Università di Cagliari - Analisi delle stratificazioni del paesaggio e … · 2016-01-22 ·...

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Introduzione Il progetto di ricerca si svolge nell'ambito del XXVII ciclo della Scuola di dottorato di ricerca in Scienze umanistiche e della società, Dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie per l'archeologia e i beni culturali, istituito presso l'Università di Ferrara. I tutor del progetto sono il Dott. Leonardo Disperati del Centro di Geotecnologie dell'Università di Siena, per la parte di ricerca attinente l'applicazione delle geotecnologie, e il Prof. Antonio M. Corda del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e territorio dell'Università di Cagliari, per la parte storica e archeologica. Il progetto intende avvalersi delle metodologie dell'archeologia del paesaggio e della potenza di rappresentazione ed elaborazione dei dati archeologici, storici e territoriali offerti dai moderni software GIS Open Source, per una ricostruzione diacronica del paesaggio antico specificamente finalizzata alla valutazione del rischio archeologico attuale. A questo proposito una parte della ricerca sarà dedicata alla valutazione dell'incidenza delle trasformazioni recenti sulla conservazione del patrimonio archeologico, al fine di fornire una stima del rapporto di causa-effetto esistente tra tipologie di uso del territorio e stato di conservazione delle testimonianze storico-archeologiche che potrà essere utile a fini previsionali di tutela. L'analisi, di carattere diacronico, sarà orientata ad approfondire le età punica e romana, durante la quale si verificano trasformazioni che incidono fortemente sull'aspetto del paesaggio e che lo caratterizzeranno per molti secoli, lasciando tracce importanti e ancora oggi leggibili. Attività previste 1. Raccolta e studio dei dati sul territorio Dati archeologici derivanti da ricerche bibliografiche e d'archivio Dati geografici e geomorfologici, Cartografia attuale a diverse scale, in formati digitali georeferenziati, vettoriali e raster Cartografia storica, acquisizione digitale e georeferenziazione Immagini da satellite, ortofoto e fotografie aeree storiche e attuali. 2.Ricognizione di superficie verifica sistematica dei dati noti verifica dei dati ricavati dalle analisi digitali 3. Progettazione e allestimento del Sistema Informativo Geografico Nell'ambito del progetto verrà utilizzato esclusivamente software Open Source. L'obiettivo è realizzare uno strumento utilizzabile non solo ai fini della ricerca ma che sia anche condivisibile con gli enti locali, direttamente interfacciabile con il SIT della RAS e in linea con lo standard nazionale Intesa GIS. 4. Analisi delle immagini digitali Negli ultimi tre anni la disponibilità di satelliti commerciali per l'acquisizione di immagini ad alta risoluzione è aumentata in modo sensibile, dando luogo a un processo inarrestabile di abbattimento dei prezzi delle immagini e conseguentemente ad un aumento della circolazione di prodotti sia a basso costo che messi a disposizione gratuitamente da aziende private ed enti pubblici. Questo fenomeno permette oggi a chi si accinge a compiere studi territoriali di vario tipo di avere una grande mole di dati a disposizione a un costo bassissimo. Oggi, ancora più che nel recente passato, per poter trarre il massimo vantaggio da questa disponibilità è quindi necessario saper filtrare, gestire, correlare e trattare tali dati. Le immagini digitali relative al territorio di studio verranno analizzate, applicando tecniche di telerilevamento, di elaborazione digitale e di fotointerpretazione, anche in questo caso tramite strumenti software open source. Il fine è acquisire nuove informazioni sul territorio oggetto di studio e archiviarle all'interno del Sistema informativo. Tali informazioni si intendono sia come apparato descrittivo multiscalare e multitemporale sul territorio di studio, sia come dati secondari ricavati dall'interpretazione delle immagini e formalizzati attraverso tematismi vettoriali immagazzinati all'interno del geodatabase 5. Analisi e elaborazione dei dati Il paesaggio verrà scomposto nei suoi elementi costitutivi strutturali e infrastrutturali che verranno indagati applicando i principi della stratigrafia archeologica, identificandone le relazioni diacroniche e sincroniche. I risultati di questo lavoro saranno rappresentati da carte tematiche. I dati così ottenuti verranno ulteriormente elaborati al fine di ottenere modelli predittivi. La validità delle conclusioni raggiunte sarà testata mediante ricognizioni di superficie mirate, i cui risultati verranno implementati nel GIS e utilizzati quindi per la redazione della carta del rischio archeologico. Analisi delle stratificazioni del paesaggio e valutazione del rischio Analisi delle stratificazioni del paesaggio e valutazione del rischio archeologico nei territori di Pimentel e Barrali attraverso remote sensing archeologico nei territori di Pimentel e Barrali attraverso remote sensing e strumenti GIS open source e strumenti GIS open source L'area di studio Il contesto territoriale La Trexenta è una fertile regione situata nella Sardegna centro-meridionale, dal punto di vista geomorfologico è una conca circondata da sistemi collinari, la cui parte interna è caratterizzata da piane alternate a dolci e basse colline . Per la fertilità del suolo è per eccellenza una regione a vocazione agricola. Le colture prevalenti sono quelle dei cereali e seminative in genere, mentre è più scarsa la presenza di vigneti e alberi da frutto. L'insediamento attuale si concentra in una decina di paesi principali essendo invece quasi completamente assente l'insediamento sparso. L'occupazione umana risale al Neolitico Recente , e prosegue senza soluzione di continuità per tutta l'Età del Bronzo durante il quale è fittamente insediata. L'agricoltura intensiva su base latifondista incentrata sulla coltivazione dei cereali ha le sue origini e il primo radicamento nel territorio in età punica, durante la quale viene fondato l'importante insediamento di Santu Teru-Monte Luna, attualmente nel territorio comunale di Senorbì. Proprio l'importanza e la ricchezza di questo insediamento sono generalmente interpretate come il riflesso della prosperità economica indotta dallo sfruttamento agricolo intensivo. Lo sfruttamento agricolo della regione organizzato in grandi latifondi si mantiene invariato in età romana, epoca in cui si assiste alla diffusione delle ville rustiche, spesso di notevoli dimensioni, in alcuni casi dotate anche di impianti termali. La maggior parte della popolazione viveva disseminata in piccoli insediamenti rurali, le cui tracce sono state rinvenute un po' ovunque nel territorio della Trexenta. Sebbene il grosso delle coltivazioni sia sempre rappresentato dai cereali, più tardi, forse attorno al I sec.a.C., comincia anche la coltivazione della vite e dell'olivo. La regione si presenta quindi particolarmente interessante per lo studio dei fenomeni di punicizzazione e romanizzazione delle aree interne, mentre la densità dell'occupazione antica la rende una regione potenzialmente ad alto rischio archeologico. “Ricerca in Cittadella” - Dipartimento di Storia territorio e Beni culturali, Università di Cagliari 8-12 Maggio 2012 L'area di indagine Nell'ambito territoriale della Trexenta, la ricerca verrà approfondita nella parte meridionale della regione, ricadente dal punto di vista amministrativo nei territori comunali di Barrali e Pimentel. L'area è un crocevia naturale tra le regioni contigue del Parteolla, del Campidano della Trexenta e del Gerrei e ha rappresentato quindi da sempre uno snodo importante. E' particolarmente interessante per lo studio della viabilità: in età romana qui passava la strada interna che attraverso la Barbagia collegava Caralis a Olbia, il cui percorso in questo tratto sembra non si discostasse molto da quello dell'attuale S.S 128, superando Ussana attraverso il ponte sul Riu Flumineddu e proseguendo verso Senorbì in direzione nord. Questo primo tratto di strada che collegava il capoluogo alla Trexenta doveva avere come utilità principale quella di permettere un trasporto agevole dei prodotti agricoli della zona fino a Caralis. Come le aree contermini fu abitata e popolata densamente fin dal Neolitico, periodo a cui risalgono le necropoli di Corongiu e S'acqua Salida in territorio di Pimentel. Numerosi anche i siti risalenti a epoca nuragica, situati spesso in posizioni strategiche per il controllo delle vie di comunicazione, come per esempio il Nuraghe di Monte Uda. Le numerose testimonianze di età punica e romana riguardano invece soprattutto l'insediamento rurale, che testimoniano una modalità di occupazione capillare del territorio legata allo sfruttamento agricolo intensivo. Ilaria Montis [email protected] Dipartimento di Risorse Naturali e Culturali Università di Ferrara Fig. 1 – L'area di indagine Testo e immagini a cura di Ilaria Montis 0

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Page 1: Università di Cagliari - Analisi delle stratificazioni del paesaggio e … · 2016-01-22 · digitale e di fotointerpretazione, anche in questo caso tramite strumenti software open

Introduzione

Il progetto di ricerca si svolge nell'ambito del XXVII ciclo della Scuola di dottorato di ricerca in Scienze umanistiche e della società, Dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie per l'archeologia e i beni culturali, istituito presso l'Università di Ferrara. I tutor del progetto sono il Dott. Leonardo Disperati del Centro di Geotecnologie dell'Università di Siena, per la parte di ricerca attinente l'applicazione delle geotecnologie, e il Prof. Antonio M. Corda del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e territorio dell'Università di Cagliari, per la parte storica e archeologica.Il progetto intende avvalersi delle metodologie dell'archeologia del paesaggio e della potenza di rappresentazione ed elaborazione dei dati archeologici, storici e territoriali offerti dai moderni software GIS Open Source, per una ricostruzione diacronica del paesaggio antico specificamente finalizzata alla valutazione del rischio archeologico attuale. A questo proposito una parte della ricerca sarà dedicata alla valutazione dell'incidenza delle trasformazioni recenti sulla conservazione del patrimonio archeologico, al fine di fornire una stima del rapporto di causa-effetto esistente tra tipologie di uso del territorio e stato di conservazione delle testimonianze storico-archeologiche che potrà essere utile a fini previsionali di tutela. L'analisi, di carattere diacronico, sarà orientata ad approfondire le età punica e romana, durante la quale si verificano trasformazioni che incidono fortemente sull'aspetto del paesaggio e che lo caratterizzeranno per molti secoli, lasciando tracce importanti e ancora oggi leggibili.

Attività previste

1. Raccolta e studio dei dati sul territorio ●Dati archeologici derivanti da ricerche bibliografiche e d'archivio ●Dati geografici e geomorfologici, ●Cartografia attuale a diverse scale, in formati digitali georeferenziati, vettoriali e raster●Cartografia storica, acquisizione digitale e georeferenziazione●Immagini da satellite, ortofoto e fotografie aeree storiche e attuali.

2.Ricognizione di superficie●verifica sistematica dei dati noti ●verifica dei dati ricavati dalle analisi digitali

3. Progettazione e allestimento del Sistema Informativo Geografico Nell'ambito del progetto verrà utilizzato esclusivamente software Open Source. L'obiettivo è realizzare uno strumento utilizzabile non solo ai fini della ricerca ma che sia anche condivisibile con gli enti locali, direttamente interfacciabile con il SIT della RAS e in linea con lo standard nazionale Intesa GIS.

4. Analisi delle immagini digitaliNegli ultimi tre anni la disponibilità di satelliti commerciali per l'acquisizione di immagini ad alta risoluzione è aumentata in modo sensibile, dando luogo a un processo inarrestabile di abbattimento dei prezzi delle immagini e conseguentemente ad un aumento della circolazione di prodotti sia a basso costo che messi a disposizione gratuitamente da aziende private ed enti pubblici. Questo fenomeno permette oggi a chi si accinge a compiere studi territoriali di vario tipo di avere una grande mole di dati a disposizione a un costo bassissimo. Oggi, ancora più che nel recente passato, per poter trarre il massimo vantaggio da questa disponibilità è quindi necessario saper filtrare, gestire, correlare e trattare tali dati. Le immagini digitali relative al territorio di studio verranno analizzate, applicando tecniche di telerilevamento, di elaborazione digitale e di fotointerpretazione, anche in questo caso tramite strumenti software open source.Il fine è acquisire nuove informazioni sul territorio oggetto di studio e archiviarle all'interno del Sistema informativo. Tali informazioni si intendono sia come apparato descrittivo multiscalare e multitemporale sul territorio di studio, sia come dati secondari ricavati dall'interpretazione delle immagini e formalizzati attraverso tematismi vettoriali immagazzinati all'interno del geodatabase

5. Analisi e elaborazione dei dati Il paesaggio verrà scomposto nei suoi elementi costitutivi strutturali e infrastrutturali che verranno indagati applicando i principi della stratigrafia archeologica, identificandone le relazioni diacroniche e sincroniche. I risultati di questo lavoro saranno rappresentati da carte tematiche. I dati così ottenuti verranno ulteriormente elaborati al fine di ottenere modelli predittivi. La validità delle conclusioni raggiunte sarà testata mediante ricognizioni di superficie mirate, i cui risultati verranno implementati nel GIS e utilizzati quindi per la redazione della carta del rischio archeologico.

Analisi delle stratificazioni del paesaggio e valutazione del rischio Analisi delle stratificazioni del paesaggio e valutazione del rischio archeologico nei territori di Pimentel e Barrali attraverso remote sensing archeologico nei territori di Pimentel e Barrali attraverso remote sensing e strumenti GIS open sourcee strumenti GIS open source

L'area di studio

Il contesto territorialeLa Trexenta è una fertile regione situata nella Sardegna centro-meridionale, dal punto di vista geomorfologico è una conca circondata da sistemi collinari, la cui parte interna è caratterizzata da piane alternate a dolci e basse colline . Per la fertilità del suolo è per eccellenza una regione a vocazione agricola. Le colture prevalenti sono quelle dei cereali e seminative in genere, mentre è più scarsa la presenza di vigneti e alberi da frutto. L'insediamento attuale si concentra in una decina di paesi principali essendo invece quasi completamente assente l'insediamento sparso.L'occupazione umana risale al Neolitico Recente , e prosegue senza soluzione di continuità per tutta l'Età del Bronzo durante il quale è fittamente insediata. L'agricoltura intensiva su base latifondista incentrata sulla coltivazione dei cereali ha le sue origini e il primo radicamento nel territorio in età punica, durante la quale viene fondato l'importante insediamento di Santu Teru-Monte Luna, attualmente nel territorio comunale di Senorbì. Proprio l'importanza e la ricchezza di questo insediamento sono generalmente interpretate come il riflesso della prosperità economica indotta dallo sfruttamento agricolo intensivo.Lo sfruttamento agricolo della regione organizzato in grandi latifondi si mantiene invariato in età romana, epoca in cui si assiste alla diffusione delle ville rustiche, spesso di notevoli dimensioni, in alcuni casi dotate anche di impianti termali. La maggior parte della popolazione viveva disseminata in piccoli insediamenti rurali, le cui tracce sono state rinvenute un po' ovunque nel territorio della Trexenta. Sebbene il grosso delle coltivazioni sia sempre rappresentato dai cereali, più tardi, forse attorno al I sec.a.C., comincia anche la coltivazione della vite e dell'olivo.La regione si presenta quindi particolarmente interessante per lo studio dei fenomeni di punicizzazione e romanizzazione delle aree interne, mentre la densità dell'occupazione antica la rende una regione potenzialmente ad alto rischio archeologico.

“Ricerca in Cittadella” - Dipartimento di Storia territorio e Beni culturali, Università di Cagliari 8-12 Maggio 2012

L'area di indagineNell'ambito territoriale della Trexenta, la ricerca verrà approfondita nella parte meridionale della regione, ricadente dal punto di vista amministrativo nei territori comunali di Barrali e Pimentel. L'area è un crocevia naturale tra le regioni contigue del Parteolla, del Campidano della Trexenta e del Gerrei e ha rappresentato quindi da sempre uno snodo importante. E' particolarmente interessante per lo studio della viabilità: in età romana qui passava la strada interna che attraverso la Barbagia collegava Caralis a Olbia, il cui percorso in questo tratto sembra non si discostasse molto da quello dell'attuale S.S 128, superando Ussana attraverso il ponte sul Riu Flumineddu e proseguendo verso Senorbì in direzione nord. Questo primo tratto di strada che collegava il capoluogo alla Trexenta doveva avere come utilità principale quella di permettere un trasporto agevole dei prodotti agricoli della zona fino a Caralis.Come le aree contermini fu abitata e popolata densamente fin dal Neolitico, periodo a cui risalgono le necropoli di Corongiu e S'acqua Salida in territorio di Pimentel. Numerosi anche i siti risalenti a epoca nuragica, situati spesso in posizioni strategiche per il controllo delle vie di comunicazione, come per esempio il Nuraghe di Monte Uda. Le numerose testimonianze di età punica e romana riguardano invece soprattutto l'insediamento rurale, che testimoniano una modalità di occupazione capillare del territorio legata allo sfruttamento agricolo intensivo.

Ilaria [email protected] di Risorse Naturali e CulturaliUniversità di Ferrara

Fig. 1 – L'area di indagine

Testo e immagini a cura di Ilaria Montis

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