Vacanze Più Estate 2013

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Liguria pag 7

La Provincia di genova Pag 7Trattoria Rajeu – Tel. 0185 390145Hotel Due Mari – Tel. 0185 42695Arenzano Immobiliare Tel. 010 9135125Hotel Ristorante Ulivi Tel. 010 9127712

La Provincia di Savona Pag 10Bau Bau Village – Tel. 019 480555Camping Villaggio Turistico La Pineta – Tel. 0182 20493Agenzia Immobiliare In Caso di Casa Tel. 0182 649063Agenzia Immobiliare Il Torrione Tel. 0182 662880Immobiliare L’orizzonte Tel. 0182 950707Residence Sabrina Tel. 0182 990210Camping Baciccia – Tel. 0182 990743Albergo Rosita – Tel. 019 602437Hotel Villa Rosa – Tel. 019 668816Ristorante La LamparaTel. 019 692430Perla Marina ApartmentsTel. 019 615828Hotel Derby – Tel. 019 615505Hotel El Chico – Tel. 019 931388Albergo Lombardo – Tel. 019 97388Hotel Savoy – Tel. 019 934626

La Provincia di imperia Pag 17Hotel Astra – Tel. 0183 497011Hotel Capri – Tel. 0183 403533Il Rifugio di ArtemideTel. 335 6951203Hotel delle Rose – Tel. 0183 400712Hotel Bellavista – Tel. 0183 400030

La Provincia di La Spezia Pag 21Royal Sporting HotelTel. 0187 790326Agenzia Immobiliare La FavoritaTel. 0187 825420Ristorante PerballeTel. 0187 813399

i n d i c ePiEmontE pag 24

La Provincia di alessandria Pag 24Punto Verde – Tel. 0144 485270

La Provincia di Biella Pag 26B & B Villa Tavallini Tel. 393 0162580

La Provincia Del Verbano-Cusio-ossola Pag 28

Hotel Milan SperanzaTel. 0323 31178

VaLLE D’aoSta pag 30

Valle Centrale Pag 30 Ristorante Le Coeur du Pont Tel. 0125 804821Antica Trattoria ChampagneTel. 0166 546288Hotel Au Soleil – Tel. 0166 512685

gressoney Pag 33Golf Gressoney – Tel. 0125 356314

Val D’ayas Pag 36Hotel Petit Tournalin Tel. 0125 307530

Valtournenche Pag 37Nuova immobiliare San GratoTel. 0166 949442

antey Saint andrè Pag 38Hotel Filey – Tel. 0166 548212

Vallata eel monte Bianco Pag 39Eti Vacanze – Tel. 0165 809213

Cogne Pag 41Campeggio lo Stambecco Tel. 0165 74152

Pré Saint Didier Pag 43Hotel Beau Sejour – Tel. 0165 87801

LomBarDia pag 45

Desenzano del garda Pag 45Hotel Tripoli – Tel. 030 9141305

Bormio e Livigno Pag 46Hotel Lanz – Tel. 0342 996052Hotel Nevada – Tel. 0342 910888

La Provincia di Sondrio Pag 49Hotel Residence Biancaneve Tel. 0342 746521Hotel Miravalle – Tel. 0342 985264

trEntino pag 51

altopiano della Paganella Pag 51Hotel Gloria – Tel. 0461 586962

Val rendena Pag 53Hotel Bellavista – Tel. 0465 501164

Val di Sole Pag 55Sole Neve Viaggi – Tel. 0463 901700

Valle di Pejo Pag 57Hotel Gran Zebru’ Tel. 0463 754433

Val di Fiemme Pag 59Agritur Maso Pertica Tel. 0462 232370

Primiero - S. martino di Castrozza Pag 61Albergo Piereni – Tel. 0439 62791

aLto aDigE pag 63

merano e naturno Pag 63Hotel Sitterhof – Tel. 0473 446331Hotel Schonblick – Tel. 0473 667214Hotel Brunner – Tel. 0473 446150

Val Venosta Pag 67Hotel Maria Theresia Tel. 0473 730209Pension Rita – Tel. 0473 730235

alta Val Venosta Pag 70Pension Theiner – Tel. 0473 633231

Val Solda Pag 72Hotel Alpenhof – Tel. 0473 613014

Val Senales Pag 74Hotel Leithof – Tel. 0473 669678

Campo di trens Valle isarco Pag 76Hotel Larch – Tel. 0472 647107Hotel Stephanshof Tel. 0472 843150

Val di Funes Pag 79Hotel Kabis – Tel. 0472 840126

racines - Val ridanna Pag 81Schneeberg Hotel Tel. 0472 656232Hotel Jaufentalerghof Tel. 0472 765030

Val Pusteria Pag 84Hotel Andreas Hofer www.andreashofer.itHotel MessnerwirhtTel. 0474 496178

mulini di tures - gais Val Di tures Pag 86Hotel Egitzhof – Tel. 0474 678211Hotel Sonne – Tel. 0474 504136

Cadipietra Valle aurina Pag 88Hotel Sonia – Tel. 0474 652184

S. maddalena Valle di Casies Pag 90Hotel Pension Leitenof Tel 0474 948027

VEnEto pag 91Brenzone Lago di garda Pag 91Park Hotel Belfiore Tel. 0457 420102

EmiLia romagna pag 93

Cesenatico Pag 93Ristorante La Cantina del Porto – Tel. 0547 82047Hotel Stella Maris – Tel. 0547 87070

gatteo a mare Pag 95Hotel Riviera – Tel. 0547 86667

Cervia milano marittima Pag 97New Hotel Chiari – Tel. 0544 980532Hotel Giuliana – Tel. 0544 971217Hotel Antea – Tel. 0544 980748Hotel Mon Reve – Tel. 0544 975646

Cattolica Pag 100Park Hotel BellevueTel. 0541 953732Hotel Golf – Tel. 0541 962544

rimini e la riviera Pag 103 Albergo Ardesia – Tel. 0541 389453Hotel Due Mari – Tel. 0541 370660Trevi Hotel – Tel. 0541 372720Hotel Marylise – Tel. 0541 26878Cimino Hotelswww.ciminohotels.it (copertina)

torre Pedrera Pag 108Hotel Villa Donati Tel. 0541 720454Hotel Doge – Tel. 0541 720170

San giuliano mare Pag 110Hotel Prestige – Tel. 0541 50471

Bellaria igea marina Pag 111 Hotel St. Moritz – Tel. 0541 344604Albergo Tura – Tel. 0541 331488

toSCana pag 114

argentario Porto Ercole - orbetello Pag 114Ristorante Il gambero rossoTel. 0564 832650Azienda Agrituristica Alberone – Tel. 347 6144843La Versilia - marina di massaronchi - Pietrasanta - Lido di Ca-maiore Pag 117Hotel Villa Mare MontiTel. 0585 241008Hotel San Siro – Tel. 0584 745750Hotel Sylvia – Tel. 0584 617994

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Genova

Porto commerciale, palazzi del 16^ secolo in una città orgogliosa della sua storia e delle sue leggende. Capoluogo di provincia e della Regione Liguria, Genova è situata nella parte più interna del golfo omonimo, alle falde dei rilievi appenninici, con uno sviluppo costiero di circa 35 chilometri. Città dal glorio-so passato, forte di antiche tradizioni, è definita la “Superba”. E come tale la considerava il poeta Petrarca che, rife-rendosi ad essa, la definì “una città re-gale, addossata a una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”. In anni remoti, Genova era conosciuta anche con il termine di “Dominante”: repubblica marinara assieme ad Amal-fi, Venezia e Pisa, fu tra le quattro, per

diversi secoli, la più potente. Dal Porto Antico alle fortificazioni delle alture, dal gomitolo dei vicoli alle sorprese del-le delegazioni di ponente e di levante, Voltri, Pegli e le ville, Sestri Ponente e il suo centro, Nervi e il suo parco. Il cen-tro che si sviluppa attorno all’insenatu-ra del porto ha l’evidente magnificenza di un sito baciato dai favori della natura e della storia, e una segreta ricchezza da scoprire con metodo e passione. La glo-ria rinascimentale e barocca dei palazzi dei Rolli, patrimonio Unesco, fa da con-trappunto alla modernità dell’Acquario e del rinnovato Carlo Felice.

LavaGna

Il borgo, come molti altri comuni ligu-ri, si è sviluppato in epoca romana con

il nome latino di Lavania. Il nome è rimasto nei secoli inalterato fino a tra-sformarsi nei secoli successivi nell’at-tuale toponimo di Lavagna. Secondo fonti storiche locali, fu inizialmente nel primo Medioevo in epoca longobarda affidata ai monaci dell’abate irlandese san Colombano che sotto la direzione dell’abbazia di San Colombano di Bob-bio la svilupperanno. Lavagna è divisa in diversi quartieri, che prendono il nome dagli antichi “sestieri” in cui era divisa la cittadina ai tempi della famiglia Fieschi. Essi sono: il sestiere del Bor-go, corrispondente al centro storico; il sestiere della Scafa, posto nella zona portuale e confinante con Chiavari; il sestiere della Moggia, nella parte più interna della città; il sestiere di Ripa-mare nella zona est; il sestiere di Cavi, che comprende la frazione omonima

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Per chi non ha ancora scelto dove andare in vacanza.Per chi quest’anno ha voglia di novità.

Per chi non vuole rinunciare a un bagno al mare o a un’escursione in montagna.

Vacanze Più è la guida alle principali località turistiche italiane e alle loro strutture ricettive: montagna per chi ama i panorami alpini

e gli sport estivi, ma anche mare per chi preferisce il clima mite delle nostre spiagge, laghi, terme e città d’arte.

Dal Nord al Sud, tante occasioni per un soggiorno all’insegna del relax.

Perché sia davvero una buona vacanza. Senza sorprese.

Vacanze Più Estate

Soggetto non destinato alla vendita. Esente da documento accompagnatorio DPR 627/78 art. 4 la riproduzione, anche parziale, è vietata. Le foto e i testi sono stati forniti ed autorizzati dagli inserzionisti stessi.

Supplemento a InGenova e Liguria Magazine.Credits foto di copertina: Gravitat-off @ Flickr.

R. R. Editori s.a.s., Via Caffaro 7/2 - Genova Tel. 0108592291 - www.rreditori.it

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Liguria

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di Cavi di Lavagna e le frazioni colli-nari di Santa Giulia, Sorlana e Barassi. L’unico antico sestiere che non rientra nel territorio comunale è il sestiere di San Salvatore, che rimane nel comune di Cogorno. L’economia del comune si basa sul turismo, specie nel settore bal-neare; la frazione marinara di Cavi di Lavagna registra molti bagnanti, anche provenienti dai comuni vicini, grazie ai numerosi stabilimenti balneari.

arenzano

Il comune è situato sulla costa della Ri-viera ligure di ponente, all’interno di un’insenatura chiusa dal Capo San Mar-tino ad ovest di Genova, quest’ultima distante circa 24 chilometri. Secondo le fonti storiche il primo insediamento abitativo fu legato ad un primitivo stan-ziamento dell’Impero romano nei primi secoli dopo Cristo. Proprio l’antico to-

ponimo del comune, Arentianis, risali-rebbe ad una proprietà o possedimento della famiglia degli Arentii. Così come i centri e i borghi vicini seguì in epoca al-tomedievale e quindi nel Medioevo le vi-cissitudini della vicina Genova. Nel Me-dioevo subì le invasioni barbariche e nel X secolo fu occupato dai saraceni che ne fecero un fortificato presidio. Compreso nella Marca Obertenga, riprese vigore con la cacciata dei saraceni.

Arenzano è collegata al contiguo comu-ne di Cogoleto con un’unica passeggiata dotata di pista ciclabile e realizzata sul vecchio tracciato a mare della ferrovia Genova-Ventimiglia. Il lungomare è in-titolato al cantautore genovese Fabrizio De André.Nell’entroterra arenzanese si trova una località rinomata per i suoi percorsi torrentistici ed alpinistici, deno-minata Cü du Mundu (dal dialetto geno-vese, “culo del mondo”, per la localizza-zione remota e l’accesso impervio). Ad un miglio e mezzo a ponente del porto di Arenzano, su un fondale di 74 metri, si trova il relitto della superpetroliera Haven di 250.000 tonnellate di portata, affondata il 14 aprile 1991 ed oggetto di numerose escursioni subacquee. Nel ter-ritorio comunale di Arenzano è presente e preservato un sito di interesse comu-nitario, proposto dalla rete Natura 2000 della Liguria, per il suo particolare inte-resse naturale e geologico. Il sito è collo-cato tra i fondali delle province di Geno-va e Savona - condiviso tra i comuni di Arenzano, Cogoleto e Varazze - dove è segnalato un particolare habitat formato da praterie di posidonia oceanica.L’economia arenzanese si basa principal-mente sul turismo. Sono presenti inoltre

molte strutture ricettive come l’antico Grand Hotel del 1915, situato a pochi passi dal parco comunale di villa Ne-grotto Cambiaso e e dal lido. Importante anche il porticciolo turistico che dopo la costruzione della nuova sede per la Capi-taneria sarà presto ampliato, aumentan-do così la capacità di posti nave.

SeStri Levante

Sorge sulla piana alluvionale del torren-te Gromolo, a ridosso del promontorio roccioso chiamato dagli abitanti sempli-cemente “l’isola”, che, proteso verso il mare, è unito alla terraferma da un sottile istmo che divide la “Baia delle Favole”, dove è stato ricavato il porto turistico e il cui nome venne attribuito dallo scrit-tore Hans Christian Andersen che qui soggiornò nel 1833, dalla più piccola ma ancora più suggestiva “Baia del Silen-zio”. Il clima è temperato, le escursioni termiche limitate. Anche rispetto ad altre località di costa della Liguria, Sestri Le-vante gode di un microclima veramente particolare, che fa sì che anche durante ondate di freddo fenomeni comunque eccezionali per queste località, come la

neve, siano veramente rari. Come molti altri borghi liguri la città sorse dagli an-tichi popoli chiamati Liguri, o più detta-gliatamente detti Tigulli, da cui il nome dell’attuale zona geografica chiamata Tigullio. Grazie alla bellezza naturale del luogo, Sestri Levante ha un rilevante ap-porto dal turismo sia italiano che stranie-ro. Di pregio è il settore balneare grazie alle due spiagge presenti o alla bellissima scogliera tipica di molte località liguri. In passato vi era una forte presenza dell’in-dustria. I cantieri navali, nella frazione Riva Trigoso sono sorti negli ultimi anni dell’Ottocento, diventando ben presto tra i più importanti d’Italia Nel secon-do dopoguerra, complice la vicinanza al triangolo industriale (Genova-Torino-Milano), Sestri levante ospitava oltre alla cantieristica navale e il suo indotto, una delle più grandi acciaierie, e la F.I.T. (Fabbrica Italiana Tubi) chiusa nel 1982 durante la crisi del settore. Successiva-mente gli investimenti si sono orientati sull edilizia per le seconde case. Una tra-dizione del passato era la costruzione dei leudi, imbarcazioni in legno a vela latina, di cui oggi si trova ancora uno splendido esempio ristrutturato sulla spiaggia dei “Balin”, nella Baia delle Favole.

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e ponti già dalla sua fondazione.La città di Albenga presenta uno dei centri sto-rici più suggestivi e ben conservati della Riviera ligure di ponente, per gran parte ancora circondato da mura e nel quale svettano numerose torri, palazzi e altre pregevoli architetture di epoca medieva-le. Comprende anche la riserva naturale dell’isola Gallinara o Gallinaria, dove pare visse San Martino di Tours. Proprio a questo santo era dedicato un monaste-ro nell’isola che dopo il 1064 divenne possesso dell’abbazia di Abbadia Alpina (TO). L’economia si basa principalmen-te sul commercio agricolo e floricolo, ma con la presenza di un forte settore terziario. Vi sono numerose imprese di servizi e anche alcune industrie, inoltre da pochi anni si sta sviluppando in modo deciso il settore turistico.

Les amoureux di Raymond Peynet, la statua in bronzo degli “Innamorati” di Eros Pellini, le Cicogne di acciaio di Mastroianni e la cassetta della posta del concorso “la più bella lettera d’amore”, che per il 14 febbraio si riempie di lettere e di poesie d’amore provenienti da tutta Europa.

aLbenGa

Albenga, la città delle cento torri, si tro-va nella Riviera ligure di ponente nell’o-monima piana, presso la foce del fiume Centa, che nel corso dei secolo ha fatto da architetto della pianura ingauna, ri-modellando più volte il terreno e costrin-gendo gli albenganesi a dotarsi di argini

aLbiSSoLa Marina

Albissola Marina è situata sulla costa della Riviera del Beigua, contigua a Savona e al vicino comune di Albisola Superiore, da cui è divisa dalla foce del torrente Sansobbia. È famoso insieme ad Albisola Superiore (con cui forma il territorio denominato “Albisole”) per la lavorazione della ceramica, di cui è uno dei fondatori dell’AICC (Associazione

Italiana Città della Ceramica Tradiziona-le infatti è la lavorazione della ceramica. Il Museo della Ceramica “Manlio Truc-co”, situato nel vicino comune di Albi-sola Superiore, è dedicato a tale lavora-zione. Per rendersi conto dell’abitudine degli albisolesi a lavorare la ceramica basta fare un giro per la città. Sono nu-merosi i laboratori che producono beni in ceramica e le decorazioni degli edifici, a cominciare dai numeri civici.

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È un centro rinomato in tutta Europa. Oltre all’offerta mare-sole Alassio vanta anche un ricco patrimonio storico che risale già all’epoca romana, come testimonia il tratto dell’antica Via Iulia Augusta, tra le passeggiate più suggestive della Liguria, che raggiunge l’arco di pietra di Capo di Santa Croce da cui si gode uno degli scorci più suggestivi della città e che il visitatore inglese Cecil Roberts definì “Portal to Paradise”. A cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta, in coincidenza con il boom economico, fu località alla moda insieme a Portofino e Sanremo. Fu in quegli anni che per iniziativa del pittore alassino Mario Berrino, nacque l’iniziativa del Muretto di Alassio. Oggi Alassio è l’unica città italiana che può fregiarsi del marchio Città degli Innamorati. La città del muretto più famoso del mondo ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del marchio il 4 ottobre 2007. A ricordare che Alassio è la città degli innamorati c’è il “muretto” con la celebre opera

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FinaLe LiGure

La struttura urbanistica di Finale Ligu-re si articola in tre nuclei principali, fino al 1927 comuni distinti: Finalmarina (o Finale Marina), la zona di più recente ur-banizzazione grazie al turismo, i cui abi-tanti sono chiamati “gnabbri” in dialetto finalese, Finalpia (o Finale Pia), sita sulla costa che conserva la struttura originaria della città e Finalborgo (o Finale Borgo, il capoluogo dello storico Marchesato di Finale circondato dalle antiche mura quattrocentesche e sovrastato dai castelli Govone e San Giovanni). L’antico nucleo medievale di Finalborgo era la capitale del Marchesato di Finale, antico stato italiano preunitario dal 1162 al 1797; lo stesso borgo è stato recensito come uno dei borghi più belli d’Italia. È un’impor-tante e rinomata stazione di soggiorno turistica nota per il suo clima mite in ogni stagione, rinomata per il suo mare e le sue spiagge sabbiose, con apprezzabili e gradevoli insediamenti collinari.

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borGhetto S. Spirito

Borghetto S.Spirito, piccolo borgo li-gure della Riviera Ligure delle Palme, è un importante centro balneare e turi-stico, in grado di offrire un litorale con magnifiche spiagge ed un immediato retroterra con boscosi rilievi e sentieri immersi nel verde. Secondo le fonti storiche venne fon-dato dal comune di Albenga nel 1288, costruendo una cinta muraria nel 1297, alla foce del torrente Varatella. Tali mura vennero edificate come avam-posto nella disputa che la opponeva alla vicina Loano, di proprietà della famiglia Doria. L’origine del nome va ricercata, secondo le nozioni storiche locali, dal nome dell’ospizio dei monaci di Santo Spirito, edificato nel corso del XII secolo. L’economia si basa, oltre che al turismo, alla coltivazione dell’ulivo e degli ortag-gi (specialmente gli asparagi e i carciofi) e la produzione di frutta come pesche e albicocche.

CeriaLe

Ceriale è un comune italiano di 5.807 abitanti, esattamente a metà strada tra Genova e il confine italo-francese. Il comune è situato nella Riviera di Po-nente, all’estremità orientale della pia-na di Albenga, alle pendici del monte Croce Il comune basa la sua principale

risorsa economica nel settore turistico, ma anche sulla produzione agricola. Nel territorio vengono praticate la col-tivazione degli ortaggi e la floricoltura, in particolare le piante di orchidea col-tivate nelle serre. Attivo anche il settore industriale, dove si segnala la presenza di cantieri navali e fabbriche dolciarie.

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Loano

La sua posizione, protetta da un arco di montagne di cui la più alta è il monte Carmo (1389 m s.l.m.), fa sì che Loano possa godere di una situazione climatica particolarmente favorevole e peculiare anche rispetto ai territori limitrofi, più simile a quella del Ponente estremo (Bordighera, Ospedaletti). In virtù delle sue caratteristiche climatiche, oltre che per la peculiarità della sua storia antica di feudo della famiglia Doria, Loano può essere considerata come un’isola: “isola del Ponente”. Di origini prero-mane (sono recenti i ritrovamenti prei-storici presso il colle di San Damiano e preromani presso l’attuale città vecchia) durante l’epoca romana il territorio era costellato da ville anche di un cer-to rilievo (un mosaico romano di età imperiale è ora visibile presso il piano nobile di palazzo Doria). Oggi Loano è una cittadina a forte vocazione turisti-ca, grazie alle lunghe spiagge sabbiose, al villaggio e al grande porto. Discreta anche la produzione agricola, grazie alla presenza di molte aziende e attività nel settore. Importante è anche il settore dell’artigianato locale, che vede sempre più espandersi grazie all’internazionaliz-zazione del turismo.

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pietra LiGure

Il comune rivierasco si estende sulla co-sta per circa sei chilometri, fra i comuni di Borgio Verezzi e Loano. Le sue coste sono basse e ghiaiose, tipi-che della Riviera di Ponente. Pietra Li-gure deve il suo nome all’antico castel-lo che si erge sullo spuntone di roccia esposto a nord-est, dominando la baia, la costa e le colline circostanti. Castrum et Oppidum Petrae, il “castello di pie-tra”, costruito nel VII - VIII secolo ed abitato a lungo dai Vescovi di Alben-ga, che nel 1100 ne fecero loro dimora estiva. Pietra Ligure ha piccole aree di spiaggia libera, quasi tutte attrezzate con bagni pubblici, docce e alcune an-che con giochi per bambini; tutte le altre sono private.

Da ricordare la “spiaggia delle barche” dinanzi al centro storico, nel luogo dove un tempo attraccavano i pescatori. Pie-tra Ligure è stata Bandiera Blu nel 1997. Il turismo è la principale fonte econo-mica, soprattutto nel periodo estivo, ma di pregio è anche il settore agricolo e la floricoltura. In certe zone è ancora oggi praticata la coltivazione di orti, frutteti e ulivi.

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ni, ristoranti, residences, campeggi e circa un centinaio fra alberghi e pensio-ni oltre alle seconde case. Il Quartiere di Sant’Anna è il quartiere turistico di Diano Marina, dove si trovano le mi-gliori spiagge della Riviera dei Fiori, ca-ratterizzate da un mare estremamente pulito e da una sabbia finissima. E’ una meta di vacanze molto ambita per tu-risti svizzeri, tedeschi, austriaci, inglesi, olandesi, belgi, russi e di altre nazioni

Diano Marina

L’origine di Diano Marina è certamente assai antica, risalente al Paleolitico su-periore e all’Età del Ferro. Sul territo-rio sono stati trovati vari reperti quali urne cinerarie facenti parte di una ne-cropoli suffragando pertanto le tesi di una probabile origine preistorica del borgo. Nell’età del ferro il dianese era occupato dalle popolazioni degli anti-chi Liguri, in particolare dalla tribù dei Liguri Ingauni, che avevano la loro ca-pitale ad Albium Ingaunum (l’odierna Albenga). Il 25 gennaio 1872 entrava nella stazione di Diano Marina il primo treno; l’arrivo della ferrovia aprì i col-legamenti con il resto del paese e con la Francia, segnando il passaggio da un frequentazione elitaria della Riviera Li-gure al turismo di massa che vivrà la sua epoca d’oro negli anni cinquanta e ses-santa del Novecento. Sarà proprio il tu-rismo di massa ad incentivare la trasfor-mazione del territorio e a rappresentare ancora oggi l’attività economica più im-portante. Diano Marina si è aggiudicata una posizione di grande rilevanza nelle classifiche delle località di mare più am-bite (terza in Liguria e prima nella pro-vincia di Imperia come presenze turi-

stiche). Calendari ricchissimi di eventi, sport per tutti i gusti, divertimenti sulle spiagge, ottima cucina, oltre ad un cli-ma davvero invidiabile, la rendono uno dei centri in assoluto preferiti dai turisti di ogni nazionalità. Questa ridente lo-calità turistica presenta ben 3.500 metri di litorale sabbioso su cui sono distri-buiti numerosi stabilimenti balneari per accogliere e soddisfare ogni tipologia di richieste e poi ancora bar, locali nottur-

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è rinomata come località turistico-balne-are, meta del “pellegrinaggio” estivo di molti turisti del Piemonte e Lombardia nonché esteri (Francesi, Tedeschi, Sviz-zeri e Olandesi in primis). Con la costru-zione del nuovo porto turistico Varazze diventa inoltre un’importante approdo marittimo meta dei più lussuosi turisti. L’accrescere del nuovo porto turistico, le lunghe e diverse (per composizione)

varazze

Protetta dal monte Beigua dai freddi venti di tramontana durante l’autunno e l’inverno, ed esposta alle vivaci e fresche brezze marine del mar Ligure nei pome-riggi estivi, Varazze gode di un clima ec-cezionalmente mite con temperature pri-maverili durante tutto l’anno. La località è infatti scelta come meta per svernare durante l’inverno e rinfrescarsi durante le ondate di calore estive. Il primo inse-diamento umano sorse nelle immediate vicinanze della stazione-centro cantieri-stico dell’Impero romano denominata Ad Navalia. La prima citazione ufficiale del nome, indicata sulla Tavola Peutinge-riana, è risalente al X secolo con il topo-nimo medievale Varagine (“luogo dove vengono varate le navi”). Oggi Varazze

spiagge del litorale, l’esistenza di uno dei lungomari più lunghi d’Europa, la possi-bilità di escursioni nel vicinissimo parco naturale regionale del Beigua (meta de-gli sportivi più71 virtuosi ed estremisti che amano lanciarsi col deltaplano e altri mezzi), e la suggestiva bellezza dell’anti-co borgo medioevale, rendono Varazze una delle mete turistiche più ricercate della regione.

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adel mondo. In estate è estremamente popolata di giovani, anche accompa-gnati dalle loro famiglie. Un appunta-mento da non perdere, a Diano Mari-na, il Carnevale dianese e la “Infiorata del Corpus Domini”, allorché le strade della città si coprono strade della città si coprono di spettacolari tappeti fiori-ti. Sul lungomare il Palazzo del Parco ospita il Museo Civico con reperti prei-storici, preromani, romani, cimeli na-poleonici e risorgimentali. Il golfo, oltre ad essere un’importante meta turistica marittima, custodisce, tra gli alberi d’u-livo, tesori di notevole importanza sto-rica ed artistica. In località Madonna della Rovere giacciono tombe ed i resti di un ostello romano, tappa vitale per l’antica strada.

perinaLDo

Il borgo sorse intorno all’anno 1000 con il nome di Podium Rainaldi, toponimo dal nome del suo fondatore Rinaldo dei conti di Ventimiglia che sottopose il pa-ese alla Signoria di Dolceacqua. Il terri-torio fu in seguito acquistato nel 1288 da Oberto Doria che cederà il feudo a Carlo III di Savoia nel 1524.Nel 1640 i frati dell’Ordine di San Francesco, in-sidiatesi nel paese, sostituirono la col-tivazione dell’ulivo olivastro nell’attuale varietà taggiasca ancora in atto.La prin-cipale risorsa economica del comune è l’attività legata all’agricoltura, specie la coltivazione dell’ulivo taggiasco e la sua produzione. Degna di nota è anche la coltivazione del carciofo violetto, presi-dio slow food, fra i più pregiati della pe-nisola. Qui nel 1625 nacque Giovanni Domenico Cassini, uno dei più grandi astronomi italiani di sempre.

San bartoLoMeo aL Mare

È sicuramente il centro turistico tra i più attrezzati della costa. Originato dal-

la fusione dei due piccoli nuclei medie-vali di San Bartolomeo e della Rovere, animatissimo nei mesi estivi grazie ai confortevoli alberghi, alle sue residenze e ai campeggi, la cittadina deve la sua fama al santuario della Madonna della Rovere, sul cui sagrato si svolge, nella

stagione estiva, l’ormai affermato Con-corso Internazionale di Esecuzione Vo-cale e Strumentale per Giovani Talenti. Il morbido gioco delle volute della facciata e del campanile della chiesa parrocchiale dona al borgo mistica sug-gestività. Poco più all’interno rispetto a San Bartolomeo al Mare, il centro storico di Poiolo, con la chiesetta di Sant’Anna, che si affaccia sul sagrato ombreggiato da palme. Da qui, per l’in-tera valle, uliveti, frantoi e piccole bor-gate, quali Pairola e Chiappa e, nella Val Steria, Deglio, Tovo e Tovetto. La baia di San Bartolomeo al Mare offre lo splendido contrasto fra il blu del mare e la vegetazione lussureggiante tipica del-la macchia mediterranea: pinete di pino di Aleppo e pino marittimo, colline trasformate in terrazze di uliveti dall’in-stancabile e paziente mano dell’uomo o coperte di cespugli di ginestra gialla, di lentisco, di alaterno e di profumato timo, oltre ad una suggestiva fioritura primaverile di flora spontanea. Ugual-mente il centro cittadino privilegia

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postazione difensiva; la cavità marina ha una profondità minima di cinque metri e una massima di venti lungo il fianco.Porto Venere è un paese essenzialmente turistico che vive di commercio, risto-razione e attività legate alla ricettività turistica. Negli ultimi anni molto im-portanti sono diventate le attività extra

portovenere

Il paese sorge all’estremità meridionale di una penisola, la quale, staccando-si dalla frastagliata linea di costa della riviera ligure di levante, va a formare la sponda occidentale del golfo della Spezia o detto anche golfo dei Poeti. Alla fine di questa penisola si trovano tre piccole isole: la Palmaria, il Tino e il Tinetto; solo l’isola Palmaria, che sor-ge proprio di fronte al borgo di Porto Venere al di là di uno stretto braccio di mare, è in piccola parte abitata.Per la sua estensione territoriale urbana è il più piccolo comune della provincia spezzina.Dal 1997 Porto Venere, insieme alle isole Palmaria, Tino, Tinetto ed alle Cinque Terre è stato inserito tra i patri-moni dell’umanità dell’UNESCO.Apprezzata località di villeggiatura di fine Ottocento e inizio Novecento - tra i suoi visitatori più celebri vi fu Lord George Gordon Byron - è ancora oggi una meta turistica di punta del panora-ma spezzino e ligure.Tra i luoghi naturali del territorio di Porto Venere celebri sono le grotte ma-rine Byron (cala dell’Arpaia), Azzurra (semi sommersa) e del Tinetto; la cavità

dei Colombi e la parete del Tino; la sec-ca di Dante e le cale Piccola e Grande. La grotta Byron - dal nome del poeta inglese George Gordon Byron che in questo luogo traeva ispirazione e me-ditazione per le sue opere letterarie - è situata presso lo sperone di roccia sot-tostante la chiesa di San Pietro e l’antica

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da Santo Stefano al Mare ma i due pa-esi sono praticamente uno la continua-zione dell’altro. Santo Stefano gode di un’antica tradizione marinara: l’arenile era usato per l’alaggio delle barche e già vi esisteva un piccolo cantiere utilizzato in tempi antichissimi, dal Quattrocento, quando l’economia della cittadina inco-minciò a reggersi quasi esclusivamente sulla marineria e sul commercio. È un piccolo centro, la cui testimonian-za più recente è il porto turistico Marina degli Aregai, la cui costruzione è iniziata nel 1988. La sua moderna torre di con-trollo rimanda ad un’altra torre, questa volta ben più antica: il bastione di Santo Stefano. Torre ennagonale (unica in Ita-lia ad avere nove lati), costruita a segui-to dell’ennesima incursione saracena, è

il verde di palme ed eucalipti che qui hanno trovato favorevoli condizioni di acclimatamento, e i colori di oleandri, ibiscus, bouganvillee, mimose, rose e gerani.

SanreMo

Si trova in un’ampia insenatura, tra Capo Nero e Capo Verde. Città da sfogliare, ove gli estremi si toccano, nella parte più antica è nota come la Pigna, con le case arroccate è uno scorcio di Medioevo, con le stradine ripide, i passaggi coperti e le piccole piazze. La città moderna invece trasforma in pochi anni il borgo di pe-scatori in un elegante centro turistico di fama mondiale. È oggi una città che accoglie visitatori e turisti in ogni perio-do dell’anno e li intrattiene con manife-stazioni e infinite possibilità di diverti-mento. Sanremo, famosa per il Casinò, costruito nel 1905, regno incontrastato degli appassionati dei tavoli verdi, delle roulettes e delle slot-machine. Frequenti e selezionate le manifestazioni ospitate dalla città, la più celebre il Festival della Canzone Italiana. Infine Sanremo Città dei Fiori, conosciuti in ogni parte del mondo, con giardini lussureggianti, aiuo-le dai mille colori e piante tropicali che crescono rigogliose nei parchi cittadini.

Santo SteFano aL Mare

Il torrente Santa Caterina divide Riva la

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munita di una sola porta di accesso con guardiole pensili.Negli ultimi anni il settore turistico ha evidenziato un’im-pennata. La spiaggia più famosa è quel-la della Torre, mentre la parte restante della costa è costituita da stretti arenili. Ogni due anni si tiene l’infiorata, tipica festa paesana. La particolare posizione geografica favorisce un clima eccezional-mente mite con temperature che durante l’inverno non scendono mai sotto gli 0° e d’estate molto raramente superano i 30°.

borDiGhera

La città delle palme, è una stazione tu-ristica rinomata per il suo clima mite durante l’inverno. La città mostra con orgoglio le tipiche architetture di stam-po inglese che ne dimostrano il carattere di località turistica signorile, con grandi ville, giardini e viali alberati. La città vecchia di Bordighera ha invece lo sche-ma classico dei borghi liguri, con il carat-teristico fitto dedalo di stradine intorno alle due vie principali, la Via Lunga e la Via Dritta. Da vedere anche le frazioni di Sasso e di Borghetto San Nicolò. Nel 2011, Bordighera ha ricevuto la Bandiera Blu per la qualità delle sue spiagge. Il Lungomare Argentina è la passeggiata a mare pedonale più lunga della Rivie-ra, un rettilineo di circa due chilometri costeggiante la spiaggia e la ferrovia. Il lungomare fu inaugurato da Evita Perón che qui trascorse diverse giornate nel lu-glio del 1947.

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la pRoVinCia di la Spezia

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che si sviluppa attorno alla piazza an-tistante la chiesa di Sant’Antonio abate e la Marina, un’area più recente che si affaccia sul mare.Deiva Marina è cir-condata da rilievi, tra cui il più elevato è il monte San Nicolao. In località Ba-racchino un sentiero sale alla sommità del monte Pietra di Vasca dal quale pre-gevole è la vista panoramica che spazia dalla fascia costiera tra Sestri Levante e La Spezia fino alle Alpi Apuane e, verso l’interno, fino al monte Gottero.Questi rilievi permettono agli amanti del trekking di effettuare passeggiate lungo sentieri, che alternano strapiom-bi a picco sul mare e tratti immersi nei boschi di castagno, particolarmente suggestivi in autunno. Inoltre Deiva è conosciuta dai pescatori che si dilettano soprattutto con la pesca del “palamito”.

alberghiere quali B&B, affittacamere e residences. Molto apprezzato lo shop-ping nel lungomare Calata Doria e nel pittoresco Carrugio e le visite alla pano-ramica chiesa di San Pietro e al castello Doria. Il porticciolo di Porto Venere, sebbene sia il più piccolo della Liguria, nella stagione estiva fa sempre il tutto esaurito ospitando anche numerosi vip.

Deiva Marina

Il territorio di Deiva Marina è situato nella vallata dei torrenti Deiva e Ca-stagnola, in prossimità della foce, sulla Riviera di Levante; è una rinomata e frequentata località balneare.La cittadina è divisa in due parti prin-cipali: il paese vecchio, verso l’interno,

bonaSSoLa

Il comune si trova in un golfo della co-sta ligure di levante, racchiuso da una cerchia collinare di pini marittimi e tipi-ci terrazzamenti di uliveti e vigneti per la coltivazione agricola.Fondato su una piana alluvionale e disteso per circa cinque chilometri, il territorio comunale è costituito da set-te borghi storici, frazioni bonassolesi: nella zona occidentale, alle pendici del monte Brino si trovano i centri di Montaretto e Reggimonti; sovrastante il golfo bonassolese si trovano le comu-nità di San Giorgio, Costella e Serra; nella parte orientale, verso Levanto e in prossimità del monte Rossola, i nuclei di Poggio e Scerno.L’economia di Bonassola è basata ovvia-mente sul turismo, trovandosi in pros-simità della meta turistica delle Cinque Terre. Nelle colline del Bonassolese vi sono inoltre numerosi vigneti e uliveti.A Bonassola non mancano certo le oc-casioni per praticare un po’ di sport, molte di queste naturalmente incentrate sull’acqua e il mare come la pesca spor-tiva, Beach volley, il nuoto,e il surf e la canoa, ma grazie ai monti alle spalle si può praticare anche un buon escursio-nismo. Il paese è dotato di un campo da calcio a “7” (adibito a parcheggio per auto) e un paio di campi da tennis in erba sintetica nonché di un campo di bocce coperto.

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Sorge nella pianura alluvionale formata dai fiumi Tanaro e Bormida, in pros-simità del loro punto di confluenza. Grazie alla sua posizione al centro del triangolo Torino-Genova-Milano, la cit-tà costituisce un importante nodo auto-stradale e ferroviario con scalo di smi-stamento di testa, situato nel sud-ovest della stazione viaggiatori.Il centro della città è caratterizzato dal-la vastità di piazza della Libertà, anti-camente Platea Maior. La piazza d’ar-mi voluta da Napoleone fu ottenuta mediante la demolizione, avvenuta nel 1803, dell’antica cattedrale del XIII se-colo opera dell’architetto Ruffino Botti-no. Agli inizi degli anni 2000 sono stati portati alla luce i resti delle fondamenta per studi di approfondimento e poi ri-coperti. Al centro di essa sorge la statua di Urbano Rattazzi, opera di Ferruccio Pozzato, che sostituisce la fusione più antica di Giulio Monteverde, demolita per ricavarne metallo nel 1943, durante la seconda guerra mondiale.Quasi adiacente a piazza della Libertà è la piccola ed elegante piazza del Duo-mo, con la nuova cattedrale neoclassi-ca del (1810-1849) che conserva al suo

interno la statua lignea della Madonna della Salve; sul lato sinistro della faccia-ta spicca Gagliaudo che regge una for-maggetta lodigiana, scultura romanica raffigurante l’eroe alessandrino che se-condo la leggenda si distinse nel corso dell’assedio del Barbarossa. Da notare sul fianco destro della Cattedrale l’al-

tissimo e imponente campanile di gusto eclettico, costruito a più riprese fra l’ul-timo decennio dell’Ottocento e il 1922; con i suoi 106 metri di altezza è il terzo più alto d’Italia dopo il Campanile di Mortegliano e il Torrazzo di Cremona. Il campanile contiene un concerto di 5 campane in do3 maggiore.

ponti

Le origini del comune di Ponti sono da ricercare nell’epoca preromana, fon-ti storiche datano la sua fondazione in contemporanea con la vicina Acqui Terme (Aquae Statiellae). Durante la dominazione romana al borgo venne dato il nome di Pontum, dai ponti che i romani costruirono sul fiume Bormida durante la costruzione della via Emilia Scauri. Ancora oggi a memoria di que-sta importante via di comunicazione romana si può osservare una colonna Antonina (un cartello stradale di epoca romana) nel porticato del palazzo ci-vico del comune. In tempi ancora più remoti l’area che oggi è Ponti fu abitata dai liguri Stazielli che sono i fondatori dell’attuale Acqui Terme.

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ziativa di Quintino Sella e la Menabrea, una delle più antiche fabbriche di birra italiane, fondata nel lontano 1846.

poLLone

Un’importante attrattiva turistica di questa località è la Riserva naturale speciale del Parco Burcina - Felice Pia-cenza realizzata a partire da metà Otto-cento per iniziativa degli imprenditori tessili Piacenza e dal 1935 di proprietà del comune di Biella.La Riserva naturale speciale del Parco Burcina - Felice Piacenza è un’area bo-schiva protetta di circa 57 ettari istituita nel 1980 con legge della Regione Pie-monte e ubicata fra i comuni di Pollone e Biella. Il Comune di Biella è proprie-tario di quasi tre quarti dell’intera su-perficie.L’escursione altimetrica varia dai 570 agli 830 metri sul livello del mare.La riserva sorge sul colle, o bric, Burci-na e si occupa della tutela delle caratte-ristiche naturali, ambientali e paesaggi-stiche della zona. Più specificatamente cura la valorizzazione delle attività della riserva stessa, oltre che della promozio-ne dell’attività scientifica, culturale e didattica del luogo con un’attività che interessa il mondo della scuola. Il par-co è conosciuto in tutto il mondo per la sua eccezionale conca dei rododendri, a cui sono riservati circa due ettari su cinquantasette del complesso e la cui massima fioritura si ha nei mesi di mag-gio e giugno.

Piemonte

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bieLLa

La città è situata ai piedi delle Alpi Biellesi, e la sua esistenza è attestata sin dall’alto Medioevo. Dominata in segui-to dai vescovi di Vercelli, nel 1379 pas-sò ai Savoia. Nel corso dell’Ottocento Biella conobbe un grande sviluppo ur-banistico e industriale, divenendo pre-sto nota per le sue industrie tessili.Numerose sono le testimonianze stori-che e artistiche del suo passato; tra le più importanti si ricordano il battistero, la cattedrale, il Campanile di Santo Ste-fano e numerose ville e palazzi.Il Piazzo, borgo medioevale che costitu-isce la parte alta di Biella, è considerato il cuore della città e fino al XIX seco-lo era sede del municipio. All’interno del borgo si possono ammirare spunti architettonici tipicamente medioevali come piazza Cisterna e la duecentesca chiesa di San Giacomo. Il borgo è col-legato al resto della città con numerose coste e salite medioevali, ma vi si può accedere più comodamente utilizzando la funicolare gestita dall’agenzia dei tra-sporti pubblici dell’A.T.A.P.L’economia di Biella e del biellese è tra-dizionalmente legata al settore tessile ed in particolare a quello della lana. La la-

vorazione della lana ha origini antiche e si è progressivamente sviluppata deter-minando il tessuto economico dell’area, con grandi ed importanti aziende del settore, tra le quali occorre ricordare, per l’importanza che tuttora mantengo-no, anche se in parte non più in mani biellesi, il gruppo Ermenegildo Zegna, il gruppo Lanificio fratelli Cerruti,

la Fila e la Filatura di Pollone S.p.A., azienda quest’ultima quotata alla Borsa di Milano, unica azienda industriale di Biella e della sua provincia, accanto alla holding finanziaria Borgosesia S.p.A.A Biella hanno inoltre sede aziende sto-riche in altri settori come ad esempio la Banca Sella, una delle principali banche private italiane, fondata nel 1886 su ini-

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StreSa

Il territorio di Stresa è diviso in quattro parti, è in parte costiero, in parte insu-lare, in parte collinare ed in parte mon-tano. La parte costiera comprende il nucleo storico di Stresa, e la frazione di Carciano, la parte insulare comprende tre delle quattro Isole Borromee (Ma-dre, Bella, Pescatori), la parte collinare comprende una serie di frazioni a do-minio del lago (Levo, Binda, Campino, Passera, Someraro, Vedasco, Brisino e Magognino) e la parte montana com-prende la frequentata stazione sciistica del Mottarone, gli alpeggi sottostanti al versante est della montagna ed il Giar-dino botanico Alpinia. Stresa è collega-ta alla stazione sciistica ed al giardino botanico tramite una funivia divisa in due tronconi, il primo tratto conduce da Stresa al Giardino Alpinia, mentre il secondo troncone sale, dal Giardino Alpinia, al Mottarone. Su questa vetta, che raggiunge i 1491 m s.l.m., sorgono, inoltre, alcuni impianti sciistici.L’arcipelago delle Isole Borromee è situato nel medio lago Maggiore, a occidente, nel braccio di lago chiama-to golfo Borromeo che vede affacciate e contrapposte Stresa e Pallanza. Nel

XIV secolo i Borromeo, potenti feu-datari della zona ma originari di Firen-ze, divennero proprietari delle isole e iniziarono così la loro trasformazione. Tutt’oggi la famiglia possiede ancora l’Isola Bella e l’Isola Madre, oltre ai due scogli emersi conosciuti come Castelli di Cannero per via delle rovine di due fortificazioni medioevali. L’isola dei Pe-scatori è l’unica abitata stabilmente, an-che se da una piccola comunità, mentre le due isole “sorelle” sono ambite tra i turisti che ammirano i due splendidi pa-lazzi e i relativi giardini, famosi in tutta

Europa per la qualità del paesaggio e per la cura e la varietà delle architetture vegetali, composte da oltre 2000 varietà di specie differenti. Nell’Isola Madre è presente anche una numerosa fauna di volatili orientali, come pavoni bianchi, fagiani dorati e pappagalli, liberi nello splendido giardino. L’Isola Bella pos-siede invece un giardino che, abilmente progettato nei secoli, presenta fioriture multicolori per tutto l’anno, a rotazione tra le varie specie floreali (rose, orchi-dee, bulbose, magnolie, frutteti, azalee, gardenie, glicini).

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Valle d’aoSta e Valle CentRale

pont-Saint-Martin

Situato all’imbocco della Valle d’Aosta, alla base della valle del Lys, conserva nei suoi pressi i resti dell’antica strada ro-mana per le Gallie detta via delle Gallie. Pont-Saint-Martin costituisce una tap-pa della via Francigena. L’abitato pren-de il nome dal poderoso ponte romano dedicato a San Martino di Tours, che attraversa il torrente Lys. Costruito nel I secolo a.C., nel corso di quasi 2.000 anni ha consentito il passaggio dalla re-gione di Eporedia (l’attuale Ivrea) verso la Valle d’Aosta. Il ponte è lungo 31 m e alto 23 m. Fu utilizzato fino al XIX se-colo, poi venne costruito un ponte mo-derno. Fra i luoghi d’interesse, la chiesa di Fontaney, sede della parrocchia fino al 1899; il castello Baraing, appartenen-te alla potente famiglia omonima; le ro-

vine del Castello di Pont-Saint-Martin detto Castellaccio, sito su di un pro-montorio, all’envers rispetto al borgo; la casaforte di Pont-Saint-Martin, nota anche come ‘l Castel: si trova a sud della chiesa parrocchiale ed era la fattoria che serviva il castello sul promontorio e che venne trasformata in casaforte quando i signori di Pont-Saint-Martin abbando-narono il Castellaccio, forse intorno al XVI secolo. Dopo un restauro finanzia-to dal comune e con il fondo Fospi della Regione Valle d’Aosta, è stata riaperto al pubblico il 15 settembre 2012.

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Verrayes, con il suo capoluogo a quota 1.026 m s.l.m., è un comune di un mi-gliaio di abitanti, a pochi chilometri dai

centri conosciuti della Valle d’Aosta.Nel suo territorio, la cui superficie è di 22,56 Kmq, troviamo circa 60 villaggi dislocati a ventaglio, che dalla Dora Bal-tea si estendono, con balconi panorami-ci, fino alla Becca d’Aver a 2.469 m.Il clima particolarmente dolce, la posi-zione soleggiata, i suggestivi boschi, una flora e una fauna ricca e varia ed un’a-rea pique-nique molto caratteristica in località Champlong (m 1.648) offrono la possibilità di allettanti ed affascinanti passeggiate. Da Champlong si può effet-tuare un’escursione alla portata di tutti, sulla Becca d’Aver, da dove si può am-

mirare tutta la Valle centrale della Dora. Per chi vuole praticare l’attività di volo a vela libero, esiste la disponibilità di un campo d’atterraggio per coloro che si lanciano dalla Becca d’Aver. Verra-yes era già conosciuta dai Romani, che scoprirono e sfruttarono due miniere di rame nei pressi di Vencorère dove, non lontano dalle più recenti cave di marmo, possiamo ancora oggi trovarne tracce. Del resto, tutta la zona è ricca di storia e l’ospite che vuole soddisfare ulteriori esigenze culturali, può visitare la Casa Saluard e le numerose cappelle distribu-ite nei vari villaggi.

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Valle d’Aosta, la seconda come struttura per concerti dopo l’Arena della Croix-Noire: offre 1.600 posti a sedere e 2.000 posti in piedi.

cui si tengono proiezioni cinematografi-che e concerti. Il palazzetto è costituito da una grossa struttura geodetica. È la struttura indoor più grande della

Saint - vinCent

La località possiede resti romani come il ponte sul torrente Cillian e la grande chiesa romanica del XII secolo. Di epoca preromanica la cripta di Saint-Vincent. Dalle parti del Casinò de la Vallée si può ancora ammirare l’impo-nente edificio in stile Belle époque del Grand Hotel Billia, negli anni cinquanta e sessanta centro di attrazione turistica di Saint-Vincent grazie anche alla rino-manza delle terme, un tempo sede del Casinò, e tutt’oggi hotel di lusso.Dal 1946 è entrata in funzione la casa da gioco, attrazione che ha reso famosa Saint-Vincent. Annessa alla casa da gioco è presente il Palais di Saint-Vincent, un palazzetto in

Vacanze piùVacanzeValle d’Aosta

GReSSoney

e la Sua ValleIl comune di Gressoney-Saint-Jean si trova nell’alta Valle del Lys (che pren-de il nome dall’omonimo torrente che scende dalle pendici del Monte Rosa).Il capoluogo è situato a un altezza di 1.385m slm, su un territorio che si estende per 12 km di lunghezza con ca-tene montuose ai lati che oltrepassano, in più punti, i 3.000 m.Situata al centro del comprensorio scii-stico Monterosa Ski, tra i più moderni e vasti al mondo, con i suoi 200 km di pi-ste e impianti modernissimi, Gressoney è la patria italiana del fuoripista. Molteplici strutture ricettive (hotel, residence, bed & breakfast, affitta ca-mere, rifugi...) permettono di trascorre-re un periodo di vacanza a Gressoney, breve o lungo che sia, all’insegna dello sport e del divertimento, della cultura e della scoperta delle antiche tradizioni Walser. Numerose le attività sportive che la distinguono, sia nel periodo in-vernale che in quello estivo: ascensio-ni alle alte vette del Monte Rosa, golf, tennis, equitazione, rafting, kayak, parapendio, mountain bike, nuoto, ar-rampicata, squash, fitness,pattinaggio, sci fuoripista / freeride, sci di fondo, racchette da neve. Alla sera i bar e i locali tipici si popolano di giovani e si

animano di spettacoli, musica e balli, offrendo sempre nuove occasioni di di-vertimento, momenti per stare in com-pagnia e stringere nuove amicizie. Innumerevoli eventi e manifestazioni allieteranno le vostre giornate... Il fasci-no di Gressoney vi catturerà ogni istan-te! La popolazione Walser che abita la

Valle di Gressoney dal XIII° secolo, vanta un bagaglio di storia e di tradizio-ni unico in tutto l’arco alpino. La lingua, gli usi e i costumi vivono an-cora oggi, anche grazie ad associazioni, musei e manifestazioni che permettono di rivivere tale antica cultura anche nel-la quotidianità del XXI secolo.

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breuiL-Cervinia

Breuil è il nome originario in francese, probabilmente derivato dalla voce arpi-tana breuil o braoulé, indicante i piani paludosi di montagna, toponimo molto diffuso in Valle d’Aosta. La principale risorsa di Breuil-Cervinia è il turismo; è infatti una delle località sciistiche più famose dell’arco alpino. Gli impianti sono collegati con quelli di Zermatt, sul versante svizzero del Cervino, e con quelli di Valtournenche, formando così un unico comprensorio sciistico (con oltre 350 km di piste), chiamato Mat-terhorn Ski Paradise.Grazie all’altezza considerevole del comprensorio (2000-3500 metri sul lato di Cervinia, ma si sale fino a 3900 metri con gli impianti svizzeri), la sta-gione sciistica si prolunga dai primi di novembre ai primi di maggio. È inoltre possibile praticare lo sci estivo sulle pi-ste del ghiacciaio del Plateau Rosa, uti-lizzando gli impianti svizzeri. La funivia che porta da Cime Bianche Laghi al ghiacciaio del Plateau Rosa, a quota 3480 m D’estate si può giocare a golf presso il Golf Club del Cervino, a 18 buche, uno dei campi situati ad al-tezza più elevata nel mondo (con i suoi

2050 m), e fondato nel 1955. Durante i mesi invernali lungo il tracciato del campo di golf si snoda una pista per la pratica dello sci di fondo. Breuil-Cer-vinia è collegata, tempo permettendo, con Zermatt (nel periodo di apertura degli impianti italiani), tramite il ghiac-ciaio del Plateau Rosa sul quale si prati-ca anche lo sci estivo, e Valtournenche, tramite il Colle superiore delle Cime Bianche.

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È il centro più importante della Val d’Ayas ed è situato nella parte terminale della valle stessa ad un’altezza di 1568 m s.l.m. Vanta da decenni un’ottima presenza nel panorama turistico interna- zionale. In ogni stagione dell’anno, dallo sci alla mountain bike, offre un’ampia gamma di possibilità per un divertimento in pieno relax.Parte da Champoluc uno degli itinerari più suggestivi dei circuito sci-ai-piedi Monterosa Ski. Un intersecarsi di piste dalle caratteri-stiche tecniche varie e stimolanti con-sentono di variare sempre panorama, scenario e pista, sia che si scelga il cir-cuito “interno” fino a Frachey, sia che ci si spinga al collegamento della Bet-

taforca ed al comprensorio nel suo in-sieme. Alpinisticamente è punto di par-tenza ideale per ascensioni al gruppo del Rosa. Caratteristiche le frazioni di Frachey e Saint-Jacques, piccoli villaggi tra il verde di prati e boschi. Suggesti-vo il villaggio del Crest, dove le vecchie abitazioni, i tradizionali “Rascard” in legno e pietra, non sono state rimaneg-giate; passeggiando in questa località si ha l’impressione di ritornare indietro nel tempo. E’ qui d’obbligo ricordare la tipica pro-duzione artigianale dei “Sabots”: tipici zoccoli in legno utilizzati dai valligiani in ogni stagione dell’anno per la loro eccezionale caratteristica di mantenere i piedi caldi ed asciutti. Fin dai tempi più remoti intere famiglie si dedicavano alla loro produzione, so-prattutto nella stagione invernale.

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MorGex Da sempre cuore della Valdigne, tie-ne a portata di mano, nel raggio di una manciata di chilometri, la catena del Monte Bianco, Courmayeur e La Thui-le per sciare in panorami mozzafiato, Arpy per godersi la tranquillità dello sci di fondo, i laghi alpini di Arpy, Pietra Rossa e Licony per guardarci dentro il riflesso del cielo e le acque tumultuose della Dora per provare il rafting. La Torre de L‘Archet, del X-XI secolo, a pianta quadrata, che si trova nel centro dell‘abitato di Morgex, in epoche pas-sate ospitava i principi di Savoia quan-do si recavano in Valle per le Udienze Generali ed è attualmente la prestigiosa sede della Fondazione Sapegno. Nella chiesa parrocchiale del paese, dal bel campanile romanico, sono emersi resti di origine paleocristiana. La chiesa è dedicata a Santa Maria As-sunta; al suo interno sono custoditi un notevole altare barocco, affreschi quat-tro e cinquecenteschi e un interessante museo di arte sacra. Degna di attenzio-ne è pure la fontana del Beato Vuiller-me, legata alla figura del santo locale che ne avrebbe trasformato l’acqua in vino.

Importanti anche l’artigianato e l’a-gricoltura, in particolar modo le vigne da cui si produce il Blanc de Morgex et de La Salle, ottenute con un vitigno autoctono: il Prié blanc. Un altro vino è il Chaudelune, prodotto dai vitigni più alti d’Europa, per cui occorre una ven-demmia notturna.

Vallata del monte BianCo

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È il primo comune della Valtournenche, l’antica Val Tornenchia, che dal Cervino porta fino a Châtillon seguendo il corso del torrente Marmore, questo comune è una notevole località turistica situata a 1074 m s.l.m. alla base delle montagne che precedono il massiccio del Tantané. Il paesaggio è costituito da vasti prati so-vrastati da boschi di conifere e aiutati da un clima temperato e alla felice posizio-ne del territorio al riparo di venti domi-nanti. L’ambiente naturale del comune è praticamente intatto se si eccettua l’area occupata dalla centrale elettrica costrui-ta ed entrata in funzione nel 1926 e che sfrutta le acque del Marmore. Interes-sante è il lago di Lod, situato a 2020 m. s.l.m. le cui rive sono occupate dalla tipi-ca canna di palude (Phragmites australis) e da molte altre specie botaniche ormai in via di estinzione. Un tempo tipico pae-se di media montagna, oggi Antey-Saint-André è divenuto una stazione turistica di prestigio, soprattutto apprezzata nel periodo estivo. Tra le molte escursioni in zona è da segnalare l’ascesa a La Magde-leine, raggiungibile partendo da Avout, e seguendo la strada carrozzabile fino alla mulattiera di Les Seingles, la quale parte a sua volta da Nuarsaz (pron. “Nüarsà”) e arriva al pianoro di Chamois.

È possibile raggiungere Chamois anche tramite la funivia da Buisson.

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Nazionale del Gran Paradiso, primo parco nazionale italiano che tutela una notevole biodiversità sia floristica che faunistica.Dal 1° gennaio 2011 Cogne è entrata a far parte dell’Associazione Perle delle Alpi per l’offerta turistica sostenibile e la mobilità dolce. È la seconda località alpina valdostana a rientrare nei criteri dopo Chamois.Cogne è nota anche per i suoi pizzi ar-tigianali lavorati dalle donne al tombo-lo e detti le dentelles de Cogne; questa attività è praticata a Cogne fin dal XVI secolo e fa parte della tradizione che an-cora oggi viene portata avanti dalla co-operativa “Les Dentellieres de Cogne”. Ai pizzi di Cogne è dedicata l’esposizio-ne permanente della Mèison di pitz.La valle di Cogne offre un’ampia gam-

Cogne è il comune più esteso della Valle d’Aosta. Il comune di Cogne oc-cupa l’alta valle omonima. All’altezza capoluogo (Veulla), si diramano cinque valli: verso sud, la Valnontey, che porta alle pendici del Gran Paradiso; verso nord, il vallone di Grauson; verso sud-est, il vallone dell’Urtier e la Valleille;Verso est, il vallone di Gimillan.L’abitato di Veulla si trova al centro

del territorio comunale, ai margini di una ampia distesa di prati (i Prati di Sant’Orso), su cui vige il divieto di edi-ficare, secondo lo statuto comunale. I prati sono stati insigniti del riconosci-mento “Meraviglia d’Italia”.Cogne è un’importante località turisti-ca, sia estiva che invernale, e uno dei centri mondiali dello sci di fondo. De-terminante attrattiva turistica è il Parco

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CourMayeur Nel cuore delle Alpi, ai piedi del Mon-te Bianco, rappresenta l’essenza stessa della tradizione alpina. Courmayeur è la culla del turismo alpino in Italia, ed una della capitali mondiali dell’alpinismo: il nome Courmayeur Monte Bianco è sinonimo di avventura. L’atmosfera in-confondibile, l’attenzione per i dettagli, lo stile italianounito alla cultura alpina fanno di Courmayeur una destinazio-ne boutique. Un’offerta appositamente pensata per le famiglie: relax,benessere, servizi per i più piccoli e un contatto totale con un ambiente alpino unico.l cuore delle Alpi, ai piedi del Monte Bianco, Courmayeur rappresenta l’es-senza stessa della tradizione alpina.

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Adagiato ai piedi del Monte Bianco, sul versante orientale dell’Alta Valle d’A-osta, Pré-Saint-Didier occupa un’in-vidiabile posizione al centro della Val-digne. Dal borgo, infatti, si diramano, assumendo la forma di una V, le due strade principali del territorio: una di-retta al Colle del Piccolo San Bernardo, l’altra verso Courmayeur. Il toponimo, di matrice ecclesiastica, ha le sue radici nel nome latino Desiderius che, attra-verso successive alterazioni e contra-zioni, é approdato all’attuale forma di Didier. Già in epoca romana, in cui Pré-Saint-Didier era definito con il toponimo Aræbrigium, le fonti calde della zona erano note, ma il loro sfruttamento ebbe inizio alla metà del ‘600.La realizzazione dello storico stabili-mento termale risale al 1834, quando il paese si chiamava “Pré-Saint-Didier-les-Bains”, mentre nel 1888 venne rea-lizzato l’edificio che ospitava il casinò. Oggi anche quest’ultimo complesso è stato integrato nei nuovi stabilimenti termali.Per oltre 150 anni, queste terme furono uno dei principali centri di attrazione della famiglia reale italiana. L’impian-to, dopo circa 30 anni di inattività ha C

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ma di possibilità a chi ama praticare sport, soprattutto se all’aria aperta; l’of-ferta si diversifica in base alla stagione.Durante la stagione estiva il trekking è sicuramente l’attività che raccoglie il maggior numero di appassionati. La valle è coperta da una fitta rete di sen-tieri e di mulattiere di ogni difficoltà, si può passare da corte passeggiate a lun-ghe ascese alpinistiche; parte di questi sentieri sono immersi nel Parco Nazio-nale del Gran Paradiso. Numerosi sono i bivacchi e i rifugi che permettono di pernottare in quota.

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Desenzano del Garda è una vivace cit-tadina di circa venticinquemila abitanti collocata all’estremità sud-ovest del Lago di Garda. Al centro di un ampio golfo delimitato ad ovest dall’altura del Monte Corno e ad est dalla penisola di Sirmione, è in una posizione geografica privilegiata dalla quale si può ammirare il lago nella sua massima estensione.Desenzano è una località che offre la possibilità di un turismo intelligente, che si proponga di unire al riposo e al divertimento una stimolante ricerca di paesaggi e di affascinanti memorie sto-rico-ambientali. Immediatamente a sud di Desenzano si estende il più grande anfiteatro morenico d’Italia, che si pre-sta a distensive e salutari passeggiate fra le colline alla ricerca di paesi pittore-schi. Perciò a Desenzano, oltre a riposarsi e godere del comfort di una moderna città dotata di una meraviglioso centro storico pedonalizzato, si possono pro-grammare brevi escursioni per variare il proprio soggiorno. In meno di un’ora di tempo è possibile raggiungere il Monte Baldo (oltre 2.000 metri di quota), passando così rapida-mente dalla flora mediterranea a quella alpina.

Gli amanti dello sport possono pratica-re il wind-surf, la mountain-bike, il volo libero, lo sci. Per i giovani e gli instancabili non man-cano discoteche e piano bar, mentre i meno giovani possono passeggiare sul lungolago o sotto i portici della centrale piazza Malvezzi. D’inverno il clima è temperato e senza nebbia e d’estate non manca mai il ri-storo della brezza che viene dal lago.

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subito una recente nuova ristrutturazio-ne. La riapertura delle terme ha dato un importante rilancio alla presenza turi-stica nel comune e all’economia locale.Tantissime sono le proposte che le Terme di Pré-Saint-Didier offrono ai visitatori. Si va dai massaggi (anti-stress, defaticanti, plantari, sportivi...) alle numerose vasche idromassaggio (dell´Argentier, di Turner, di Desiderio, Fiore di Saussure...), alle saune (a 80 e 90 gradi). Alcune zone dell´impianto, oltretutto, offrono una spettacolare vi-sta della catena alpina del Monte Bian-co, uno spettacolo affascinante che la natura ci ha regalato.Il percorso termale si sviluppa in 18 tappe tutte uniche e tutte irrinunciabili tra giochi d´acqua, luci e colori.

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Bormio è un comune italiano di 4.100 abitanti della provincia di Sondrio, situato in alta Valtellina. Situata nel Parco Nazionale dello Stelvio Bormio è una località turistica, estiva ed in-vernale, che ha ospitato i campionati mondiali di sci alpino nel 1985 e nel 2005. Il territorio comunale appartie-ne alla Diocesi di Como. Fa parte della Comunità montana Alta Valtellina.Oltre che per lo sci Bormio è nota per le sue terme, citate fin dal tempo degli antichi romani. Gli stabilimenti terma-li sono tre: le Terme di Bormio, che si trovano sul territorio di Bormio, e due stabilimenti, i Bagni Nuovi e i Bagni Vecchi, che si trovano sul territorio della frazione di Premadio del limitro-fo comune di Valdidentro.Bormio è un’importante meta del tu-rismo montano nazionale. I turisti vengono attratti dalle sue tradizioni ancorate a secoli di storia, dalla cucina tipica con i suoi formaggi e i suoi vini. Nucleo portante dell’industria turisti-ca locale sono gli sport invernali, che spaziano dal pattinaggio allo sleddog allo snowboard, ma soprattutto lo sci nordico e alpino, che possono essere

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praticati anche in estate sul ghiacciaio del Passo dello Stelvio. Tra gli sport estivi vi sono buone attrezzature per la pratica della mountain bike, le scala-te, il golf, la pesca sportiva, il tiro con l’arco e l’equitazione. Altro settore tu-ristico di punta, è quello del benessere e del relax. Infatti oltre ad avere un clima temperato nella “Magnifica ter-ra” sono presenti le terme. Grazie alla sua collocazione alle porte del Parco Nazionale dello Stelvio è possibile ef-fettuare passeggiate oppure dedicarsi alla micologia.Altra fonte di ricchezza di questa con-ca è l’acqua utilizzata soprattutto per la produzione dell’energia idroelettri-ca ma sfruttata anche per degli stabi-limenti termali che risalgono all’epoca romana ed oggi noti col nome Bagni

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Aprica. Per le Mountain Bike è presen-te in paese un bike skill center e, ad una quota di circa 1700 metri, un traccia-to da cinque chilometri a mezza costa dal comprensorio del Palabione sino a Corteno Golgi. Ad Aprica sono fruibi-li campi da tennis, una piscina coperta con centro benessere, un campo pratica

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Aprica è posta sull’omonimo passo, il più agevole tra la Val Camonica e la Valtellina, costituito da un’ampia sella piana lunga circa tre chilometri, oggi per la maggior parte edificata.Verso la fine del XIX secolo prese avvio in paese l’attività turistica che, dappri-ma integrandosi con quella agro-pasto-rale, poi gradualmente soppiantandola, è arrivata ad essere oggi di gran lunga il principale settore economico locale. In realtà Aprica ha sempre avuto, da se-coli, una naturale vocazione all’ospitali-tà, favorita dall’essere punto obbligato di passaggio e dalla splendida geografia.Aprica, con i suoi oltre 50 km di piste da sci alpino, rappresenta una delle più importanti stazioni sciistiche della Val-tellina. I suoi comprensori sciistici, ben colle-gati tra loro, sono quattro: Campetti, Baradello, Palabione e Magnolta. D’in-verno viene anche allestito un campo all’aperto per pattinaggio su ghiaccio e una parete di arrampicata su ghiac-cio, situati presso l’area tennis. Sono presenti, a pochi km di strada dal cen-tro, alcuni tracciati per sci di fondo, racchette da neve e sci-escursionismo:

Pian di Gembro, Trivigno e Magnolta. In paese, località al Plà, si trova infine un anello di fondo più piccolo, lungo 0,8 km. Un campo scuola ad accesso libero.Durante il periodo estivo è possibile praticare trekking su più di 50 itinera-ri escursionistici segnalati dal CAI di

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comune di Bormio, ma in quello vi-cino di Valdidentro. Esistono i Bagni Vecchi che risalgono all’epoca romana e i Bagni Nuovi che risalgono al 1835 d.C.Nelle vicinanze, presso la Valle di Fra-ele, sono presenti laghi artificiali noti come dighe o laghi di Cancano, ed è possibile anche visitare una centrale idroelettrica nel vicino paese di Pre-madio, frazione del comune di Valdi-dentro.

LiviGno

Livigno è una località della Valtellina. È il comune più settentrionale della Lombardia e tra i più elevati d’Italia. Durante il periodo invernale sono molte le persone che raggiungono la località per trascorrere una vacanza sulla neve. Le strutture turistiche in-vernali sono ottime e inoltre l’elevata altitudine (il centro dell’abitato è si-tuato a 1816 m s.l.m. con piste da sci sino ai 2.800 metri in areale centro-alpino) consente a Livigno di avere facilmente condizioni ottimali della neve, ricorrendo solo occasionalmente all’innevamento artificiale, che è inve-ce ormai una necessità imprescindibile per molti altri centri di villeggiatura invernale.Durante la stagione estiva non manca-no i villeggianti che approfittano della zona extra-doganale per fare shopping o che, attirati dall’altitudine del luo-go, lasciano le città calde e afose per rifugiarsi nel fresco clima di Livigno. Questa località è infatti conosciuta an-che come “il piccolo Tibet”, in ragione delle caratteristiche geomorfologiche del luogo, che sono in parte simili a quelle himalayane (Livigno è infatti un altopiano circondato da montagne nel cuore delle Alpi Retiche).I prezzi delle merci vendute a Livigno sono esenti IVA. Chi visita Livigno trova conveniente l’acquisto di tabac-chi, zucchero e alcoolici, nonché merci di maggior pregio di cui occorre verifi-care la convenienza (profumi, orologi ecc.), le merci acquistate devono rima-nere entro i limiti stabiliti dalle tabelle doganali.

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L’Altopiano della Paganella è collocato nella parte centro-occidentale del Tren-tino, che gravita attorno alla Paganella (la montagna che si affaccia su Trento e la Valle dell’Adige) e le Dolomiti di Brenta. Parte del territorio si estende all’interno del Parco naturale Adamel-lo-Brenta. L’Altopiano offre innumerevoli possi-bilità di escursioni, dalla più semplice -lungo comodi e facili sentieri - a quella

che richiede preparazione ed espe- ri-enza su impegnative vie alpinistiche. I centri principali del comprensorio tu-ristico sono Molveno, Andalo e Fai del-la Paganella. Molveno conta fra le sue attrattive oltre alle Dolomiti anche l’o-monimo lago, sulle cui rive è stata negli anni scorsi realizzata ed attrezza- ta una spiaggia libera, annoverata fra le più belle del Trentino. Andalo vanta tra le sue strutture turistiche una vera e pro-

pria cittadella sportiva, recentemente ampliata con un modernissimo stadio del ghiaccio coperto. A Fai si possono inoltre visitare gli sca-vi archeologici, che hanno portato alla luce i resti di un villaggio retico.

MoLveno, Fai DeLLa paGaneLLa

Rinomata località turistica situata a 864 m di altitudine, ai piedi delle Dolomiti di Brenta, nel Parco Naturale Adamel-lo-Brenta, sulla sponda occidentale del suggestivo omonimo lago, secondo per estensione e profondità tra i laghi inter-ni del Trentino. Punto di partenza per escursioni alpinistiche nelle Dolomiti di Brenta, è dotato di impianti di risalita che portano al Pradel (m 1400), un co-modo accesso ai numerosi sentieri e vie ferrate (quale, ad esempio, il conosciu-tissimo Sentiero delle Bocchette) che si addentrano nel Brenta e che attirano ogni anno migliaia di appassionati della montagna. Per gli amanti dello sport Molveno of-fre campi da tennis, piscina olimpioni-ca, tiro con ll’arco, bocce, percorsi per mountain bike, parapendio, pattinag-

de attrezzata con un campo di calcio nelle adiacenze.Una lunga pista ciclabile lungo il fiume Viola Bormina permette di attraversare tutto il comune, andando in mountain bike dalla frazione Semogo (presso l’a-rea sportiva) alla frazione di Oga Val-disotto, passando per Isolaccia e Pede-nosso.

di golf, un campetto da calcio. È inoltre possibile praticare agevolmen-te l’arrampicata sportiva, la pesca spor-tiva ed il parapendio.

SeMoGo vaLDiDentro

La Valdidentro, bagnata dal torrente Viola Bormina, si apre ad occidente di Bormio e si divide, dopo Semogo, in due rami: la val Viola e la valle Fosca-gno che porta al passo omonimo dal quale si raggiunge Livigno. Il comune di Valdidentro, il più esteso dell’intera Regione Lombardia, è diviso in frazio-ni: Premadio, Pedenosso, Isolaccia, Se-mogo. Valdidentro è una località turistica ter-male: le acque termali che sgorgano fra i 35° ed i 40° da diverse sorgenti nella parete del Monte Reit sono utilizzate per bagni, fangature, bibite diuretiche, cure inalatorie, massaggi. Sono inoltre indicate nel trattare le affezioni cutanee causate da agenti microbici e micotici e quelle delle vie aeree. Per usufruire di queste ocorre recarsi nelle località Ba-gni Vecchi e Bagni Nuovi vicino alla frazione Premadio.Dal 1 gennaio 2011 Valdidentro, per la sua attenzione a favorire il turismo sostenibile e la mobilità dolce, fa parte dell’associazione internazionale Alpine Pearls che raggruppa 27 località alpi-ne appartenenti a sei nazioni differen-ti (Svizzera, Germania, Austria, Italia, Francia e Slovenia).Oltre ai bagni nelle acque termali, la lo-calità offre anche impianti di risalita e piste sciistiche ubicate, per l’esattezza, nelle frazioni di Isolaccia e Pedenosso (la pista Viola è sede di varie competi-zioni di sci di fondo e biathlon, anche a livello nazionale, grazie anche al poligo-no di tiro di recente costruzione). Sono presenti numerose aree sportive, nelle diverse frazioni del comune: ad Isolaccia sono disponibili un campo da

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da calcio, uno di bocce e alcuni campi di tennis dove durante i mesi invernali è possibile pattinare sul ghiaccio. A Se-mogo sono presenti un campo di calcio in sintetico, un campo di pallavolo/ba-sket e un campo di bocce; a Pedenosso (località Pradelle) ci sono un campo di calcio e uno di pallavolo. A Premadio (loc. Planecc) è disponibile un’area ver-

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La Val Rendena (Rhendenatal in tede-sco) è una valle del Trentino-Alto Adi-ge, in provincia di Trento, racchiusa fra l’Adamello a ovest e il Gruppo del Brenta a est. Inizia a sud presso l’abitato di Verdesina e si conclude a nord pres-so l’abitato di Carisolo dove si dirama verso ovest con il nome di Val Genova e verso est nella Val Brenta, Vallesinella, Val Agola, Val Nambrone e Val di Cam-piglio fino alla famosa località turistica di Madonna di Campiglio. L’economia della valle, un tempo per lo più agri-cola, si basa attualmente in larga parte sul turismo sia estivo che invernale, in particolare per Pinzolo e Madonna di Campiglio, nella parte alta della valle. L’industria casearia ricopre un ruolo di discreta importanza, mentre un tempo il mestiere tipico che i rendenesi eser-citava emigrando periodicamente era quello del moleta, come viene definito in dialetto l’arrotino.

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A caratterizzare la vita di Giustino è stata per molti anni, la miniera di feld-spato sodico, impiegato nell’industria delle ceramiche.

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a gio a rotelle, minigolf, calcio, pallavolo, vela, windsurf, pesca, palestra di roccia; inoltre offre possibilità di rilassanti gite in barca e relax sulle ver- dissime rive del lago. Per i cultori della storia, la chiesetta di San Vigilio offre uno splendido portale tardo-gotico con affreschi del XIV-XVI secolo. Fra gli edifici nobiliari da citare il Palazzo dei Conti Saracini. L’antica segheria “rassica” Taialacqua del 1500, situata vicino al campeggio e recentemente restaurata, si propone al turista nel suo aspetto originario, ali-mentata dall’acqua del Rio dei Molini. Teatro in inverno di indimenticabili corse sugli sci, la Paganella offre d’esta-te i suoi boschi e pendii a passeggiate ed escursioni di grande soddisfazione. La particolare posizione di questa mon-tagna accessibile anche d’estate con

veloci impianti di risalita, che ad est in-combe su Trento e sulla Valle dell’Adi-ge con una maestosa parete verticale di oltre 1.000 metri, consente un’impareg-giabile vista a 360° del Trentino e delle Dolomiti. Alle prime luci del mattino, questa cima cantata da poeti, musici e scrittori e tan-to cara a Cesare Battisti (a cui è dedica-to un rifugio poco sotto la vetta), regala verso ovest lo spettacolo indimenticabi-le delle guglie delle Dolomiti di Brenta colpite dai primi raggi di sole. Alla Pa-ganella e alla stupefacente vista che si può godere dalla sua vetta è intitolata una delle più belle canzoni di montagna del coro della S.A.T. di Trento.

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Il territorio ricade in gran parte nel Parco naturale provinciale dell’Ada-mello-Brenta, e fa parte del territorio detto delle Valli Giudicarie (Judikarien in tedesco). Assai vicino alla più nota stazione turistica di Pinzolo, alle vette dolomitiche del Gruppo di Brenta ed alla Valle di Genova, Giustino da anni ormai si è dotato di valide strutture ri-cettive e di infrastrutture che richiama-no sempre crescenti folle di turisti, non solo dall’Italia, ma anche dall’estero, sia in estate che in inverno. Attrezzature sportive: campo da calcio: in erba, illu-minato regolamentare (100x50), servizi, spogliatoi. Altri sport praticabili: pesca sportiva, mountain bike, escursionismo.Parco giochi per bambini vario e attrezzato.

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La Val di Sole occupa l´estremità nord occidentale del Trentino e si estende dal Passo del Tonale (Lombardia) fino all´imbocco della Valle di Non. L´ambito turistico comprende anche le due val-li laterali di Pejo e di Rabbi. La valle è circondata dai gruppi montuosi del Brenta, dell´Adamello, della Presanella e dell´Ortles-Cevedale. Si passa dai 700 m di altitudine ai maestosi 3.500 m slm dei ghiacciai. Circa un terzo del suo territo-rio è parte integrante del Parco naturale Adamello- Brenta e del Parco Nazionale dello Stelvio (il settore trentino del Parco comprende le alte Valli di Pejo e di Rab-bi, che presentano elementi di rilevanza ecologica, botanica e faunistica, oltre a una forte attrattività paesaggistica). Aspetto dominante nel paesaggio è l´acqua, di cui le valli di Sole, Pejo e Rab-bi sono ricchissime: mentre infatti nel fondovalle scorre il fiume Noce (palestra ideale per gli appassionati di canoa, ka-yak e rafting), dai fianchi delle montagne sgorgano numerosi ruscelli e, in quota, spettacolari cascate punteggiano il pae-saggio con i loro bianchi salti. E l´acqua, sia in Val di Rabbi che in Val di Pejo, possiede addirittura proprietà tera-peutiche, che hanno favorito lo sviluppo del termalismo. Il turismo è diventato

Val di Solenel corso degli anni la voce principale dell´economia della zona, con strutture ricettive e per il tempo libero sempre più numerose e qualificate.

oSSana Ossana si propone come centro turistico estivo di prim’ordine, e lo fa attraverso la ricchezza imponente che la storia le ha

dato nel corso dei secoli. Il paese, posto all’imbocco della Val di Peio e ai piedi delle cime del gruppo della Presanella, ha vissuto recentemente uno sviluppo dato da un qualificato arredo urbano, il miglioramento dei servizi e delle struttu-re. Ne è risultato un connubio felice tra ambizioni turistiche e altri settori di svi-luppo, quali l’agricoltura, il commercio, l’artigianato.

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Valle di p e j o

Conosciuta anche come la “Valletta”, è interamente compresa nel comune di Peio. Essa segue il corso dell’alto Noce, in direzione nord-ovest, incuneata ai pie-di del gruppoOrtles-Cevedale, con cime che non di rado sfiorano i 4000 metri di altitudine. A partire dal fondovalle, numerosi sono i centri abitati che si sus-seguono: Celentino e Strombiano, Co-masine, Celledizzo, Cogolo, sede munici-pale, mentre più in alto, ormai nel Parco Nazionale dello Stelvio, si trovano Peio Fonti e Peio Paese. In valle grande importanza riveste l’alle-vamento, sia bovino, sia ovicaprino, le-gato a produzioni casearie biologiche di grande qualità. L’intera valle si presenta come un centro turistico sia estivo che in-vernale di prima grandezza, dai paesaggi suggestivi, le comode passeggiate, base per escursioni in alta montagna tra le più emozionanti. Storia: I reperti venuti alla luce sul dos-so di San Rocco, appena sopra l’abitato di Peio, testimoniano come la valle fosse abitata da genti gallo-retiche, pochi seco-li prima di Cristo. Gli stessi toponimi ri-velano origini remote per gli insediamen-ti della valle. Ancora da epoche antiche venivano sfruttate le miniere di ferro che in valle si trovano abbondanti, per un’at-

tività estrattiva che si è conclusa solo po-chi decenni fa. Le vicende della valle han-no seguito per lunghi secoli quelle della Val di Sole e del Principato trentino, con un’economia prevalentemente agricola e legata allo sfruttamento delle risorse fo-restali, oggi opportunamente integrata dal turismo. Arte Numerosi sono i mo-numenti d’arte che costellano la Val di Peio: tra di essi sono da ricordare l’isolata e suggestiva chiesa di S. Lucia di Coma-sine, la parrocchiale di Cogolo, dedicata

piatto terrazzo morenico caratteristico della media Val di Sole, sopraelevato di una quarantina di metri sul fondo-valle del Noce. L’aspetto della borgata è moderno, influenzato dal disastroso incendio del 1892, caratterizzato dalle numerose piazze che ne testimonia-no la secolare vocazione commerciale e amministrativa. Centro apprezzato di soggiorno, Malé vede tra le attività economiche prevalenti l’artigianato ed il commercio, accanto all’agricoltura e all’allevamento, con la celebre mostra-mercato autunnale di San Matteo. Di grande rilevanza infine è la presenza associazionistica: Malé è sede di nume-rose società sportive, culturali, tra cui il Centro Studi per la Val di Sole, di pro-tezione civile, come i Vigili del Fuoco volontari.

una vacanza fatta di benessere, sapori, tradizioni, piaceri per gli occhi e per il palato. Le Terme di Rabbi sono oggi una struttura accogliente ed ospitale. Il personale locale lavora da anni con professionalità e passione per rendere la permanenza di tutti gli ospiti piace-vole e salutare. L’acqua termale cura con successo malattie artro-reumatiche, malattie vascolari, in particolare la cel-lulite, affezioni del sistema respiratorio e di quello gastro-intestinale.

MaLè

Da sempre Malé rappresenta il centro amministrativo ed economico della Val di Sole. Sede della Comunità di Valle, Malé sorge ai margini nord-orientali del

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DiMaro

Divenuto negli anni uno dei centri eco-nomici più importanti dell’intera Val di Sole, Dimaro lega la propria fortuna alla fioritura del turismo avvenuta con gli anni sessanta. Punto di partenza per raggiungere la stazione sciistica in quota di Folgarida, Dimaro è centro dalla chia-ra vocazione turistica, sia invernale che estiva. Alle attività ricettive fanno poi da contorno numerose aziende artigiane, agricole, con un associazionismo volon-taristico attivissimo e nuove strutture per la cultura e l’intrattenimento, come il nuovo Teatro comunale.

rabbi

Rabbi (Rabj in dialetto locale) è un co-mune di 1.422 abitanti della Provincia di Trento. Coincide con la Val di Rabbi, una valle laterale della Val di Sole e si estende per una decina di chilometri a nord-ovest di Malé. Le sue frazioni principali sono, nell’ordine in cui si in-contrano risalendo la valle: Pracorno, San Bernardo (centro amministrativo del comune), Piazzola e Rabbi Fonti (sede delle Terme di Rabbi). Le Terme di Rabbi, immerse nel verde di foreste d’abeti e larici del Parco Nazionale del-lo Stelvio, coniugano le proprietà della propria acqua minerale con il fascino di un paesaggio montano tra i più incon-taminati dell’arco alpino. La flora e la fauna di questo parco ultra settantenne sono la cornice unica e irripetibile per

ai santi Filippo e Giacomo, la chiesetta di Pegaia, unica superstite di un insedia-mento oggi scomparso, la chiesa di Peio Paese di San Giorgio, il cui campanile è adorno di un gigantesco San Cristoforo quattrocentesco, alto oltre 7 metri. Nel cuore del Parco Nazionale dello Stel-vio la Val di Pejo offre ai propri ospiti una vacanza rilassante ed affascinante in un’oasi naturale in cui l’ospitalità è di casa.Trekking, nordic walking, mountain bike, rafting, passeggiate ed escursioni,

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sci alpino, sci da fondo, scialpinismo, snowboard, passeggiate con le racchette da neve rappresentano soltanto alcune delle tante attività da praticare in valle.

CoGoLo Di pejo

Il paese di Cogolo di Pejo si trova ai piedi della catena montuosa dell’Ortles-Ceve-dale ed è l’insediamento più importante del comune di Pejo. Le principali frazioni Cogolo, Celledizzo, Cellentino e Comasi-ne, sono ricche di piccoli segreti che la zona nasconde come ad esempio gli altari lignei di Pejo, gli affreschi della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo a Cogolo, Palaz-zo Migazzi e la chiesa di Cellentino. Tra le altre frazioni che compongono il co-mune di Pejo sono anche Strombiano e Pejo Fonti, sede della rinnovata stazione

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Il territorio del comune di Predazzo è notevolmente esteso: con i suo 109,84 km quadrati, esso risulta il nono comune più esteso per superficie della provincia di Trento (nonostante i confini orientali non seguano la morfologia del territorio: infatti il confine con la zona del Primie-ro non si colloca in corrispondenza del-lo spartiacque del Passo Rolle, ma oltre

preDazzo

Predazzo (Pardàc in dialetto predazza-no, Pardatsch in tedesco), è una citta-dina di 4.524 abitanti della provincia di Trento. È uno dei due centri più importanti della Val di Fiemme, l’altro è Cavalese, inoltre è anche il centro più popoloso ed esteso

della Val di Fiemme, grazie anche ad una conformazione geografica particolar-mente favorevole. Si tratta inoltre di un importante snodo viario e commerciale tra le valli di Fiemme e Fassa e la zona del Primiero. Predazzo è il centro più popoloso delle Valli dell’Avisio, nonché il diciassettesimo comune per popolazio-ne della Provincia di Trento.

Val di fiemmeper cure termali nonché polo turistico attrezzato con nuovissimi impianti di ri-salita e piste da sci che si snodano ai piedi del monte Vioz. La sede municipale del comune di Pejo si trova a Cogolo, centro

culturale, economico e politico della val-le di Pejo. Ed a Cogolo è stato costruito anche il centro visitatori del Parco Nazio-nale dello Stelvio, parco che si estende su tutto il paradiso naturale dell’Ortles-Cevedale. Pejo è nota per le acque mi-nerali. Lo stabilimento termale, a 1.390 metri di altitudine, nel Parco Nazionale dello Stelvio, cura malattie respiratorie, circolatorie, reumatiche, dermatologiche, offrendo inoltre trattamenti estetici. Le acque sgorgano fresche, pure e limpide da tre sorgenti: la Fonte Alpina, l’Antica Fonte e la Nuova Fonte. Chi ama lo sport trova a Pejo moltissimi percorsi ed itine-rari: nel gruppo del Cevedale, nel Parco Nazionale dello Stelvio, presso i biotopi della Catena Rossa, ai laghi Lungo, Pian Palù, delle Marmotte, Covel e Careser. D’inverno si può praticare lo sci nelle strutture della Val di Sole. A poca distan-za da Pejo si trovano poi le aree sciistiche del Tonale-Presena e di Marilleva.

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merose proposte per il turismo sia estivo che invernale; a Lago di Tesero é presen-te un centro ricreativo con pesca sporti-va; di grande risonanza è stata l’apertu-ra nel 2006 del primo Nordic Walking Park in Trentino con 60 km di sentieri segnati, oggi frequentato da moltissimi amanti del fitness e del benessere. Nella stagione estiva fra le diverse ma-nifestazioni molto importante è la setti-mana de Le Corte de Tiézer (a cavallo tra luglio e agosto). In questa settimana il tempo si ferma e ci riporta indietro a inizio ‘900. Concerti, spettacoli teatrali, lettura di fiabe per i bambini, gioco a squadre, gara di corsa in notturna fanno da anticipazione alla serata del sabato in cui le Corte (stretti passaggi tra le case e cortili) si animano con più di 300 vo-lontari in costume d’epoca che fanno rivivere sapori, mestieri e musica di altri tempi.

venivano usate dalla Val di Cembra, alla bassa e media Val di Fiemme in alternati-va alle scandole. I nuclei più antichi sono disposti ai fianchi della strada che viene da Cembra.

teSero

Tesero gode il vantaggio di essere in posizione centrale rispetto alla Val di Fiemme. Con i suoi 2600 abitanti è un importante centro turistico grazie anche alla sua vicinanza al Centro del Fondo di Lago di Tesero (già sede dei Cam-pionati del Mondo di Sci Nordico del 1991, 2003 e per i prossimi Campionati del 2013) e all’ ampia area sciistica dello Ski Center Latemar, che dai 1757 m slm dell’Alpe di Pampeago si sviluppa verso Predazzo e Obereggen per un totale di 40 km di piste. Tesero vanta inoltre nu-

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sei chilometri al di sotto, subito sopra la località Paneveggio). Predazzo è il prin-cipale centro economico, commerciale e artigianale della Val di Fiemme. La sua economia presenta un grado di eterogeneità raro se non assente negli abitati limitrofi, che risultano principal-mente votati al turismo. La cittadina di Predazzo si è sviluppata nel tempo anche grazie alla presenza del-le Fiamme Gialle, che nel 1920 inaugu-rarono il primo corso Finanzieri con ben 500 Allievi. Assai sviluppate le attività turistiche, sia invernali (comprensori sciistici del Feu-do-Latemar, Bellamonte-Lusia e Rolle) che estive (Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino), e quelle delle indu-striali del legno ed alimentare (pasta, ca-seario), con aziende all’avanguardia che esportano i loro prodotti principalmente nell’Europa del Nord e Centrale.

CaSteLLo-MoLina Di FieMMe

Molina di Fiemme è un paese a notevole concentrazione industriale, artigianale e commerciale (segherie, legname, fabbri-che imballaggi, falegnamerie, mobilifici, mobili d’arte, fornellinai, sculture in le-gno, ceramiche, ferro battuto, produzio-ne di laterizi e affini).Il paese ha massicce case fiemmesi, con sovrastrutture lignee e androni. I tetti, a due o quattro falde, sono coperti da tavolette a squame di ceramica che si producevano nelle fornaci locali e che

San Martino Di CaStrozza Ai piedi delle Pale di San Martino, Dolo-miti Patrimonio Unesco, San Martino di Castrozza gode di una lunga tradizione turistica, iniziata già a metà Ottocento, che le regala un’eleganza raffinata e vi-vace. Le guglie delle Pale di San Mar-tino a picco sopra il paese, i fitti boschi e gli ampi pascoli ne fanno una località dalla decisa atmosfera di montagna. La lunga tradizione turistica, iniziata già a metà Ottocento, regala tuttavia a San Martino di Castrozza un’eleganza raffi-nata e vivace. Le estati sono ricche di eventi, di proposte per il tempo libero nonché di strutture ed occasioni per at-tività sportive e ricreative, per gli adulti quanto per i bambini. Meta ideale per chi desidera una vacanza attiva, dallo sci all’alpinismo, dal trekking alle escursioni d’alta quota le occasioni per trascorrere una vacanza all’insegna dello sport e del divertimento immersi nella natura sono innumerevoli; questa località offre inol-tre estati ricche di eventi e proposte per il tempo libero. San Martino è adagiato in una verde conca prativa, circondato dal Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino. Dal paese sono visibili numerose vette dolomitiche: il Cimon

pRimieRo S. maRtino di CaStRozza

della Pala, la Vezzana, il Rosetta, il Sass Maor, le cime Val di Roda, la Cima della Madonna, e dall’altra il rilievo più dolce della Cavallazza e le cime in porfido del Colbricon e del Colbricon piccolo. Dal paese è anche visibile il gruppo delle vette Feltrine, con la caratteristica cima a sagoma piramidale del monte Pavio-ne. Tonadico è con buona probabilità il paese più antico della valle di Primiero

ed anche il più importante. Benchè non esistano notizie certe concernenti l’ori-gine del suo nome, negli anni sono state molte le ipotesi plausibili avanzate, come ad esempio quella che vedrebbe nel suf-fisso celtico -icum un chiaro legame con l’età romanica. Il comune di Tonadico è situato nella regione Trentino Alto Adige in provincia di Trento. Sorge a 765 mt. di altezza s.l.m., ai piedi delle rovine di

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Merano

Capoluogo della Comunità comprenso-riale del Burgraviato, è circondata dalle montagne (1500–3335 m) e si trova nel fondovalle all’inizio di quattro impor-tanti valli: la Val Venosta, la Val Passiria, la Val d’Adige e la Val d’Ultimo.onsiderato luogo di cura sin dal XIX se-colo, Merano era orientata verso un turi-smo per la terza età grazie al clima mite e alla quiete che la caratterizzano. Negli ultimi due decenni questa tendenza è cambiata soprattutto grazie ad un’offer-ta più variegata ed all’arrivo del turismo nazionale che ha raggiunto e superato quello dei paesi tedescofoni facendo no-tevolmente scendere l’età media dei suoi visitatori.A Merano si trova il Museo Provinciale del Turismo “Touriseum”, ospitato nel Castel Trauttmansdorff, al quale è annes-so il giardino botanico, uno dei più belli in Italia. A dicembre 2005 sono state ri-aperte le Terme di Merano con annesso un hotel a quattro stelle.Con le nuove Terme Merano si è ar-ricchita non solo di un nuovo polo del benessere, ma anche di un vero e pro-prio gioiello architettonico. L’imponente cubo di vetro e acciaio costituisce il cuo-

re della nuova struttura termale situata lungo la riva meridionale del Passirio. Il nuovo caffé Piazza Terme tra le Terme di Merano e l’Hotel Terme Merano invi-ta a trattenersi per una piacevole pausa: un punto di riferimento importante per tutti/e ed un modo speciale di incontrar-si. Una grande isola verde abbraccia le Terme di Merano ed è composta da un

ampio parco, riservato esclusivamente agli ospiti delle Terme, e da una parte accessibile dall’esterno. Un’oasi di pace proprio nel cuore della città a disposizione di meranesi, turisti/e ed ospiti delle Terme di Merano, che possono godere di questo salutare valore aggiunto.Clima mite e vegetazione mediterra-

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Vittore risalente all’XI sec., con cuspide barocca e con al suo interno dipinti di epoca medioevale. La quattrocentesca chiesa parrocchiale di San Sebastiano, caraterizzata da un importante altare maggiore ligneo e da una pala secente-sca. Da visitare anche il Palazzo Scopoli, oggi sede del municipio.

tonaDiCo

Il territorio comunale è abbastanza este-so (circa 90 km²) e comprende gli estesi prati, pascoli e boschi della Val Canali e della Val Venegia. La Val Canali, percor-sa dall’omonimo torrente, rappresenta la zona meridionale d’accesso al gruppo delle Pale di San Martino. All’altezza di

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località Sabbionade, si innesta una val-lata laterale, la Val Pradidali, ancora più selvaggia, che permette di raggiungere il rifugio omonimo e l’altopiano delle Pale.Particolarmente suggestivi i prati Fosne, una conca prativa dov’è presente, accan-to ai masi, un grande masso staccatosi dalle cime sovrastanti e i prati Piereni con vista su cima Cimerlo.La Val Venegia, situata nel bacino del torrente Travignolo e ai piedi del Monte Mulaz, della Vezzana e del Cimon della Pala, è un’area naturalistica fra le più im-portanti del Trentino, tradizionalmente utilizzata per l’alpeggio del bestiame del Primiero.Sono parte del comune di Tonadico an-che il Passo Cereda, il Passo Valles e una sezione molto ampia delle vette e dell’al-topiano delle Pale di San Martino.

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sulta abitato il fondovalle dai ca. 550 m di altitudine fino ai masi contadini più alti situati a ca. 1.700 m di altitudine. Gli abitanti di Naturno abitano nel pa-ese principale e sono sparsi tra le sue tre frazioni di Cirlano, Tablà e Stava e tra le due le pendici della valle delimitata dal Monte Sole e dal Monte Tramontana.I circa 315 giorni di sole all’anno offrono a Naturno i presupposti ideali per una vegetazione straordinaria e molto varie-gata, riscontrabile in particolar modo nel vasto Parco naturale del Gruppo di Tessa a nord ed anche sul boschivo Monte Tramontana a sud. Oggi Natur-no offre ai suoi visitatori un luogo pieno di contrasti, una comunità vivace con un centro mondano, molte opportunità per fare shopping, attività sportive e per il tempo libero, in un contesto di perso-ne fiere delle loro tradizioni, peculiarità culturali e storiche, con un’ampia offerta di luoghi d’interesse e dal fascino alpino-mediterraneo speciale. Qui, anche du-rante le normali attività quotidiane, c’è sempre spazio per fare una breve pausa rilassante capace di donare alla vacanza quello speciale non so che...

che taglia in due la città, e comprende il tratto dei Portici che collega piazza del Grano con piazza Duomo, il quartie-re Steinach, via Leonardo da Vinci, via delle Corse e le tre porte cittadine ancor oggi conservate. Corso Libertà, piazza Teatro e piazza della Rena, il ponte della Posta e ponte Teatro concorrono a for-mare il centro cittadino odierno. La città di Merano è dal 1993 sede del Meraner Lyrikpreis (premio di poesia lirica di Me-rano), uno dei più prestigiosi premi lette-rari in lingua tedesca. Fra i vincitori della competizione bien-nale, scelti da una giuria internazionale, si annoverano Kurt Drawert, Kathrin Schmidt, Jürgen Nendza, Oswald Egger, Michael Donhauser, Ulrike Almut San-dig e Uwe Kolbe. Merano sa offrire, oltre ad una vasta offerta wellness e gastrono-mica, anche un’ampia scelta di proposte per il tempo libero e la cultura. Basta dare un’occhiata, ad esempio, al calendario delle manifestazioni in pro-gramma che va dalla tradizionale Festa dell’uva in ottobre fino alle avvincenti

gare ippiche e al fascino della musica classica di altissimo livello delle Settima-ne Musicali Meranesi.

naturno - naturnS

Oggi Naturno è una tra le località di va-canza più amate dell’Alto Adige essendo uno dei comuni più sviluppati in ambito economico e turistico della regione. Il paese con i suoi 5.500 abitanti appartie-ne da un punto di vista geografico alla Val Venosta mentre, dal punto di vista amministrativo, ricade sotto il controllo del Burgraviato/Merano.Dei 67 km² di territorio comunale, ri-

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no nea possono fare miracoli. Lo sapevano

bene i medici locali che, già verso la metà dell’Ottocento, assistevano gli ospiti giunti a Merano da tutta Europa per ri-trovare il benessere. Tra le più illustri vi-sitatrici della città di cura rientra a pieno titolo l’imperatrice Elisabetta d’Austria, che elesse Castel Trauttmansdorff a suo domicilio invernale. Intorno a questo importante complesso, situato sul limite orientale di Merano, si estendono oggi i Giardini botanici che, delimitati da un bosco di roverelle, coprono una superfi-cie di dodici ettari.Il centro storico, il cuore pulsante del-la città batte fra testimonianze storiche e moderno dinamismo, in un quadro di equilibrio architettonico tra nobile eredità e avanguardia. Il centro storico si estende a nord del Passirio, il fiume

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tuose e sulla valle. I sentieri delle rogge sono i percorsi preferiti dalle famiglie, dagli escursionisti moderati e da tutti coloro che vogliono godersi la straordi-naria flora e fauna della Val Venosta in completo relax.Molto popolari sono i sentieri delle rogge intorno a Malles, Glorenza e Sluderno, oltre alla roggia di Senales-Ciardes sca-

La regione della Val Venosta è caratteriz-zata da una cultura varia e antiche testi-monianze degli ultimi mille anni. Il pa-esaggio culturale vanta infatti numerosi sentieri lungo le antiche rogge risalenti a centinaia di anni fa, sentieri escursioni-stici con panorami mozzafiato nel Parco Nazionale dello Stelvio e un rete di per-corsi per mountain bike varia e capillare. Paradiso per gli sciatori, una vacanza in Val Venosta offre agli ospiti amanti della neve ben sei aree sciistiche per famiglie in zone particolarmente soleggiate.I sentieri delle rogge sono sentieri escur-sionistici tipici della Val Venosta, che si snodano lungo gli stretti canali d’acqua utilizzati secoli fa dai contadini per l’ir-rigazione dei campi. A causa del suo clima secco e le scarse precipitazioni, la Val Venosta soffre di periodi di siccità; per questo motivo furono scavati i cana-li d’irrigazione, mentre i sentieri furono realizzati per consentire il passaggio dei guardiani delle rogge e si estendono su entrambi i versanti della valle, il Monte Sole e il Monte Tramontana.In tutta la Val Venosta si conta circa una ventina di questi sentieri delle rog-ge. Sono percorribili in tutti i periodi dell’anno e offrono splendide vedute panoramiche sulle possenti catene mon-

vata nel 1504 e lunga 11 chilometri. Gli stretti sentieri non sono adatti ai ciclisti.Nella soleggiata Val Venosta sono pre-senti sei comprensori sciistici, che ap-partengono al comprensorio dell’Ortler Skiarena e assicurano divertimento in-vernale su 300 chilometri di piste con un solo skipass. In Val Venosta non vi aspettano solo

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co Nazionale dello Stelvio. Per gli amanti della cultura e dell’arte c’è molto da sco-prire: molti luoghi di interesse storico - artistico quali castelli, monasteri e musei. Silandro venne nominato per la prima volta nei documenti il 13 giugno 1077. Il 4 giugno 1906 Silandro diventò borgo con diritto di mercato. La splendida zona pedonale è un paradiso per fare un giro e shopping. A Silandro vi sono ottime possibilità di pernottamento in alber-ghi economici, nonché alberghi di alto livello. Specialità locali ed italiane nei vari ristoranti dall’atmosfera famigliare. Concerti, feste, visite storico - artistiche guidate, viaggi in carrozza, escursioni giornaliere, degustazioni vino. Impianti sportivi e strutture per il tempo libero.

siede, oltre alla cappella romanica con i suoi affreschi, una grande collezione di armi e armature, mentre il Museo della Val Venosta presenta due esposizioni permanenti di archeologia e storia de-gli abitanti della regione. Tutti i musei dell’Alto Adige: www.musei-altoadige.itAl di sotto della mistica collina di Tarces nell’alta Val Venosta si trova la storica cittadina di Glorenza. Con i suoi circa 900 abitanti Glorenza è una delle più piccole città delle Alpi e una vera minia-tura, tuttavia possiede oltre a un centro città medievale l’unica diga chiusa e con-servata in perfetto stato delle Alpi.

SiLanDro

Silandro, il capoluogo della Val Veno-sta (Alto Adige), grazie alla sua posi-zione centrale e soleggiata, è un luogo di villeggiatura unico. Silandro si trova a metà strada tra Merano ed il Passo Resia. Silandro con le frazioni Corces, Covelano,Vezzano, Monte Tramontana e Monte Mezzodì è circondato da frutte-ti, vigneti e boschi. Per gli escursionisti appassionati: escursioni rilassanti lungo le rogge, piacevoli passeggiate attraverso bellissimi frutteti, escursioni in montagna più impegnative nel Parco nazionale del-lo Stelvio per godersi il panorama mera-viglioso e gite alla più alta cava di marmo d’Europa a Lasa. Silandro offre ca. 80 km di sentieri ed itinerari ben contrassegnati e posti a diverse altitudini. Escursioni sul Monte Mezzodì e sul Monte Tramontana nel territorio del Par-

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emozioni sulle piste: anche i musei, i ca-stelli e le abbazie, oltre alla medievale Glorenza, la più piccola città dell’Alto Adige, con la sua ricchezza culturale, sa-pranno sorprendere i visitatori.Tra i diversi musei della Val Venosta quelli che attirano il maggior numero di visitatori sono le due sedi del Messner Mountain Museum [MMM] di Reinhold Messner (in Alto Adige conta in totale cinque sedi): il museo sotterraneo a Sol-da sull’Ortles, a 1900 metri di altitudine, e Castel Juval, che mostra gli aspetti spi-rituali del “mito della montagna”.Oltre al Museo per la zona dell’Ortles, vi sono cinque centri visite nel Parco Nazionale dello Stelvio che offrono una visione d’insieme della flora e della fauna dello straordinario massiccio dell’Ortles-Cevedale. Castel Coira a Sluderno pos-l

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Curon Il comune di Curon, con il Lago di Resia, il lago di S. Valentino e la Valle-lunga, si trova al confine con l’Austria e la Svizzera. Il campanile del vecchio paese di Curon che emerge dalle acque, è diventato uno dei simboli dell’alta Val Venosta. Ma i laghi di Resia e di S. Va-lentino non sono l’unica attrazione die Curon. D’estate, la regione è meta ambita per i ciclisti: qui passa, infatti, la Via Claudia Augusta, uno dei percorsi ciclistici più famosi d’Europa, che prosegue poi in direzione Merano. Chi vuole andare più in alto, avrà due importanti centri escursionistici a di-sposizione: al confine con la Svizzera, dalla parte della val di Roia, e nella Val-lelunga, al confine con l’Austria, ai piedi del ghiacciaio Palla Bianca. Ed anche l’inverno a Curon ha molto da offrire. Con Maseben, Belpiano e Malga S. Va-lentino, ci sono ben tre comprensori sciistici, ed è presente inoltre un colle-gamento con Nauders in Austria, si scia dunque senza confini! E se tutto ciò non bastasse per rendere emozionanti le vacanze invernali, il lago di Resia ghiacciato permette lo snow kiting e lo surf su ghiaccio. Oppure un

rilassante giro in slitta trainata dai caval-li, per scoprire la bellezza dell’Alta Val Venosta innevata.

San vaLentino

Benvenuti a San Valentino alla Muta al lago di San Valentino. Soprattutto nell’Alta Val Venosta si sente la magia

della varietà dell’Alto Adige. Seducono i vari tipi di attività sportive e gli eventi culturali che cambieranno la sua vacan-za in un’avventura straordinaria. S. Valentino alla Muta è posizionato in un angolo pittoresco tra il lago di S.Valentino e il Lago di Resia al Passo di Resia, nell’Ovest dell’Alto Adige. Circondato da ghiacciai, è la zona ideale per le vacanze in tutte le stagioni.

CuRon - San Valentino alla muta

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la Splendida Val Solda

La località di Solda sorge nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, a ben 1.840 metri di altitudine. Grazie al suo fascino ed alla sua posizione, ai pie-di delle più maestose cime delle Alpi Orientali, il piccolo (400 abitanti) e caratteristico villaggio alpino di Solda vanta una lunga tradizione turistica, ri-salente agli albori della storia dell’alpini-smo e degli sport invernali. Il massiccio dell’Ortles e le cime circostanti sono ter-reno ideale per sempre nuove avventure, alla scoperta di un ambiente montano incontaminato: escursioni ai rifugi alpini della zona, vie ferrate, alpinismo su roc-cia, misto e ghiacciaio, scialpinismo. La funivia di Solda garantisce un rapido e comodo accesso ai quasi 2.600 m s.l.m. del Rifugio Città di Milano (Schauba-chhütte), punto di partenza ideale per innumerevoli escursioni e scalate. D’in-verno, grazie alla loro elevata altitudine ed al particolare microclima della zona, gli ottimamente preparati 40 km di piste da sci di Solda garantiscono un inneva-mento perfetto, per una stagione sciisti-ca ben più lunga rispetto a quella della grande maggioranza delle altre stazioni sciistiche. Se è l’aria delle grandi montagne quel-

la che si respira a Solda, non stupisce affatto che il grande alpinista himala-yano Reinhold Messner ne abbia fatto proprio luogo d’elezione, rendendolo quasi una piccola enclave tibetana in Alto Adige, a cominciare dall’ormai caratteristica presenza degli yak che il forte scalatore importò dalle sue spedi-zioni e che a Solda hanno trovato am-biente e clima ideali. Yak, ma non solo: è a Solda che Messner ha voluto inau-gurare anche il MMM Ortles “Alla fine del mondo” (museo dedicato al mondo dei ghiacci eterni, nell’ambito del vasto progetto museale Messner Mountain Museum), la raccolta di memorabili alpinistici “Alpine Curiosa” custodita nella piccola”Flohhäusl” ed il ristorante “Yak & Yeti”.

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La Val Senales ha una lunga storia e tra-dizione: sia il leggendario “Schofscho-ad”, ovvero la transumanza delle pe-core a giugno come anche il famoso “Ötzi” testimoniano una movimentata storia. “L’uomo venuto dal ghiaccio” è stato ritrovato nel 1991 sul ghiacciaio del Similaun. Ad esso sono dedicati sia l’Archeoparc, una show-gallery, settimane speciali ed una maratona alpina. Un nostro consi-glio: fate una sosta al lago artificiale di Vernago a 1.680 m d’altitudine ed non perdete il giro con l’ “Ötzi-Express” sul ghiacciaio. Un’esperienza indimen-ticabile!La Val Senales ha inizio con le cime sul versante sud delle Alpi Centrali, nei pressi della città termale Merano, che si addentrano in una valle i cui aspet-ti così diversi si esprimono a volte in antitesi, perché qui nella Val Senales si incontrano estate e inverno, passato e presente, tradizione e innovazione. I vigneti all’ingresso meridionale del-la Valle Senales, si trasformano poi in imponenti ghiacciai della Val Senales; i sentieri testimoni di tempi remoti si confrontano con audaci funivie ed im-

pianti di risalita nel centro sciistico Val Senales.Sono cinque le località che si incon-trano percorrendo questa magnifica Val Senales: Certosa, Monte Santa Ca-terina, Madonna di Senales, Vernago e Maso Corto. Tutte le località della

Val Senales ci fanno fare un tuffo nel passato, pur essendo ricche di hotel Val Senales, appartamenti Val Senales, agriturismi Val Senales ed alberghi Val Senales di ottima qualità che soddisfa-no le sempre mutevoli esigenze turisti-che.

S e n a l e S Val SenaleS

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numerosi caffè e tipici Gasthaus. I ne-gozi sono aperti tutto l’anno anche il sabato pomeriggio.La Torre delle Dodici, detta anche torre civica, è l’emblema di Vipiteno e sepa-ra il nucleo storico in una zona nord, detta Città Vecchia, e una sud, la Città Nuova. L’odierno aspetto della Torre delle Dodici con il tetto a doppia falda e frontoni di pietra gradonati, ricostru-ito dopo che un incendio aveva distrut-to l’originaria guglia in legno, risale al 1867. La prima pietra della Torre venne posta dal Duca Sigismondo il Dana-roso in persona nel 1469, e i lavori di costruzione vennero conclusi nel 1473. Il fronte meridionale presenta una la-pide commemorativa in marmo dorato apposta nel 1478 a memoria del Duca Sigismondo.

CaMpo Di trenS

Campo di Trens è situato nella Val d’I-sarco, 24 km a nord di Bressanone e 6 km a sud di Vipiteno, lungo la strada statale SS 12 dove la valle si apre, poco prima di Mules, fino a giungere alla piana di Vipiteno. L’originale nucleo del paese di Trens è situato su una posi-

particolare il pittore Franz von Defreg-ger utilizzò lo sfondo paesaggistico lo-cale per comporre “L’ultima chiamata alle armi”. Recenti scavi hanno portato alla luce alcuni reperti risalenti all’età del bronzo, all’età del ferro, e addirit-tura al neolitico. Altri reperti si sono invece fatti risalire all’epoca romana e all’epoca medievale. Inoltre nelle zone limitrofe si trovano i resti di antiche mi-niere d’argento.

zione elevata, del versante orientale del “Giovo di Trens”, mentre il paese si è poi sviluppato verso valle sino alla stata-le; oltre questa vi è la ferrovia del Bren-nero, il fiume Isarco e l’autostrada A22 del Brennero. Del comune fanno parte anche gli abitati di Stilves e di Mules, il primo nella piana di fronte a Trens al di là del fiume, il secondo 5 km a sud all’entrata della omonima Valle.Castel Tasso si erge, possente, su un dosso roccioso simile ad un’isola, al margine di quella che una volta era la zona paludosa di Vipiteno. Castel Tas-so è annoverato fra i manieri meglio conservati e di maggior interesse stori-co artistico di tutto l’Alto Adige. Esso è citato per la prima volta nei testi del dodicesimo secolo. Sul rilievo verso nord si trova la chiesetta di S.Zeno, la cui prima citazione documentale risale all’anno 1330.

viLLanDro

Villandro è un piccolo paese che si tro-va più in quota (a 880 metri), sopra a Chiusa, sul versante orientale delle Alpi Sarentine e precisamente sotto l’Alpe di

Villandro, il secondo alpeggio più gran-de d’Europa posto a 2.509 m. La zona è ricca di rinvenimenti arche-ologici delle età preistoriche, come i ricchi rinvenimenti in località Pluna-cker dimostrano. Il paese ha dato nome all’omonima casata medioevale che a sua volta diede origine ai signori di Wolkenstein.Di rilievo è l’antico albergo Zum Stein-bock, risalente al XII secolo. Qui in

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ChiuSa

Il comune comprende la città di Chiusa, la frazione di Gudon, Lazfons, Pradello e Verdines. Chiusa deve il suo nome alla sua posizione geografica. Il nome Chiusa deriva dal latino “clau-dere” = chiudere. Per questo il nome italiano di Chiuso significa per l’appunto città chiusa. Nel 2002 la città è stata inserita nell’e-lenco dei luoghi più belli e spettacolari d’Italia. Brennero: la frazione Bren-nero fa parte del comune Colle Isarco, ma sicuramente più noto del comune stesso, dato che il passo del Brennero è noto luogo di transito del traffico.

vipiteno

È sede della comunità comprensoriale Alta Valle Isarco ed ospita servizi quali l’ospedale e scuole secondarie superio-ri, anche in lingua italiana. La città fa parte del circuito de I borghi più belli d’Italia. La zona pedonale, sicuramente una delle più belle di tutto l’arco alpi-no, inizia in corrispondenza della Piaz-za fuori Porta e prosegue verso la Città Nuova e la Torre delle Dodici arrivando

Campo di tRenSValle iSaRCo

fino al centro verso il Nordpark. Le case della Città Nuova, con le nobili facciate, i frontoni a gradini e i deliziosi aggetti, i caratteristici Erker, costituiscono già di per sé un insieme urbanistico unico. La Città Vecchia appare più semplice ma certo non meno degna di nota. Un tempo la Città Nuova era cinta da mura su cui si aprivano cinque porte: la Porta civica nella Torre delle Dodici, la Por-ta Margherita o Telves, la Porta Giovo , la Porta Inferiore o Porta Bressanone all’estremità meridionale e la Porta Un-gerhauser o Pfitscher. Per motivi di ordine difensivo, le case erano addossate le une alle altre su anguste viuzze, disposte su lotti stretti e profondi. Oggi, la zona pedonale di Vipiteno è l’ideale per fare acquisti, con

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Vacanze piùVacanzeAlto AdigeAlto Adige

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La valle di Funes si dirama, tra Bres-sanone e Chiusa, e da Chiusa (523 m s.l.m.) verso est, fino all’ultimo centro abitato, Santa Maddalena (St. Magdale-na, 1.339 m s.l.m.). La valle è una del-le poche rimasta quasi incontaminata. Tra verdi pascoli e chiesette medioevali gli abitanti offrono la loro ospitalità. Numerossisime anche le possibilità di escursioni nel Parco naturale Puez Odle.Sulla parete meridionale dell’inizio val-lata si trova il paese di Gudon, con il Castel Summersberg, un edificio risa-lente al 1270, formato inizialmente da una torre quadrangolare. Oggi quest’e-dificio dà un’idea fedele di una tipica prigione giudiziaria del tardo medioe-vo, ricordando i processi agli anabattisti e ai Luterani. Sempre a Gudon, si trova un piccolo museo che conserva alcuni attrezzi agricoli, oggi anche caduti nel dimenticatoio.Per arrivare nella vallata vi è principal-mente un’unica strada, che nei primi tratti attraversa una gola stretta e pro-fonda, di pareti di porfido o di filladi quarzifere. La valle, e quindi la stra-da, si inizia ad allargare dopo il centro abitato di San Pietro, dove si iniziano anche a scrutare le prime cime dolo-

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Val di funeS

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vaL riDanna

Sorprendente e affascinante: ecco come i visitatori vedono la Val Ridanna. D’in-verno è un vero paradiso per gli amanti dello sci di fondo e per passeggiate sulla neve cristallina. D’estate, invece, è una meta molto apprezzata dagli appassio-nati di mountain bike e dai patiti dell’e-scursionismo. Innumerevoli le possibili mete per gite ed escursioni, anche impe-gnative, anche in alta montagna dove tra i ghiacciai si ergono arditi rifugi.In fondo alla valle, a Masseria, si trova il “Mondo delle miniere”, il Museo delle antiche miniere di Monteneve, che at-trae grandi e piccini. Il Museo custodi-sce reperti e testimonianze sulla vita che i minatori hanno condotto nelle viscere della montagna da centinaia di anni fa fino ad oggi e consente ai visitatori di conoscere le vicende che hanno influen-zato non poco la vita di questa valle. I principali centri abitati della vallata sono: Gasteig/Casateia, Telfes/Telves, Mareit/Mareta, Ridnaun/Ridanna e Maiern/Masseria. La valle è nota per la presenza del Castel Wolfsthurn presso Mareta e per il Museo provinciale delle miniere, allestito presso Masseria, anche se storicamente la zona effettivamen-

R a C i n e SVal Ridanna

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mitiche: le Odle di Eores a nord-est e le cime delle Odle di Funes a sud-est. Inoltre nelle Odle di Funes, si posso-no andare a distinguere alcune cime: la Grande Fermeda e la Piccola Fermeda, il Sass Rigais, la Furchetta e la Torre di Campill. Le Odle sono infatti il maggior punto panoramico, che accompagna tutta la vallata nel suo lato meridionale: il Sass Rigais con i suoi 3.025 m s.l.m. è la cima più alta della catena.Esiste anche una strada secondaria che mette in collegamento la vallata con la valle di Eores e il passo delle Erbe. Da

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questa strada parte il Sentiero attrezza-to Günther Messner.La neve, d’inverno, ricopre spesso e volentieri questa valle. Il turismo è fio-rente, grazie alla tranquillità del luogo e alla possibilità di sciare, ciaspolare (meta ambita risulta il Col di Poma), e slittare (due sono le principali piste che partono da malga Zannes: una per mal-ga Gampen e l’altra per la malga delle Odle). Funes per la sua attenzione a favorire il turismo sostenibile e la mo-bilità dolce fa parte del consorzio delle Perle delle Alpi.

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a te sfruttata era compresa tra la valle di Lazzago (Lazzacher Tal) ed il villaggio di San Martino a Monteneve (St. Martin am Schneeberg, 2.385 m). Vicino al museo si trova la cappella dei minatori di santa Maddalena a Ridanna (Knappenkapelle St. Magdalena in Mareit-Ridnaun).

raCineS

Il comune si estende nella valle di Raci-nes e nella val Ridanna, percorsa dall’o-monimo fiume. Una grande stazione scii-stica è situata poco a monte del paese sul versante nord della valle. Il comune di Racines vanta una lunga ed affascinante storia mineraria. Il territorio comunale comprende le valli di Valgiovo, la Val Racines e la Val Ridanna che si trovano

ad un’altitudine che varia da 950 a 1.500 m s.l.m. Racines fa parte della cooperati-va alpina “Alpine Pearls - Perle Alpine”, un network di località turistiche in grado di offrire una vacanza responsabile ed ecologica, ma soprattutto di qualità. Il Passo del Giovo divide le Alpi Breonie con Cima dell’Accia, Monte Altacroce e Cima Libera dalle Alpi Sarentine a sud. Castel Wolfsthurn con il suo Museo Pro-vinciale della Caccia e Pesca a Mareto, il Museo Provinciale delle Miniere Monte-neve, la cappella dei minatori a S. Mad-dalena, la rovina di Reifenegg e le cascate di Stanghe costituiscono gli ingredienti fondamentali per rendere una vacanza indimenticabile. In inverno l’area scii-stica di Racines-Giovo è invece il luogo principale per chi ama lo sport invernale a cielo aperto.

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sud oltre il passo Furcia la valle di Ma-rebbe. Tra il paese di Valdaora di sopra e quello di Monguelfo si trova il lago arti-ficiale di Valdaora. In Valdaora, immersi nell’imponente scenario delle Dolomiti, le vacanze estive e invernali si trasfor-mano in un’esperienza indimenticabile. Grazie alla sua posizione centrale, inca-stonata tra le Dolomiti e le Alpi Pustere-si, con l’importante gruppo delle Vedret-te di Ríes, Valdaora è il perfetto punto di partenza per escursioni di vario genere.

Maranza

Si trova su un altipiano soleggiato so-pra la Valle Isarco ad un’altitudine di 1.414 m e conta all’incirca 450 abitanti. Particolarmente interessante è la chiesa parrocchiale di San Giacomo e delle tre Sante Vergini, una costruzione tardo-ba-rocca con campanile gotico. In tutto l’ar-co dell’anno Maranza esercita un fasci-no particolare, grazie non solo alla bella montagna di casa, il monte Gitschberg, che in estate rappresenta una bella area escursionistica, ma anche alle molteplici possibilità che offre durante l’inverno. Le possibili attività da fare in questa locali-tà sono molteplici, a vostra disposizione anche un campo da minigolf ed il padi-glione di tennis di Maranza. Consigliamo anche una passeggiata nella Valle d’Al-tafossa, una vallata alpina idilliaca con percorso Kneipp e diversi stabilimenti di sosta, come per esempio le malghe Großberghütte e Wieserhütte con ampio

parco giochi per bambini. Da qui si rag-giungono anche i laghi di Campolago.

GaiS

Il comune di Gais comprende le locali-tà di Villa Ottone, Riomolino, Montas-silone e Gais. Il territorio comunale si trova all’imbocco della Valle Aurina e si sviluppa su un dislivello che va da 819 a 3.171 m.s.l.m. Castello di Chela e Ca-stel Neuhaus sono i simboli culturali più importanti del comune. Gais si trova nel parco naturale Vedrette di Ries-Aurina ed offre innumerevoli possibilità per gite alla conquista delle oltre 80 cime che rag-giungono i tremila della Valle Aurina. Da non perdere sono anche i piccoli borghi che appartengono al comune come Mon-tassilone e Riomolino che si affacciano sulla conca valliva di Brunico.

perCa

Il comune di Perca si estende nel parco naturale delle Vedrette di Ries-Aurina. Particolarmente amate sono le sue pira-

midi di terra. Si estende da 892 m fino a 3.105 m.s.l.m e conta all’incirca 1.450 abitanti. In effetti, il dislivello presentato dal territorio comunale è considerevole, dato che il comune si estende dai prati della Rienza fino alle vette di tremila me-tri delle Vedrette di Ries, il gruppo mon-tuoso che delimita il paese a nord. Perca comprende le località di Sopranessano, Nessano, Rio Liccio, Plata ed i borghi nella Val di Vile, che sono Montevila, Vila di Sopra e Vila di Sotto. Grazie alla sua posizione nel parco naturale Vedret-te di Ries-Aurina, potete fare delle belle escursioni partendo da Perca, per esem-pio al Montone oppure al Monte Nalle. Inoltre il comune si trova lungo la cicla-bile della Val Pusteria e per il ritorno potete comodamente prendere il treno.

Alto AdigeAlto Adige

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Val puSteRiaPer quanto riguarda le escursioni nel co-mune, vi consigliamo il Monte Sommo, la Cima Bärental oppure la Cima del Pozzo. “Le pietre raccontano“ invece è un percorso tematico molto piacevole che si snoda nei dintorni di queste lo-calità. Dopo una gita vi consigliamo un tuffo nel laghetto d’Issengo, un’esperien-za rinfrescante e rigenerante, chi avesse ancora energia, può scatenarsi tra le cime degli alberi nel vicino parco avventura percorso ad alta fune Kronaction, che offre percorsi di vari gradi di difficoltà. Il giardino delle erbe e la distilleria di olio pino mugo Bergila completano l’of-ferta per il vostro soggiorno. Da notare anche Castel Schöneck, il luogo di nasci-ta di Oswald von Wolkenstein. Oggi, nei pressi del castello, si trova un ristorante che farà gioire ogni buongustaio.

vaLDaora

Il comune di Valdaora si suddivide in Valdaora di sopra (Oberolang), di sotto (Niederolang) e di mezzo (Mitterolang).Il comune confina con il Parco naturale Fanes - Sennes e Braies.Dal paese di Valdaora si svincolano due vallate: a nord la valle di Anterselva e a

bruniCo

È considerato il centro della Val Pusteria, sia da un punto di vista geografico che culturale, infatti la città della Rienza è considerata il punto d’incontro numero uno nella valle. Il territorio del comune di Brunico si estende fino alla cima di Plan de Corones a 2.277 m e compren-de, oltre alla città di Brunico, i paesi di S. Giorgio, S. Caterina, Stegona, Lunes, Ameto, Teodone e Riscone. In estate, ma soprattutto in inverno Plan de Corones attira visitatori da ogni dove. Durante la stagione invernale le invitanti e nume-rose piste da sci di Plan de Corones vi attendono per trascorrere piacevoli gior-nate sulla neve, mentre in estate trovere-te un’ampia gamma di sentieri escursio-nistici, un freeride trail per ciclisti ed un panorama mozzafiato. Il Museo Etno-grafico di Teodone, il Messner Mountain Museum Ripa presso il Castello di Bru-nico ed il museo civico sono le attrazioni principali del comune, ma vi aspettano anche serate di cinema, concerti e tea-tro. In estate, ogni venerdì, vi attende lo shopping serale. Concerti in Piazza Mu-nicipio, il Mercato di Stegona nel mese di ottobre ed il Mercatino di Natale nel periodo natalizio, il comune di Brunico è

un’avventura che dura tutto l’anno. Una passeggiata in Via Centrale ed una visi-ta al Messner Mountain Museum Ripa non possono mancare durante le vostre vacanze nella città della Rienza. Bruni-co, chiamata anche la città alla Rienza, si trova a 838 m.s.l.m ed ha circa 11.000 abitanti. Plan de Corones (2.277 m) non è una meta molto amata solamente in inverno, ma anche in estate, infatti que-sta montagna offre una serie di sentieri escursionistici, un trail per freerider e la possibilità di salire in funivia. Da giugno 2011, Brunico offre un’ulteriore luogo d’interesse culturale: presso il Castello di Brunico, Reinhold Messner ha inaugura-to il suo quinto museo dedicato ai popoli di montagna, l’MMM Ripa.

FaLzeS

Ha circa 1.450 abitanti e si trova lungo la Strada del Sole della Val Pusteria, che si snoda sopra l’asse principale della val-le, ai piedi del Monte di Mezzo. Issengo, Grimaldo, Molini e Plata fanno parte del comune, nonché il paese principale, Fal-zes. Riparato dal vento ed in posizione soleggiata, il comune si estende a poca distanza dal famoso Plan de Corones.

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si estende su una superficie di 60,34 km² ed ha 3.160 abitanti (31 dicembre 2010). Il Comune di Gais comprende le frazioni di Gais (1.909 abitanti), Vil-la Ottone (1.092 abitanti), Riomolino (105 abitanti), Montassilone (39 abitan-ti) e Lana di Gais (15 abitanti).La chiesa di Gais è una delle più an-tiche ed interessanti dell’ intero Tiro-lo. L’edificio, nonostante le numerose modifiche successive, ha conservato sostanzialmente l’ originario impianto romanico. Abbiamo così un tipico im-pianto basilicale a tre navate con abside semicircolare e due absidi secondari, anch’ essi semicircolari. Il meraviglioso paesaggio offre molteplici opportunità per immergersi in questo mondo fatto di prati in fiore e massicci rocciosi. In-camminatevi lungo uno dei suggestivi sentieri in piano, costeggiati da piccoli ruscelli, oppure cimentatevi nella con-quista delle vette dolomitiche. Il pano-rama mozzafiato che vi aspetta in cima alla montagna – tempo permettendo – vi regalerà senz’altro emozioni uniche e indimenticabili. Godetevi il paesaggio di Gais e tutto lo splendore offerto da questa meravigliosa località sudtirolese.

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Si trova nel cuore della Valle Aurina, nel Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina ed ospita uno dei più bei castelli dell’Alto Adige. Il comune di Campo Tures si trova nel cuore della Valle Au-rina, ha circa 5.000 abitanti e compren-de le località di Riva di Tures, Camina-ta, Mulini di Tures, Acereto e la località principale Campo Tures, sovrastata dal castello medievale di Tures. Il castello di Tures è uno dei complessi

castellari più imponenti dell’Alto Adige e per un lungo periodo è stata residenza dei nobili di Tures, tra i più importanti aristocratici del Tirolo.

MuLini Di tureS

Il comune si estende nel parco naturale Vedrette di Ries-Aurina ed è circondato da oltre 80 cime montuose che raggiun-gono i tremila e che s’innalzano maesto-samente nel bellissimo paesaggio della

Valle Aurina. Una visita a Castel Tures, una passeggiata alle cascate di Riva, uno sguardo nel centro visite del parco na-turale oppure una giornata all’insegna della tranquillità.

GaiS

Il Comune di Gais, costituito nel 1928, si trova a circa cinque chilometri a nord di Brunico in Valle di Tures Aurina, allo sbocco della Valle di Riomolino. Esso

Alto Adige

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mulini di tuReS - GaiS

Val di tuReS

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vaLLe aurina

La Valle Aurina è considerata una del-le valli più incontaminate di tutto l’Al-to Adige poiché, circondata da oltre 80 montagne che arrivano e superano i tre-mila metri di altitudine, ha mantenuto inalterati usi, costumi e tradizioni delle popolazioni alpine.Il comune di Valle Aurina si trova nell’o-monima valle e comprende le località di Lutago, Cadipietra, S. Giovanni, S. Pie-tro e Rio Bianco. Il territorio comunale si sviluppa su una superficie che va da 942 a 3.378 m s.l.m, dal cosiddetto “Klapf” presso Campo Tures fino a S. Pietro, dove la valle si restringe.Nel comune abitano all’incirca 5.800 persone, il territorio è rurale e genuino, caratterizzato da masi ben curati e da un meraviglioso paesaggio montano, cir-condato da bellissimi pascoli alpini e da numerose vette che raggiungono anche i tre mila metri. Il parco naturale delle Vedrette di Ries-Aurina attira coloro che amano trascorrere rigeneranti momenti nel verde, così come scalatori ed arram-picatori.D’inverno i maggiori punti d’attrazio-ne sono le aree sciistiche Klausberg e Speikboden. Anche le slittate e le escur-

sioni invernali sono particolarmente amate nel comune di Aurina. Per chi invece preferisce una visita culturale, il museo delle miniere del Granaio di Ca-dipietra ed il museo minerario vi atten-dono.

CaDipietra

Cadipietra si trova a 1.054 m s.l.m ed è la località principale del comune di Au-rina, e deve il suo nome alle gigantesche costruzioni in pietra che si trovano nel

paese. Nel centro, accanto alla chiesa parrocchiale, si trova il museo delle mi-niere Granaio di Cadipietra, che origina-riamente era il magazzino per i minatori di Predoi. Dal 2000 ospita la collezione mineraria della famiglia Enzenberg che comprende mappe della miniera, pittu-re, reperti storici e documenti risalenti al Quattordicesimo secolo.La chiesa della Madonna di Loreto fu fondata dai proprietari del Commercio Aurino. Intorno al 1700 fu rinnovata come noi la possiamo oggi ammirare. Finestre quadrangolari e a lunetta, nella

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C a d i p i e t R aValle auRina

navata una volta a botte e sul matroneo dipinti dello Spirito Santo, dell’Inco-ronazione di Maria, dell’Ascensione di Maria al Cielo. La chiesa della Madonna Nera, ancora oggi è mèta di pellegrini.La casa del fattore è una antica costruzio-ne in pietra, (da qui il nome Cadipietra) oggi sede del Comune della Valle Aurina, con bovindi di notevole valore architet-tonico. Interni preziosi grazie ad alcuni dipinti trovati recentemente sotto la per-linatura di varie stanze.Il tribunale della miniera, che si trova all’ingresso di Cadipietra, risale al XVI secolo e rappresenta sicuramente una delle attrazioni della valle Aurina. Per quasi 300 anni, a causa della miniera

di rame di Predoi, è esistito un Giudizio minerario apposito, i cui confini coinci-devano con quelli del Giudizio regionale di Tures. Dal 1545 fino al 1780 circa il giudice minerario risiedette in una casa a Co-stamolino, al confine tra San Giovanni e Cadipietra. L’aspetto attuale dell’edificio risale al XVI sec., quando il principe ter-ritoriale del Tirolo lo acquistò e ne fece la sede del giudice minerario.A Cadipietra però non vi aspetta solo cultura, ma anche natura e diversissime possibilità per trascorrere una vacanza attiva, grazie soprattutto all’area escur-sionistica e sciistica Klausberg. La ca-binovia vi porta in cima, dove vi si apre

uno splendido panorama da ammirare e dove vi aspettano belle mete escur-sionistiche, come ad esempio il Lago di Chiusa raggiungibile facendo una breve e facile camminata.D’inverno Klausberg si trasforma in una favolosa area sciistica immersa nello sce-nario mozzafiato dei tremila della Valle Aurina, la parte più amata dai bambini è senza dubbio l’area bimbi Klausi-Land. Per coloro che invece preferiscono slit-tare, c’è una pista per slittini illuminata anche la notte, le slitte possono essere noleggiate presso la stazione a valle.Il nostro consiglio: dopo una giornata sulle piste, fermatevi per un drink nel locale après sci Hexenkessel, nei pressi della stazione a valle dell’area sciistica Klausberg.In questa terra di confine, aperta e cor-diale con tutti, la lista delle vivande spa-zia da piatti di stampo decisamente au-stro-tirolese ad eccellenti interpretazioni della classica cucina italiana. La scelta, inutile dirlo, è ricchissima e le sorprese piacevoli appaiono con grande natu-ralezza tanto nei ristoranti più raffinati che sui tavoli di legno dei rifugi: assolu-tamente da provare lo speck, i formaggi tipici, il pane fatto in casa, la “Weinsup-pe”, una minestra che sposa il brodo di carne alla panna ed al vino bianco di Terlano o di Termeno, i rapanelli freschi e le insalate croccanti. Per chiudere in bellezza lo Strudel di mele è d’obbligo.Ed in autunno, quando i giorni si fanno più corti, è il momento delle castagnate col vino novello, la vecchia tradizione al-toatesina del “Törggelen”.

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Vacanze piùVacanzeVenetoAlto Adige

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S. MaDDaLena

La Valle di Casies è una delle valli più suggestive dell’Alto Adige ed un gioiello per chi vuole trascorrere delle vacanze attive. L’ampia Valle di Casies si estende da Te-sido attraverso Colle ed il paese princi-pale S. Martino fino a S. Maddalena in fondovalle e si adagia tra 1.191 e 2.837 m.s.l.m. Questa valle dal carattere natu-rale ed incontaminato offre una serie di masi suggestivi che decorano i verdi prati coperti di fiori colorati. Le montagne che circondano Casies sono le propaggini delle Vedrette di Ries-Aurina e delle Alpi del Defreggen. Se venite in Valle di Casies per fare delle escursioni, vi consigliamo di prenota-re una bella vacanza lunga, dato che le mete escursionistiche sono numerosissi-

me. Consigliamo soprattutto il sentiero Almweg 2000 (sentiero delle malghe), un percorso circolare che porta a diver-

se malghe sopra il suggestivo fondovalle. Ovviamente non può mancare una sosta per assaggiare le prelibatezze locali.

dolino, Valpolicella, Bianco di Custoza, Lugana, Soave. Ad accogliere il turista in vacanza sul lago di Garda, ci sono più di 1.000 hotel lago di Garda - alberghi o hotels - vari residences e villaggi turistici, grandi campeggi, bed & breakfast e agri-turismo. Info meteo lago di Garda e per la tua vacanza sul lago di Garda.La ristorazione si avvale del prezioso apporto della pesca e dell’agricoltura. I ristoranti del lago Garda valorizzano il pesce lacustre in varie specialità sempre accompagnate dal vino Lugana o Bardo-

Sul Garda splende il sole d’Italia e in estate è meta di turismo nazionale e in-ternazionale, italiani, tedeschi, olandesi, europei di ogni genere. Ogni albergo del lago di Garda, ti può ospitare, e sei una coppia o viaggi con amici o sei una fa-miglia con bambini il divertimento ed il relax è assicurato.Il lago di Garda è il più grande e famoso lago d’Italia ed i turisti accorrono ogni anno nei nostri luoghi incantevoli; i pa-esi più visitati sono Lazise, Bardolino, Garda, Torri, Malcesine, Brenzone, sulla sponda orientale chiamata Riviera degli olivi, Riva del Garda Torbole e Arco a nord. Seguono Limone, Tremosine, Ti-gnale, Gargnano, Salò, sulla sponda ad est detta Riviera dei Limoni, Desenzano, Sirmione, Peschiera a sud. Tutto l’anno ed in particolare d’estate, il lago di Gar-da offre una grande varietà di attrazioni: eventi musicali, teatrali, enogastrono-mici, sportivi, artistici. Oltre ai ben noti hotel del lago di Garda, ci sono parchi divertimento, molti percorsi naturali da percorrere a piedi o in bicicletta, per il benessere psichico e fisico. Le spiagge del lago di Garda (alcune visibili tramite webcam) sono piccole, ma vi sono 158 km di costa. Nella sezione meridionale del lago di Garda, si trovano Desenzano,

Peschiera del Garda e la sottile penisola di Sirmione. Unico immissario del Gar-da è il fiume Sarca, che entra nel lago a nord, tra Torbole e Riva del Garda e fuoriesce dal lago a sud, presso Peschiera del Garda.Il clima temperato del lago di Garda per-mette lo sviluppo di una rigogliosa vege-tazione mediterranea, palme, oleandri, aranci, limoni, viti, olivi ecc. Vigne ed ulivi dominano il paesaggio della riviera orientale del Garda, dove si produce ot-timo vino e olio. Famosi sono il vino Bar-

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Venzo, Castello, Zignago, Borago, Pozzo e Sommavilla). Un po’ più in alto incon-triamo Campo, borgo medievale oramai disabitato, un luogo pieno di magia ed incanto e, in montagna, Prada, da cui è possibile raggiungere le vette del Baldo. A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, sino ai giorni nostri, lo sviluppo del paese si è legato, a filo doppio, con la crescita dell’economia turistica senza dimenticare le proprie tradizioni, dando vita alla nascita di numerose strutture ricettive, ad un progressiva professio-nalizzazione delle persone impegnate nell’accoglienza, al moltiplicarsi di inizia-tive mirate e all’organizzazione di eventi culturali e di manifestazioni.

del Lago di Garda. Il territorio comu-nale comprende parte del massiccio del Monte Baldo, ovvero la zona della Val Vaccara. Il comune non ha un centro principale e una periferia ma è formato da piccole frazioni distribuite lungo l’am-pio territorio; la loro distribuzione non è omogenea: si trovano suddivise in fasce formate da paesi molto vicini gli uni agli altri mentre vaste aree rimangono prati-camente naturali e inalterate. Oggi il Comune di Brenzone comprende 16 frazioni più o meno grandi, situate in parte sul lago (Castelletto, Magugnano, sede del Municipio, Marniga, Assenza e Porto) e in parte sulle prime pendici del Monte Baldo (Biaza, Fasor, Boccino,

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lino (rosso rubino o rosato o chiaretto), e dal leggerissimo e prelibato olio d’oli-va prodotto sui pendii delle colline che circondano il lago di Garda. I parchi tematici sono una grande attrazione per i turisti: Gardaland, Caneva, Movie Stu-dios, Parco Giardino Sigurtà, Parco Zoo Safari, insieme ai parchi termali e alle ter-me, sono tra i più famosi d’Italia. Queste solo alcune tra le attrazioni che potrete visitare durante la vostra vacanza sul lago di Garda. Il lago di Garda offre al visitatore atten-to innumerevoli occasioni culturali: oltre alle città d’arte come Verona o Mantova - apprezzate dai turisti di tutto il mon-do - è possibile visitare diverse località di grande interesse culturale (Sirmione, Gardone, Riva del Garda), ecologico e paesaggistico (il monte Baldo, il parco del Mincio, il parco della Lessina). Il clima e la conformazione geografica del Garda consente agli sportivi di pratica-re un gran numero di attività: vela, wind surf, golf, equitazione, parapendio, trek-king sono solo alcuni degli sport a di-sposizione del turista. La zona dell’alto lago di Garda è particolarmente adatta a chi predilige camminate, le escursioni in mountain bike e gli sport più impegna-tivi.

brenzone

Dista 46 km da Verona. Rispetto al ca-poluogo provinciale è in posizione nord ovest. È situato sulla sponda veronese

Un litorale sabbioso che si estende per 7 chilometri: da Zadina, dove la folta pineta lambisce la spiaggia, offrendo ai turisti un fresco relax all’ombra di pini secolari, al centro storico attraversato dal Porto Canale Leonardesco, fulcro della vita cittadina, sino a Valverde e Villamarina, quartieri attrezzati con moderne strutture alberghiere, che si animano particolarmente in estate. Spiagge accoglienti, tranquille e sicure; ampi viali alberati ed estese zone di ver-de per vivere la vacanza in un’atmosfera distensiva. Il centro storico, con le sue pittoresche piazzette, le colorate “vele al terzo” e i caratteristici ristoranti di pesce, dove rivive ancora la tradizione del borgo marinaro. Le oltre 300 strut-ture alberghiere presenti sul territorio sono in grado di soddisfare le esigenze di tutti i turisti che scelgono Cesenatico

come meta delle proprie vacanze. Sia gli alberghi dotati dei servizi più mo-derni che le piccole pensioni a gestione familiare, dove si respira un’atmosfera tipicamente romagnola, costituiscono il fiore all’occhiello della nostra offerta turistica e si distinguono per capacità di accoglienza, cortesia e disponibilità del personale. E per tutti coloro che intendono assaporare i piatti della tra-dizione gastronomica locale, Cesenati-co offre tante opportunità di degustare le ricette tipiche della cucina marinara nei ristoranti, nelle trattorie e nelle ca-ratteristiche osterie affacciate lungo il suggestivo porto canale leonardesco o a pochi passi dal mare. Ogni anno vengo-no organizzati due importanti appunta-menti gastronomici, “Azzurro come il pesce” in primavera e “Il pesce fa festa” in autunno, proprio per promuovere

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Il territorio comunale di Gatteo, situa-to in una fertile pianura, ha una confor-mazione allungata ed è delimitato dai fiumi Rigossa e Rubicone, estendendosi fino al mare Adriatico, circondato dai Comuni di Cesenatico, Gambettola, Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli.Gatteo nasce come stanziamento ro-mano, sorto in vicinanza dell’antico “Compitum” - l’attuale San Giovanni in Compito; ne sono testimonianza i numerosi reperti archeologici quali: mattoni, marmi, metalli, monete e sta-tue, ritrovati in tutta la zona circostan-te.Sicuramente il luogo di maggior appe-al è rappresentato dal mare che con-formemente alla filosofia della Riviera romagnola offre la possibilità di vivere il soggiorno fra divertimenti, relax ed una cultura enogastronomica che carat-terizza tutta la Romagna e quindi anche il comune di Gatteo. Ma Gatteo non è solo balneazione, il centro storico infat-ti è ricco di storia e cultura.Il capoluogo Gatteo, con il suo castel-lo fortificato, vanta tradizioni secolari quale fiorente centro artigianale e com-merciale. Oggi vi sono concentrati tut-ti i servizi primari e dal punto di vista

economico risulta essere in crescita il settore del terziario.Sant’Angelo è la frazione più consi-stente sia dal punto di vista demogra-fico, sia da quello industriale. Un paese (già ricordato nel 1070 come “Plebem S.Angeli in Salute”) che dopo secoli di povertà e stenti è diventata una fioren-te località industriosa e animato centro commerciale. Paese piccolo, ma pieno di vitalità. Città natale inoltre di Secon-

do Casadei, uno dei principali esponen-ti del liscio romagnolo.Anche la piccola frazione di Fiumicino (la gran parte del cui territorio è sotto il comune di Savignano sul Rubicone) si distingue per la presenza di attività industriali e artigianali.Gatteo a Mare, scoperto settant’anni fa (prima era chiamato “Due bocche”), rappresenta un esempio di organizza-zione dei servizi turistici. Nel suo chi-

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derni Impianti di cui dispone la città consentono a tutti, dal professionista al semplice amatore, di proseguire gli alle-namenti anche in vacanza.E dopo tanta fatica, dopocena la serata prosegue all’insegna del relax e dell’in-trattenimento nei cafè-bar, pub, birre-rie, wine-bar, oppure sulla spiaggia, che di notte, si accende di luci e diventa un grande palcoscenico: con feste a tema, musica dal vivo, spettacoli, gastrono-mia.

che ogni anno organizza, si è ritagliata uno spazio importante nel panorama sportivo nazionale, diventando a ragion veduta una delle capitali italiane della vacanza attiva: ciclismo, calcio, basket, pallavolo, vela, beach, volley, beach ten-nis, sono solo alcune delle decine di di-scipline che si possono tranquillamente praticare a Cesenatico.Dalla primavera in avanti, il calenda-rio eventi è costellato di manifestazioni sportive a livello internazionale e i mo-

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l’immagine di Cesenatico come città della ristorazione. Nei ristoranti, nelle trattorie e nelle osterie disseminati nel caratteristico borgo di pescatori o lun-go le rive del suggestivo porto canale disegnato da Leonardo Da Vinci, è pos-sibile degustare i piatti tipici della tra-dizione marinara locale, rigorosamente accompagnati da piadina romagnola ed innaffiati da buon vino del territorio. Cesenatico, grazie alle tante strutture di cui dispone ed alle numerose iniziative

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Cervia

Il Comune di Cervia è situato in Emi-lia Romagna, in una parte meravigliosa della costa Adriatica, a 20 km a sud di Ravenna, con un litorale di 10 km carat-terizzato da un arenile di sabbia finissi-ma e da bassi fondali.L’antica “città del sale”, il vecchio “bor-go di pescatori” e le ampie distese della secolare pineta, si sono trasformate in funzione di uno sviluppo turistico che si è realizzato in modo pionieristico dal-la fine dell’800 fino ad avere un impulso decisivo con la nascita, nel 1912, della “città giardino” di Milano Marittima, sorta ai margini della secolare pineta.Cervia con le sue località di Milano Ma-rittima, Pinarella e Tagliata, è oggi uno dei più rinomati centri turistici italiani, gode di fama internazionale e conta ogni anno circa 4 milioni di giornate di presenza di italiani e stranieri.Dal 1973 è sede della Fondazione Cer-viaAmbiente, nata per la valorizzazione e la salvaguardia dell’ambiente.Ad accogliervi un territorio ricco di bel-lezze naturali, di tradizioni, di cultura, di storia e di luoghi ospitali capace di offrire innumerevoli attrattive per una vacanza all’insegna del benessere, del

divertimento e del relax.Da non perdere i Magazzini del Sale, oggi sede di mostre e di esposizioni di grande rilievo e del Museo del Sale, la Torre S. Michele, la Cattedrale, il Pa-lazzo Comunale e la piazza Garibaldi, cuore del centro storico, dove vengono ospitati eventi di grande prestigio, mer-catini e concerti.Di notevole interesse il Teatro Comu-nale, la Chiesa del Suffragio, con il suo

organo Callido, la Chiesa di S. Antonio e la Piazzetta Pisacane dove ha sede l’e-dificio storico Antica Pescheria.Di particolare bellezza la fontana “Il tappeto sospeso”, un coloratissimo tappeto di mosaico, ideata da Tonino Guerra in occasione del 300° anniversa-rio della Fondazione di Cervia Nuova.Nella millenaria pineta si trovano le Terme di Cervia, uno stabilimento all’a-vanguardia, per la sua perfetta sinergia

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e Guanella si animano con musica, danze e spettacoli di vario genere, organizzati dall’Amministrazione Comunale o cu-rati dal Gatteo Mare Village. La notte rosa, Ferragosto Live, Liscio d’Amare… sono appuntamenti fissi ed attesi dell’estate di Gatteo a Mare. Ma non dimentichiamoci di Gatteo, che proprio nel cuore dell’estate dedica una Festa al suo Patrono San Lorenzo, il 10 agosto.Spiaggia di sabbia fine, ombrel-loni e buon cibo… cosa volere di più per rilassarsi?Ma se la vacanza relax non fa per voi, presso gli stabilimenti balneari potrete trovare tutte le attrezzature per prati-care il vostro sport preferito anche in vacanza o solo in vacanza: campi da bocce, beach-volley, soccer-volley, rac-chettoni… In più i tornei organizzati dal Gatteo Mare Village ed il nuovo impianto spor-tivo con campi sintetici di ultima gene-razione

sotto l’ombrellone ed offre sempre nuove occasioni per uscire dall’hotel, incontrare gli amici conosciuti in spiag-gia, ascoltare buona musica e divertir-si in compagnia. Piazza della Libertà, Piazza Romagna Mia ed i Giardini Don

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lometro quadrato di estensione vi sono 88 hotel, 30 stabilimenti balneari, circa 230 appartamenti da affittare, più un centinaio fra esercizi commerciali ed attività artigiane.Alberghi di ogni categoria, apparta-menti, affittacamere, residence e anche un campeggio ed un agriturismo. Que-sta è quanto offre Gatteo a Mare ai suoi ospiti: un’ampia e ricca scelta per sod-disfare tutti i tipi di esigenze.Ma l’ospitalità di Gatteo a Mare non è solo strutture ricettive, bensì anche lo-cali e posticini dove poter assaggiare i piatti tipici della Romagna, semplici e buoni come il pesce dell’Adriatico e la piadina farcita in mille differenti modi. Tutto quanto condito con la tipica cor-tesia di questa terra.La sera Gatteo a Mare si risveglia dal torpore di una giornata passata al mare

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sieme all’acqua madre. Le Saline grazie alla ricchissima presenza di avifauna, costituiscono attualmente la Stazione Sud del Parco Regionale del Delta del Po. Lungo i sentieri che attraversano la pineta si può accedere al Parco Natu-rale, patrimonio ambientale di notevole interesse, popolato da tanti animali e da una flora caratteristica delle pinete marittime.

MiLano MarittiMa

Il centro, luogo privilegiato per il pas-seggio, per gli incontri e per lo shop-ping, èricco di raffinati negozi e risto-ranti, di discoteche, di locali notturni e di bar sempre alla moda.Immersa nella lussureggiante e secola-re pineta, è capace di sposare la viva-cità del suo centro con la tranquillità e la pace dell’ambiente naturale, diven-

tando così meta ideale e prediletta per una vacanza completa all’insegna della qualità, del divertimento e della pro-fessionalità. Nella millenaria pineta si trovano le Terme di Cervia, uno stabi-limento all’avanguardia, per la sua per-fetta sinergia tra la più moderna scienza termale e la natura. Dalla Salina di Cer-via, un’oasi naturale di 827 ettari, viene estratto il “liman” o fango di laguna, elemento preziosissimo per la salute in-

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Notte di San Lorenzo, Sapore di Sale, il Festival Internazionale dei Burattini e del Teatro di Figura, La Spiaggia ama il libro e Il Sarchiapone, spettacolo dedi-cato a Walter Chiari e per concludere l’anno CerviAuguri con le iniziative di Natale. La spiaggia organizzata, le piste

tra la più moderna scienza termale e la natura. Dalla Salina di Cervia, un’oasi naturale di 827 ettari, viene estratto il “liman” o fango di laguna, elemen-to preziosissimo per la salute insieme all’acqua madre.Le saline grazie alla ricchissima presen-za di avifauna, costituiscono attualmen-te la Stazione Sud del Parco Regionale del Delta del Po. A Cervia il benessere si unisce alla vacanza attiva, offrendo agli amanti dello sport innumerevoli oppor-tunità. E’ inoltre sede di grandi eventi sportivi, tra i più importanti: Festival Internazionale degli Aquiloni, Sportur, Campionato Mondiale Sculture di Sab-bia, Palio della Voga, Sprint Kite News. Non solo sport ma anche ricorrenze tra-dizionali ed eventi culturali di prestigio, primi fra tutti lo Sposalizio del Mare,

ciclabili, i giardini colorati ed attrez-zati con giochi, la passeggiata lungo il porto canale, il mare e i viali alberati, lo shopping del centro, il mercatino dei pescatori rendono Cervia un luo-go ospitale e familiare, capace di sod-disfare ogni tipo di esigenza.

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Il territorio di Cattolica coincide con lo sbocco a mare della vallata del fiu-me Conca, sull’asse viario della ex Via Flaminia in posizione intermedia tra Pesaro e Rimini. La presenza di un abitato di età roma-na nella zona in cui attualmente sorge Cattolica, non è documentata da fonti storiche, ma risulta nella sua evidenza dai risultati degli scavi archeologici e dei rinvenimenti avvenuti negli ulti-mi anni. L’urbanizzazione accelerata

del dopoguerra ha determinato una trasformazione radicale della città cre-ando un benessere diffuso ed inseren-do Cattolica tra le località marine più apprezzate e frequentate d’Europa. Da ciò l’esigenza di intervenire per ristrut-ture e qualificare la città, per renderla più gradevole, attrezzata e funzionale per i cittadini residenti e per i numerosi turisti. La Regina dell’Adriatico come tutti oggi la chiamano, si offre ai suoi ospiti e ai suoi abitanti con la bellezza

e la calma del suo mare e del suo golfo protetto dalle prime verdi alture appen-niniche sul lembo più meridionale della costa dell’Emilia Romagna. Ma i servizi e le occasioni di piacevole svago non si fermano alla spiaggia.Azzurre fontane arredano le piazze di Cattolica, luogo d’incontro dove rin-frescarsi all’ombra, lasciar correre i bambini e non solo. Lungo un percorso ideale che parte dal mare e collega ogni zona di Cattolica, ci si può dedicare

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allo shopping nei negozi più esclusivi o andar per mercatini, nuotare in un mare di fiori, trovare artisti di strada, andare alla ricerca di un’orchestrina che si sente suonare in piazze o angoli nascosti, regalarsi un grande concerto o uno degli spettacoli più ricercati e ri-nomati nella vasta arena all’aperto sotto una luna mozzafiato, ballare e divertirsi sulle note della musica folkloristica du-rante una sagra marinara oppure lasciar trasportare i bambini dal sogno di una fiaba. A Cattolica ogni desiderio si può realizzare, ogni necessità può trovare soddisfazione, da quella di rilassarsi lontano dai problemi di ogni giorno, a quella di divertirsi, di immergersi nel-la cultura,nella natura, nella vita di una città che ha saputo svilupparsi, crescere e rinnovarsi non soltanto come centro

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importanti di tutta la marineria adriati-ca. Il turismo è la principale attività eco-nomica di Cattolica. Le altre importanti attività economiche sono il commercio, l’industria, l’artigianato e la pesca. Cattolica è particolarmente predisposta ad ospitare l’attività marinara: una posi-zione invidiabile e la naturale rientranza costiera fra le foci dei fiumi Tavollo e Conca le ha permesso, fin dall’antichità, di rappresentare un approdo favorevo-le, luogo ideale per il successivo svilup-po di una fiorente attività peschereccia. Attività sviluppatasi in parallelo a quel-la dell’ospitalità, data la posizione stra-tegica del borgo, sorto durante l’epoca dell’Impero Romano lungo la Via Fla-minia, tra Rimini e Pesaro.

balneare e turistico. Le sue radici, che affondano nell’epoca romana, ne fanno una delle cittadine del litorale adriatico e dell’immediato entroterra più ricche di storia, vita e cultura.Se è vero che Cattolica vanta una tradi-zione turistica di oltre 100 anni, è pur vero, altresì, che questo è solamente uno degli aspetti che caratterizzano la vita cattolichina. Basta recarsi al centro storico di Cattolica, cuore pulsante del-la città, per rendersi conto che si tratta di un città vera e che di una vera città ha tutte le componenti, a partire da quelle legate al passato, come le antiche stra-de, le chiese, i palazzi storici, il mercato coperto, le vecchie case dei pescatori, il porto peschereccio, che è uno dei più

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Rimini è capoluogo dell’omonima pro-vincia in Emilia-Romagna.Il comune di Rimini comprendeva inol-tre i territori dell’attuale comune di Riccione (fino al 1922) e quello di Bel-laria-Igea Marina (fino al 1956), oggi comuni autonomi.Rimini è il principale, nonché più po-poloso, centro della Riviera romagnola e la seconda città per numero di abi-tanti (dopo Ravenna) di tutta la Ro-magna. Località di soggiorno estivo di fama internazionale, si estende per 15 km lungo la costa del mare Adriatico con hotel, locali notturni, attrezzature balneari e impianti sportivi. Lo svilup-po del turismo, avviato nel 1843 con la fondazione dello Stabilimento Bagni, si affermò definitivamente nel secolo successivo, perdendo l’originaria con-notazione aristocratica e mondana e trasformandosi in fenomeno di massa.Rimini non è però solo un luogo di villeggiatura della Riviera romagnola, ma anche una città di livello storico-culturale non indifferente (anche se quest’aspetto viene solitamente posto in secondo piano rispetto a quello più famoso di capitale della vita notturna e

mondana). Fondata infatti dai romani nel 268 a.C., per tutto il periodo della loro dominazione è stata un fondamen-tale nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola, e sul suo suolo gli imperatori romani eressero monumenti quali l’Arco d’Augusto, il Ponte di Ti-berio e l’Anfiteatro, mentre durante il primo Rinascimento, sotto i Malatesta,

la sua corte è stata una delle più vivaci dell’epoca, ospitando artisti del calibro di Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Roberto Valturio, Matteo de’ Pasti e producendo opere quali il Tempio Malatestiano. Nell’Ottocento è stata poi una delle città più attive sul fronte rivoluzionario, ospitando molti dei moti volti all’unificazione, mentre

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della cucina riminese è la piada, carat-teristico pane rustico romagnolo, qui più sottile e ampia rispetto a quella preparata nelle province di Forlì-Cese-na e di Ravenna, farcita con prosciutto, squacquerone, erbette o verdure grati-nate. La sua variante chiusa e ripiena è il cassone o cascione. I primi piatti tradizionali più conosciuti, tipici delle occasioni solenni e delle festività, sono i cappelletti, pasta ripiena di formaggio o carne, i passatelli in brodo, preparati con pane grattugiato, uova, parmigia-no e aromi, le tagliatelle all’uovo e gli strozzapreti, semplice pasta a base di farina e acqua; tra i secondi piatti spic-cano il coniglio in porchetta, le verdu-re gratinate, il brodetto, la grigliata, i sardoncini ed il fritto di pesce. I dolci tradizionali più noti sono la ciambella, la piada dei morti, il savor e la saba, sci-roppo d’uva ottenuto dal mosto di uva bianca o rossa. Nel territorio riminese si producono i vini DOC Colli di Ri-mini (Albana, Cagnina, Pagadebit, San-giovese e Trebbiano) e l’olio extravergi-ne di oliva DOP Colli di Romagna.Manifestazioni ed eventi di primo pia-no si tengono a Rimini in ogni periodo dell’anno.Il quartiere fieristico, Rimini Fiera, or-ganizza fiere e convention specializzate nei settori del turismo, della ricettività alberghiera, dell’alimentazione, del-le tecnologie per l’ambiente, dell’in-trattenimento e del tempo libero. Le principali fiere internazionali che vi si svolgono sono il SIGEP (Salone In-ternazionale Gelateria, Pasticceria e

diverse, che testimoniano oltre duemila anni di storia. L’impianto urbanistico e i caratteri ambientali del centro sto-rico sono essi stessi il risultato della stratificazione di epoche differenti, che nell’alternarsi di periodi di decadenza e di rinascita ne hanno determinato la complessità attuale. I più importanti monumenti risalgono all’età romana (Arco d’Augusto e Ponte di Tiberio) e al Rinascimento (Tempio Malatestiano).La cucina riminese, costituita essenzial-mente da tradizioni e usi gastronomici in gran parte comuni a tutta la Roma-gna, manifesta gli stretti legami che la città ha avuto per secoli con la campa-gna e con il mare. Il piatto più famoso

Alla fine del XIX secolo il quotidiano milanese Il Secolo affermava: “Senza paura di esagerazione, si può dire che lo Stabilimento bagni di Rimini è in-contrastabilmente il primo di tutt’Italia, vuoi per la bellezza della spiaggia, vuoi per le sontuose casine, per le princi-pesche sale, per la dolcezza del clima, per la franca cortesia degli abitanti”. Sul lungomare, esiste un tratto di pista ciclabile facente parte dell’estesissima Ciclovia Adriatica, che una volta com-pletata, collegherà tutte le località della costa adriatica.Rimini possiede un grande patrimonio architettonico e artistico, comprenden-te monumenti e opere d’arte di epoche

Nell’entroterra infine comunica con il versante tirrenico dell’Appennino at-traverso il Passo di Viamaggio, per cui passa l’antico itinerario che da Rimini giunge a Sansepolcro.È la città italiana più vicina alla Repub-blica di San Marino, alla quale è colle-gata con una “superstrada” costruita con fondi statunitensi dopo la secon-da guerra mondiale sul tracciato della vecchia ferrovia internazionale Rimini-San Marino, sospesa e poi soppressa nel 1944 a causa dei bombardamenti alleati. La superstrada ha sostituito la vecchia strada consolare romana con alcune rettifiche del tracciato. La via romana, che iniziava dalla Porta Mon-tanara, giungeva al confine di stato pas-sando a fianco del Colle di Covignano e vicino all’attuale Museo dell’Aviazione. Il tracciato attuale della superstrada, in-vece, attraversa il territorio comunale di Coriano presso Cerasolo Ausa, prima di giungere a Dogana di Serravalle, che è la prima località dopo il confine di Sta-to. È piena di intersezioni a raso, ragion per cui non è più una vera superstrada, ma una strada con un’infinità di capan-noni commerciali.La costa si presenta come una larghis-sima spiaggia, le cui acque sono molto basse e quindi particolarmente adatte alla balneazione.Il primo stabilimento fu costruito nel 1843. Successivamente fu ampliato con un investimento del Comune. Com-prendeva, tra l’altro, un ristorante, un bar, una sala per fumatori e «gabinetti da toeletta per le signore».

to deviato in epoca recente - in base ad un progetto dell’architetto Rutelli, - per eliminare le periodiche inondazioni. La parte terminale del fiume è stata bonifi-cata: una volta paludosa (pur all’interno della città) ora è un vasto parco verde attraversato da piste ciclabili, dotato di aree ricreative per bambini e con un lago artificiale, realizzato estraendo la ghiaia che assicurava la stabilità del Ponte di Tiberio, mentre la foce è stata mantenuta allagata, anche se sotto for-ma di canale “cieco” lungo circa 500 metri, per mantenere attivo il Porto Ca-nale della città.La città è inoltre dominata da un col-le, detto di Covignano (dal nome della frazione in cui si trova), che raggiunge i 152 m di altezza, e che arriva a lambire parte dell’abitato cittadino.

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durante la seconda guerra mondiale la città fu teatro di duri scontri e aspri bombardamenti, ma anche di una fie-ra resistenza partigiana, che gli tributò l’onore di una medaglia d’oro al valore civile.Favorita dalla posizione geografica e dall’attrezzatura ricettiva, si è affermata come uno dei maggiori poli fieristici e congressuali d’Europa, sede di manife-stazioni e convegni di grande rilievo.Rimini è collocata in una zona pianeg-giante sulla costa adriatica, nella parte sud-orientale della regione Emilia-Romagna. È bagnata da quattro fiumi: l’Ausa, il Marano, l’Uso e il Marecchia, che dà il nome a parte della provin-cia (Valmarecchia; l’altra area è detta Valconca, dal nome di un altro corso d’acqua). Il corso del Marecchia è sta-

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città, dotato di 680 posti barca.La componente trainante dell’econo-mia riminese è costituita dal settore ter-ziario, che comprende le attività ricetti-ve e commerciali al servizio del turismo e le funzioni al servizio della popolazio-ne residente. Grande importanza all’in-terno del tessuto economico della città è rivestita inoltre dagli eventi fieristici e congressuali, che possono contare su infrastrutture tra le maggiori a livello nazionale: il quartiere fieristico di Ri-mini Fiera e il Palazzo dei Congressi.Nel settore industriale, per le esigen-ze di ristrutturazione del patrimonio alberghiero esistente e i diffusi inve-stimenti immobiliari da parte della popolazione e delle imprese locali, particolarmente sviluppato risulta il comparto delle costruzioni edili. Tut-tavia è presente anche il settore me-talmeccanico con l’azienda leader nel mondo di macchine per la lavorazione del legno. I settori dell’abbigliamento e della moda, e quello della meccani-ca – specialmente per quanto riguarda la costruzione di macchine per la lavo-razione del legno – rappresentano le due componenti di maggior rilievo del comparto manifatturiero. Nonostante rivesta ormai un’importanza margina-le rispetto agli altri settori, per effetto dell’enorme sviluppo del turismo av-venuto nel secondo dopoguerra, l’agri-coltura presenta produzioni di buona qualità, quali vino, olio e prodotti orti-coli, alcune delle quali hanno ottenuto il riconoscimento di denominazione di origine protetta.

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Marina di Rimini e protetto dall’erosio-ne da scogliere, con fondali molto bassi (a 500 metri dalla costa si raggiungono circa 5 metri di profondità).Torre Pedrera, la frazione più setten-trionale, deve il suo nome all’antica tor-re fatta costruire nel 1673 in prossimità del fiume Pedriera come difesa contro gli attacchi dei pirati. È dotata di una propria stazione ferroviaria sulla linea Ferrara-Rimini. Viserba, la più antica e popolosa tra le frazioni settentrionali, si sviluppò dopo il 1889, con l’inaugu-razione della stazione ferroviaria sulla linea Ferrara-Rimini, creata per favorire il commercio dei materiali della corde-ria, una fabbrica presente dal 1840 e passata da semplice mulino a pillificio e corderia.Nel 1908 Viserba fu collegata al Lido di Rimini dalla strada litoranea, lungo la quale sorsero numerosi villini, ancora oggi in parte esistenti. Nella prima metà del Novecento Viserba ebbe l’appella-tivo di “regina delle acque”, per la pre-senza della fonte Sacramora e di abbon-danti acque nel sottosuolo, dovute alla sua posizione al centro della conoide fluviale del Marecchia. Dal secondo do-poguerra Viserba si è espansa ulterior-mente verso l’entroterra (Viserba Mon-te), fino a raggiungere in tempi recenti la Strada statale 16 Adriatica Adriatica Adriatica, attraverso la costruzione di un vasto quartiere di edilizia economica e popolare. San Giuliano a Mare, sepa-rata dal centro di Rimini solo dal porto canale, è sede della darsena Marina di Rimini, il maggiore porto turistico della

Panificazione Artigianali), Selezione Birra Beverage & Co (Esposizione in-ternazionale di Birre, Bevande, Snack, Attrezzature e Arredamenti per Pub e Pizzerie), MIA (Mostra Internazionale dell’Alimentazione), ENADA Primave-ra (Mostra Internazionale degli Appa-recchi da Intrattenimento e da Gioco), Rimini Wellness, Ecomondo (Fiera In-ternazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibi-le) e SIA Guest (Salone Internazionale dell’Accoglienza). Sede di congressi na-zionali e internazionali, la città ospita il Meeting per l’amicizia fra i popoli e le Giornate internazionali di studio “Pio Manzù”, nell’ambito dei quali si tengo-no interventi, mostre e incontri su temi di attualità, società e politica. Durante

tutto l’anno sono in programma rasse-gne musicali – la più nota delle quali è la Sagra Musicale Malatestiana –, con-certi, eventi sportivi (Paganello), cultu-rali (Festival del mondo antico, Festival Internazionale di Pianoforte “Città di Rimini”) e mondani, tra cui particolare rilievo ha la Notte Rosa, che si festeggia in contemporanea lungo l’intera costa dell’Emilia-Romagna.Le frazioni litoranee a nord della città sono cinque (da nord-ovest a sud-est): Torre Pedrera, Viserbella, Viserba, Ri-vabella e San Giuliano a Mare. Le loca-lità di Bellaria e Igea Marina, oggi unite nel comune omonimo, furono frazioni di Rimini fino al 1956. Questo tratto di costa, lungo circa 6 km, presenta un arenile meno profondo rispetto alla

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Torre Pedrera è la meta giusta per chi vuole trascorrere una tranquilla e diver-tente vacanza sulla riviera di Rimini.È situata a 7 chilometri a nord di Ri-mini ed collegata direttamente con il casello Rimini nord dell’autostrada A14. Deve il suo nome all’antica torre fatta costruire nel 1673 in prossimità del fiume Pedriera come difesa contro gli attacchi dei pirati. È dotata di una propria stazione ferroviaria sulla linea Ferrara-Rimini.La sua spiaggia si estende per due chi-lometri e degrada in fondali bassi e si-curi grazie a scogliere frangiflutti che ne fanno un luogo sicuro anche per i più piccoli.L’estate è allietata da feste organizzate sulla spiaggia dove viene offerta una de-gustazione di pesce e vino San Giovese, Torre Pedrera offre la possibilità di una tranquilla vacanza al mare incorniciata dall’accogliente cordialità tipica di que-ste zone.

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italiane, come pure da nuclei familiari non italiani che hanno trovato lavoro nell’edilizia.La vastità del comune di Bellaria Igea Marina presenta la maggior parte del-le attività commerciali nella parte nord del comune oltre il fiume Uso, mentre la parte sud, eccetto la zona litoranea

Antico borgo marinaro, meta di vacan-za di famiglie emiliane e lombarde agli inizi del ‘900 che qui vi hanno eretto le loro “ville al mare”, oggi Bellaria Igea Marina è una moderna e graziosa citta-dina che ospita turisti da tutta Europa.Per diversi anni è stata insignita della Bandiera Blu per la qualità ambientale e dei servizi.La posizione strategica, al centro della Riviera Adriatica, consente di raggiun-gere in breve bellissime città d’arte.La splendida spiaggia, i parchi naturali, le strutture sportive, gli eventi culturali e gli spettacoli, lo shopping nelle isole pedonali, i tanti cocktail-bar e risto-ranti, le moderne strutture alberghiere rendono piacevole la vacanza e la vita cittadina.Il soggiorno a Bellaria Igea Marina è accompagnato ogni giorno dalla qualità della cucina genuina e dalla cordialità dei suoi abitanti.Bellaria Igea Marina dal giorno della sua trasformazione in nuovo comune della provincia di Rimini, ha accre-sciuto la popolazione. Essa, dapprima costituita esclusivamente da famiglie occupate nelle attività legate alla ma-rineria e al turismo è incrementata per emigranti provenienti da altre regioni

costituita da alberghi (aperti solo nell’e-state) ed ex colonie, presenta i quartieri del Belverde e Bordonchio composti da nuovi complessi residenziali.Il turismo balneare è favorito dai 7 km di spiaggia e dal mare poco profondo in prossimità della spiaggia, con numerosi stabilimenti balneari. Le strutture ricet-

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San Giuliano Mare è una frazione di Rimini che si trova in un’insenatura tra il porto canale e il deviatore del fiume Marecchia, riparata da una fila di sco-gliere che rendono il mare antistante la sua spiaggia, un luogo sicuro anche per più piccoli. Proprio ai bambini è dedi-cata la maggior parte dell’animazione sulla spiaggia. San Giuliano a Mare, separata dal centro di Rimini solo dal porto canale, è sede della darsena Mari-na di Rimini, il maggiore porto turistico della città, dotato di 680 posti barca.Il parco Briolini è attrezzato con gio-chi, ma è anche palcoscenico di feste folcloristiche, manifestazioni e concer-ti. Il Lungomare, via Ortigara, si è tra-sformato in una passeggiata con locali notturni, ristoranti, negozi, pub, dove vengono organizzate serate musicali, concerti per i giovani.Non mancano a San Giuliano Mare le occasioni di divertimento grazie ai lo-cali notturni e all’organizzazione del comitato turistico.

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Olio, vino, miele, formaggi freschi e stagionati, carni e salumi della pregiata razza romagnola sono i prodotti d’ec-cellenza che è possibile gustare negli innumerevoli ristoranti e osterie del no-stro entroterra o in occasione delle tan-te sagre che si svolgono durante tutto

giare il brodetto, la classica zuppa di pesce dei pescatori di Romagna.A partire dalla piadina, che tutti cono-scono, sono molti i prodotti tipici del nostro territorio che costituiscono una chiave privilegiata per viverlo in tutti i suoi aspetti.

l’arco dell’anno.La provincia di Rimini conta il maggior numero di frantoi della regione Emilia Romagna, da sempre infatti la coltura dell’olivo e la produzione dell’olio sono un carattere distintivo del nostro terri-torio, così come la produzione di vino: i nostri vini (Sangiovese, Trebbiano, Pagadebit, Cabernet Sauvignon, tra gli altri) rientrano nella DOC “Colli di Ri-mini”, introdotta nel 1996.Vale senz’altro la pena una sosta presso qualcuno dei frantoi, delle aziende vi-nicole o delle cantine, degli agriturismi e dei ristoranti o ancora delle botteghe artigiane del nostro territorio, molti dei quali aderiscono al circuito “Strada dei vini” (www.stradadeivinidirimini.it) e dei sapori dei Colli di Rimini.

tive e le offerte di attività e svaghi sono numerose.I sette chilometri di spiaggia si fondo-no con il lieve digradare del mare e si offrono al turista in spazi liberi e orga-nizzati, per trascorrere indimenticabili momenti di relax o per divertirsi con gli animatori sportivi.Qui i bambini giocano in sicurezza fra le mille opportunità offerte dai cento stabilimenti balneari.Tutto è a portata di mano: gli hotel, i chioschi-bar per il ristoro, i campi da volley e da bocce, i servizi per il dopo-bagno, i pedalò e le motonavi per le uscite off-shore.E dalla sera all’alba sugli ombrelloni ri-chiusi echeggiano le note dei concerti e si riflettono le luci dei fuochi artificiali.A due passi, i centri urbani pedonali di Bellaria e di Igea Marina attendono ogni sera il popolo delle vacanze per un gelato, uno spettacolo, una piadina o una semplice passeggiata.La Romagna è famosa nel mondo per la sua cucina genuina ed i suoi sapori. Qui l’arte culinaria incontra la tradizione marinara e presenta il meglio di sé nei numerosi ristoranti e trattorie.Un consiglio: non ripartite senza assag-

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dell’Avvoltoio, forte Sant’Ippolito e for-te Ercoletto, situato sul vicino Isolotto. Di queste fortificazioni non rimane al-cuna traccia, solo la Rocca sopravvisse.Con la disfatta di Siena e della Francia, il Porto fu annesso al nuovo Stato dei Reali Presidi di Spagna, costituito dalla Pace di Cateau-Cambrésis. La Spagna si occupò della fortificazione del porto, ampliando la Rocca Senese e costruen-do altri tre forti: Forte Filippo, Forte Stella e Forte Santa Caterina.Con il buon governo spagnolo Porto Ercole conobbe il massimo splendore e divenne un porto a livello europeo. Il 18 luglio 1610 trovò la morte a Porto Erco-le Michelangelo Merisi da Caravaggio. Secondo un documento, sarebbe morto di malattia nell’ospedale di Santa Maria Ausiliatrice, che corrisponderebbe con l’attuale chiesa sconsacrata di Santa Croce. Nel Settecento sorse nella parte opposta del porto il quartiere chiamato “Le Grotte”. Con la dissoluzione dello Stato dei Presidi da parte di Napoleo-ne il paese conobbe un lento declino. Il porto rinacque come meta turistica con la visita dalla regina Giuliana d’Olanda. Attualmente è una meta turistica di pri-ma scelta. Luoghi di interesse storico e artistico sono certamente i quattro for-

svolse un’importante battaglia, ovvero “la Presa di Porto Ercole”, raffigurata dal Vasari nella Sala dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Poco prima della battaglia il paese fu munito da Piero Strozzi di altre otto fortificazioni, oltre a quella già esistente: forte della Galera, forte di Santa Barbara, forte Sant’Elmo, forte Stronco, forte Guasparrino, forte

dall’opera dell’uomo che ha creato nel tempo delle terrazze dove si coltiva pre-valentemente la vite (Ansonica Costa dell’Argentario). La costa, molto frasta-gliata, offre cale e calette, prevalente-mente sassose, di notevole bellezza dal punto di vista naturalistico ed è inserita nel Santuario dei cetacei istituito nel 1991 come area naturale marina protet-ta di interesse internazionale.In questo contesto si inseriscono i due paesi, entrambi a vocazione marina-ra, che formano il comune di Monte Argentario; rivolto verso nord-ovest si trova Porto Santo Stefano, dove è posto il municipio, mentre Porto Ercole, più piccolo, è rivolto verso sud-est.

porto erCoLe

La storia di Porto Ercole ha inizio già in epoca etrusca, come testimoniato dai numerosi reperti trovati nelle zone limitrofe. In seguito, il piccolo centro etrusco fu conquistato dai Romani e trasformato in porto (una colonna di quell’epoca è stata ritrovata nel porto). Si ipotizza che il bastione di Santa Bar-bara sia stato un faro bizantino.Si hanno notizie di Porto Ercole anche

Monte arGentario

Il Monte Argentario è un promontorio che si protende nel Mar Tirreno in cor-rispondenza delle due isole più meri-dionali dell’Arcipelago Toscano; l’Isola del Giglio e l’Isola di Giannutri.Anche l’Argentario nasce come isola, ma nel corso dei secoli l’azione con-giunta delle correnti marine e del fiume

Albegna ha creato due tomboli, il Tom-bolo della Giannella ed il Tombolo del-la Feniglia, che hanno unito l’isola alla terra ferma, formando nel contempo la Laguna di Orbetello.Il Monte Argentario raggiunge il pun-to più alto in corrispondenza di Punta Telegrafo (635 m) ed è caratterizzato da un territorio completamente collinare e a tratti impervio, addolcito unicamente

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in età medievale: infatti è citato nel-la donazione (falsa) di Carlo Magno all’abbazia delle tre fontane. Nell’anno 1296 Margherita Aldobrandeschi, con-tessa di Sovana, fece erigere una torre quadrata chiamata Torre di Terra, il pri-mo nucleo di quella che sarà la Rocca di Porto Ercole. Nel ‘300 il territorio fu ereditato dagli Orsini, i quali ampliaro-no e fortificarono la Torre. Nello stesso periodo sorse il primo nucleo della fu-tura chiesa di Sant’Erasmo, identifica-bile nel coro dell’attuale chiesa. Nel XV secolo il porto fu comprato dalla poten-te Repubblica di Siena, che consolidò il preesistente edificio medievale, innal-zò le mura che ancora oggi cingono il borgo (importante traccia è il portale gotico sormontato da un campanile) e costruì alcune delle torri costiere che ancora persistono sulla costa argentari-na. Con Siena Porto Ercole fiorì.Con le pretese sull’Italia di Francia e Spagna, Porto Ercole si trovò nel bel mezzo della contesa. Infatti, con l’al-leanza di Firenze con la Spagna e di Siena con la Francia, a Porto Ercole si

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scultura di grandi dimensioni in marmo di Carrara.La caratteristica della zona, unica for-se sull’intera costa toscana, è che, a differenza delle riviere attigue, lungo i quasi 8,5 km di litorale, sono presenti più di una decina di scogliere artificiali perpendicolari alla costa, che partono dalla spiaggia e si inoltrano nel mare per un centinaio di metri, larghe dai 6 ai 10 metri e distanti tra loro 200 m

Marina Di MaSSa

Il litorale di Massa si estende su una superficie di circa 20 km² e, percorren-dola da Sud verso Nord, comprende le seguenti località: Poveromo, Ronchi, Marina di Massa centro (da cui par-te un pontile in muratura lungo circa 230 m), Bondano, Ricortola, Partaccia. Confina a Sud con la frazione Cinquale, appartenente al comune di Montigno-so e a Nord con la frazione marittima analoga del comune di Carrara, Marina di Carrara. Consta di spiagge preva-lentemente sabbiose. La frazione dista circa 4,50 km da Massa e si trova in corrispondenza dello sbocco del fiume Frigido. Gli amanti del “walking” po-tranno effettuare una passeggiata lungo il Frigido.Le strutture residenziali e ricettive di Marina di Massa sono distribuite nelle vicinanze del litorale e della pineta che attraversa una lunga fascia poco distan-te dal lungomare.Nell’economia del territorio di Marina di Massa è molto importante l’attivi-tà turistica che raggiunge il suo apice nell’estate.Sono infatti molte le strutture turistiche (stabilimenti balneari, discoteche, pub,

hotel ma anche numerosi campeggi, questi ultimi concentrati nelle zone di Ricortola e Partaccia) atte ad accogliere turisti italiani e stranieri. Per gli amanti della natura si segnala il “parco dei co-nigli” (ex parco Olivetti). Nella cittadi-na è possibile ammirare alcune sculture in marmo; in particolare, nella Chiesa Parrocchiale di Marina di Massa dei “Servi di Maria”, di un’opera di Tom-maso Gismondi, il Cenacolo (1971),

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ti, in special modo il Forte Stella, con la sua pianta stellare a sei punte, e le chie-se di Sant’Erasmo e di San Rocco. Del governo senese il borgo conserva la cin-ta muraria, con la porta ad arco gotico a sesto acuto sormontata da campanile sostenuto da beccatelli.

orbeteLLo

La città di Orbetello sorge nel mezzo dell’omonima laguna ed è unita al Mon-te Argentario da una strada costruita su un terrapieno artificiale (la diga), che ha diviso la laguna in due specchi d’acqua (“Laguna di Levante” e “Laguna di Po-nente”). Fino al 1944 sulla diga correva anche una ferrovia che la collegava a Porto Santo Stefano.Il territorio comunale è estremamente variegato; la zona umida lagunare è de-limitata verso il mare da due tomboli, il Tombolo della Feniglia e il Tombolo della Giannella, caratterizzati da lunghe spiagge sabbiose, pinete e macchia me-diterranea. La costa in prossimità dei rilievi di Talamone e di Ansedonia di-venta rocciosa e di difficile accesso.L’entroterra è caratterizzato da modesti rilievi, dove la vegetazione cresce spon-tanea, formando intricate macchie, e da zone pianeggianti, una volta malariche e oggi intensamente coltivate.Oggi l’economia di Orbetello e dell’in-tero territorio comunale è fondata es-senzialmente sulle attività turistiche. Le risorse naturali, comuni a tutto il terri-torio della Maremma, sono state pre-

servate e valorizzate, anche attraverso scelte difficili, incentrate sulla gestione della qualità dell’offerta più che sulla quantità. In questo già ricco contesto naturale (nella zona si può accedere all’Argentario, alle isole dell’Arcipelago Toscano, alle lunghe spiagge dei tom-boli) si è aggiunta l’offerta naturalisti-ca del Parco naturale della Maremma, delle Riserva naturale della Feniglia e dell’Oasi della Laguna, quest’ultima ge-stita dal WWF.

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Pietrasanta si trovano numerosi locali mondani storici, la maggior parte dei quali si affaccia direttamente sul mare.

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Lido di Camaiore è una frazione del Comune di Camaiore ed è bagnata dal Mar Ligure. Confina con i comuni di Pietrasanta e Viareggio ed ha un’altitu-dine media sul livello del mare di 2 m; il suo territorio è una pianura senza rilievi sensibili. Le montagne che si vedono da Lido di Camaiore sono le Alpi Apua-ne e le colline verdeggianti sono poste nel territorio dei comuni di Camaiore e Massarosa. Nel retroterra lidese vi sono molti canali: la fossa dell’Abate, la fossa Vecchia, la fossa Colubriaria, la fossa Magna e il fiume Motrone.Con oltre quattro chilometri di spiaggia dalla sabbia finissima, Lido di Camaio-re è fin dai primi del ‘900 una delle più rinomate località di villeggiatura bal-neare in Italia. Per primo fu il Vate in persona, Gabriele D’Annunzio, a sce-gliere questa zona per consumare la sua passione per l’attrice Eleonora Duse. In quella stessa tenuta Consigli - poi Rolandi Ricci - si alternarono nei pri-mi anni ospiti illustri quali il re Vittorio Emanuele III e Guglielmo Marconi. Il vero boom dopo la seconda guerra mondiale, quando il Lido divenne meta preferita del grande turismo nazionale ed internazionale.

tori artigianali, ha sparse sul territorio numerose gallerie d’arte, un numero record di una ogni 1200 abitanti circa.Dal 2010, all’inizio di giugno, si tiene la rassegna letteraria della Mondadori Anteprime: ti racconto il mio prossimo libro, dove decine di autori affollano il centro storico con incontri, dibattiti e presentazioni dei loro ultimi lavori.Marina di Pietrasanta è una frazione del comune di Pietrasanta. In particolare questa zona di costa continua ad esse-re un’apprezzata meta estiva in virtù delle ampie spiagge sabbiose, pulite e perfettamente attrezzate. A Marina di

pietraSanta

Capoluogo della Versilia storica, è un centro per la lavorazione del marmo e del bronzo d’importanza internaziona-le, crocevia di scultori provenienti da tutto il mondo.Grazie a un centro storico ricco di mo-numenti e ben curato, il paese ha con il tempo preso il volto di un vera e pro-pria città d’arte, con numerose gallerie e grandi esibizioni stagionali sulla Piaz-za del Duomo e nella Chiesa di Sant’A-gostino.Pietrasanta oltre ai numerosi labora-

no a completare le già vaste attrezzature e le note doti naturali. Il clima mite e una operosità viva fanno di Ronchi un ambiente animato fin già in primavera, quando i primi caldi raggi del sole in-dorano gli edifici e la natura d’intorno. In estate, poi, mare e monti, fusi in un unico quadro, garantiscono uno dei soggiorni più completi e interessanti.

lità, una bella spiaggia dotata di ogni comfort, tanti impianti che vanno dai negozi alle pensioni e agli alberghi di prim’ordine, oltre ai servizi vari. Inoltra a poca distanza è in attività l’aeroporto di Cinquale che garantisce voli turistici, di collegamento con gli scali nazionali ed internazionali e con le isole. Non di meno gli impianti sportivi i quali vengo-

circa, tali da placare il fenomeno dell’e-rosione che altrimenti avrebbe di fatto cancellato le spiagge. Basti pensare che, nel XX secolo, dopo la creazione del porto commerciale di Carrara, le coste sabbiose della zona sono arretrate di una quarantina di metri. Le scogliere si ergono per un metro in media sul pelo dell’acqua, mentre vi sono tampona-menti sempre in blocchi di pietra, par-zialmente sommersi e paralleli alla co-sta, ad una distanza pari alla lunghezza delle scogliere.

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La principale caratteristica di Ronchi è quella di avere un paesaggio particolare ed unico nell’insieme che rappresenta il luogo ideale per una vacanza; oltre al mare e al sole, infatti, qui esiste un cli-ma invidiabile. Nei mesi freddi raramente la tempera-tura scende al di sotto dello zero. Le montagne proteggono dai venti freddi di tramontana. La primavera inizia pre-stissimo, e già ai primi di febbraio gli alberi cominciano a fiorire. Ogni turista sa di trovare a Ronchi natura e tranquil- l

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