V edizione Gli infiniti colori di CremonaJazz: suoni dal mondo · 2019. 4. 9. · al tempo stesso...

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V edizione Dal 3 maggio in Auditorium Gli infiniti colori di CremonaJazz: suoni dal mondo o di Ana Vera Teixeira p er tutto il mese di maggio, l’Auditorium “Giovanni Arvedi” tornerà a essere il Tempio del Jazz. Giunta quest’anno al‐ la quinta edizione, CremonaJazz è stata anticipata ieri nella Sala conferenze del Museo del Violi‐ no. A presentare il programma ‐ di altissimo livello ‐ il direttore artistico della rassegna, Gianni Azzali, Virginia Villa, direttrice del Museo del Violino e il sindaco Galimberti, che ha ricordato l’im‐ portanza di questo evento per la città di Cremona. Una rassegna ‐ è stato detto ‐ che cresce anno dopo anno e si con‐ ferma, dunque, uno degli appun‐ tamenti imperdibili per tutti gli appassionati del genere. Quattro i concerti in cartellone per Cre‐ monaJazz 2019 che conferma la sua vocazione per la musica di grande qualità, eseguita da arti‐ sti di alto livello, degni di essere ospiti in quel gioiello architetto‐ nico e acustico che è l’Audito‐ rium “Giovanni Arvedi”, all’inter‐ no del Museo del Violino. Il programma proposto dal diret‐ tore artistico della rassegna, Gianni Azzali, che si articolerà dal 3 al 31 maggio prossimo, è vario e presenta, come sempre, diverse angolature dell’universo jazz, con una particolare atten‐ zione alla vocazione acustica del luogo, ma anche alle novità che possano mostrare gli infiniti co‐ lori della musica jazz, sia essa d’ispirazione d’oltreoceano o eu‐ ropea, nondimeno di matrice or‐ gogliosamente tricolore. A una prima lettura del program‐ ma, sembra essere il pianoforte lo strumento che fa da “filo con‐ duttore della rassegna”, dato che tre dei quattro eventi vedranno seduti alla tastiera bianca e nera veri e propri big, come Brad Mehldau, Antonio Faraò e Danilo Rea, ma in realtà ancora una vol‐ ta è l’eclettismo tipico della con‐ taminazione alla base della mu‐ sica jazz, che guida le scelte arti‐ stiche della quinta edizione. La rassegna prende il via venerdì 3 maggio (ore 21), con le atmo‐ sfere mediterranee, passionali e al tempo stesso dolcissime, della chitarra di uno dei miti della “sei corde acustica”: Al Di Meola. Pio‐ niere della fusione tra world mu‐ sic e jazz, virtuoso della chitarra, compositore prolifico costante‐ mente attratto dai ritmi sincopa‐ P ti, Di Meola si esibirà in un con‐ certo dal titolo “Opus & Moredove, con Kevin Seddiki alla se‐ conda chitarra e Fausto Becca‐ lossi alla fisarmonica, presenterà brani dal suo ultimo album, “O- pus”. Si prosegue martedì 14 maggio (sempre ore 21) con un vero e proprio trio d’eccezione, accanto a uno dei pianisti più introversi e controversi come il giovane Brad Mehldau suoneranno Larry Gre‐ nadier al contrabbasso e Jeff Bal‐ lard alla batteria. Ed ecco che, sabato 25 maggio, o‐ re 21, improvvisamente l’ago della bussola della buona musica punta dritto all’Italia, con la pura bellezza dei testi e della voce di un Gino Paoli che, accompagnato da un sempre più ispirato Danilo Rea al pianoforte, riveste i suoi brani rimettendosi in gioco, per‐ ché è proprio giocando con Rea che usciranno perle di emozioni che non trascureranno nessuno dei presenti. Gino Paoli e Danilo Rea presenteranno il grande suc‐ Non solo pianoforte Gianni Azzali: alto profilo ed eterogeneità del cartellone remonaJazz, alla quinta edizione. Una rassegna che cresce di anno in anno per arrivare a coinvolgere non solo gli appassionati ma si rivolge a un pub‐ blico più vasto. Il direttore artistico è Gianni Azzali. A lui ci siamo rivolti per avere alcune anticipazioni dei concerti in rasse‐ gna. Nelle vesti di direttore artistico, può antici- parci quali emozioni ci riserverà quest’anno il CremonaJazz? «Emozioni forti, come da cinque anni a questa parte, dovute certamente a scelte artistiche di prim’ordine, ma an‐ che alla suggestione del luogo che o‐ spiterà i concerti, l’Auditorium “Gio‐ vanni Arvedi”, unico nel suo genere in Italia e non solo. Un programma varie‐ gato, che accontenterà come sempre gli appassionati, ma che è fruibile an‐ che da un pubblico che potrebbe esse‐ re poco avvezzo all’ascolto della musi‐ ca jazz. Si partirà il 3 maggio dalle sug‐ gestioni acustiche del flamenco‐jazz di uno dei più grandi chitarristi del mondo com Al Di Meola, per passare il 14 maggio a un pianista che sta fa‐ cendo la nuova storia del jazz come Brad Mehl‐ dau con il suo affiatatissimo trio, approdando poi alla poesia dei brani di Gino Paoli, interpretati da lui stesso in chiave acustica, intima, con il tocco di un grande Danilo Rea al pianoforte, per termi‐ nare con un quartetto di “all stars” come quello C formato da David Linx alla voce, Antonio Faraò al pianoforte, uno dei figli di Clint Eastwood, Kyle, al contrabbasso e Mike Baker alla batteria. Più emozionante di così!». La rassegna 2019 ha un filo conduttore? «Potrebbe sembrare, perché tre dei quattro con‐ certi vedono il pianoforte come strumento pro‐ tagonista o quasi, ma in realtà non c’è un filo con‐ duttore, se non quello del piacere di ascoltare dal vivo grandi concerti, toccando generi e sensibi‐ lità differenti e magnifiche». Mehldau, a volte, è confrontato a Bill Evans, altre a Keith Jarrett. Le sembra giusto cerca- re, quasi per forza un paragone? Così anche per molti altri musicisti. «Fare paragoni tra i musicisti è normale, perché si cerca sempre di definire il loro stile, la loro poetica con qualcosa di già sentito. Ovvio che se il paragone è, come nel caso di Brad Mehldau, con giganti come Evans o Jarrett, può solo far pia‐ cere, ma in realtà, per grandi musicisti, è una strada poco percorribile, perché tende a restrin‐ gere il loro vero valore, che spesso è proprio in‐ sito nella capacità di innovare, di alzare l’asticella dell’arte jazzistica, affondando le radici nei mae‐ stri precedenti, ma senza la necessità di copiarne stili o fraseggi. Negare che in Mehldau ci siano gli echi di grandi pianisti sarebbe falso, ma Mehldau è il nuovo pianismo jazz, quello di oggi, quello di Brad Mehldau e basta; questo fa la differenza tra un grande artista e un grande strumentista». Tra tutte le edizioni del CremonaJazz, in cosa si distingue questa nuova edizione? Quali so- no le aspettative? «Non vorrei peccare di presunzione, ma questa è un’edizione che, al pari delle precedenti, si farà ricordare in particolar modo per la sua eteroge‐ neità e per l’alto profilo artistico del suo cartello‐ ne. Forse il fatto di aver compiuto cinque anni, le dà un aspetto più maturo, consapevole delle pro‐ prie potenzialità». Anche quest’anno, possiamo aspettarci delle sorprese per quanto riguarda la rassegna col- laterale al CremonaJazz 2019, o meglio, gli A- periJazz? «Gli AperiJazz pre‐concerto, sono sempre stati accolti con grande piacere dagli spettatori, sia per la loro piacevolezza, che per le proposte mu‐ sicali, sempre fortunatamente azzeccate, ad hoc per l’occasione in parte ludica dell’iniziativa in collaborazione con il bistrot “Chiave di Bacco”, la caffetteria ristorante del Museo del Violino. Tra l’altro, il pubblico presente è sempre particolar‐ mente rispettoso anche degli artisti collaterali e questo dimostra sensibilità e fa onore a coloro che frequentano la rassegna. Anche in questa e‐ dizione avremo ospiti interessantissimi agli Ape‐ riJazz e, forse, ci sarà una novità anche per il dopo concerto. Vedremo...». Quale aggettivo darebbe a ciascun concerto del CremonaJazz 2019? «Questa è senz’altro la domanda più difficile da fare a un direttore artistico, ma ci provo. Per il trio di Al Di Meola direi “toccante ed entusia‐ smante”; per il trio di Brad Mehldau “speciale e unico”; per Paoli e Rea “poetico e coraggioso”, mentre per il quartetto Linx‐Faraò‐Eastwood‐ Baker direi senz’altro “fantastico”!». Il direttore artistico Gianni Azzali [foto Angelo Bardini] L’Auditorium “Giovanni Arvedi” e gli artisti di CremonaJazz (in alto da sinistra): Al Di Meola [Ben Wolf ] il pianista Brad Mehldau, Gino Paoli e Danilo Rea [Musacchi & Ianniello ], Antonio Faraò [Sylvie Dacosta] cesso live “Due come noi che…”, un prezioso esempio di come due artisti assoluti possano in‐ terpretare in modo innovativo alcuni classici della storia della musica italiana e internazionale. Due come noi che…” ha già colle‐ zionato numerosi sold out nei concerti sui palcoscenici più pre‐ stigiosi in Italia e all’estero, in‐ cantando ed emozionando il pubblico ogni volta. Un successo che di certo non stupisce dato il duo d’eccezione: la voce e il cari‐ sma di Paoli, uno dei più grandi autori e interpreti della canzone nostrana, affiancata da uno dei più lirici e creativi pianisti rico‐ nosciuti a livello internazionale come Danilo Rea. Per il gran finale di venerdì 31 maggio (ore 21), è previsto un quartetto di “all stars” di livello altissimo, un concerto jazz dal forte sapore americano e al con‐ tempo europeo con il pianista Antonio Faraò (Herbie Hancock non lesina per lui che grandi lo‐ di), con l’incredibile voce di Da‐ vid Linx, una vera scoperta di tecnica vocale, il basso di un fi‐ glio d’arte cinematografica (e non solo) come Kyle Eastwood e il batterista Mike Baker a tessere le trame di un concerto che sarà la degna chiusura di una rasse‐ gna che ha tutte le caratteristi‐ che per lasciare nuovamente un segno nel cuore jazz della città di Cremona. E come ogni anno, non potevano mancare gli AperiJazz che sono i concerti che precedono la rasse‐ gna in Auditorium. La rassegna collaterale al CremonaJazz, è rea‐ lizzata in collaborazione con il Lounge Bar Ristorante “Chiave di Bacco” all’interno del Museo del Violino. I gruppi scelti per aprire ogni serata alle 18.30, sono delle proposte musicali molto grade‐ voli e di ottimo livello, creando così, l’atmosfera adatta, e prepa‐ rando il pubblico per il concerto delle 21 in Auditorium. CremonaJazz è promosso da Mu‐ seo del Violino e Unomedia, con il sostegno di MDV friends. PROGRAMMA CREMONAJAZZ 2019 Auditorium Giovanni Arvedi ore 21 Venerdì 3 maggio AL DI MEOLA “Opus & More 2019” Al Di Meola (chitarra) Kevin Seddiki (chitarra) Fausto Beccalossi (fisarmonica) Martedì 14 maggio BRAD MEHLDAU TRIO Brad Mehldau (pianoforte) Larry Grenadier (contrabbasso) Jeff Ballard (batteria) Sabato 25 maggio GINO PAOLI & DANILO REA “Due come noi che...” Gino Paoli (voce) Danilo Rea (pianoforte) Venerdì 31 maggio LINX-FARAÒ-EASTWOOD-BAKER David Linx (voce) Antonio Faraò (pianoforte) Kyle Eastwood (contrabbasso) Mike Baker (batteria) Biglietterie - Teatro Ponchielli tel. 0372 022001-022002 (da lunedì a sabato 10.30-13.30/16.30-19.30) - Museo del Violino tel. 0372 080809 (da martedì a domenica 10-18) PREZZI Settori A/B/D/E intero 35€ (rid. 30€), abbonamento 115€ (rid.90€) Settori F/H/I intero 30€ (rid. 25€), abbonamento 85€ (rid. 70€) Settori C/G 25 €, abbonamento 75€ riduzione valida per Under 18, Over 65 e soci Pc Jazz Club 17 MONDO PADANO Venerdì 29 marzo 2019 Cultura & Spettacoli

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V edizione Dal 3 maggio in Auditorium

Gli infiniti coloridi CremonaJazz:suoni dal mondoo di Ana Vera Teixeira p

er tutto il mese di

maggio, l’Auditorium

“Giovanni Arvedi”

tornerà a essere il

Tempio del Jazz.

Giunta quest’anno al‐

la quinta edizione, CremonaJazz

è stata anticipata ieri nella Sala

conferenze del Museo del Violi‐

no. A presentare il programma ‐

di altissimo livello ‐ il direttore

artistico della rassegna, Gianni

Azzali, Virginia Villa, direttrice

del Museo del Violino e il sindaco

Galimberti, che ha ricordato l’im‐

portanza di questo evento per la

città di Cremona.

Una rassegna ‐ è stato detto ‐ che

cresce anno dopo anno e si con‐

ferma, dunque, uno degli appun‐

tamenti imperdibili per tutti gli

appassionati del genere. Quattro

i concerti in cartellone per Cre‐

monaJazz 2019 che conferma la

sua vocazione per la musica di

grande qualità, eseguita da arti‐

sti di alto livello, degni di essere

ospiti in quel gioiello architetto‐

nico e acustico che è l’Audito‐

rium “Giovanni Arvedi”, all’inter‐

no del Museo del Violino.

Il programma proposto dal diret‐

tore artistico della rassegna,

Gianni Azzali, che si articolerà

dal 3 al 31 maggio prossimo, è

vario e presenta, come sempre,

diverse angolature dell’universo

jazz, con una particolare atten‐

zione alla vocazione acustica del

luogo, ma anche alle novità che

possano mostrare gli infiniti co‐

lori della musica jazz, sia essa

d’ispirazione d’oltreoceano o eu‐

ropea, nondimeno di matrice or‐

gogliosamente tricolore.

A una prima lettura del program‐

ma, sembra essere il pianoforte

lo strumento che fa da “filo con‐

duttore della rassegna”, dato che

tre dei quattro eventi vedranno

seduti alla tastiera bianca e nera

veri e propri big, come Brad

Mehldau, Antonio Faraò e Danilo

Rea, ma in realtà ancora una vol‐

ta è l’eclettismo tipico della con‐

taminazione alla base della mu‐

sica jazz, che guida le scelte arti‐

stiche della quinta edizione.

La rassegna prende il via venerdì

3 maggio (ore 21), con le atmo‐

sfere mediterranee, passionali e

al tempo stesso dolcissime, della

chitarra di uno dei miti della “sei

corde acustica”: Al Di Meola. Pio‐

niere della fusione tra world mu‐

sic e jazz, virtuoso della chitarra,

compositore prolifico costante‐

mente attratto dai ritmi sincopa‐

Pti, Di Meola si esibirà in un con‐

certo dal titolo “Opus & More”

dove, con Kevin Seddiki alla se‐

conda chitarra e Fausto Becca‐

lossi alla fisarmonica, presenterà

brani dal suo ultimo album, “O-pus”.

Si prosegue martedì 14 maggio

(sempre ore 21) con un vero e

proprio trio d’eccezione, accanto

a uno dei pianisti più introversi e

controversi come il giovane Brad

Mehldau suoneranno Larry Gre‐

nadier al contrabbasso e Jeff Bal‐

lard alla batteria.

Ed ecco che, sabato 25 maggio, o‐

re 21, improvvisamente l’ago

della bussola della buona musica

punta dritto all’Italia, con la pura

bellezza dei testi e della voce di

un Gino Paoli che, accompagnato

da un sempre più ispirato Danilo

Rea al pianoforte, riveste i suoi

brani rimettendosi in gioco, per‐

ché è proprio giocando con Rea

che usciranno perle di emozioni

che non trascureranno nessuno

dei presenti. Gino Paoli e Danilo

Rea presenteranno il grande suc‐

Non solo pianoforteGianni Azzali: alto profilo ed eterogeneità del cartellone

remonaJazz, alla quinta edizione. Una

rassegna che cresce di anno in anno

per arrivare a coinvolgere non solo gli

appassionati ma si rivolge a un pub‐

blico più vasto. Il direttore artistico è

Gianni Azzali. A lui ci siamo rivolti per

avere alcune anticipazioni dei concerti in rasse‐

gna.

Nelle vesti di direttore artistico, può antici-parci quali emozioni ci riserverà quest’annoil CremonaJazz?

«Emozioni forti, come da cinque anni

a questa parte, dovute certamente a

scelte artistiche di prim’ordine, ma an‐

che alla suggestione del luogo che o‐

spiterà i concerti, l’Auditorium “Gio‐

vanni Arvedi”, unico nel suo genere in

Italia e non solo. Un programma varie‐

gato, che accontenterà come sempre

gli appassionati, ma che è fruibile an‐

che da un pubblico che potrebbe esse‐

re poco avvezzo all’ascolto della musi‐

ca jazz. Si partirà il 3 maggio dalle sug‐

gestioni acustiche del flamenco‐jazz di uno dei

più grandi chitarristi del mondo com Al Di Meola,

per passare il 14 maggio a un pianista che sta fa‐

cendo la nuova storia del jazz come Brad Mehl‐

dau con il suo affiatatissimo trio, approdando poi

alla poesia dei brani di Gino Paoli, interpretati da

lui stesso in chiave acustica, intima, con il tocco

di un grande Danilo Rea al pianoforte, per termi‐

nare con un quartetto di “all stars” come quello

C formato da David Linx alla voce, Antonio Faraò al

pianoforte, uno dei figli di Clint Eastwood, Kyle,

al contrabbasso e Mike Baker alla batteria.

Più emozionante di così!».

La rassegna 2019 ha un filo conduttore?«Potrebbe sembrare, perché tre dei quattro con‐

certi vedono il pianoforte come strumento pro‐

tagonista o quasi, ma in realtà non c’è un filo con‐

duttore, se non quello del piacere di ascoltare dal

vivo grandi concerti, toccando generi e sensibi‐

lità differenti e magnifiche».

Mehldau, a volte, è confrontato a Bill Evans,altre a Keith Jarrett. Le sembra giusto cerca-re, quasi per forza un paragone? Così ancheper molti altri musicisti.«Fare paragoni tra i musicisti è normale, perché

si cerca sempre di definire il loro stile, la loro

poetica con qualcosa di già sentito. Ovvio che se

il paragone è, come nel caso di Brad Mehldau,

con giganti come Evans o Jarrett, può solo far pia‐

cere, ma in realtà, per grandi musicisti, è una

strada poco percorribile, perché tende a restrin‐

gere il loro vero valore, che spesso è proprio in‐

sito nella capacità di innovare, di alzare l’asticella

dell’arte jazzistica, affondando le radici nei mae‐

stri precedenti, ma senza la necessità di copiarne

stili o fraseggi. Negare che in Mehldau ci siano gli

echi di grandi pianisti sarebbe falso, ma Mehldau

è il nuovo pianismo jazz, quello di oggi, quello di

Brad Mehldau e basta; questo fa la differenza tra

un grande artista e un grande strumentista».

Tra tutte le edizioni del CremonaJazz, in cosa

si distingue questa nuova edizione? Quali so-no le aspettative?«Non vorrei peccare di presunzione, ma questa è

un’edizione che, al pari delle precedenti, si farà

ricordare in particolar modo per la sua eteroge‐

neità e per l’alto profilo artistico del suo cartello‐

ne. Forse il fatto di aver compiuto cinque anni, le

dà un aspetto più maturo, consapevole delle pro‐

prie potenzialità».

Anche quest’anno, possiamo aspettarci dellesorprese per quanto riguarda la rassegna col-laterale al CremonaJazz 2019, o meglio, gli A-periJazz?«Gli AperiJazz pre‐concerto, sono sempre stati

accolti con grande piacere dagli spettatori, sia

per la loro piacevolezza, che per le proposte mu‐

sicali, sempre fortunatamente azzeccate, ad hoc

per l’occasione in parte ludica dell’iniziativa in

collaborazione con il bistrot “Chiave di Bacco”, la

caffetteria ristorante del Museo del Violino. Tra

l’altro, il pubblico presente è sempre particolar‐

mente rispettoso anche degli artisti collaterali e

questo dimostra sensibilità e fa onore a coloro

che frequentano la rassegna. Anche in questa e‐

dizione avremo ospiti interessantissimi agli Ape‐

riJazz e, forse, ci sarà una novità anche per il dopo

concerto. Vedremo...».

Quale aggettivo darebbe a ciascun concertodel CremonaJazz 2019?«Questa è senz’altro la domanda più difficile da

fare a un direttore artistico, ma ci provo. Per il

trio di Al Di Meola direi “toccante ed entusia‐

smante”; per il trio di Brad Mehldau “speciale e

unico”; per Paoli e Rea “poetico e coraggioso”,

mentre per il quartetto Linx‐Faraò‐Eastwood‐

Baker direi senz’altro “fantastico”!».

Il direttoreartisticoGianni Azzali[foto AngeloBardini]

L’Auditorium “Giovanni Arvedi” e gli artisti di CremonaJazz

(in alto da sinistra): Al Di Meola [Ben Wolf ]

il pianista Brad Mehldau, Gino Paoli e Danilo Rea [Musacchi & Ianniello ],

Antonio Faraò [Sylvie Dacosta]

cesso live “Due come noi che…”,

un prezioso esempio di come

due artisti assoluti possano in‐

terpretare in modo innovativo

alcuni classici della storia della

musica italiana e internazionale.

“Due come noi che…” ha già colle‐

zionato numerosi sold out nei

concerti sui palcoscenici più pre‐

stigiosi in Italia e all’estero, in‐

cantando ed emozionando il

pubblico ogni volta. Un successo

che di certo non stupisce dato il

duo d’eccezione: la voce e il cari‐

sma di Paoli, uno dei più grandi

autori e interpreti della canzone

nostrana, affiancata da uno dei

più lirici e creativi pianisti rico‐

nosciuti a livello internazionale

come Danilo Rea.

Per il gran finale di venerdì 31

maggio (ore 21), è previsto un

quartetto di “all stars” di livello

altissimo, un concerto jazz dal

forte sapore americano e al con‐

tempo europeo con il pianista

Antonio Faraò (Herbie Hancock

non lesina per lui che grandi lo‐

di), con l’incredibile voce di Da‐

vid Linx, una vera scoperta di

tecnica vocale, il basso di un fi‐

glio d’arte cinematografica (e

non solo) come Kyle Eastwood e

il batterista Mike Baker a tessere

le trame di un concerto che sarà

la degna chiusura di una rasse‐

gna che ha tutte le caratteristi‐

che per lasciare nuovamente un

segno nel cuore jazz della città di

Cremona.

E come ogni anno, non potevano

mancare gli AperiJazz che sono i

concerti che precedono la rasse‐

gna in Auditorium. La rassegna

collaterale al CremonaJazz, è rea‐

lizzata in collaborazione con il

Lounge Bar Ristorante “Chiave di

Bacco” all’interno del Museo del

Violino. I gruppi scelti per aprire

ogni serata alle 18.30, sono delle

proposte musicali molto grade‐

voli e di ottimo livello, creando

così, l’atmosfera adatta, e prepa‐

rando il pubblico per il concerto

delle 21 in Auditorium.

CremonaJazz è promosso da Mu‐

seo del Violino e Unomedia, con

il sostegno di MDV friends.

PROGRAMMA CREMONAJAZZ 2019Auditorium Giovanni Arvedi ore 21

Venerdì 3 maggioAL DI MEOLA “Opus & More 2019”Al Di Meola (chitarra)Kevin Seddiki (chitarra)Fausto Beccalossi (fisarmonica)

Martedì 14 maggioBRAD MEHLDAU TRIOBrad Mehldau (pianoforte)Larry Grenadier (contrabbasso)Jeff Ballard (batteria)

Sabato 25 maggioGINO PAOLI & DANILO REA “Due come noi che...”Gino Paoli (voce)Danilo Rea (pianoforte)

Venerdì 31 maggio LINX-FARAÒ-EASTWOOD-BAKERDavid Linx (voce)Antonio Faraò (pianoforte)Kyle Eastwood (contrabbasso)Mike Baker (batteria)

Biglietterie- Teatro Ponchielli tel. 0372 022001-022002 (da lunedì a sabato 10.30-13.30/16.30-19.30)- Museo del Violino tel. 0372 080809 (da martedì a domenica 10-18)

PREZZISettori A/B/D/Eintero 35€ (rid. 30€), abbonamento 115€ (rid.90€)Settori F/H/Iintero 30€ (rid. 25€), abbonamento 85€ (rid. 70€)Settori C/G25 €, abbonamento 75€

riduzione valida per Under 18, Over 65 e soci Pc Jazz Club

17MONDO PADANOVenerdì 29 marzo 2019Cultura& Spettacoli