Unità Pastorale di Canove 5 novembre 2017

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Insieme per la catechesi Domenica 5 novembre nella messa delle 10.30 a Canove celebreremo insieme l’inizio della catechesi. Genitori, bambini e ragazzi sono invitati ad esprimere la scelta di continuare il cammino di crescita nella fede accompagnati anche dai catechisti e accompagnatori. ⋇ ⋇ ⋇ ⋇ ⋇ Esercizi di fraternità Dagli Orientamenti Pastorali 2017-2018 Prossimità e fraternità: stile e impegno ecclesiale per il nostro tempo In un contesto segnato dall’individualismo e dalla solitudine, prossimita e fraternita diventano esigenze importanti. La condivisione eucaristica dei discepoli del Signore da valore e sviluppa le dimensioni essenziali della fraternita. - La prima fraternita e quella familiare. Realta decisiva per ogni persona, la fraternita diventa percepibile e quotidiana evidenziando la dimensione del fare spazio e dell’accoglienza. Questo stile e un invito molto forte anche per la vita parrocchiale. - Per le parrocchie la fraternita si presenta non solo come stile, ma anche come obiettivo da raggiungere. Verso di essa va indirizzata l’azione pastorale per attuare una presenza significativa nel territorio. Fanno da riferimento le quattro assiduita indicate nel libro degli Atti: preghiera, Eucaristia, condivisione dei beni, fede apostolica. Altri “luoghi pastorali” possono rendere concreto lo stile fraterno e di prossimita: i Centri d’ascolto con genitori e figli; i gruppi di Ic in famiglia; l’incontro tra famiglie; la vicinanza e la cura nei momenti delicati come la nascita dei figli, le esperienze di dolore e di sofferenza, i legami spezzati, la morte...; la benedizione delle famiglie con un equipe; l’adozione di un anziano... - La prossimita per diventare vera fraternita richiede tempi gratuiti e liberi, relazioni disinteressate, abbandono di pregiudizi, semplicita nell’accoglienza. - Cio va tenuto presente soprattutto nei riguardi delle “periferie” esistenziali e umane: i richiedenti asilo, i migranti, i poveri, le differenti culture, le altre fedi, gli anziani, gli ammalati, la disabilita... Qui si gioca molto del nostro farci prossimo e dell’essere famiglia fraterna. - Non va dimenticato l’aspetto della fraternita presbiterale: va posta come segno, incoraggiata e curata. Assume anche il valore simbolico di sostenere la fraternita pastorale e parrocchiale. Dal vangelo secondo Matteo (23,1-12) In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato». Attenti all’ipocrisia Il Vangelo di questa domenica brucia le labbra di tutti coloro “che dicono e non fanno”, magari credenti, ma non credibili. Esame duro quello della Parola di Dio, e che coinvolge tutti: infatti nessuno può dirsi esente dall'incoerenza tra il dire e il fare. Che il Vangelo sia un progetto troppo esigente, perfino inarrivabile? Che si tratti di un'utopia, di inviti “impossibili”, come ad esempio: «Siate perfetti come il Padre» (Mt 5,48)? Ma Gesù conosce bene quanto sono radicalmente deboli i suoi fratelli, sa la nostra fatica. E nel Vangelo vediamo che si è sempre mostrato premuroso verso la debolezza, come fa il vasaio che, se il vaso non è riuscito bene, non butta via l'argilla, ma la rimette sul tornio e la riplasma e la lavora di nuovo. Sempre premuroso come il pastore che si carica sulle spalle la pecora che si era perduta, per alleggerire la sua fatica e il ritorno sia facile. Gesù non si scaglia mai contro la debolezza dei piccoli, ma contro l'ipocrisia dei pii e dei potenti, quelli che redigono leggi sempre più severe per gli altri, mentre loro non le toccano neppure con un dito. Anzi, più sono inflessibili e rigidi con gli altri, più si sentono fedeli e giusti. Gesù non rimprovera la fatica di chi non riesce a vivere in pienezza il sogno evangelico, ma l'ipocrisia di chi neppure si avvia verso l'ideale, di chi neppure comincia un cammino, e tuttavia vuole apparire giusto. Non siamo al mondo per essere immacolati, ma per essere incamminati… p. Ermes Ronchi Unità Pastorale di Canove Bollettino settimanale delle Parrocchie di Canove, Cesuna e Treschè Conca 5 novembre 2017 XXXI Domenica del tempo ordinario Per richieste specifiche rivolgersi a d. Nicola De Guio - parroco. cell.: 340.7144342; [email protected]

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Insieme per la catechesi Domenica 5 novembre nella messa delle 10.30 a Canove celebreremo insieme l’inizio della catechesi. Genitori, bambini e ragazzi sono invitati ad esprimere la scelta di continuare il cammino di crescita nella fede accompagnati anche dai catechisti e accompagnatori.

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Esercizi di fraternità Dagli Orientamenti Pastorali 2017-2018

Prossimità e fraternità: stile e impegno ecclesiale per il nostro tempo

In un contesto segnato dall’individualismo e dalla solitudine, prossimita e fraternita diventano esigenze importanti. La condivisione eucaristica dei discepoli del Signore da valore e sviluppa le dimensioni essenziali della fraternita . - La prima fraternita e quella familiare. Realta decisiva per ogni persona, la fraternita diventa percepibile e quotidiana evidenziando la dimensione del fare spazio e dell’accoglienza. Questo stile e un invito molto forte anche per la vita parrocchiale. - Per le parrocchie la fraternita si presenta non solo come stile, ma anche come obiettivo da raggiungere. Verso di essa va indirizzata l’azione pastorale per attuare una presenza significativa nel territorio. Fanno da riferimento le quattro assiduita indicate nel libro degli Atti: preghiera, Eucaristia, condivisione dei beni, fede apostolica. Altri “luoghi pastorali” possono rendere concreto lo stile fraterno e di prossimita : i Centri d’ascolto con genitori e figli; i gruppi di Ic in famiglia; l’incontro tra famiglie; la vicinanza e la cura nei momenti delicati come la nascita dei figli, le esperienze di dolore e di sofferenza, i legami spezzati, la morte...; la benedizione delle famiglie con un e quipe; l’adozione di un anziano... - La prossimita per diventare vera fraternita richiede tempi gratuiti e liberi, relazioni disinteressate, abbandono di pregiudizi, semplicita nell’accoglienza. - Cio va tenuto presente soprattutto nei riguardi delle “periferie” esistenziali e umane: i richiedenti asilo, i migranti, i poveri, le differenti culture, le altre fedi, gli anziani, gli ammalati, la disabilita ... Qui si gioca molto del nostro farci prossimo e dell’essere famiglia fraterna. - Non va dimenticato l’aspetto della fraternita presbiterale: va posta come segno, incoraggiata e curata. Assume anche il valore simbolico di sostenere la fraternita pastorale e parrocchiale.

Dal vangelo secondo Matteo (23,1-12)

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli

neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Attenti all’ipocrisia

Il Vangelo di questa domenica brucia le labbra di tutti coloro “che dicono e non fanno”, magari credenti, ma non credibili.

Esame duro quello della Parola di Dio, e che coinvolge tutti: infatti nessuno può dirsi esente dall'incoerenza tra il dire e il

fare. Che il Vangelo sia un progetto troppo esigente, perfino

inarrivabile? Che si tratti di un'utopia, di inviti “impossibili”, come ad esempio: «Siate perfetti come il Padre» (Mt 5,48)?

Ma Gesù conosce bene quanto sono radicalmente deboli i suoi fratelli, sa la nostra fatica. E nel Vangelo vediamo che

si è sempre mostrato premuroso verso la debolezza, come fa il vasaio che, se il vaso non è riuscito bene, non butta via

l'argilla, ma la rimette sul tornio e la riplasma e la lavora di

nuovo. Sempre premuroso come il pastore che si carica sulle spalle la pecora che si era perduta, per alleggerire la

sua fatica e il ritorno sia facile. Gesù non si scaglia mai contro la debolezza dei piccoli, ma contro l'ipocrisia dei pii e

dei potenti, quelli che redigono leggi sempre più severe per

gli altri, mentre loro non le toccano neppure con un dito. Anzi, più sono inflessibili e rigidi con gli altri, più si sentono

fedeli e giusti. Gesù non rimprovera la fatica di chi non riesce a vivere in pienezza il sogno evangelico, ma l'ipocrisia

di chi neppure si avvia verso l'ideale, di chi neppure comincia un cammino, e tuttavia vuole apparire giusto. Non

siamo al mondo per essere immacolati, ma per essere

incamminati… p. Ermes Ronchi

Unità Pastorale di Canove

Bollettino settimanale delle Parrocchie di

Canove, Cesuna e Treschè Conca

5 novembre 2017

XXXI Domenica

del tempo

ordinario

Per richieste specifiche rivolgersi a d. Nicola De Guio - parroco. cell.: 340.7144342; [email protected]

Calendario liturgico settimanale

e intenzioni delle messe VISITA E COMUNIONE AGLI ANZIANI E AMMALATI

In questa settimana la visita agli ammalati e la comunione avrà i seguenti orari: CANOVE: Martedì 7 novembre dalle 9.00 alle 12.00. CESUNA: Mercoledì 8 novembre dalle 9.00 alle 12.00. TRESCHÈ C.: Venerdì 10 novembre dalle 9.00 alle 12.00.

COORDINAMENTO CARITAS Mercoledì 8 novembre alle 20.30 in patronato ad Asiago si riunisce il Coordinamento Vicariale Caritas per riprendere le attività per dare attenzione alle povertà presenti nel nostro territorio e sollecitare le nostre comunità a crescere nella comunione e solidarietà.

PERCORSO DI FORMAZIONE PER FIDANZATI Giovedì 9 novembre alle 20.30 inizieranno gli incontri per le coppie di fidanzati (anche già conviventi) che desiderano celebrare il Matrimonio. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni chiedete il volantino a d. Nicola.

“GRINV” (GIOVANISSIMI) L’inizio delle attività con il gruppo I-III superiore è previsto per giovedì 9 novembre alle ore 20.15 nel salone di Villa Tabor. CANOVE Lunedì 23 ottobre è nato Riccardo Frigo di Manuel e Giulia Allodi. Grazie per il dono della vita. CESUNA Martedì 31 ottobre a Padova è mancato Bruno Frigo di anni 89. Le esequie si sono celebrate a Padova sabato 4 novembre. In settimana accoglieremo le ceneri nel cimitero di Cesuna. Le prove della corale parrocchiale saranno i mercoledì alle ore 20.00 in cappellina. TRESCHÈ CONCA Il 1 novembre, in occasione della castagnata organizzata dal gruppo Alpini di Treschè Conca, sono stati raccolti € 330 che saranno destinati come buono spesa per la Scuola Materna parrocchiale. Grazie dell’iniziativa. Domenica 19 novembre il “coro giovani” di Treschè Conca parteciperà alla messa delle 10.30 nella chiesa di S. Agostino di Albignasego dove è parroco d. Stefano Margola. Sarà l’occasione per condividere l’esperienza del servizio eucaristico del canto in un contesto diverso dal solito. Il pullman, già al completo, partirà alle ore 7.30 dalla chiesa di Treschè Conca ed alle ore 7.40 da Piazza Fondi. Al termine della celebrazione ci si intratterrà per un momento conviviale. Per motivi organizzativi, tutti coloro che intendessero unirsi al gruppo, con mezzi propri, sono invitati a segnalarlo entro il 12 novembre a Elena (349-4461241) o a Sara (349-4432984).

XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Sabato

4 novembre

17.00

Canove

+ Anna Rosa Cunico

+ Rosa, Ivaldo e Serafino

+ Paolo

+ Fortunato Frigo, Linda e Clara

18.30

S. Rocco

+ Graziella Bertollo, Angelo Zovi e Sofia

+ Renzo Stella

+ Adriano Frigo, Anna e Giacomina

+ Bruno Frigo

Domenica

5 novembre

9.00

T. Conca

+ Rosa Panozzo, Guerrino Rossi,

Maddalena e Giuseppe “Baro”

10.30

Canove

+ Anna

* in ringraziamento

18.00

Cesuna

+ mamma Gianna

+ Anime del Purgatorio

Lunedì

6 novembre

Ci sono le messe ad Asiago

alle 8.30 e alle 18.00

Martedì

7 novembre

18.00

Canove + Ferruccio Rigoni

Mercoledì

8 novembre

17.00

Cesuna

Giovedì

9 novembre

18.00

T. Conca

Venerdì

10 novembre

17.00

Cesuna

Villa

Tabor

XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Sabato

11 novembre

17.00

Canove + Egisto Barbieri (ann.) e Giulia

18.30

Cesuna

+ Giselda Panozzo (ann.), Romano,

Maria Oliva e Giovanni

+ Cornelia De Bosco

+ Vittorio, Graziella e Giorgia

Domenica

12 novembre

9.00

Canove

+ Angelina Lovato e Renato; Adriano

Peretti, Mario Romo, Gildo Poloniato,

Vinicio Piccelli, Antonio Schiavo,

Fernando Montagna e Pietro Scremin

10.30

Cesuna

+ Antonio Valente e Maria Teresa

Sterchele

18.00

T. Conca + Gino Zordan

PENITENZIERIA AD ASIAGO In duomo ad Asiago sono disponibili per le confessioni d. Gianni Bocchese e d. Valentino Miotto. Questi i giorni e l’orario: Mercoledì dalle ore 9 alle 10.30 Venerdì dalle ore 9 alle 10.30 e dalle 17 alle 18. Sabato dalle 9 alle 10.30 e dalle 17 alle 18.