Urbanesimo 800

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Neirotti Maurizio 5 F Anno Scolastico 2001-2002 Cambiamenti Urbanistici fine 800’

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Neirotti MaurizioV°F2001/2002

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Neirotti Maurizio 5 F

Anno Scolastico 2001-2002

Cambiamenti Urbanistici fine 800’

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Intorno alla meta' del XIX secolo il fenomenodell'industrializzazione pone il nuovo problema del riassettourbanistico di tutte le piu' popolate citta' europee. Grandi massecontadine si riversano nelle aree urbane, assolutamente non idoneenell'assorbire la loro presenza, in cerca di un salario sicuro econdizioni di vita meno proibitive. Nascono cosi' i primi quartierioperai, ai margini estremi delle citta' e nelle zone in cui i terrenierano meno costosi.

La speculazione edilizia, spesso gestita dagli stessi proprietari delle grandi industrie, costringono il proletariato urbano a condizioni di vita insostenibili: problemi sociali e legati all'igiene saranno alla base delle rivendicazioni della Prima Internazionale(Londra 28 settembre 1864).Nella seconda meta' dell'ottocento dunque, qualsiasi citta' europea doveva fare i conti con nuove e comuni tematiche: il conflitto sociale, il riassetto del tessuto edilizio ed infine la riorganizzazione delle infrastrutture varie.

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La via scelta per questo processo di riorganizzazione delle citta' eraquello adeguarne la viabilita' che era ancora quella di originemedioevale costituita da antiche cinte murarie ormai una vera epropria barriera ad ogni ulteriore espansione edilizia. Abbattere lemura, demolire i quartieri piu' insalubri, scavi per interrarvi nuovereti fognarie, costruzione di nuovi acquedotti, raddrizzare esoprattutto allargare tracciati viari, costruzione di nuovi linee dimetropolitana e riuscire a servire adeguatamente le stazioniferroviarie sono alcune delle maggiori direttrici comuni di azione. Atutto cio' si aggiunge la necessita' di costruire edifici e quartieri constandard igienici piu' adeguate al tempo: acqua corrente e latrine intutti gli edifici.

Il tasto dell'igiene sara' posto alla base di grandi scempi urbanisticied architettonici che furono protagonisti alla fine di questo secolo:l'abbattimento di interi quartieri storici di Parigi(1853-1869), latotale demolizione delle mura medioevali di Vienna(1859-1877),diColonia(1862), di Firenze(1864-1877), gli sventramenti di parte deicentri antichi di Barcellona(1859) e Stoccolma(1866) o la ricoperturadel fiume Senne(1867-1871) nel centro di Bruxelles. Tutti questibrutali cambiamenti furono dettati da una nuova economia dimercato basata sulle industrie e sui loro capitali che resero questecitta' non piu' a grandezza d'uomo.

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I BOULEVARDS DI PARIGI (1853-1869)

Parigi e' stata la prima capitale europea a porsi il problema della propriariorganizzazione urbanistica. Cio' avvenne gia' nel XVII secolo quando JeanBaptiste Colbert, consigliere del re Luigi XIV, fece demolire fra il 1670-1676 lemaestose mura di fortificazioni parigine lungo la riva destra della Senna ponendoal suo posto un viale alberato largo 35 metri "per un maggior decoro della citta' eper servire da passeggiata agli abitanti".

Nascono cosi' i "grands Boulevards", una rete stradale che inviluppa la precedente di stampo medioevale disimpegnando contemporaneamente le vie d'accesso alla citta' smistandole in modo scorrevole. Il piano di Colbert crea i presupposti per l'intervento del prefetto della Senna dal 1853-1869, il barone Eugene Haussmann, che grazie all'utilizzo dell'assetto dei grandi Boulevards rivoluziona l'assetto urbanistico della Parigi borghese

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Haussmann sventro' gran parte della vecchia Parigi con lacostruzione di 165 kilometri fra nuove strade e appariscentiBoulevards tagliando radicalmente cio' che rimaneva del nucleomedioevale della citta' spazzando via, in nome delle nuove normeigieniche, molti dei vecchi quartieri in particolare nella regioneorientale della citta' che storicamente furono i focolai dirivoltepopolari, della Rivoluzione del 1789 e dei moti del 1848. Questiinterventi sovrapposero all'antica citta' una nuova maglia funzionaledi strade larghe e rettilinee formanti un coerente reticolo dicomunicazioni tra i principali nodi della vita urbana e le nuovestazioni ferroviarie, assicurando contemporaneamente efficacidirettrici di traffico.

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La costruzione della rete dei Boulevards aveva una triplicevalenza:- Tipo economico : consiste nel favorire gli investimenti

privati movimentando un gran numero di capitali erilanciando il settore edilizio e commerciale;

- Tipo Sociale : costruire il nuovo salotto buono della Parigiborghese desiderosa di proporsi come la capitale morale eculturale d'Europa, ricca di teatri , musei, ristoranti e caffe'.

- Tipo di Ordine Pubblico (carattere) : il sistema deiBoulevards avrebbe consentito spostamenti di truppe edefficaci cariche di cavalleria in caso di sommosse popolari.

Uscendo dalla stazione di Hittorff si notano immediatamente letipiche strade, larghe e diritte, spesso fiancheggiate da alberi, cherappresentano le nuove arterie di Parigi del Secondo Impero. Lecontinue file di edifici in pietra grigia, coronati da mansarde senzaspicco, presentano dei negozi in basso e, sopra, degli appartamenti.Poiche' la pianta di Parigi e' rimasta fondamentalmente radiale, ilvisitatore puo' scegliere se seguire un itinerario circolare lungo unadelle cinture dei Boulevards interni o esterni. L'Ile de la Cite' e'rimasto il nucleo primitivo della citta', l'asse est-ovest del Louvre siesteso verso ovest lungo i Champs Elysees fino all'Etoile ed infinevenne costruita un'arteria che corresse da nord e sud dalla Gare del'Est all'Observatoire.

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L'Opera o piu' Precisamente "Academie Nationale de Musique" laquale dopo il nuovo Louvre rappresenta l'edificio piu' cospicuo delSecondo Impero, fu cominciata nel 1861 sulla scorta del progetto diJ. L. C. Garnier (1825-98). Quest'opera rende eclatante il dissidio fraambiente e monumento tipico della Parigi del Secondo Impero.L'Opera e' indubbiamente fastosa ma in modo alquanto diverso dalNuovo Louvre. In questa opera di Garnier un effetto neobaroccoviene raggiunto con elementi derivanti dal cinquecento classico. Imarmi riccamente colorati, le sculture stupendamente distribuite e ilmodo in cui i volumi si organizzano sono tutti elementi molto piu'ricchi plasticamente dello schema un po' meccanico del NuovoLouvre. All'interno, il grande scalone, il foyer e la vera e propria salarigurgitano d'oro e Labbondanza di particolari crea un effetto disfarzosa ridondanza nient'affatto risorgimentale.

L'OPERA

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Opera’

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IL NUOVO LOUVRE

Nel 1852 Napoleone III rese pubblica la sua ambizione di unire ilLouvre alla Tuileries. Del lavoro fu' incaricato Visconti autore dellatomba di Napoleone I agli Invalides.Per mascherare la sgradevolemancanza di parallelismo tra il Louvre e le Tuileries egli avevaprevisto due blocchi ognuno con una corte al centro che siestendessero verso occidente ad entrambe le estremita' del VecchioLouvre.

Oltre a questi blocchi, delle ali piu' strette avrebbero legato assiemealle estremita del palazzo delle Tuileries, che era stata la residenzaabituale dei sovrani francesi e al centro dei prospetti sui cortili deiblocchi laterali avrebbero dovuto sorgere dei grandi padiglioni similia quelli dell'ala occidentale del Vecchio Louvre.

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Nel 1853 l'architetto muore e il progetto viene affidato a H.M.Lefuel (1810-1880) che rielabora con grande ricchezza il progetto.Con questa opera Lefuel ci diede il primo esempio parigino di stileSecondo Impero. Comunque il vecchio Louvre e' stato per Lefuel unmodello.

I tratti piu' tipici e significativi del Nuovo Louvre, cioe' i padiglioniagli angoli, sono quelli di ispirazione piu' eclettica e originale. Ladecorazione scultorea di Goujon delle parti piu' antiche del cortiledel Vecchio Louvre e'sontuosa ma delicata allo stesso tempo e granparte delle decorazzzioni scultoree deli nuovi padiglioni imitaabbastanza da vicino quella di Goujon ma in certi casi e' persinotalmente plastica da giustificare il termine neobarocco. Il NuovoLouvre ha rappresentato la maggior gloria architettonica della Parigidel Secondo Impero e simbolo della modernita' cosmopolita.

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Louvre : progetto ampliamento

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Louvre : Padiglioni ultimo ampliamento

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Louvre : immagine

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Louvre : antica e nuova espansione

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IL RING DI VIENNA (1859-1872)

La citta' di Vienna fu' oggetto di un grande progetto urbanisticovoluto dall'imperatore Francesco Giuseppe per esigenze di tipomilitare e amministrativo. L'imperatore decide dunque di abbattere leantiche ed ingombranti mura medioevali e di sfruttare lo spazioottenuto nella costruzione del "Ring" (in tedesco: anello), un'ampiaarteria alberata fiancheggita da nuovi ed eleganti quartieri, che sisnoda per oltre sei kilometri attorno al vecchi nucleo medioevaledella capitale asburgica. Rispetto agli interventi realizzati a Parigi iltracciamento del Ring ha avuto un impatto meno distruttivo poiche'anche se presente la distruzione di alcuni bastioni il nucleo originarionon viene intaccato se non marginalmente.

La nuova arteria al contrario si presenta come una circonvallazioneche grazie ad altre strade minori uniscono la " Inner Stadt" (la citta'vecchia) con la Vienna moderna gia' sviluppatasi al di fuori delnucleo medioevale. Il Ring costituira' a sua volta il punto di partenzaper ogni successivo sviluppo urbanistico cittadino ad esempio per il"Gurtel" o cintura caratterizzato da un vasto semi anello esterno.Esso avra' la funzione di collegare le stazioni ferroviarie meridionalee occidentale fungendo anche da circonvallazione nord-sud per inuovi quartieri e per una ulteriore espansione della citta'.

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Le finalita' della realizzazione del Ring sono tuttavia analoghe aquella dei boulevards parigini: una nuova rete viabile, un usoscenografico delle bellezze artistiche e culturali della citta' e didisporre di strutture e di collegamenti efficenti e veloci tra varireparti in caso di sommosse e rivolte. I l Ring diventa quindi ilnuovo polo di organizzazione politico-culturale della citta' e inbase a cio' vengono costruiti i moderni edifici-simbolo dellacapitale imperiale.

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Il RING

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Percorrendo il Ring in senso orario si costeggia lo Stadtpark, ilparco cittadino che con i suoi oltre 12 ettari e' la principale areaverde della citta'. In seguito si innalza la Staatsoper (opera di stato)uno dei piu' rinomati teatri lirici del mondo. Esso fu' costruito instile neorinascimentale tra il 1861-1869. Nella seconda GuerraMondiale fu' rasa al suolo e ricostruita seguendo il piu'rigorosamente possibile il modello originale. Proseguendo sul Ringsi incontra il Burggarten, l'antico giardino del palazzo imperiale,ricco di statue e monumenti. Sul quarto segmento del Ring, senzadubbio il piu' monumentale e sfarzoso, si affaccia sul lato destro ilNeue Hofburg (Nuovo Palazzo Imperiale) la piu' emblematica fra lecostruzioni cittadine.Realizzato per volere di F. Giuseppe suprogetto dell'architetto tedesco Gottfried Semper il palazzo presentauna gigantesca facciata facciata ad esadra ispirata al Rinascimentoitaliano.

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In seguito ci troveremo innanzi al Volksgarten (giardino delpopolo) ,elegante giardino pubblico ricco di vegetazioneesotica e monumenti, in seguito l'edificio del Parlamento,monumentale costruzione in stile neogreco, in seguitoRathaus cioe' il municipio realizzato seguendo modelli tardo-gotici che lo rendono piu' simile ad una cattedrale che ad unpalazzo con una funzione pubblica. DI fronte al parco delmunicipio ci troveremo innanzi al Burgtheater, il massimoteatro di prosa della capitale. In concomitanza del sesto edultimo anello del Ring incontriamo la Votivkirche,capolavoro architettonico di Henrich von Ferstel. La chiesa,fatta costruiretra il 1856-1869 in seguito ad un votoriguardante in fallito attentato nei confronti della sua persona, si ispira allo stile gotico francesedel quale imita tutti glielementi costruttivi e decorativi.

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Ring : entrata del Neue Hofburg sulla Heldenplatz

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Votivkirche

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Staatsoper

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TORINO 1850-00

Nella prima meta' del secolo Torino aveva visto progettiurbanistici veramente significativi ma sempre dettati da unavigorosa tradizione locale. Sul fondo di Piazza Carlo Felice lastazione di Porta Nuova fu' costruita tra il 1866 e il 1868dall'ingegnere Mazzucchetti e dall'architetto Ceppi in una formaoriginale di Rundbogenstil.

I giganteschi lunettoni in ferro e ferro della facciata rappresentanotuttora una felice conclusione del lungo asse di Via Roma. LungoCorso Vittorio Emanuele II i piu' antichi portici del Promis sono staticontinuati quasi all'infinito ma le forme delle facciate si sono fattevia via piu' ricche di particolari in chiara imitazione della Parigi delSecondo Impero. L'influenza Parigina nell'antica capitale Sabauda e'riscontrabile in tutto il centro cittadino anche se in Piazza Statuto lefacciate di Giuseppe Bollati (1819-1869) con toni sul rosso caldo erari per Torino sono un chiaro ed accademico collegamento al tardobarocco dello Juvara.

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Torino Porta Nuova : Sezione

Piano orizzontale

Piano orizzontale

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Torino Porta Nuova : dettaglio

Piano verticale Atrio Stazione

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La forte industrializzazione, che aveva interessato anche se in modo diverso tutti i principali paesi europei fin dagli ultimi anni del Settecento, era allo stesso tempo la causa e l’effetto del momento di maggior sviluppo tecnologico che l’umanita’avesse mai conosciuto. Ne era la causa il fatto che la prospettiva di ingenti ed immediati profitti induceva gli industriali a sperimentare tecnologie e prodotti sempre piu’ raffinati e concorrennziali; ne era pure l’effetto nel senso che la ricerca scientifica e il progredire delle conoscenze tecniche esigevano un’industria sempre pronta a tradurre i progetti teorici in prodotti finiti da immettere sul mercato.Anche la produzione dei materiali da costruzione conobbe un nuovo, straordinario impulso. Grazie ai nuovi processi di fusione ad altissimae temperature, resi possibili dalla sostituzione del carbone vegetale con il piu’ calorico coke, gli impianti siderurgici ottocenteschi sono in grado di produrre travi e altri elementi in ferro da poter essere impiegati in campo edilizio.L’entrata in produzione delle ghise, dell’acciaio e del vetro rivoluziona non solo il modo di costruire ma anche le tipologie degli edifici.Elementi strutturali impiegati da secoli, quali archi e volte, cadono immediatamente in disuso e la figura dell’architetto, abituato a progettare secondo la tradizione entra in crisi poiche’ si trova a dover fronteggiare materiali di cui non conosce ne le caratteristiche ne le potenzialita’.

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Intorno alla meta’ del secolo incomincia ad emergere una nuova figura professionale: quella dell’ingegnere caratterizzato da una preparazione piu’ tecnica che artistica e alle scarse conoscenze storiche e umanistiche contrappone una schiacciante competenza nel campo scientifico. La mentalita’ positivista e scientifica di questi ultimi subentra allo storicismo eclettico degli architetti e la nuova categoria in breve finisce per ritagliarsi un ruoloimportantissimo nel futuro dell’architettura del ferro.Uno dei campi nei quali questo nuovo materiale trovo’ subito spazio fu quello delle cosiddette grandi strutture che comprendevano ponti, viadotti, stazioni ferroviarie e padiglioni espositivi.Quest’ultima tipologia, in particolare, fu’ quella che consenti’ i piu’ grandi consensi, infatti inoccasione delle Esposizioni Universali era necessario allestire in tempi brevi padiglioni in gradodi contenere gli ampi materiali in mostra.La prima Esposizione Universale si tenne nel 1851 a Londra dove tra Hyde Park eKenningston Gardens Joseph Paxton innalzo’ il cosiddetto Palazzo di Cristallo composto da una struttura in ghisa, ferro e vetro.E’ comunque nel 1889 che Parigi organizza la terza Esposizione Universale allestendo nei vasti spazi erbosi del Campo di Marte tre diverse strutture: il Palazzo con pianta ad “U”, la Gallerie delle Macchine e la gigantesca Torre di Gustave Eiffel e destinata a diventare il simbolo di Parigi stessa.

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Il progetto originario si deve attribuire all’ingegnere Alexandre Eiffel . La sagomadella costruzione (300 metri d’altezza ), dipende dalla necassita’ di dover adeguatamente fronteggiare l’azione del vento capace di compromettere la totale stabilita’ della struttura.La Torre Eiffel si regge su quattro enormi piloni reticolari disposti in modo arcuato,alfine di scaricare meglio sulle fondamenta il peso della costruzione.A 57 metri di altezza, in corrispondenza del primo ripiano, altri quattro piloni inclinati e sagomati si raccordano verso l’alto interrotti a 115 metri da una seconda e piu’ piccola piattaforma. Nella parte terminale della costruzione i piloni si fondono in un unico traliccioverticale a struttura reticolare.L’essenzialita della struttura rende superfluo qualsiasi elemento decorativo.Chiusasi l’Esposizione la Torre non fu smontata purche’ si intui’ che grazie ad essa il panorama di Parigi sarebbe mutato per sempre.

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