Va giranno Napule e i 36 Casali Farmaco per tutti ... · Come spiega Samir Sukkar, direttore...

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Anno VII Numero 1310 Venerdì 16 Marzo 2018 S. Eriberto AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” e “Una Visita per tutti”; 2. Sussidio di solidarietà 3. Quota sociale 2018 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Infertilità maschile, lo sai che infezioni a trasmissione sessuale possono causarla? 5. La vera dieta comincia dalla testa 6. Intolleranza al lattosio e la mancanza di Vitamina D Prevenzione e Salute 7. insufficienza venosa, quali rischi comporta? 8. Psoriasi, un sito per trovare lo specialista più vicino a casa 9. Verdura batte carne contro l’ipertensione Meteo Napoli Venerdì 16 Marzo Variabile Minima: 11° C Massima: 17 °C Umidità: Mattina = 47% Pomeriggio = 55% INFERTILITÀ MASCHILE, lo sai che infezioni a trasmissione sessuale possono causarla? Tra le cause di infertilità maschile, le malattie a trasmissione sessuale, chiamate malattie veneree, sono tra le cause della riduzione nella quantità e qualità degli spermatozoi che possono indurre infertilità spiega il dottor Luciano Negri , aiuto andrologo del Fertility Center di Humanitas. Le infezioni sessualmente trasmissibili hanno subito un incremento negli ultimi anni, aumentando del 30% nella popolazione sessualmente attiva. Tra le malattie veneree responsabile dell’aumentato rischio di infertilità, condiviso con le donne sebbene in misura minore, si trovano la clamidia trachomatis, l’ureaplasma urealyticum, la gonorrea, la sifilide (o lue) e la infezioni da Papillomavirus. Si tratta di infezioni spesso asintomatiche che, nell’uomo si propagano dall’uretra alla prostata fino all’epididimo, dai cui tubicini fuoriesce lo sperma che vengono danneggiati fino a ostruirsi. In genere, solo quando l’infezione si manifesta con sintomi quali febbre, forti disturbi a urinare, secrezione uretrali o comparsa di condilomi l’uomo si convince a vedere il medico e, quindi, viene curato efficacemente. Il rischio di infertilità maschile che deriva dalle malattie a trasmissione sessuale, quindi, può essere ridotto evitando rapporti sessuali a rischio e utilizzando il condom, anche se non vi è la garanzia assoluta di evitare il contagio. In caso di sospetto di rapporti sessuali a rischio, è raccomandabile rivolgersi al medico per la ricerca sul sangue di HIV, epatite C e sifilide, oltre a identificare i batteri classici delle infezioni veneree con un tampone uretrale, in modo da proteggere anche la propria partner sessuale dal rischio di contagio. (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……… Va giranno Napule e i 36 Casali

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Anno VII – Numero 1310 Venerdì 16 Marzo 2018 – S. Eriberto

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Progetto “Un

Farmaco per tutti” e “Una

Visita per tutti”;

2. Sussidio di solidarietà

3. Quota sociale 2018

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. Infertilità maschile, lo sai

che infezioni a trasmissione

sessuale possono causarla?

5. La vera dieta comincia

dalla testa

6. Intolleranza al lattosio e la

mancanza di Vitamina D

Prevenzione e Salute

7. insufficienza venosa, quali

rischi comporta?

8. Psoriasi, un sito per

trovare lo specialista

più vicino a casa

9. Verdura batte carne

contro l’ipertensione

Meteo Napoli

Venerdì 16 Marzo

Variabile

Minima: 11° C Massima: 17 °C Umidità: Mattina = 47%

Pomeriggio = 55%

INFERTILITÀ MASCHILE, lo sai che infezioni a trasmissione sessuale possono causarla?

Tra le cause di infertilità maschile, le malattie a trasmissione sessuale, chiamate malattie veneree, sono tra le cause della riduzione nella quantità e qualità degli spermatozoi che possono indurre infertilità

– spiega il dottor Luciano Negri, aiuto andrologo del Fertility Center di Humanitas. – Le infezioni sessualmente trasmissibili hanno subito un incremento negli ultimi anni, aumentando del 30% nella popolazione sessualmente attiva. Tra le malattie veneree responsabile dell’aumentato rischio di infertilità, condiviso con le donne sebbene in misura minore, si trovano la clamidia trachomatis, l’ureaplasma urealyticum, la gonorrea, la sifilide (o lue) e la infezioni da Papillomavirus. Si tratta di infezioni spesso asintomatiche che, nell’uomo si propagano dall’uretra alla prostata fino all’epididimo, dai cui tubicini fuoriesce lo sperma che vengono danneggiati fino a ostruirsi. In genere, solo quando l’infezione si manifesta con sintomi quali febbre, forti disturbi a urinare, secrezione uretrali o comparsa di condilomi l’uomo si convince a vedere il medico e, quindi, viene curato efficacemente. Il rischio di infertilità maschile che deriva dalle malattie a trasmissione sessuale, quindi, può essere ridotto evitando rapporti sessuali a rischio e utilizzando il condom, anche se non vi è la garanzia assoluta di evitare il contagio. In caso di sospetto di rapporti sessuali a rischio, è raccomandabile rivolgersi al medico per la ricerca sul sangue di HIV, epatite C e sifilide, oltre a identificare i batteri classici delle infezioni veneree con un tampone uretrale, in modo da proteggere anche la propria partner sessuale dal rischio di contagio. (Salute, Humanitas)

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Proverbio di oggi……… Va giranno Napule e i 36 Casali

PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1310

PREVENZIONE E SALUTE

INSUFFICIENZA VENOSA, QUALI RISCHI COMPORTA?

Il sangue che fa fatica a risalire dalla periferia al centro, ovvero dagli arti inferiori al cuore, è il tratto caratteristico dell’insufficienza venosa.

È un disturbo cronico che può determinare l’insorgenza di alcuni disturbi più o meno gravi, dalle varici alla trombo-flebite, alle ulcere, fino al tromboembolismo, un evento, quest’ultimo, fortunatamente molto raro. «Per questi motivi le persone predisposte all’insufficienza venosa devono cercare di evitare che questa condizione progredisca».

UNA DIFFICILE RISALITA La circolazione venosa è quella che riporta il sangue dal basso verso l’alto, ovvero dalle gambe e dai piedi al cuore. In presenza di insufficienza venosa, nelle vene superficiali delle gambe il sangue non riesce a compiere adeguatamente questo processo: «È un disturbo cronico associato alla lassità del tessuto venoso, a un difetto di chiusura delle valvole delle vene. Pertanto il sangue non va verso il cuore ma ristagna», spiega la dottoressa. Cosa comporta questa alterazione nella circolazione sanguigna? «Aumenta la pressione del sangue venoso alle caviglie, si avverte una sensazione di gonfiore alle gambe, soprattutto la sera, e in particolar modo in estate o comunque quando le temperature sono più alte». Oltre a ciò l’insufficienza venosa può causare l’insorgenza di uno dei disturbi vascolari più diffusi e noti in particolare nelle donne: «Le vene superficiali possono dilatarsi e trasformarsi in varici, note comunemente come vene varicose. Inoltre – nel tempo l’insufficienza venosa può favorire la fuoriuscita di alcune parti di emoglobina nella faccia interna della caviglia. Qui possono sorgere delle macchie dalla colorazione bluastra, e progressivamente la cute della caviglia si inspessisce, diventa secca e distrofica. Non si tratta solo di un difetto estetico ma di una condizione da non sottovalutare perché in questi tessuti è carente l’ossigenazione delle cellule e ciò può portare alla formazione di ulcere dolorose». Se il disturbo progredisce si può arrivare all’insorgenza di trombo-flebiti e addirittura di trombo-embolia: «La formazione di coaguli nei gavoccioli varicosi dove il sangue tende a ristagnare rappresentano la cosiddetta flebite, una patologia che non mette in pericolo ma che pregiudica la qualità di vita e che richiede comunque un trattamento adeguato. L’embolia polmonare è infine un’eventualità remota ed è sempre correlata alla coagulazione del sangue: il trombo superficiale, se entra in circolo profondo, potrebbe portare a embolia».

CHI È PIÙ A RISCHIO Il fattore di rischio principale per l’insufficienza venosa è la familiarità. Anche l’aumento di peso e la sedentarietà sono condizioni che possono favorire l’insufficienza venosa nei soggetti predisposti: «La prevenzione riguarda soprattutto questi soggetti ed è finalizzata a scongiurare il rischio che l’insufficienza venosa possa peggiorare. Chi passa molte ore in piedi per ragioni professionali, soprattutto in ambienti caldi, come chi lavora nelle cucine ad es., deve mantenere attiva la muscolatura degli arti inferiori. I muscoli, infatti, spingono il sangue verso l’alto migliorando il ritorno venoso. È sempre molto utile indossare le calze elasto-compressive che assistono le vene a fare ciò che non riescono più a fare correttamente. L’indicazione di non fumare è sempre valida anche se il fumo di sigaretta non rappresenta un fattore di rischio specifico per l’insufficienza venosa, «mentre le è di più per l’arteriopatia periferica». Le donne predisposte a insufficienza venosa devono prestare attenzione anche ad altri due elementi: l’esposizione agli ormoni sessuali con l’assunzione di contraccettivi e con la terapia ormonale sostitutiva, e la gravidanza. «La “pillola” e la terapia sostitutiva peggiorano l’insufficienza venosa e aumentano la gravità dei sintomi. Anche la gravidanza si associa a un aumento del rischio di insufficienza venosa per le variazioni ormonali cui la donna va incontro e per l’aumento di peso dovuto all’utero gravido». (Salute, Humanitas)

PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1310

PREVENZIONE E SALUTE

PSORIASI, UN SITO PER TROVARE LO SPECIALISTA PIÙ VICINO A CASA

Un portale offre informazioni su psoriasi in adulti e bambini e sull’artrite psoriasica. Non è solo una malattia della pelle e serve un dialogo costante tra paziente e dermatologo di fiducia

La psoriasi colpisce circa 125 milioni di persone in tutto il mondo, di cui 3 milioni in Italia. Anche se esistono molti rimedi efficaci per «tenerla a bada» non c’è ad oggi una terapia definitiva per questa malattia della pelle che ha un andamento cronico e recidivante, ovvero con la quale chi ne soffre dovrà molto probabilmente fare i conti per tutta la vita, affrontando i tipici periodi di remissione e riacutizzazione. Per questo il rapporto di fiducia con un dermatologo è cruciale, così come è fondamentale seguire poche semplice regole per convivere al meglio con le lesioni cutanee.

NON SOLO UNA MALATTIA DELLA PELLE Per promuovere una maggiore consapevolezza circa la natura infiammatoria e cronica della psoriasi è nato il sito www.oltrelatuapelle.it. «Molte persone non si rendono conto che la psoriasi è una malattia con effetti che vanno ben al di là della pelle. Ad es., questa malattia può rappresentare un fattore di rischio per altre condizioni quali il diabete, l’artrite psoriasica e la malattia di Crohn».

Oltre ad associarsi a sintomi fisici, la psoriasi può infatti avere un impatto negativo anche sulla sfera sociale ed emotiva provocando, in chi ne soffre imbarazzo, ansia, scarsa autostima e un maggior rischio di depressione. Alcuni studi hanno poi rilevato che può avere effetti significativi sulla qualità di vita dei pazienti, anche quando colpisce solo un’area relativamente limitata della superficie corporea.

DIALOGO TRA PAZIENTE E MEDICO La psoriasi si manifesta con placche cutanee squamose, argentee e infiammate. Pur interessando con maggiore frequenza cuoio capelluto, ginocchia, gomiti e la parte inferiore della schiena, queste placche possono presentarsi in qualsiasi area del corpo, compresa la pelle del viso. Inoltre, in alcune persone possono manifestarsi alterazioni delle unghie. «E’ essenziale garantire ai pazienti l’accesso a risorse necessarie perché possano informarsi in maniera adeguata sulla psoriasi e sui rischi e sulle condizioni che vi si associano, e svolgere quindi un ruolo attivo nella propria cura, condividendo con il proprio dermatologo informazioni relative alla propria condizion. Le cause della malattia non sono ancora chiare, ma si ritiene che sistema immunitario e fattori genetici giochino un ruolo molto importante nel suo sviluppo.

TANTE INFORMAZIONI IN UN NUOVO SITO Per chi soffre di psoriasi assumono particolare importanza una diagnosi precoce e un accesso tempestivo all’assistenza sanitaria di qualità, per aiutare a gestire la malattia nei suoi molteplici aspetti, non solo a livello cutaneo ma anche quelli a carico di altre parti dell’organismo, e contribuire così a prevenire la progressione della malattia e il deterioramento della qualità di vita. Le persone affette da psoriasi possono visitare il sito www.oltrelatuapelle.it per conoscere meglio la malattia di cui soffrono e l’impatto che produce al di sotto della pelle. Il sito offre informazioni e strumenti utili alle persone che vogliono saperne di più e consente di individuare il centro di dermatologia pubblico più vicino. Inoltre, è possibile mettersi in contatto con un medico dermatologo per ottenere informazioni su cause, fattori di rischio, corretti stili di vita in merito a psoriasi, artrite psoriasica e psoriasi pediatrica. (Salute, Corriere)

PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1310

PREVENZIONE E SALUTE

LA VERA DIETA COMINCIA DALLA TESTA

Con la primavera, tutti propongono diete miracolose per arrivare in forma entro l'estate. Ma gli esperti avvertono: nessuna dieta funziona davvero se il cervello non collabora.

Dimagrire? Certo, ma cominciando dalla testa: convincendoci di fare la cosa giusta per prenderci cura di noi stessi. È questo, in estrema sintesi, il consiglio di nutrizionisti e psicologi a chi sta per mettersi a dieta. Gli esperti, infatti, concordano: i rimedi miracolosi che puntualmente, a primavera, ci arrivano dai media, non esistono perché per perdere peso servono tempo e costanza; soprattutto, è necessario capire che il primo "nemico", quello che rema contro qualsiasi vera soluzione dimagrante, è proprio... la nostra mente.

FALLA COL CERVELLO. Nessuna dieta può

avere successo se il nostro cervello non collabora. Significa che, prima di scegliere quale intraprendere, sarebbe meglio capire perché abbiamo deciso di perdere peso e sentiamo la necessità di cambiare la nostra immagine. Come spiega Samir Sukkar, direttore dell’Unità di dietetica e nutrizione clinica dell’Ospedale San Martino di Genova, «la dieta è un percorso complesso, che deve portare a un cambiamento consolidato del modo di pensare, e non solo del regime alimentare».

NO STRESS. La predisposizione psicologica è dunque determinante: non conta tanto il nuovo modo di

alimentarsi, pesando i grammi di cibo concessi o sommando il totale delle calorie da assumere, quanto l’approccio mentale con cui si intraprende la dieta. Nella maggior parte dei casi, infatti, la scelta di dimagrire nasce dalla pressione esercitata da amici e parenti, o dai messaggi che arrivano dai media e dalla società. Il punto fondamentale, invece, è capire che seguire uno stile alimentare più sano migliorerà anche il nostro benessere. FALLIMENTO! Come spiega nel dettaglio un articolo di Focus Extra, infatti, privarsi di cibo provoca quasi sempre frustrazione e stress, che sono tra le

cause principali dell'abbandono delle diete. Non vi è dubbio: restrizioni di cibo eccessive, se non sono profondamente motivate, ci mettono di malumore. E così, per compensare il disagio, finiamo per mangiare più di prima. (Salute, Corriere)

Seguire una dieta alimentare più sana migliora anche il benessere personale.

Le diete falliscono sempre se la nostra psiche non ci aiuta

PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1310

PREVENZIONE E SALUTE

INTOLLERANZA al LATTOSIO e la Mancanza di VITAMINA D

Chi soffre d’intolleranza al lattosio potrebbe avere livelli ematici di vitamina D inferiori alla media.

Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista The Journal of Nutrition, che osserva: “Non ci ha sorpreso scoprire che le persone intolleranti al lattosio consumassero meno latticini, ma ci ha stupito il fatto che non abbiano pensato di compensare la mancanza di vitamina D assumendo altri cibi ricchi di questo nutriente cruciale”. Fra questi, era intollerante al lattosio - il principale zucchero presente nel latte e nei prodotti lattiero-caseari - il 32% dei partecipanti caucasici, il 99% degli asiatici orientali, il 74% dei soggetti di origine sud-asiatica e il 59% dei volontari di etnia mista. Dopo aver analizzato i campioni di sangue di ogni volontario, gli autori hanno scoperto che le persone di origine caucasica che erano geneticamente intolleranti al lattosio, presentavano livelli di vitamina D inferiori alla media. L’indagine ha anche evidenziato che gli individui dotati di un gene associato all'intolleranza al lattosio, chiamato Lct, risultavano leggermente più bassi rispetto ai soggetti che non erano portatori del gene. Secondo i ricercatori, questo suggerisce che un insufficiente apporto di vitamina D potrebbe limitare la crescita delle ossa. Di conseguenza, gli esperti osservano che le persone intolleranti al lattosio dovrebbero compensare la mancanza di vitamina D con il consumo di altri alimenti ricchi del nutriente, e tramite il consumo di latticini privi di lattosio. “I risultati sottolineano la necessità di accrescere la consapevolezza di coloro che limitano l’assunzione dei prodotti lattiero-caseari a causa dell'intolleranza al lattosio-. Queste persone devono essere consapevoli del fatto che hanno bisogno di assumere vitamina D in misura sufficiente da altri alimenti”. (Salute, Sole 24Ore)

VERDURA BATTE CARNE CONTRO L’IPERTENSIONE

Legumi, cereali e frutta secca sono meglio di arrosti e bistecche.

Non tutti sarebbero d`accordo con questa affermazione, almeno sotto il profilo del gusto. Eppure per chi soffre di ipertensione mangiare frutta e verdura può risultare un vero toccasana. È quanto emerge dallo studio denominato Premier, pubblicato sulla rivista Journal of human hypertension, che ha dimostrato come un elevato apporto di proteine, in particolare di origine vegetale, sia in grado di

ridurre e regolarizzare la pressione arteriosa. Lo studio condotto su circa 800 persone affette da ipertensione era volto ad esaminare il rapporto tra il consumo di proteine e la pressione arteriosa. I pazienti sono stati divisi in tre gruppi e invitati a condurre uno stile di vita più sano. Nel giro di 18 mesi, la pressione dei soggetti che si erano nutriti soprattutto con frutta e verdura si è ridotta notevolmente e ha assunto valori normali. La ricerca ha dunque dimostrato come esista una differenza nell`influenza che le proteine di origine animale e quelle di origine vegetale esercitano sulla pressione arteriosa. È infatti emerso che il consumo di frutta e verdura è correlato alla sua riduzione e normalizzazione. Inoltre, l`incremento nell`assunzione di proteine vegetali è risultato associato, in modo significativo, ad un minor rischio di ipertensione. "Le proteine vegetali sono generalmente considerate più salutari perché contengono meno colesterolo - spiega Bruno Trimarco, presidente della Società italiana dell`ipertensione arteriosa - ed anche le carni bianche e il pesce sono preferibili alle carni rosse, dove c`è maggior presenza di colesterolo". I vegetariani devono gioire? "Oggi ci sono molti studi sulle conseguenze di un abuso di carni rosse - ma di qui ad abolirle dalla dieta ce ne passa". Le proteine di origine animale non vanno quindi "demonizzate" e "devono rientrare in una dieta bilanciata". Piuttosto fare attenzione al sale. (Salute, Sole 24Ore)

PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1310

ORDINE:

IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2018

E’ in riscossione la quota sociale 2018 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.

Si Comunica che in questi giorni, Equitalia, Agente della riscossione dell’Ordine della Provincia di Napoli, sta recapitando l’avviso di pagamento relativo la Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2018. Il pagamento sarà possibile effettuarlo entro il 28 Febbraio p.v.

Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione.

Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale.

AVVISO

GLI ISCRITTI CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO

L’AVVISO DI PAGAMENTO,

POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine

INSERENDO il PROPRIO CODICE FISCALE al seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2018

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1310

ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI”

I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia

mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico

chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da

donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende

Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche

gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine.

Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.

PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1310