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Ural Roma Sidecar Service Massimo Officina Moto via Medesano 3 – 00125 Acilia Roma P.I. 10311740582 C.F. CLCMSM55R20H501C 333 8576702 06 52 35 38 64 [email protected] www.uralroma.it Buongiorno care lettrici, cari lettori e naviganti che visitate il nostro sito, questa relazione corredata da illustrazioni e foto, è dedicata a voi e spero vi aiuti a capire tutti gli aspetti necessari per entrare nell'affascinante mondo dei sidecars. Inoltre vuole esser anche un vademecum sull'argomento sidecars. Questo perchè, nel caso voleste comperare un side, possiate avere meno dubbi. Infatti prendere poi la decisione di acquistarne uno, forse non è sempre semplice; si è colti da mille domande e dubbi; qualcuno giustamente dice "non se ne vedono tanti in giro" "vorrei provarne uno ma non so dove trovarlo"; e allora eccomi qui a cercare di rispondere ai tanti interrogativi; ma questo scritto è anche dedicato a chi già possiede un side e a tutti i fans che desiderano approfondire l'argomento di questo simpatico, geometricamente strambo, mezzo a tre ruote. Oltre a illustrarli su queste pagine, invito sempre tutti a provarli nella nostra Officina. Vi parlero' dei sidecars in generale e delle Ural in particolare; il tutto sia per quanto riguarda i side nuovi che quelli usati. Per primo argomento, illustro i sidecars di nuova concezione, ovvero quelli che vengono costruiti e venduti oggi; poi tratterò gli altri argomenti sull'usato, sulla possibilità di agganciare un barchino alla propria moto, e ... ... altro ancora come vedrete. Noi commercializziamo sidecars Ural di provenienza Russa (citta’ di Irbit, nella regione Siberia); la nostra scelta di vendere sidecars si è orientata sulla Ural poichè questa è l'unica Casa al mondo che costruisce motori e telai adatti al traino di sidecars; a maggior ragione poichè questo progetto si avvale in gran parte della collaborazione di partners europei e giapponesi come leggete qui appresso. Ma, per illustrare meglio tale produzione, al prologo di questa esposizione, chiarisco che la Ural offre due possibilita': side che possiedono la trazione sulla sola ruota motrice della moto. side che possiedono la trazione anche sulla terza ruota (quella del barchino)

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Ural Roma Sidecar Service Massimo Officina Motovia Medesano 3 – 00125 Acilia RomaP.I. 10311740582 C.F. CLCMSM55R20H501C333 8576702 06 52 35 38 64 [email protected] www.uralroma.it

Buongiorno care lettrici, cari lettori e naviganti che visitate il nostro sito,

questa relazione corredata da illustrazioni e foto, è dedicata a voi e spero viaiuti a capire tutti gli aspetti necessari per entrare nell'affascinante mondo deisidecars. Inoltre vuole esser anche un vademecum sull'argomento sidecars. Questoperchè, nel caso voleste comperare un side, possiate avere meno dubbi.

Infatti prendere poi la decisione di acquistarne uno, forse non è sempresemplice; si è colti da mille domande e dubbi; qualcuno giustamente dice "non se nevedono tanti in giro" "vorrei provarne uno ma non so dove trovarlo"; e allora eccomiqui a cercare di rispondere ai tanti interrogativi; ma questo scritto è anche dedicato achi già possiede un side e a tutti i fans che desiderano approfondire l'argomento diquesto simpatico, geometricamente strambo, mezzo a tre ruote. Oltre a illustrarli suqueste pagine, invito sempre tutti a provarli nella nostra Officina.

Vi parlero' dei sidecars in generale e delle Ural in particolare; il tutto sia perquanto riguarda i side nuovi che quelli usati.Per primo argomento, illustro i sidecars di nuova concezione, ovvero quelli chevengono costruiti e venduti oggi; poi tratterò gli altri argomenti sull'usato, sullapossibilità di agganciare un barchino alla propria moto, e ... ... altro ancora comevedrete.

Noi commercializziamo sidecars Ural di provenienza Russa (citta’ di Irbit,nella regione Siberia); la nostra scelta di vendere sidecars si è orientata sulla Uralpoichè questa è l'unica Casa al mondo che costruisce motori e telai adatti al traino disidecars; a maggior ragione poichè questo progetto si avvale in gran parte dellacollaborazione di partners europei e giapponesi come leggete qui appresso.

Ma, per illustrare meglio tale produzione, al prologo di questa esposizione, chiariscoche la Ural offre due possibilita':

side che possiedono la trazione sulla sola ruota motrice della moto. side che possiedono la trazione anche sulla terza ruota (quella del barchino)

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Approfitto di questa foto per rispondere subito alle tante domande che mi vengonoposte sulla possibilita' di circolare con la sola moto, essendo tutte le Ural dotate didoppia omologazione. Questo è possibile per le seguenti motivazioni.

Come potete osservare nella parte bassa di questa foto si vede proprio un assedi trasmissione che parte dalla coppia conica della ruota motrice della moto e siproietta verso la ruota del barchino; sia per i modelli che hanno la doppia trazione siaper quelli che non ce l'hanno, i telai sono identici.Preciso che sui sidecars Ural, la trazione trasmessa alla ruota del barchino è inseribilee disinseribile. Non è assolutamente fissa. Al momento della partenza da fermo, si fala scelta a seconda della necessità.

In entrambe le scelte, il side funziona perfettamente; la scelta di optare per ilside con trazione sulla terza ruota è voluta in considerazione dell’utilizzo piu’ o menoimpegnativo su percorsi accidentati; oppure dal fatto che la doppia trazione costameno di 1.000 euro in piu’ dell’altra. Quindi possedere un side che abbia lapossibilita' di inserire la terza ruota motrice non significa avere una migliore trazione;il side si muove benissimo con la sola ruota della moto, tanto è vero che anche se sipossiede un side con doppia trazione, essa è sempre folle laddove il terreno ha un gripbuono come sono le strade asfaltate.

Colgo l'occasione per dirvi che tutti i modelli Ural hanno la possibilita' disganciare le moto dal barchino ossia anche i modelli Sportsman, Ranger, T TWD,Cross TWD, hanno la medesima possibilita' pur avendo un asse di trasmissione che,uscendo dalla coppia conica della moto, la collega a quella del barchino. L'inserimento della trasmissione sulla terza ruota (quella del barchino) è determinatodalla levetta posta in basso sul lato destro della moto vicino al forcellone e quindi èdettata dalla volonta' del conduttore di inserirla o meno.Nel caso si volesse sganciare il barchino bastera' non inserire la trazione.Mi spiego ancora: il side Ural ha la trazione sulla terza ruota in un sistema inseribile edisinseribile; per cui se si vuole inserire la trazione sul barchino bisogna letteralmente

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azionare quella levetta. Tale leva ha il compito di spostare una ingrananggio dentatoposto all'interno della coppia conica che va a dare “trazione” alla ruota del barchino.Ora diamo un'occhiata alla foto in alto; nel momento in cui sganciamo il barchinoabbiamo già disinserita la trazione sulla terza ruota in quanto questa non ci serve piu';stiamo per sganciare il barchino e quindi tale asse è libero; libero vuol dire nonsolidale con la ruota della moto e noi possiamo sganciare il tutto. Sono sufficienti lechiavi da 22 e 19.Quando sganciamo l'asse con il barchino dalla moto, tale asse rimane comunqueagganciato alla ruota del barchino per cui barchino e asse rimangono assemblati.Questo ci rendera' facile il rimontaggio. Da tutto questo deduciamo che nulla osta a separare i due telai e, quindi sganciato ilbarchino, la moto puo' tranquillamente essere guidata come moto "sciolta". Circa ilsuo comportamento su strada e sulla guidabilita' sia delle moto della serie Retro' conforcella telescopica sia quelle delle moto dotate di forcella Earles, non vi è molto dadire; le moto si guidano come tutte le altre moto; sono dotate di una particolarepersonalità nella erogazione dovuta alla ottima coppia motore; nella ciclistica sicomportano come normali granturismo accompagnate da una eccellente sicurezza,argomento che la Casa pone davanti a tutti i suoi obiettivi.

Questi due schemi costruttivi (trazione sulla sola ruota della moto o trazioneanche sulla ruota del barchino) si concretizzano nei seguenti modelli dei qualicomunichiamo i costi.

Il listino 2014 della Ural è riportato qui sotto e rimarrà valido per tutto l'annocon l'attuale produzione; infatti entro il 2014 verranno mesi in vendita i modelli dotatidei nuovi aggiornamenti con importanti modifiche e ulteriori migliorie tecniche alfine di rispondere alle esigenze degli utenti e rendere ancora più affidabili questimezzi. Sono infatti in arrivo importanti innovazioni delle quali ve ne do una piccolaanticipazione. Tali modifiche riguardano il motore, le sospensioni, i freni, gli scarichie quant’altro. Questa "piccola" Casa non si ferma mai. A questo proposito all'Eicma2013 è stata presentata una Retro' dotata di sistema d’alimentazione ad iniezione cheequipaggerà le nuove Ural nel corso del 2014. L’omologazione della versione acarburatori è valida fino al 2016, ma la Ural ha probabilmente anticipato laproduzione con queste novità a causa di una richiesta specifica del mercato USA,ancora piu attento di noi alle norme antinquinamento.L'iniezione dà alla moto un ulteriore incremento di coppia e di ripresa con unadiminuzione dei consumi. Ve ne anticipo le foto:

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Verrà inoltre installato un freno a disco sulla ruota del barchino in sostituzione delclassico tamburo. Questa ultima innovazione esaurisce del tutto l'argomento freni delquale parlo tra poco:

Inoltre verra' installato un filtro olio esterno per permettere una piu facilemanutenzione:

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...e un ammortizzatore idraulico al posto del frenasterzo

Tali modifiche porteranno un aumento dei listini di circa 1.700 euro. Saremo piu'precisi al momento che ci verranno consegnati i side. Nel listino riportato qui sottotale aumento ancora non c'è in quanto non vi è ancora la disponibilita' dei nuovimodelli ad iniezione. Adegueremo il listino al momento che i side saranno venduticon tali aggiornamenti. Fino ad esaurimento scorte, i side si possono quindicomperare con il prezzo qui sotto riportato. Senz'altro è una offerta interessante. Ural T 10.400Ural T TWD 11.000 (asse di trasmissione anche sul carrozzino)Tourist Cross 12.600Tourist 13.000Sunset 13.200Cross TWD 13.200 (asse di trasmissione anche sul carrozzino)Sportsman 14.000 (asse di trasmissione anche sul carrozzino)Ranger 14.500 (asse di trasmissione anche sul carrozzino)Ranger Gobi 14.500 (asse di trasmissione anche sul carrozzino)Ranger Leopard 14.500 (asse di trasmissione anche sul carrozzino)Ranger Tundra 14.500 (asse di trasmissione anche sul carrozzino)Retro' 15.500Retrò Leopard 15.500M 70 16.000Retrò verde oliva 16.500Retrò rosso cherry 16.500

Per il mondo dei sidecars, avere la possibilità di scegliere su questi modelli ègià una bella scelta; mentre le Case costruttrici di auto e di moto si affannano a

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sfornare decine di modelli ogni anno per ingolosire il piu’ possibile i clienti, laproduzione di sidecars è da sempre destinata a durare nel tempo; ossia, fermorestando gli aggiornamenti riguardanti le migliorie tecniche che si succedono di annoin anno, i modelli sono destinati a durare decine di anni. Questo ha comeconseguenza la possibilità di avere sempre i ricambi ed averli ad un buon costo; poi ilmezzo rimane ben quotato anche nell’usato.

Va detto con chiarezza che tutti i modelli sono equipaggiati con la medesimamotorizzazione; questo riguarda non solo il motore vero e proprio ma tutto il restocome l’impianto elettrico, i freni, i telai moto e barchino; piccola eccezione la fa iltelaio della Retro' come vedremo in seguito.

L'aspetto tecnico di questa motorizzazione prodotta dal 2000 è la seguente:tutti i modelli presentano uguale meccanica di base ossia sono dotati tutti di medesimimotori bicilindrici boxer (cilindri contrapposti), cilindrata 750 c.c., con motorirealizzati tutti in alluminio, potenza: 40 CV a 5600 giri/minuto, coppia 52 Nm a4.000 giri/minuto, alesaggio e corsa 78 x 78 mm., rapporto compressione: 8,6; 2valvole per cilindro - una di aspirazione e una di scarico; quindi semplicissime nellamanutenzione; i motori sono dotati di componenti meccanici ormai reperibili sulcomune mercato; esempio ne sono i carburatori giapponesi Keihin L 22A adepressione (non si smontano quasi mai), l'alternatore Nippodenso da 300 watt;rubinetto benzina a chiusura automatica, impianto elettrico a 12 volt, batteria YUASAda 18 Ah a carica secca, accensione elettronica Ducati Elettronica (non piu'accensione a puntine e condensatori), due convertitori catalitici, motorino diavviamento elettrico comandato da pulsante.

Spendo qualche parola di elogio su questo motore: anche se la "cavalleria" puo'sembrare modesta, essa è sufficiente a spingere il side oltre i centro chilometri orari;si puo' andare con una velocità di crociera prossima alla velocita' massima; non èmale se pensiamo all'oggetto in se' e soprattutto se paragoniamo questa velocita' conquella alla quale eravamo abituati con vecchie motorizzazioni, ossia piu' o meno isettanta chilometri orari; aggiungo che il motore è estremamente elastico; a cinquantakm orari possiamo già inserire la quarta marcia che sfrutteremo fino alla velocita'massima; il motore si comporta come se fosse uno scooter il quale, avendo un varioreautomatico, non si inseriscono manualmente le marce; qui, inserita la quarta non la sicambia quasi mai. Se mi trovo in quarta marcia, e sono dietro ad un veicolo cheprocede a ottanta all'ora, non scalo in terza per superarlo: spalanco la manetta del gase il motore repentinamente mi porta alla velocita' massima per eseguire il miosorpasso. Proverbiale poi è la sua affidabilita': in tredici anni non abbiamo rifatto unmotore, intendo dire ne' albero motore nè testa, solo le ordinarie manutenzioni.

Inoltre abbiamo tre freni sulle tre ruote; attualmente all’anteriore hanno undisco flottante con pinza a quattro pistoncini contrapposti e relativa pompa, il tuttoBrembo; retromarcia, freno a mano per il parcheggio e le manovre in salita,trasmissione a cardano (non a catena); il cambio tedesco (Herzog) ha quattro marceoltre la retromarcia. Frizione a secco con due dischi. Cerchi in alluminio. Cinqueammorizzatori Sachs regolabili su diverse posizioni. Infine il telaio e' realizzato in

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acciaio.Allo stato attuale della produzione, i seguenti componenti sono realizzati in

inox: manubrio, maniglie laterali di appoggio, terminali di scarico, cannucce delleaste dei bilanceri, paraurti sul parafango anteriore. Tutto questo è volto allaprevenzione della ruggine come avviene talvolta nei componenti cromati.

Le misure massime dei sidecars sono: lunghezza mt 2,20 larghezza mt 1,70altezza della sella mt 0,79. I pneumatici: 400 – 19 oppure 400 - 18.

I veicoli possono essere dotati fin dall’origine del gancio di traino(approvazione E 01 00-0159); la massa massima trainabile con un rimorchio dotatodi freni è di 176 kg; attualmente il carrello, il gancio, la centina ed il telone costanomeno di 3.000 euro.I sidecar e le moto Ural dal 2009 vendute dalla nostra Concessionaria sono in lineacon la Dir 2006/72/CE fase B normativa EURO 3.

Chiarisco adesso un aspetto tecnico legato alla sicurezza e - come leggeretepiu' avanti - anche alla tecnica di guida; la questione freni a disco o freni a tamburo;è questo un argomento vivace e dibattuto: tre freni a tamburo, purchè ben tarati esottoposti ad accurata manutenzione, andavano piu' che bene visto l'utilizzo di questimezzi che pesano circa 330 kg ma procedono ad una velocità massima di cento km/h;inoltre, perchè non dirlo, c'è la possibilita' – in caso di foratura – di intercambiare letre ruote del side con quella fornita di scorta; già...ma chi lo fa? ... Sapete in quanti cihanno telefonato con la ruota a terra per avere ragguagli in proposito? E allora laCasa, spinta anche dalle indubbie prestazioni fornite dal disco, dal 2007 applica diserie il Brembo flottante con pinza a quattro pistoncini su tutti i modelli; dal puntopsicologico, fa un buon effetto ed il risultato e' ovviamente ottimo con una piu' ampiamodulabilita' di impiego.

Come ho appena accennato, nel corso del 2014 avremo il disco installato anchesulla ruota posteriore della moto e su quella del barchino. Cio' fara' storcere ancora dipiu' il naso ai "puristi" del tamburo, ma va detto per onesta' che la frenata a discoposta dal 2007 all'anteriore, ha risolto definitivamente tutte, dico tutte, le "frenatelunghe " che avevamo da sempre avute sui sidecars e non solo Ural; con il trafficoattuale, con le velocita' con le quali siamo abituati ad andare oggi, tutti i sidecarshanno una frenata piuttosto lunga in special modo nelle frente brusche, o diemergenza; il disco ha risolto in termini di sicurezza l'affannosa ricerca di una frenatapiu' performante; il freno a pedale che comanda le due ruote, posteriore moto ebarchino, giustamente serve a stabilizzare l'eventuale sbandata del mezzo dovuta aduna brusca frenata che so in caso di pericolo; pertanto bene ha fatto la Casa adequipaggiare tutti i suoi mezzi di disco dal 2007; ora i dischi posizionati anche sulposteriore della moto e del barchino risolve in maniera definitiva l'aspetto sicurezzain quanto come sopra detto, va bene che i sidecar hanno un peso di circa 330chilogrammi ma è anche vero che le velocita' sono molto basse rispetto all'enormepotenziale frenante dei tre dischi. Ai fini della sicurezza siamo soddisfatti.

Consideriamo pure che nel sidecarismo, ci sono anche molte donne cheacquistano un side; va detto che sono state le prime a testimoniarci un piu' facile usodel freno anteriore a disco imparagonabile con il tamburo.

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Questa vivace discussione fa sì che naturalmente ci sono clienti checompreranno, come optional da installare, i tamburi.

Come sopraccennato il side è un mezzo facile da guidare, molto adatto anchead una guida femminile. Infatti come e' facilmente intuibile, l'appoggio dato dallaruota del carrozzino, azzera la possibilita' di perdita di equilibrio e quindi di caduta;con l'attuale produzione, la frizione, il cambio Herzog, il comando gas, le leve frenisono morbidissimi. Presupposti essenziali per una guida pratica, intuitiva e faciledesiderata dal gentil sesso. Oggi la Ural coniuga il fascino del side con il massimodella tecnologia, affidabilita', semplicita', confort, facilita' di uso. Tanto per fare unesempio: si' che c'e' la leva dell'avviamento motore a pedale (da usare davanti a tuttiall’uscita del bar...), ma c'e' anche un bel pulsante che ci permette di avviare ilveicolo senza nessuno sforzo sia d'inverno che d'estate tutte le volte che lodesideriamo. E questo è molto apprezzato dalle conduttrici.

Per quanto riguarda i sidecars, quello che fa la differenza fra i modelli sono gliallestimenti di base che la casa costruttrice propone; per esempio la T, la Tourist, laTourist Cross, la Sunset, la Retro, e l’M 70 sono volutamente sprovviste dellatrazione sulla ruota del carrozzino; se si pensa di adoperare – come facciamo nelnostro gruppo – il sidecar anche durante l'inverno in situazioni con presenza difango, neve o sterrato, consiglio l'uso della Sportsman, della Ranger o della TTWD della Cross TWD della Tundra (due ruote motrici); tra l'altro come ho gia'detto e qui lo ripeto, questo sistema di trazione su questi ultimi modelli memzionati,ha la grande praticita' di poter essere inserito o disinserito attraverso una semplicelevetta posta al lato destro inferiore del telaio.

Questo per sommi capi.Passiamo alla descrizione e alle differenze tra i modelli.

Ural TPartiamo da questo modello che è il piu’ economico e che è stato presentatoall’EICMA di Milano nel 2011: questo modello della Ural si inserisce nel listino concon un prezzo molto accessibile. Basso prezzo sì, ma non qualita’ inferiore. Negliultimi cinque o sei anni molti dettagli dei sidecars Ural sono stati continuamentemigliorati e naturalmente, questo investimento in termini di qualità ha portato ad unaumento sensibile del prezzo di acquisto.Ora invece l’obiettivo che si è posto la Ural è di vendere un sidecar che si aggirasseinterno ai 10.000 euro in Europa. Questo prezzo è stato raggiunto riducendo solo ilivelli di equipaggiamento; ossia è stato messo solo ciò che è necessario, allo stessomodo come fece Henry Ford con il suo Modello T. La Ural T non ha il sedile posteriore sulla moto e le pedane per il passeggero, non hala ruota di scorta e il portapacchi né il paramotore, né il parabrezza, non ha lagigantesce trousse degli attrezzi (bellissima...ma che nessuno adopera) e simili.Al fine di accelerare e semplificare la produzione, la T è verniciata soltanto in nero.Nessun cromo: tutto è nero. Anche i cerchi - bellissimi in alluminio - sono anodizzatiin nero. Naturalmente tutti i componenti mancanti possono essere aggiunti alla T in

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seguito, se il cliente richiede questi accessori.Negli Stati Uniti la Ural T si è rivelata un grande successo. Le vendite danno ragioneagli appelli che i giovani hanno fatto affinché la Ural producesse un modello semprecon identica meccanica e telaio di base ma ad un prezzo piu’ accessibile. La finiturain nero è davvero interessante. Il sidecar ci appare più sottile con una linea più pulitae più moderna. Diciamo che questo side si presta molto bene anche percustomizzazioni. A questo va aggiunto che molti clienti comprano un side conallestimenti superiori, tipo Sportsman, ma poi li tolgono e ne aggiungono altri: laCasa non ha fatto niente altro che accontentarli con questo modello T che noipossiamo identificare come modello "base".Questa neonata Ural può essere venduta con doppia trazione.

Argomento da non sottovalutare, è che con il prezzo intorno ai 10.000 euro, ilmodello T è inoltre un'opzione interessante rispetto all'acquisto di un usato. Trovaread un prezzo basso un sidecar Ural di seconda mano, con pochi chilometri, quasinuovo è difficile. Questo perché i clienti che acquistano una Ural nuova, lacomperano per tenerla per sempre. Una volta che ne hanno comperato una, non ladanno via e, se lo fanno, vogliono i loro 7.000, 8.000 euro; non intendono svendere illoro side; parlo soprattutto dei sidecar che già possiedono il disco anteriore; quindiquelli del 2007. Basta che diamo una occhiata ai siti che vendono l'usato, ciaccorgiamo che ci sono tanti side in vendita, ma pochissimi sono Ural 750. Conquesto nuovo modello a 10.400 euro abbiamo un side nuovo, due anni di garanzia,fatturato, disco anteriore e dotato di tutti gli aggiornamenti tecnici odierni che sonotantissimi.La Ural T può essere acquistata nella versione doppia ruota motrice TWD.Ecco alcune foto che ne pongono in risalto l'essenzialita':

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La Tourist viene considerata il modello completo della casa in quanto possiede unallestimento piuttosto completo serie; è identica alla Ranger ed alla Sportsman; soloche non ha l'asse di trasmissione sulla ruota del carrozzino; il telaio, il motore, i freni,

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il barchino e la carrozzeria sono uguali. Eccola nelle foto qui sotto.

La Ural Sunset è un side ad edizione limitata (come pure la M 70 della quale trattero'appresso) ma la inserisco qui perchè nel prezzo si pone subito dopo la Tourist; laUral Sunset letteralmente significa Tramonto.

Noi Concessionari apprezziamo il lavoro della Ural che sviluppa sidecars in EdizioniLimitate disponibili questa volta solo in 25 unità. Infatti i modelli precedenti inedizione limitata esaminati come Pustinja, Ottobre Rosso e Vorona sono alcunedelle versioni più vendute da sempre.

Il colore dominante di questo side è opaco.

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Negli interni del barchino, nella sezione centrale dei cerchi, sul coperchio e all'internodelle borse Ural (Baraholkas), è stato introdotto un lampo arancione piuttostointenso. I terminali di scarico e i cerchi sono neri. I raggi sono cromati. E' un side chenon passa inosservato e di sicuro fa effetto.La motorizzazione è sempre la medesima degli altri modelli 750. Su questa Edizione Limitata sono stati scelti i cerchi da 18'', per rendere questo sidemolto performante in curva.La trasmissione non si avvale della doppia trazione per il carrozzino. Come dicevo il sidecar è, rispetto ai modelli standard, nudo perché molti dettagli, ad esempio la ruota di scorta, il portapacchi, la sella posteriore, non sono montati. Il sidecar è ridotto all'essenziale, ma naturalmente è possibile installare tutti i tipi di accessori vari di produzione Ural. Eccola bella e aggressiva.

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La Sportsman - identica alla Tourist ma dotata di doppia trazione - è ilmodello tra i piu' venduti; ha le stesse caratteristiche della famiglia Ranger; ha quindila trasmissione inseribile e disinseribile sulla ruote del barchino come la Ranger, la TTWD, la Cross TWD e la Tundra. Solo che ha colorazioni "civili" ossia non èmimetico nè maculato e non ha le ruote artigliate; questo modello è talvolta preferitoalla Tourist in quanto al momento dell'acquisto costa poco meno di 1.000 euro in piu'e anche i clienti che optano per questa soluzione sanno che - se si verificassero lecondizioni di usare questa trazione – tale accorgimento tecnico c'è. Tutto sommatonon è una gran cifra. Eccola qui. Si puo' avere monocolore e bicolore.

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La Ranger, e la sua famiglia Gobi, Leopard e Tundra (trazione inseribile edisinseribile al barchino) e' un modello di impostazione militare; ha ruote artigliate,faro notturno orientabile, pala tattica, paragambe, tanica supplementare; i telai moto ebarchino sono verniciati verde e il resto è mimetico. Non e' provvista di serie delparabrezza al barchino che hanno invece la Tourist, la Sportsman e la Retro, maovviamente glielo si puo' montare.

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La foto visualizza la versione gia’ dotata di carrello appendice che, a causa diuna ben nota arrretratezza legislativa tutta italica, per ora non puo' essereimmatricolato in Italia (all'estero sì... ... ognuno si regoli di conseguenza).L’esemplare qui sotto è monocolore ma normalmente la Ranger è mimetica.

Questa qui sotto è la versione Gobi. E' maculata con colori sahariani.

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Qui sotto vediamo la Ranger nella versione “Leopard”.

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La versione Leopard è pressocchè identica al modello Ranger da cui nasce, inquanto è una combinazione attrezzata per l'inverno. Può essere montato sia con trepneumatici invernali tassellati Heidenau o tre standard. Ha le manopole termiche e unparabrezza per il conducente. Il sidecar è dotato di pala, tanica, portapacchi, lucefrontale supplementare, paraurti anteriore e una ruota di scorta.

Ranger TundraUltimo allestimento del modello “Ranger”, si candida a divenire il più

popolare di tutti i Ranger.

La verniciatura è realizzata a polvere con un colore verde intenso scuro, molto scuro;infatti il colore quasi nero, miscelato in fabbrica Ural, sembra essere stato influenzatodalle paludi, dai muschi della Tundra siberiana. Side molto adatto a chi detesta inastri d'asfalto e preferisce la guida off road. Questo è il motivo per cui in Americaquesto modello è noto come " Nebbia nella Foresta " . C'è sicuramente qualcosa dimistico e di imperscrutabile in questo side.

La Tundra, facendo parte della famiglia Ranger, possiede le specifiche Rangerstandard e quindi puo' installare tutti gli opzional ad essa dedicati: roll-bar per ilbarchino, barra di protezione sul fronte side, barra di protezione sul retro side,telaietto di protezione per le luci anteriori e posteriori sidecar, portapacchi posterioremoto, portapacchi sul parafango sidecar, faro brandeggiante, ruota di scorta sotto ilportapacchi, tanica, pala. Tutti questi componenti sono verniciati di nero ma sonodisponibili anche in cromo lucido.

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...paludi sì, ma qui la situazione si è fatta un po difficile...

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Ural Cross

Ormai chiarito il discorso che i telai (a parte quello della Retro' del quale parlo trapoco), i motori, gli impianti elettrici e freni dei sidecar Ural sono tutti uguali e che ladifferenza tra i modelli sono gli allestimenti, un piccolo discorso a parte lo merital'Ural Cross.

Questo non è ne' uno Sportsman, non avendone gli eleganti accessori, non ènemmeno un T non avendo un barchino completo di tutti gli elementi.

L'allestimento realizzato per tale modello non è assimilabile a nessuno; questo inconcreto è un sidecar “essenziale”, ridotto all'osso; è molto “rustico”, aggressivo,sportivo, fuori dalle regole. Si chiama Cross.

Per parlare di qusto modello, spendiamo prima qualche parola.

La Ural Mortorcyles si è evoluta lentamente ma costantemente fin dalla sua nascitaavvenuta nel 1939.

Come già sopraccennato i sidecars mantengono molto a lungo la propriaidentita’, possiedono un loro modo di esistere, non seguono una “moda” come lemoto o le auto, per cui non ci sono stati frequenti e grandi cambiamenti estetici,ma circa ogni 10 anni ci sono stati evidenti miglioramenti tecnici come la parteelettrica elevata a 12 volt, migliorie nell’illuminazione, nel sistema freni, nellapotenza e nella retromarcia. Nel corso di questi sviluppi la forma e lo stile dei sidecarnon è cambiata ma come vedrete, ogni tanto qualche “special” salta fuori.

L'introduzione di tutte le novità nella struttura del sidecar "Ural Cross“,sviluppato dal distributore europeo è davvero rivoluzionario. Lo sviluppo delsidecar "Ural Cross“ è scaturito dalle richieste dei clienti europei che

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intendevano soddisfare particolari esigenze quelle di trasportare - oltre alle persone- vari carichi su terreni accidentati, montagne innevate e anche concorrenti ingare amatoriali fuoristrada.

Per il fuoristrada, non è necessario disporre di un sedile ben imbottito e comodo peril passeggero. Nelle competizioni come nel divertimento della guida off road,l'"Ural Cross" dispone di tanti appigli di tenuta, data l’importanza per ilpasseggero di effettuare movimenti veloci in qualità di co-pilota per aumentarestabilità e trazione.

Considerando poi l’avventura di un viaggio avventuroso intorno al mondo, ci sono

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alcune peculiarità. L'"Ural Cross" dispone di una vasta area piana di carico aperta con abbondanza di punti per legare i carichi critici. La barra mobile del co-pilota permette di trasformare rapidamente l’"Ural Cross" in un sidecar da carico.Nelle foto qui sopra esposte è stato installato il kit "Cross" ad un side Ranger.

Ma a chi è venuta l'idea del "Cross" e come è nato?Prima che entrasse in produzione la Ural “Cross” nella primavera del 2007, tutti noiConcessionari amanti dei raduni invernali tipo Elefantentreffen (tanto per intenderci),abbiamo appoggiata questa idea e spinto la Casa a realizzare una “tuttoterreno”denominata temporaneamente “GS”

L'ex direttore di fabbrica, Vladimir Yudin, era stato un motociclista sportivo dagiovane. Lui ha sostenuto con simpatia la nostra idea e realizzato il telaio di basedella Ural con forcella anteriore rinforzata e la sola piattaforma di base del sidecar alposto del barchino.

Abbiamo aggiunto parafanghi in plastica, cerchi in lega, manubrio in alluminio, e unpotente motore con doppia accensione.

Questa macchina divertente rimase solo un prototipo. Ma non per molto; solo fino al 2009. Dopo l’esperimento della “GS”, siamo arrivati alla “Cross”. Eccola qui.

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Infatti subito dopo è entrato in produzione sia il modello completo sia il Kitseparato, capace di trasformare una Ural standard in una versione più leggera, conbarchino dotato solo di piattaforma, barre e attacchi. Il sidecar completo per laversione con una sola ruota motrice costa 12.600 euro

L’"Ural Cross" è disponibile anche con trazione sulla terza ruota come nella fotoillustrata sotto. Ha le ruote da 19 pollici. E' dotata di serie di paramotore e ruota discorta. A richiesta puo’ essere dotato di una vanga, cassetta di pronto soccorso etanica per carburante. Ovviamente possono essere aggiunti tutti gli altri accessoriUral. La versione con doppia trazione costa 13.200 euro.

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Quindi, riassumendo, per coloro che già possiedono un sidecar Ural, la scocca dell'"Ural Cross“ è disponibile separatamente al costo di 1.400 euro.

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Basta svitare il barchino standard installato sul proprio side e sostituirlo con la nuovascocca "Ural Cross“. La combinazione è quindi pronta per la tua avventura conqualsiasi tempo. Se si vuole trasportare i passeggeri in più comodità si può di nuovo

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semplicemente scambiare le scocche sidecar. La foto qui sotto vi illustra meglio lepossibilita’ di carico dell’Ural Cross; puo' bastare per un lungo viaggio?

Il modello che ora descrivo si chiama Retro’: e' il modello piu' costoso maanche il piu' elegante; mentre nel motore e nei componenti è identica alle altre, iltelaio è totalmente diverso; ha una forcella teleidraulica; inoltre ha un serbatoio a"goccia", un manubrio ed una sella piu' ampi degli altri modelli; anch’essa vienefornita con freno a disco flottante ed una pinza a quattro pistoncini, il tutto Brembo;ha un faro ed il cruscotto differenti; ha gia' la leva retromarcia posta sul lato destrodel serbatoio, retrovisori cromati e rifiniture diverse come la poltrona del carrozzinoe l’imbottitura interna dello stesso. Rispetto agli altri modelli tutta la moto è piu'lunga di 5 centimetri come pure la sella. Le ruote sono da 18 pollici mentre gli altri

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modelli le hanno da 19 pollici, quindi moto e carrozzino si presentano molto bassirispetto al suolo. Come vedete nella foto qui sotto, la Retrò (nel colore nero) nonviene fornita nè del portapacchi nè della ruota di scorta; questo perchè si è volutocreare un modello filante.

...e qui possiamo notare l'elegante interno del barchino Retro'

Su questa terza foto della Retro’ viene risaltato il lavoro estetico messo in attoper ridisegnare oggi una moto tecnologicamente moderna ma con un telaio“antichizzato”. Infatti sullo sfondo potete vedere il medesimo sidecar anni 40.

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Ed ora riconoscete questa foto?

… è un sidecar Ural modello Retro'. Veramente bello non è vero?Stile elegante – look ben equilibrato - un sidecar classico. Non è “rustico” come glialtri Ural. Negli anni passati questo side era disponibile solo in nero, ma ora èdisponibile anche in rosso cherry e verde oliva.La Retro come già detto è molto più bassa rispetto ad altri sidecar Ural. Ha cerchi da18 pollici, un telaio allungato, che la rende molto stabile nelle curve, ma non ha lefamose capacità off-road delle Ural tradizionali. La forcella telescopica Marzocchinon solo è bella ma rende la guida molto leggera, facile. Gli interni del sidecar sonoimbottiti di stoffa al posto della lamiera nuda e slatting di legno per la zona piedi.La Retro si può vedere qui in rosso ciliegia, l'unico accessorio in più che è statoaggiunto è il parabrezza sidecar ed il portapacchi di nuova concezione.

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Ed ecco un'altra versione emozionante della Retro.La vernice nero opaco del telaio si armonizza perfettamente con il verde oliva delleparti metalliche.Alcuni accessori possono cambiare l’aspetto del mezzo. Oltre al modello standard ilsidecar Retro mostrato qui ha verniciati in nero opaco gli steli forcella che sonoprotetti anche dai soffietti di gomma neri, ha gli pneumatici tassellati, ha i tubi discarico neri di fabbricazione italiana, ha il portapacchi invece del sedile delpasseggero, crash bar sulla punta del barchino, cassetta di pronto soccorso sulla parteposteriore del sidecar, e una ruota di scorta. Tutto questo conferisce al mezzo unaaggressività estetica. Con queste due colorazioni si raggiunge il massimo costo delleUral; infatti solo per queste due colorazioni in rosso cherry e verde oliva, la Retrocosta 16.500 euro

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Anche la Retrò si avvale ora della versione Leopard.Si tratta di una combinazione molto riuscita, con un look classico. In questa varianteal modello standard Retro, qui abbiamo il telaio grigio. Il sidecar è dotato diportapacchi, tanica in acciaio inox, paraurti anteriore e luce anteriore aggiuntiva.

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Ed ora veniamo a quest'altro modello introdotto dal novembre 2011, contestualmenteal modello T e che si chiama M 70. Perchè si chiama M 70?Il 19 novembre 1941 nasce la IMZ Ural, impianti di fabbricazione Moto, situataappunto a Irbit, un avamposto lontano sulle pendici orientali dei Monti Urali inSiberia. Un mese prima in pieno stato di guerra, nella URSS fu presa la decisione dievacuare la fabbrica di moto dalla citta’ di Mosca. La fabbrica fu trasferita a Irbit perla produzione di motociclette e sidecar da fornire all'esercito per combatterel’invasione tedesca. Così è iniziata la storia della Fabbrica Moto Irbit IMZ. La moto fu chiamata M 72. L'M 70 è dedicata al ricordo della M 72, prima motocicletta costruita ad Irbit.Abbiamo cercato di curare i dettagli attenendoci il più vicino possibile al modellooriginale. Abbiamo meticolosamente scelto la vernice per questo modello ed allostesso modo il materiale per il telo di copertura. Il porta mitraglia è installato sulsidecar per mantenerci fedeli alle radici militari degli esemplare utilizzati durante laguerra. È interessante notare che il distintivo IMZ tondo color rosso non apparsesulle moto fino al 1956. Abbiamo realizzato una replica del marchio distintivo il piùcoerente possibile con l’originale, dandogli tuttavia un aspetto più raffinato.

Se da un lato l’M 70 mantiene l'estetica dell’ M72 originale, più importante èosservare che porta alla luce il segreto meglio custodito del modello Ural: unostraordinario sidecar da strada. Oggi la M 70 è equipaggiata con cerchi da 18",forcella Marzocchi telescopica, ammortizzatori Sachs, freno anteriore a discoBrembo con quattro pistoncini. La colorazione del telaio è in stile soldato dicavalleria; telaio e baricentro bassi rendono questo modello in grado di “incollarsi”alla strada. Per non citare il confort di marcia riservata al passeggero!

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Questa è la lista degli accessori di cui è dotata l’ M 70:Tinta principale: marrone (verniciato a polvere)Cerchi in alluminio, a raggi, 18", anodizzati neriSella guidatore standard Portapacchi nero su parafango posterioreTelo copri sidecar color beige

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Porta mitraglia montato sul sidecarCarrozzino privo di parabrezza e di rivestimento interno sulle fiancateRuota di scortaVanghettoFaro anteriore stile "Retro" in tinta con la carrozzeriaBaule con serraturaTubi forcella color nero lucidoTelaio color nero lucidoSerbatoio stile "Retro", con protezione zigrinata zona ginocchiaPneumatici Heidenau K28, 4.00x18 Duro HF-308, 4.00x18Scatola attrezzi color carrozzeriaFiltro aria nero lucidoFreno posteriore a tamburoLogo originale IMZ sul serbatoioLogo "anniversario" sul sidecar

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MODELLI MOTO SINGOLE

La Casa è estremamente onesta nell'affermare che non c’è una veraconvenienza economica a comperare la moto senza barchino; questo perchè la Ural èl’unica vera Casa Costruttrice al mondo di moto adatte al traino di sidecars; la moto èdotata al cambio di una retromarcia; ha un freno a mano, ha la trasmissione sullaterza ruota, ha una frenata integrale e mille altre cose; la Ural fa tutto in casa: moto ebarchino ed è questo che tende a vendere; il costo della moto e del barchinoassemblato è piuttosto economico ma la moto venduta singolarmente potra' sembrareun po costosa; guardando i listini delle Case, osserviamo che allo stesso prezzo sipuo’ comperare una moto giapponese o europea di buon livello; ancora: i sidecarsUral possiedono la doppia omologazione; possono essere sganciati in pochissimiminuti e si puo’ girare con la moto senza barchino; il tutto è compreso nei 10.400euro che corrispondono al modello di base T. Questo fa sì che non c’è quasidifferenza tra la moto sciolta e il modello base T già equipaggiato di carrozzino. Mac'è un però: la soddisfazione di comprare una moto singola sta nella unicitàdell'oggetto; la Wolf, la Solo ST e la Retro Solo sono moto realizzate con molta curae fatte per distinguersi da tutte le altre. Vi posso assicurare che una moto così nonpassa inosservata. Basta guardare le foto.

Wolf Il Chopper russoQuesto chopper è il risultato di una collaborazione unica e non convenzionale tra lafabbrica della Ural e un club biker russo, Night Wolves. Non potrete mai trovare dueWolf uguali. Questa moto è stato creata per essere personalizzata. E' dotata di freno adisco anteriore e posteriore. Questa è la base, potete finire di realizzare la moto comevolete voi.

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Questa moto è dotata di due freni a disco, la ruota anteriore è da 18 pollici mentrequella posteriore è da 16 pollici; raggiunge i 130 km orari. E' verniciata in nero.

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Solo STLa Ural, famosa per le sue motociclette sidecar 2WD, ha creato una moto che catturail meglio della Casa Ural, la semplicità, la versatilità, le linee classiche. La Ural haposto molta l'attenzione nel mettere insieme una moto che fosse funzionale, semplice.Proprio quello che una moto vera e propria dovrebbe essere, una moto universaleadatta per il lavoro, per i giri di tutti i giorni, e una moto versatile anche per ilweekend, per i viaggi, o adatta per qualche escursione su sterrati lontano dalle stradeasfaltate.Questa moto colorata in nero, raggiunge i 130 km orari, ha le ruote da 18 pollici ed èdotata di freno a disco sia all'anteriore che al posteriore.

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Retro Solo

La Retro Solo ci riporta agli indimenticabili albori del motociclismo, ma con tutta latecnologia offerta dalle conoscenze attuali. Ha le ruote da 18", raggiunge i 130 kmorari; la si puo' avere nera con filetti bianche come nelle foto qui sotto oppure inRosso Cherry e Verde oliva

Questa fotografata qui sotto è una Retro Solo personalizzata con Accessori Ural.

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E' dotata di valige serie "Baraholka" e di silenziatori Italia; anche gli indicatori didirezione e la luce posteriore sono personalizzati. Costa

Ed ora vi propongo una passerella di edizioni speciali NON PIU’ IN LISTINO.

Nell'intento di darvi una panoramica completa del nostro mondo, vi illustrobrevemente le Edizioni Speciali della Ural 750. Nel corso di questi anni la Ural haprodotto di tanto in tanto delle serie limitate. Sono side di culto e trovarne una ancheusata è ormai quasi impossibile.Una variante della Tourist è stata la Limited Edition 2009 "Ottobre Rosso".Nel corso degli anni è diventato una tradizione che l'importatore europeo creasse edordinasse una edizione limitata di sidecars Ural alla Casa madre in Siberia e chevenissero prodotte in piccole quantità. Nel 2009 ha preso spunto dal romanzo "Cacciaa Ottobre Rosso" di Tom Clancy e la sua versione cinematografica, per produrrequesta versione rosso lucido e motore nero opaco. L'edizione limitata Ural è statavenduta al pubblico in autunno 2009. Come tutte le edizioni limitate si differiva dallenormali versioni in diversi particolari:fatto tecnicamente significativo è l’adozione di cerchi da 18 pollici anziché quelliclassici da 19 come siamo abituati a vedere sulle altre versioni. In alcune situazioni diterreno in effetti avevamo “sperimentato” anche noi questa soluzione da 18 pollicicon ottimi risultati; interessante è che la Casa ci confermi questa soluzione.

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Inoltre hanno montato di serie il comando della retromarcia come sulla“Retrò”, le luci del carrozzino sono tonde e non più rettangolari, non vi è il sellinoposteriore sostituito da un portapacchi e diverso è anche il portapacchi del sidecar.Ovvio che si può montare la seconda sella per chi lo desidera. Inoltre, nella parteposteriore del sidecar monta di serie un piccolo portaoggetti in acciaio. Ottobre Rossoè stato prodotto soltanto in trenta esemplari.

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La foto di sotto visualizza un’altra serie limitatissima: è la Wjuga che forseavete visto su qualche sito. Ha la doppia trazione.

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Qui visualizziamo un’altra serie limitata: la Pustinja sempre con doppiatrazione; i 35 proprietari di questo modello lo hanno subito apprezzato tanto chequesta versione è già divenuta una moto da collezione.

Questa è la Wolf con sidecar, molto bella.

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La Vorona è la prima edizione limitata ed è stata venduta immediatamente.

Care lettrici e cari lettori, questa è la produzione della Ural negli ultimi tredicianni. Avete visto praticamente tutto cio' che fa parte della produzione del 750, ossia il

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motore che ha tracciato una nuova strada da percorrere con eleganti e tecnologicimodelli.

Attualmente i Colori dei sidecars Ural sono questi:Il modello T è solo neroLa Sunset è nero e arancioLa Cross è neraI modelli Tourist e Sportsman hanno le seguenti colorazioni: Nero o rosso con filetti bianchi, blù scuro, verde bottiglia senza filetti, rosso e nerocon filetti bianchi; bicolore nero/rosso o blù/argentoLa Ranger e la Gobi sono maculate mimetiche; la Tundra è verde molto scuroLa Retrò è nera, verde oliva, rosso ciliegia.La Ranger e la Retrò si avvalgono ora della colorazione ghiaccio della Leopard.L’M70 è verniciato marrone a polveri.

Riguardo ai colori, ovviamente, qualora se ne dovessero concordare altri, e'mia premura informarti della disponibilita' nei magazzini della Ural e quindi suitempi di attesa.

Invece, qualora si desidera personalizzare il proprio side, comunico il costo perverniciare il nuovo o l’usato; questo preventivo tiene conto sia della mano d’operaper lo smontaggio e rimontaggio del tutto sia il costo del carrozziere per laverniciatura di ogni particolare, compreso telaio moto, telaio barchino e tutta labulloneria: e. 5.000

Quindi, come detto, i costi dei sidecars variano nell'allestimento offerto dallaCasa o per gli accessori, gli optional che possiamo installare e che qui elencobrevemente ma che potete visionare in maniera completa sempre sul nostro sito:coppe olio maggiorate, paraurti di acciaio cromato o nero a protezione anteriore eposteriore del carrozzino, tappetino in legno, fodere di pelle imbottite per le selle,sella lunga, imbottiture interne al carrozzino, comando della leva retromarciaposizionata a destra del serbatoio, paramani posizionati davanti le leve freno anterioree frizione, vari modelli di cappottine per la chiusura totale a protezione delpasseggero nel carrozzino, teli copriruota di scorta, teli copriside, parabrezza per ilpilota, diversi tipi di pneumatici; bauletti, cassette di pronto soccorso, taniche econtenitori box originali realizzati dalla casa nei diversi colori.

Per fare solo un esempio qui sotto visualizzate due tipi di cappottine dainstallare sul barchino; sono molto protettive per il freddo e per l’acqua; sia noi chealcuni nostri clienti le usiamo nell’inverno a protezione ospiti del barchino; leabbiamo gia’ collaudate.

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La cappottina che vedete qui sotto è piu' grande e dall'interno si gode unavisualizzazione piu' ampia.

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Ci sono tante altre cose ancora che per brevita' qui ometto; quello che èimportante capire è che tutti gli accessori e gli optional sono installabiliindistintamente su tutti i modelli essendo intercambiabili. Come dicevo, altra caratteristica peculiare dei sidecars Ural e' quella di possedere ladoppia omologazione; tant'è che sul libretto trovate la dicitura "posto lateralestaccabile"; in pochi minuti anche da soli potete staccare e successivamenteriagganciare il vostro sidecar.

Per quanto riguarda sia le moto «sciolte» (Wolf, Solo ST, Retrò) che quellemedesime dei sidecars (quando le si priva del carrozzino), sono moto che sicomportano normalmente come tutte le altre moto; non c'e' molto da aggiungere;hanno di serie gli indicatori di direzione anche a destra; la motorizzazione e' lamedesima dei sidecars. Le moto vendute "sciolte" hanno un rapporto finale allungatoche, come ho ricordato, le fa andare a 130 km orari. Ma, ripeto, nella meccanica,nella ciclistica sono pressocche' uguali, nonche' nell'aspetto.

Come propettavo all'inizio di questo scritto, nella eventualita' di acquistare un side sianuovo che usato, prima di farlo, ci dobbiamo domandare se la nostra scelta cade su unside perchè è bello e ci piace; oppure ci indirizziamo verso un tal side solo perrispettare una certo badget; io consiglio di domandarsi per prima cosa che tipo diutilizzo ne intendiamo fare: intendiamo fare questo?

o questo? ... sarebbe una gran bella idea ma, ... da noi purtroppo non si puo'proprio fare...

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o vogliamo fare dei viaggi lunghi ...

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Una volta stabilito cosa comperare, per entrare nel mondo dei sidecars si puòiniziare senz'altro con una T in quanto essa racchiude tutte le prerogative del side;viaggiare con comodo portandosi dietro tutto ciò che una famiglia o un gruppo habisogno per un lungo viaggio; tenete presente che questi mezzi si possono caricare –come facciamo noi durante certi viaggi o raduni – senza limitazioni di peso.

Ricapitolando: alla data odierna per euro 10.400 si puo’ avere una bellissima Tnera; il side lo consegno immatricolato e fatturato. I prezzi che dichiariamo sonocompleti. Quindi il costo si intende comprensivo di tutto: anche dell'I.V.A.Come ho spiegato è identica nel motore, nella struttura e nelle prestazioni agli altrimodelli. La Tourist costa 13.000 euro immatricolata e fatturata. La corrediamo di retromarciaposizionata sul lato destro del serbatoio; sistema che ne agevola molto l'inserimentooltre a garantine un ottimo effetto scenico.La Sunset costa 13.200 euro; altrimenti ho gli altri modelli Cross a 12.600, la CrossTWD a 13.200; la Sportsman costa 14.000; La Ranger, il Gobi, la Tundra, la Leopardcostano 14.500, la Retro’ nera e la Retro' Leopard a 15.500, l’M70 a 16.000 euro; laRetrò Rossa e quella Verde sono le piu' costose: 16.500 euro.

Per acquistare una Ural potete telefonare allo 06 52 35 38 64 o inviarci una

mail a [email protected] oppure [email protected] Sarete subito ricontattati.Potrete avere tutte le informazioni. Anche se il cliente abita molto lontano da qui,ricevera' a domicilio il contratto di acquisto, lo restituira' controfirmato insieme aidocumenti richiesti per l’immatricolazione; entro una settimana dal ricevimento daidocumenti, consegniamo il side direttamente al domicilio indicato con side giàtargato e collaudato. Il costo per i tragitti lunghi è di 0,70 euro a chilometro.

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Per i costi di spedizione nelle varie zone d’Italia, specialmente in quelle lontane delCentro e del Sud, dipende dalla distanza tra qui e quella del cliente; sui costicerchiamo di venirci incontro; i sidecars comunque li consegno personalmenteanche per dare dei ragguagli e dei consigli sia per l’utilizzo che la guida. A questoultimo proposito vi do una notizia entusiamante, forse rassicurante che aspettavate datanto tempo:

"anche le automobili non piegano"

Mi perdonerete l'ironia, ma l'ho fatta per introdurre l'argomento che trattero' in viabreve: come si guida un side? Eh, ci vuole una patente speciale, attestati, corsi dilaurea e prestanza fisica perche' il side è un animale astuto e non si vuol fardomare...scappa, fugge da tutte le parti e talvolta morde pure...bisogna stare attenti,molto attenti. A parte gli scherzi, anche qui devo far notare che su internet si leggono varieleggende con diverse spiegazioni che sortiscono il solo effetto di incutere paura edubbi e alla fine di terrorizzare l'aspirante pilota. Credete, è tutto molto piu' semplice.Ho preso spunto da qualche battuta poichè in tanti mi scrivono dicendomi che il sidenon "piega". Certo, e manco le auto e manco gli autoarticolati. Ma tutti vanno diritti evoltano a destra e a sinistra.Allora cerco di spiegare: sulla strada diritta vi è poco da dire; il mezzo possiede treruote, che significano tre punti di appoggio, pertanto non si perde mai l'equilibrio equindi non si va mai "per terra".Poi diciamo che dobbiamo voltare a sinistra; prendo il manubrio e lo giro quel tantoche mi basta; se fossimo in moto dovremmo considerare su questo movimento ilprincipio della forza centrifuga che ci indurrebbe a "piegare" per poter fare la curvaaltrimenti andremmo dritti; ma qui non ci dobbiamo nemmeno preoccupare di stareattenti quanto piegare; qui facciamo la nostra curva standocene tranquillamente con laschiena dritta come su una automobile. Per pignoleria diciamo che la nostra motocurvando a sinistra, si appoggia al barchino che si trova a destra.Nel curvare a destra ci viene da pensare che il barchino a sinistra non c'è e quindi nonci possiamo "appoggiare" a lui. Vero. Ma noi dobbiamo considerare che a tenerciincollati a terra è il peso del nostro barchino, a maggior ragione se dentro vi è ilpasseggero. Certo dobbiamo procedere un po piu' lentamente, ma state certi che nonci si ribalta. Anzi mano a mano che, con il tempo e i chilometri prendiamo confidenzacon il side, ci accorgiamo che per "sollevare" il barchino da terra dobbiamo un po"provocare" tale innalzamento scartando bruscamente a destra. Semplicementeprestate attenzione quando vorrete sperimentare "l'alzata" assicurandovi di averespazio a sufficienza e che non ci sia nessun altro mezzo nei pressi.Se pero' vogliamo analizzare meglio le sensazioni di questo andare, diciamo chequando accelero avro' una certa sensazione che "qualcuno" mi stia trattenendo sulmio lato destro.In realtà quel qualcuno è il barchino che sembra voler opporre resistenza al nostromovimento; di conseguenza la moto e tutto l'insieme sembra orientarsi verso destra.Un po come se i barchino fosse il centro di un movimento rotatorio orientato a destra.

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Tutto l'opposto quando decelero o freno; ossia avro' una sensazione che "qualcuno"voglia spingere il mio mezzo da destra verso sinistra; in questo caso, la moto è ilcentro rotario di un movimento orientato a sinistra.Ecco se potessi riassumere, direi di fare così: immaginate di essere in piedi e volestetentare di iniziare a camminare; è come se una mano poggiata sopra la vostra spalladestra vi tentasse di impedirvi in qualche modo di procedere e quindi voi iniziate afare il primo passo quasi ruotando un po sbilanciati verso destra; la stessa cosa mainvertita è quando voi una volta in cammino tentate di rallentare o fermarvi; la stessamano vi spinge un po e quindi vi sembrera' di ruotare leggermente a sinistra.Ma l'unico piccolo, vero consiglio che do sempre a tutti è di considerare il side largocome un auto; quindi teniamoci alla giusta distanza dal marciapiede. Sempre.

E su questo argomento non ho piu' nulla da dire, come narra Forrest Gumpnell'omonimo film. Infatti stiamo spendendo tante parole piu' di quanto poi nellarealta' con un po di prudente pratica si impara benissimo tutto.Meglio sarebbe che il cliente venisse qui se non puo' alla consegna magari almomento di visitare la Concessionaria e l'Officina; avrei piu’ tempo per dire altrecose e far provare i mezzi.

Una considerazione importante da fare sui sidecars è che - semmai lo si vuolerivendere dopo qualche anno - essi non si deprezzano al pari delle moto attuali.

Dopo l’acquisto dal punto di vista tecnico come già detto, si deve solo metterebenzina; ovvero consegniamo un manuale con su scritto piccoli consigli sulla guida equalche ragguaglio per controlli vari; ma niente di che. Non si deve fare nient'altroche premere un pulsante, mettere in moto e andar via. Buona norma è portare il sidein officina almeno ogni due anni.

Tenere presente che, al di fuori dei sidecars che ho qui a disposizione (quandoli ho), i mezzi sono sempre da ordinare; vanno prenotati con acconto ed alla dataodierna i tempi di consegna sono di una settimana.

E adesso veniamo al primo dei due scottanti e discussi argomenti dei

Sidecars usati

Come potete immaginare, riceviamo tantissime domande piene - giustamente -di molte curiosita' e preoccupazioni su questo argomento; chiarisco subito un aspettoper tutti coloro che domandano se possono comprare questo o quel sidecar che hannovisto in quel tal posto o in quel tal sito; io qui dico quanto segue: noi consigliamo unside usato (e quindi spendiamo per quel determinato side qualche parola) solo quandosiamo sicuri della sua provenienza, oppure se sono stati venduti nuovi presso lanostra Concessionaria, ovvero se sono sidecars, per esempio, in manutenzione nellanostra Officina. Altrimenti – come è giusto – ognuno lo cerca e lo trova sui siti ocome gli capita. D'altronde come è facilmente intuibile, noi possiamo esprimerecertamente un parere su un determinato modello, ma non possiamo capire magari dauna semplice foto che ci viene inviata, se la meccanica di quel side è buona, se haeffettuanto nel tempo qualche tagliando o controlo, se frena bene e via dicendo. Non

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siamo così bravi; telefonateci o inviateci una mail con delle foto; sicuramente qualcheconsiglio e una conversazione la facciamo voltentieri insieme.

Va detto per chiarezza che, quando si acquista un side usato, necessariamente eragionevolmente lo si deve far vedere in officina; e questo va messo nel conto; per lapropria incolumita', per eseguire dei controlli, e ancora di piu' poichè molti di questimezzi usati sono pure fermi da tempo piu' o meno lungo. Per semplificare dico chetutti i mezzi meccanici non dovrebbero star fermi a lungo: non gli fa proprio bene.La manutenzione costa si potra' dire; a parte che non costa poi chissa' che cifra; ma lasicurezza in termini di freni o la stessa durata del motore in termini di economia,costano ancora di piu'; allora nel conto dell'acquisto va sempre considerata unamanutenzione o un ceck come vogliamo chiamarlo. Sia che si abiti in zona o a centokm o a settecento che so a Palermo o a Cagliari, io dico che con 120 euro si trasportasu una nave il side fino a Civitavecchia e giunto in officina si fanno i coltrolli chevanno fatti; insomma noi ce la mettiamo tutta. Poi ognuno si regola come crede.

D'altronde care lettrici e cari lettori, sia che acquistiate una auto o una moto oun autorticolato, sicuramente fate eseguire dei controlli di sicurezza al mezzo appenacomperato. E questa sana regola di sicurezza per noi e per il nostro mezzo perchè nondeve essere valida anche per i sidecars?

Quindi qui e' mio dovere consigliare al cliente di fare considerazionieconomiche, tecniche e di utilizzo quando si compera un side usato e chiarisco ilperche’; i sidecars usati (in virtu’ anche di ciò che ho detto nelle prime righe di questotesto), mantengono alto il loro prezzo; spendere dai 4.000 ai 8.000 euro (ed oltre) perun side usato è normale; come pure è normale spendere cifre molto importantiquando si “aggancia” un barchino alla propria motocicletta, argomento che tratteròpiu' avanti; come pure bisogna sapere che ricondizionare o fare degli aggiornamentitecnici su un side di 10 anni e oltre di vita, costa quasi come comperarlo nuovo e nonsi raggiunge mai lo stesso risultato; bisogna vedere che tipo di aggiornamento sivuole fare: per esempio non sempre posso installare su qualsiasi motorizzazione, unmotorino per l’avviamento elettrico qualora se ne avverta la necessita’, o unalternatore Nippodenso o una coppia di carburatori Keihin o dell'Orto a patto di nonspendere qualche soldino; oppure trasformare un impianto di accensione da 6 Volt a12 Volt. Questi interventi raggiungono a volte cifre importanti. Importanti non vuoldire oneroso; vuol dire che, oltre al prezzo di acquisto del side usato, si devesommare qualcos'altro per l'aggiornamento tecnico. Il tutto da valutare insieme inOfficina.Se vendessi, come fanno tanti, un usato qualsiasi, dovrei comunque dare una garanziasu un mezzo che talvolta non ne conosco la provenienza e come sia stato utilizzato;se, per esempio, ha effettuato i regolari tagliandi, le normali manutenzioni. Ecco ilmotivo per cui propongo side usati solo se li conosco personalmente.

Con questo non voglio affatto gettare discredito sull’acquisto di sidecars usatinè voglio dissuadere dal farlo; tutt’altro; però io cerco di far capire, per fare unesempio, che con un side anteriore all’anno 2000 (andando a ritroso poi nel tempo)non è possibile andare alla velocità (e con le comodità e la sicurezza) di un side

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moderno. Ossia con un Dnepr anni 70’ noi percorriamo tuttora moltissimi chilometrima ad andature volte a conservare il mezzo. Non si può pensare che con un side avalvole laterali tipo M72 o KMZ 750 o il Chan Jang, io posso andare a 100 all’ora daqui a Palermo; io ci andrò sicuramente e certamente, ma a 60/70 chilometri l’ora equando faccio il pieno ... ... ... do pure una controllatina qua e là che tutto sia a posto.E’ ben chiaro?

Cosa diversa è quando si cerca di proposito un oggetto d’epoca. Parliamo diuno Izh, di un Dnper K 750, MW militare 750, di una Jawa, di un Ural M 72 e altri.Molti dei sidecars provenienti dall’Est sono veramente interessanti da comprare e darestaurare; sono esempi di tecnologia sidecarista; sono belli e unici nel loro genere.La nostra storia di sidecaristi oggi sopravvive grazie a cio’ che si è prodotto e cheancora oggi si produce all’Est da oltre settanta anni aggiornandosi e rinnovandosicostantemente.

Attualmente ne stiamo per restaurare diversi: un M 61, un M 72, un KMZ 750valvole laterali. In queste circostanze – ovviamente – si fanno restauri proprio permantenere l’oggetto esattamente così come uscì dalle catene di montaggio dellafabbrica; non hanno bisogno di essere “modernizzati” per dotarli di aggiornamentitecnici attuali o contemporanei. Quindi si procede con i canoni tradizionali delrestauro. Sicuramente – parlando un po’ di questi mezzi – sono molto belli dasistemare e poi da vedere; diversi clienti si affacciano al mondo dei side acquistandoquesto genere di mezzi; hanno il loro fascino a maggior ragione quando sono delperiodo bellico. Sono mezzi che ci entusiasmano sempre.

Poi sui siti troviamo tanti sidecars usati provenienti dai paesi dell’Est i qualivengono venduti a partire da 2.000, 3.000 euro; ne ho in officina diversi inmanutenzione e alcuni in restauro; sono anche molto belli e, ripeto, affascinanti; perchi lo desidera, mi puo' scrivere inviandomi una mail e lo relazionerò anche su questeinteressanti soluzioni; vedo che c’è la possibilita’ di comperarne anche a buoni prezzi;anche questa strada è praticabile; ma, attenzione, cerco di farvi ragionare cheinvertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia; ossia se si pensa di spendere2.000 euro per un side del quale a malapena si sa la provenienza, i risultati sonoquelli che sono. E i costi pure. Mi sembra ovvio che un conto è comperare un sidedatato, magari ben messo, simpatico da vedere, e magari spendendo – ripeto – cifrenon impegnative; altro è decidere di farci dei viaggi a volte anche molto lunghi comefacciamo insieme nel nostro gruppo, o comunque di non tenerlo come"soprammobile". Se si intende fare un uso abbastanza continuo di questi oggetti, èchiaro che piano piano un po alla volta si intraprende la strada del restauro; nonbisogna spaventarsi; il restauro è un lento cammino che fa progredire il propriomezzo fino a renderlo perfetto tecnicamente e bello nell'estetica.

A volte abbiamo la possibilita' di contattare clienti che ci hanno manifestato laloro volonta' di comprare un sidecar nuovo e pertanto mettono in vendita il loro.Come detto altrove, noi spendiamo qualche parola su sidecar dei quali conosciamobene la storia e quindi ne incoraggiamo l'acquisto; si possono vedere e provare.

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Argomento Ural 650 (prodotti fino all'anno 2000) da prendere nella eventualitàovviamente come usato; questo side si puo' comperare ad un costo accettabile; vadetto che nel tempo qualcuno si è lamentato della affidabilità di questamotorizzazione anche se il side nel complesso è bello; dobbiamo dire che sui sitispesso si leggono discussioni non esatte, fatte con molta, troppa approssimazione dapersone non dotate di una chiara conoscenza dei problemi; discussioni senza nè caponè coda; chiariamo che il motore 650 ha i cilindri in ghisa mentre tutto il bloccodell'attuale motore 750 è di alluminio; inoltre il 750 ha, fin dalla sua nascita avvenutaall'incirca nel 2000, una serie di accorgimenti tecnologici di concezione moderna eattuale come ho spiegato all'inizio di questa relazione: centralina elettronica Ducatiche significa grande regolarita' a tutti i regimi, carburatori Kehin, ecc. ecc.; cio' hareso questo progetto talmente affidabile che ad oggi non abbiamo rifatto nemmenoun motore, dico uno, del 750; il progetto 650 è stato creato tanti anni fa perfunzionare ottimamente anche a – 40°; la casa all'epoca non faceva distinzioni e nonsi preoccupava se il side venisse usato in Russia o in Italia o altro ancora; quindi ilmotore passava da una temperatura ambiente di – 40° a + 20° o + 30° o di + 40°sull'asfalto con uno sbalzo enorme; questo fa sì che il motore 650 ha bisognosemplicemente di essere usato con qualche attenzione laddove le temperature sonoquelle che conosciamo bene nelle giornate molto calde, estive; in questa situazione, il650 va impiegato con moderazione, per esempio, in presenza di tratti autostradali o ditragitti molto lunghi. Tutto qui. Quindi se volete iniziare con una Ural 650 potetefarlo, e per non avere sorprese, è sufficiente usare il mezzo con parsimonia;ovviamente qualche controllo prima di comperare l'oggetto e successivamente unamanutenzione ogni tanto non fa male. Inoltre sul 650 si puo' installare la centralinaelettronica Ducati, il freno a disco, i carburatori Dell'Orto con le flange realizzatenella nostra Officina; tale realizzazione la trovate sul nostro sito uralroma.it nellaSezione lavori.

Sidecar DNEPR: evidenzio di proposito questo titolo perchè davvero questa casa haprodotto ottimi mezzi e tanti ancora oggi mi domandano se la gloriosa Dnepr produceancora dei side; praticamente no: dal 2001 la fabbrica non produce side nuovi davendere. Ha di tanto in tanto assemblato un certo numero di side su richiesta diprivati. C’è invece, come gia’ detto, una vendita di ricambi in quantità praticamenteillimitata che va a soddisfare una altrettanta abbondante richiesta per realizzare beirestauri; oltre ai ricambi ci sono anche accessori e modifiche a disposizione. LaDnepr è molto affidabile sia nel motore che nel cambio. Si puo' comperare senzaproblemi e fare tantissimi chilometri. Per questa importantissima Casa che appassiona ancora tanti utenti e fans, abbiamosvolto un profondo lavoro di revisione apportanto specifiche modifiche volte allavalorizzazione del suo già affidabile motore. Pertanto vi invito anche qui a visitarecon attenzione e curiosità gli interventi realizzati nonchè esposti sul nostro blog"Colmon 770, la soluzione definitiva". Li' potrete vedere che, anche su motorizzazioni apparentemente datate, noicontinuiamo a mantenerne vivi gli ottimi livelli progettuali e costruttivi con interventiche non stravolgono il mezzo, ma tendono ad aiutarlo nella sua espressione e

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funzionalita'; tutto è finalizzato al piacere di andare, di percorrere chilometri intranquillità e sicurezza.

Oltretutto questi mezzi con oltre 25 anni si possono assicurare con pochi soldi,pardon ... volevo dire euro.

Sempre a proposito di sidecars usati: qualche volta ci capita di entrare inpossesso di sidecars Ural 750 (quindi costruiti dopo il 2000); sono sidecar nuovivenduti da noi o che sono in manutenzione presso la nostra Officina; noi liconsigliamo; confermo che i 750 sono ottimi sidecar anche se il costo potrebberaggiungere i 6.000 8.000 euro man mano che ci avviciniamo ad oggi; oppure seappartengono a Edizioni Speciali. Fermo restando la validita' tecnica ed economica diqueste occasioni, secondo me a quel punto bisogna valutare se davvero ne vale lapena proprio dal punto di vista economico; fate attenzione che alla fine con un po’ disacrificio si puo’ comperare la T a 10.400 (freno a disco, cambio Herzog, centralinaelettronica Ducati, 2 anni di garanzia, mezzo nuovo ecc.ecc....).

Per confrontare un esemplare con un altro, lo potete fare consultando i siti:SUBITO.IT - MOTO.IT - DUERUOTEMOTONLINE.COM - EBAY -AUTOSCOUT - KIJIJI e tanti altri

Se, girando su qualche sito, reputate di aver trovato l'oggetto che potrebbeinteressarvi, giratemi un link; sono ben lieto di darvi un parere.

Lì trovate una panoramica abbastanza completa dell’usato con molte foto; vifate una idea e concorderete con quanto dico a proposito delle tre situazioni che orariassumo: sidecar da 2.000 / 4.000 euro; sidecar da 6.000 / 8.000 euro; sidecar nuovoa partire da 10.400 euro: due anni di garanzia, ivato, immatricolato, ecc. ecc. ...

E con le foto sottostanti affrontiamo il secondo e scottante argomento sul qualemolti mi interrogano e mi chiedono delucidazioni: diversi mi domandano se e come

applicare un “barchino” alla propria moto

come nel Nuovo Falcone Sahara 500, fotografato qui sopra, o addirittura al proprioscooter (Yamaha T Max 500, Beverly 500, GTS 300 o anche di cilindrate da 125);oppure alle Guzzi 1000 o Harley oppure anche a moto d’epoca con 50 anni di vita; oalla propria Lambretta o Vespa; oppure ad una moto da enduro tipo Yamaha; anchequi metto in guardia: il costo dell’operazione non sempre giustifica il lavoro ed ilrisultato ottenuto; ossia lo giustifica se il possessore è proprio quel risultato chevoleva ottenere. Prima di affrontare l'argomento, teniamo presente che queste mieosservazioni non hanno l'intento di scoraggiare o sconsigliare l'aggancio di un sidesulla propria moto, ma di illustrarne tutti gli aspetti tecnici volti soprattutto amigliorare la sicurezza lasciando in secondo, ma non ultimo piano le "prestazioni"assolute. Queste ultime devono sempre viaggiare di pari passo con la sicurezza.

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E allora domandiamoci:Quali potrebbero essere gli “inconvenienti” ? Quali sono le cose da tenere presenti?

Consideriamo il costo il quale comprende il telaio barchino, il barchino stesso,la realizzazione degli attacchi, degli impianti freni, elettrico e l'omologazione; talecosto parte da una cifra di non meno di 6.000 7.000 euro. Bisogna tenere presente chele prestazioni e le prerogative da “sidecar” la propria amatissima moto non le potra’ottenere al cento per cento o quasi mai; un conto è comperare un side magari datato,magari d’epoca ma pur sempre un side con tutte le prerogative uniche per essere unvero side; altro è agganciare a una qualunque moto un barchino; infatti non c’è lapossibilita’di inserire una retromarcia, il freno a mano (peraltro molto utili su unmezzo con un peso significativo specie nelle manovre da fermo); fare certe manovresenza questi due particolari richiede l’intervento di un’altra persona oltre alconducente.

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Ma non è solo questo. Pur superando la questione economica, le difficolta' ditale operazione riguardano diversi aspetti che qui sotto cerco di spiegare. Diciamoche sono aspetti da tenere in considerazione sia per le prestazioni sia per la sicurezza;ossia, va bene fare il lavoro ma questo deve essere svolto da persone competenti che,prima di accendere un frullino e una saldatrice, abbiano bene in mente il progetto darealizzare.

Argomento telaio: quando si parla di sidecar non si tiene mai conto che lastruttura della moto viene sollecitata in maniera importante sotto la spinta delbarchino, "asimmetrico" rispetto al telaio della moto; il barchino con il suo telaiopesa all'incirca solo lui 130 chili senza persona a bordo; lui trasmette spinte e trazionilaterali per la quale i telai delle moto "normali" non sono state progettate. Se a tuttociò aggiungiamo la possibilità di raggiungere velocità ragguardevoli in virtù dimotorizzazioni molto più efficienti di qualche decennio fa e le buche che sulle nostrestrade non mancano mai, il risultato puo' creare condizioni di cedimento come quellache vi ho descritto nell'articolo pubblicato sul nostro sito uralroma.it"Ricostruzione/Rinforzo cannotto di sterzo Guzzi 1100" sezione Officina > lavori.Andate a leggerlo e osservate le foto.

A questo riguardo va sottolineato che, dalla fine della seconda guerra mondiale,nessuna Casa (come la BMW o la Guzzi che per antonomasia hanno da sempre avutobuoni telai) rilascia certificazioni che autorizzino l'installazione di barchini sui propritelai. Le omologazioni (che pure sono valide) avvengono fuori dalle Case Costruttricesia per la BMW sia per la Guzzi e questo ci fa capire che per il traino dei sidecarsoccorrono telai adatti a questo scopo.

Altro argomento: trasmissione sulla ruota del barchino: la Ural crea infabbrica un mezzo dotato di tutto quello che puo' servire a renderlo confortevole,sicuro, performante anche su terreni molto accidentati; sui sidecars Ural c’è un alberodi trasmissione – come sulle automobili – che trasmette il moto dalla ruota posterioredella moto a quella del barchino situato a destra della moto; questa modifica è quasiimproponibile da apportare ad una moto normale; troppe lavorazioni meccaniche sitraducono in un costo elevato. Ovvio che poi tutto si fa e noi lo facciamo benvolentieri laddove è necessario e ci viene richiesto.

Bisogna poi spessissimo modificare anche il rapporto finale di trasmissione;le moto sono fatte per andare “veloci”; paragonando il bicilindrico Ural 750 con ilbicilindrico Guzzi Nevada 750, o una BMW R 80, o una Harley 883, o una HondaShadow, dico che queste ultime moto raggiungono sicuramente i 170 km/h in quintamarcia; pero’ con un barchino agganciato, qui si verifica la condizione per la qualeraramente si potra’ inserire la quinta marcia per esempio a 70, 80 o 90 orari,condizione che per queste moto sarebbe normale; la Nevada – come tutte le moto -agganciata ad un barchino sara’ costretta a trainare un peso pari a tre moto (quando siraggiunge il pieno carico con tre persone a bordo); il problema è che la sua “coppiamotore” è a circa 6.000 giri/minuto mentre gliene occorrerebbe una molto piu’ bassae con un cambio anche a quattro marce; in termini di paragone la Ural 750 è

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“programmata” per fare 70 km/h in meno della Nevada o della Shadow o dell’R 80 -ossia max 100 km/h - e con un numero di giri motore massimo pari a 5.600; quindiviagga comodamente a 3.000/4.000 giri; in effetti quando siamo sulla Ural a 40/50km/h noi abbiamo gia’ inserito la quarta marcia che sfruttiamo ottimamente fino ai100 km/h. Ma una Guzzi Nevada o una BMW R 80 o una Harley a 3.000/4.000 giricon la quinta marcia inserita e con un peso complessivo di circa 600 kg, non ce la fanemmeno a continuare la sua andatura.Se io dico che la Guzzi 750 ha circa 50 cavalli a 7.000 giri con 5 marce, mentre laUral 750 ha 40 cavalli a 5.500 giri quattro marce, notiamo meglio le differenze?Quindi, laddove è possibile, si dovrebbe accorciare sulle moto il rapporto finale perdare la possibilita’ al motore di “prendere” i suoi giri/motore. Come vedete –parlando di sidecars - non basta avere tanti cavalli a disposizione; bisogna vedere“dove” li abbiamo. Questa stessa condizione si verifica anche per una Honda 750Custom, per una Guzzi Nevada, per una Bmw 1000 o una Harley.

Aspetto freni: si deve valutare caso per caso come far lavorare il terzo frenodel barchino con i freni della moto; ossia come “integrarlo”. Noi realizziamo deiripartitori di frenata proprio per “bilanciare” i carichi e otteniamo un buon riusltato. Infatti bisogna coordinare il freno anteriore e posteriore della moto con quello delbarchino. Questo lo si stabilisce anche in base al modello del barchino. E in base allamoto sulla quale si desidera installare un barchino. Tra l'altro su alcune moto il frenoposteriore è ancora a tamburo e dimensionato per frenare un peso "normale". Aquesto proposito vi invito a visitare sul nostro sito uralroma.it la pagina"Integrazioni freni Kawasaki VN 800"

Forcella anteriore: sulla propria moto non si ha una forcella Earles a pernoavanzato che assolve pure un compito importante. Sulla nostre moto abbiamo unaforcella telescopica idraulica. Su diverse Guzzi abbiamo modificato, irrobustendolo,il cannotto di sterzo come pure gli attacchi dell’ammortizzatore di sterzo. Leggetesempre sul nostro sito, l'articolo che riguarda proprio l'avantreno della Guzzi Stone.Nel Falcone 500 Sahara fotografato in alto abbiamo inserito anche delle mollesupplementari esterne per diminuire l’affondamento del side nelle frenate piu'brusche.

Per ciò che riguarda una enduro se si vuole fare un ottimo lavoro bisognanecessariamente rivedere la parte ciclistica dall’avantreno (molle, modificadell’affondamento) al forcellone posteriore (altezza da terra); poi bisogna provvederealla sostituzione dei cerchi, dei raggi e dei pneumatici: come frena con quei tassellatiuna moto da 150 chili e che adesso invece ne pesa oltre 350 e che con i tre passeggeriarriva a 600 chili? Poi c’è la tematica degli attacchi tra il barchino e il telaio dellamoto. Le enduro sono realizzate per essere "leggere" e tutto è dimensionato perquesto scopo. Per quanto riguarda il motore e i suoi componenti c’è da considerare laparte della trasmissione finale che dovrà essere molto corta atta ad andare bene a 100all’ora anziche’ ai 160 attuali.

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Insomma se andate nei siti vedrete che qualcuno aggancia un barchino alla moto madobbiamo domandarci se chi lo fa, ha mai fatto dei chilometri importanti o ci fa soloil giretto del palazzo? Ha mai sperimentato cosa accade realmente alla moto? Haverificato fino in fondo che problemi ha avuto? Esempio: i raggi della Ural sono cortied hanno un diametro di ben 5 millimetri; immaginiamo che sollecitazioni possonoavere i raggi della ruota anteriore di una XT così lunghi e fini? Come resistono equanto sicurezza danno specie in curva?Altro esempio: la frizione come lavora e quanto resiste a lavorare con un pesoquadruplo per cui è stata concepita?Questo è solo un accenno ai temi da affrontare senza scendere in particolari.Ovvio che se uno vuole togliersi uno sfizio, una soddisfazione, è tutto un altrodiscorso; non si tiene piu’ conto dei chilometri, della comodità, della durata ecc. ecc.

Argomento scooter: alcuni mi chiedono di agganciare un barchino al proprioscooter qualunque questo sia: si puo’ fare ma tutti questi aspetti, forcella, freni,cavalli motore, trasmissione, vengono amplificati; l’aspetto estetico è una cosa. Altroè la funzionalità nell’utilizzo. Per esempio: parlando di ciclistica, proviamo aimmaginare una forcella avente diametro di 30 millimetri che ha una escursione diappena 10 cm che si trova a sopportare 600 kg moltiplicati per la velocita’: come sicomporta in frenata?

Dulcis in fundo: mentre i sidecar Ural hanno la doppia omologa per circolaresia assemblati che a moto “sciolta”, qui una volta agganciato il barchino si perde sullibretto l’uso della moto sciolta; ma anche volendo separare i due telai, mentre suquello Ural occorrono meno di dieci minuti per dividere il telaio moto da quello delbarchino, su alcuni occorrono molte ore di lavoro e su altri ancora tecnicamente nonsi puo’ proprio più fare a causa delle modifiche apportate per la realizzazione.

Ultimo aspetto: alcuni vogliono installare il mitico motore boxer BMW nellevarie cilindrate sotto il proprio sidecar; noi lo facciamo spesso; bellissimo ma,attenzione: per le stesse motivazioni sopracitate per la Guzzi Nevada 750 o per laHonda 750 Custom, per l’utilizzo che si fa dei sidecars, per i chilometri che sipercorrono (a parte noi che ne maciniamo molte migliaia), per i costi dovuti allemodifiche da apportare al motore, al cambio, per le modifiche strutturali al telaio edai freni, per le lavorazioni da apportare onde poter inserire quel motore dentro untelaio da sidecar, per l’accoppiamento motore BMW con il cambio originale del side,invito a prestare attenzione; indubbiamente questa operazione ha una grande fascinoma, anche qui ne deve valere la pena sapendo e conoscendo il progetto che si vuoleportare avanti; cio' premesso, abbiamo realizzato delle ottime trasformazioni conmotori BMW su telai da sidecar; ognuna di queste sono delle vere “special” unichequanto meravigliose.

Nel rammentare fino alla noia che ad oggi il modello T costa, immatricolato,fatturato e con il pieno di benzina, 10.400 euro, è altrettanto chiaro che il boxer BMWha delle potenzialita’ in termini di prestazioni e di affidabilita’ che suscitano dasempre ammirazione e con sommo piacere – essendo questa una officina che realizza

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al meglio modifiche importanti sperimentando sempre nuove soluzioni motoristiche etelaistiche – siamo in grado di fare tutto quello che ci viene chiesto. Il boxer Bmw loabbiamo installato tante volte e lo facciamo tuttora nelle motorizzazioni 650, 850 e1.000 ovviamente apportando tutte le indispensabili modifiche per farlo esprimere almeglio delle sue potenzialita’.

E con l'argomento dedicato alla installazione dei motori BMW avrei terminatodi parlare sulle possibilita' che ci sono di comperare un side sia esso nuovo che usato;ma a margine di questa esposizione tratto separatamente l'argomento

sidecar post moderni

Vi prego di non sorridere per il titolo; mi sono sforzato di cercarne un altro perquesto argomento ma, l'unico appropriato mi è sembrato questo; ora mi spiego efaccio prima una premessa.

Poichè non sono contrario alla liberta' di espressione, penso che tutti debbanoavere la possibilità di comunicare il proprio pensiero e comportarsi come megliocredono.

Con un certo dispiacere devo pero' puntualizzare che, troppo spesso, sui forumvengono elargiti dei consigli e vengono dispensate "verità" che mi lasciano di stucco;per carita' li leggo con molta attenzione ma, credete, sono consigli dati in manieragrossolana, con molta superficialità, che non tengono conto delle esigenze altrui; sida tutto per scontato; si lascia intendere che si puo' taglire e cucire un side come sivuole tanto poi alla fine "magicamente" tutto funziona; oppure alcuni propongono dicomperare quel tal side che poi andrete a centocinquanta orari e oltre e... via dicendo.Dubitate!

Il mio modesto consiglio è di dubitare sempre e su tutto; soprattutto se si parladi sicurezza; e domandatevi se veramente costoro poi ci portano la famiglia su quelside e pure a quelle velocita'.

Fatta questa premessa, mi propongo in questo ultimo paragrafo di affrontare unaltro argomento anch'esso molto dibattuto e che vede contrapposti entusiami eperplessita'. Anche se a onor del vero i numeri di queste realizzazioni sonoovviamente limitate.

Parlo dei sidecar da 200 chilometri orari; avete capito bene, sì esistono anchequesti e mi sembra giusto parlarne, mettervi al corrente che questi side esistono; nonho affatto paura a parlarne; ci sono in Europa eccellenti costruttori che produconoside in pochi esemplari ma di altissimo livello tecnologico; basta andare sui siti pervederli. Sono barchini agganciati a Ducati ultrasportive, a BMW 1200, tanto per fareun esempio. Tralascio per un istante tutti gli aspetti tecnici di cui ho parlato finora,nonchè quelli economici. Facciamo finta di essere pure straricchi.

Ecco qua, guardate pure voi:

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L'argomento appassiona anche me, mi stimola pensare che potrei andare aduecento orari, con una sportivissima tutta carenata insieme ad un barchino spaziale.E siccome questi side per certi aspetti oltre che tecnologici sono pure affascinanti, eperchè no, pure belli, io allora mi pongo una domanda: perchè io vado in sidecar? E,gira che ti rigira, la risposta che mi do è questa qui:

vado in side per il piacere di portare con me i miei due figli, gli amici, percondividere con loro il gusto della strada, dei mille e mille bellissimi paesi che cicircondano,

ci vado per il piacere di fermarmi su quel tornante in collina, dove c'è unpiccolo bar e dove posso fermarmi per offrire ai miei amici uno spumantino,mangiare qualcosa, parlare tra noi, prendere un caffè, mettere in comune quel tratto distrada da percorre insieme alla vita che va ...

vado in side perchè lui mi ispira simpatia, voglia di passeggiate serene, vacanzetranquille; magari con compagne, figlioli, cane e gatto; il tutto avvolto da unpiacevole romanticismo e orgogliosa autenticità, distinzione dai canoni della fretta,del correre a tutti i costi, non si sa piu' nemmeno verso dove e a fare che; correre perdire che sono arrivato primo, non gustandosi i momenti e i luoghi che attraversiamo;il sidecarista non vuole e non deve dimostrare niente a nessuno;

vado in side come Oliv e Zac, gli amici francesi: un padre, un figlio, unsidecar in giro per la nostra bella Europa; alla fine del loro tour avranno percorsocirca quarantamila chilometri alla giusta velocita' per vedere tutto, gustarsi persone,accoglienza, momenti, tutto, nella giusta sicurezza...

allora penso che non portero' i miei figli, i miei amici a duecento allora in unside; tutto quello che ho visto, che ho desiderato di fare, le compagnie, l'allegria, iviaggi, i campeggi, i paesi, l'ospitalita' delle genti, e le meravigliose stradine da Nord

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a Sud, ... insomma come potrei gustare tutto questo a duecento chilometri orari? Avreitroppe perplessita' nell'andare follemente a quelle velocita'; il side è un insieme diromantica provocazione con un piede nel passato e un altro nel futuro. Ma un futuroda gustare, da vedere.

E' per questo che vado in side e scelgo quindi la sicurezza di un vero side, lasicurezza dei cento orari, ancora di piu' l'affidabilita' dei side Ural.

Altrimenti, mi rispondo, oggi ci sono delle ottime automobili da guidare.Ripeto: tutto questo senza offendere che si avventura verso l'acquisto di questi side.

Quindi – riassumendo – l’importante è sapere, in base a quello che si spende,ESATTAMENTE cosa si vuole comperare e perchè, cosa si vuole installare,modificare, cosa vogliamo ottenere anche nei minimi particolari; questo perchè, èvero che - con la spesa di qualche migliaio di euro - qualcuno viene in officina con unbarchino agganciato alla propria moto; poi però, quando si scende nei particolari ... ...... “questo manca” ... ... ... “quell’altro non c’è”... ... ...”quell’altro non s’è potutofare”... ... ... "oddio, non riesco a guidare questo side".... E non si puo’ piu’ tornareindietro. Quindi da un lato attenzione al "fai date" e dall'altro, nella eventualita' che ilproblema economico non rappresenti un problema, attenzione a non illudersi didivertirsi a velocita' spaventose; e consiglio, se proprio ne avete la possibilita', diprovare i side prima di comperarli.

Con questo termino qui gli argomenti sui side usati, sull'aggancio di unbarchino alla propria moto e quant'altro.

Quello che ho di importante da dirvi ancora, è che anche a Roma c'è la Ural euna Officina side. Non solo come punto vendita, ma una assistenza completa; anzi,c'è soprattutto questa. Infatti la nostra struttura nasce – e continua ad essere – comeofficina meccanica di riparazione ed assistenza per ogni tipo di mezzo alla quale datantissimi anni abbiamo affiancato proprio l'assistenza ai sidecars Ural (ma ancheDnepr, Jawa, Izh) e quant'altro si muova a tre, quattro ruote, Ape compresa... ... ealtro ancora; eseguiamo interventi anche su auto particolari (Fiat Becherini, Porsche...ecc ecc... )

Oltre i problemi di natura puramente meccanica, siamo in grado di risolvereogni tipo di problema elettrico, alimentazione, assetto e telaio. Tutto questo da affiancare ad una casa come la Ural che è in costante aggiornamento,miglioramento; ogni mese che assembliamo dei mezzi constatiamo sempre qualchemiglioria in più oltre alle citate novita' tecniche.

I tagliandi li eseguiamo qui personalmente; noi comunque appenaimmatricoliamo il mezzo, facciamo diversi chilometri, eseguiamo nuovo serraggioteste, registrazione valvole, nuovo allineamento e sincronizzazione dei carburatori,sostituzione degli olii, registrazione freni; quindi il 1° tagliando quasi lo completiamoqui; questo anche perché dobbiamo considerare se il mezzo va a stare un po’ distanteda qui e quindi non possiamo pensare che dopo 500 km deve tornare per il 1°tagliando; per i successivi controlli ci possiamo relazionare vicendevolmente per

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telefono; il cliente stesso con un manuale che consegniamo puo' eseguire dei controllie dei lavori sia pure di massima, di sicurezza. Oppure si possono eseguire tagliandil'inverno. Vi garantisco fin da adesso che questi oggetti sono estremamente semplici;non hanno bisogno di una manutenzione complessa. Con l'aggiunta dei modelli adiniezione le manutenzioni saranno ancora di piu' ridotte al minimo.L'immatricolazione è immediata in quanto abbiamo tutta la documentazione in sede.

Rammento ancora che quando si acquista un sidecar, gratuitamente faccioanche corsi pratici con consigli di guida e di comportamenti su strada. Anche quiattenti alle dicerie che si leggono su internet. Per ogni dubbio telefonate o scriveteci.Comunque sono facilissimi da condurre.

Nella nostra officina – se puo' interessare (ma penso e spero di sì)organizziamo per i sidecaristi, vari appuntamenti durante l'anno; gite turistiche anchecon percorsi enogastronomici, momenti di convivialita’ per piccoli e grandisidecaristi.

Per qualunque altra informazione, per provare un sidecar, per qualunquedubbio, contattatemi direttamente al numero 06 52 35 38 64 negli orari di negozio(9-13 15,30 - 19,30) oppure al numero 333 85 76 702 mail: [email protected]

Con preavviso ci si puo' benissimo vedere di sabato, parlare con tranquillità epossiamo concordare un giro di prova.

Questo è cio’ che si puo’ dire dei sidecars oggi; penso di avervi illustrato ilnostro mondo da diverse angolazioni: side nuovi, usati e un po di tecnica.

Ora dovrei passare ai saluti ma, se posso domandarvi un ultimo sforzo e se nonvi ho straziato abbastanza, prego di porgervi insieme a me una domanda: ma qualisono le nostre origini di sidecaristi? Da dove veniamo? da dove viene la Ural? Primalo abbiamo appena accennato. Tanti fanno supposizioni fantasiose e inesatte.

E allora come novelli Darwin cerchiamo di raccontare per sommi capi, lanostra evoluzione.

Il nostro antenato, l'origine della “specie” Ural è l’M72.Lui e' il primo modello realizzato dalla IMZ; anzi l'IMZ nacque dalla necessita'

di produrre l'Ural M 72; e allora se non lo sapete gia’ e se vi fa piacere,

questa è la nostra storia

La nascita della Ural si concretizza in un clima che era di guerra e Stalin, pursottoscrivendo il patto Ribbentrop - Molotov con Hitler per la futura spartizione dellaPolonia, si preoccupava di rafforzare l'esercito di uomini e di mezzi. In verità l’accordo Ribentropp – Molotov avrebbe dovuto mirare alla realizzazionecongiunta tra le industrie per la realizzazione di diversi progetti tra i quali facevaparte la costruzione di sidecars; questo accordo duro’ fino a quando non comparvero iventi di guerra; il clima restava teso poiche' erano intuibili le mire espansionistiche diHitler verso l'oriente.

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Quindi l'Unione Sovietica si stava organizzando per una possibile azionemilitare da parte della Germania nazista. Joseph Stalin ordinò all'esercito sovietico diprepararsi in tutti i settori possibili, comprese le forze di terra, per una adeguatadifesa dell’Unione Sovietica contro l'invasione dei carri armati panzer tedeschi, letruppe d'assalto e forze speciali. La mobilità, la velocità di muoversi doveva essere un elemento importante vistol'effetto della guerra lampo dei tedeschi nell’invadere la Polonia, e poi la Francia.

Tra le tante cose che servivano in una eventuale, ma ormai prossima guerra, glialti comandi russi optarono anche per i sidecar; anzi questa scelta fu propugnata dallostesso Stalin. Questi rappresentavano mezzi di spostamento veloci in grado dispostarsi su ogni terreno, di trasportare tre soldati con tutto l’armamento e unapotente mitragliatrice posta sul barchino. Poteva insomma svolgere moltepliciattivita’ siano esse di attacco, di trasporto, di ricognizione e di soccorso.

Ci sono molte narrazioni sulla nascita di questi sidecar e dell'M72; per esempiosi racconta che alcuni mediatori svedesi (spie russe) comprarono o trafugarono iprogetti del collaudato BMW R71 militare per poi portarli in Russia.

Non è ancora chiaro se tutto questo facesse parte degli accordi a suo tempostipulati tra le due potenze. Infatti nell'accordo, per esempio, vi era anche lafabbricazione di auto con il progetto Opel Kadett della quale, a causa del conflittobellico, fu avviata la produzione in serie solo verso la fine della guerra, con lapressocche' identica Moskvitch 400. Una storia più probabile è che, in seguito all'accordo Molotov - Ribentropp, lafabbrica BMW abbia fornito ai russi i disegni di costruzione e stampi di fusione, equesti scambi e trasferimenti di tecnologia erano prassi normale a sostegno dei loro"amici" sovietici in diversi settori tecnologici e industriali. Nello scambio diinformazioni, gli ingegneri sovietici frequentavano anche le industrie bellichetedesche.

Fatto sta che a Mosca furon realizzati gli stampi, si costruirono e si testaronopositivamente i primi cloni di prova del BMW R71 completi di motori e cambi.All'inizio del 1941, i campioni di prova dell' M-72 furono mostrati a Stalin, chesubito approvò la produzione delle moto.

Nel mentre accadeva questo, vi era la necessita' di scegliere un luogo sicuro perimpiantare velocemente uno stabilimento produttivo di molte unita' M72. In caso diattacco aereo tedesco, Mosca sarebbe stato il primo bersaglio per cui questa città fuscartata come zona dove costruire una fabbrica di sidecars, in favore di un vecchiodeposito di birra in disuso, poco appariscente e dislocato lontanissimo, sulla pianurasiberiana della citta' di Irbit ai piedi dei monti Urali difficilissima da raggiungeredagli aerei tedeschi. Nacque cosi' per necessita' la IMZ Irbit Motor Zavod.

Le prime unità uscirono dallo stabilimento di Irbit pochi mesi dopo iltrasferimento degli impianti da Mosca. Complessivamente circa 9.500 motociclettefurono costruite e usate durante la guerra per le truppe mobili, distaccamenti,ricognizione e trasporto feriti.Nella fabbrica in Siberia lontano da tutti, vi lavoravano donne e bambini senza sostaper rifornire il fronte con le moto che poi sconfissero il nemico. Come la gente che le

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aveva costruite, così le moto erano robuste, resistenti al freddo russo, invincibili. Mentre le maestranze, i tecnici e i dirigenti lavoravano, chi tra loro poteva

immaginare che settanta anni dopo questa fabbrica sarebbe rimasto l’unicacostruttrice di sidecars al mondo e che la Ural sarebbe diventata un side di culto? Main quel frangente non c'era tempo per farsi queste domande: c'erano da soddisfare lerichieste militari con la guerra in corso.

E infatti, il 22 giugno del 1941 la Germania invase l'Unione sovietica lanciandocontro di essa “l'Operazione Barbarossa”, la piu' grande invasione militare dellastoria. In sei mesi la Wehrmacht era alle porte di Mosca ma qui la controffensiva russaresistette fino a rovesciare l'esito della guerra. L'astuto e duro generale russo Zukovlancio' in battaglia 5.000 sidecars Ural M 72 che colsero di sorpresa i soldati tedeschiconfusi nel combattere contro i loro stessi mezzi, ma molto piu' resistenti neldurissimo inverno russo. I tedeschi avevano il side BMW R 71.I dati tecnici dell'M 72 che brevemente vi riassumo erano i seguenti:

Dal 1941 oltre tre milioni di moto sono state prodotte dalla fabbrica di Irbit.Questo - come sopra menzionato - è il motivo per cui il 19 novembre 2011 si è decisodi presentare l'M 70 quale modello Anniversario nel ricordo della prima catena dimontaggio denominata M72.

Queste sono le nostre origini, l'origine della Ural.

E noi oggi con il nostro lavoro, con la nostra continua, incessante dedizione,cerchiamo di farvi conoscere questo prodotto tecnologico e bello nell'insieme.

Per questo motivo siamo qui anche il sabato ad invitarvi a provare i mezzi, afarvi toccare con mano l'eleganza, la semplicita', l'affidabilita' dei side e con essi ilgusto di guidare, di andare per le strade a scoprire paesi e luoghi di questo nostroaffascinante e sempre misterioso paese.

Nel nostro piccolo facciamo parte della Ural come Concessionari e comeOfficina meccanica; noi siamo un piccolo team, ma composto da persone che

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contribuiscono a portare avanti questa romantica storia, per ora ultimi testimoni di unmondo che non scompare davanti al consumismo frettoloso, sfrenato e cieco dellemode.

Dal momento in cui abbiamo ricevuto dalla Ural l'autorizzazione a venderesidecars, il nostro team lavora con diligente perizia per assicurare che questi mezzi etutti gli utenti possano viaggiare nel piacere in sicurezza. Noi che lavoriamo qui aRoma, come ognuno dei 150 dipendenti dello stabilimento di Irbit, tutti insiemefacciamo il possibile per assicurarvi un prodotto unico nel suo genere. Lo facciamoaccontentando tutte le vostre esigenze tecniche, di confort, sviluppando i nostriprodotti e il servizio di assistenza. Non ci limitiamo a vendere un mezzo.Noi sappiamo che voi, cari clienti e fans, siete il centro, siete i protagonisti di questaaffascinate storia.

E con questo concludo sperando di non avervi recato noia, di non essermidilungato troppo, di avervi dato una idea abbastanza chiara del nostro mondo e diavervi mostrato un ampio panorama su tutte le scelte che si possono fare. Ovvio chealtro ancora potro' dirvi se ci regalate il piacere di una vostra visita o di una semplicetelefonata; si puo' fare una visita anche solo per informarsi, per togliersi un dubbio,per esaudire una curiosita'.

Vi ringrazio per avermi letto, mi scuso se sono stato prolisso e a tutti, simpatici,infaticabili lettrici e lettori che siete giunti fino a queste ultime righe, porgo affettuosi,sinceri e cordiali saluti.Ural Roma Sidecar Service Massimo Officina Moto

Claudio Ural