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Università degli Studi di Bologna FACOLTA’ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Civile Indirizzo Strutture Tesi di Laurea in FOTOGRAMMETRIA ESPERIENZE DI FORMAZIONE, GESTIONE E UTILIZZO DI SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI IN AMBITO COMUNALE Tesi di Laurea di : Relatore : MIRIAM RUGGIERO Prof. Ing. GABRIELE BITELLI Correlatore : Arch. MARCO STANCARI Anno Accademico 2000 - 2001

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Università degli Studi di Bologna

FACOLTA’ DI INGEGNERIA

Corso di Laurea in Ingegneria Civile

Indirizzo Strutture

Tesi di Laurea in

FOTOGRAMMETRIA

ESPERIENZE DI FORMAZIONE, GESTIONE E UTILIZZO DI

SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI IN AMBITO COMUNALE

Tesi di Laurea di : Relatore :

MIRIAM RUGGIERO Prof. Ing. GABRIELE BITELLI Correlatore :

Arch. MARCO STANCARI

Anno Accademico 2000 - 2001

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INDICE

Introduzione 1 Cap. 1: Caratteristiche generali di un Sistema Informativo

Territoriale Comunale 1.1) Definizione di GIS e di SIT 5 1.2) Breve excursus storico 6 1.3) Il SIT nell’ambito della Pubblica Amministrazione 9 1.4) La situazione italiana a scala comunale 11 1.5) Il percorso normativo 13 1.6) Il percorso tecnico 14 1.7) Collaborazione fra enti diversi 16 1.8) Risorse necessarie per la realizzazione di un SIT 19 Bibliografia 22

Cap. 2: Le cartografie a grande scala come base per il SIT

2.1) Introduzione 24 2.2) La cartografia numerica 25

2.2.1) Definizione 26 2.2.2) Caratteristiche 26 2.2.3) Scala nominale 27 2.2.4) Struttura dati e interrogazioni 28 2.2.5) La codifica della struttura dati 30 2.2.6) Metodi di produzione della cartografia numerica 31 2.2.7) Le ortofoto digitali 37

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2.3) La carta numerica comunale 39 2.3.1) Definizione 39 2.3.2) Epoca di realizzazione 39 2.3.3) Scala nominale 39 2.3.4) Formato 40 2.3.5) Precisione 40 2.3.6) Visualizzazione e download 40 2.3.7) Origine 40 2.3.8) Metodo di rilievo 41 2.3.9) Riferimento e proiezione 41 2.3.10) Caratteristiche 41 2.3.11) Utilizzi 42 2.3.12) Operazioni standards 42 2.3.13) Integrazione fra le basi di riferimento 42 2.3.14) Aggiornamento 43

Bibliografia 44 Cap. 3: Il Catasto: gli archivi alfanumerici, le mappe e il

trasferimento delle funzioni ai Comuni 3.1) Introduzione 45 3.2) La struttura e la cartografia catastale 47

3.2.1) Nascita del Catasto e delle mappe 48 3.2.2) Il Catasto Geometrico 49 3.2.3) Il Catasto Numerico 50 3.2.4) Il Catasto Fabbricati 53 3.2.5) Documenti catastali 54 3.2.6) La cartografia catastale 56 3.2.7) I formati 60

VII

3.2.8) L’aggiornamento delle mappe catastali 60 3.2.9) La struttura attuale del Catasto 64

3.3) Il rapporto Comuni – Catasto 68 3.3.1) La sperimentazione catastale nel Comune

di San Giovanni Persiceto 71 3.3.2) Il caso di Bergamo: Sistema Informativo

Territoriale integrato Comune – Catasto 72 3.3.3) Le microzone catastali 74

Bibliografia 75 Cap. 4: Il campo delle applicazioni possibili di un SIT comunale

4.1) Introduzione 76 4.2) Normative recenti in ambito comunale 80

4.2.1) Le leggi Bassanini 80 4.2.2) La telematica nella Pubblica Ammnistrazione 81 4.2.3) L’introduzione della firma digitale 83

4.3) Caratteristiche generali 87 4.3.1) Definizione di applicazione 87 4.3.2) Prodotti all’avanguardia e l’integrazione con

altre tecnologie 89 4.3.3) Software utilizzati 90 4.3.4) Le applicazioni negli enti pubblici 91 4.3.5) Sondaggio sull’utilizzo dei SIT nelle

Amministrazioni Comunali 92 4.4) Gli ambiti applicativi nell’ente comunale 100

4.4.1) Urbanistica: pianificazione e gestione 100 4.4.2) Informazioni catastali e riscossione dei tributi 123 4.4.3) Gestione dell’ambiente 124 4.4.4) Gestione del territorio 135

VIII

4.4.5) Archivio fotografico 139 4.4.6) Altre applicazioni 139

Bibliografia 142 Cap. 5: Censimento della realtà italiana e casi significativi di SIT

comunali 5.1) Introduzione 145 5.2) Il Comune di Genova: il Sistema Informativo Territoriale,

L’Osservatorio Civis e il PRG 153 5.2.1) La rete IG ligure 154 5.2.2) Il settore dell’informazione geografica del

Comune di Genova 155 5.2.3) Il Sistema Informativo Territoriale 156 5.2.4) Il Sistema Informativo Territoriale del Centro

Storico di Genova: l’Osservatorio Civis 160 5.2.5) Il Piano Regolatore Generale 170

5.3) Il Comune di Torino: il Sistema Informativo Territoriale comunale on line, il progetto Torino facile e le altre sezioni 173 5.3.1) La rete della Regione Piemonte 173 5.3.2) Il Sistema Informativo Territoriale

Comunale on line 174 5.3.3) Il progetto Torino_Facile 183 5.3.4) Altri settori: “Ambiente e Territorio” e “Trasporti” 185 5.3.5) Progetti futuri 186

5.4) Il Comune di Padova:le sezioni del Sistema Informativo Territoriale 187 5.4.1) Cenni sullo sviluppo del SIT 187 5.4.2) La struttura del sistema 188 5.4.3) Tutto Padova cartografia on line 188

IX

5.4.4) Pratiche edilizie on line 190 5.4.5) Modulistica 190 5.4.6) Settori in rete 190

5.5) Il Comune di Siena: Cartografia e Urbanistica 195 5.5.1) Il SIT per la Toscana 195 5.5.2) Brevi cenni sulla nascita del SIT del Comune

di Siena 196 5.5.3) Le banche dati e i suoi accessi 197 5.5.4) Il catasto comunale 198 5.5.5) Aggiornamento delle banche dati della

“Numerazione civica” e degli “Edifici notificati” 199 5.5.6) Le applicazioni 200

Bibliografia 216 Cap. 6: Il Comune di Modena: breve excursus storico

6.1) Introduzione 218 6.2) Le ragioni della formazione 220 6.3) Il Dipartimento chiave 221 6.4) I Database 223 6.5) La cartografia catastale integrata 224 6.6) Il software 227 6.7) Gli ostacoli 229 6.8) L’ambiente politico 230 6.9) Le persone 231 6.10) Gli sviluppi dell’ultimo decennio 231 6.11) La situazione attuale 233 6.12) Gli sviluppi e gli obiettivi futuri 235 Bibliografia 237

X

Cap. 7: Il SIT del Comune di Modena: esempio e modello 7.1) Introduzione 238 7.2) L’interfaccia con altri siti web di tipo istituzionale 241 7.3) Le banche dati 243 7.4) Il sistema di riferimento 247 7.5) L’architettura software 249 7.6) Le basi cartografiche 251 7.7) L’aggiornamento 255 7.8) Il rapporto con il Catasto e le mappe catastali 256 7.9) Collaborazione con gli altri enti esterni 258 7.10) Collaborazione fra i settori comunali 261 Bibliografia 264

Cap. 8: Le applicazioni principali del SIT del Comune di Modena

8.1) Introduzione 265 8.2) La firma digitale 270 8.3) Gli utenti 271 8.4) Il Sistema Informativo Territoriale 272

8.4.1) Accesso 272 8.4.2) Mappa tecnica 273 8.4.3) Piano Regolatore 280 8.4.4) Cerca particelle 290 8.4.5) Mappa dei servizi 294

8.5) Gli altri settori 296 8.5.1) Pianificazione Territoriale: PRG 297 8.5.2) Cartografia 298 8.5.3) Modulistica on line 303 8.5.4) Edilizia Privata 303

XI

8.5.5) Banche Dati delle Pratiche Edilizie 303 8.5.6) Ambiente: il progetto I.S.O.L.A. 305

Bibliografia 310 Cap. 9: La documentazione degli archivi geografici: i metadati

9.1) Introduzione 311 9.2) Definizione di metadata 313 9.3) Forme di utilizzo dei metadati 315 9.4) La metainformazione e le sue funzioni 315 9.5) L’importanza di internet 317 9.6) Analisi degli standard e loro diffusione 318 9.7) La situazione attuale per la compilazione dei metadati

negli enti locali 331 9.8) Il problema della ricerca delle metainformazioni 334 9.9) La situazione del Comune di Modena 336 Bibliografia 340

Appendici

• Appendice 1 relativa al Cap. 3 “Il Catasto: gli archivi alfanumerici, le mappe e il trasferimento delle funzioni ai Comuni” 342

• Appendice 2 relativa al Cap. 9 “La documentazione degli archivi geografici: i metadati” 351

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Cap. 7: IL SIT DEL COMUNE DI MODENA: ESEMPIO E MODELLO

7.1) Introduzione Nel panorama italiano Modena, pur essendo una città di medie dimensioni, si è sempre distinta per il proprio SIT e continua a farlo: all’inizio degli anni ’80 esso è stato uno dei primi sistemi a svilupparsi, poi ha saputo crescere nel tempo, non arenandosi davanti alle difficoltà tipiche di un sistema di questo tipo, come l’aggiornamento, difficoltà che hanno invece ostacolato lo sviluppo di altri SIT comunali italiani. Non solo: tuttora nel SIT del Comune di Modena è possibile trovare applicazioni di solito presenti per lo più nei SIT delle grandi città italiane. Infatti oggi il Sistema Informativo Territoriale del Comune di Modena è, senza dubbio, uno dei più avanzati, articolati ed all’avanguardia sia in campo amministrativo che tecnologico. Inoltre esso offre ancora le potenzialità di sviluppo e di crescita necessarie per rispondere alle nuove sfide poste dal decentramento amministrativo e dal federalismo fiscale. La quantità e qualità delle basi informative che lo compongono, il suo utilizzo ai fini gestionali ed il suo costante aggiornamento ed espansione sono stati, e sono tuttora, fattori determinanti per la sua durata e il suo successo: infatti esso accorpa ormai da diverso tempo pressoché tutti i dati gestionali dell’Ente comunale. Molte persone che hanno contribuito allo sviluppo nel tempo del sistema sono citati nella letteratura come personalità di spicco nel campo dei SIT. Dimostrazione di questo valore è stato il primo premio nazionale, vinto nel 2001 dal Comune di Modena, relativamente ai progetti di e – Government per la categoria governare il territorio. Il progetto per il quale Modena è stata premiata è proprio quello "Tutta la città finisce nella rete" legato al SIT. Senza dubbio alcuni fattori che hanno contribuito nel tempo allo sviluppo del SIT sono stati la mentalità avanzata dei politici, dei dirigenti e del

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personale tecnico, e il buon livello economico: per l’implementazione di un SIT è indispensabile che vi collaborino persone che ne comprendono le potenzialità, come sono necessarie risorse economiche adeguate. Lo sviluppo del sistema non è stato in ogni caso privo di ostacoli e di problemi, sia interni al Comune, per la maggior parte di natura organizzativa, sia nello sviluppo dei rapporti con Enti esterni. Molti ostacoli sono stati superati per la formazione del SIT, altri lo saranno in futuro. La struttura organizzativa del Comune di Modena presenta, in generale, un buon grado di informatizzazione e il personale è competente e capace di utilizzare gli strumenti a sua disposizione. Ancora non è sufficiente la diffusione e la formazione per quanto concerne le tecnologie GIS, soprattutto ai livelli medio – bassi, ma sicuramente saranno fatti dei progressi anche in questo senso. La peculiarità del SIT di Modena è non avere uno specifico settore all’interno della struttura comunale: questo ha senza dubbio favorito l’acquisizione, l’elaborazione e l’aggiornamento dei dati, senza la creazione di sovrastrutture o costi aggiuntivi. Infatti queste operazioni sono effettuate dai settori dell’Amministrazione Comunale, che gestiscono i dati per i propri fini di istituto: le informazioni necessarie al SIT vengono periodicamente “catturate” dal Centro Elaborazione Dati che, dopo averle selezionate ed elaborate, le inserisce nel sistema. D’altra parte il non aver creato un settore SIT ha portato alla mancanza di risorse specifiche per esso sia in termini di personale addetto sia in termini di fondi: i dipendenti dei vari settori contribuisce anche al SIT e il sistema è sovvenzionato dai budgets dei settori stessi. E’ logico che avendo a disposizione più personale si potrebbero migliorare le applicazioni esistenti e realizzarne di nuove, come ad esempio sviluppare il settore Ambiente o effettuare lo studio dei metadati. Non solo: alcuni settori (Pianificazione Territoriale, Toponomastica e Centro Elaborazione Dati) si sentono parte di un sistema e contribuiscono direttamente alla sua implementazione, altri vi contribuiscono indirettamente e inconsapevolmente, altri non ne fanno proprio parte. Ad esempio il settore Risorse e Tutela Ambientale, coinvolto nel progetto ISOLA, creerà un Sistema Informativo Ambientale? E se la

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risposta sarà affermativa come si relazionerà con il SIT? Se per alcuni settori, come ad esempio la Pianificazione Urbanistica, il SIT si configura come supporto per le decisioni (DSS), per altri esso è ancora relegato ad una semplice rappresentazione del dato o ancora poco utilizzato. Il Comune di Modena ha precorso i tempi normativi, ad esempio per quanto riguarda i rapporti con il Catasto e il trasferimento di alcune funzioni dallo stato agli enti locali, continua a interrogarsi su come attuare le più recenti norme a livello locale (riforme Bassanini, Dlgs 112/1998 attuativo della legge 59/1997) e su come usare gli strumenti più avanzati, come ad esempio la firma digitale (Dpr 513/1997, Bassanini 3, ecc.). E’ inoltre uno dei pochi Comuni italiani che, pur tra diverse difficoltà, è sempre riuscito ad interagire in modo positivo con il Catasto: la collaborazione si è sviluppata nel settore cartografico arrivando alle mappe catastali integrate, nello scambio di informazioni arrivando ad un certificato urbanistico “pro forma”, nel trasferimento di alcune informazioni dallo Stato al Comune distaccando alcuni tecnici comunali presso il Catasto per supportare le attività di conservazione, aggiornamento e recupero dell’arretrato di tutti gli archivi catastali. Per maggiori dettagli si rimanda al capitolo 6 “Il Comune di Modena: breve excursus storico” e al paragrafo 7.8 “Il rapporto con il Catasto e le mappe catastali”. Il Comune di Modena collabora anche con altri enti esterni, anche se sarebbe auspicabile che da quest’interazione scaturisse un maggiore inserimento di informazioni nelle banche dati del SIT. Questa tesi, ad eccezione della tesi di dottorato di Craglia (1993), è uno studio approfondito e critico del SIT di Modena: la sua descrizione è sempre stata fatta sporadicamente per mancanza di tempo e personale. Proprio per questo l’acquisizione delle informazioni non è stata immediata: determinante si è rilevata la collaborazione del personale comunale (dirigenti e loro staffs) tramite contatti diretti e documentazione, alcuni dati sono stati reperiti proprio dal sito del Comune, pochi dagli atti di convegni e seminari o da bibliografia. In particolar modo hanno assiduamente collaborato le persone che tuttora danno un contributo notevole allo sviluppo del SIT: l’arch. Stancari (responsabile Pianificazione Territoriale), l’ arch. Zini (responsabile della Cartografia e della

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Toponomastica), l’Ing. Odorici (Centro Elaborazione Dati) e il Geom. Gheduzzi (Servizio Topografico). In questo capitolo verranno analizzate gli elementi costituenti il SIT e le loro caratteristiche specifiche: dalle banche dati alle basi cartografiche, all’architettura software, alla collaborazione con gli enti esterni, ecc. 7.2) L’interfaccia con altri siti web di tipo istituzionale Le risorse messe a disposizione dal sito web del Comune di Modena sono ovviamente accessibili anche seguendo percorsi diversi di navigazione in Internet. Per esempio, il link alle pagine SIT è fornito dal sito web della Regione Emilia Romagna e da quello della Provincia di Modena, per i quali si dà nel seguito una breve descrizione. a) Il sito della Regione Emilia Romagna “In Emilia Romagna vi è non solo il maggior numero di Enti con esperienza di gestione dei dati geografici, ma anche la maggior presenza di know how in materia nel settore privato”: il sito della regione è una valida prova di questa affermazione, “scaricata” appunto dalla rete. Dalla homepage www.emiliaromagna.it cliccando nella sezione “Link” su “Regione Emilia Romagna”, oppure digitando direttamente www.regione.emilia-romagna.it, si arriva al “sito tecnico” regionale: qui si trova una mole non indifferente di dati, dalla cartografia all’ambiente, dalla pianificazione all’edilizia, ai trasporti, ecc. Vediamo qualche settore. Nella sezione “Cartografia” si può accedere più che altro a informazioni e note tecniche relative alle basi informative geografiche e alle diverse cartografie (topografica, tematica, geologica, ecc.). Ma non solo: questo è uno dei primi siti di commercio elettronico istituzionale, infatti l’archivio cartografico è un vero bookshop, dove si possono consultare, ordinare e acquistare on line cartografie, foto aeree e pubblicazioni specialistiche. Il pagamento è per ora effettuabile con versamento su conto corrente, ma entro l’anno sarà possibile con carta di credito; i prodotti sono spediti all’utente tramite posta. E ancora: c’è un link relativo ai siti web degli Enti locali nella Regione e anche a vari enti esterni

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(IGM, Catasto, ecc.), fra i quali anche quello relativo alla Provincia di Modena. Nella sottosezione “Cartografia interattiva” è inoltre possibile consultare i cataloghi dei prodotti cartacei e digitali disponibili presso la Regione, visualizzare, consultare e scaricare i prodotti digitali disponibili on-line: questi ultimi sono, per ora, in numero limitato e si tratta soprattutto di carte tematiche. Partendo dalla consapevolezza che, per sviluppare interventi di programmazione adeguati e coerenti, bisogna conoscere l’attività programmatoria sviluppata nei diversi anni dalla Regione e dalla Provincia, è stata sviluppata la sezione “Piano territoriale”. Infatti in essa è possibile consultare, fra le varie informazioni, piani e programmi regionali e provinciali di programmazione e pianificazione: per questi strumenti la banca dati contiene delle schede sintetiche con riferimenti amministrativi e normativi. Vediamo per cenni le altre sezioni di maggior interesse: “Edilizia” (gestione di opere edilizie in zona sismica, appalti, modulistica, ecc.), “Urbanistica” (rapporto sullo stato della pianificazione urbanistica, documenti, normativa, ecc.), “Trasporti” (studi pilota, dati, Piano Regionale Integrato dei Trasporti, monitoraggio della mobilità urbana nelle città della Regione,ecc.), Ambiente (inquinamento elettromagnetico, atmosferico, acustico, ecc.). Per accedere da questo sito a quello del Comune di Modena basta cliccare su “Comuni e reti civiche” nell’area “Link”, si arriva a una lista (con relativa mappa interattiva) dei siti comunali presenti nella regione. b) Il sito della Provincia di Modena Digitando l’indirizzo internet www.provincia.modena.it è possibile accedere alla rete provinciale. Sono presenti diverse aree, anche se non tutte tecniche: è possibile più che altro visualizzare on line modulistica, norme, relazioni relative a piani e progetti, descrizioni sull’acquisizione delle cartografie. Uno dei settori di maggiore interesse è sicuramente quello delle “Attività”: tramite esso si accede alle sezioni Ambiente, Traffico e viabilità, Lavori pubblici ed edilizia, ed anche alla “Programmazione territoriale” dalla quale, dopo alcuni passaggi, si arriva al “Servizio Urbanistica e

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Cartografia”. In questa sottosezione è possibile avere una descrizione dettagliata su:

- la cartografia tecnica (carta tecnica regionale, carte topografiche, carte aereofotogrammetriche);

- la cartografia tematica; - le foto aeree.

Fra le carte aereofotogrammetriche vi è un riferimento anche ai Comuni: per il Comune di Modena vi è una breve descrizione del processo di acquisizione della cartografia, anche se non aggiornata degli ultimi sviluppi. Sempre dal “Servizio Urbanistica e Cartografia” è possibile accedere al SIT provinciale: dopo una breve delineazione del sistema, c’è un elenco e una sommaria descrizione delle banche dati numeriche attualmente disponibili presso la Provincia (dati strutturali del territorio, carta dei suoli, destinazione d’uso del suolo-PRG comunali, basi topografiche, ecc.). Infine nella sezione “Area enti locali”, visualizzabile nella homepage, c’è il link per le reti civiche, compresa quella di Modena. 7.3) Le banche dati Tutti gli archivi alfanumerici sono informatizzati, aggiornati in tempo reale ed integrati nel SIT. La numerazione civica e interna è la chiave che permette a tutti gli archivi comunali di collegarsi fra loro (figura 7.1): essi contengono l’esatto riferimento al sistema informativo della toponomastica (via, civico ed interno) e proprio questo semplice riferimento rende la mole delle informazioni, contenute nei diversi archivi, un vero e proprio “sistema”. La possibilità di comparare agevolmente i contenuti informativi dei diversi archivi gestionali costituisce il vero, grandissimo, valore aggiunto. Nel tempo sono stati progettati e realizzati diversi sottosistemi informativi che coprono quasi tutte le tematiche trattate dal Comune. I principali archivi gestionali del Comune compresi nel SIT sono:

• Anagrafe della Popolazione; • Anagrafe degli esercizi commerciali;

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• Anagrafe dei pubblici esercizi; • Anagrafe delle attività artigianali; • Tributi Comunali (R.S.U., ICIAP, ecc.); • Piano regolatore generale; • Concessioni/Autorizzazioni edilizie; • Patrimonio Comunale; • Catasto terreni e fabbricati (copia aggiornata fornita dall’Ufficio del

Territorio) • Catasto delle strade e degli oggetti che si trovano a bordo strada; • Utenze gas, acqua, elettricità; • Reti tecnologiche.

Anagrafe della Popolazione Tributi Comunali

Piano regolatore generale

Reti tecnologiche Utenze

ARCHIVIO DELLA TOPONOMASTICA

NUMERAZIONE CIVICA E INTERNA

Catasto strade

Patrimonio Comunale

Concessioni/Autorizzazioni edilizie

Catasto Attività economiche

Fig. 7.1: la numerazione civica come chiave di collegamento degli archivi comunali

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Analizziamo ora come è strutturata la base di dati: tutte le banche dati suddette (anagrafe della popolazione, anagrafe degli esercizi commerciali, ecc.) sono correlate ad entità principali (figura 7.2):

• numero civico; • arco stradale; • particella catastale;

ed entità secondarie (figura 7.3): • civico interno; • subalterno catastale.

Grazie a tali entità è possibile il collegamento fra le varie banche dati. Attributo Entità Rappresentazione in Cartografia Via, civico, esponente Numero civico Punto Nome strada Arco stradale Arco Foglio Mappale Particella Catastale Poligono

Fig.7.2: entità principali della Base di Dati Attributo Entità Via, civico, interno Civico interno Foglio, mappale, subalterno Subalterno Catastale

Fig.7.3: entità secondarie della Base di Dati

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Le banche dati hanno i requisiti fondamentali tipici del SIT e cioè sono: • presenti in numero ampio e anche esterne all’Amministrazione

Comunale; • note ed identificate; • informatizzate ed accessibili; • elaborabili; • collegate fra di loro e con la geometria del territorio; • utili per le applicazioni. Poiché tutte le banche dati generate nell’ambito del SIT sono state codificate secondo i riferimenti territoriali, esse possono essere poste in relazione fra loro sia attraverso le chiavi alfanumeriche, sia attraverso le relazioni topologiche. Ci sono due tipi di entità:

• entità alfanumeriche che possono essere poste in relazione fra di loro in quanto possiedono chiavi comuni: ad esempio tramite la codifica della numerazione civica e interna è possibile collegare l’anagrafe della popolazione o i dati contenuti nell’archivio delle utenze gas alle unità immobiliari;

• entità grafiche (sagome degli edifici, reticolo viario, le prescrizioni PRG, ecc.) possono essere poste in relazione attraverso gli strumenti di analisi topologica forniti dagli strumenti GIS: ad esempio, possono essere individuate le porzioni di territorio soggette a determinati vincoli paesaggistici ed urbanistici;

• entità alfanumeriche ed entità grafiche possono essere poste in relazione fra loro: ad esempio, tramite toponimo e numero civico è possibile relazionare gli accessi degli edifici all’anagrafe della popolazione e alle attività commerciali e quindi georeferenziare i dati contenuti in questi sistemi.

Il patrimonio informativo è tale da soddisfare la maggior parte delle esigenze dei Settori: infatti il repertorio banche dati del SIT è il mezzo attraverso il quale le singole Unità possono conoscere ed accedere ai dati disponibili presso altri Settori e condividerne così la conoscenza.

247

7.4) Il Sistema di Riferimento La numerazione civica ed interna di tutto il territorio, completata nel 1985, costituisce il sistema di riferimento principale del SIT: infatti l’architettura di base del sistema è stata costruita intorno alla struttura della toponomastica (via - civico - interno). Questo sistema di riferimento si configura come unico riferimento per le diverse basi informative e tra esse ed il territorio: il sistema della toponomastica è deputato alla conservazione e codifica delle chiavi territoriali rispetto alle quali vengono relazionate tutte le altre informazioni presenti nel sistema informativo comunale. Il processo di dotare ogni unità di base di riferimento con un unico codice, basato sul suo indirizzo e numero interno, ha portato alla luce alcuni problemi, anche causati dall’integrazione dell’archivio del SIT comunale con gli archivi catastali. Essi sono stati risolti utilizzando un modello di relazione complesso N = M (cioè ad N entità di un sistema sono associate M entità dell’altro sistema). Vediamo alcuni casi singolari:

• l’unità ha più di un accesso sulla strada. Per tenere in considerazione di questo, ogni unità è associata a un numero civico principale, con altri numeri civici eventualmente classificati come secondari;

• l’unità ha diversi usi (per esempio uso residenziale e professionale) e può quindi apparire in differenti data base con differenti classificazioni, anche se è fisicamente solo un’unità;

• stabilimenti che occupano più di un edificio con una o più entrate. In questo caso è stata introdotta la nozione di “edificio funzionale”: un edificio funzionale è pertinente ad un’attività ed è associato a un numero civico principale, anche se nella realtà è costituito da molti differenti edifici;

• edificio o più edifici ubicati su lotti appartenenti a mappali differenti.

Oltre al numero civico che si rifà ad una topologia puntuale, l’altro riferimento territoriale è l’asta stradale. E’ nel 1989 che ha origine e si sviluppa la procedura delle Aste: essa contiene le informazioni inerenti le aste stradali e gli oggetti di arredo relativi ad esse. Infatti l’asta stradale è

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una schematizzazione per rappresentare il tratto minimo compreso tra due nodi, individuati sia da incroci veri e propri, che da curvature significative della strada stessa ed è identificata in modo univoco da un codice. A loro volta gli oggetti che si posizionano sul territorio (segnali stradali, pozzetti, verde, illuminazione, ecc.) hanno come riferimenti asta e civico più vicino. Per la grafica viene utilizzata una macchina (tecnologia Risc) sulla quale è installato un software che ne permette l’aggiornamento e la vestizione con gli elementi territoriali considerati. Purtroppo però ci sono diversi inconvenienti legati a questo sistema:

• la procedura delle aste è difficilmente gestibile ed aggiornabile; • una disaggregazione troppo elevata delle informazioni e della loro

collocazione “puntuale” sul territorio ha reso il sistema di fatto non gestibile per la manutenzione (es.: segnali stradali);

• il linguaggio in cui è stato sviluppato il software rende difficile la manutenzione e sarebbe auspicabile la sostituzione;

• lo strumento per l’aggiornamento grafico delle aste allora disponibile era di non semplice utilizzo e oggi è obsoleto se confrontato ai nuovi prodotti più potenti e con interfacce molto più amichevoli (es.: ArcView).

Il risultato è che oggi gli archivi sono tenuti aggiornati solo da AMIU (per i cassonetti RSU), dal Servizio Verde del Settore Risorse e Tutela Ambientale (per il verde pubblico) e dal settore Traffico (per la segnaletica stradale, per i passaggi pedonali, ecc.). Uno dei settori strategici per il SIT è senza dubbio quello della Toponomastica; esso è incaricato:

• della cura del posizionamento e della modifica dei numeri civici interni ed esterni;

• della conservazione dell’archivio di questo sistema di riferimento ed del suo puntuale aggiornamento;

• dell’aggiornamento del collegamento tra la toponomastica (via, civico) ed i riferimenti catastali (foglio, mappale), integrando così anche gli archivi catastali al S.I.T. comunale;

• dell’integrazione nel S.I.T. degli archivi degli Enti esterni.

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7.5) L’ architettura software Il sistema di diffusione di banche dati riferibili, attraverso diverse chiavi, al territorio (numerazione civica, strade, oggetti sulle strade, anagrafe, attività economiche, ecc..) si basa sul concetto di data warehouse (magazzino dati). Infatti nella realizzazione del sistema informativo territoriale si affrontano le problematiche tipiche connesse all’integrazione di banche dati eterogenee: gli enti dispongono di una grande quantità di banche dati a valenza territoriale gestite in sistemi funzionalmente eterogenei. Per l’utente finale è quindi complicato accedere contemporaneamente ad informazioni presenti in sistemi informativi diversi. Per risolvere questo problema viene adottata la tecnica del data warehouse in cui le informazioni provenienti dai diversi sottosistemi informativi sono tra loro integrate, facilmente accessibili ed elaborabili da parte degli utenti finali. Sotto questo aspetto, quindi, il Sistema Informativo Territoriale può essere considerato un data warehouse (figura 7.4): grazie ad esso si raccolgono molti dati, estratti da basi di dati di tipo eterogeneo, su cui poi operano le diverse applicazioni, utili come supporto alle decisioni. L’estrazione avviene periodicamente in modalità batch, richiede la scansione della banche dati sia su mainframe sia su server dedicati (AIX) e produce dati di sintesi; i dati raccolti vengono quindi memorizzati nel Data Warehouse, costituito da un Data Base altamente denormalizzato (lo stesso dato è presente in più tabelle) e indicizzato in cui gli accessi sono estremamente rapidi. L’architettura del sistema prevede, inoltre, le funzionalità necessarie per l’aggiornamento del data warehouse stesso. Il Data Warehouse risiede su un server AIX con DB2 come DBMS: il DB2 è un gestore di Data Base Relazionali, che permette: • la gestione di dati organizzati in tabelle correlate tra di loro da relazioni

logiche; • la completa eliminazione della ridondanza dati; • la ricerca e l’accesso in modo efficiente dei dati; • la possibilità di costruire, con semplici comandi, nuove tabelle di dati in

relazione tra di loro, mediante estrazione o fusione delle tabelle originali.

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Il linguaggio di interfaccia relazionale SQL (Structured Query Language) consente l’accesso al DB2.

DATI ALFANUMERICI

HOST

SERVER(AIX) elaborazione

DATA WAREHOUSE = SIT

elaborazione

PC

DATI CARTOGRAFICI

Fig. 7.4: il SIT come Data Warehouse

Al Data Warehouse è strettamente collegato il concetto di repertorio, un archivio, unico per l’intero ente, utilizzato dai diversi applicativi per accedere ai dati e contenente una serie di informazioni riguardanti i dati presenti nel Warehouse stesso: infatti la finalità del repertorio è quella di conservare il catalogo completo delle informazioni possedute dall’ente nell’ambito del sistema informativo territoriale e di fornire agli utenti una via semplice ed immediata per l’accesso alle informazioni stesse. Inoltre il repertorio è conforme allo standard europeo CEN/TC 287. La figura responsabile della gestione del repertorio deve essere l’amministratore dell’intero sistema informativo territoriale: egli, attraverso

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il repertorio, cataloga le fonti informative, definisce le modalità di rappresentazione e fissa le limitazioni all’accesso. Chiaramente deve essere una persona con una visione trasversale e generale delle problematiche di tutti i settori e alla quale il singolo possa fare riferimento. Le componenti del sistema (prodotti City Trek forniti dalla società CORE Soluzioni Informatiche di Bologna) sono: - Repertorio: già analizzato; - CityTrek client: componente per accedere al sistema informativo

territoriale tramite rete locale interna da postazioni Windows; - CityTrek GeoView: estensione di ArcView che consente di accedere al

sistema informativo territoriale per eseguire analisi spaziali basate sia sulla cartografia che sulle informazioni presenti nei database gestionali;

- CityTrek Web: componente server per consentire l’accesso al sistema informativo territoriale tramite Internet;

- CT StreetEditor: componente per gestire ed aggiornare lo stradario, il grafo stradale, la numerazione civica e le informazioni ad essi associate;

- CT GreenEditor: componente per gestire il verde di arredo e di servizio (parchi e giardini) e l’arredo urbano;

- CT TrafficEditor: componente per gestire i marciapiedi, le ciclabili, i pozzetti e la segnaletica stradale;

- CT BinEditor: componente con la quale si gestiscono i contenitori di rifiuti urbani, i percorsi per la raccolta e le zone di applicazione dei servizi di spazzamento, pulitura strade, ecc...

- CT Punti di Affissione: componente con la quale si gestiscono i punti di affissione della cartellonistica pubblicitaria stradale.

Il linguaggio usato per lo sviluppo degli applicativi di consultazione e gestione del SIT è il Visual Basic (object oriented). Le applicazioni di interfaccia sono sviluppate in ambiente Host (Cobol) o in ambiente AIX (linguaggio C) o negli ambienti di provenienza delle banche dati; le applicazioni di popolamento del Data Warehouse sono sviluppate in ambiente AIX, in linguaggio C o in linguaggio script. Il continuo territoriale per le basi geometriche relative alla cartografia catastale viene ricostruito periodicamente in modo automatico grazie ad un

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convertitore: l’attuale formato della cartografia catastale, il CXF, viene convertito nel formato shape e contemporaneamente vengono ricostruiti tutti i DWG (uno per ogni foglio catastale), opportunamente “ripuliti” e così utilizzabili dai tecnici comunali. 7.6) Le basi cartografiche Sicuramente all’interno di un SIT la cartografia è uno dei settori più costosi e difficili per il suo sviluppo (voli aereofotogrammetrici, strumenti per la digitalizzazione, ecc.), la sua gestione e il suo aggiornamento (inserimento di nuovi dati provenienti anche da enti esterni, rilievi, ecc.). L’implementazione delle diverse basi cartografiche del Comune di Modena avviene a partire dagli inizi degli anni ‘80, quando l’Amministrazione Comunale decide di avviare la realizzazione di una propria base cartografica: si rimanda al paragrafo “La cartografia catastale integrata” capitolo “Breve excursus storico”. Il lavoro di analisi delle reali necessità in materia di cartografia è stato lungo e complesso e non ha portato ad una risposta univoca: l’Ufficio Cartografico comunale oggi gestisce, con diverse modalità, in pratica una base cartografica per ogni esigenza. Tutte le cartografie, alle diverse scale necessarie alle attività dell’Ente, sono integralmente informatizzate, geoereferenziate con stesso sistema di riferimento – Gauss Boaga – ed aggiornate. La finalità delle carte numeriche all’interno del SIT è rappresentare e georeferenziare le informazioni: la mappa offre sia l’informazione descrittiva, che si può trovare anche in un archivio alfanumerico, sia la posizione rispetto ad un sistema di riferimento. Analizziamo ora le tre principali basi cartografiche gestite attualmente dal Comune, basi di riferimento importanti per una lettura completa del territorio: esse si differenziano l’una dall’altra per l’origine, gli sviluppi, le caratteristiche intrinseche, gli elementi riportati e le finalità.

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a) Cartografia Catastale Integrata Per la sua origine e formazione si rimanda al capitolo 6 “Il Comune di Modena: breve excursus storico” paragrafo 6.5 “La cartografia catastale integrata”. La Cartografia Catastale Integrata rappresenta la base catastale, in scala 1:1000 per le zone urbanizzate - 1:2000 per le zone extraurbane, gestita assieme al Catasto ed integrata dall’Ufficio Cartografico del Comune: sono, appunto, le mappe catastali (272 tavole) digitalizzate e trasformate dal formato NTF (formato catastale) al formato DWG. La base catastale è divenuta la principale cartografia a grande scala su cui il Comune sta sviluppando gli archivi grafici gestionali: sono già stati realizzati la toponomastica (Vie e Civici), il reticolo fognario ed il P.R.G. dell’intero territorio Comunale (figura 7.5), e, sempre sulla stessa base, la Società che gestisce i servizi a rete sta ultimando la numerizzazione delle reti per la distribuzione dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua. Su ogni singola mappa vengono inserite e aggiornate, attraverso l’utilizzo di rilievi topografici o, qualora questi non siano stati eseguiti, attraverso le informazioni geometriche contenute negli elaborati grafici delle concessioni edilizie (controllo linee e quote), le seguenti informazioni grafiche e descrittive:

• edifici nuovi e modificati; • viabilità nuova e modifiche a quella esistente; • edifici demoliti; • numerazione civica; • altre informazioni .

Gli inserimenti grafici, pur rientrando nelle tolleranze delle scale delle mappe (1:1000, 1:2000), non devono essere considerati come riferimenti certi rispetto alla geometria di base delle mappe. E’ opportuno precisare che le mappe cartografiche visualizzabili in rete non costituiscono le basi catastali originali e quindi non possono essere considerate a fini probatori: per i fogli catastali originali è necessario, come d’abitudine, fare riferimento all’Agenzia del Territorio.

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Fig. 7.5: elemento del PRG numerizzato sulla base catastale b) Carta Tecnica Regionale La Carta Tecnica Regionale è in scala 1:5.000 e la sua digitalizzazione (38 tavole) è stata eseguita per la prima volta nel 1993, poi ci sono stati successivi aggiornamenti fino al settembre 2000. Questi aggiornamenti riguardano principalmente gli edifici e la viabilità: l’inserimento e l'aggiornamento di questi dati avviene con lo stesso procedimento della Cartografia Catastale Integrata. Per le altre informazioni presenti sulla cartografia, l’aggiornamento risale alla data della prima ricognizione aerofotogrammetria del 1978. c) Rilievi topografici Il mosaico dei rilievi topografici di dettaglio (1:200) comprende ormai oltre il 30% del territorio urbano e l’intero centro storico: in questo archivio si possono visualizzare aree residenziali e produttive, strade, parchi, ecc, rilevati dal servizio Topografico e da Liberi Professionisti per conto del Comune. La raccolta è composta da oltre 400 rilievi, per ora ne sono stati inseriti circa un terzo, gli altri lo saranno tra breve. d) Cartografie “secondarie” Ci sono poi altre basi cartografiche che rappresentano:

• le diverse suddivisioni amministrative del territorio: sezioni di censimento, sezioni elettorali, circoscrizioni;

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• i reticoli completi delle infrastrutture per la mobilità: stradario descrittivo, rete archi/nodi delle strade;

• zone scolastiche, postali, parrocchiali. Per le applicazioni specifiche si rimanda al Capitolo 8 “Le applicazioni principali del SIT del Comune di Modena”. 7.7) L’aggiornamento Un elemento fonte di elevata criticità per un SIT è l’aggiornamento delle banche dati territoriali: il sistema funziona se e solo se i dati di cui si alimenta sono aggiornati. Per raggiungere questo obiettivo deve esserci la volontà e la determinazione da parte di tutti i settori interessati di tenere aggiornate le banche dati di propria competenza e devono essere impiegate adeguate risorse a livello economico, di personale, informatico, ecc. Quindi, anche per il Comune di Modena, la definizione e l’impianto di un modello organizzativo che vede impegnati tutti i Settori al mantenimento del S.I.T. non è stata cosa semplice. Comunque, oggi, il Sistema Informativo è continuamente aggiornato dalle attività dei diversi Settori del Comune senza costi aggiuntivi. Infatti ogni settore dell’Amministrazione Comunale o delle sue società, che gestisce dati per i propri fini di istituto, contribuisce direttamente all’aggiornamento del SIT, senza la creazione di sovrastrutture I programmi informatici che consentono l’aggiornamento dei diversi archivi procedono anzitutto alla verifica di correttezza e congruenza dell’indirizzo, e consentono l’introduzione di nuove posizioni solamente se l’indirizzo esiste ed è corretto. In rete (nella sezione SIT , settore “Info dalla redazione”) è possibile visualizzare i repertori delle banche dati per la mappa dei servizi, il piano regolatore e la mappa tecnica (figura 7.6): per i vari elementi cartografici (numeri civici, archi stradali, edifici e fabbricati, ecc.) sono riportati il settore di provenienza (pianificazione territoriale, risorse e tutela ambientale, ecc.) e la data dell’ultimo aggiornamento.

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Fig. 7.6 : Repertorio banche dati della mappa tecnica 7.8) Il rapporto con il Catasto e le mappe catastali Con il Catasto i rapporti sono iniziati fin dal 1983 e si sono sviluppati positivamente, pur tra difficoltà a volte rilevanti. Il Comune ha contribuito fattivamente alla numerizzazione delle mappe catastali, realizzandone direttamente la metà, ha lavorato, e continua a lavorare, per il loro completo aggiornamento: per maggiori dettagli sullo sviluppo di questa collaborazione nel tempo si rimanda al capitolo “Breve excursus storico”. Analizziamo ora la collaborazione instaurata in tempi più recenti: lo sviluppo dei rapporti con il Catasto, formalizzato con il primo accordo sottoscritto dal Dipartimento del Territorio nel 1993 e confermato con un’altra intesa nel 1997, ha portato all’interscambio dei dati fra i due enti, all’aggiornamento delle mappe catastali anche con l’utilizzo di un rilievo aerofotogrammetrico, ed al completo recupero dell’arretrato. Questi accordi hanno anticipato, nella pratica, l’art.66 del D.L. 31/3/98 n. 112, in attuazione della legge L. 59/1997: infatti sono stati distaccati, già da diverso tempo, alcuni tecnici comunali presso il Catasto, proprio per supportare le attività di conservazione, aggiornamento e recupero dell’arretrato di tutti gli archivi catastali. Inoltre oggi la gestione delle

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mappe catastali avviene con l’intervento diretto di operatori del Comune presso le stazioni grafiche del Catasto. Il suddetto decreto 112/98, svolta fondamentale per il rapporto Comuni – Catasto, prevede una semplificazione e un decentramento amministrativo con delega ai Comuni di alcune competenze in materia di gestione diretta del dato catastale: si rimanda alla parte generale capitolo 3 “Il Catasto: gli archivi alfanumerici, le mappe e il trasferimento delle funzioni ai Comuni”. Per stabilire le modalità di applicazione del decentramento, sono in corso degli incontri all’interno del Comune di Modena: nella legge infatti si prospettano delle convenzioni da stipulare, ma permangono ancora diversi problemi pratici da risolvere, come ad esempio la localizzazione della sede per queste funzioni, i dipendenti che saranno assegnati al Comune, le risorse finanziarie per avviare il processo, il trasferimento dei mezzi (prima di tutto la rete informatica). Una volta stabilita la linea da seguire per una possibile e attuabile soluzione di questi problemi, il Comune si confronterà con l’Agenzia del Territorio per individuare la strada comune da percorrere. Finora sono state prospettate tre differenti possibilità per questo decentramento:

• un certo numero di funzionari catastali e un’adeguata strumentazione vengono assegnati al Comune di Modena, preso come riferimento per tutta la Provincia: questi impiegati permangono nei locali del Catasto e comunicano con il Comune tramite rete informatica interna;

• diversi addetti del Catasto saranno ubicati in più Comuni della Provincia, cioè vengono costituiti più poli (3 o 4); questa è sicuramente una soluzione più onerosa rispetto alla precedente;

• la Provincia è il punto di riferimento, cioè diviene l’ente delegato dalle Amministrazioni Comunali, gestendo tutti i Comuni convenzionati con essa; questa ipotesi, però, non è prevista dalla legge che sancisce il trasferimento delle funzioni ai Comuni, non alla Provincia.

Il problema principale riscontrato in questa ormai pluriennale collaborazione Comune – Catasto è costituito dalle difficoltà di

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collaborazione e coordinamento a livello istituzionale tra gli Enti: lo Stato da un lato chiede ai Comuni di contribuire al superamento del disastroso stato di conservazione degli archivi catastali e dall’altro pretende il pagamento per la loro cessione in uso. I decreti attuativi che ancora mancano alla completa definizione dei rapporti tra i due Enti dovranno consentire il superamento di questi problemi, perché il Catasto, con i suoi archivi e le sue mappe, rappresenta un ente indispensabile per l’analisi delle problematiche territoriali. 7.9) Collaborazione con gli altri enti esterni Si auspica una possibile collaborazione per la programmazione degli interventi, lo scambio reciproco di informazioni e la condivisione del sistema con Enti, aziende o privati, che agiscono sul territorio:

• a livello locale, ad esempio Meta SPA (Modena Energia Territorio Ambiente), A.M.I.U (Azienda Municipalizzata Igiene Urbana), ATCM (Azienda Trasporti Consorziali di Modena);

• a livello nazionale, ad esempio Telecom, Enel, ecc. Meta SPA (Modena Energia Territorio Ambiente), nata dalla fusione delle due ex municipalizzate AMCM e AMIU, è una società che cura a Modena l’intero sistema energetico ed ambientale (erogazione di energia elettrica, acqua, gas, raccolta e smaltimento dei rifiuti, illuminazione pubblica e semaforica, ecc.); in comuni limitrofi gestisce servizi primari ed ambientali. Verso la fine del 1993 la società inizia la progettazione di un sistema computerizzato per unificare e uniformare tutta la conoscenza tecnologia in un unico sistema di riferimento che porterà alla nascita del SIT. Su una base catastale integrata da altri dati, ad esempio toponimi delle strade e civici, vengono caricate la linea elettrica a media tensione, la rete acqua e quella gas, una base fotografica connessa agli oggetti cartografici georeferenziati, e, in collaborazione con ATCM (Azienda Trasporti Consorziali di Modena), le principali fermate filotranviarie. Con l’apporto di questa banca dati ben strutturata, l’Ufficio Informatica Tecnica ha sviluppato nel tempo numerosi servizi per clienti interni ed

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esterni, fra i quali c’è anche il Comune di Modena: i servizi a beneficio dell’Amministrazione Comunale sono:

• la fornitura dei dati gestionali di tutti gli impianti elettrici, acqua e gas (cabine, pozzi, ecc.) e di tutte le stampe della rete elettrica MT in scala 1:2000 con dettaglio dei percorsi;

• la fornitura dei servizi per la realizzazione di alcune iniziative cittadine.

Fra gli obiettivi futuri compaiono: • completamento del caricamento dati degli archivi acqua e gas; • rilevazione e caricamento della rete in bassa tensione e

dell’illuminazione pubblica; • trasposizione completa dei servizi tecnologici su banca dati

informatica per aggiornamenti in tempo reale, calcolo e verifica delle reti, da impiegarsi per la progettazione, la manutenzione e l’ampliamento;

• la consultazione a pagamento del Sistema su rete internet, per fornire ai clienti l’accesso diretto ai servizi e/o alle informazioni senza necessità di raggiungere la sede.

L’ente esterno A.M.I.U. ha mantenuto la volontà di continuare ad usufruire dei servizi comunali, nonostante l’unificazione con A.M.C.M. dotata di un diverso Sistema Informativo Territoriale. L’azienda A.M.I.U.:

• ha sostituito la macchina Risc, ormai obsoleta, con una postazione ArcView dalla quale è possibile in tempi brevi e molto semplicemente creare tematismi e graficizzare, per esempio, i percorsi di raccolta dei rifiuti;

• tiene aggiornato solo l’archivio dei cassonetti RSU sulla procedura Aste;

• lamenta una gestione macchinosa e non flessibile dei modi di interrogazione sul Data Base e il fatto di dovere sempre richiedere stampe al CED senza avere la possibilità di effettuarle nei propri uffici:

Per quanto riguarda il livello di dettaglio dell’informazione cartografica, per i cassonetti RSU è sufficiente e viene confermato quello attuale

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(riferimento al civico più vicino), mentre per le caditoie sarebbe auspicabile una precisione maggiore di quella attuale (adesso vengono posizionate a distanza fissa sulla strada, a seconda della lunghezza di quest’ultima). Vediamo ora il collegamento con gli elaboratori di altri enti, esterni al Comune: - stessa rete SNA: • Comune di Sassuolo; • USL di Modena; • Comune di Carpi. - rete SNI: • INPS; • Ministero delle Finanze; • Multitel (sistema bancario). - rete IP: • META; • ATCM; • Comune di Vignola; • Comune di Soliera • Comune di Nonantola. - enti collegati solo via terminale: • Carabinieri di Modena; • Questura di Modena; • Guardia di Finanza; • ATCM Provincia. Per quanto riguarda lo sviluppo del SIT, fino ad oggi il Comune di Modena non si è avvalso della collaborazione di studi tecnici specializzati: il lavoro è stato fatto, attraverso gli anni, dal personale interno. L’unico apporto esterno si è avuto per la gestione informatica: una società per l’IBM prima, e poi la "Core”. Comunque anche per il settore informatico i tecnici specializzati hanno, in un primo momento, affiancato il personale del Comune, il quale ha successivamente portato avanti da solo lo sviluppo del sistema. Questa strategia di lavoro ha sicuramente portato come risultato un lavoro mirato, puntuale e corrispondente alle esigenze sia degli utenti

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interni sia dei cittadini: questo sarebbe stato di più difficile attuazione se il lavoro fosse stato affidato ad una società o studio tecnico esterno, che avrebbero avuto delle difficoltà maggiori ad entrare nel meccanismo dell’ente locale e nelle problematiche dei suoi settori. Con gli ordini professionali l'Amministrazione comunale si è attivata per creare momenti specifici di confronto e approfondimento per potere sviluppare un SIT che possa rispondere anche alle esigenze dei professionisti e dei tecnici. 7.10) Collaborazione fra i settori comunali La collaborazione fra i diversi settori comunali è “inconsapevole” : essi non si sentono ancora parte di un sistema, anche se vi è, di solito fra i settori che condividono il SIT, un interscambio di informazioni, un coordinamento per gli ambiti comuni, un’assunzione di responsabilità e un senso di proposta per i nuovi progetti. Questo dialogo continuo è essenziale anche per l’aggiornamento del SIT. Questa particolare situazione è stata generata anche dal non aver creato uno specifico settore SIT: questo da una parte ha portato, appunto, alla mancanza di un vero e proprio spirito di squadra, dall’altra ha evitato la duplicazione delle banche dati per questo eventuale specifico settore SIT e costi aggiuntivi. Infatti ogni Settore comunale che gestisce dati per i propri fini di istituto, contribuisce direttamente all’aggiornamento del S.I.T., senza la creazione di sovrastrutture. In generale il personale impiegato nei vari settori comunali ha diversi gradi di formazione e competenza: tutti sono in grado di utilizzare le applicazioni informatiche standard come l’Office Automation, molti si avvalgono degli strumenti per la gestione della cartografia numerica tipo CAD, un buon numero, soprattutto però dirigenti e/o responsabili di settore, utilizza le tecnologie GIS. Di conseguenza il grado di informatizzazione riscontrato nei diversi settori comunali è piuttosto alto anche se non tutti utilizzano tecnologie GIS: si va dall’Office Automation, alla gestione delle pratiche e del personale, alla gestione della cartografia numerica utilizzando strumenti CAD o GIS.

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Sicuramente uno degli ambiti su cui incide la disponibilità di una risorsa come il SIT è quello relativo alla semplificazione delle procedure e della raccolta di informazioni all'interno del Comune. Imparare a usare e gestire le potenzialità del SIT costituisce un processo progressivo che però, già oggi, coinvolge in maniera organica il settore della Pianificazione territoriale (dove il SIT è nato), il settore Ambiente e quello del Traffico e viabilità. Al posto dei passaggi telefonici e cartacei tra uffici, sarà sempre più possibile sostituire la raccolta di informazioni e documentazione per via telematica. Inoltre i vari settori dell'Amministrazione, coordinati dal CED, sono impegnati a inserire in questa enorme banca dati, informazioni sempre più articolate ed approfondite. I settori che necessitano maggiormente di un Sistema Informativo Territoriale che li supporti nelle loro attività quotidiane sono: Risorse e Tutela Ambientale, Pianificazione Territoriale, Traffico Viabilità e Trasporti, Patrimonio e Partecipazioni Patrimoniali, Polizia Municipale, Servizi Tecnologici e della Manutenzione. Uno dei problemi maggiormente sentiti da diversi settori è la necessità di rivedere la procedura delle aste in un ottica gestionale e di trovare strumenti più semplici per il loro aggiornamento, che attualmente viene effettuato di rado sul Risc al CED. Inoltre sarebbe opportuno, per tutti i settori, gestire la moltitudine di dati territoriali e produrre tematismi grafici attraverso l’utilizzo di strumenti GIS, cosa che non è ancora stata realizzata per ogni sezione e a tutti gli effetti. Altro problema emerso è che non ancora tutti i settori, soprattutto quelli considerati ancora “esterni al SIT”, condividono le informazioni grafiche e alfanumeriche in rete: questo comporta difficoltà di reperimento di alcune informazioni, rallentamento del lavoro e sovrapposizione di interventi in una stessa zona territoriale. Infine ogni settore presenta naturalmente problemi specifici, ad esempio la cartografia storico – patrimoniale ed inventariale è ancora su supporto cartaceo anche se è in progetto la traduzione in formato numerico, caditoie e pozzetti necessitano di una georeferenziazione puntuale per potere disporre di mappe precise per il personale che ne cura la manutenzione, è

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necessaria la costruzione di un sistema trasversale che permetta la gestione delle ordinanze ed autorizzazioni, della segnaletica stradale e che dia la possibilità di programmare le manutenzioni degli oggetti presenti sul territorio, ecc.

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Bibliografia • Referenti: arch. Zini (responsabile della Cartografia e

Toponomastica del Comune di Modena) e Ing. Odorici (Capo Progetto SIT – Centro Elaborazione Dati del Comune di Modena).

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• “Il Sistema Informativo Territoriale del Comune di Modena” , dal SIT di Modena;

• “Il Sistema Informativo Territoriale (SIT) – Tutta la città finisce nella rete”, dal SIT di Modena;

• “SIT, tutta la citta' finisce nella rete – Strade , case, impianti, dati catastali, reti: attraverso il Sistema informativo territoriale tante informazioni e servizi per l'Amministrazione ed i cittadini”, dal SIT di Modena;

• “Stato di aggiornamento della mappa tecnica”, dal SIT di Modena; • "PRG in internet“, dal SIT di Modena; • “Download di fonts per gli estratti di PRG” dal SIT di Modena; • “E-government, premio nazionale per Modena” dal SIT di Modena; • materiale informativo della CORE; • Odorici F. (Capo Progetto SIT – Centro Elaborazione Dati del

Comune di Modena): “Progetto Sistema Informativo Territoriale – Studio di fattibilità”, 1998;

• Ciancarella L. , Craglia M. , Ravaglia E. , Secondini P. , Valpreda E.: “La diffusione dei GIS nelle amministrazioni locali italiane”, Editore FrancoAngeli, 1998;

• Consultazione siti regionale e provinciale; • Craglia M. : “Geographical Information Systems in Italian

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• Bocchi C. (responsabile del Settore Informatica Tecnica di META spa): “Lo sviluppo del SIT continua a Modena con le reti tecnologiche”, MondoGIS 15/99;