Università degli studi di Bergamo - Leviatano Storia...Howard Warrender, Il pensiero politico di...
Transcript of Università degli studi di Bergamo - Leviatano Storia...Howard Warrender, Il pensiero politico di...
STORIA DELLE ISTITUZIONI E DELLE IDEE POLITICHE
CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN FILOSOFIAa.a. 2018-2019
Thomas HOBBES
Leviatano
Thomas Hobbes1588-1679
(dipinto di John Michael Wright, XVII secolo, National PortraitGallery)
Thomas Hobbes
Leviatano, o la materia, la forma e il potere di uno Stato ecclesiastico e
civile
Parigi 1651
Frontespizio della
prima edizione
inglese
Libro di Giobbe
40 (25-32); 41 (1-26)
«Fa ribollire come pentola il gorgo, fa del
mare come un vaso di unguenti. Nessuno
sulla terra è pari a lui, fatto per non aver
paura. Lo teme ogni essere più altero; egli
è il re su tutte le bestie più superbe».
Cenni biografici
1588: nasce in Inghilterra
1608, Oxford: baccalaureato
1608-1628: precettore del figlio di William Cavendish, futuro conte di Devonshire
1610: viaggio in Europa con il pupillo
1628-1631: assunto da un’altra famiglia, compie un secondo viaggio sul continente (soprattutto Parigi)
1631: torna dai Cavendish
1634-1637: terzo viaggio in Italia e a Parigi. Conosce Gassendi e Galilei
1640: Circola manoscritto Elements of Law, Natural and Politic
1640-1651: profugo a Parigi / Contatti con Cartesio
1642: De cive
1647-1648: Hobbes precettore del principe ereditario Carlo Stuart
1650: pubblicate le opere Natura umana; De corpore politico
1951: traduzione inglese del De cive: Elements of Law, Natural and Politic
pubblicazione del Leviathan, Parigi
rientro a Londra, dopo rottura con la famiglia reale; torna presso i Cavendish
1655: pubblica De corpore
1660 circa: ottiene una pensione da Carlo II
1666: minaccia di un processo da parte della Camera dei Comuni
1679: muore in Inghilterra
Opere politiche di Hobbes
Elements of Law (manoscritto 1640 circa)
De Cive (manoscritto 1642; stampato Amsterdam 1646)
Elements of Law, natural and Politic (1650)
Leviathan (Parigi 1651)
De corpore (1655)
De homine (1658)
Dialogue between a Philospher and a Student of the Common Law of England (1666)
Behemoth: la storia delle cause delle guerre civili d'Inghilterra (manoscritto 1670)
Il contesto storico: la rivoluzione inglese
1640 – Carlo I Stuart è costretto a convocare il Parlamento d’Inghilterra
dopo 11 anni per chiedere aiuti finanziari per reprimere una rivolta dei
calvinisti scozzesi (presbiteriani). Il Parlamento pone delle condizioni
impegnative. Il re rifiuta e scioglie l’assemblea [SHORT PARLIAMENT]
La riconvoca per lo stesso motivo dopo alcuni mesi, accettando le
condizioni poste dalla Camera dei Comuni. Il Parlamento resta insediato e
assume poteri sovrani in condivisione con il re [LONG PARLIAMENT]
1642 - Il re tenta di arrestare i capi della Camera dei Comuni. Inizia la guerra
civile. Oliver Cromwell, deputato della Camera dei Comuni, organizza
l’esercito rivoluzionario.
1644 – Sconfitta delle truppe realiste.
1645 – Carlo I viene catturato.
1647 – Una parte dell’esercito rivoluzionario esprime idee politiche radicali.
1649 – Il re è processato per alto tradimento da una commissione nominata
dal Parlamento e condannato a morte. Viene instaurata la repubblica
(Commonwealth).
1653 – Documento costituzionale: Instrument of Government. Cromwell
assume il titolo di Lord Protettore.
La rivoluzione inglese
1658 – Morte di Cromwell. Successione del figlio Riccardo
1660 – RESTAURAZIONE. Un Parlamento autoconvocato [Convention Parliament] richiama in Inghilterra il figlio di Carlo I, cioè Carlo II, che sale al trono sottoscrivendo un impegno a convocare periodicamente il Parlamento e a consultarlo sulle questioni politiche di rilievo;
1685 – Carlo II muore senza eredi legittimi; gli succede il fratello Giacomo II. Il Parlamento da tempo aveva cercato di far escludere Giacomo dalla successione perché cattolico ma Carlo si era sempre opposto;
1688 – Nasce un figlio maschio a Giacomo II, primo nella linea di successione e cattolico. I whigs (fautori della sovranità del Parlamento) e una parte dei tories si rivolgono alla figlia primogenita del re, Maria, e al marito di lei, governatore militare delle Province Unite, Guglielmo III d’Orange-Nassau. In novembre Guglielmo e Maria sbarcano con una flotta sul suolo inglese con il pretesto di voler assicurare i diritti di successione di Maria; Giacomo II fugge; un Parlamento autoconvocato elabora un Bill of Rights, un disegno di legge sui diritti del parlamento stesso e dei sudditi inglesi; in esso si dichiara fra l’altro che il re ha abdicato e che il trono è vacante.
1689 – Guglielmo e Maria salgono al trono sottoscrivendo il Bill of Rights, che diventa norma fondamentale della nuova Monarchia costituzionale inglese, insieme al Triennal Act e all’Act of Settlement (norma che disciplina la successione in linea esclusivamente anglicana).
Hobbes, Leviatano, 1651: LA STRUTTURA
Prima parte – L’uomo
I. Il senso
II. L’immaginazione
III. La successione o la serie delle immaginazioni
IV. Il discorso
V. La ragione e la scienza
VI. Le origini interne dei movimenti volontari, comunemente chiamati passioni e le forme di discorso in cui si esprimono;
VII. Le conclusioni o risoluzioni del discorso
VIII. Le virtù comunemente dette intellettuali e i corrispondenti difetti opposti
IX. I diversi oggetti di conoscenza;
X. Il potere, il pregio, la dignità, l’onore e la capacità
XI. La differenza dei costumi
XII. La religione
XIII. La condizione naturale dell’umanità riguardo alla sua felicità e alla sua miseria
XIV. La prima e la seconda legge naturale e i contratti
XV. Le altre leggi di natura
XVI. Persone, autori e cose impersonate
Seconda parte – Lo Stato
XVII. Cause, generazione e definizione di ‘Stato’
XVIII. I diritti dei sovrani per istituzione
XIX. Le diverse specie dello Stato per istituzione. La successione al potere sovrano
XX. Dominio paterno e dominio dispotico
XXI. La libertà dei sudditi
XXII. Sistemi soggetti, politici e privati
XXIII. I pubblici ministri del potere sovrano
XXIV. Alimentazione e progenie dello Stato
XXV. Il consiglio
XXVI. Le leggi civili
XXVII. Crimini, scusanti e attenuanti
XXVIII. Punizioni e ricompense
XXIX. Le cose che indeboliscono lo Stato, o che ne favoriscono la dissoluzione
XXX. Funzione del rappresentante sovrano
XXXI. Il regno di Dio per natura
Terza parte – Lo Stato cristiano
XXXII. I principi della politica cristiana
XXXIII. Numero, antichità, scopo, autorità e interpreti dei libri della Sacra Scrittura
XXXIV. Il significato di ‘spirito, angelo e ispirazione’ nei libri della Sacra Scrittura
XXXV. Il significato di ‘regno di Dio’, di ‘santo’, di ‘sacro’ e di ‘sacramento’ nella Scrittura
XXXVI. La parola di Dio e i profeti
XXXVII. I miracoli e la loro funzione
XXXVIII. Il significato nella Scrittura di ‘vita eterna, inferno, salvezza, mondo avvenire e redenzione’
XXXIX. Il significato della parola ‘chiesa’ nella Scrittura
XL. I ‘diritti’ del regno di Dio in Abramo, in Mosè, nei sommi sacerdoti e nei re di Giuda
XLI. L’ufficio del nostro benedetto salvatore
XLII. Il ‘potere ecclesiastico’
XLIII. Ciò che è necessario per essere accolti nel regno dei cieli
Quarta parte – Il regno delle tenebre
XLIV. Le tenebre spirituali originantesi da un’errata interpretazione della
Scrittura
XLV. La demonologia e le altre vestigia della religione dei Gentili
XLVI. Le tenebre che si originano da una vana filosofia e da tradizioni
leggendarie
XLVII. I benefici che procedono da tali tenebre e chi se ne avvantaggia
Revisione e conclusione
Fortuna e interpretazione di Hobbesi primi tre secoli
XVII scandalo e critica, innanzitutto da parte degli ambienti
accademici di osservanza aristotelica, poi da parte dei realisti
anglicani, infine da parte della componente puritana della
Camera dei Comuni
XVIII scarsa fortuna generale, ma rilancio, con traduzioni francesi e
tedesche delle opere da parte del circolo radicale di
D’Holbach
1880-1940 nuovo interesse da parte della riflessione politica sullo Stato,
soprattutto tedesca (Toennies, Strauss, Schmitt).
Hobbes come filosofo della modernità o della crisi della
morale tradizionale (Toennies; Strauss)
H come filosofo decisionista (Schmitt)
Fortuna e interpretazione di HobbesXX secolo, dagli anni Cinquanta agli anni Settanta
1950-1979 stagione di studi inglesi e francesi
- storicizzazione di Hobbes nel contesto economico, sociale, culturale
dell’Inghilterra del XVII secolo: McPherson, ma già Borkenau)
- focus sulla teoria dell’obbligazione e sulla morale razionale come
fondamento della politica (Warrender)
- focus sul tema dello Stato e della sovranità (Bobbio: Hobbes come primo
teorico dello Stato moderno)
- attenzione agli aspetti giuridici (Polin, Chiodi)
- problema della coerenza, continuità-discontinuità degli scritti politici di
Hobbes (McNeilly)
Fortuna e interpretazione di Hobbesanni Ottanta e Novanta
Anni ’80 Grande interesse, proficua stagione di studi;
Attenzione a:
- approccio filologico (edizione critica francese curata da Zarka)
- problema del rapporto della filosofia politica hobbesiana con l’eredità aristotelica, latina e rinascimentale (Pacchi, Skinner)
- modernità di Hobbes (Bobbio, Sorgi)
- Nuova filosofia politica e guerre di religione (Willms)
- recupero degli aspetti liberali del Leviatano (Leyden)
- approccio antistoricistico, impianto prevalentemente logico dell’analisi (Zarka)
- aspetti giuridici (Jaume)
- analisi concettuale per categorie di genere (Pateman)
Fortuna e interpretazione di Hobbesil nuovo Millennio
Si prosegue sulle linee degli ultimi decenni del ‘900
Hobbes e l’aristotelismo
La critica di Hobbes all’aristotelismo accademico
cfr. Pacchi in edizione Laterza del Leviatano, 2010, p. XXIII
Riferimenti bibliografici, 1
Leslie Stephen, Hobbes, Macmillan & Co., London 1904
Ferdinand Tönnies, Thomas Hobbes. Leben und Lehre, Frpomman-Holzboog, Stuttagart-Bad Cannstatt 1925
Leo Strauss, The political philosophy of Hobbes. Its basis and its genesis, translated from the german manuscript by Elsa M. Sinclair, Claredon Press, Oxford 1936
A.E. Taylor, The Ethical Doctrine of Hobbes, in "Philosophy", 1938, pp. 406-424
Carl Schmitt, Sul Leviatano (1938), Il Mulino, Bologna 2011
Carl Schmitt, Scritti su Thomas Hobbes (….), a cura di Carlo Galli, Giuffrè, Milano 1986
Franz Borkenau, La transizione dall'immagine feudale all'immagine borghese del mondo. La filosofia nel periodo della manifattura (1934), Il Mulino, Bologna 1984, pp. 431-472
Raymond Polin, Politique et philosophie chez Thomas Hobbes, Puf, Paris 1952
Howard Warrender, Il pensiero politico di Hobbes. La teoria dell'obbligazione (1957), Laterza, Bari 1974
Crawford B. Macpherson, Libertà e proprietà alle origini del pensiero borghese (1962), Mondadori, Milano 1973
Norberto Bobbio, Hobbes e il giusnaturalismo, La Nuova Italia, Firenze 1962
F.S. McNeilly, The Anatomy of Leviathan, London 1968
Giulio M. Chiodi, Legge naturale e legge positiva nella filosofia politica di Tommaso Hobbes, Giuffre, Milano 1970
Michael Oakeshott, Hobbes on civil association, Blackwell, Oxford 1975
Riferimenti bibliografici, 2
W. Von Leyden, Hobbes e Locke. Libertà e obbligazione politica (1982), Il Mulino, Bologna 1984
Lucien Jaume, Hobbes et l'Etat représentatif moderne, Puf, Paris 1986
Bernard Willms, Thomas Hobbes. Das Reich des Leviathan, Piper, Muenchen-Zurich 1987
Norberto Bobbio, Thomas Hobbes, Einaudi, Torino 1989
Richard Tuck, Hobbes (1989), Il Mulino, Bologna 2001
Preston King (Ed.), Thomas Hobbes: critical assessments, 4 voll., Routledge, London-New York 1993-
J.C. Zarka, Hobbes et la pensées politique moderne, Presses Universitaires de France, Paris 1995
Carole Pateman, Il contratto sessuale, Editori Riuniti, Roma 1997
Giuseppe Duso (a cura di), Il potere. Per la storia della filosofia politica moderna, Carocci, Roma 1999, cap. II
G. Sorgi (a cura di), Thomas Hobbes e la fondazione della politica moderna, Giuffrè, Milano 1999
Giulio M. Chiodi, Osservazioni sulla fortuna di Thomas Hobbes, Giuffrè, Milano 1999
Riferimenti bibliografici
Q. Skinner, Y.CH. Zarka, Hobbes : the Amsterdam debate, edited
and introduced by H. Blom, Olms, Hildesheim 2001
Claire Finkelstein (Ed.), Hobbes on law, Ashgate, Aldershot 2005
Quentin Skinner, Hobbes and republican liberty, Cambridge
University Press, Cambridge, 2008
Arrigo Pacchi, Introduzione, in Th. Hobbes, Leviatano, Laterza, Roma-
Bari 2010, pp. VII-XXXVIII
Bernard Gert, Hobbes. Prince of peace, Polity Press, Cambridge 2010
Quentin Skinner, Hobbes and the State, Royal Van Gorcum, Assen
2014
Yves Charles Zarka (dir.), Hobbes et le libéralisme, Éditions Mimésis,
Milan 2016
Borkenau 1934
Der Übergang vom feudalen zum bürgerliches Weltbild. Studien zur Geschichte derPhilosophie del Manufakturperiode
L’ipotesi è che l’Inghilterra del Seicento fosse «il paese capitalistico perfetto».
«La teoria statuale di Hobbes è la teoria non già solo di una classe borghese, bensì di una nazione borghese. Il suo nocciolo è la dottrina della sovranità, elaborata per la prima volta nella sua assoluta e autonoma purezza. Ma proprio la sovranità è l’essenza di ogni stato borghese, poiché la nascita della sovranità significa la separazione dell’investitura statuale dalla proprietà feudale, la scomparsa di tutti i diritti ineliminabili contro lo stato, la possibilità di rivoluzionare in ogni momento il diritto in maniera sempre corrispondente al sempre rivoluzionario sviluppo capitalistico, e l’ampia unitarietà e prevalenza del governo centrale nei confronti dei privilegi corporativi e locali: in una parola IL LATO POLITICO DELLA GENESI DELLA SOCIETA’ CAPITALISTICA» (433)
Hobbes = teorico della SOVRANITA’ BORGHESE
La teoria hobbesiana si concretizza nel dominio di Cromwell (443)
Homo homini lupus = l’ordine giuridico ‘naturale’ del medioevo lascia il posto alla lotta tra le classi e tra gli individui (449)
- Il sovrano è necessario per reprimere la LOTTA DI CLASSE che si scatena allorché tramonta la società di ordini
Warrender 1957
The Political Philosophy of Hobbes
- si concentra sul profilo morale, in cerca di una TEORIA DELL’OBBLIGAZIONE in Hobbes, trascurata dagli studi precedenti
- L’obbligazione di radica nella LEGGE NATURALE, a cui Hobbes attribuisce molta importanza, e in particolare al precetto di ONORARE I PATTI
- Lo STATO DI NATURA in Hobbes non è un vuoto morale
- Il vincolo politico fonda anzi la sua possibilità di esistere sulla legge naturale, che limita anche il sovrano
- Critiche a Warrender: questa interpretazione annulla la novità di Hobbes, riportandolo alla tradizione
McPherson 1962
The political theory of possessive individualism: Hobbes to Locke
«L’individualismo, come posizione filosofica di fondo, risale almeno a
Hobbes: i postulati di questo pensatore erano profondamente
individualistici, anche se le sue conclusioni si possono difficilmente
chiamare liberali. Abbandonando i concetti tradizionali di società,
giustizia, e legge naturale, egli dedusse i diritti e gli obblighi politici
dall’interesse e dalla volontà degli individui non ancora associati» (trad. it.
p. 25)
«La mia tesai sarà che, una volta tenuto conto debitamente degli assunti
storicamente condizionati di Hobbes, restano dei buoni motivi per
pensare che egli fosse riuscito a penetrare diversi strati di confusione
filosofica per cogliere una relazione tra fatto e obbligazione logicamente
altrettanto o meglio fondata delle regole di oggi. Sosterrò che la sua
visione penetrante della società del suo tempo gli consentì di compiere
un balzo filosofico che, per le esigenze cui era sottoposta a quei tempi la
filosofia politica, non ebbe seguito, e fu anzi ben presto dimenticato» (38).
McPherson
TESI -
- L’analisi di Hobbes si applica non a uomini ‘naturali’ ma a UOMINI SOCIALI, anzi appartenenti a una società storicamente determinata: quella inglese del XVIII secolo (v. cap. 13)
- Hobbes usa poco il concetto di ‘stato di natura’, che invece la letteratura ha enfatizzato in modo fuorviante / stato di natura sarebbe un’astrazione logica per indicare i comportamenti umani in società in assenza di un vincolo normativo e coercitivo
- Lo ‘stato di guerra’ descrive il MERCATO CONCORRENZIALE
- La GUERRA CIVILE inglese (Behemoth) è vista da H come il tentativo di distruggere l’antica costituzione e introdurre una nuova costituzione più adatta al mercato (89)
- Che tipo di società è quella ipotizzata da Hobbes sull’esempio della inglese coeva? La SOCIETA’ MERCANTILE POSSESSIVA (= in cui il lavoro è mercificato) ed egualitaria
- Qual è l’antitesi? La SOCIETA’ TRADIZIONALE o di STATUS
- A differenza della tradizionale la società mercantile possessiva necessita di un potere sovrano che la regoli
Bobbio 1989
Cit. da G.
Bedeschi,
Prefazione a
Warrender, Il
pensiero
politico di H.,
p. IX
«Tutta la sua
filosofia
politica …