unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996),...

22
UNIVERSITA' DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA FACOLTA' DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’ARCHITETTURA- CEGA LABORATORIO DI CONOSCENZA DELL’ARCHITETTURA MATERIALE Anno Accademico 2008-09 Disciplina ECOLOGIA 2 CFU Prof.ssa: DEBORAH PENNESTRÌ (Corso A) Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009. Prof.ssa Deborah Pennestrì

Transcript of unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996),...

Page 1: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

UNIVERSITA' DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA

FACOLTA' DI ARCHITETTURA

CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN

COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’ARCHITETTURA- CEGA

LABORATORIO DI CONOSCENZA DELL’ARCHITETTURA MATERIALE

Anno Accademico 2008-09

Disciplina

ECOLOGIA 2 CFU

Prof.ssa: DEBORAH PENNESTRÌ (Corso A)

Dispensa I

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 2: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

LA DISCIPLINA DELL'ECOLOGIA

- II problema della limitatezza delle risorse

- La questione ambientale: il quadro di riferimento

- L'esigenza di un approccio sostenibile: il settore delle costruzioni e la domanda di nuove qualità

- II rapporto Tecnologia/ambiente/ecologia

- II ruolo dell'ecologia nel Laboratorio di conoscenza architettura Materiale

- Strumenti operativi e linee guida per la progettazione sostenibile

- La legislazione ambientale internazionale

- Riferimenti bibliografici

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 3: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

LA DISCIPLINA DELL'ECOLOGIA (a cura di Arch. F. Giglio)

"L'ambiente diventa un materiale essenziale per il progetto architettonicoe detta le ragioni delle relazioni e delle collocazioni degli altri elementi;

il modo di porre l'edificio sul terreno,nella consapevolezza della sua modificazione"

(Manzini, 1980)

PremessaOgni essere vivente fa parte di un ampio ecosistema formato da terra, aria, acqua, vegetali, animali ed esseri umani, che viene detto biosfera1. Ogni ecosistema può essere considerato parte di ecosistemi via via più ampi, fino ad arrivare alla biosfera: un ecosistema è un insieme, dunque, di componenti biotiche, cioè viventi (vegetali, animali, microrganismi) e abiotiche, cioè non viventi, (suolo, acque, aria, etc..).L'ambiente2, quindi, è formato oltre che dal sistema naturale (biosfera e geosfera), anche dal sistema antropico (sociosfera e tecnosfera); questo porta a definire l'ambiente come un sistema complesso in cui la relazione tra uomo e natura costituisce il luogo privilegiato della complessità.Indagare su questa complessità, attraverso la ricerca delle relazioni tra i fattori abiotici, (chimici, fisici nella scala geologica dello spazio-tempo) ed i fattori biotici, (individui, popolazioni, comunità), che danno origine ai sistemi ecologici o ecosistemi della biosfera rappresenta l'obiettivo della scienza dell'ecologia. La disciplina dell' ecologia3 indaga, quindi, sull'ambiente o habitat4, studiando il rapporto dinamico tra le risorse disponibili e gli organismi viventi nella biosfera. Per definire, sia nei suoi termini etimologici che nei suoi obiettivi, la disciplina dell'ecologia, si riportano le definizioni di alcuni ecologi, partendo dalla constatazione che in natura gli organismi viventi utilizzano generalmente le risorse in maniera parsimoniosa e solidale, evitando da una parte l'esaurimento delle fonti e dall'altra l'eccessiva competizione, per assicurarsene la fruizione:"La scoperta più importante di questa scienza sperimentale è che ha successo o insuccesso non un individuo ma una popolazione, che adatta le sue esigenze alle risorse disponibili e che minimizza la competizione nel loro uso con altre popolazioni, che formano la comunità vivente in un ambiente o al limite nella biosfera" (Giaccone, 1997).

E ancora, secondo Odum, l'etimologia della parola ecologia indica una sorta di discorso sull'ambiente in cui si vive e comprende tutti gli organismi presenti e tutti i processi funzionali

1La biosfera è l'insieme degli organismi viventi o, più precisamente, la parte esterna della superficie terrestre nella quale sussistono le condizioni indispensabili alla vita animale e vegetale (Manzini, 1998).2L'ambiente nel suo significato etimologico, da "amb-ire", è tutto ciò che fluisce intorno agli organismi, cioè l'energia che genera e mantiene la vita.3L'ecologia nel suo significato etimologico "oykos = abitazione, logos = discorso" è lo studio della vita domestica degli organismi.4L'habitat, dal verbo latino "habito", indica la zona biogeografica omogenea nei parametri ambientali, dove abita una biocenosi, cioè una comunità di organismi, correlati da compatibilità ecologica, corologica (da "koros" = paese di distribuzione) e sociologica.

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Descrizione dello stato in cui si trovano le componenti ambientali - Acqua, Aria, Suolo, Energia - attraverso la

misurazione delle diverse variabili fisiche, chimiche, biologiche.

QUALITA’ AMBIENTALE

Page 4: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

che rendono l'ambiente abitabile. Letteralmente allora, l'ecologia è lo studio della "vita nella casa" con particolare enfasi su "tutte le relazioni o modelli di relazione tra gli organismi e il loro ambiente".L'ecologia rappresenta, quindi, una nuova grande sfida, intesa sia come ecologia naturale che come ecologia sociale ed umana. Il rapporto tra le nuove tecnologie e l'ecosistema diventerà sempre più rilevante per le implicazioni sul piano ambientale5.

Il problema della limitatezza delle risorseOgni atto, ogni azione sviluppata dall'uomo, singolarmente o collettivamente, ha effetti sull'ambiente. L'ambiente non è indifferente all'operato umano: le sue condizioni possono migliorare o peggiorare ma è difficile che rimangano inalterate. Le azioni dell'uomo trasformano l'ambiente, sia quando esse sono direttamente tese alla costruzione di un manufatto o quando volgono al prelievo di una risorsa, sia quando esse, avendo altri finì, lo alterano.Ogni azione umana determina, quindi, un assorbimento/acquisizione di risorse dell'ambiente da una parte, e dall'altra, il rilascio di varie emissioni, cioè agenti chimici e/o fisici, quali sostanze, rumori, etc.Sia le estrazioni sia le emissioni sono forme di impatto ambientale:

- remissione comporta il rilascio di sostanze nell'ambiente- l'uso di materie prime determina l'estrazione di sostanze dall'ambiente.

Ogni forma di impatto ha quindi, alla base, lo scambio di sostanze tra l'ambiente e il sistema di produzione e consumo. Questo sistema, come insieme di azioni umane nel suo complesso, ha determinato e continua a determinare una situazione insostenibile di capacità di carico per l'ambiente6. In altri termini, l'estrazione di risorse e il rilascio di varie emissioni determinano degli impatti, che non sono assorbibili dagli ecosistemi in maniera tale da non comprometter l'equilibrio e, quindi, anche la sopravvivenza della flora e della fauna nonché dell'uomo7.

5Fusco Girard L, Forte B., Cerreta M., De Toro P., Forte F., L'uomo e la città - verso uno sviluppo umano e sostenibile, FrancoAngeli, Milano, 2003

6 si veda di seguito la definizione di "carrying capacity"7 Manzini E., Vezzoli C., “Lo sviluppo di prodotti sostenibili”, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 1998.

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Le relazioni tra uomo e natura costituiscono il luogo privilegiato di questa complessità

OBIETTIVO DELL’ECOLOGIAStudiare il rapporto dinamico tra le risorse disponibili e gli

organismi viventi nella biosfera (insieme degli ecosistemi = ambiente)

L’ambito di interesse: il rapporto tra

uomo/edilizia/ambiente

ECOLOGIA DI PROCESSO

ECOLOGIA DI PROGETTO

ECOLOGIA DI PRODOTTO

Page 5: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

Gli impatti possono avere effetti di estensione geografica più o meno notevole. Questi possono essere:

- a livello locale, quando gli effetti sono nelle immediate vicinanze di un sito produttivo, di una strada, di una discarica- a livello regionale, quando gli effetti si estendono su una determinata area geografica, ad esempio l'inquinamento da smog vicino siti industriali- a livello globale come i cambiamenti climatici.

Si riportano di seguito alcuni dei più rilevanti effetti ambientali determinati dagli impatti delle estrazioni (cave, ecc..) e delle emissioni (riscaldamento, automobili, ecc.):

- Esaurimento delle risorse- Riscaldamento del globo- Assottigliamento dello strato di ozono- Smog- Acidificazione- Eutrofizzazione- Tossine in aria, acqua e suolo- Rifiuti

Negli ultimi cinquant'anni l'impatto dell'uomo sull'ambiente naturale è stato sconvolgente: l'uso globale di energia ha avuto dal 1971 un incremento del 70% circa e si prevede che per i prossimi 15 anni possa aumentare oltre il 2% l'anno. Questo significa che le emissioni di gas che incrementano l'effetto serra potranno aumentare del 50%, a meno che non vengano presi drastici provvedimenti per raggiungere una maggiore efficienza energetica, riducendo l'attuale utilizzo di combustibili fossili in favore di fonti rinnovabili; le più recenti ricerche sui consumi delle risorse naturali forniscono l'indicazione di una cifra che varia fra le 45 e le 85 tonnellate annue per persona;nelle economie avanzate si richiedono almeno 300Kg di risorse naturali per generare 100 dollari di reddito.

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 6: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

Parallelamente a questo incontrollato consumo delle risorse naturali, negli ultimi anni si è diffusa la consapevolezza che il progresso tecnico-scientifico può trovare un limite nell' esauribilità delle risorse naturali e, più in generale, nella capacità di sopportazione dell'ambiente. In particolare, si è coscienti che il flusso di consumo dei materiali sta facendo diminuire drasticamente la "carrying capacity" 8 del pianeta Terra, con il rischio di escludere definitivamente le possibilità di accesso allo sviluppo, inteso come miglioramento della qualità della vita.

La questione ambientale: il quadro di riferimentoRispetto al dibattito scientifico su queste tematiche, la presa di coscienza della esauribilità di molte fonti di energia e materie prime sulle quali, dalla rivoluzione industriale in poi, l'umanità ha basato il proprio sviluppo è, comunque, sostanzialmente molto recente.Il merito di aver diffuso su larga scala la conoscenza dell'esauribilità di molte risorse per la cui utilizzazione sembrava non dovesse arrivare mai la fine, spetta ai ricercatori del Mit (Massachussets Institute of Technology) con il primo rapporto “The Limits of Growth” (Meadows D.H. et al 1972), su incarico del Club di Roma che indicava già con chiarezza come un modello di sviluppo basato sulla continua crescita dei ritmi di consumo delle risorse naturali si sarebbe inevitabilmente scontrato con i limiti naturali del sistema mondiale, dotato ovviamente di risorse limitate e incapace di "metabolizzare" quantità crescenti dì prodotti dì scarto e di sostanze di nuova sintesi. Parallelamente, nella Conferenza delle Nazioni Unite di Stoccolma del 1972, "On the Human Environment", vengono lanciati i primi allarmi dovuti alla constatazione della situazione degradata del rapporto uomo-natura.La Conferenza termina con una dichiarazione articolata in sette punti e ventisei principi i quali pongono all'attenzione della comunità internazionale alcune problematiche di carattere globale:

- la limitata capacità di carico del pianeta- i diritti dei paesi in via di sviluppo- il problema dell'inquinamento- la pianificazione razionale dello sfruttamento delle risorse e del loro utilizzo- la necessità di approfondire le conoscenze in materia ambientale promuovendo la ricerca scientifica.

Dopo i primi rapporti che avevano avviato il dibattito sulla esauribilità delle risorse e sul riconoscimento dei limiti alla nostra crescita materiale e quantitativa, nella seconda metà degli anni settanta e negli anni ottanta, la questione ambientale è stata dominata comunque dalla teoria e dalla prassi del disinquinamento, ovvero da un approccio a valle dei processi produttivi (end - of - pipe)9.

8Una concezione centrale dell'analisi del Woridwatch Institute, il più autorevole punto di osservazione sui trend ambientali del pianeta si trova nel concetto ecologico di Carrying Capacity (la cosiddetta capacità di carico o capacità portante) cioè il numero di individui di una popolazione che le risorse di un habitat sono capaci di sostentare. Le nostre società devono trovare i percorsi fondamentali (economici, politici, sociali e tecnologici) per riuscire a vivere entro i limiti della natura, entro le capacità di carico degli ecosistemi che le devono sopportare.

9 ?P. Azzurro "Una rivisitazione storica del concetto di sviluppo sostenibile", Garwer network - sustainable brand.

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 7: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

1972 Per conto del Club di Roma viene pubblicato il rapporto "I limiti allo sviluppo". Tale rapporto, a cura di Dennis e Donatella Meadows, affronta le questioni della crescita demografica e dell'esaurimento delle risorse del pianeta.La Conferenza di Stoccolma sull'ambiente umano organizzata dalle Nazioni Unite termina in una dichiarazione in cui già si parla di benefici per le attuali, ma anche per le future generazioni; di mantenere intatta la capacità di carico del pianeta; dei diritti dei paesi in via di sviluppo, del problema dell'inquinamento, di pianificazione razionale come strumento essenziale dello sviluppo, di importanza della ricerca scientifica nel settore dell'ambiente.

1977 Piano d'azione UNEP sullo strato di ozono.

1985 Vienna. Convenzione per la protezione dello strato di ozono.

1987 Adozione del protocollo di Montreal, nel corso della Conferenza dell'UNEP, sulle sostanze che danneggiano le strato di ozono. Firmano inizialmente 24 nazioni. Il protocollo sarà successivamente rivisto e migliorato e otterrà la ratifica di oltre 150 paesi.Pubblicazione del Rapporto "Our Common Future" di Gro Harlem Brundtland alla WCED (World Commision on Environment and Development), contenente la prima definizione storica di "Sviluppo sostenibile" ed il principio di equità intergenerazionale.

1992 Conferenza "Earth Summit" di Rio de Janeiro delle Nazioni Unite. I lavori producono l'Agenda 21 - il piano di azione per la realizzazione dello sviluppo sostenibile. Vengono firmate le convenzioni su: cambiamento climatico - desertificazione – biodiversità.

1997 Il Protocollo di Kyoto è approvato dalla Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Impegna i paesi sviluppati a ridurre le emissioni di gas serra (ratificato nel febbraio 2005).

2002 Conferenza di Johannesburg che si è incentrato sui temi delle emissioni nocive e sullo studio di energie alternative .

2007 Conferenza IPCC -Intergovernmental Panel on Climate Change, tenutasi a Parigi, dove si è sottolineata la responsabilità del settore edilizio nell’emissione dei gas climalteranti.

A seguito della Conferenza di Stoccolma nasce l'UNEP, il Programma ONU per l'Ambiente e lo Sviluppo.

1974

EVOLUZIONE DELLA QUESTIONE AMBIENTALE

Page 8: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

L'esigenza di un approccio sostenibile: il settore delle costruzioni e la domanda di nuove qualitàIn questo contesto il settore delle costruzioni occupa, per effetto del rilevante impatto che ha sull'intero ecosistema, un ruolo particolarmente delicato:

- oltre il 40% delle risorse minerarie non metallifere(pietre naturali, ghiaie sabbie, argille),- più di un quarto del legname- poco meno del 20% delle risorse idriche- circa il 40% di quelle energetiche bruciate ogni anno sono assorbite dalla produzione e dal funzionamento degli edifici.

Inoltre, la costruzione e demolizione degli edifici produce una quantità di rifiuti (C&D) maggiore di quelli domestici (40.000.000 T/anno in Italia10)

I numeri "insostenibili" del settore delle costruzioni.Fonte: elaborazione Icie su Libro Verde UE

Il settore delle costruzioni è dunque diventato una delle attività economiche più distruttive, responsabile di consumare elevate quantità di risorse non rinnovabili.Da qualche anno il dibattito ambientale si è ulteriormente ampliato: oltre al timore dell'esaurimento delle fonti di approvvigionamento, si è aggiunta la necessità di trovare una soluzione per contenere i rifiuti. Ciò accade perché si è preso atto che, nel ciclo di trasformazione della materia, se da una parte si tende a consumare risorse generalmente non rinnovabili, dall'altra si accumulano rifiuti in ragione esponenziale.Facendo riferimento a questo quadro problematico, alcuni anni fa è stato introdotto il concetto di sostenibilità ambientale (WCED, 1987)11 indicando con questa espressione le condizioni sistemiche per cui, a livello planetario e a livello regionale, le attività umane non disturbino i cicli naturali su cui si basano più di quanto la resilienza12 del pianeta lo permetta e, allo stesso tempo,

10 Antonini E.,Mucelli G., Sinopoli N. "Sostenibile come un rifiuto" in Costruire, settembre n° 207, 200011II concetto di sviluppo sostenibile è stato introdotto nel dibattito internazionale dal documento della Worid Commission for Environment and Development (WCED) "Our Common Future". La Commissione "Brundtiand", diede per lo sviluppo sostenibile una definizione ormai nota, come "sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le capacità delle generazioni future". E ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita: sociale, economica e ecologica, assumendo una definizione che indica di "lasciare alle future generazioni tante opportunità almeno quante ne abbiamo avute noi". Commissione delle Comunità Europee (1998) , Libro verde , Bruxelles 12 La resilienza di un ecosistema è la sua capacità di subire un'azione di disturbo senza uscire irreversibilmente dalla condizione di equilibrio.

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 9: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

non impoveriscano il capitale naturale 13da "trasmettere" alle generazioni future (Manzini, Vezzoli, 1998).A partire da questa definizione di sostenibilità emerge un punto fermo ed importante: la sostenibilità ambientale è un obiettivo da raggiungere e non, come oggi molto spesso viene intesa, una direziono verso cui andare. In altre parole: non tutto ciò che presenta qualche miglioramento in tema ambientale può essere considerato davvero sostenibile. Per esserlo, ogni nuova proposta deve rispondere ai seguenti requisiti generali:

-basarsi fondamentalmente su risorse rinnovabili (garantendone al tempo stesso la rinnovabilità)-ottimizzare l'impiego di quelle non rinnovabili (comprese l'aria, l'acqua e il territorio)-non accumulare rifiuti che l'ecosistema non sia in grado dì rinaturaIizzazione (cioè riportare alle sostanze minerali originarie e alle loro originarie concentrazioni) (Holmberg, 1995).

Alla base del discorso sulla sostenibilità delle attività umane in relazione con gli impatti che queste generano a scala locale e globale sui sistemi ambientali e sociali, la razionalizzazione dell'uso delle risorse e la valorizzazione dei prodotti e materiali di scarto che originano dalla produzione e dal consumo di beni, assumono quindi una importanza centrale.L'implementazione di queste linee direttrici all'interno dell'attuale sistema di produzione e di consumo, comporta inevitabilmente un passaggio di tipo culturale, una radicale trasformazione dei modelli di produzione e di consumo, un passaggio imprescindibile dalla cultura dell'usa e getta alla cultura dell'usa e riusa.A fronte di tale emergenza, le ripercussioni sul settore delle costruzioni si manifestano nella esigenza di progettare e produrre nuove qualità confrontandosi con una natura che mostra dei limiti, che rivela la fragilità dell'equilibrio cui sono legate le condizioni di esistenza dell'umanità e del Pianeta nella forma che conosciamo.

Il rapporto tecnologia/ambiente/ecologiaII rapporto tra tecnologia e contesto assume un ruolo ed un significato fondamentale, se si esamina il problema della costruzione prima e dopo la rivoluzione industriale; progressivamente, fino all'età della crisi della società industriale, la costruzione ha gradualmente ridotto, sia in senso qualitativo che quantitativo, le radici e le connessioni che aveva con il luogo.Con la rivoluzione industriale si è rafforzata l'idea del dominio ed è nata una nuova determinante tendenza: un'alleanza crescente e condizionante tra tecnologia e mercato: “le conquiste tecnologiche ci fanno sentire sempre meno dipendenti dall’ambiente naturale per le nostre necessità quotidiane e così dimentichiamo la nostra dipendenza dalla natura…Fino a che non interviene una crisi, tendiamo a prendere per gratuita concessione i beni ed i servizi della natura; assumiamo che essi siano illimitati o in qualche maniera sostituibili dalle innovazioni tecnologiche, malgrado esistano evidenze del tutto contrarie” (E. P. Odum, 1983).La considerazione di quanto le forme della produzione industriale nell'architettura hanno influito nel produrre il fenomeno di scollamento della costruzione dal luogo è stata oggetto di ampie disamine e valutazioni. Considerazioni che hanno portato a ravvisare nella tecnologia una disciplina tesa alla sola conservazione della continuità del ciclo produzione-uso-consumo.Una idea di tecnologia oggi non più veritiera, anche per il trasformarsi di molte situazioni socio-economiche; si propone, infatti, oggi, una nuova immagine della tecnologia, certamente più aderente al nostro tempo ed alla sua proiezione nel futuro.Secondo Scandurra, la tecnologia concorre a formare l'essenza dell'uomo che l'ha usata come protesi, per garantirsi la sopravvivenza, ma anche per costruirsi il "proprio" ambiente, un mondo artificiale da sostituire a quello naturale, in cui socializzare, comunicare, apprendere con e dagli altri uomini.

13 II capitale naturale è l'insieme delle risorse non rinnovabili e delle capacità sistemiche dell'ambiente di riprodurre le risorse rinnovabili.

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 10: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

Il punto è che tutto questo, per molto tempo, si è realizzato con la consapevolezza del limite e, al tempo stesso, con la consapevolezza della necessità di garantire un'alleanza tra scienza e tecnologia.È da questo e dal conseguente disadattamento sistemico tra la componente uomo e la componente ambiente, che è nata la questione ecologica. La coevoluzione tra le due componenti divenne instabile e l'attività dell'uomo iniziò a scatenare retroazioni ambientali sempre più violente.L'evoluzione del rapporto uomo-ambiente si manifesta, quindi, nei ruoli differenziati che la tecnologia ha assunto durante gli anni a causa dei cambiamenti radicali dei processi produttivi e costruttivi che hanno caratterizzato soprattutto gli ultimi cinquant'anni.Fu in parte la crisi energetica mondiale, negli anni '70, a suggerire una svolta, sottolineando la necessità di inserire il senso della "misura" e della parsimonia nei processi produttivi e trasformativi e, di conseguenza, dando gli input per un ripensamento del modo di gestire il patrimonio delle risorse globali. Si affermarono tre paradigmi:- risparmiare energia- non inquinare e/o disinquinare

- preservare e conservare.Tre paradigmi che racchiudono il concetto di sostenibilità, ossia, il risultato di una visione del mondo con risorse limitate e limitate capacità di assorbire rifiuti, dove ogni azione implica conseguenze per il futuro e dove ogni problema deve essere analizzato e considerato in maniera globale, così come accade in natura, a causa della complessità insita in ogni ecosistema, compreso quello urbano.È proprio lo studio di questa complessità l'obiettivo della disciplina dell'ecologia che arricchisce la concezione di ambiente attraverso una visione sistemica e olistica alla ricerca di regole, processi e comportamenti che comprendono diversi settori disciplinari. Obiettivo di questa nuova tendenza è infrangere la barriera tra l'uomo, soggetto osservatore, e natura, oggetto d'indagine; considerare cioè l'uomo parte della totalità del cosmo. Così come l'uomo, la tecnologia non è "fuori" e non è "altro" rispetto all'ambiente; col suo sviluppo, rappresenta e determina, da sempre, le forme attraverso le quali l'uomo ha stabilito il suo specifico rapporto con l'ambiente, oscillando tra una posizione di dominio e una di sottomissione.Per poter operare in questa direzione, certamente fra i primi elementi dì riflessione emerge la ricerca dei modi per poter ricucire il rapporto esistente tra tecnologia e ambiente. L'individuazione di nuove forme di rapporto e scambio tra tecnologia e contesto richiede una interpretazione adeguata non solo della tecnologia, ma anche del contesto ambientale14

II processo evolutivo della tecnologia, è espresso da Manzini attraverso una nuova locuzione "Verso una nuova ecologia dell'ambiente artificiale"; si tratta cioè di attuare uno sforzo progettuale e produttivo che non solo esprima una posizione di rispetto nei confronti della natura, ma che riesca anche a fare dei limiti della biosfera e della semiosfera il punto di partenza per proporre nuovi valori. Si tratta di arrivare a un miglior equilibrio tra ambiente e società e di cercare di arrivarci più per l'attrazione esercitata da nuove possibili qualità che sotto la spinta di nuovi e crescenti problemi (Manzini, 1980).In particolare, interpretando lo stesso concetto rispetto al settore delle costruzioni, la Tecnologia regola i progetti di sistema, applicando le soluzioni tecniche con il fine preciso di un miglioramento delle condizioni del sistema stesso, attraverso la progettazione di edifici che abbiano indotto in fase di costruzione, e inducano, in fase di funzionamento, la minor quantità possibile di alterazione nell'ambiente e il maggior benessere possibile per l'uomo. (Paolella, 2001).

14 Nesi A. "le ragioni del conflitto tecnologia-natura. Re-make di una scheda bibliografica: Commoner Barry, il cerchioda chiudere" in M.T Lucarelli “Nuovi scenari per gli obiettivi di sostenibilità in edilizia”, Falzea, Reggio Calabria, 2004

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 11: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

Il ruolo dell'ecologia nel Laboratorio di conoscenza architettura Materiale e il concetto di qualità ambientaleNel momento in cui l'uomo progetta una trasformazione, solitamente ignora la complessità e la delicatezza del sistema in cui tale trasformazione verrà inserita. È quindi indispensabile acquisire la coscienza di ciò che si sta facendo, comprendendone non solo gli obiettivi ma anche gli effetti che il fare comporta in ambiti settoriali o geografici estranei alla definizione della trasformazione ma con essa interagenti. Tale acquisizione fa si che non possano sussistere trasformazioni non progettate e che non possano sussistere progettazioni che nonconsiderino le interazioni tra trasformazione e ambiente15.Il concetto di qualità tradizionale, relativa alle caratteristiche tecniche e funzionali della costruzione, si arricchisce, quindi, e sì completa in questi anni con la qualità misurata sulla base della corrispondenza a parametri ambientali, relativi sia all'ambiente interno che a quello esterno,attraverso la definizione di criteri ambientalmente consapevoli per la scelta dei materiali e delle soluzioni tecnologiche. Pertanto, la qualità ambientale di un progetto di architettura, nella sua capacità di minimizzare l'impatto del prodotto edilizio sull'ambiente, rappresenta uno dei requisiti ormai imprescindibili dall'attività progettuale. L'attività edilizia per essere ambientalmente sostenibile deve quindi avere l'obiettivo di garantire: - l'ottimizzazione dei rapporti con il clima locale, il contenimento dell'uso di risorse energetichenon rinnovabili e la conseguente riduzione delle emissioni inquinanti - la minimizzazione del proprio impatto ambientale attraverso un efficiente controllo del ciclo di vita e dei flussi energetici in fase di produzione, di gestione e di recupero/dismissione dei singoli componenti e dell'intero organismo edilizio. Questo porta a concepire la costruzione di un edificio come un atto che non inizia con la fornitura dei materiali in cantiere e finisce con l'insediamento degli abitanti.L'edificio è un sistema circolare, che si articola in una serie di fasi che iniziano con la produzione dei materiali e terminano nella possibilità di riuso dell'edificio o di parti di esso.E' in questo ambito che emerge l'esigenza di approfondire maggiormente l'attenzione verso gli studi sul ciclo di vita dei materiali da costruzione, per poter avere un maggiore controllo e consapevolezza nelle scelte progettuali rispetto al dispendio di energia, alla produzione di rifiuti, agli effetti sulla salute, etc. al fine di raggiungere una qualità ambientale ormai divenuta esigenza primaria da parte di tutti gli attori del processo costruttivo. L'adozione di criteri corretti con cui orientare la scelta dei materiali e delle soluzioni tecnologiche da adottare è ovviamente il primo e più importante aspetto. Ma non è l'unico.Seguendo questa linea ci si può infatti interrogare anche sulla struttura stessa del progetto, sulla scelta di soluzioni facilmente assemblabili/disassemblabili, sulla possibilità di utilizzare componenti edilizi riusati o materiali riciclati o efficacemente riciclabili, su come contribuire a produrre una nuova cultura imperniata sulla circolarità dei processi di produzione e consumo.Queste problematiche appaiono oggi talmente evidenti che forse non bisognerebbe più parlarne nei termini di ricerca di un atteggiamento ecologico nel progetto e nel prodotto, ma solo nei termini di qualità dei progetti e dei prodotti, dando per scontato che un buon progetto debba portare ad un prodotto che sia, innanzi tutto, rispettoso per l'ambiente (Manzini, 1980).

Strumenti operativi e linee guida per la progettazione sostenibile (a cura di Arch. D. Pennestrì)Il controllo dei diversi parametri che, sinergicamente, convergono nel definire il processo edilizio ecosostenibile, richiede l’elaborazione di strumenti normativi, procedurali ed operativi che orientino in modo univoco le attività di programmazione degli interventi, progettazione, realizzazione e gestione/manutenzione.In tale direzione, sono numerosi gli sforzi compiuti da amministrazioni pubbliche, gruppi di studiosi e ricercatori, nonché team di tecnici e progettisti che hanno elaborato diversi strumenti

15Paolella A. Ambiente e progettazione, Maggioli, Rimini, 1996

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

.

Page 12: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

per fornire ai diversi operatori del processo - dalla committenza all’impresa di costruzione – le conoscenze e le linee guida per la realizzazione di edifici sostenibili. Si ritiene utile, in tal senso, effettuare l’analisi delle esperienze più significative e rappresentative svolte sul territorio nazionale al fine di una migliore comprensione degli accorgimenti progettuali e tecnologici appropriati.Nel 1995 la Regione Emilia Romagna ha approvato il Regolamento Edilizio tipo definendo i “Requisiti cogenti” e “Requisiti raccomandati”. I “Requisiti raccomandati” attengono alla volontà di garantire per l’edificio una qualità aggiuntiva rispetto a quella minima indispensabile (definita dai “Requisiti cogenti”) e possono quindi delineare il “profilo di qualità” da promuovere attraverso la programmazione pubblica di incentivi all’edilizia, anche in forma di sgravi fiscali sugli oneri concessori.Il nuovo regolamento, rispetto al precedente, implementa i “Requisiti raccomandati” (prima riferiti al benessere e alla fruibilità delle opere edilizie) attraverso l’aggiunta di nuovi requisiti corrispondenti alle esigenze di migliorare il livello qualitativo del prodotto edilizia nel rispetto degli equilibri ecosistemici, della possibilità di rinnovo delle risorse naturali, delle sinergie tra sistemi naturali ed antropici; viene, inoltre, data particolare importanza alle interazioni tra edificio e fattori climatici per diminuire sensibilmente il consumo di energia non rinnovabile anche in attuazione del trattato di Kyoto per la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.La definizione de requisiti ecosostenibili si è basata sui seguenti criteri:- rispondenza ad esigenze, fortemente condivise, di risparmio di risorse energetiche ed idriche;- definizione di livelli di prestazione sicuramente raggiungibili, tenuto conto dell'attuale stato dell'arte in campo scientifico e nel settore edilizio;- verificabilità dell’effettiva efficacia in sede progettuale ed a lavori ultimati dal professionista abilitato, senza gravare sul controllo pubblico.I requisiti ecosostenibili sono illustrati nelle seguenti tabelle.

Famiglia 6 – Uso razionale delle risorse climatiche ed energetiche6.1 – Controllo dell’apporto energetico da soleggiamento estivo (ombreggiamento)Si propone di favorire il risparmio energetico garantendo la climatizzazione estiva in modo naturale, sfruttando il corretto orientamento dell’organismo edilizio (edificio), la posizione e le caratteristiche delle finestre e la progettazione di opportuni elementi ombreggianti architettonici, di finitura o naturali. Il progetto deve essere verificato con i dati fisici caratteristici del sito e con l’impiego di maschere di ombreggiamento.

6.2 – Uso dell’apporto energetico da soleggiamento invernale.Il requisito deve essere soddisfatto contemporaneamente al requisito 6.1 e mira al risparmio energetico con la valorizzazione dell’apporto energetico solare sulle superfici finestrate. Anche in questo caso si sfruttano l’orientamento dell’edificio e delle finestre, le caratteristiche delle finestre, la possibilità di modificare in inverno la posizione delle schermature ombreggianti.

6.3 – Risparmio energetico nel periodo invernaleSi vuole incentivare la realizzazione di edifici concepiti per ridurre il consumo energetico necessario alla climatizzazione invernale (con conseguente riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera) riducendo la dispersione termica dell’involucro edilizio, aumentando l’inerzia termica ed inoltre incentivando un maggior rendimento globale dell’impianto termico e gli apporti energetici gratuiti (serre, vetrate opportunamente esposte, ecc.). I metodi di verifica progettuale e a lavori ultimati sono quelli utilizzati per la verifica del rispetto della legge 10/91.

6.4 – Protezione dai venti invernaliIl risparmio energetico per la climatizzazione invernale si realizza anche attraverso la protezione (con elementi architettonici o vegetazionali esterni) delle pareti dell’organismo edilizio più esposte ai venti invernali. La verifica progettuale si basa sulla conoscenza dei dati del clima igrotermico e sulla documentazione delle soluzioni adottate per la protezione esterna.

6.5 – Ventilazione naturale estivaIl requisito soddisfa l’esigenza di ridurre i consumi energetici per la climatizzazione estiva grazie allo

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 13: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

sfruttamento della ventilazione naturale, al preraffrescamento dell’aria immessa negli spazi di vita dell’organismo edilizio, all’uso di sistemi di ventilazione naturale forzata (camini di ventilazione che captano aria preraffrescata, ad es. nei locali interrati). La verifica progettuale comporta l’uso dei dati climatici del sito per il corretto posizionamento delle aperture ventilanti e degli spazi aperti di transizione tra esterno ed interno utilizzabili per il preraffrescamento dell’aria (logge, porticati, pensiline, ecc.). Nel caso di di camini per la captazione e la circolazione di aria preraffrescata occorre anche descrivere dettagliatamente le soluzioni tecniche adottate.

6.6 – Uso dell’inerzia termica per la climatizzazione estivaSi ripropone un previgente “Requisito raccomandato” per contenere le oscillazioni di temperatura dell’aria all’interno dell’organismo edilizio sfruttando la massa superficiale delle pareti che delimitano ciascuno spazio. Il metodo di calcolo progettuale dell’inerzia termica di uno spazio è ripreso dal vigente requisito raccomandato.

6.7 – Uso dell’apporto energetico solare per il riscaldamento dell’acquaSi vuole favorire la progettazione di impianti idrici per usi sanitari che utilizzino per il riscaldamento dell’acqua nel periodo estivo esclusivamente l’energia ottenuta da pannelli solari. E’ ulteriormente incentivata anche l’integrazione tra l’impianto a pannelli solari e l’eventuale impianto termico a bassa temperatura per ottenere un ulteriore risparmio.

Famiglia 8 – Uso razionale delle risorse idriche8.1 – Riduzione del consumo di acqua potabileCon particolare riferimento alle situazioni in cui la fornitura di acqua potabile assume costi elevati o presenta carenze, ma anche in altre situazioni (visto quanto sopra ricordato), il requisito incentiva l’impiego di dispositivi tecnici da applicare all’impianto idrico-sanitario per ridurre gli sprechi di acqua fornita dall’acquedotto. Si evidenzia nelle note anche l’importanza di sensibilizzare in proposito l’utenza con “manuali d’uso dell’alloggio” e con la contabilizzazione individuale dei consumi.

8.2 – Recupero, per usi compatibili, delle acque meteoricheIl requisito è convenzionalmente soddisfatto se vengono predisposti sistemi di captazione, filtro e accumulo delle acque meteoriche provenienti dal coperto dell’edificio e se, con apposita rete duale, vengono consentiti usi compatibili delle acque meteoriche. Le verifiche comprendono la descrizione dettagliata dell’impianto, metodi di calcolo per il dimensionamento della vasca di accumulo, una soluzione conforme per la realizzazione del sistema di captazione, accumulo e filtro. Vista una certa variabilità di situazioni nel territorio regionale, il requisito valorizza anche il ruolo delle Aziende sanitarie locali e dell’ARPA per la definizione degli usi compatibili delle acque meteoriche.

8.3 – Recupero, per usi compatibili, delle acque grigieIl risparmio di acqua potabile viene ottenuto con il riuso delle acque grigie provenienti dagli scarichi di lavabi, vasche, docce, lavatrici, previo idoneo trattamento e accumulo. La verifica progettuale consiste nella descrizione dettagliata dell’impianto idrico sanitario, nel corretto calcolo del dimensionamento della vasca di accumulo e nell’adozione di una soluzione conforme per la realizzazione dell’impianto di riuso delle acque grigie con rete duale. Il requisito valorizza anche il ruolo delle Aziende sanitarie locali per la definizione degli usi compatibili delle acque grigie e per la definizione delle tipologie di trattamenti igienizzanti.

Famiglia 9 – Controllo delle caratteristiche nocive dei materiali da costruzione9.1 – Controllo delle emissioni nocive nei materiali delle strutture, delle finiture e degli impiantiAttraverso l'indicazione, a lavori ultimati, delle caratteristiche dei materiali impiegati nella costruzione (supportata dalla documentazione tecnica del produttore dei materiali e dei componenti edilizi nonché dalle dichiarazioni del direttore dei lavori), si mira a disincentivare indirettamente l’uso di quelle sostanze potenzialmente nocive alla salute degli utenti, per le quali non esistono ancora previsioni legislative che ne escludano l’impiego. Ovviamente non si può premiare il fatto che non si usino le sostanze già escluse per legge, richiamate al R.C.3.1 – Assenza di emissioni nocive. Vengono fornite tabelle che evidenziano le sostanze potenzialmente più pericolose, alle quali la documentazione richiesta deve fare esplicito riferimento.

9.2 – Asetticità

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 14: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

Per aumentare l’attenzione alla salubrità dei materiali utilizzati si chiede di documentare, sempre a lavori ultimati, le caratteristiche di inattaccabilità da - muffe e altri agenti biologici - delle finiture superficiali di chiusure esterne e delle partizioni interne dell’organismo edilizio, le soluzioni tecniche adottate, con riferimento anche alle giunzioni. Analoga documentazione viene richiesta per gli impianti, specialmente quello idrico sanitario, quello di raffrescamento naturale, quello di climatizzazione.

9.3 – Riciclabilità dei materiali da costruzionePer favorire indirettamente la limitazione della produzione di rifiuti edilizi si richiede la documentazione, a lavori ultimati, dei materiali presenti negli elementi strutturali, negli elementi di finitura, negli impianti, nelle pertinenze anche scoperte degli edifici. La documentazione deve evidenziare se si tratta di materiali usati in forma semplice o associati ad altri e quindi più o meno riciclabili in caso di futura demolizione. Con richiami al precedente Requisito volontario 9.1 va indicato anche se i materiali impiegati nell’edificio possono rivelarsi nocivi in corso di demolizione totale o parziale. Va evidenziato l’uso di materiali edili riciclati o reimpiegati, con particolare riferimento alla pavimentazione di spazi esterni e strade.

Il “Codice Concordato di Raccomandazioni per la Qualità Energetico Ambientale di Edifici e Spazi Aperti” è stato elaborato nel 1998 da un gruppo di lavoro dell’ENEA, coordinato dall’arch. Cettina Gallo, con il contributo di vari organismi (il Consiglio Nazionale degli Architetti, il Cosiglio Nazionale degli Ingegneri, l’Istituto Nazionale di Urbanistica), d'intesa con i Ministeri per l'Ambiente, per i LL.PP., per l'Industria il Commercio e l'Artigianato e altri partner istituzionali.Il codice si compone di una serie di principi e raccomandazioni aventi lo scopo di conseguire una elevata qualità energetico-ambientale negli interventi di trasformazione del territorio, mediante la promozione di accordi volontari tra i diversi operatori (amministrazioni comunali, imprese, progettisti).Il Codice si articola in tre sezioni: Principi, Strumenti urbanistici e Progetti di intervento.L’art.3 della prima sezione – “Scelte in materia di interventi nel territorio in relazione alla qualità energetico ambientale di edifici e spazi aperti” definisce criteri e principi da seguire negli interventi sul territorio. Nello specifico, si prevedono le seguenti azioni::1) esame in termini ecologici, ed in misura adeguata alla dimensione del proprio territorio, della gestione dei sistemi direttamente incidenti sulle risorse ambientali;2) analisi delle risorse ambientali dello specifico territorio e promozione dell'equilibrio fra uso e conservazione;3) promozione delle integrazioni funzionali nel territorio urbano e regolamentazione dell'uso del suolo e del sottosuolo, con riferimento alle valenze ambientali;4) adozione di una congrua politica delle risorse energetiche per gli edifici, il ricorso ad energie rinnovabili e adeguati programmi di sviluppo ed integrazione;5) adozione di una congrua politica delle risorse idriche per gli edifici, il miglioramento degli equilibri idrogeologici, la salvaguardia del ciclo naturale delle acque.6) promozione della partecipazione della collettività alla gestione del territorio e delle sue trasformazioni, in aggiunta alle procedure già previste dalla legge e previsione di strutture atte a garantire la diffusione di informazioni per il pubblico sulla qualità energetico-ambientale degli interventi sugli edifici e relativi spazi aperti.7) utilizzo di banche dati e studi ambientali organizzati da soggetti pubblici e privati che operano nel settore e acquisiti anche attraverso specifici accordi tra i soggetti medesimi. 8) promozione di forme di pianificazione partecipata del territorio con tutti i soggetti interessati alle politiche ambientali. Il comma 1 dell’art.3 elenca i sistemi direttamente incidenti sulle risorse ambientali: energia (energia elettrica e termica, energie rinnovabili); acqua (acqua potabile, piovana, di falda); materiali (produzione, uso, riciclaggio e dismissione); rifiuti (trattamento e riciclaggio); ecosistema e paesaggio (microclima, habitat naturale per flora e fauna, tempo libero, spazi verdi); trasporti (circolazione pubblica, privata, su gomma, su ferro, pedonale, ciclabile); inquinamento (qualità dell'aria, protezione del suolo e delle falde, protezione dal rumore, protezione dai campi elettromagnetici).

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 15: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

Il Codice stabilisce per i diversi comparti ambientali - acqua, aria, suolo, verde, energia - comportamenti che le Amministrazioni Pubbliche dovranno adottare e che sono illustrati nella tabella che segue. ACQUA1) predisposizione di misure atte a garantire la qualità e l'efficienza delle reti di distribuzione nonché la qualità dell'acqua potabile;2) individuazione di standard ottimali di riferimento per i consumi di acqua potabile e per gli scarichi immessi nella rete fognaria e relativi sistemi di controllo;3) promozione dell’utilizzo di tecniche di depurazione naturale;4) promozione dell’utilizzo di tecniche per il recupero delle acque piovane e grigie;

ARIA1) corretta localizzazione degli insediamenti edilizi in rapporto alle attività industriali;2) individuazione degli intervalli di valori di inquinanti che possono essere immessi nell'atmosfera dagli edifici (in relazione alle attività di costruzione, ai materiali ed all'uso impiantistico);3) definizione di standard ottimali per garantire la qualità dell’aria all’interno degli edifici.

SUOLO 1) ricorso a modelli insediativi compatibili con la morfologia dei luoghi;2) utilizzo di indici di fabbricabilità espressi in termini di mq.n.u./mq. (metro quadrato netto utile su metro quadrato);

VERDE1) utilizzo del verde come parametro di qualità bioclimatica in ambito urbano;2) predisposizione di misure atte a garantire il rispetto delle specie locali ed il loro utilizzo per interventi di riqualificazione del territorio;

ENERGIA1) predisposizione di misure ed utilizzo di tecnologie atte a garantire l’efficienza energetica nelle reti di distribuzione dei vettori energetici, utilizzando, ove possibile, le energie rinnovabili;2) predisposizione di misure ed utilizzo di tecnologie atte a garantire l’efficienza energetica all’interno degli edifici di nuova progettazione o nel recupero del costruito, utilizzando, ove possibile, le energie rinnovabili;3) adozione di standard ottimali di riferimento per i consumi di energia degli edifici (e relativi strumenti di controllo).

Il "Protocollo ITACA" per la valutazione energetico - ambientale di un edificio.Il 6 dicembre 2001 è stato costituito gruppo di lavoro16, per avviare un confronto tra le regioni italiane tale da consentire la formulazione di una serie di regole condivise con le quali poter definire le soglie ed i requisiti necessari per la predisposizione di progetti con caratteristiche di bioedilizia. Il protocollo di lavoro è stato elaborato al fine di attribuire un punteggio di eco-sostenibilità agli edifici e di definire, in modo univoco, "una regola" basata su presupposti di rigore scientifico, immediata comprensione ed interesse pubblico. Il Protocollo si compone di settanta schede relative ad ogni singolo requisito sui diversi aspetti dell'ecosostenibilità di un progetto e rappresenta per l'Italia uno strumento assolutamente innovativo. Le schede elaborate sono relative alle seguenti aree di valutazione:1 - qualità ambientale esterna2 - consumo di risorse3 - carichi ambientali

16 Istituto per la Trasparenza l’Aggiornamento e la Certificazione degli Appalti - Gruppo di Lavoro Interregionale in materia di BIOEDILIZIA (Protocollo approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province autonome il 15 gennaio 2004)

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì

Page 16: unirc.it€¦  · Web viewE ancora, la descrizione assunta dalla Word Bank (Serageldin, 1996), parte inizialmente dall' assunzione che la sostenibilità è una struttura tripartita:

4 - qualità ambiente interno5 - qualità del servizio6 - qualità della gestione7 - trasporti

Riferimenti bibliografici

Sulla questione ambientale, il rapporto tecnologia/natura, l'esigenza di un approccio sostenibile:

• De Capua A. , Nuovi paradigmi per il progetto sostenibile, Gangemi, Roma, 2002;• Fusco Girard L., Forte B., Cerreta M., De Toro P, Forte F. L'uomo e la città – verso uno sviluppo umano e sostenibile, FrancoAngeli, Milano, 2003;• Gangemi V. (a cura di). Architettura e tecnologia appropriata, Franco Angeli, Milano, 1985;• Manzini E. .Artefatti, Arti Grafiche Colombo, Milano, 1980;• Manzini E., Vezzoli C., Lo sviluppo di prodotti sostenibili, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 1998;• Nesi A. "Le ragioni del conflitto tecnologia-natura. Re-make di una scheda bibliografica: Commoner Barry, il cerchio da chiudere" in M.T Lucarelli Nuovi scenari per gli obiettivi di sostenibilità in edilizia, Falzea, Reggio Calabria, 2004;• Paolella A. Ambiente e progettazione, Maggioli, Rimini, 1996.

Laboratorio di conoscenza architettura Materiale (CEGA) Modulo dì Ecologia - Corso A - A.A. 2008-2009.Prof.ssa Deborah Pennestrì