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Realizzazione e gestione del verde pubblico Pietro Piccarolo Università degli Studi di Torino Facoltà di Agraria Imola, 15 ottobre 2010 Riduzione delle emissioni di CO 2 Su una superficie di circa 2 ettari a tappeto erboso dove si effettuano tagli ogni 4-5 giorni (30-35 tagli/anno), il ricorso ad un rasaerba robotizzato con larghezza di taglio intorno a 1 metro, consente, rispetto all’impiego di un trattorino rasaerba con motore diesel di pari caratteristiche, una riduzione annua di emissioni di CO 2 dell’ordine delle 2 tonnellate (riduzione pari al 90% circa). A questo vantaggio ecologico va aggiunto quello del risparmio di manodopera che può essere quantificato in oltre 200 ore all’anno.

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Realizzazione e gestione del verde pubblico

Pietro Piccarolo Università degli Studi di Torino – Facoltà di Agraria

Imola, 15 ottobre 2010

Riduzione delle emissioni di CO2

Su una superficie di circa 2 ettari a tappeto erboso dove si effettuano

tagli ogni 4-5 giorni (30-35 tagli/anno), il ricorso ad un rasaerba

robotizzato con larghezza di taglio intorno a 1 metro, consente, rispetto

all’impiego di un trattorino rasaerba con motore diesel di pari

caratteristiche, una riduzione annua di emissioni di CO2 dell’ordine delle

2 tonnellate (riduzione pari al 90% circa).

A questo vantaggio ecologico va aggiunto quello del risparmio di

manodopera che può essere quantificato in oltre 200 ore all’anno.

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Pietro Piccarolo Università degli Studi di Torino – Facoltà di Agraria

Imola, 15 ottobre 2010

Rasaerba per terreni declivi

I robots per il taglio dell’erba trovano le migliori condizioni di impiego su

tappeti erbosi ben livellati e con erba bassa. Per intervenire su tappeti

con superficie irregolare, in forte pendenza e con erba anche alta,

vengono proposte macchine semoventi a cingoli, azionate da motore

endotermico, e con apparato di taglio a flagelli.

Altra soluzione, sempre per queste aree difficili, è rappresentata da

rasaerba a quattro ruote motrici sterzanti, a larga carreggiata, baricentro

basso e apparato di taglio in posizione ventrale, azionati da motore

endotermico e utilizzati con radiocomando.

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Rasaerba per terreni declivi

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Grandi trapianti

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Grandi trapianti

La tecnologia mirata ad effettuare il trapianto senza bisogno dei tempi di

preparazione della piante (normalmente due anni) è nata in Germania e

in USA alla fine degli anni ’60 ed è arrivata in Italia negli anni ’80 del

secolo scorso. Proprio allo scopo di far fronte alle crescenti necessità

dovute alle trasformazioni urbanistiche delle città e per conservare

quanto più patrimonio verde possibile, si sono realizzate macchine

speciali in grado di trapiantare gli alberi, spostandoli da un sito all’altro e

creando, attraverso pratiche di buona manutenzione, le condizioni per la

ripresa del ciclo biologico di accrescimento.

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espianto sollevamento

Grandi trapianti: fasi del processo

coricamento

trasporto

bilanciamento albero apertura semi-globi

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Potatura meccanica di alberi e siepi

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Potatura meccanica

Sia per la potatura degli alberi e sia delle siepi vengono realizzate

macchine in grado di eseguire l’operazione in modo completamente

meccanico ed autonomo.

In particolare per le siepi, a livello professionale vengono prodotte barre

tosasiepe montate su bracci articolati portati dal sollevatore idraulico del

trattore, posizionabili sia verticalmente e sia orizzontalmente. Possono

essere a semplice o doppia lama oscillante, oppure dotate di dischi o

coltelli rotanti.

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Potatrice meccanica

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Cippatura dei residui di potatura

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Cippatrici

Nei modelli professionali vengono impiegate macchine azionate

dalla pdp della trattrice o da motore endotermico proprio. Per

queste ultime al rumore provocato dall’operazione di cippatura si

aggiunge quello del motore. Per ridurre l’inquinamento acustico

ambientale vengono proposte macchine insonorizzate.

Più recentemente alla insonorizzazione si è aggiunta la variazione

automatica del regime del motore (50 kW di potenza equipaggiato

di silent–blocs), in funzione della fase di lavoro.

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Quale futuro

Effetto dello sviluppo tecnologico e del cambiamento climatico

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Tecnologia iperspettrale

Nel settore prettamente meccanico, elettronica e informatica saranno

sempre più gli elementi determinanti. Un esempio già oggi praticato è

dato dalla tecnologia “iperspettrale”, che consente di selezionare

particolari partendo da rilievi aerei o satellitari, in grado comunicare

pressoché in tempo reale, ad esempio, lo stato di salute degli alberi,

consentendo così agli operatori tempestivi interventi diretti sui soggetti

con qualche problema fitopatologico.

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Identificazione in radiofrequenza

Oppure ancora, l’identificazione di alberi e fiori in vaso, attraverso

sistemi RFID, cioè sistemi in radiofrequenza ormai applicati in vari

campi. Tramite un chip inserito nella corteccia dell’albero o nel

vaso di una piante, è possibile, con l’identificazione del soggetto,

ricavare tutte le informazioni dello stesso (età, trattamenti effettuati,

potature, concimazioni, ecc.).

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Identificazione in radiofrequenza su piante in vaso

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Intelligenza non-biologica

Del resto nel mondo dell’high tech americano, l’informatico Ray

Kurzweil, studioso di intelligenza artificiale, sostiene che presto sarà

possibile simulare l’intelligenza umana sulle macchine e che, entro

pochi decenni, le intelligenze non-biologiche saranno un miliardo di

volte superiori a tutta l’intelligenza umana di oggi.

È indubbiamente una prospettiva che, se si dovesse concretizzare,

avrà un impatto enorme anche di tipo etico.

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Imola, 15 ottobre 2010

I nuovi robot

In un futuro molto prossimo ci potrà essere un robot multifunzione in

grado di eseguire più operazioni, come già sanno fare alcuni robots

casalinghi.

La tecnologia attuale già oggi ne consentirebbe la realizzazione. Ad

esempio un robot che oltre il taglio dell’erba e ad alcune altre operazioni,

quali concimazioni e trattamenti, funga anche da guardiano del giardino.

Ciò grazie a una camera a raggi infrarossi in grado di rilevare la presenza

di intrusi nelle ore notturne, di avvicinarsi a questi e scattare una foto da

inviare al proprietario, od anche, segnalare la presenza di estranei con

l’emissione di un segnale sonoro.

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Cambiamento climatico e gestione del verde

Per quanto invece attiene le tipologie di aree a verde e la loro

gestione, il condizionamento da parte del cambiamento climatico

legato all’effetto serra da un lato, e dalla riduzione della risorsa

idrica dall’altro, sarà sempre maggiore.

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Gestione differenziata

La gestione differenziata delle aree a verde dovrà essere tenuta in

maggiore considerazione dagli Enti pubblici, non per una ragione

economica, ma anche per salvaguardare l’ambiente urbano al fine di

evitare una sorta di selezione biologica e di ridurre il consumo idrico e

l’inquinamento da CO2. La gestione differenziata richiede anzitutto una

precisa suddivisione degli spazi verdi in funzione delle esigenze

manutentive, distinguendo giardini, parchi, sponde fluviali, alberate,

aree sportive, ecc., in modo da poter definire esattamente tipo e

frequenza degli interventi per ciascuna situazione.

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Effetti della gestione differenziata

Sulle sponde, possono essere eseguiti interventi di sfalcio solo parziali.

Ed ancora, una manutenzione effettuata in funzione delle diverse

esigenze, significa che, mentre per un tappeto ornamentale ad alta

fruizione possono essere praticati 25-30 sfalci all’anno con alti consumi

idrici, in un tappeto in area periurbana a bassa fruibilità gli sfalci possono

essere ridotti a 2-3 interventi. I vantaggi, come si è detto, non sono solo

economici, ma anche ecologici. Se gli sfalci, ad esempio, da 30 si

riducono a 3, anziché emettere indicativamente 900 kg di CO2/ha all’anno

se ne emetteranno solo 90 kg riducendo così l’inquinamento del 90%.

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Gestione differenziata e indice del costo di manutenzione

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Confronto tra costi di impianto e di manutenzione per diverse tipologie di tappeto erboso

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Imola, 15 ottobre 2010

Influenza della risorsa idrica sul verde

Da non trascurare è poi l’effetto della risorsa idrica sulla tipologia di

verde e, quindi, sulla scelta, non solo di quali aree allestire ma anche

delle specie da inserire. L’acqua è indispensabile in tutti i processi

della produzione, con i bisogni che ne derivano. Essendo una risorsa

limitata, essa è diventata sempre più un elemento discriminante sugli

orientamenti e sulle decisioni che le amministrazioni pubbliche e i

soggetti privati devono prendere in relazione al suo utilizzo.

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Verde e consumi idrici

In proposito non si può non rilevare che il fabbisogno d’acqua, ad

esempio di un tappeto erboso ornamentale o per lo sport, è molto

elevato: alcuni milioni di litri rappresentano la quantità d’acqua

annualmente assorbiti da un ettaro di questa tipologia di tappeto

erboso. Questo alto consumo può rappresentare un problema che non

può essere ignorato.

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Imola, 15 ottobre 2010

Verde e consumi idrici

In California si è visto che in alcune zone e per certe tipologie di

giardino, il consumo d’acqua per il verde è più del 50% di quello

destinato agli usi domestici. Poiché il problema della carenza d’acqua

in queste aree del Pacifico è profondamente avvertito, è recentemente

entrata in vigore una legge fitta di divieti e prescrizioni, che vanno dal

fissare il massimo quantitativo di acqua che può essere destinato

all’irrigazione delle aree a verde (irrigazione che potrà essere fatta solo

nelle ore notturne), al tipo di piante che dovranno essere utilizzate.

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Gestione a bassa manutenzione

Nel 1847 la City di New York autorizzò la costruzione di questa linea

sopraelevata, che entrò in funzione nel 1851. L’ultimo treno che ne

utilizzò il percorso risale al 1980. Dopo molte discussioni, nel 1999

un’Associazione non profit di locali (l’Associazione Friends of the High

Line) ottenne di convertire ciò che rimaneva della linea (2 km) in un

parco, mantenendone le strutture e privilegiando la flora autoctona a

bassa esigenza manutentiva.

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Highline – New York City

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Gestione a bassa manutenzione

Nella realizzazione del Mas de les Voltes Garden (non distante

da Barcellona), il paesaggista filosofo Fernando Caruncho,

invece, per non alterare gli assetti del territorio, ha fatto largo uso

di parterre di grano. Una scelta coraggiosa legata al territorio ma

anche alla bassa esigenza manutentiva.

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Mas de les Voltes Garden

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Gestione a bassa manutenzione a Torino

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Gestione a bassa manutenzione a Torino

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Gestione a bassa manutenzione a Torino

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Criteri di progettazione

• Progettazione orientata alla manutenzione;

• Durabilità dell’opera nel tempo;

• Riduzione impiego energetico per la costruzione;

• Uso di materiali ecocompatibili e materiali riciclati;

• Progetto orientato al risparmio dell’acqua;

• Progetto orientato alla biodiversità e alla continuità ecologica;

• Accoglienza verso gli insetti, uccelli e piccoli mammiferi.

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Criteri per la manutenzione

• Gestione differenziata;

• Riduzione degli input energetici: concimi chimici, trasporti e trasferimenti,

quantità e intensità delle singole pratiche di manutenzione (tagli, potatura, ecc.);

• Riduzione della quantità di acqua per uso irriguo;

• Riduzione dell’emissione di CO2;

• Riduzione consumo elettricità per illuminazione e forza motrice;

• Riduzione impiego sostanze chimiche (diserbanti, antiparassitari, concimi

chimici di sintesi).