Venezia mira dai_ridotti_al_casino_da_gioco_di_villa_alessandri
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Venezia MiraVenezia Mira
Dai ridotti al casino da gioco Dai ridotti al casino da gioco di Villa Alessandridi Villa Alessandri
INDICEINDICE IL RIDOTTOIL RIDOTTO IL CARNEVALE E IL IL CARNEVALE E IL
RIDOTTO VENEZIANORIDOTTO VENEZIANO LE CORTEGGIANE LE CORTEGGIANE
VENEZIANEVENEZIANE IL RIDOTTO DI PALAZZO IL RIDOTTO DI PALAZZO
DANDOLO A SAN MOISE’DANDOLO A SAN MOISE’ CASINO VENIERCASINO VENIER
BibliografiaBibliografia
CASINO VILLA ALESSANDRICASINO VILLA ALESSANDRI I PROPRIETARII PROPRIETARI
LA STORIA DI VILLA LA STORIA DI VILLA ALESSANDRIALESSANDRI
DESCRIZIONE ESTERNADESCRIZIONE ESTERNA DESCRIZIONE INTERNADESCRIZIONE INTERNA LA FORESTERIALA FORESTERIA LA PIANTA DELLA LA PIANTA DELLA
FORESTERIAFORESTERIA
PARTE IN MICRO LINGUA:PARTE IN MICRO LINGUA:
la vita di Antonio Pellegrinila vita di Antonio Pellegrini
Il ridotto (dal termine Il ridotto (dal termine ridursi, cioè recarsi) era un ridursi, cioè recarsi) era un
luogo dove le persone luogo dove le persone potevano giocare d'azzardo potevano giocare d'azzardo
e divertirsi con le e divertirsi con le cortigiane. Fin dal '500 al cortigiane. Fin dal '500 al loro interno scoppiavano loro interno scoppiavano
risse talmente cruente che risse talmente cruente che nella seconda metà del '700 nella seconda metà del '700
si decise di chiuderli. Da si decise di chiuderli. Da questa chiusura ne questa chiusura ne
guadagnarono i casini, più guadagnarono i casini, più piccoli e meglio gestibili. In piccoli e meglio gestibili. In quel periodo, fino alla fine quel periodo, fino alla fine
della Repubblica se ne della Repubblica se ne contarono 136.contarono 136.
ILIL RIDOTTORIDOTTO
Quadro di Pietro LonghiIl Ridotto
L’origine della parola casino (piccola casa) L’origine della parola casino (piccola casa) fornisce chiaramente una descrizione di fornisce chiaramente una descrizione di
questi locali: luoghi piccoli, ma accoglienti ed questi locali: luoghi piccoli, ma accoglienti ed intimi, dove si poteva incontrare gli amici intimi, dove si poteva incontrare gli amici
dopo il teatro.dopo il teatro.
Essi sono quasi tutti nelle vicinanze di Piazza Essi sono quasi tutti nelle vicinanze di Piazza San Marco.San Marco.
I casini sono numerosi a Venezia fin dal I casini sono numerosi a Venezia fin dal cinquecento, ma è nella prima parte del cinquecento, ma è nella prima parte del
settecento che ottennero un vero successo.settecento che ottennero un vero successo.
Sono luoghi di ritrovo, di divertimento, Sono luoghi di ritrovo, di divertimento, talvolta di dissolutezza, addirittura veri talvolta di dissolutezza, addirittura veri salotti letterari, dove all’interno si gioca salotti letterari, dove all’interno si gioca
d’azzardo, si balla, si fanno incontri galanti o d’azzardo, si balla, si fanno incontri galanti o si parla di teatro e delle filosofie che arrivano si parla di teatro e delle filosofie che arrivano
dalla Francia.dalla Francia.
IL CARNEVALE E IL RIDOTTO IL CARNEVALE E IL RIDOTTO VENEZIANOVENEZIANO
Durante il periodo della repubblica di Durante il periodo della repubblica di Venezia, società rigidamente Venezia, società rigidamente
oligarchica, era necessario dare come oligarchica, era necessario dare come apparenza per sfuggire al controllo e apparenza per sfuggire al controllo e
lasciarsi all’eccesso o per dare lasciarsi all’eccesso o per dare l’illusione ai ceti più poveri di diventare l’illusione ai ceti più poveri di diventare
simili ai potenti, per un periodo simili ai potenti, per un periodo prestabilito, la possibilità di prestabilito, la possibilità di
mascherarsi, difatti, durante il mascherarsi, difatti, durante il Carnevale era necessario indossare una Carnevale era necessario indossare una
maschera sul volto.maschera sul volto.Il carnevale Venezia era abbastanza Il carnevale Venezia era abbastanza prolungato, durava in poche parole prolungato, durava in poche parole
alcuni mesi. Cominciava il 26 dicembre alcuni mesi. Cominciava il 26 dicembre (giorno di San Stefano) per concludersi (giorno di San Stefano) per concludersi il giorno delle Ceneri (mercoledì delle il giorno delle Ceneri (mercoledì delle
ceneri, ovvero primo giorno di ceneri, ovvero primo giorno di Quaresima). Quaresima).
Spesso però venivano concesse licenze Spesso però venivano concesse licenze carvanalesche per l’utilizzo di queste carvanalesche per l’utilizzo di queste
maschere fino al primo di ottobre e anche maschere fino al primo di ottobre e anche durante la festa della Sensa (durava 15 durante la festa della Sensa (durava 15
giorni) era consentito l’uso della maschera giorni) era consentito l’uso della maschera e del travestimento.e del travestimento.
Accanto alle feste pubbliche si svolgevano Accanto alle feste pubbliche si svolgevano anche numerose feste private, nelle case e anche numerose feste private, nelle case e nei palazzi patrizi, in cui si organizzavano nei palazzi patrizi, in cui si organizzavano sfarzosi ballo e spesso si praticava il gioco sfarzosi ballo e spesso si praticava il gioco
d’azzardo.d’azzardo.
LE CORTIGGIANE VENEZIANELE CORTIGGIANE VENEZIANE
Il fenomeno delle Il fenomeno delle cortigiane era cortigiane era tollerato ed tollerato ed
incentivato nel incentivato nel cinquecento cinquecento
veneziano. Esse erano veneziano. Esse erano sfoggio di svago e sfoggio di svago e divertimento per i divertimento per i
nobiluomini della città nobiluomini della città di Venezia, di Venezia,
soprattutto nel soprattutto nel periodo di Carnevale.periodo di Carnevale.
Nella prima metà del ‘300, le cortigiane venivano obbligate ad abitare in un quartiere vicino a Rialto chiamato il
“casteletto” e successivamente, il quartiere prese il nome di “alle Carampare”.
Esse, erano obbligate alla sera, dopo la Esse, erano obbligate alla sera, dopo la terza campana (da qui prende il terza campana (da qui prende il
successivo nome del quartiere), a successivo nome del quartiere), a rientrare in casa. Se una di esse, veniva rientrare in casa. Se una di esse, veniva trovata fuori del coprifuoco aveva una trovata fuori del coprifuoco aveva una pena di 10 frustate. Se queste donne pena di 10 frustate. Se queste donne
avvicinavano uomini nel periodo di natale, avvicinavano uomini nel periodo di natale, di pasqua o in altri giorni sacri, la pena era di pasqua o in altri giorni sacri, la pena era
di 15 frustate.di 15 frustate.
Potevano girare per la città di Venezia Potevano girare per la città di Venezia solamente il sabato e non frequentavano solamente il sabato e non frequentavano
le osterie. le osterie.
C’erano due categorie di cortiggiane: C’erano due categorie di cortiggiane: quelle di basso rango e quelle di alto quelle di basso rango e quelle di alto
rango. Queste ultime erano invidiate dalle rango. Queste ultime erano invidiate dalle nobildonne per la libertà che esse nobildonne per la libertà che esse
godevano in una società impostata su godevano in una società impostata su rigide regole.rigide regole.
IL RIDOTTO DI PALAZZO DANDOLO IL RIDOTTO DI PALAZZO DANDOLO A SAN MOISE’A SAN MOISE’
Quadro di Francesco GuardiIl Ridotto di palazzo Dandolo a San
Moisè
Il gioco d’azzardo non poteva mancare al Ridotto del Palazzo Dandolo a San Moisé, il quale era la pubblica casa da gioco gestita
dallo Stato,divenendo uno dei punti nevralgici del carnevale veneziano.
Tra il 1638 (anno d'apertura) e il 1774 (anno della chiusura) migliaia di giocatori in
maschera fecero sgorgare un fiume di ducati dalle loro tasche alle casse dello stato.
Il Ridotto era aperto esclusivamente durante il Carnevale e, gli unici a essere esentati dall'uso delle maschere erano i
croupier, i cosiddetti barnabotti, nobiluomini veneziani decaduti.
L’opera, di Francesco Guardi (1746), raffigura la sala grande della casa da gioco
di Palazzo Dandolo a San Moisè.
IL CASINO VENIERIL CASINO VENIER
Il casino Venier a Venezia si trova tra il Il casino Venier a Venezia si trova tra il Ponte di Rialto, cuore commerciale della Ponte di Rialto, cuore commerciale della città, e Piazza San Marco nelle Mercerie, città, e Piazza San Marco nelle Mercerie,
centro politico, nel mezzanino di un edificio centro politico, nel mezzanino di un edificio poco appariscente.poco appariscente.
Dal punto di vista architettonico e Dal punto di vista architettonico e decorativo, esso è uno dei più caratteristici. decorativo, esso è uno dei più caratteristici.
Era un casino da gioco di proprietà del Era un casino da gioco di proprietà del procuratore Venier ma usato dalla moglie, procuratore Venier ma usato dalla moglie, Elena Priuli, nobildonna colta e raffinata.Elena Priuli, nobildonna colta e raffinata.
L’interno dell’edificio espone tutta la sua L’interno dell’edificio espone tutta la sua richezza; la disposizione delle stanze richezza; la disposizione delle stanze
riprende la tipologia dei palazzi veneziani, riprende la tipologia dei palazzi veneziani, con un salone centrale da cui si dipartono con un salone centrale da cui si dipartono
simmetricamente le altre stanze.simmetricamente le altre stanze.
Nella seconda stanza di destra si affaccia il Nella seconda stanza di destra si affaccia il Liagò, piccolo poggiolo coperto in ferro Liagò, piccolo poggiolo coperto in ferro battuto con lo stemma Venier, il quale battuto con lo stemma Venier, il quale
permetteva di osservare dall’alto permetteva di osservare dall’alto l’esterno. La decorazione interna si è l’esterno. La decorazione interna si è
conservata intatta fino ai giorni nostri, con conservata intatta fino ai giorni nostri, con pavimenti in marmo. Originari sono anche pavimenti in marmo. Originari sono anche
gli stucchi e gli affreschi.gli stucchi e gli affreschi.
Nascosto nel pavimento del di marmo Nascosto nel pavimento del di marmo della sala d’ingresso, uno spioncino della sala d’ingresso, uno spioncino
permette di sorvegliare chi entrava: ottimo permette di sorvegliare chi entrava: ottimo per proteggere l’intimità di questo luogo.per proteggere l’intimità di questo luogo.
Alle spalle della scala d’entrata Alle spalle della scala d’entrata
una stanzetta munita di grate una stanzetta munita di grate intagliate intagliate
in legno dorato, è la stanza dei in legno dorato, è la stanza dei
musicisti che, nascosti, musicisti che, nascosti, suonavano suonavano
per gli ospiti.per gli ospiti.
Oggi il Casino Oggi il Casino Venier è Venier è
sede sede dell’Associazione dell’Associazione
culturale Italo-culturale Italo-Francese Francese
dal 1987.dal 1987.
CASINO DI CASINO DI VILLA ALESSANDRIVILLA ALESSANDRI
Il complesso di villa Alessandri Sorge lungo la Brenta a Mira,
in una località tra il nucleo antico del paese, Mira Vecchia,
e la parte relativamente più recente denominata fino ai
primi anni del Seicento Mira Nuova e, poco più tardi Mira
Taglio, a seguito dell’escavo dei due canali Taglio e Novissimo e del
loro collegamento con il Naviglio.
VILLA ALESSANDRIVILLA ALESSANDRI
Facciata dellaFacciata della Villa AlessandriVilla Alessandri
Veduta della Veduta della Barchessa AlessandriBarchessa Alessandri
I ProprietariI ProprietariDalle sue origini la villa appartiene a famiglia Dalle sue origini la villa appartiene a famiglia
borghesi che non hanno lasciato tracce borghesi che non hanno lasciato tracce della loro storia.della loro storia.
Le prime fonti sui proprietari risalgono ad Le prime fonti sui proprietari risalgono ad Andrea Corbelli nel 1522 lasciava ai suoi Andrea Corbelli nel 1522 lasciava ai suoi eredi una casa domenicale. La villa passa eredi una casa domenicale. La villa passa
successivamente ai Rossi, ad Alvise successivamente ai Rossi, ad Alvise Contarini, a Niccolò Venier, ai Cerchieri, ai Contarini, a Niccolò Venier, ai Cerchieri, ai
fossa, ai Alessandri, al Capitanio e a fossa, ai Alessandri, al Capitanio e a Lorenzo Bortoletti.Lorenzo Bortoletti.
Famiglia Cerchieri:Famiglia Cerchieri: furono proprietari della furono proprietari della villa dal 1661 al 1683, i quali si villa dal 1661 al 1683, i quali si
tramandavano la professione di medici.tramandavano la professione di medici. Famiglia Alessandri:Famiglia Alessandri: Nel 1692 Cesari Nel 1692 Cesari
Alessandri, il quale compra la casa Alessandri, il quale compra la casa domenicale e 13 campi. La moglie Lucrezia, domenicale e 13 campi. La moglie Lucrezia,
rimasta vedova di Cesare Alessandri, rimasta vedova di Cesare Alessandri, dichiara nella redecima del 1711, dichiara di dichiara nella redecima del 1711, dichiara di
avere a Mira una casa domenicale con avere a Mira una casa domenicale con barchessa, una caneva (cantina), giardino e barchessa, una caneva (cantina), giardino e
orto; la quale era abitata unicamente a orto; la quale era abitata unicamente a dominio di Giacomo Capitanio.dominio di Giacomo Capitanio.
Lorenzo BortolettiLorenzo Bortoletti:: Quando nel 1719 Quando nel 1719 muore il Capitanio; la proprietà muore il Capitanio; la proprietà
attraverso una convenzione stipulata attraverso una convenzione stipulata tra il Capitanio e Cesare Alessandri, tra il Capitanio e Cesare Alessandri,
vari anni prima, passa a Lorenzo vari anni prima, passa a Lorenzo Bortoletti. Il nuovo proprietario affitta Bortoletti. Il nuovo proprietario affitta la villa al marchese Luigi Bentivoglio.la villa al marchese Luigi Bentivoglio.
Famiglia Spreafigo:Famiglia Spreafigo: Nel 1777 i Nel 1777 i proprietari sono Pietro e Lorenzo proprietari sono Pietro e Lorenzo
Spreafigo, ma la villa è ancora Spreafigo, ma la villa è ancora affittata ai Bentvoglio.affittata ai Bentvoglio.
Essi risultarono proprietari della vila Essi risultarono proprietari della vila anche al tempo del catasto anche al tempo del catasto
napoleonico.napoleonico.
Attualmente l’edificio è stato Attualmente l’edificio è stato smembrato e appartiene a più smembrato e appartiene a più
persone. persone.
Villa Alessandri è una tipica costruzione Villa Alessandri è una tipica costruzione cinquecentesca. È stata costruita dai Corbelli cinquecentesca. È stata costruita dai Corbelli
verso la fine del cinquecento, poi tra il 1692 e il verso la fine del cinquecento, poi tra il 1692 e il 1711, Cesare Alessandri fa edificare la 1711, Cesare Alessandri fa edificare la
foresteria.foresteria.Esso ha caratteristiche del cinquecento Esso ha caratteristiche del cinquecento
inoltrato; l’aspetto esterno e la planimetria inoltrato; l’aspetto esterno e la planimetria ripropongono lo schema delle case di Venezia.ripropongono lo schema delle case di Venezia.
Le notizie d’archivio informano che Andrea Le notizie d’archivio informano che Andrea Corbelli, nel 1522, lasciava ai suoi eredi questa Corbelli, nel 1522, lasciava ai suoi eredi questa
villa come luogo dominicale.villa come luogo dominicale.Nei decenni la casa domenicale passa a diverse Nei decenni la casa domenicale passa a diverse
famiglie; ma solamente nel 1692 Cesare famiglie; ma solamente nel 1692 Cesare Alessandri Carlo comprerà la casa dominicale e Alessandri Carlo comprerà la casa dominicale e
13 campi con teza di muro e due campi di 13 campi con teza di muro e due campi di brolo.brolo.
Storia di villa AlessandriStoria di villa Alessandri
La villa Alessandri subisce cambiamenti La villa Alessandri subisce cambiamenti rispetto all’impianto originario, osservando rispetto all’impianto originario, osservando le incisioni del Coronelli, del Volkamer e del le incisioni del Coronelli, del Volkamer e del
Costa. Durante i vari restauri la villa ha Costa. Durante i vari restauri la villa ha perso una serliana, l’abbaino, le guglie e i perso una serliana, l’abbaino, le guglie e i
pinnacoli riportarti in tutte le stampe.pinnacoli riportarti in tutte le stampe.
Importante, perché unica del suo genere in Importante, perché unica del suo genere in Italia, è una stanza della foresteria Italia, è una stanza della foresteria
affrescata dal Pellegrini: disegna con affrescata dal Pellegrini: disegna con pennellate rapide e solo con colori chiari e pennellate rapide e solo con colori chiari e luminosi. Egli diffuse in tutta Europa l’arte luminosi. Egli diffuse in tutta Europa l’arte Veneta, e quando affrescò questa stanze Veneta, e quando affrescò questa stanze
egli era già famoso.egli era già famoso.Stampa del CostaStampa del Costa
Descrizione esternaDescrizione esterna
la villa presenta un corpo centrale, una la villa presenta un corpo centrale, una grande foresteria sulla destra, e un arco che grande foresteria sulla destra, e un arco che apre verso il terreno di proprietà, un tempo apre verso il terreno di proprietà, un tempo
adibito a parco. Una nota curiosa è, che sotto al adibito a parco. Una nota curiosa è, che sotto al parco, si sono trovate tracce di un affresco parco, si sono trovate tracce di un affresco
seicentesco.seicentesco.
Il palazzo padronale è una costruzione Il palazzo padronale è una costruzione risalente alla fine del XVI secolo. Mentre le risalente alla fine del XVI secolo. Mentre le
costruzioni ad esso adiacenti risalgono alla fine costruzioni ad esso adiacenti risalgono alla fine del XVII secolo.del XVII secolo.
Al complesso, circondato da mura, si accede attraverso un cancello sostenuto da due da due pilastri
sopra i quali si possono ammirare le statue di Alessandro e Cesare, quest’ultimo nome
rimanda al Committente Cesare
Alessandro.
Descrizione internaDescrizione interna
Tra il 1702 e il 1704 Cesare Alessandri incarica Antonio Pellegrini di affrescare il primo piano della foresteria adibito a sala da gioco e di divertimento, luogo di feste
e cultura. Un’ampia scala permette di accedere al piano nobile e di ammirare i pregevoli
affreschi. Nel salotto delle feste, Antonio Pellegrini, rappresentò le “metamorfosi” di Ovidio in un trionfo di colori chiari e luminosi,
inquadrati in finte cornici in oro zecchino.
Alle parenti della sala da gioco è raccontata la passione di Antonio e Cleopatra con metodo fantasioso e misterioso. Nella saletta delle conversazioni, invece, è
affrescato Annibale che giura odio contro i romani.
Gli affreschi, le pareti e i soffitti sono Gli affreschi, le pareti e i soffitti sono impreziositi da raffinate decorazioni e impreziositi da raffinate decorazioni e
da importanti quadrature da importanti quadrature architettoniche di grande effetto architettoniche di grande effetto
scenografico. Il salone delle feste è scenografico. Il salone delle feste è impreziosito da una vetrina a tromp impreziosito da una vetrina a tromp d’oeil con cuccume, tazzine da caffè, d’oeil con cuccume, tazzine da caffè, ampolline e bicchieri; il tutto è indice ampolline e bicchieri; il tutto è indice
dell’ospitalità tipica di casa Alessandri.dell’ospitalità tipica di casa Alessandri.
LA FORESTERIALA FORESTERIA
La foresteria o barchessa di Villa Alessandri, La foresteria o barchessa di Villa Alessandri, è un piccola ma elegante costruzione, è un piccola ma elegante costruzione,
costruita alla fine del settecento da Cesare costruita alla fine del settecento da Cesare Alessandri. Si trova a lato della Villa Alessandri. Si trova a lato della Villa
leggermente arretrata.leggermente arretrata.
Presenta una pianta a elle: sul braccio più Presenta una pianta a elle: sul braccio più lungo si aprono le stanze degli ospiti, oggi lungo si aprono le stanze degli ospiti, oggi esse non sono visitabili; mentre sul braccio esse non sono visitabili; mentre sul braccio più corto, a tutt’oggi ben conservato si può più corto, a tutt’oggi ben conservato si può ammirare il Casino da gioco e la sala delle ammirare il Casino da gioco e la sala delle feste, mirabilmente affrescati da Antonio feste, mirabilmente affrescati da Antonio Pellegrini, pittore veneziano ed allievo di Pellegrini, pittore veneziano ed allievo di
Sebastiano Ricci.Sebastiano Ricci.
La parte visitabile della costruzione è La parte visitabile della costruzione è impreziosita da tre arcate, la centrale impreziosita da tre arcate, la centrale delle quali apre su una scalinata che delle quali apre su una scalinata che
porta al piano nobile, corredata da una porta al piano nobile, corredata da una elegantissima ringhiera di ferro con elegantissima ringhiera di ferro con
ricci, serpenti e fiori in mezzo a volute ricci, serpenti e fiori in mezzo a volute sinuose.sinuose.
PROSPETTO FORESTERIAPROSPETTO FORESTERIA
FORESTERIA: FORESTERIA: PIANTA DEL PRIMO PIANOPIANTA DEL PRIMO PIANO
FORESTERIA: FORESTERIA: PIANTA DEL PIANO TERRENOPIANTA DEL PIANO TERRENO
PARTE IN MICRO PARTE IN MICRO LINGUALINGUA
La vita di Antonio PellegriniLa vita di Antonio Pellegrini
The Return of Jephtha (detail)
Giovanni Antonio Pellegrini (April 1675- Giovanni Antonio Pellegrini (April 1675- November 1741) was a widely-travelled November 1741) was a widely-travelled Rococo decorative painter from Venice, Rococo decorative painter from Venice,
where he was born and died. where he was born and died.
He is considered to be one of the most He is considered to be one of the most important Venetian painters of the important Venetian painters of the
early 18th century, early 18th century, melding the melding the Renaissance style of Paolo Veronese Renaissance style of Paolo Veronese
with the Baroque of Pietro da Cortona with the Baroque of Pietro da Cortona and Luca Giordano.and Luca Giordano.
It is considered an important It is considered an important predecessor of Giovanni Battista predecessor of Giovanni Battista
Tiepolo. One of his pupils was Antonio Tiepolo. One of his pupils was Antonio Visentini.Visentini.
Pellegrini's father, also Antonio, was a shoemaker from Padua. Pellegrini first
studied under Girolamo Genga, but was later a pupil of Paolo Pagani and of Sebastiano
Ricci. He married Angela Carriera, the sister of Rosalba Carriera, in 1704. Pellegrini
decorated the dome above the staircase at the Scuola Grande di San Rocco in 1709.
He is mainly known for his work in England, which he visited from 1708 to 1713 at the invitation of the Earl of Manchester, and where he had considerable success. He painted murals in a number of English
country houses, including Castle Howard (mostly destroyed in 1940) and Kimbolton
Castle.Pellegrini travelled to Germany and the Netherlands in 1713. He died in Venice.
BIBIOGRAFIABIBIOGRAFIA Da siti internet
www.bibliotechedimira.it www.wikipedia.it
Da fonti: E. Bassi, Le Ville della Provincia di Venezia
Immagini: E. Vulcano, Rive www.enrosadira.it