Vademecum Azione 1.3

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Documentazione e Guida al Programma Gioventù in Azione

Transcript of Vademecum Azione 1.3

VALUTAZIONE EX-ANTE IDENTIFICAZIONE

IL BUDGET VISIBILITÀ

DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE

IDEAZIONEpag. 2

pag.16

pag. 30

pag. 32

pag.35

pag.39

VADEMECUM AZIONE 1.3“PROGETTI GIOVANI E DEMOCRAZIA”

Il vademecum intende aiutare i promotori di “Progetti Giovani e Democrazia” nella definizione di unbuon progetto, attraverso un processo logico di accompagnamento del lettore nelle tre macrofasi chelo caratterizzano: dall’idea alla redazione del formulario di presentazione della domanda disovvenzione, alla rendicontazione finale

Il vademecum non sostituisce in alcun modo la guida al Programma Gioventù in Azione cherimane il documento ufficiale della Commissione Europea cui dovete attenervi per la

presentazione e realizzazione del progetto.

Il presente opuscolo, da leggere solo dopo aver studiato con attenzione la guida ufficiale alProgramma GiA, è così articolato:

Azione 1.3

IDEAZIONE

Cosa bisogna sapere prima di iniziare

Azione 1.3

Azione 1.3 3

CONOSCIAMO L’AZIONE 1.3Giovani e Democrazia

I progetti “Giovani e Democrazia” incoraggiano e facilitano il dialogo tra autorità pubbliche e gruppi digiovani, promuovono il coinvolgimento dei giovani in strutture partecipative, sperimentano stra-tegie per avvicinare i giovani ai processi decisionali, aiutano a identificare e quindi rimuovere gliostacoli alla partecipazione dei giovani alla vita democratica. Alla luce di tali obiettivi, un progetto “Giovani e Democrazia” dovrebbe fondarsi su un partena-riato da sviluppare su due livelli: locale e internazionale. In concreto, nel progetto dovrebberoessere coinvolti giovani tra i 13 e i 30 anni provenienti da almeno 2 Paesi aderenti al Programmae due promotori locali per Paese. Per realizzare un progetto di qualità, considerando le finalità della misura, è auspicabile la crea-zione di una partnership composta da promotori con profili differenti.

Questo tipo di esperienza, che rende i giovani protagonisti in prima persona, ha lo scopo di motivarli ainteressarsi alla vita pubblica e a conoscere i meccanismi dei processi decisionali che spesso appaiono troppocomplessi, inaccessibili e distanti dalla loro quotidianità. In sostanza, i progetti “Giovani e Democrazia”offrono ai giovani l’opportunità di conoscere il funzionamento delle istituzioni democratiche e di giocareun ruolo attivo come cittadini nelle proprie comunità locali e a livello europeo.Essi presentano, dunque, un indubbio valore pedagogico di apprendimento in un contesto non formalee consentono ai ragazzi di mettere in pratica le conoscenze acquisite “imparando a partecipare” ea farsi ascoltare.

I progetti “Giovani e Democrazia” costituiscono anche un’importante piattaforma d’incontro tragiovani che si approcciano alle dinamiche della vita democratica e soggetti che ne sono già attiviprotagonisti. Questi ultimi dovrebbero stimolare, permettere e sostenere la partecipazione giovanilenell’ambito dell’organizzazione della vita comunitaria; le autorità pubbliche, in particolare,dovrebbero considerare i giovani come parte attiva nella vita del proprio comune, della propriaregione e del proprio Stato. Dal canto loro i giovani non dovrebbero limitarsi a essere soltanto spettatorio fruitori passivi di politiche pensate, realizzate e pianificate da altri. Essi dovrebbero entraredirettamente in contatto con le forze sociali e politiche della propria comunità presso le quali eser-citare un ruolo propositivo e presentare le proprie eventuali istanze.La partecipazione attiva dei giovani alle decisioni e alle attività a livello locale, regionale e nazionale èessenziale per la costruzione di società più democratiche, più solidali e più prospere.

Un progetto “Giovani e Democrazia” deve possedere una dimensione locale e internazionale, alfine di promuovere lo scambio di idee, di esperienze e di buone prassi a livello europeo con il Paese(o più Paesi) partner, favorendo l’apprendimento interculturale.

Il presente vademecum si concentrerà sui progetti “Giovani e Democrazia” i cui soggetti promotori - aifini della presentazione della domanda di sovvenzione - siano gruppi informali di giovani.In particolare se partecipate come promotori dovrete condividere con tutti i soggetti coinvolti ciascunafase di elaborazione del progetto, a cominciare dalla sua ideazione e dalle attività preparatorie.

Nella fase di ideazione si intersecano e si sovrappongono due momenti che possono essere definitidi studio del programma “Gioventù in Azione” e di studio preliminare del progetto:

Azione 1.3 4

• studio del programma: è fondamentale familiarizzare con i principali documenti e linee guidadel programma GiA, in modo da aver chiari quali sono gli obiettivi generali e specifici che si pone, lepriorità sulle quali i progetti devono concentrarsi, quali soggetti/beneficiari possono essere coinvolti;

• studio preliminare dell’idea: consiste nel definire a livello generale l’obiettivo del progetto, iltema del progetto e le competenze/conoscenze da acquisire, l’idea di come pensate di realiz-zarlo, le priorità del Programma a cui aderire, la composizione del gruppo dei partecipanti.

Per quanto concerne la formazione del vostro gruppo - che verrà valutato ai fini della concessionedella sovvenzione - ricordatevi di assicurare l’equa partecipazione di genere (maschi/femmine) e dirispettare le disposizioni relative al numero dei partecipanti per gruppo (come da “Guida alProgramma”).Vi ricordiamo che un “gruppo informale” è un gruppo di giovani che si forma spontaneamente eche agisce collettivamente senza fini di lucro per perseguire, ad esempio, obiettivi o interessicomuni. Il “gruppo informale” non necessita, pertanto, di alcuna registrazione formale. In casodi richiesta della sovvenzione da parte di un gruppo informale, uno dei membri del gruppo assumeil ruolo di rappresentante legale e la responsabilità di presentare domanda alla propria AgenziaNazionale e di firmare l’accordo di sovvenzione.

In generale, un progetto “Giovani e Democrazia” dovrebbe privilegiare una tematica che i promotori ei gruppi partner desiderino analizzare insieme a voi e che vada a insistere sulle seguenti macro-aree:la partecipazione dei giovani ai meccanismi di democrazia partecipata; la possibilità per i giovanidi confrontarsi con i concetti e i procedimenti di democrazia rappresentativa e cittadinanza attiva; losviluppo del dialogo tra giovani e decisori politici a tutti i livelli (locale, regionale, nazionale edeuropeo).In conclusione gli elementi che contribuiscono alla realizzazione di un progetto “Giovani eDemocrazia” di qualità sono:

Infine, ricordate sempre che l’Azione “Gioventù per l’Europa” intende incoraggiare i giovani a proporreprogetti propri, sostenendo in tal modo il loro spirito d'iniziativa, d'imprenditorialità e di creatività, erafforzare il sentimento di cittadinanza europea supportando attività legate alla partecipazione deigiovani alla vita democratica.Tenendo presente questa premessa e la rilevanza delle parole-chiave sopra evidenziate, vi invitiamo ainquadrare il vostro progetto “Giovani e Democrazia” nell’ambito dell’obiettivo generale di GiA che miraa “promuovere la cittadinanza attiva dei giovani in generale, e in particolare la loro cittadinanza europea”.

PARTECIPAZIONEATTIVA DEI GIOVANI

DIALOGO GIOVANI/ADULTI

IMPARARE APARTECIPARE

INFLUENZA NEI PROCESSI DECISIONALI E

IMPATTO LOCALE

SCAMBIO DI ESPERIENZEE BUONE PRASSI ALIVELLO EUROPEO

APPRENDIMENTOINTERCULTURALE

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CONOSCIAMO L’OBIETTIVO GENERALEPromuovere la cittadinanza attiva dei giovani, in generale,

e la loro cittadinanza europea in particolare

L'obiettivo generale dell’Azione 1 "Promuovere la cittadinanza attiva dei giovani" ha lo scopo di:• dare la possibilità ai giovani e alle loro organizzazioni di partecipare allo sviluppo della società

e dell'UE;• sviluppare il loro sentimento di appartenenza all’UE;• incoraggiare la loro partecipazione alla vita democratica in Europa;• rafforzare la loro mobilità in Europa;• sviluppare l’apprendimento interculturale;• promuovere i valori fondamentali dell'UE;• incoraggiare lo spirito d’iniziativa, d’imprenditorialità e di creatività;• garantire la partecipazione al programma dei giovani svantaggiati, compresi i giovani disabili;• assicurare e promuovere il principio di pari opportunità tra uomini e donne nella selezione dei

partecipanti al programma;• offrire possibilità di apprendimento informale e non formale avente una dimensione europea

e creare possibilità innovative nel campo della cittadinanza attiva.

Non esiste una definizione univoca di “cittadinanza attiva”. Una possibile che vi suggeriamo è laseguente: “partecipazione e cittadinanza attiva significano avere i diritti, i mezzi, lo spazio el’opportunità - e, laddove necessario, il supporto - per partecipare alle decisioni prese in unacomunità, influenzarle, e impegnarsi in azioni e attività che possano contribuire a costruire unasocietà migliore”. Nell’ambito delle politiche giovanili viene data particolare importanza all’acquisizione delle com-petenze necessarie per l’esercizio della “cittadinanza attiva” tramite attività volontarie, con lo scoponon soltanto di aumentare le proprie conoscenze, ma anche di rafforzare le proprie motivazioni, lacapacità e l’esperienza pratica dell’essere un cittadino attivo. Essere un cittadino attivo vuol direanche possedere l’autonomia necessaria per sviluppare ed esprimere le proprie idee e la propriaidentità. Ecco perché le politiche a favore dei giovani dovrebbero sostenerli nel divenire autonomi,intraprendenti, creativi, responsabili e solidali.Potreste iniziare la vostra riflessione cercando di definire il vostro concetto di “essere europei”, comevedete il futuro del continente di cui fate parte, cosa significhi per voi essere un cittadino europeoattivo e che cosa l’Europa possa fare per le vostre comunità locali e per il vostro gruppo in particolare.Non trascurate neppure le criticità legate al concetto di “cittadinanza europea” quali ad esempiole reali possibilità per un giovane di influenzare le decisioni a livello europeo, quali diritti sianecessario rivendicare e quali responsabilità assumersi, se siete consapevoli o meno delle numerose op-portunità legate alla mobilità europea, se riteniate che i giovani siano esclusi dai grandi dibattiti legatialla cittadinanza europea. Oggi, fenomeni quali la globalizzazione, l’integrazione multiculturale, il degrado ambientale glo-bale e le innovazioni tecnologiche ci invitano a pensare a comunità più ampie: ad esempio, l’Europa,il mondo. Allo stesso tempo, le comunità più tradizionali di riferimento sono rese meno stabili dalle con-

seguenze di questi cambiamenti. Il mondo sembra difatti divenire sempre più piccolo e interdipen-dente dal punto di vista dell’informazione, dell’economia, dell’ambiente e tuttavia più difficile dainfluenzare.La sfida è tentare di sviluppare una nuova relazione, più stretta e più equilibrata, tra i cittadini ele comunità di riferimento: la base di una cittadinanza attiva. Gli slogan come “pensa globalmente,agisci localmente” ispirano gli sforzi dei vari gruppi che cercano di colmare il divario tra gli individui ei meccanismi di partecipazione alla società, pur nella consapevolezza dei propri limiti e dei moltifallimenti. Questa sfida è pertanto ancora tutta aperta!

Una volta presa confidenza con il programma “Gioventù in Azione”, riflettete su come la vostraidea sia collegata alle priorità permanenti del Programma: cittadinanza europea, partecipazionedei giovani, diversità culturale, inserimento dei giovani con minori opportunità.

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• Il sito del Dipartimento della Gioventù http://www.gioventu.gov.it/

• Il sito dell’Agenzia Nazionale Giovani: http://www.agenziagiovani.it/home.aspx

• Il Portale europeo dei giovani: http://europa.eu/youth/index.cfm?l_id=IT

• Il sito sulle politiche giovanili del Consiglio d’Europa: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/index.html

• The European Youth Forum: http://www.youthforum.org/

• European Citizenship Portal: http://www.european-citizenship.org

PER APPROFONDIRE

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IL MOTORE DEL PROGRAMMA GIOVENTÙ IN AZIONELe quattro priorità permanenti e l’apprendimento non formale

Le quattro priorità e l’apprendimento non formale rappresentano i pilastri su cui si basa la costruzionedel programma Gioventù in Azione; occorre dunque impadronirsi di questi concetti chiave per poterrealizzare un’iniziativa efficace. Come vedrete i temi affrontati sono fortemente legati tra loro.

Partecipazione dei giovani La nozione di partecipazione dei giovani nella società è in continua evoluzione. La Carta europea rive-duta della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale (si veda box pag. 9) afferma che “parte-cipare ed essere un cittadino attivo, vuol dire avere il diritto, i mezzi, il luogo, la possibilità, e, se delcaso, il necessario sostegno per intervenire nelle decisioni, influenzarle ed impegnarsi in attività ed ini-ziative che possano contribuire alla costruzione di una società migliore”.Questa definizione non limita dunque la partecipazione alla vita democratica di una comunità,qualunque essa sia, unicamente al fatto di votare o di presentarsi a delle elezioni, per quantoimportanti siano tali elementi; evidenzia, invece, come partecipare significhi esercitare influenzae responsabilità su decisioni e azioni che hanno un impatto sulla vita dei giovani o sono semplice-mente importanti per loro. In questo approccio, che rispecchia anche le finalità del Programma“Gioventù in azione”, i giovani sono visti come attori attivi nelle proprie organizzazioni o nella vitadelle proprie comunità e pertanto dovrebbero ricevere l’opportunità di esprimere i propri bisognie di trovare la strada per soddisfarli.

Per introdurre i principi della partecipazione giovanilein una comunità possiamo utilizzare il modello ideato daMarc Jans e Kurt de Backer, che fa riferimento alle “treC per una partecipazione di successo”: Challenge (Sfida),Capacity (Capacità), Connection (Connessione). Secondoquesto approccio, per costruire un progetto di successoè necessario che i giovani trovino il giusto equilibrio trai propri interessi, le proprie capacità e i propri limiti. Insecondo luogo, bisogna che i giovani siano coinvolti intutto il processo, in modo da accrescere il loro senso diappartenenza.

I centri risorse Salto-Youth (http://www.salto-youth.net/tools/training/find-a-training/) mettonoa disposizione un calendario con le attività formative organizzate nel campo dellagioventù.In particolare con GET INVOLVED, i centri organizzano dei seminari formativi per aiuta-re la ricerca di partner e migliorare le capacità di gestire un progetto Giovani e Democrazia(http://www.salto-youth.net/rc/participation/YDPdescription/).

SUGGERIMENTI

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Questo modello suggerisce dunque che:• la partecipazione dovrebbe fondarsi su una sfida, ovvero su un’attività stimolante, convincente

e d’interesse per i giovani;• la partecipazione dovrebbe fondarsi sulla capacità: i giovani devono possedere le competenze

necessarie per impegnarsi nella sfida, altrimenti potrebbero rinunciarvi con conseguente sensodi sfiducia e frustrazione. Il progetto dovrà colmare le eventuali lacune dei ragazzi e offrireoccasioni di apprendimento informale;

• la partecipazione dovrebbe fondarsi su una connessione, ovvero i giovani dovrebbero sentireun legame con l’attività che deve essere adattata e compatibile con il loro mondo.

La partecipazione in “Giovani e Democrazia” Il termine democrazia non dovrebbe essere analizzato soltanto nella sua accezione classica di forma digoverno della società, ma anche dalla prospettiva del modo di comportarsi, di costruirsi le proprieopinioni e prendere decisioni nella propria vita quotidiana (familiare, scolastica, comunitaria).

Si può dire dunque che le sfide alla partecipazione giovanile si riflettono essenzialmente nellacapacità di saper organizzare idee e azioni in modo da lavorare in gruppi di coetanei che condividanogli stessi obiettivi, pur prendendo in considerazione i diversi valori e bisogni di ciascuno, e cosìsviluppando un senso di responsabilità verso se stessi e nei confronti della comunità di appartenenza.Lo sviluppo di tali forme di organizzazione giovanile può assumere, dunque, un ruolo complementarerispetto alle misure pianificate dalle istituzioni per assicurare la piena partecipazione dei cittadiniin una società democratica. La partecipazione giovanile costituisce pertanto un elemento, un indicatore e un punto d’inizio peril progresso democratico di una società in generale, laddove la democrazia prevede che tutti coloro chesiano oggetto di decisioni siano anche parte attiva del processo decisionale stesso.La partecipazione giovanile può apportare benefici concreti e visibili non soltanto ai giovani stessi, maanche alle organizzazioni/istituzioni e comunità in cui essi sono inseriti

Una partecipazione giovanile “di qualità”:• produce un cambiamento positivo nella vita dei giovani. La partecipazione non deve essere vista

soltanto come un fine cui tendere, ma come un mezzo per ottenere un cambiamento positivo dellasocietà. I giovani possono contribuire a questo cambiamento, specialmente quando ne riscon-trano direttamente gli effetti positivi;

• fa in modo che si senta “la voce” dei giovani. I giovani chiedono di essere ascoltati e desideranoche i propri punti di vista siano presi in considerazione seriamente. Tramite la partecipazioneattiva, essi possono esprimere le proprie opinioni in diversi ambiti e ricevere l’opportunità che questevengano prese in considerazione;

• aiuta gli adulti a comprendere i bisogni e i punti di vista dei giovani. Lavorare direttamente con igiovani e coinvolgerli nei processi di consultazione può certamente creare opportunità per ricevereinformazioni di prima mano sulle esigenze dei giovani;

• aiuta i giovani a sviluppare competenze che permettano loro di collaborare in modo efficientecon gli adulti. Lavorando con gli adulti i giovani hanno l’opportunità di apprendere come debbaessere impostato il rapporto di collaborazione;

• crea opportunità per gli adulti di condividere la propria conoscenza ed esperienza con i giovaniin un ruolo non autoritario e gerarchico. I giovani in genere non amano che gli si dica ciò chedevono fare, preferiscono esplorare e imparare facendo. Essi però sanno anche apprezzare chi hapiù esperienza e conoscenze di loro. Se gli adulti saranno capaci di non imporre le proprie decisioni,

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i giovani saranno meglio predisposti a imparare da essi, e conseguentemente riusciranno abeneficiare della loro esperienza;

• rende i processi decisionali più rappresentativi. Se ai giovani viene concesso di partecipare ai processidecisionali, c’è una probabilità maggiore che i loro punti di vista vengano presi in considerazionee soddisfatti i loro bisogni;

• stimola nuovi approcci e idee per risolvere problemi locali e regionali. I giovani sono tradizional-mente esclusi dalla maggior parte dei processi decisionali, mentre gli adulti esercitano la maggiorparte del potere. Laddove i giovani sono stati invitati a collaborare per risolvere problemi localiche li riguardavano, essi hanno saputo apportare nuove idee e stimolare i decisori ad andareoltre gli approcci tradizionali.

La cittadinanza europea e la dimensione europeaLa cittadinanza europea è sia un processo che uno status che idealmente permette agli individui diessere pienamente se stessi e allo stesso tempo essere una parte attiva delle proprie comunità intutta Europa. Tutto questo senza rinunciare ad alcuna parte della propria identità o senso di appartenenza,quanto piuttosto approfondendoli.

Nel concreto, il concetto di cittadinanza europea, alla luce dei continui cambiamenti sociali, politici etecnologici, è un’idea dinamica e “under construction”. Tale complessità va sempre tenuta a mentenella stesura dei progetti perché vi si chiede anche di indagare e arricchire il senso di appartenenzaall’Europa. In fondo la domanda semplice che ci dobbiamo porre è: abbiamo fatto l’Europa, ora comefacciamo gli europei?

Essere cittadino europeo significa riconoscersi nei valori di libertà e democrazia su cui sono fondate leistituzioni europee. La democrazia è un modo di vivere insieme in una comunità, dove la partecipazionealle scelte da compiere deve vedere coinvolto il più ampio numero di persone. I progetti Giovani e Democrazia dovrebbero dunque promuovere una “cittadinanza democratica”. Ciòsignifica favorire tutte quelle attività che aiutino i giovani a partecipare attivamente alla vita politicae sociale, riconoscendo ed esercitando i propri diritti e le proprie responsabilità. Ma non solo, le iniziativeideate dovrebbero educare ad una “cittadinanza democratica”, prevedendo di rispondere alleesigenze di conoscenza necessarie agli individui per esercitare i propri diritti e adempiere ai propri doverinel contesto dei sistemi giuridici e politici che regolano la cittadinanza, a livello nazionale, europeo edinternazionale. L’educazione alla cittadinanza europea è dunque legata allo sviluppo della conoscenzadei sistemi politici e giuridici (ad es. diritti civili e politici, altri diritti umani, doveri civici), all’acquisizionedi competenze civiche e sociali e alla maturazione di atteggiamenti critici costruttivi e favorevolialla democrazia.

PER APPROFONDIRE

• Consiglio d’Europa - Carta europea riveduta della partecipazione alla vita locale e regionale http://www.coe.int/t/dg4/youth/Source/Coe_youth/Participation/COE_charter_participation_it.pdf

• Put Your imprint on societyhttp://www.salto-youth.net/downloads/4-17-1697/salto_mag_Final.pdf

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Un secondo elemento importante dell’Azione, strettamente legato al precedente, è la dimensione europea.Un progetto Giovani e Democrazia deve avere una dimensione europea, deve cioè affrontare temi diinteresse europeo e/o problematiche comuni e/o i valori di riferimento dell’UE. Ciò significa che nella scelta del tema che andrete a sviluppare nel progetto, oltre a definirlo chiaramente,dovrete rappresentare un’esigenza/fabbisogno sia del vostro gruppo sia dell’Unione Europea.

Inclusione di giovani con minori opportunitàIl concetto di “Inclusione” definisce una situazione ideale nella quale tutte le persone che vivonoin una determinata società hanno pari diritti di accesso e di partecipazione. Situazione ideale chenon si realizza nella realtà, trasformando l’inclusione in un obiettivo da perseguire: favorire unamigliore e piena integrazione della persona nel contesto sociale ed economico nel quale vive,incentivare il suo inserimento e la sua partecipazione.Il Programma Gioventù in azione si pone questo obiettivo in riferimento ai giovani con minori opportunità,ovvero quei giovani che si trovano in una situazione di svantaggio rispetto ai loro coetanei.Non ci sono solo condizioni soggettive all’origine dell’esclusione (una disabilità, una dipendenza,etc.) ma anche culture e contesti che generano esclusione sociale. Per rischio di esclusione si devequindi intendere un concetto dinamico che consideri anche le condizioni che possono, in qualsiasimomento della vita di ciascuno, accrescere il rischio di essere esclusi (disoccupazione, basso reddito,basso livello d’istruzione, dover emigrare, ecc.).

Un progetto che si prefigge l’obiettivo di favorire l’inclusione dei giovani, nell’ambito della normaledefinizione delle attività, deve porre l’attenzione su tre elementi essenziali:

• il coinvolgimento: entrare in contatto con giovani con minori opportunità oltre a essere complicatonon è sufficiente. Occorre coinvolgerli, farli sentire protagonisti e beneficiari del progetto, dando va-lore al bagaglio di conoscenze che possono portare e offrendo loro qualcosa di attraente e stimolante,nuove opportunità che sino ad ora sono state per loro irraggiungibili. È auspicabile che ci sia un col-legamento con la comunità locale, con l’obiettivo di colmare il divario tra i giovani e la società.

• la socializzazione: è necessario innescare e favorire un processo di socializzazione, aiutando igiovani a comunicare e a collaborare tra loro. Messi nella condizione di conoscere e incontrarealtri giovani, i loro pregiudizi, stereotipi e certezze verranno messi in discussione. Nonostantele differenze, scopriranno che altri giovani condividono le stesse speranze e aspirazioni per il fu-turo. I giovani capiscono più a fondo la vita degli altri quando vi è una connessione di tipo emotivo.

• l’autostima: accrescere l’autostima è obiettivo importante di tutti i progetti riguardanti i giovani, an-cora di più quando sono volti all’inclusione. La bassa autostima è spesso messa in collegamento conuna vasta gamma di problemi sociali. L’autostima viene da dentro noi stessi, ma un elemento chiaveper il suo sviluppo è la costruzione personale del senso di adeguatezza che risulta dall’interazione con

• Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-kit: "In Costruzione...Cittadinanza, Gioventù ed Europa"

• “What could European Citizenship in youth work look like?”

PER APPROFONDIRE

http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/publications/T-kits/7/Tkit_7_IT

http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Training/EC_Valorisation_Publication.pdf

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gli altri e con l’ambiente in cui si vive. I giovani svantaggiati, per definizione, hanno minori opportunitàdi sperimentare queste interazioni che generano fiducia, un feedback positivo, un senso diadeguatezza.

La diversità culturale e la dimensione interculturaleIl preambolo della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea afferma che: “L'UnioneEuropea si fonda sui valori indivisibili ed universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza edi solidarietà; l’Unione si basa sui principi di democrazia e dello Stato di diritto (…). L'Unione con-tribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto della diversità delleculture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati membri". Il concettodi diversità costituisce dunque uno dei pilastri dell’Unione Europea per conseguire i propri obiettivi stra-tegici di cooperazione e integrazione e costruire un’Europa più inclusiva.

Seguendo questo approccio, la dimensione interculturale dei progetti costituisce uno strumentofondamentale per promuovere il dialogo tra diverse culture e per coinvolgere i giovani europeinella vita politica e sociale delle proprie comunità.

La cultura viene considerata come il “software” che le persone usano nella vita di tutti i giorni; vienecomunemente descritta come quell’insieme complesso di conoscenze, idee, leggi, fedi, costumi,tradizioni e di tutte quelle capacità e abitudini che una persona acquisisce volontariamente oinvolontariamente nel suo essere parte di una nazione.La cultura può essere considerata come un iceberg di cui solo una piccola parte emerge dall’acquaed è visibile: architettura, arte, cucina, musica, lingua ecc. La punta dell’iceberg è però sostenutada una parte molto più grande e solida che si trova sott’acqua ed è perciò invisibile. Le fondamentadella cultura sono difficili da individuare: la storia del gruppo, le sue regole, i valori, le stesse ideesullo spazio, la natura, il tempo, ecc. Il modello iceberg sottolinea la difficoltà a capire i popoli conbasi culturali diverse poiché è possibile individuare solo le parti visibili del “loro iceberg”, senza riu-scire a vedere subito quali sono le basi sulle quali poggiano. Ci ricorda anche che negli incontri in-terculturali, quelle che a prima vista possono sembrare affinità potrebbero basarsi su presupposticompletamente diversi dalla realtà. L’apprendimento secondo un approccio interculturale significaperciò rendersi conto di quella parte inferiore del proprio iceberg.

C’è una differenza abissale tra accettare un’azione e capirla. Obiettivo del dialogo interculturale e perciòdei progetti Giovani e Democrazia è quello di rendere possibile la comprensione delle idee e delle azionidi persone con differenti background culturali anche senza doverle necessariamente condividere.La sfida di ogni progetto nel campo della gioventù è di favorire l’apprendimento interculturale deipartecipanti, attraverso esercizi e processi di educazione non formale che aiutino i ragazzi a rafforzare

• Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-Kit“Inclusione Sociale”

• Salto-Youth ID Booklet “Idee per l’inclusione e la diversità”http://www.salto-youth.net/downloads/4-17-2069/IDBookletIT.pdf

PER APPROFONDIRE

http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/8/Italian/tkit8_italian.pdf

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la propria identità individuale o di gruppo non in contrapposizione ma in comunicazione con glialtri; a sviluppare una personalità curiosa, attenta, disponibile, sensibile e rispettosa dell’altro; astimolare la riflessione su di sé, sugli altri, sugli stereotipi e i pregiudizi; a prendere coscienza della com-plessità dei punti di vista e quindi essere capace di cambiare il proprio essere; in conclusione,ad affrontare meglio le difficoltà delle società moderne.

È infine utile conoscere le principali linee guida su cui poggia l’apprendimento interculturale nellavoro giovanile:• l’apprendimento interculturale si basa su un processo di apprendimento lento e continuo.

Coinvolge sia la ragione che i sentimenti;• l’apprendimento interculturale si basa sulla diversità e la differenza, sul pluralismo, su domande

aperte e complesse e infine sulla riflessione e il cambiamento;• l’apprendimento interculturale si basa sul confronto tra me e te, sui legami e la solidarietà, sul

prendere seriamente gli altri;• l’apprendimento interculturale si basa sulla formazione e il cambiamento dell’identità personale,

sulla comprensione dei cambiamenti di significato, sull’accettazione di tensioni e contraddizioni.• l’apprendimento interculturale attribuisce grande importanza alle differenze e ai diversi contesti

di vita;• l’apprendimento interculturale si basa sulla democrazia e la cittadinanza, porta a schierarsi contro

l’oppressione e l’esclusione e i meccanismi sui quali si fondano.

Arrivati a questo punto chiedetevi in che modo il vostro progetto sia collegato alle priorità annuali(2012) del Programma “Gioventù in Azione”. Le cinque priorità annuali del 2012 sono le seguenti:Disoccupazione giovanile, Lotta contro la povertà e l'emarginazione, Creatività e imprenditorialità, Losport per promuovere stili di vita salutari, inclusione sociale e partecipazione attiva, Sfide ambientaliglobali e cambiamento climatico. Ancora una volta non è necessario focalizzarsi su tutte le priorità,ma scegliere soltanto quelle in linea con il vostro progetto. Ricordatevi che gli obiettivi generali, lepriorità permanenti e annuali, vi spiegano perché il vostro progetto è importante nel quadro delProgramma “Gioventù in Azione”.

• Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europeahttp://www.europarl.europa.eu/charter/default_it.htm

• Consiglio d’Europa - Commissione Europea T-Kit “ApprendimentoInterculturale” http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/publications/T-kits/4/Tkit_4_ITA

PER APPROFONDIRE

Azione 1.3 13

APPRENDIMENTO NON FORMALE

L'apprendimento non formale è quello che ha luogo al di fuori del curriculum previsto dal-l’istruzione formale. Le attività di apprendimento non formale si svolgono su base volontaria esono accuratamente progettate per favorire lo sviluppo personale, sociale e professionale deipartecipanti. In Europa, la maggior parte dei cittadini ha ricevuto nella propria vita una qualcheforma di scolarizzazione. Questa istruzione scolastica formale si basa normalmente suuna relazione “verticale” tra studente e insegnante: colui che possiede la conoscenza e la tra-smette (insegnante) e colui che la riceve (discente). L’istruzione non-formale, al contrario, puòessere spiegata con la formula “learning by doing”, ovvero imparare direttamente sul campo.La metodologia di apprendimento consiste nell’interazione tra i discenti e le concrete situa-zioni di cui fanno esperienza. Non vi sono insegnanti che impartiscono lezioni ex-cathedra: igiovani, gli animatori giovanili, gli educatori (trainer) sviluppano insieme conoscenze e com-petenze, in una relazione “orizzontale”.

I principi dell'apprendimento non formale:• Utilizza metodi partecipativi, incentrati su chi apprende. • Costruito in base agli interessi dei giovani.• La valutazione di fallimento o successo non è mai individuale ma collettiva, diritto di sbagliare.• Realizzato in ambienti e situazioni nelle quali la formazione e l'apprendimento non sono

l'unica attività.• Il contesto di apprendimento deve mettere a proprio agio i partecipanti.• Le attività sono guidate da facilitatori dell’apprendimento, sia professionisti sia volontari.• Le attività sono pianificate in base a obiettivi e si rivolgono a gruppi target specifici.

Le metodologie partecipative utilizzate nell’educazione non formale sono molte e sono stret-tamente legate agli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso il proprio progetto -un’iniziativa focalizzata sull’inclusione di giovani con minori opportunità, svilupperà stru-menti di apprendimento diversi da attività che mirano a educare alla cittadinanza europea.Ogni situazione è diversa. Leggete i metodi presentati nelle varie pubblicazioni che vi consi-gliamo come approfondimento e, in questa prospettiva, sceglieteli, adattateli o create qualcosadi nuovo a seconda delle particolari esigenze del gruppo. I metodi presentati non sonoverità assolute, sono degli esempi, una raccolta di esperienze utili.

Nello sviluppo delle attività educative e nella definizione dei contenuti è importante spiegarechiaramente quali sono le competenze chiave sviluppate nel nostro processo di apprendi-mento. Gli elementi qualitativi da considerare nella realizzazione di un’attività di apprendimentonon formale sono: chiarezza degli obiettivi - qualità dello staff (volontari e professionali) -varietà dei metodi partecipativi utilizzati - equilibrio tra attività educative individuali e di grup-po - divisione appropriata del tempo tra studio, svago e tempo privato - equilibrio tra appren-dimento cognitivo, emotivo e comportamentale nella definizione delle attività.

Azione 1.3 14

Le competenze chiave per l’apprendimento permanente L’Unione Europea ha identificato e definito otto competenze che contribuiscono alla realiz-zazione personale, alla coesione sociale, alla cittadinanza attiva e all’occupazione. Le istitu-zioni europee ed i governi nazionali basano le loro strategie per una istruzione e formazio-ne di qualità su tale raccomandazione. Per “competenza” si intende una combinazione diconoscenze, abilità e attitudini adeguate per affrontare una situazione particolare. Nello spe-cifico i giovani dovrebbero acquisire tali competenze per poter affrontare al meglio la vitaadulta. Esse sono: 1. Comunicazione nella madrelingua. 2. Comunicazione nelle lingue straniere. 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia. 4. Competenza digitale. 5. Imparare ad imparare. 6. Competenze sociali e civiche. 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità. 8. Consapevolezza ed espressione culturale.

I progetti in campo giovanile contribuiscono, attraverso l’educazione e l’apprendimento nonformale, in varia maniera all’acquisizione delle competenze chiave. Un progetto Giovani eDemocrazia può sviluppare, ad esempio, le competenze civiche e sociali, la comunicazionein una lingua straniera, ecc. Nell’ideazione della vostra iniziativa dovete sempre interrogarvi suquali competenze chiave svilupperete.

È utile sapere che i centri risorse Salto-Youth mettono a disposizione un database denominatoTOY di trainer esperti in educazione non formale che potete contattare direttamente otramite Salto. (http://www.salto-youth.net/tools/toy/)

Per maggiori approfondimenti e per esplorare e sviluppare nuovi metodi a seconda dellavostra situazione di apprendimento e formazione, vi suggeriamo:

• T-Kit “Fondamenti della Formazione” (per animatori): http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/6/Italian/tkit6_italian.pdf

• T-Kit “Inclusione sociale”: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/8/Italian/tkit8_italian.pdf

• T-Kit “Cittadinanza europea”: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/7/Italian/tkit7_italian.pdf

• Il sito sull’educazione alla cittadinanza europea: http://www.european-citizenship.org/2008/04/project-characteristics/

Azione 1.3 15

• T-Kit “Apprendimento interculturale”: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/4/Italian/tkit4_italian.pdf

• Raccomandazione UE sulle competenze chiave: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:394:0010:0018:IT:PDF

IDENTIFICAZIONE

Azione 1.3

Azione 1.3 17

Identificazione del progettoArrivati a questo punto, è il momento di identificare il vostro progetto, ovvero di sviluppare l’ideache intendete realizzare. Rispetto ad altre azioni del programma GiA, nell’Azione 1.3 Giovani eDemocrazia, pur sempre nell’ambito dell’obiettivo generale e delle priorità permanenti, gli obiettiviche si deve prefiggere un progetto sono individuati/suggeriti dal programma con maggiore incisivitàe precisione, delineando i confini entro i quali il progetto stesso deve inserirsi. Come ampiamente illustrato nel capitolo precedente, l’obiettivo dell’Azione Giovani e Democraziaè di sostenere la partecipazione dei giovani alla vita democratica, di incoraggiarne la partecipazioneattiva nella propria comunità locale, regionale, nazionale, internazionale. Obiettivo che può essereperseguito attraverso progetti che vadano ad agire su aspetti differenti del medesimo problema,occupandosi ad esempio di:• Promuovere il coinvolgimento dei giovani in strutture partecipative.• Sviluppare e facilitare il dialogo tra autorità pubbliche e gruppi di giovani.• Creare strutture o strategie per avvicinare i giovani ai processi decisionali politici.• Identificare e rimuovere gli ostacoli alla partecipazione dei giovani alla vita democratica.

Partendo da queste considerazioni, dovete decidere come raggiungere l’obiettivo “prefissato”nell’ambito della tematica da voi scelta. Il vostro progetto rappresenta, alla luce del contesto locale,delle vostre esigenze, dei vostri interessi, il modo in cui voi intendete perseguire l’obiettivo.

Per identificare il vostro progetto è necessario procedere passo dopo passo, seguendo un percorso dianalisi e pianificazione che attraverso fasi successive vi porterà a definire cosa volete fare (gli obiettivi),con chi e per chi volete farlo (i partner e i beneficiari) e come volete farlo (le attività) e vi accom-pagnerà nella redazione della domanda di sovvenzione.

Domanda di sovvenzione che deve essere presentata per via telematica utilizzando l’apposito “E-FORM”(“Electronic Application Form”) disponibile sul sito dell’Agenzia, secondo le indicazioni in esso contenute.Per sostenere la teoria con esempi pratici e semplificare il collegamento e la comprensione dellediverse tappe del percorso, si è fatto riferimento al caso di studio seguente:

Un gruppo di studenti di Scienze della comunicazione, di ritorno da un progetto Erasmus inSpagna, si fa promotore, insieme con l’amministrazione regionale, di un Progetto Giovani eDemocrazia che miri a migliorare e facilitare il dialogo tra giovani e autorità pubbliche econsenta loro di sviluppare competenze nell’ambito della comunicazione istituzionale. I partnerindividuati sono studenti spagnoli dell’Università presso la quale hanno maturato l’esperienzadi studio all’estero e l’ufficio per le relazioni con il pubblico del medesimo Ateneo.

Azione 1.3 18

ANALISI DEI PROBLEMI E DEGLI OBIETTIVI

Come si procede? Alla base di un progetto c’è sempre un bisogno, una vostra esigenza da soddisfare. Esigenza chenel caso di un Progetto Giovani e Democrazia è sempre legata al limitato coinvolgimento dei giovanialla vita partecipativa e democratica della propria comunità, alla difficoltà di dialogo tra giovani eautorità pubbliche.Dovete analizzare questa esigenza in relazione al contesto della vostra comunità e in relazione auna tematica di vostro interesse rispetto alla quale avvertite effettivamente tale esigenza e sullaquale si concentrerà il vostro progetto. Ad esempio, siete interessati alla politica e avvertite undisagio legato alla distanza tra voi, la vostra comunità locale e chi la rappresenta, o alla mancan-za di un rappresentante delle istanze di voi giovani? Potreste ideare un progetto che miri ad avvi-cinare i giovani alla politica, a superare gli ostacoli che incontrano nel farlo, a stimolarne la parte-cipazione attiva. Siete un gruppo di giovani appena usciti dal liceo turistico, vorreste dare il vostrocontributo allo sviluppo del turismo nel vostro comune, proponendo ad esempio idee innovative,ma avete difficoltà a farlo? Potreste realizzare un progetto insieme all’ufficio di promozione turi-stica locale, in modo da instaurare con esso un dialogo soddisfacente e costruttivo.

Un progetto ben strutturato non può quindiprescindere da un’esigenza chiaramente indi-viduata, da una tematica di interesse comunee da un’adeguata analisi del contesto in cui sirealizza, dovendo avere necessariamente unlegame con la realtà/comunità locale in cui siinserisce. Se così non fosse, ogni progettosarebbe “trasferibile” a scatola chiusa inqualsiasi altro contesto.

Se avete deciso di realizzare un ProgettoGiovani e Democrazia su uno specifico temavuol dire che avete individuato, forse senzanemmeno pensarci, un’esigenza, un fabbisognovostro e della vostra comunità locale legato aquella tematica: è il momento di analizzarla!

Stabilito e condiviso da tutti i partecipanti del vostro gruppo e da tutti i promotori il tema comunesul quale concentrarvi (Q), dovete individuare il beneficio che il progetto porterà a voi giovani che

Azione 1.3 19

lo realizzerete e in maniera più ampia allavostra comunità locale, chiedendovi: perchévogliamo realizzare il progetto? O anche,perché c’è bisogno di questo progetto? La do-manda potrà sembravi superflua e la rispostascontata, in quanto nella vostra testa ave-te già chiari i motivi; ma proprio la rispostarappresenta il punto di partenza e di arri-vo del vostro progetto. Se rispondete evi-denziando gli aspetti negativi state indivi-duando l’esigenza che vi spinge a realizzarlo(il problema da cui nasce il vostro progetto), sevi concentrate su quelli positivi state invece de-finendo l’obiettivo che volete raggiungere attraverso il vostro progetto.

Sembrerà strano, ma se ci pensate bene un problema non è che l’altra faccia di un obiettivo…eviceversa. Se un problema/fabbisogno è la formalizzazione di un disagio, l'obiettivo corrispondenteè l'eliminazione o riduzione di quel disagio. Non ne siete convinti? Ecco un esempio di due possibili risposte alla domanda precedente riferiteal caso di studio proposto:• Risposta in termini positivi - obiettivo: per promuovere il dialogo tra giovani e autorità pubblica.• Risposta in termini negativi - problema: perché il dialogo tra giovani e autorità pubblica è

insufficiente e inadeguato.

Dato che state analizzando la situazione iniziale che avete intenzione di migliorare, dovete in questafase concentrarvi sull’aspetto negativo della realtà attuale, quindi sulle criticità che presenta.Partendo dal problema/fabbisogno principale individuato, sempre in riferimento al contesto e allavostra idea di progetto, cercate di individuare i problemi sottostanti e le cause che li determinano. I problemi non si presentano mai isolati, ma sono tra loro collegati e concatenati. Nel caso di studioproposto i problemi sottostanti possono essere individuati nelle poche occasioni d’incontro ediscussione tra giovani e politici/amministratori, nel disinteresse dei giovani ad essere coinvolti nella vitapolitica e della comunità, nella loro sfiducia nei confronti dei politici e degli amministratori, nell’inca-pacità di ascolto di questi ultimi e nella distanza che li separa dai giovani, nella scarse competenzeciviche, politiche e comunicative dei giovani.

Una volta che li avete individuati, non rimane che ordinarli gerarchicamente in base al nesso causa-effetto che li lega, costruendo, livello dopo livello, quello che comunemente si definisce “Alberodei problemi”.L'albero dei problemi permette di collocare i problemi in un diagramma di causa-effetto (ovverodeterminare cosa provoca cosa e cosa è provocato da qualcos'altro), presentando, in senso verticaledal basso verso l'alto, i legami causali esistenti tra i problemi identificati.

Per aiutarvi nella costruzione dell’albero dei problemi scriveteli su dei post-it, in modo poi da po-terli spostare e ordinare secondo il nesso che li lega, e cercate di rispondere a queste domande,vedrete che sarà tutto più semplice:• da che cosa è generato il problema? • in quali problemi più ampi si colloca? • quali problemi genera?

Il tema del progetto deve essere chiaramenteidentificato e deve essere condiviso dai compo-nenti del gruppo e da tutti i promotori.

Si privilegiano tematiche focalizzate sulla parte-cipazione dei giovani ai meccanismi partecipa-tivi, sulla possibilità per i giovani di confrontarsicon concetti e procedimenti di cittadinanzaattiva, sullo sviluppo del dialogo tra giovani edecisori politici.

Q - CONTROLLO DI QUALITÀ

Azione 1.3 20

Per tornare al caso di studio: 1) cosa genera l’insufficiente dialogo tra giovani e autorità pubblica? Le limitate occasioni di con-

fronto e discussione (causa);2) le limitate occasioni d’incontro da cosa sono generate? E/o quali problemi generano? Generano

distanza tra giovani e politici/amministratori (effetto);3) tale distanza da cosa è generata? E/o quali problemi genera? È generata dalla scarsa propen-

sione all’ascolto dei decisori politici (causa), dalle limitate capacità comunicative dei giovani edal loro disinteresse a essere coinvolti (causa);

4) tale disinteresse da cosa è generato? E/o quali problemi genera? È generato dalla sfiducia deigiovani verso la politica e l’autorità pubblica (causa) e dalla loro scarsa cultura civico/politica(causa).

L’albero corrispondente è così composto:

EFFETTI

CAUSE

Insufficientedialogo tra giovani

e autoritàpubblica

Limitate occasionidi confronto

e discussione

Sfiducia dei giovani verso la politica el’autorità pubblica

Limitata culturapolitica e civica

dei giovani

Disinteressedei giovani

a essere coinvoltie verso la politica

Scarsa propensioneall’ascolto deiresponsabili

politico/amministrativi

Scarsa capacitàcomunicativa

dei giovani

Distanza tra giovani e politici/

amministratoripubblici

Azione 1.3 21

Analisi degli obiettiviDefinita la faccia negativa della medaglia, rappresentata dai fabbisogni che avete individuato esintetizzato nell’albero dei problemi, è ora necessario occuparsi di quella positiva, passandoall’analisi degli obiettivi e alla costruzione dell’albero degli obiettivi, che nei suoi rami presenteràgli aspetti positivi della situazione desiderata per il futuro, una volta realizzato il vostro progetto. Immaginate l’Albero degli obiettivi come lo specchio positivo dell’albero dei problemi. A questo puntoil passaggio dall’uno all’altro è tecnicamente molto semplice: basta trasformare ogni condizione attualenegativa (problema) in una condizione positiva futura (obiettivo), partendo dalla base dell’albero.

Per aiutarvi, ponetevi questa domanda: la soluzione del problema a cosa porterebbe? Partite dal livello inferiore, dal problema più piccolo: rispondete, sostituite ed avete costruito il vostro“Albero degli obiettivi”.

Problema Obiettivo

Insufficiente dialogotra giovani e

autorità pubblica

Sviluppato e facilitatoil dialogo tra giovanie autorità pubblica

SCOPI

MEZZI

Sviluppato e facilitatoil dialogo giovani

artisti e assessoratoalla cultura

Create occasionidi confronto

e discussione

Migliorato il giudizio dei giovani riguardo

alla politica e agli amministratori

pubblici

Sviluppatecompetenze

civiche e politichedei giovani

Stimolata la vogliadi partecipazione

dei giovani

Migliorata lapredisposizione

all’ascoltodell’amministratore

Sviluppatecompetenze

comunicativedei giovani artisti

Migliorato il rapportotra giovani e

politici/responsabilipubblici

Azione 1.3 22

Il prodotto di questa analisi genererà: il vostro obiettivo specifico, gli obiettivi intermedi, i problemiche vi proponete di affrontare…che sarete in grado di illustrare nell’E-FORM nelle sezioni relative aobiettivi, priorità e tematiche del progetto.

Controllate che i vostri obiettivi siano: espressi chiaramente, facilmente comprensibili,raggiungibili dal gruppo entro la durata del progetto, impegnativi ma realistici.

SUGGERIMENTI

Azione 1.3 23

DEFINIZIONE DELLA PARTNERSHIP

Mentalmente avrete fino ad ora fatto riferimento ad uno o più partner con i quali realizzare il progetto.È arrivato il momento di individuarli compiutamente e di selezionarli.

Un progetto Giovani e Democrazia deve coin-volgere almeno due Paesi e almeno 4 partner(promotori), due per ciascun Paese (Q).Tralasciando in questa sede i partner pubblici equelli aventi una struttura consolidata (organiz-zazioni, associazioni, enti), e concentrandosi sul-le modalità di ricerca di un partner rappresen-tato da un gruppo informale di giovani prove-niente da un altro Paese, dovete chiedervi conchi desiderate condividere il vostro progetto, in-teso come obiettivi, valori, attività, decisioni.

La qualità della partnership è legata fondamentalmente a tre aspetti:• la sua composizione: deve essere garantito un giusto equilibrio in riferimento al numero di par-

tecipanti per ciascun gruppo partner, auspicando l’uguaglianza di genere all’interno di ciascungruppo, la diversità linguistica e cultu-rale, incoraggiando la partecipazione digiovani con minori opportunità;

• il coinvolgimento di tutti i gruppi par-tecipanti nella scelta delle attività, delmetodo, nella realizzazione delle atti-vità;

• la condivisione degli obiettivi del pro-getto, che presuppone un confronto del-le diverse realtà locali e la comparabilitàdelle esigenze espresse da ciascuno. Sele esigenze non collimano o sono incontraddizione dovete semplicemente accettare il fatto che non siete davanti al partner giu-sto per realizzare il vostro progetto. Esigenze diverse hanno bisogno di strategie diverse (Q).

Insieme ai partner selezionati, intendendo in questo caso tutti gli altri promotori, è necessarioverificare alcuni dei passaggi precedenti (analisi dei problemi e degli obiettivi), provvedendo eventual-mente ad aggiustare il tiro nella definizione dell’obiettivo specifico del progetto.

L’esigenza da cui nasce il progetto deveessere avvertita anche dai partner nellaloro realtà (esigenza comparabile).La partnership è adeguata?

Q - CONTROLLO DI QUALITÀ

Una partnership composta da promotoricon profili differenti (p.es. coinvolgendoautorità locali e Ong) può aiutare la rea-lizzazione dell’attività, in particolare se loscopo è di favorire l’interazione tra giova-ni e responsabili decisionali.

Q - CONTROLLO DI QUALITÀ

Al termine di questo laborioso processo di ricerca, coinvolgimento e condivisione di obiettivi e temi, non vi rimane che descriverlo nell’E-FORM nella sezione riguardante partnership e attività.

Per aiutarvi nella ricerca partner vi suggeriamo: i centri risorse Salto-Youth (http://www.salto-youth.net/rc/participation/partnerrequests/); la banca dati “Otlas” (www.salto-youth.net/otlas).

SUGGERIMENTI

Azione 1.3 24

Azione 1.3 25

ATTIVITÀ

Strategia d’intervento: cosa fare?Una volta costruito l’albero degli obiettivi, dovete decidere la strategia per raggiungerli, dovetedefinire le attività che quotidianamentemetterete in atto per realizzare il proget-to. Se vi trovate di fronte a un albero degliobiettivi complesso e “ramificato” vuol direche avete svolto al meglio le analisi prece-denti, ma vuol dire anche che dovete deci-dere il percorso da seguire per raggiunge-re l’obiettivo posto in cima. Scegliete valu-tando le diverse opzioni alla luce di quelle checonsiderate le priorità (vostre, dei partner, del-le comunità locali, del programma), dellepossibilità di successo, delle competenzespecifiche che possedete, delle disponi-bilità finanziarie (Q).

Fatto? Allora non vi resta che collegare adogni obiettivo intermedio un’attività che viporti a raggiungerlo, anche se vedrete che la stessa azione porterà contemporaneamente a più obiet-tivi intermedi. Ponete attenzione all’equilibrio tra le diverse attività che il progetto prevede: atti-vità educative, ricreative, di socializzazione e conoscenza, sono parimenti importanti e meritano ognu-na un tempo adeguato (Q).Sicuramente nella vostra testa le attività che intendete porre in essere sono ben chiare, addiritturaquasi ovvie, essendo stati voi ad ideare il progetto. Lo stesso non si può dire per chi lo legge per laprima volta e non ha partecipato alla sua costruzione, come ad esempio il valutatore: è quindi indi-spensabile che illustriate in maniera approfondita le attività che intendete realizzare, scendendo neldettaglio delle singole fasi sia in termini di modalità che di tempi di attuazione. Mettetevi nei pannidi chi legge e valuta: non si può valutare positivamente ciò che non risulta chiaro!

Per definire le attività del progetto in modo adeguato e coerente con lo stesso e con il Programma, doveterispondere a una serie di domande, le principali delle quali sono sintetizzate nello schema seguente:

Non pensate di poter fare tutto. Ci sono piùstrade per raggiungere un obiettivo, voidovete percorrerne una sola, la vostra.

Ricordatevi che le attività devono garantireopportunità di apprendimento ed essere: • chiaramente definite;• realistiche;• in linea con gli obiettivi del progetto e del

programma; • equilibrate e coerenti.

Q - CONTROLLO DI QUALITÀ

Come si sviluppa il nostro progetto? Cosa facciamo per raggiungere l’obiettivo prefissato?

Dovete individuare nel dettaglio le attivitàche verranno realizzate nel corso del pro-getto, sia direttamente dal vostro gruppoche dagli altri promotori.

Elementi chiave: partecipazione dei giova-ni, cittadinanza attiva, dimensione europeadel progetto.

Come lo facciamo?

Dovete scendere nel concreto di come farequanto previsto, del metodo di lavoro adot-tato, della sequenza logica delle attività, po-nendo attenzione all’equilibrio in termini ditempo dedicato a ciascuna di esse.

Elementi chiave: innovatività, competenzepossedute e richieste, opportunità di appren-dimento, equilibrio tra le attività.

Azione 1.3 26

In che modo intendiamo favorire lo sviluppo e l’acquisizione di competenze?

Dovete specificare le attività di apprendi-mento non formale previste dall’iniziativa el’oggetto dell’apprendimento.

Elementi chiave: apprendimento non formalee educazione alla partecipazione attiva.

Come favorire l’approccio partecipativo nel partenariato e nei confronti della società esterna?

Coinvolgete i membri del partenariato in ognifase: tutti devono sentirsi motivati per raggiun-gere gli obiettivi stabiliti. Garantite a ciascunoinfluenza sulle decisioni inerenti il progetto e la-sciate spazio all’interazione tra i partecipanti.Sperimentate strategie per avvicinarvi alle isti-tuzioni e a i processi decisionali.

Elementi chiave: coinvolgimento, appren-dimento interculturale, partecipazione nelprocesso decisionale.

Come superare gli ostacoli alla partecipazione dei giovani ai meccanismi di democrazia rappre-sentativa?

Sviluppate un dialogo aperto con i decisori po-litici che superi le barriere generazionali e viponga come interlocutori/partner dello stessolivello.

Elementi chiave: flessibilità e apertura neiconfronti delle istituzioni, processi decisio-nali più rappresentativi, apprendimento nonformale.

Chi fa cosa? Come sono suddivisi i compiti tra i gruppi partner, relativamente alle attività comunie/o complementari, e all’interno dei singoli gruppi?

Specificate, considerando le competenze ditutti i promotori, come intendete suddivide-re i compiti, le competenze apportate da cia-scuno, dalle comunità locali o da reperire al-l’esterno, il tipo di training da attivare percolmare eventuali gap tra competenze ne-cessarie e possedute.

Elementi chiave: partecipazione dei promo-tori, dialogo giovani/adulti, competenze ete-rogenee, apprendimento formale e non for-male di nuove conoscenze.

Come superare le differenze e gestire le difficoltà nella partnership giovani/adulti?

Considerate il conflitto come un aspetto nor-male dell’interazione e come un’opportu-nità per nuove idee, creatività e migliora-mento. Aiutate gli adulti a comprendere ivostri bisogni e punti di vista, create oppor-tunità per condividere esperienze e cono-scenze.

Elementi chiave: dialogo giovani/adulti, co-noscenza e comprensione reciproca, valoriz-zazione delle differenze, inclusione, comuni-cazione efficace all’interno del partenariato.

Dove lo facciamo?

Individuate sedi, spazi comuni, spazi all’aper-to, alloggi dei partecipanti. Ricordate che leattività devono aver luogo nel paese/paesi diuno o più promotori. Realizzare le attività neipaesi di tutti i soggetti promotori, costituisceelemento qualificante del progetto.

Elementi chiave: uso intelligente degli spazi edelle risorse disponibili, sicurezza dei parte-cipanti.

Azione 1.3 27

Si intravede il traguardo, ma qualche risposta ancora manca. Dall’elenco è stata volutamente omessa una domanda che molti nel pianificare un progetto sottovalutanoo non si pongono affatto: come intendiamo garantire la sicurezza dei partecipanti? (E-FORM: sezioneProtezione e sicurezza). La risposta non deve far riferimento solo agli aspetti per così dire “burocratici” della sicurezza (as-sicurazioni, autorizzazione per i minorenni), ma presuppone la valutazione degli eventuali rischiconnessi al progetto, l’individuazione delle modalità per farvi fronte, la previsione di un adeguatonumero di animatori di entrambi i sessi, ecc.

Quando presenterete la domanda dovrete allegare un programma settimanale/mensile dell’attivitàpianificata, nel quale illustrare in dettaglio i singoli interventi che il progetto prevede di realizzare ela loro tempistica.

Quanto ci costa farlo?

Definite il budget delle attività, il dettagliodei costi totali - vostri e dei partner - da so-stenere per realizzare il progetto (vedi se-zione specifica).

Elementi chiave: costi coerenti con la sov-venzione richiesta e le attività previste.

Definite il crono-programma delle attività,che deve essere logicamente coerente e ri-spettare la durata prevista per i ProgettiGiovani e Democrazia.

Elementi chiave: coerenza tra il contenutodel progetto, le attività e il calendario delleattività.

Quando lo facciamo?

In che modo intendiamo valutare le attività?

Definite le modalità di valutazione in itine-re e finale, ovvero come intendete valutarele singole attività che realizzerete e il pro-getto nel suo complesso (es. moduli di auto-valutazione, report, ecc.).

Elementi chiave: obiettivi del progetto e delprogramma, soddisfazione delle aspettativedei gruppi e delle comunità locali, appren-dimento, impatto locale, costanza nella va-lutazione.

Molti progetti in campo giovanile sono stati già realizzati. Potrebbe essere moltoutile consultare i vari database europei esistenti, per trarre insegnamento dalleesperienze degli altri e cercare di evitare gli stessi errori. Utilizzare idee di prodot-ti esistenti o di metodi sperimentati può aiutare nella realizzazione di un proget-to più efficace.DG EAC EVE Platform http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/eve/

DG EAC Valorisation Websitehttp://ec.europa.eu/dgs/education_culture/valorisation/best-practice_en.htm

SUGGERIMENTI

Azione 1.3 28

Il cronoprogramma rappresenta uno degli strumenti di aiuto alla pianificazione temporale delleattività del vostro progetto, definendone la sequenza, le priorità, le contemporaneità, le scadenze, itermini, ecc. Una pianificazione temporale di base consentirà, nelle fasi successive di sviluppo delprogetto, di verificare l'avanzamento delle varie fasi del vostro progetto, di dettagliare il programmadelle attività specifiche, di controllare le eventuali sfasature temporali, i ritardi e le possibilità/neces-sità di riprogrammazioni.A tal fine potete utilizzare un modello che ricalchi la tabella seguente, che non rappresentacomunque uno schema obbligatorio.

Schema Programmazione Temporale Attività di progetto (Cronoprogramma da adattare)

A questo punto il vostro progetto è in dirittura d’arrivo, sarete in grado di compilare l’E-FORM nelle sezioni:Contenuti del progetto e metodologia, Dimensione interculturale, Dimensione europea, Inclusione giovanicon minori opportunità.

STADIO DELPROGETTO

ATTIVITA’PREPARATORIE

(inserire le date)

IMPLEMENTAZIONEDEL PROGETTO(es. svolgimento

delle attività)(inserire le date)

ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE

(es. fase di revisione deisuccessi, dei risultati

e dell’impatto del progetto;fase di completamento

del progetto con laprogrammazione di

attività di disseminazionee follow-up)

(inserire le date)

vostre necessità...

ATTIVITA’(A quali attività i partecipanti al progetto

Giovani prenderanno parte, quali altrisoggetti saranno coinvolti e dove tali

attività avranno luogo?)

OBIETTIVI DIAPPRENDIMENTO ATTESI(Che cosa apprenderanno i partecipanti

al progetto)

Azione 1.3 29

IMPATTO, EFFETTO MOLTIPLICATORE E FOLLOW UP

Una volta definite le attività del vostro Progetto Giovani e Democrazia, dovete chiedervi quale im-patto avrà sui partecipanti e sul contesto locale, nazionale ed europeo e come pensate di dareseguito all’iniziativa (follow-up).

Durante un progetto Giovani e Democrazia i partecipanti hanno la possibilità di prendere parte al-la vita democratica e di sviluppare il concetto di “cittadinanza attiva”. Le risultanze che possonoricadere sui giovani partecipanti sono numerose e possono: consentire un dialogo tra giovani e responsa-bili politico/decisionali; dare modo di partecipare o incoraggiare la partecipazione allo sviluppo dellasocietà e dell’UE; far sviluppare l’apprendimento interculturale, lo spirito d’iniziativa e di creatività; farrafforzare la mobilità dei giovani in Europa; promuovere i valori fondamentali dell’UE. È necessa-rio, pertanto, in fase di stesura del progetto, pianificare quali strategie adoperare per far sì che ilnuovo bagaglio di esperienze e di conoscenze che il giovane andrà ad ottenere, possa essere usatoanche a conclusione dell’attività, di come possa essere utilizzato nella vita quotidiana, magariampliandolo e migliorandolo.

Cercare di prevedere quale sarà l’impatto di un Progetto di Giovani e Democrazia sulla comunitàe sul contesto territoriale di riferimento è di fondamentale importanza proprio perché è un’inizia-tiva che si basa sulla possibilità per il giovane di partecipare attivamente alla vita della comunitàin cui vive, intesa sia come comunità locale di appartenenza, che, in senso più ampio, come comunitànazionale ed europea.Per queste ragioni è necessario che verifichiate, sin dalla stesura del progetto, l’adeguatezza dell’impattodesiderato e le effettive possibilità di ottenerlo, chiedendovi:• Chi nella comunità beneficerà delle idee, degli scambi di esperienze e delle buone pratiche condivise

a livello transnazionale tramite il vostro progetto?• In che modo i partecipanti continueranno ad interagire con il contesto locale/nazionale/europeo

con cui sono entrati in contatto?• In che modo il progetto verrà condiviso tra i giovani e le Istituzioni, nazionali e del Paese partner,

coinvolti?• Di quali supporti avrà bisogno il gruppo per avere l’impatto desiderato?• L’Amministrazione Pubblica coinvolta avrà interesse a instaurare forme di collaborazione stabili e

di lungo termine con i giovani con cui è entrata in contatto?

Se siete riusciti a dare una risposta a queste domande vuol dire che siete sulla buona strada!La visibilità delle attività progettuali, la diffusione e valorizzazione dei risultati (queste ultime duetrattate nella prossima sezione) e le relative attività che riuscirete a mettere in campo, vi aiuteranno aottenere un maggiore impatto per il vostro progetto e a moltiplicarne gli effetti positivi.

Infine bisogna interrogarsi sulla sostenibilità e sulla possibilità di portare avanti gli obiettivi del progettonel futuro, affinché non rimanga una bellissima ma isolata esperienza. Potrebbe scaturire una nuovaattività a partire dai risultati che sono stati raggiunti? Sarebbe possibile coinvolgere un nuovo promotorein una prossima iniziativa? Un nuovo progetto di Gioventù in Azione potrebbe aiutare a sviluppare ulte-riormente le competenze del gruppo? Come potrebbe essere portata avanti la discussione sui temi scelti?Sarà possibile realizzare nuove attività per implementare i risultati raggiunti? E’ stato previsto comemantenere i contatti tra i ragazzi e le istituzioni? In che modo si potrebbero raggiungere altri partecipanti?

VISIBILITA’

Azione 1.3

Azione 1.3 31

Ogni anno in Europa sono migliaia i progetti finanziati il cui impatto diretto ricade sulle nuovegenerazioni di cittadini europei, sulla società nel suo complesso e sui decisori politici. La Commissione Europea vuole massimizzare la visibilità di Gioventù in Azione tramite processi cheavvengono sia in fase di svolgimento delle attività (visibilità) che successivamente la chiusura deiProgetti Giovani e Democrazia (disseminazione e valorizzazione).L’azione di visibilità consiste nel promuovere le attività del vostro progetto, il programma Gioventùin Azione e le opportunità che offre ai giovani, prima e durante la realizzazione dell’iniziativa.Se mostrerete all’esterno ciò che di buono state realizzando riuscirete a coinvolgere un maggiornumero di partecipanti; farete conoscere il vostro gruppo ottenendo un maggior credito da partedelle Istituzioni e degli Enti Pubblici con cui potrete entrare in contatto; potrete ricevere ulteriorifinanziamenti. Ricordate che per raggiungere un qualsiasi target di pubblico dovrete prima analizzare da chi ècomposto, quale tipo di messaggio si mostri eventualmente disponibile ad ascoltare, quale sia ilmomento adatto per far circolare tale messaggio e quale strumento utilizzare a tal fine. Alcuni brevi consigli per migliorare la vostra comunicazione:• definite la vostra immagine e quella del vostro progetto in modo da risultare interessanti:

utilizzate un titolo significativo e semplice da ricordare, sarà il primo messaggio che raggiun-gerà il mondo esterno!

• realizzate un vostro simbolo o logo e utilizzatelo sempre nel materiale prodotto (CD-Rom, DVD,sito internet, lettere, t-shirt, cappellini, volantini pubblicitari …): sarà più facile ricordarsi delvostro progetto.

• non dimenticate di utilizzare il logo del programma Gioventù in Azione secondo quanto indi-cato al seguente link: http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/publ/graphics/identity_en.html.È obbligatorio e certifica che un’importante istituzione ha creduto nel vostro progetto finanziandolo!

• utilizzate foto, elementi visivi e immagini evidentemente collegate allo spirito del progetto e altarget group.

• ricordate che state collaborando con Pubbliche Istituzioni che sono dotate di propri mezzi perpubblicizzare le iniziative cui prendono parte (siti internet di Comuni, Provincie, Assessorati,giornali a diffusione locale, …) e, inoltre, godono di canali preferenziali con i media: interagitecon i loro uffici stampa.

• sollecitate tutti i vostri partner a pubblicizzare l’iniziativa sui loro mezzi di comunicazione;• contattate persone al di fuori del gruppo dei partecipanti (tramite incontri, conferenze, siti web,

blog, facebook, video on-line...): coinvolgere quante più persone è il miglior modo per aumentarela visibilità del vostro Progetto Giovani e Democrazia.

• sappiate lavorare in modo professionale con la stampa e i media in generale in modo da ottenerevisibilità e pubblicità gratuita; sappiate contattare la tipologia di media più adatta al vostroprogetto.

• accertatevi di pubblicizzare il progetto non solo nel vostro Paese ma anche in tutti quelli dei vostripartner transnazionali coinvolti.

Salto-youth hanno realizzato una pubblicazione molto utile, Making Waves(http://www.salto-youth.net/downloads/4-17-1408/MakingWaves.pdf), la quale offre molti esempisu come migliorare la visibilità delle attività e la disseminazione e valorizzazionedei risultati!

SUGGERIMENTI

DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE

Azione 1.3

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La Commissione Europea definisce come una priorità la diffusione e valorizzazione dei risultati pro-venienti dai progetti: vuole, in tal modo, ottimizzare il valore, la sostenibilità, il trasferimento e il con-solidamento nei sistemi, a livello locale e globale dei risultati. Solo così le attività dei Progetti Giovanie Democrazia potranno essere considerate non il punto di arrivo ultimo ma il punto di partenza per al-tre attività future. Per raggiungere tali obiettivi, dovrete, in fase di stesura del progetto, pianificare del-le strategie da attuare a chiusura delle attività.La diffusione (o più propriamente la disseminazione) non è da intendersi soltanto come diffusione del pro-getto al più ampio numero di partecipanti possibili, ma piuttosto come un processo pianificato di dissemi-nazione dei risultati raggiunti, in uno spirito di condivisione con i gruppi target a cui volete rivolgervi. Sin dalla fase di stesura del Progetto, quale che sia il risultato che vi prefissate di raggiungere (coin-volgere dei giovani in strutture partecipative, sviluppare un dialogo tra autorità pubbliche e gruppidi ragazzi, dare l’opportunità a policy maker di conoscere meglio il mondo dei giovani e le loro gran-di potenzialità, creare metodi per avvicinare i ragazzi ai processi decisionali o per rimuovere gli osta-coli alla loro partecipazione attiva alla vita democratica, …), dovrete riuscire a prevedere dei metodiper metterlo a disposizione del più ampio numero di soggetti.Inoltre, il Progetto permetterà ai giovani partecipanti di ottenere nuove competenze e capacità (rela-zionarsi con una diversa generazione, conoscere il funzionamento dei centri decisionali, acquisire laconsapevolezza di poter formulare delle proposte che possono influire sul contesto sociale, creare unprocesso meritocratico tramite cui credere di più in se stessi e nelle proprie capacità, …) che saranno“spendibili” in un contesto esterno. Anche questi risultati devono essere messi a disposizione per ilpiù ampio numero di soggetti.

E’ quindi importante trovare il modo per documentare i risultati che vi siete prefissati e renderli visi-bili. Qualche suggerimento: • se il punto di forza del vostro progetto pensate sia il metodo utilizzato, prevedete di documenta-

re come lo avete realizzato e come potrebbe essere adattato ad altri contesti. Potreste fare un vi-deo o una pubblicazione che racconta come avete implementato il vostro nuovo metodo;

• presentate la cooperazione con i vostri Paesi partner mostrando il networking che intendete crea-re: le istituzioni nazionali e transfrontaliere coinvolte, le organizzazioni, gli operatori giovanilicoinvolti, …;

• prevedete di tradurre nella lingua del Paese partner e in inglese tutte le pubblicazioni, i CD, il sitointernet che realizzerete;

• potete prevedete di rilasciare un attestato che riconosca le conoscenze e competenze acquisite dairagazzi durante lo svolgimento delle attività;

• prevedere di raccogliere immagini, video e documenti che mostrano i momenti di incontro, iseminari, le conferenze dei partecipanti con gli enti pubblici.

Nella fase di disseminazione dei risultati è molto importante fare attenzione alla scelta degli strumenti dicomunicazione. Essi devono essere appropriati, a seconda degli attori cui vi rivolgerete: una confe-renza potrà essere adatta per dei decisori politici ma per rivolgersi a dei ragazzi potrebbe essere meglioun incontro informale.

L’ultima parte del vostro lavoro consiste nella valorizzazione (exploitation) dei risultati raggiunti dalvostro Progetto Giovani e Democrazia, cioè pianificare un processo capace di consolidare i risultati,garantendone la possibilità di utilizzo da parte di nuovi gruppi target e in nuovi contesti.

Azione 1.3 34

La valorizzazione dei risultati può avere luogo tramite due diverse categorie di azioni:• azioni necessarie a garantire che i risultati del progetto siano utilizzabili da altri, in una moltitu-

dine di contesti e Paesi Europei diversi, e che possano essere ulteriormente sviluppati in altri pro-getti. Se riuscirete in questo i risultati del vostro progetto continueranno a camminare con le pro-prie gambe!

• azioni atte a persuadere i decisori politici locali, regionali, nazionali o europei ad adottare le espe-rienze e i risultati delle attività svolte, in modo da migliorare sistemi, best practice e procedure po-ste in essere. Aver realizzato in partenariato con un ente pubblico il vostro progetto, getta delleottime basi per poter interagire con altri policy maker e riuscire quindi nell’intento generale di darel’opportunità ai giovani di entrare a far parte della vita democratica attivamente.

Qualche consiglio:• definite i vostri target group di interesse (istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee, centri

di aggregazione, scuole, organizzazioni giovanili, …) e rendete i vostri risultati coerenti alle loronecessità: in questo modo aumentate le probabilità di utilizzo futuro del vostro lavoro;

• supportate gli altri a trarre vantaggio dalle vostre attività: potete prevedere delle sessioni infor-mative o delle conferenze on line per raccontare la vostra esperienza;

• rendete i vostri risultati sostenibili, cioè pensate a come farne prolungare gli effetti nel tempo;• evidenziate le criticità del vostro progetto affinché possa essere migliorato da chi ne utilizzerà in

futuro i risultati.

BUDGET

Azione 1.3

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La stesura del budget rappresenta una fase importante nel processo di sviluppo del vostro progetto.Un budget mal definito, che non riflette la reale situazione, può portare al fallimento del progettostesso o a problematiche durante la fase di realizzazione. Prima di costruire il budget preparatevi stu-diando i moduli di presentazione della domanda, che potrebbero contenere voci di spesa che nonavevate preventivato. Eseguendo questa operazione in fase di costruzione del budget, la sua stesurarisulterà più semplice.Per completare il quadro del budget dovete individuare le spese e le loro caratteristiche quali-quan-titative, definire le entrate, verificare l’equilibrio tra entrate e spese.

INDIVIDUAZIONE DELLE SPESE

In “Giovani e Democrazia”, l’entità del contributo è pari al 75% dei costi totali ammissibili fino a unimporto massimo di € 50.000,00.

Sono ammissibili alla sovvenzione le seguenti tipologie di costi:

Costi diretti eleggibili: sono tutti quei costi strettamente legati alla realizzazione del progetto. Esempi:costi di viaggio, vitto e alloggio, attività, pubblicazioni, ecc.

A fine progetto sarà necessario dimostrare di aver sostenuto i suddetti costi con un documento giu-stificativo fiscalmente valido (fatture/ricevute/biglietti di viaggio).

Costi indiretti eleggibili: sono i costi gestionali e amministrativi (utenze varie, affitto locali, costo del per-sonale permanente ecc.) sostenuti dal beneficiario e non imputabili in maniera esclusiva alle attività delprogetto. Nell’azione “Giovani e Democrazia” una quota parte di questi costi può essere imputataa carico del progetto se attinente alle attività dello stesso progetto e in stretto rapporto con la suadurata. Nell’ambito dei costi indiretti, il “Programma” finanzia un importo forfettario entro il limite del 7%del totale dei costi diretti ritenuti ammissibili.Esempio: Totale costi diretti € 25.000; costi indiretti ammissibili = € 25.000*0.07= € 1.750.

In sede di rendicontazione i costi indiretti non vanno documentati con ricevute o fatture.

COSTI DIRETTI ELEGGIBILISpese di viaggioIl ”Costo del Viaggio” è una stima del costo che dovete sostenere per raggiungere il luogo dove sisvolgerà il progetto o parte del progetto. I parametri della stima sono: • il tragitto, di andata e ritorno, dalla propria abitazione al luogo dove si svolgerà il progetto;• il mezzo meno costoso;• la tariffa più economica.

Costi di vitto e alloggio I costi di vitto e alloggio sono ammissibili esclusivamente per i partecipanti al progetto.Se alle attività di progetto partecipano responsabili/esperti esterni, la sovvenzione di Gioventù in Azionenon coprirà alcun costo relativo alla loro partecipazione. I costi di viaggio, vitto, alloggio, ecc. dovrannoessere coperti con altre risorse disponibili (es. contributi dei promotori, altri aiuti pubblici, ecc).

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Organizzazione di seminari, incontri, consulte, attivitàSi tratta di costi che occorre sostenere se il progetto prevede incontri preparatori, meeting, focusgroup, seminari, anche transnazionali, per coinvolgere i soggetti interessati e discutere del progettonel suo complesso. In questa voce di spesa potete far rientrare i costi per noleggio service audio/luci,noleggio lavagna luminosa, materiale di cancelleria e di lavoro, affitto sale, ecc. Non sono ammissibili icosti per l’acquisto di attrezzature.

Costi di traduzione (includendo viaggio, alloggio e onorari)Sono i compensi per servizi forniti da interpreti e includono il rispettivo costo di viaggio e alloggio.

Costi per pubblicazioni/traduzioni/informazioneSono costi per produzione e pubblicazione di materiale informativo, traduzione di documenti inaltre lingue.

Diffusione e valorizzazione dei risultati.I promotori di un progetto devono elaborare misure volte a pubblicizzare il Programma GiA, il pro-getto, le sue attività e i suoi obiettivi. A tal fine è possibile prevedere seminari, conferenze, dibattiti,messaggi pubblicitari, volantinaggio, adesivi, gadget promozionali, comunicati stampa, eccTali spese, rientrano nei costi ordinari delle attività di un progetto, si sostengono prima e durantel’esecuzione del progetto “Giovani e Democrazia” e non riguardano i risultati del progetto stesso. Se nel vostro progetto, a conclusione dell’iniziativa avete previsto attività di diffusione e valoriz-zazione dei risultati, potete richiedere un ulteriore contributo relativamente alle spese connesse.Le attività di diffusione e valorizzazione devono essere chiaramente descritte nel modulo di domandae i relativi costi dovranno essere giustificati con fatture e/o ricevute.Si tratta di costi legati, a solo titolo esemplificativo, a: creazione di un portale internet; organizzazionedi eventi/convegni; allestimento di mostre fotografiche; pubblicazione di materiale informativo (bro-chure, opuscoli, newsletter); realizzazione di prodotti audiovisivi (CD Rom e DVD del progetto); pub-blicità del progetto su stampa locale e/o canali riservati all’informazione per i giovani, pubblicazionedi testimonianze dei partecipanti.

Altre spese collegate direttamente all’implementazione del progettoSono ad esempio le spese per l’assicurazione dei partecipanti, per il noleggio di beni materiali, ecc.Le spese del personale dipendente non sono ammesse nei costi diretti ma solo in quelli indiretti.

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DEFINIZIONE DELLE ENTRATE

Il Programma “Gioventù in Azione” cofinanzia i progetti, ciò significa che una parte delle spese deveessere sostenuta dai promotori. In “Giovani e Democrazia” il Programma eroga un contributo pari al75% del totale delle spese eleggibili per un importo massimo concedibile di € 50.000. Di conseguenzavi dovete attivare per coprire l’ulteriore 25%.

Le fonti di finanziamento possono essere rappresentate da:• Risorse proprie: potete coprire parte delle uscite con fondi propri da reperire ad esempio con le

quote associative o le quote di partecipazione (quota d’iscrizione simbolica da chiedere a coloroche intendono partecipare al progetto);

• Finanziamenti privati che potete reperire tramite donazioni;• Altri aiuti economici pubblici da integrare con la sovvenzione;• Contributi in natura concessi da terzi ed esenti da qualsiasi tipo di pagamento. (N.B. non sono am-

missibili i beni e i servizi apportati dai promotori).Fra i contributi in natura potete far rientrare ad esempio:- l’apporto di attrezzature di terzi (computer, macchina fotografica, ecc); - servizi forniti da professionisti/privati a titolo volontario e non oneroso.

Eccezion fatta per i gruppi informali di giovani e gli enti pubblici, se viene richiesta una sovvenzionedi importo superiore a 25.000 euro, è necessario dimostrare la propria capacità finanziariaallegando alla domanda:

• il conto dei profitti e delle perdite e lo stato patrimoniale relativo all'ultimo esercizio approvato,ovvero il bilancio;

• un documento contenente i dati bancari, compilato dal candidato e autenticato dalla banca.

Ciò consente, dopo verifica da parte dell’ANG, di proseguire il normale iter di valutazione delladomanda di sovvenzione. Il superamento dell’importo di 25.000 euro s’intende calcolato per l’anno finanziario di riferimento ecumulativo di tutte le sovvenzioni richieste per qualunque Azione del Programma GiA.

VALUTAZIONE EX ANTE

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La valutazione ex-ante ha come finalità quella di valutare preliminarmente, prima della sua presen-tazione, il progetto così come formulato, consentendo di verificarne la qualità. In tal modo è possibile già in questa fase apportare correttivi e perfezionare il lavoro di progettazione,eliminando eventuali aspetti critici che potrebbero compromettere il buon esito della domanda e larealizzazione pratica del progetto stesso.

La valutazione ex-ante analizza il progetto sotto due punti di vista qualitativi:1. qualità in relazione al programma GiA;2. qualità “interna” del vostro progetto.

Il modo migliore per effettuarla è attraverso una serie di domande di verifica che vi permettano diripercorrere e analizzare il progetto attraverso i suoi punti chiave.

Qualità del progetto in relazione al programmaCheck-list di autovalutazione:

• Obiettivi e prioritàGli obiettivi del progetto sono in linea con gli obiettivi generali e le priorità del programma GiA?Nella definizione del progetto e dell’obiettivo che si pone sono stati coinvolti tutti i partner? Neavete dato chiara evidenza?

• Tema del progettoIl tema del progetto è stato scelto di comune accordo con tutti i promotori? Rispecchia esigenzee interessi comuni a tutti i promotori? Ne avete dato chiara evidenza?

• Partecipazione attiva dei partecipanti al progettoI partecipanti svolgono un ruolo attivo in tutte le fasi del progetto, dall’ideazione alla sua realiz-zazione? Ne avete dato chiara evidenza?

• Impatto localeL’iniziativa è percepita come utile dai beneficiari? Il progetto mira effettivamente a soddisfare lespecifiche esigenze e gli interessi delle comunità locali di partner?

• Dimensione europeaIl progetto affronta un tema di interesse europeo? Aumenta la consapevolezza della cittadinanzaeuropea? O promuovere i valori europei? O riflette una preoccupazione comune per la societàeuropea?

• Dimensione interculturaleIl progetto favorisce il dialogo e l’incontro interculturale? Contribuisce a combattere i pregiudizie a sviluppare tolleranza e comprensione verso le diversità?

• Apprendimento non formaleIl progetto segue i principi dell’apprendimento non formale? È in grado di consentire ai partecipanti di apprendere qualcosa di nuovo? Favorisce il lorosviluppo sociale e personale? Ne avete dato chiara evidenza nel progetto?

• Visibilità, diffusione e valorizzazioneSono previste attività volte a promuovere la visibilità del progetto e del programma Gioventù inAzione? Sono previste azioni volte a diffondere e valorizzare i risultati del progetto?

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Qualità “interna” del progettoCheck-list di autovalutazione:

• Il tema del progetto è stato chiaramente identificato?• Gli obiettivi del progetto sono stati chiaramente identificati?• I beneficiari sono stati chiaramente individuati? E il fabbisogno da cui nasce il progetto?• L’obiettivo del progetto è coerente con il fabbisogno individuato?• Le attività previste sono coerenti con l’obiettivo da raggiungere? E con la durata del progetto?• Il progetto è realistico e realizzabile? • La partnership garantisce l'esperienza e le competenze necessarie per realizzare le singole attività?

Eventualmente avete previsto come reperirle?• Sono stati considerati eventuali ostacoli alla realizzazione del progetto?• Avete tralasciato qualcosa? Che cos’altro è necessario per raggiungere questo obiettivo?

Fate leggere il progetto a qualcuno che non lo conosce per nulla, a qualcuno chenon ha partecipato alla sua redazione, potrà fornirvi indicazioni importanti circa lachiarezza dei contenuti e della scrittura, e indicarvi eventuali punti da rivedere.

SUGGERIMENTI