Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di...

46

Transcript of Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di...

Page 1: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando
Page 2: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

Valitutti, Falasca, Amadio

Chimica:concetti e modelliSeconda edizione

Page 3: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

Capitolo 9

La struttura

dell’atomo

Page 4: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

4

Sommario

1. La doppia natura della luce

2. La «luce» degli atomi

3. L’atomo di idrogeno secondo Bohr

4. L’elettrone: particella o onda?

5. L’elettrone e la meccanica quantistica

6. L’equazione d’onda

7. Numeri quantici e orbitali

8. Dall’orbitale alla forma dell’atomo

9. La configurazione elettronica

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 5: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

5

La doppia natura della luce

La conoscenza sulla struttura elettronica degli atomi

viene dall’analisi della luce emessa o assorbita

dalle sostanze.

All’inizio del Novecento, il lavoro di Max Planck

e Albert Einstein ha confermato per la luce una

doppia natura, ondulatoria e corpuscolare.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 6: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

6

La doppia natura della luce

A metà del 1800, James Clerk Maxwell afferma che

la luce è un particolare tipo di onda elettromagnetica

che nasce da una rapidissima oscillazione di cariche

elettriche.

L’insieme delle

onde elettromagnetiche

costituisce

lo spettro

elettromagnetico.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 7: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

7

La doppia natura della luce

Le grandezze che interessano i fenomeni ondulatori sono:

• la frequenza (), indica il numero di oscillazioni complete

compiute da un’onda in un secondo e si misura in hertz:

1 Hz = 1 s−1;

• la lunghezza d’onda (λ), indica la distanza dopo la quale

un’onda si riproduce uguale a se stessa e si misura in metri,

nanometri o ångström;

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 8: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

8

La doppia natura della luce

• la velocità di propagazione (v), per le radiazioni

elettromagnetiche nel vuoto v è uguale alla velocità della

luce, c, che è pari a 3,00 ∙ 108 m ∙ s−1.

Queste tre grandezze sono legate dalla relazione:

Lunghezza d’onda e frequenza sono grandezze

inversamente proporzionali.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 9: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

9

La doppia natura della luce

L’ampiezza dell’onda,

cioè l’oscillazione della carica,

determina l’intensità

o luminosità della radiazione.

L’occhio umano è in grado di percepire solo una

piccolissima parte dell’intero spettro, un ristretto intervallo

compreso tra circa 400 e 700 nm. Questa banda

è lo spettro del visibile e comprende i colori

dal violetto al rosso.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 10: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

10

La doppia natura della luce

La prova più evidente della natura ondulatoria della luce

è legata al fenomeno della diffrazione, che si verifica

quando un fascio di luce dopo una fenditura si allarga

formando zone

chiare e scure

alternate, dette

frange di

interferenza.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 11: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

11

La doppia natura della luce

L’interazione della luce con la materia prova la sua natura

corpuscolare.

Un fascio di luce ultravioletta proiettato su una lastrina

di zinco provoca l’espulsione di elettroni dalla superficie

del metallo (effetto fotoelettrico) ma solo se

la frequenza della luce è superiore a un certo valore,

detto frequenza di soglia.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 12: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

12

La doppia natura della luce

La luce e tutte le radiazioni elettromagnetiche sono composte

da «pacchetti di energia» chiamati fotoni o quanti di energia

luminosa, capaci di cedere energia agli elettroni con cui

interagiscono.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 13: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

13

La doppia natura della luce

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

A ogni fotone è associata un’energia espressa dalla

relazione:

Ricordando che = c/λ:

dove h (il cui valore è pari a 6,63 ∙ 10−34 J ∙ s) è la

costante di Planck.

Page 14: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

14

La «luce» degli atomi

Se si scaldano fino all’incandescenza solidi e liquidi e si fa

passare la luce bianca emessa attraverso una fenditura e poi

un prisma di vetro, si ottiene uno spettro continuo.

La luce emessa da gas rarefatti ad alta temperatura forma

uno spettro discontinuo, spettro a righe, ed è caratteristico

per ogni elemento chimico analizzato.

Spettri di emissione

di A sodio; B cadmio.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 15: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

15

L’atomo di idrogeno secondo Bohr

Nel 1913, Niels Bohr comprende che l’emissione di luce, da

parte degli atomi, ha a che fare con gli elettroni e che l’energia

viene emessa o assorbita per piccole quantità definite.

Il suo modello per l’atomo di idrogeno si basa sulle seguenti

assunzioni:

1. l’elettrone percorre soltanto determinate orbite circolari,

orbite stazionarie, senza assorbire o emettere energia;

2. all’elettrone sono permesse solo certe orbite, cui

corrispondono determinati valori di energia, ossia le orbite

sono quantizzate;

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 16: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

16

L’atomo di idrogeno secondo Bohr

3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico

più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia;

4. quando un elettrone «cade» su un livello di energia

inferiore emette un fotone di opportuna frequenza;

5. l’energia del fotone emesso o assorbito corrisponde

alla differenza di energia tra le due orbite.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 17: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

17

L’atomo di idrogeno secondo Bohr

Bohr elabora un’equazione matematica per determinare il

contenuto energetico di un elettrone in un’orbita. L’equazione

comprende un numero intero, n, detto numero quantico

principale. Riunendo tutte le costanti fisiche in un’unica

costante K, l’equazione di Bohr diventa:

En = −K/n2, dove K = 2,18 ∙ 10−18 J.

I livelli di energia delle orbite che l’elettrone dell’idrogeno può

raggiungere dipendono dal numero quantico principale, n,

che assume solo valori interi: 1, 2, 3…

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 18: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

18

L’atomo di idrogeno secondo Bohr

Il livello di energia più basso è quello con numero

quantico n uguale a 1. Tale livello è chiamato

stato fondamentale e ha un’energia uguale a E1.

I livelli di energia superiore E2, E3, … sono chiamati

stati eccitati.

L’elettrone può raggiungerli soltanto se riceve l’esatta

quantità di energia necessaria per il salto

(salto quantico).

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 19: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

19

L’atomo di idrogeno secondo Bohr

Gli elettroni degli atomi eccitati, attratti dal nucleo,

ritornano nello stato fondamentale direttamente

(per esempio da E5 a E1) o passando per i livelli inferiori

di energia, con l’emissione di un fotone per ogni «salto»

di orbita.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 20: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

20

L’atomo di idrogeno secondo Bohr

Ogni transizione dell’elettrone da uno stato eccitato a un

livello energetico inferiore è caratterizzata da una riga nello

spettro di emissione.

Spettro

semplificato

dell’atomo

di idrogeno.

Il modello non spiega lo spettro a righe di altri elementi.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 21: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

21

L’elettrone: particella o onda?

Nel 1924, Louis-Victor de Broglie ipotizza che il

comportamento ambivalente della luce, corpuscolare

e ondulatorio, sia una proprietà caratteristica della materia

e associa a ogni particella in movimento un’onda,

che chiama onda di materia.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 22: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

22

L’elettrone: particella o onda?

Dato che a ciascun fotone corrisponde un’onda

la cui lunghezza è espressa dalla relazione E = h ∙ c/λ,

mentre dall’equivalenza di Einstein si ha che E = m ∙ c2,

per determinare la lunghezza d’onda associata

a un corpo in moto, si può operare una sintesi

delle due relazioni:

La relazione λ = h/(m ∙ c) collega le proprietà corpuscolari

dei fotoni alle proprietà ondulatorie.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 23: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

23

L’elettrone: particella o onda?

A ciascun fotone si può associare una quantità di moto

come a una particella di materia e il valore della quantità

di moto dipende dalla lunghezza dell’onda

elettromagnetica con cui si propaga.

Ipotizzando che anche a ciascun elettrone corrisponda

un’onda ben definita, la sua lunghezza d’onda sarà:

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 24: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

24

L’elettrone: particella o onda?

In generale:

a ciascun corpo in movimento (con massa m e velocità v)

è associata una lunghezza d’onda ricavabile dalla

relazione λ = h/(m ∙ v).

Pochi anni dopo, Clinton J. Davisson e Lester H. Germer

confermano sperimentalmente l’ipotesi di de Broglie.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 25: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

25

L’elettrone e la meccanica quantistica

La parte della chimica-fisica che descrive il

comportamento di elettroni, fotoni e altre particelle

microscopiche basandosi su leggi statistiche è detta

meccanica quantistica.

La meccanica quantistica permette di determinare la

probabilità che una particella si trovi in un determinato

punto oppure che abbia una certa velocità.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 26: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

26

L’elettrone e la meccanica quantistica

Il principio di indeterminazione di Werner Heisenberg,

enunciato nel 1927, stabilisce che la precisione con cui si

può misurare la posizione di una particella in un dato istante

è inversamente proporzionale alla precisione con cui si può

misurare contemporaneamente la sua quantità di moto.

La meccanica quantistica non consente di conoscere

simultaneamente tutte le proprietà di un sistema.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 27: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

27

L’equazione d’onda

Quando un elettrone si muove nel campo di un nucleo

atomico, il suo moto non è libero, perché l’attrazione

del nucleo lo vincola entro il ristretto volume dell’atomo.

L’onda a esso associata deve essere, allora, un’onda

stazionaria.

Un’onda è detta stazionaria quando la posizione

dei suoi nodi e dei suoi ventri rimane inalterata durante

tutta la vibrazione.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 28: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

28

L’equazione d’onda

Un esempio di onda stazionaria è quella che si produce

pizzicando una corda di chitarra:

La lunghezza d’onda non può assumere qualsiasi valore,

ma deve variare in modo discontinuo.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 29: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

29

L’equazione d’onda

L’onda, che genera un elettrone in moto entro un atomo,

non oscilla in una sola dimensione, come quella della

corda, ma in tutte e tre le dimensioni, deve quindi

instaurarsi un insieme di onde stazionarie le cui

lunghezze d’onda possono assumere soltanto alcuni

valori.

La lunghezza dell’onda associata all’elettrone è pertanto

quantizzata e ciò determina la quantizzazione

dell’energia dell’elettrone.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 30: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

30

L’equazione d’onda

Nel 1926, Erwin Schrödinger formula un’equazione

nota come equazione d’onda.

L’equazione d’onda presenta come soluzioni, anziché

dei numeri, delle funzioni chiamate funzioni d’onda.

Una funzione d’onda, ψ, è una funzione delle tre

coordinate spaziali x, y e z e del tempo t; il suo simbolo

è quindi ψ (x, y, z, t).

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 31: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

31

L’equazione d’onda

La funzione matematica che descrive le onde associate

all’elettrone, consente di determinare la probabilità di presenza

dell’elettrone in ogni punto dello spazio attraversato.

Il quadrato della funzione d’onda, ψ2, fornisce la probabilità

che un elettrone si trovi, durante l’intervallo di tempo Δt,

in un volume ΔV il cui centro ha coordinate x, y, z.

Dove ψ2 è grande, è grande la probabilità di trovare l’elettrone;

viceversa, dove ψ2 è piccolo, l’elettrone si trova raramente.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 32: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

32

Numeri quantici e orbitali

La funzione d’onda ψ contiene tre numeri interi, chiamati

numeri quantici, che possono assumere valori diversi, ma

non qualsiasi, e che sono indicati con le lettere n, l e m.

Un numero quantico è un numero che specifica il valore

di una proprietà dell’elettrone e contribuisce a definire lo

stato quantico dell’elettrone stesso.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 33: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

33

Numeri quantici e orbitali

L’orbitale è una funzione d’onda elettronica caratterizzata

da una particolare terna di valori dei numeri quantici

n, l e m; a ciascuna terna corrisponde un particolare

stato quantico dell’elettrone.

Un quarto numero quantico, che non deriva dall’equazione

di Schrödinger, descrive una proprietà tipica dell’elettrone:

il numero quantico di spin, ms.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 34: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

34

Numeri quantici e orbitali

• Il numero quantico principale n (n = 1, 2, 3, …) definisce

l’energia dell’elettrone.

• Il numero quantico secondario l (l = 0, 1, 2, 3, … n - 1)

determina le caratteristiche geometriche della funzione

di distribuzione della probabilità, pertanto definisce il

sottolivello energetico a cui appartiene quel certo orbitale.

valori di l 0 1 2 3

sottolivello energetico s p d f

numero di orbitali 1 3 5 7

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 35: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

35

Numeri quantici e orbitali

• Il numero quantico magnetico m (m = −l, 0, +l) definisce

il numero di orbitali di ciascun sottolivello energetico.

• Il quarto numero quantico è il numero quantico

magnetico di spin, ms, o spin dell’elettrone (ms = ± ½).

Lo spin è una proprietà intrinseca dell’elettrone

che si manifesta quando l’elettrone, sottoposto all’azione

di un campo magnetico esterno disomogeneo,

assume due diversi stati energetici.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 36: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

36

Numeri quantici e orbitali

Gli orbitali dei primi quattro livelli di energia.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 37: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

37

Numeri quantici e orbitali

La scoperta dello spin dell’elettrone porta Wolfgang Pauli

a enunciare, nel 1925, una legge fondamentale nota

con il nome di principio di esclusione di Pauli.

Un orbitale può descrivere lo stato quantico di due soli

elettroni; essi devono avere spin opposto, cioè antiparallelo.

Anche i nuclei atomici, come gli elettroni, sono dotati di

spin: questa proprietà permette la produzione di immagini

per risonanza magnetica (MRI) a scopo diagnostico.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 38: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

38

Dall’orbitale alla forma dell’atomo

La forma degli orbitali è determinata dal valore del

numero quantico secondario l, mentre il volume dipende

anche dal numero quantico principale n.

La superficie di contorno (o superficie limite) di un orbitale

riunisce tutti i punti caratterizzati dalla stessa probabilità

di presenza dell’elettrone.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 39: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

39

Dall’orbitale alla forma dell’atomo

La forma degli orbitali s è sferica e al centro della sfera

è situato il nucleo. Il volume della sfera aumenta

al crescere del numero quantico principale n.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 40: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

40

Dall’orbitale alla forma dell’atomo

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Ai tre orbitali p, di uguale energia, px , py e pz , corrisponde

una forma con un doppio lobo; il nucleo si trova nel punto

di congiunzione dei due lobi.

Le tre superfici di contorno, del tutto equivalenti,

si distinguono solo perché si espandono lungo gli assi

x, y e z di un sistema di tre assi cartesiani ortogonali.

Page 41: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

41

Dall’orbitale alla forma dell’atomo

Agli orbitali d, che sono in tutto cinque, corrispondono

forme a quattro lobi. Ancora più complessa è la forma dei

sette orbitali f.

La distribuzione complessiva degli elettroni di qualunque

atomo isolato è sempre perfettamente sferica.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 42: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

42

La configurazione elettronica

La configurazione elettronica di un atomo o di uno ione

è l’insieme degli orbitali necessari a descrivere tutti i suoi

elettroni, riportato in ordine crescente di energia.

La configurazione elettronica dell’atomo di idrogeno nel

suo stato fondamentale è:

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 43: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

43

La configurazione elettronica

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

La configurazione elettronica dei primi 18 elementi.

Page 44: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

44

La configurazione elettronica

Per scrivere la configurazione elettronica di un atomo

qualsiasi nel suo stato fondamentale si segue

il principio di Aufbau, che si articola in quattro punti:

1. Determinare il numero di elettroni dell’atomo.

2. Distribuire gli elettroni negli orbitali in ordine di energia

crescente:

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 45: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

45

La configurazione elettronica

3. Se necessario, riorganizzare la configurazione elettronica

in base al valore di n crescente.

4. Controllare che la somma di tutti gli esponenti

corrisponda al numero di elettroni.

La successione degli orbitali in ordine

di energia crescente

si ricava seguendo

l’andamento delle frecce.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018

Page 46: Valitutti, Falasca, Amadio Chimica - beta 2002...3. per passare da un’orbita a un’altra di livello energetico più elevato, l’elettrone assorbe un quanto di energia; 4. quando

46

La configurazione elettronica

Gli elettroni appartenenti a uno stesso sottolivello, tendono ad

avere spin parallelo in orbitali distinti, affinché si attenuino le

forze repulsive; perciò la regola di Hund stabilisce che:

nella configurazione elettronica più stabile di un atomo, gli

elettroni appartenenti a un medesimo

sottolivello tendono ad assumere

lo stesso spin.

La configurazione dell’atomo di carbonio:

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018