Vademecum sulle pensioni Dalla riforma Amato a quella Berlusconi.

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Vademecum sulle Vademecum sulle pensioni pensioni Dalla “riforma” Amato a Dalla “riforma” Amato a quella Berlusconi quella Berlusconi

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Vademecum sulle Vademecum sulle pensionipensioni

Dalla “riforma” Amato a Dalla “riforma” Amato a quella Berlusconiquella Berlusconi

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Il primo “attacco” alla pensione pubblica è Il primo “attacco” alla pensione pubblica è portato dal governo Amato (D.L. 30/12/1992 portato dal governo Amato (D.L. 30/12/1992

n.503). n.503).

I punti principali di questa riforma sono:I punti principali di questa riforma sono:

1. Elevazione, estesa a tutti i regimi pensionistici, 1. Elevazione, estesa a tutti i regimi pensionistici, dell'età per la pensione di vecchiaia da 55 a 60 anni per dell'età per la pensione di vecchiaia da 55 a 60 anni per

le donne e da 60 a 65 per gli uominile donne e da 60 a 65 per gli uomini

2. Rideterminazione del periodo di riferimento per 2. Rideterminazione del periodo di riferimento per l'individuazione della retribuzione pensionabile. Nel l'individuazione della retribuzione pensionabile. Nel

pubblico impiego, per calcolare la retribuzione pubblico impiego, per calcolare la retribuzione pensionabile, si faceva riferimento all'ultima pensionabile, si faceva riferimento all'ultima

retribuzione. Oggi il calcolo lo si fa considerando la retribuzione. Oggi il calcolo lo si fa considerando la retribuzione media degli ultimi 10 anni lavorativiretribuzione media degli ultimi 10 anni lavorativi

3. Perequazione automatica delle pensioni con 3. Perequazione automatica delle pensioni con adeguamenti alla variazione dell'indice ISTAT dei adeguamenti alla variazione dell'indice ISTAT dei

prezzi al consumo e non più alla dinamica salariale. prezzi al consumo e non più alla dinamica salariale. Possibile corresponsione di ulteriori aumenti in Possibile corresponsione di ulteriori aumenti in

relazione all'andamento dell'economia e, tenuto conto relazione all'andamento dell'economia e, tenuto conto degli obiettivi di aggancio della spesa pensionistica, degli obiettivi di aggancio della spesa pensionistica,

all'andamento del PILall'andamento del PIL

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Nel '94 il Governo Berlusconi tenta di realizzare una riforma radicale, ma

prima di Natale è costretto alle dimissioni.

E’ il successivo Governo Dini, con l'accordo dei sindacati concertativi,

ad attuare la "controriforma" del sistema previdenziale (legge

335/95).

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LA LEGGE DINILA LEGGE DINI

Le principali novità:Le principali novità:

1.1. I sistemi di calcoloI sistemi di calcolo

2.2. Nascita dei fondi pensioneNascita dei fondi pensione

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SISTEMA DI CALCOLO SISTEMA DI CALCOLO RETRIBUTIVORETRIBUTIVO

È il sistema di calcolo legato È il sistema di calcolo legato alle retribuzioni degli ultimi alle retribuzioni degli ultimi

anni di attività lavorativa (10 anni di attività lavorativa (10 anni per i lavoratori anni per i lavoratori

dipendenti). E’ ancora valido dipendenti). E’ ancora valido per coloro che al 31 dicembre per coloro che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni 1995 avevano almeno 18 anni

di contribuzione.di contribuzione.

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IL SISTEMA CONTRIBUTIVOIL SISTEMA CONTRIBUTIVO

Si applica ai lavoratori privi di Si applica ai lavoratori privi di anzianità contributiva al 1° anzianità contributiva al 1°

gennaio 1996. Tale sistema di gennaio 1996. Tale sistema di calcolo si basa su tutti i calcolo si basa su tutti i

contributi versati durante contributi versati durante l’intera vita assicurativa l’intera vita assicurativa

rivalutati in base rivalutati in base all’andamento del prodotto all’andamento del prodotto

interno lordo (PIL).interno lordo (PIL).

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IL SISTEMA MISTOIL SISTEMA MISTO

Si applica ai lavoratori con meno di 18 Si applica ai lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. anni di contributi al 31 dicembre 1995.

In questo caso la pensione viene In questo caso la pensione viene calcolata in parte secondo il sistema calcolata in parte secondo il sistema retributivo(per l’anzianità maturata retributivo(per l’anzianità maturata

fino al 31 dicembre 1995), in parte con fino al 31 dicembre 1995), in parte con il sistema contributivo (per l’anzianità il sistema contributivo (per l’anzianità

maturata dal 1° gennaio 1996). Se, maturata dal 1° gennaio 1996). Se, però, si possiede un’anzianità però, si possiede un’anzianità

contributiva pari o superiore a 15 anni, contributiva pari o superiore a 15 anni, di cui almeno 5 successivi al 1995, è di cui almeno 5 successivi al 1995, è

possibile utilizzare l’opzione per avere possibile utilizzare l’opzione per avere la pensione calcolata esclusivamente la pensione calcolata esclusivamente

con il sistema contributivo.con il sistema contributivo.

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La "controriforma Dini" apre la strada La "controriforma Dini" apre la strada alla privatizzazione della previdenza alla privatizzazione della previdenza favorendo la nascita della pensione favorendo la nascita della pensione integrativa privata per la quale la integrativa privata per la quale la legge detta orientamenti generali. legge detta orientamenti generali.

Nascono, infatti, i primi fondi Nascono, infatti, i primi fondi pensione “chiusi”: Cometa (per i pensione “chiusi”: Cometa (per i metalmeccanici) e Fonchim (per i metalmeccanici) e Fonchim (per i

chimici) . Del tutto inapplicati sono chimici) . Del tutto inapplicati sono altri punti della legge 335/95, altri punti della legge 335/95,

soprattutto l'effettiva distinzione nei soprattutto l'effettiva distinzione nei conti Inps tra interventi di conti Inps tra interventi di previdenza ed assistenza e previdenza ed assistenza e

l'individuazione dei "lavori usuranti"l'individuazione dei "lavori usuranti"

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La legge Maroni – La legge Maroni – BerlusconiBerlusconi

(legge n°243 del 2004)(legge n°243 del 2004)

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LA PENSIONE RETRIBUTIVA LA PENSIONE RETRIBUTIVA O MISTAO MISTA

Metodo Metodo RetributivoRetributivo Metodo

Misto

Tutti i dipendenti con almeno 18 anni di contribuzione al

31/12/1995

Chi, al 31/12/1995, aveva una

contribuzione inferiore ai 18 anni

La pensione retributiva o mista si articola in:

Pensione di vecchiaia Pensione di anzianità

Pensione d’inabilità

Pensione d’invalidità

Pensione ai superstiti

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Pensione di VecchiaiaPensione di Vecchiaia

Età + Contributi*Età + Contributi* Solo Solo Contributi*Contributi*

Donne Donne 60 + 2060 + 20 4040

UominiUomini 65 + 2065 + 20 4040

Bastano 15 anni di contributi per quei lavoratori che al 31 Bastano 15 anni di contributi per quei lavoratori che al 31 dicembre 1992: dicembre 1992:

- avevano già tale anzianità - avevano già tale anzianità - avevano già compiuto l'età pensionabile prevista all'epoca - avevano già compiuto l'età pensionabile prevista all'epoca

(55 anni per le donne e 60 per gli uomini) (55 anni per le donne e 60 per gli uomini) - erano stati autorizzati ai versamenti volontari- erano stati autorizzati ai versamenti volontari

* Le condizioni possono essere raggiunte entro il 31 dicembre dell’anno in cui si va in pensione. Per raggiungere i 20 o i 40 anni, i quattro mesi da settembre a dicembre sono considerati utili, per cui al personale, obbligato a cessare dal 1° settembre, bastano, al 31 agosto, 19 anni, 7 mesi, 16 giorni oppure 39 anni, 7 mesi e 16 giorni di anzianità contributiva.

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L’unica finestra di uscita prevista per il personale scolastico è 1° settembre, inizio dell’anno scolastico.

Le donne che maturano i 60 anni e vogliono rimanere in servizio non devono presentare alcuna istanza in quanto l’età di collocamento a riposo d’ufficio è

anche per loro di 65 anni.

I lavoratori che compiono i 65 anni entro il 31 Agosto possono inoltrare domanda di mantenimento in servizio (fino a 67 anni), in caso contrario

saranno dimessi d’ufficio.

L’anzianità contributiva è comprensiva di ruolo, preruolo, riscatti, ricongiunzioni, militare, etc… I mesi da settembre a dicembre (utili per raggiungere l’anzianità retributiva) non valgono ai fini dell'ammontare della pensione

Chi matura il diritto alla vecchiaia entro il 31/12/2007 e non lo esercita può richiedere all’Inpdap il relativo certificato e andare successivamente in

pensione con le attuali regole di requisiti e calcolo.

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LE PENSIONI DI LE PENSIONI DI ANZIANITA’ANZIANITA’

Come erano … … e come Come erano … … e come sarannosaranno

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Come erano (Dini):Come erano (Dini):

AnnoAnno Età e Età e contribuzionecontribuzione

Contribuzione Contribuzione e qualsiasi etàe qualsiasi età

20042004 57 e 3557 e 35 3838

20052005 57 e 3557 e 35 3838

20062006 57 e 3557 e 35 3939

20072007 57 e 3557 e 35 3939

20082008 57 e 3557 e 35 4040

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Come saranno Come saranno (Maroni-Berlusconi)(Maroni-Berlusconi)

AnnoAnno Età e Età e contribuzionecontribuzione

Contribuzione e Contribuzione e qualsiasi etàqualsiasi età

20082008 60 e 3560 e 35 4040

20092009 60 e 3560 e 35 4040

20102010 61 e 3561 e 35 4040

20112011 61 e 3561 e 35 4040

20122012 61 e 3561 e 35 4040

20132013 61 e 3561 e 35 4040

dal 2014dal 2014 62 e 3562 e 35 4040

Le donne avranno la possibilità di andare in pensione, anche dopo il 2008, con i requisiti previsti dalla normativa attualmente in vigore (35 + 57), ma la

pensione sarà interamente calcolata con il sistema contributivo (ciò comporterà una riduzione sulla pensione del 25/30%)

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Pensione d’invaliditàPensione d’invalidità

La domanda può essere presentata in qualsiasi momento e la cessazione dal servizio avviene a conclusione dell’iter della pratica di

riconoscimento (cioè, non è obbligatoria la decorrenza dal 1 settembre). Si matura con 15 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, previa visita medico-collegiale presso la Commissione provinciale di verifica, che accerta se esiste l’inabilità permanente alla funzione esercitata dal dipendente. Non è quindi necessario accertare una

situazione di invalidità assoluta; pertanto è riconosciuta, ad esempio, all’insegnante con gravi problemi alle corde vocali, non è riconoscibile

per lo stesso motivo al personale ATA. Per importi mensili molto bassi è prevista, in rapporto al reddito

complessivo, l’eventuale integrazione al trattamento minimo Inps di circa 412 €.

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Pensione d’inabilitàPensione d’inabilità

E’ di competenza della commissione provinciale di verifica che deve accertare se esiste un’invalidità permanente ad ogni

attività lavorativa, nel qual caso è riconosciuta una pensione rapportata all’anzianità che il dipendente avrebbe maturato lavorando fino al compimento dei 65 anni, ovviamente col

limite di 40 anni con cui si matura l’aliquota massima dell’80%.

Il riferimento ai 65 anni è valido sia per gli uomini che per le donne.

Il requisito indispensabile al momento della cessazione è di 5 anni di servizio, di cui almeno 3 nell'ultimo quinquennio (a

prescindere dall’età).

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Pensione ai superstitiPensione ai superstiti

Spetta al coniuge e/o figli minori del dipendente già in pensione (pensione di reversibilità) o morto in  servizio con almeno 15 anni di anzianità complessiva oppure 5 anni di contribuzione di cui 3

nell’ultimo quinquennio (pensione indiretta).

L’importo della pensione, in mancanza di figli minori o studenti entro i 26 anni, può essere ridotto in rapporto al reddito del nucleo

familiare.

Come nel caso di pensione di vecchiaia e invalidità, per importi mensili molto bassi è prevista, sempre in base al reddito

complessivo, l’eventuale integrazione al trattamento minimo Inps.

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Pensione e part-timePensione e part-timeIl dipendente che matura i requisiti per la pensione di anzianità può

chiedere la pensione e il mantenimento in servizio a part-time.Le dimissioni devono essere presentate entro gli stessi termini

previsti per i pensionamenti di anzianità, specificando che si intende usufruire del part-time.

Il part-time deve avere la durata di almeno 2 anni e la prestazione di servizio deve essere almeno del 50% dell’orario di lavoro.

Durante il part-time il dipendente percepisce la retribuzione del personale attivo nella misura percentuale dell’orario di lavoro e la

pensione assegnata nella misura della restante percentuale.La determinazione della pensione garantisce l’acquisizione della

stessa in base alla normativa vigente, non più soggetta ad eventuale sopraggiungere di normativa più restrittiva.

La buonuscita non viene corrisposta fino a quando si resta in servizio, anche se a part-time.

Al termine la pensione viene riliquidata sulla base della nuova anzianità maturata col lavoro a part-time.

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Calcolo pensione retributivaCalcolo pensione retributiva

La pensione viene calcolata in due quote, quota A e quota B.

- Per la quota A l’aliquota percentuale è riferita all’anzianità maturata al 31/12/92 e viene applicata sull’ultima retribuzione

maturata al momento della cessazione.

- Per la quota B l’aliquota si ottiene per differenza sottraendo a quella riferita all’intera anzianità quella della parte A; questa

percentuale si applica alla media retributiva degli ultimi 10 anni (a regime da ottobre 2008); nella fase transitoria la media è

calcolata su un periodo che aumenta di 8 mesi all’anno:

Qualora il contratto preveda degli aumenti da corrispondere dopo la cessazione dal servizio, la pensione viene ricalcolata alla data di

corresponsione dell’aumento contrattuale come se il pensionato fosse rimasto in servizio fino a tale data.

Gli aumenti di contratto corrisposti dopo la cessazione, contrariamente alla pensione, non hanno alcun effetto sul calcolo della buonuscita.

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Calcolo Pensione col sistema mistoCalcolo Pensione col sistema misto

Il calcolo della pensione è ripartito in quote in relazione all’anzianità maturata al 31/12/1992, l’importo della prestazione

pensionistica, quindi, è dato dalla somma delle due quote.

Quota A- (anzianità maturata fino al 31/12/92)Va calcolata come la quota A del sistema retributivo.

Quota B – Calcolata come la pensione con metodo contributivo.

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LA PENSIONE LA PENSIONE CONTRIBUTIVA CONTRIBUTIVA

Matura per uomini e donne con almeno 57 anni d’età e 5 anni di contribuzione a condizione che l’ importo mensile non sia inferiore a 1,2 volte il valore dell’assegno sociale (440 €

circa nel 2004). Non è prevista, infatti, alcuna integrazione al minimo come per le pensioni retributive. Questo vincolo

cessa al compimento dei 65 anni, età dalla quale l’assegno viene erogato a prescindere dal suo importo.

Pensione di vecchiaia fino al 31/12/2007 (legge Dini)

Pensione di vecchiaia dall’ 1-1-2008 (legge Maroni-Pensione di vecchiaia dall’ 1-1-2008 (legge Maroni-Berlusconi)Berlusconi)

•60 anni di età e 5 anni di contribuzione effettiva per le donne

•65 anni di età e 5 anni di contribuzione effettiva per gli uomini

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Calcolo della pensione contributivaCalcolo della pensione contributivaIl calcolo della pensione contributiva somma i contributi annui,

cioè il 33% circa della retribuzione, rivalutati in base a coefficienti comunicati annualmente dall’Istat e relativi al tasso di crescita

dell’economia. Al risultato, detto Montante Individuale, si applicano i seguenti coefficienti di trasformazione correlati

all’età: EtàEtà CoefficientCoefficient

ee

5757 4,720%4,720%

5858 4,860%4,860%

5959 5,006%5,006%

6060 5,163%5,163%

6161 5,234%5,234%

6262 5,512%5,512%

6363 5,706%5,706%

6464 5,911%5,911%

6565 6,613%6,613%

Il prodotto del montante per il coefficiente costituisce la pensione annua lorda. L’opzione per il calcolo contributivo è consentita a quanti al 31/12/95 avevano meno di 18 anni

di contributi, a condizione che abbiano almeno 15 anni  di contribuzione, di cui 5 dall’1/1/96. Per quanti possono esercitare l’opzione è previsto che gli enti previdenziali predispongano a

richiesta due schemi di calcolo per consentire all’interessato una scelta consapevole.

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La controriforma pensionistica Maroni-La controriforma pensionistica Maroni-Berlusconi indebolisce il sistema Berlusconi indebolisce il sistema

pensionistico pubblico, il suo carattere pensionistico pubblico, il suo carattere universale e solidale che era già statouniversale e solidale che era già stato

pesantemente picconato dalla legge Dini pesantemente picconato dalla legge Dini del 1995. del 1995.

Si andrà in pensione più vecchi e con una Si andrà in pensione più vecchi e con una pensione più povera. pensione più povera.

Per i giovani e i neoassunti sarà una vera Per i giovani e i neoassunti sarà una vera catastrofe : usufruiranno di un catastrofe : usufruiranno di un

miserevole assegno pensionistico (il 40% miserevole assegno pensionistico (il 40% circa dello stipendio) e per i precari a circa dello stipendio) e per i precari a

vita lavita lapensione può diventare un vero pensione può diventare un vero

miraggio.miraggio.