Valerio Fioravanti

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Valerio Fioravanti 1 Valerio Fioravanti Valerio Fioravanti con Francesca Mambro durante il processo per la Strage di Bologna. Giuseppe Valerio Fioravanti detto Giusva (Rovereto, 28 marzo 1958) è un ex terrorista italiano, esponente del gruppo eversivo d'ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari. Dopo una breve carriera di attore iniziò la militanza politica nel Movimento Sociale Italiano e, intorno alla metà degli anni settanta, decise di abbracciare la lotta armata fondando i NAR, sodalizio con cui sarà protagonista di una stagione di violenze terminata solo con il suo arresto, avvenuto a Padova, il 5 febbraio del 1981 [1] . Processato e riconosciuto colpevole di diversi reati e dell'omicidio di 93 persone, venne condannato, complessivamente, a 8 ergastoli, 134 anni e 8 mesi di reclusione. Dopo 26 anni scontati dietro le sbarre, nell'aprile del 2009, è tornato ad essere un uomo libero. [2] Durante il periodo della lotta armata era soprannominato il Tenente. Dal 1985 è sposato con l'ex terrorista Francesca Mambro [3] , sua compagna sin dagli anni settanta e da cui, nel 2001, ha avuto anche una figlia (Arianna). [4] È il fratello maggiore dell'ex terrorista Cristiano Fioravanti. Biografia Nato nel 1958 a Rovereto, ma cresciuto a Roma nel quartiere Monteverde, Giuseppe Valerio detto Giusva, è il primogenito di tre figli dei coniugi Fioravanti: Mario, un'ex annunciatore della Rai e prima ancora cabarettista e Ida, casalinga. [5] Durante i suoi primi due anni di vita venne affidato ai nonni materni che lo crescono fino alla nascita dei suoi due fratelli gemelli, Cristiano e Cristina, nati nel 1960. [6] L'attore-bambino Bambino intelligente e studente sveglio ed educato, sin da piccolo, il padre lo introduce nell'ambiente televisivo e cinematografico con l'obiettivo di tentare la carriera attoriale. Esordisce sul grande schermo nel 1961, quando venne scelto per recitare un piccolo ruolo da comparsa nell'episodio Le tentazioni del signor Antonio del film Boccaccio '70, per la regia di Fellini. [7] All'età di cinque anni venne poi ingaggiato, assieme al fratello Cristiano, per girare alcuni caroselli pubblicitari, ed è proprio in questa occasione che cominciarono a chiamarlo con il diminutivo di Giusva. [8] Nel 1967 appare nello sceneggiato televisivo, prodotto dalla Rai, dal titolo La fiera della vanità, per la regia di Anton Giulio Majano. [9] Nel 1968, poi, raggiunse la popolarità interpretando il ruolo di Andrea, il figlio minore, in un'altra serie televisiva in onda su Rai 1: La famiglia Benvenuti. Diretta da Alfredo Giannetti e con protagonista Enrico Maria Salerno e Valeria Valeri, la serie narra le vicissitudini di un tipico nucleo familiare italiano appartenente alla media borghesia, alle prese con la vita di tutti i giorni. Grazie a questo ruolo, Giusva divenne, in breve, uno dei personaggi di maggior successo dell'allora televisione italiana. « Il cinema servì a darmi fiducia perché sapevo fare qualcosa che i miei coetanei non sapevano fare, e la facevo bene...Però avrei molto preferito essere individuato dai coetanei per come giocavo a pallone, ma un tal tipo di celebrità avrebbe dato risultati diversi. Il cinema fu la mia palestra di autodifesa...imparai subito a riconoscere i buoni e i cattivi. Fu proprio per non incontrare ogni giorno cattivi diversi che abbandonai il cinema. » (Valerio Fioravanti dalla perizia del prof. F.Introna [10] )

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Valerio Fioravanti

Valerio Fioravanti con Francesca Mambrodurante il processo per la Strage di Bologna.

Giuseppe Valerio Fioravanti detto Giusva (Rovereto, 28 marzo1958) è un ex terrorista italiano, esponente del gruppo eversivod'ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari.

Dopo una breve carriera di attore iniziò la militanza politica nelMovimento Sociale Italiano e, intorno alla metà degli anni settanta,decise di abbracciare la lotta armata fondando i NAR, sodalizio con cuisarà protagonista di una stagione di violenze terminata solo con il suoarresto, avvenuto a Padova, il 5 febbraio del 1981[1]. Processato ericonosciuto colpevole di diversi reati e dell'omicidio di 93 persone,venne condannato, complessivamente, a 8 ergastoli, 134 anni e 8 mesidi reclusione. Dopo 26 anni scontati dietro le sbarre, nell'aprile del 2009, è tornato ad essere un uomo libero.[2]

Durante il periodo della lotta armata era soprannominato il Tenente.

Dal 1985 è sposato con l'ex terrorista Francesca Mambro[3], sua compagna sin dagli anni settanta e da cui, nel 2001,ha avuto anche una figlia (Arianna).[4]

È il fratello maggiore dell'ex terrorista Cristiano Fioravanti.

BiografiaNato nel 1958 a Rovereto, ma cresciuto a Roma nel quartiere Monteverde, Giuseppe Valerio detto Giusva, è ilprimogenito di tre figli dei coniugi Fioravanti: Mario, un'ex annunciatore della Rai e prima ancora cabarettista e Ida,casalinga.[5] Durante i suoi primi due anni di vita venne affidato ai nonni materni che lo crescono fino alla nascitadei suoi due fratelli gemelli, Cristiano e Cristina, nati nel 1960.[6]

L'attore-bambinoBambino intelligente e studente sveglio ed educato, sin da piccolo, il padre lo introduce nell'ambiente televisivo ecinematografico con l'obiettivo di tentare la carriera attoriale. Esordisce sul grande schermo nel 1961, quando vennescelto per recitare un piccolo ruolo da comparsa nell'episodio Le tentazioni del signor Antonio del film Boccaccio'70, per la regia di Fellini.[7] All'età di cinque anni venne poi ingaggiato, assieme al fratello Cristiano, per girarealcuni caroselli pubblicitari, ed è proprio in questa occasione che cominciarono a chiamarlo con il diminutivo diGiusva.[8] Nel 1967 appare nello sceneggiato televisivo, prodotto dalla Rai, dal titolo La fiera della vanità, per laregia di Anton Giulio Majano.[9]

Nel 1968, poi, raggiunse la popolarità interpretando il ruolo di Andrea, il figlio minore, in un'altra serie televisiva inonda su Rai 1: La famiglia Benvenuti. Diretta da Alfredo Giannetti e con protagonista Enrico Maria Salerno eValeria Valeri, la serie narra le vicissitudini di un tipico nucleo familiare italiano appartenente alla media borghesia,alle prese con la vita di tutti i giorni. Grazie a questo ruolo, Giusva divenne, in breve, uno dei personaggi di maggiorsuccesso dell'allora televisione italiana.

« Il cinema servì a darmi fiducia perché sapevo fare qualcosa che i miei coetanei non sapevano fare, e la facevo bene...Peròavrei molto preferito essere individuato dai coetanei per come giocavo a pallone, ma un tal tipo di celebrità avrebbe datorisultati diversi. Il cinema fu la mia palestra di autodifesa...imparai subito a riconoscere i buoni e i cattivi. Fu proprio per nonincontrare ogni giorno cattivi diversi che abbandonai il cinema. »

(Valerio Fioravanti dalla perizia del prof. F.Introna[10])

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Giusva prosegue poi la sua carriera di attore, lavorando in alcuni film spaghetti western come: Cjamango nel 1967,L'odio è il mio Dio e La taglia è tua... l'uomo l'ammazzo io, entrambi del 1969 e Shango, la pistola infallibile nel1970 e, contemporaneamente alla sua attività nel cinema, venne iscritto al Liceo scientifico John Fitzgerald Kennedydi Roma (zona Trastevere).Intorno al 1972 iniziò la sua militanza politica nelle file del Movimento Sociale Italiano, spinto inizialmente nontanto dalla passione politica ma

« per una condizione materna. Mio fratello Cristiano, più giovane di me, fin da quando aveva 12 anni concepì l'interesseper la politica e andava in giro ad attaccare i manifesti. Rientrava tardi a casa, mia madre era costernata e mi chiedeva diandarlo a cercare di qua e di là. Poi ci sono state delle violenze contro mio fratello e da queste ho tratto un senso diingiustizia che mi ha spinto a fare come lui politica. Il mio primo atteggiamento fu di ritorsione. Era stata bruciata lamacchina di mia madre e qualche altra macchina: le percosse che aveva ricevuto mio fratello le restituii ad altri. La cosa èandata avanti così per diversi anni crescendo man mano. Violenza ha chiamato violenza.[11] »

Nel 1974, i genitori, preoccupati della sua incolumità, decisero di mandarlo negli Stati Uniti per un anno di studio aPortland, nell'Oregon. Sempre per volere paterno, rientra in Italia nel 1975 per interpretare il ruolo da protagonistanella parte di un timido adolescente, in un nuovo film, intitolato Grazie... nonna, una commedia erotica all'italianadiretta da Marino Girolami e con interpreti Edwige Fenech, Gianfranco D'Angelo ed Enrico Simonetti.[12]

Terminate le riprese Giusva partì nuovamente per gli Stati Uniti dove rimase fino all'estate del 1975, per poi rientraredefinitivamente a Roma.[13]

L'inizio della militanzaTornato in Italia, con l'obiettivo di iscriversi poi all'università, Valerio decise di recuperare l'ultimo anno di superioriall'Istituto Paritario Federigo Tozzi, nella zona di Monteverde dove fa la conoscenza di un giovane militantemissino, Franco Anselmi. Attraverso la sua frequentazione e, anche per seguire da vicino i movimenti del fratelloCristiano, iniziò a passare sempre più tempo nella locale sezione del Movimento Sociale Italiano dove, tra i tanticamerati, Valerio fa la conoscenza di Alessandro Alibrandi, figlio del giudice istruttore del Tribunale di RomaAntonio Alibrandi.Assieme ad altri militanti, i fratelli Fioravanti, Anselmi e Alibrandi iniziano una guerra di bande contro i militanti disinistra fatta di piccoli e grandi episodi di violenza nei cortei e nelle strade, per il controllo del territorio. La politicasempre più conservatrice dell'apparato dell' MSI li portò, poi, assieme ad una parte del movimento giovanileneofascista, verso posizioni di non più conciliabili nei confronti del partito di Almirante e verso una politicamaggiormente interventista che li avrebbe spinti, di li a poco, ad abbracciare la lotta armata.Nel 1977, Valerio viene arrestato per il possesso di una pistola calibro 38 special non denunciata, e finisce in carcereper quaranta giorni. Sempre in quell'anno partecipa ad un'azione di devastazione del cinema romano Rouge et Noir,dove si proietta il film Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini. Arrestato per danneggiamento eviolenza privata, venne trattenuto in cella per alcuni giorni, reo di aver lanciato un tubo innocenti contro unagente.[14]

Invece di iscriversi all'università, decise poi di abbandonare definitivamente gli studi per arruolarsi, nell'aprile del 1977, nell'Esercito, frequentando la Scuola di Fanteria di Cesano, per poi essere assegnato alla SMIPAR, la Scuola Militare di Paracadutismo di Pisa.[15] Nei quattro mesi di permanenza a Pisa, tuttavia, si rivela estremamente insofferente alla disciplina militare, colleziona diverse punizioni e viene infine inviato in Friuli, presso la Brigata Mameli di Spilimbergo. Una sera, mentre è di guardia alla polveriera, assieme all'amico Alibrandi venuto appositamente da Roma, sottrae due casse contenenti complessivamente 144 bombe a mano del tipo SRCM che, nasconde all'esterno dell'edificio.[6] Una di queste venne poi recuperata, il giorno dopo, da Alibrandi; l'altra, venne invece ritrovata dai militari. Il furto verrà in seguito scoperto e Fioravanti verrà quindi condannato dal Tribunale militare di Padova, con sentenza del 14 giugno 1979, a otto mesi di reclusione. Le bombe arriveranno poi a Roma,

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dove verranno utilizzate sia dai NAR, che dalla criminalità comune: una verrà infatti trovata addosso ad unesponente della Banda della Magliana.Ad ottobre del 1978, Giusva lascia il carcere militare di Peschiera dov'era stato recluso per l'ennesima volta agliarresti disciplinari per abbandono del posto e dismette definitivamente la divisa.[16]

La lotta armata con i NAR

Per approfondire, vedi Nuclei Armati Rivoluzionari.

« A me personalmente dava fastidio che non potevamo fare gli scontri con la polizia dalla parte nostra, oppure che lamagistratura ci copriva. Era risaputo che i giovani di destra erano figli di papà che rispettavano la legge, che non andavanocontro e io volevo uscire da quegli schemi. »

(Valerio Fioravanti dalla perizia del prof. F.Introna[17])

Il gruppo originario dei NAR nasce verso la fine del 1977 attorno alla sede del Movimento Sociale Italiano diMonteverde e comprende: Valerio, suo fratello Cristiano, Franco Anselmi, Alessandro Alibrandi. Subito a ridossodelle prime azioni, si unì a loro anche Francesca Mambro, una militante neofascista frequentatrice della sede romanadel FUAN di via Siena (nel quartiere Nomentano), che da lì a breve, diverrà la sua fidanzata (e poi la moglie).

« Ci siamo incrociati da bambini, io avevo 9 anni e lei 8. La scena iniziale della Famiglia Benvenuti, uno sceneggiatotelevisivo degli anni Sessanta, è stata girata alle case popolari, dove viveva Francesca… Volevo fare l’attore, alla fine hofatto altro. Con Francesca ci siamo conosciuti lì, poi ci siamo incontrati a 15 anni in giro per le sezioni. Non è stato uncolpo di fulmine ma un grande amore aiutato da una grande figlia e da una vita tribolata che rinsalda gli affetti.[18] »

Il loro rapporto divenne più confidenziale alla fine del 1979: “Lui, già latitante, la va a trovare nell'ospedale dove èricoverata per un'operazione, poi iniziano a incontrarsi in un giardino vicino alla casa dove lei lavora come babysitter. Non ci vuole molto perché un'attrazione reciproca già di lunga data, coniugata a un'affinità politica chesecondo Francesca è determinante quanto l'attrazione stessa, li faccia mettere assieme. Ed è altrettanto ovvio che acompiere il primo passo sia l'impetuosa ragazza.”[19]

Le prime azioni del gruppo furono alcuni attentati a colpi di molotov contro sedi di giornali della capitale: il 30dicembre del 1977 in via dei Serviti, contro Il Messaggero e il 4 gennaio 1979 alla redazione del Corriere dellaSera.[20]

Il 28 febbraio 1978, per celebrare il terzo anniversario della morte di Miki Mantakas (giovane militante del FUANassassinato durante una manifestazione), il gruppo compie invece il suo primo omicidio. A bordo di tre auto, i duefratelli Fioravanti, Franco Anselmi, Alessandro Alibrandi, Dario Pedretti, Francesco Bianco, Paolo Cordaro eMassimo Rodolfo raggiungono piazza Don Bosco, nei pressi del quartiere Cinecittà, dove tendono un agguato ad unpiccolo un gruppo di militanti comunisti. Roberto Scialabba, un operaio elettricista, viene raggiunto da Valerio chelo colpisce a morte da distanza ravvicinata.[21]

Il 6 marzo 1978 con il fratello, Franco Anselmi, Alessandro Alibrandi e Francesco Bianco alla guida dell'auto dautilizzare per la fuga rapina l’armeria dei fratelli Centofanti nella zona di Monteverde a Roma. Durante la fuga, però,Anselmi si attarda all'interno dell'armeria e viene colpito a morte alla schiena dal proprietario dell'armeria. Anselmidivenne poi una sorta di eroe-martire per il resto del gruppo che celebreranno la sua morte con altre rapine adarmerie e firmando i colpi con la sigla Gruppo di fuoco Franco Anselmi.[22]

Il 9 gennaio 1979 Fioravanti, insieme ad Alessandro Pucci e Dario Pedretti (e con altre 5 persone di copertura),assalta la sede romana di Radio Città Futura, dove è in corso una trasmissione gestita da un gruppo femminista. Ilgruppo appicca il fuoco ai locali della radio e spara colpi di mitra contro quattro ragazze che rimangono ferite.[23].

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Il 16 giugno del 1979 guida l'assalto alla sezione del PCI dell'Esquilino, a Roma, dove si tiene un'assembleacongiunta del quartiere e dei ferrovieri, con oltre cinquanta persone presenti. A seguito del lancio di due bombe amano, nonché svariati colpi di arma da fuoco, rimangono ferite venticinque persone. Nonostante una sentenzapassata in giudicato lo accusi di aver guidato il commando, Fioravanti ha sempre negato questo addebito.[24]

Verso la fine del 1979, Valerio fa la conoscenza con Gilberto Cavallini, neofascista milanese gravitante nell'orbitaordinovista di Massimiliano Fachini che, proprio in quei mesi viaggia spesso tra il Veneto e Roma per riciclaredell’oro rapinato da Egidio Giuliani. Il primo incontro tra i due avviene l'11 dicembre del 1979, in occasione di unarapina, consumata a Tivoli ai danni dell'Oreficeria D'Amore, e a cui partecipano anche Sergio Calore e BrunoMariani.[25]

Il 17 dicembre 1979, un gruppo congiunto di militanti di Terza Posizione e dei NAR formato da Sergio Calore,Antonio d'Inzillo, Bruno Mariani e Antonio Proietti tende un agguato nei confronti dell'avvocato Giorgio Arcangeli,ritenuto responsabile della cattura del leader neofascista Pierluigi Concutelli. Fioravanti non ha mai visto la vittima ene conosce solo una sommaria descrizione e così a morire sarà il giovane Antonio Leandri, vittima di uno scambio dipersona.[26]

Subito dopo l'omicidio Leandri, Valerio incontra nuovamente Gilberto Cavallini, conosciuto solo qualche settimanaprima e che lo porta con sé in Veneto per sfuggire alle forze dell'ordine, ospitandolo nella casa dove vive con la suaragazza, Flavia Sbroiavacca.Il 6 febbraio 1980 Fioravanti e Giorgio Vale uccidono il poliziotto diciannovenne Maurizio Arnesano. Lo scopodell'omicidio è quello di disarmarlo ed impadronirsi del suo mitra. «La mattina dell'omicidio Arnesano, Valerio midisse che un poliziotto gli avrebbe dato un mitra» dichiarerà poi il fratello Cristiano, interrogato dal sostitutoprocuratore di Roma, il 13 aprile 1981 «io, incredulo, chiesi a che prezzo ed egli mi rispose: "Gratuitamente". Feceun sorriso ed io capii».[27]

Il 30 marzo 1980 Fioravanti, Cavallini e la Mambro assaltano il distretto militare di via Cesarotti a Padova. Unsergente viene ferito e vengono rubati 4 mitragliatrici MG 42/59, 5 fucili automatici, pistole e cartucce. Sul murodella caserma, prima di andarsene, Francesca Mambro firma la rapina con la sigla BR per depistare le indagini.[28]

Il 28 maggio 1980 partecipa all'uccisione dell'appuntato di Polizia Francesco Evangelista (detto Serpico), davanti alLiceo classico statale Giulio Cesare. Valerio, Francesca Mambro, Giorgio Vale e Luigi Ciavardini, con GilbertoCavallini, Mario Rossi e Gabriele De Francisci di copertura, quel giorno hanno l'obiettivo di disarmare degli agenti edi schiaffeggiarli, in modo da ridicolizzare la crescente militarizzazione del territorio da parte delle forze dell'ordine,ma la reazione dei poliziotti, in servizio di vigilanza davanti al liceo, scatenò un conflitto a fuoco conclusosi conl'uccisione di Evangelista ed il ferimento di altri due agenti.[29]

Il 23 giugno i NAR (Gilberto Cavallini e Luigi Ciavardini) assassinano a Roma il sostituto procuratore MarioAmato[30] che aveva ereditato i fascicoli d'indagine deal giudice Vittorio Occorsio e da due anni conduceva leprincipali inchieste sui movimenti eversivi di destra. Poco tempo prima di essere assassinato aveva chiesto l'uso diun'auto blindata che gli era stata negata. All'indomani dell'omicidio i NAR rivendicarono l'omicidio con un volantinorecapitato ai principali quotidiani: «Oggi 23 giugno 1980 alle ore 8.05, abbiamo eseguito la sentenza di morteemanata contro il sostituto procuratore Mario Amato, per le cui mani passavano tutti i processi a carico dei camerati.Oggi egli ha chiuso la sua squallida esistenza imbottito di piombo. Altri, ancora, pagheranno». Amato avevaannunciato che le sue indagini lo stavano portando «alla visione di una verità d'assieme, coinvolgente responsabilitàben più gravi di quelle stesse degli esecutori degli atti criminosi». Nel processo che verrà poi celebrato, ValerioFioravanti, Francesca Mambro (come mandanti) e Gilberto Cavallini (come esecutore materiale) verranno ritenutiresponsabili per questo omicidio.[31]

Il 9 settembre 1980, Valerio e Cristiano Fioravanti, Vale, Mambro e Dario Mariani, uccidono FrancescoMangiameli, dirigente di Terza Posizione in Sicilia, accusato di aver sottratto agli stessi NAR i soldi destinati adorganizzare l'evasione del terrorista nero Pierluigi Concutelli.[32]

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La strage di Bologna

Per approfondire, vedi Strage di Bologna.

Il 2 agosto 1980 alle ore 10.25, nella sala d'aspetto di 2ª Classe della Stazione di Bologna Centrale, un ordigno atempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplode uccidendo ottantacinque persone e ferendone oltre duecento. Il26 agosto dello stesso anno la Procura della Repubblica di Bologna emette ventotto ordini di cattura nei confronti dialtrettanti militanti di gruppi di estrema destra, tra cui Valerio Fioravanti.Lentamente e con fatica, attraverso una complicata e discussa vicenda politica e giudiziaria, e grazie alla spinta civiledell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 si giunge ad unasentenza definitiva: il 23 novembre 1995 Fioravanti è condannato dalla Corte di cassazione all'ergastolo con l'accusadi essere l'esecutore materiale della strage, insieme a Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.[33]

Fioravanti, Mambro e Ciavardini, anche dopo la condanna in Cassazione, hanno sempre negato di essere coinvoltinella strage: i tre hanno sempre affermato di trovarsi effettivamente insieme quel giorno, ma a Padova, non aBologna.Di Valerio Fioravanti e della Strage di Bologna si parla nella canzone Sensibile degli Offlaga Disco Pax, contenutanell'album Bachelite uscito del 2008.[34]

L'arresto e le condanneIl 5 febbraio 1981 Valerio, insieme ad altri militanti NAR (il fratello Cristiano, Francesca Mambro, Gigi Cavallini,Giorgio Vale e Gabriele De Francisci) stanno tentando di ripescare un borsone di armi precedentemente affidate daCavallini ad un malavitoso comune e poi nascoste da quest'ultimo nel canale Scaricatore, alla periferia di Padova.[35]

Durante l'operazione, però, il gruppo venne scoperto da una pattuglia di carabinieri. Ne nasce un violento conflitto afuoco al termine del quale Valerio, simulando la resa e approfittando di una distrazione del milite, spara uccidendodue agenti: Enea Codotto di 25 anni e Luigi Maronese di 23 anni. Prima di essere uccisi, i carabinieri, riescono acolpire lo stesso Fioravanti, il quale, gravemente ferito ad entrambe le gambe, verrà riportato dal resto del grupponell'appartamento usato come base e, poco dopo, arrestato.[36][37]

Venne quindi processato per diversi reati quali: furto e rapina, violazione di domicilio, sequestro di persona,detenzione illegale di armi, detenzione di stupefacenti, ricettazione, violenza privata, falso, associazione adelinquere, lesioni personali, tentata evasione, banda armata, danneggiamento, tentato omicidio, incendio,sostituzione di persona, strage, calunnia, attentato per finalità terroristiche e di eversione.Dopo sei sentenze della Corte d'Assise d'Appello venne condannato, complessivamente, a 8 ergastoli, 134 anni e 8mesi di reclusione.[38]

La penaDopo 18 anni di continuata detenzione, nel luglio del 1999, fruisce del regime di semilibertà per il lavoro esterno,presso l'associazione Nessuno tocchi Caino, con obbligo di rientro serale in cella.Nel mese di aprile del 2009, dopo 26 scontati dietro le sbarre e a cinque anni dal conseguimento della libertà vigilata,è tornato ad essere un uomo libero la cui pena è considerata definitivamente estinta.[39]

Gennaro Mokbel, faccendiere romano al centro dell'inchiesta su un maxi-riciclaggio, sostenne di aver contribuito,anche economicamente, alla libertà di Fioravanti,[40] ma quest'ultimo ha sempre negato l'interessamentodell'uomo.[41]

Nel 1997, assieme allo scrittore Pablo Echaurren e all'attrice Francesca D'Aloja ha scritto un film-documentario sul carcere intitolato Piccoli ergastoli e presentato nella sezione "Eventi speciali" del Festival di Venezia quello stesso anno.[42] In occasione della prima proiezione del film, Fioravanti e la Mambro, hanno goduto di un permesso premio

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di 10 giorni.Attualmente collabora con Nessuno tocchi Caino, l’associazione contro la pena di morte legata al Partito radicale.

Selezione di opere• Pablo Echaurren, Valerio Fioravanti, Rebibbia rhapsody, Viterbo, Nuovi Equilibri, 1996, ISBN

978-88-7226-295-5.• Pablo Echaurren, Valerio Fioravanti, Piccoli ergastoli, Viterbo, Nuovi Equilibri, 1998, ISBN 978-88-7226-395-2.

Filmografia

Attore• Boccaccio '70, regia di Federico Fellini (1962)• Il nemico del popolo, regia di Ottavio Spadaro (1967) - sceneggiato tv• Cjamango, regia di Edoardo Mulargia (1967)• La fiera della vanità, regia di Anton Giulio Majano (1967) - sceneggiato tv• La famiglia Benvenuti, regia di Alfredo Giannetti (1968) - serie tv• La scoperta, regia di Elio Piccon (1969)• L'odio è il mio Dio, regia di Claudio Gora (1969)• La taglia è tua... l'uomo l'ammazzo io, regia di Edoardo Mulargia (1969)• Shango, la pistola infallibile, regia di Edoardo Mulargia (1970)• Grazie... nonna, regia di Marino Girolami (1975)

Regista e autore• Piccoli ergastoli, scritto e diretto con Pablo Echaurren e Francesca D'Aloja (1997)

Note[2] Valerio Fioravanti è un uomo libero (http:/ / qn. quotidiano. net/ 2009/ 08/ 03/ 213669-valerio_fioravanti_uomo_libero. shtml) su Quotidiano

Nazionale[3] Si sposano oggi Fioravanti e la Mambro (http:/ / ricerca. repubblica. it/ repubblica/ archivio/ repubblica/ 1985/ 02/ 01/

si-sposano-oggi-fioravanti-la-mambro-terroristi. html) su La Repubblica[4] Una figlia per Mambro e Fioravanti (http:/ / ricerca. repubblica. it/ repubblica/ archivio/ repubblica/ 2001/ 03/ 25/

una-figlia-per-mambro-fioravanti-arianna-nata. html) su La Repubblica[6] Scheda di Giuseppe Valerio Fioravanti (http:/ / www. archivio900. it/ it/ nomi/ nom. aspx?id=1443) su Archivio '900[7] Boccaccio '70 su [[Internet Movie Database|IMDb (http:/ / www. imdb. it/ title/ tt0055805/ )]][8] Il grande libro di Carosello - Marco Giusti Frassinelli, 2004 (http:/ / books. google. it/ books?id=1yobAQAAIAAJ& q=Il+ grande+ libro+

di+ Carosello& dq=Il+ grande+ libro+ di+ Carosello& source=bl& ots=hgiwLahj42& sig=Azie4X2woCSjURm9NU0o0k97fW8& hl=it&sa=X& ei=Pb6CUJexI6mG4gSm0oGoBw& ved=0CDMQ6AEwAA)

[9] Grasso A., Enciclopedia della televisione, Garzanti, 2008[17] Perché Mario Amato? Morte di un magistrato (http:/ / www. lastoriasiamonoi. rai. it/ puntate/ perché-mario-amato/ 550/ default. aspx) su

La storia siamo noi[18] Giusva Fioravanti: sono un assassino e ho pagato per questo, ma con la strage di Bologna non c’entro (http:/ / italia. panorama. it/

Giusva-Fioravanti-sono-un-assassino-e-ho-pagato-per-questo-ma-con-la-strage-di-Bologna-non-c-entro) su Panorama[21] Roberto Scialabba: Scheda a cura di Andrea Barbera (http:/ / www. reti-invisibili. net/ robertoscialabba/ ) su Reti-invisibili.net[22] Roma, la città delle pistole (http:/ / www. reblab. it/ 2012/ 01/ roma-la-citta-delle-pistole/ ) su Reblab.it[23] Parla Fioravanti, per noi era quasi un gioco (http:/ / ricerca. repubblica. it/ repubblica/ archivio/ repubblica/ 1989/ 11/ 11/

parla-fioravanti-per-noi-uccidere-era-solo. html) su La Repubblica[24] Curricula criminali di Valerio Fioravanti (http:/ / www. stragi. it/ pagina. php?id=curriculacriminali) su Stragi.it[26] Omicidio di Antonio Leandri (http:/ / memoria. san. beniculturali. it/ web/ memoria/ approfondimenti/

scheda-approfondimenti?p_p_id=56_INSTANCE_J1sq& articleId=15977& p_p_lifecycle=1& p_p_state=normal& groupId=11601&viewMode=normal& tag=1979) su Rete degli Archivi

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[27] Schede: Maurizio Arnesano (http:/ / www. vittimeterrorismo. it/ memorie/ schede/ arnesano. htm) su Vittimeterrorismo.it[29] Schede: Evangelista Francesco (http:/ / www. cadutipolizia. it/ fonti/ 1943-1981/ 1980evangelista. htm) su Cadutipolizia.it[30] Giudice Mario Amato Ucciso dai N.A.R. (http:/ / it. youtube. com/ watch?v=5Ct1XjPm6iY) su YouTube[31] Alla sbarra i killer di Amato (http:/ / ricerca. repubblica. it/ repubblica/ archivio/ repubblica/ 1986/ 01/ 07/ alla-sbarra-killer-di-amato. html)

su La Repubblica[32] Il Piombo e la Celtica - Nicola Rao, pag.295 (http:/ / books. google. it/ books?id=MfsfXeS6a-4C& pg=PA179& lpg=PA179& dq=nar+

città+ futura+ pedretti+ pucci+ fioravanti& source=bl& ots=kItWPNhDpf& sig=hIfTyJYJCURcvInKcZJnSs1PhFk& hl=it& sa=X&ei=R_p-UKmEL5TN4QT-zoG4Cg& ved=0CDQQ6AEwAg#v=onepage& q=nar città futura pedretti pucci fioravanti& f=false)

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Valerio Fioravanti 8

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Fonti e autori delle voci 9

Fonti e autori delle vociValerio Fioravanti  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=59885731  Autori:: 93willy, Al Pereira, AndreA, Ary29, AttoRenato, Barbicone, BohemianRhapsody, Borgolibero,Bramfab, Buckarozzo, Civvì, Cloj, DCGIURSUN, Dome, Dommac, DonPaolo, Elbloggers, Erinaceus, Etrusko25, Furriadroxiu, Gac, Gggg81, GiaGar, Gianfranco, Giuse93, Giuseppe129,Guidomac, Hauteville, Ignisdelavega, IlPasseggero, Indeciso42, Jacopo, Janus, Jose Antonio, Keegan, Klapka, Klaudio, Larry Yuma, Lceline, Limonadis, Lorisbbbb, Lucas, Lucio Di Madaura,Lucretius, MacLucky, Mackley, Mambro, Melos, Michi81, Miomiao, Nicoli, Nicorv2008, No2, Orion21, Orric, OrsOrazio, Paginazero, PandeF, Parola, Pracchia-78, Presbite, Rael, Ricce,Romero, Sailko, Sergejpinka, Smg, The Polish, Ticket 2010081310004741, Trikke, Twice25, Xela1989, Ylebru, 119 Modifiche anonime

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