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UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI DI VENEZIA Corso di Laurea in Lingue, civiltà e scienze del linguaggio Tesi di Laurea Deafhood Le radici della cultura Sorda Relatrice Ch.ma Prof.ssa Alessandra Checchetto Laureando Alessandro Elias Ghetti matricola 833903 Anno Accademico 2014/2015

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UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI DI VENEZIA

Corso di Laurea in Lingue, civiltà e scienze del linguaggio

Tesi di Laurea

DeafhoodLe radici della cultura Sorda

RelatriceCh.ma Prof.ssa Alessandra ChecchettoLaureandoAlessandro Elias Ghettimatricola 833903

Anno Accademico2014/2015

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Introduzione

A settembre 2012 ho cominciato a studiare la Lingua dei Segni Italiana (LIS) all'università Ca'Foscari di Venezia. Dire che le lingue dei segni non mi avevano mai lasciato indifferente puòsembrare scontato, ma è così. Nonostante questo, non ero mai stato in grado di trovare corsiche insegnassero a segnare, per cui trovare la LIS nell'elenco di lingue offerte dall'università,posso dire adesso, è stata una vera fortuna. Mi ricordo ancora la prima lezione: l'angoscia delnon capire assolutamente niente, non perché avessi la pretesa di trovarmi di fronte ad unalingua comprensibile fin dall'inizio, ma perché mi sono sentito nella condizione di pensare:“non capisco, non capirò mai, è troppo difficile, non sono sicuramente portato e non riusciròmai neanche a dire come mi chiamo”.Mi sento orgoglioso, alla conclusione del terzo anno, nel pensare di non aver mollatononostante la vera paura che ho avuto di fallire, perché scoprire la LIS è stato scoprire anchequalcosa di me e migliorarmi sotto certi aspetti.A parte questo, sicuramente la cosa più affascinante che mi è successa avvicinandomi alla LISè stata scoprire la cultura Sorda. E questo è anche l'aspetto che più spesso mi trovo a difendereparlando con chi non conosce i Sordi e tutto quello che concerne il loro mondo: considerandoche si tratta di persone unite da una condizione che dalla maggioranza delle persone vieneritenuta una disabilità, si può pensare che esista qualcosa definibile come comunità, cultura,identità?Dal mio punto di vista, sì. Proprio questa presa di coscienza, mi ha portato a sceglierel'argomento per la mia tesi: la Deafhood. Nel primo capitolo, gli argomenti saranno principalmente due, ovvero il concetto di“Deafhood” sviluppato ed approfondito ed il pensiero del suo ideatore, il Sordo inglese PaddyLadd. Oltre a questo, toccherò concetti fondamentali all'interno della cultura Sorda come l'Oralismo,il colonialismo Udente, l'eugenetica. Nel secondo capitolo, introdurrò un altro concetto importante connesso all'orgoglio Sordo,ovvero il Deaf Gain. Inoltre, tornerò sul termine Deafhood mostrando come questo vengavissuto e tradotto da diversi stati e culture come la Cina, l'India, la Catalogna, il Canada, ilBrasile, la Nuova Zelanda ed il popolo Maori.Il terzo capitolo invece verterà solo sulla cultura Sorda in Italia grazie alle interviste che treSordi italiani mi hanno rilasciato: Gabriele Caia, Lorenzo Laudo e Renato Pigliacampo.Il quarto ed ultimo capitolo, mi servirà per cercare di mostrare la Deafhood e l'orgoglio Sordoattraverso dieci discipline artistiche diverse, ovvero l'architettura, la pittura, la scultura, lamusica, la poesia, la danza, il cinema, il fumetto, la fotografia ed il teatro. Oltre al libro di Paddy Ladd, che sarà il punto di partenza di tutto questo lavoro, mi baseròsulle testimonianze di Sordi nel mondo e su pubblicazioni online e cartacee. Il lavoro diricerca delle fonti, della bibliografia e sitografia non è stato semplice: spesso Paddy Laddviene citato dagli altri Sordi letteralmente e quindi non è stato facile trovare diversi modi peresprimere il sentimento di Deafhood, inoltre vengono usati termini diversi come ad esempio“identità”, “orgoglio”, “sentimento di unione” che differiscono fra di loro volendorappresentare comunque lo stesso concetto. Inoltre, il libro “Understanding Deaf Culture: InSearch of Deafhood”, è stato pubblicato nel 2003 e da quel momento, nel web, si trovanoinnumerevoli pagine che trattano l'argomento, rendendo difficile anche la scelta del cosa o chiinserire o meno cercando di evitare le ripetizioni. Oltre a libri e siti in lingua inglese, diversi sono stati anche quelli in lingua portoghese. Inoltrele interviste rilasciatemi dai tre Sordi italiani sono state svolte due in LIS (Lingua dei Segni

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Italiana) ed una, invece, in lingua italiana scritta.Spero con questa mia tesi di riuscire a dimostrare, anche solo in minima parte, che si puòandare oltre alla quotidiana concezione di “normalità”: esiste una comunità, quella Sorda,formata da persone orgogliose di essere quello che sono, ed è importante rendersi conto checonoscere ed accettare tali peculiarità, porta colore in un mondo che spesso viene visto inmodo offuscato.

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1) Paddy Ladd e l'ideazione del termine “Deafhood”

Paddy Ladd

Paddy Ladd nasce il giorno 11 febbraio del 1952 in Inghilterra, è sordo e viene inserito in una scuola di udenti ed istruito con il metodo oralista1. È stato uno dei primi bambini educati in questo modo, ed egli definisce in seguito questo tipo d'insegnamento come uno sforzo disperato, dove non gli vengono insegnati i segni e dove gli viene detto di non essere un bambino sordo ma un bambino udente che non sente. Data tale esperienza personale, diventa un fermo oppositore dell'oralismo considerandolo causa di analfabetismo, di problemi mentali e vedendolo come una forma di abuso sui minori, uno degli strumenti del “colonialismo udente”.Questo approccio lo devasta, egli stesso dice: “vivevo come intorpidito e senza pensieri riguardo chisarei potuto diventare”2 e lo spinge a rifugiarsi nei libri.Non è circondato dal mondo Sordo3, e ce lo racconta attraverso i ringraziamenti del suo libro“Understanding Deaf culture – in search of Deafhood”, dove metaforicamente si inchina ai suoi“genitori Sordi” Arthur e Jean Dimmock e afferma anche che “non c'è niente da dire sui miei primi18 anni persi, ma delle persone mi hanno aiutato a tornare vivo” (pag. XII), riferendosi a tutti iSordi che l'hanno introdotto in quello che per lui era un nuovo mondo, con la sua cultura e con lavolontà di approfondirne la conoscenza. Solamente a 22 anni impara la lingua dei segni Britannica (British Sign Language), e, come ricordaegli stesso: “Quella fu la mia entrata nella comunità sorda, era come aver trovato il sentiero dellamia vita, e finalmente ero a casa, nel posto al quale appartenevo”.4 Inizia successivamente a lavorare con bambini, giovani e diverse famiglie sorde succubidell'oralismo, e da allora lo contrasta in modo instancabile e, mosso da questo sentimento, iniziaanni di fortissimo attivismo Sordo.Non cessa mai di spiegare come l'oralismo impedisca ai bambini sordi ed ai loro genitori di trovare,imparare ed usare una lingua in grado di permettere loro di comunicare. Ladd trova anche il modo di ricordare, attraverso il suo libro, come l'oralismo sia recente, e di comein passato i sistemi comunicativi che usavano i segni erano una pratica rispettata, così come lecomunità sorde. Adesso i sordi vengono considerati un gruppo che ha bisogno d'aiuto e le persone si sonodimenticate di come le comunità segnanti possano arricchire le società udenti. Il motivo, secondo il ricercatore britannico, è ben spiegato in tutto il libro e, per usare sue parolespecifiche: “La ragione di questo atteggiamento sta nel culto dello scientismo, nell'ossessionetecnologica delle corporazioni della medicina, nella crescita della colonizzazione e delleetichettature secondo cui cose più vicine alla “natura” sarebbero appartenenti ad un'era passata diselvaggi e primitivi”.5 Nel 1976 fonda la National Union of the Deaf, uno dei primi gruppi radicali di Sordi britannici.Ma non si ferma qui, e quattro anni più tardi, nel 1980, diventa l'amministratore nazionale dellaBritish Deaf Association che continuava a lottare, in quel momento storico, per il riconoscimentodella lingua dei segni britannica.Nel 1984 Paddy Ladd diventa un vero e proprio pioniere del mondo Sordo con il suo programmatelevisivo “See Hear!” prodotto dalla BBC in lingua segnata e parlata, dove riveste il ruolo di primo

1

Il metodo oralista si basa principalmente sull’ideologia che il sordo debba assolutamente parlare e non esprimersi in lingua dei segni.

2 http://www.theguardian.com/society/2003/mar/19/guardiansocietysupplement5 , traduzione ad opera dello scrivente3 Utilizzerò in tutta la tesi la “S” maiuscola come riferimento a persone fiere di essere Sorde, della propria cultura,

lingua ed arte. Un approfondimento a riguardo sarà dato nel secondo paragrafo. 4 http://www.theguardian.com/society/2003/mar/19/guardiansocietysupplement5 , traduzione ad opera dello scrivente 5 http://www.theguardian.com/society/2003/mar/19/guardiansocietysupplement5 , traduzione ad opera dello scrivente

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presentatore Sordo. A lui va anche il merito di aver creato i primi video musicali segnati al mondo e, sempre negli anni'80 fa anche da interprete a concerti statunitensi del gruppo musicale Grateful Dead e persino a BobDylan.Di questi concerti egli dichiara: “C'era un magnifico numero di persone udenti che si alzava daiposti a sedere solo per poter vedere il segnato” e continua: “Non riesco a descrivere il sentimento dirispetto ed accettazione delle persone sorde che c'era a quei concerti”.6 Paddy Ladd è stato il primo ad ideare un corso di cultura Sorda, fonda il Glastonbury Festival SignZone a Pilton, vicino Glastonbury nel Somerset in Inghilterra , ed ha avuto una cattedra allaGallaudet University. Nella sua vita, inoltre, ha ricevuto molti premi e riconoscimenti, come ad esempio il Deaf LifetimeAchievement Award conferitogli dalla Federation of Deaf People.La Deafhood Foundation l'ha riconosciuto con orgoglio come visionario.

Il concetto di Deafhood

Con il tempo, l' interesse di Paddy Ladd per tutto quello che riguarda il mondo Sordo non faaltro che crescere sino a diventare un viaggio lungo una vita, una continua ricerca per megliodefinire la propria identità anche attraverso quella della propria comunità e cultura. Nel fare questo, rendendosi anche conto di come manchino concetti esatti e propri per definire laCultura Sorda e il mondo Sordo, decide di coniare il termine “Deafhood”. Paddy Ladd diventa ricercatore iniziando a sviluppare l'idea di “Deafhood” nel 1990 con l'intento didefinire lo stato esistenziale delle persone Sorde e rendere l'esistenza collettiva Sorda visibile agliocchi di tutti. Il concetto è stato poi sviluppato attraverso la sua dissertazione dottorale nel 1998. Ladd ha poi pubblicato un libro su questo tema nel 2003 dal titolo:“Understanding Deaf Culture - InSearch of Deafhood. Uno dei principali libri il cui proposito è quello di creare unità Sorda.Cerca una definizione diversa da “deafness” (sordità) per differenziare le condizioni che i duediversi termini rappresentano: quando si parla di sordità, si intendono anche persone sorde con la“s” minuscola la quale fa riferimento ad un individuo che semplicemente non sente, dalla nascita osolo da un certo punto della propria vita, e che non si identifica con la cultura e comunità Sorda. Perquesti motivi, prova ad inserirsi nella società tentando di farlo vivendo come se fosse una personaudente. Questo tipo di persona sorda, nei casi più negativi può anche ritenere di avere una vera epropria disabilità trovandosi quindi in totale disaccordo con la World Federation of the Deaf che, incollaborazione con l'ONU ha definito la sordità come “malattia dell'orecchio” e non come“disabilità”.7

Dalla prospettiva della cultura Sorda, questo tipo di sordi è rappresentativo di persone udenti chehanno perso il loro udito.Nel libro “L'identità della persona sorda. Basi teoriche e ricerche sul campo”, di Orazio Licciardello(Bonanno editore, 2003), si può leggere che diverse ricerche mostrano che alcune persone sordenutrono atteggiamenti negativi verso la loro disabilità poiché si sentono negativamente consideratidagli udenti.Queste persone quindi hanno atteggiamenti più negativi nei confronti della sordità rispetto agliudenti.Quando invece si parla di persone Sorde, con la S maiuscola, e dunque coscienti e consapevoli dellapropria condizione, Sordo fa riferimento ad un individuo che usa la lingua dei segni come principalemezzo di comunicazione, probabilmente ha una famiglia di sordi, ma anche se non fosse, siidentifica con altre persone come lui ed ha un forte orgoglio Sordo che lo fa sentire parte dellacomunità.

6 http://www.theguardian.com/society/2003/mar/19/guardiansocietysupplement5 , traduzione ad opera dello scrivente7 http://it.wikipedia.org/wiki/Comunità_sorda

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La differenza sta nel vedere“sordo come aggettivo qualificativo o Sordo come nome proprio dipopolo” (pag. 13 di “sordo o Sordo?”,Giuseppe Gitti, Franco Angeli, 2013).Al contrario di ciò che è comune pensare, moltissimi Sordi sono concordi sul fatto di non averenessun desiderio di “diventare udenti”. Inoltre, molti di questi sperano anche di dare alla luce unbambino Sordo. Il sentimento è lo stesso per cui i Nativi Americani non desideravano diventare coloni, gli Armeninon avevano alcuna voglia di cambiare la loro identità culturale e religiosa e diventare Turchi eMussulmani, le donne che sono entrate nel movimento femminista per ottenere più equità nonavevano alcun desiderio di diventare uomini. Tutto quello che queste minoranze vittime di ingiustizie speravano è quello che sperano anche iSordi, cioè semplicemente la rimozione dell'oppressione.È in questa differenziazione tra sordità e Sordità, che si può trovare la Deafhood.

Data la possibilità di scrivere lo stesso termine (s/Sordo) con o senza maiuscola, è nata inPaddy Ladd anche la necessità di differenziare con lo stesso metodo anche il mondo udente,attraverso l’uso o meno della lettera maiuscola.In questo caso, quando la prima lettera diventa maiuscola, si parla di un mondo, di un individuo, diuno stile di vita coscientemente Udente anche in contrasto con tutto quello che è ritenuto diverso. Un altro termine che il ricercatore sceglie di scrivere direttamente con la maiuscola è Oralismo (edOralista di conseguenza). Egli stesso lo spiega così: “può essere definito un sistema educativoimposto alle comunità Sorde nel mondo durante gli ultimi cento vent'anni che ha rimosso glieducatori Sordi, le comunità Sorde e le loro lingue segnate dal sistema educativo Sordo. Questo sistema a conduzione-Udente promuove l'uso della lingua orale, la lettura delle labbra el'utilizzo di apparecchi acustici (compresi impianti cocleari), inoltre si raccomanda di non lasciarfraternizzare bambini Sordi e adulti Sordi, sperando di rimuovere del tutto quel “bisogno” dellecomunità Sorde di esistere”. (Ladd, 2003, pag. XVIII8) Forse la più notevole caratteristica dell'Oralismo è la perseveranza con la quale ha insistito neipropri metodi nonostante gli scadenti risultati. C'erano Sordi segnanti professionisti, artisti,pubblicitari ed editori di giornali ma il punto principale era emarginare, eliminare gli insegnantiSordi per evitare che riuscissero a prolungare la resistenza dei bambini Sordi.E ancora adesso, in un'era in cui ci sono tanti Sordi realizzati, gli Oralisti più convinti devonoancora ammettere il successo della lingua dei segni.Paddy Ladd mette in maiuscolo il concetto in sé per rispecchiare, con le dimensioni, il fortesignificato dato al termine dalla gente Sorda.

Nel libro di Paddy Ladd “Understanding Deaf Culture: In Search of Deafhood” (2003) possiamoleggere poi che oltre all'Oralismo, prende piede la Total Communication. È un metodo che ha comefilosofia l'utilizzare qualsiasi forma di comunicazione ritenuta appropriata per il bambino Sordo. Sicreano sistemi segnanti ideati apposta per seguire il discorso parlato con il suo ordine della frase. Inqualche stato, come ad esempio gli USA, questo approccio è diventato il principale metodo dieducazione. Sebbene avesse il beneficio di liberare i bambini Sordi e i loro genitori dall'atmosferadi paura e oppressione che caratterizzava l'Oralismo, questo rappresentava un compromesso nelquale gli insegnanti Sordi e la lingua dei segni erano utilizzati come oggetti, come “strumentieducativi”, piuttosto che portatori di un approccio organico ed olistico alle vite ed esperienze dibambini Sordi e comunità Sorde. In queste circostanze, non sorprende come questa teoria educativaabbia ottenuto meno sostenitori di quanto sperato. Stesso destino anche per l'educazione bilingueanche se in questo caso dipende dal numero limitato di insegnanti e presidi Sordi, dagli scarsistrumenti in segni e dalla mancata formazione Bi-Bi (dai termini inglesi “bilingual bicultural”) diinsegnanti udenti, comprendente quindi la limitatissima comprensione e conoscenza della culturaSorda.

8 Traduzione ad opera dello scrivente

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A parte qualche paese (soprattutto gli stati della Scandinavia) in cui questo metodo ha presodavvero piede, tutto indica che l'approccio Bi-Bi è ancora lontano da una vera prassi educativaSordo-centrica.

La cura naturale per la sordità, approfondendo il concetto

La Deafhood ha due componenti:è un modo di radunarsi insieme ed incorniciare quello che le persone Sorde sanno della loro cultura,della politica, e di ogni altro aspetto della vita.Inoltre, grazie al concetto di Deafhood, tutti gli individui Sordi si imbarcano in un viaggio interioreattraverso l'approfondimento e la ridefinizione delle loro identità, ricercando anche il proprio scoposulla terra proprio in quanto persone Sorde.Questo viaggio è per ognuno di quelli che George Veditz chiama “first, last and for all time, thepeople of the eye”.

La Deafhood raggiunge il suo obiettivo quando una persona Sorda si sente “a casa” con il suoessere Sordo, trovandosi in accordo con le altre persone Sorde nel loro essere persone visive enell'uso della lingua dei segni. La presidentessa della California Association of the Deaf, Nancy Mitchell Carroll e la poetessaSorda Ella Mae Lent, nella newsletter della CAD (California Association of the Deaf) di gennaio2006, affermano: “Quando siamo sicuri con il nostro linguaggio naturale e con la nostra comunità,possiamo essere tutti più felici, più creativi e più capaci nell'abbracciare le diversità intorno a noi”.La Deafhood abbraccia la somma totale di tutti i significati positivi della parola “Sordo” nelpassato, presente e futuro, ed anche tutti i vasti significati di cosa le persone Segnanti sono state,sono e potranno diventare includendo tutte le persone Sorde che hanno vissuto in questo mondo,tutte quelle che sono state perse (a causa del colonialismo) e tutte quelle che potranno esserci infuturo.Nello specchio che le persone Sorde hanno di fronte a sè, si possono rispecchiare, vedere le faccedegli altri Sordi, tutti i loro colori, razze ed età. I Sordi sanno che in ogni città, paese del mondo, inogni tribù, ci sono persone come loro. Sanno che se incontrassero qualcuna di queste persone, loro potrebbero, nonostante le diverselingue dei segni, avere una conversazione e imparare ognuno qualcosa della cultura dell'altro e deisuoi modi di vivere, come vedendo dall'interno verso l'esterno. Inoltre, è il processo di inquadratura che rivela vie “oltre” le quali si possono muovere le limitazioniculturali Sorde dal colonialismo esercitato sulle persone segnanti.Il termine “Sordità” nel suo significato medico9, e le altre parole sinonimi di questa10, sono visticome un'evidenza del processo di colonizzazione udente a discapito il mondo dei Sordi, dunqueproprio per questo è nato il bisogno di sviluppare un termine Sordo-centrico.

Perché un'altra parola per le persone Sorde?

Nel loro articolo di gennaio 2006, Nancy Mitchell Carroll ed Ella Mae Lentz si esprimono così:“Cos'è sbagliato in termini come “sordità”, o “sordo e sordastro”? Noi Sordi interagiamo visualmente con l'ambiente e ci sentiamo a nostro agio usando le linguesegnate piuttosto che orali.Se ti ritrovi nella descrizione, hai iniziato la ricerca della Deafhood. Il tuo grado di abilità nelsentire o nel parlare non importa. La ricerca della Deafhood di ogni persona si ritrova a qualsiasilivello: fisico, emozionale, mentale, spirituale, culturale e linguistico. E attraverso quella ricerca,

9 Si tratta di usare questo termine solo dal punto di vista della disfunzione dell'apparato uditivo senza considerarne l'aspetto culturale.

10 Si vedano termini come audioleso, audioprivo, ipoacusico, non udente, anacusico ecc. (Gitti, 2013, pag. 26)

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ogni persona Sorda è collegata ad un'esperienza collettiva chiamata Comunità e Cultura Sorda”.La ricerca della propria identità non è priva d'ostacoli quali ad esempio l' Oralismo e l'Audismo, conil loro culmine nei primi anni del '900 con politiche come l' eugenetica, portata avanti ad esempioda Alexander Graham Bell.L'inventore affermava, in una lettera a Fred Deland, che: “possiamo provare a dimenticare che sonosordi. Dobbiamo provare ad insegnare loro a dimenticarsi che sono sordi.” (Ladd, 2003, pag. 12911)L'eugenetica è una scienza che controlla la popolazione con l'eliminazione di certe caratteristicheche sono considerate negative: questo controllo è attuato attraverso una selezione razziale, lasterilizzazione e, peggio, il genocidio. Secondo lo stesso Bell, era giusto attuare queste praticheperché le persone che le subivano erano variazioni peggiorative della razza umana.Dalla fine degli anni trenta circa, metà degli Stati Uniti aveva leggi eugenetiche. Sul modello diquelle californiane vennero scritte le leggi eugenetiche del regime nazista tedesco. Lane (2005, pag. 12), a riguardo: “In linea di principio, potremmo cercare le basi genetichedell’essere africano o asiatico, ad esempio. Non lo facciamo. Ma dei programmi finanziati dalgoverno oggi ricercano le basi genetiche della sordità e promettono, proclamano, di creare unasocietà in cui non ci saranno più persone Sorde. Quando dei ricercatori all’Università di Bostonannunciarono che avevano identificato un gene presente in molte persone nate sorde, il direttoredell’Istituto Nazionale per la Sordità e Altri Disordini Comunicativi chiamò questa scoperta un“progresso fondamentale che migliorerà la diagnosi e la consulenza genetica e che in ultima analisicondurrà a una terapia di sostituzione o a una terapia di trasferimento dei geni.”.

Lo scopo finale di sforzi come la terapia di trasferimento dei geni è, naturalmente, quello di ridurrele nascite di sordi, e infine di eliminarle del tutto. Immaginate il clamore se degli scienziati medicisbandierassero un simile progresso per qualsiasi altra minoranza etnica, promettendo una riduzionedel numero dei bambini di quel gruppo etnico – promettendo meno neri, meno ebrei, quale che sia ilgruppo etnico.” Lane domanda in particolare agli inglesi ed agli italiani: “Perché non riuscite acapire che un programma con l’effetto previsto di diminuire o sradicare la minoranza Sorda è inrealtà un genocidio?”.L'Oralismo è una filosofia educativa ed una pratica che si focalizza sullo sviluppo del parlato edegli strumenti d'ascolto che degrada le lingue dei segni e sostiene che queste interferiscano conl'acquisizione della capacità di parlare e di ascoltare delle persone Sorde.Un momento storico fondamentale nella Cultura Sorda, proprio concernente l'Oralismo, è quello delCongresso di Milano dell'11-16 settembre 1880.In quell'occasione , il Congresso, votò con centosessanta voti contro quattro, “la scelta esclusiva delmetodo oralista per l'istruzione dei sordi. Chi è stato educato secondo il metodo scelto a Milanoracconta di aver passato buona parte della sua infanzia guardandosi allo specchio e cercando diimparare le posizioni della bocca che corrispondono alle lettere dell'alfabeto. Un esercizio umiliante e frustrante, e un totale spreco di tempo: un sordo non può spacciarsi perudente, neanche volendo, e i suoi giorni di scuola erano un inutile inferno. La cosa peggiore era chegli insegnanti punivano tutti gli alunni che provavano a comunicare a gesti o segni. Per quasi unsecolo le lingue dei segni sono state perseguitate dalle stesse istituzioni che avrebbero dovutopromuoverle.” (Rée, 2005, pag. 43) Paddy Ladd ricorda come nel 1974, in Inghilterra, le persone Sorde fossero nella morsa di questosistema educativo che bandiva l'uso delle lingue dei segni e gli educatori Sordi stessi checostituivano il 40% del corpo docente. Ogni giorno qualche articolo del London Times trattaval'argomento pubblicando titoli come: “La sordità è abolita”.Nel 1974, una squadra di ricerca della Oxford University condotta da Reuben Conrad inizia astudiare i risultati dell'Oralismo. Le loro ricerche mostrano che l'età media dell'abbandono scolastico da parte dei sordi solitamenteera 8 anni, abbastanza per capire le testate dei giornali, ma non molto di più. In molti casi, il loro parlato - la vera raison d'etre dell'Oralismo - era incomprensibile per tuttitranne docenti e genitori. Anche la loro capacità di leggere il labiale non era davvero molto

11 Traduzione ad opera dello scrivente

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superiore rispetto a quella delle persone udenti che non vi sono mai state esposte prima. Gli studinon esaminavano la salute mentale e psicologica, ma non serve grande immaginazione perimmaginare la scala del danno subito. Paddy Ladd continua: “Questi risultati sono stati pubblicati nel 1979 con un assordante silenzio deimedia”. (Ladd, 2003, pag. 2812) Reuben Conrad continua negli anni a confermare gli stessi risultati, facendo crescere la rabbia deiSordi che iniziano a descrivere l'Oralismo come l' “Olocausto Sordo”. Questo termine scandalizzanumerose persone, soprattutto per l'uso politico del vocabolo come paragone con l'incomparabile.Per i Sordi però è naturale usare questo termine perché “uno distrusse i corpi; l'altro distrusse lementi. […] Ogni volta che vediamo le parole “Armenia”, “Timor Est”, “Sud Africa”, “Rwanda” e“Bosnia” trasaliamo. Per parafrasare Faulkner, “il passato non è passato: non è nemmeno ancorafinito”. (Ladd, 2003, pag. 2913)A riprova di quanto veritiera sia questa citazione che Paddy Ladd fa, è possibile nominare illogopedista italiano Giuseppe Gitti. In particolare, nel suo libro “sordo o Sordo?” egli tocca diversiargomenti con l'intento di mostrare come i Sordi e tutto quello che li riguarda siano errati e comel'unica via per eliminare il problema sia che gli stessi imparino a parlare per potersi integrare nellamaggioranza della società. Per dimostrare questa sua tesi, denigra in particolare la Lingua dei SegniItaliana, “convinto che non abbia assolutamente le stesse potenzialità della lingua orale”, (Gitti,2013, pag. 90) e che non abbia alcuna possibilità di essere tradotta. Si chiede con ironia: “quanteLIS deve conoscere l'interprete e dove e come è possibile diventare interpreti” (Gitti, 2013, pag.113), e deride l'arte Sorda con frasi tipo: “poesia in LIS? Canto in LIS? Bello, certo, ma nonconfondiamo Leopardi e Pavarotti con Marcel Marceau” (Gitti, 2013, pag. 128). Per fortuna, nonostante l'opinione dell'Oralismo, diverse lingue dei segni sono state riconosciute nelmondo al pari di quelle orali: il primo paese ad averlo fatto è stato l’Iran nel 1928, seguito dallaSvezia (1981), Zimbabwe (1987), Australia (1991), Bielorussia (1991), Danimarca (1991), USA(1991), Canada (1993), Svizzera (1994), Uganda (1995), Cina (1996), Colombia (1996), Lituania(1996), Sudafrica (1996), Norvegia (1996), Lussemburgo (1997), Polonia (1997), Portogallo(1997), Repubblica Ceca (1998), Ecuador (1998), Perù (1998), Islanda (1999), Thailandia (1999),Uruguay (1999), Venezuela (1999), Grecia (2000), Lettonia (2001), Brasile (2002), Germania(2002), Romania (2002), Spagna (2003), Sri Lanka (2003), Ucraina (2003), Regno Unito (2003),Austria (2005), Belgio (2006), Cipro (2006), Francia (2006), Cuba (2006), Nuova Zelanda (2006),Mauritius (2006) ed Islanda (2009). (Procopio, 2012, pag. 37)

Per quanto riguarda l'Orgoglio Sordo sempre Gitti afferma di non aver mai conosciuto nessunapersona sorda ed orgogliosa di esserlo aggiungendo poi, con falsa umiltà, che “evidentemente, nonfrequento gli ambienti culturali sordi” (Gitti, 2013, pag. 128). Ed effettivamente possiamo immaginare che sia proprio per questa ragione che Gitti non ha maiincontrato persone sorde fiere della propria condizione. Inoltre afferma che: “Se non ci sono motivazioni ideologiche, come quelle di Harlan Lane (1991),che afferma “anche se l'impianto funzionasse, è come estrarre un bambino da una minoranzalinguistica e culturale usando la chirurgia nel tentativo di inserirlo nella maggioranza” e paragonal'operazione dell'impianto “ai genitori bianchi che adottano un bambino nero e poi lo fanno operareper renderlo bianco. La loro cultura Sorda non dovrebbe essere offesa con la chirurgia”, nessunopuò essere contrario all'impianto cocleare: l'udito è fondamentale non solo perché consentel'apprendimento e l'uso della lingua che è la più alta espressione dell'uomo, ma anche perchéconsente di apprezzare “i suoni” che ci “accompagnano” continuativamente.” (Gitti, 2013, pag. 52).Harlan Lane (2005) afferma anche che i Sordi nel mondo possono essere considerati gruppi etnici, enon gruppi di disabili, perché possiedono un nome collettivo, un sentimento di comunità, unapropria etica diversa da quella della comunità udente, una propria cultura con modi di esprimersicaratteristici, delle norme di comportamento, valori propri, legami assimilabili alla parentela, una

12 Traduzione ad opera dello scrivente. 13 Traduzione ad opera dello scrivente.

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propria struttura sociale, una propria lingua, arte e storia.A pagina 124 del libro di Gitti leggiamo: “La risoluzione del XII Congresso Mondiale dei Sordi(WFD) organizzato dall'Unione Europea dei Sordi (EUD) e dall'Ente Nazionale Sordi (ENS), tenutoa Brisbane nel 1999, “riconferma la posizione delle persone sorde come minoranza linguistica eculturale con diritto alla propria lingua dei segni nativa come madrelingua […] riconferma il dirittodei bambini Sordi all'educazione in lingua scritta e in lingua dei segni […] riconosce la diversitàsociale, etnica, di religione, di sesso, economica e politica nella comunità dei Sordi […] condannala ricerca genetica che mira alla eliminazione delle persone sorde dalla razza umana”. Etnia, identità, cultura, sesso, economia, religione, politica, lingua, sono termini che evocano bruttiricordi! O no?” . Immagino che Gitti voglia intendere che richiamano nella sua mente temi come razzismo enazismo, ma non comprendo quali siano i termini che nell'elenco dovrebbero essere connessi abrutti ricordi (lingua? cultura? economia?) , in ogni caso, la necessità da parte dei Sordi di usarequeste parole, nasce proprio dalla condizione continua di soppressione subita nei secoli e dallavolontà di volersi quindi distinguere dai propri oppositori. Riprendendo però il tema del nazismo e razzismo che secondo Gitti sono proprio i Sordi a praticare,un esempio può essere quello del museo statunitense Smithsonian, che nel 1993 decise di creareun'esposizione interamente dedicata alla comunità Sorda americana.I leader radicali Sordi insistettero perché la principale realtà raccontata fosse quella dell'Oralismo,in modo da poter finalmente far vedere al mondo il danno che questo faceva alla loro identitàculturale, cosa sempre tenuta audacemente nascosta da media, medici e politici.Speravano anche, in questo modo, che risultasse visibile anche al mondo esterno composto dagliudenti che non conoscevano la realtà Sorda. Quest'esposizione avrebbe mostrato come l'Oralismocon le sue pratiche provocasse ingenti danni e fosse causa di quello considerato dai Sordi comel'Olocausto Sordo.La risposta oralista fu repentina, e l'associazione principale della fazione oralista, la AlexanderGraham Bell Society (AGBS) non tardò ad alzare la voce.L'AGBS dichiarò che l'esposizione non era rappresentativa della maggioranza dei sordi e che nonvoleva in alcun modo che l'oralismo fosse scambiato come una corrente interna al mondo Sordo,connessa ad esso, essendo invece proprio contraria allo stesso.A causa di questa obiezione espressa dalla grande potenza politica che si annoverava tra le fila diquesta società, l'opposizione alla proposta fu tale che, nel giro di poco tempo, il museo Smithsonianabbandonò completamente l'idea di realizzare qualcosa sul mondo Sordo.E senza questo, il sogno Sordo di veder riconosciuto il termine di Olocausto per definire il soprusovissuto sfumò.La parola “Audismo” è stata coniata nel 1975 dal Dr. Tom Humphries, uno studioso Sordo cheattualmente lavora alla University of California di San Diego. Il termine descrive il comportamentoe l'attitudine di un individuo, una professione o un'istituzione che crede che essere udente sia unacondizione superiore all'essere Sordo.L'Oralismo e l'Audismo sono tornati in modo ancor più feroce e pericoloso nei primi anni del 2000con il ritorno dilagante del metodo tradizionale, con la diffusione degli impianti cocleari edell'ingegneria genetica. Questi metodi, alla Conferenza della California Association of the Deaf del 2005, sono stati definitida Patrick Boudreault14 come connesse all'eugenetica perché il loro scopo primario è sradicare il“deficit”, quella “orribile disabilità che isola”.15 Inoltre, alla stessa conferenza, i membri hanno votato una sostituzione a norma di legge del termine“sordo e sordastro” volendolo sostituire con “Deafhood” o “Sordo” all'interno della CDA(California Association of the Deaf) e in altre pubblicazioni. Si continua a cercare una parola corretta e che rispetti a pieno gli individui sordi perché il termine

14 Sordo canadese segnante la lingua dei segni del Québec, ASL e fluente nello scrivere in inglese e francese, professore in diverse università nel mondo fra cui la Gallaudet University.

15 http://www.deafhoodfoundation.org/Deafhood/Deafhood.html , traduzione ad opera dello scrivente

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generico di “sordo” ha alimentato la competizione basata sui vari livelli di sordità e di uso dellalingua.Secondo Nancy Mitchell Carroll ed Ella Mae Lentz, l'Oralismo ha avuto successo proprio perché lepersone Sorde, ognuna con diversi modi di definirsi, si sono accusate a vicenda di aver creduto chele persone con migliore udito e abilità nel parlare fossero superiori, facendo aumentare ilrisentimento.Le due donne sostengono ancora: “Combatteremo contro l'Audismo sistematico prevalente nellenostre scuole, lavori e famiglie. Lotteremo anche contro gli interessi finanziari e rimuoveremo le maschere di benevolenza dellecompagnie udenti o professionali che pensano di sapere tutto riguardo l'essere Sordo, ma non sannoniente dei pensieri e delle anime, dei nostri sentimenti, desideri e bisogni.Riconosciamo che ci sono persone che non trovano il bisogno della ricerca della loro Deafhood.Alcuni di questi sono quelli che sono diventati sordi in tarda età, e sentono di non avere una linguadei segni o un'identità Sorda. Capiamo che il loro linguaggio sia quello parlato, la loro cultura èudente e naturalmente desiderano restaurare la loro vecchia identità e le loro abilità. Sappiamo checi sono organizzazioni che danno conforto a queste persone e speriamo che loro siano il più felicipossibile. Ad ogni modo, dichiariamo che anche queste persone sono le benvenute se volesseroiniziare i loro viaggi all'interno della Deafhood e le incoraggiamo ad imparare ad usare la nostravibrante ed eccitante lingua dei segni, e ad aprire loro stessi alle sfide, alle gioie e all'amicizia trapersone Sorde. Noi li incoraggeremo e daremo loro il benvenuto, ma non proveremo mai amanipolare o controllare i loro corpi, le loro menti, o le loro anime come gli Audisti e gli Oralistihanno fatto a noi per anni.”16

A dimostrazione di questo atteggiamento di cui parlano le due donne, vediamo come Giuseppe Gitticonsiglia di educare i bambini attraverso il metodo orale dopo l'operazione per l'inserimentodell'impianto cocleare: “allenamento acustico sempre,anche di notte mentre il bambino dorme (Burdo,2009), magari ascoltando la musica di Mozart, tramite un iPod, otto ore filate, ogni notte,perun anno!” (Gitti, 2013, pag. 57).Le due donne continuano: “È essenziale che le persone Sorde partecipino a questo discorso e chenoi collaboriamo per proteggere la nostra identità in quanto persone, per proteggere la nostra linguae il diritto di usarla e di condividere il Deafhood con le generazioni future”17. Un esempio pratico di questa volontà è rappresentato dalla manifestazione “Deaf president now”del marzo 1988 portata avanti dagli studenti della Gallaudet University. È stato un eventospartiacque che ha portato alla nomina del primo presidente sordo in centoventiquattro anni diuniversità. Da allora, Deaf President Now (DPN) è diventato sinonimo di autodeterminazione e diempowerment per i Sordi di tutto il mondo.L'empowerment Sordo è un processo di crescita, individuale o di gruppo, che porta all'aumentodella propria autostima, auto efficacia e delle proprie risorse. Atti di empowerment sono l'uso dellapropria lingua dei segni e la produzione artistica usando proprio questa per comunicare, per nonaccettare la sottomissione all'Audismo.Il gruppo di Sordi danesi Frontrunners, si occupa di formare persone Sorde rendendole in grado diavere successo nella società, fornendo diversi servizi come interpretariato, cure sanitarie, accesso aiservizi pubblici. Secondo loro, l'empowerment Sordo è importante per diverse ragioni: in quanto gruppo culturaleminoritario, i Sordi hanno pochi leader che possano portare alla crescita della collettività e se sivuole che la comunità Sorda possa migliorarsi e giungere alle pari opportunità di tutti, c'è lenecessità di trovare persone in grado di migliorare il futuro per i propri figli. È meglio che sia sempre un Sordo ad accertarsi di cosa necessiti un altro individuo Sordo perarrivare davvero allo sviluppo ed al successo, e questo può accadere solo attraverso il processo diempowerment. C'è bisogno di educare la comunità, di mostrare come cambiare le cose cercando didiventare indipendenti dagli altri gruppi, compreso quello degli udenti. È importante mostrarsi come

16 http://www.ellasflashlight.com/?p=15 , traduzione ad opera dello scrivente 17 http://www.ellasflashlight.com/?p=15, traduzione ad opera dello scrivente

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modelli e far vedere come contribuire allo sviluppo della comunità Sorda.I Frontrunners continuano: “Dobbiamo dimostrare che abbiamo delle aspettative per noi stessi inquanto persone Sorde e per la nostra comunità, facendo di tutto per raggiungere gli obiettivi che cisiamo dati”.Usando la lingua dei segni, si dimostra che questa è vissuta come una vera e propria lingua chepermette ai Sordi di utilizzare il linguaggio più naturale per loro. Inoltre è molto importante per ilpieno accesso alla vita sociale, contribuendo allo sviluppo della lingua stessa che viene utilizzatadai giovani Sordi. La lingua dei segni è l'unica lingua che permette ad una persona Sorda diesprimersi completamente, e l'unica che le permette di comprendere precisamente tutto quello chesta succedendo. Gli individui si identificano fra di loro tramite la lingua, stabilendo relazioni socialiin quanto la stessa è essenzialmente culturale. È parte dell'identità Sorda stessa, ha un fortissimovalore e viene considerata come sacra dalla comunità. L'empowerment Sordo si mantiene e si sviluppa mentre i Sordi si inseriscono nella loro comunitàattraverso l'arte, i film, i festival, frequentando locali, associazioni, confrontandosi sul comecomportarsi, sul cosa pensare e quale sentimento vivere rispetto alla propria cultura di appartenenza.

Secondo Paddy Ladd, molto è stato fatto, ad esempio riconoscendo l'esistenza di un movimentodisabile. Il punto però è proprio che “adottare l’etichetta di disabile nella speranza che possa aiutarei Sordi a ottenere maggiori diritti è completamente sbagliato perché le persone Sorde non credonodi essere disabili. Per le persone Sorde, arrendersi in qualsiasi modo a come gli altri le definisconovuol dire dare una rappresentazione sbagliata di se stesse.” (Lane, 2005, pag. 1018)

Dev'essere riconosciuto un movimento Sordo, fortemente distinto, con un'agenda radicalmentediversa, con qualcosa di suo da offrire, in modo anche da arricchire il mondo nel quale vive.

18 Traduzione ad opera dello scrivente.

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2) Deafhood nel mondo: testimonianze da Stato in Stato.

Citerò di seguito una scena dal telefilm americano “Switched at Birth”con l'intento di introdurre unnuovo concetto, quello di Deaf Gain.

Contesto: lezione in una classe di soli studenti sordi, la professoressa Melody (interpretata daMarlee Matlin19), decide di iniziare un discorso su come i termini usati senza prestare troppaattenzione portino con loro un carico di significato molto forte.

Professoressa Melody: “Voglio parlare di linguaggio oggi: quando un bambino sordo nasce, qual èla prima cosa che si sentono dire i genitori in ospedale?”

Uno studente risponde: “Vostro figlio ha fallito il test dell'udito”.

Prof. Melody: “Giusto! Un bambino ha 5 ore di vita, ed ha già fallito in qualcosa? Ed il termine“perdita d'udito”? Cosa vi richiama, questo termine?”.

Una studentessa: “Udente è la norma, sordo è “meno di, privo”.”

Prof. Melody: “noi siamo “meno di”? Voi credete che l'essere sordi abbia dato o tolto qualcosadalla vostra vita? Se qualcuno inventasse una pillola, e voi la poteste prendere stasera e domanisvegliarvi sentendo, quanti di voi la prenderebbero?” - silenzio in classe, nessuno risponde –“Nessuno di voi. Perché no?”.

Uno studente: “Perché essere Sordo ti fa avere amici ovunque vai.”

Prof. Melody: “Comunità.”

Altro studente: “è un modo di vedere il mondo che è diverso da chiunque altro.”

Prof. Melody: “prospettiva.”

Terzo studente: “I ragazzi udenti non sanno chi loro siano,noi lo sappiamo. Siamo Sordi, dall'inizioalla fine, sempre.”

Prof. Melody: “Identità.”

Studentessa: “Gli udenti credono di avere più di noi, che le loro vite siano migliori. Le nostre sonodifficili ma non lascerei mai il mio essere Sorda per essere come chiunque altro, mai.”

Professoressa Melody: “Non perdita d'udito, ma Deaf Gain.”

puntata “Not Hearing Loss, Deaf Gain” di “Switched at Birth20”

19

Famosa attrice orgogliosamente Sorda statunitense, segnante ASL.20 https://www.youtube.com/watch?v=F5W604uSkrk, traduzione dei sottotitoli ad opera dello scrivente

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Rivediamo il termine di Deafhood, questa volta esposto dal Dr. Donald Grushkin, professoreassociato di Deaf Studies alla California State University.Secondo lui: “Da sempre, fino ad oggi, noi persone sorde abbiamo sempre avuto gli occhi puntatiaddosso per quali motivi? Il parlare ed il sentire. Ai noi sordi è proibito scrivere, leggere, è proibito,proibito, proibito, proibito, proibito, sono proibito in quanto persona sorda, con tutte le etichette chemi vengono affibbiate. Tutto questo è negativo, e questa negatività prende il nome di sordità.Questo nome porta con sé tutti i problemi connessi ed è quindi il momento di cambiare: Deafhood![…] Possedendo questa parola dentro di noi, possiamo capire chi siamo, e tutta la negatività ed tuttii problemi connessi all'oppressione degli udenti nei nostri confronti possono finire, possiamo direbasta! […] Il concetto di Deafhood ha un futuro? Sì, certo, e sarà positivo. Per primo grazie allascuola, poi noi Sordi come gruppo culturale dobbiamo andare avanti, segnare bene la nostra lingua.Inoltre, fino ad adesso, l'economia connessa ai Sordi era poca, povera mentre invece deve essere increscita.Deve esserci più politica, leggi, rispetto, pari opportunità, e tutto questo, insieme, è positivo.Bisogna smettere di sognare il futuro, bisogna concretizzarlo veramente, oggi, lavorare perraggiungere l'obiettivo e non sempre e solo immaginarlo!21”

Collegati a questo concetto ne esistono altri che hanno lo scopo di mostrare la sordità non come unamancanza, ma come un beneficio ed aspetto vitale della diversità umana.

Deaf Gain: perché il mondo ha bisogno delle persone Sorde

Affrontiamo l'espressione “Deaf Gain”, ovvero il vedere l'essere sordo come un modo distinto diessere, quello che apre percezioni, prospettive e intuizioni meno comuni alla maggior parte dellepersone udenti. Per inquadrare la sordità in termini di benefici intellettuali, creativi, e culturali, il Deaf Gainriconosce la differenza fisica e cognitiva come vitale per la diversità umana. Dunque, l'individuo Sordo porta contributi significativi alla società. Questo termine nasce nella primavera del 2005 grazie ad Aaron Williamson, un artista22 sordoinglese. Tenendo un discorso ad una classe di Dirksen Bauman23, Williamson racconta come mentreiniziava a sentire meno (ha iniziato a diventare sordo a sette anni), consultando molti medici,ottenesse sempre lo stesso esito: “Stai perdendo l'udito.”, e mai nessuno che gli dicesse che stavaguadagnando la propria sordità (ovvero, il proprio “Deaf Gain”). La nozione di Deaf Gain sfida ecambia quello che comunemente sono le nozioni riguardo la normalità, disabilità e diversità umana.Il commento di Williamson capovolge il modello secondo il quale la maggioranza delle persone èsolita concepire le differenze fisiche. La comprensione delle diversità fisiche è largamente basata suun modello che stabilisce delle nome costruite socialmente. Dirksen Bauman e Joseph J. Murray, entrambi membri del dipartimento di ASL e Deaf Studies allaGallaudet University, affermano: “Troviamo che sia normale un uomo bianco neurotipico udente,alto circa un metro e ottanta con un peso proporzionato che indossa la taglia L di maglia e 44 dinumero di scarpe. Le devianze da questa normalità sono trattate con un crescente grado dicosternazione il più lontano si va dal solito. Una ragazza da cui ci si aspetta che raggiunga l'altezzadi un metro e cinquantadue centimetri è bassa ma può andare, ma se è più bassa di così, saràclassificata come avente un deficit d'altezza e riceverà la cura con l'ormone della crescita. Questistandard di diversità sono applicati a innumerevoli aree dell'esperienza umana, dai teststandardizzati alle misurazioni di quasi ogni aspetto del corpo umano. Basandosi su questi standarddi diversità, la perdita d'udito risulta veramente una questione grave.Per migliaia di anni si è pensato che il linguaggio fosse solo quello parlato, mentre adesso si sa che

21 http://www.deafhoodfoundation.org, traduzione ad opera dello scrivente 22 musicista e poeta 23 professore di ASL e studi sui Sordi alla Gallaudet University

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esiste una forma orale ed una segnata grazie allo studio sulle lingue dei segni. Le persone Sorde,inoltre, sviluppano abilità visuali-tattili diverse dalla norma e queste capacità portano intuizioniimportantissime in diversi mondi (come quello dell'architettura, o nel girare film, creare video-games)”24.Il termine “Deaf Gain” viene ideato proprio in opposizione a “perdita d'udito”con la volontà diabbracciare le miriadi di vie in cui sia i sordi che la società in generale traggono beneficiodall'esistenza dei sordi e della lingua segnata. I due professori precedentemente citati continuano: “La nozione di Deaf Gain si pone una domanda:il mondo è migliore con i sordi e le lingue segnate, o dovrebbero diminuire fino ad estinguersi? Lostato audiologico di sordità è un valore da preservare o va sradicato? Come sarebbe la società seperdesse tutte le persone sorde?”.Il concetto di Deaf Gain è connesso a quello di Deafhood perché è nel momento in cui la personaSorda vive con orgoglio la propria condizione che può trovare lo stimolo ad agire per portarebeneficio nella società. Vediamone diversi esempi partendo con Thomas Edison (Milan, 11 febbraio1847 – West Orange, 18 ottobre 1931). Parzialmente sordo fin dall'adolescenza, la rivista americana Life, in un'edizione speciale doppia,mette Edison al primo posto tra le "100 persone più importanti negli ultimi 1000 anni",evidenziando che la sua lampada ad incandescenza "illumina il mondo"25. Sono a lui attribuite anchealtre invenzioni come ad esempio il cinetofono (un tipo di visore cinematografico, un antico eprimitivo tipo di macchina da ripresa26) ed il fonografo (uno dei primissimi strumenti pensati perpoter registrare e riprodurre il suono27). Edison stesso attribuisce il suo successo all'essere sordo perché dato che tutte le comunicazionidovevano essere scritte non c'era alcuna possibilità di fraintendimenti28.

Incontriamo poi Charl de Villiers (Silent Voyager) nato a novembre del 1960: il primo marinaiosordo nella storia ad aver navigato da solo attorno al mondo29. Parte il 6 marzo 2004 da Palacios, inTexas e vi fa ritorno il 19 dicembre dello stesso anno viaggiando per una distanza di circa 48.200km. Il Deaf Gain in questo caso ci viene mostrato dalle modifiche agli apparecchi marittimi e dalleinvenzioni che egli stesso crea per vivere un viaggio sicuro ed accessibile sotto ogni aspetto creandoapparecchi utilizzabili da chiunque, dunque anche non sordi:

1. 1)una luce di soccorso personale che indica, in caso di necessità, ai soccorritori dove si trovala persona precisamente.

2. un sistema globale di posizionamento che mostra la localizzazione dell'imbarcazione. In questo modo, Charl de Villiers ha potuto mandare regolarmente coordinate a casa ed è stato quindi possibile tracciare tutto il percorso del suo viaggio.

3. un fax climatico per ricevere informazioni sul tempo atmosferico fino ad una distanza di 6 mila km.

4. un radar che segnala ostacoli quali terra e navi. Per compensare la mancanza di udito, una luce stroboscopica ed un braccialetto vibrante al polso di De Villiers erano sempre in funzione, in modo che ci fosse la sicurezza che lui stesso ricevesse tutti i segnali.

5. luci flash usate al posto di allarmi udibili per segnalare il surriscaldamento del motore, la

24 https://www.psychologytoday.com/blog/deaf-gain/201411/introduction-deaf-gain, traduzione ad opera dello scrivente

25 http://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Edison 26 http://it.wikipedia.org/wiki/Cinetofono 27 http://it.wikipedia.org/wiki/Fonografo 28 http://limpingchicken.com/2013/09/02/dr-graham-williams-who-were-the-worlds-greatest-deaf-scientists/

traduzione ad opera dello scrivente29 http://www.workersforjesus.com/dfi/989.htm traduzione ad opera dello scrivente

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presenza di acqua nella sentina (la parte posta più in basso nello scafo di un'imbarcazione30) o le altre imbarcazioni che potrebbero essere pericolosamente vicine.

Di seguito vediamo Helen Brooke Taussig (Cambridge, 24 maggio 1898 – 20 maggio 1986), che èstata una cardiologa importantissima. Uno dei suoi maggiori contributi è quello di aver scopertocome curare i bambini colpiti da una particolare sindrome, la Blue Baby syndrome.Questa sindrome è presente quando i neonati nascono cianotici (uno stato di colorazione bluastrodella pelle31) per diverse cause cardiache (ad esempio, la trasposizione dei grossi vasi o la atresiadella tricuspide)32. Non potendo utilizzare lo stetofonendoscopio (il classico strumento usato per auscultare gli organi),la Taussig imparò a svolgere questa operazione con le dita, distinguendo i ritmi di cuori normali odanneggiati solamente dal tocco. Questa sensibilità affinata, combinata con il suo acuto potere diosservazione, l'ha guidata ad una delle più importanti scoperte nella cura cardiaca del 20esimosecolo33.

Ho scelto poi la storia di Sue Thomas (Boardman, 24 maggio 1950). Il suo primo incarico è statoquello di classificare le impronte digitali per l'FBI ma qualche mese dopo, il suo aiuto vienerichiesto in un altro campo. Da una registrazione di una telecamera di sorveglianza mancava l'audioa causa di un guasto e lei, con la sua capacità di leggere il labiale, è stata in grado di indicare cosaogni individuo dicesse. Sue Thomas è stata la prima donna americana a lavorare come investigatricesotto copertura leggendo il labiale dei sospetti per il Federal Bureau of Investigation. Da questoavvenimento, è stato anche creato un telefilm dal titolo F.B.Eye34.

Per ultimo, ma non per importanza, Malcolm Norwood (Hartford, 16 marzo 1927 - 23 marzo198935), il padre dei sottotitoli36”. Il suo lavoro non ha portato benefici solo ai sordi rendendoaccessibili le informazioni veicolate oralmente, ma anche, per esempio, agli udenti che voglionoguardare un film,un programma televisivo ecc. in lingua originale (diversa dalla propria) conl'appoggio del sottotitoli.

Sordi nel mondoAbbiamo visto che l'ideatore del termine Deafhood è stato Paddy Ladd, un uomo sordo inglese. Il concetto ha preso sempre più piede in ogni comunità Sorda nel mondo, e di conseguenza sonopresenti diverse sfaccettature e modi in cui la Cultura Sorda viene vissuta. Vediamo solo alcuni stati.Cina

Secondo Jun Hui Yang (2011)37 è una sfida per molti sordi e udenti capire la nozione di culturaSorda nel contesto Cinese, dove le minoranze etniche e le persone con disabilità sono statetradizionalmente messe ai margini e dove sono spesso in svantaggio socioeconomico. La Cina ha lapiù vasta popolazione al mondo (intorno ai 1,3 miliardi di persone, che è un quinto dellapopolazione mondiale) ed è stimato che 20.57 milioni di individui siano sordi, la più grandepopolazione di sordi e sordastri, un quarto del mondo. Nel corso del tempo, i media hanno mostrato un'immagine sempre più positiva dei Sordi e dei lorotalenti nelle arti performative e visuali.

30 http://it.wikipedia.org/wiki/Sentina 31 http://it.wikipedia.org/wiki/Cianosi 32 http://en.wikipedia.org/wiki/Blue_baby_syndrome, traduzione ad opera dello scrivente.33 http://www.workersforjesus.com/dfi/956.htm traduzione ad opera dello scrivente.34 http://www.workersforjesus.com/dfi/918.htm traduzione ad opera dello scrivente. 35 http://www.dcmp.org/caai/nadh95.pdf 36 http://www.dcmp.org/caai/nadh87.pdf traduzione ad opera dello scrivente. 37 Dal capitolo “Social situations and the Education of Deaf Children in China” nel libro “Deaf around the world – the

impact of language” (2011) Oxford University press, New York

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Questo ha gradualmente cambiato il comportamento degli udenti nei confronti dei sordi e della lorolingua portando ad un miglioramento significativo nelle vite dei bambini ed adulti sordi. Per esempio, alla vigilia del festival cinese di primavera del 2005, il più popolare dei programmiTV in Cina ha chiamato dei ballerini sordi a mostrare il loro spettacolo “one-thousand handedkwan-yin” ed in questa occasione, una ragazza sorda ha insegnato una frase in lingua segnata alpubblico che significava:“Amore è il nostro linguaggio comune”.Altri media hanno seguito l'esempio facendo interviste e reportage sui sordi e le lingue dei segni.Come risultato, sempre più giovani sono stati stimolati ad imparare le lingue segnate e ad entrarenelle comunità locali sorde come volontari. Ma cosa significa sordo nel contesto cinese? “Il carattere per Sordo o sordità nella forma scrittacinese è una combinazione di due caratteri: “dragone” in alto e “orecchio” in basso” (Yang, 2011,pag.342). Così scritto, il carattere significa: “Drago non può sentire” o “orecchio di drago”, dipendedall'interpretazione. La pronuncia della parola che significa “sordo” in cinese ha lo stesso suono etono della parola che significa “dragone”. Proprio per questo, nella comunità Sorda cinese, i Sordi si riferiscono a loro stessi come “gente deldragone” invece che “persone sorde” come modo per mostrare il loro orgoglio.Inoltre, non è possibile distinguere tra Sordo con la s maiuscola e la lettera minuscola nei carattericinesi. Possiamo, comunque, indicare l'idea di S maiuscola con concetti come un “sordoculturalmente” opposto al “patologicamente sordo”. Quello di “cultura sorda” è un concetto nuovo per la Cina ed è solito essere tradotto comel'equivalente di “La cultura della gente sorda”. Diverse organizzazioni non governative, comeAmity Foundation o Save the Children, hanno organizzato workshop anche con lettori provenientidall'Occidente facendo aumentare la partecipazione dei sordi nell'insegnamento, ed allo stessomodo il concetto di cultura Sorda è stato accettato dalle comunità Sorde in Cina.Lo status della lingua dei segni è migliorato, e sempre più lezioni vengono proposte dalle universitàe comunità locali. Nonostante questo, la lingua dei segni è vista come un sistema comunicativo etrattato al pari del braille, ma non come una lingua naturale. Inoltre Sordi e sordastri sono categorizzati come gruppo di disabili dell'udito.

India

Ci addentreremo nella situazione della cultura Sorda in questo stato e della lingua dei segni indianaattraverso la testimonianza di Madan M. Vasishta, nato in India e diventato sordo all'età di undicianni. Dopo aver svolto diversi lavori collabora con la All India Federation of the Deaf, diventasovrintendente alla New Mexico School for the Deaf ed inizia ad insegnare alla GallaudetUniversity. In questo momento continua ad insegnare alla Gallaudet University ed è direttore del Indian SignLanguage Research & Training Centre (ISLRTC)38. Nel 2011, gli abitanti dell'India risultavano essere 1.266.084.834, rendendo questo stato secondosolo alla Cina per popolazione39. “Stando al censimento nazionale del 2000, in India ci sarebbero unmilione e ventiseimila sordi (UNESCO Institute for Statistics n.d.). Di questi, 200.000 sonobambini in età scolare e solo un numero ristretto frequenta la scuola. […] Data la tendenza indiana anascondere i figli con disabilità, credo che il numero di sordi in India sia molto più alto. L'India hauna popolazione tre volte più grande degli Stati Uniti dove si stimano quattro milioni di sordi(Statistics for Country by Deafness n.d.). Potremmo tranquillamente dire che l'India ha circaquindici milioni di sordi”. (Vasishta, 2011, pag. 353)Esistono due associazioni nel territorio indiano che non collaborano fra di loro: la prima, nata nel1955, affiliata anche con la Federazione Mondiale dei Sordi, è la All Indian Federation of the Deaf

38 http://www.discoveringdeafworlds.org/index.php?option=com_content&view=article&id=111&ml=3&mlt=yoo_royalplaza&tmpl=component&Itemid=41

39 http://it.wikipedia.org/wiki/India

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(AIFD) mentre la seconda, nata nel 2003 è la National Association of the Deaf (NAD). Quest'ultimaè molto attiva nella ricerca di diritti per i sordi ed è nata proprio per la necessità di riempire il vuotolasciato dall'inattività sempre più dilagante dell'AIFD. I sordi in India hanno iniziato da poco ad usare il termine di “cultura Sorda” e per questa ragionenon esiste ancora una definizione formale del concetto nel contesto indiano. Alcuni Sordi, racconta Vasishta, :“usano il termine per giustificare gli aspetti del lorocomportamento come parte di una “cultura Sorda” quando non c'è altro modo di trovare una chiaraconnessione. Ad esempio, potrebbero nascondersi dietro la “cultura Sorda” per scusare certe azioniinaccettabili, come essere in ritardo agli appuntamenti o non fare la loro parte di lavoro”. Questo modo di agire crea risentimento e di conseguenza poche persone Sorde riescono a rivestireruoli importanti nella società: in tutta l'India risultano essere presenti forse solo due insegnanti Sordie questa è una mancanza grave per i bambini sordi che non hanno nessun modello di riferimentoperché raramente incontrano persone adulte sorde.Vasishta conclude: “Quando sono stato nelle scuole in qualità di adulto sordo, ho trovato adattendermi bambini ad occhi spalancati che mi fissavano sgomenti”(Vasishta, 2011, pag. 357).

CanadaPer quanto concerne questo stato, ho scelto di riportare le situazioni delle tre diverse lingue deisegni presenti sul territorio40.

Nella parte anglofona dello stato, il concetto di Deafhood è usato e sentito pienamente. Il senso diSordo con maiuscola o meno ed il segno specifico per Deafhood restano invariati ancheconsiderando che la lingua parlata è comune a quella in cui il concetto è stato ideato. Non ci sono solo workshop sulla Deafhood41 ed attivismo in generale, ma anche attività ricreativequali Oktoberfest42, incontri per single43, yoga Sordo44, Sign'a'oke (karaoke in segni)45 e molto altro. La lingua dei segni utilizzata, pur presentando qualche variazione lessicale46, è l'American SignLanguage, riconosciuta in diverse province canadesi come Manitoba (1988), Alberta (1990) edOntario (2007). Oltre ai diritti concessi in quanto lingua minoritaria, dal 1993 è permesso insegnareai sordi esclusivamente in questa lingua47. Il lato francese vuole invece distinguersi. Il concetto di Orgoglio Sordo viene espresso con iltermine “Francosourd”, che segnato risulta essere il segno per “sordo” ma con la configurazione48

“F” proprio per riprendere la lettera iniziale della parola “franco”49. La lingua dei segni, qui, è laquebecchese (Langue des signes québécoise, LSQ) riconosciuta anch'essa sul territorio dal 2007 esegnata da più di seimila sordi50.Nelle situazioni in cui è presente il servizio di interpretariato, questo viene svolto in entrambe lelingue dei segni, come ad esempio durante il Question Period51, un incontro quotidiano svolto fra iparlamentari ripreso dalle televisioni. Una terza lingua dei segni presente in Canada è la Maritime Sign Language (MSL)52. Quest'ultima,è segnata in Nova Scotia, Newfoundland, New Brunswick, e Prince Edward Island.

40 http://www.cad.ca/language.php 41 https://www.facebook.com/events/212596672104930/ 42 http://deafbc.ca/archives/10514 43 http://deafbc.ca/wp-content/uploads/2015/04/First-Date.jpg44 http://deafbc.ca/archives/10407 45 https://www.facebook.com/events/254931827890799/ 46 http://en.wikipedia.org/wiki/American_Sign_Language#Variation 47 http://en.wikipedia.org/wiki/Legal_recognition_of_sign_languages#Canada 48 Per “configurazione” si intende la forma assunta dalla mano nel momento in cui compone un segno. In questo caso,

la configurazione ad “F” consiste nel piegare il dito indice portandolo a contatto con il pollice mantenendo stese le restanti dita.

49 http://www.francosourd.com/ 50 http://www.pum.umontreal.ca/catalogue/etudes-sur-la-langue-des-signes-quebecoise51 http://en.wikipedia.org/wiki/Legal_recognition_of_sign_languages#Canada 52 http://en.wikipedia.org/wiki/Maritime_Sign_Language

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Nel 2009 era conosciuta da circa cento persone anziane, mentre adesso è praticamente estinta.L'ASL che viene segnata nelle isole Maritimes presenta qualche influenza lessicale dalla MSL.

CatalognaLa lingua dei segni catalana (LSC), è utilizzata da circa venticinque mila persone fra sordi ed udentiche si relazionano con loro come familiari, amici, insegnanti ed interpreti53.Viene riconosciuta in Spagna, insieme alla Lingua dei segni spagnola, il 23 ottobre 2007 e nel 2010viene approvata la “Legge della lingua dei Segni Catalana” che la definisce come “sistemalinguistico proprio delle persone segnanti della Catalogna”54. Si stima che fra Lingua dei segniCatalana, Spagnola (LSE) e Valenzana (LSCV o LSPV) ci sia una percentuale del 70% diintelligibilità55.In Lingua dei Segni Catalana, esistono concetti che sono propri esclusivamente della culturacatalana, non traducibili nelle altre lingue. Un esempio è il segno per “Pa amb tomàquet”, unaricetta tipica di questa regione. (Muñoz, 2010)In Catalogna, il concetto di Sordo con la maiuscola viene espresso come “Sord” o “persona Sorda”.Secondo Jordi Serrat Manén56, “i Sordi in generale rifiutano tutti gli eufemismi e pensano che laloro condizione differenziata costituisca un elemento fondamentale della propria identità senzaconnotazioni negative che sia necessario nascondere o sminuire. Ad esempio, i membri dellacomunità Sorda usano i termini di “cultura Sorda”, “teatro Sordo”, “cinema Sordo”, “universitàSorda” e rivendicano il proprio “orgoglio Sordo” e la “nazione Sorda” in maniera del tutto naturale”(Serrat Manén, 2011, pag. 1657).

Nuova Zelanda

È stimato che in Nuova Zelanda ci siano circa quattromilatrecentoventi persone sorde (McKee,2002) su 4.414.100 abitanti58. Il 90% dei bambini frequenta scuole con metodo tradizionale, edunque sviluppano e scoprono la propria Identità Sorda solo più avanti, quando hanno la possibilitàdi incontrare compagni sordi o conoscere modelli di comportamento sordi nei club specifici o neigruppi sportivi. La situazione in Nuova Zelanda è complessa dal punto di vista geografico: rispettoal territorio la popolazione è scarsa, ed ancora di più per gli individui sordi è complicato incontrarealtre persone sorde e formare quindi una comunità” (McKee, 2002, pag. 31). La Lingua dei Segnineozelandese (NZSL) è una lingua ufficiale della Nuova Zelanda ed è usata da ventottomilapersone59. Questa lingua segnata viene usata anche dalla popolazione Māori, con l'aggiunta dispecifici segni propri per concetti esclusivamente Māori60. Questa popolazione sente di avere una doppia identità: non è solo Sorda, ma anche appunto Māoried entrambi gli aspetti rivestono ruoli fondamentali nella vita di ogni individuo. Un membro fondamentale di questa comunità è stato Patrick Thompson (nome in Māori: TeWikiriwhi Pokaitara), morto nel 2014. Te Wikiriwhi Pokaitara ha rivestito un ruolo importanteall'interno del “Ko Wai Au? Who am I? See my voice?”, un gruppo di Sordi Māori che porta in tourspettacoli per portare una più ampia conoscenza della propria cultura Sorda61. Inoltre, è statofondamentale per i rangatahi (“giovani Māori”) avere un modello tale come punto di riferimento(Matthews et al., 2014, pag. 42).

53 http://llengua.gencat.cat/permalink/6704109d-5386-11e4-8f3f-000c29cdf219, traduzione ad opera dello scrivente54 http://www.upf.edu/factii/lsc/leslsc.html, traduzione ad opera dello scrivente55 http://ca.wikipedia.org/wiki/Llengua_de_signes_catalana56 Dottore in Giornalismo e Scienze della Comunicazione alla Universitat Autònoma de Barcelona. 57 Traduzione ad opera dello scrivente58http://it.wikipedia.org/wiki/Nuova_Zelanda

59 http://www.deafradio.co.nz/60 https://nzsl.tki.org.nz/Introduction/Deaf-culture61 https://www.youtube.com/watch?v=_4Zk4WDJkhs

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Il segno per “sordo” è composto dalla configurazione “H62” o “D63” (sono presenti entrambe levarianti) sull'orecchio64. Diverso invece il segno che significa “culturalmente Sordo”: le due manicon configurazione “B65”, orientamento del palmo verso il basso, metacarpo per la mano destraverso sinistra mentre verso destra per la sinistra, nello spazio neutro66 unito al segno per “sordo”67.

BrasileLa Lingua dei Segni Brasiliana (LIBRAS) è segnata da più di cinque milioni di persone68 e, comeogni Lingua dei Segni non è una trasposizione segnica della lingua orale parlata nello stessoterritorio, così quella brasiliana non è una semplice gesticolazione della lingua portoghese, infatti èuna lingua a parte come prova il fatto che il Portogallo usi una lingua dei segni diversa, la Linguadei segni Portoghese (LGP)69.La LIBRAS è stata legalmente riconosciuta nel 2002; la legge è stata regolata nel 2005. Scuole eservizi sanitari devono garantire l'accesso alle persone sorde. In particolare, esiste in segni lapossibilità di distinguere fra Sordo con la minuscola o meno. Quando si parla di persone Sorde, ilsegno è composto dalla configurazione “D” che si sposta dall'orecchio alla bocca, mentre nel casodi “sordo”, la configurazione è la “R70” che si ferma semplicemente sull'orecchio.Le comunità sorde sono sparse per il paese, e dato che il Brasile è molto grande e ha moltedifferenze da zona a zona, le persone possono trovare differenze regionali nelle abitudini alimentari,nel vestire, nella situazione socio-economica, ed altre ancora. Questi fattori generano anche alcune variazioni linguistiche regionali71. “Per gli individui che sonosordi, la sordità non è solamente avere una “malattia dell'udito”. I Sordi si sentono una comunità,una cultura. In questo senso, la sordità è unica nei tipi di disabilità. Il senso di cultura è più fortequando la lingua dei segni è la via di comunicazione principale72”. È questo vincolo linguistico, a volte più degli altri fattori, che lega i membri della comunità. In molti aspetti, il carattere sociale della cultura Sorda può essere comparato alla culturaAfroamericana. Esiste un forte sentimento di orgoglio dello stesso tipo di quello degli afroamericaniper il rispetto del proprio patrimonio culturale e della propria società, esiste un sentimento diorgoglio tra i Sordi, ed essi godono dello statuto di minoranza culturale e linguistica. La sordità èmolto più di un fenomeno fisiologico. È uno stile di vita”73.Il professore brasiliano Leland Emerson McCleary74 afferma: “dire che si è orgogliosi di essereSordi è un atto politico. Così, si comincia a bilanciare il mondo dell'udente che inizia ad avere menocontrollo. E quando questa accade, comincia ad esserci spazio per il cambiamento. […] Inoltre,essere Sordi orgogliosi è un atto di affermazione personale, di autostima. Il mondo udente nonprotegge i sordi da ogni tipo di umiliazione, anche quando dice che ci vuole aiutare” (2003, pag.375).

3) Deafhood in Italia: il concetto e proposte di traduzione

62 La configurazione “H” consiste nell'unire il dito indice e medio abbassando le altre tre dita.63 La configurazione “D” è rappresentata dal dito indice allungato.64 http://nzsl.vuw.ac.nz/signs/465665 In questo caso tutte le dita della mano, stese, vengono unite.66 Si intende per “spazio neutro” lo spazio davanti al segnante.67 http://nzsl.vuw.ac.nz/signs/88768 http://pt.wikipedia.org/wiki/Língua_brasileira_de_sinais 69 http://pt.wikipedia.org/wiki/Língua_brasileira_de_sinais 70 In questo caso, si incrociano il dito indice ed il medio.71 https://repositorio.ufsc.br/bitstream/handle/123456789/116977/Educa%C3%A7%C3%A3o%20-%20LIBRAS

%20CONHECER%20A%20CULTURA%20SURDA.pdf?sequence=1, traduzione ad opera dello scrivente72 http://www.brasilmedia.com/cultura.html traduzione ad opera dello scrivente73 http://www.brasilmedia.com/cultura.html, traduzione ad opera dello scrivente74 professore presso il Dipartimento di Lingue Moderne all'università di San Paolo, ricercatore all'interno del gruppo

di ricerca Estudos da Comunidade Surda.

75 Traduzione ad opera dello scrivente

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“Penso che ci sia una forte argomentazione per cui le le comunità segnanti siano definibili comegruppi etnici, proprio come i segnanti della Lingua dei Segni Italiana76”.

Harlan Lane (2015)

Harlan Lane è un importante neuro linguista, studioso di cultura Sorda. È un fermo sostenitore delritenere i Sordi un gruppo etnico e del fatto che studiare metodi su come eliminare la sordità siacercare di attuare un genocidio pari a quelli contro ebrei ed armeni (Lane, 2005). Ad aprile 2015, hoposto a Lane due domande, riguardanti la situazione Sorda in Italia.

Prima domanda: “Ho letto che nel 2005, durante una conferenza, ha chiesto perché gli italiani noncapiscano che cercare di trovare una cura alla sordità corrisponda ad un genocidio. Ha trovato unarisposta a questo quesito?”

H.L.: “Penso che ci sia una forte argomentazione per cui le comunità segnanti siano definibili comegruppi etnici, proprio come i segnanti della Lingua dei Segni Italiana. Ci sono però altri modi peressere sordi, ad esempio, come l'essere culturalmente udenti, diciamo quindi etnicamente italiani eprivi di udito. E questo genera confusione. Nel gruppo di segnanti, la mancanza di udito è solo uncorrelato dell'essere etnicamente Sordi; mentre per l'altro, non sentire in una cultura dell'udito èpatologico. Allo stesso modo, essere bassi, nella cultura Pygmy è solo un correlato di quel gruppoetnico e nessuno vede questa cosa come patologica. Mentre invece, essere bassi nell'etnia americanaè sicuramente visto in questo modo e molti bambini ricevono iniezioni giornaliere di ormone dellacrescita77”.

Seconda domanda: “Secondo lei, quali sono le ragioni per cui in Italia è così complessa la questioneriguardante l'essere sordi e la Lingua dei Segni Italiana? Intendo ad esempio il fatto che non siagarantito il servizio di interpretariato in ogni contesto o la lingua segnata non ancora riconosciuta.

H.L.: “Questa domanda riguarda il potere e la politica. La domanda da porsi è: chi guadagna e chiperde con ogni legge, raccomandazione o azione? Se la LIS (Lingua dei Segni Italiana) venissevista come una lingua naturale, come ogni altra, allora ci sarebbe molta più richiesta da parte deiSordi e dei loro alleati per fare in modo che la lingua segnata venga usata nelle classi. In questocaso, gli insegnanti dovrebbero imparare a segnare -e non è un compito semplice- diventandoquindi loro studenti mentre il ragazzo o la ragazza sordi, insegnanti. Le industrie e i servizi cheprendono la sordità come una patologia, perderebbero la loro clientela”.

Il punto di vista Sordo

Per approfondire il discorso sull'identità ed orgoglio Sordo, mi sono valso dell'aiuto di tre Sordi amio avviso importanti per la cultura Sorda italiana attraverso delle interviste. Le domanderiguardano diversi aspetti dell'essere Sordi e la conclusione verterà invece sull'argomento Deafhood(per quanto riguarda quest'ultima domanda ho avuto modo di ricevere risposta solamente da dueSordi).Le tre persone sono: Gabriele Caia, Lorenzo Laudo e Renato Pigliacampo.

76 Da una dichiarazione rilasciata via mail allo scrivente in data 06/04/2015.77 La traduzione delle due risposte dall'inglese all'italiano è ad opera dello scrivente

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Gabriele Caia, nato a Siracusa nel 1976, sordo figlio di sordi. Ha frequentato le scuole a Verona ed aPadova. Si è poi laureato all'Università di Bologna in Discipline dello spettacolo dal vivo, laureamagistrale, dopo quella triennale conseguita nel 2007 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia sempreall'Università di Bologna78. Oltre ad essere il primo sordo madrelingua di LIS ad insegnare la propria lingua all’Università inItalia79, è autore, ideatore e protagonista dei suoi spettacoli teatrali “So, so, so ma vuoto” e “Pa-pa”. A marzo 2014, ha risposto alle mie domande personalmente, in LIS, consentendomi di registraretutto e dandomi quindi modo di poter tradurre in italiano il contenuto dell'intervista. Ho scelto diinserire a volte la dicitura di Sordo con la “S” maiuscola e a volte invece con la minuscola aseconda del contesto in cui veniva usata la parola.

Lorenzo Laudo, nato a Trani nel 1983 da genitori udenti, sordo dalla nascita. Ha frequentatol’Istituto per Sordi a Molfetta (Bari) e a 3 anni ha iniziato a imparare la Lingua dei Segni Italiana.Alle Superiori ha frequentato l’Istituto per Sordi a Barletta80.È programmatore, ideatore e web master del sito internet “Vlog Sordi”, “nato nel 2007, una sorta diblog in cui i contenuti – di varia natura - sono pubblicati esclusivamente in LIS” (Palazzo, 2014,47). L'ideazione di questo modo di dare informazioni, ha reso Lorenzo Laudo “un innovatore dellacomunicazione nell'era dei social network” (Palazzo, 2014, 47). A settembre 2014, ha risposto alle mie domande via email con un video in LIS. Anche in questocaso mi sono occupato personalmente della traduzione dalla LIS all'italiano e, come per GabrieleCaia, ho scelto di inserire la dicitura di Sordo con la “S” maiuscola o meno a seconda del contestoin cui veniva usata la parola.

R enato Pigliacampo, nato a Recanati nel 194881, sordo dai 12 anni in seguito a meningite82. Docentealla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Macerata. Insegna Didattica per disabilisensoriali e Linguaggi e tecniche comunicative non verbali. Ha fondato il Concorso Internazionaledi Poesia “Città di Porto Recanati” giunto, nel 2014 alla XXV edizione83. Ha risposto alle mie domande via email, scrivendo in italiano. Di conseguenza, ogni maiuscola ominuscola presente è riportata precisamente com'è stata scritta.

La prima domanda è la seguente: “Esiste una cultura udente?”

G.C.: “All'interno della cultura udente inserirei la musica, sicuramente! Noi sordi non ce l'abbiamo!Ed il fatto di comunicare parlando. Noi sordi non parliamo mai. E poi... l'atteggiamento, il modo disalutare, ad esempio. Noi sordi ci salutiamo baciandoci sulle guance, ci diamo pacche sulle spalle. Ilcontatto fisico e la distanza interposta fra le persone sono visti in maniera diversa. Se io andassi daun udente e gli dessi una pacca sulla spalla, mi guarderebbe malissimo! Magari penserebbe chesono gay e che voglio provarci con lui. Il contatto fisico fra Sordi è così in Italia ma anche inFrancia, Spagna, Grecia e ad esempio anche in Africa, tipo in Marocco o Libia. C'è tantissimocontatto fisico, gli uomini si prendono anche per mano lì! Negli Stati Uniti è diverso, al massimoquando si salutano si danno una spallata. In Germania poi, sono freddissimi, come gli inglesi e gliscandinavi. Sì oltre a questo aspetto, direi allora il Parlare e la Musica, come appartenenti allacultura udente”.

L.L.: “Quando ero piccolo, sono nato da una famiglia udente, ho osservato la loro cultura e non l'hocapita. Allo stesso modo, non ho capito quella sorda fino ad un certo punto. Sono andato in unistituto per sordi, ma non ho mai vissuto un momento in cui ho pensato “ah! Questa è cultura

78 http://www.unive.it/data/persone/7167248/curriculum 79 http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=141402 80 http://www.sienagenda.it/event/vlog-sordi-unesperienza-incontro-con-lorenzo-laudo-i-venerdi-del-pendola/ 81 http://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Pigliacampo 82 http://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Pigliacampo#Biografia 83 Da una dichiarazione rilasciata allo scrivente via mail il 23/06/2014.

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Sorda!”. Quando ho iniziato la scuola superiore, una Sorda di Milano esperta di Lingua dei Segni, èvenuta per tenere un piccolo seminario ed ha spiegato proprio il mondo Sordo, l'arte, la lingua ed èstato come ricevere un colpo in testa. Lì ho cominciato a capire, a fare paragoni fra cultura Sorda edudente. Ma a confronto vedo che quella Sorda esiste, perché siamo una minoranza e solitamente neigruppi minoritari è presente una vera cultura, mentre quella udente, come in ogni gruppo cherappresenta la maggioranza, non credo, non ne sono neanche consapevoli le persone che fanno partedi quel gruppo. Ogni paese ha la propria cultura, sì, ma è un'altra cosa” perché non si sta parlando diculture differenti in Stati diversi ma di differenze culturali fra comunità distinte all'interno dellostesso paese. “Vedo la mia famiglia e qualche mio amico e mentre noi Sordi possiamo sempre dire“guarda, ti mostro che questa è la mia cultura, ti spiego come posso lavorare, che posso farequalsiasi cosa”, gli udenti si stupiscono e non è mai possibile fare il contrario, cioè che loro mispieghino cose riguardanti la loro.”.

R.P.: “Bisogna cercare di intenderci sul che cosa intendiamo PER84 cultura. Il sociolinguista B. F.Skinner (1972) ammetteva che “una cultura non è il comportamento del popolo “che vive in essa”ma è “ciò in cui” il popolo vive, le contingenze del rinforzo sociale che generano e sostengono ilsuo comportamento”. Di solito “il comportamento misurato”, aggiungeva Skinner, “è quasi sempreappreso”. A questo punto molti sociologi oggigiorno affermano che la cultura dei sordi non esiste o,se esiste, è confusa e aleatoria. Una volta, i sordi, vivevano nella comunità delle scuole specializzate(allora indicate come “scuole speciali”) e si confrontavano con la lingua dei segni, meramentechiamata “mimica”, o “linguaggio dei sordomuti” (sic), un’interrelazione che creava una“comunità”, la comunità dei sordomuti, vista dall’esterno come “ghetto”. Io sono un ex-studente dell’Istituto “Antonio Magarotto” di Padova dove, a metà degli anniSessanta del secolo scorso, aprii la frequenza della scuola superiore in Italia. La domandadell’esistenza di una cultura udente (sic) è impropria. Oggi è una cultura globale, cosmopolitapossiamo affermare, che ha cancellato la cultura dei piccoli gruppi (anche quelli cheapparentemente appaiono isolati, vedi alcune tribù nelle foreste dell’Amazzonia o nella NuovaGuinea). Ci lega a quegli uomini la comunicazione digitale, un piccolo computer, ci tiene uniti. Macome? E qui ce lo dice la profezia di McLuhan, ben evidenziato nell’ultima opera di MarcoPigliacampo (cfr Marco Pigliacampo, Marshall McLuhan. “Aforismi e profezie”. Postfazione diDerrick de Kerckhone, Armando editore, Roma 2011). Stiamo creando una nuova tribalità, nelpaiolo della società d’oggi immettiamo tutto senza sviluppare una lingua e una cultura attraverso lastessa. Oggi assistiamo al ritorno di un analfabetismo scritto, a quell’incapacità di narrare periscritto e (talvolta) anche verbalmente. Esiste molta confusione perché, la saturazione delle areecerebrali, non reagisce più al sonoro-acustico. E allora che succede? Ci rifacciamo ad una culturavisuo-manuale, dei sordi.”

C'è razzismo da parte del mondo Sordo verso quello udente? Ed il contrario?

G.C.: “Non c'è razzismo, solo che essendo così pochi appena incontriamo un altro Sordo, anche ingiro per il mondo e non solo in Italia, tendiamo a fare gruppo tutti insieme. Non escludiamo gliudenti da questo, ma è come se tu fossi negli Stati Uniti da solo e sentissi qualcuno che parlaitaliano, faresti subito gruppo con lui! E poi all'interno della nostra cultura ci sono concettiimportanti come la propria identità, il valore di certi aspetti fondamentali cari ai Sordi. Sì, credo che il razzismo in generale non esista, ma chiaramente c'è la storia personale di ogniindividuo. Alcuni sordi sono cresciuti soffrendo a causa di persone udenti sempre pronte asopprimere ogni loro tentativo di comunicare e trattandoli come esseri inferiori solo perché nonsentivano e quindi adesso sono contro tutta la categoria perché c'è un grosso trauma dietro. Io a scuola ho sempre segnato, nella mia famiglia siamo tutti Sordi e quando vedo un udente, almassimo penso che abbiamo semplicemente due modi diversi di comunicare. Io posso parlare, per me è pesante farlo ma se incontro un udente che non conosce la lingua dei

84 Il maiuscolo è di Renato Pigliacampo

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segni ma è disposto ad aiutarmi a capirlo, anche io allora lo sono. Invece verso quegli udenti chehanno l'atteggiamento da schifati e dicono: “Non capisco, non capisco, non so non so, non miinteressa”... allora sì, lì sono contro e penso che siano loro i disabili! Come per i logopedisti fissaticontro il segnare: io ho portato mio figlio dalla logopedista e come prima cosa mi ha chiesto sesapesse segnare, ho risposto di sì e lei mi ha detto che era anche meglio perché così possiederà già ilconcetto quando comincerà a parlare. Ad esempio conoscendo il segno per “acqua85” e sapendo checos'è, sarà più semplice unire il tutto e pronunciare la parola. Credo poi che crescendo potrà decidere se segnare e basta o usare anche la voce e la logopedista èd'accordo con me... ma l'altro tipo di dottore, quello che ti fa mettere le mani dietro la schiena e ticostringe a parlare, quello proprio no! Perché io posso anche sforzarmi di comprendere di cosa tudottore mi stia parlando quando usi la voce o parli di suoni, ma tanto non lo posso capire, nonsento! Tu hai cinque sensi, io quattro, è diverso! Perché devi aggredirmi! Questo è il primo vero tipo di razzismo. Oltre a questo atteggiamento dei dottori però non parlereidi razzismo ma di pregiudizio per cui quando le persone capiscono che non sento, spesso hanno unatteggiamento soffocante nei miei confronti secondo il quale dovrei essere continuamente aiutato eseguito. Io mi sveglio la mattina, mi alzo, vado al lavoro, cammino e vivo come tutti mentre per lamaggioranza delle persone io sono un poverino, uno sfortunato da curare come se fossi unparaplegico o comunque una persona per niente autosufficiente”.

L.L.: “noi Sordi nutriamo tanto razzismo verso gli udenti a causa dell'oppressione, della separazioneche abbiamo subito, soprattutto. A causa dei comportamenti negativi degli udenti, i Sordi siarrabbiano e la rabbia diventa rifiuto per cui è impossibile stare insieme. Ci aspettiamo da loro solocose negative. Sì, c'è razzismo e qualcuno ne vorrebbe anche la morte! Alcuni docenti di LISinsegnano agli udenti ma una volta finite le lezioni è impossibile pensare di uscire insieme, magariper una pizza. Sono ripercussioni della storia personale di ogni individuo.Per quanto riguarda gli udenti verso i Sordi, alcuni a causa della mancanza di informazione provanopietà, oppure opprimono o ancora vogliono creare separazione. Siamo noi Sordi a dover dareinformazioni in modo che il razzismo possa diminuire, ed allo stesso modo noi dobbiamo lasciarci ilpassato alle spalle e vedere che adesso tutto dipende da persona a persona e non generalizzarepensando che sia giusto chiudere con ogni udente, perché invece con le persone intelligenti econsapevoli è facile creare un legame! In questo modo, si possono mostrare anche alcuni aspettiimportanti della nostra cultura”.

R.P.: “Non credo che i sordi siano “razzisti” o esercitino indizi di razzismo, è una definizione troppoforte. Diciamo che i sordi non riescono a “farsi comprendere” dalla comunità udente, sebbene isordi vivano a contatto di gomito, oggi, con i coetanei udenti in ambito scolastico e nel tempolibero. La sordità non è spiegata bene dai protagonisti perché i sordi, ahimè, sono istruiti male nellascuola comune e - senza cultura e inadeguata comunicazione scritta - sono tagliati fuori da ognicontesto socioculturale della maggioranza. E pertanto in questa incapacità di conoscenza della realtàpsicologica e culturale del soggetto sordo o ipoacusico hanno genesi pregiudizi, dubbi edincoerenza. L’integrazione dei sordi nella società di maggioranza è uno slogan degli operatori chelucrano sui protagonisti”.

La parola “gesticolare”, come viene vissuta dal mondo udente e da quello Sordo?

G.C.: “Per noi Sordi è un errore gravissimo e ci offende, oltre che essere proprio sbagliato.Chiaramente a volte anche noi usiamo i gesti, ad esempio per dire “basta” (inteso come a pagina154 del “Dizionario dei gesti degli italiani” di Fabio Caon, 2010) o “che rottura” (inteso come apagina 155 dello stesso) oltre a tutti quelli fortemente negativi, ma perché siamo in Italia! Ai bambini piccolissimi invece che segnare a volte gesticoliamo perché è più facile, ma è come ilfatto che chi parla faccia versi che non vogliono dire niente e poi con il tempo cominci a parlare

85 Configurazione a “5” che sfiora il mento dall'alto in basso con metacarpo verso il basso e movimento ripetuto.

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usando parole sensate. Mio figlio adesso ha 2 anni e 8 mesi e segna benissimo, ha smesso digesticolare da tempo!Il motivo per cui la parola “gesto” riferita ad un Sordo che segna è sbagliata ed offensiva è perchépone ad un livello elementare come comunichiamo. Con i segni si può dire qualsiasi cosa, si puòapprofondire ogni argomento mentre il gesticolare è superficiale. Capita a volte che qualcuno dica “Ah sì, voi Sordi comunicate a gesti, sì sì!”... piano! In piccolaparte li usiamo, come tutti, ma c'è tutto il resto della comunicazione che invece è segnata, ma avolte il punto di vista è totalmente diverso e certe persone rimangono convinte nell'usare la parolache per noi è dispregiativa. La nostra paura è che la parola “lingua” riferita alla LIS venga sostituitada “gesto” perché per il momento è ancora fragilissima e viene schiacciata facilmente perché mancaun riconoscimento ufficiale. Se un domani, con la LIS riconosciuta come lingua qualcuno sipermettesse di dire ancora che si tratta di gesti, allora uno potrebbe dire: “Ah sì? Gesti? Guarda cosadice la legge!” solo che per il momento non è così, e dobbiamo difenderci da soli e arrabbiarci!”

L.L.: “la maggioranza degli udenti, soprattutto del Sud Italia, gesticola tantissimo. Io, coi mieigenitori, che sono pugliesi, comunico gesticolando. Mi ricordo, quando ero piccolo e stavo inistituto, che quando finiva la lezione uscivamo per andare a pranzare e trovavamo gli udenti cheerano nelle altre classi (io ero in una classe di soli sordi) e ci offendevano sempre facendoci gestiche non significavano niente. Alcuni sordi si arrabbiavano e arrivavano a picchiarsi! Noi Sordi delSud Italia comunque siamo più fortunati rispetto ad altri paesi, perché gli italiani sono abituati agesticolare e quando decidono di seguire un corso per imparare a segnare gli risulta più semplice,sono più fluidi!”

R.P.: “C’era una volta, nel periodo prettamente del mio vissuto nella Scuola Speciale che, andando apasseggio in gruppo accompagnati dagli “assistenti di disciplina” (come allora erano indicati glieducatori nelle scuole speciali), la gente diceva osservando le nostre mani solerti impostare i gesti“comunicano come le scimmie!”. Era un’ignoranza di base che le logopediste di allora (professioneche stava emergendo) adoperavano per chiudere gli Istituti ed imporre, agli Enti Locali, i servizi chesorgeranno col Sistema Sanitario Nazionale e, poi, con le AA.SS.LL. La verità è che l’istruzione dei sordi, in parte, è stata nascosta alla comunità degli insegnanti diallora che – perlopiù – avevano optato per l’insegnamento dei sordi perché respinti dalla scuolacomune. Di fatto non possedevano le basi scientifiche per “conoscere” che cosa c’era dietro ivituperati gesti, gli occhi scrutanti del protagonista eccetera.”

Com'è il contatto quotidiano, in Italia, fra Sordi e udenti?

G.C: “In Italia, Sordi e udenti vivono tranquillamente a contatto, e se anche non si capiscono per lalingua si comprendono in qualche altro modo. Ma negli Stati Uniti...! Ad esempio per me in Italia, ovunque dalla Sicilia a Venezia, è sempre stato facilissimo andare aprendere le sigarette perché basta entrare ed indicare quelle che voglio mentre lì sono entrato neltabacchi, ho indicato la marca che volevo e il tabaccaio continuava a fissarmi. Mi ha squadrato dallatesta ai piedi, fino alla punta delle scarpe. Volevo chiedergli se le volesse!Allora ho scritto su un biglietto “Marlboro” e solo allora si è girato a prendermi il pacchetto disigarette, finalmente!Oppure sono andato al McDonald's, e per ordinare ho segnato “4”, il numero del panino chevolevo” (il segno per “4” consiste nell'alzare tutte le dita della mano escludendo il pollice)“indicando anche il menù alle spalle del cassiere che invece si è messo a guardarsi attorno, dalpavimento al soffitto e alla fine ho dovuto scrivere il nome del panino che volevo su un foglietto!Perché? Facciamo un esempio. Qui in Italia, se io ti mando a quel paese in modo colorito non ègrave, mentre lì se lo fai possono chiamare la polizia e farti arrestare perché tocchi la loro morale erispettano come prima cosa la legge, ti accusano subito mentre qui insomma, è una cosa normaleinsultarsi ad esempio in macchina guidando!

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In più hanno la legge ADA86 che si occupa di proteggere “le persone disabili americane” dallediscriminazioni che potrebbero subire.Nel caso specifico della comunicazione con sordi, non si permettono assolutamente di gesticolareper farsi capire perché hanno paura di dire qualcosa di offensivo e quindi di poter essere accusatianche solo in caso di equivoco”.

L.L.: “Dipende! Il mio compagno, che è sordo, lavora in un museo ed ha contatti quotidiani contantissime persone udenti, e lui dà sempre informazioni riguardo la proprio lingua. Allamaggioranza interessa e vorrebbero imparare anche a segnare, perché scoprono un mondo diverso!Sai, gli udenti sono abituati al loro modo di comunicare attraverso il canale vocale-uditivo mentrenoi Sordi abbiamo proprio un altro canale e tanti sono molto stupiti da questa novità, non hanno maivisto niente di simile, sono proprio incuriositi e vogliono avere un contatto con noi Sordi! Purtroppoalcuni fra noi Sordi mettono un muro nella comunicazione verso gli udenti che ci rimangono anchemale e riportano agli altri udenti la loro prima impressione, la loro esperienza negativa con i Sordi.Io ho tantissimi amici udenti, a volte comunico con loro parlando, mi sforzo e se non capisconoallora scrivo perché l'importante è arrivare ad un punto di comprensione. E questo punto di arrivoc'è per forza!”.

R.P.: “Se la domanda si riferisce al vissuto comune possiamo affermare negativa. E’ pur vero che, isordi, “frequentano gli udenti” e meno i sordi (!) ma ciò non induce all’affermazione d’esseresocializzati sebbene, giocando a pallone, gli udenti collocano il sordo di solito in porta (!). Ciòinduce ad affermare che, nel nostro Paese, manchiamo di “spiegare” la condizione socioculturaledei problemi del sordo”.

Quali sono i punti di scontro fra i due mondi?

G.C.: “Il primo è la comunicazione, che sia per ignoranza o perché non si accetta la diversità. Ad esempio quando ad una coppia di udenti nasce un figlio sordo...vorrebbero subito cambiarlo! Lo vorrebbero uguale a loro, e quindi vogliono subito ricorrere all'impianto cocleare: qui è giàpresente uno scontro perché si inserisce anche il dottore col suo punto di vista sulla sordità. Poi avolte mi succedono delle cose assurde: ad esempio se sono in treno e devo andare da Venezia aBologna, il viaggio dura due ore, sono seduto e sto segnando con la persona seduta di fronte a me.Arriva una coppia di udenti, si siede di fianco a me e alla persona con cui sono. Loro possonoparlare, a me non interessa mentre che io segni a loro dà fastidio e quindi si alzano e cambiano diposto! Ho capito che loro mi prendono come se fossi un disabile gravissimo e non riescono asopportare che muova le mani per ore. In questo caso si tratta dei soliti pregiudizi e la cosa miglioreè fregarsene perché il problema è il loro. Inoltre, non possiamo mangiare insieme, fra Sordi edudenti! In Italia non è spesso come in Francia dove nei ristoranti è pieno di tavoli piccoli, tuttivicini, al massimo per due persone. A Roma, però, mi è capitato di trovarmi in un ristorante contavoli di questo tipo. Io uso tantissimo battere con la mano sul tavolo, ad un certo punto mi sonodimenticato che gli altri sentivano e quando ho battuto si sono girati tutti ed ho fatto la figura delmaleducato! Oppure magari sto usando le posate e per sbaglio le batto sul piatto per annuire mentre guardo l'altrapersona con cui sono. Inoltre non mi accorgo sempre di fare rumore mangiando, magari sbattendo identi e ad alcuni dà fastidio proprio che io mi muova, segnando. Noto che le persone vicinemangiano velocissimamente e se ne vanno appena finito. Ma come possono sentire il sapore diquello che mangiano se sembrano come quando nei video premi il bottone per velocizzarel'immagine! Inoltre, io personalmente se la persona seduta vicino a me mangia in manierascomposta non riesco assolutamente a fare finta di niente, mi provoca un fastidio incredibile e mi

86 The Americans with Disabilities Act of 1990, promulgata dal senatore Tom Harkin, che ha anche segnato questa legge in American Sign Language per fare in modo che suo fratello, sordo, potesse capire

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cade sempre l'occhio in quella direzione. Oppure se apre tanto le braccia o afferra le cose in manieratroppo evidente, penso che parli con me, che mi stia chiamando e allora in quel caso sono io che mialzo e me ne vado.Poi mi è successo di vedere che fin quando ero da solo ad aspettare la persona che avrebbemangiato con me, l'altra persona, nel tavolo vicino, era un solito udente tranquillo nel parlare, chenon gesticola o che, se lo fa, è in maniera contenuta. Appena noi abbiamo cominciato a segnare,allora lui ha iniziato a gesticolare in modo esagerato ed io mi sono girato e gli ho chiesto cheproblema avesse. Mi ha risposto che non aveva assolutamente nessun problema, gli ho detto che honotato il cambiamento (non sono stupido!) e lui ha cominciato ad alzare la voce sempre di più, e lepersone attorno pensavano che io e la persona con cui ero fossimo due stupidi perché lui si è messoad urlare cose tipo “lui è sordo, non capisce” e si è arrabbiato ancora di più quando gli ho detto diabbassare la voce perché tutti ci guardavano. Noi ce ne siamo andati, cosa dovevo fare, prenderlo apugni? Non lo faccio mai, me ne frego, tanto è lui che è ignorante e poverino. Quando ad altri Sordi è capitato di arrabbiarsi ed arrivare alle mani hanno chiamato la polizia e allafine risultava sempre che avessero torto loro perché veniva sminuita la loro morale colpita dal fattoche la propria Lingua venisse ridicolizzata, perché tanto erano solo dei minorati mentali, deidisabili.Sai, succede sempre quando si tratta di minoranze... E poi se racconta l'altra persona, si ascolta solo una versione mentre l'altra parte, quella che nonparla ma agita le mani per esprimersi viene allontanata. Questo modo di vedere i Sordi ed il lorosegnare, è assolutamente un punto di scontro!Una volta ero al ristorante con una mia ex ragazza, udente. Ordino io anche per lei, quindi nessunosa che lei non è sorda come me, passa il tempo e ad un certo punto si fa tutta seria, cambia faccia ealzandosi mi dice che torna in un attimo. Io rimango seduto dubbioso, forse deve andare in bagno,non so... invece la vedo che va verso il tavolo vicino dove c'è una coppia e comincia a parlare,parlare, parlare e parlare, tutta arrabbiata! Lei aveva sentito che loro stavano parlando male di noi(poveri sordi, ignoranti, guarda come si muovono) ed è arrivata a prendere l'altra ragazza per icapelli! Io sono corso quando ho capito cosa fosse successo, poi è arrivato anche il cameriere e lei siè messa a discutere anche con lui (che le ha chiesto perché non avesse ordinato lei parlando), c'eratutta la gente attorno a noi, e quando alla fine è arrivata la polizia e io ho dovuto aspettare fermoperché tanto nessuno avrebbe capito niente se mi fossi messo a segnare, lei ha spiegato tutto e se n'èandata l'altra coppia!”

L.L.: “I due punti di scontro più importanti sono la comunicazione e l'accessibilità. La prima,essendo diversa, crea facilmente equivoci. E per quanto riguarda la seconda: gli udenti ignoranototalmente come rendere accessibile ogni esperienza come ad esempio sottotitolare gli spettacoliteatrali”.

R.P.: “I sordi, che io sappia, sono giudicati talvolta incompetenti in talune attività perché la società èavviluppata di PREGIUDIZI. La scuola fa quasi nulla nell’informare sulla vita dei disabili. Ritengoinoltre la limitatezza della conoscenza della comunicazione visuo-manuale, e la cultura el’attitudine dei sordi di riprodurre visivamente l’ambiente circostante indipendentemente dalla loroistruzione (cfr Renato Pigliacampo, “Parole in movimento. Psicolinguistica dei sordi”, Armandoeditore, Roma 2009). Ma non spiegano a sufficienza quanto sperimentano nel vissuto quotidianoperciò si chiudono in una specie autismo che - alla lunga - allontana l’udente dal sordo. E proprio inquesta carenza degli udenti a conoscere il sordo si innesta il distacco o il menefreghismo: duepercezioni differenti che portano all’evoluzione di differenti processi non solo comunicativi maanche e soprattutto psico cognitivi”.

E i punti di incontro, quali sono?

G.C.: “Ieri ero al supermercato con mio figlio, e lui mi chiedeva cos'erano le cose sugli scaffali,

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ovviamente segnavamo. Ci si è avvicinato un signore anziano, mi ha chiesto se mio figlio fosse“sordomuto” (gli ho letto il labiale). Gli ho risposto che: “no, è sordo”, lui ha detto: “poverino” edallora gli ho detto che anche io lo sono e lui si è scusato ed è andato via. Boh, non ho capito...Adesso ci sono moltissimi giovani intelligenti, c'è più informazione rispetto al passato ed inoltre c'èuna maggiore integrazione nelle scuole.E poi c'è l'arte...il cinema, il teatro, il mimo, sono tipi di arte in cui ognuno può comunicare nellapropria lingua liberamente. Penso assolutamente che l'arte crei cultura,unisca, apra la mente ed ilcuore!”

L.L.: “Beh il poter gesticolare per comprenderci a vicenda, soprattutto nel Sud Italia. Davvero, se ioparlo e non vengo capito, con qualche gesto riesco a farmi comprendere e mi rispondono anche!”

R.P.: “Il sordo, oggi, non vive in gruppo con altri sordi sennonché quando va nell’associazione, disolito vive “nascosto” nella massa degli udenti. Secondo me il sordo può dimostrare d’essere attivonell’attività sportiva (calcio, nuoto, eccetera). Talvolta però, anche qui, parte in svantaggio. Eallora? Occorre che le scuole svolgano un Progetto di conoscenza delle tematiche sull’educazione,istruzione e la lingua dei sordi (LIS)”.

La Deafhood: cosa significa per te? E che traduzione in LIS del segno proporresti?

G.C.: “Ero in Norvegia con la mia ragazza e comunicavamo con le persone udenti scrivendo ininglese quando ad un certo punto abbiamo visto una persona segnare. Ci sono precipitati lì e perprima cosa non gli abbiamo chiesto “Segni?” ma “Sei Sordo?”.Noi siamo uniti sì dalla lingua dei segni, ma soprattutto dal fatto di essere Sordi. Proprio per questo,la domanda viene posta in quest'ordine: potrebbe star segnando chiunque, Sordo, udente segnante osordo oralista. Se la risposta alla domanda “sei Sordo?” è positiva, allora perfetto, scatta laDeafhood” in questo caso il sentimento di fratellanza incondizionata fra persone Sorde, “se invecela risposta è negativa il cordone ombelicale si spezza. Chiaro, possiamo comunque segnare ma ilsentimento di unione è più superficiale. Gli oralisti invece, vivono in un mondo strano ed inoltrenon hanno identità, anzi hanno proprio rifiutato quella Sorda, e in questo caso la conversazione èveramente breve...è meglio l'udente! Manca l'esperienza, il fatto di aver vissuto da Sordo maalmeno conosce la lingua, la cultura, la politica e l'arte anche. E magari è figlio di genitori sordi”(CODA, dall'inglese Children Of Deaf Adults) “quindi, perfetto!. La mia traduzione del segno inLIS, sarebbe l'unione del segno “sordo” insieme a quello per “legame87” ”

L.L.: “Secondo me, il concetto di Deafhood non è tanto conosciuto in Italia perché il libro è scrittosolo in inglese, senza traduzione in nessun'altra lingua. Cinque, sei anni fa un Sordo ha provato adiffondere un po' di informazione a riguardo ma non ci è riuscito più di tanto. Io ho conosciuto Paddy Ladd a Bristol, all'università, e solo quando l'ho incontrato ho capito allaperfezione cosa lui volesse comunicare con il concetto di Deafhood. Ci sono tanti tipi di sordidiversi, segnanti o no, con protesi acustiche, impiantati88, non ancora impiantati, ma tutti, dentro,seppur con vite diverse, hanno qualcosa in comune. Un legame in cui tutti sono uguali senza alcunadisparità o lotta. L'obiettivo della Deafhood, secondo me, è quello di far trovare un giorno sotto lostesso concetto, tutte insieme, le persone distanti, con vite diverse, lavori diversi, tutti uniti. Un'isolao una città solo di Sordi non esiste ma ecco che invece un giorno può esserci ed è la Deafhood. Sedovessi proporre una mia traduzione del segno, sarebbe l'unione del segno “sordo” insieme a quelloper “legame”.

87 Partendo da configurazione “5”, pollice ed indice di entrambe le mani si chiudono a configurazione “F” unendosi con metacarpo sinistro girato a destra e quello destro girato a sinistra.

88 Si intende con questo termine la persona sorda che si è fatta inserire l'impianto cocleare.

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Non ho potuto ricevere risposta a questa domanda da parte di Renato Pigliacampo per problemi disalute gravi sopraggiuntigli89.

A mio parere, queste tre persone mostrano, in minima parte, la particolarità della cultura Sordaitaliana. Dario Palazzo sordo dalla nascita con genitori udenti, a pagina 38 del suo libro “Il miocammino verso la comunità sorda” afferma: “[...] mi sono accorto che la comunità dei sordi al suointerno presenta una forte spaccatura, da una parte ci sono i sordi che non riconoscono la propriaidentità e dall'altra quelli che sono orgogliosi della propria condizione. Purtroppo però in molti casianche le persone sorde che hanno una forte identità, assumono di fronte agli udenti unatteggiamento remissivo, ponendosi su un gradino inferiore”. Anche lui, come Lorenzo Laudo, nonè stato consapevole della propria identità fino ad un certo momento della vita: “Fu guardando unquadro a grandezza naturale di Antonio Magarotto, fondatore dell'Istituto di Padova90, che cominciaia chiarirmi alcuni dubbi. L'immagine raffigurata nel quadro era quella di una persona felice e fieradi sé. Inizialmente ero fortemente scettico nei confronti di quella persona che tutti, o quasi tutti,consideravano un eroe. Quando, durante un seminario, scoprii che Antonio Magarotto era sordo mipassò davanti agli occhi tutta la mia vita. Nutrivo un forte senso di colpa nei miei confronti, fino adallora avevo rifiutato di accettare che le persone sorde avessero un potenziale fortissimo, avevovissuto la mia esistenza ponendomi sempre su un gradino inferiore rispetto agli udenti, come sefossi un uomo di serie B” (Palazzo, 2014, 27).Continua: “Naturalmente l'assenza di informazione, che riguarda la stragrande maggioranza dellefamiglie con figli sordi, è la causa delle frammentazioni all'interno della Comunità sorda italiana.Negli altri Paesi la situazione è ben diversa, le Comunità sorde sono compatte e ben organizzate alloro interno. Questo le rende molto forti (pag. 29).”.

89 Informazione ricevuta da un'email privata inviata dal figlio, Marco Pigliacampo, allo scrivente.90 Istituto Statale d'Istruzione Specializzata per Sordi.

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4) Deafhood nell'arte

Il concetto di Deafhood può esprimersi in diversi modi grazie all'arte: per questa ragione, ho sceltodi trattare dieci discipline diverse seguendo l'idea di Ricciotto Canudo91 che ne classifica sette nelseguente modo: architettura, pittura, scultura, musica, poesia, danza e cinema. A queste aggiungeròper mia scelta il fumetto, la fotografia ed il teatro. Le opere che tratterò, non avranno come tema centrale il solo concetto di “Deafhood” ma anchel'orgoglio Sordo espresso in diversi modi, anche indirettamente. Per ogni disciplina, mi limiterò ascegliere poche opere più o meno famose con un occhio di riguardo per gli artisti italiani.

De'VIA

Prima di iniziare con le varie discipline, introdurrò rapidamente un nome importante per la culturaSorda, che è quello di De'VIA, gruppo di artisti visivi fondato nel 1989. De'VIA rappresenta gliartisti Sordi e la loro percezione riguardo l'essere sordi. Lo stile De'VIA può essere identificato daelementi visivi come la tendenza degli artisti sordi ad usare colori contrastanti ed intensi. Spessoincludono un focus centrale, con esagerazioni o enfasi delle caratteristiche del viso, soprattutto degliocchi, bocche, orecchie e mani. Essere Sordi ed artisti non implica il fare parte di questo gruppo:l'artista, che può essere anche udente, per essere definito De'VIA, deve voler esprimere la propriaesperienza Sorda attraverso le arti visive intendendo con questo termine la pittura, la scultura, ildisegno, la fotografia, l'incisione, la fiber art92, la lavorazione della ceramica, la creazione di sculturedi luci, i collage. Diversi artisti che nominerò successivamente, fanno o hanno fatto parte di questogruppo.

Architettura

Considerando la Deafhood come il viaggio di ogni individuo Sordo verso la propria identità e versoil comprendere il proprio scopo sulla Terra con orgoglio, credo che questo concetto venga espresso,fra i vari modi, anche attraverso l'architettura. Partendo dalla definizione che l'enciclopedia onlineTreccani fornisce di questo termine, ovvero: “l’arte di dare forma e realizzare spazi utilizzabilidall'uomo per le proprie esigenze”, trovo che creare luoghi fruibili proprio dai Sordi siaun'espressione di Deafhood perché solamente una persona Sorda che vive positivamente la propriacondizione può esprimersi nei vari ambiti ideando qualcosa di positivo che riguardi proprio l'essereSordo. Per questa ragione, porterò l' esempio di Consuelo Agnesi, architetta Sorda italiana.Attraverso le sue parole, mostrerò anche due edifici a misura di Sordo molto diversi fra loro:l'università Gallaudet e la casa ideata dall'architetto giapponese Takeshi Osaka per una famiglia diSordi.Consuelo Agnesi nasce e vive nelle Marche. Dopo essersi laureata in Architettura ed aver studiatoanche in Spagna, apre il suo studio, “Architettura Studioinmovimento”, insieme a due socie93.La volontà di Consuelo Agnesi è quella di “ascoltare con gli occhi perché noi sordi utilizziamo lavista come canale principale. Ogni spazio deve essere ripensato, ridefinito secondo una correttaprossemica degli ambienti fondata sulla trasparenza, sulla luminosità e su diversi escamotagespaziali, una corretta comunicazione plurisensoriale delle informazioni ed una corretta fruibilità siadal punto di vista architettonico che della sicurezza, attraverso diverse modalità visive. […] Pionieriin materia sono gli Stati Uniti d'America, che hanno realizzato interi quartieri, edifici pubblici eprivati adatti in cui si può vivere in piena autonomia. Ad esempio, il centro Sorensen dellaGallaudet University di Hansel Bauman presenta tutto ciò che è esempio di buona progettazione sia

91

Giornalista, poeta, teorico e critico cinematografico italiano. 92 Corrente artistica che si avvale di tecniche e materiali tessili, indaga l’uso di materiali flessibili e fibrosi e, in alcuni

casi, si riferisce all’universo di miti e tradizioni che hanno relazione con essi. 93 http://www.arcipelagosordita.it/storiadiconsuelo.html

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a livello spaziale che di tecnologia: un'esplosione di pareti trasparenti, elementi curvilinei e di luce”.

“Spostandoci in Nord Europa, possiamo trovare città che sono vere e proprie eccellenze turistiche a360° dal punto di vista dell'accoglienza e persino nei Paesi poveri come la Corea del Nord o ilBrasile, abbiamo diversi esempi di accessibilità all'avanguardia. In Giappone, Takeshi Osaka harealizzato una casa molto originale, ascoltando le esigenze e le indicazioni dei suoi clienti sordi”.

“In Italia, insieme al mio studio, abbiamo realizzato un appartamento ed una camera d'albergoaccessibile alle persone sorde. Grazie al sistema da noi progettato, “Accessible Light”, ognistruttura che sia residenziale, pubblica o ricettiva può garantire l'autonomia e la sicurezza dellapersona sorda. Tale sistema consente la traduzione e codificazione di avvisi sonori in segnalazioniluminose ed a vibrazione. Grazie a tale progetto è possibile, nel caso specifico della strutturaricettiva, la comunicazione con la reception, cosa mai avvenuta finora, così come la segnalazione diogni tipo di allarme che attualmente non è visibile ma sonoro, come la sveglia. Un progetto che harivelato una doppia valenza, in quanto consente anche ad una persona sorda di lavorare allareception. Un primo passo verso la sicurezza e l’autonomia della persona sorda stessa94”.

Pittura

Per pittura si intende l’arte di dipingere esprimendosi per mezzo di linee, colori, masse, valori etoni. Si tratta di un'arte visiva95, e dato che“il sordo percepisce la realtà attraverso la vista, èprobabilmente questa la ragione per la quale sono molti gli artisti sordi nel campo delle artifigurative”(Zaghetto, 2013, 43). 94 http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/451190/Progettare-per-tutti-ascoltando-con-gli-occhi-il-segreto-

di-Consuelo-architetta-sorda 95 Forma artistica che abbia come risultato un oggetto visibile.

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Ho scelto due quadri per il chiaro richiamo al concetto di “Deafhood” ed un terzo, di un'artistaSorda italiana per il messaggio positivo che comunica.Il primo si intitola “Self-Journey to The Deafhood” ed è di Paul Scearce, artista De'VIA. Lui stessoracconta: “ho sentito il mio richiamo alla Deafhood dopo aver letto l'illuminante libro di PaddyLadd ed altri vlog in ASL (American Sign Language), articoli online e discussioni nei gruppi diFacebook96”.

L'artista descrive così il proprio lavoro: “La Deafhood è un viaggio che ogni persone Sordaintraprende per scoprire la propria vera identità e proporsi qui, sulla Terra, proprio in quantopersona Sorda. Amo la cultura Sorda e l'American Sign Language (ASL). Sono fiero di essereSordo. La metafora è che noi siamo nella terra dell'Audismo. Siamo la minoranza nel mondoudente. Le terapie per insegnare a parlare, la riabilitazione uditiva e gli impianti cocleari fanno partedella seconda ondata dell'Oralismo che sta cercando di seppellire la nostra cultura ed identità Sorda,la nostra magnifica lingua dei segni, l'ASL, in fondo al mare97”.

Il secondo dipinto è dell'artista statunitense Sordo Daniel Winship, “anche lui artista De'VIA. Lesue opere portano in superficie una serie di questioni relazionate ai sordi, soprattutto lariaffermazione dell'Essere Sordo e la lotta contro l'oppressione udente (alcune delle sue opere

96 http://www.paulscearceartstudio.com/de-via-artworks-12x18-prints/self-journey-to-the-deafhood, traduzione ad opera dello scrivente

97 http://www.paulscearceartstudio.com/de-via-artworks-12x18-prints/self-journey-to-the-deafhood, traduzione ad opera dello scrivente

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sull'Impianto Cocleare98, per esempio, hanno provocato numerose discussioni accanite nellecomunità sorde statunitensi99”). Il titolo è “Deafhood” ed è in realtà il ritratto di un tatuaggio vero,tatuato sulle nocche di Mark Myers, attivista Sordo americano100. Nel quadro, oltre alla parola“Deafhood”, troviamo un ulteriore richiamo alla cultura Sorda, ovvero la tinta dello sfondo,turchese, colore dell'orgoglio Sordo.

Il terzo artista che ho scelto è una donna Sorda italiana, Luisella Zuccotti. “Frequenta l'Accademiadelle Belle Arti di Roma dove si laurea in scenografia. Come scenografa, gira a fianco di alcunigruppi teatrali italiani come “Laboratorio Zero” e la compagnia “A. Bottazzi”. I suoi quadri sonoconosciuti per le illustrazioni che fa riguardo, e per, il mondo sordo101”. La sua opera “Il Silenzio”,“è stata ispirata dall'incontro, a Roma, con il poeta Sordo americano Clayton Valli ed è statariprodotta come copertina della videocassetta contenente le poesie dello stesso Valli. Il sottotitoloche l'autrice ha voluto dare al lavoro, e che ne esplicita il messaggio, è: "Il linguaggio silenziosodelle mani, nell'armonia della natura". Ispirandosi alla creatività espressa dalle poesie in lingua deisegni, la Zuccotti rappresenta pittoricamente un concetto di "creatività" che non è rumore o suono: èpace, silenzio fecondo, natura che parla, mani che comunicano102.” Scultura

Per scultura si intende l'arte e la tecnica dello scolpire, cioè di raffigurare il mondo esterno permezzo di materiale opportunamente modellato. Il primo lavoro che ho scelto è di Tony Landon McGregor103, anche lui artista del gruppo De'VIA. Ilsuo stile esplora e riflette la cultura Sorda e la cultura Nativa e la sua arte è conosciuta per glielementi d'arte che richiamano il sudovest degli Stati Uniti. Tra le moltissime opere di questo artistaho scelto “Deaf Native Hands Across Canada”. Sul sito della Canadian Cultural Society of theDeaf104, possiamo leggere che: “la fiasca stessa è la “Madre Terra” ed il turchese rappresenta “PadreCielo”. Ci sono molti altri simboli come gli animali, che sono considerati i nostri fratelli e sorelle ole foglie d'acero che indicano il Nord, il Sud, l'Ovest e l'Est. Simboli di arte rupestre ritraggonoespressioni artistiche delle culture dei primi Nativi Sordi canadesi. Il motivo circolare raffigura i

98 http://wlmager.com/i-saw-a-painting-today/ 99 http://culturasurda.net/2014/08/17/daniel-winship/, traduzione ad opera dello scrivente 100 https://instagram.com/p/cNijkpplDb/101 http://culturasurda.net/2011/12/28/luisella-zuccotti/, traduzione ad opera dello scrivente102 http://www.istc.cnr.it/mostralis/pannello26.htm 103Artista Sordo texano celebre in tutta la nazione, si è laureato alla Gallaudet University. Insegna educazione multiculturale, focalizzandosi sull'arte come metodo educativo.McGregor, che fa parte della tribù di nativi americani Caddo, ha aiutato ad istituire la National Association of the Native American Deaf (adesso chiamata Intertribal Deaf Council) ad Oklahoma City ed è conosciuto per i suoi dipinti riguardanti temi sul sudovest e e per i suoi fiaschi scolpiti nel legno. 104 http://www.deafculturecentre.ca

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totem della costa Nord-Ovest”105.

Personalmente, in quest'opera intravedo un forte senso di orgoglio Sordo. A mio parere la natura,intendendo con essa anche gli animali, è connessa direttamente all'essere Sordo in quanto sonorappresentate esclusivamente le mani, facendo quindi riferimento all'importanza che hanno questeper i Sordi segnanti. Inoltre, al loro interno, è presente il turchese, colore dell'orgoglio Sordo. Tuttodenota un forte senso di fierezza nell'essere un Nativo Sordo in pace con il mondo circostante, inquesto caso quello canadese. Secondo l'artista stesso: “questo lavoro su fiasca è stato pensato inparticolar modo per i Sordi del Canada. Celebra la vita e il lavoro dei primi Nativi Sordi canadesi intutti i loro bellissimi paesaggi. Le mani tutt'intorno alla fiasca rappresentano la cultura del SordoCanadese106.”

La seconda opera che ho scelto di riportare è di Daniel Chester French e si intitola “ThomasHopkins Gallaudet and Alice Cogswell107”. Si trova di fronte al campus della Gallaudet University erappresenta Gallaudet seduto su una sedia ed Alice al suo fianco mentre segnano la lettera “A” indattilologia108. Sotto la statua, è presente la scritta “Amico – maestro – benefattore” riferita proprio aThomas Gallaudet. Anche se la statua non riporta precisamente il segno per “Deafhood” né laparola corrispondente, si tratta comunque di un tema fondamentale per la comunità Sorda mondiale.

105 http://www.deafculturecentre.ca/Public/VisualArts/ItemDetails.aspx?ID=187&aID=125&mID=19, traduzione ad opera dello scrivente.

106 http://www.deafculturecentre.ca/Public/VisualArts/ItemDetails.aspx?ID=187&aID=125&mID=19, traduzione ad opera dello scrivente.

107 http://connecticuthistory.org/gallaudets-vision-advances-deaf-education/ 108 La dattilologia è l'alfabeto manuale delle lingue segnate.

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Gallaudet infatti è stato un pioniere dell'educazione dei sordi. Assieme a Laurent Clerc e MasonCogswell ha fondato la prima istituzione per l'educazione sorda in Nord America, e ne è divenuto ilsuo primo direttore109. La sua vita incontra quella di Alice Cogswell quando lei ha solo 9 anni. Dal sito della GallaudetUniversity leggiamo che: “La leggenda vuole che, nel 1814 Thomas fosse in visita dalla suafamiglia ad Hartford in Connecticut. Guardando fuori dalla finestra notò che i suoi fratelli piùpiccoli e le sue sorelle non stavano giocando con un'altra bambina. Quando andò fuori per chiederespiegazioni, apprese che, Alice Cogswell, questo il nome della bambina esclusa, era sorda. Lui nonconosceva la lingua dei segni ma tentò di comunicare con lei indicando il proprio cappello escrivendone le lettere nella terra; lei lo capì e lui fu così ispirato ad insegnarle di più. Il padre dellabambina, Mason Cogswell, un importante dottore decise di finanziare un viaggio di Gallaudet inEuropa per permettergli di trovare metodi educativi adatti a sua figlia, dato che, in quel momento,non erano presenti scuole per i bambini sordi negli Stati Uniti. Mentre Gallaudet era in Inghilterra,incontrò l'abate Sicard, il direttore dell'Istituto reale per sordo-muti di Parigi, in Francia, ed anchedue membri del consiglio, Laurent Clerc e Jean Massieu, entrambi fortemente istruiti. ThomasHopkins Gallaudet li accompagnò in Francia per imparare di più da loro ma riconoscendo di nonessere ancora pronto per gestire una scuola da solo, chiese a Clerc di accompagnarlo in America.Sulla via del ritorno Clerc insegnò a Thomas la Lingua dei Segni e Thomas gli insegnò, invece,l'inglese.110”. Alice Cogswell e altri sei studenti sordi entrarono per primi nella scuola che sarebbepoi diventata la American School for the Deaf nell'aprile del 1817. Questa opera è talmente significativa per la comunità Sorda che è stata riproposta anche comedipinto da Nancy Rourke, importante artista Sorda statunitense facente parte del gruppo artisticoDe'VIA. L'unica differenza fra la statua e il dipinto, sta nel fatto che nella prima i due protagonististanno segnando la lettera “A”, mentre nel secondo la “C” perché è l'iniziale dei cognomi dientrambi111.

Musica

“La musica è ciò che ognuno chiama musica, che sia fatta di silenzio, di suoni, o di performance; lamusica vista come documento storico-antropologico prevede una descrizione dell'evoluzione delpensiero musicale in parallelo alla storia dell'uomo […] è possibile definire/caratterizzare una“dimensione sonora sorda” attraverso l'analisi della produzione artistica in lingua dei segni e leesperienze musicali che il sordo fa/cerca quotidianamente: il “sentire” e il “non sentire” musica sitraduce in presenza/percezione di vibrazione, oppure assenza di vibrazione, presenza/percezione diritmo visivo o assenza dello stesso. L'esperienza “sonora” del sordo va analizzata e descritta infunzione di una percezione vibro-tattile, e la produzione “musicale” del sordo deve essere analizzatae descritta in funzione di una percezione visiva.” (Zaghetto, 2013: 79,80) Seguendo quanto scritto da Zaghetto, la prima canzone che ho scelto è “I Sordi esistono!” di DarioPasquarella112. La canzone è stata creata in occasione della Giornata Mondiale del Sordo del 2014(27 settembre) ed è segnata interamente dall'artista che contemporaneamente tiene il ritmo con ilproprio corpo ballando e non. La trascrizione in lingua italiana è a cura di Sara Mirti, udente113. Questa canzone manifesta l'orgoglio Sordo lamentando la condizione di non accettazione neiconfronti delle persone Sorde all'interno della società. Vediamo però la voglia di reagire,dimostrando che le persone Sorde non sono incapaci di compiere quello che gli udenti riescono afare quotidianamente e rivendicando il diritto di esistere, di non essere considerate difettose e diavere diritti che le tuteli. Ad esempio al secondo 0.36 per poi proseguire, vediamo: “la lente attentadella ricerca scopre il gene dell'identità Sorda. Via, via! Possibile? […] / Nessuno vorrebbe un figlio

109 https://en.wikipedia.org/wiki/Thomas_Hopkins_Gallaudet, traduzione ad opera dello scrivente110 http://www.gallaudet.edu/dpn_home/thomas_hopkins_gallaudet.html, traduzione ad opera dello scrivente 111 http://www.nancyrourke.com/clercogswell.htm 112 Sordo italiano, docente di teoria dell'Arte dei Sordi, conduce laboratori di teatro, cinema e Arte del Corpo, è attore,

scrittore e regista. 113 http://www.vlog-sordi.com/2014/09/i-sordi-esistono.html

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sordo! / BASTA! / Nel mondo i Sordi esistono! DIRITTI PER I SORDI! / Io esisto: guardatemi! / Iovivo la mia quotidianità, ne sono capace. / Io lavoro, ne sono capace. / Io posso avere una carriera,ne sono capace. / I sordi sono capaci di fare qualsiasi cosa. / I sordi hanno tutto il diritto di esistere”.Il secondo artista che ho scelto è invece il finlandese Signmark114. Nato in una famiglia di Sordisegnanti, definisce la sua musica come “hip hop che prende una posizione politica115”. “Signmarksostiene infatti che “la società non dovrebbe trattare i sordi come disabili ma come una minoranzalinguistica con la propria cultura, comunità, storia e tradizione116”.Le canzoni di Signmark sono composte da testo segnato, cantato e musica. All'inizio della suacarriera, segnava in Lingua dei Segni Finlandese (SVK, Suomalainen viittomakieli) mentre adessoin ASL (American Sign Language). La canzone che ho scelto di riportare è “Smells like victory” (cantata da Brandon Bauer, rapperstatunitense). Il testo, che compare come sottotitolo durante il video in cui il rapper segna in ASL117

(American Sign Language), riporta lo scontro fra il segnante ed altre persone che egli stessodefinisce “pugnalatori alle spalle e perdenti” Con questa canzone Signmark ribadisce la propriaappartenenza alla comunità Sorda: “lo faccio per la mia gente, per una giusta causa”, concludendola canzone con l'affermazione piena di orgoglio: “Ho la camminata da campione […] Lasciatiandare, sembri un po' irrigidito / forse perché un uomo Sordo è arrivato e ti ha rubato le luci dellaribalta!”.

Poesia

“La poesia composta ed eseguita in lingua dei segni è uno dei più importanti veicoli di espressioneartistica di chi appartiene alla Comunità dei Sordi […] Poesia e Narrazione in lingua dei segni sonouna testimonianza diretta e spontanea del modo in cui i sordi concepiscono la propria identità e leproprie passioni (Rizzi, 2009: 106-117) […] Lucia Daniele, artista sorda italiana, ritiene che la basedella poesia in segni è l'arte, intesa come espressione/manifestazione di un sentimento intimo.Nella poesia in lingua dei segni il linguaggio viene impiegato in modo “creativo” tanto che, inmodo eguale a quanto accade per le lingue parlate, si può parlare di “licenza poetica” (Sutton-Spence, 2003).” (Zaghetto, 2013: 59,60) La prima poesia che ho scelto è “Deafhood118” di Ruthie “Eyepoetic” Jordan119. In particolare, questa poesia è svolta con la tecnica propria delle poesie in lingua dei segni “ABC”secondo la quale tutto il testo deve essere segnato utilizzando solo le lettere in dattilologiaaccompagnate dalle Componenti Non Manuali120. Seguendo l'ordine delle lettere che compongono la parola “Deafhood”, nella poesia vediamo laconfigurazione “D121” che indica il cuore della segnante e la “E122” che lo apre mostrandoci unmondo nascosto, proprio della persona Sorda. La “A123” ,che rispetto alla lettera vera e propria delladattilologia ha il pollice steso verso l'esterno, rappresenta il versare acqua per fare in modo che ilseme piantato con la “F124” possa crescere e diventare pianta, rappresentata dalla “H125” dalla cuigemma, rappresentata dalle due “O126”, nasce la persona Sorda, con la “D” di Deafhood, usando il

114 Nome d'arte di Marko Vuoriheimo, rapper Sordo.115 http://en.wikipedia.org/wiki/Signmark, traduzione ad opera dello scrivente. 116 http://www.signmark.biz/bio/, traduzione ad opera dello scrivente117 https://www.youtube.com/watch?v=oUtM8_DOVUI, traduzione del testo dall'inglese all'italiano ad opera dello

scrivente118 https://www.youtube.com/watch?v=wltVQ3OYVAY 119 Artista Sorda, ASL performer, attivista, regista, educatrice ed interprete. 120 Componenti aggiunte al segno che comprendono espressioni facciali, movimenti e posture del corpo. 121 Indice steso, tutte le altre dita raccolte122 Pollice piegato all'interno, seconde e terze falangi delle altre dita piegate, il palmo è rivolto in avanti123 Nella dattilologia ASL, la lettera “A” si segna tenendo la mano chiusa a pugno con il pollice che resta steso a lato124 Pollice ed indice si toccano, le altre dita restano stese125 Indice e dito medio stesi uniti, il resto delle dita piegate verso l'interno, raccolte 126 Le dita chiuse a cerchio, si uniscono toccando il pollice

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classificatore127 di persona indicando anche l'individualità dell'individuo Sordo, la ricerca dellapropria libertà.

Nel 2009, la Giornata Mondiale del Sordo, In Italia si è tenuta a Torino. In quell'occasione, dueartiste Sorde, Lucia Daniele e Laura di Gioia, hanno segnato il loro “Inno alla Sordità” (Zaghetto,2013). Questa è la seconda poesia che ho scelto di inserire, ed il testo segnato, tradotto in italiano,risulta essere: “Se i segni vivono/i Sordi sono felici./Se spieghi con i segni,/i Sordi capiscono./Se isegni aumentano,/i Sordi comunicano./Se i segni sussistono,/i Sordi esistono,/Se i segni ci sono,/iSordi sono liberi!” (Zaghetto, 2013, 17). In questo caso è chiaro l'orgoglio Sordo e l'amore per la propria lingua, considerandola in grado direndere le persone Sorde felici e libere oltre che portarle a comprendere sempre, a comunicare, adesistere.

Danza

Secondo l'enciclopedia online Treccani, la danza è: “In generale, da un punto di vista antropologico,insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc.,solitamente associati alla musica, le cui caratteristiche variano con le epoche storiche, le areegeografiche, i contesti culturali, e i cui fini possono essere rituali, ludici, religiosi, celebrativi”.Quando si parla con un udente che non conosce da vicino il mondo sordo, tra le tante cose chepensa che un sordo non possa proprio fare, c'è anche danzare. La danza, invece, per il sordo puòessere un ottimo modo per esprimere se stesso ed i propri sentimenti agli altri. Appena siapprofondisce un po' la tematica si può vedere come molti sordi trovino nella danza un vero eproprio ponte comunicativo. Secondo Zaghetto (2013, 16), “la dimensione sonora del sordo esiste ed è possibile definirla comepresenza/assenza di vibrazione, o presenza/assenza di ritmo visivo”.Il primo ballerino che scelgo di riportare, è Antoine Hunter. Nonostante un curriculum prestigiosoper quanto riguarda il balletto e la danza jazz, Hunter è etichettato principalmente come “ballerinosordo”. Invece di distanziarsi dall'etichetta, l'ha abbracciata diventando un ambasciatore dellacultura Sorda: è il fondatore e direttore artistico della Urban Jazz Dance Company, un ensamble cheincorpora lingua segnata all'interno delle coreografie ed inoltre è il presidente della Bay Area BlackDeaf Advocates. Afferma: “Provo ad essere una figura di riferimento per la comunità,per gli altriSordi, per la gente di colore e per chi guadagna poco – persone che hanno bisogno di qualcuno chesi esponga per loro. Mi ricordo quando da bambino dicevo alle persone che volevo diventare unballerino e loro dicevano “Un ballerino del balletto? No, tu sei Sordo”. Pochi anni più tardi hocominciato a pensare: “Essere Sordo significa che non puoi fare il balletto? No, diventerò unballerino Sordo del balletto. Ero una di quelle persone che sono diverse, quando provavo a spiegarele cose verbalmente la gente non capiva, mi sentivo davvero solo, non potevo esprimere me stesso.Invece quando ballavo costruivo un ponte di comunicazione, sai, quando non puoi esprimertidiventi pazzo. Così ho usato l'arte e questo ha salvato molte vite.[...] La gente vede “Sordo” comeuna disabilità, come se significasse che il tuo corpo non possa fare qualsiasi cosa. Ma in realtàessere Sordo è una grande e diversa cultura in cui vivere. Questo non significa che non possiamoguidare, non possiamo avere figli, non possiamo avere una carriera. No, possiamo fare tutto trannesentire. Disabili? No. Abili – a fare tutto128.”La seconda persona che scelgo di riportare è Martina Giammarini, ballerina Sorda italiana 24enne. Si è presentata al programma televisivo “Italia's Got Talent” parlando, dicendo, riferito al suo esseresorda: “Ho un piccolo problema, se vogliamo chiamarlo così. Per me non lo è, è solo un fatto estetico […] per me la musica è composta fondamentalmente da vibrazioni e da rumori, un po'

127 Configurazione manuale significativa, con valore morfemico, che denota una caratteristica del referente nominale. 128 https://oaklandnorth.net/2013/12/26/dancer-antoine-hunter-engages-deaf-culture-with-art/, traduzione ad opera dello

scrivente

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come seguire il mio battito del cuore. Sono una guerriera, ci provo129”. Durante la sua esibizione, verso il finale, come parte della coreografia, segna in LIS: “Credo nella forza dei miei sogni e loro diventeranno realtà130”.

Cinema

Argomento vastissimo, esistono innumerevoli film che trattano il tema dell'essere S/sordi ma inquesto contesto mi limiterò a trattare “Coming out”, un corto girato in BSL (British SignLanguage), “Il Garofano rosso” il primo film italiano interamente in LIS con relativa intervista alregista Antonio Bottari. Louis Neethling è il regista di “Coming out”. Egli afferma: “La mia forza come regista è di tradurrestorie da una prospettiva visiva sorda in film che intrattengano ed interessino sia il pubblico sordoche udente. Sono un comunicatore naturale a cui piace ispirare, motivare e sfidare il proprio gruppolavorativo a fare il meglio nel proprio lavoro. Credo nel continuare ad imparare per tutta la vita enon amo niente più che incontrare e collaborare con registi, produttori, attori e sceneggiatori131.”Specializzato nel fare film in Lingua dei Segni, ha lavorato come produttore e regista per più di 18anni. Lavora all'estero abitualmente dirigendo, insegnando a filmare e recitare per i workshop divideocamera.“Coming out” è una stravagante commedia sull'identità Sorda. Questo corto gioca sull’ambiguitàdel dichiarare la propria Sordità come se si trattasse di confessare la propria identità sessuale. Vediamo anche richiami alla cultura Sorda, come ad esempio quando il ragazzo protagonista, Jack,batte con la mano sul bancone della cucina per richiamare l'attenzione della madre o ancora quandoscuote la mano nell'aria per lo stesso motivo. Il ragazzo si riferisce alla lingua dei segni definendola:“il mio modo di comunicare, è molto importante per me, mi fa sentire libero […] ho visto altrepersone segnare, sono così vive!”. Confessa poi di aver guardato “See hear132” quando si trovava acasa da solo, in adolescenza. Ama indossare le protesi acustiche volendo mostrare a tutti la propriaidentità Sorda, ed in segreto sfoglia anche una rivista di dattilologia BSL. La madre cerca dipersuaderlo e lui risponde che: “No mamma, io ormai so come sono e non posso cambiare. Deviaccettare come sono, Sordo. Alcune persone sono di entrambi i mondi, ma io no, non sonobi...acustico. Voglio fare parte del mondo Sordo.”“Il Garofano rosso” è il primo film italiano totalmente in lingua dei segni, LIS. È importante per lacomunità Sorda che inizino ad essere prodotti film in questa lingua per tante motivazioni:diffondere la propria cultura attraverso la propria lingua madre, per mostrare come anche questalingua segnata possa trattare tutti gli argomenti e non solamente quelli pratici come si è solitipensare, per far sapere che i Sordi italiani non hanno una lingua dei segni universale, ma una delproprio Stato. Produrre film, e continuare a farlo, porta conoscenza ed apertura mentale neiconfronti di un mondo che viene sottovalutato quotidianamente anche inconsapevolmente (penso alfatto di continuare a riferirsi alla “lingua/linguaggio gestuale/dei sordomuti”) anche dai sordi stessiche non hanno ancora trovato la propria Deafhood. Il regista di questo film è Antonio Bottari, Sordosiciliano, appassionato di cinema fin dall'infanzia. Mentre girava i suoi corti e film, le persone glihanno consigliato di inserire sempre almeno una persona udente nei suoi gruppi di lavoro per averequalcuno in grado di scrivere e comunicare meglio; lui non l'ha fatto ma si ritiene comunque moltosoddisfatto dei risultati, che definisce “positivi”. Accetterebbe comunque persone udenti nei suoilavori, ma solo se segnanti anche perché ritiene che l'unione fra sordi ed udenti possa creare film dialto valore.

129 https://www.youtube.com/watch?v=azj3l0skgug 130 http://www.terzobinario.it/italias-got-talent-martina-giammarini-ce-la-fa-ed-e-in-finale/71059 131 http://www.louisneethling.co.uk/#!/c14zk 132 Programma che va in onda settimanalmente nel Regno Unito. I temi centrali sono la comunità Sorda britannica e

mondiale con tutti i temi connessi quali l'educazione, i diritti delle persone Sorde, la tecnologia, la lingua. È presentato totalmente in BSL, sottotitolato in inglese oltre che messo in voce.

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Fumetto

Il fumetto è un racconto disegnato accompagnato da dialoghi che spesso sono inseriti in nuvoletteche partono dalla bocca dei personaggi: per quanto riguarda il mondo sordo, oltre a quelli cheriguardano il mondo Sordo in generale, sono presenti anche personaggi sordi proprio all'interno difumetti che in generale non trattano questo argomento.Ad esempio, il personaggio di Maya Lopez, sorda, presente in diversi fumetti della Marvel Comics,può diventare la super eroina Echo. L'essere sorda le porta numerosi vantaggi: ha un'attenzionevisiva maggiore, riesce a vedere anche al buio, certi nemici non possono controllare la sua mente, saleggere il labiale. Quando veste i panni di questa eroina, Maya Lopez, ha una mano bianca stampatasul volto133. Echo non è comunque l'unica eroina sorda presente nei fumetti della Marvel134.That Deaf Guy, invece, è l'esempio perfetto del fumetto Sordo. All'interno di questo, vengonoraccontate le vicende di una famiglia in cui il padre, Desmond, è Sordo, al contrario della moglie,Helen, e del figlio Cedric. Le tematiche risultano spesso strane agli occhi degli udenti, perchépossono riguardare argomenti che solitamente vengono ritenuti tabù dagli udenti mentre adatti alleconversazioni quotidiane dai Sordi. Ogni vignetta fa riferimento proprio alla cultura Sorda. Ildisegnatore è Matt Daigle, anch'egli Sordo con moglie e figlio udenti. Racconta: “L'idea viene damia moglie! Lei è udente ed è sempre stata una grande fan dei miei fumetti. Eravamo sulla stradaper andare ad un festival di fumetti in Missouri quando le venne l'idea. Io disegno, ma mia mogliescrive e sappiamo che per diventare più popolari abbiamo bisogno di incorporare umorismo e linguache attraversino le due culture, così ecco una collaborazione udente-sorda. Entrambi proponevamoidee e miravamo a trovare un felice punto d'incontro. Se l'umorismo fosse troppo sordo le personeudenti non lo capirebbero e viceversa135”.Vengono raccontati avvenimenti come quello che vede il figlio arrabbiato perché non può accettaredi non diventare Sordo, come il padre, da adulto136. E ancora, Desmond tranquillo e rilassato in aereomentre tutti sono stressati a causa dei vari rumori137 o mentre un microfono fischia rumorosamente138,o ancora Cedric che si sveglia terrorizzato perché non abituato alla sveglia vibrante del padre139 o lamoglie, Helen, che insegue la cameriera che afferma di ammirarla per aver sposato una personahandicappata.

Un esempio di vignetta di That Deaf Guy.

133 http://en.wikipedia.org/wiki/Echo_(Marvel_Comics), rielaborazione e traduzione ad opera dello scrivente 134Troviamo anche Hawkeye, sordo che indossa l'apparecchio acustico, e Blue Ear. La loro storia è particolare, infatti nel 2012, la madre di Anthony Smith, un bambino sordo di 4 anni, ha contattato la Marvel perché suo figlio non voleva indossare l' apparecchio acustico dato che i supereroi non lo fanno. La Marvel ha risposto con un fumetto personalizzatodel supereroe Blue Ear ed ha fatto anche notare che una volta Hawkeye era sordo e usava gli apparecchi acustici. 135 http://charlieswinbourne.com/tag/american-sign-langauge/, traduzione ad opera dello scrivente136 http://charlieswinbourne.com/2012/01/05/interview-with-that-deaf-guy-cartoonist-matt-daigle/ 137 http://www.thatdeafguy.com/?p=666 138 http://www.thatdeafguy.com/?p=667 139 http://www.thatdeafguy.com/?p=661

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Fotografia

La fotografia è l'arte di ottenere immagini durature di esseri viventi, eventi, luoghi. Le foto, comesappiamo, possono essere naturali (ottenute quindi scattando proprio nel momento in cui si vivequella data esperienza, si vede quella determinata cosa o persona) oppure artistiche (dunqueottenute studiando le luci, le posizioni, gli oggetti circostanti, le espressioni visive ecc).Non tutti gli artisti Sordi fotografano esclusivamente persone Sorde, avvenimenti Sordi o qualsiasialtra situazione connessa a questo, come ad esempio Tate Tullier che comunque afferma comel'essere Sordo gli abbia dato modo di avere occhi in grado di catturare meglio quello che locirconda, rendendolo il fotografo che è140. O ancora, Maggie Lee Sayre, nata nel 1920, che comenome d'arte scelse “Deaf Maggie Lee Sayre141” pubblicando così anche i suoi libri fotografici142.Un'artista che invece scatta diverse fotografie proprio riguardanti la sua condizione e che scelgo diinserire, si chiama Julie Ann Lanz. Nata completamente sorda, cresce usando la lingua segnata ed ilCued Speech143. In realtà vive dei sentimenti bivalenti cercando, con le sue foto, di “mostrare quantostupenda o brutta possa essere la Sordità144”. Scelgo di inserirla per le fasi in cui si mostra fiera dellapropria situazione, ad esempio con foto come “Deaf Passion”.

“Questa foto può avere diversi significati. Per primo, si riferisce alla comunità Sorda che

hanno passione per la propria cultura e la vogliono preservare.

Poi, ha una aspetto romantico […] mostra il segno per “I Love You” due volte. I due segni, uniti formano un cuore145”.

O ancora foto come “Eyes hear for me146” riprendendo il concetto caro ai Sordi per cui la lorocapacità visiva riesce a sopperire al non sentire. Mostra anche come “le persone sordechiacchierino in auto” commentando: “La mia cara amica sorda segna all'altra amica sorda che staguidando. Io ero seduta nel sedile posteriore come una spettatrice sorda, ridendo (in senso buono),perché la persona sorda sa destreggiarsi davvero fra molte cose allo stesso tempo. La mia amicasorda sta guidando, guardando la strada, controllando lo specchietto retrovisore e cercando dirispondere segnando allo stesso tempo. Assolutamente in grado di fare più cose insieme! 147”140 http://d-pan.com/artists/tate-tullier (13/05/2015) 141 http://www.rit.edu/~w-dada/paddhd/publicDA/main/artists/MaggieLeeSayre/index.htm (13/05/2015)142 http://www.amazon.com/Deaf-Maggie-Lee-Sayre-Photographs/dp/0878057889 (13/05/2015)143 Sistema che unisce la lettura labiale ai movimenti delle mani in diversi luoghi. Esistono otto forme che rappresentano i diversi suoni delle consonanti e quattro per quelli delle lettere vocali. 144 http://www.pbase.com/julieannlanz/pad2005deafness (13/05/2015)145 http://www.pbase.com/julieannlanz/image/44153507, traduzione ad opera dello scrivente (13/05/2015)146 http://www.pbase.com/julieannlanz/image/43269239 (13/05/2015)147 http://www.pbase.com/julieannlanz/image/48232876, traduzione ad opera dello scrivente (13/05/2015)

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Il secondo artista che ho scelto di inserire, è Jason Neubauer, del Maryland (USA). Il suo stile nel fotografare consiste nell'utilizzare solo le luci naturali, e al massimo rende le sue foto in bianco e nero. Alcuni esempi del suo orgoglio nell'essere Sordo, oltre all'auto definirsi: “giovane, sordo, ambizioso ed artistico148” sono visibili in foto come la seguente, ad esempio, in cui una mamma incinta segna al figlio “I love you” in ASL149.

O ancora, soprattutto in questa foto in cui vediamo Lily Yu, una ragazza Sorda, laurearsi alla Gallaudet University150.148 http://www.jasonnphotography.com/about, traduzione ad opera dello scrivente (13/05/2015)149 https://www.facebook.com/193160374034571/photos/pb.193160374034571.-

2207520000.1431522388./703310856352851/?type=3&src=https%3A%2F%2Fscontent-mxp.xx.fbcdn.net%2Fhphotos-frc3%2Fv%2Ft1.0-9%2F563395_703310856352851_1197808521_n.jpg%3Foh%3D449d301212053f2e80a949c76ee7d26f%26oe%3D55C4D3D6&size=936%2C624&fbid=703310856352851 (13/05/2015)

150 https://www.facebook.com/193160374034571/photos/pb.193160374034571.-2207520000.1431522433./645485542135383/?type=3&src=https%3A%2F%2Fscontent-mxp.xx.fbcdn.net%2Fhphotos-frc3%2Fv%2Ft1.0-9%2F945452_645485542135383_407811760_n.jpg%3Foh

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Teatro

“Il teatro in lingua dei segni […] in una prospettiva Sorda, rappresenta la modalità espressiva delteatro fatto da Sordi per i Sordi, un fatto puramente naturale di produzione culturale di questacomunità. La lingua dei segni costituisce il primo fattore di identificazione dei Sordi, e come tale, laproduzione artistica che ne deriva [...] risponde al bisogno di preservare e trasmettere la propriaidentità e la propria lingua [...]. Il teatro diventa un mezzo di rivendicazione sociale e politico delladifferenza rispetto alla comunità udente” (Faccioli, 2010, 32). Esistono numerosissimi gruppi teatrali Sordi (cito solo, come esempi, il National Theatre of theDeaf, il Deaf West Theatre, l'Australian Theatre of the Deaf, il Deaf Theatre Network EuropeVienna, l'International Visual Theater) ma scelgo di citarne uno solo straniero, uno italiano eprecisamente un attore Sordo italiano.Dato il nome, non potevo evitare di inserire “The Deafhood Monologues”, compagnia teatralecreata da Ella Mae Lentz e prodotta dalla Deafhood Foundation151. “The Deafhood Monologues,ispirato da “Understanding Deaf Culture: In Search of Deafhood” e “I Monologhi della Vagina”, èuno spettacolo episodico che racconta esperienze Sorde, avvenimenti e riflessioni espresseattraverso la poesia, le storie, le rappresentazioni in ASL152”.Gli spettacoli sono accessibili anche achi non conosce l'American Sign Language grazie alla presenza di interpreti153.

Oltre a Laboratorio Zero (Roma), Maschera Viva (Torino), Senza Parole (Milano), Gestum (Cavadei Tirreni) Il Balcone (Verona), “negli ultimi decenni in Italia sono sorte molte compagnie teatralicomposte sia da persone sorde che udenti molte delle quali, purtroppo, a causa della mancanza difondi, hanno cessato la loro attività. Attualmente nel nostro Paese si contano circa sette compagnie

%3Df345cec35a0d2f710915386303a7c79c%26oe%3D560A3244&size=936%2C624&fbid=645485542135383 (13/05/2015)

151 http://www.deafhoodmonologues.com/TDM/FAQ.html (13/05/2015)152 http://www.deafhoodmonologues.com/TDM/Home.html, traduzione ad opera dello scrivente (13/05/2015)153 http://www.deafhoodmonologues.com/TDM/FAQ.html (13/05/2015)

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teatrali all'interno delle quali collaborano sia persone sorde che udenti” (Palazzo, 2014, 63). A Bari, una compagnia teatrale è particolarmente attiva, “Le mani incatenate” (ex “Città Vecchia).Dario Palazzo e Michele Caiati sono autori di dodici opere che “affrontano sia in chiave comica chedrammatica le problematiche che le persone sorde affrontano quotidianamente. Per citarne soloalcune: “La sorella invidiosa”, “La valigia ritrovata”, “La casa nella Luna”. La lingua utilizzata neinostri spettacoli è la LIS che comprende le varianti dialettali per rendere gli spettacoli fruibili ancheda parte dei sordi più anziani. È possibile che alcuni spettacoli vengano portati in scena sia in LISche in italiano, in questo caso si trova un accordo, si può prevedere ad esempio la presenza di uninterprete che traduca le parti in LIS oppure no. […] La compagnia teatrale “Città vecchia” di Bariha operato per oltre tredici anni ed è stata ospite in moltissimi locali ed eventi per portare in scenaspettacoli teatrali e di cabaret. Interamente gestita da persone sorde, si è occupata per tutto questotempo prevalentemente della realizzazione di spettacoli teatrali, anche se non mancano operecinematografiche. Ha partecipato a numerosi festival organizzati sia da sordi che da udenti; per bendue volte si è aggiudicata il primo premio come “Miglior regia” e “migliore espressione”.”(Palazzo, 2014, 65) L'attore teatrale Sordo che invece scelgo di inserire è Gabriele Caia, già nominato nel terzo capitolo.Sordo figlio di Sordi, cresciuto immerso nella propria cultura negli istituti di Verona e Padova,diventato poi il primo sordo madrelingua di LIS ad insegnare la propria lingua all’Università inItalia154, è autore, ideatore e protagonista dei suoi spettacoli teatrali “So, so, so ma vuoto” e “Pa-pa”.Partiamo dai titoli, entrambi difficili da ricollegare alla lingua italiana: “So, so, so ma vuoto” è unriferimento alle persone che si definiscono Sorde e che affermano di conoscere la propria culturacomprendendo in essa anche la propria storia (quindi la parte “So, so so”), dimostrando poi, inrealtà, di conoscere pochissimi avvenimenti e personaggi o addirittura nessuno (“ma vuoto”).“Pa-pa”, invece, gioca riprendendo l'idea che spesso hanno le persone udenti che non conoscono lalingua dei segni pensandola povera dal punto di vista lessicale rispetto alla lingua parlata. Il titoloha una doppia valenza perché, nonostante la stessa labializzazione155, vengono segnati due segnidiversi. Il primo, segnato con il dito indice e medio stesi ed uniti ed il resto delle dita chiuse, ha unsignificato di negazione che si avvicina al “ci ho provato ma non ci sono riuscito”. Il secondo,invece, segnato con dito indice e pollice che si uniscono e le altre dita stese, simile a “succedesempre così”.La labializzazione di questi due segni è la stessa anche se fra i due c'è differenza. Si tratta di unaComponente Orale Speciale (COS) perché il fatto di pronunciare “pa-pa” non ha alcunaconnessione con il significato dei segni.Proprio nel fatto che la labializzazione sia unica per due segni così diversi, si trova il riferimentoalla critica costante fatta alla lingua segnata, per cui Gabriele Caia, durante lo spettacolo, affermavendicandosi con simpatia: “una parola sola, due segni! L'italiano perde la LIS vince!”. Ho scelto di inserire questi due spettacoli perché li trovo connessi all'orgoglio Sordo. Solamente unapersona fiera della propria identità può creare spettacoli connessi così fortemente alla propriacultura: il primo perché riconosce l'importanza di conoscere il proprio passato dal punto di vistastorico, sapere quali avvenimenti e personaggi hanno portato le comunità Sorde ad essere quello chesono oggi.Nella locandina possiamo leggere: “Il mondo è costellato di storie inesplorate e non raccontate,storie di lotte, sacrifici e conquiste. Una di queste è la storia dei Sordi. Ma chi ha tracciato per primoil percorso? E chi ha intrapreso le prime lotte che hanno portato i Sordi alla situazione di oggi? Inquesto spettacolo vi racconteremo di personaggi come De l'Epeé, Ponce de Leon, Magarotto e altrinomi che hanno fatto la storia dei Sordi. Ripercorreremo insieme i momenti più importanti delleloro e delle nostre vite, per rendere omaggio ed onorare la memoria di chi si è impegnato nella duramissione di dare dignità alle persone Sorde156”. Il secondo, perché è un'espressione della cultura Sorda in diversi aspetti: umorismo (talmente Sordo

154 http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=141402 155 Movimento delle labbra che accompagna il segno156 http://www.vigliano.info/modules/news/article.php?storyid=951, 13/05/2015

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che risulta incomprensibile agli udenti), lingua (e modi personalizzati per scriverla), situazioniparticolari che vivono le persone sorde (come frequentare corsi universitari con l'interprete), osituazioni normali raccontate dal punto di vista Sordo (come l'interminabile giornata del matrimoniofra una Sorda ed un udente, che non riescono più a far uscire gli ospiti da casa loro). “Il Teatro Sordo è un'espressione della Cultura Sorda e trova il suo pubblico naturale nei membridel Mondo Sordo. Il teatro Sordo può essere la miglior opportunità che le persone udenti hanno perintravedere la ricchezza della vita visiva che è il regalo dell'esperienza Sorda” (Lane, Hoffmeister,Bahan, 1996, 144).

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Conclusione

Partendo dal principio, in cui illustro il concetto di Deafhood e racconto la vita di Paddy Ladddal suo ingresso nella comunità Sorda fino al 2003, anno di pubblicazione del suo libro“Understanding Deaf Culture: In Search of Deafhood”, ho preso in considerazione diversiaspetti che ho ritenuto fondamentali, connessi alla cultura Sorda. Successivamente, dopo averaffrontato il concetto di Deaf Gain ed aver esposto come diverse culture nel mondo intendanola Deafhood passando quindi ad esempio dai “dragoni Sordi” della Cina, ai “culturalmenteSordi” della Nuova Zelanda, all'orgoglio dei Sordi del Québec che si definiscono“francosourd”, ho trattato la cultura Sorda italiana con l'aiuto di tre Sordi che potesseromostrare le diverse sfumature dell'essere Sordi in Italia. Infine, attraverso dieci disciplineartistiche differenti, ho raccontato come la Deafhood e l'orgoglio Sordo prendano forma. Sicuramente il mio lavoro non è completo, perché il mondo Sordo è in continua esplorazionee scoperta di se stesso e perché raccogliere ogni informazione a riguardo, per quantointeressante, sarebbe impossibile. Inoltre, ho riscontrato una certa reticenza da parte di molti Sordi nel rilasciare lorotestimonianze ad un udente, non sulla Deafhood nello specifico ma su qualsiasi argomento.Comprensibilmente, dopo molti anni di oppressione subita dalla maggioranza del mondoudente, essi sembrano aver messo un muro tra loro ed il mondo non-Sordo che è moltodifficile valicare.Inoltre, è stato un grandissimo piacere per me, alla fine di un percorso di studi triennale sullaCultura Sorda, poter comunicare proprio con Harlan Lane, uno studioso le cui teorie hoincontrato molte volte nel cammino universitario e dalle quali ero rimasto fin dal principiomolto affascinato.Ho cercato di mostrare che si può andare oltre a quello che la maggioranza ritiene normale,non discriminando le minoranze perché proprio queste sono portatrici di esperienze uniche edin grado di risvegliare anche chi viene ritenuto “abile” sotto ogni punto di vista. Le persone Sorde sentono di appartenere ad una comunità che, in quanto tale, è connessa aduna cultura con abitudini, atteggiamenti, valori, ideali, umorismo e tabù diversi da quelli degliudenti. Uno dei miei obiettivi era dimostrare che esiste un'arte propria dei Sordi, una politica, unastoria ed ultima ma non per importanza, una lingua segnata che non nasce come traduzione diquella orale ma come espressione spontanea di una comunità. L'altro obiettivo era quello di puntare una specie di riflettore sul concetto di Deafhood,termine che spesso perfino chi studia le varie lingue dei segni può ignorare.Studiare queste magnifiche lingue, non porta automaticamente alla conoscenza della Culturadi chi la usa principalmente, né tanto meno aiuta ad aprire il grande portale della conoscenzadella Deafhood.Per chi veramente si vuole rapportare al mondo Sordo, questa conoscenza non può essereignorata. Il rischio altrimenti sarebbe quello di accostarcisi solo marginalmente perdendo unodei tasselli più importanti della Comunità Sorda, escludendone così la sua totalecomprensione.Spero che questa mia ricerca non sia l'unica perché sempre più ci sarà da aggiungere riguardoquesto tema, soprattutto oggigiorno in cui i Sordi riescono ad esprimersi sempre piùliberamente, ad esempio, attraverso internet.Inoltre vorrei che da questa ricerca si aprisse uno spazio alle considerazioni, perché perquanto a volte dottori o altre figure lo neghino, ci sono molti Sordi che si sentono appartenentiad una comunità e la vivono con un grande senso di appartenenza, senza confini territoriali oreligiosi.

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Jason Neubauer http://www.jasonnphotography.com/about (13/05/2015)https://www.facebook.com/193160374034571/photos/pb.193160374034571.-2207520000.1431522388./703310856352851/?type=3&src=https%3A%2F%2Fscontent-mxp.xx.fbcdn.net%2Fhphotos-frc3%2Fv%2Ft1.0-9%2F563395_703310856352851_1197808521_n.jpg%3Foh%3D449d301212053f2e80a949c76ee7d26f%26oe%3D55C4D3D6&size=936%2C624&fbid=703310856352851 (13/05/2015)https://www.facebook.com/193160374034571/photos/pb.193160374034571.-2207520000.1431522433./645485542135383/?type=3&src=https%3A%2F%2Fscontent-mxp.xx.fbcdn.net%2Fhphotos-frc3%2Fv%2Ft1.0-9%2F945452_645485542135383_407811760_n.jpg%3Foh%3Df345cec35a0d2f710915386303a7c79c%26oe%3D560A3244&size=936%2C624&fbid=645485542135383 (13/05/2015)

Deafhood Monologues http://www.deafhoodmonologues.com/TDM/FAQ.html (13/05/2015)http://www.deafhoodmonologues.com/TDM/Home.html (13/05/2015)

Locandina dello spettacolo teatrale "So, so, so ma vuoto"http://www.vigliano.info/modules/news/article.php?storyid=951, 13/05/2015

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