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Fondamenti di Urbanistica Corso di laurea in Architettura (I anno quinquennale) Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria. Facoltà di Architettura prof. Alessandra Barresi a.a. 2008-’09 A cura di Elisabetta Amagliani La città ottocentesca e le origini dell’urbanistica moderna

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Fondamenti di Urbanistica

Corso di laurea in Architettura (I anno quinquennale)

Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria. Facoltà di Architettura

prof. Alessandra Barresi

a.a. 2008-’09

A cura di Elisabetta Amagliani

La città ottocentesca e le origini dell’urbanistica moderna

• rivoluzione industriale e trasformazioni urbane

• il piano per Barcellona di Cerdà

• la Parigi di Haussmann

• il Ring di Vienna

• piani e trasformazioni in Italia

LA FORMAZIONE DELLA CITTLA FORMAZIONE DELLA CITTÀÀ INDUSTRIALEINDUSTRIALE

Il processo di innovazione tecnologica che porta alla nascita della cosiddetta “rivoluzione industrialerivoluzione industriale” alla metà del XVIII sec. in Inghilterra.

In particolare vengono approfondite le seguentitematiche:

Le innovazioni tecnologicheI mutamenti determinatiLa rete dei trasportiL’espansione della città

LA CITTALA CITTA’’ LUOGO DEGLI UOMINI LIBERILUOGO DEGLI UOMINI LIBERI

La cittcittàà nasce in opposizione al “signore”. Nasce allora come il luogo della libertluogo della libertàà.

E in effetti nella città gli uomini sono diventati, da servi, liberi. Sono diventati “libera merce”, possono vendere la loro capacità di produrre ( la loro “forza lavoro”) a chi sappia e possa impiegarla nel processo produttivo.

Il processo produttivo ha bisogno che gli uomini siano liberi, anzi, “libera merce”, perché cosi possono essere “liberamente”usati nel processo produttivo.

LA CITTALA CITTA’’ LUOGO DELLA COMPLESSITALUOGO DELLA COMPLESSITA’’

La città diviene più complessa e si lega in sistemi alle altre città, agli altri luoghi rilevanti del territorio.

Il sistema di produzione capitalistico sviluppa in modo intenso la divisione del lavoro e la conseguente specializzazione.

Le unità produttive (le fabbriche) si specializzano e si frammentano e si moltiplicano, aumentano le relazioni tra aumentano le relazioni tra loroloro: nella città, e tra le città.

Aumentano enormemente i traffici, gli scambi, le comunicazioni: di conseguenza, la rete infrastrutturale.

Si marcia verso la “internazionalizzazioneinternazionalizzazione” dell’economia.

LA CITTALA CITTA’’: LA NUOVA DIMENSIONE: LA NUOVA DIMENSIONE

La cittcittàà accresce enormemente le proprie dimensioniaccresce enormemente le proprie dimensioni: da borghi di poche migliaia di abitanti si passa a città di centinaia

di migliaia.

perché aumenta enormemente la popolazioneaumenta enormemente la popolazione totale,

per la grandissima capacità di concentrazione di forzaconcentrazione di forza--lavorolavoroche la produzione capitalistica possiede

L’affermazione del sistema capitalistico-borghese porta a un fortissimo sviluppo della cittsviluppo della cittàà.

La città si afferma come “casa della società”, in funzione di valori propri alla collettività in quanto tale.

Il capitalismo provoca il gigantesco sviluppo della città, ma introduce pesanti elementi di introduce pesanti elementi di crisicrisi.

LA CITTA’ DALL’AFFERMAZIONE ALLA CRISI

La rivoluzione industriale

La storia dell’urbanistica moderna è legata ai mutamenti prodotti sulla società e sul territorio dalla rivoluzionerivoluzioneindustrialeindustriale.

FRA LA SECONDA METFRA LA SECONDA METÀÀ DEL XVIII SECOLO E LA PRIMA METDEL XVIII SECOLO E LA PRIMA METÀÀDEL SECOLO XIX SECOLO, CON LDEL SECOLO XIX SECOLO, CON L’’AFFERMARSI DELLA AFFERMARSI DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, IN EUROPA E NEGLI STATI UNITI HA INIZIO UN RAPIDO E INTENSO PROCESSO DI HA INIZIO UN RAPIDO E INTENSO PROCESSO DI URBANIZZAZIONE.URBANIZZAZIONE.

L’espressione “rivoluzione industriale” è stata introdotta da Karl Marx. Applicata dapprima all’Inghilterra, in seguito fu estesa a tutti i paesi che hanno subito o subiscono una spinta spinta allall’’industrializzazione.industrializzazione.

Al tempo stesso essa implica una trasformazione delle strutture economiche e dell’organizzazione sociale, e il passaggio delle occupazioni dal settore primario, ossia dall’agricoltura, ai settori secondario e terziario”(A. Saitta, La civiltà contemporanea, Laterza, Bari, 1970).

La rivoluzione industriale

PER PER ““RIVOLUZIONE INDUSTRIALERIVOLUZIONE INDUSTRIALE”” SI INTENDE IL REPENTINO SI INTENDE IL REPENTINO PROCESSO DI SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA APPLICATA ALLA PROCESSO DI SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA APPLICATA ALLA PRODUZIONE INDUSTRIALE CHE HA INIZIO IN INGHILTERRA A PRODUZIONE INDUSTRIALE CHE HA INIZIO IN INGHILTERRA A PARTIRE DALLA METPARTIRE DALLA METÀÀ DEL XVIII.DEL XVIII.

I MUTAMENTI DETERMINATII MUTAMENTI DETERMINATI

Il primo mutamento significativo è l’aumento della popolazione dovuto alla diminuzione del coefficiente di mortalità.

(In Inghilterra la popolazione passa da 6,5 milioni abitanti nel 1750 a 14 milioni abitanti nel 1831)

Cambia la distribuzione degli abitanti sul territorio con lo spopolamento delle campagne spopolamento delle campagne e la concentrazione intorno a nuclei urbani sempre più grandi.

Cambia l’organizzazione del lavoro che dalla produzione familiare diffusa sul territorio passa alla produzione industriale concentrata in grandi officine prima vicino ai corsi d’acqua epoi alle miniere di carbone.

INCREMENTO DEMOGRAFICO ED ESPANSIONE URBANA

Lo sviluppo della produzione industriale richiede grandiconcentrazioni di manodopera e mercati di consumo; masse dicontadini abbandonano le campagneabbandonano le campagne per trasformarsi in proletariato urbano ed alimentano questo processo.

Espansione urbana ed incremento demografico sono rese possibili da due importanti fattori:

ll’’affermarsi del liberismo nellaffermarsi del liberismo nell’’economia e nella societeconomia e nella societàà e e il riconoscimento della proprietil riconoscimento della proprietàà privata (sancita dalla Rivoluzione francese, poi codificata dal Codice civile napoleonico del 1804 e da lui estesa a tutta Europa);

ll’’affermarsi di nuovi sistemi di trasportiaffermarsi di nuovi sistemi di trasporti, in primo luogo la ferrovia, con importanti effetti su meccanismi e modalità dello sviluppo urbano

La rete dei trasporti

Le esigenze del commercio, specie per il trasporto delle merci, inducono lo sviluppo della rete dei trasportisviluppo della rete dei trasporti.

Gli estuari e i corsi dei fiumi sono congiunti in reticoli dicanali resi navigabilicanali resi navigabili.Sono organizzati servizi privati per il trasporto dipasseggeri e merci.

In seguito all’invenzione della locomotiva a vapore diStephenson comincia lo sviluppo della ferroviariasviluppo della ferroviaria(1825), dapprima privata e poi di gestione statale (1844)

Per capire i problemi della crisiPer capire i problemi della crisi

Il processo conflittuale di affermazione del sistema capitalistico-borghese provoca:

un enorme sviluppo della produzione di beni materiali

un parallelo sviluppo dei diritti soggettivi e della democrazia

Ciò provoca a sua volta un aumento della popolazione (non più falcidiata dalle carestie e dalle pestilenze) e un parallelo aumento della quota accentrata nelle città (che sono diventate il luogo della produzione)

PiPiùù quantitquantitàà e pie piùù esigenzeesigenze

Le città sono aumentate enormemente di dimensione:da poche decine di migliaia di abitanti, a centinaia di migliaia, e a volte milioni, di abitanti.

I cittadini sono tutti ugualmente portatori di diritti, quindi di esigenze che pretendono di essere soddisfatte.

NASCE UNA FORTISSIMA DOMANDA DI FRUIZIONE DI FUNZIONI NASCE UNA FORTISSIMA DOMANDA DI FRUIZIONE DI FUNZIONI URBANE:URBANE: di mobilità, di incontri, di scuola, di salute, di ricreazione, di sport, di spettacolo, di comunicazione, di cultura, di bellezza.

……menomeno capacitcapacitàà di governodi governo

Parallelamente a queste trasformazioni quantitativee a questa esplosione della domanda urbanaesplosione della domanda urbana, si assiste ad una grave trasformazione nel sistema dei valori e delle regole.

Si sono affievoliti i valori, le ragioni e le regole della comunità in quanto tale, e hanno assunto il predominio le ragioni e le regole dell’individualismoindividualismo.

Si Si èè di conseguenza fortemente ridotta la capacitdi conseguenza fortemente ridotta la capacitààdi governo in nome di INTERESSI COMUNIdi governo in nome di INTERESSI COMUNI

La rendita fondiari urbanaLa rendita fondiari urbana

Uno dei PUNTI NODALI di questa crisi è la questione della rendita fondiaria urbana (Profitto generato dal valore del suolo, dalla sua vendita o affitto).

C’è una contraddizione strutturale tra la funzione sociale della città e l’appropriazione privatistica della rendita fondiaria.

Il trionfo della classe borghese e del sistema di produzione capitalistico, trasforma radicalmente il rapporto tra città e suolo urbano: in termini di diritti, di valori economici, di soggetti e loro ruoli, di configurazione degli spazi e costruzione della città.

Aiuta a comprenderlo con molta chiarezza il libro di un urbanista svizzero, Hans Bernoulli.

La città nasce su un suolo indiviso. Dalla non divisione del suoloderiva la possibilità di regolare e trasformare, di governare le trasformazioni della città in funzione di interessi comuni.

Quando prevale ll’’appropriazione privata del suolo urbanoappropriazione privata del suolo urbanocominciano a entrare gli elementi di crisicrisi.

Nell’Europa medievale, la proprietà indivisa del suoloconsentiva insomma che la città fosse bella e funzionale.

I lotti edificabili erano stati assegnati in uso a tempo indeterminato: e il canone era immutabile.

Nell’ambito di determinate regole urbanistiche (la dimensione dei lotti, la larghezza del fronte su strada, la realizzazione d’un elemento di portico o d’un marciapiede di determinata larghezza sul fronte principale) ogni abitante del borgo poteva disporre del suo lotto di terreno.

Cosi il signore della città era padrone del suolo urbano, e ogni singolo abitante era padrone della propria casa.

La piccola imposta, il canone del locatario, venne a poco apoco considerata come un noioso cavillo: anzi in essa siavvertiva persino un sentore di schiavitù.

Già nel XIV secolo alcuni proprietari di casa se ne liberaronopagando in una sola volta un capitale pressappoco corrispondente a quello del tasso periodico.

In tal modo il Comune che quasi dappertutto era subentratoal Signore - principe o Vescovo - perdette la sovranità sulsuolo.

Era in tal modo cominciato un deplorevole processo disbriciolamento.

Nel 1789 la nobiltà perde in Francia (ma tendenzialmentenell’intera Europa) il suo potere: subentra la borghesia comesubentra la borghesia comeclasse egemoneclasse egemone.

Il regime fondiario delle città “libere” era derivato, comeabbiamo visto, dalla circostanza che il suolo era originariamente del signore.

Adesso tutto cambiaAdesso tutto cambia.

LA GRANDE TRADIZIONE DEL TERRENO INDIVISO DELLA CITTÀ, DELLA CITTÀ PADRONA DEL SUO SUOLO, VIENE DUNQUE ABBANDONATA E DISSOLTA.

La borghesia, che aveva inventato e promosso la dimensione sociale nella fabbrica (un luogo dove gli individualismi non possono sopravvivere alla catena di montaggio), non riesce a proiettare quella medesima dimensione nella città.

L’abbandona all’individualismo più sfrenato, alla speculazione più devastante.

Il suolo urbano non suolo urbano non èè pipiùù la base della la base della ““casa della societcasa della societàà”, il fondamento dell’ordine e della bellezza della città: DIVIENE UNA MERCE come quelle che le fabbriche producevano a getto continuo.

“Ognuno può vendere il proprio terreno al più alto prezzoraggiungibile sul mercato. Questa speculazione viene metodicamente condotta dalle società fondiarie. Si tratti dunque di milionari o di grandi impresari o di società rurali o di amministrazioni demaniali, Si vende sempre al miglior offerente, all’asta, il terreno ad altissimo prezzo.

E secondo la giacitura e le condizioni generali, si raggiungono prezzi veramente molto più elevati che non vendendo un campo di patate o un grasso terreno rurale”(H. Bernoulli, La città e il suolo urbano, 1951)

Enormi sono le conseguenze di questa trasformazione neldestino delle città.

L’edilizia stessa dimostra come la città sia divenuta fortementedominata dalla speculazione fondiaria.

Poiché la massima rendita si ottiene col massimo sfruttamentodel suolo; meglio costruire su un dato lotto cinque piani piuttosto che tre, oppure tre quarti dell’area piuttosto che un quarto.La speculazione fondiaria provoca un frazionamento tale damoltiplicare gli angoli fabbricativi, un progressivo aumento delle altezze di fabbricazione.

La grande maggioranza delle ragioni di crisi della città, anchecontemporanea, èè riconducibile alla contraddizione tra ilriconducibile alla contraddizione tra ilcarattere collettivo, comunitario, sociale della cittcarattere collettivo, comunitario, sociale della cittàà e lee lecaratteristiche individualistiche di taluni fondamentali aspetticaratteristiche individualistiche di taluni fondamentali aspettidelldell’’organizzazione della produzione o del consumoorganizzazione della produzione o del consumo. Questo èil peccato d’origine con cui l’urbanistica moderna da due secoli si scontra (E. Salzano).

Come risultato, si assiste ad un progressivo degrado della cittprogressivo degrado della cittàà e e delle sue strutture fisichedelle sue strutture fisiche, contraddistinto dai seguenti elementi:

• elevatissime densità residenziali, che portano ad un addensamento dipopolazione all’interno dei centri storici o alla realizzazione di slumsnelle periferie, con condizioni di vita ai limiti della sopravvivenza;

• insufficienza cronica dei sistemi a rete e di smaltimento dei rifiuti checomporta un notevole peggioramento delle condizioni igieniche eambientali, causa di frequenti epidemie, fra cui quella che colpisceNapoli nel 1885;

• promiscuità tra funzioni inconciliabili: la contiguità fra aree residenzialie spazi per la lavorazione industriale è uno dei principali elementi didegrado e causa delle pessime condizioni di vita dei lavoratori;

• elevato livello di congestione all’interno della città, la cui morfologia estruttura viaria sono inadeguate ad ospitare accresciuti livelli di traffico enuovi mezzi di trasporti.

elementi della crisielementi della crisi

le difficoltà d’accesso ai beni comuni

il problema della casa

l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo

la perdita d’identità

il paradosso del traffico.

La città è stata storicamente il luogo degli incontri e delle relazioni: sta degenerando nel luogo delle segregazioni e dell’isolamento

La crisi della cittLa crisi della cittàà industrialeindustriale

Vediamo quali sono le conseguenzeconseguenze della rivoluzioneindustriale sulla città e sulla società dell’epoca.

In particolare:

• Le condizioni igienico-sanitarie• Le condizioni sociali• Le ragioni economiche• Le radici dell’urbanistica• La nascita delle utopie e della moderna legislazione urbanistica

Le condizioni edilizie

Il repentino conurbamentoconurbamento nei centri industriali porta alla necessità di costruire nuovi alloggi:

• saturando gli spazi vuoti degli isolati• costruendo nuovi quartieri periferici

La costruzione dei nuovi edifici è opera di speculatori, i jennybuilders, che non potendo aumentare gli affitti, traggono profitto abbassando la qualità dei nuovi quartieri.

Le carenze igieniche diventano insopportabili per l’accostamento promiscuo ed il numero elevatissimo di edifici.

Le condizioni igienicheLe condizioni igieniche

In città l’addensamento e l’estensione senza precedenti dei nuovi quartieri operai rendono pressochè impossibile lo impossibile lo smaltimento dei rifiutismaltimento dei rifiuti, lungo le strade corrono i rigagnoli delle fogne scoperte, ogni angolo è coperto di immondizia, il fango e la melma coprono le strade.

Nei medesimi spazi il traffico industriale è promiscuoa quello residenziale: circolano i carri, i pedoni, vagano gli animali, giocano i bambini.

Le officine adiacenti alle case le investono con i lorofumi tossici, le coprono di pulvisco, inquinano i canali.

Le condizioni sociali

La povertà, condizione accettata da secoli senza speranza, viene ora riconosciuta come un “malemale” che può e deve essere affrontato e vinto.

Nascono le prime associazioni di lavoratori.

LE RADICI DELLLE RADICI DELL’’URBANISTICA MODERNAURBANISTICA MODERNA

Le radici dell’urbanistica moderna sono proprio qui, nel momento in cui le gravi situazioni della cittgravi situazioni della cittàà industriale provocano non solo il DISAGIO, industriale provocano non solo il DISAGIO, ma anche la PROTESTA delle persone che vi sono coinvoltema anche la PROTESTA delle persone che vi sono coinvolte.

L’urbanistica abbandona per sempre la posizione di apparente distacco dai conflitti sociali, conservata fino ad allora all’ombra del potere assoluto.

L’impegno dell’urbanistica non è relegato ai soli aspetti tecnico-distributivi, ma si carica di un significato sociale che non l’abbandonerà più.

Nel periodo che va da Waterloo (1815) alla rivoluzione del 1848 gli aspetti tecnici e quelli politici della ricerca urbanistica si presentano fortemente uniti, quasi incorporati uno nell’altro.

La nascita delle utopie e della legislazioneLa nascita delle utopie e della legislazioneFin dalle sue origine l’urbanistica moderna mette in luce il suo doppio carattere: scientifico e moralistico.

Si cominciano a delineare le motivazioni che distinguono l’azione responsabile dei suoi promotori attuali, da quella subalterna ed evasiva degli artisti di un tempo.

Nell’ambito di questo impegno esistono due linee d’azione nettamente divise:

• c’è chi persegue un modello ideologico globale tipologici del Public Health Act (1875) in alternativa alla città esistente ((gli utopistigli utopisti))

• chi invece partendo dalle esigenze tecniche connesse allo sviluppo industriale, tenta di correggerne i difetti ((i i funzionalistifunzionalisti))

LA CITTLA CITTÀÀ COME LUOGO DEI CONFLITTICOME LUOGO DEI CONFLITTI

Conflitto tra interessi collettivi e interessi individuali

Conflitto tra pubblico e privato

Conflitti nell’impiego delle risorse: la questione della rendita urbana

La ristrutturazione della città esistente è il terreno diazione su cui si misura la nascente pianificazioneurbanistica.

Nella seconda metà dell’Ottocento molte capitali europee subiscono più o meno profondi e brutali interventi di ristrutturazione, per poter essere adeguate alle nuove esigenze della circolazione e della produzione industriale.

INFRASTRUTTURE ED ESPROPRI

Negli anni dello sviluppo dell’industria le infrastrutture eranoeseguite e gestite dai privati: lo Stato si limitava alla sorveglianza.

In Inghilterra le strade fino alla metà del Settecento eranoaffidate alle parrocchie, che le mantenevano mediante il lavorogratuito dei parrocchiani (le corvée).Nella seconda metà del secolo si sollecitano i privati a realizzare strade a pedaggio e si sviluppa la costruzione di canali.È del 1825 prima ferrovia a vapore, e del 1835 l’abolizione dellecorvée per la manutenzione delle strade.Nel 1844 lo Stato comincia a subentrare ai privati nella gestionedelle ferrovie, (fino ad allora si pensava di far utilizzare l’infrastruttura da qualsiasi utente pagante), e nel 1858 inizia l’abolizione dei pedaggi stradali

In Francia lo sviluppo è diverso.Con la rivoluzione borghese lo Stato, fin dall’ultimo decennio del Settecento si occupa direttamente della costruzione e gestione della rete stradale lasciata dal sistema della monarchia feudale.

Le guerre napoleoniche sollecitano alla costruzione di straded’interesse strategico, per le quali non era prescritto pedaggio.

In Francia la prima ferrovia entra in funzione nel 1838.

Una novità importante è costituita dal modo in cui lo Stato siorganizza per far fronte alle nuove necessità: nello stesso anno in cui entra in esercizio la prima ferrovia, viene affidato a uncorpo tecnico dello Stato (Conseil général des ponts etchaussées) il compito di redigere un piano generale delle ferrovie.

Per effetto di questo forte sviluppo delle vie di comunicazione si manifestano modificazioni sostanziali dell’assetto del territorio: ma nessuno ne tiene conto, perché l’urgenza porta ad affermare una legislazione specializzata e settoriale.Unica conseguenza di rilievoUnica conseguenza di rilievo: si sviluppa la legislazione sugliespropri.

In effetti, se si voleva che i percorsi delle strade, delle ferrovie, dei canali fossero continui e senza inefficienze di tracciato, non si poteva contrattare con ogni proprietario l’acquisto del terreno necessario.

Nella nascente federazione degli Stati uniti d’America fu sufficiente cacciare a fucilate le mandrie di bisonti e le tribùdei pellirossa.

In Europa fu necessario affrontare la questione delle In Europa fu necessario affrontare la questione delle espropriazioni per pubblica utilitespropriazioni per pubblica utilitàà..

Nascono cosNascono cosìì le prime leggi che regolamentano la prassi le prime leggi che regolamentano la prassi delle espropriazionidelle espropriazioni.

Leggi necessarie nel nuovo regime delle garanzie borghesi

Il suolo non è più del Signore o della collettività: è di proprietà privata, e la proprietà privata è il fondamento della società borghese.

Si poteva (e si doveva) imporsi ad essa quando un interessecollettivo (un interesse di tutti) lo esigeva: ma si dovevano stabilire compensazioni adeguate e procedure che fossero garanzia per i proprietari colpiti.

In Francia già esistevano leggi parziali approvate nel 1810 e 1833; esse furono perfezionate nel 1841 proprio in connessione con il piano ferroviario.In Inghilterra si legifera tra il 1842 e 1845.In Italia nel 1865, all’indomani dell’Unità d’Italia.

LL’’IGIENE SANITARIA E SOCIALE EIGIENE SANITARIA E SOCIALE ELA REGOLAMENTAZIONE EDILIZIALA REGOLAMENTAZIONE EDILIZIA

Verso la metà dell’Ottocento si comincia a prendere coscienza delle gravi condizioni igienichegravi condizioni igieniche determinate dalle caotiche agglomerazioni:

comincia ad affermarsi, sulla base di indagini sulle condizioni di vita nelle grandi aree urbane, una regolamentazione igienica ed edilizia.

In InghilterraInghilterra si istituiscono le nuove amministrazioni locali elettive, a cui vengono dati grandi poteri per la tutela dell’igiene e la regolamentazione edilizia.

In Francia, dopo l’epidemia di colera del 1849 viene emanata una legge che disciplina le caratteristiche degli alloggi e consente l’esproprio delle case malsane, che può essere decretato non solo con legge ma anche con semplice atto amministrativo.Ma il segno più vistoso impresso all’urbanistica in Francia (e in particolare nella sua grande capitale, Parigi, simbolo dell’Impero e al tempo stesso massima concentrazione di abitanti e di potere, di cultura e di merci) lo dà la politica urbanistica di Napoleone III e del suo Prefetto di Parigi, il barone barone HaussmannHaussmann.

Quest’ultimo trasforma una città, formatasi nel medioevo e nell’età dellamonarchia, ricca di storia e di bellezza, di grandezza e di lusso tipiche di una capitale nell’epoca delle monarchie assolute, ma anche di povertà e di disordine dovuti all’anarchia dello sviluppo nella fase industriale, nella grande capitale di un moderno Impero politico ed economico

Il piano per la cittIl piano per la cittààdelldell’’OttocentoOttocento

Il prevalere delldell’’individualismoindividualismo nell’organizzazione della città da luogo ad anarchia, disagio, inefficienza.

Occorre regolare lo sviluppo urbano con uno strumento che riesca a dare coerenza a cose che erano diventate incoerenti e contraddittorie.

La pianificazione nasce come un insieme di regoleLa pianificazione nasce come un insieme di regole, dettate dall’autorità pubblica, miranti a dare ordine alle trasformazionitrasformazioni della città e a fornire una cornice all’interno della quale potessero esplicarsi le attivitàdegli operatori privati.

La pianificazioneLa pianificazione

Come si può, oggi, progettare una città e un territorio capaci di superare la crisi in atto?

La pianificazione territoriale e urbanisticapianificazione territoriale e urbanistica, componente e metodo guida di un’azione pubblica democratica di governo del territorio, appare oggi lo strumento capace di superare la crisi della città e del territorio.

LA PIANIFICAZIONE NASCE COME TENTATIVO DI DARE LA PIANIFICAZIONE NASCE COME TENTATIVO DI DARE UNA RISPOSTA POSITIVA ALLA CRISI DELLA CITTUNA RISPOSTA POSITIVA ALLA CRISI DELLA CITTÀÀDELLDELL’’OTTOCENTO.OTTOCENTO.

Le innovazioni parziali, gli interventi settoriali (le strade, le fognature, l’edilizia, la bonifica igienica) di regolazione pubblica dei processi di trasformazione urbana trovano presto la loro composizione nel PIANO URBANISTICOPIANO URBANISTICO.

In Francia, in Gran Bretagna e in Germania gli industriali cominciano a far progettare i quartieri operai, realizzando insediamenti nei quali le strade sono regolarmente tracciate, le case collocate in un giusto rapporto tra loro e con gli spazipubblici, alle case si aggiungono quantità spesso notevoli di parchi pubblici e giardini, scuole e altri servizi sociali.

In Gran Bretagna si progettano le prime “città giardino”: secondo le teorie di Ebenezer Howard, gli urbanisti inglesi Parker e Unwin progettano nei primi anni del XX secolo una città di 35mila abitanti, Letchworth, a 30 km a nord di Londra.

Sempre in Gran Bretagna si teorizzano le “città satelliti”, percontribuire a decongestionare le grandi città rese ipertrofichedall’industrializzazione: inizia una politica del territorio.

Piani urbanistici e trasformazioni anche per legrandi città europee:

•1853-1870 - grands travaux di Haussmann a Parigi

•1857 - prima urbanizzazione pianificata di Vienna

• 1859 - piano di Barcellona, progettato da Ildefonso Cerdà

• 1864 - piano di sistemazione e ampliamento della nuovacapitale d’Italia, Firenze.

Nasce lNasce l’’urbanistica modernaurbanistica moderna e sono stati foggiati i suoi primistrumenti, le cui potenzialità saranno sviluppate in tutto il secolosuccessivo.

Il Piano per Barcellona di

Ildelfonso Cerdà

città compatta

A metà del XIX secolo Barcellona è la città più attiva di un paese non ancora industrializzato.

La cinta muraria

A metà del XIX sec Barcellona A metà dell’800 La cinta muraria è in unasituazione critica.

La popolazione continua a crescere grazie allo sviluppo dei traffici portuali e all’avvio del processo di industrializzazione (la densità abitativa è di 864 ab/ha, la più alta in Europa) .

Ma la cinta muraria, imposta da Filippo V nel 1719 a conclusione della guerra di secessione, ne comprime la crescita (divieto di edificazione raggio 10 Km)

Le mura e la Cittadella segnano il controllo di Madrid su una città con forti spinte autonomiste che sfociano in numerose rivolte urbane

69.500 abitanti nel 1750115.000 abitanti nel 1770130.000 abitanti nel 1800150.000 abitanti nel 1850

L’ing. Ildefonso Cerdà viene incaricato di redigere il rilievo cartografico della città e nel 1858 viene bandito un concorso concorso per lper l’’ampliamentoampliamento a cui partecipano 13 progettisti tra cui Cerdà.

Il concorso è vinto dall’arch. A. Rovira y Trias, tuttavia già nel 1855 Cerdà insieme al rilievo cartografico aveva presentato al Ministero un suo Piano urbanistico che aveva ricevuto l’approvazione governativa.

Nel 1859 il Ministero dei LL.PP. (presso il quale Cerdà godeva di solidi appoggi) emette un’ordinanza che suscita profonda indignazione imponendo che l’Ensanche dovesse seguire il tracciato di Cerdà.

A partire dai problemi locali, l’ingegnere Ildefonso Cerdà(1815-1876) elaborerà una teoria universale, la Teorìa generalde l’Urbanizaciòn, pubblicata nel 1867 sotto forma di trattato.

Lo spunto è dato dall’abbattimento delle mura nel 1854 e dallanecessità di allentare la congestione che grava sul centrourbano.

Cerdà disegna un piano di espansione (ensanche o eixample)scientificamente commisurato ad alcuni dati statistici:

il grado di affollamento, i tassi di sviluppo demografico ed economico.

Il progetto Il progetto RoviraRovira

Secondo il progetto di Rovira la città si organizzava intorno ad una grande piazza centrale situata alla congiunzione con la città vecchia.

Il Progetto è organizzato attraverso anelli concentrici e le sue proporzioni sono modulate secondo gli insegnamenti deigrandi trattati dell’architettura classica.

La forma a ventaglio dell’espansione fa perno sullo snodo con la città vecchia che quindi conserva il suo ruolo ordinatore del tessuto.

Il progetto dal punto di vista sociale sostiene la divisione perparti della città, in relazione al pregio e alla vicinanza dal centro.

Il progetto Cerdà

Secondo il progetto di Cerdà una nuova maglia si sovrappone al tessuto esistente

La grande innovazione della cittàdi Cerdà sta nella concezione delle vie e degli isolati.

Secondo Cerdà la vita urbana si compone di due funzioni essenziali:

la sosta e il movimento.la sosta e il movimento..

L’isolato è il luogo della residenza individuare e familiare;la via è il luogo della comunicazione con il mondo esterno,con la natura e con la società

La città moderna deve essere il più possibile omogeneaomogenea per assicurare l’equivalenza di tutti i lotti edificabili.

Le stradeLe strade sono larghe 20 mt salvo gli assi principali di 6060--80 80 mtmt.

Gli isolatiGli isolati hanno un lato di 113 113 mtmt con quattro smussature di 20 mt che formano gli spazi di relazione pubblica (piazze)e facilitano la circolazione viabilistica.

L’idea compositivasi basa dunque su un’estesalottizzazione a maglie regolariinnervata da cinque assistradali di rango superiore e dal sistema delle vie ferrate,in parte sotterranee.

Cerdà progetta una maglia ortogonale basata sullaMANZANAMANZANA, isolato-tipo di misure e caratteristiche costanti(lato di 113 metri).

A definire questo modulo sono le relazioni ottimali cheCerdà stabilisce tra:

numero di abitanti e superficie complessiva, tra area coperta ed area scoperta, tra popolazione e servizi collettivi (verde scuole, ospedali).

Ciascuna di queste relazioni è espressa in un rapporto matematico che, una volta codificato, prenderà il nomedi standard.

MANZANAMANZANA, isolato-tipo

L’edificabilità inizialmente è prevista da Cerdà solo su duelati dell’isolato nelle diverse possibili combinazioni.

Il 65% del lotto è destinato a verde ottenendo una densitàinsediativa di circa 250 ab/ha

quartiere = 25 isolatidistretto = 4 quartierisettore = 4 distretti

1 scuola ogni quartiere1 mercato ogni 4 quartieri1 parco urbano ogni 8 quartieri1 ospedale ogni 16 quartieri

Superlotti (4 lotti) x edifici pubblici

LL’’attuazione dellattuazione dell’’EnsancheEnsanche

L’attuazione dell’Ensanche già dal 1860 non avviene in coerenza con i principi di Cerdà

Se il rispetto della trama viaria e la forma degli isolati sono diventati il punto di forza di un processo di espansione che èdurato decenni

punti di debolezza sono stati:

a) il processo di densificazione, in parte spontaneo in parte determinato dalle pressioni della rendita immobiliare, che havanificato il rispetto dell’isolato aperto a favore di corti chiuse con conseguente forte incremento della densità edilizia

b) la mancata realizzazione di molti servizi e aree verdipreviste

L’incremento progressivo

Progetto originale: 2 soli lati costruiti e65% della sup. dell’isolato a verde

Alla fine dell’800 la sup. edificata è giàil 70% e l’edificabilità è resa consentita su tutti 4 lati

La profondità ammessa dai 16 mtiniziali ai 24,4 mt pari a 7 piani oltre al PT e all’attico

E’ reso edificabile il cortile interno (h=4-5 mt)

Si passa dai 977 ab/isolato del periodo1890-1940 ai 3087 ab/isolato del 1953

Il processo di densificazione è inesorabile fino al 1976 quando viene approvato il nuovo Piano Generalenuovo Piano Generale che stabilisce il maxdi 1944 ab/isolato (inizia la decongestione)