UpsideTown Japan Anno 1 N°1 Ottobre 2009

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J APAN Inserto del periodico Ottobre 2009 Ottobre 2009 Ottobre 2009 Ottobre 2009 N° 0 SUMMARY UpsideTown, perché un nome così? Il mondo che noi in- travediamo, il mon- do che stiamo affron- tando in questi ultimi decenni, includendo anche questa ultima crisi finanziaria e di modelli, continua ad essere “sottosopra”, ed il modo di legger- lo continua a cam- biare radicalmente. Se non ci si abitua, l’interpretazione dei fatti risulta vecchia prima ancora di es- sere stampata. È quindi, il nostro, un modo nuovo e molto umile di tentare di leggere il mondo, i suoi cambiamenti, gli attori, i Paesi, lo sviluppo più o meno sostenibile partendo sempre dal presup- posto che gli stravol- gimenti in atto sono da interpretare e da capire, cercando di evitare i luoghi co- muni e le facili sem- plificazioni. Così non è, anzi la complessità aumen- ta di pari passo con lo sviluppo e le inte- razioni tra popoli. Quindi, dicevo, “sot- tosopra”, ma la tra- duzione corretta sa- rebbe upsidedown. Noi invece abbiamo deciso di “giocare” con il termine down e trasformarlo in town, anche per sot- tolineare il fatto che quest’anno la popo- lazione urbana ha superato quella ru- rale. Ci sono, cioè, più persone che vivono nelle metropoli di quelle che ne vivono al di fuori. Un cambio epocale, ancora una volta un pianeta sottosopra, Come cambierà il giappone > pag. 2 • Pranzo riparatore > pag. 3 Italy - Japan Business Group > pag. 4 • Le riforme economiche di cui c’è bisogno > pag. 5 • Renewable Energies in Japan > pag. 6 TIPS > pag. 7 • Inseguendo Toyoko > pag. 8 POLITICS POLITICS BUSINESS SOCIAL TRENDS UPSIDETOWN BUSINESS BUSINESS BUSINESS UPSIDETOWN SOCIAL TRENDS NIPPOMICS BY NOBUHIRO PER RICHIESTE O SEGNALAZIONI: Via Vigevano, 39 20144 Milano - Italy [email protected] Tel: +39 028360642 Fax: +39 0258109661 > PAG.2 Come cambierà il Giappone? Dal dibattito relativo alle misure di politica economica emergo- no due considera- zioni che riguardano gli attuali squilibri globali relativi alle bilance di parte cor- rente e il processo di invecchiamento della popolazione. Le riforme eco- nomiche di cui c’è bisogno di Pietro Ginefra* La democratizzazione del lusso Inseguendo la Toyo- ko-sen (in bicicletta) Uniqlo rebranded Il Geoscambio: l’energia su cui investire Tra i fattori del successo del Partito Democratico alle storiche elezioni dello scorso 30 agosto vanno registrate soprattutto la frustrazione nei confronti dell’amministrazione del Partito Liberal Democra- “Quando una ragazza, di qualsiasi nazionalità essa sia, indossa una scarpa italiana, si trasforma in una principessa. Vorrem- mo che un gruppo sem- pre maggiore di persone beneficiasse dei prodotti italiani”. E’ questa la “de- mocratizzazione del lus- so” secondo la definizione data da Umberto Vattani, presidente dell’ICE (Isti- tuto nazionale del Com- mercio Estero)… “Tō yoko” è la linea della metropolitana che connet- te la città di Tokyo a quella di Yokohama. Vale la pena farci un giro e scoprire que- sta parte esclusiva della cit- tà. Noi ne abbiamo seguito parallelamente il suo per- corso in bici. Dall’inizio dell’anno, il marchio Uniqlo ha messo in moto un deciso processo di rebranding. Il prota- gonista del cambia- mento ha nome e co- gnome: Jil Sander Tra le fonti energetiche rinnovabili, la geotermia a bassa entalpia (o geo- scambio), sta assumendo un ruolo sempre più domi- nante nell’orizzonte euro- peo e mondiale. tico e la volontà di un’al- ternanza al governo. Tut- tavia, il nuovo esecutivo si presenta con una precisa piattaforma programma- tica, destinata a portare importanti cambiamenti sia a livello interno che in campo internaziona- le: la riforma del sistema pensionistico, l’abolizione dei pedaggi autostradali, il sussidio per le famiglie con tre gli, una politica estera che da più ascolto all’Asia. > PAG.2 > PAG.4 > PAG.6 > PAG.7 > PAG.5 > PAG.8 photo by Letizia De Antoniis photo by Chizuko Yoshida photo by Letizia De Antoniis

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A new magazine about nippon politics, culture, economy, lifestyle.

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Page 1: UpsideTown Japan Anno 1 N°1 Ottobre 2009

JA

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Inserto del periodico

Ottobre 2009Ottobre 2009Ottobre 2009Ottobre 2009 N° 0

SUMMARYUpsideTown, perché

un nome così? Il mondo che noi in-travediamo, il mon-do che stiamo affron-tando in questi ultimi decenni, includendo anche questa ultima crisi fi nanziaria e di modelli, continua ad essere “sottosopra”, ed il modo di legger-lo continua a cam-biare radicalmente. Se non ci si abitua, l’interpretazione dei fatti risulta vecchia prima ancora di es-sere stampata.È quindi, il nostro, un modo nuovo e molto umile di tentare di leggere il mondo, i suoi cambiamenti, gli attori, i Paesi, lo sviluppo più o meno sostenibile partendo sempre dal presup-posto che gli stravol-gimenti in atto sono da interpretare e da capire, cercando di evitare i luoghi co-muni e le facili sem-plifi cazioni.Così non è, anzi la complessità aumen-ta di pari passo con lo sviluppo e le inte-razioni tra popoli.Quindi, dicevo, “sot-tosopra”, ma la tra-duzione corretta sa-rebbe upsidedown. Noi invece abbiamo deciso di “giocare” con il termine down e trasformarlo in town, anche per sot-tolineare il fatto che quest’anno la popo-lazione urbana ha superato quella ru-rale.Ci sono, cioè, più persone che vivono nelle metropoli di quelle che ne vivono al di fuori.Un cambio epocale, ancora una volta un pianeta sottosopra,

• Come cambierà il giappone > pag. 2

• Pranzo riparatore > pag. 3

• Italy - Japan Business Group > pag. 4

• Le riforme economiche di cui c’è bisogno > pag. 5

• Renewable Energies in Japan> pag. 6

• TIPS > pag. 7

• Inseguendo Toyoko > pag. 8

POLITICSPOLITICS

BUSINESS

SOCIAL TRENDS

UPSIDETOWN

BUSINESS

BUSINESS

BUSINESS

UPSIDETOWN

SOCIAL TRENDS

NIPPOMICS BY NOBUHIRO

PER RICHIESTE O SEGNALAZIONI:

Via Vigevano, 3920144 Milano - [email protected]: +39 028360642Fax: +39 0258109661

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Come cambierà il Giappone?

Dal dibattito relativo alle misure di politica economica emergo-no due considera-zioni che riguardano gli attuali squilibri globali relativi alle bilance di parte cor-rente e il processo di invecchiamento della popolazione.

Le riforme eco-nomiche di cui

c’è bisognodi Pietro Ginefra*

La democratizzazione del lussoInseguendo la Toyo-ko-sen (in bicicletta)

Uniqlo rebranded

Il Geoscambio: l’energia su cui

investire

Tra i fattori del successo del Partito Democratico alle storiche elezioni dello scorso 30 agosto vanno registrate soprattutto la frustrazione nei confronti dell’amministrazione del Partito Liberal Democra-

“Quando una ragazza, di qualsiasi nazionalità essa sia, indossa una scarpa italiana, si trasforma in una principessa. Vorrem-mo che un gruppo sem-pre maggiore di persone beneficiasse dei prodotti italiani”. E’ questa la “de-mocratizzazione del lus-so” secondo la definizione data da Umberto Vattani, presidente dell’ICE (Isti-tuto nazionale del Com-mercio Estero)…

“Tōyoko” è la linea della metropolitana che connet-te la città di Tokyo a quella di Yokohama. Vale la pena farci un giro e scoprire que-sta parte esclusiva della cit-tà. Noi ne abbiamo seguito parallelamente il suo per-corso in bici.

Dall’inizio dell’anno, il marchio Uniqlo ha messo in moto un deciso processo di rebranding. Il prota-gonista del cambia-mento ha nome e co-gnome: Jil Sander

Tra le fonti energetiche rinnovabili, la geotermia a bassa entalpia (o geo-scambio), sta assumendo un ruolo sempre più domi-nante nell’orizzonte euro-peo e mondiale.

tico e la volontà di un’al-ternanza al governo. Tut-tavia, il nuovo esecutivo si presenta con una precisa piattaforma programma-tica, destinata a portare importanti cambiamenti sia a livello interno che

in campo internaziona-le: la riforma del sistema pensionistico, l’abolizione dei pedaggi autostradali, il sussidio per le famiglie con tre fi gli, una politica estera che da più ascolto all’Asia.

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photo by Letizia De Antoniis

photo by Chizuko Yoshida

photo by Letizia De Antoniis

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che ci deve far rifl et-tere e che ci obbliga a cambiare i parametri di lettura del mondo.Noi cercheremo di fare questo parlando dei Paesi che vi rac-conteremo, e cercan-do di rivolgere una attenzione particola-re alle metropoli che ospitano.Perché un titolo in in-glese? Abbiamo usato un termine in inglese perchè questa lingua permette di capir-ci, di comunicare in maniera trasversale, di accomunarci, più di ogni altra lingua al mondo, e questo è quello di cui abbiamo sempre più necessità.

Andrea RascaAmministratore

DelegatoBTG Group

Ottobre 2009

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di emergenza per affron-tare la disoccupazione (passata dal record del 5,7% di luglio al 5,5% del mese successivo) e crea-re nuovi posti di lavoro, ad agosto si è registrato il sesto mese consecutivo di deflazione. Ma come cambierà il Giappone? Ecco quello che si è deli-neato ad un mese dalla formazione del Gabinetto Hatoyama.

Lotta alla burocrazia (e agli sprechi)

Con l’istituzione del Con-siglio Strategico Nazio-nale, presieduto dal Vice Primo Ministro Naoto Kan e che avrà il compito di supervisionare il pro-gramma politico del go-verno, e il recupero di più di 2.500 miliardi di yen dei 14.700 che compon-

gono la manovra finan-ziaria anti-crisi approvata dalla precedente ammi-nistrazione, sta sempre di più prendendo forma la strategia del PDG: più potere ai politici (a disca-pito dei burocrati) e stop agli sprechi di denaro pubblico; meno spese e più rigore fiscale.

Moratoria dei debiti per le PMI

Nello sforzo di migliorare le condizioni finanziarie delle piccole e medie im-prese, generalmente con-siderate la spina dorsale dell’economia giappone-se, il governo esorterà le banche e le altre istituzio-ni finanziarie a concedere il congelamento dei debi-ti contratti dalle aziende. Secondo la moratoria proposta, per le PMI

Come cambierà il Giappone

Riallocazione prevista per la base militare USA di Okinawa

Il Governo conferma la sua volontà di rinegoziare con Washington l’allocazione della U.S. Marine Corps Air Station Futenma, sita in Ginowan, nella prefettura di Okinawa.

PO

LIT

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Le opinioni dei giapponesi

sul nuovo governo

giapponesi ci sarebbe una sospensione del pa-gamento dei debiti e degli interessi fino a tre anni: il governo farebbe da ga-rante nel caso l’azienda incorra in bancarotta.

Voto agli stranieri

Kazuhiro Haraguchi, Mi-nistro degli Affari Interni e della Comunicazione, ha mostrato un atteggia-mento positivo circa il proposito di dare diritto di voto nelle elezioni am-ministrative agli stranieri con residenza permanen-te. “Dovrebbero essere prese delle decisioni a ri-guardo, e io ho intenzione di trovare una soluzione ragionevole”, ha dichiara-to Haraguchi.

Pena di morte

“La pena di morte coin-volge la vita di una per-sona, ed è mio dovere considerare attentamente ogni caso” – ha dichiarato il Ministro della Giustizia Keiko Chiba nel corso della conferenza stampa seguita alla prima riunio-ne del nuovo Consiglio dei Ministri. Chiba, ex avvocato, ha proposto un dibattito ad ampio raggio per discutere se il Giap-pone debba mantenere o abolire la pena capitale.

Politica estera

Il nuovo premier ha co-minciato fin da subito a infittire le relazioni del Giappone con i suoi vicini asiatici (in primo luogo Cina, Corea del Sud e Tai-wan). Una maggiore indi-pendenza e chiarezza nei rapporti sembrano invece essere i punti fermi con gli Stati Uniti. La proposta di una Comunità Asiatica su modello dell’Unione Eu-ropea con moneta unica.

Paolo Soldano

Riforma del sistema pensionistico, abolizione dei pedaggi autostradali, sussidio per le famiglie con tre figli: nonostan-te le promesse fatte in campagna elettorale, per il sondaggio condotto a settembre dalla NHK (la televisione di Stato), tra i fattori del successo del Partito Democratico alle storiche elezioni dello scorso 30 agosto vanno registrate soprattutto la frustrazione nei confronti dell’amministrazione del Partito Liberal Democra-tico e la volontà di un’al-ternanza al governo.

I tradizionali sondaggi post-elezioni confermano comunque che quasi due terzi degli elettori appog-giano il Primo Ministro Yukio Hatoyama, che ha già dato prova del fatto che la sua amministrazio-ne sarà ben diversa rispet-to alle precedenti. Mentre il governo studia misure

“E’ un momento diffi cile ma credo che il nuovo gover-no riuscirà a gestire meglio le fi nanze pubbliche”. Takako Y. - 32 anni - insegnante.

“Il nuovo governo sta risolvendo i guai combinati da quello precedente. Spero che migliori la si-tuazione”. Atusko Y. - 55 anni - impiegata

“Spero risolva il problema del lavo-ro...”. Kazumi N. - 32 anni - disoccupata

“Lavoro troppo, e anche per questo non so nulla del nuovo governo. Penso che molti giapponesi siano nella mia stessa si-tuazione”. Hiroaki N., tradutto-re, 28 anni.

“Più potere ai politici (a dis-

capito dei buro-crati) e stop agli

sprechi di denaro pubblico; meno

spese e più rigore fi scale”

photo by Dino De Luca

photo by Davide Bruno

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Il nuovo governo ha deciso di vietare ai burocrati di indire conferenze stam-pa. Un modo per ri-affermare il controllo della politica sulla potente classe dei bu-rocrati.

Prove di disgelo

Per i burocrati niente conferenze

stampa

occasione della visita del vice-sindaco di Roma e senatore della Repub-blica Mauro Cutrufo (a Tokyo per presentare il Secondo Polo turisti-co della capitale), grazie all’Enit (l’Agenzia Nazio-nale per il Turismo, che ha organizzato l’incon-tro) è andato in scena “il pranzo riparatore” in un famoso ristorante italia-no di Roppongi, a Tokyo: per dimenticare l’offe-sa e placare la stampa giapponese (invitata ad assistere), a Yasuyuki Ya-mada (trentacinquenne manager del settore del gas) è stato offerto un lau-to pranzo tipico romano (a base di antipasto mi-sto, trippa e pizza capperi e acciughe). La fidanzata è rimasta a casa: pare che i genitori si siano infuriati con il (futuro?) genero (che non ha voluto essere fotografato in viso) per la troppa visibilità data alla figlia. La “denuncia” della coppia ha infatti suscitato gran scalpore in Giappo-

Pranzo riparatore

Foto: il vice-sindaco Mario Cutrufo assieme al signor Yasuyuki Yamada

Il Partito Democratico non vuole l’umbrello nucleare USA

Da un sondaggio all’interno della Camera Bassa emerge che il 61% dei deputati, per la gran parte membri del DPJ contrari alla difesa del Giappone tramite l’arma nucleare americana.

“Per dimenticare l’offesa e plac-are la stampa giapponese, a

Yasuyuki Yama-da è stato offerto un lauto pranzo tipico romano (a base di antipasto

misto, trippa e pizza capperi e acciughe)”

“La “denuncia” della coppia ha infatti suscitato gran scalpore in

Giappone”

Una volta si finiva a taral-lucci e vino, da oggi invece a pizza e trippa romana.Ricordate i due turisti giapponesi truffati in un noto ristorante romano, a cui gli era stato presentato un conto da 695 euro per un semplice pranzo?

Invitati a tornare in Italia dal ministro Brambilla a spese del governo, aveva-no rifiutato dicendo (viva il senso civico giappone-se) che la spesa avrebbe solo pesato sui contri-buenti italiani. Sabato 19 settembre, in

ne. “Prima che scoppias-se il caso del signor Ya-mada” - racconta Enrico Martini, da 4 anni diret-tore dell’Enit di Tokyo - “arrivavano tre o quattro segnalazioni all’anno.

Adesso, tre o quattro a settimana: i giapponesi hanno preso consapevo-lezza che è possibile pro-testare”. Dal canto suo Yamada non ha dubbi: basta con le polemiche e soprattutto basta stare sotto i riflettori. “Sono stupito che ci sia ancora così tanta attenzione da parte dei media” - ha det-to poco prima del pranzo - “Mi dispiace perché i turisti giapponesi pos-sono essersi fatti un’idea sbagliata”.

Paolo Soldano

Uffi ciali del governo giapponese afferma-no che il Primo Mi-nistro giapponese Yukio Hatoyama ed il Presidente della Federazione Rus-sa Dimitrji Medvedev sarebbero d’accordo nel risolvere il con-tenzioso diplomatico che lega i due Paesi riguardo lo status del-le isole Curili nonché nel fi rmare un trattato di pace durante la loro generazione.

(AP)

Descrizione, com-prensione e spiega-zione della realtà delle relazioni in-ternazionali rap-presentano pas-saggi necessari per la realizzazione di chiavi interpretati-ve e, soprattutto, di scenari futuri. Que-sta attività, tanto affascinante quanto seria e complessa, viene comunemente defi nita analisi pre-visionale.

I corsi e i semina-ri per Analista in Relazioni Interna-zionali (ARI) orga-nizzati da Equilibri fanno parte di un percorso formativo a più livelli. Ogni corso è impostato in modo da sviluppare attività sia teoriche che pratiche. I vari livelli sono concepiti per rispondere alle esigenze di quanti vogliono conoscere, imparare o appro-fondire l’analisi del-le relazioni interna-zionali.

Ogni corso o semi-nario è indipenden-te dagli altri e può essere frequentato senza aver necessa-riamente seguito i corsi dei livelli pre-cedenti. Tuttavia, ogni proposta for-mativa ha proprie caratteristiche pe-culiari che lo distin-guono dalle altre e che contribusce a strutturare in ma-niera più solida e completa la prepa-razione sulle mate-rie e gli argomenti trattati.

photo by Paolo Soldano

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Per la rivista fi nanzia-ria americana Forbes, il primo dei 40 giappo-nesi più ricchi del pae-se è Tadashi Yanai, presidente di Fast Retailing, società che controlla i negozi di ab-bigliamento casual “low cost” Uniqlo.

Versace chiude i battenti in Giappone

Beni di lusso di consumo in fl essione

Tadashi Yanai il giapponese più ricco

Una “Luxury Bubble” in Cina?

La «democratizzazione del lusso»

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“Quando una ragazza, di qualsiasi nazionalità essa sia, indossa una scarpa italiana, si trasforma in una principessa. Vor-remmo che un gruppo sempre maggiore di persone beneficiasse dei prodotti italiani”. E’ que-sta la “democratizzazio-ne del lusso” secondo la definizione data da Um-berto Vattani, presiden-te dell’ICE (Istituto na-zionale del Commercio Estero) durante la 21esi-ma edizione dell’Italy Japan Business Group, tenutasi a Tokyo il 16 e 17 settembre. Democra-tizzare il lusso è inteso anche a livello territo-riale: “i prodotti italiani vanno fatti conoscere non solo nella capitale, ma anche nelle altre città del Giappone, in modo tale che ci possa essere una maggiore diffusione dello spirito e dello stile di vita italiano”.

L’intenzione di Confin-dustria è dare più for-za alle piccole e medie aziende che la stessa

Una tendenza non nuo-va, se già il sondaggio condotto a dicembre 2008 da parte del Nikkei Institute of Industry and Regional Economy rivelò che solo il 32% degli in-tervistati erano “molto” o “parzialmente” interes-sati nei prodotti di lusso (nell’edizione 2004, la percentuale era del 51%). “Stiamo ripensando al marketing del prodotto italiano” - afferma Fe-derico Balmas, direttore dell’ICE di Tokyo - “il consumatore non è più quello degli anni ’80, è cambiato il suo modo di porsi nei confronti dei prodotti e sono cambiate le sue richieste”. La stra-tegia dell’ICE è quella di puntare “all’educazione, con spazi adibiti alla for-mazione, per un ritorno al brand. I giovani giap-ponesi sono alla ricerca di qualcosa di diverso rispetto alle marche nate prima di loro. Dobbiamo cercare di captare questa domanda”.

Paolo Soldano

Confindustria rappresen-ta. Secondo un’indagine sul mercato del lusso pub-blicata il mese scorso dal-la società di consulenza McKinsey, insieme a un “aumento dell’individua-lità” ci sarebbe tra i con-sumatori giapponesi un incremento di preferenze nei confronti delle “espe-rienze di lusso” (vacanze, cene, Spa) a danno dei prodotti in sé.

Uno dei risultati è la sem-pre più forte diminuzione d’importanza dei grandi magazzini, che una volta detenevano il monopolio dei beni di lusso e rappre-sentavano il primo punto di riferimento per il con-sumatore, per il quale il lusso sta perdendo lustro.

Gianni Versace SpA chiuderà entro la fi ne dell’anno i suoi tre punti vendita in Giappone e rivedrà intera-mente la sua strategia di mercato. Versace è presente sul mercato giapponese dal 1981.

Nel 2008 le vendite dei beni di consumo di lusso sono diminuite del 10%, arrivando a quota 1.064 miliardi di yen (11,1 miliardi di dollari), secondo uno studio della Yano Research. Una nuova generazione di “fashionist” è già nata: non più brand conosciuti bensì capi di abbigliamento e accessori usati, origi-nali ed economici.

Negli anni ’80 e nei primi anni ’90, complice la bolla economica, il Giappone fu vittima della cosiddetta “luxury bubble”, con una proliferazione (da qualche anno eccessiva) di punti vendita di brand famosi. Il

rischio è che anche per la Cina possa avvenire la stessa cosa.

“I grandi marchi hanno la

funzione di “apri-pista”, per

arrivare così a un “allargamento

dei consumi anche nei settori

più maturi”

l’imprenditoria italiana in GiapponeL’Italy-Japan Business Group:

stri naturali.L’ultima sessione ha messo in luce le possibile relazioni culturali che si possono creare e rafforza-re tra le università. Sono intervenuti: Jiro Remoto (NYK Line), Riccardo Va-raldo (Scuola Superiore Sant’Anna), Katsuhiko Shirai (Waseda Universi-ty).L’assemblea si è aperta con la presentazione del libro celebrativo del de-cimo anniversario della Fondazione Italia Giappo-ne attraverso l’intervento del Presidente Umberto Vattani e del Direttore Umberto Donati.

miglio (Unicredit) e Do-menico Arcuri (Invitalia).Nel corso della seconda sessione Valerio De Mol-li (The European House Ambrosetti), Andrea Ra-dic (Milano EXPO 2015), Enrico Maggese (Agenzia Spaziale Italiana) sono intervenuti sul tema del-la cooperazione tra i due Paesi.La terza sessione è stata l’occasione per presentare i working group della XXI edizione dell’IJBG.I temi trattati sono stati le PMI, leggi e regolamenti per migliorare il business environment, energie rin-novabili, gestione dei disa-

Nel corso della giornata è intervenuto il Presidente Napo-litano: “Sono due Paesi con un’economia caratterizzata da una forte componente manifatturiera, in moltissimi casi tecnologicamente all’avanguardia, da una elevata propensione all’esportazione dei propri prodotti, da un tessuto industriale ricco e vitale anche grazie all’apporto di numerosissime piccole e medie imprese.”

Letizia De Antoniis

Il 16 e 17 settembre si è te-nuta a Tokyo, presso l’Isti-tuto Italiano di Cultura, la XXI Assemblea Plenaria dell’Italy Japan Bu-siness Group. Hanno presieduto l’Assemblea Giorgio Zappa (Finmec-canica) e Yoshiharu Fu-kuhara (Shiseido).

La giornata è stata divisa in quattro sessioni. Nella prima sessione sono state presentate le prospettive economiche tra Italia e Giappone attraverso gli interventi di Heizo Take-naka (Keio University), Paolo Zegna (Confindu-stria), Giuseppe Scogna- photo by Letizia De Antoniis

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originatasi nel mercato dei mutui subprime, ad una serie di disfunzioni dei meccanismi di forma-zione dei prezzi che hanno favorito, negli ultimi due anni, un aggiustamento repentino dei valori delle attività finanziarie quota-te sulle principali piazze mondiali.

Sarebbe, pertanto, auspi-cabile che il nuovo esecu-tivo giapponese prendes-se in considerazione la necessità di favorire una

“L’accumulazio-ne di avanzi delle partite correnti di Cina e Giappone a fronte dei disa-vanzi registrati principalmente

dagli Stati Uniti ha dato luogo ad una serie di disfunzioni

dei meccanismi di formazione dei

prezzi”

ristrutturazione delle di-namiche della domanda (consumi delle famiglie, investimenti ed espor-tazioni nette) e del siste-ma produttivo (al fine di renderlo meno export centrico) di modo che l’economia giapponese non sia una macchina predisposta solo ad ac-cumulare attività finan-ziarie nei confronti di non residenti e prenda parte al più generale processo internazionale di riequi-librio della bilancia delle partite correnti degli Stati Uniti.

Peraltro, in relazione al secondo punto, si deve ri-cordare che il sentiero di consumo dei singoli indi-vidui, che si indebitano in corrispondenza di aspet-tative di un aumento del reddito, ed accumulano risparmio quando le aspettative si stabilizzano o addirittura diventano negative, si può associare

significa che i due scena-ri potrebbero avere un punto di equilibrio.

Si deve, d’altronde, osser-vare che i singoli paesi, purtroppo, non riescono più, da soli, a governa-re le proprie dinamiche economiche. Pertanto, non si può imputare ai soli governi nazionali le responsabilità delle crisi e dei ritardi nell’imple-mentazione di politiche di stabilizzazione.

Pietro Ginefra*

Il dibattito relativo alle misure di politica econo-mica che il nuovo gover-no giapponese dovrebbe attuare va inquadrato all’interno di due consi-derazioni di natura eco-nomica che riguardano gli attuali squilibri globali relativi alle bilance di par-te corrente di Stati Uniti, da un lato, e paesi asiatici dall’altro, e il processo di invecchiamento della po-polazione che caratterizza la demografia del Giap-pone.

In relazione al primo punto, si osserva che l’accumulazione, negli anni precedenti la crisi del 2007, di avanzi delle partite correnti da parte di Cina, Giappone, dei paesi del Sudest asiatico e di quelli produttori di materia prime in genera-le, a fronte dei disavanzi registrati principalmente dagli Stati Uniti ha dato luogo, insieme alla crisi

anche ai paesi. In partico-lare, il Giappone, anche a seguito del processo di invecchiamento della popolazione, registrerà, in futuro, tassi di crescita potenziale dell’economia inferiori a quelli realizzati negli anni passati.

Un approccio razionale a quanto evidenziato sopra suggerirebbe, pertanto, che il Giappone continui ad accumulare attività nette nei confronti del resto del mondo in vista di un loro possibile decu-mulo nei prossimi anni, quando i tassi di crescita potenziali dell’economia cominceranno a flettere e lo standard di vita potrà essere mantenuto sugli attuali livelli solo facendo uso dei risparmi accumu-lati nel tempo.È evidente che le due os-servazioni sono in con-traddizione, ma questa è una buona notizia per il politico, in quanto ciò

Le riforme economiche di cui il Giappone ha bisogno

Fuji: prematuro eseguire le exit strategies

Alla ricerca del platino africano

Tokyo e Washington insieme per

il Doha Round

Le green cars sono sempre più cool!

Secondo il Ministro delle Finanze Hirohisa Fuji, è imperativo discutere sulle strategie di uscita dalla politica monetaria espansiva adotatta durante la crisi; ma sarebbe prematuro implementarle ora.

Con il supporto gover-nativo, la Japan Oil, Gas and Metals Natio-nal Corp (JOGMEC) ha siglato un accordo con l’australiana Discovery Metals per lo sfrutta-mento congiuntamento di alcune miniere di pla-tino in Botwana.

Il Ministro giappo-nese dell’Agricoltura Akamatsu ed il Rap-presentante USA per il Commercio Kirk hanno dichiarato che colla-boreranno per portare a conclusione il Doha Round entro fi ne 2010.

*delegato della Banca d’Italia per Giappone, Corea,

Hong Kong e Singapore

Le macchine ibride, alimentate sia a petrolio che ad elettricità, stanno dominando il mercato dell’auto giapponese. La Toyota Prius si con-ferma l’auto più venduta in Giappone per il terzo mese consecutivo, registrando vendite per 31.758 unità in settembre e 116.298 nel primo semestre. Da notare che nell’ultimo quarto le vendite della Prius sono triplicate rispetto allo stesso periodo 2008. La Honda Fit, una non-ibrida, si è posizionata seconda con 17.241 unità vendute in settembre e 76.489 nei primi sei mesi dell’anno.

“Sarebbe auspi-cabile che il nuovo esecutivo giappo-nese prendesse in considerazione la

necessità di favori-re una ristruttura-zione delle dinami-che della domanda

e del sistema produttivo”

Foto: la Toyota Prius

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6UPSIDETOWN

Nuova vita per i teatri

Renewable Energies in Japan

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La BOJ è per uno yen

forte

Fuji: aumen-tare liquidità

IMF

BUSINESS & SCIENCE - Il Geoscambio: l’energia su cui investire

La crescente domanda ed il relativo aumento dei costi dell’energia e dei combustibili fossili hanno spinto, negli ul-timi decenni, i ricerca-tori a pensare e speri-mentare nuove fonti di energia alternativa che garantissero alle gene-razioni future gli stessi confort e standard di vita.Tra le fonti energetiche rinnovabili, la geoter-mia a bassa entalpia (o geoscambio), sta assumendo un ruolo sempre più dominante nell’orizzonte Europeo e Mondiale.Questa innovativa tec-nologia apre le porte

ad un nuovo modo di progettare le future strutture abitative, in-dustriali, ricreative e sportive.La tecnica si propone di sfruttare il calore del terreno per sopperire a buona parte dei fabbi-sogni energetici di un edifi cio:

· acqua calda sanitaria;· riscaldamento degli ambienti durante la stagione invernale;· refrigerazione o condizionamento degli ambienti durante la stagione estiva.

Dunque, il sottosuolo offre una fonte di ener-

gia infi nita completa-mente rinnovabile a costo zero. Come pos-sono, gli imprenditori Italiani, sfruttare que-sto dono di GaiaIl Giappone ha circa 17 campi in esercizio per la produzione di ener-gia elettrica geotermica con 560,9 Mega Watt elettrici (MWe) e 1.167 Mega Watt termici (MWt) installati (Lund & Freeston, 2001). Il Giappone potrebbe po-tenzialmente potrebbe essere uno dei più gran-di produttori di energia geotermica del mondo grazie alla sua straor-dinaria struttura e con-formazione geologica.

Il geoscambio è una tecnologia alla porta-ta di tutti; potrebbe garantire alle strut-ture energia pulita a costi bassissimi e per un periodo di tempo illimitato. Per tutti gli imprenditori con spiccato senso dell’in-novazione si apre un nuovo panorama che li renderebbe in grado di essere totalmen-te indipendenti dalla rete e quindi dai com-bustibili fossili che scarseggiano sempre più e che danneggiano l’ecosistema inquinan-dolo.

Dott. Geol. Simone Barani

Recentemente i vecchi teatri comunali e cinematografi , caduti in disgrazia causa il sempre crescente numero di cinema multisala, stanno ritornando a nuova vita grazie ad iniziative delle

autorità locali. (Asiaone)

The low self-suffi cient rate of energy is the big-gest problem in Japan, and it has decreased from 57% (1960) to 18% (2004).

Japan is depending on its energy much from imported resources and especially, the oil dependency from the Middle East is more than 99%. The energy supply balance in Ja-pan is made 48.9% from oil, 20.5% form coal, 13.8% from natu-

ral gas, and 11.3% from nuclear energy, so the rate of oil supply is still the highest comparing with other energy re-sources in Japan.To solve these prob-lems, Japan has been working on many en-ergy policies and tech-nologies to improve energy effi ciency (per GDP) and introduce renewable energies. As a result, Japan has succeeded to have the best energy effi ciency comparing with other OECD countries, but the rate of renewable energy is still only 1.9% (2004) of energy sup-ply in Japan. Although recently Japan has been working very hard on introducing renewable energies by both poli-

cies and technologies.The amount of Pho-tovoltaic (PV) cell production in Japan is the world highest. Plus, Japan has reached the world highest PV en-ergy effi ciency with Multi-crystalline silicon solar cells.

The rate of biomass energy is about 1% of energy supply in Japan (5.39 Mtoe), but Japan has made “Biomass-Nippon strategy” in 2006. With this strat-egy the goal was set to increase biomass utili-

zation about 3 times more until 2010 com-paring with 2006.Japan is working on other renewable en-ergies such as wind energy, geothermal energy, and other en-ergies. These renew-able energies will be very important not only to increase self-suffi cient rate of en-ergy in Japan, but also to reduce carbon dioxide, which causes global warming. The new government in Japan proposed to re-duce 25% of exhausted carbon dioxide form Japan, so the policies and technologies to introduce renewable energy will be more important topics in the near future. E.S.

“Japan has been working very hard on introducing re-newable energies by both policies

and technologies”

“The energy sup-ply balance in Ja-

pan is made 48.9% from oil, 20.5%

form coal, 13.8% from natural gas,

and 11.3% from nuclear energy”

La Banca del Giap-pone (BOJ), nelle parole del Governa-tore Masaaki Shi-rakawa, ritiene che uno yen più forte provocherebbe una spirale ribassista dei prezzi nel breve ter-mine, ma, nel lungo periodo, andrebbe a sostenere l’econo-mia nazionale.

Il Ministro delle Finanze Hirohi-sa Fuji auspica un incremento della liquidità disponibile per il Fondo Mone-tario Internazionale (IMF) a favore dei Paesi a basso red-dito, molti dei quali versano in gravi dif-fi coltà economiche e non sono in grado di superare il periodo post-crisi senza un aiuto esterno.

Ottobre 2009

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SOC

IAL

TR

EN

DS

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Stime del governo indicano attorno al 25% la percentuale di donne giapponesi di età superiore ai 65 anni. Per gli uomini la percentuale scende al 20%: uno su cinque. (Japan Times)

Una donna su quattro è over 65

TIPS: L’inchino

Uniqlo rebrandedNew Tsuru collection: la Francia incontra il Giappone

Con più di 100.000 cogno-mi in uso, il Giappone è tra i Paese con il più alto numerodi nomi di famiglia in rap-porto alla popolazione. I cinque cognomi più diffu-si sono: Sato, Suzuki, Takahashi, Tanaka, Watanabe.

(Japan Times)

I cognomi giapponesi più comuni sono…

BY NOBUHIRO

Fino a non molto tempo fa, il marchio Uniqlo poteva evocare molte cose ma non era di certo sinonimo di fashion. Le cose stanno cambiando, ed il cam-biamento ha nome e cognome: Jil Sander. Da quando all’inizio dell’anno Tadashi Yanai, “Mr Uniqlo”, ha no-minato il noto stilista tedesco creati-ve director, il branding della casa di monda giapponese ha fatto un salto di qualità notevole. Il primo compito affi dato a Sander è stato disegnare la collezione chiamata “+J”. Si tratta di un compromesso ben riuscito tra la ricerca della qualità cara a Sander e la produzione di massa. (Uniqlo.com)

E.S.

Mariko Oikawa e Alessandra Stella sono le autrici della nuova collezione del marchio di scarpe da donna Tsuru. Giapponese Oikawa, francese Stella, le due stiliste hanno creato una doppia collezione che si richiama alle tradizio-ni di entrambi i Paesi, esaltando le caratteristiche antite-tiche delle stiliste. Le creazioni della Oikawa risaltano la femmi-nilità, con colori pa-stello, fi occhi, strass; le scarpe di Stella sono più aggressive, facendo uso di teschi, farfalle, croci e spade. (Tsu-ru.com)

E.S.

Il comportamento in Giappone e’ basato su alcuni capisaldi chiari e ben defi niti, onore, cortesia, rispetto, pa-zienza e, quello che noi defi niamo, il “regola-tore sociale” e cioe’ il senso di vergogna. In questa piccola rubri-ca affronteremo parec-chie questioni relative soprattutto all’antro-pologia sociale e quindi ai rapporti ed ai comportamenti tra i membri della societa’, ma anche del mondo economico.Non esiste nessuna possibilita’ di chiudere un accordo, di portare a casa una vendita, di farsi un amico o sem-plicemente di non fare pessime fi gure, se non si parte dal presuppo-sto che l’”altro”, sem-plicemente inteso come persona altra rispetto a noi, deve essere capi-ta in maniera umile, cercando di percepire la sua realta’, dal suo punto di vista, con uno sforzo di immedesima-zione, alquanto diffi ci-le, ma necessario.Quello che cercheremo di offrire sono piccole ma importanti “pillole”

Giappone, gli occiden-tali, usassero la stessa forma di saluto. Questo per due ordi-ni di motivi, in primo luogo per mostra-re una certa cortesia nell’avere studiato, ed essersi informati, sul-le usanze locali, ed in secondo luogo perche’ mette molto a proprio agio i Giapponesi stes-si. Mentre tra i Giappo-nesi l’inchino segue re-gole rigide, a seconda di quanto uno si pieghi o meno si dichiara e si esplicita il livello so-ciale delle persone alle quali ci si rapporta (un direttore generale di una societa’ si inchine-ra’ pochissimo verso i propri subalterni, ma avverra’ esattamente l’opposto se dovesse incontrare il presiden-te della societa’ stes-sa), se compiuto da un occidentale, queste regole non sono cosi’ rigide.L’etichetta richiede, poi, che gli uomini s’inchinino tenendo le mani lungo i fi anchi, mentre le donne con le mani conserte di fron-te.

A.R.

da leggere e portarsi dietro quando ci si do-vra’ confrontare con le diffi colta’ quotidiane nelle transazioni com-merciali, diplomatiche o , semplicemente, nelle interazioni con i Giapponesi. In questa prima rubrica parlia-mo dell’ “inchino”.Tale gesto, chiama-to in Giapponese, oojiga, e’ utilizzato in molteplici situazioni, per salutare, per pre-sentarsi, per ringrazia-re, per mostrare gra-titudine, per chiedere scusa, ma anche per chiedere un favore.

Quello che da noi e’ la stretta di mano, si tra-sforma in Giappone nell’inchino, e sarebbe meglio che, quando in

“Non esiste nessu-na possibilità di vendere o di

farsi un amico se non si parte dal presupposto che

l’”altro” deve esse-re capito in manie-ra umile, cercando di percepire la sua realtà, il suo punto

di vista”

Ottobre 2009

Page 8: UpsideTown Japan Anno 1 N°1 Ottobre 2009

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del 19 Gennaio 2004 numero 5320

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I cosplayers sbarcano a Roma!

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:

Simone Barani, Davide Bruno, Letizia De Antoniis, Pietro Ginefra, Saiyuki Mishima, Giovanni

Perversi, Andrea Rasca, Paolo Soldano, Keisuke Takahashi, Chizuro Yoshida

Inseguendo la Toyoko-sen (in bicicletta)

“Tōyoko” ovvero To(kyo) e Yoko(hama) è il nome della linea della metropolitana di proprietà della Tokyu Corporation che con-nette la città di Tokyo e quella di Yokohama. Nel 1926 è iniziata la costruzione del primo tratto della ferrovia, una linea che attraver-sa alcune delle stazio-ni più ricche di tutta Tokyo per superarne il confi ne (segnato dal fi ume Tama) e arriva-re nella vicina prefet-tura di Kanagawa, fi no al mare.Vale la pena fare un giro sulla Toyoko-sen e capire come vive la Tokyo ricca, quali le case, i locali ed i ser-vizi di questa parte esclusiva della città. Noi, però, abbiamo deciso di non fare il biglietto e di seguirne parallelamente il suo percorso in bici, sta-zione per stazione fi no a scoprire com’è dove fi nisce Tokyo, usando il rumore del treno e i

suoi binari solo come guida e costante punto di riferimento.

Partendo da Shibuya si arriva presto a Dai-kanyama il quartiere alla moda così vicino e così lontano in termi-ni di abitudini, stile di vita, negozi rispetto al capolinea. Da qui si prosegue verso Nakameguro; attraversando il Me-gurogawa e passando per un’affollata sho-tengai (strada com-merciale adiacente alla stazione) si arriva a Yutenji. Da qui si va avanti verso la vicina Gakugei-daikaku. Sono quasi le cinque e ci fermiamo per una breve sosta in una Tea Room. “Lavinia” è il nome del locale; entrando sembra di andare a trovare una vecchia zia: il tepore dei tea pot sul fuoco, il profumo delle torte appena sfornate e l’at-mosfera calda e acco-gliente di una casa in

cui non mancano la macchina da cucire, i fi ori secchi, i libri di fi abe e i vecchi pelu-che. Non ultima la rac-comandazione della signora che serve il royal milk tea di fare attenzione perché “è bollente”. La stessa si-gnora accompagnan-doci alla porta dirà di avere una passione per l’Italia, per Ma-stroianni e per la Fiat 600, automobile che hanno avuto in passa-to e di cui conservano un modellino in nego-zio. (152-0004 Tokyo-to, Meguro-ku, Taka-ban 3-14-2-101. Orari 10:00-21:00. Chiuso il mercoledì)Senza mai perdere di vista i binari, prima di arrivare a Toritsu-dai-gaku non si può non far sosta all’Himon-ya Park: si sviluppa attorno ad un lago in cui sostano delle pic-cole barche in legno, è il posto ideale per go-dersi un pic-nic d’au-tunno.

Riprendendo il per-corso verso la stazione successiva, si rimane colpiti dall’arena-campo da golf in cui centinaia di persone provano i tiri dalle bal-conate indirizzando le

palline verso un prato sottostante completa-mente avvolto da una rete verde. Il campo è delimitato dai binari che continuiamo a se-guire fi no a Toritsu-daigaku: interessanti i suoi negozi di design e di antiquariato.Prossima fermata: Jiyugaoka. Siamo ancora a Tokyo ma l’atmosfera che si re-spira qui è decisamen-te più europea, da pas-seggiata domenicale dedicata al relax o allo shopping. Ancora stradine pas-saggi a livello e treno fi no a Den’en-chofu. È qui che abitano star, celebrità e politici in ville dall’architettura più disparata, convi-vono, infatti, lo stile neoclassico, le abita-zioni dal design mo-derno e non mancano case in stile cottage svizzero. Nella zona che circonda la stazio-ne di Den’en-chofu si trovano “expatriate-friendly” supermarket, come Den-en Super e Precce (anche questo del gruppo Tokyu).

Da qui si arriva in un attimo a Tamagawa Station, l’ultima pri-ma che fi nisca Tokyo. Passiamo il confi ne attraversando il ponte Makuro-bashi. Men-tre parallelamente il treno continua, fi no a Yokohama.

Letizia De Antoniis

In occasione della rassegna internazionale del fumetto di Roma, circa 50 ragazzi vestiti con costumi tratti da fumetti (manga) e cartoni (anime) giapponesi (i “costume players”) si sono

incontrati a Piazza di Spagna, destando curiosità tra i passanti.

“Noi abbiamo deciso di non fare

il biglietto e di seguirne

parallelamente il suo percorso

in bici, usando il rumore del tre-

no e i suoi binari solo come guida e costante punto di

riferimento ”

Astroboy pronto per Hollywood

Il celebre robot giapponese, perso-naggio di fumetti e cartoni creato nel 1956 dal grande mangaka Osamo Testuka, appro-derà sul grande schermo: divente-rà una pellicola di Hollywood.

(AFP)

photo by Letizia De Antoniis

Ottobre 2009