Vascellari Storia 6 1 2009

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2009 By Lorenzo 01/01/2009 Famiglia Vascellari – di Calalzo

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2009

By Lorenzo

01/01/2009

Famiglia Vascellari – di Calalzo

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PREMESSA

Questa raccolta non vuole ne può essere la storia della famiglia

Vascellari: da Calalzo ( Frazione Rizzios) essa si limita alla raccolta di informazioni e di dati che altrimenti vivrebbero vivono solo il tempo di un affetto e soggiornano nella memoria di una sola generazione.

Ho raccolto questi dati con l'aiuto di Cesare Vascellari , che ha vissuto sempre e partecipato a tutte le emozioni della famiglia, dapprima con i ricordi di un bambino, oggi con gli occhi di uno storico.

Hanno collaborato alla stesura di questa raccolta:

Cesare Vascellari, Giorgio Panizza, Mario Panizza, Gisella Vascellari, Nicoletta Carve.

Lorenzo Spigolon

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Chiunque sia o verrà in possesso di informazioni e di documenti utili a questa raccolta, non li tenga in cassetto, ma li aggiunga a questa raccolta e poi la diffonda (una copia per ogni Vascellari) affinché tutto possa vivere ancora nei nostri ricordi ed in quelli che verranno.

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Il cognome Vascellari è il 37 158° più diffuso in Italia.

Vascellari non è riportato nelle comuni ricerche per Cognomi italiani, ma dal grafico possiamo vedere la sua diffusione in Italia. Pare proprio dalla figura seguente che l’origine del nome sia nella parte più a Nord del Veneto al confine con il Friuli Venezia Giulia in località Calalzo, il comune da cui inizia la nostra ricerca. Curioso è osservare una significativa presenza del cognome in Sardegna e precisamente a Cagliari ove forse nel passato le migrazioni hanno favorito qualche avo Vascellari. E’certo comunque che il fatto deve essere occorso almeno 2 o 3 generazioni prima di Niccolò Vascellari. Significativo il cerchio a sud di Calalzo in corrispondenza a Vittorio Veneto.

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Da qui comincia la storia conosciuta della famiglia Vascellari; dati anteriori non sono oramai nella memoria di nessuno e prima del XIX secolo non esistevano i comuni né anagrafi comunali. Ulteriori notizie potrebbero essere raccolte attraverso una ricerca minuziosa nelle anagrafi diocesane e parrocchiali che per esperienza sono difficili da reperire, talvolta dismesse o rovinate. I dati comunque che potremmo trovare sarebbero limitati alla data di nascita, di morte, al lavoro che facevano i nostri antenati, la data del matrimonio ed il nome del coniuge.

Lascio comunque il compito a coloro che avranno il tempo e la curiosità di farlo, io mi fermo qui scusandomi per le inesattezze che vi prego di correggere.

Ringrazio Gisella, Luca, Mario, Giorgio, Cesare e tutti coloro che mi hanno aiutato. Senza di loro, della loro memoria, della loro pazienza, avemmo potuto perdere un vero patrimonio.

C’era una volta, così cominciano tutte le storie …

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Niccolò (si proprio con 2 c) Vascellari vive a Calalzo località Rizzios, proprietario di boschi vendeva legname all’arsenale di Venezia. Con la caduta della Repubblica di Venezia nel 1797 e il dominio della Francia prima, dell'Austria poi, anche per la concorrenza di paesi che formavano l'Impero Austro - Ungarico, tale attività subì un'involuzione che continuò anche dopo l'annessione del Cadore al Regno d'Italia. Nel Cadore cominciò, allora, il fenomeno dell'emigrazione. Due suoi figli Giovanni e Antonio, emigrano a Serravalle nel 1820.

Giovanni sposa Teodora de Carlo da Domegge (paese a 2 Km da Calalzo) il 16 aprile 1833 e conduce la merceria nel negozio al di sotto del Palazzo Filomena con il fratello. Muore

relativamente giovane. Ha 6 figli: Bortolo, Cesare, Alfonso, Angelina, Maria e un fratello di cui non abbiamo il nome (forse Osvaldo); egli è deceduto giovane a seguito di una esplosione in farmacia.

Bortolo, priomogenito di Giovanni e Teodora, conduce il negozio di merceria, sposa Maddalena Montiglio di Casale Monferrato. Hanno 6 figli:

1. N. 1880 Maria (nubile) porta il nome della zia morta (è da lei che Cesare ha appreso le notizie di famiglia)2. N. 1883 Giovanni M. 1954 Padre di Bartolomeo (si sposa con Nobile Caterina Marchi ed hanno 3 figli)3. N. 1885 Alfonso Notaio M. 21 4 19754. N. 1887 Enrica sposa un medico di Roma dott. Musso Alfredo5. N. 1892 Dorina che muore a 17 anni (mai trapelata la causa di morte)6. N. 1894 Giuseppe sposa Gava Amina ( il loro figlio Cesare medico è esperto della storia di famiglia)

Famiglia Vascellari di Calalzo Pagina 5Figura 1: Maddalena Montiglio di Monferrato moglie di BortoloFigura 2: Bortolo Vascellari

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FIGLI di Giovanni Vascellari e Teodora De Carlo

Bortolo:  primogenito, vedi capitolo successivo.

Cesare (N.1838 a Serravalle ) diviene sacerdote. Insegnò latino al seminario vescovile di Vittorio Veneto.

Fu anche vicario vescovile nel 1917. Muore a Serravalle l’ 11 agosto 1918.

Alfonso non si sposa. Si trasferisce a Fossalta ove vengono acquistare molte proprietà sparse (circa 150 ettari), anche dai Conti di Colloredo Mels (vedi nota). Vive a stretto contatto con il cugino Augusto frate che visse molti anni a Motta di Livenza e si adoperò per dare valore alla Chiesa della Madonna dei Miracoli (Apparizione della Madonna ad un povero contadino nel 1513). Abita a Fossalta negli anni 1860 acquista dai Conti Colloredo una casa padronale trasformata come colonica. Nel 1877 si sposa il fratello maggiore Bortolo. Egli acquista una casa vicino alla chiesa, una casa del 1600 del Longo ed egli “di una pozzanghera ne fece una villa” (così si disse in paese). Per dissapore con il dirimpettaio Fornasier fece costruire una specie di “muttera” per dividere la sua casa dai Fornasier. Cambiò l’ingresso alla villa, fece un bel cancello di ferro battuto che al restauro il fabbro lo definì una costruzione Monferrina ( da ricordare che Bortolo sposò una Monferrina). Fece anche un gran parco con un gazebo in legno e vetrate colorate, una serra, un viale di rose ad alberello. Così disse la zia Maria a Cesare quando egli era piccolo. Vennero fatti molti terrazzi alla veneziana da artigiani Carbonere. A 20 anni dalla trasformazione della villa Alfonso fece una trasformazione economica edificando nel palazzo una grande cantina ed un granaio. Tutto veniva raccolto e lavorato nella villa. L’impresa aveva un buon mercato di vendita di vino nel Triestino. Nel 1917 si parla di Caporetto, i Vascellari di Serravalle dovettero ospitare ufficiali austriaci. Fossalta invece dovette essere abbandonata , Alfonso visse l’anno dell’invasione a Salò sul Garda e la villa fu comando Austriaco (filo spinato ……..).

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FIGLI di Giovanni Vascellari e Teodora De Carlo

La famiglia Colloredo è una casata nobile italiana, che costruì l'omonimo castello dove ebbe i natali Ermes di Colloredo, poeta seicentesco friulano e dove trascorse l'infanzia Ippolito Nievo. Essa, durante lo stato patriarcale, esercitava la giursidizione in nome del patriarca come feudatario laico e quando durante il XII secolo si venne a creare il parlamento friulano, la casata prese parte all'organismo dell'arengo, ovvero l'assemblea generale di tutti i capi famiglia liberi.

La Storia

Il 4 dicembre 1302 il Patriarca di Aquileia Ottobono de Razzi concedeva a Guglielmo di Waldsee, visconte di Mels, facoltà di costruire un nuovo castello su di un colle di proprietà della famiglia, presso la villa di Colloredo, nella giurisdizione feudale di Mels; da questa data la famiglia iniziò ad appellarsi "Colloredo Mels". Tra i feudi che possedette vi furono: l'originario castello di Mels, la città di Venzone, i castelli di Albana e Prodolone (da cui presero il nome due rami della famiglia) con i fortilizi di Sattimberg e Monfort, Colloredo e poi i feudi di Susans e Sterpo, Dobra e Flojana (questi ultimi due nell'attuale Slovenia), Sezza, Latisana e Sutrio. Fuori del Friuli possedette palazzi a Mantova e Recanati, i castelli di Opocno in Boemia, di Libenau nella Stiria, di Wolpersdorf, di Ober Vobling, di Aggesbach e di Tullh nella Bassa Austria, il marchesato e la rocca di Santa Sofia in Toscana.

Tra le lotte dei Colloredo Ricordiamo quelle contro i patriarchi di Aquileia, i conti di Gorizia, i Caminesi, i Savorgnan, i Torriani.

Venne ascritta alla nobiltà di Gorizia nel 1591 ed ottenne quella d'Austria nel 1624, quella senese nel 1627, quella di Mantova nel 1721 ed infine quella Milanese nel 1761. A tal proposito va menzionata la nomina a governatore della Lombardia di Girolamo Colloredo (1719-1725, sotto cui si posero le sbarre al naviglio) e di Hieronymus Graf von Colloredo a Principe-Arcivescovo di Salisburgo.

La famiglia vestì inoltre l'abito di Malta, venne insignita col titolo di Visconti di Mels nell'XI secolo ed ottenne il titolo di Conti del S.R.I. nel 1824.

Su commissione del Conte Carlo Ottavio di Colloredo, direttore dell'Accademia dei Timidi fu costruito nel 1768 a Mantova il Teatro Scientifico Bibiena, gioiello settecentesco della città, dove Mozart il 16 gennaio 1770 vi tenne un concerto nella sua prima tournée italiana, all'età di quattordici anni.

Ramo primogenito

Il ramo primogenito della famiglia Colloredo godette dei seguenti titoli nobiliari: Conti del S.R.I., Signori di Colloredo, Mels e ville annesse, Nobili col predicato di detti titoli, Conti dell'Impero Austriaco, Nobili di Recanati.

Ramo di Santa Sofia

Il ramo di Santa Sofia della famiglia Colloredo godette dei seguenti titoli nobiliari: Marchesi di Santa Sofia, Signori di Colloredo, Mels e ville annesse, Nobili col predicato di detti titoli, Conti dell'Impero Austriaco, Nobili di Recanati.

I tre cantastorie

Tre importanti figure letterarie abitarono il Castello di Colloredo, Il primo, Ermes di Colloredo, vi nacque nel XVII secolo: con i suoi versi burleschi e asprigni diede alla lingua friulana dignità letteraria. Il secondo fu Ippolito Nievo, narratore e poeta garibaldino, che un secolo e mezzo dopo rende immortale il castello di Colloredo ne "Le confessioni d'un italiano". Infine dalla penna del terzo, Stanislao Nievo, ci arriva il racconto di quel terribile 6 maggio 1976 quando alle nove della sera il terremoto "il padrone della notte" fece crollare in buona parte il castello.

Curiosità

Uno dei membri di questa famiglia, Rodolfo Colloredo (1585-1657), viene citato nei Promessi Sposi (cap. 30) come uno degli ufficiali dell'esercito imperiale sotto il comando diretto del Wallenstein in marcia attraverso la Lombardia.

" Sopra tutto si cercava d'aver informazione, e si teneva il conto de' reggimenti che passavan di mano in mano il ponte di Lecco, perché quelli si potevano considerar come andati, e fuori veramente del paese. Passano i cavalli di Wallenstein, passano i fanti di Merode, passano i cavalli di Anhalt, passano i fanti di Brandeburgo, e poi i cavalli di Montecuccoli, e poi quelli di Ferrari; passa Altringer, passa Furstenberg, passa Colloredo; passano i Croati, passa Torquato Conti, passano altri e altri; quando piacque al cielo, passò anche Galasso, che fu l'ultimo. Lo squadron volante de' veneziani finì d'allontanarsi anche lui; e tutto il paese, a destra e a sinistra, si trovò libero."

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FIGLI di Giovanni Vascellari e Teodora De Carlo 1833 - 1850

Angelina: non si sposa, vive in casa, muore anziana nel 1932

Maria: muore nel 1877

Un figlio maschio forse di nome Osvaldo. Muore giovane sui 20 anni in seguito ad una esplosine in farmacia? mentre lavorava con del salnitro.

Figura 3: Palazzo Filomena Marchi Vascellari Palazzo ( fu anche per anni un albergo)(senza balconi con terrazzino demolito al 1° piano – foto 2008)

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Figura 4:   Cesare Vascellari  in primo piano (figlio di Giuseppe  Vascellari) - Giorgio Panizza      (1 °cugino di Gisella) in secondo piano (foto 2008)

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FIGLI di Bortolo e Maddalena Vascellari 1880

Maria (N. 27 2 1880 M. 14 2 1960) porta il nome della zia deceduta nel 1873. Personalità vivace, va in convento per molti anni a Belluno presso il convitto delle Cistercensi, ma non prende i voti. Vive con il fratello Alfonso notaio a Serravalle: casalinga. Non si prodigava in cucina ma occasionalmente faceva ottimi biscotti. . Dalla zia Maria Cesare ha appreso la storia di Niccolò, di Antonio e di Giovanni.

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FIGLI di Bortolo e Maddalena Vascellari 1883

Giovanni (N. 8 12 1883 M. 8 01 1954) studiò contabilità in Svizzera. Ando a Torino in FIAT l’anno dell’invasione, dopo

Caporetto (nov. 1917, nov. 1918). Ritorna a Serravalle. Sposa (Rina) Caterina nob. Marchi (M. 10 10 1952) il giorno 11 sett. 1912. Hanno 3 figli: Marilena 1914, Bartolomeo (Nino) 1920, Giacinta (Tina) 1922. A Serravalle conduce il negozio di tessuti e merceria del Vascellari al Palazzo Filomena. Iperteso muore per ictus 1954.

Figura 7 Giovanni con Caterina (RINA) + 3 figli Marilena 1914, Bartolomeo (Nino) 1920, Giacinta (Tina) 1922

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Figura 5:  Giovanni e Rina ( Caterina nobile Marchi) 1911 Vittorio Veneto Casa VascellariFigura 6  Giovanni alla Fiat – 3 agosto 1918

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FIGLI di Bortolo e Maddalena Vascellari

Alfonso (M 21 4 1975) Notaio dapprima a Vito d’Asio (PN) poi torna a Serravalle. Aveva una cagna, Mordace. Un collaboratore Gerometta divenne industriale (Lanificio Policarpo). Durante la 1°guerra militò a Roma presso l’Ospedale Del Celio. Non si sposa. Maria visse con lui.

Figura 8 Alfonso (Notaio)

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Figura 9 Alfonso Vascellari Notaio al matrimonio di Bartolomeo e Franca

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FIGLI di Bortolo e Maddalena Vascellari 1883 - 1894

Enrica (n. 23 8 1887 M. 18 12 1958) sposa Musso Alfredo medico di Roma, appassionato di ballo. Visse a Napoli e poi a Roma. Tornò da sola a Fossalta Maggiore. Mantenne buoni rapporti con Alfredo Musso che veniva a trovarla occasionalmente.

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Dorina : muore a 17 anni. La causa della morte è rimasto un segreto. Non abbiamo ritrovato di lei alcuna foto.

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Figura 10 Enrica Musso a Este il 3 marzo 1918

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FIGLI di Bortolo e Maddalena Vascellari 1883 - 1894

Giuseppe Primario all’Ospedale Civile di Vittorio Veneto (N. 24 2 1894 – M. 10 6 1962) . Lavorò in Sanità durante la guerra anche se non era laureato. Unico salvo della sua Compagnia perita in seguito all’affondamento dell’imbarcazione che trasportava i soldati in ritirata da Caporetto verso Ravenna (egli non prese la nave era in ritardo). Si laurea a Padova nel 1922. Lavora a Padova come ricercatore per 10 anni con il prof. Ari Giulio. Esperto sulla TBC, studiò gli effetti della nicotina. Vive la nascita della Semeiorica con il Prof. Giulio Ari. Cesare parla del segno di

Vascellari che porta proprio il nome di suo padre. Nel 1932 la madre Maddalena Montiglio è colpita da ictus e Giuseppe torna a Serravalle. Iperteso muore a Serravalle per ictus

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Pietra Tombale Famiglia Vascellari

Lato sud

Cimitero di Serravalle

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Pietra Tombale Famiglia Vascellari

lato nord

Cimitero di Serravalle

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FIGLI di Giovanni Vascellari e Caterina Nobile Marchi

Marilena: primogenita ed erede come prima genita del titlo nobilare. Sposa Franco Panizza, vive a Conegliano, ha 2 figli: Mario Panizza (Modena), Giorgio Panizza (Conegliano).

Figura 11 Marilena figlia di Giovanni, sorella di Bartolomeo, sposa Panizza

Marchi: da quanto appreso da Mario Panizza i Marchi vennero nominati Nobili dalla

Serenissima nel 1750 circa. Il titolo passa ai primo genito sia maschio che femmina. Marilena, Mario, Valeria ecc.

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Figura 12 Mario Panizza Figura 13 Giorgio Panizza

Franco Panizza

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FIGLI di Giovanni Vascellari e Caterina Nobile Marchi

Bartolomeo (Nino): (n.27 03 1920 m. 2 01 1993) studia a Conegliano Perito Agrario, presso la Scuola di Viticoltura e Enologia di Conegliano. Sposa Raffaella (Franca) Bajardi a Padovanella chiesa di S. Francesco, amministra i beni propri e della moglie a Fossalta Maggiore, (Chiarano) e Cersarese Santa Croce. Ha due figli: Gisella 02 04 1954 e Giampaolo 13 01 1959.

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Figura 14: Bartolomeo: figlio di Giovanni e Caterina Sposa Bajardi Raffaella nel 1952

Figura 15: Matrimonio Bartolomeo Vascellari e Raffaella Bajardi  1952

Bartolomeo a Vittorio Veneto nel giardino di casa

Giovanni Vascellari a sx di Bartolomeo. A dx di Raffaella suo padre Alberto Bajardi

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FIGLI di Giovanni Vascellari e Caterina Nobile Marchi 1914 - 1925

Tina: terza genita di Giovanni e Caterina, vive a Reggio Emilia con Gherardo Corradini (Veterinario).

Ha due figlie: Caterina ed Antonella che vivono a Reggio Emilia.

FOTO ALBUM

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Caterina ed Antonella Corradini (al centro)  con Gisella e Giampaolo Vascellari

dicembre 2008

Gherado Corradini sposa Tina Vascellari sorella di Bartolomeo e Marilena figlia di Giovanni

Figura 16 Tina Vascellari

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Figura 17:  Bartolomeo e Tina - Vittorio Veneto

Figura 18:  Bartolomeo (Nino)e Raffaella (Franca).

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Zia Sara Roberti di Cittadella

mamma di Angiolina MarcolinOggi Capnist

Angiola Marcolin

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Figura 19 Bartolomeo e Raffaella gli sposi, Sergio Marcolin (detto della Cuca) in fondo a dx, zia Carla Bajardi al centro, Gigliola (nascosta). La terza da sx Egidia Marcolin (cugina di Raffaella).La quarta figura da sx con gli occhiali Prof. Giuseppe Perrone compagno di Banco di Gianni 

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Figura 20 Tina e Caterina In carrozzella la Caterina

Bartolomeo a sx

Tina vestita di nero seduta a dx e Caterina (Tina)a dx in ginocchio con vestito bianco, 

Marilena

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Enrica

Alfredo Musso

Maria

Tina Mario Cesare Gino Panizza

Giorgio

Caterina Marchi

Amina Moglie del dott. Giuseppe

Bartolomeo (Nino)

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Mario Panizza, “memoria storica della famiglia” fornisce nel dettaglio i nomi delle persone presenti nella foto del matrimonio dei genitori il giorno 24 10 1934

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Figura 21: Matrimonio Marilena Vascellari e Franco Panizza  - 24 10 1934

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Da sx a dx i bambini sono Marilena, Nino, Tina

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Figura 22: Casa Mario Panizza 21 12 2008

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ffrf

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Calalzo, "Calaucio" in un'antica pergamena, fece parte del Centenaro di Pieve di Cadore. Dal 1420, con l'annessione del Cadore a Venezia, il commercio del legname, tramite la fluitazione, fu l'industria principale dei paesi cadorini. Con la caduta della Repubblica di Venezia nel 1797 e il dominio della Francia prima, dell'Austria poi, anche per la concorrenza di paesi che formavano l'Impero Austro - Ungarico, tale attività subì un'involuzione che continuò anche dopo l'annessione del Cadore al Regno d'Italia. Nel Cadore cominciò, allora, il fenomeno dell'emigrazione.

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Giovanni

Bortolo

Antonio

Nicola

La Famiglia Vascellari vendeva legname all’arsenale di Venezia. Con la caduta della Serenissima nel 1799

finì anche l’attività di commercio

I due figli di Nicolò si trasferirono a Conegliano ed investirono nel

commercio della merceria nel 1820

Antonio sposò una di Serravalle: ebbe due figli

Augusto

Augusto divenne frate e si trasferì a Motta di Livenza nella bassa ed operò per far rinascere il Santuario di della Madonna dei Miracoli. Vi è

una lapide che ricorda Augusto nel Santuario di Motta di Livenza

S. Augusto è Santo di Serravalle

Gianni sposo nel 1833 Teodora De Carlo di Domeggia (nella chiesa di

Domeggia) Teresa morì nel 1892.Gianni morì relativamente

giovane. Ebbero 6 figli

Cesare

Alfonsosofonso

Angelina

Maria

Un figlio maschio

Bortolo abitò nel Palazzo Filomena del 1400 e condusse il negozio di merceria. Sposa una Montiglio

Monferrato. Figlia di un funzionario Reale

Cesare divenne sacerdote. Insegnò latino nel seminario di Vittorio

Veneto. Fu Vicario Vescovile

Di lui non sappiamo nemmeno il nome forse Osvaldo, morì in seguito ad una esplosione mentre lavorava

con dei nitrati in farmacia

Alfonso Commendatore poi Sindaco di Chiarano si trasferisce a Fossata “nella Bassa” spinto dal cugino Augusto ove

vennero acquistate varie proprietà terriere(anche dai Conti di Colloredo)

1880 Maria porta il nome della zia morta nel 18731882 Giovanni 1885 Alfonso Notaio1887 Enrica sposa un medico di Roma dott. Musso1892 Dorina che muore a 19 anni (mai saputo la causa)1894 Giuseppe padre di Cesare (Cesare medico è esperto della storia di famiglia)

Giovanni sposa Caterina Nobile Marchi ha tre figli:(il palazzo Filomena in cui vissero è chiamato ora Palazzo Vascellari, Nobile Marchi)1914 Marilena che Sposa Franco Panizza. Hanno 2 Figli: Giorgio e Mario (Geologo Docente Univ. Studi Modena ReggioEmilia)1920 Bartolomeo M. 1993 Sposa Bajardi Raffaella (n. 1925 m.2008) detta Franca. Ha 2 figli: Gisella 1954 e Paolo 19591925 ? Tina Sposa Gherardo Corradini (Reggio Emila) Veterinario. Ha 2 figli: Caterina 1953 e Antonella 1960?

Angelina non si sposa, sta in casa muore anziana

Maria muore nel 1877

Niccolo’ Vascellarida Calalzo - Frazione Rizzios

Primogenito

Augusto va alle basseAssieme ad Alfonso