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Paesaggio Bene Comune V. Di Battista
Plef- Milano 29-1-2013
1 paesaggio bene comune v. di
battista 2013
• Oggi si parla spesso di «Paesaggio», diamo per scontato il significato,
ma facciamo fatica a definirlo.
• Se ne occupano moltissime discipline, ma possediamo pochissimi
aggettivi per descriverlo. ( Cfr. ad es. un buon vino ).
• Ci viviamo sempre in mezzo, ma possediamo pochissimi strumenti
per descriverlo, confrontarlo, valutarlo.
• Paesaggio, come ambiente, sono risorse primarie che sprechiamo
seguendo un modello culturale di soggettivismo irresponsabile.
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battista 2013
a concezione del paesaggio modifica molti paradigmi
.Si aprono nuovi problemi e possibilità.
Letture e partecipazioni diffuse. (tecniche web )
Diverso governo del territorio;
Simulazioni per programmi condivisi , nuove forme di consenso.
Ma anche inadeguatezze e impreparazione, private e pubbliche.,
Esperienze OdPM dal 2004:
letture territorio ,tutte le scale
simulazioni negative,
Inchiesta scuole,
Swot territoriali
Workshop 2011
---- in corso
Bando Sanpaolo
• 5 comuni , 8 interventi ;
• guida paesaggio; Web interattivo
•Proposta formazione tecnici locali ,
Proposta programmi strategici
Coordinamento Osservatori Piemonte
-Politecnico – Nestore
Letture fruizioni luoghi pubblici- Milano
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W. MORRIS (1834-1896)
Eppure vi sono ipotesi più aperte
, ad esempio in Architettura:
“insieme delle modifiche e delle
alterazioni introdotte sulla
superficie terrestre, in vista
delle necessità umane,
eccettuato solo il puro deserto”
Il paesaggio è associato più alle arti visive (
pittura, fotografia, etc ) che alle discipline del
costruire, più al consumo turistico che alla
conoscenza dei «sistemi»
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o ancora:
“ Quest’idea di paesaggio come insieme ambientale
totale che abbiamo cercato di offrire all’architettura deve
quindi muovere, invece che dal tentativo di
conservazione o ricostruzione dei valori naturali
separati, verso il riconoscimento della materialità
dell’intero ambiente antropogeogragfico come
operabile e continuamente intenzionabile e fare
riferimento alla sua fruibilità totale…come un valore.
.una struttura fondamentale…al di la dello stesso
modello ..di cultura.” Gregotti V.,”La forma del territorio” 1965
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L’architettura diviene quindi sempre Paesaggio –
Ma il paesaggio non è solo architettura, in esso vi sono
sempre cielo, luce, stagioni, suoni, profumi, acque, terre,
vegetali, animali,….
. E soprattutto persone che lo vivono e agiscono,
“osservatori”.
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Il paesaggio è il sistema dei segni e significati in cui
siamo immersi; esso raccoglie il flusso delle azioni
umane passate, denota tutti i luoghi del nostro presente,
condiziona e ipotizza ogni nostro scenario futuro.
Le sue immagini ad ogni scala assumono sempre senso
e ”la sua polisemia è la sua ragione d’essere”
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Il paesaggio è sempre un sistema fisico che contiene beni
culturali materiali (monumenti, siti archeologici, oggetti di
interesse artistico e storico, musei, biblioteche, archivi, ecc)
e beni culturali immateriali
(
“… strumenti, oggetti, artefatti … che comunità, gruppi e …
individui riconoscono come parte del patrimonio culturale. Questo
… è costantemente rigenerato da comunità e gruppi in risposta al
loro ambiente, alla loro interazione con la natura e la loro storia,
e procura … senso di identità e continuità, promuovendo così
rispetto per la diversità culturale e la creatività umana …”, Convenzione Internazionale Parigi 2003)
paesaggio bene comune v. di
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Come è intesa oggi la polisemia del paesaggio ?
“Una determinata parte del territorio, così come e percepita
dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori
naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni ..”
Definizione da Convenzione Europea del Paesaggio (Art 1 ,comma a,) Firenze 2000
Tutto è dunque paesaggio
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MONTMARTRE, PARIGI
VILLAGGIO BANGA-AN, FILIPPINE
Quella “parte del territorio percepita dalle popolazioni” è un
sistema insediativo
ossia una rete di relazioni umane complesse ( psicologiche,
culturali, sociali, economiche , produttive, ecc.) negli spazi
del proprio abitare, questi ultimi sono tutti AMBIENTI,
PAESAGGI.
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SISTEMA ECONOMICO
Suolo, ecosistemi,
clima, reti,
edifici, ecc.
Popolazioni,
ordinamenti e leggi,
modelli di cultura,
costumi , comportamenti,
ecc.
Lavoro, redditi, capitali,
investimenti, attività e
scambi, ecc.
SISTEMA INSEDIATIVO
PAESAGGIO
PAESAGGIO E SISTEMA INSEDIATIVO
opere
fabbisogni condizioni risorse
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Tutti i nostri beni costruiti e non, singolari e privati interagiscono
sempre con fattori naturali, culture locali, reti comuni, divengono
quindi sistemi insediativi e paesaggi che sono beni comuni.
Progetti e politiche d’intervento sui beni comuni non possono
derivare solo dalle sommatorie casuali delle singolarità private
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In un sistema insediativo sia il privato che il pubblico è sempre
oggetto osservato e insieme soggetto osservatore
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Le popolazioni insediate agiscono sempre il proprio
sistema fisico con:
sistema
insediativo
Azioni di
COERENZA
Azioni di
INCOERENZA
Letture e Azioni di Conservazione / trasformazione –materiali e
denotative- sul Paesaggio
organizzazione e rappresentazione del
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Nel BENE COMUNE le azioni di coerenza dovrebbero
tendere a leggere e ri-orientare anche quelle incoerenti
verso discontinuità che assumano significati riconoscibili
come positivi
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Il richiamo ai significati del paesaggio è importante
perché riguardano il «corpo» fisicamente percepibile
del nostro sistema insediativo.
• In esso tutti i segni sono denotati da
significati
• Questi registrano e comunicano il nostro
rapporto (individuale e collettivo ) col
«mondo» – natura e artifici- in cui viviamo
e ci identifichiamo
• Il Paesaggio rimanda a funzioni
primordiali dei sensi: percepisco, elaboro,
agisco lo spazio, mi oriento, mi
riconosco, mi identifico e relaziono, ne
ricavo benessere o disagi.
• Ma ricevo anche messaggi contraddittori
di corresponsabilità
• Una comunicazione diffusa e ridondante
ma spesso difficile e rimossa.
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Perché apprezziamo sempre un «panorama» ?
Tanto più quanto più con visuale ampia e profonda ?
Probabilmente maggiori ampiezze e profondità ci offrono più segni e più significati.
E noi possiamo associare questa maggiore offerta a maggiore sicurezza ( ampio controllo di
minacce ) al piacere di dominio ( possesso sensoriale ) ed anche di essere parte (gradimento di
inclusione ). Etc..
Ampiezze e profondità sono misurabili e confrontabili – Possono restituire indici quantitativi
Il rimando al soggettivismo maschera le
rimozioni
Per uscirne dobbiamo ritrovare valori.
Se siamo tutti osservatori di paesaggi.
e se i paesaggi presentano condizioni
osservative e caratteri confrontabili,
occorre ammettere che siano possibili
riferimenti per apprezzamenti,
intersoggettivi.
Due percorsi valutativi: percettivo;
denotativo
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Percezione dinamica Asse della
Valcerrina –OdPm 2004/05
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Ambiente costruito Valutazione coerenze
OdPm 2006/ 07
Costruzione di mappe di visibilità diversa per: ampiezza, profondità, carattere,
probabilità di veduta Definiscono aree a differente sensibilità. ( Odpm 2011 ) )
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A ciò che osserviamo attribuiamo caratteri distintivi che derivano da prevalenze
su cui possiamo concordare significati, indipendenti da apprezzamenti
qualitativi
agricolo selvaggio
Urbano rurale
Alto fronte roccioso verticale, inaccessibile Terreno coltivato a filari, lavoro umano
Prevalenza coltivi e aree a bosco Prevalenza ambiente costruito
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Ma anche nell’apprezzamento qualitativo possiamo riscontrare
convergenze, condivisione.
Mentre incoerenze, abbandono ,incuria, disordine propongono disagio
industriale turistico
Apprezziamo,
tolleriamo
paesaggi con
caratteri
evidenti, chiari,
univoci
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Leggiamo la cura ai paesaggi come proiezione di quella che gli abitanti hanno
per se stessi.
( è noto che cura del corpo, l’aspetto di sé, è significativo di disagio mentale ).
L’incuria segnala abbandono, scarso interesse, disistima, ostilità.
Un paesaggio chiuso, buio, o sporco, degradato denota gravi disagi sociali,
malessere, minacce. Richiama degrado ( Teoria vetro rotto )
Un paesaggio aperto, luminoso, curato, offre
sicurezza tranquillità, benessere, piacere.
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Un paesaggio «diverso» –industriale, selvaggio ci può emozionare ,ma non
ci vivremmo.
Ogni luogo comunica sensazioni e significati e assume valori. Vi sono luoghi
sgradevoli, angosciosi, banali, imbarbariti, etc.
Ma non esistono non luoghi. Esistono luoghi da migliorare
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Per migliorare i luoghi ( compatibilità, prestazioni, comunicazione ) ci
occorrono alcuni passaggi:
-- da luoghi di nessuno a beni comuni;
-- da progetto puntuale contingente a programma integrato, aperto e
continuo;
-- da azione imposta ad azione condivisa;
-- da centralità dell’intenzionale a centralità del preterintenzionale.
-- da proprietà irresponsabile a responsabile.
In sostanza nuovi riferimenti che cerchiamo ora di accennare
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Un Paesaggio diviene bene comune perché assume ruoli importanti per
tutti:
Descrive/rappresenta (segni, significati, ) che
identificano il sistema insediativo;
È riferimento simbolico radicato al reale;
accumula” permanenze ed energie passate
evidenzia in ogni luogo relazioni fondamentali (scambi di energia, materie,
ecosistemi biologici , popolazioni, informazioni, comportamenti, etc.)
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Valerio Di Battista
assume importanti funzioni cognitive poiché consente verifiche (
diacroniche e sincroniche ) di intenzioni e azioni condotte.
Evidenzia successi ed errori di processi avvenuti e in corso nei
sistemi insediativi – suggerisce variazioni
Interagisce con i sistemi osservatori (culture o individui);
esplicita le dinamiche di sistema
Le diverse durate che regolano il flusso di esistenza dipendono dalle
materie, ma soprattutto, dalla condivisione dei loro valori.
variazioni di valore
flussi di risorse/energie permanenze e variazioni
offre una lettura dinamica di permanenze e trasformazioni
Il suo flusso di esistenza è la risultante delle diverse permanenze e variazioni
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Emergono sistemi di segni con coerenze, significati, richiami simbolici ed
emotivi, caratteri, prestazioni ,valori, eterogenei. Si evidenzia
Il Paesaggio deriva da flussi di azioni (intenzionali e preterintenzionali)
che :
registrano i rapporti complessi tra popolazioni e luoghi;
sono esercitate da molteplici operatori;
propongono luoghi come miscele di configurazioni intenzionali e
casuali a spazi e manufatti.
PROGETTO IMPLICITO aperto e continuo dei nostri ambienti.
Paris Defense
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Progetto implicito / preterintenzionale è autogenerato da molteplici previsioni, intenzioni, aspettative; richiama soggetti mutevoli e indefiniti; si realizza in tempi e modi imprevedibili.
Nessun progetto esplicito e volontario ha eguale potenza.
Questa consapevolezza può oggi guidare il progetto del territorio a interpretare e utilizzare i flussi che modellano l’ambiente costruito.
Si apre la questione del GOVERNO e del CONSENSO su configurazioni e significati dei nostri ambienti di vita. 28 paesaggio bene comune v. di
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Quando i processi complessi – intenzionali o
preterintenzionali esplicitano coerenze ( razionali
ed emotive) si autogenera un paesaggio, bene
comune di qualità (funzionamento,
comunicazione, riconoscimento) evidente
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Quando non vi sono tali coerenze emergono
paesaggi privi di qualità (funzionamento
,comunicazione, riconoscimento ) adeguate,
evidenti e condivise dai sistemi osservatori.
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, - Come definire questo spazio – bene comune o somma di
beni privati ? – come concepire il progetto e la gestione di
ogni singola parte ? - Come regolare l’intero sistema ?
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Vi sono numerosi strumenti nuovi
-conoscenza, valutazione ed azione condivisa;
Swot territoriale (OdPM – 2011 / 12 )
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Dalle culture elitarie che generano alcuni modelli , alle culture
materiali del passato ed oggi alle culture diffuse, ricordando che è
sempre una cultura collettiva che gestisce un paesaggio.
E questo diviene il suo primo bene comune
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Per concludere
Paesaggio = attenzione da oggetto a sistema
cambiano politiche e progetti: • da aggiungere nuovi artifici a gestire il divenire ciò che esiste.
• da intuitivo a sperimentale
• da progetti contingenti a programmi selettivi di lungo periodo (conservazione / modificazione / eliminazione )
• cambiano le azioni: • Da puntuali, contingenti. di breve periodo, di effetto circoscritto a
strategiche - medio lungo periodo,- effetto ampio, condivise ( popolazione)
Progetti, politiche e azioni rispondono a bisogni, simboli,
comunicazioni sempre più polivalenti e complessi.
Noi viviamo già oggi in mezzo a segni – paesaggi – come
in mezzo alle parole. Le parole elaborano e scambiano il pensiero, i paesaggi elaborano e
scambiano simboli e identità del nostro “abitare”,nei sistemi insediativi.
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Bibliografia:
de Varine H, Le radici del futuro, Bologna, 2005
Di Battista V, Giallocosta G, Minati G, Architettura e approccio sistemico,
Milano, 2006
Sempieri A, Nel paesaggio, Roma, 2008
A.A. V.V., Paesaggi culturali, Roma, 2008
A.A.V.V. Sistema Paesaggio –Milano 2012
Vi ringrazio per l’attenzione
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