UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

35
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin

Transcript of UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Page 1: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Antonia Ballottin

Page 2: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

PROGRAMMA E CONTENUTI DEL CORSO

• Storia, evoluzione, prospettive e ambiti di intervento della psicologia del lavoro e delle organizzazioni.

• Il ruolo delle variabili organizzative per la promozione del benessere organizzativo: la cultura, il clima.

• Il disagio nelle organizzazioni: stress, mobbing e burnout.

• Motivazione e soddisfazione lavorativa.

Page 3: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Psicologia del lavoro e delle organizzazioni- Definizione -

• La psicologia del lavoro e delle organizzazioni si propone di comprendere, analizzare e modificare le interazioni tra la persona e l’organizzazione.

• La psicologia del lavoro e delle organizzazioni è interessata alla persona nel suo ambiente di vita, ai suoi modi di costruire una condotta lavorativa efficace, efficiente e soddisfacente in rapporto alle altre persone e ai mezzi di lavoro, al suo sviluppo personale e professionale e a tutti i fattori ambientali, sociali, tecnici e culturali che possono incrementare le sue possibilità di padroneggiare le proprie scelte, progetti e direzioni di inserimento sociale (Sarchielli, 1998).

COMPORTAMENTI AL LAVORO

Page 4: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

LE ORIGINI

Si fa risalire la nascita della disciplina alla pubblicazione da parte dello psicologo Hugo Münsterberg

nel 1913 nel libro Psychology and Industrial Efficiency, scrive che nel momento in cui ciascuno otterrà il lavoro in cui applicare le sue migliori energie,

“lo scontento e la depressione mentale saranno sostituiti nella nostra comunità sociale da una fiorente gioia e da una perfetta armonia” (Spaltro, 1974).

Page 5: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Hugo Münsterberg (1913)

Fondatore della Psicotecnica applicata a tutti gli ambiti della vita compreso il lavoro

adattamento dell’uomo all’ambiente, vita lavorativa, formazione delle abitudini, monotonia e fatica, motivazioni, procedimenti

di vendita

Nascita dell’idoneità psicofisica integra l’accertamento dell’idoneità fisica con i requisiti psicofisici

Nascita selezione attitudinale

LA PSICOTECNICA

Page 6: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Il problema del carico di lavoro e della valutazione del lavoro

Il metodo di Taylor (1895)

1. Scomposizione del ciclo lavorativo in piccole unità e ricombinazione degli elementi analitici nel modo più economico e razionale

2. Scelta dell’operaio idoneo a svolgere il lavoro - l’uomo giusto al posto giusto

3. Addestrare il lavoratore secondo il metodo migliore - secondo le istruzioni e i tempi di pausa stabiliti

4. Retribuzione volta a ottenere il rendimento massimo: paga sopra la media se si raggiunge il massimo

LA DIVISIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO

Page 7: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

1° STUDIOPRODUZIONE

Media giornaliera di partenza del trasporto: 12,5 tonnellate ad operaio

- Analisi delle fasi di lavoro

- Selezione fisica degli operai

- Inserimento pause

- Pagamento extra per aver seguito le istruzioni

Media giornaliera di arrivo del trasporto: 47 tonnellate ad operaio

Da 75

operai

A 8

2° STUDIO

UTILIZZO DEGLI STRUMENTI

Media giornaliera trasporto con pala: 16 tonnellate ad operaio

- Analisi delle fasi di lavoro e degli strumenti

- Pianificazione delle attività

- Addestramento

Media giornaliera di arrivo del trasporto: 59 tonnellate ad operaio

Da 600

operai

A 140

Page 8: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

• Le esperienze di Taylor diedero origine ad un movimento innovativo che si andò diffondendo nell’industria e nella pubblica amministrazione.

• Il movimento dell’organizzazione scientifica del lavoro diede vita ad una metodologia che prevedeva:

studio dei procedimenti – impianti, attrezzature, processi – l’analisi dei metodi, la misurazione del lavoro e il suo controllo.

Page 9: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

LE CONSEGUENZE

• La parcellizzazione del lavoro: scomposizione del ciclo del lavoro in elementi analitici e ricomposizione più economica e razionale

• La selezione: scegliere l’operaio più idoneo a svolgere quel determinato lavoro

• L’addestramento: abituare l’operaio a seguire le istruzioni e le pause prescritte dall’ “ufficio di preparazione”

• La struttura dell’organizzazione: in alternativa alla organizzazione lineare la struttura funzionale gerarchica

lavoratori devono prendere ordini da capi intermedi che pianificano la loro attività

GANTT: diagramma per la programmazione, analisi e controllo delle attività

Page 10: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

DIREZIONE

Organi operativi

MODELLO ELEMENTARE

- La direzione spesso interpreta ruoli sovrapponibili ed è centrale nella determinazione dei meccanismi di funzionamento

- Non vi sono organi direttivi con funzioni di autonomia estesa oltre la direzione

- Non c’è rigida divisione delle mansioni

Page 11: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

acquisti produzione

DIREZIONE

MODELLO FUNZIONALE

La direzione si serve di strutture specialistiche fuori dalla linea gerarchica (STAFF) che coordinano i settori in linea pur non essendo gerarchicamente sopra di loro (sicurezza, qualità...).Non vi sono organi direttivi con funzioni di autonomia estesa oltre la direzioneCapi intermedi pianificano azioni e gestiscono persone nella produzioneC’è rigida divisione delle mansioni (minore autonomia operativa)

Page 12: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

DIAGRAMMA DI GANTT1. Determinare tutte le attività necessarie al risultato2. Inserire una attività per ogni riga 3. Stabilire la data finale dell’attività4. Tracciare data iniziale e finale di ogni azione che porta a risultato5. Designare gruppo o persona responsabile di ogni attività

L M M G V L M M G V L M M G V10 11 12 13 14 17 18 19 20 21 24 25 26 27 28

tempoattività

COSTITUZIONE SQUADRA

PROGETTAZIONE DELL’ATTIVITA’

ASSEGNAZIONE COMPITI

SPERIMENTAZIONE ATTIVITA’

INCONTRO DI VERIFICA

AVVIO

Page 13: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

La divisione scientifica del lavoro

Nel 1911 si ufficializzava la denominazione di Scientific Management (Novara & Sarchielli, 1996).

Lo Scientific Management introdusse criteri razionali uniformi:

- il principio della produzione in serie; - il principio dell’intercambiabilità delle parti.

“Lo scopo principale dell’organizzazione del lavoro dovrebbe essere quello di garantire la massima prosperità

tanto del datore di lavoro quanto dei dipendenti.

Affinché il lavoro possa essere svolto secondo leggi scientifiche è indispensabile una più giusta ripartizione di responsabilità tra direzione e

manodopera”

(Taylor, 1911, in Avallone, 1997).

SCIENTIFIC MANAGEMENT

Page 14: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

PRO E CONTRO

LE RAGIONI DEL SUCCESSO

Grande disponibilità di manodopera

Semplicità nell’addestramento

Aumento della produttività

LE RAGIONI DELL’INSUCCESSO

Estremizzazione del metodo

Il riduzionismo: complessità della persona vs. semplicità della mansione

La visione dell’”Homo Oeconomicus”: pigro, individualista, egoista

Crisi economica 1929 – disoccupazione impoverimento

Page 15: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Il comporta-mento che l’organizzazione deve tenere nei confronti dei lavoratori in prospettiva economicistica, pone i presupposti (Schein, 1965):

- l’uomo è motivato anzitutto da interessi economici;

- altri interessi o sentimenti sono di natura irrazionale e l’organizzazione deve fare sì che non interferiscano con il calcolo razionale dell’interesse economico;

- poiché gli incentivi economici sono gestiti dall’organizzazione, il singolo è un’agente passivo che deve essere guidato, motivato e controllato.

L’HOMO OECONOMICUS

Page 16: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

MAYO (1927)

Mayo, psicologo e docente alla Harvard Graduate School of Business

attua interventi alla Western Electric Company (29.000 dipendenti) per

- 1923 - Il problema del turnover

- 1927 - Miglioramento produzione - illuminazione

- L’osservazione del reparto di posa dei fili

- Le interviste e il counseling

Page 17: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Gli interventi alla Western Electric Compan

1. IL PROBLEMA DEL TURNOVER FILATURA:

avvicendamento del 250 % nel reparto (media aziendale avvicendamento 5-6%)

- analisi del lavoro- ad 1/3 degli operai: inserimento 1 pausa mattina / 2 pause pomeriggio (10 m)- aumento produttività per tutti e diminuzione del turnover

- introducono il merito nell’assegnazione delle pause decise da capi reparto- diminuzione produttività e aumento turnover

- pause reintrodotte dalla direzione ed obbligatorie per tutti – blocco macchine- aumento produttività per tutti e diminuzione del turnover

- pause programmate da operai che fanno pause individuali e non fermano macchine- autonomia e responsabilità del gruppo- rientra il problema del turnover e aumenta produttività

Page 18: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

- Lavoro a cottimo per 8 settimane PRODUZIONE AUMENTA

- Due pause di cinque minuti per 5 settimane PRODUZIONE AUMENTA

- Due pause di dieci minuti PRODUZIONE AUMENTA

- Sei pause di cinque minuti – frammentazione PRODUZIONE CALA

- Due pause: una con pasto aziendale PRODUZIONE AUMENTA

- Turno concluso alle 16.30 (ex 17.30) PRODUZIONE AUMENTA

- Turno concluso alle 16.00 PRODUZIONE STABILE

2. LA TEST ROOM

- 48 ore settimanali 2400 relè a settimana- squadra di 6 ragazze sotto osservazione

ELIMINATE TUTTE LE MIGLIORIE 3000 relè la settimana (per 12 settimane)

PERCHÉ ?

Page 19: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

2. LA TEST ROOM

- variano contratto, pause, orario di lavoro- chiedono a personale se vuole collaborare – gruppo - variando le condizioni, il miglioramento lavorativo rimane alto

EFFETTO HAWTHORNE

IL SOLO FATTO DI ESSERE IMPEGANTI IN UNA ESPERIENZA INTERESSANTE FA LAVORARE DI PIÙ

“Quello che avvenne in realtà fu che sei individui divennero un gruppo e il gruppo scelse spontaneamente e con entusiasmo di collaborare all’esperimento”

(Mayo, 1945).

Page 20: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

3. L’OSSERVAZIONE DEL REPARTO DI POSA DEI FILI

-14 persone al lavoro producono 6000 pezzi al giorno anziché 7000

- azienda propone incremento del salario proporzionale alla produzione

- leader naturale del gruppo contrario

- leader blocca l’aumento di produzione

- adotta spontaneamente forme sociali di incentivazione

- l’aumento di retribuzione non motiva il cambiamento

la produzione non cambia

L’appartenenza al gruppo è più forte dell’aumento economico

Page 21: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

4. LE INTERVISTE E IL COUNSELING

- In due anni conduce 21216 interviste

- Interviste strutturate a domande dirette:

Risposte stereotipate poco utili alla comprensione dei problemi

Domande non riguardano aspetti importanti per lavoratore

- Interviste libere “non direttiva”: colloquio libero – sfogo

Intervistatore non giudica ne da consigli

NASCE IL COUNSELING con due valenze

- TERAPEUTICA : persone che si sfogano stanno meglio

- CONOSCITIVA : i lavoratori si stanno organizzando in gruppi che decidono i indici di produttività propri che rispettano, in contrasto alla volontà della Direzione

Page 22: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Mayo formulò le conclusioni delle sue ricerche:

- l’uomo è fondamentalmente motivato da bisogni di natura sociale ed ottiene dal rapporto con gli altri il suo senso di identità personale;

- in conseguenza della rivoluzione industriale e dell’organizzazione scientifica del lavoro il lavoro stesso è privo di significato intrinseco, il quale va ricercato nei rapporti sociali che si formano sul lavoro;

- il lavoratore è più influenzato dalla forza sociale del suo gruppo che da incentivi e controlli della Direzione;

- il lavoratore risponde alla Direzione nella misura in cui essa ne rispetta i bisogni sociali.

LE CONCLUSIONI

Page 23: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

“HUMAN RELATIONS”

•Gli studi di Mayo mettono in evidenza che, accanto all’organizzazione formale, voluta dall’impresa, deve essere tenuta in considerazione l’organizzazione informale, definita dai lavoratori.

•A Mayo e al suo gruppo di ricerca si attribuisce la nascita delle Human Relations, movimento che ha avuto come obiettivo principale lo studio del gruppo, del suo funzionamento, delle dinamiche presenti al suo interno, del suo rendimento.

•Sostanzialmente, però, la struttura organizzativa dello Scientific Management non viene modificata:

l’attenzione è rivolta a formare nei quadri aziendali uno stile di direzione più partecipativo, senza intervenire sulla concezione di uomo che ha caratterizzato il taylorismo.

Page 24: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

L’UOMO PSICOLOGICO

Al concetto di uomo economico si contrappose quello di uomo psicologico (Tollman, 1940, in Spaltro, 1974),

-il lavoratore è legittimato ad avere sentimenti, emozioni e opinioni che sono parte della sua prestazione lavorativa.

-Il nuovo concetto di lavoro subisce le influenze di due scuole psicologiche: da quella psicoanalitica deriva l’idea di uomo come possessore di una parte inconscia e, quindi, come attore di comunicazioni non solo razionali ma anche simboliche;

-dalla psicologia sociale eredita la concezione di pensiero collettivo, che introduce definitivamente nella definizione di lavoro la dimensione sociale e di gruppo.

Page 25: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

L’APPROCCIO SISTEMICO

Anni ‘60 e ‘70, a fronte della complessità delle organizzazioni, dei cambiamenti tecnologici e dell’evoluzione dei mercati,

emerge la necessità di sviluppare

UNA TEORIA ORGANIZZATIVA MULTIDIMENSIONALE

che non esasperi né l’aspetto organizzativo né quello umano.

LA TEORIA DEI SISTEMI APERTI – derivata dalla Teoria Generale dei Sistemi (von Bertalanffy, 1951) – si pone come innovativa, in quanto inserisce il fattore umano come uno tra gli altri elementi che interagiscono nel determinare strutture e processi organizzativi (Maeran, 2002).

Page 26: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

L’ORGANIZATIONAL DEVELOPMENT

Con l’obiettivo di ricomporre la dicotomia individuo/ organizzazione, nacque il

MODELLO DELLO SVILUPPO ORGANIZZATIVO,

“strategia di risposta al mutamento in vista del cambiamento di convinzioni, atteggiamenti, valori, strutture organizzative per un migliore adattamento alle nuove tecnologie, ai nuovi mercati e alle nuove sfide” (Bennis, 1969).

Page 27: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

DIREZIONE PER OBIETTIVI MANAGEMENT BY OBJECTIVES

- la definizione degli obiettivi fondamentali inerenti alla natura dei ruoli;

- l’individuazione degli obiettivi critici, ovvero delle azioni concrete da intraprendere;

-la precisazione di risultati misurabili e qualitativi e dei relativi criteri di valutazione;

- il rapporto tra obiettivi individuali di ruolo e obiettivi organizzativi;

- le connessioni tra conseguimento degli obiettivi e sistemi di compenso economico

- il coinvolgimento di ciascun individuo nella definizione delle varie fasi del processo.

Page 28: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

GLI AMBITI DI INTERVENTODELLA PSICOLOGIA DEL LAVORO

Selezione. Si tratta di un’attività di lavoro e di ricerca inerente alla gestione delle risorse umane che presuppone un’operazione decisionale basata su una valutazione qualitativa e quantitativa degli aspiranti ad un ruolo professionale.

Formazione e sviluppo. Rappresenta il momento della costruzione, dello sviluppo e della condivisione del sapere professionale e organizzativo. Oggi le imprese investono considerevolmente sulla formazione continua e sull’empowerment delle persone.

Page 29: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Orientamento professionale.

Tale settore si è sviluppato agli inizi della psicologia del lavoro, con i primi studi di psicotecnica, ed ha attraversato alcune fasi: -nella fase psicometrica si sostiene l’esistenza nel soggetto di attitudini, interessi e tratti di personalità stabili; -nella fase dinamica l’attenzione è rivolta alla totalità dell’individuo ed al suo sviluppo di carriera;-nella fase dello sviluppo vocazionale e professionale si studiano i processi di definizione dell’identità personale e sociale; - nella fase psicosociale si pone il problema in termini di socializzazione al lavoro.

Page 30: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Prevenzione, salute e sicurezza.

Dai primi studi sulla fatica e sugli infortuni sul lavoro, negli anni recenti il tema è tornato di grande attualità con lo sviluppo di analisi sulla percezione del rischio, cambiamento del comportamento.

Al tema del benessere si collega, necessariamente, quello del disagio lavorativo e dunque la rilevante ed approfondita quantità di studi condotti dagli psicologi del lavoro sulle problematiche dello stress, del burnout e del mobbing.

Page 31: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Ergonomia.

Si occupa del rapporto fra l’uomo e il suo ambiente di lavoro, ricorrendo all’apporto scientifico di molteplici discipline quali l’ingegneria, la medicina del lavoro, la fisiologia e, non ultima, la psicologia.L’apporto che la psicologia del lavoro fornisce all’ergonomia concerne: -lo studio dei processi cognitivi e relazionali negli ambienti di lavoro; -lo studio degli effetti prodotti dalle tecnologie di lavoro sui processi cognitivi e comportamentali.

Page 32: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Motivazione e soddisfazione.

La psicologia del lavoro studia il concetto di motivazione – processo che attiva e mantiene nel tempo un comportamento, in vista della soddisfazione di bisogni o del conseguimento di obiettivi – applicandolo al contesto lavorativo. La soddisfazione al lavoro viene, conseguentemente, definita come uno stato positivo o piacevole che deriva dalla percezione soggettiva di un’attività lavorativa svolta.

Page 33: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Analisi del clima e della cultura organizzativi.

La cultura organizzativa è un insieme di assunti di base, di valori, di principi e di artefatti che vengono sviluppati all’interno di una specifica organizzazione e condivisi da tutti i membri.

Il clima è, invece, un processo psicologico-sociale che pone in relazione l’ambiente lavorativo e le pratiche organizzative con i comportamenti e gli atteggiamenti correlati al lavoro.

Page 34: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Dinamiche di gruppo e processi comunicativi.

Tale settore si occupa delle dinamiche comunicative a livello del piccolo gruppo – gruppo di lavoro, gruppo di formazione, team building – e della intera organizzazione, integrando lo studio dei processi della comunicazione interna d’impresa con quelli della comunicazione esterna.

Strettamente connessi ai temi della comunicazione interna ed esterna sono i settori del marketing e della qualità, emergenti ambiti di intervento della psicologia del lavoro.

Page 35: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA PSICOLOGIA DEL LAVORO Antonia Ballottin.

Nota bibliograficaAvallone, F. (1997). Psicologia del lavoro. Storia, modelli, applicazioni. Roma: Nis.Bennis, W. G. (1969). Organization Development: its nature, origines and prospects. New York: Addison Wesley.Bertalanffy von, L. (1951). General system theory: a new approach to unit science. Human Biology,3, 306-361.Maeran, R. (2002). Storia, evoluzione e prospettive della psicologia del lavoro. In N. A. De Carlo, Teorie e strumenti per lo psicologo del lavoro. Volume primo. Milano: FrancoAngeli.Mayo, E. (1945). The social problems of an industrial civilization. Boston: Harvard Business School.Novara, F., & Sarchielli, G. (1996). Fondamenti di psicologia del lavoro. Bologna: Il Mulino.Sarchielli, G. (1998). Introduzione. In N. Chmiel, Tecnologia e lavoro. Bologna: Il Mulino.Schein, E. H. (1965). Organizational psychology. New York: Englewood Cliffs.Spaltro, E. (1974). Storia e metodo della psicologia del lavoro. Milano: Etas.