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Parrocchia delle Uno sguardo che genera Vi sarete accorti che sull’altare della chiesa parrocchiale, da qualche tempo, c’è una riproduzione di un’immagine simbolica che rappresenta l’Annunciazione. Si tratta del “logo” scelto dalla diocesi per questo anno pastorale accompagnato dalle parole “Uno sguardo che genera”. È una riproduzione di un dipinto di “Arcabas”, nome d’arte di un artista morto poco più di due mesi fa che attraverso il linguaggio dei colori ha provato a “dare voce” alle pagine del Vangelo. Maria sta pregando e il frutto dell’incontro con la Parola di Dio è la generazione di Dio dentro di lei: la Croce dorata che sembra trapassare come una spada il cuore di Maria diventa, nel colore, un tutt’uno con lei. Ed è molto bello lo sguardo che intercorre tra l’angelo e Maria, tra il Cielo e la terra, tra Dio e l’umanità. Uno sguardo reciprocamente stupito, sospeso in attesa di una reciproca accoglienza. Maria che si consegna a quel Dio che si consegna a lei. La santità è tutta in questo respiro, in questa consegna reciproca tra Dio e noi. La santità, come ci ricorda Santa Teresa di Lisieux, non è altro che vivere la vita con carità: “amatevi come io vi ho amato”. Capiamo bene che questo “comandamento” del Signore Gesù è il cuore della vocazione di ogni battezzato, di ogni cristiano. In un passaggio della esortazione apostolica “Gaudete et exultate” che papa Francesco ha donato alla Chiesa poco tempo fa, si dice proprio così: “Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali.” Allora dico grazie al Signore perché faccio parte di una storia di santità, dico grazie per i santi che ho incontrato nella mia vita e dico grazie perché mi chiama a realizzare la mia personale storia di santità accompagnandomi in ogni momento della mia vita, nei momenti luminosi e in quelli bui. Mi consola sempre pensare che il primo santo “canonizzato” da Gesù sia stato proprio il malfattore crocifisso con Lui che si è sentito dire nel momento più tragico della sua vita (la morte in croce) le parole più belle: “oggi sarai con me in paradiso”. Buon cammino di avvento. Alla ricerca di Colui che cerca noi. Il vostro parroco Don Vinicio

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Parrocchia delle

Uno sguardoche genera

Vi sarete accorti che sull’altare della chiesa parrocchiale, da qualche tempo, c’è una riproduzione di un’immagine simbolica che rappresenta l’Annunciazione. Si tratta del “logo” scelto dalla diocesi per questo anno pastorale accompagnato dalle parole “Uno sguardo che genera”. È una riproduzione di un dipinto di “Arcabas”, nome d’arte di un artista morto poco più di due mesi fa che attraverso il linguaggio dei colori ha provato a “dare voce” alle pagine del Vangelo. Maria sta pregando e il frutto dell’incontro con la Parola di Dio è la generazione di Dio dentro di lei: la Croce dorata che sembra trapassare come una spada il cuore di Maria diventa, nel colore, un tutt’uno con lei. Ed è molto bello lo sguardo che intercorre tra l’angelo e Maria, tra il Cielo e la terra, tra Dio e l’umanità. Uno sguardo reciprocamente stupito, sospeso in attesa di una reciproca accoglienza. Maria che si consegna a quel Dio che si consegna a lei. La santità è tutta in questo respiro, in questa consegna reciproca tra Dio e noi. La santità, come ci ricorda Santa Teresa di Lisieux, non è altro che vivere la vita con carità: “amatevi come io vi ho amato”. Capiamo bene che questo “comandamento” del Signore Gesù è il cuore della vocazione di ogni battezzato, di ogni cristiano. In un passaggio della esortazione apostolica “Gaudete et exultate” che papa Francesco ha donato alla Chiesa poco tempo fa, si dice proprio così: “Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare

molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali.”Allora dico grazie al Signore perché faccio parte di una storia di santità, dico grazie per i santi che ho incontrato nella mia vita e dico grazie perché mi chiama a realizzare la mia personale storia di santità accompagnandomi in ogni momento della mia vita, nei momenti luminosi e in quelli bui.

Mi consola sempre pensare che il primo santo “canonizzato” da Gesù sia stato proprio il malfattore crocifisso con Lui che si è sentito dire nel momento più tragico della sua vita (la morte in croce) le parole più belle: “oggi sarai con me in paradiso”.

Buon cammino di avvento. Alla ricerca di Colui che cerca noi.

Il vostro parrocoDon Vinicio

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anti

Grazie ai nostri santi animatori…

che insieme a me hanno “santificato” questa notte speciale!La notte dei santi!

Ma alla fine il tesoro lo abbiamo trovato!!!

Una prova estenuante a tal punto che qualcuno…

E trovare la soluzione….

Una grande caccia AL TESORO...

Mascherati allegramente…

Con un pizzico di magia …

Per superare le prove…

E tutti gli indovinelli…

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Festa dei nonniSanta Teresadi Lisieux Ringraziamo di cuore le donne del

Gruppo missionario che hanno preparato un buonissimo pranzo per tutti coloro che hanno voluto festeggiare nonni e anziani della nostra comunità.

Nella speranza che proprio loro, con la loro debolezza e il carico di esperienza, ci ricordino sempre che la vita è nelle mani di Dio.

Come già espresso nel precedente numero la figura di Santa Teresa di Lisieux è stata scelta per dare voce al tema diocesano della “vocazione”. Nel precedente numero abbiamo pubblicato il celebre passaggio dagli scritti di Santa Teresa dove si racconta la ricerca tormentata della sua vocazione: essere l’amore.

L’amore come essenza della vita di un cristiano per cui le forme di vita non diventano altro che degli originalissimi modi per raccontare, nella storia degli uomini, l’amore eterno di Dio. I santi sono proprio quelle “pagine nuove” di Vangelo che nella storia hanno dato volto alla presenza sempre viva del Signore Risorto.

Lascerò ogni volta qualche frase di Santa Teresa, da leggere e meditare a piccole dosi, come sorseggiare una buona bevanda… perché possano dissetare lo Spirito.

Basta uno spillo raccolto per terra con amore per salvare un’anima.Non ci si può sempre lamentare come persone che non hanno speranza.

Sta bene aver peso e misura in tutte le cose… meno che nell’Amore di Dio.Gesù non guarda tanto alla grandezza delle azioni, e neppure alla loro

difficoltà, ma all’amore che fa compiere questi atti.Il buon Dio non può ispirare desideri inattuabili, perciò posso, nonostante

la mia piccolezza, aspirare alla santità.La paura mi fa indietreggiare;

con l’amore non soltanto vado avanti, ma volo.L’ho ben capito, la gioia non la troviamo negli oggetti che ci stanno intorno, bensì nel profondo dell’anima, possiamo averla in una prigione altrettanto

bene che in un palazzo.Nostro Signore si occupa di ciascuna anima con tanto amore, quasi

fosse la sola ad esistere.La santità non consiste nel dire cose belle, non consiste neppure nel pensarle

o nel sentirle. La santità consiste nel soffrire e nel soffrire di tutto.

I giocattoli più semplici, quelli che

anche il bambino più piccolo riesce

ad usare, vengono chiamati nonni.

Un nonno è qualcuno con l’argento nei capelli e l’oro nel cuore.

I nonni ti vedono crescere, sapendo che ti lasceranno prima degli altri.Forse è per questo che ti amano più di tutti.

È bello passeggiare tenendovi per mano e sapere che queste

stesse mani hanno tenuto quella di mamma quando

aveva la mia stessa età.

Auguri Nonni!

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3534 3534Ritiro di 2 e 3 Elementare

La vita è un’enorme tela:

rovescia su di essa tutti i

colori che puoi.

La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.

Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.

Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma

planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.

Non si può scegliere il modo di morire. O il giorno.

Si può soltanto decidere come vivere. Ora.

Quando sono andato a scuola, mi hanno chiesto cosa volessi diventare da grande. Ho risposto “felice”. Mi dissero che non avevo capito l’esercizio e io risposi che loro non avevano capito la vita.

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Nella pace del Signore

trussardi auora

de vignani elisa

barcellagaia

ferrisavina

Domenica 7 Ottobre 2018sono state battezzate Trussardi Aurora, auguri a papà Mauro e a mamma Giada, De Vignani Elisa, auguri a papà Luca e a mamma Francesca, Barcella Gaia, auguri a papà Enrico e a mamma Mara, Ferri Savina, auguri a papà Alfredo e a mamma Cristina. Benvenute tra noi! B

atte

sim

i

Trussardi Giovanni di anni 64 + 28.10.2018

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