UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA · contro la saggezza del Creatore e ho ricevuto la dovuta...
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA
Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie Via Elce di Sotto, 06123 -Perugia
Corso di Laurea in Scienze Biologiche
Corso di ECOLOGIA Sito del corso: http://cclbiol.unipg.it/index.html
Alessandro Ludovisi
Sito docente: http://www.dcbb.unipg.it/alessandro.ludovisi Tel. 075 585 5712
e-mail address: [email protected]
4
RISPOSTE INDIVIDUALI E DI POPOLAZIONE AI FATTORI AMBIENTALI
LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE
DEI SISTEMI NATURALI E UMANI
SISTEMI
ECOLOGICI
I
E
Modelli generalizzati di risposta ai fattori
ambientali
E : Efficienza di prestazione – può rappresentare
parametri di sviluppo corporeo individuale
(biomassa, morfometria, tasso di crescita),
parametri fisiologici (tasso fotosintetico, consumo di
ossigeno o anidride carbonica, assimilazione
nutrienti, concentrazione di metaboliti), risposte
comportamentali (attività motorie, di alimentazione,
riproduttive o sociali), ecc…
I : intensità del fattore – espresso sulla scala del
fattore considerato (°C, pH, concentrazione, ecc.)
Risposta di saturazione
Risposta ottimale
RISPOSTE DEGLI ORGANISMI AI FATTORI AMBIENTALI
Fattori ambientali: costituiscono le variabili che determinano lo sviluppo e il comportamento degli organismi:
Fattori fisici: climatici (temperatura, umidità, ecc.), idraulici, atmosferici, energetici
Fattori chimici: composizione chimica del mezzo in cui si svolge la vita (concentrazioni saline, pH, ecc)
Fattori alimentari: quantità e qualità delle risorse alimentari
Fattori biologici: interazioni biologiche (competizione, predazione, parassitismo, ecc.)
La risposta degli organismi ai fattori ambientali è, in genere, di carattere non lineare
Diagramma di reazione (catalitizzata e no) che
mostra l'energia richiesta a vari stadi lungo l'asse
del tempo (coordinate di reazione). In presenza
dell’enzima l’energia di attivazione si abbassa e la
reazione è favorita. Curva di saturazione per una reazione enzimatica
Equazione di
Michaelis -Menten
k1
k-1
k2
ATTIVITÀ ENZIMATICA E CURVE DI SATURAZIONE
Gli enzimi sono
macromolecole biologiche
che catalizzano le reazioni
metaboliche
L’amilasi è un enzima che
catalizza la scissione di uno
zucchero complesso
(amido) in uno più semplice
(maltosio) ed è presente in
organismi eterotrofi, dai
batteri all’uomo.
ATTIVITÀ ENZIMATICA E RISPOSTA ALLE VARIABILI AMBIENTALI
Andamento dell’attività enzimatica dell’a-amilasi della muffa
Aspergillus flavus in funzione della concentrazione di substrato,
della temperatura e del pH A. flavus può produrre infezione nelle vie respiratorie umane
Risposta di saturazione
Risposta ottimale
Risposta ottimale
La valutazione della risposta ai fattori ambientali si può ottenere tramite sperimentazione
Campi sperimentali
Colture in vitro
Coltivazioni in serra
Allevamenti in batteria
Allevamenti in vasca
La risposta di popolazione può essere considerata come “media “delle risposte
individuali….
RISPOSTA INDIVIDUALE E DI POPOLAZIONE
I
E
I
E
…. sebbene il trasferimento delle risposte individuali in ambiente controllato alla realtà
di popolazione in ambiente naturale possa risultare non del tutto adeguato
media media
Flusso di risorse – F (l/giorno)
a concentrazione Ro
coltura
Rimescolamento
Velocità di diluizione
D=F / Volume
RISPOSTA DI SATURAZIONE - CURVA DI CRESCITA IN FUNZIONE DELLA DISPONIBILITÀ DI RISORSE
SCHEMA DI CHEMOSTATO
L’ambiente di coltura fornisce un
flusso di risorsa continuo a
concentrazione costante (R0 ).
Un flusso costante in uscita sottrae
in continuo la risorsa non
consumata e parte degli organismi
formati (mortalità imposta costante
= m).
Tass
o di
cre
scita
r
dN/N
dt
Risorsa R
m
R*
R*
K
Riso
rsa
R
Den
sità
di p
opol
azio
ne N
t
In queste condizioni, lo stato di
equilibrio (o, meglio, lo stato
stazionario) per la densità di
individui e la densità di risorsa
(dNi/nidt=0, dR/dt =0), si
realizza per un valore della
risorsa (R*) per cui il tasso di
crescita coincide con la mortalità
(m)
r max
Tass
o di
cre
scita
Risorsa R
r max
m
R*
mkR
Rr
)( 2/1
maxr
Ndt
dN
CURVA DI CRESCITA IN FUNZIONE DELLA DISPONIBILITÀ DI RISORSE
EQUAZIONE DI MONOD Concentrazione di silicato (mM)
Tass
o di
cre
scita
r (
gior
ni-1
)
40
1
0
0
0.5
30 20 10
Asterionella formosa
m1
R*
m2
R*
r max/2
k1/2
k ½: costante di semisaturazione
)(*
max
2/1
mr
mkR
Ri* è tanto più bassa (R tanto meno limitante per
la specie) quanto minore è la costate di
semisaturazione e quanto maggiore è rmax
Risorsa R1
Riso
rsa
R2
R1*
R2*
1
5
3
2
RISORSE ESSENZIALI E SOSTITUIBILI Si definiscono essenziali le risorse indispensabili per lo sviluppo di
un organismo, che non possono essere sostituite da altre.
E’ il caso tipico di luce e nutrienti inorganici per gli autotrofi.
Il rapporto con cui vengono consumate le risorse (vettore di
consumo - VC) è rigidamente definito dal loro rapporto nella dieta.
La sopravvivenza è possibile fin quando nessuna risorsa è al di
sotto della ZNGI (Zero Net Growth Isocline)
106 CO2 +16 NO3- + HPO4
2- + 1.7 SO42- + 120.3 H2O + 21.4 H+
C106 H263 O110 N16 S1.7 P + 140.55 O2 hn
1
3
4
ZNGI (Zero Net Growth Isocline)
Si definiscono le sostituibili le risorse non
rigidamente fissate nella dieta. E’ il caso tipico
delle prede per gli eterotrofi (erbivori e carnivori),
che sono spesso consumate in base alla loro
abbondanza.
Il rapporto con cui vengono consumate risorse
diverse non è perciò rigido e la sopravvivenza è
possibile fin quando l’insieme delle risorse è al di
sopra della ZNGI (Zero Net Growth Isocline)
Risorsa R1
Riso
rsa
R2
R2*
R1*
ZNGI
VC
VC
VC VC
Justus von Liebig (1803 –1873)
Il testamento di Liebig
Confesso volentieri che l'impiego dei concimi chimici era fondato
su delle supposizioni che non esistono nella realtà. Questi
concimi dovevano portare una rivoluzione completa in
agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente
escluso e tutte le materie minerali asportate dai raccolti,
sostituite con dei concimi chimici. Il concime doveva permettere
di coltivare su di uno stesso campo, senza discontinuità e senza
esaurimento, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc.,
secondo la volontà e i bisogni dell'agricoltore. Avevo peccato
contro la saggezza del Creatore e ho ricevuto la dovuta
punizione. Ho voluto portare un miglioramento alla Sua opera e
nella mia cecità ho creduto che nel meraviglioso
concatenamento delle leggi che uniscono la vita alla superficie
della terra, rinnovandola continuamente, un anello era stato
dimenticato, che io povero verme impotente, dovevo fornire.[3]
La Legge di Liebig o Legge del minimo è un principio di agronomia sviluppato da
Carl Sprengel nel 1828 e reso popolare in seguito da Justus von Liebig.
Esso afferma che, in condizioni di stato stazionario, la crescita è limitata non
dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità
della risorsa essenziale più scarsa rispetto alle esigenze nutrizionali relative
dell’orgasnismo (FATTORE LIMITANTE)
LA LEGGE DEL MINIMO DI LIEBIG
Il barile di Liebig
Questo concetto venne applicato originariamente alla coltivazione delle
piante o dei raccolti dove si scoprì che l'aumento delle sostanze nutrienti
già abbondantemente disponibili non migliorava la crescita. Solo l'aumento
della somministrazione della sostanza nutriente più scarsa* causava un
miglioramento nel fattore di crescita delle piante o dei raccolti.
106 CO2 +16 NO3- + HPO4
2- + 1.7 SO42- + 120.3 H2O + 21.4 H+
C106 H263 O110 N16 S1.7 P + 140.55 O2 hn
+ metalli (Mn, Mg, Fe, Zn, B, ecc…)
*rispetto ai bisogni nutrizionali relativi dell’organismo
RISORSE ESSENZIALI: ELEMENTI ESSENZIALI E LORO FUNZIONE NEL METABOLISMO DI PIANTE E ANIMALI
RISORSE SOSTITUIBILI: VARIABILITA’ NELLA DIETA DEGLI ETEROTROFI
Fotosintesi C3: il primo composto risultante dalla fissazione del carbonio è a
3 atomi di carbonio (fosfoglicerato)
Fotosintesi C4: il primo composto risultante dalla fissazione del carbonio è a
4 atomi di carbonio (ossalacetato)
Fotosintesi CAM: la fissazione del carbonio è posticipata (al buio) rispetto
all’assorbimento della radiazione solare in modo da evitare l’apertura
stomatica durante il giorno
Andamento del tasso fotosintetico in funzione dell’irradianza solare
fotoinibizione
FATTORI LIMITANTI: LA LUCE PER LA FOTOSINTESI
Resa Quantica: rapporto tra la l’incremento della
velocità di fotosintesi e l’incremento di irradianza
d f/d I
C3 CAM C4
Zea mais
Tipha latifolia
Triticum aestivum Quercus robur
Ananas sativa
Opuntia vulgaris
Andamento della risposta fotosintetica in diverse piante in funzione della temperatura
Le piante C4 sono adattate ad alte
intensità di radiazione e alta
temperatura, in quanto capaci di
sfruttare l’acqua in modo più efficiente
delle piante C3
RISPOSTA OTTIMALE - CURVA DI TOLLERANZA (SHELFORD, 1913)
LA VALENZA ECOLOGICA
RISPOSTE DEGLI ORGANISMI AI FATTORI AMBIENTALE: L’INTERAZIONE TRA I FATTORI
[°C = (°F − 32) / 1,8]
Nicchia teorica
di sopravvivenza
Nicchia fondamentale
(riproduzione)
Nicchia realizzata
Nicchia n-dimensionale (ipervolume)
LA NICCHIA ECOLOGICA SECONDO HUTCHINSON (1965)
Fattori ambientali (es. chimici, fisici, etc.) con risposta ottimale
Nicchia teorica
di sopravvivenza
Nicchia fondamentale
(riproduzione)
Nicchia realizzata
Nicchia n-dimensionale (ipervolume)
LA NICCHIA ECOLOGICA SECONDO HUTCHINSON (1965)
Fattori ambientali (es. alimentari) con risposta di saturazione
NICCHIA ECOLOGICA E HABITAT
HABITAT
SPAZIO DEI FATTORI RICHIESTO DA UNA SPECIE PER POTER
VIVERE IN UN DATO AMBIENTE
E’ DEFINITO DALL’INSIEME DELLE CARATTERISTICHE
FISIONOMICHE DELL’AMBIENTE (TIPO DI SUBSTRATO, TIPO DI
VEGETAZIONE, DISPONIBILITA’ DI RISORSE ALIMENTARI,
INTENSITA’ DEI FATTORI AMBIENTALI)
LO SPAZIO INDIVIDUATO DAI FATTORI
AMBIENTALI DEFINISCE SIA LA NICCHIA
CHE L’HABITAT, MA LA PRIMA
INDIVIDUA CONDIZIONI REALIZZATE,
LA SECONDA CONDIZIONI NECESSARIE
+ RUOLO FUNZIONALE CHE UNA POPOLAZIONE SVOLGE NELL’
ECOSISTEMA IN CUI VIVE (POSIZIONE NELLA CATENA
ALIMENTARE, INTERAZIONI CHE INSTAURA CON LE ALTRE
POPOLAZIONI)
NICCHIA ECOLOGICA
POSIZIONAMENTO DELLA POPOLAZIONE NELLO SPAZIO
INDIVIDUATO DAI FATTORI DELL’AMBIENTE IN CUI VIVE
GLI EQUIVALENTI ECOLOGICI
Gli equivalenti ecologici sono organismi che
occupano nicchie simili in differenti regioni
geografiche. La convergenza evolutiva determinata
da analoghe condizioni ambientali li rende
morfologicamente ed ecologicamente simili. Possono
essere tassonomicamente affini in regioni contigue,
ma anche distanti se abitano regioni lontane.
Requisiti generali di un bioindicatore
Accessibilità
deve essere facilmente identificabile e campionabile ;
Idoneità bio-ecologica
ampia distribuzione nell’area di studio;
uniformità genetica nell’area di studio;
adeguate conoscenze su anatomia, fisiologia ed ecologia;
lungo ciclo vitale;
scarsa mobilità;
deve essere chiaramente correlabile con il fenomeno che si vuole rilevare o controllare;
deve avere una validità estendibile a situazioni analoghe (ampia diffusione della specie).
INDICATORI BIOLOGICI O BIOINDICATORI
Con tale termine si indica un organismo o un sistema biologico usato per valutare una modificazione -
generalmente degenerativa - della qualità dell'ambiente
Possono essere particolarmente utili come bioindicatori organismi animali, vegetali o fungini che abbiano:
- scarsa tolleranza e/o spiccato optimum ambientale rispetto a fattori ambientali specifici;
- buona tolleranza, ma risposta evidente a livello fisiologico, morfologico o demografico;
- elevata tolleranza e capacità di accumulare sostanze inquinanti (bioaccumulatori)
Esempi di bioindicatori a bassa tolleranza e/o spiccato optimum ambientale
Chenopodium bonus henricus
Densità di tre specie di anfibi in diversi habitat
fluviali soggetti o meno ad impatto antropico
Alterazione della respirazione fogliare in Elodea densa in presenza di
acque di scarico di diversa diluizione. Andamento della concentrazione di Selenastrum capricornutum
in presenza di acque di scarico di diversa diluizione.
Esempi di bioindicatori con risposta a livello fisiologico, morfologico o demografico
CL1 (normali) CL3 (molto malformati)
Malformazioni dell’apparato boccale delle larve di Chironomidi, derivante da stress ambientale
CL2 (poco malformati)
Sost. organica
E
n
jjj
n
jjjj
ra
ira
DEPI
1
1
i r Achnanthes minutissima 0.5 3
Cocconeis placentula 1 1
Gomphonema angustum 0.5 3
Gomphonema olivaceum 1 5
Navicula atomus 3.5 3
Nitzschia incospicua 2.5 3
Navicula subminuscola 3.5 3
Achnanthes minutissima
Cocconeis placentula
Gomhonema olivaceum
Navicula atomus
INDICI MULTIVARIATI: L’INDICE DIATOMICO ESTESO - indice di qualità delle acque correnti basato sulle diatomee
(alghe bentoniche)
aj: abbondanza della specie
r j: tolleranza della specie alla sostanza organica 1-5
(1 elevata, 5 minima)
ij: optimum della specie per la sostanza organica
0-4 (0 valori bassi, 4 valori elevati)
Navicula atomus
r = 5
i = 0
r = 1
i = 2
r =2
i =3
r =5
i =4
Attribuzione specifica e conteggio al
microscopio
INDICE DIATOMICO ESTESO: campionamento diatomee epilitiche in acque correnti
Specie Staz. 1 Staz. 8
Achnanthes minutissima 214 68
Cocconeis placentula 23 1
Gomphonema angustum 44 30
Gonphonema olivaceum 3 20
Navicula atomus 0 34
Nitzschia incospicua 3 125
Navicula subminuscola 0 25
TOT 287 303
n
jjj
n
jjjj
ra
ira
DEPI
1
1
INDICE DIATOMICO ESTESO: calcolo dell’indice
aj: abbondanza della specie
r j: tolleranza della specie alla sostanza organica 1-5 (1 elevata, 5 minima)
ij: optimum della specie per la sostanza organica 0-4 (0 valori bassi, 4 valori elevati)
Specie i r Staz. 1 Staz. 8
Achnanthes minutissima 0.5 3 214 68
Cocconeis placentula 1 1 23 1
Gomphonema angustum 0.5 3 44 30
Gonphonema olivaceum 1 5 3 20
Navicula atomus 3.5 3 0 34
Nitzschia incospicua 2.5 3 3 125
Navicula subminuscola 3.5 3 0 25
TOT 287 303
Staz. 1 Staz. 8
642 204
23 1
132 90
15 100
0 102
9 375
0 75
821 947
Denominatore
Staz. 1 Staz. 8
321 102
23 1
66 45
15 100
0 357
22.5 937.5
0 262.5
447.5 1805
Numeratore
EPI-D Staz.1 =447.5/821=0.55 Staz. 8=1805/947=1.91
*I risultati che si collocano attorno ai valori soglia (1.0 ± 0.05; 1.7 ± 0.05; 2.3± 0.05; 3.0± 0.05)
vanno interpretati come classi di passaggio
Giudizio, espresso in cinque classi di qualità, dei risultati ottenuticon l’indice EPI-D*
Valori EPI-D Classe Qualità Colore
0.0 < EPI-D < 1.0 I ottima blu
1.0 < EPI-D < 1.7 II buona verde
1.7 < EPI-D < 2.3 III mediocre giallo
2.3 < EPI-D < 3.0 IV cattiva arancione
3.0 < EPI-D < 4.0 V pessima rosso
APAT
, 20
04
: da
ti fo
rniti
da
A. D
ell’U
omo
INDICI MULTIVARIATI : Indice Biotico Esteso (IBE)- indice di qualità delle acque correnti basato su
macroinvertebrati bentonici
Artropodi
–Insetti (larve acquatiche)
•Plecotteri
•Tricotteri
•Efemerotteri
•Coleotteri
•Odonati
•Ditteri
•Eterotteri
–Crostacei
•Asellidi
•Gammaridi
Anellidi
– Oligocheti
– Irudinei
Altri macroinvertebrati bentonici
CIASCUNA DELLE CLASSI DI ORGANISMI INDIVIDUATE
RAPPRESENTA UN GRUPPO FAUNISTICO DA COLLOCARE NELLA
TABELLA SEGUENTE
Gruppi Faunistici Numero totale delle Unità Sistematiche (specie o generi)
0-1 2-5 6-10 11-15 16-20 21-25 26-30 31-35 >36
Plecotteri Più di 1 U.S. 8 9 10 11 12 13 14
Una sola U.S. 7 8 9 10 11 12 13
Efemerotteri Più di 1 U.S. 7 8 9 10 11 12
Una sola U.S. 6 7 8 9 10 11
Tricotteri Più di 1 U.S. 5 6 7 8 9 10 11
Una sola U.S. 4 5 6 7 8 9 10
Gammaridi 4 5 6 7 8 9 10
Asellidi 3 4 5 6 7 8 9
Oligocheti/
Chironomidi
1 2 3 4 5
Taxa precedenti
assenti
0 1
INDICE BIOTICO ESTESO: calcolo dell’indice
Per la determinazione del valore dell’indice biotico esteso, si identifica la riga di ingresso nella tabella, tramite l’identificazione
del Gruppo Faunistico, presente nel campione, meno tollerante all’inquinamento di carattere organico. La tolleranza del
Gruppo Faunistico è bassa se esso si colloca più in alto nella tabella e cresce passando a Gruppi Faunistici collocati più in
basso (tolleranza crescente passando da Plecotteri a Efemerotteri, etc.).
Il numero totale di Unità Sistematiche rinvenute individua invece la colonna di ingresso. Il valore dell’indice E.B.I. sarà quindi
dato dal valore numerico contenuto nella cella individuata da riga e colonna di ingresso.
Classi di
qualità
valore
IBE
giudizio di qualità colore
Classe I >10 Ambiente non inquinato
o comunque non
alterato in modo
sensibile
Classe II 8-9 Ambiente con moderati
sintomi di inquinamento
o di alterazione
Classe III 6-7 Ambiente inquinato o
comunque alterato
Classe IV 4-5 Ambiente molto
inquinato o comunque
molto alterato
Classe V <4 Ambiente
eccezionalmente
inquinato o alterato
Giudizio, espresso in cinque classi di qualità, dei risultati ottenuti con l’indice EBI
Istogramma con i valori dell’indice EBI rilevati sul bacino del fiume Chiascio
(sopra) e del bacino del fiume Nera – Velino (sotto)
(fonte: “Relazione sullo stato dell’ambiente in Umbria, 1997)
A valle di insediamenti urbani
consistenti (zona Terni-Orte)
A monte di insediamenti urbani
consistenti, ma a valle di
allevamenti ittici
BIOACCUMULO DI INQUINANTI PERSISTENTI
Bioaccumulo di alluminio nell’alga verde Dunaliella ter tiolecta in
funzione della concentrazione ambientale e del pH
Tutti gli organismi tendono ad accumulare
inquinanti persistenti (metalli pesanti, pesticidi)
nei tessuti.
L’accumulo aumenta all’aumentare della
concentrazione dell’inquinante nell’ambiente,
all’età dell’organismo, alla dieta e alla posizione
nella catena alimentare (MAGNIFICAZIONE
BIOLOGICA)
Bioaccumulo di cadmio nel rene del bisonte
europeo (Bison bonasus) in funzione dell’età
Bioaccumulo di cadmio in organismi con
diversa dieta
MAGNIFICAZIONE BIOLOGICA
Concentrazione di mercurio nel Persico trota (Micropterus salmoides) in alcuni bacini lacustri del Maryland (normalizzato taglia 370 mm)
Stazioni Cd Pb Cr Cu
Camerino 0,11 15,64 3,99 15,10
S.Gregorio 0,08 7,55 1,07 7,32
Fiungo 0,09 3,91 0,82 9,44
Belforte 0,08 1,24 1,10 9,26
Tolentino 0,07 1,08 1,18 9,65
Abbazia di Fiastra 0,07 2,09 0,81 8,52
Pieve di Macerata 0,09 18,47 1,35 12,22
Civitanova Marche 0,08 18,77 0,89 9,22
Gole S.Eustachio 0,08 1,41 0,71 6,13
Castello Lanciano 0,04 0,97 0,51 4,97
Valori medi stagionali delle concentrazioni dei metalli pesanti (ppm)nel muschio Hypnum cupressiforme, utilizzato per il biomonitoraggio nella provincia di Macerata
Esempi di bioindicatori con elevata tolleranza e capacità di accumulare sostanze inquinanti (bioaccumulatore)