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Incontro con GRAZIA DELEDDA Presentazione L’Associazione Culturale “Grazia Deledda” di Vicenza intende proporre a docenti e studenti delle scuole superiori della Provincia un percorso di scoperta e valorizzazione della figura e della produzione narrativa di Grazia Deledda, autrice sarda generalmente trascurata dai programmi scolastici, benché prima ed unica donna italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926, «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano». Il percorso prevede che gli studenti, con l’aiuto dei docenti di Italiano, approfondiscano la figura e l’opera dell’Autrice, sia in classe che nel corso di due incontri a tema: una lezione tenuta dallo scrittore nuorese Marcello Fois, esperto ed appassionato della grande scrittice sarda, ed uno spettacolo teatrale, "La madre del prete" (tratto dal romanzo "La madre" di Grazia Deledda) con l’attrice cagliaritana Valentina Sulas. La partecipazione è totalmente gratuita. Per le iscrizioni ed informazioni rivolgersi al prof. Alessandro Mannoni: [email protected]

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Incontro con

GRAZIA DELEDDA

Presentazione

L’Associazione Culturale “Grazia Deledda” di Vicenza intende proporre a docenti e studenti delle scuole superiori della Provincia un percorso di scoperta e valorizzazione della figura e della produzione narrativa di Grazia Deledda, autrice sarda generalmente trascurata dai programmi scolastici, benché prima ed unica donna italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926, «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano».

Il percorso prevede che gli studenti, con l’aiuto dei docenti di Italiano, approfondiscano la figura e l’opera dell’Autrice, sia in classe che nel corso di due incontri a tema: una lezione tenuta dallo scrittore nuorese Marcello Fois, esperto ed appassionato della grande scrittice sarda, ed uno spettacolo teatrale, "La madre del prete" (tratto dal romanzo "La madre" di Grazia Deledda) con l’attrice cagliaritana Valentina Sulas.

La partecipazione è totalmente gratuita.

Per le iscrizioni ed informazioni rivolgersi al prof. Alessandro Mannoni: [email protected]

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INIZIATIVE IN PROGRAMMA:

martedì 22 ottobre 2019, ore 11.10 – Aula Magna Liceo Quadri: INCONTRO SU GRAZIA DELEDDA CON LO SCRITTORE MARCELLO FOIS Marcello Fois è nato a Nuoro nel 1960. Scrittore e autore teatrale (Nozze di sangue), sceneggiatore per la TV (Distretto di polizia, Crimini) e il

cinema (Ilaria Alpi. Il più crudele dei giorni, Frassinelli, 2003, con Ferdinando Vicentini Orgnani), attualmente vive e lavora a Bologna. Tra le sue ultime pubblicazioni: Stirpe, Paesaggi d'autore, Carne, Nel tempo di mezzo, L'importanza dei luoghi comuni, Luce perfetta, Ex voto, La formula esatta della rivoluzione, Del Dirsi Addio, L' infinito non finire, e il recentissimo Pietro e Paolo. Ha ricevuto nel 1992 il Premio Calvino per Picta e nel 1997 il Premio Dessì per Nulla. Ha scritto per il teatro: L'ascesa degli angeli ribelli (portato in scena da Valeria Moriconi), Di profilo, Stazione (atto unico per la commemorazione della strage alla stazione di Bologna), Terra di nessuno, Cinque favole sui bambini (trasmesse a puntate su Radio Rai 3), Stanze, Quasi Grazia (Einaudi, 2016). Ha scritto anche il libretto per l'opera tratta dal romanzo di Valerio Evangelisti Tanit. Collabora con i più importanti quotidiani e periodici nazionali. Suoi racconti sono apparsi in importanti antologie, ed è tradotto all'estero.

mercoledì 6 novembre 2019, ore 11.10 – Aula Magna Liceo Quadri: SPETTACOLO TEATRALE “LA MADRE DEL PRETE” CON VALENTINA SULAS

In un paesino di campagna fuori dal tempo, la madre di un giovane prete vede il figlio innamorarsi di una donna e allacciare con lei una relazione segreta. Disperatamente cercherà di salvarli entrambi, ma la situazione

precipiterà verso un finale inaspettato. Il testo, liberamente tratto dal romanzo “La Madre”, è una storia sull’amore, il fallimento e la colpa. Una sola attrice incarna i tre personaggi, passando dall’uno all’altro con semplicità: la madre, che ha lavorato duramente per tutta la vita per assicurare al figlio l’istruzione del seminario, e che adesso si strugge, forte e dura ma vivendo in silenzio tutta l’angoscia di lui; lo stesso Paulo, dilaniato tra la fede e una passione irresistibile, intrappolato tra le due donne che ama e il ruolo e la

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maschera che si è imposto; la giovane Agnese, fiduciosa in una nuova vita con Paulo e sicura della

Cagliari, è autrice e regista dello spettacolo. Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere ha intrapreso il percorso artistico studiando alla “Scuola per l’Arte dell’Attore” diretta da Marco Parodi. Ha studiato inoltre con artisti di fama internazionale quali Rita Spadola, Brett Heath, Teatro de Los Sentidos, Lucia Calamaro, Davide Iodice ed altri. Qualche cinema recitando per Rocco Papaleo in “Francesca Staasch in “Happy Days Motele “Moda Mia” di Marco Pollini dove interpreta l’insegnante di Giovannino.

maschera che si è imposto; la giovane Agnese, fiduciosa in una nuova vita con Paulo e sicura della legittimità del suo amore, che rischia di eda parte come un vestito vecchio.

Una performance straordinaria dell’attrice Valentina Sulas che mantiene la qualità poetica e fortemente immaginifica del romanzo, evocando una natura selvaggia, bellissima ma aspra, che accompagna e illustra personaggi.

Lo spettacolo ha debuttato in lingua inglese nel 2014 al Festival Fringe di Edimburgoarti più grandi al mondo, ottenendo riscontri molto positivi dalla critica e dalla stampa scozzese.stato presentato in molti teatri, associazioni culturali, circoli sardi e, per il suo valore didattico, in numerose scuole.

Valentina SulasCagliari, è autrice e regista dello spettacolo. Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere ha

o il percorso artistico studiando alla “Scuola per l’Arte dell’Attore” diretta da Marco Parodi. Ha studiato inoltre con artisti di fama internazionale quali Rita Spadola, Brett Heath, Teatro de Los Sentidos, Lucia Calamaro, Davide Iodice ed altri. Qualche anno fa è approdata anche al cinema recitando per Rocco Papaleo in “Una piccola impresa meridionale”,

Happy Days Motel”, Francesco Trudu in “Il peccatore” ” di Marco Pollini dove interpreta l’insegnante di Giovannino.

maschera che si è imposto; la giovane Agnese, fiduciosa in una nuova vita con Paulo e sicura della legittimità del suo amore, che rischia di essere messa da parte come un vestito vecchio.

Una performance straordinaria dell’attrice Valentina Sulas che mantiene la qualità poetica e fortemente immaginifica del romanzo, evocando una natura selvaggia, bellissima ma aspra, che accompagna e illustra le emozioni dei personaggi.

Lo spettacolo ha debuttato in lingua inglese nel 2014 al Festival Fringe di Edimburgo, il festival delle arti più grandi al mondo, ottenendo riscontri molto positivi dalla critica e dalla stampa scozzese. In Italia è

presentato in molti teatri, associazioni culturali, circoli sardi e, per il suo valore didattico, in numerose

Valentina Sulas è nata a Cagliari, è autrice e regista dello spettacolo. Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere ha

o il percorso artistico studiando alla “Scuola per l’Arte dell’Attore” diretta da Marco Parodi. Ha studiato inoltre con artisti di fama internazionale quali Rita Spadola, Brett Heath, Teatro de Los Sentidos, Lucia

anno fa è approdata anche al ”, ”

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Il romanzo “La madre”, di Grazia Deledda Grazia Deledda costruisce una storia intensa, forte, fuori dal tempo e incentrata sul rapporto viscerale tra madre e figlio, uomo e donna, singolo e società. Una madre le cui mani sono consunte dalla fatica, poche gioie e tante rinunce, in nome di una piccola felicità fugace che le ha lasciato in grembo un figlio da crescere e da sfamare. Un figlio amato nonostante le avversità di una vita grama, deciso a percorrere la strada della vocazione religiosa. Quando tutto sembra scorrere per il verso giusto, l'autrice lacera la veste della normalità per dare voce agli istinti umani, giusti o ingiusti, naturali o torbidi. L'autrice confeziona un romanzo in cui l'evoluzione temporale degli eventi pian piano rallenta, avvolgendo i protagonisti in tinte cupe e notturne, in uno stato emotivo in cui la luce non filtra più; è il tempo dello struggimento, dilaniante e corrosivo, è il tempo delle riflessioni sulle conseguenze delle proprie scelte, è il tempo della chiusura dei conti che la vita impone inesorabile a ciascun individuo. Rispetto ad altri scritti l'elemento naturale dell'aspro territorio sardo tanto caro all'autrice, è meno presente in nome di una maggiore evidenza degli stati emotivi, colti con struggimento e forza evocativa. Non poche le suggestive ed efficaci immagini. Potenti le descrizioni dei personaggi che causano turbamento. Il romanzo è ricco di simbologie, la più frequente quella del vento, che spira costantemente e sembra rappresentare la forza dell’ineluttabile destino.

La Deledda sente la necessità di portare alla luce le forze embrionali più genuine e naturali dell'essere umano, siano esse generate dall'istinto siano esse forgiate dagli usi e dai costumi della terra che li ha generati.

Un’opera dal contenuto modernissimo che affronta tematiche ancora alla base della psicoanalisi contemporanea: il condizionamento materno dei figli che ne segna, talvolta irreparabilmente, l’esistenza, ostacolando la scelta obbligata fra il compiacimento dei propri desideri e di quelli altrui.

Una lettura che costituisce un tassello importante sia per apprezzare gli scritti deleddiani sia per addentrarsi nel panorama letterario del secolo scorso.