Universita' degli “tudi ^G. d’Annunzio di Chieti e Pescara ... CV Cambio: a 2 marce e...
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Lezione 08
IL DESIGN IN USA:
DA HENRY FORD ALLO
STREAMLINING
Arch. Erika Di Felice
Corso di Laurea in Design, Dipartimento di Architettura
Universita' degli “tudi G. d’Annunzio di Chieti e Pescara
CORSO DI STORIA DEL DESIGN
Prof. Raffaele Giannantonio
SIGFRIED GIEDION: Il rapporto Europa-USA
«Ciò che distingue la meccanizzazione europea dall'americana è evidente, tanto ai suoi primi inizi nel diciottesimo secolo, quanto un secolo e mezzo più tardi. L'Europa procede dalla meccanizzazione dei mestieri semplici: filatura, tessitura, produzione siderurgica. L'America, fin dagli inizi si
comporta in maniera diversa. Essa prende l'avvio con la meccanizzazione dei mestieri complessi».
Sigfried Giedion
Nel 1783 i due fratelli Evans ereditano un terreno a Newport, sul quale iniziano acostruire un mulino. Dal 1785, Oliver inizia a studiare un modo per ridurre i tempi dilavorazione, intervenendo sui tempi di trasporto del grano sulla sommità del mulino, perl’avvio della lavorazione.Inventa, così, l’HOPPER BOY, un sistema che avrebbe dovuto raccogliere il grano da uncesto elevatore per distribuirlo su un rastrello meccanico asciugatore; esso sarebbe statosuccessivamente raffreddato ed essiccato, mentre un altro nastro avrebbe provveduto aconvogliarlo verso scivoli centrali per la setacciatura.
I precedenti settecenteschi: OLIVER EVANS
The American Woman’s Home (1869)
«Due finestre migliorano la circolazione dell’aria […], la botte della farina è in unarmadietto con un coperchio che si può aprire durante l’uso. Accanto c’è il piano dilavoro per preparare le verdure e la carne e impastare il pane. Il lavello ha due pompe,per l’acqua piovana e quella sorgiva. […] Dall’altro lato del lavello c’è i gocciolatoio[…] e sotto i contenitori per la conservazione delle vettovaglie della cucina o deicontenitori per i cibi. Sotto questi contenitori si trova il recipiente del sapone. Sotto ilpiano di lavoro ci sono scatole per le farine e i cereali. […] Altri utensili possono esserecollocati sulle mensole situate frontalmente».
«Non considero le macchine che portano il mio nome semplicemente delle macchine. Se non
fossero che quello, mi sarei occupato d'altro. Per me sono la concreta realizzazione di una teoria
che mira a fare di questo mondo un posto migliore per gli uomini».
Henry Ford
HENRY FORD: la creazione di un bisogno
HENRY FORD: la creazione di un bisogno
«Se il piano costruttivo di un articolo è stato ben studiato, i cambiamenti saranno molto rari […]; nel processo di produzione, invece, i cambiamenti
saranno assai frequenti e del tutto spontanei [...]. È mio vanto che ogni pezzo, ogni articolo che produco sia lavorato bene, e sia robusto, e che
nessuno debba trovarsi nella necessità di sostituirlo. Ogni buona automobile dovrebbe durare quanto un buon orologio».
Henry Ford
La Ford MODEL T
«Il merito di Ford fu di riconoscere, prima di qualsiasi altro, la possibilità di democratizzare il veicolo che sino allora era stato considerato soltanto per
privilegiati. Il concetto di trasformare un meccanismo complesso come l'automobile da un articolo di lusso in un normale oggetto d'uso, e di adeguarlo nel prezzo alla normale capacità di acquisto […]sarebbe stato inconcepibile in Europa. La fiducia
di poter trasformare l'automobile in un articolo della produzione di massa […] assicura a Ford il suo posto nella storia».
Sigfried Giedion
«Ford mantenne fortemente la posizione secondo la quale, pagando ai suoi operai salari più alti per un minor numero di ore lavorative, egli faceva un uso migliore
dei suoi impianti e stava rendendo il prodotto alla portata economica dei suoi stessi dipendenti [...]. Era ovvio per Ford che, se ai lavoratori fosse stata data una
maggiore disponibilità finanziaria e più tempo libero, sarebbero diventati più mobili e avrebbero aspirato ad una casa di proprietà che avrebbero cercato di dotare di tutti
quei confort che un più alto tenore di vita richiede».Arthur J. Pulos
FOCUS ON: la Ford MODEL T
La progettazione ha inizio nel 1906, in una stanza al terzo piano dello stabilimento Ford diPiquette Avenue, a Detroit. Responsabile primo è Joseph Galamb, un giovane ingegnereungherese da poco emigrato dalla Germania, dove ha sviluppato ottime competenze proprionel settore dell’industria automobilistica. Galamb è affiancato dall’esperto collega GeorgeWills e da un manipolo di disegnatori operanti in stretto collegamento con il modellista edesperto di fusioni Charles Sorensen.
JOSEPH GALAMB
CHARLES SORENSEN
FOCUS ON: la Ford MODEL T
FORD Model TCilindrata: 2863 cm3Potenza massima: 16 CVCambio: a 2 marce e retromarciaCerchi: in legno a razzeTelaio: doppi longheroni in acciaio al vanadio, con traversa anteriore e posterioreLunghezza: 3556 mm (Torpedo)Larghezza: 1676 mm (Torpedo)Velocità massima: 67,5 km/h (Torpedo)Prezzo alla presentazione (1908): 825 Dollari, più tasse (Torpedo)
FOCUS ON: la Ford MODEL T
«Costruirò un’automobile per le masse. Sarà abbastanza grande per la famiglia, ma abbastanza piccola perché possa soddisfare le esigenze di un singolo individuo. Sarà costruita con i materiali migliori, dagli uomini migliori […], seguendo i progetti più semplici che la moderna ingegneria possa elaborare. Ma avrà un prezzo così basso che ogni uomo con un buon salario potrà comprarsene una e godere con la sua famiglia la
benedizione di ore piacevoli nei grandi spazi aperti di Dio ».Henry Ford
«Una ragione per cui noi diamo un profilo aerodinamico a tanti oggetti […], sta proprio nella qualità dinamica della linea che appare nelle forme aerodinamiche, e questa
qualità' dinamica è caratteristica del nostro tempo. Noi siamo in un'età primitiva e siamo un popolo dinamico, siamo sensibili solo alle manifestazioni di tensione, di
vigore, di energia, e questa linea si ritrova costantemente dovunque nei nostri corpi, il corpo di un uomo muscoloso o il corpo di una donna bella».
Walter Dorwin Teague
STREAMLINE: origini formali
Lo Streamlining nei mezzi di trasporto
Progettato con la collaborazione dell’ingegnere aereonautico O. A. Koller, l'aereo avrebbe dovutoavere un'apertura alare di circa 160 metri, trasportare 451 passeggeri e un equipaggio di 155, ed esseresostenuto sull’acqua da alti pontoni 18 metri. Concepito per essere in grado di effettuare tre passaggitransatlantiche in una settimana, è fondamentalmente pensato come un transatlantico volante.
NORMAN BEL GEDDES, Idrovolante per 450 passeggeri, 1929-1934
BOEING 247, 1933 DOUGLAS DC-1, 1934 DOUGLAS DC-2, 1935