ampio spettro di tematiche artistiche (architettura, scultura, pittura) prevalentemente di area veneta. Al loro interno un posto di spicco per impegno, rigore di metodo e originalità dei risultati occupano gli studi nel campo della scultura a incrostazione di mastice della Penisola nei secoli XI-XIII, un settore negletto dalla storiografia ma di grande rilievo nel sistema delle arti medievali, al quale egli ha consacrato, oltre a vari saggi su singole testimonianze, un monumentale corpus, in cui la vastissima materia ha trovato un’accurata sistemazione storico-critica, propedeutica per ulteriori avanzamenti in varie direzioni. Ricchi di spunti innovativi sono anche gli studi sull’architettura, tra i quali si segnalano per acribia filologica gli interventi sul santuario dei Santi Vittore e Corona a Feltre, oggetto di un interessante volume collettaneo curato dallo stesso Coden, che si è riservato l’esame, con innovative proposte, dei cicli pittorici trecenteschi. Gioia Bertelli Il candidato presenta una produzione scientifica in cui vengono affrontate tematiche nuove, quali la decorazione a incrostazione con mastici colorati utilizzata in ambito occidentale in età medievale, mutuata da modelli orientali. In questo senso particolarmente interessante è il Corpus realizzato sull’argomento che raccoglie le testimonianze presenti in area italica, finora mai oggetto di studi sistematici. Nel campo della scultura e della pittura di area veneta del ‘300 ha prodotto diversi contributi particolarmente centrati. Dall’analisi dei titoli presentati il candidato mostra di possedere una solida preparazione che abbraccia diversi settori. Giulia Orofino Fabio Coden presenta numerosi saggi e articoli, molti dei quali confluiti nella monografia del 2006 dedicata alla “scultura ad incrostazione di mastice”, che sviluppa una ricerca avviata con la tesi di dottorato, e nel volume del 2004 sul santuario dei SS. Vittore e Corona a Feltre, curato dallo stesso Coden, che della chiesa ha studiato in particolare l’architettura, il monumento funebre di Giovanni da Vidor, giustamente collegato all’arte contariniana, e l’iconografia del ciclo affrescato trecentesco, del quale viene indicata la fonte letteraria in una passio veronese tradita da un manoscritto del IX secolo. Di grande interesse è la corposa monografia sulla tecnica scultorea per cui Coden propone la definizione “ad incrostazione di mastice”, correttamente evidenziandone l’autonomia rispetto alla lavorazione dei metalli (niello e champlevé) e all’intarsio marmoreo. Fabio Coden affronta con serietà di metodo critico e padronanza di aggiornati strumenti scientifici lo studio dei materiali (supporti litici e loro preparazione, esecuzione dell’alveolo, preparazione e immissione del mastice a risparmio o a campitura) e dei motivi decorativi, allargando l’orizzonte ai contesti di impiego e alla committenza e fornendo un imponente catalogo delle opere, frutto di una sistematica ricognizione in loco e di un’analisi diretta di tutti i pezzi. Altri contributi (sul portale di San Giorgio ad Argenta, sul portico “Santa Maria Matricolare” presso il complesso episcopale di Verona e sull’arca di San Vigilio a Trento) confermano la validità della ricerca di Fabio Coden. Marina Righetti Fabio Coden dal 1997 al 2008 ha pubblicato una quindicina di lavori, comprendenti articoli e saggi su importanti riviste (“Arte Veneta”, “Arte medievale”), schede per cataloghi di mostre (2002, 2004), una monografia (2006) e un volume a più mani da lui coordinato (2004). Le sue ricerche si sono concentrate sull’arte in Italia dall’XI al XIII secolo nei suoi rapporti con il contesto mediterraneo ed europeo. Si è occupato in particolare della scultura a incrostazione di mastice, mettendone in luce gli aspetti tecnici, l’origine, le componenti culturali e la diffusione nella penisola – soprattutto in area adriatica – in una serie di contributi (2004, 2006, 2007) che hanno avuto come punto di arrivo l’importante volume monografico del 2006: “Corpus della scultura ad incrostazione di mastice nella penisola italiana (XI-XIII sec.)”. Un’altra serie di contributi e la curatela di un volume monografico sono dedicati al santuario dei SS. Vittore e Corona a Feltre. A problemi di scultura e architettura romanica in Italia settentrionale sono dedicati i saggi del 2000 e

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del 2007 sul portale della pieve di Argenta e sull’atrio del complesso episcopale di Verona, mentre l’articolo del 2006 sulla chiesa di S. Sofia a Padova, attraverso il recupero della documentazione archivistica, mette bene in luce le vicende archeologiche e conservative del monumento nel corso del XIX secolo. Il candidato dimostra una metodologia di ricerca salda e articolata, un’approfondita conoscenza della storiografia e un’attenzione mirata agli aspetti archeologici e tecnici. giudizio collegiale di tutta la Commissione Studioso serio e di solida preparazione, ha prodotto una monumentale ricognizione della scultura a incrostazione di mastice, mettendone in luce gli aspetti tecnici, l’origine, le componenti culturali e la diffusione nella Penisola. E’Ha prodotto anche importanti contributi nel campo dell’architettura e della pittura di ambito veneto. CANDIDATA De Miranda Adriana Curriculum Nel 1989 ha conseguito la laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano; si è specializzata nel 2002 in Storia dell’arte medievale e moderna presso l’Università Cattolica di Milano e nel 2006 ha conseguito il Dottorato di ricerca (PhD) in Arte e architettura presso la School of Oriental and African Studies di Londra. Dal 2002 al 2007 è stata cultore della materia di “Storia delle tecniche architettoniche” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo. Dal 2004 fino al 2008 ha fruito di quattro borse di studio internazionali. giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais Presenta alcuni interessanti studi sulle tecniche relative all’uso dell’acqua nei paesi del Mediterraneo dall’antichità al medioevo. Francesco Aceto Ha indagato manufatti architettonici della Sicilia arabo-normanna e del Mediterraneo, con particolare attenzione ai sistemi idraulici. Gioia Bertelli La produzione scientifica si focalizza sui modi di utilizzazione dell’acqua in Oriente e in Sicilia e su manufatti architettonici collegati a tale attività che nella Sicilia di età araba hanno lasciato diverse attestazioni. Gli interventi, pur settoriali e limitati, denotano una conoscenza del tessuto storico e sociale nelle diverse aree del Mediterraneo analizzate. Giulia Orofino La candidata presenta 6 saggi, pubblicati in riviste e atti di congressi, e un volume, tutti legati alle caratteristiche strutturali e funzionali di terme, hammam e norie. Marina Righetti Presenta una serie di interessanti lavori (1 volume e 6 articoli) dedicati prevalentemente ai documenti e alle questioni tecniche legate all’uso dell’acqua in ambito mediterraneo a partire dall’antichità. giudizio collegiale di tutta la Commissione La candidata ha una produzione scientifica limitata, imperniata su tematiche di prevalente interesse tecnologico, in particolare relative all’uso dell’acqua dalla tarda antichità al medioevo nel bacino mediterraneo. CANDIDATA Di Gesù Rosalba Giovanna

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Curriculum Ha conseguito nel 1979 la laurea di I livello in Scenografia e Storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e nel 2008 la laurea specialistica di II livello in Arti Visive nella stessa sede. Dal 2001 è docente di Disegno e Storia dell’arte nelle Scuole secondarie superiori. A partire dal 1998 ha operato nel campo della didattica della Storia dell’arte e nella formazione degli insegnanti della scuola media superiore. giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais La candidata non presenta pubblicazioni scientifiche attinenti al settore scientifico disciplinare L-ART/01. Francesco Aceto La candidata non presenta pubblicazioni valutabili ai fini di questo concorso. Gioia Bertelli La candidata non è valutabile per mancanza di titoli relativi alla prova concorsuale in oggetto. Giulia Orofino La candidata non presenta pubblicazioni valutabili. Marina Righetti La candidata non presenta titoli e pubblicazioni scientifiche per il SSD L-ART/01 – Storia dell’arte medievale, per il quale è bandita la valutazione comparativa. giudizio collegiale di tutta la Commissione La candidata non presenta titoli e pubblicazioni scientifiche per il SSD L-ART/01 – Storia dell’arte medievale - per il quale è bandita la valutazione comparativa. CANDIDATA Fachechi Grazia Curriculum Nel 1991 ha conseguito la laurea in Lettere presso l’Università di Urbino, e si è specializzata nel 1997 in Storia dell’Arte medievale e moderna presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Presso l’Università di Perugia ha conseguito nel 2004 il dottorato in Storia dell’arte. Ha la qualifica professionale di tecnico per la gestione dei musei. Dal 2001 è Ricercatore di ruolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Urbino, dove dal 1995 al 2001 ha insegnato Storia della miniatura come professore a contratto e, dal 2001, tiene per affidamento lo stesso corso. Dal 2007 partecipa alla catalogazione dei manoscritti miniati della Biblioteca Vaticana Ha partecipato a diversi convegni come relatore e collaborato a ricerche di interesse nazionale. giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais Tre sono le piste di ricerca della dott. Fachechi: lo studio sulla scultura lignea medievale, in particolare marchigiana, cui reca qualche nuovo contributo e di cui pubblica molti importanti documenti; la miniatura con qualche proposta interessante, riferita all’area marchigiana (monografia su Jacopo da Fabriano) e romana dell’inizio del Rinascimento; infine l’iconografia. Quest’ultimo difficile approccio di lettura dell’opera d’arte è condotto con alcune pertinenti osservazioni su temi della Vita di Cristo. Francesco Aceto La candidata presenta una cospicua e continuativa attività scientifica, concentrata soprattutto su due filoni,

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indagati con cura filologica. Un consistente nucleo di scritti ha per oggetto la scultura lignea medievale di ambito umbro-marchigiano, sulla quale la Fachechi ha prodotto ampi repertori, con presentazione di numerosi inediti, supportati da un ricco lavoro di documentazione archivistica. Con altrettanto impegno e in un’ottica metodologica moderna la candidata ha condotto lo studio della miniatura, analizzandoil rapporto testo/immagine o i modi di visualizzazione dei testi classici, con apporti significativi in varie direzioni. In questo ambito di ricerca spiccano per novità delle proposte la monografia sul miniatore Jacopo da Fabriano e l’esaustiva presentazione dell’apparato decorativo e illustrativo del Chronicon Sanctae Sophiae, un importante codice beneventano dei primi decenni del XII secolo. Gioia Bertelli Si è occupata soprattutto di problemi legati alla scultura lignea e alla produzione miniata di età tardo medievale e quattrocentesca, dimostrando di possedere una preparazione ampia su tali tematiche in specie per l’area marchigiana. Giulia Orofino La candidata presenta articoli, saggi in atti di convegno e opere collettanee, schede in dizionari, enciclopedie, cataloghi di mostre, curatele, oltre a due monografie che rispecchiano i principali filoni di ricerca sviluppati soprattutto in ambito umbro-marchigiano, anche con la partecipazione a progetti nazionali ed internazionali: la scultura lignea – con sistematiche campagne di censimento sul campo e di catalogazione e con una puntuale ricognizione dei documenti d’archivio e delle fonti – e la miniatura tra tardogotico e rinascimento – con acquisizioni in terreni ancora poco esplorati, come appunto le Marche. Maria Grazia Fachechi si è occupata anche di temi iconografici, in particolare relativi alla Passione di Cristo. Interessanti sono i contributi dedicati alla visualizzazione e alla rappresentabilità dei testi teatrali classici nei manoscritti miniati del medioevo e del rinascimento. Applicando con padronanza gli strumenti della filologia alla storia dell’arte, secondo il metodo weitzmanniano, la studiosa ricostruisce lo stemma codicum della tradizione illustrata di Plauto, Seneca e Terenzio, individuando le diverse modalità di traduzione del testo in immagine (sintetica o analitica), i percorsi di lettura (diacronica o simultanea), i rapporti di fedeltà o di indipendenza tra discorso verbale e discorso visuale, la migrazione o l’invenzione delle iconografie, i meccanismi di ricezione e di fruizione del lettore/spettatore. Marina Righetti Presenta due volumi e diciotto tra saggi pubblicati in atti di convegni e riviste e gruppi di schede per cataloghi Le ricerche si concentrano sulla miniatura e sulla produzione lignea tra Umbria e Marche; i numerosi contributi nell’ambito dello studio della produzione miniata portano interessanti contributi sia dal versante iconografico, sia da quello della ricostruzione di figure di miniatori (Jacopo da Fabriano). Territorio privilegiato è quello marchigiano sul crinale tra tardogotico e rinascimento. Da ricordare però l’esaustiva presentazione dell’apparato decorativo e illustrativo del Chronicon Sanctae Sophiae di Benevento. Gli studi sulla produzione lignea tra Marche e Umbria, soprattutto di carattere storiografico e documentario, rientrano in un progetto di ricerca condiviso con altri studiosi e forniscono dati importanti, anche dal punto di vista del dibattito critico, per la creazione di un corpus della scultura lignea medievale. giudizio collegiale di tutta la Commissione Ha concentrato le sue ricerche sulla miniatura e sulla produzione lignea tra Umbria e Marche, di cui ha fornito ampi repertori con molti inediti, corredati da una ricca documentazione d’archivio. Da segnalare i contributi dedicati alla visualizzazione e alla rappresentabilità dei testi teatrali classici nei manoscritti miniati del medioevo e del rinascimento.

CANDIDATO Genoni Ilaria Curriculum Nel 2003 ha conseguito il diploma di laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.

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giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais La candidata non presenta alcuna produzione scientifica. Francesco Aceto La candidata non presenta titoli valutabili. Gioia Bertelli La candidata non ha presentato pubblicazioni, per cui non è possibile esprimere un giudizio sulla sua attività di ricerca. Giulia Orofino La candidata non presenta pubblicazioni. Marina Righetti La candidata non è scientificamente valutabile per la mancanza di ogni titolo pertinente al settore disciplinare L-ART/01. giudizio collegiale di tutta la Commissione La candidata non presenta titoli e pubblicazioni scientifiche per il SSD L-ART/01 – Storia dell’arte medievale - per il quale è bandita la valutazione comparativa. CANDIDATO Guarnieri Cristina Curriculum Laureata all’Università di Udine (1995), dove si è anche specializzata in Storia dell’arte (2000), ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca presso lo stesso ateneo (2004) con una tesi su “Lorenzo Veneziano e la pittura a Venezia nella seconda metà del XIV secolo”. Nel 1999-2001 ha ottenuto una borsa biennale “Progetto giovani ricercatori” all’Università di Udine e, nel 2002-2004, è stata assegnista di ricerca all’Università di Padova. Dal 2007, è Ricercatore universitario non confermato per il SSD L-ART/01-Storia dell’Arte Medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, dove svolge attività didattica. All’Università di Padova ha svolto seminari afferenti ai corsi di Storia dell’arte medievale (a.a. 2002-2003), ha tenuto un corso presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte (a.a. 2006-2007). Ha partecipato a convegni e ha tenuto conferenze in Italia. giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais La dott. Guarnieri presenta una nutrita serie di saggi, tra cui un volume su Lorenzo Veneziano e importanti contributi al catalogo della Mostra su Lorenzo Veneziano a Tours, dai quali emerge una specifica preparazione volta in particolare alla pittura veneziana del secondo Trecento, che la candidata mostra di conoscere con sicurezza. Prevalentemente giostrata su una analisi stilistica, non priva tuttavia di novità documentarie (Giovanni da Bologna) la ricerca della dott. Guarnieri arriva a risultati assai interessanti, in una materia che si caratterizza per una particolare fluidità. Francesco Aceto La candidata presenta una monografia, un ampio saggio monografico e una dozzina di contributi, comprendenti articoli su riviste, saggi in miscellanee e schede di catalogo, oltre a varie voci enciclopediche. Studiosa agguerrita e in possesso di un solido metodo filologico, ha concentrato le sue ricerche sulla pittura veneta di età gotica, producendo con continuità contributi che si segnalano per finezza di analisi e solidità delle proposte critiche, frutto di diramate conoscenze specialistiche. Il nucleo numericamente più consistente d’interventi, ma anche più denso d’apporti originali, è quello consacrato a Lorenzo Veneziano, che ne esce

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definitivamente rivalutato, dopo il decisivo avvio di Paolo Veneziano, quale artista nodale nella complessa vicenda di trasformazione del linguaggio pittorico della città lagunare, sino alla piena affermazione delle correnti internazionali. La limpida messa a fuoco del percorso di Lorenzo ha comportato una risistemazione, su basi più salde, della folta schiera di pittori ruotanti attorno ai due grandi capiscuola, tra i quali spicca il “Maestro dell’incoronazione del 1324”, oggetto di un denso e chiarificatore saggio nel volume “Il secolo di Giotto nel Veneto”. Accurate e mai banalmente riassuntive sono anche le molte schede di catalogo di mostre o musei, nelle quali si apprezzano la lucidità della discussione e l’aggiornata conoscenza dei problemi. Gioia Bertelli La candidata mostra una preparazione incentrata soprattutto su temi legati all’arte veneta del XIV secolo, concretizzatasi in interventi specifici sulla figura e l’operato di Lorenzo Veneziano. Gli studi, pur settoriali, denotano una buona preparazione nell’ambito del campo di indagine prescelto. Giulia Orofino La produzione scientifica di Cristina Guarnieri è incentrata sulla pittura veneta tra la fine del 200 e la fine del 300, e in particolare sulle figure di Giovanni da Bologna e di Lorenzo Veneziano. A quest’ultimo artista è dedicata una monografia - preparata da numerosi articoli, saggi, schede per cataloghi di mostre e di collezioni, voci di enciclopedia - che ne rivaluta il ruolo nel panorama figurativo lagunare della seconda metà del XIV secolo: ne risulta ricostruita la biografia attraverso accurate ricerche d’archivio; precisata la formazione, in cui confluiscono spunti non solo dalla civiltà veneziana ma anche dalla terraferma padana; rivisto e arricchito il corpus con nuove acquisizioni, per un totale di 55 pezzi; precisata la poliedrica attività di bottega, impegnata nella pittura su tavola e su tela, nella preparazione di cartoni e disegni per ricami e nella miniatura. Di particolare interesse appare il tentativo inedito di ricomposizione dei complessi smembrati o perduti grazie alla visualizzazione di rilievi in scala. La ricerca della studiosa è sostenuta oltre che dall’acutezza del giudizio attributivo, dall’apertura a tematiche che vanno dall’iconografia all’analisi delle tecniche esecutive, dall’enucleazione delle tipologie strutturali allo studio dei contesti di provenienza e della committenza. Marina Righetti A partire dal 1996 ha prodotto quasi venti lavori (di cui tre in corso di stampa), che comprendono articoli, schede per cataloghi e voci enciclopediche, ampi saggi e una monografia. I suoi interessi scientifici si sono rivolti quasi esclusivamente alla pittura veneziana e di ambito veneto del Trecento e primo Quattrocento, focalizzandosi soprattutto su Lorenzo Veneziano. In particolare al pittore sono dedicati i contributi per il catalogo della mostra a lui dedicata aperta a Tours nel 2005 e soprattutto il volume monografico del 2006. L’analisi dell’itinerario del pittore è svolta con completezza della strumentazione metodologico-critica con interessanti indagini anche sugli aspetti tecnici della produzione di Lorenzo e della sua bottega, in particolare per quanto riguarda l’analisi delle varietà tipologiche delle ancone del Trecento veneto. giudizio collegiale di tutta la Commissione

La candidata presenta una nutrita serie di pubblicazioni, tra le quali una monografia su Lorenzo Venziano, che la qualificano come profonda conoscitrice della pittura veneta al valico tra ‘300 e ‘400.

CANDIDATO Lucherini Vincenza Curriculum Nel 1989 si è laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Precedentemente presso l’Archivio di Stato di Napoli aveva conseguito il diploma in Archivistica, paleografia e diplomatica. Nel 1999 ha concluso il Dottorato di ricerca in “Discipline storiche dell’arte medievale, moderna e contemporanea” presso l’Università di Napoli Nel 1999 ha ottenuto un assegno biennale per lo svolgimento di attività di ricerca presso la Cattedra di Storia dell’Arte medievale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dal 1/11/2002 è stata assunta in ruolo come ricercatrice presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove dall’aa.a. 2003/04 svolge corsi ufficiali di Storia dell’arte medievale.

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giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais Due sono gli argomenti affrontati dalla dott. Lucherini nei suoi numerosi saggi: il primo è un interesse per la pittura abruzzese del tardo Duecento, che analizza con pertinenti riferimenti alla coeva pittura romana; il secondo, cui dedica la maggior parte dei suoi studi, è l’analisi del Duomo di Napoli nella sua fase medievale e soprattutto con un interessante e puntuale approccio alla storiografia nata e sviluppata attorno alla complessa fabbrica partenopea. Ne conseguono interessanti tagli metodologici soprattutto nell’analisi dell’approccio e dell’interpretazione delle fonti medievali relative alla storia della cattedrale di Napoli, nella interpretazione della storiografia ottocentesca. Il risultato più completo di questa indagine è proposto nel volume, pubblicato dall’Ecole Française di Roma, sulla cattedrale di Napoli. Molto significativi anche gli studi dedicati alle pitture murali conservate nello stesso Duomo, che mostrano una matura preparazione e una interessante capacità di lettura e interpretazione storico stilistica dei manufatti analizzati, con risultati assai apprezzabili. Francesco Aceto Studiosa matura e dotata di una scaltrita attitudine nell’uso delle fonti storiche, dopo l’iniziale attenzione rivolta ad alcuni importanti monumenti della pittura abruzzese del Duecento (nn. 1-4 dell’elenco), indagati con originali apporti ora nella prospettiva stilistica, ora in quella iconografica, la Lucherini ha puntato con decisione l’obiettivo su Napoli e sulla sua cattedrale (nn. 8-13 dell’elenco), delineandone con rara acribia le stratificate vicende storico-architettoniche attraverso i tesori di erudizione sacra sedimentatisi nei secoli intorno all’edificio. Il risultato più significativo e inatteso, condensato in un’ampia monografia dopo vari assaggi in diverse direzioni, è rappresentato dal definitivo chiarimento dei meccanismi intellettuali che a partire dal Settecento hanno ingenerato l’equivoco, sopravvissuto sino ai nostri giorni, circa l’esistenza di una doppia Cattedrale. Da questo troncone principale sono scaturite nuove acquisizioni su più fronti, riguardanti l’aspetto altomedievale della Cattedrale, le vicende allestitive delle sepolture di santi e sovrani nel passaggio dalla veneranda fabbrica paleocristiana della Stefania a quella gotica dell’Assunta, sino al riconoscimento, in forza di un’incisione settecentesca, di un perduto numero dell’esiguo catalogo di Montano d’Arezzo. Dalla consuetudine con le fonti medievali sono scaturiti altri lavori della candidata, quali il puntuale commentario, con traduzione in lingua del testo, della più celebre sezione della Cronaca di Montecassino di Leone Marsicano e gli interventi su Dunstan e su Sigerico di Canterbury. La sensibilità per le problematiche storiografiche ispira anche l’equilibrata riflessione sull’incidenza dell’incompiuto progetto della storia dell’arte medievale del Meridione condotto nella prima metà dell’Ottocento da H. W. Schulz. Gioia Bertelli La produzione scientifica della candidata abbraccia diversi e interessanti campi di indagine; si tratta di tematiche che affrontano per un verso alcuni problemi relativi alla composizione architettonica della Cattedrale di Napoli prima della sua ricostruzione di età angioina, per l’altro all’individuazione di modelli pittorici trasmigrati dal Lazio all’Abruzzo in età duecentesca. Interessanti risultano alcuni filoni di ricerca che, attraverso l’analisi di fonti scritte, permettono alla candidata di proporre letture diverse per alcune attestazioni figurative di epoca medievale. Giulia Orofino La produzione scientifica di Vincenza Lucherini appare improntata ad una puntigliosa identificazione, lettura e interpretazione delle fonti letterarie e documentarie, vagliate per ricostruire monumenti cardine del medioevo occidentale, dalla Montecassino desideriana (ha co-curato una utile traduzione con commento delle descrizioni della basilica e dei suoi arredi redatte da Leone Ostiense) al complesso episcopale napoletano. In una serie di interventi pubblicati su riviste italiane ed europee o presentati in convegni internazionali, la studiosa, attraverso un serrato confronto tra monumento materiale, fonti e storiografia, arriva non solo a stabilire l’esistenza di un’unica cattedrale a Napoli, ma anche ad interessanti acquisizioni sulla fase altomedievale dell’edificio - quando il vescovo Stefano II (766-787) promosse un programma architettonico e decorativo esemplato sul modello petrino, in funzione antibizantina e anticonoclasta - e sulla fase angioina, iniziata solo con Carlo II e per volontà dell’arcivescovo Filippo Minutolo. Da segnalare sono gli studi condotti sulla pittura duecentesca abruzzese, di cui vengono individuati, attraverso una convincente analisi filologica e iconografica, i legami con l’area laziale, a partire da Bominaco fino alla bottega di Gentile

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da Rocca. La sensibilità ‘storiografica’ di Vincenza Lucherini traspare anche nell’erudito intervento sul pionieristico ruolo di Heinrich Wilhelm Schulz nella rivalutazione dell’arte medievale italo-meridionale. Marina Righetti Gli studi della candidata vertono su alcuni principali filoni di ricerca: 1) la pittura duecentesca in Abruzzo; 2) il contesto storico e figurativo della Napoli angioina, con particolare attenzione al Duomo della città, monumento cui ha dedicato una monografia che ne indaga le vicende storiche e la committenza, nonché le emergenze figurative e le vicende architettoniche. L’analisi attenta delle fonti documentarie ha permesso tra l’altro di risolvere con estrema chiarezza l’annosa questione di una presunta cattedrale doppia precedente a quella dell’Assunta; 3) l’edizione critica di importanti fonti medievali come il terzo libro della Chronica monasterii casinensis di Leone Marsicano. Si tratta di studi svolti con metodologia criticamente salda, da una studiosa matura capace di affrontare con lucida attenzione critica sia lo studio dei documenti scritti, sia di quelli artistici. giudizio collegiale di tutta la Commissione La studiosa ha affrontato con matura consapevolezza critica importanti tematiche dell’arte medievale tra Abruzzo e Campania. Grazie ad un’accurata lettura delle fonti storiche e documentarie, è pervenuta a decifrare le stratificate e complesse vicende della fabbrica del duomo napoletano, risolvendo in maniera definitiva l’annosa questione di una presunta cattedrale doppia. CANDIDATO Milone Antonio Curriculum Ha conseguito nel 1990 la laurea in Lettere presso l’Università di Pisa.Ha conseguito poi il diploma di licenza in Lettere alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2001 ha concluso il Perfezionamento in Discipline Storico-Artistiche presso la medesima Scuola (equipollente al dottorato di ricerca). Ha svolto attività didattica nell’a.a. 1991-92 presso l’Università di Barcellona. Dal 2005 al 2008 ha ricevuto l’incarico per la docenza a contratto di Storia dell’Architettura I (ICAR/18) presso il Corso di laurea in Archeologia e storia delle arti della Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Nel 2007-2008 ha ricoperto l’incarico di docenza per la disciplina “Didattica della storia dell’arte medievale” presso la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario dell’Università della Calabria di Arcavacata di Rende (Cs). Per l’anno accademico 2008-2009 riceve l’incarico per la docenza a contratto di Storia dell’Arte medievale (L-ART/01) presso il Corso di laurea triennale di Lettere e Beni Culturali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università della Calabria di Arcavacata di Rende. giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais Studioso versatile e attento a diverse problematiche, si è occupatoin particolare dell’architettura e della scultura romanica di ambito pisano, cui dedica importanti contributi. Assai interessante è la metodologia con cui affronta la riscoperta del medioevo pisano proponendo una analisi della storia critica sette e ottocentesca (in particolare gli studi sul Camposanto e il volume “Pisa officina dei primitivi”). È la stessa storiografia sette e ottocentesca che consente di riscoprire la costa amalfitana (pubblicazione del saggio su Ravello di Reid). In due grossi saggi sul romanico (Storia dell’arte Mondadori Electa) il dott. Milone affronta le problematiche relative agli inizi e allo sviluppo del romanico in Europa, con buona capacità di sintesi e proponendo importanti tagli interpretativi. Il dott. Milone presenta inoltre una serie nutrita di recensioni e accurate schede, notevoli in particolare quelle relative al Duomo di Modena. Ne emerge una interessante personalità di studioso. Francesco Aceto

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Studioso maturo e in possesso di un affinato metodo filologico, il dottor Milone ha al suo attivo una cospicua e continuativa attività scientifica, apparsa sovente in contesti editoriali di grande risonanza internazionale. I suoi interessi hanno toccato aspetti della produzione artistica di età romanica nel campo della scultura e dell’architettura, indagata con competenza in un vasto orizzonte mediterraneo, esteso dalla Spagna alla Toscana, alla Campania costiera, alle regioni del vicino Oriente e con una speciale attitudine a portare allo scoperto le ramificate radici del loro linguaggio. In questa direzione spiccano il nutrito numero di ampie schede, documentate e mai scontate nel contenuto, pubblicate nel Catalogo della Mostra “Niveo de marmore” (n.1 dell’Elenco delle pubblicazioni), nel volume sul Duomo di Pisa, a cura di Adriano Peroni (n. 3 dell’elenco), nel volume sul Duomo di Modena, a cura di Chiara Frugoni (n. 9 dell’elenco); le sistematiche ricognizioni formali e tecniche sul ricchissimo campionario degli amboni romanici toscani; le importanti acquisizioni filologiche sulla porta di bronzo di Amalfi e su quelle di Bonanno Pisano per le cattedrali di Pisa e Monreale; il meditato ripensamento del percorso del Maestro di Cabestany, uno dei grandi protagonisti del romanico europeo. Alla ricerca sul campo condotta sui manufatti, sovente restituiti idealmente alle loro funzioni primitive, il dottor Milone ha affiancato una speciale inclinazione a riconsiderare il Medioevo nella dimensione della “memoria” storiografica, con affondi in varie direzioni, culminanti nel denso volume “Pisa officina dei primitivi”, dove la riscoperta del Medioevo artistico locale diventa l’occasione per la restituzione di uno spaccato di storia cittadina nello sfondo della nascita della nostra disciplina. Lungo questa lunghezza d’onda si muovono anche i contributi sulla Costiera di Amalfi (Le culture artistiche del Medioevo in costa d’Amalfi, 2003; La costa di Amalfi nel XIX secolo, 2005) e quello sulla collezione di sculture messa in piedi dal conservatore Carlo Lasinio nel Camposanto pisano (I marmi di Lasinio, 1993). Gioia Bertelli Il candidato, autore di diverse recensioni su argomenti di architettura medievale e di interventi apparsi in varie riviste e in volumi di storia dell’arte di tipo manualistico, presenta una serie nutrita di schede, anche ampie e articolate, in cataloghi di mostre più attinenti alle tematiche relative alla storia dell’arte. Interessanti risultano alcuni interventi incentrati sul Duomo di Pisa, su pulpiti romanici toscani, sulla insistita presenza di motivi derivati dall’arte islamica in manufatti pisani di XII secolo e sui rapporti intessuti tra Pisa e l’Andalusia. Il candidato esplicita poi il suo interesse per il recupero e il reimpiego di materiali antichi nel medioevo attraverso la rilettura di testimonianze scultoree presenti in area amalfitana, per l’intervento curato da Maestro Matteo nella Cattedrale di Compostela e per alcuni aspetti dell’opera di Bonanno Pisano. La produzione scientifica abbraccia vari campi di indagini, anche molto diversi, per i quali il candidato mostra di avere una buona preparazione e di saperne cogliere i problemi sottesi. Giulia Orofino Antonio Milone presenta una produzione scientifica poliedrica sia per interessi che per tipologia (articoli, recensioni, schede, una monografia e saggi anche in opere di corretta divulgazione sull’arte e sugli artisti medievali), nella quale è possibile enucleare due principali filoni, pienamente coerenti con il SSD L-ART/01: la scultura e l’architettura romanica in Toscana, dagli analitici e documentati studi sulla facciata del Duomo di Pisa al catalogo dei pulpiti, fino ai rapporti con l’antico e il Mediterraneo bizantino e islamico; il patrimonio artistico medievale della Costiera amalfitana, dal censimento di spolia e reimpieghi al recente intervento sulla porta bronzea del duomo di Amalfi, per la quale si propone una nuova datazione al 1057, basata su un’iscrizione perduta, edita da un apografo a cura di Matteo Camera nel 1876. L’aspetto più qualificante della sua attività di ricerca è l’attenzione costante ai temi di storiografia artistica, affrontati in maniera originale e con autonoma capacità di elaborazione critica, in particolare per quanto attiene alla fortuna e alla riscoperta del Medioevo in età moderna. Nella pubblicazione della tesi di dottorato, Pisa. Officina dei primitivi (2004), che rielabora ed integra studi già precedentemente editi – tra i quali si segnala quello sulla musealizzazione del Camposanto alla fine dell’800 - Antonio Milone ricostruisce esemplarmente il caso pisano attraverso le vicende collezionistiche, i restauri, la letteratura erudita e di viaggio, l’indagine archivistica e sul territorio, sottolineandone caratteristiche peculiari e precocità. Marina Righetti Presenta un buon elenco di pubblicazioni, dove però parte rilevante è costituita da recensioni, articoli su quotidiani e periodici non specialistici. Numerose sono anche le schede per cataloghi (da rilevare soprattutto quelle per il catalogo della mostra Niveo de marmore del 1992, quelle per il volume curato da A.Peroni sul Duomo di Pisa, pubblicato nel 1995 e quelle per il volume sul Duomo di Modena, curato nel 1999 da C. Frugoni). La ricerca del candidato si è focalizzata sull’architettura e scultura medievale in particolare

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dell’area toscana in età romanica, indagandone i legami con l’antico, ma anche quelli con la cultura bizantina e con l’Islam. Ha anche proficuamente indagato il tema della valutazione del Medioevo nei secoli successivi nonché del collezionismo in area pisana e quello della ricomposizione e del riuso di elementi di arredo liturgico quali sono i pulpiti. Un altro territorio oggetto di studio è stata la costiera amalfitana sia nel medioevo, sia nelle immagini del XIX secolo. . giudizio collegiale di tutta la Commissione Studioso maturo e versatile, ha approfondito, con apporti innovativi, tematiche nodali della produzione artistica di età romanica, in un vasto orizzonte mediterraneo. Un aspetto qualificante della sua ricerca è la costante attenzione ai problemi di storiografia artistica, soprattutto per quanto riguarda la riscoperta del Medioevo pisano in età moderna.

CANDIDATO Paribeni Andrea

Curriculum

Laureato in Lettere nel 1986 all’Università di Roma “La Sapienza”, nel 1997 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Archeologia tardoantica e medievale presso l’Università di Bologna. Dall’a.a. 1995-1996 al 1998-1999 ha tenuto seminari e cicli di lezioni alla Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte dell’Università di Firenze e presso le Facoltà di Lettere e Filosofia e di Scienze Umanistiche di Roma “La Sapienza”. Dal 1999-2000 al 2002-2003 è stato Professore a contratto di Storia delle tecniche artistiche, di Storia dell’arte bizantina e di Storia dell’arte medievale all’Università di Urbino. Nello stesso ateneo, nel 2003 ha vinto il concorso di Ricercatore universitario per il SSD L-ART/01 - Storia dell’Arte Medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, dove, dall’a.a. 2004-2005 tiene per affidamento corsi di Storia dell’arte bizantina e di Storia dell’arte medievale. Negli a.a. 2006-2007 e 2007-2008 è stato docente di Storia dell’arte bizantina alla Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte della LUMSA – sede di Palermo. A partire dal 1988, gli sono stati affidati numerosi incarichi di ricerca, tra cui la catalogazione di oggetti bizantini nell’ambito del programma “Recuperi bizantini in Italia” presso l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’arte, il catalogo ragionato dell’Archivio Giacomo Boni-Eva Tea per conto del CNR. Negli anni 1999 e 2000 è stato redattore della “Enciclopedia dell’arte medievale” Treccani; dal 2006 è segretario della rivista “Notizie da Palazzo Albani”. Dal 1982 al 1993 ha preso parte a diverse campagne di scavo nel convento di S. Clemente a Roma e, dal 1988 al 2000, è stato membro di missioni di studio delle Università di Roma “La Sapienza” e Urbino sui monumenti bizantini di Siria, Turchia, Grecia e Tunisia, curando la catalogazione del patrimonio fotografico raccolto. Dal 1986 a oggi è stato relatore in numerosi congressi nazionali e internazionali.

giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais Il dott. Paribeni presenta una nutrita serie di saggi relativi ai mosaici, pavimentali in primis, italiani e di area mediterranea, indagati non solo dal punto di vista strettamente stilistico, ma anche tecnico, non senza soffermarsi anche sulle problematiche dei restauri dal Sette al Novecento. Tra questi studi di segnala il saggio nel volume Santa Sofia di Costantinopoli, 2004. In questo campo si mostra uno specialista, da cui possiamo aspettare più complessi e completi studi. Un secondo tema è relativo all’arte bizantina e ai suoi rapporti con l’Italia. Significativi anche gli studi su Giacomo Boni, relativi alla conservazione dei monumenti. Francesco Aceto Presenta una nutrita e continuativa serie di pubblicazioni, comprendenti interventi a convegni, saggi su riviste e opere collettanee spesso di grande spessore scientifico, oltre a numerose schede di catalogo di mostre e voci enciclopediche.

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Nei suoi scritti il dottor Paribeni rivela un’affinata competenza su settori assai diversificati della produzione artistica protobizantina e altomedievale, su un arco geografico molto ampio, che include Roma, il vicino Oriente, la civiltà omayyade. Gli ambiti sui quali ha concentrato i suoi studi investono gli aspetti tecnici della lavorazione del marmo, i tessuti, il mosaico parietale e pavimentale, materiali rari, quali le paste vitree o le agemine utilizzate nelle porte di bronzo costantinopolitane, settori di produzione negletti anche se rilevanti nel sistema delle arti per tutto il Medioevo. L’approccio ai documenti figurativi spazia dalla messa a punto dell’aspetto tecnico alle indagini iconografiche, alla committenza. Su un versante diverso merita una particolare segnalazione la messa a fuoco, su un ricco corredo di documenti, del ruolo svolto da un personaggio della levatura di Giacomo Boni nel settore della conservazione del patrimonio archeologico e artistico nei decenni a cavallo tra Otto e Novecento. Gioia Bertelli Il candidato ha affrontato prevalentemente tematiche che riguardano il mondo bizantino e orientale in genere in epoca tardo antica e medievale, realizzando una serie molto nutrita di contributi che spaziano dall’architettura alla scultura alle decorazioni musive pavimentali, alla ricostruzione della società agricola in epoca medievale. Le sue indagini hanno percorso campi anche diversi in cui trovano posto analisi di manufatti occidentali e studi che riguardano la conservazione del materiale lapideo e il restauro ottocentesco. Dall’analisi dei titoli presentati emerge una preparazione accurata e solida del candidato anche nell’affrontare campi di indagini molto differenziati. Giulia Orofino Andrea Paribeni presenta una produzione scientifica ampia e costante (schede, saggi e articoli in collettanee, riviste e atti di convegni nazionali ed internazionali, per alcuni dei quali ha anche curato l’edizione), supportata dalla partecipazione ad importanti progetti e attività di scavo nazionali ed internazionali. Le sue ricerche, incentrate sull’arte e sull’architettura bizantine, spaziano dai temi di urbanistica e topografia, sostenuti dall’attenta ricognizione delle fonti documentarie, letterarie e pittoriche, oltre che delle sopravvivenze sopravvissute (come dimostrano i contributi sul quartiere costantinopolitano delle Blacherne) alla pubblicazione di edifici ed opere inedite o poco conosciute (le chiese paleobizantine della Licia; il mosaico siriaco di Hama, la cassetta eburnea di Colonia); dallo studio dei materiali (le diverse qualità di marmo e il loro apprezzamento estetico come elementi della storia del gusto) e delle pratiche di cantiere (attraverso i marchi dei marmorari della S. Sofia) a quello delle tecnologie (ricostruite anche attraverso le illustrazioni dei trattati scientifici); dai mosaici pavimentali (dei palazzi omayyadi in Giordania e in Siria, oggetto della tesi di dottorato; di Sant’Angelo in Formis, per cui viene confermata la provenienza dal S. Benedetto di Capua) ai tessuti (da segnalare l’interessante identificazione del pallio genovese di S. Lorenzo con uno dei tessuti istoriati descritti in un encomio dedicato a Michele VIII Paleologo da Manuele Holobolos), alle paste vitree e alle porte bronzee. Gli studi di Andrea Paribeni, di solido impianto, sono aperti anche a tematiche iconografiche e di storia dell’archeologia, del restauro e della tutela del patrimonio. Marina Righetti Presenta oltre sessanta pubblicazioni (di cui cinque in corso di stampa), che comprendono, a partire dal 1988, lunghi saggi, articoli, voci e sintesi storico-artistiche apparsi in importanti riviste, opere enciclopediche e manuali (“Bollettino d’arte”, “Rivista dell’Istituto Nazionale d’Archeologia e Storia dell’arte”, “Enciclopedia dell’arte medievale”), schede in cataloghi di mostre, nonché la cura di numerosi volumi di Atti dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico. I suoi studi, che coprono con largo spettro cronologico l’arte mediterranea del Medioevo, con particolare attenzione a Bisanzio, nei suoi rapporti con l’Occidente europeo e l’Oriente islamico, seguono diversi filoni di ricerca: 1) la topografia e i monumenti del Mediterraneo bizantino; 2) i marmi bizantini: dalla percezione estetica alla tecnica, all’organizzazione del cantiere; 3) i pavimenti medievali, anche nel Vicino Oriente omayyade; 4) la storia del restauro e della tutela dei monumenti, con particolare riferimento alla complessa e poliedrica figura di Giacomo Boni, protagonista del dibattito sul restauro dei monumenti medievali tra Otto e Novecento. Il candidato è dotato di una metodologia di ricerca sicura e di una solida attrezzatura filologica, sempre aperta all’approccio interdisciplinare. L’acuta conoscenza della storiografia e la particolare sensibilità verso gli aspetti archeologici, le procedure tecniche e la conoscenza dei materiali costitutivi dell’opera d’arte gli hanno consentito di conseguire risultati originali e innovativi.

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giudizio collegiale di tutta la Commissione Il candidato ha prodotto con continuità, serietà di approccio metodologico e padronanza di strumenti critici, una serie cospicua di studi che riguardano essenzialmente le produzioni artistiche del mondo bizantino anche nei suoi rapporti con l’Occidente e con l’Islam: i risultati delle sue ricerche sono sicuramente apprezzabili per originalità di risultati.

CANDIDATO Pistilli Pio Francesco Curriculum Ha conseguito la laurea in Lettere presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1985. Nel 1992 consegue il titolo di Dottore di ricerca e nell’a.a. 1993-94 conclude la Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte dell’Università di Roma “la Sapienza”. Dal 1 settembre 2000 ha preso servizio come ricercatore in Storia dell’Arte Medievale presso il Dipartimento di Storia dell’Arte dell’ Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Dal 1992 al 2003 è stato cultore della materia in Storia dell’Arte medievale. Dal 1996 al 1998 in qualità di professore a contratto ha svolto i corsi “Analisi delle tecniche edilizie e degli aspetti funzionali dell’architettura civile e militare in età medievale” e di “Terminologia e struttura dell’architettura medievale” presso l’Istituto di Storia dell’Arte Medievale e Moderna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Dal 1999 al 2000 gli è stato conferito l’incarico di professore a contratto dall’Università degli Studi “G.D’Annunzio” di Chieti-Pescara per l’insegnamento di “Museografia”. Negli anni accademici dal 2001 al 2006 gli è stato conferito l’incarico di affidamento/supplenza per l’insegnamento di Storia dell’Arte Medievale presso la Facoltà di Scienze Umanistiche, rinnovato in continuità. Per l’anno accademico 2002-2003 gli è stato conferito l’insegnamento di Storia dell’Arte medievale presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna dell’Università degli Studi di Roma ”La Sapienza”, incarico rinnovato in continuità. E’ stato dal 1986 al 2000 redattore dell’Enciclopedia dell’Arte Medievale. Nel 1986 ha ottenuto l’idoneità per la regione Liguria nel concorso pubblico bandito dal Ministero per i beni culturali e ambientali a 10 posti di Ispettore Storico dell’arte. Dirige la collana Mezzogiorno medievale (edizioni ZIP- Pescara) giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais Presenta una cospicua produzione (schede, saggi e un volume) prevalentemente dedicata alla architettura centro meridionale medievale, con particolare riguardo all’architettura civile e militare. Suoi principali interessi l’architettura federiciana, quella degli ordini militari (I Templari). Ma non mancano interessanti attenzioni alla architettura e in genere alle manifestazioni artistiche dell’ordine agostiniano (Il complesso monumentale di S. Oliva a Cori, il convento di San Nicola da Tolentino e i complessi agostiniani tra Bologna, Verona e Padova) indagati con attento esame delle strutture architettoniche e con precisa citazione delle fonti. Di fondamentale importanza il volume dedicato all’architettura militare in Sicilia, indagata attraverso interessanti comparizioni con quella francese. Si segnalano inoltre la curatela e il saggio del volume su Santa Maria Maggiore di Guardiagrele. Nella sua vasta e varia produzione scientifica il dott. Pistilli si rivela studioso che affronta con autonomia e originalità argomenti complessi e talvolta anche poco studiati, dimostrando una notevole capacità di ricerca. Francesco Aceto Studioso maturo, in possesso di un solido metodo filologico, ha indagato con continuità l’architettura medievale della Penisola, approfondendo in una prospettiva storica di largo respiro tematiche di grande rilievo, talvolta colpevolmente trascurate dalla critica. Per consistenza quantitativa e rigore scientifico un posto di spicco occupano le ricerche sull’architettura militare e residenziale sveva di Terra di Lavoro, confluite nel 2003 in un denso, documentato volume ricco di apporti originali, guadagnati anche attraverso un’affinata lettura ‘archeologica’ delle sopravvivenze monumentali. All’architettura sveva egli ha dedicato inoltre comunicazioni a convegni, dense voci enciclopediche, accurate schede di catalogo sollecitate da

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eventi espositivi di grande risonanza. Con lo stesso impegno e con risultati mai scontati il dottor Pistilli ha affrontato lo studio di alcuni stabilimenti di vari ordini religiosi dell’Italia centro-settentrionale (cistercensi, agostiniani, templari). All’attività di ricerca sul campo, allargatasi negli ultimi anni alle problematiche dell’architettura monastica di età carolingia, il dottor Pistilli ha saputo accoppiare anche capacità di organizzatore culturale, certificate dalla ben congegnata raccolta di scritti sulla collegiata di Guardiagrele e sul complesso eremitano di Sant’Oliva a Cori, complessi di cui ha personalmente curato con convincenti proposte la restituzione delle fasi costruttive. Gioia Bertelli Il candidato, coordinatore di diverse iniziative scientifiche, presenta una cospicua serie di interventi incentrati su temi riguardanti modelli architettonici di età medievale presenti in regioni e centri urbani dell’Italia di tipo religioso, civile e militare, abbracciando nelle sue ricerche secoli diversi che presentano problematiche differenti, affrontate con grande rigore e metodo. Si tratta di una produzione, oltre che corposa, rigorosa e molto ben articolata nella scelta degli argomenti analizzati, che denota una profonda preparazione del candidato basata anche sulla sistematica conoscenza della documentazione scritta e di quella riveniente dallo studio delle diverse tematiche affrontate nei suoi percorsi di ricerca. Giulia Orofino Le numerose pubblicazioni presentate da Pio Francesco Pistilli - voci di enciclopedia, articoli, saggi, contributi in atti di convegni, spesso confluiti in dense monografie - dimostrano un’attività di ricerca intensa e di costante livello qualitativo a partire dal 1988, oltre alla capacità di coordinare in prima persona progetti di grande originalità sia nel taglio che nell’argomento. Le tematiche sviluppate toccano soprattutto la storia dell’architettura in aree che vanno dalla Lombardia alla Sicilia e lungo un arco cronologico che attraversa tutto il medioevo. Sostenute da solidi e affinati strumenti critici e metodologici, e potenziate dall’applicazione delle tecniche di indagine dell’”architettura verticale”, le ricerche condotte sempre di prima mano con sistematiche ricognizioni giungono, attraverso le letture murarie, le analisi stratigrafiche, il rilevamento dei dati tecnici-costruttivi, le valutazioni funzionali, il lavoro sulle fonti documentarie, alla ricostruzione di complessi importanti – le abbazie cistercensi di Tiglieto, Chiaravalle della Colomba e le fasi duecentesche delle Tre Fontane di Roma; le fondazioni dei canonici regolari agostiniani a Cori e a Tolentino; le strutture sacre dei Templari nel Lazio e in Puglia; le forme di edilizia residenziale e fortificata nella Roma del Duecento; la committenza angioina, castigliana e durazzesca nell’Italia centromeridionale – collegando la restituzione delle fasi costruttive alle coordinate storiche e recuperando le relazioni degli edifici con il paesaggio e con il territorio. Si segnalano in particolare, per l’arricchimento del quadro delle conoscenze con dati inediti e linee interpretative nuove, gli studi sulla formazione del paesaggio urbano della Marittima e della Campagna tra XIII e XV secolo, con l’enucleazione dei due principali fattori di influenza, quello romano e quello borgognone mediato dai cistercensi; il censimento del sistema castellare e della rete castrale della Terra di Lavoro, che colma una vistosa lacuna nella storia dell’architettura federiciana; i recenti interventi sull’architettura monastica altomedievale italiana, che spingono a riconsiderare i rapporti con il settentrione carolingio – per esempio in merito all’introduzione e all’evoluzione del claustrum – problematizzando monumenti anche molto studiati, da San Vincenzo al Volturno a Farfa. Marina Righetti Studioso appassionato della realtà monumentale del Medioevo italiano, Pistilli presenta numerosi significativi originali contributi che spaziano dall’ambito dell’architettura cistercense, a quello dell’architettura federiciana e angioina, a quello dell’architettura medievale abruzzese. Nel volume sull’architettura normanno-sveva in Terra di Lavoro il candidato, grazie a indagini analitiche del territorio e dei documenti, ricostruisce la carta monumentale di un territorio difficile e spesso sfortunato, integrando con una serie di monumenti inediti il tessuto di Terra di Lavoro tra XII e XIII secolo. Si è interessato di architettura monastica, con particolare attenzione a quella dei cistercensi e a quella degli agostiniani, dando sempre contributi fortemente innovativi. Importanti anche i suoi contributi sull’architettura altomedievale. Ha inoltre contribuito a opere enciclopediche con numerose importanti voci. L’importante e qualificata produzione scientifica di Pistilli ha aperto nuove vie di ricerca sia in ambiti più frequentati dalla critica, sia in territori apparentemente più marginali; è il caso dell’Abruzzo in età angioina, territorio in cui le ricerche di Pistilli, ottimo docente organizzatore della ricerche e leader di studiosi più giovani, hanno fatto luce anche sulle vie delle maestranze nordiche in Italia. Pio Pistilli è studioso criticamente maturo, protagonista di ricerche innovative e continuamente impegnato ad

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aprire nuove vie per gli studi, anche del suo gruppo di ricerca. giudizio collegiale di tutta la Commissione Il candidato ha affrontato con sicura metodologia e originalità di risultati argomenti fondamentali della storia del medioevo artistico italiano, attraversando tematiche spesso scarsamente frequentate dalla critica, come quelle dell’architettura civile, sia quella militare sia quella residenziale, e rileggendo in maniera innovativa questioni nodali: le vicende insediative e costruttive degli ordini monastici e conventuali in Italia; i caratteri della produzione artistica angioina in territori ‘provinciali’ come l’Abruzzo; gli studi sulla formazione del paesaggio urbano della Marittima e della Campagna tra XIII e XV secolo. CANDIDATO Taddei Carlotta Curriculum Ha conseguito nel 1999 la laurea in Conservazione dei Beni Culturali pressi la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università di Parma. Nel 1997 ha conseguito il diploma della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Parma. Ha concluso la Scuola di Specializzazione nel 2000 e il Dottorato di ricerca nel 2004. Ha effettuato dal 2001 al 2005 dei soggiorni di studio e ricerca sia in Italia sia all’estero ed ha partecipato a delle campagne di scavo archeologico tra il 1996 e il 2004. Ha collaborato continuativamente all’organizzazione dei convegni internazionali dell’AISAME, svolti a Parma a partire dal 1998. giudizio individuale sui titoli e sull’attività scientifica espresso dai singoli Commissari: Francesca Flores d’Arcais Presenta due volumi che trattano della scultura romanica lucchese, due articoli, di cui uno relativo alla scultura romanica lucchese, e numerose schede di cataloghi. La dott. Taddei presenta con buona conoscenza, sia delle opere che della loro storia critica, il percorso romanico della scultura lucchese, soffermandosi in particolare su alcuni significativi esempi, come il cosiddetto fonte battesimale di San Frediano, di cui propone soprattutto una lettura iconografica. Particolare è il taglio interpretativo che la studiosa adotta nell’analisi delle decorazioni scultoree degli edifici chiesastici, riferendone le scelte iconografiche alla lotta anticatara ingaggiata dalla Chiesa di Lucca. Francesco Aceto Sul piano scientifico la dottoressa Taddei ha al suo attivo due volumi di diversa ampiezza, due relazioni a convegni e un nutrito numero di schede su testimonianze figurative medievali di varia natura, alcune anche molto elaborate (Il Medioevo delle Cattedrali), redatte in occasione di mostre di grande risonanza. Il nucleo più consistente e ricco di apporti innovativi concerne l’architettura e la scultura di Lucca e della sua diocesi. Al primo tema ha consacrato una corposa ricognizione territoriale che, attraverso un’attenta restituzione della stratificata facies degli edifici principi della città (cattedrale di San Martino, Sant’Alessandro e San Frediano), ne ha convincentemente rivendicato, da un lato, l’autonoma posizione rispetto all’architettura pisana, dall’altro il rango di testimoni autorevoli, in ragione della committenza, delle problematiche ideologico-religiose connesse con la Riforma gregoriana. Intrecciando ancora una volta i diversi piani della ricerca (stile, iconografia, fonti dottrinarie e letterarie, contesto religioso), nel secondo saggio la dottoressa Taddei ha portato alla luce le motivazioni specificamente antiereticali alla base della ricca fioritura di arredi monumentali nelle chiese della Lucchesia, soprattutto del nuovo slancio che prendono nell’avanzato XII secolo i programmi narrativi scolpiti, ben esemplati dal celebre fonte di San Frediano. Gioia Bertelli I titoli scientifici presentati si focalizzano sull’analisi di testimonianze architettoniche e decorative realizzate in area lucchese tra XI e XII secolo, mettendone in rilievo la individualità rispetto ai territori limitrofi (Pisa) ed evidenziando, in alcuni casi, la presenza di modelli provenienti dalla Curia romana. Interessanti le considerazioni avanzate sulla importanza assunta dalla eresia catara in ambito lucchese nel XII secolo e i conseguenti riflessi che si possono individuare nell’arredo mobile di alcune chiese, nei cui modelli

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iconografici si colgono elementi di origine classica, paleocristiana e bizantina. Si tratta di una produzione scientifica, che, se pure non numerosa, abbraccia varie tematiche che indicano una buona preparazione della candidata su argomenti di architettura e scultura che riguardano in particolare un’area precisa della Toscana medievale. Giulia Orofino La candidata presenta una produzione scientifica (consistente in due monografie, in due interventi a convegni e in varie schede in opere collettive), che nasce dalla sua tesi di dottorato dedicata ai problemi dell’architettura e della scultura lucchese tra XI e XIII secolo, letta alla luce del ruolo svolto dalla città toscana nel sistema dei poli della Riforma gregoriana. La ricerca, sostenuta da un solido impianto metodologico, abbraccia due momenti fondamentali: l’adesione alla prima fase della Riforma che, appoggiata e incentivata dal vescovo Anselmo da Baggio (dal 1061 papa Alessandro II), comportò la fondazione o riedificazione di una serie di edifici ricostruiti dalla Taddei attraverso lo studio attento e rigoroso delle fonti documentarie, letterarie e ritualistiche e della storiografia, e attraverso l’analisi accurata delle murature, delle sculture e degli arredi, prevalentemente aniconici. Una seconda fase, databile alla seconda metà del XII secolo, portò all’inserimento, in punti comunicativamente strategici, come i portali e le suppellettili liturgiche, di rilievi figurati le cui iconografie veicolano importanti messaggi soprattutto in funzione antiereticale. Degno di ulteriori applicazioni e verifiche è il tentativo di ricomporre il rapporto tra culto e immagine, reinserendo le emergenze architettoniche nel contesto urbanistico della città e del suo territorio. Marina Righetti Presenta due importanti e significativi volumi dedicati all’ambito lucchese tra XI e XII secolo. Il primo (2005) verte più specificamente sull’architettura lucchese; i monumenti romanici della città sono analizzati in singoli capitoli che ne ricostruiscono le vicende architettoniche con grande attenzione sia alle fonti documentarie sia ai dati strutturali. Ne emerge il panorama culturale di una città che, tra XI e XII secolo, muta profondamente il suo assetto urbano e i suoi sistemi decorativi per dare spazio al racconto che prende spazio in contesti fino ad allora sostanzialmente aniconici; l’analisi della Riforma fa da sfondo al complesso e articolato tessuto che la Taddei, con grande consapevolezza critica, ricostruisce in un’analisi fittissima di dati, corredata da attenti rilievi dei singoli monumenti. Nel secondo volume Le parole e le sculture. Eresia a Lucca nel XII secolo (2008) l’analisi si concentra sugli interventi di restauro che nel XII secolo organizzarono spazi per dare campo al racconto scultoreo, nonché sui nuovi complessi fondati al termine del XII secolo e sul coevo arredo liturgico. La lettura in parallelo dei testi figurati e di quelli scritti consente alla Taddei inedite letture all’interno della storia delle eresie e della lotta dichiarata dalla Chiesa riformata che affida alla forza delle immagini un ruolo di assoluto primo piano e rimodella gli spazi interni e gli arredi liturgici in netto riferimento agli intenti e ai valori della Riforma e alla gerarchia ecclesiastica. I due volumi sono dunque strettamente collegati e sono il risultato di un’analisi complessa, condotta con sicura metodologia che ha portato a risultati decisamente innovativi. Gli altri contributi, costituiti da due articoli e una nutritissima serie di schede, riguardano prevalentemente manufatti scultorei in materiali lapidei e non. Tutti si qualificano per saldezza di impianto storico-critico e ricchezza di risultati. La produzione della candidata si qualifica dunque sia per la continuità, sia per la capacità di innovative interpretazioni fondate su basi criticamente inoppugnabili. giudizio collegiale di tutta la Commissione Studiosa seria e in possesso di un appropriato metodo filologico, la candidata ha concentrato le sue ricerche sull’architettura e la scultura di età romanica nella Lucchesia, proponendone una lettura nuova in rapporto alle ideologie della Riforma, anche in chiave antiereticale. La Commissione procede quindi alla stesura del calendario delle prove, che viene determinato estraendo a sorte una lettera dalla quale iniziare. Alla presenza dei candidati che si sono presentati e di cui in allegato si presenta l’elenco, viene estratta dalla candidata Vincenza Lucherini la lettera L. Il calendario delle prove orali è così stabilito:

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DISCUSSIONE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE del giorno 22 febbraio 2011 Ore 9.00 Dott. Vincenza Lucherini

Ore 10 Dott. Antonio Milone

Ore 11 Dott. Andrea Paribeni

Ore 12 Dott. Pio Francesco Pistilli

Ore 15 Dott. Carlotta Taddei

Ore 16 Dott. Walter Angelelli

Ore 17 Dott. Adriana De Miranda PROVA DIDATTICA del giorno 23 febbraio 2011(dopo 24 ore dalla discussione delle pubblicazioni) Ore 9.30 Dott. Vincenza Lucherini

Ore 10.30 Dott. Antonio Milone Ore 11.30 Dott. Andrea Paribeni

Ore 12.30 Dott. Pio Francesco Pistilli

Ore 15.30 Dott. Carlotta Taddei

Ore 16.30 Dott. Walter Angelelli

Ore 17.30 Dott. Adriana De Miranda Esaurita questa fase della procedura la seduta viene sciolta alle ore 18.30 e la Commissione decide di riconvocarsi il giorno 22 febbraio 2011 alle ore 8.30 per la discussione sulle pubblicazioni e l’assegnazione ai candidati stessi dell’argomento della prova didattica Roma, 21 febbraio 2011 Letto, approvato e sottoscritto seduta stante La Commissione: .

1) Prof. Francesca Flores d’Arcais Presidente 2) Prof. Francesco Aceto Membro 3) Prof. Gioia Bertelli Membro 4) Prof. Giulia Orofino Membro 5) Prof. Marina Righetti Segretario

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VERBALI DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI N. 1 POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO DI II FASCIA PRESSO LA FACOLTA’ DI SCIENZE UMANISTICHE (dall’1.11.2010 a seguito del nuovo assetto FACOLTA’ di FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE e STUDI ORIENTALI ) PER IL SETTORE SCIENTIFICO - DISCIPLINARE L-ART/01 (STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE) BANDO D.R. 30.06.2008-AVVISO G.U. N. 54 DEL 11/07/2008.

.................................... II RIUNIONE

Il giorno 22 febbraio 2011 alle ore 8.30 presso i locali del Dipartimento di Storia dell’arte e

Spettacolo, si riunisce la Commissione giudicatrice per la discussione sulle pubblicazioni scientifiche da parte dei candidati della procedura di valutazione comparativa a n.1 posto di Professore Universitario di ruolo di II fascia presso la Facoltà di FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE e STUDI ORIENTALI per il Settore L-ART/01

Risultano presenti:

1) Prof. Francesca Flores d’Arcais Presidente 2) Prof. Francesco Aceto Membro 3) Prof. Gioia Bertelli Membro 4) Prof. Giulia Orofino Membro 5) Prof. Marina Righetti Segretario

Si procede quindi all’appello nominale e risultano presenti i seguenti candidati:

Angelelli Walter De Miranda Adriana Lucherini Vincenza Milone Antonio Paribeni Andrea Pistilli Pio Francesco

Taddei Carlotta La Commissione identifica i candidati come segue :

Candidato Documento di identificazione Firma per accettazione del calendario-orario delle prove

Angelelli Walter CI Comune Roma AS0342525 De Miranda Adriana CI Comune Milano AO4957275 Lucherini Vincenza CI Comune Roma AN0963166 Milone Antonio CI Comune Scafati AJ9232579 Paribeni Andrea CI Comune Roma AR5433544 Pistilli Pio Francesco CI Comune Roma AR 5530382 Taddei Carlotta CI Comune Parma 2006109AA (v. allegato con firme) La Commissione procede quindi alla scelta di cinque argomenti per ciascun candidato, tenendo conto che la prova didattica deve essere relativa a un’area tematica ricompresa nella declaratoria del settore scientifico-disciplinare a concorso. I candidati sono invitati a verificare l’integrità delle buste contenenti gli argomenti, buste che devono essere sigillate e firmate dai Commissari sui lembi di chiusura.

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La seduta è pubblica. Ciascun candidato sarà invitato a sorteggiare al termine della discussione tre dei cinque argomenti di cui uno sarà oggetto della prova didattica. Viene quindi dato inizio alla discussione sulle pubblicazioni scientifiche e al sorteggio degli argomenti per la prova didattica, con l’esito di seguito verbalizzato per ciascun candidato: Candidato Vincenza Lucherini discussione sulle pubblicazioni scientifiche La Commissione discute con il candidato gli argomenti:

- la fase altomedievale della Cattedrale di Napoli - la basilica di S. Restituta

sorteggio argomenti della prova didattica Al termine della discussione si procede all’estrazione di tre fra le cinque buste. Tra le tre prove estratte il candidato sceglie la seguente “La pittura a Roma nel Duecento” Al termine di ogni prova, ciascun Commissario, secondo i criteri indicati nella seduta preliminare del 13.01.2011, esprime il proprio giudizio individuale ed infine l’intera Commissione esprime il proprio giudizio collegiale. Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: - Francesca Flores d’Arcais Esposizione molto serrata. La candidata mostra una grande competenza nella discussione. - Francesco Aceto Discute con competenza le linee di ricerca seguite, fornendo ulteriori precisazioni. - Gioia Bertelli La candidata si esprime in maniera precisa e competente. - Giulia Orofino La candidata conferma nella discussione la coerenza e l’ampiezza delle proprie ricerche. - Marina Righetti Discute con sicurezza e assoluta padronanza degli strumenti storico-critici le tematiche oggetto delle sue ricerche, in particolare la ricostruzione della fase altomedievale della cattedrale di Napoli, nella fase legata al vescovato di Stefano II (766-787). Giudizio collegiale espresso dalla Commissione La candidata conferma nella discussione la coerenza e l’ampiezza delle proprie ricerche, fornendo ulteriori spunti interpretativi. Candidato Antonio Milone discussione sulle pubblicazioni scientifiche La Commissione discute con il candidato gli argomenti: - il recupero storiografico del Medioevo pisano - le porte bronzee: Amalfi, Bonanno Pisano - Maestro Matteo a Compostela sorteggio argomenti della prova didattica

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Al termine della discussione si procede all’estrazione di tre fra le cinque buste. Tra le tre prove estratte il candidato sceglie la seguente: “Desiderio di Montecassino e l’architettura di età normanna in Campania” Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: - Francesca Flores d’Arcais Il candidato mostra ottima conoscenza della materia ed espone con aperture interessanti e ampiezza di orizzonti. - Francesco Aceto Discute i quesiti proposti con competenza, fornendo ulteriori spunti di riflessione. - Gioia Bertelli Il candidato si muove bene all’interno delle tematiche affrontate nei suoi scritti. - Giulia Orofino Il candidato ha illustrato con sicurezza e competenza alcune delle tematiche toccate nel corso della sua attività di ricerca, aprendo nuove prospettive di indagine. - Marina Righetti Il candidato presenta efficacemente le tematiche oggetto della sua ricerca. Giudizio collegiale espresso dalla Commissione Discute i quesiti proposti con competenza, fornendo ulteriori spunti di riflessione.

Candidato Andrea Paribeni discussione sulle pubblicazioni scientifiche La Commissione discute con il candidato gli argomenti

- importazione di marmi bizantini in Italia - tecniche di lavorazione nei cantieri bizantini - mosaici pavimentali del Grande Palazzo - Giacomo Boni e il problema del restauro dei mosaici

sorteggio argomenti della prova didattica Al termine della discussione si procede all’estrazione di tre fra le cinque buste. Tra le tre prove estratte il candidato sceglie la seguente: “Architettura e pellegrinaggio nell’Impero d’Oriente in età paleo bizantina”

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: - Francesca Flores d’Arcais Mostra competenza nella materia discussa, di cui approfondisce alcuni problemi. - Francesco Aceto Approfondisce con competenza i quesiti proposti. - Gioia Bertelli Affronta con competenza e sicurezza gli ambiti di ricerca, approfondendone aspetti diversi. - Giulia Orofino Il candidato ha discusso con padronanza e sicurezza di informazione gli argomenti proposti.

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- Marina Righetti Paribeni affronta la discussione delle sue pubblicazioni con saldi strumenti metodologici, larghezza di orizzonti, lucidità espositiva, conoscenza della più aggiornata bibliografia. Giudizio collegiale espresso dalla Commissione Affronta con competenza e sicurezza gli ambiti di ricerca, approfondendone aspetti diversi

Candidato Pio Francesco Pistilli discussione sulle pubblicazioni scientifiche La Commissione discute con il candidato gli argomenti: - la cultura angioina - cantieri monastici in Abruzzo - architettura federiciana in Puglia sorteggio argomenti della prova didattica Al termine della discussione si procede all’estrazione di tre fra le cinque buste. Tra le tre prove estratte il candidato sceglie la seguente : “Continuità e rinnovamento nel patronato artistico tra XII e XIII secolo: il caso romano”

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: - Francesca Flores d’Arcais Discussione molto puntuale. Il candidato precisa alcuni problemi, fornendo indicazioni per ulteriori avanzamenti della ricerca. - Francesco Aceto Discute con maturità e approfondisce con osservazioni pertinenti i quesiti proposti. - Gioia Bertelli Il candidato si muove con grande padronanza e sicurezza nei diversi ambiti indagati. - Giulia Orofino Il candidato ha sviluppato con acume i temi della discussione, dimostrando disinvolta concretezza di vedute e padronanza dei problemi critici. - Marina Righetti Il candidato ha una straordinaria competenza sugli argomenti oggetto dei suoi studi, che tratta allargandone i confini in una approfondita disamina europea.

Giudizio collegiale espresso dalla Commissione Il candidato ha sviluppato con acume e ampiezza di prospettiva critica i temi della discussione, dimostrando concretezza di vedute e padronanza dei problemi.

Candidato Carlotta Taddei discussione sulle pubblicazioni scientifiche La Commissione discute con il candidato gli argomenti: - il fonte battesimale di San Frediano a Lucca - architettura lucchese e Riforma sorteggio argomenti della prova didattica

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Al termine della discussione si procede all’estrazione di tre fra le cinque buste. Tra le tre prove estratte il candidato sceglie la seguente: “Programmi decorativi dell’edificio religioso dopo il Mille: aspetti e problemi”

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: - Francesca Flores d’Arcais Esposizione chiara e matura. La candidata propone inoltre interessanti nuove piste di ricerca. - Francesco Aceto Interviene sulle questioni proposte con spigliatezza e competenza, fornendo chiarimenti e indicazioni di inedite piste di ricerca. - Gioia Bertelli La candidata si propone con competenza e chiarezza. - Giulia Orofino La candidata ha replicato in maniera chiara e puntuale ai temi proposti, discutendo con convinzione le proprie tesi e presentando promettenti nuove ricerche. - Marina Righetti La candidata discute con maturità gli argomenti proposti, proponendo nuove interessanti indicazioni di ricerca. Giudizio collegiale espresso dalla Commissione La candidata discute con maturità gli argomenti proposti, fornendo nuove interessanti piste di ricerca.

Candidato Angelelli Walter discussione sulle pubblicazioni scientifiche La Commissione discute con il candidato gli argomenti: -La scultura delle pievi romaniche del Casentino - Le immagini dipinte, restauri e metodi di costruzione sorteggio argomenti della prova didattica Al termine della discussione si procede all’estrazione di tre fra le cinque buste. Tra le tre prove estratte il candidato sceglie la seguente: “Cimabue”

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: - Francesca Flores d’Arcais Discute con vivacità e competenza i quesiti proposti, mostrando maturità di approccio metodologico. - Francesco Aceto Discute i quesiti proposti con competenza e piena padronanza metodologica. - Gioia Bertelli Mostra padronanza e competenza nell’esporre le tematiche delle sue ricerche.

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- Giulia Orofino Il candidato ha mostrato piena maturità scientifica e metodologica, affrontando in maniera brillante e con vivacità critica gli argomenti in discussione. - Commissario Marina Righetti Il candidato si muove con vivace intelligenza, organizzando la sua discussione in modo dialettico e brillante. Giudizio collegiale espresso dalla Commissione Il candidato discute in modo dialettico e brillante i quesiti proposti, dimostrando competenza e piena padronanza metodologica.

Candidato Adriana De Miranda discussione sulle pubblicazioni scientifiche La Commissione discute con la candidata gli argomenti: - I sistemi idraulici delle norie in Siria - L’architettura dei bagni nel bacino del Mediterraneo sorteggio argomenti della prova didattica Al termine della discussione si procede all’estrazione di tre fra le cinque buste. Tra le tre prove estratte il candidato sceglie la seguente: “Architettura di età normanna in Sicilia” Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: - Francesca Flores d’Arcais La candidata presenta con competenza i suoi studi su particolari elementi dell’architettura islamica medievale. - Francesco Aceto La candidata discute con competenza i temi delle sue ricerche. - Gioia Bertelli La candidata si muove con sicurezza nel discutere i suoi ambiti di ricerca. - Giulia Orofino La candidata ha discusso gli argomenti delle sue ricerche con piena padronanza degli strumenti propri della sua disciplina - Marina Righetti La candidata dimostra una profonda conoscenza degli argomenti oggetto dei suoi studi Giudizio collegiale espresso dalla Commissione La candidata dimostra una padronanza degli argomenti oggetto dei suoi studi

Il Presidente ricorda ai candidati e ai Membri la data della successiva riunione, dichiara tolta la seduta alle ore 18.00 e procede alla chiusura del verbale firmato in tutte le sue parti. Roma, 22 febbraio 2011 Letto, approvato e sottoscritto seduta stante La Commissione:

1) Prof. Francesca Flores d’Arcais Presidente 2) Prof. Francesco Aceto Membro 3) Prof. Gioia Bertelli Membro 4) Prof. Giulia Orofino Membro 5) Prof. Marina Righetti Segretario

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VERBALI DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI N. 1 POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO DI II FASCIA PRESSO LA FACOLTA’ DI SCIENZE UMANISTICHE (dall’1.11.2010 a seguito del nuovo assetto FACOLTA’ di FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE e STUDI ORIENTALI ) PER IL SETTORE SCIENTIFICO - DISCIPLINARE L-ART/01 (STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE) BANDO D.R. 30.06.2008-AVVISO G.U. N. 54 DEL 11/07/2008.

................................................. III RIUNIONE

Il giorno 23 febbraio 2011 alle ore 9.00, presso i locali del Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo, si riunisce la Commissione giudicatrice per la prova didattica dei candidati della procedura di valutazione comparativa a n.1 posto di Professore Universitario di ruolo di II fascia presso la Facoltà di FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE e STUDI ORIENTALI per il Settore L-ART/01

Risultano presenti : Prof. Francesca Flores d’Arcais Presidente Prof. Francesco Aceto Membro Prof. Gioia Bertelli Membro Prof. Giulia Orofino Membro Prof. Marina Righetti Segretario

Il Presidente, constatato che sono trascorse almeno 24 ore dal sorteggio degli argomenti per le prove

didattiche, invita la Commissione a procedere con i lavori. La candidata Vincenza Lucherini viene identificata e invitata a sostenere la prova didattica. Candidata Vincenza Lucherini Argomento della prova didattica: La pittura a Roma nel Duecento Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: Francesca Flores d’Arcais Espone con una certa perentorietà gli aspetti del tema richiesto, mostrando tuttavia una buona conoscenza della materia. Francesco Aceto Esposizione chiara, ben informata, consapevole dei nodi critici del problema, analizzati alla luce del dibattito storiografico. Gioia Bertelli La candidata dimostra di conoscere l’argomento proposto, consapevole delle problematiche critiche sottese al tema scelto. Giulia Orofino Ricostruisce la vicenda della pittura duecentesca a Roma, soffermandosi soprattutto sui nodali episodi della prima metà del secolo, enucleando i problemi critici fondamentali con sufficiente ampiezza di riferimenti storiografici e critici e disinvolta sicurezza. Marina Righetti La tematica viene affrontata in modo discontinuo, ma con competenza degli argomenti proposti. La situazione della pittura romana nel corso del Duecento viene esaminata attraverso i casi principali dall’inizio del Duecento alle vicende romane del cantiere di Assisi.

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Giudizio collegiale espresso dalla Commissione Esposizione chiara ed efficace, consapevole dei nodi critici relativi alla tematica proposta, discussi alla luce del più aggiornato dibattito storiografico. Il candidato Antonio Milone viene identificato e invitato a sostenere la prova didattica Candidato Antonio Milone Argomento della prova didattica: Desiderio di Montecassino e l’architettura di età normanna in Campania

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: Francesca Flores d’Arcais Costruisce la sua lezione mettendo a fuoco i punti principali del percorso artistico richiesto alla luce del più aggiornato dibattito storiografico. Francesco Aceto Esposizione efficace, saldamente ancorata al più aggiornato dibattito storiografico e ricca di spunti originali che denotano una autonoma maturazione del problema. Gioia Bertelli Il candidato dimostra di conoscere e di ben articolare lo sviluppo del tema affidatogli sulla base della attuale storiografia, pur se nell’esposizione si registrano alcune imprecisioni. Giulia Orofino Affronta il tema in maniera originale, centrando le caratteristiche del modello desideriano e i modi articolati della sua ricezione in Italia meridionale. Dimostra piena padronanza del problema critico e suggerisce spunti nuovi, con qualche sbavatura nell’esposizione. Marina Righetti L’argomento è affrontato con indicazioni interessanti, anche se non mancano inciampi che rivelano qualche difficoltà nell’affrontare le questioni tecniche della prassi costruttiva e della storia dell’architettura. Rivela comunque maturità nell’approccio all’argomento con riferimenti bibliografici adatti a una lezione. Giudizio collegiale espresso dalla Commissione L’argomento è svolto con competenza, padronanza del dibattito critico, spunti originali di riflessione, con qualche sbavatura. Il candidato Andrea Paribeni viene identificato e invitato a sostenere la prova didattica Candidato Andrea Paribeni Argomento della prova didattica: Architettura e pellegrinaggio nell’Impero d’Oriente in età paleobizantina

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: Francesca Flores d’Arcais Competente e ben informato, illustra il tema attraverso la lucida presentazione di alcuni monumenti esemplari dell’Oriente bizantino. Francesco Aceto Esposizione bene informata, piana e condotta attraverso la presentazione di alcuni casi esemplari. Gioia Bertelli Il candidato si muove con sicura padronanza del contesto proposto, analizzando con competenza e profondità i temi architettonici del periodo tra V e VII secolo con considerazioni personali, richiamando fonti antiche e la bibliografia più recente sull’argomento. Giulia Orofino Svolge il tema in maniera piana attraverso una serie di casi ritenuti esemplificativi per la ricostruzione delle caratteristiche architettoniche e funzionali degli edifici di pellegrinaggio. Dimostra ampia conoscenza della storiografia e diretta esperienza della materia. Marina Righetti La lezione viene organizzata sulla base di un quadro generale dei principali centri di pellegrinaggio del mondo bizantino tra V e VII secolo. Il panorama è aggiornato sui più recenti dati forniti dalla bibliografia e

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dagli scavi archeologici. Il candidato dimostra una conoscenza profonda e diretta del tema della lezione, fornendo originali notazioni. Giudizio collegiale espresso dalla Commissione Espone il tema con competenza e adeguata conoscenza delle fonti e della bibliografia più aggiornata, fornendo un quadro articolato delle più rappresentative testimonianze architettoniche superstiti. Il candidato Pio Francesco Pistilli viene identificato e invitato a sostenere la prova didattica Candidato Pio Francesco Pistilli Argomento della prova didattica: Continuità e rinnovamento nel patronato artistico tra XII e XIII secolo: il caso romano

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario:

Francesca Flores d’Arcais Lezione molto colta e matura. Il candidato mostra di possedere molto a fondo la materia e la espone con chiarezza e con un linguaggio assai pertinente. Francesco Aceto Esposizione efficace, sostenuta da una salda conoscenza della trama storica e storico-artistica, brillantemente discusse alla luce della più aggiornata bibliografia. Gioia Bertelli Il candidato ha dato prova di sapersi muovere con competenza nell’affrontare il tema propostogli con una esposizione solida e ben formulata, affiancata da considerazioni personali del tutto innovative. Giulia Orofino Inquadra l’argomento della committenza innocenziana nell’orizzonte storico e storiografico in maniera brillante e coerente, con precisione e ampiezza di informazioni, dimostrando chiarezza di esposizione e piena consapevolezza critica. La lezione è ricca di stimoli e di spunti innovativi. Marina Righetti Il candidato presenta l’argomento con grande maturità, estrema chiarezza, ampio panorama di riferimenti, capacità di intersecare il piano meramente storico con quello più propriamente storico-artistico. La figura di Innocenzo III, nella sua duplice veste di pontefice e di committente di opere chiave nella storia urbanistica e artistica di Roma, è delineata con straordinaria vivacità, attestando ulteriormente le capacità del candidato, la solidità della sua formazione, la capacità di esprimere autonomi e originali giudizi storico-critici.

Giudizio collegiale espresso dalla Commissione Il candidato affronta con sicurezza e competenza il tema proposto, dimostrando un solido impianto metodologico e una approfondita conoscenza della bibliografia. L’esposizione, ben congegnata, è arricchita da considerazioni personali del tutto innovative che rivelano un pieno dominio dell’argomento.

La candidata Carlotta Taddei viene identificata e invitata a sostenere la prova didattica Candidato Carlotta Taddei Argomento della prova didattica: Programmi decorativi dell’edificio religioso dopo il Mille: aspetti e problemi

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: Francesca Flores d’Arcais Esposizione didatticamente chiara ed efficace. La candidata illustra il tema proposto attraverso il caso esemplificativo della Cattedrale di Modena, integrato da una serie di riferimenti ad altri monumenti coevi. Francesco Aceto Esposizione lucida, informata, didatticamente efficace, ma in bilico tra virtualità e concretezza storica. Gioia Bertelli La candidata ricostruisce l’allestimento decorativo di una architettura ecclesiastica tra XI e XII secolo tramite l’utilizzazione di diversi media artistici con una esposizione chiara e convincente. Giulia Orofino

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Ritaglia all’interno del vasto tema proposto il caso del Duomo di Modena, inserendolo nel quadro della Riforma gregoriana e affiancandolo ad altri eterogenei esempi, ritenuti utili a ricostruire la macchina narrativa dell’edificio ecclesiastico. La lezione risulta assai correttamente informata e didatticamente efficace. Marina Righetti La lezione si muove dall’architettura alla decorazione scultorea e pittorica, ai pavimenti, agli arredi mobili per illustrare la macchina narrativa di un edifico religioso tra XI e XII secolo. La ricostruzione di questo ‘edificio virtuale’ si impernia sul Duomo di Modena, integrato per le parti mancanti o non superstiti da tutta una serie di indicazioni provenienti da edifici coevi; ne risulta uno svolgimento della lezione molto lucido, ricco di riferimenti bibliografici. Giudizio collegiale espresso dalla Commissione La candidata illustra il tema proposto attraverso il caso esemplificativo della Cattedrale di Modena, integrato da una serie di riferimenti ad altri monumenti coevi. Esposizione didatticamente chiara ed efficace. Il candidato Walter Angelelli viene identificato e invitato a sostenere la prova didattica Candidato Walter Angelelli Argomento della prova didattica: Cimabue

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: Francesca Flores d’Arcais Espone con maturità i complessi problemi relativi alla personalità di Cimabue, mostrando di muoversi con competenza nella difficile problematica del tema, con un intelligente uso della bibliografia e una sensibile lettura dei testi dipinti. Francesco Aceto Esposizione ben strutturata e informata, efficace didatticamente per l’equilibrio critico con il quale sono trattati gli snodi del percorso artistico di Cimabue. Gioia Bertelli Affronta con sicurezza le problematiche relative alla formazione e allo sviluppo della pittura di Cimabue, anche nei suoi rapporti con Duccio, ricostruendone con rigore l’attività e inquadrandole correttamente nel contesto storico-critico. Giulia Orofino Inquadra con precisione e chiarezza il complesso argomento. Ne individua efficacemente i punti nodali e ne ricostruisce con ampiezza di riferimenti l’articolata vicenda storiografica, esprimendo una valutazione matura, equilibrata e metodologicamente corretta, oltre che una sicura capacità critica. Marina Righetti Si muove con grande sicurezza in una tematica irta di questioni storico-critiche che riguardano sia la formazione dell’artista, sia la sua attività, sia gli spesso problematici rapporti con gli artisti coevi. Giudizio collegiale espresso dalla Commissione Affronta il complesso argomento con competenza e dominio della contrastante storiografia, proponendo una lettura metodologicamente corretta ed equilibrata che rivela maturità critica. La candidata Adriana De Miranda viene identificata e invitata a sostenere la prova didattica Candidato Adriana De Miranda Argomento della prova didattica: Architettura di età normanna in Sicilia

Giudizio individuale espresso da ciascun Commissario: Francesca Flores d’Arcais Esposizione chiara ma scolastica; descrive correttamente i monumenti, ma senza problematizzare le questioni. Francesco Aceto Esposizione generica e descrittiva, priva di riferimenti storici e bibliografici. Gioia Bertelli

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La candidata ricostruisce lo sviluppo dell’architettura normanna in Sicilia, proponendone una lettura semplice priva di qualsiasi storicizzazione e di rimandi bibliografici. Giulia Orofino Presenta a grandi linee le caratteristiche tipologiche degli edifici di età normanna in Sicilia, evidenziando soprattutto i legami con il mondo islamico. Non emerge però una adeguata conoscenza della letteratura critica né del contesto storico-culturale. Marina Righetti La lezione è scolastica e descrittiva. Giudizio collegiale espresso dalla Commissione Descrive con chiarezza i monumenti, rilevandone le componenti formali, ma senza problematizzare.

Valutazione comparativa finale

La Commissione inizia la discussione collegiale, previa la valutazione comparativa di tutti i giudizi individuali e collegiali espressi sui candidati nelle varie sedute.

L’intera Commissione procede alla stesura di un giudizio complessivo per ciascun candidato, avendo acquisito elementi sufficienti per la procedura valutativa finale.

Candidato: Angelelli Walter Giudizio complessivo: Studioso attento e maturo, si qualifica per una speciale competenza nell’analisi della pittura su tavola dei secoli XII e XIII di ambito centro-italiano, nonchè della scultura romanica in ambito toscano. Nella discussione dei titoli i temi della ricerca sono affrontati con ampiezza di aperture metodologiche e maturità di giudizio. Nella lezione affronta la ricostruzione del percorso artistico di Cimabue con competenza e dominio della storiografia, proponendo una lettura metodologicamente corretta ed equilibrata, che rivela maturità critica. Candidato: De Miranda Adriana Giudizio complessivo La candidata ha una produzione scientifica limitata, imperniata su tematiche di prevalente interesse tecnologico, in particolare relative all’uso dell’acqua dalla tarda antichità al medioevo nel bacino mediterraneo. La discussione dei titoli dimostra la padronanza degli argomenti oggetto dei suoi studi. Nel corso della lezione sull’architettura normanna in Sicilia descrive con chiarezza i monumenti, rilevandone le componenti formali, ma senza problematizzare. Candidato: Lucherini Vincenza Giudizio Complessivo: La studiosa ha affrontato con matura consapevolezza critica importanti tematiche dell’arte medievale tra Abruzzo e Campania. Grazie ad un’accurata lettura delle fonti storiche e documentarie, è pervenuta a decifrare le stratificate e complesse vicende della fabbrica del duomo napoletano, risolvendo in maniera definitiva l’annosa questione di una presunta cattedrale doppia. La candidata conferma nella discussione la coerenza e l’ampiezza delle proprie ricerche, fornendo ulteriori spunti interpretativi. La lezione sulla pittura duecentesca a Roma è risultata chiara ed efficace e la candidata ha rivelato piena consapevolezza dei nodi critici relativi al tema, discussi alla luce del più aggiornato dibattito storiografico. Candidato: Milone Antonio Giudizio Complessivo:

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Studioso maturo e versatile, ha approfondito, con apporti innovativi, tematiche nodali della produzione artistica di età romanica, in un vasto orizzonte mediterraneo. Un aspetto qualificante della sua ricerca è la costante attenzione ai problemi di storiografia artistica, soprattutto per quanto riguarda la riscoperta del Medioevo pisano in età moderna. Discute i suoi titoli con competenza, fornendo ulteriori spunti di riflessione. L’argomento della lezione, “Desiderio e l’architettura normanna in Campania”, è svolto con piena padronanza del dibattito critico e spunti originali di riflessione, pur con qualche sbavatura. Candidato: Paribeni Andrea Giudizio Complessivo: Il candidato ha prodotto con continuità, serietà di approccio metodologico e padronanza di strumenti critici, una serie cospicua di studi che riguardano essenzialmente le produzioni artistiche del mondo bizantino anche nei suoi rapporti con l’Occidente e con l’Islam: i risultati delle sue ricerche sono sicuramente apprezzabili per originalità di risultati. Nella discussione dei titoli affronta con competenza e sicurezza gli ambiti della sua ricerca, approfondendone aspetti diversi. Nella lezione “Architettura e pellegrinaggio nell’Impero d’Oriente in età paleo bizantina” espone il tema con adeguata conoscenza delle fonti e della bibliografia più aggiornata, fornendo un quadro articolato delle più rappresentative testimonianze architettoniche superstiti. Candidato: Pistilli Pio Francesco Giudizio Complessivo: Il candidato ha affrontato con sicura metodologia e originalità di risultati argomenti fondamentali della storia del medioevo artistico italiano, attraversando tematiche spesso scarsamente frequentate dalla critica, come quelle dell’architettura civile, sia quella militare sia quella residenziale, e rileggendo in maniera innovativa questioni nodali: le vicende insediative e costruttive degli ordini monastici e conventuali in Italia; i caratteri della produzione artistica angioina in territori ‘provinciali’ come l’Abruzzo; gli studi sulla formazione del paesaggio urbano della Marittima e della Campagna tra XIII e XV secolo. Nella discussione dei titoli il candidato ha sviluppato con acume e ampiezza di prospettiva critica i temi della sua ricerca, dimostrando concretezza di vedute e padronanza dei problemi. Nella lezione “Continuità e rinnovamento nel patronato artistico tra XII e XIII secolo: il caso romano” il candidato affronta con sicurezza e competenza il tema proposto, dimostrando un solido impianto metodologico e una approfondita conoscenza della bibliografia. L’esposizione, ben congegnata, è arricchita da considerazioni personali del tutto innovative che rivelano un pieno dominio dell’argomento. Candidato: Taddei Carlotta Giudizio Complessivo: Studiosa seria e in possesso di un appropriato metodo filologico, la candidata ha concentrato le sue ricerche sull’architettura e la scultura di età romanica nella Lucchesia, proponendone una lettura nuova in rapporto alle ideologie della Riforma, anche in chiave antiereticale. La candidata discute con maturità gli argomenti proposti, fornendo nuove interessanti piste di ricerca. Nella lezione “Programmi decorativi dell’edificio religioso dopo il Mille: aspetti e problemi” la candidata illustra il tema attraverso il caso esemplificativo della Cattedrale di Modena, integrato da una serie di riferimenti ad altri monumenti coevi. La sua esposizione è didatticamente chiara ed efficace. Il Presidente ricorda che ogni commissario ha la possibilità di indicare positivamente i nominativi di non più di due candidati ritenuti idonei.

Al termine della valutazione comparativa, la Commissione così si esprime Prof. Francesca Flores d’Arcais: PISTILLI Pio Francesco, LUCHERINI Vincenza Prof. Francesco Aceto: PISTILLI Pio Francesco, LUCHERINI Vincenza

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Prof. Gioia Bertelli: PISTILLI Pio Francesco, PARIBENI Andrea Prof. Giulia Orofino: PISTILLI Pio Francesco, LUCHERINI Vincenza Prof. Marina Righetti: PISTILLI Pio Francesco, TADDEI Carlotta

Risulta quindi dichiarato IDONEO all’unanimità per la procedura di valutazione comparativa ad un posto di professore universitario di ruolo di II fascia per il settore scientifico-disciplinare L-ART/01 presso la Facoltà’ di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali , BANDO D.R. 30.06.2008-AVVISO G.U. N. 54 DEL 11/07/2008 il dott. Pio Francesco PISTILLI

e a maggioranza IDONEA per la procedura di valutazione comparativa ad un posto di professore universitario di ruolo di II fascia per il settore scientifico-disciplinare L-ART/01 presso la Facoltà’ di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali, BANDO D.R. 30.06.2008-AVVISO G.U. N. 54 DEL 11/07/2008 la dott.ssa Vincenza LUCHERINI La Commissione, conclusi i lavori e redatti in unica copia i verbali relativi alle riunioni, approvati e sottoscritti da tutti i Commissari, si aggiorna ad una successiva seduta, fissata per il 24 febbraio alle ore 9.30 per redigere la Relazione Finale Roma, 23 febbraio 2011 Letto, approvato e sottoscritto seduta stante La Commissione:

Prof. Francesca Flores d’Arcais Presidente Prof. Francesco Aceto Membro Prof. Gioia Bertelli Membro Prof. Giulia Orofino Membro Prof. Marina Righetti Segretario

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VERBALI DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI N. 1 POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO DI II FASCIA PRESSO LA FACOLTA’ DI SCIENZE UMANISTICHE (dall’1.11.2010 a seguito del nuovo assetto FACOLTA’ di FILOSOFIA, LETTERE, SCIENZE UMANISTICHE e STUDI ORIENTALI ) PER IL SETTORE SCIENTIFICO - DISCIPLINARE L-ART/01 (STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE) BANDO D.R. 30.06.2008-AVVISO G.U. N. 54 DEL 11/07/2008.

RELAZIONE FINALE Al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Roma “La Sapienza”

La Commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa a n.1 posto di Professore Universitario di ruolo di II fascia professore universitario di ruolo di II fascia per il settore scientifico-disciplinare L-ART/01 presso la Facoltà’ di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali , BANDO D.R. 30.06.2008-AVVISO G.U. N. 54 DEL 11/07/2008 si è riunita per adempiere alle funzioni conferitegli nei seguenti giorni: Seduta preliminare 13 gennaio 2011 I Riunione 21 febbraio 2011 II Riunione 22 febbraio 2011 III Riunione .23 febbraio 2011. IV Riunione: 24 febbraio 2011 Seduta preliminare: designazione del Presidente (Prof. Francesca Flores d’Arcais.) e del Segretario (Prof. Marina Righetti); presa d’atto della normativa concorsuale (Legge 3/07/ 1998, n.210, relativo regolamento di applicazione DPR 117/2000 e L. 31/2008); dichiarazione di legge sulla inesistenza di parentela ed affinità entro il IV grado incluso tra i Commissari; fissazione dei criteri di massima e definizione del calendario dei lavori. I Riunione: presa d’atto della avvenuta pubblicità dei criteri di massima (Legge 117/2000), lettura dell’elenco ufficiale dei candidati; dichiarazione di legge sull’inesistenza di parentela ed affinità entro il IV grado incluso tra i Commissari ed i candidati; presa d’atto delle esclusioni e delle rinunce eventualmente intervenute; elencazione dei candidati da valutare ai fini della procedura: identificazione dell’apporto del candidato nei lavori di collaborazione, stesura dei profili curriculari, del giudizio individuale dei singoli Commissari su ciascun candidato e formulazione dei giudizi collegiali da parte della Commissione. (Allegato 1 giudizi individuali e collegiali) II Riunione: presa d’atto delle eventuali rinunce o richieste motivate di spostamento delle prove; discussione sulle pubblicazioni scientifiche e sorteggio, da parte di ciascun candidato, di tre dei cinque argomenti, uno dei quali sarà oggetto della prova didattica; giudizio individuale e collegiale della commissione sulla discussione sulle pubblicazioni scientifiche di ciascun candidato (Allegato 2 giudizi individuali e collegiali) III Riunione: espletamento della prova didattica, giudizio individuale e collegiale sulla prova didattica; valutazione complessiva finale (giudizio complessivo) sulla base dei profili curriculari, delle valutazioni dei titoli scientifici e delle prove (discussione sulle pubblicazioni , prova didattica) da ciascun candidato sostenute ed indicazione dei candidati ritenuti idonei: (Allegato 3 giudizi individuali, collegiali e complessivi)

- Dott. PISTILLI Pio Francesco

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- Dott.ssa LUCHERINI Vincenza IV Riunione: redazione della Relazione finale

Il Presidente incarica il Segretario di trasmettere al Responsabile del procedimento i verbali delle riunioni e la relazione finale con allegati tutti i giudizi, individuali, collegiali e complessivi espressi sui singoli candidati nelle varie riunioni in plico chiuso e sigillato, con l’apposizione delle firme di tutti i Commissari sui lembi di chiusura ed unitamente ad una nota scritta di trasmissione dei verbali. Roma, 24 febbraio 2011 Letto, approvato e sottoscritto seduta stante La Commissione La Commissione:

Prof. Francesca Flores d’Arcais Presidente Prof. Francesco Aceto Membro Prof. Gioia Bertelli Membro Prof. Giulia Orofino Membro Prof. Marina Righetti Segretario